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Journal articles on the topic 'Modello Cognitivo'

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Schnotz, Wolfgang, Mark Ullrich, Ulrike Hochpochler, Holger Horz, Nele McElvany, Sascha Schroeder, and Jürgen Baumert. "What makes text-picture-integration difficult? A structural and procedural analysis of textbook requirements." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 1 (May 2012): 103–35. http://dx.doi.org/10.3280/rip2011-001006.

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Abstract:
La lettura finalizzata all'apprendimento richiede di integrare in strutture di conoscenza coerenti informazioni provenienti dal testo e dalle figure. Per studiare come si sviluppano le competenze di integrazione testo-figura negli studenti, è stato selezionato dai testi scolatici un campione rappresentativo di compiti di integrazione e questo è stato usato per la costruzione di item, che sono stati mostrati a 1060 studenti tedeschi di 4 livelli scolastici differenti (dalla 5^ alla 8^ classe). Sulla base della item-response-theory, 240 item che richiedono un'integrazione a differenti livelli gerarchici sono stati selezionati secondo un modello logistico a 1 parametro. L'analisi cognitiva degli item suggerisce che l'integrazione testo-figura richiede combinazioni flessibili di un insieme limitato di procedure cognitive che operano su modelli mentali specifici per compito. Le difficoltà degli item di integrazione testo-figura nei termini del modello di Rasch possono essere predette sulla base dell'analisi del compito cognitivo includendo le caratteristiche strutturali delle unità di testo e le richieste procedurali degli item.
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Pugliese, Erica, Angelo Maria Saliani, and Francesco Mancini. "Un modello cognitivo delle dipendenze affettive patologiche." PSICOBIETTIVO, no. 1 (March 2019): 43–58. http://dx.doi.org/10.3280/psob2019-001005.

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3

Cardona, Mario. "Apprendere le lingue nella terza età è possibile ed è salutare. Il cervello ci dice perchè." Revista Italiano UERJ 12, no. 2 (July 13, 2022): 21. http://dx.doi.org/10.12957/italianouerj.2021.67581.

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Abstract:
ABSTRACT: L’invecchiamento della popolazione è un dato demografico mondiale che assume carattere rilevante in molti Paesi del cosiddetto “primo mondo”, Il concetto di anzianità oggigiorno non può più basarsi su dati misurabili che stabiliscono quando un individuo, nell’arco della sua vita, entra nella fase della vecchiaia. Si tratta di un concetto molto più ampio e articolato che riguarda dimensioni socio-sanitarie, psico-affettive, cognitive e culturali. È necessario dunque ripensare il ruolo attivo della popolazione anziana in una società complessa e plurilingue. Nell’ottica dell’invecchiamento di successo (succesful ageing) e in base al principio di cittadinanza attiva (active citizenship) l’apprendimento delle lingue diviene un aspetto educativo rilevante sia per la partecipazione attiva nella società, sia per i vantaggi cognitivi specifici che tale tipo di apprendimento comporta. Oggi la ricerca neuropsicologica dimostra come l’apprendimento possa avvenire lungo tutto l’arco della vita e come il nostro cervello sia in grado di attivare importati fenomeni di compensazione in grado di arginare il declino cognitivo. In questo contributo si prenderanno in considerazione alcuni aspetti neuropsicologici che dimostrano come l’apprendimento linguistico nell’anziano non solo sia possibile, ma sia auspicabile. Su questi presupposti è importante che la linguistica educativa sviluppi un adeguato modello glotto-geragogico.Parole chiave: Glotto-geragogia. Anziani. Linguistica educativa. Plasticità neuronale. Riserva cognitiva. Modello STAC (Scaffolding Theory of Aging and Cognition). RESUMO: O envelhecimento da população é um dado demográfico global que assume um caráter relevante em muitos países do chamado "primeiro mundo". Hoje o conceito de antiguidade não pode mais ser baseado em dados mensuráveis que estabelecem quando um indivíduo, durante sua vida, entra na fase da velhice. É um conceito muito mais amplo e articulado que diz respeito às dimensões sócio-saúde, psicoafetiva, cognitiva e cultural. É, pois, necessário repensar o papel ativo da população idosa numa sociedade complexa e multilingue. Com vista a um envelhecimento bem sucedido e com base no princípio da cidadania ativa, a aprendizagem de línguas torna-se um aspecto educativo relevante tanto para a participação ativa na sociedade como para as vantagens cognitivas específicas que tal tipo de aprendizagem acarreta. Hoje, a pesquisa neuropsicológica demonstra como o aprendizado pode ocorrer ao longo da vida e como nosso cérebro é capaz de ativar importantes fenômenos de compensação capazes de conter o declínio cognitivo. Neste artigo, serão levados em consideração alguns aspectos neuropsicológicos que demonstram como a aprendizagem de linguagem em idosos não é apenas possível, mas desejável. Com base nesses pressupostos, é importante que a linguística educacional desenvolva um modelo gloto-hieragógico adequado.Palavras-chave: Gloto-hieragogia. Idosos. Linguística educacional. Plasticidade neuronal. Reserva cognitive. Modelo STAC (Scaffolding Theory of Aging and Cognition). ABSTRACT: Population aging is a world demographic data which assumes a relevant character in many of the countries of the so called “first world”. The concept of aging, nowadays, cannot be anymore based on measurable data that establish when a human being, throughout his life, enters the stage of old age. It deals with a much wider and more complex concept that concerns socio-health, psycho-affective, cognitive and cultural dimensions. It is therefore necessary to rethink the active role of old population in a complicated and multilingual society. With a view to a successful aging and according to the principle of active citizenship, language learning becomes an educational aspect relevant both in order to achieve an active social participation and for the specific cognitive advantages that type of learning provides with. Nowadays, the neuropsychological research shows how learning could happen throughout the entire life and how our brain is capable to activate important cognitive compensation phenomena capable of stemming the cognitive decline. This essay will take into consideration some neuropsychological aspects that demonstrate how language learning in old people is not only possible, but desirable. On these assumptions it is important that educational linguistic develops an adequate foreign language learning geragogic model. Keywords: Foreign language learning geragogic model. Old age. Educational linguistics. Neural plasticity. Brain reserve. STAC Model (Scaffolding Theory of Aging and Cognition).
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Staiano, Maria, and Pietro Grimaldi. "Un caso clinico di ansia sociale." QUADERNI DI PSICOTERAPIA COGNITIVA, no. 51 (January 2023): 105–28. http://dx.doi.org/10.3280/qpc51-2022oa15184.

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Abstract:
In questo articolo viene presentato il caso clinico di Monica, una donna di 32 anni che richiede una psicoterapia per un Disturbo di ansia sociale che sta mettendo a rischio il suo nuovo lavoro. L'ansia sociale è definita come una sindrome cognitivo-affettiva contraddistinta da apprensione e intensa paura che si manifesta in situazioni sociali in cui la persona è sottoposta alla valutazione oppure allo sguardo degli altri (Grimaldi, 2008; Leary & Kowalski, 1995). Gli approcci cognitivisti hanno studiato e approfondito le tematiche dell'ansia sociale, con la formulazione di diverse teorie e modelli (Beck & Emery, 1985; Clark & Wells, 1995; Hofmann, 2007; Moscovitch, 2009; Orazi & Mancini, 2011; Rapee & Heimberg, 1997; Rapee, 2010; Schlenker & Leary, 1982b; Stopa, 2009). A partire da questi modelli, sono stati implementati trattamenti efficaci per l'ansia sociale, tra cui i protocolli di trattamento della terapia cognitivo-comportamentale che sono ad oggi i più validati e statisticamente più efficaci. Tuttavia, questi modelli si focalizzano sui meccanismi di mantenimento, senza indicare come essi potrebbero svilupparsi, né specificare una base eziologica del disturbo (Wong et al., 2017), con ripercussioni sull'impostazione del trattamento. Il caso di Monica viene di seguito formulato facendo riferimento al Modello Cognitivo Integrato (Grimaldi, 2019) basato appunto sull'integrazione di modelli e ricerche provenienti da diversi ambiti al fine di costruire un modello psicopatologico che spieghi lo sviluppo e il mantenimento dei vari disturbi d'ansia sociale, e sulla base del quale mettere a punto un intervento terapeutico maggiormente efficace.
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Gragnani, Andrea, Giulia Paradisi, and Francesco Mancini. "Un modello cognitivo del disturbo di panico e dell'agorafobia. Aspetti psicopatologici e trattamento." PSICOBIETTIVO, no. 3 (November 2011): 36–54. http://dx.doi.org/10.3280/psob2011-003003.

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Abstract:
Lo scopo di questo articolo risiede nel presentare un perfezionamento del modello cognitivista del disturbo di panico, in particolare quello di Clark, che nonostante abbia conseguito negli anni robuste prove empiriche e cliniche a supporto, considera l'agorafobia esclusivamente come una sottoclasse di evitamenti del disturbo di panico. Il nostro modello si propone di superare i limiti esplicativi del modello classico e prevede la presenza di una specifica classe di sensazioni temute dall'agorafobico, quelle legateed una peculiare valutazione catastrofica delle stesse. Essa si manifesta apparentemente sotto forma di timori di morte ed impazzimento, ma sarebbe riconducibile al timore relativo alla perdita di controllo percepita comedefinitivo e irrecuperabile del.
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Vinai, Piergiuseppe, Silvia Cardetti, Gabriella Carpegna, Noemi Ferrato, and Paola Vallauri. "L'obesitŕ infantile. Eziologia, prevenzione e cura secondo il modello cognitivo-comportamentale." PSICOBIETTIVO, no. 1 (April 2011): 50–62. http://dx.doi.org/10.3280/psob2011-001004.

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Abstract:
L'obesitŕ infantile č una condizione a genesi multi fattoriale in continuo aumento nelle culture occidentali in cui entrano in gioco fattori sociali, familiari e psicologici. Il modello cognitivo-comportamentale considera ottimale un approccio multidimensionale al problema che utilizzi professionalitŕ diverse (dietologo, dietista, psicologo o psicoterapeuta) e che individui e tenti di modificare gli specifici fattori che hanno portato quel bambino a guadagnare peso.
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Finardi, Linda. "Valutare la Comunicazione Pubblica. La valutazione di un evento a partire da un caso studio." RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no. 46 (April 2011): 85–104. http://dx.doi.org/10.3280/riv2010-046007.

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Abstract:
L'articolo presenta l'elaborazione di un modello valutativo per i comunicatori pubblici di front-line, responsabili dell'organizzazione e della comunicazione degli eventi delle pubbliche amministrazioni. L'articolo si sviluppa analizzando dapprima un caso studio, sottolineando gli elementi innovativi, quelli di continuitŕ e gli aspetti critici di questo particolare processo comunicativo e dell'organizzazione che lo attiva. In secondo luogo, vengono esposti i motivi e i criteri alla base della costruzione del modello proposto, presentato alla fine dell'articolo insieme allo schema cognitivo sottostante.
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Cantelmi, Tonino, and Emiliano Lambiase. "Riflessioni e approfondimenti cognitivo-interpersonali sulla SASB ai fini della concettualizzazione del caso." MODELLI DELLA MENTE, no. 1 (September 2021): 7–49. http://dx.doi.org/10.3280/mdm1-2021oa12638.

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Abstract:
In quanto psicoterapeuti cognitivo-interpersonali, uno dei nostri interessi principali è quello di descrivere i cicli interpersonali disfunzionali del paziente: quelli che vive nel presente e come si sono sviluppati a partire dalle prime dinamiche disfunzionali vissute nell'infanzia. Inoltre, colleghiamo queste dinamiche interpersonali al funzio-namento interiore della persona, ai suoi schemi mentali, alle strategie di coping, al funzionamento metacognitivo, allo stile di attaccamento e al modo più generale con il quale il paziente conosce la realtà e, ricorsivamente, organizza la conoscenza che pro-duce. In questo processo, ormai da quasi vent'anni, integriamo il modello SASB di Lorna Benjamin, in quanto ci fornisce uno strumento che ci permette, in modo coerente e chiaro, di costruire una mappa del territorio interpersonale del paziente. Su questa mappa, poi, riusciamo a disegnare il resto dei dettagli del suo mondo interiore. In questi anni di lavoro e approfondimento, teorico e clinico, abbiamo svolto alcu-ne riflessioni e integrazioni che abbiamo deciso di formalizzare e di condividere, al fine di contribuire a espandere la possibilità di utilizzo del modello SASB all'interno del panorama degli approcci cognitivi a orientamento interpersonale, aiutando i clinici a comprenderne non solo la complessità ma, soprattutto, le potenzialità. Le nostre rifles-sioni riguardano tutti gli ambiti del modello: la suddivisione in cluster delle tre super-fici, i principi che collegano i comportamenti prototipici evidenziandone i rapporti, il modo con il quale collegare le relazioni del passato con quelle del presente.
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Grudina, Valeria, Roberto Burro, and Ugo Savardi. "L'organizzazione cognitiva delle conoscenze: verifica sperimentale di un modello basato sulle mappe concettuali." DiPAV - QUADERNI, no. 26 (March 2010): 51–74. http://dx.doi.org/10.3280/dipa2009-026005.

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Abstract:
L'articolo si colloca all'interno del dibattito sulla definizione della conoscenza: "che cos'č la conoscenza", "come viene acquisita, rappresentata, utilizzata". L'ipotesi principale del presente lavoro coincide con la verifica sperimentale di un modello cognitivo di organizzazione delle conoscenze, secondo un processo di elaborazione di materiale conoscitivo (sul tema della psicologia generale) nella forma di mappa concettuale che si assume generalizzabile ai saperi (in genere).
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Fida, Roberta, Marinella Paciello, Carlo Tramontano, and Claudio Barbaranelli. "Disimpegno morale e comportamenti controproduttivi: un ampliamento del modello stressor-emotion." RISORSA UOMO, no. 3 (September 2012): 352–42. http://dx.doi.org/10.3280/ru2011-003004.

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Abstract:
Diverse ricerche hanno sottolineato l'importanza di esaminare il Disimpegno Morale (DM) per comprendere l'aggressione strumentale e la condotta deviante nei diversi contesti. Questo studio esamina il ruolo del DM organizzativo come uno specifico costrutto social-cognitivo che interviene nel processo che conduce ai comportamenti controproduttivi (CWB). All'interno del modello stressor-emotion ipotizziamo che il DM medi la relazione tra le emozioni negative in reazione alla percezione di stressor e i CWB, promuovendo o giustificando la risposta aggressiva al contesto frustrante. In un campione di 1147 lavoratori italiani (53.50% donne) abbiamo esaminato un modello di equazioni strutturali che ha confermato le nostre ipotesi: piu i lavoratori reagiscono agli stressor con emozioni negative, piu hanno bisogno di ricorrere al DM, piu agiscono i CWB.
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Zambianchi, Manuela. "Promuovere l'invecchiamento attivo attraverso il modello life skills education. Un progetto di ricerca-intervento per potenziare il pensiero critico ed il decision making." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 2 (September 2020): 651–72. http://dx.doi.org/10.3280/rip2020-002009.

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Abstract:
L'invecchiamento positivo è definito dal modello sistemico di Rowe & Khan (1997) come la presenza di elevate risorse a livello fisico e cognitivo, le quali consentono di mantenere una partecipazione attiva alla società. Il modello Life Skills Education, proposto dall'OMS (1994) come insieme di competenze tra-sversali utili allo sviluppo positivo dei giovani, è stato qui ipotizzato poter contri-buire anche in età anziana alla salute bio-psico-sociale, con adattamenti nei contenuti e nella metodologia di approccio, per il quale è stato adottato il modello della ricercaazione partecipata di ispirazione lewiniana (Lewin, 1946; Kagan, 2012). Un progetto di ricerca-azione partecipata che ha avuto come riferimento teorico-metodologico i programmi Life Skills Education in età anziana (Zam-bianchi, 2015) centrato su due Life Skills, il pensiero critico ed il decision making si è svolto a Bagnacavallo (RA) con il supporto delle Istituzioni politiche e sanitarie territoriali. Hanno partecipato 16 iscritti (età media = 71.13 a. 13 femmine e 3 maschi) che hanno compilato in ingresso ed in uscita il questionario sulle rappresentazioni sociali della salute, due item sulle credenze della dieta mediterranea e dell'attività fisica per la salute ed il questionario sugli stili decisionali. Dopo il per-corso formativo, i modelli Manova a misure ripetute hanno mostrato modificazioni positive sulle credenze sui comportamenti salutari, sulla rappresentazione della salute e sullo stile decisionale di pianificazione razionale.
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Lambruschi, Furio. "La gestione della relazione terapeutica in un'ottica cognitivo-costruttivista ed evolutiva." QUADERNI DI PSICOTERAPIA COGNITIVA, no. 45 (January 2020): 41–66. http://dx.doi.org/10.3280/qpc45-2019oa8987.

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Abstract:
Nel presente articolo la relazione psicoterapeutica è considerata in una prospettiva costruttivista, evolutiva e interpersonale. Si propone un modello a tre assi del funzionamento umano, che rende conto delle diverse possibili organizzazioni del sé e delle loro possibili declinazioni su livelli diversi di funzionamento metacognitivo. Per ogni asse vengono quindi descritti i diversi possibili criteri di osservazione e di utilizzo clinico della relazione terapeutica. Su un primo asse viene valorizzata la consapevolezza nel terapeuta riguardo allo stile di regolazione emotiva e alla organizzazione dei sistemi di memoria proprio e del paziente in vista di una loro adeguata sintonizzazione e complementarietà nelle diverse fasi del processo psicoterapeutico. Sul secondo asse, si sottolinea come il lavoro di riparazione delle inevitabili rotture dell'alleanza di lavoro vada costantemente riportato agli specifici temi dolorosi e ai significati personali caratteristici del paziente da un lato e del terapeuta dall'altro. Sul terzo asse, vengono evidenziati i caratteristici modelli interpersonali dei pazienti con forti limitazioni nelle funzioni metacognitive insieme ad alcune attenzioni da porre nella gestione dei relativi cicli interpersonali.
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Dai Prà, Mirko. "Uno studio di caso di paziente con Disabilità Intellettiva e disturbo Bipolare in contesto residenziale: comportamenti aggressivi, furto, Qualità della Vita e terapia farmacologica. Un intervento Comportamentale e Cognitivo." RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, no. 2 (September 2020): 115–40. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2020-002007.

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Abstract:
Il presente lavoro si pone lo scopo di descrivere un intervento diretto ad un paziente con disabilità cognitiva e disturbo Bipolare e la valutazione degli esiti rispetto a: comportamenti di aggressività e furto, terapie farmacologiche assunte e Qualità della Vita. Metodo: È stato utilizzato un intervento integrato con tecniche di tipo Comportamentale e Cognitivo condotto dall'équipe riabilitativa a seguito di valutazione funzionale del caso con modello Comportamentale ABC (Antecedenti Behavior Conseguenze) con un paziente di 41 anni con disabilità cognitiva di tipo moderato e disturbo Bipolare. L'intervento è stato progettato con modelli di condizionamento operante e l'équipe riabilitativa è stata istruita. Al primo intervento è seguito un secondo additivo di token economy volto a rinforzare i comportamenti acquisiti. In fine è stato eseguito un intervento di tipo Cognitivo seguendo i principi della psicoeducazione ed è stato adattato alle capacità di comprensione dell'utente. Gli outcome sono stati il tipo e la quantità di farmaci assunti, il numero di comportamenti aggressivi e di comportamenti di furto, i risultati relativi alla Qualità della Vita percepita. È stato condotto uno studio di caso. Risultati: Sono diminuiti comportamenti di Aggressività e furto, diminuita l'assunzione di Benzodiazepine e di Antipsicotici, diminuita la somministrazione di terapie meccaniche restrittive quali terapia al bisogno Intra Muscolo e isolamento in camera, migliorata la Qualità della Vita nei domini Ruolo e salute Fisica, Salute in Generale, Vitalità, Attività Sociali Ruolo e Stato emotivo. Conclusioni: L'intervento si è dimostrato efficace a livello di decremento di comportamenti problema, diminuzione dei farmaci assunti e di Qualità della Vita percepita. Il lavoro offre spunti di riflessione relativi ai fattori del gruppo di lavoro e dei singoli che possono favorire l'intervento.
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De Benedittis, Giuseppe. "La Fisica Quantistica incontra l'ipnosi. Dai fondamenti teorici alla pratica clinica Parte prima." IPNOSI, no. 2 (December 2020): 5–23. http://dx.doi.org/10.3280/ipn2020-002001.

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Abstract:
Il modello dualistico mente-corpo risulta da tempo inadeguato sul piano sia epistemologico che clinico. Per superare la dicotomia tra mente e corpo, viene proposto un nuovo paradigma basato sulla teoria dei sistemi complessi caotici e sulla meccanica quantistica. In questa prospettiva, l'interfaccia mente-corpo rappresenta un sistema caotico, governato dal principio di probabilità, come evidenziato nella fisica subatomica e nella meccanica quantistica, piuttosto che dal principio de-terministico di causalità. Patterns di comportamento caotico possono essere riscontrati nell'attività neuronale e l'applicazione di modelli caotici sembra essere rilevante per la ricerca mente-corpo e il processo di trance. È stata proposta una teoria della coscienza quantistica, in gran parte controversa, poiché la Fisica Quan-tistica si applica al mondo subatomico e non alle macrostrutture, come il cervello. La cognizione quantica è una disciplina emergente che applica il formalismo matematico della teoria quantistica per esplorare e modellare fenomeni cognitivi, come l'elaborazione delle informazioni da parte del cervello umano, supera i limiti e le carenze del dualismo cartesiano e la teoria generale quantistica. Poiché l'ipnosi è uno stato speciale di coscienza, la cognizione quantica si applica al funzionamento cognitivo ipnotico piuttosto che alla struttura ipnotica.
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CATURANO, MARIANGELA. "Un Modello di Ricerca Evidence Based sull’Inclusione Scolastica In Italia." International Journal of Developmental and Educational Psychology. Revista INFAD de Psicología. 1, no. 1 (July 2, 2016): 443. http://dx.doi.org/10.17060/ijodaep.2016.n1.v1.159.

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Abstract:
Abstract: Che cosa significa educazione inclusiva? In che modo è possibile sostenere lo sviluppo di un sistema che favorisca l’inclusione nella quotidiana realtà scolastica? Su un campione di 162 studenti, dagli 8 ai 16 anni, si vogliono misurare gli effetti di efficaci metodologie didattiche quali feedback, formative evaluation, collaborative learning, digital technology. Variabili stimate sono le competenze e le abilità trasversali alle discipline, i fattori cognitivo-emozionali del successo scolastico, l’autostima. Valutazione bio psico-sociale che si oppone alla valutazione bio-medica prevalente in Italia. Osservare tutti gli allievi, trasformare la risposta speciale in normalità, misurare le variabili del contesto scolastico favorevoli all’inclusione può contribuire a migliorare, in Italia, l’efficacia di investimenti pubblici stimati nel 2013 in € 4,7B. Qui si costruisce un modello, il cui disegno sperimentale impone metodologie riconosciute a livello internazionale ed europeo come l’evidence based education (EBE), necessarie per confrontare i risultati e replicare il modello in un contesto sovranazionale. I risultati entreranno a far parte del progetto pilota dell’European Agency For Special Needs avviato in tre paesi, tra cui l’Italia, e che verrà concluso nell’ottobre 2016.Parole chiave: inclusione, organizzazione inclusiva, metodologie didattiche, evidence based education Abstract: What is inclusive education? How you can support the development of a system that favors the inclusion in the daily school reality? On a sample of 162 students, aged 8 to 16 years, they want to measure the effects of effective teaching methods such as feedback, formative evaluation, collaborative learning, digital technology. Estimated variables are the skills and abilities to cross disciplines, cognitive-emotional factors of academic success, self-esteem. Rating bio psychosocial which opposes the prevailing bio-medical evaluation in Italy. Observe all students, to transform the special response in normal, measure the variables of the school environment favorable to the inclusion in Italy improves the effectiveness of a welfare amounted to € 4,7B. Here we build a model, whose experimental design requires methodologies recognized at international and European level as the evidence-based education (EBE), necessary to compare the results and replicate the model in a supranational context. The results will become part of the pilot project of the European Agency For Special Needs started in three countries, including Italy, and which will be concluded in October 2016.Keywords: inclusion, inclusive rules, educational methods, evidence based education, EBE
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Bentivogli, Marco. "Fiducia nel lavoro." QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO, no. 113 (July 2022): 145–65. http://dx.doi.org/10.3280/qua2021-113007.

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Abstract:
In "Laudato Sii" Papa Francesco afferma con grande forza che il lavoro digni-toso è quello "libero, creativo, partecipativo e solidale". Il presente saggio mostra quali caratteristiche deve assumere il lavoro e quali modalità organizzative sono più adatte alla sua promozione e valorizzazione nella prospettiva indicata dal Pontefice. In particolare, si individua nello smart working un modello in grado di favorire ed esaltare l'ingaggio cognitivo del lavoratore: fiducia, libertà, responsabi-lità e autonomia sono gli aspetti caratterizzanti del lavoro agile. Tale modello per-mette anche una migliore conciliazione dei tempi di vita e di cura della famiglia, una distribuzione più equilibrata dei carichi familiari e una maggiore partecipazio-ne delle donne al mercato del lavoro e alla vita civile e democratica. Il sindacato può essere un protagonista nel passaggio a forme organizzative in grado di valorizzare la centralità della persona: i capisaldi di una strategia orientata in questo senso sono la contrattazione territoriale e la formazione dei lavoratori.
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Trotta, Domenico. "Funzione erettiva, concezione e sessualitŕ di coppia." RIVISTA DI SESSUOLOGIA CLINICA, no. 2 (December 2011): 88–91. http://dx.doi.org/10.3280/rsc2011-002018.

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Abstract:
Negli ultimi anni la ricerca scientifica sui metodi contraccettivi si č interessata allo sviluppo di metodi ormonali anche per l'uomo, rispondendo cosě alla necessitŕ di una maggior condivisione dei rischi e delle responsabilitŕ della contraccezione nonché ad una maggiore paritŕ tra i sessi e ad uno sviluppo della pianificazione familiare. L'Eiaculazione precoce (EP) colpisce circa il 30% degli uomini di tutte le etŕ determinando un impatto negativo sulla qualitŕ della vita e della relazione di coppia. La psicoterapia moderna per la cura della EP prevede l'integrazione di diversi approcci: psicodinamico, sistemico, cognitivo e comportamentale, all'interno di un modello psicoterapeutico a breve termine.
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Simonelli, Chiara. "L'eiaculazione precoce e la sessualitŕ di coppia." RIVISTA DI SESSUOLOGIA CLINICA, no. 2 (December 2011): 81–83. http://dx.doi.org/10.3280/rsc2011-002016.

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Abstract:
Negli ultimi anni la ricerca scientifica sui metodi contraccettivi si č interessata allo sviluppo di metodi ormonali anche per l'uomo, rispondendo cosě alla necessitŕ di una maggior condivisione dei rischi e delle responsabilitŕ della contraccezione nonché ad una maggiore paritŕ tra i sessi e ad uno sviluppo della pianificazione familiare. L'Eiaculazione precoce (EP) colpisce circa il 30% degli uomini di tutte le etŕ determinando un impatto negativo sulla qualitŕ della vita e della relazione di coppia. La psicoterapia moderna per la cura della EP prevede l'integrazione di diversi approcci: psicodinamico, sistemico, cognitivo e comportamentale, all'interno di un modello psicoterapeutico a breve termine.
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Cerpolini, Silvia, and Maria Cristina Meriggiola. "Potere procreativo e contraccezione maschile." RIVISTA DI SESSUOLOGIA CLINICA, no. 2 (December 2011): 77–80. http://dx.doi.org/10.3280/rsc2011-002015.

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Abstract:
Negli ultimi anni la ricerca scientifica sui metodi contraccettivi si č interessata allo sviluppo di metodi ormonali anche per l'uomo, rispondendo cosě alla necessitŕ di una maggior condivisione dei rischi e delle responsabilitŕ della contraccezione nonché ad una maggiore paritŕ tra i sessi e ad uno sviluppo della pianificazione familiare. L'Eiaculazione precoce (EP) colpisce circa il 30% degli uomini di tutte le etŕ determinando un impatto negativo sulla qualitŕ della vita e della relazione di coppia. La psicoterapia moderna per la cura della EP prevede l'integrazione di diversi approcci: psicodinamico, sistemico, cognitivo e comportamentale, all'interno di un modello psicoterapeutico a breve termine.
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Caruso, Salvatore. "Sessualitŕ e infertilitŕ." RIVISTA DI SESSUOLOGIA CLINICA, no. 2 (December 2011): 92–97. http://dx.doi.org/10.3280/rsc2011-002019.

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Abstract:
Negli ultimi anni la ricerca scientifica sui metodi contraccettivi si č interessata allo sviluppo di metodi ormonali anche per l'uomo, rispondendo cosě alla necessitŕ di una maggior condivisione dei rischi e delle responsabilitŕ della contraccezione nonché ad una maggiore paritŕ tra i sessi e ad uno sviluppo della pianificazione familiare. L'Eiaculazione precoce (EP) colpisce circa il 30% degli uomini di tutte le etŕ determinando un impatto negativo sulla qualitŕ della vita e della relazione di coppia. La psicoterapia moderna per la cura della EP prevede l'integrazione di diversi approcci: psicodinamico, sistemico, cognitivo e comportamentale, all'interno di un modello psicoterapeutico a breve termine.
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Giammusso, Bruno. "Eiaculazione precoce: quali trattamenti?" RIVISTA DI SESSUOLOGIA CLINICA, no. 2 (December 2011): 84–87. http://dx.doi.org/10.3280/rsc2011-002017.

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Abstract:
Negli ultimi anni la ricerca scientifica sui metodi contraccettivi si č interessata allo sviluppo di metodi ormonali anche per l'uomo, rispondendo cosě alla necessitŕ di una maggior condivisione dei rischi e delle responsabilitŕ della contraccezione nonché ad una maggiore paritŕ tra i sessi e ad uno sviluppo della pianificazione familiare. L'Eiaculazione precoce (EP) colpisce circa il 30% degli uomini di tutte le etŕ determinando un impatto negativo sulla qualitŕ della vita e della relazione di coppia. La psicoterapia moderna per la cura della EP prevede l'integrazione di diversi approcci: psicodinamico, sistemico, cognitivo e comportamentale, all'interno di un modello psicoterapeutico a breve termine.
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Verardo, Anna Rita. "Esperienze traumatiche e ADHD." PSICOBIETTIVO, no. 2 (July 2012): 57–70. http://dx.doi.org/10.3280/psob2012-002004.

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Abstract:
Dopo aver inquadrato l'ADHD secondo la prospettiva cognitivo- evoluzionista ed aver offerto una breve rassegna dei principali interventi utilizzati, le Autrici propongono un originale modello di trattamento basato sulla teoria dell'attaccamento, in cui la relazione terapeutica costituisce la parte essenziale ed in cui viene integrato il trattamento EMDR sia per l'elaborazione dei traumi relazionali precoci (relativi alla storia d'attaccamento) sia per quelli secondari alle manifestazioni dell'ADHD (per es. frustrazioni scolastiche o sociali subite). Le esperienze traumatiche di tipo interpersonale, che avvengono nei primi anni di vita generano infatti una vulnerabilitŕ psicopatologica causata dalla mancata regolazione emotiva della relazione madre/figlio. Le Autrici ricordano come i sintomi di disturbi traumatici dello sviluppo possano essere erroneamente confusi con la diagnosi di ADHD, nella quale puň spesso essere riconosciuta una importante dimensione post-traumatica. Numerosi studi hanno evidenziato l'efficacia di una terapia con EMDR per i soggetti in etŕ evolutiva. Parole chiave: ADHD; EMDR; trauma; psicoterapia cognitivo comportamentale; attaccamento.
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Xella, Carla Maria. ""Lo faccio solo perché mi conviene ..." Il trattamento cognitivo-comportamentale dei sex offenders in contesto giudiziario." PSICOBIETTIVO, no. 2 (July 2011): 17–35. http://dx.doi.org/10.3280/psob2011-002002.

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Abstract:
Nel caso degli autori di reati sessuali la qualitŕ coattiva dell'intervento č l'unico mezzo per favorire una motivazione al cambiamento: per le caratteristiche "infamanti" del reato, ma soprattutto per la struttura di personalitŕ di questi soggetti, spesso deformata da ferite precoci dell'attaccamento che minano lo sviluppo della funzione riflessiva. I trattamenti persono generalmente di matrice cognitivo-comportamentale. Il capitolo descrive il modello utilizzato dall'équipe del CIPM, sia in ambito carcerario (presso la Casa di Reclusione di Milano-Bollate) che sul territorio, presso il Presidio Criminologico. Si esaminano le peculiaritŕ del lavoro terapeutico con questi soggetti e il rapporto con gli organi giudiziari (Magistratura di Sorveglianza, UEPE, personale della casa di reclusione).
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Dodet, Maurizio. "Psicoterapia cognitiva post-razionalista della coppia. Una proposta costruttivista." RICERCA PSICOANALITICA, no. 2 (May 2011): 39–56. http://dx.doi.org/10.3280/rpr2011-002004.

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Abstract:
L'autore presenta l'approccio alla terapia di coppia secondo il "modello cognitivo costruttivista postrazionalista", rifacendosi, in particolare, ai concetti derivati dalle elaborazioni di Patricia Crittenden, Furio Lambruschi e Vittorio Guidano. Le dinamiche che sottendono la reciprocitŕ emotiva in un rapporto sentimentale sono considerate in stretto rapporto con l'attaccamento esperito nell'infanzia, considerato come la dimensione emotiva in cui si crea il significato personale che prende forma in una organizzazione di significato personale, di cui gli sono una delle componenti primarie. La scelta di un partner e la costruzione di un rapporto sentimentale sembrano essere in relazione con le caratteristiche e il grado di articolazione dell'assetto emotivo e cognitivo individuale. Il rapporto di coppia si genera dall'ingranarsi dei due stili sentimentali che sono espressione dei significati individuali ( ) e tendono a mantenere sentimenti di continuitŕ e di unicitŕ del sé nell'incontro intimo con l'altro da sé. In una terapia di coppia, l'obiettivo č quello di incrementare tale articolazione nell'analizzare come si ingranano i due significati individuali nelle varie fasi di formazione, mantenimento e crisi/rottura.
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De Benedittis, Giuseppe. "La Fisica Quantistica incontra l'Ipnosi. Dai fondamenti teorici alla pratica clinica Parte seconda." IPNOSI, no. 1 (July 2021): 5–26. http://dx.doi.org/10.3280/ipn2021-001001.

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Abstract:
Il modello dualistico mente-corpo risulta da tempo inadeguato sul piano sia epistemologico che clinico. Per superare la dicotomia tra mente e corpo, viene pro-posto un nuovo paradigma basato sulla teoria dei sistemi complessi caotici e sulla meccanica quantistica. In questa prospettiva, l'interfàcie Mente/Corpo rappresen-ta un sistema caotico, governato dal principio di probabilità, come evidenziato nel-la fisica subatomica e nella meccanica quantistica, piuttosto che dal principio de-terministico di causalità. Patterns di comportamento caotico possono essere ri-scontrati nell'attività neuronale e l'applicazione di modelli caotici sembra essere rilevante per la ricerca mente-corpo e il processo di trance. È stata proposta una teoria della Coscienza Quantistica, in gran parte controversa, poiché la Fisica Quantistica si applica al mondo subatomico e non alle macrostrutture, come il cervello. La cognizione quantica è una disciplina emergente che applica il formali-smo matematico della teoria quantistica per esplorare e modellare fenomeni co-gnitivi, come l'elaborazione delle informazioni da parte del cervello umano, supera i limiti e le carenze del dualismo cartesiano e la teoria generale quantistica. Poiché l'ipnosi è uno stato speciale di coscienza, la cognizione quantica si applica al fun-zionamento cognitivo ipnotico piuttosto che alla struttura ipnotica.
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Mazzolari, Laura. "Apprendere dalle emozioni. La funzione dell'hic et nunc e dell'insight in psicosocioanalisi." EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no. 13 (February 2010): 99–116. http://dx.doi.org/10.3280/eds2010-013008.

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Abstract:
L'obiettivo di questo articolo č di cercare di capire come le emozioni agiscono e interagiscono nel processo di apprendimento della psicosocioanalisi. All'interno dei processi di apprendimento proposti da Ariele č stato evidenziato che, indipendentemente dalla motivazione che portava ad iscriversi, nel gruppo spesso "avviene qualcosa" che improvvisamente provoca, fa emergere una forte emozione individuale, positiva o negativa, ma comunque generativa. Questo turbamento emotivo implica un passaggio di apprendimento cognitivo sia individuale che gruppale per rendere le emozioni sostenibili e riconoscibili e per riuscire a rielaborarle in un pensiero accettabile. L'articolo arriva a proporre un possibile modello psicosocioanalitico di apprendimento attraverso le emozioni. La metafora dell'apprendimento emotivo che emerge da queste riflessioni č quella di una nave sul mare che č potenzialmente nel caos, deve attraversare una tempesta, puň affondare o navigare alla ricerca di un approdo, affrontando il rischio.
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Dodet, Maurizio. "Coerenza individuale e reciprocitŕ emotiva: un approccio costruttivista post-razionalista alle dinamiche della coppia e della famiglia." PSICOBIETTIVO, no. 2 (January 2011): 34–47. http://dx.doi.org/10.3280/psob2010-002004.

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Abstract:
Nel 1993 veniva pubblicato su Psicobiettivo il primo articolo a firma di Vittorio F. Guidano e di Maurizio Dodet in cui veniva proposto un intervento psicoterapeutico post-razionalista sulla coppia. Da allora la possibilitŕ di analizzare e di intervenire sulle dinamiche relazionali avendo come riferimento un modello cognitivista costruttivista si č sempre piů sviluppata attraverso una attivitŕ clinica e di ricerca che si č allargata ai campi della neuropsichiatria infantile della famiglia e delle patologie gravi. I concetti di significato personale e di reciprocitŕ emotiva permettono di costruire delle ipotesi sui processi che sottendono una relazione significativa e quindi di creare delle strategie e una metodologia di intervento sulle problematiche di coppia che giungono all'osservazione di uno psicoterapeuta. Nel presente articolo l'autore presenta attraverso un caso clinico lo stato dell'arte dell'approccio cognitivo costruttivista post-razionalista alla relazione.
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Martini, Angela, and Roberto Ricci. "Un esperimento di misurazione del valore aggiunto delle scuole sulla base dei dati PISA 2006 del Veneto." RIVISTA DI ECONOMIA E STATISTICA DEL TERRITORIO, no. 3 (November 2010): 80–107. http://dx.doi.org/10.3280/rest2010-003004.

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Abstract:
Il principale obiettivo di questo lavoro č di misurare il valore aggiunto della scuola utilizzando i dati del campione PISA 2006 del Veneto. Le graduatorie di 45 istituti superiori basate sui punteggi grezzi sulla scala di scienze e su indicatori di valore aggiunto sono state poste a confronto per valutare in che misura esse differiscano e per identificare le scuole che si collocano significativamente al di sopra o al di sotto della media in base all'uno e all'altro criterio. Per realizzare l'obiettivo della ricerca si č fatto ricorso a un modello di regressione lineare gerarchica a due livelli. Le variabili considerate per giungere a una stima del valore aggiunto sono le caratteristiche di sfondo degli studenti e il loro livello cognitivo iniziale, valutato sintetizzando in un unico indicatore i voti conseguiti dagli alunni al termine del primo quadrimestre del primo anno di scuola secondaria superiore e il giudizio finale ottenuto all'esame di licenza media. Il confronto tra i punteggi grezzi delle scuole e i punteggi di valore aggiunto mostra l'esistenza di una notevole differenza tra di essi e che i migliori risultati in termini di valore aggiunto sono nel Veneto ottenuti non dai licei ma dagli istituti tecnici. Questo lavoro indica che una valutazione dei risultati delle scuole che si limiti ai soli risultati grezzi porta a conclusioni fuorvianti. L'articolo mostra che il livello cognitivo iniziale degli studenti che frequentano una scuola č particolarmente importante e che di esso si deve tener conto nel valutare i risultati degli istituti.
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Bazzoni, Alessandro, Pierluigi Morosini, Gabriella Polidori, Maria Laura Rosicarelli, and David Fowler. "The use of group cognitive behaviour therapy in a routine acute inpatient setting." Epidemiologia e Psichiatria Sociale 10, no. 1 (March 2001): 27–36. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00008514.

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Abstract:
RIASSUNTOScopo – Lo scopo di questo lavoro è di descrivere un modello di intervento di gruppo di tipo cognitivo comportamentale applicato in condizioni di routine a pazienti psicotici acuti durante il ricovero in un Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura (SPDC) e di riportare le prime valutazioni di efficacia. Disegno – Il disegno dello studio è di tipo pre–post. E'stato fatto un confronto delle variabili in studio tra il 1997 e il 1998, anno in cui è stata introdotta la Terapia Cognitivo Comportamentale (TCC) di gruppo. Setting –SPDC, S. Filippo Neri di Roma, 1998. Principali misure utilizzate – Sono state valutate e confrontate le seguenti variabili: riammissioni, trattamenti sanitari obbligatori, episodi di violenza, contenzioni fisiche, fughe dal reparto. E'stata anche accertata l'opinione dei pazienti nell'ultimo trimestre del 1998. Risultati – Al gruppo di TCC hanno partecipato 385 pazienti (79% dei pazienti ammessi), ognuno dei quali ha partecipato in media a 4 sessioni. Il 59% dei pazienti che ha preso parte al gruppo aveva una diagnosi di schizofrenia o di disturbo paranoideo. Rispetto al 1997 i Trattamenti Sanitari Obbligatori (TSO) complessivi sono diminuiti di 1/3, le riammissioni di 1/3 e i TSO nelle riammissioni di 3/4 (p<0.05), gli episodi di violenza di più della metà (p<0.001), le contenzioni fisiche e gli allontanamenti dal reparto non autorizzati sono praticamente scomparsi. L'opinione dei pazienti sull'utilità dell'intervento di gruppo è stata molto favorevole. Conclusioni – E'probabile, anche se non certo, che i miglioramenti riscontrati siano dovuti all'intervento in esame. La maggior parte dei pazienti ricoverati ha trovato utile partecipare al gruppo e alcuni hanno chiesto di poter continuare a frequentarlo anche dopo la dimissione. Questi risultati preliminari sono molto promettenti e ci auguriamo che costituiscano uno stimolo affinché questo intervento possa essere applicato e valutato in altri SPDC.
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Barca Enriquez, Eduardo, Manuel Deaño Deaño, Manuel Peralbo Uzquiano, and Juan Carlos Brenlla Blanco. "Evaluación cognitiva desde el modelo PASS en niños adoptados." Revista de Estudios e Investigación en Psicología y Educación, no. 01 (December 15, 2017): 231. http://dx.doi.org/10.17979/reipe.2017.0.01.2607.

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Abstract:
El objetivo de este trabajo fue analizar las variables cognitivas evaluadas desde el modelo PASS, a través de la batería de evaluación cognitiva DN:CAS. Los resultados mostraron tres tipos de rendimiento cognitivo: un grupo de alumnos de rendimiento cognitivo bajo (51%), otro de rendimiento cognitivo medio (37%) y el tercero de rendimiento cognitivo alto (12%). Los procesos más alterados son la atención, el procesamiento sucesivo y la planificación. A partir del análisis de varianza la escala de planificación y la escala completa (rendimiento cognitivo general) muestran diferencias significativas en relación con el rendimiento académico.
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J. Maestre Lorén, Francesc. "Terapia cognitiva de la depresión." Revista de Psicoterapia 1, no. 2-3 (July 1, 1990): 81–94. http://dx.doi.org/10.33898/rdp.v1i2-3.668.

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Abstract:
La terapia cognitiva de la depresión, expuesta por Beck, Rush, Shaw & Emery (1979), está constituida por un modelo cognitivo, que da cuenta de la concepción teórica de la depresión, y unos procedimientos de cambio, de carácter cognitivo-conductual, que son la manera cómo se intenta producir modificaciones en el estado depresivo. Este artículo revisa, fundamentalmente, dos aspectos de la terapia cognitiva de la depresión: los constructos clínico-cognitivos que integran el modelo cognitivo, encuadrándolos en el planteamiento más amplio del procesamiento de la información, y el fenómeno del cambio terapéutico, desde la perspectiva de la eficacia de la terapia, la naturaleza del cambio y las posibilidades de cambio de la persona.
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Toro Tobar, Ronald Alberto. "Abuso de sustancias psicoactivas. Modelo y terapia cognitiva." Revista Iberoamericana de Psicología 10, no. 1 (June 30, 2017): 65–72. http://dx.doi.org/10.33881/2027-1786.rip.10108.

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Abstract:
El objetivo de la revisión fue presentar los fundamentos del modelo cognitivo y la terapia cognitiva para el abuso de sustancias psicoactivas. Se llevó a cabo un análisis del modelo de Beck y la terapia cognitiva, tratamiento basado en la identificación de las distorsiones cognitivas, pensamientos automáticos, creencias intermedias adictivas y permisivas, y los comportamientos compensatorios derivados de la cognición y el ‘craving’. Acto seguido, se presentan los elementos claves para llevar a cabo una adecuada evaluación de los casos de trastornos adictivos, la formulación cognitiva de caso y la planeación de la terapia cognitiva. Adicionalmente, se presenta un panorama de la evidencia empírica disponible, la cual fundamenta estos tratamientos denominados CBT entre los más recomendados, principalmente cuando se llevan a cabo de la mano de la ingesta de fármacos como el Naltrexone. Finalmente, se mencionan técnicas recientes basadas en la meditación y la modificación cognitiva, entre otras que demuestran eficacia.
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Mariano Carta, Stefano, and Antonio Alcaro. "Una casa di 3 piani + 1. Il sogno di Jung e le omologie archetipiche cervello-mente in una prospettiva evolutiva." STUDI JUNGHIANI, no. 55 (August 2022): 54–79. http://dx.doi.org/10.3280/jun55-2022oa14057.

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Abstract:
Sulla nave che lo portava verso le Clark lectures negli Stati Uniti, Jung racconta a Freud un sogno, divenuto famoso, in cui una casa a quattro piani, o livelli, sembra rappresentare la struttura di una psiche fondata sull'inconscio archetipico. Nonostante l'idea di archetipo sia stata più volte oggetto di critiche, a partire dalla seconda metà del 1900 gli studi scientifici sull'organizzazione del cervello umano hanno confermato l'ipotesi di una stratificazione delle funzioni mentali e di una determinazione prevalentemente istintuale ed ereditaria del primo e più antico strato dell'evoluzione neuropsichica. Pertanto, riprendendo la struttura della casa sognata da Jung, in questo articolo proponiamo l'idea di una stratificazione psico-neuro-archeologica suddivisa in 3+1 strati sovrapposti che costituisce una elaborazione del modello neuro-archeologico ternario elaborato da Paul MacLean prima e da Jaak Panksepp poi, in cui l'affettività rappresenta il fattore organizzativo fondamentale del cervello-mente. Lo strato più evoluto, caratteristico della specie umana, è quello dell'auto-coscienza riflessiva. Subito sotto si trova il livello della coscienza intersoggettiva, caratteristico delle specie omeoterme (mammiferi ed uccelli) e legato all'evoluzione di un complesso di strutture corticali mediali chiamate Default-Mode-Network. Ancora sotto si trova lo strato della coscienza cognitivo-immaginativa, evolutasi nei vertebrati dotati di corteccia cerebrale. Infine, il primo e più antico strato, è quello della consapevolezza affettiva, legato al funzionamento delle strutture sottocorticali mediali (core-Self), dove risiedono i circuiti istintuali ed archetipici individuati negli studi neuro-etologici di Panksepp.
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Krause, Katiane Kazuza Gneipel, Marcelo Da Silva Hounsell, and Isabela Gasparini. "Um Modelo para Inter-relação entre Funções Executivas e Elementos de Jogos Digitais." Revista Brasileira de Informática na Educação 28 (October 11, 2020): 596–625. http://dx.doi.org/10.5753/rbie.2020.28.0.596.

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Abstract:
As funções executivas (FEs) são um conjunto de habilidades cognitivas de alto nível, formadas pelo controle inibitório, memória de trabalho e flexibilidade cognitiva. Elas permitem que a pessoa desenvolva autodisciplina, controle e gerencie a atenção e o comportamento durante ações dirigidas a objetivos, por exemplo, durante a resolução de problemas cognitivos e dos desafios presentes em jogos digitais (JDs). Estes são delineados pelas mecânicas e estratégias de modelagem da dificuldade (level design). A partir dos resultados de uma revisão sistemática da literatura e um workshop, ambos sobre FEs e JDs, foi possível estabelecer uma relação entre mecânicas de JDs e FEs e estratégias de level design e FEs. Este artigo não somente identifica todos os tipos de mecânica e level design intimamente relacionados com as FEs, mas também apresenta uma inter-relação com os três componentes de FEs. O modelo IcJJ envolve a interação do jogador com o JD, mostrando atributos cognitivos de alto nível, através da relação entre 12 mecânicas de JDs, 8 estratégias de level design e três componentes de FEs. O modelo IcJJ pode servir de suporte para exploração e identificação do potencial cognitivo dos JDs, especialmente daqueles aplicados no contexto educacional ou como referencial para o desenvolvimento de JDs sérios, focados em FEs.
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Knapp, Paulo, and Aaron T. Beck. "Fundamentos, modelos conceituais, aplicações e pesquisa da terapia cognitiva." Revista Brasileira de Psiquiatria 30, suppl 2 (October 2008): s54—s64. http://dx.doi.org/10.1590/s1516-44462008000600002.

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Abstract:
OBJETIVO: Há um interesse crescente no modelo cognitivo de psicoterapia estimulado por grande número de resultados de pesquisa, demonstrando sua eficácia em uma série de transtornos psiquiátricos e distúrbios médicos. Este artigo de revisão objetiva dar um panorama dos fundamentos históricos e filosóficos das abordagens cognitivo-comportamentais contemporâneas, e apontar similaridades e diferenças entre elas. O modelo cognitivo, conforme delineado por Aaron Beck, e alguns dos procedimentos e técnicas cognitivas e comportamentais utilizados em transtornos emocionais serão apresentados. Ao final, resultados de pesquisas e metanálises em relação à eficácia das terapias cognitivas e cognitivo-comportamentais em vários transtornos psiquiátricos e distúrbios médicos serão relatados brevemente. MÉTODO: Por meio da revisão de artigos e livros-texto, principalmente dos trabalhos de Aaron Beck dos quais foi extraída a presente revisão, foram descritas as origens e os fundamentos das abordagens cognitivo-comportamentais no tratamento dos transtornos psiquiátricos e médicos. Através de buscas no Medline de ensaios clínicos randomizados e metanálises, foram apontadas as evidências de eficácia dessa modalidade de tratamento psicoterápico. RESULTADOS E CONCLUSÕES: As terapias cognitivo-comportamentais em geral, e a terapia cognitiva beckiana em especial, apresentam um fundamento teórico e um conjunto de técnicas cuja eficácia baseada em evidências foi demonstrada no tratamento de diversos quadros mentais e físicos.
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Tavares, David Ribeiro, Osíris Canciglieri Jr, Lia Buarque de Macedo Guimarães, and Marcelo Rudek. "Modelo de avaliação e tradução da experiência cognitiva e afetiva de produto." Human Factors in Design 9, no. 18 (December 15, 2020): 126–49. http://dx.doi.org/10.5965/2316796309182020126.

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Abstract:
A experiência de interação entre consumidor e produto é essencialmente subjetiva e de difícil avaliação e tradução. Nela, há fatores cognitivos e afetivos que são estimulados por atributos de produtos incorporadas ao design que podem ser funcionais e hedônicos. O objetivo do design cognitivo e afetivo é conquistar o consumidor com produtos que proporcionam experiências inovadoras com intenso impacto funcional e “cognitivo” como facilidades de uso, além do impacto “afetivo” como o prazer de consumir. Contudo, modelos é métodos de engenharia e design tem dificuldades de avaliação e tradução das informações, pois é difícil antecipar a intenção e preferência do consumidor. Os fenômenos ocorrem dentro da mente, cérebro, e fazem parte da experiência subjetiva e não são, portanto, acessíveis ao observador externo. O objetivo deste artigo é propor um modelo de avaliação e tradução da experiência cognitiva e afetiva de produto, por meio de uma abordagem multidisciplinar de paradigma cognitivista. Como resultado, é proposto três indicadores que contribuem para o avanço nos estudos sobre a subjetividade do consumidor.
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Yáñez M., Juan, Patricio Gaete, Tamara Harcha, Walter Kühne C., Victoria Leiva T., and Paula Vergara H. "Hacia una metateoría constructivista cognitiva de la psicoterapia." Revista de Psicología 10, no. 1 (January 1, 2001): 97. http://dx.doi.org/10.5354/0719-0581.2001.18556.

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Abstract:
El presente artículo revisa el desarrollo de la metateoría del modelo psicoterapéutico cognitivo, desde sus inicios conductuales, pasando por el modelo cognitivo tradicional hasta el constructivismo. En las bases conceptuales del modelo se revisa el desarrollo del concepto de realidad, sujeto, la concepción del conocimiento y el concepto de sí mismo. Posteriormente se explica una metateoría Constructivista Cognitiva sobre la cual fundar la práctica clínica cognitiva.
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Argota-Pérez, George, José Almeida-Galindo, Cecilia Solano-García, Clemente Lara- Huallcca, Rosa Aquije-García, María Reyes-Ruiz, and Luzmila Reyes-Ruiz. "MODELO DE APRENDIZAJE PARA LA GENERACIÓN Y ALCANCE COGNITIVO TECNOLÓGICO EN BIOMEDICINA." Biotempo 16, no. 2 (December 18, 2019): 159–64. http://dx.doi.org/10.31381/biotempo.v16i2.2525.

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Abstract:
El objetivo del estudio fue proponer un modelo de aprendizaje para la generación y alcance cognitivo tecnológico en biomedicina. A partir, de considerar las palabras claves: learning model, cognitive technology domain, biomedicine en la plataforma ScienceDirect se realizó una búsqueda de los últimos tres años completos (2018, 2017, 2016), además, de lo publicado hasta la fecha del presente año 2019. Se consideró solamente el artículo de investigación y las revistas: Computer Methods and Programs in Biomedicine; Future Generation Computer Systems, Procedia Computer Science, Computers in Biology and Medicine, Data & Knowledge Engineering, Technological Forecasting and Social Change, Social Science & Medicine. La revistas Computer Methods and Programs in Biomedicine presentaron el mayor número de artículos, encontrándose diferencias estadísticamente significativas con relación al resto pero, no se evidenció artículos que mostraran modelos cognitivos para el aprendizaje tecnológico durante la formación profesional. Se propuso un modelo que inicia con la misión de la docencia, orienta a los problemas sociales prioritarios y estos a su vez, posibilitan desarrollar enfoques pedagógicos para generar información tecnológica y dominio cognitivo tecnológico pudiendo ser una garantía durante el proceso de formación profesional en el campo de la biomedicina.
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Toro-Tobar, Ronald Alberto, Francy Lorena Grajales-Giraldo, and Julián Camilo Sarmiento-López. "Riesgo suicida según la tríada cognitiva negativa, ideación, desesperanza y depresión." Aquichan 16, no. 4 (December 1, 2016): 473–86. http://dx.doi.org/10.5294/aqui.2016.16.4.6.

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Abstract:
Objetivo: establecer la relación entre ideación suicida, desesperanza, tríada cognitiva negativa y depresión, como evidencia del modelo cognitivo del riesgo suicida. Método: estudio empírico-analítico con diseño descriptivo, correlacional y comparativo. Las variables fueron medidas con los inventarios BDI-II, PANSI e ITC y la escala BHS. La muestra final estuvo constituida por 90 personas de ambos sexos, con una media de edad de 24,2 años (DT = 8,65 años) pertenecientes a diversos niveles socioeconómicos, con estudios universitarios, principalmente. Resultados: se encontraron correlaciones estadísticamente significativas entre ideación suicida, desesperanza, depresión y la tríada cognitiva negativa. Las diferencias fueron significativas entre los grupos depresivos y no depresivos, con grandes efectos para las tres variables cognitivas. Interpretación y conclusiones: estos resultados constituyen nueva evidencia del modelo cognitivo planteado acerca de la relación entre las variables depresión, tríada cognitiva negativa, ideación suicida y desesperanza, tal como se ha propuesto en distintas revisiones sobre cognición negativa y suicidio. Se analizaron las limitaciones del estudio en cuanto el reducido tamaño muestral y las diferencias entre sexos para depresión ante estresores específicos, y las variaciones por grupos de edades en el riesgo suicida de los jóvenes.
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Trincas, Roberta, and Mauro Meleddu. "La relazione tra processi emotivi e processi di controllo cognitivo: i meccanismi di conflitto e interazione." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 2 (June 2012): 243–80. http://dx.doi.org/10.3280/rip2011-002005.

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Abstract:
Nell'ultimo decennio si č sviluppato notevolmente lo studio della relazione tra processi emotivi e processi di controllo cognitivo e, attualmente, č stata sottolineata la similaritŕ tra questi due processi. Pensiamo, per esempio, allo sviluppo dei modelli del doppio processo nell'ambito di studio delle emozioni (Barrett et al., 2007), secondo cui i processi emotivi comprendono forme di elaborazione automatica e controllata cosě come i processi cognitivi. In accordo con questa prospettiva, risulta necessario chiarire alcune questioni fondamentali sulla similaritŕ tra emozioni e processi cognitivi e sui loro meccanismi di interazione. Le ricerche sull'argomento si sono interessate a due aspetti, uno riguarda il ruolo dei processi di controllo cognitivo nella regolazione emotiva, l'altro si focalizza sull'influenza delle emozioni sui processi di controllo del pensiero e del comportamento. L'obiettivo di questa rassegna critica della letteratura č di approfondire quest'ultimo filone di ricerca considerando, in particolare, la prospettiva secondo cui gli stati emotivi sarebbero attivati automaticamente e, conseguentemente, interferirebbero sull'esecuzione di compiti che richiedono controllo esecutivo (Gray, 2004; Zelazo, 2006). A tal fine, verrŕ delineata una prospettiva teorico/metodologica che integra i principali modelli teorici e le ricerche appartenenti a questo ambito di studi delle scienze cognitive.
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Loayza Maturrano, Edward Faustino. "Análisis lingüístico-cognitivo del discurso desde la gramática cognitiva." PURIQ 3, no. 2 (May 5, 2021): 466–87. http://dx.doi.org/10.37073/puriq.3.2.176.

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Abstract:
El presente artículo propone a través de la postura teórica de una rama del cognitivismo: la gramática cognitiva, la estrategia cognitiva que el ser humano ejecuta al usar la lengua. El objetivo del estudio es graficar de forma lógica los procesos cognitivos en la función del pensar-significar, del expresarse lingüísticamente. La aplicación de la estrategia cognitiva del uso del lenguaje se efectiviza en la pragmática lingüística del sociolecto de la pandemia Sars CoV-2. La metodología de la investigación es cualitativa del tipo análisis del discurso. Los resultados evidencian la naturaleza cognitiva de las innovaciones lingüísticas y grafican el proceso ejecutivo en el pensar-significar de los enunciados. La conclusión principal es que el análisis lingüístico-cognitivo del discurso propuesto grafica y evidencia la condición cognitiva del lenguaje. Se recomienda aplicar el modelo de análisis en la interpretación de diversos discursos.
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Borges, Janine De Melo, and Sônia Maria Mello Neves. "Modelo Cognitivo-Comportamental para Tratamento de Crianças Obesas com Compulsão Alimentar Periódica." Revista Fragmentos de Cultura - Revista Interdisciplinar de Ciências Humanas 24, no. 6 (October 20, 2014): 73. http://dx.doi.org/10.18224/frag.v24i0.3566.

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Abstract:
Resumo: objetivou-se adaptar o tratamento Cognitivo-Comportamental à população infantil obesa com Transtorno de Compulsão Alimentar Periódica, verificar a eficácia deste e a redução do peso. Seis crianças participaram de nove sessões em grupo que visaram: modificação dos hábitos alimentares, reestruturação cognitiva, entre outros. Os resultados obtidos confirmam eficácia do tratamento na mudança comportamental, na reestruturação cognitiva e na perda de peso. Palavras-chave: crianças; obesidade; tratamento cognitivo-comportamental; transtorno de compulsão alimentar periódica; procedimentos e recursos lúdicos.
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Zumalabe Makirriain, José María. "Acerca del carácter representacional de la mente. La mente representacional." Psychology, Society, & Education 6, no. 2 (April 28, 2017): 125. http://dx.doi.org/10.25115/psye.v6i2.513.

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Abstract:
Resumen: Desde las ciencias cognitivas se entiende el pensamiento en términos de estructuras de representaciones mentales sobre las que operan procesos computacionales. En el modelo representacional-computacional de la mente se recurre a una compleja analogía triádica que vincula mente, cerebro y ordenadores. La mayoría de estos modelos son simbólicos, aunque también existen modelos representacionales no simbólicos (conexionismo) y modelos cognitivos no representacionales de la mente. El análisis de los diferentes enfoques cognitivos sobre las representaciones y los procesos mentales en el marco de la ciencia cognitiva y de sus ventajas y limitaciones revela que se trata de enfoques que no tienen por qué ser excluyentes entre sí y que en muchos de los casos se complementan, aunque también se constata la ausencia de una teoría unificada al respecto. Tras considerar los puntos débiles tanto del modelo simbólico computacional clásico como del conexionismo, reconociendo los avances significativos propiciados por ambos en el estudio de la mente, se concluye que no existe todavía ningún modelo computacional con capacidad representacional para abarcar todo el pensamiento humano. About the representational nature of the mind. The representational mind. Abstract: According to cognitive science, thinking is understood as structures of mental representations on which computational processes operate. In the representational-computational model of the mind, we resort to a complex triadic analogy that links mind, brain and computers. Most of these models are symbolic, although there are also non-symbolic representational models (connectionism) and non-representational cognitive models of the mind. The analysis of the various cognitive approaches on the representations and the mind processes within the framework of the cognitive sciences and of their advantages and limitations reveals that these approaches do not have to mutually exclusive and that, in many of the cases, they complement each other. However, the lack of a unified theory regarding this matter has also been stated. After considering the weak points of both the classic computational symbolic model and the connectionism, acknowledging the significant progresses made by both in the study of the mind, we conclude that there is still no computational model with representational capacity to cover the whole human thinking.
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Guano Merino, Daniela Fernanda, Zoila Victoria Herrera Andrade, and Carina Fernanda Vallejo Barreno. "Modelo de aprendizaje del idioma inglés utilizando algoritmos de machine learning." Explorador Digital 7, no. 1 (January 5, 2023): 29–43. http://dx.doi.org/10.33262/exploradordigital.v7i1.2451.

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Abstract:
Introducción. El artículo demuestra por qué algunos tipos de TIC pueden considerarse sistemas de Inteligencia Artificial, cómo afecta su introducción en el proceso educativo a los cambios cognitivos del alumno y qué papel juega el grado de confianza en dichos sistemas. El estudio tiene como objetivo determinar cómo la inteligencia artificial (IA) influye en un estudiante a través del uso de las tecnologías de la información y la comunicación (TIC) durante las clases de idioma inglés en la educación superior. El artículo explica por qué algunos tipos de TIC pueden considerarse sistemas de IA, cómo su inclusión en el proceso educativo influye en los cambios cognitivos de un estudiante y qué papel juega el grado de confianza de un estudiante en dicho sistema. La novedad científica del trabajo radica en considerar la influencia de las TIC en las habilidades cognitivas de un estudiante que aprende un idioma extranjero a través de la lente de la IA. Como resultado, se encontró que cuanto más cerca están las capacidades de la IA en las TIC a las actividades humanas mientras se trabaja con un idioma extranjero, menor es la activación del rendimiento cognitivo en un estudiante. Objetivo. Determinar las características de la influencia de la inteligencia artificial (IA) en el estudiante mediante el uso de las tecnologías de la información y la comunicación (TIC) en las clases de lenguas extranjeras en la educación superior. Metodología. El estudio consiste en considerar el impacto de las TIC en las capacidades cognitivas de un alumno que estudia una lengua extranjera a través del prisma de la Inteligencia Artificial. Se estudian las posibilidades de las tecnologías de la información y la comunicación utilizando en general y específicamente la inteligencia digital, desde la perspectiva de su idoneidad para la enseñanza del idioma inglés. Se revisa brevemente y se diferencian algunos sistemas digitales de aprendizaje como recursos alternativos para el aprendizaje del inglés. El trabajo se fundamenta en la aplicabilidad de la interacción lingüística virtual utilizando en el espacio de información y educación: profesores virtuales en el entorno de e-Learning, agentes interactivos (Chatbots) en el proceso de aprendizaje del inglés. Resultados. Como resultado se ha establecido que cuanto más se acercan las posibilidades de la IA en las TIC a la actividad humana al trabajar con una lengua extranjera, menor es la activación de la actividad cognitiva por parte del alumno. Conclusión. Las tecnologías pedagógicas clásicas con el uso concomitante de la inteligencia artificial permiten la implementación de modelos de aprendizaje alternativos y hacen la transición de medios reproductivos de aprendizaje a innovadores-reflexivos. Área de estudio: Educación Lingüística.
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Gonçalves, Oscar. "Psicoterapia cognitivo-narrativa: la construcción hermenéutica de los significados alternativos." Revista de Psicoterapia 6, no. 22-23 (July 1, 1995): 101–22. http://dx.doi.org/10.33898/rdp.v6i22-23.1086.

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Abstract:
Las psicoterapias cognitivas están experimentando grandes cambios conceptuales. En los más recientes desarrollos de la teoría cognitiva han aparecido una creciente orientación constructivista junto con un modelo narrativo de los procesos de conocimiento. Estos cambios prueban la necesidad de desarrollar nuevas metodologías terapéuticas que sean capaces de efectuar grandes cambios en los procesos de conocimiento. Este artículo intenta tratar estas cuestiones presentando una ilustración de una nueva metodología terapéutica a la cual nos referiremos como psicoterapia cognitivo-narrativa.
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Matute Castro, George Robert, Jennifer Valeria Macías Solórzano, Martha Geoconda Menéndez Loor, Pasqueline Elizabeth Mendoza Laz, and Guido David Sánchez Carvajal. "LAS FORTALEZAS DEL BACHILLERATO INTERNACIONAL FRENTE AL MODELO DE INGRESO A LA EDUCACIÓN SUPERIOR." UNESUM-Ciencias. Revista Científica Multidisciplinaria. ISSN 2602-8166 2, no. 2 (September 26, 2018): 145–54. http://dx.doi.org/10.47230/unesum-ciencias.v2.n2.2018.86.

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Abstract:
En procura del fortalecimiento de la educación en el país, el Gobierno Nacional desde el 2011 ha implementado el Bachillerato Internacional en los planteles públicos que permitan a los estudiantes insertarse a las tendencias cognitivas globales direccionadas a la educación del siglo XXI. La universidad ecuatoriana en su afán por despuntar el desarrollo nacional apuesta al mejoramiento educativo promoviendo la accesibilidad de la educación superior a todos los actores sociales con la propuesta de desarrollo profesional sostenible a los intereses en su diversidad nacional. El objetivo investigativo es establecer la eficiente conexión entre el nivel cognitivo que se adquiere en el Bachillerato Internacional y su aceptación y valoración al acceder a las universidades del país. Para ello, se realizó un proceso analítico inductivo en procura de la obtención de datos confiables que permitan un acertado análisis holístico de la temática a tratar. Palabras clavesMentalidad internacional, innovación, pedagogía, investigación, nivel cognitivo, modelos de evaluación. ABSTRACIn pursuit of the strengthening of education in the country, the National Government since 2011 has implemented the International Baccalaureate in public schools that allow students to insert global cognitive trends directed to education in the 21st century. The Ecuadorian university in its eagerness to break the national development bets to the educational improvement promoting the accessibility of the superior education to all the social actors with the proposal of sustainable professional development to the interests in its diversity. The research objective is to establish the efficient connection between the cognitive level acquired in the International Baccalaureate and its acceptance and assessment when accessing the country's universities. To this end, an inductive analytical process was carried out in order to obtain reliable data that would allow an accurate holistic analysis of the subject to be treated.KeywordsInternational mentality, innovation, pedagogy, research, cognitive level, evaluation models.
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Campos, Arturo Morales. "modelo cognitivo como proceso semiósico." Tríade: Comunicação, Cultura e Mídia 9, no. 22 (February 8, 2022): 155–80. http://dx.doi.org/10.22484/2318-5694.2021v9n22p155-180.

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Abstract:
Abordar el tema de las imágenes mentales resulta un tema arriesgado, pues, dentro de las neurociencias, existen posiciones que rechazan fuertemente tal fenómeno por ser subjetivo en extremo. Sin embargo, es algo que debe estudiarse bajo diferentes perspectivas teóricas. La semiótica puede ser una herramienta útil en este sentido y, de manera concreta, la semiosis, puesto que es un proceso cognitivo que, como se podrá sustentar, enlaza aspectos biológicos y culturales. En este trabajo, se establecerá un paralelismo entre imágenes mentales y modelos cognitivos para mostrar los componentes esenciales de estos últimos.
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MARGIS, REGINA. "COGNITIVE BEHAVIORAL THERAPY IN INSOMNIA." Revista Debates em Psiquiatria Ano 5 (October 1, 2015): 22–27. http://dx.doi.org/10.25118/2236-918x-5-5-4.

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Abstract:
A insônia é o transtorno do sono mais frequente na população. Diferentes modelos têm sido propostos para explicar a ocorrência de insônia (por exemplo, o modelo de Spielman, o modelo neurocognitivo e o modelo de inibição psicobiológica, entre outros). Conhecer tais modelos contribui para uma melhor compreensão dos mecanismos a serem avaliados e tratados. O tratamento psicoterápico tem sido amplamente pesquisado. Em especial, a terapia cognitivo-comportamental para insônia tem tido sua eficácia demonstrada em diferentes estudos, sendo intervenção recomendada para indivíduos com insônia. Diferentes abordagens, como a terapia de controle de estímulos, restrição de sono, terapia cognitiva e terapia cognitiva baseada em mindfulness, têm sido utilizadas, com benefícios observados no tratamento. Entretanto, uma parcela de indivíduos não responde plenamente às abordagens, aspecto que merece a atenção de profissionais e pesquisadores.
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Hasan Saleh, Salah, Maikel Yelandi Leyva Vázquez, Juan Pedro Febles Rodríguez, and Fawaz Saleem Mohsen. "Modelo, basado en computación con palabras y mapas cognitivos difusos competitivos, para la representación de las interrelaciones entre síntomas, signos y enfermedades cardiovasculares." Investigación, Tecnología e Innovación 6, no. 6 (November 30, 2014): 1–15. http://dx.doi.org/10.53591/iti.v6i6.89.

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Abstract:
Los mapas cognitivos difusos han recibido una creciente atención para la representación del conocimiento causal. Son de especial utilidad en el diagnóstico médico. El trabajo despliega una propuesta para el modelado de las interrelaciones entre síntomas, signos y enfermedades cardiovasculares, basado en mapas cognitivos difusos competitivos, utilizando el paradigma de computación con palabras, con el objetivo de proporcionar modelos causales que sean fácilmente comprensibles. Para ello, se propone el uso del modelo de representación lingüístico basado en 2-tuplas lingüísticas en los mapas cognitivos difusos competitivos, lo cual permite realizar los procesos de computación con palabras, sin pérdida de información. Como resultado del trabajo se obtiene un nuevo modelo de mapa cognitivo difuso, denominado mapa cognitivo difuso competitivo lingüístico (LCFCM por sus siglas en inglés). La principal ventaja del modelo propuesto para el diagnóstico médico basado en mapas cognitivos difusos es que permite aumentar la interpretabilidad de los modelos causales. Finalmente, se presenta un estudio de caso del modelo propuesto y el análisis estático de dicho modelo con el objetivo de determinar los síntomas y signos más importantes en el mapa obtenido así como recomendaciones de trabajos futuros.
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Rosen, Hugh. "Un enfoque constructivista-cognitivo de la terapia cognitiva." Revista de Psicoterapia 4, no. 14/15 (July 1, 1993): 17–37. http://dx.doi.org/10.33898/rdp.v4i14/15.966.

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Abstract:
Este arttculo se basa en gran medida en el constructivismo piagetiano. es decir sigue una perspectiva constructivista-evolutiva. Si bien este enfoque tiene muchos puntos en comun con otros modelos constructivistas, también se caracteriza por poseer rasgos propios. La aplicacion de la orientacion constructivista aqui descrita se relaciona directamente con el modelo de terapia cognitiva de Beck, aunque gran parte de lo que se dice resulta relevante también para otros enfoques terapéuticos y para la psicoterapia en general.
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