Academic literature on the topic 'Modello Cognitivo'

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Journal articles on the topic "Modello Cognitivo"

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Schnotz, Wolfgang, Mark Ullrich, Ulrike Hochpochler, Holger Horz, Nele McElvany, Sascha Schroeder, and Jürgen Baumert. "What makes text-picture-integration difficult? A structural and procedural analysis of textbook requirements." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 1 (May 2012): 103–35. http://dx.doi.org/10.3280/rip2011-001006.

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Abstract:
La lettura finalizzata all'apprendimento richiede di integrare in strutture di conoscenza coerenti informazioni provenienti dal testo e dalle figure. Per studiare come si sviluppano le competenze di integrazione testo-figura negli studenti, è stato selezionato dai testi scolatici un campione rappresentativo di compiti di integrazione e questo è stato usato per la costruzione di item, che sono stati mostrati a 1060 studenti tedeschi di 4 livelli scolastici differenti (dalla 5^ alla 8^ classe). Sulla base della item-response-theory, 240 item che richiedono un'integrazione a differenti livelli gerarchici sono stati selezionati secondo un modello logistico a 1 parametro. L'analisi cognitiva degli item suggerisce che l'integrazione testo-figura richiede combinazioni flessibili di un insieme limitato di procedure cognitive che operano su modelli mentali specifici per compito. Le difficoltà degli item di integrazione testo-figura nei termini del modello di Rasch possono essere predette sulla base dell'analisi del compito cognitivo includendo le caratteristiche strutturali delle unità di testo e le richieste procedurali degli item.
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Pugliese, Erica, Angelo Maria Saliani, and Francesco Mancini. "Un modello cognitivo delle dipendenze affettive patologiche." PSICOBIETTIVO, no. 1 (March 2019): 43–58. http://dx.doi.org/10.3280/psob2019-001005.

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Cardona, Mario. "Apprendere le lingue nella terza età è possibile ed è salutare. Il cervello ci dice perchè." Revista Italiano UERJ 12, no. 2 (July 13, 2022): 21. http://dx.doi.org/10.12957/italianouerj.2021.67581.

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Abstract:
ABSTRACT: L’invecchiamento della popolazione è un dato demografico mondiale che assume carattere rilevante in molti Paesi del cosiddetto “primo mondo”, Il concetto di anzianità oggigiorno non può più basarsi su dati misurabili che stabiliscono quando un individuo, nell’arco della sua vita, entra nella fase della vecchiaia. Si tratta di un concetto molto più ampio e articolato che riguarda dimensioni socio-sanitarie, psico-affettive, cognitive e culturali. È necessario dunque ripensare il ruolo attivo della popolazione anziana in una società complessa e plurilingue. Nell’ottica dell’invecchiamento di successo (succesful ageing) e in base al principio di cittadinanza attiva (active citizenship) l’apprendimento delle lingue diviene un aspetto educativo rilevante sia per la partecipazione attiva nella società, sia per i vantaggi cognitivi specifici che tale tipo di apprendimento comporta. Oggi la ricerca neuropsicologica dimostra come l’apprendimento possa avvenire lungo tutto l’arco della vita e come il nostro cervello sia in grado di attivare importati fenomeni di compensazione in grado di arginare il declino cognitivo. In questo contributo si prenderanno in considerazione alcuni aspetti neuropsicologici che dimostrano come l’apprendimento linguistico nell’anziano non solo sia possibile, ma sia auspicabile. Su questi presupposti è importante che la linguistica educativa sviluppi un adeguato modello glotto-geragogico.Parole chiave: Glotto-geragogia. Anziani. Linguistica educativa. Plasticità neuronale. Riserva cognitiva. Modello STAC (Scaffolding Theory of Aging and Cognition). RESUMO: O envelhecimento da população é um dado demográfico global que assume um caráter relevante em muitos países do chamado "primeiro mundo". Hoje o conceito de antiguidade não pode mais ser baseado em dados mensuráveis que estabelecem quando um indivíduo, durante sua vida, entra na fase da velhice. É um conceito muito mais amplo e articulado que diz respeito às dimensões sócio-saúde, psicoafetiva, cognitiva e cultural. É, pois, necessário repensar o papel ativo da população idosa numa sociedade complexa e multilingue. Com vista a um envelhecimento bem sucedido e com base no princípio da cidadania ativa, a aprendizagem de línguas torna-se um aspecto educativo relevante tanto para a participação ativa na sociedade como para as vantagens cognitivas específicas que tal tipo de aprendizagem acarreta. Hoje, a pesquisa neuropsicológica demonstra como o aprendizado pode ocorrer ao longo da vida e como nosso cérebro é capaz de ativar importantes fenômenos de compensação capazes de conter o declínio cognitivo. Neste artigo, serão levados em consideração alguns aspectos neuropsicológicos que demonstram como a aprendizagem de linguagem em idosos não é apenas possível, mas desejável. Com base nesses pressupostos, é importante que a linguística educacional desenvolva um modelo gloto-hieragógico adequado.Palavras-chave: Gloto-hieragogia. Idosos. Linguística educacional. Plasticidade neuronal. Reserva cognitive. Modelo STAC (Scaffolding Theory of Aging and Cognition). ABSTRACT: Population aging is a world demographic data which assumes a relevant character in many of the countries of the so called “first world”. The concept of aging, nowadays, cannot be anymore based on measurable data that establish when a human being, throughout his life, enters the stage of old age. It deals with a much wider and more complex concept that concerns socio-health, psycho-affective, cognitive and cultural dimensions. It is therefore necessary to rethink the active role of old population in a complicated and multilingual society. With a view to a successful aging and according to the principle of active citizenship, language learning becomes an educational aspect relevant both in order to achieve an active social participation and for the specific cognitive advantages that type of learning provides with. Nowadays, the neuropsychological research shows how learning could happen throughout the entire life and how our brain is capable to activate important cognitive compensation phenomena capable of stemming the cognitive decline. This essay will take into consideration some neuropsychological aspects that demonstrate how language learning in old people is not only possible, but desirable. On these assumptions it is important that educational linguistic develops an adequate foreign language learning geragogic model. Keywords: Foreign language learning geragogic model. Old age. Educational linguistics. Neural plasticity. Brain reserve. STAC Model (Scaffolding Theory of Aging and Cognition).
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Staiano, Maria, and Pietro Grimaldi. "Un caso clinico di ansia sociale." QUADERNI DI PSICOTERAPIA COGNITIVA, no. 51 (January 2023): 105–28. http://dx.doi.org/10.3280/qpc51-2022oa15184.

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Abstract:
In questo articolo viene presentato il caso clinico di Monica, una donna di 32 anni che richiede una psicoterapia per un Disturbo di ansia sociale che sta mettendo a rischio il suo nuovo lavoro. L'ansia sociale è definita come una sindrome cognitivo-affettiva contraddistinta da apprensione e intensa paura che si manifesta in situazioni sociali in cui la persona è sottoposta alla valutazione oppure allo sguardo degli altri (Grimaldi, 2008; Leary & Kowalski, 1995). Gli approcci cognitivisti hanno studiato e approfondito le tematiche dell'ansia sociale, con la formulazione di diverse teorie e modelli (Beck & Emery, 1985; Clark & Wells, 1995; Hofmann, 2007; Moscovitch, 2009; Orazi & Mancini, 2011; Rapee & Heimberg, 1997; Rapee, 2010; Schlenker & Leary, 1982b; Stopa, 2009). A partire da questi modelli, sono stati implementati trattamenti efficaci per l'ansia sociale, tra cui i protocolli di trattamento della terapia cognitivo-comportamentale che sono ad oggi i più validati e statisticamente più efficaci. Tuttavia, questi modelli si focalizzano sui meccanismi di mantenimento, senza indicare come essi potrebbero svilupparsi, né specificare una base eziologica del disturbo (Wong et al., 2017), con ripercussioni sull'impostazione del trattamento. Il caso di Monica viene di seguito formulato facendo riferimento al Modello Cognitivo Integrato (Grimaldi, 2019) basato appunto sull'integrazione di modelli e ricerche provenienti da diversi ambiti al fine di costruire un modello psicopatologico che spieghi lo sviluppo e il mantenimento dei vari disturbi d'ansia sociale, e sulla base del quale mettere a punto un intervento terapeutico maggiormente efficace.
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Gragnani, Andrea, Giulia Paradisi, and Francesco Mancini. "Un modello cognitivo del disturbo di panico e dell'agorafobia. Aspetti psicopatologici e trattamento." PSICOBIETTIVO, no. 3 (November 2011): 36–54. http://dx.doi.org/10.3280/psob2011-003003.

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Abstract:
Lo scopo di questo articolo risiede nel presentare un perfezionamento del modello cognitivista del disturbo di panico, in particolare quello di Clark, che nonostante abbia conseguito negli anni robuste prove empiriche e cliniche a supporto, considera l'agorafobia esclusivamente come una sottoclasse di evitamenti del disturbo di panico. Il nostro modello si propone di superare i limiti esplicativi del modello classico e prevede la presenza di una specifica classe di sensazioni temute dall'agorafobico, quelle legateed una peculiare valutazione catastrofica delle stesse. Essa si manifesta apparentemente sotto forma di timori di morte ed impazzimento, ma sarebbe riconducibile al timore relativo alla perdita di controllo percepita comedefinitivo e irrecuperabile del.
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Vinai, Piergiuseppe, Silvia Cardetti, Gabriella Carpegna, Noemi Ferrato, and Paola Vallauri. "L'obesitŕ infantile. Eziologia, prevenzione e cura secondo il modello cognitivo-comportamentale." PSICOBIETTIVO, no. 1 (April 2011): 50–62. http://dx.doi.org/10.3280/psob2011-001004.

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Abstract:
L'obesitŕ infantile č una condizione a genesi multi fattoriale in continuo aumento nelle culture occidentali in cui entrano in gioco fattori sociali, familiari e psicologici. Il modello cognitivo-comportamentale considera ottimale un approccio multidimensionale al problema che utilizzi professionalitŕ diverse (dietologo, dietista, psicologo o psicoterapeuta) e che individui e tenti di modificare gli specifici fattori che hanno portato quel bambino a guadagnare peso.
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Finardi, Linda. "Valutare la Comunicazione Pubblica. La valutazione di un evento a partire da un caso studio." RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no. 46 (April 2011): 85–104. http://dx.doi.org/10.3280/riv2010-046007.

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Abstract:
L'articolo presenta l'elaborazione di un modello valutativo per i comunicatori pubblici di front-line, responsabili dell'organizzazione e della comunicazione degli eventi delle pubbliche amministrazioni. L'articolo si sviluppa analizzando dapprima un caso studio, sottolineando gli elementi innovativi, quelli di continuitŕ e gli aspetti critici di questo particolare processo comunicativo e dell'organizzazione che lo attiva. In secondo luogo, vengono esposti i motivi e i criteri alla base della costruzione del modello proposto, presentato alla fine dell'articolo insieme allo schema cognitivo sottostante.
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Cantelmi, Tonino, and Emiliano Lambiase. "Riflessioni e approfondimenti cognitivo-interpersonali sulla SASB ai fini della concettualizzazione del caso." MODELLI DELLA MENTE, no. 1 (September 2021): 7–49. http://dx.doi.org/10.3280/mdm1-2021oa12638.

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Abstract:
In quanto psicoterapeuti cognitivo-interpersonali, uno dei nostri interessi principali è quello di descrivere i cicli interpersonali disfunzionali del paziente: quelli che vive nel presente e come si sono sviluppati a partire dalle prime dinamiche disfunzionali vissute nell'infanzia. Inoltre, colleghiamo queste dinamiche interpersonali al funzio-namento interiore della persona, ai suoi schemi mentali, alle strategie di coping, al funzionamento metacognitivo, allo stile di attaccamento e al modo più generale con il quale il paziente conosce la realtà e, ricorsivamente, organizza la conoscenza che pro-duce. In questo processo, ormai da quasi vent'anni, integriamo il modello SASB di Lorna Benjamin, in quanto ci fornisce uno strumento che ci permette, in modo coerente e chiaro, di costruire una mappa del territorio interpersonale del paziente. Su questa mappa, poi, riusciamo a disegnare il resto dei dettagli del suo mondo interiore. In questi anni di lavoro e approfondimento, teorico e clinico, abbiamo svolto alcu-ne riflessioni e integrazioni che abbiamo deciso di formalizzare e di condividere, al fine di contribuire a espandere la possibilità di utilizzo del modello SASB all'interno del panorama degli approcci cognitivi a orientamento interpersonale, aiutando i clinici a comprenderne non solo la complessità ma, soprattutto, le potenzialità. Le nostre rifles-sioni riguardano tutti gli ambiti del modello: la suddivisione in cluster delle tre super-fici, i principi che collegano i comportamenti prototipici evidenziandone i rapporti, il modo con il quale collegare le relazioni del passato con quelle del presente.
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Grudina, Valeria, Roberto Burro, and Ugo Savardi. "L'organizzazione cognitiva delle conoscenze: verifica sperimentale di un modello basato sulle mappe concettuali." DiPAV - QUADERNI, no. 26 (March 2010): 51–74. http://dx.doi.org/10.3280/dipa2009-026005.

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Abstract:
L'articolo si colloca all'interno del dibattito sulla definizione della conoscenza: "che cos'č la conoscenza", "come viene acquisita, rappresentata, utilizzata". L'ipotesi principale del presente lavoro coincide con la verifica sperimentale di un modello cognitivo di organizzazione delle conoscenze, secondo un processo di elaborazione di materiale conoscitivo (sul tema della psicologia generale) nella forma di mappa concettuale che si assume generalizzabile ai saperi (in genere).
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Fida, Roberta, Marinella Paciello, Carlo Tramontano, and Claudio Barbaranelli. "Disimpegno morale e comportamenti controproduttivi: un ampliamento del modello stressor-emotion." RISORSA UOMO, no. 3 (September 2012): 352–42. http://dx.doi.org/10.3280/ru2011-003004.

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Abstract:
Diverse ricerche hanno sottolineato l'importanza di esaminare il Disimpegno Morale (DM) per comprendere l'aggressione strumentale e la condotta deviante nei diversi contesti. Questo studio esamina il ruolo del DM organizzativo come uno specifico costrutto social-cognitivo che interviene nel processo che conduce ai comportamenti controproduttivi (CWB). All'interno del modello stressor-emotion ipotizziamo che il DM medi la relazione tra le emozioni negative in reazione alla percezione di stressor e i CWB, promuovendo o giustificando la risposta aggressiva al contesto frustrante. In un campione di 1147 lavoratori italiani (53.50% donne) abbiamo esaminato un modello di equazioni strutturali che ha confermato le nostre ipotesi: piu i lavoratori reagiscono agli stressor con emozioni negative, piu hanno bisogno di ricorrere al DM, piu agiscono i CWB.
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Dissertations / Theses on the topic "Modello Cognitivo"

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Cefalù, Gabriella. "Il Controllo Esecutivo: Modello Neurale per un Flanker Task." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/3442/.

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CIAVARELLA, Domenico. "Immunoflogosi e declino cognitivo dell'anziano. Contributo delle infezioni batteriche croniche: il modello umano della parodontite." Doctoral thesis, Università degli Studi di Palermo, 2014. http://hdl.handle.net/10447/90785.

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Abstract:
La parodontite (PD) è un'infezione periferica polimicrobica ad elevata prevalenza, associata a batteri anaerobi gram-. Nella PD l'equilibrio tra batteri e risposta dell'ospite è alterato, risultando in un'infiammazione incontrollata caratterizzata da alti livelli di mediatori infiammatori (IL-1, IL-6, IL-17, TNF-a) e bassi livelli di molecole anti-infiammatorie (IL-10). Localmente, tali molecole interagiscono amplificando la flogosi ed attivando i meccanismi responsabili della distruzione tissutale. Inoltre, nei pazienti con PD, chemochine (IL-8, Monocyte chemotactic protein-1 (MCP-1) e citochine (IL-1ß, IL-6, IL-17, TNF- a) infiammatorie sono elevate anche nel plasma, contribuendo al carico infiammatorio sistemico ed a potenziali effetti sistemici. I dati circa l'associazione della PD con le patologie neurodegenerative sono scarsi, tuttavia essa sembra plausibile sia da un punto di vista epidemiologico che biologico considerato il contributo alla flogosi sistemica/encefalica, l'incremento di citochine nel cervello evocato dalla stimolazione delle fibre nervose trigeminali, i prodotti batterici e/o i batteri stessi, alcuni dei quali sono capaci di invadere il sistema nervoso centrale e sono stati riscontrati in misura maggiore nei campioni di M. di Alzheimer rispetto ai controlli. Lo scopo del presente lavoro è quello di cercare di chiarire il ruolo ed i meccanismi attraverso cui le infezioni croniche possono contribuire all'insorgenza e/o alla progressione di malattie croniche complesse che caratterizzano l'invecchiamento patologico, in particolare il declino cognitivo e le patologie neurodegenerative. A tale scopo, è stato utilizzato, come modello umano di infezione cronica, la parodontite: condizione clinica ad elevata prevalenza caratterizzata da processi distruttivi a carico dei tessuti parodontali, ad eziologia polimicrobica (gram negativi, anaerobi) e patogenesi infiammatoria. Nel setting clinico su tale obiettivo, sono stati reclutati pazienti affetti solo da parodontite i cui dati sono stati utilizzati come controllo nella comparazione con gli analoghi dati dei pazienti con diversi gradi di impairment cognitivo. In particolare è stato analizzato il profilo proteomico salivare dei pazienti con la tecnologia SELDI-TOF-MS (Surface-Enhanced Laser Desorption/Ionization Time-Of-Flight Mass Spectrometry) che permette di eseguire l’analisi proteomica di piccole quantità di campioni biologici mediante la misurazione del rapporto massa/carica (m/z) delle diverse molecole proteiche, al fine di chiarire i meccanismi di interferenza reciproca ditali condizioni e potenzialmente individuare dei biomarkers utili alla loro caratterizzazione clinico-prognostica. I parametri clinici rilevati hanno evidenziato un significativo aumento degli indici di placca e di sanguinamento al sondaggio nel gruppo di studio (p <0,05), il che potrebbe essere giustificato dalla minore abilità e frequenza nell’eseguire una normale igiene orale. A fronte di ciò, non si è accertata significatività statistica nelle differenze per gli altri parametri parodontali clinici; ciò lascia, verosimilmente, supporre che lo status parodontale non differisce in maniera sostanziale nei due gruppi. L’analisi proteomica ha mostrato 10 picchi espressi in maniera significativamente diversa nella saliva del gruppo di studio rispetto ai controlli. L’analisi CART non è, tuttavia, riuscita a costruire un albero classificativo valido (sensibilità 8%, specificità 12%).
Periodontitis is a chronic infectious disease involving gingival tissues, the periodontal ligament and the alveolar bone. It is accompanied by increased low grade inflammation and transient bacteremia. Periodontitis is caused by microorganisms that adhere to and grow on the tooth's surfaces, along with an overly aggressive immune response against these microorganisms. Its association with neurodegenerative disease is still unclear. A possible relationship seems to be related to an increase of cytokines production (IL-1, IL-6, IL-17, TNF-a) in periodontal ligament and the presence of oral microorganisms that may increase the encephalopathy. Current knowledge on the association between periodontitis and encephalopathy is mainly based on small comparative and treatment studies. The aim of the present paper was to investigate the role of periodontitis (a chronic human infection) in neurodegenerative disorders, e.g. Alzheimer. In particular, the presence of markers in saliva by the surface enhanced laser desorption/ionization time-of-flight mass spectrometry (SELDI-TOF-MS) technology was investigated. SELDI-TOF-MS allows the generation of an accurate protein profile from minimal amounts of biological samples and may produce proteomic profile of saliva, recording all saliva components modification in patients. Clinical parameters measured showed a significant increase in the indices of plaque and bleeding on probing in the study group (p <0.05), which could be justified by the lower frequency and ability to perform a normal oral hygiene. Against this background, it was not found statistically significant differences in other clinical periodontal parameters; thus it seems likely to assume that the periodontal status did not differ substantially between the two groups. Proteomic analysis showed 10 peaks expressed in a manner significantly different in the saliva of the study group compared to controls. However, the CART analysis was not able to build a valid classification tree (sensitivity 8%, specificity 12%).
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MIRAGLIOTTA, ELISA. "La previsione geometrica: un modello per analizzare un processo cognitivo inerente il problem-solving in geometria." Doctoral thesis, Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, 2020. http://hdl.handle.net/11380/1200566.

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Abstract:
La ricerca mira a studiare gli aspetti cognitivi coinvolti nella produzione di previsioni geometriche durante la risoluzione di problemi nell’abito della Geometria Euclidea. Si può considerare il processo di previsione geometrica come una specifica abilità visuo-spaziale coinvolta nel pensiero geometrico. Infatti, durante il processo di risoluzione di un problema geometrico, un solutore può immaginare diverse trasformazioni della figura e i loro effetti; tali trasformazioni possono essere più o meno coerenti con i vincoli teorici dati dal problema. Inoltre, i prodotti di tali trasformazioni possono inibire o supportare il processo risolutivo. Ricerche precedenti hanno evidenziato e posto l’attenzione sulla natura degli oggetti geometrici, considerando sia la componente concettuale che la componente figurale. Interpretando il pensiero geometrico in termini di dialettica tra questi due aspetti (Fischbein, 1993), lo studio mira a comprendere il processo di previsione geometrica, inteso come un processo attraverso il quale una figura viene manipolata, i suoi cambiamenti immaginati, mentre alcune proprietà vengono mantenute invarianti. Il processo di previsione geometrica viene descritto attraverso un modello di generazione di previsioni elaborato ciclicamente: osservando, analizzando secondo un approccio microgenetico e analizzando nuovamente il comportamento di diversi solutori durante la risoluzione di problemi aperti di previsione proposti sia in ambiente carta e penna che in un Ambiente di Geometria Dinamica (AGD). I problemi aperti di previsione progettati per lo studio sono stati proposti durante interviste task-based a solutori coinvolti su base volontaria. Hanno preso parte allo studio un totale di 37 solutori italiani tra studenti di scuola secondaria di secondo grado, studenti di laurea triennale e magistrale e di dottorato in Matematica. I dati constano di registrazioni video e audio, trascrizioni delle interviste, disegni dei solutori. La versione finale del modello descrive i processi di previsione di un solutore coinvolto nella risoluzione dei problemi aperti di previsione proposti nello studio. Inoltre, il modello fornisce una lente teorica utile per analizzare le produzioni dei solutori e comprendere più profondamente i processi di previsione. In particolare, il modello chiarisce il ruolo cruciale sia degli elementi teorici introdotti dal solutore durante il processo risolutivo, sia del controllo teorico che i solutori esercitano. Lo studio ha implicazioni didattiche, utili in particolar modo per la scuola secondaria di secondo grado, per la progettazione di attività volte a promuovere il pensiero geometrico degli studenti e il loro controllo teorico sulle figure geometriche.
The purpose of the research is to study cognitive aspects of how geometric predictions are produced during problem-solving activities in Euclidean geometry. The process of geometric prediction is seen as a specific visuo-spatial ability involved in geometrical reasoning. Indeed, when solvers engage in solving a geometrical problem, they can imagine the consequences of transformations of the figure; such transformations can be more or less coherent with the theoretical constraints given by the problem, and the products of such transformations can hinder or promote the problem-solving process. Previous research has stressed the dual nature of geometrical objects, intertwining a conceptual component and a figural component. Interpreting geometrical reasoning in terms of a dialectic between these two aspects (Fischbein, 1993), this study aims at gaining insight into the cognitive process of geometric prediction, a process through which a figure is manipulated, and its change is imagined, while certain properties are maintained invariant. This process is described through a model of prediction-generation elaborated cyclically by observing, analyzing through a microgenetic approach, and re-analyzing solvers’ resolution of prediction open problems in a paper-and-pencil environment and in a Dynamic Geometry Environment (DGE). The prediction open problems designed were proposed during task-based interviews to participants selected on a voluntary basis. Participants were a total of 37 Italian high school students and undergraduate, graduate and PhD students in mathematics. Data are composed of video and audio recordings, transcriptions, solvers’ drawings. The final version of the model provides a description of the prediction processes accomplished by a solver who engages in the resolution of prediction open problems proposed in this study; it provides a lens through which solvers’ productions can be analyzed and it provides insight into prediction processes. In particular, it sheds light onto the key role played by theoretical elements that are introduced by the solvers during the resolution process and the key role played by the solver’s theoretical control. The study has implications for the design of activities, especially at the high school level, with the educational objective of fostering students’ geometrical reasoning and in particular their theoretical control over the geometrical figures.
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Granzotto, Carina Maria Niederauer. "Semântica cognitiva aplicada: a radialidade da categoria RELIGIÃO nos discursos dos imigrantes italianos (de 1875 à década de 1950)." reponame:Repositório Institucional da UCS, 2007. https://repositorio.ucs.br/handle/11338/270.

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Abstract:
Esta dissertação tem por objetivo reconstruir os modelos cognitivo-culturais que estruturam a categoria conceitual RELIGIÃO, com base nos discursos dos/sobre os imigrantes das antigas colônias italianas na região Nordeste do estado do Rio Grande do Sul, relativamente ao modo como esses experienciavam a religiosidade. Isso se dá a partir de uma análise semântica dos enunciados presentes, por exemplo, em textos de natureza antropológica, historiográfica; relatos de memórias, cartas e diários. As fontes desses discursos são documental-bibliográficas e cobrem o período de 1875 à década de 1950. O corpus é constituído de 138 segmentos discursivos, organizados de acordo com cinco categorias diferentes de fontes. A investigação situa-se no campo da Semântica Cognitiva, orientada pela Teoria dos Modelos Cognitivos Idealizados (TMCI), proposta por Lakoff e seus colaboradores. Esse trabalho se justifica uma vez ainda não existirem estudos empíricos sobre a religião em uma cultura ou subcultura sob o viés da Semântica Cognitiva, garantindo seu caráter inédito. Essa teoria permite avaliar como uma categoria conceitual se estrutura e evolui em uma cultura. A análise empreendida dá-se dentro da esfera da Religião Católica, uma vez ser esta a religião predominante na cultura em questão. O método utilizado é o hipotético-dedutivo, a partir do qual se constrói a estrutura radial preliminar da categoria, com base numa análise inspecional do corpus inicial. Tem-se por hipóteses que: (1) a categoria tem uma estrutura proposicional radial, cujo submodelo prototípico é RITUAIS; (2) a categoria RELIGIÃO estrutura-se basicamente por radialidade, tendo como eixo-de-raio DEUS, com centro prototípico em PAI; (3) estruturas metafóricas e metonímicas organizam extensões ou projeções a partir desses raios; (4) tipos de estruturas proposicionais, como o modelo proposicional script, organizam elementos constitutivos da estrutura radial. O Sistema da Metáfora Moral é aplicado como um modelo organizador dessa estrutura. A análise do corpus selecionado confirma as hipóteses inicialmente levantadas. O submodelo RITUAIS é confirmado como o que prototipicamente representa a categoria. Outra hipótese confirmada é a da influência do modelo proposicional script, como parte integrante do modelo RITUAIS. A estrutura radial hipotética preliminar, ao final das análises, é ajustada aos achados da pesquisa. Esta investigação não visa levantar concepções de religião, mas investigar a estrutura semântico-conceitual de RELIGIÃO por meio da codificação explícita revelada em expressões lingüísticas ou em inferências a partir delas, por meio de modelos metafóricos, metonímicos e proposicionais.
Submitted by Marcelo Teixeira (mvteixeira@ucs.br) on 2014-05-19T17:24:04Z No. of bitstreams: 1 Dissertacao Carina Granzotto.pdf: 2486643 bytes, checksum: dddee18ae2237d598ee4373580a51283 (MD5)
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This dissertation has the goal of reconstructing the cognitive cultural models that made up the conceptual category RELIGION, with a basis on the discourse of/about immigrants from the Old Italian colonies from the northern region of Rio Grande do Sul, in relation to how they experienced religiosity. This is done through a semantic analysis of the expressions used, for instance, in the texts of anthropologic and historiographic nature; reports of memories, letters, and diaries. The sources of this discourse are documented bibliographies that cover the period from 1875 to the decade of 1950. The corpus of this work is made up of 138 segments, organized accordingly into five categories with different sources. The investigation centers on the field of Cognitive Semantic, oriented by the Theory of Idealized Cognitive Models (TICM), proposed by Lakoff and his colleagues. This study justifies itself and guarantees its unprecedented nature since there has not yet been empirical studies done about religion in a culture or sub culture. The theory presented allows the evaluation of how a conceptual category structures itself and evolves in a culture. The analysis takes place inside the sphere of Catholic Religion, since this is the religion that predominates the culture in question. The method utilized is the hypothetic-deductive, from which the preliminary radial structure of the category is built, with a basis on the inspectional analysis of the initial corpus. The hypotheses is that: (1) the category has a structure that is propositional radial, in which the prototypical sub-models are RITUALS; (2) the category RELIGION has a radial structure having GOD as a radial axis and FATHER as the prototypical center; (3) metaphoric and metonymic structures organize extensions or projections from these rays; (4) the types of propositional structures, like the propositional model script, organize elements that make up the radial structure. The Moral Metaphor System is applied as a model that organizes this structure. The analyses of the selected corpus confirm the initial hypotheses suggested. The sub model RITUALS is confirmed as the one which prototypically represents the category. The other hypotheses confirmed concerns the influence of the propositional model script as the integral part of the RITUALS model. The preliminary hypothetic radial structure, at the end of the analyses, is adjusted to the findings of the research. This investigation does not aim to bring up conceptions of religion but rather to investigate the semantic-conceptual structure of RELIGION through the explicit codification reveled in linguistic expressions or in inferences from them, as well as through metaphoric, metonymic, and propositional models.
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Barreto, Dulcilene Rodrigues da Silva. "A Conceitualização de Educação à Luz da Teoria dos Modelos Cognitivos Idealizados: Percorrendo Veredas Entre Mente e linguagem dos Alunos da Educação Básica." http://www.teses.ufc.br, 2011. http://www.repositorio.ufc.br/handle/riufc/3612.

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BARRETO, Dulcilene Rodrigues da Silva. A conceitualização de educação à luz da teoria dos modelos cognitivos idealizados: percorrendo veredas entre mente e linguagem dos alunos da educação básica. 2011. 142f. Dissertação (Mestrado em Linguistica) – Universidade Federal do Ceará, Departamento de Letras Vernaculas, Programa de Pós-Graduação em Linguística, Fortaleza-CE, 2011.
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This research aimed to analyze, through the structured principals of Idealized Cognitive Models Theory (LAKOFF, 1987), embodied, socio cognitive situated meanings attributed to the concept of EDUCATION by thirty-three final year high school students of a government school in Fortaleza, Ceara, Brazil, who participated of the research as unpaid volunteers. In order to achieve the mentioned aim, it was analyzed the responses provided by the students in answering two tasks – a questionnaire and a writing task aimed at eliciting data which allowed to explore the category prototypical nature and its metaphoric and metonymic extensions. The methodological approach follows the principals proposed by lakofian Cognitive Semantics which posits that people concepts are not arbitrary but emerge from the nature of their bodies in dynamic interactions with the ecological and social cultural world. The qualitative data analysis was supported by Lakoff’s (1987) Idealized Cognitive Models Theory (ICMT) and Lakoff and Johnson’s (1980/[2002]) Conceptual Metaphor Theory (CMT). The texts produced by the participants made possible the analysis of the ORIGIN – TRAJECTORY – TARGET and CONTAINER image schemas in the structuring of the EDUCATION concept, the most salient proposition models (frame and scripts) to represent the school routine and the EDUCATION metaphors. The data gathered were organized in table and graphs in order to allow for comparisons between semantically close expressions and the distribution of the analyses about the EDUCATION concept structuring cognitive models. Such organization has also facilitated the metaphoric projections and their entailments. The most relevant metaphors were EDUCATION IS AN ACQUIRED, VALUABLE ASSET and EDUCATION IS A JOURNEY. The results obtained have also allowed to propose a radial category for the concept of EDUCATION as it emerges from embodied social culturally beliefs and values shared by the participants.
Esta pesquisa objetivou analisar, por meio dos princípios estruturadores dos Modelos Cognitivos Idealizados(LAKOFF, 1987), os significados sociocognitivamente situados atribuídos ao conceito de EDUCAÇÃO por trinta e três alunos concludentes do Ensino Médio de uma escola pública em Fortaleza, Ceará, Brasil,que participaram da pesquisa como voluntários não remunerados. Para se atingir o objetivo proposto, foram analisadas as respostas fornecidas pelos alunos em duas tarefas - um questionário e uma atividade escrita destinadas a obter dados que permitiram explorar a natureza prototípica da categoria e suas extensões metafóricas e metonímicas. A abordagem metodológica segue os princípios propostos pela Semântica Cognitiva de Lakoff que postula que os conceitos das pessoas não são arbitrários, mas emergem da natureza de seus corpos em interações dinâmicas com o mundo ecológico e sociocultural.A análise de dados qualitativos apoiou-sena Teoria dos Modelos Cognitivos Idealizados (TMCI), de George Lakoff (1987) e na Teoria da Metáfora Conceitual (CMT), de Lakoff e Johnson (1980/[2002]). Os textos produzidos pelos participantes tornaram possível a análise os modelos de esquemas de imagem ORIGEM-PERCURSO-META E CONTEINER na estruturação do conceito EDUCAÇÃO, os modelos proposicionais frames e scripts que se sobressaíram para representar o cotidiano escolar e as metáforas sobre EDUCAÇÃO.Os dados colhidos foram organizados em tabelas e gráficos de modo a permitir o estabelecimento de comparações entre as expressões semanticamente afins coletadas nos questionários e a distribuição das análises sobre os modelos cognitivos estruturantes. Essa organização também facilitou as análises de projeções metafóricas e seus acarretamentos. As mais relevantes metáforas foram EDUCAÇÃO É BEM ADQUIRIDO, VALIOSO e EDUCAÇÃO É VIAGEM.Os resultados obtidos também permitiram propor uma categoria radial para o conceito de EDUCAÇÃO no modo como ele emerge das crenças social e culturalmente consagradas e dos valores compartilhados pelos participantes.
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Barreto, Dulcilene Rodrigues da Silva. "A conceitualizaÃÃo de educaÃÃo à luz da teoria dos modelos cognitivos idealizados: percorrendo veredas entre mente e linguagem dos alunos da educaÃÃo bÃsica." Universidade Federal do CearÃ, 2011. http://www.teses.ufc.br/tde_busca/arquivo.php?codArquivo=6760.

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Abstract:
Conselho Nacional de Desenvolvimento CientÃfico e TecnolÃgico
Esta pesquisa objetivou analisar, por meio dos princÃpios estruturadores dos Modelos Cognitivos Idealizados(LAKOFF, 1987), os significados sociocognitivamente situados atribuÃdos ao conceito de EDUCAÃÃO por trinta e trÃs alunos concludentes do Ensino MÃdio de uma escola pÃblica em Fortaleza, CearÃ, Brasil,que participaram da pesquisa como voluntÃrios nÃo remunerados. Para se atingir o objetivo proposto, foram analisadas as respostas fornecidas pelos alunos em duas tarefas - um questionÃrio e uma atividade escrita destinadas a obter dados que permitiram explorar a natureza prototÃpica da categoria e suas extensÃes metafÃricas e metonÃmicas. A abordagem metodolÃgica segue os princÃpios propostos pela SemÃntica Cognitiva de Lakoff que postula que os conceitos das pessoas nÃo sÃo arbitrÃrios, mas emergem da natureza de seus corpos em interaÃÃes dinÃmicas com o mundo ecolÃgico e sociocultural.A anÃlise de dados qualitativos apoiou-sena Teoria dos Modelos Cognitivos Idealizados (TMCI), de George Lakoff (1987) e na Teoria da MetÃfora Conceitual (CMT), de Lakoff e Johnson (1980/[2002]). Os textos produzidos pelos participantes tornaram possÃvel a anÃlise os modelos de esquemas de imagem ORIGEM-PERCURSO-META E CONTEINER na estruturaÃÃo do conceito EDUCAÃÃO, os modelos proposicionais frames e scripts que se sobressaÃram para representar o cotidiano escolar e as metÃforas sobre EDUCAÃÃO.Os dados colhidos foram organizados em tabelas e grÃficos de modo a permitir o estabelecimento de comparaÃÃes entre as expressÃes semanticamente afins coletadas nos questionÃrios e a distribuiÃÃo das anÃlises sobre os modelos cognitivos estruturantes. Essa organizaÃÃo tambÃm facilitou as anÃlises de projeÃÃes metafÃricas e seus acarretamentos. As mais relevantes metÃforas foram EDUCAÃÃO Ã BEM ADQUIRIDO, VALIOSO e EDUCAÃÃO Ã VIAGEM.Os resultados obtidos tambÃm permitiram propor uma categoria radial para o conceito de EDUCAÃÃO no modo como ele emerge das crenÃas social e culturalmente consagradas e dos valores compartilhados pelos participantes.
This research aimed to analyze, through the structured principals of Idealized Cognitive Models Theory (LAKOFF, 1987), embodied, socio cognitive situated meanings attributed to the concept of EDUCATION by thirty-three final year high school students of a government school in Fortaleza, Ceara, Brazil, who participated of the research as unpaid volunteers. In order to achieve the mentioned aim, it was analyzed the responses provided by the students in answering two tasks â a questionnaire and a writing task aimed at eliciting data which allowed to explore the category prototypical nature and its metaphoric and metonymic extensions. The methodological approach follows the principals proposed by lakofian Cognitive Semantics which posits that people concepts are not arbitrary but emerge from the nature of their bodies in dynamic interactions with the ecological and social cultural world. The qualitative data analysis was supported by Lakoffâs (1987) Idealized Cognitive Models Theory (ICMT) and Lakoff and Johnsonâs (1980/[2002]) Conceptual Metaphor Theory (CMT). The texts produced by the participants made possible the analysis of the ORIGIN â TRAJECTORY â TARGET and CONTAINER image schemas in the structuring of the EDUCATION concept, the most salient proposition models (frame and scripts) to represent the school routine and the EDUCATION metaphors. The data gathered were organized in table and graphs in order to allow for comparisons between semantically close expressions and the distribution of the analyses about the EDUCATION concept structuring cognitive models. Such organization has also facilitated the metaphoric projections and their entailments. The most relevant metaphors were EDUCATION IS AN ACQUIRED, VALUABLE ASSET and EDUCATION IS A JOURNEY. The results obtained have also allowed to propose a radial category for the concept of EDUCATION as it emerges from embodied social culturally beliefs and values shared by the participants.
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PIRAGUA, CHAPARRO LILIANA CONSUELO. "IL VERO TESORO DELLA SCUOLA. Processo di costruzione della conoscenza scientifica da parte di studenti di una scuola rurale colombiana, a partire dallo studio di fenomeni quotidiani dell’astronomia di posizione." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2015. http://hdl.handle.net/10281/77597.

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Abstract:
Questa tesi indaga i modi di costruzione della conoscenza scientifica da parte degli studenti di questa scuola, a partire dall’adattamento alle caratteristiche socio culturali e geografiche del contesto scelto di una serie di attività che fanno parte di un percorso longitudinale ri-costruito sulla base del lavoro di un gruppo di ricercatori italiani guidati dalle professoresse Enrica Giordano e Nicoletta Lanciano . L’obiettivo generale di questa implementazione é stato progettare e sperimentare un percorso didattico allo scopo di analizzare le caratteristiche associate al processo di costruzione delle conoscenze scientifiche da parte degli studenti. La seguenza didattica ha come contenuto l'astronomia osservativa per coinvolgere gli studenti in un contesto scientifico nel quale individualmente e collettivamente, possano esplorare una molteplicità di strade per la costruzione della conoscenza associata ad un soggetto per sua natura multidimensionale. Nel primo capitolo si presenta l’ipotesi concettuale che sostiene tutto il modello cognitivo di base, e L’insegnamento delle scienze dalla prospettiva culturale. Il secondo capitolo presenta un quadro organizzato secondo uno schema originale, la linea di base, della ricerca colombiana in didattica della scienza. Si presentano anche riferimenti alle ricerche nella didattica della scienza dei contesti europeo e latinoamericano. Il terzo capitolo esplicita le domande di ricerca e gli obiettivi associati. Nel quarto capitolo presenta il Quadro Concettuale e la Descrizione Contestuale. Si tratta di una composizione dialogica tra le diverse prospettive metodologiche utilizzate nel divenire della ricerca Il quinto, sesto e settimo capitolo corrispondono rispettivamente a: l’analisi dei risultati, le conclusioni e le prospettive. Gli allegati sono inseriti dopo la Biliografia. L’elaborazione dell’ipotesi in relazione al modello cognitivo è stata fatta a partire da un confronto originale tra il lavoro dell'italiano Paolo Guidoni, (L-E-C) e del colombiano Carlos A. Hernández (V-I-Ap) a partire dalle fonti primarie. Nella organizzazione e stesura della linea di base sono state analizzate 384 esperienze di ricerca e innovazione didattica colombiane, riprese da fonti secondarie. Le fonti primarie utilizzate nella descrizione del contesto sono prese dagli attori diretti (studenti) e indiretti (comunitá) del processo. Gli strumenti che sono stati ri-costruiti secondo una metodologia qualitativa, si sono trasformati progressivamente a seconda delle caratteristiche del processo, arrivando ad una nuova configurazione metodologica. Ci si è per questo ispirati all’Opportunismo Metodologico descritto da Feyerabend riguardo al modo costitutivo della pratica scientifica reale, sostenendo che non esiste una sola forma legittima di fare ricerca qualitativa, nè una sola posizione o cosmovisione che la supporti. Alcuni conclusioni di ordine generale: 1. Il valore della sequenza didattica, riferito non solo alle implicazioni di contenuto e metodologiche, sta nel fatto che diventa lo strumento che permette allo studente di avvicinarsi ad un altro mondo, il mondo delle scienze. 3. Il nucleo dell’esperienza é stato cercare di arrivare alla razionalitá e alla comprensione dell’ esperienza stessa, in forma discorsiva e attraverso medellizzazioni, come consolidamento dell’apprendimento. 4. Si tratta di una proposta che offre la possibilità di costruzione di conoscenza nel rispetto delle condizioni individuali e non soltanto trasforma la vita di chi partecipa direttamente ma addirittura l’opinione che la comunità ha della scuola stessa.
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Quelhas, Ana Cristina. "Raisonnement conditionnel: Modeles mentaux et schemas pragmatiques." Doctoral thesis, Université de Provence, 1996. http://hdl.handle.net/10400.12/1834.

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Peceguina, Maria Inês Duarte. "A competência social da criança em meio pré-escolar: Um modelo hierárquico no contexto das relações entre pares." Doctoral thesis, ISPA - Instituto Universitário, 2010. http://hdl.handle.net/10400.12/1107.

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Abstract:
Tese de Doutoramento em Psicologia Aplicada (Psicologia Cognitiva) apresentada ao Instituto Superior Psicologia Aplicada
Integrados numa moldura desenvolvimental, os estudos apresentados nesta investigação avaliam um modelo de medidas para a competência social com os pares, durante o período pré-escolar. A competência social é definida como um traço latente de diferenças individuais que reflecte a capacidade das crianças para coordenar os afectos, cognição, e comportamento na realização de objectivos pessoais de natureza social (Waters & Sroufe, 1983). Adicionalmente, a concretização dos objectivos pessoais não deverá constituir um obstáculo à concretização dos objectivos pessoais dos pares, nem limitar a realização de objectivos futuros. O modelo de mensuração caracteriza-se por ter uma estrutura hierárquica de três níveis, onde a competência social se situa no nível de topo, enquanto factor latente de segunda ordem, com implicações nos três domínios da competência social, situados no nível latente inferior – motivação social e envolvimento, perfis de atributos comportamentais e psicológicos e aceitação de pares. Cada um destes domínios (as famílias de medidas) é medido através de dois ou três indicadores, constituindo a base do modelo (i.e., proporção de atenção visual recebida, proporção de interacções positivas e neutras iniciadas, dois Q-sorts da competência social, e duas medidas sociométricas). Foram testadas hipóteses sobre o ajustamento do modelo a dados Portugueses, bem como sobre a estabilidade do modelo durante o pré-escolar foram testadas. De um modo geral, os resultados foram consistentes com estudos anteriores (e.g., Bost, Vaughn, Washington, Cielinski, & Bradbard, 1998; Vaughn, 2001; Vaughn, et al., 2009), indicando que o modelo tem um bom ajustamento aos dados das crianças portuguesas. Adicionalmente, os resultados sustentam o pressuposto de que, embora pequenas diferenças de natureza cultural, desenvolvimental e de contexto social possam ocorrer ao nível das medidas (o nível base do modelo), a estrutura hierárquica é idêntica ao longo destas dimensões, uma vez que os domínios sociais considerados são considerados como universalmente relevantes para crianças desta faixa etária (i.e., entre os 3 e os 5 anos). A característica que melhor distingue o modelo hierárquico é que, contrariamente a outras abordagens, diversos conteúdos essenciais são considerados, e diversos tipos de instrumentos (e níveis de análise) são utilizados de modo a que seja possível obter uma descrição global da competência social (i.e., sem os constrangimentos situacionais, contextuais, ou dependentes de determinadas habilidades sociais). Como resultado, a avaliação da estabilidade é também possível. As relações entre a competência social, a amizade recíproca e o estatuto sociométrico (duas variáveis frequentemente utilizadas na avaliação da competência social das crianças) foram também exploradas no último estudo. Entre outros resultados, verificou-se que as medidas do modelo apresentavam maior estabilidade de um ano para outro, quer em comparação à amizade, quer ao estatuto sociométrico, sugerindo que a avaliação obtida através do protocolo de medidas é mais abrangente e consistente. As limitações de cada estudo, bem como orientações para futuras ---------- ABSTRACT ---------- Embedded in a developmental framework, the studies presented in this research investigate a measurement model for social competence with peers, during the preschool years. Social competence construct is described as an individual differences latent trait that reflects children’s ability in coordinating affect, cognition, and behavior in achieving personal social goals (Waters & Sroufe, 1983). Moreover, the attainment of personal goals should not excessively constrain peers’ opportunities in achieving their own social goals, or reduce the chances for the achievement personal social goals in the future. The measurement model characterizes by having a three-level hierarchical structure, where social competence is placed at the top level, as a second-order latent factor influencing three lower social competence domains – social motivation and engagement, profiles of behavioral and psychological attributes, and peer acceptance. Each of these domains (the measurement families) is measured using two or three indicators, which constitute the base level of the model (i.e., rates of visual attention received, rates of positive and neutral interactions initiated, two social competence Q-sorts, and two sociometric measures). Hypothesis regarding the fit of the model to Portuguese data, as well as the stability of the model across the preschool years were tested. Overall, results were consistent with prior studies (e.g., Bost, Vaughn, Washington, Cielinski, & Bradbard, 1998; Vaughn, 2001; Vaughn, et al., 2009), indicating that the model has a good fit to Portuguese preschool data. Results also support the assumption that, even though small differences associated with cultural, developmental, and social contexts variability may occur at the base level of the model (i.e., the observed measures/indicators), the hierarchical structure is identical across these dimensions, because the social domains considered are thought to be universally relevant to children at these ages (i.e., between the ages of 3-, and 5-years) The most distinguishable feature of the hierarchical model is that, contrary to other approaches, several main issues are taken into account, and several types of instruments (and levels of analyses) are used so that a broad characterization of social competence (i.e., non situational, or contextual, or skills’ based) is possible. As a result, the assessment of stability is also possible. The relations between social competence, friendship reciprocity, and sociometric status (two variables frequently assessed in the evaluation of children’s social competence) were also explored in the last study. Among other findings, the model’s measures was found to be more stable than both friendship and sociometric status, indicating that a broader and consistent assessment is given by the protocol of measures that are used in model operationalization. Limitations of each study and future directions of research are presented in the discussion section of each work, as well as in the general discussion.
Bolsa de Investigação SFRH/BD/23350/2005, financiada pelo Programa Operacional Ciência e Inovação (POCO 2010) da Fundação para a Ciência e Tecnologia
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Juhos, Csongor. "Modulação de condicionais e modelos mentais." Doctoral thesis, Universidade Nova de Lisboa : Instituto Superior de Psicologia Aplicada, 2009. http://hdl.handle.net/10400.12/1106.

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Abstract:
Tese de Doutoramento em Psicologia Aplicada (Psicologia Cognitiva) apresentada ao Instituto Superior Psicologia Aplicada
Com o presente programa de investigação intentamos contribuir para o debate teórico que se tem instalado em redor do raciocínio com afirmações condicionais na forma ‘se , então q’. Apesar de o raciocínio a partir de afirmações condicionais, ou simplesmente de condicionais, parecer intuitivo e fazer parte do nosso quotidiano desde tenra idade, a sua explicação sistemática provou ser um complexo desafio teórico. As origens do estudo do raciocínio condicional enraízam-se na lógica proposicional. Nesta disciplina, a relação entre duas proposições, ‘p’ e ‘q’ expressa pela forma ‘se…, então…’, corresponde invariavelmente à implicação material (Prior, 1990). Devido à manifesta inflexibilidade deste sistema interpretativo, a abordagem oferecida pela lógica mostra-se insuficiente para dar conta da pluralidade dos significados que o ‘se’ assume na linguagem natural. A dificuldade de lidar com a natureza camaleónica das condicionais do quotidiano não é exclusiva da lógica proposicional. Após aproximadamente meio século de investigação psicológica, um dos poucos consensos que existem na literatura do raciocínio condicional é a ideia de que se trata de um assunto controverso. O estado de arte é marcado pela proliferação de explicações teóricas destinadas a capturar o sentido do conectivo condicional (e.g., Braine & O'Brien, 1998; Cheng & Holyoak, 1985; Cosmides, 1989; Evans, 2007; Evans, Handley, & Over, 2003; Johnson-Laird, 2008c; Johnson-Laird & Byrne, 2002; Rips, 1983). Entre as diversas abordagens destaca-se a extensão da teoria dos modelos mentais às condicionais. A principal vantagem desta abordagem consiste em ser incorporada numa teoria que se aplica a uma vasta diversidade de tipos de raciocínio. A teoria, com base num número restrito de princípio psicológicos, oferece uma explicação da competência dedutiva, dos desvios do quadro normativo da lógica e da influência de factores semânticos e pragmáticos sobre o raciocínio com condicionais (Johnson-Laird, 2006, 2008c; Johnson-Laird & Byrne, 1991, 2002; Johnson-Laird, Byrne, & Schaeken, 1992). Johnson-Laird e Byrne (2002; Johnson-Laird, 2006, 2008) resolvem a problemática das condicionais propondo uma interacção entre um significado nuclear abstracto subjacente à forma condicional e um mecanismo de modulação que, em função do significado das orações, das suas ligações co-referenciais e em função dos conhecimentos activados, pode transformar o significado nuclear num número indefinido de interpretações diferentes. Esta hipótese sobre a componente interpretativa do raciocínio, que a partir daqui será referida como a hipótese de modulação, até à data não foi devidamente avaliada em termos empíricos. Com o presente programa de investigação pretendemos colmatar esta lacuna. Adicionalmente, estendemos a hipótese de modulação à componente inferencial do raciocínio e examinamos as suas implicações sobre o raciocínio com afirmações condicionais indicativas e deônticas. O nosso objectivo final era traçar um quadro explicativo com suporte empírico sólido que contribuísse para a resolução do enigma das condicionais quer ao nível interpretativo, quer ao nível inferencial. À luz deste objectivo realizámos um programa de investigação composto por quatro experiências. Os resultados destas experiências demonstram que (1) o significado das orações de condicionais indicativas e deônticas modula a forma como as pessoas interpretam a relação condicional entre elas; (2) os conhecimentos sobre o tipo de conteúdo de condicionais (factual, deôntico) modula a representação mental subjacente à interpretação da relação condicional; (3) a modulação semântica do significado e a modulação pragmática dos conhecimentos sobre o tipo do conteúdo têm um impacto poderoso e previsível sobre o desempenho inferencial com condicionais, quer em situações em que as inferências são realizadas em tempo ilimitado, quer em situações em que o tempo disponível é limitado. A integração dos resultados corrobora a ideia de que as pessoas ao compreenderem uma relação condicional pensam sobre um conjunto de possibilidades. A composição deste conjunto depende do significado das orações e a sua representação mental é influenciada pelos conhecimentos sobre o tipo do conteúdo. Estas evidências corroboram a hipótese de modulação proposta no âmbito da teoria dos modelos mentais e, juntamente com os resultados nas tarefas, permitem avançar com refinamentos da actual teoria dos modelos mentais.
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Books on the topic "Modello Cognitivo"

1

Newell, Allen. Unified theories of cognition. Cambridge, Mass: Harvard University Press, 1990.

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2

J, Stein Dan, and Young Jeffrey E. 1950-, eds. Cognitive science and clinical disorders. San Diego: Academic Press, 1992.

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3

Christopher, Habel, Kanngiesser Siegfried, and Rickheit Gert, eds. Perspektiven der kognitiven Linguistik: Modelle und Methoden. Opladen: Westdeutscher Verlag, 1996.

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4

Hans, Strohner, ed. Grundlagen der kognitiven Sprachverarbeitung: Modelle, Methoden, Ergebnisse. Tübingen: Francke, 1993.

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5

Sigmar-Olaf. Modelle der Wissensrepräsentation als Grundlage qualitativer Wissensdiagnostik. [Opladen]: Westdeutscher Verlag, 1986.

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6

D, Rugg M., ed. Cognitive neuroscience. Cambridge, Mass: MIT Press, 1997.

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7

Alfredo, Paternoster, ed. Persone, menti, cervelli: Storia, metodi e modelli delle scienze della mente. Milano: Mondadori università, 2012.

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8

Apollonio, Fabrizio I. Architettura in 3D: Modelli digitali per i sistemi cognitivi. [Milan, Italy]: B. Mondadori, 2012.

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9

Kochendörfer, Günter. Neuronale Modelle des Sprachverstehens. Freiburg (Breisgau): HochschulVerlag, 1997.

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10

de, Vega Manuel, ed. Models of visuospatial cognition. New York: Oxford University Press, 1996.

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Book chapters on the topic "Modello Cognitivo"

1

Haun, Matthias. "Konzeptionalisierung: Naturanaloge Modelle." In Cognitive Computing, 165–242. Berlin, Heidelberg: Springer Berlin Heidelberg, 2014. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-662-44075-9_4.

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2

Haas, Gretchen L., and Marion L. Fitzgibbon. "Cognitive Models." In Models of Depressive Disorders, 9–43. Boston, MA: Springer US, 1989. http://dx.doi.org/10.1007/978-1-4613-0831-7_2.

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3

Beni, Majid D. "Conjuring Cognitive Structures: Towards a Unified Model of Cognition." In Model-Based Reasoning in Science and Technology, 153–72. Cham: Springer International Publishing, 2019. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-030-32722-4_10.

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4

Ó Nualláin, Seán, John Kelleher, Tom Doris, and Quamir Hussain. "SONAS: Multimodal, Multi-User Interaction with a Modelled Environment." In Spatial Cognition, 171–84. Amsterdam: John Benjamins Publishing Company, 2000. http://dx.doi.org/10.1075/aicr.26.14onu.

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5

Mitchell, Renée J. "Cognitive Biases." In Twenty-one Mental Models That Can Change Policing, 15–22. New York: Routledge, 2021. http://dx.doi.org/10.4324/9780367481520-4.

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6

Wolff, J. G. "Cognitive Development as Optimisation." In Computational Models of Learning, 161–205. Berlin, Heidelberg: Springer Berlin Heidelberg, 1987. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-642-82742-6_5.

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7

Parisi, Domenico. "Complexity and Cognition." In Functional Models of Cognition, 39–49. Dordrecht: Springer Netherlands, 1999. http://dx.doi.org/10.1007/978-94-015-9620-6_3.

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8

Park, Yoon Soo, and Young-Sun Lee. "Explanatory Cognitive Diagnostic Models." In Handbook of Diagnostic Classification Models, 207–22. Cham: Springer International Publishing, 2019. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-030-05584-4_10.

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9

Rajagopal. "Consumer Behavior and Cognitive Theories." In Crowd-Based Business Models, 197–225. Cham: Springer International Publishing, 2021. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-030-77083-9_7.

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Karadag, Zekeriya, and Douglas McDougall. "Geogebra as a Cognitive Tool." In Model-Centered Learning, 169–81. Rotterdam: SensePublishers, 2011. http://dx.doi.org/10.1007/978-94-6091-618-2_12.

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Conference papers on the topic "Modello Cognitivo"

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Souza, Adriana, and Diamantino Freitas. "A Fala Sintetizada de Expressões Matemáticas: Um Estudo para melhoria do Processo Cognitivo do Estudante com Deficiência Visual." In Simpósio Brasileiro de Informática na Educação. Sociedade Brasileira de Computação - SBC, 2022. http://dx.doi.org/10.5753/sbie.2022.225721.

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Abstract:
A fala sintetizada de conteúdos matemáticos ainda apresenta desafios para estudantes que fazem uso dos leitores de tela, entre os quais podemos citar, as pausas inadequadas e as longas saídas auditivas, o que dificulta a memorização desse tipo de conteúdo. Nesse estudo realizamos dois experimentos com o objetivo de identificar e analisar processos capazes de reduzir a sobrecarga cognitiva da fala sintetizada de expressões matemáticas codificadas em MathML. O primeiro experimento visou verificar as dificuldades encontradas pelos estudantes com deficiência visual, além de analisar um modelo de pausas proposto. O segundo experimento buscou compreender os processos cognitivos para memorização de expressões matemáticas, através da técnica de rastreamento ocular de pessoas videntes. Embora alguns resultados não tenham sido conclusivos, a pesquisa mostrouse relevante, pois aponta direções que podem minimizar a carga mental e, consequentemente melhorar o processo cognitivo do estudante na leitura de expressões matemáticas.
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Brasil, Paulo, Lucas Matheus Rodrigues Santos, Elisson Lima Gomes Silva, Rodrigo Melo, Rodrigo de Paula Monteiro, Carmelo José Albanez Bastos-Filho, and Sergio Campello Oliveira. "Uso de visão computacional na análise de testes cognitivos." In Congresso Brasileiro de Inteligência Computacional. SBIC, 2021. http://dx.doi.org/10.21528/cbic2021-8.

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Abstract:
O objetivo deste trabalho é apresentar um estudo da aplicação de diversas arquiteturas de redes neurais convolucionais para automação do teste do desenho do pentágono aplicado no processo de avaliação cognitiva que busca identificar a presença de um possível declínio cognitivo. O teste que esse trabalho busca automatizar é aplicado no Mini Exame do Estado Mental (MEEM), que é, atualmente, a avaliação cognitiva mais utilizada para identificar sintomas de demência no mundo. Uma de suas várias etapas consiste em copiar o desenho de dois pentágonos sobrepostos, onde a interseção desses polígonos forma um losango. Esse desenho feito pelo paciente será a entrada do modelo convolucional que deverá classificá-la como correto ou incorreto de acordo com os critérios estabelecidos no MEEM. Nos experimentos realizados neste trabalho foi utilizada uma base de dados desenvolvida através da coleta de amostras de desenhos publicados em artigos da literatura, assim como elaboradas por voluntários que simularam esta etapa do MEEM e forneceram um bom número de imagens que foram utilizadas para treinamento dos modelos. As melhores arquiteturas testadas obtiveram acurácia média de 73% no conjunto de teste.
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Amoretti Guadall, Silvia, Norma Verdolini, Gisela Mezquida, Manuel J. Cuesta, Ana González-Pinto, Iluminada Corripio, Eduard Vieta, and Miguel Bernardo. "El impacto de la reserva cognitiva y el consumo de cannabis en personas con un primer episodio psicótico." In 22° Congreso de la Sociedad Española de Patología Dual (SEPD) 2020. SEPD, 2020. http://dx.doi.org/10.17579/sepd2020o034.

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Abstract:
Objetivos: Dado que un mayor nivel de reserva cognitiva (RC) se ha propuesto como un factor protector relacionado con un inicio más tardío de la psicosis, mejor pronóstico y mayor adherencia y que el consumo de cannabis se ha considerado un factor importante relacionado tanto con el inicio como con el pronóstico, el objetivo de este estudio es analizar el impacto que tiene la RC como factor protector en aquellos sujetos que han padecido un primer episodio psicótico (PEP). Métodos y materiales: La muestra de este estudio procede de un proyecto multicéntrico, naturalista y longitudinal "Interacción fenotipo-genotipo. Aplicación de un modelo predictivo en primeros episodios psicóticos". Se recogieron datos sociodemográficos, clínicos, funcionales y cognitivos. Resultados y conclusiones: Un 46.20% de los pacientes con un PEP consumen cannabis y difieren de los que no únicamente en sintomatología positiva y maníaca. Del grupo de los consumidores, aquellos con un mayor nivel de RC muestran una edad de inicio de la enfermedad más tardía (p=0.004), y un mejor rendimiento cognitivo en atención, memoria de trabajo y memoria verbal (p<0.001). En cambio, en aquellos que no consumen (n=113), muestran una mejor funcionalidad (p=0.042), menos síntomas negativos (p=0.002), menos dosis de antipsicótico (p=0.021) y un mejor rendimiento cognitivo en atención, memoria de trabajo y memoria verbal (p<0.001). En línea con la literatura, la RC muestra una clara correlación con el rendimiento cognitivo en pacientes con un PEP, independientemente de si consumen cannabis o no. En los consumidores, se muestra también una correlación la edad de inicio y en los no consumidores con funcionalidad, síntomas negativos y nivel de antipsicóticos. Por lo tanto, se considera que estimular la RC en las primeras etapas de la enfermedad, o incluso en personas con un alto riesgo de sufrir psicosis, podría ser beneficiosa para prevenir o reducir su impacto.
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Rossi, Leonardo L., Letícia M. Berto, Eric Rohmer, Paula P. Costa, Ricardo R. Gudwin, Esther L. Colombini, and Alexandre S. Simões. "Aprendizado procedimental e sensório-motor em robôs cognitivos." In Anais Estendidos do Simpósio Brasileiro de Robótica e Simpósio Latino-Americano de Robótica. Sociedade Brasileira de Computação, 2022. http://dx.doi.org/10.5753/wtdr_ctdr.2022.227371.

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Abstract:
Este trabalho apresenta um agente cognitivo baseado no modelo CONAIM (Conscious Attention-Based Integrated Model) que pode aprender incrementalmente procedimentos para a realização de experimentos inspirados nos três primeiros subestágios sensório-motores da Teoria de Jean Piaget. O agente foi implementado usando o Cognitive Systems Toolkit (CST) e validado com robôs móveis em ambientes simulados. Os resultados demonstram que a abordagem pode resolver experimentos complexos de rastreamento de objetos através do aprendizado incremental.
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Escobar-Pérez, Jazmine, and Aura Nidia Herrera Rojas. "Video Games and Cognitive Science for the Design and Evaluation of Statistical Problem Solving in Elementary School Children." In Bridging the Gap: Empowering and Educating Today’s Learners in Statistics. International Association for Statistical Education, 2022. http://dx.doi.org/10.52041/iase.icots11.t10d1.

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Abstract:
Video games have reemerged in the teaching-learning processes and their use is beginning to extend also to evaluation, because of their potential to create a playful environment and generate a context of authentic evaluation. However, they must have the psychometric characteristics of quality and be based on theories of learning and cognitive science to make correct inferences from the scores obtained. This paper presents the design of a video game set in a pre-Columbian world to evaluate the solution of statistical problems in children, based on the model of hierarchical cognitive diagnosis. The instrument will allow obtaining information that helps the teacher to identify which attributes their students have and which ones are still to be built in order to solve statistical problems. Los videojuegos han resurgido en los procesos de enseñanza-aprendizaje y su uso se empieza a extender también a la evaluación, por su potencial para crear un ambiente lúdico y generar un contexto de evaluación auténtica. Sin embargo, deben contar con las características psicométricas de calidad y basarse en teorías del aprendizaje y de la ciencia cognitiva para poder hacer inferencias acertadas a partir de los puntajes obtenidos. Se presenta el diseño de un videojuego ambientado en un mundo precolombino para evaluar la solución de problemas estadísticos en niños, basado en el modelo de diagnóstico cognitivo jerárquico. El instrumento permitirá obtener información que ayude al maestro a identificar cuáles atributos tienen sus alumnos y cuáles les falta por construir para poder solucionar problemas de estadística.
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Canós Darós, Lourdes, Pilar Isabel Vidal-Carreras, Cristina Santandreu-Mascarell, and Ester Guijarro. "Influencia del estilo de aprendizaje del docente en el aula." In INNODOCT 2018. València: Editorial Universitat Politècnica de València, 2018. http://dx.doi.org/10.4995/inn2018.2018.8860.

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Abstract:
El concepto de estilos de aprendizaje (estilos cognitivos) aparece en la literatura en los años 50 del siglo XIX en el ámbito de la psicología cognitiva, siendo considerados como la expresión de las formas particulares de los individuos de percepción e información. Desde entonces, muchos autores han propuesto algunas definiciones, enfoques y métodos para analizar estos estilos. Entre los modelos cognitivos encontramos el modelo de aprendizaje de Kolb a través de las experiencias, que relaciona los estilos de aprendizaje con sus procesos. Según este autor, el aprendizaje se define como el proceso de creación de conocimiento a través de la transformación de la experiencia. El modelo sigue un proceso, basado en el ciclo experiencial de Lewin, en el cual una experiencia concreta o situación diaria activa el conocimiento de tal manera que la persona comienza a recolectar, almacenar, procesar y analizar información. Luego, el individuo generaliza los conceptos e internaliza y madura los conocimientos y habilidades adquiridos. Finalmente, el aprendizaje se contrasta para demostrar que puede ser útil en situaciones o experiencias nuevas. Kolb define cuatro estilos dominantes de estilos de aprendizaje basados en la forma en que se percibe la información (desde la experiencia directa hasta conceptos abstractos) y se procesa (desde el punto de vista práctico al teórico): divergente, convergente, asimilador o analítico y acomodador. El objetivo de este trabajo es reflexionar sobre la relación que existe entre el estilo de aprendizaje predominante en un docente y la forma en que se diseña la guía docente de las asignaturas que imparte, en particular en lo relativo a la aplicación de distintas metodologías de enseñanza-aprendizaje y/o a los sistemas de evaluación utilizados.
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Chagas, José Ferdinandy Silva, Francisco Milton Mendes Neto, and Mariela Inés Cortés. "Uma abordagem Baseada em Agentes de Apoio à Gestão de Projetos de Software." In Simpósio Brasileiro de Sistemas de Informação. Sociedade Brasileira de Computação, 2013. http://dx.doi.org/10.5753/sbsi.2013.5727.

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Abstract:
Modelos de melhoria de processo de software podem contribuir significativamente na qualidade do produto e evolução das organizações. No entanto, a implementação destes modelos é um grande desafio. Esse processo gera um aumento na carga cognitiva do gerente de projeto que deve gerenciar os projetos seguindo as recomendações do modelo. Este artigo propõe um sistema web multi-agente para auxiliar na gestão do conhecimento e automação de tarefas recomendadas pelo modelo CMMI (Capability Maturity Model Integration) Nível 2.
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Neto, Ademir, Maria Batista, Paulo Firmino, and Tiago Ferreira. "Utilização de Modelos Cognitivos na Previsão de Séries Temporais." In XIII Simpósio Brasileiro de Sistemas de Informação. Sociedade Brasileira de Computação, 2017. http://dx.doi.org/10.5753/sbsi.2017.6030.

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Abstract:
Modelos cognitivos são usados como principais fontes de informação para modelagens de estudos onde dados empíricos são indisponíveis, escassos ou não possuem uma relevância considerável. Os modelos cognitivos são as opiniões de especialistas em relação a determinada variável de interesse com base nos seus conhecimentos e experiências. Existem algumas técnicas que buscam eduzir o conhecimento dos especialistas. Nesse artigo será utilizado o processo de edução do conhecimento. Esse processo é um conjunto de etapas que visa obter a opinião dos especialistas de maneira a melhorar fatores como acurácia das informações e reduzir possíveis vieses que os especialistas possam apresentar. Este trabalho visa comparar o desempenho de modelos cognitivos obtidos através da edução conhecimento e de modelos matemáticos em relação a sua acurácia na previsão de séries temporais.
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"PSICOTERAPIA COGNITIVA ANALÍTICA Y PATOLOGÍA DUAL." In 23° Congreso de la Sociedad Española de Patología Dual (SEPD) 2021. SEPD, 2021. http://dx.doi.org/10.17579/sepd2021p066s.

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Abstract:
El presente trabajo ofrece una reflexión sobre la aplicabilidad de la Psicoterapia Cognitiva Analítica (PCA) en pacientes con diagnóstico dual. Especialmente en ciertos grupos de pacientes, como por ejemplo aquellos que, junto con el uso de sustancias u otras conductas adictivas, presentan Trastorno Límite de la Personalidad (TLP), patología para la que la PCA ha mostrado una eficacia significativa. La literatura sobre PCA en relación a problemas de adicciones es muy limitada actualmente. En consecuencia, para este propósito se revisa su eficacia en otros trastornos mentales, especialmente TLP, para discutir su potencial utilidad en casos de patología duale en el contexto del tratamiento multimodal que problema requiere. La PCA es un enfoque teórico y práctico de naturaleza integradora, colaboradora, y basado en la evidencia. Se encuentra ampliamente extendido en el Sistema de Salud de Reino Unido. Destaca de este enfoque su perspectiva del Self en cuyo desarrollo se hace especial énfasis en aspectos relacionales que darán lugar a procedimientos de rol internalizados y automatizados que el sujeto es incapaz de revisar y cambiar. La PCA es sobre todo un modelo práctico y cuenta con sus propias herramientas terapéuticas, además de ser compatible e incorporar otras procedentes de la terapia cognitivo conductual. La PCA ha mostrado tan eficaz como la terapia cognitivo conductual en el tratamiento de trastornos de ansiedad y depresión, aplicada tanto de forma individual como grupal. La PCA combinada con Terapia Cognitivo Conductual ha mostrado ser eficaz como tratamiento del alcoholismo. Ha mostrado ser eficaz en el tratamiento del TLP en población adulta y adolescente. El TLP es el trastorno de personalidad que más frecuentemente presenta un diagnóstico dual, por lo que podría resultar potencialmente una herramienta muy útil para incorporar en el tratamiento de pacientes duales, al menos combinando sus propias herramientas con las técnicas cognitivo conductuales.
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Llinares Millan, Carmen, Juan Luis Higuera Trujillo, Adrián Colomer Granero, and Valeriana Naranjo Ornedo. "Una aproximación al desarrollo de un índice neurofisiológico capaz de predecir el rendimiento cognitivo de un alumno a partir del diseño del aula." In I Congreso de Escuelas de Edificación y Arquitectura Técnica de España. Valencia: Editorial Universitat Politècnica de València, 2021. http://dx.doi.org/10.4995/edificate2021.2021.13578.

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Abstract:
El diseño del aula influye en las funciones cognitivas, como la memoria y la atención. Esta relación entre entorno y rendimiento es compleja, y los efectos cognitivos y neurofisiológicos están estrechamente entrelazados. El objetivo del presente trabajo es centrar las bases de una metodología capaz de evaluar el impacto del diseño del aula en la atención y memoria de los alumnos, a partir de índices cognitivos automatizados basados en medidas neurofisiológicas. Para ello se llevó a cabo un estudio en laboratorio, en el que 50 sujetos realizaron pruebas cognitivas en entornos virtuales con diferentes configuraciones de diseño. Durante estas se registraron sus respuestas psicológicas (relativas al rendimiento en atención y memoria) y respuestas neurofisiológicas (electrocardiograma, electroencefalograma, y respuesta electrodérmica). Tras el tratamiento de las señales y la extracción de distintas métricas, se estudiaron las correlaciones entre ambos tipos de respuestas. Esto ofreció una base de relaciones para la futura elección de métricas con las que entrenar modelos predictivos. El uso de Inteligencia Artificial permitirá cuantificar de manera automática el impacto del diseño del aula en la atención y memoria de los alumnos, a partir de índices basados en medidas neurofisiológicas. Desarrollo con distintas aplicaciones en el área de la educación.
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Reports on the topic "Modello Cognitivo"

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Ntuen, Celestine, and Woodrow III Winchester. Cognitive models applied to human effectiveness in national security environments (ergonomics of augmented cognition system design and application). Office of Scientific and Technical Information (OSTI), June 2004. http://dx.doi.org/10.2172/919203.

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Weingart, Troy B. A Predictive Model for Cognitive Radio. Fort Belvoir, VA: Defense Technical Information Center, September 2006. http://dx.doi.org/10.21236/ada455988.

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Fahle, Manfred, and Gunether Palm. A Model for Rivalry between Cognitive Contours. Fort Belvoir, VA: Defense Technical Information Center, April 1990. http://dx.doi.org/10.21236/ada241156.

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Jiang, Zhong-Ping. Cognitive Models for Learning to Control Dynamic Systems. Fort Belvoir, VA: Defense Technical Information Center, September 2008. http://dx.doi.org/10.21236/ada487160.

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Kelly, Tamsin L. Circadian Rhythms: Importance for Models of Cognitive Performance. Fort Belvoir, VA: Defense Technical Information Center, February 1996. http://dx.doi.org/10.21236/ada310265.

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6

Korinek, Anton. Language Models and Cognitive Automation for Economic Research. Cambridge, MA: National Bureau of Economic Research, February 2023. http://dx.doi.org/10.3386/w30957.

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7

Martin, Edward A. Cognitive Probe Project: Development of a Testbed for Collecting Cognitive Model Parameterization and Validation Data. Fort Belvoir, VA: Defense Technical Information Center, July 2002. http://dx.doi.org/10.21236/ada406707.

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8

Perfors, Amy, Joshua B. Tenenbaum, Thomas L. Griffiths, and Fei Xu. A Tutorial Introduction to Bayesian Models of Cognitive Development. Fort Belvoir, VA: Defense Technical Information Center, January 2011. http://dx.doi.org/10.21236/ada537429.

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9

Chin, David N., and Martha E. Crosby. The Effectiveness of User Models in Reducing Cognitive Load. Fort Belvoir, VA: Defense Technical Information Center, June 2003. http://dx.doi.org/10.21236/ada416505.

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10

Man, Hong, and Yu-dong Yao. MSEE: Stochastic Cognitive Linguistic Behavior Models for Semantic Sensing. Fort Belvoir, VA: Defense Technical Information Center, September 2013. http://dx.doi.org/10.21236/ada589989.

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