Academic literature on the topic 'Modelli espositivi'

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Journal articles on the topic "Modelli espositivi"

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Alpa, Guido. "Gli obblighi informativi precontrattuali nei contratti di investimento finanziario. Per l'armonizzazione dei modelli regolatori e per l'uniformazione delle regole di diritto comune." ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no. 3 (June 2010): 395–421. http://dx.doi.org/10.3280/ed2009-003001.

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Abstract:
A proposito della violazione di obblighi informativi precontrattuali l'interrogativo che si pongono gli interpreti, nella nostra esperienza ed in altre, ad essa simili o da essa distanti, č se sia possibile qualificare la fattispecie mediante le regole generali del contratto, e far sopravvivere l'orientamento interpretativo che distingue le regole di validitŕ dalle regole di comportamento, essendo le prime dirette - primieramente - ad incidere il vincolo contrattuale, e le seconde - primieramente - a salvare il vincolo comportando perň una responsabilitŕ (precontrattuale, contrattuale, extracontrattuale) a carico della parte inadempiente, oppure se non convenga distinguere fattispecie da fattispecie e, adottando un'ottica funzionale volta alla protezione dell'interesse pubblico e alla protezione dell'interesse del contraente piů debole, scegliere il rimedio piů confacente alla bisogna. Per rispondere all'interrogativo si possono seguire vie diverse. Operare una ricognizione delle disposizioni contenute nei codici e nei repertori della giurisprudenza, nei progetti di legge di riforma dei codici, nei progetti di uniformazione del diritto contrattuale, e poi nelle leggi speciali, sempre in correlazione con le fonti del diritto comunitario. Operare una tripartizione per modelli contrattuali, tenendo conto del ruolo e dello status delle parti, e quindi distinguendo i contratti conclusi tra privati e contratti conclusi tra professionisti (C2C e B2B), i contratti conclusi tra professionisti e consumatori (B2C), i contratti conclusi tra professionisti con maggior potere contrattuale e professionisti piů deboli, esposti dunque all'abuso di dipendenza economica o comunque all' esercizio del un potere preponderante della controparte (B2b). Operare una valutazione degli scopi perseguiti sulla base dell'analisi economica del diritto e delle esigenze del mercato. Nell'ampia letteratura che si č venuta raccogliendo in questi ultimi anni si rinvengono contributi che esplorano una o piů di queste prospettive, che si possono separare per mere esigenze espositive, dal momento che esse sono per lo piů intrecciate tra loro. La linea seguita in queste pagine corrisponde al primo percorso, ma per prospettare uno scenario piů compiuto della problematica anche gli altri due percorsi dovrebbero essere sviluppati, o comunque esser tenuti in considerazione, almeno sullo sfondo.
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Dissertations / Theses on the topic "Modelli espositivi"

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FERRARI, MIRELLA. "Fruizione dei beni culturali, nuove tecnologie per la comunicazione artistica, pubblico e didattica nei musei." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2011. http://hdl.handle.net/10281/19821.

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Abstract:
Questa ricerca rappresenta un tentativo di indagine sulla fruizione artistica con specifico interesse rivolto alle tecnologie evolute. L’indagine si divide in due parti: la prima incentrata sulle teorie che hanno tentato di indagare il bene culturale e di offrire dei modelli teorici, nonché sulle poetiche espositive e sui modelli che le istituzioni prediligono nell’allestire una mostra, sia essa temporanea che permanente; la seconda, a partire dai risultati di diverse esperienze e ricerche empiriche, indaga gli ambiti di consumo dell’oggetto artistico, ovvero i laboratori didattici offerti in Italia e in Europa, con qualche eccellenza Statunitense, e analizza il bene culturale mediato dalle nuove tecnologie, concentrando gli sforzi della ricerca sul campo, suddivisa a sua volta in tre fasi, che hanno visto l’alternarsi di metodologie qualitative e quantitative differenti in fase applicativa e di estrazione dei risultati. La finalità, che i nostri sforzi hanno voluto perseguire in una logica di ibridazione dei saperi a vocazione scientifica e a vocazione umanistica, è quella, da una lato, di indagine dell’ambito comunicativo artistico, spesso dimenticato dalle scienze comunicative e non tenuto in considerazione da quella storiche; e dall’altro di analisi e riflessione sull’applicazione delle nuove tecnologie alla sfera dell’arte, con specifico interesse per l’apprendimento informale e il ‘consumo’ del bene artistico da parte di un utenza più di curiosi che non di cultori.
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FRANCESCHINI, MARTA. "Macchine Celibi. Politiche produttive e poetiche espositive del progetto di moda maschile italiano tra gli anni Quaranta e gli anni Settanta." Doctoral thesis, Università IUAV di Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/11578/319391.

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Abstract:
Lo studio si propone di indagare come la moda sia agente attivo nell’evoluzione della mascolinità italiana, attraverso il recupero della storia del sistema della moda maschile italiana e l’analisi delle diverse produzioni, commerciali e comunicative, a esso collegate. Oltre a concentrarsi su particolari esperienze e produzioni, la ricerca considera il pensiero critico relativo al maschile, precisato attraverso azioni che hanno tradotto i prodotti di abbigliamento in fenomenologie culturali: immagini, ferme o in movimento; azioni performative; mostre. I fuochi sono molteplici: le componenti che definiscono la moda maschile; i macchinari che ne permettono la traduzione in artefatti indossabili; le professionalità legate alla sistematizzazione di processi e presentazioni; i corpi, vestiti precisamente di un’idea di genere che emerge dal modo in cui il corpo stesso si confronta con il sistema, a sua volta facilitatore nell’espressione quotidiana dell’identità; le costruzioni narrative, che comunicano gli oggetti e li rendono consumabili, negando – o affermando orgogliosamente e senza pudore – la dimensione temporale ed “effimera” della moda stessa. La scelta di selezionare esperienze circoscritte e rappresentative dei diversi aspetti che la tesi affronta è in linea con la considerazione della storia come narrazione non lineare , e segue, adattandola, una metodologia neo-storicista, che assume che “invocare la storia attraverso aneddoti” sia la strada per portare alla luce quelle derive che la storiografia tradizionale ha lasciato nell’ombra. La tesi non flette mai decisamente verso la componente materiale o immateriale, anche se gli artefatti a cui si guarda potrebbero suggerire il contrario. Nella sua eterogeneità, ragiona invece sulla materialità per il suo effetto sulle idee, e viceversa entra in relazione con le posizioni ideali per capire come esse si riversano negli oggetti, li modificano e ne sono necessariamente modificate.
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Books on the topic "Modelli espositivi"

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Pellecchi, Luigi. Praescriptio, processo, diritto sostanziale, modelli espositivi. Padova: CEDAM, 2003.

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Biennale di Venezia (45th 1993). La coesistenza dell'arte: Un modello espositivo. Edited by Bonito Oliva Achille, Hegyi Lóránd, Balmas Paolo, Abramovic Marina, and Museum Moderner Kunst (Austria). Venice: Biennale di Venezia, 1993.

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3

La coesistenza dell'arte: Un modello espositivo. Museum Moderner Kunst Stiftung Ludwig, 1993.

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Book chapters on the topic "Modelli espositivi"

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"Modelli espositivi relativi alla prognosi nel Corpus Hippocraticum (Prorrhetico 2, Malattie 1–3, Affezioni, Affezioni Interne, Prognosi di Cos)." In Hippocrates in Context, 101–17. BRILL, 2005. http://dx.doi.org/10.1163/9789004377271_007.

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