Academic literature on the topic 'Modelli dinamici di equazioni strutturali'

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Journal articles on the topic "Modelli dinamici di equazioni strutturali"

1

Faraci, Palmira, and Pasquale Musso. "La valutazione dei modelli di equazioni strutturali." Strumenti e Metodi per le Scienze Sociali, no. 9788879166492 (October 2013): 111–50. http://dx.doi.org/10.7359/649-2013-fara.

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2

Miceli, Gaetano «Nino». "Mediazione e moderazione nella prospettiva dei modelli di equazioni strutturali." Strumenti e Metodi per le Scienze Sociali, no. 9788879166492 (October 2013): 201–36. http://dx.doi.org/10.7359/649-2013-mice.

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3

Barbaranelli, Claudio. "I modelli di equazioni strutturali multi-gruppo e l’esame dell’invarianza fattoriale." Strumenti e Metodi per le Scienze Sociali, no. 9788879166492 (October 2013): 153–99. http://dx.doi.org/10.7359/649-2013-barb.

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4

Lorenzi, F. "Breve Storia del Metodo Gemellare 2 - Le Attuali Formulazioni del Metodo." Acta geneticae medicae et gemellologiae: twin research 47, no. 1 (January 1998): 57–71. http://dx.doi.org/10.1017/s0001566000000386.

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Abstract:
Il termine LISREL e l'acronimo di LInear Structural RELationship ed è nato inizialmente come nome di un software messo a punto dallo svedese Karl Joreskog e dai suoi collaboratori nei primi anni '70 per stimare, col metodo della massima verosimiglianza, i coefficienti strutturali dei modelli basati su sistemi di equazioni strutturali.Tali modelli, nella elaborazione tramite il LISREL, rappresentano la sistemazione logica, prima ancora che statistica o computeristica, di tecniche di analisi multivariata le cui prime proposte risalgono all'ininzio del secolo; riconducendo ad un unico modello che ne costituisce una geniale sintesi, approcci ed itinerari scientifici fino ad allora distinti e non comunicanti, quali l'analisi fattoriale, i modelli causali e i modelli di misurazione. In particolare rappresentano in questo momento la più completa e sistematica risposta al problema di operazionalizzare in termini di ricerca e di verifica empirica, nel campo delle scienze sociali, la controversa, ma non per questo meno fondamentale, nozione di causalità. Essi sono quindi la reinterpretazione, sistemazione e soprattutto generalizzazione di quelli che negli anni '60 venivano chiamati i modelli causali e che nella prima metà degli anni '70 avevano conosciuto una notevole popolarità fra i sociologi soprattutto attraverso la tecnica della path analysis.
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De Angelis, Grazia, Mirella Dragone, and Federica De Masi. "L'impatto della pandemia e delle relazioni familiari sulle condotte aggressive in adolescenza." MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL'INFANZIA, no. 3 (January 2021): 59–92. http://dx.doi.org/10.3280/mal2021-003004.

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Abstract:
L'obiettivo di questo studio è di indagare l'associazione tra l'impatto della pandemia da COVID-19 sulla vita degli adolescenti e delle loro famiglie e il comportamento aggressivo, analizzando inoltre il ruolo di moderazione del calore genitoriale. 1.053 adolescenti hanno compilato un questionario online che andava a valutare: l'impatto della pandemia sugli adolescenti e sull'armonia familiare, il calore, il comportamento aggressivo e la percezione di cambiamento del comportamento aggressivo durante il lockdown. Due modelli di equazioni strutturali sono stati testati per valutare le relazioni tra le variabili. I risultati hanno evidenziato: a) l'associazione tra un maggiore impatto personale della pandemia e livelli più elevati di aggressività e di incremento di questa; b) l'associazione tra un maggiore impatto sull'armonia familiare della pandemia e l'incremento dei comportamenti aggressivi; c) il ruolo protettivo del calore.
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6

Paula, Benevene, Lagioia Bianca, and Callea Antonino. "Validazione del questionario "atteggiamento verso il lavoro minorile"." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 2 (January 2012): 255–71. http://dx.doi.org/10.3280/rip2010-002005.

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Abstract:
. Lo studio intende validare un questionario atto ad indagare l'atteggiamento verso il lavoro minorile da parte degli stessi adolescenti. Metodologia. E' stato somministrato il questionario Atteggiamenti verso il lavoro minorile a 1474 adolescenti (38% maschi e 62% femmine; etŕ media = 16; d.s. 1.5) intervistati negli istituti superiori del centro e sud Italia. Il questionario č composto da 44 item che misurano le percezioni e gli atteggiamenti dei rispondenti su una scala Likert a 5 passi.. L'analisi delle componenti principali ha suggerito di estrarre sei dimensioni, che spiegano il 44,36 % di varianza totale. Le sei dimensioni sono state denominate:,,,,,. L'analisi fattoriale confermativa, realizzata attraverso i Modelli di Equazioni Strutturali, conferma la struttura a sei dimensioni. L'attendibilitŕ delle dimensioni č risultata buona, in quanto gli indici di Cronbach sono compresi tra .67 e .81. Lo studio ha raggiunto, dunque, l'obiettivo di validare il questionario Atteggiamenti verso il lavoro minorile.
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7

Fida, Roberta, and Michele Vecchione. "L’analisi dei dati longitudinali: lo studio della stabilità e del cambiamento con i modelli di equazioni strutturali." Strumenti e Metodi per le Scienze Sociali, no. 9788879166492 (October 2013): 237–63. http://dx.doi.org/10.7359/649-2013-fida.

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Lanza, Andrea, Antonella Pellegrino, and Giuseppina Simone. "La definizione del costrutto di eterogeneitŕ e il legame eterogeneitŕ-performance." ECONOMIA E POLITICA INDUSTRIALE, no. 2 (June 2009): 105–29. http://dx.doi.org/10.3280/poli2009-002006.

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Abstract:
Although heterogeneity has gained broad acknowledgement as a crucial phenomenon in the resource-based perspective, its relevance, whether as a source of inter-firm differences or of differences in firms' performance, has often been taken for granted rather been empirically assessed. Further, heterogeneity has been accepted as a self-explanatory concept instead of being studied and clarified as a construct for empirical research. Therefore, the goal of this paper is to define the heterogeneity construct and to eventually link the latter to firms' performances. A research on a 132 firms sample drawn from the Italian tool machine industry has been carried out to pursue this task. By means of a Structural Equation Model (LISREL) a 3-dimension construct has emerged; the heterogeneity construct dimensions are: contextuality, complexity and intertwinedness. The impact of heterogeneity on firms' performance has also been confirmed by means of LISREL. . Keywords: resource-heterogeneity, construct development, competitive advantage, Structural Equations Models Parole chiave: eterogeneitŕ delle risorse, sviluppo del costrutto, legame eterogeneitŕvantaggio competitivo, modelli di equazioni strutturali . Jel Classification: M100
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Bentler, Peter M. "Concetti di base e avanzamenti nell’ambito dei modelli di equazioni strutturali. Un’applicazione allo studio degli effetti del fumo sul cancro e allo scalogramma di Guttman." Strumenti e Metodi per le Scienze Sociali, no. 9788879166492 (October 2013): 15–57. http://dx.doi.org/10.7359/649-2013-bent.

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Dissertations / Theses on the topic "Modelli dinamici di equazioni strutturali"

1

ZAMBELLI, MICHELA. "INVESTIGATING DYNAMICS OF CHANGE OF PSYCHOLOGICAL PROCESSES WITHIN A COMPLEXITY FRAMEWORK: APPLICATION TO THE MEANING-MAKING PROCESS." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2023. http://hdl.handle.net/10280/134702.

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Abstract:
La tesi di dottorato si propone di aprire una riflessione su come misurare le dinamiche di cambiamento dei processi psicologici in ottica di complessità, presentando un’applicazione al processo di creazione di significato (meaning-making). Dopo la formulazione di una nuova definizione concettuale integrata del processo di meaning-making a seguito di una revisione sistematica (primo capitolo), si è sviluppata una nuova misura self-report del significato della vita (SMILE; situational meaning in life evaluation), validata in un campione rappresentativo nazionale e in un campione di giovani adulti emergenti (secondo capitolo). Il terzo capitolo ha visto la conduzione di due studi con l’utilizzo rispettivamente dei modelli dinamici di equazioni strutturali (DSEM) e l’approccio della Network Psychometric Analysis per indagare le dinamiche di cambiamento del processo di meaning-making nella vita quotidiana di giovani adulti che, durante la pandemia di Covid-19, hanno partecipato a due raccolte giornaliere (measurement burst design). In questi studi è stato indagato il ruolo di fattori individuali (condizione transitiva in amore e lavoro), situazionali (eventi positivi e negativi) e contestuali (pandemia) come attivatori del processo di meaning-making. Le evidenze raccolte mostrano come sia importante indagare i processi psicologici tenendo conto sia del cambiamento intra-soggetto nel tempo, sia delle differenze tra gli individui.
This doctoral thesis aims to open a reflection on how to measure dynamics of change of psychological processes by presenting an application of the complexity framework to the meaning-making process. The first chapter fronts the challenge of how to conceptualize the meaning-making process, by conducting a systematic review of the literature that led toward the formulation of a new integrated conceptual definition of meaning-making. The second chapter presents the development of a new self-report measure of meaning in life (SMILE; situational meaning in life evaluation) that has been validated in a national representative sample and in a sample of emerging and young adults. The third chapter deals with the challenge of how to investigate the dynamics of change of the meaning-making process in the daily life by applying two state-of-the-art data analysis approaches, the Dynamic Structural Equation Models (DSEM) and the Multilevel Network Psychometric approach. Data from emerging and young adults were collected with a measurement burst design made of two daily diary studies during the COVID-19 pandemic. The role of individual factors (transitive condition in love and work), situational factors (positive vs negative events), and contextual factors (pandemic) as activators of the meaning-making process has also been investigated.
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2

De, Luca Danilo. "Modelli di equazioni strutturali per valutare la sostenibilità aziendale attraverso l’analisi della web communication." Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2017. http://hdl.handle.net/10556/3186.

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Abstract:
2015 - 2016
We often hear about the concept of sustainable development through newspapers, television and other mass media, yet frequently the meaning of this expression escapes most people. But what does sustainable development actually mean? It is "economic development compatible with the protection and conservation of environmental resources". This explanation, although indicated by common language, has the merit of placing the two central subjects of the argument in the foreground: economy and environment. The ability to relate these two subjects in the best possible way results in an effective policy of sustainable development. The effectiveness results from being able to safeguard and conserve resources, and this means becoming aware of the fact that the resources present in nature are not unlimited (at least those most used by man), and therefore it is necessary to know how to manage them in a way very rational, so that future generations can enjoy the same privileges that current generations make abundantly. Sustainable development, however, does not refer only to the management of resources, but broadens its horizons to all activities managed by man, as ensuring a decent life to future generations, also means giving them a healthy environment and able to guarantee a peaceful life. This, substantially, is what is expressed in the first chapter of this thesis, where the focus was more on what has been the historical and management evolution of the company sustainability. Starting from the origins of the concept has been described what are the characteristics and the limits of the models that over time have succeeded. We also proceeded to describe what are the reference contexts in which corporate sustainability has played a fundamental role: in the paradigms of Service Science and in the ASV dynamics. Finally, emphasis was placed on what are the possible business advantages deriving from a correct management of sustainability, in the field of stakeholder engagement and the growth of the reputational capital of the company. The second chapter, after a discussion on the model concept and a description of the OSEC model, focuses on what are the models of structural equations (MES), analyzing and describing the phases with the most frequent problems and errors to avoid as well as the first practical applications, in econometrics and psychometrics. Subsequently, the most technical part that underlies the models was analyzed, such as the syntax and the methodology used. Finally, in the third chapter a brief description of the sample is presented, then with the data in possession we have specified a structural model with the aim of assessing the causal links between the constructs analyzed and the main empirical conclusions deriving from the estimation of the model. structural with attached considerations and critical issues. The research work was aimed at verifying the existence of a possible relationship between the models of structural equations and the concept of corporate sustainability. Starting from the analysis of the macro-model on communication for sustainability, the various relationships existing between the variables examined have been analyzed through the ESM. This analysis, as explained in the previous paragraph, has provided excellent results, the validation of the model in fact, is well configured with the conceptual construct of the macro-model on communication for sustainability. It should also be clarified how discussions on models of structural equations still remain an "open" topic with many facets and unknowns. Few, in fact, are the discussions on the subject especially as regards the business economy, although, we are witnessing their increasing use and study both in the theoretical field and in the field of applied research. Innovative studies, such as those expressed in the second chapter, have shown, however, how this topic can provide advantages in terms of theoretical and practical applications in the various company dimensions. Economic research, especially in the business environment, is the difficulty and the impossibility, often, of being able to conduct "experiments", which, usable by other social sciences, would allow us to highlight with greater approximation the results that are outlined at the theoretical level, making them de facto verifiable. To this problem is added, moreover, the difficulty of having the right balance between the reality of the events and the simplification of the assumptions that are at the base of the use of the models. To obtain further information on the subjects under investigation, the results obtained must be compared with those of other types of analyzes to highlight their distinctive characteristics. In conclusion, therefore, in the light of the results obtained, it can be affirmed that it would be convenient to extend the research, redefining and specifying more "items", in order to have a more detailed analysis and a higher quality of the model estimates. It is therefore possible to state that the implementation of the cases under study will determine an ever-increasing discussion, in terms of communication for sustainability, which can be analyzed and implemented with the help of structural equation models. [edited by author]
XV n.s.
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FALOTICO, ROSA. "Modelli ad Equazioni Strutturali e Reti Probabilistiche Bayesiane: due approcci a confronto nello studio di relazioni causali." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2011. http://hdl.handle.net/10281/19444.

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Abstract:
Causality is a concept extremely important in science, but its definition is quite controversial and its detection is not exempt from problems. There are different approaches to deal with causality. Two of them are the Structural Equation Models (SEMs) and the Probabilistic Bayesian Networks (PBNs). SEMs are confirmative models. Given a causal structure, they test if it is coherent with data. In this context they are estimated using the Partial Least Squares Path Modeling technique in order to obtain the scores of latent variables. PBNs are inductive methods. Their attempt is to extract the causal scheme deriving from data, without presupposing any knowledge. Both models presents advantages and disadvantages regardless of the causality approach they refer to. SEMs are best suited for quantitative data and when there is a solid theoretical knowledge on the subject of analysis. PBNs are preferable for nonlinear analysis or uncertain causal scheme. In the thesis a possible integration of the two methods is proposed in the analysis of data deriving from a satisfaction and customer loyalty survey for “Customer American Satisfaction Index” (ACSI). Results suggest that the SEMs are more suitable than the PBNs and that the integration of the two statistical models is advantageous only in part. This is related to the kind of data, since the ACSI survey is structured for a PLS-PM analysis. Thus, it could be very interesting repeat the comparison for different types of data.
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4

Frigo, Monica. "Il ruolo della scuola e dell'insegnamento nella motivazione ad apprendere e nella responsabilità sociale e morale degli alunni: credenze di insegnanti di scuola secondaria di primo grado." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2010. http://hdl.handle.net/11577/3421540.

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Abstract:
The research investigates teachers’ beliefs about teaching, classroom management and school climate, in relation with beliefs about students’ learning, motivation and moral and social behaviour. In order to survey teachers’ beliefs on the areas mentioned above, four instruments were developed: the Classroom Educational Management Beliefs Inventory (CEMBI), that measures the beliefs on classroom management; the Learning and Motivation Beliefs Inventory (LeMBI), that assesses the beliefs on students’ motivation and learning; the Classroom Moral Behaviour Inventory (CMBI), that pertains to beliefs on students’ moral behaviour; and the School Climate Inventory – lower Secondary School (SCI-lss), that concerns beliefs on school climate. The research involved 157 teachers from 8 lower secondary schools covering all the different school subjects. Many factorial structures emerged from the four instruments analyses. To understand in depth the factorial structure of questionnaires, a confirmatory factor analysis was conducted; moreover, to analyse the relationships among the obtained models, the method Structural Equations Models (SEM) was applied. The results suggest causal relationships between teachers’ beliefs on school climate and beliefs on classroom management strategies, school learning motivation and moral and social behaviour of students. Moreover, the results show an influence of classroom management beliefs on motivational beliefs. The implications with regard to issues related to teacher education are discussed.
La ricerca studia le credenze degli insegnanti sull'insegnamento, la gestione della classe e il clima di scuola, in relazione con le credenze sull'apprendimento, la motivazione e il comportamento morale e sociale degli studenti. Al fine di indagare le credenze degli insegnanti nelle aree indicate sono stati quindi messi appunto quattro strumenti: il Classroom Educational Management Beliefs Inventory (CEMBI) che indaga le credenze circa la gestione della classe; il Learning and Motivation Beliefs Inventory (LeMBI) relativo alle credenze circa la motivazione e l'apprendimento degli studenti; il Classroom Moral Behaviour Inventory (CMBI), concernente le credenze sui comportamenti morali degli studenti; infine, lo School Climate Inventory – lower Secondary School (SCI-lss) inerente alle credenze sul clima di scuola. La ricerca ha coinvolto 157 insegnanti appartenenti a 8 scuole secondarie di primo grado e relativi a tutte le diverse discipline scolastiche. Dalle analisi sono emerse diverse strutture fattoriali dei quattro strumenti. Per approfondire l’analisi sulla struttura fattoriale dei questionari è stata applicata l'analisi fattoriale confermativa; inoltre per analizzare le relazioni tra i modelli ottenuti è stato utilizzato il metodo Structural Equations Models (SEM). I risultati suggeriscono che vi sia una relazione di causalità tra le credenze degli insegnanti sul clima di scuola e le credenze sulle modalità di gestione della classe, sulla motivazione scolastica e sul comportamento morale e sociale degli studenti. Inoltre si rileva anche una influenza delle credenze sulla gestione della classe sulle credenze relative alla motivazione degli studenti. Sono discusse le implicazioni per quanto riguarda problematiche connesse alla formazione degli insegnanti.
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MASSERINI, LUCIO. "Modelli ad equazioni strutturali multilivello per lavalutazione dell’efficacia esterna del titolo didottorato di ricerca." Doctoral thesis, 2011. http://hdl.handle.net/2158/545700.

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Lombardi, Sonia. "Ecology and behaviour of the Fallow deer (Dama dama L. 1758): an advanced structural equation models approach." Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/2158/1120336.

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Abstract:
Here I present results of a long-term study (1991-2003) per-formed in the lekking fallow deer (Dama dama) population of Ca-stelporziano Preserve, Rome, Italy, where data were collected through radio-tracking and direct observations. In addition I present the analysis of a 100-years-long time series (1886-2003) relative to the abundance of three sympatric species of wild ungulates (fallow deer, roe deer and wild boar). New results on the behavioural ecology of the fallow deer, with special regard to mating strategies and success were reported and on statistical methodology. First, I showed that in accordance to the “female choice” and “male dominance” in fallow deer the literature reports contrasting results. This variability may reflect actual differences among studied populations, but it may also be generated by methodological differ-ences and statistical shortcomings in data analysis. I have carried out a review of the statistical methods used so far in lek studies that shows a prevalence of Linear Models (LM) and Generalized Linear Models (GLM) which may be affected by problems in inferring cause-effect relationships; multi-collinearity among explanatory variables and erroneous handling of non-normal and non-continuous distribu-tions of the response variable. I have used a dataset on lekking fal-low deer , to contrast the methods and procedures employed so far, and I propose a novel approach based on Generalized Structural Equations Models (GSEMs). GSEMs combine the power and flexibility of both SEM and GLM in a unified modeling framework. We showed that LMs fail to identify several important predictors of male copula-tory success and yields very imprecise parameter estimates. Minor variations in data transformation yield wide changes in results and the method appears unreliable. GLMs improved the analysis, but GSEMs provided better results, because the use of latent variables decreases the impact of measurement errors. Using GSEMs, we were able to test contrasting hypotheses and calculate both direct and indirect effects, and we reached a high precision of the esti-mates, which implies a high predictive ability. Second, I showed that female fallow deer which are less ex-perienced (young) and/or incurring in higher travel costs (with a home range far from the lek), adopt indirect forms of mate selection more often than adult females or females resident near the lek. In particular, younger females remained longer in the lek and in the vi-cinity of bucks than adult ones, and returned to the lek after copula-tion. However, despite the time spent at the lek, young females were not able to select highest-rank bucks, and relied on territory choice more often than adult does. Farther females visited the lek less frequently and arrived later than near females, but they were seen more often inside female groups. Surprisingly, we did not find a different amount of copying in young or in farther females. Our re-sults can contribute to clarifying the co-evolution of mating strate-gies of both sexes in ungulate leks. Third, I showed that in Mediterranean ungulate communities, exposed to relatively mild climate fluctuations, trophic interactions such as density dependence, competition and facilitation have stronger effects than environmental controls such as climate. The results of all analyses confirmed that intra-specific competition was a main ingredient in the regulation of the growth rates within the ungulate community at Castelporziano, in keeping with the view that density-independent regulation is more important in those popula-tions facing strong climatic fluctuations. The importance of this study lies in the fact that, to our knowledge, it is the first comparative study of SEM and GSEM mod-els. In particular, the possibility of using SEMs to test hypotheses in competition and investigate both remote and proximate effects is of particular interest in ecological and evolutionary studies. A second original finding of this thesis is that our knowledge is the first study that deals with copulatory success by adult and subadult lekking does. Finally I have proposed a novel approach based (SEMs) and (GSEMs) for testing the effects of climatic and environmental fac-tors, of the density of potential competitors and density dependence on the growth rate of wild boar, fallow and roe deer for the whole study period, in order to test the hypothesis that density dependence and competition are more relevant than climatic and environ-mental factors in regulating Mediterranean ungulate populations, in contrast with ungulates living in harsher and more fluctuating environments. In questa tesi presento i risultati di uno studio a lungo termi-ne (1991-2003) eseguito sul daino (Dama dama) nel lek della Tenu-ta Presidenziale di Castelporziano, Roma, Italia, dove i dati sono sta-ti raccolti tramite radio-tracking e osservazioni dirette. Inoltre pre-sento l'analisi di una serie temporale di 100 anni (1886-2003) relati-vamente all'abbondanza di tre specie sim-patriche di ungulati selva-tici (cervi, caprioli e cinghiali). Sono stati riportati nuovi risultati sull'ecologia comportamen-tale dei daini, con particolare riguardo alle strategie di successo ri-produttivo e sulla metodologia statistica. In primo luogo, ho dimostrato che, in accordo con la "scelta femminile" e la "dominanza maschile" nei daini, la letteratura pre-senta risultati contrastanti. Questa variabilità può riflettere differen-ze effettive tra le popolazioni studiate, ma può anche essere genera-ta da differenze metodologiche e da deficit statistici nell'analisi dei dati. Ho quindi effettuato una revisione dei metodi statistici utilizzati finora negli studi in lek che mostrano una prevalenza di modelli li-neari (LM) e modelli lineari generalizzati (GLM) che possono essere influenzati da problemi derivanti da come sono analizzati i rapporti causa-effetto; dalla multi-collinearity tra variabili esplicative e l’errata gestione delle distribuzioni non normali e non continue della variabili esplicative. Ho usato un set di dati di daino, per contrastare i metodi e le procedure impiegate finora, e propongo un nuovo ap-proccio basato su modelli generalizzati di equazione strutturale (GSEMs). GSEM unisce il potere e la flessibilità di SEM e GLM in un modello unico. Abbiamo mostrato che i LM non riescono a individua-re importanti covariate del successo copulatorio e produce stime molto imprecise. Minime variazioni nella trasformazione dei dati pro-ducono ampie variazioni nei risultati e il metodo sembra inaffidabile. I GLM migliorarono l'analisi, ma gli GSEM fornirono risultati migliori, in quanto l'utilizzo di variabili latenti riduce l'impatto degli errori di misura. Utilizzando GSEM, siamo riusciti a verificare ipotesi contra-stanti e calcolare sia gli effetti diretti che indiretti e abbiamo rag-giunto un'elevata precisione delle stime, che implica un'alta capacità predittiva. In secondo luogo, ho mostrato che le femmine di daino meno esperte (giovani) incorrono in costi di viaggio più elevati, adottano forme indirette di selezione del maschio più spesso delle femmine adulta o delle femmine che permangono vicino al Lek. In particola-re, le femmine più giovani sono rimaste più a lungo nel lek e in prossimità del lek rispetto a quelle adulte e sono tornate al lek dopo l’accoppiamento. Tuttavia, nonostante il tempo trascorso al lek, le femmine giovani non sono in grado di selezionare i maschi di rango più elevato e si basano sulla scelta del territorio più che le adulte. Le femmine più lontane hanno visitato meno frequentemente il lek e sono arrivate dopo le femmine vicine. Sorprendentemente, non ab-biamo trovato una copying tra le giovani e le adulte. I nostri risultati possono contribuire a chiarire la coevoluzione delle strategie di ac-coppiamento di entrambi i sessi degli ungulati nel lek. In terzo luogo, ho mostrato che nelle comunità di ungulati delle aree mediterranee, esposte a fluttuazioni relativamente miti del clima, le interazioni trofiche come la dipendenza dalla densità, la concorrenza e la facilitazione hanno effetti più forti dei fattori am-bientali come il clima. I risultati di tutte le analisi hanno confermato che la concorrenza intra-specifica è stata un elemento fondamentale per regolare i tassi di crescita all'interno della comunità di ungulati di Castelporziano, in linea con l’ipotesi secondo cui la regolazione indi-pendente dalla densità è più importante in quelle popolazioni dalle forti fluttuazioni climatiche. L'importanza di questo studio risiede nel fatto che, a nostra conoscenza, è il primo studio comparativo dei modelli SEM e GSEM. In particolare, la possibilità di utilizzare i SEM per testare ipotesi in concorrenza e indagare sia gli effetti remoti che quelli prossimi è di particolare interesse per gli studi ecologici ed evolutivi. Una seconda constatazione originale di questa tesi è che la nostra conoscenza è il primo studio che si occupa del successo copulatorio da parte delle femmine di daino sia adulte che subadulte che formano lek. Infine, ho proposto un nuovo approccio statistico basato sui modelli (SEMs) e (GSEMs) per la sperimentazione degli effetti dei fattori climatici e ambientali, della densità di popolazioni in competi-zione e della dipendenza dalla densità sul tasso di crescita dei cin-ghiali, dei daini e dei caprioli per verificare l'ipotesi che la dipenden-za dalla densità e la competizione siano più rilevanti dei fattori cli-matici e ambientali nella regolazione delle popolazioni di ungulati del Mediterraneo, a differenza delle popolazioni che vivono in ambienti con clima più rigido e soggetto a maggiori fluttuazioni.
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