Journal articles on the topic 'Modelli di previsione di vita'

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Boldreghini, Fulvio, and Giuseppe Sancetta. "Early warning system e governance del rischio di credito: l'emersione anticipata della crisi d'impresa dal punto di vista dei creditori finanziari." CORPORATE GOVERNANCE AND RESEARCH & DEVELOPMENT STUDIES, no. 2 (January 2022): 147–75. http://dx.doi.org/10.3280/cgrds2-2021oa12637.

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Abstract:
La capacità di stimare la probabilità di default è da sempre uno degli obiettivi principali delle istituzioni finanziarie e, nell'imminente futuro, sarà sicuramente la chiave per far fronte all'aumento delle esposizioni deteriorate dovuto agli impatti dell'emergenza pandemica da Covid-19. Il presente lavoro si propone di indagare le pratiche di governance e gli strumenti di gestione del rischio di credito adottati per rilevare tempestivamente segnali di squilibrio economico e finanziario delle società. Di conseguenza, è stata prima condotta una revisione approfondita dei modelli di previsione dell'insolvenza per illustrare limiti e punti di forza ampiamente discussi in letteratura. In secondo luogo, si è fatto ricorso all'analisi di un case study per descrivere sia la metodologia dell'Early Warning System (EWS), sia le pratiche di governance interna adottate per monitorare e gestire tempestivamente i segnali di deterioramento del merito creditizio. I risultati evidenziano la necessità di combinare modelli quantitativi con un approccio di tipo judgmental per costruire un processo di monitoraggio in grado di intercettare anomalie ed evitare errate classificazioni. L'analisi del case study mostra inoltre come il coinvolgimento anticipato degli esperti di ristrutturazione del debito sia un elemento chiave nella definizione delle azioni volte a prevenire eventi di default. 
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2

Dattomo, Nicla. "Il Piano Tekne per l'Area di sviluppo industriale di Taranto." STORIA URBANA, no. 130 (October 2011): 137–67. http://dx.doi.org/10.3280/su20011-130006.

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Abstract:
La circostanza peculiare che qualifica il caso di Taranto č l'avvio, all'inizio degli anni '60, della costruzione del IV Centro siderurgico nazionale Italsider. La decisione governativa di localizzare a Taranto tale impianto precede la costituzione del Consorzio per l'Area di sviluppo industriale (Asi) e rappresenta il principale tema con cui si confronta il piano per l'Area medesima. Il Piano regolatore territoriale dell'Asi di Taranto viene redatto tra il 1960 e il 1962 dalla societŕ Tekne, con la consulenza di Giovanni Astengo e Giorgio Fuŕ. Il saggio ne propone la rilettura, guardandovi come a un'esperienza paradigmatica da due punti di vista. Da un lato, per le riflessioni a cui esso dŕ luogo, circa il ruolo e gli strumenti del piano urbanistico rispetto al processo di sviluppo. Dall'altro lato, per i modi in cui, attraverso di esso, diventano palesi alcune difficoltŕ e incertezze del meccanismo stesso di attivazione delle Aree di sviluppo industriale del Mezzogiorno. L'analisi dei contenuti del Piano guarda, in particolare, alle seguenti questioni. La prima č la distinzione necessaria tra previsione e obiettivi di sviluppo, con ciň che determina sul piano delle scelte riguardanti gli investimenti da finanziare per attrezzare le aree per le industrie; questo punto č all'origine della discussione sul significato e la funzione del "piano di prospettiva". La seconda č la proposizione di un modello insediativo, attraverso il quale si esplicitano alcune idee riguardo alle relazioni fra struttura sociale, assetti spaziali, usi del territorio e modelli possibili di sviluppo industriale. Questi contenuti vengono osservati in prospettiva, nel paragrafo conclusivo, prendendo in esame i modi della attuazione del Piano.
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Di Lullo, A. M., M. Scorza, F. Amato, M. Comegna, V. Raia, L. Maiuri, G. Ilardi, E. Cantone, G. Castaldo, and M. Iengo. "An “ex vivo model” contributing to the diagnosis and evaluation of new drugs in cystic fibrosis." Acta Otorhinolaryngologica Italica 37, no. 3 (June 2017): 207–13. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-1328.

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Abstract:
La fibrosi cistica (FC) è una malattia autosomica recessiva causata da mutazioni nel gene CFTR (Cystic Fibrosis Transmembrane conductance Regulator). Finora sono state descritte circa 2000 mutazioni, ma per la maggior parte di esse è difficile definirne l’effetto senza complesse procedure in vitro. Abbiamo effettuato il campionamento (mediante brushing), la cultura e l’analisi di cellule epiteliali nasali umane (HNEC) utilizzando una serie di tecniche che possono aiutare a testare l’effetto delle mutazioni CFTR. Abbiamo eseguito 50 brushing da pazienti FC e controlli, e in 45 casi si è ottenuta una coltura positiva. Utilizzando cellule in coltura: i) abbiamo dimostrato l’espressione ampiamente eterogenea del CFTR nei pazienti e nei controlli; ii) abbiamo definito l’effetto di splicing di una mutazione sul gene CFTR; iii) abbiamo valutato l’attività di gating di CFTR in pazienti portatori di differenti mutazioni; iv) abbiamo dimostrato che il butirrato migliora in modo significativo l’espressione di CFTR. I dati provenienti dal nostro studio sperimentale dimostrano che l’uso del modello ex-vivo di cellule epiteliali nasali è un importante e valido strumento di ricerca e di diagnosi nella studio della FC e può anche essere mirato alla sperimentazione ed alla verifica di nuovi farmaci. In definitiva, in base ai nostri dati è possibile esprimere le seguenti conclusioni: 1) il prelievo delle cellule epiteliali nasali mediante brushing è applicabile senza alcuna anestesia ed è ben tollerato da tutti i pazienti affetti da FC (bambini e adulti), è scarsamente invasivo e facilmente ripetibile, è anche in grado di ottenere una sufficiente quantità di HNECs rappresentative, ben conservate, idonee allo studio della funzionalità di CFTR; 2) la conservazione delle cellule prelevate è possibile fino a 48 ore prima che si provveda all’allestimento della coltura e ciò permette di avviare studi multicentrici con prelievi in ogni sede e quindi di ottenere una ampia numerosità campionaria; 3) la coltura di cellule epiteliali nasali può essere considerata un modello adatto a studiare l’effetto molecolare di nuove mutazioni del gene CFTR e/o mutazioni specifiche di pazienti “carriers” dal significato incerto; 4) il modello ex-vivo delle HNECs consente inoltre di valutare, prima dell’impiego nell’uomo, l’effetto di farmaci (potenziatori e/o correttori) sulle cellule di pazienti portatori di mutazioni specifiche di CFTR; tali farmaci possono modulare l’espressione genica del canale CFTR aprendo così nuove frontiere terapeutiche e migliori prospettive di vita per pazienti affetti da una patologia cronica come la Fibrosi Cistica; 5) la metodologia da noi istituita risulta essere idonea alla misura quantitativa, mediante fluorescenza, dell’attività di gating del canale CFTR presente nelle membrane delle cellule epiteliali nasali prelevate da pazienti portatori di differenti genotipi; in tal modo è possibile individuare: a) pazienti FC portatori di 2 mutazioni gravi con un’attività < 10% (in rapporto ai controlli -100%), b) soggetti FC portatori contemporaneamente di una mutazione grave e di una lieve con un’attività tra 10-30%, c) i cosiddetti portatori “carriers”- eterozigoti - con un’attività tra 40-70%. In conclusione la possibilità di misurare l’attività del canale CFTR in HNECs fornisce un importante contributo alla diagnosi di FC, mediante individuazione di un “cut-off diagnostico”, ed anche alla previsione della gravità fenotipica della malattia; quindi quanto rilevabile dalla misura del suddetto canale permette di prospettare per il futuro la possibilità di valutare meglio i pazienti per i quali il test del sudore ha dato risultati ambigui (borderline o negativi). La metodica da noi sperimentata consente anche di monitorare i pazienti durante il trattamento farmacologico, valutando in tal modo i reali effetti delle nuove terapie.
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Ruggeri, Mirella, Nazario Santolini, Marco Stegagno, Giuseppe Imperadore, and Rosa Bruna Dall'Agnola. "Modelli concettuali di qualità della vita." Epidemiologia e psichiatria sociale. Monograph Supplement 8, S5 (March 1999): 12–15. http://dx.doi.org/10.1017/s1827433100000332.

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Abstract:
Lo studio della qualità della vita nei pazienti affetti da disturbi mentali risale ai primi anni '80 (Malm et al., 1981; Lehman et al., 1982; Lehman, 1983; Baker & Intagliata, 1982; Bigelow et al., 1982). Negli stessi lavori compare per la prima volta un tentativo di riflessione teorica sul concetto di qualità della vita in psichiatria: un elemento condiviso dagli autori che si sono occupati di qualità della vita in quel periodo è il superamento delle tradizionali misure legate alla malattia (sintomi, compromissione, disabilità) per includere nell'indagine l'esperienza che il paziente ha della propria condizione di vita; tuttavia, vi sono notevoli differenze tra i vari autori nella concettualizzazione del rapporto tra le condizioni obiettive di vita e la loro percezione soggettiva e circa i fattori che influenzano questa relazione. Descriveremo di seguito alcuni modelli di qualità della vita facendo riferimento alla recente opera di Katschnig et al. (1997).
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Fotia, Mauro. "LA PREVISIONE POLITICA: NOTE EPISTEMOLOGICHE." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 32, no. 1 (April 2002): 111–40. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200029944.

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Abstract:
IntroduzioneAnalisi previsionale e teorie della probabilitàScarsa è la fiducia che i politologi, in particolare europei, nutrono nei confronti della validità scientifica delle indagini previsionali. Gravi appaiono ai loro occhi le limitazioni epistemologiche e metodologiche da cui tali indagini risultano afflitte. L'uso di modelli semplificanti e riduttivi, l'assenza di approcci pluridisciplinari, la mancata integrazione delle variabili politiche con altre variabili a loro strettamente collegate, come sono ad esempio quelle economiche, il frequente ricorso a tecniche estrapolative, sono alcune delle distorsioni più frequentemente riscontrate nelle ricerche politologiche di tipo previsionale.
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Langlois, Richard N. "Are Economic Models Applicable to Politics?*." Journal of Public Finance and Public Choice 6, no. 2 (October 1, 1988): 83–93. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15760639917540.

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Abstract:
Abstract Le diverse condizioni esistenti in ambito politico rispetto a quelle tipiche delle strutture di mercato legittimano il quesito se la stessa metodologia possa essere adottata per lo studio di ambedue le situazioni.Questo scritto risponde affermativamente: gli strumenti della teoria economica sono, di fatto, applicabili alia politica alio stesso modo in cui lo sono alle tradizionali tematiche economiche.É necessario, peraltro, distinguere tra l’ applicabilityà di un modello (o di una teoria) e il suo grado di validità generale (o generalizzabilità). Tale distinzione corrisponde, approssimativamente, a quella tra spiegazione e previsione, come funzioni di un modello teorico.Se si ammette che i modelli di statica comparata consentono di formulare tendenze piuttosto che previsioni assolute, si può ritenere che i modelli di Public Choice prevedano tendenze che sono tipicamente meno precise di quelle che è possible formulare quando modelli analoghi si applichino al mercato.
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Angelozzi, Andrea. "Problemi della previsione in psichiatria." PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no. 4 (December 2021): 623–46. http://dx.doi.org/10.3280/pu2021-004005.

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Abstract:
Sono esaminati vari problemi relativi alla previsione in psichiatria. I dati disponibili mostrano, in modo simile alle scienze sociali, ampi limiti nella capacità previsionale, specie per quanto riguarda il suicidio, la violenza e altri aspetti comportamentali. Vengono esaminate le difficoltà che nascono dal cercare di derivare il futuro della persona dal suo passato, la mancata coerenza fra aspetti di personalità e possibili comportamenti e il privilegio dato a strumenti psicopatologici incentrati sul singolo caso, rispetto a quelli attuariali con valutazioni testistiche e statistiche. Vengono anche evidenziati i numerosi bias cognitivi che distorcono le previsioni, in particolare l'errore fondamentale di attribuzione, che privilegia aspetti personologici rispetto a quelli situazionali. Ma altri bias hanno una importante azione distorsiva, da quelli della rappresentatività a quelli della disponibilità, da quelli statistici, al framing o al priming. Emerge una psichiatria molto legata nelle pratiche ancora al senso comune e alla folk psychology, con la ricchezza ma anche i molti errori che la caratterizzano. Di fatto esiste una modesta capacità previsionale riconosciuta alla psicologia popolare e alla psichiatria, ma è legata più a vincoli situazionali che a modelli personologici e psicopatologici e in ogni caso scarsamente affidabile per la previsione clinica in psichiatria.
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Pelillo-Hestermeyer, Giulia. "Il racconto mediatizzato della vita di Margherita Hack." Mnemosyne, no. 6 (October 15, 2018): 14. http://dx.doi.org/10.14428/mnemosyne.v0i6.13693.

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Abstract:
Il saggio si sofferma sull’ibridazione di diverse forme discorsive nel racconto di sé dell’astrofisica italiana Margherita Hack (1922-2013), molto nota all’opinione pubblica sia per la sua opera di divulgazione scientifica, che per le prese di posizione su temi politici, religiosi, etici. Nei suoi interventi pubblici, il racconto di una vita “eccezionale” si inserisce nella trattazione di temi scientifici, politici, o di altro tipo. La “media-biografia” appare come un punto d’osservazione privilegiato per studiare modelli socioculturali e sociolinguistici legati alla figura dello scienziato, e della scienziata in particolare, modelli che vengono rivisitati dalla stessa nella ri-costruzione del suo “personaggio”.
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Bozzo, Luciana. "La misura dell'attendibilitŕ dei modelli di previsione e l'unitŕ del sapere." FUTURIBILI, no. 1 (May 2009): 98–107. http://dx.doi.org/10.3280/fu2008-001006.

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Abstract:
- The reliability of predictive models is assured by the ability to establish a unity of knowledge, or rather of many branches of knowledge. This is the idea that leads the author to reflect on the prediction derived first of all from the "science café", defined as "a talking shop for scholars from a range of disciplines", who represent many branches of knowledge which are in fact a complete whole - "knowledge". The background for the predictive model discussed here is territorial planning, which encompasses an instrumental-explanatory component, a predictive component and an ideal. The construction of the predictive model and the degree of its reliability are produced by the process of unifying knowledge, and this confluence derives from knowledge of geographers, biologists, chemists, engineers, architects, agronomists, sociologists and private citizens. General Urban Development Plans stand as the instrumental and predictive model in which a certain unification of knowledge - at least operational - is achieved.
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Alessandro, Ghiggi. "Osservazioni di una femmina di Astore Accipiter gentilis nidificante nel primo anno di età in Provincia di Alessandria." Rivista Italiana di Ornitologia 87, no. 2 (June 21, 2018): 49. http://dx.doi.org/10.4081/rio.2017.329.

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Abstract:
Il presente articolo descrive una femmina di Astore nidificante nel primo anno di vita in provincia di Alessandria, durante la stagione riproduttiva 2015. In Italia, non vi sono molte pubblicazioni su questo tipo di strategia riproduttiva a causa della mancanza di studi sui modelli di nidificazione della specie. Secondo Krüger (2005) e Nielsen and Drachmann (2003), nel nord-est dell’Europa molte femmine iniziano a nidificare al primo anno, generalmente con un minore successo riproduttivo, che sembrerebbe essere conseguente ad un periodo di crescita della popolazione.
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Anello, Francesca. "Validazione di uno strumento di etero- e auto-valutazione della competenza di organizzazione didattica a scuola." EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no. 2 (December 2021): 378–96. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2021oa12400.

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Abstract:
Il contributo presenta uno strumento di etero-auto-valutazione della capacit&agrave; di organizzazione dell'insegnamento in classe, che &egrave; stato usato per misurare negli insegnanti in formazione le abilit&agrave; di previsione e sviluppo di un intervento didattico, di regolazione e riflessione sulla pratica. Osservare e decidere, pensare che cosa, perch&eacute; e come insegnare, progettare e valutare in modo autentico, sono operazioni complesse e determinanti per creare l'humus organizzativo e metodologico che caratterizza lo sviluppo professionale dell'insegnante, anche riguardo alle competenze comunicative e riflessive (Perrenoud, 2012; Conole, 2014; Panke, 2019). La rating scale, con le azioni da osservare, &egrave; stata costruita a partire da alcuni recenti modelli di profilo professionale del docente e di competenze. Il processo di validazione &egrave; stato compiuto su un campione di tirocinanti che si preparavano a diventare maestri nella scuola primaria e dell'infanzia (n = 681); gli esiti delle analisi mostrano buone qualit&agrave; metrologiche dello strumento.
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Bartoli, Elisabetta. "Lettere di donna: vita privata e pubblica nelle raccolte di modelli del XII secolo." De Medio Aevo 10, no. 2 (August 24, 2021): 387–99. http://dx.doi.org/10.5209/dmae.75380.

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Abstract:
La scrittura di lettere è stata molto praticata anche in ambito femminile. Questo contributo, dopo una rapida esposizione dei problemi metodologici legati ai materiali epistolari, si concentra sul secolo XII, periodo in cui si afferma l’ars dictandi. I modelli epistolari elaborati e raccolti dai maestri mostrano donne comuni che scrivono lettere come esercizio quotidiano e costante. Abbiamo epistole di donne laiche e di donne che hanno scelto la vita monastica; i temi trattati sono l’amore, il matrimonio, la casa e la famiglia, il monastero, l’esercizio del potere. L’articolo analizza vari modelli epistolari, alcuni inediti, per mostrare i contenuti e la varietà delle lettere quotidiane femminili nel XII secolo.
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Dinapoli, N., T. Tartaglione, F. Bussu, R. Autorino, F. Miccichè, M. Sciandra, E. Visconti, C. Colosimo, G. Paludetti, and V. Valentini. "Modelling tumour volume variations in head and neck cancer: contribution of magnetic resonance imaging for patients undergoing induction chemotherapy." Acta Otorhinolaryngologica Italica 37, no. 1 (February 2017): 9–16. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-906.

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Abstract:
La valutazione del volume del tumore primitivo ha mostrato un valore predittivo per la stima dei risultati della sopravvivenza. Usando i dati volumetrici acquisiti con la Risonanza Magnetica (RM) nei pazienti sottoposti a chemioterapia di induzione (CI), tali risultati sono stati stimati nei pazienti con tumore del testa e collo, prima del trattamento radiante. Le immagini RM acquisite prima e dopo CI in 36 pazienti con tumore avanzato della testa e del collo sono state analizzate per valutarne il volume del tumore primitivo. I due volumi sono stati correlati utilizzando la regressione lineare locale tra i volume valutati nelle immagini della prima e quelli della seconda RM. Sono stati definiti i modelli di rischio proporzionale di COX per la valutazione del controllo locoregionale, la sopravvivenza libera da malattia e la sopravvivenza globale. La regressione lineare locale ha mostrato un buon valore predittivo per tutti i risultati di sopravvivenza nei modelli di rischio proporzionale di COX. I modelli predittivi per il controllo locoregionale di malattia e la sopravvivenza libera da malattia a 24 mesi ha mostrato una ottima discriminazione e capacità di previsione. La valutazione delle variazioni dei volumi dei tumori primitivi della testa e del collo dopo CI fornisce un esempio di modello che può essere facilmente utilizzato per altri approcci terapeutici. Una valutazione completa delle variabili nelle covariate è un prerequisito necessario per la creazione di modelli clinicamente attendibili.
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Berardi, Donato, Filippo Galimberti, Antonio Pergolizzi, and Michele Tettamanzi. "La transizione ecologica: dalle persone alle politiche e viceversa." ECONOMIA PUBBLICA, no. 3 (November 2021): 159–81. http://dx.doi.org/10.3280/ep2021-003007.

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Abstract:
È necessario ricostruire i modelli di produzione e di consumo, abilitando il reddito come strumento in grado di generare sostenibilità. Tra gli strumenti atti a misura-re la relazione tra ambiente e sviluppo economico vi sono la curva di Kuznets e il disaccoppiamento: il primo indaga i modelli di consumo e il rapporto che inter-corre fra il reddito pro capite e l'inquinamento prodotto da ciascun cittadino quale relazione tra reddito e diseguaglianza sociale. L'ipotesi di questa teoria è che al crescere del reddito pro capite l'impatto ambientale cresca fino a segnare un picco, per poi decrescere disegnando una curva ad "U rovesciata". Il disac-coppiamento, invece, si occupa dei modelli di produzione e ha un'accezione più ampia, studiando l'esistenza di un sistema nel quale il benessere e la qualità della vita delle persone possono crescere senza generare ulteriore pressione sull'ambiente: in altre parole, quando alla crescita economica non corrisponde un aumento proporzionale della produzione di rifiuti da parte delle attività eco-nomiche. Il progresso tecnologico è chiamato a trovare il modo di coniugare il miglioramento del tenore di vita con la tutela dell'ambiente. Se i modelli di con-sumo saranno orientati all'ambiente anche la produzione vi si dovrà adeguare. È questo il senso più intimo della transizione ecologica.
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Blasimme, Alessandro. "Governare la biomedicina: l'etica della ricerca scientifica come questione pubblica." PARADIGMI, no. 1 (April 2011): 127–43. http://dx.doi.org/10.3280/para2011-001008.

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Abstract:
L'articolo prende in esame i problemi etici connessi con le scienze della vita e i modelli di decisione pubblica messi in atto per fare fronte al crescente disaccordo morale sui metodi e gli scopi della ricerca. Mostra inoltre come negli ultimi decenni si siano affermati modelli didella scienza improntati a visioni differenti dei rapporti tra comunitŕ scientifica, comunitŕ bioetica e decisori pubblici. Fornisce infine un'analisi dei fondamenti teorici generali di tali modelli.
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La Rosa, Cecilia, and Maria Giuseppina Mantione. "Sex offenders: un'ipotesi di trattabilitŕ. Il caso di Antonio." PSICOBIETTIVO, no. 2 (January 2011): 103–13. http://dx.doi.org/10.3280/psob2010-002008.

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Abstract:
Gli autori espongono il percorso di co-terapia, individuale e coppia di un caso clinico di pedofilia. Parte integrante del percorso di co-terapia č fondato sul contratto terapeutico e sulla identificazione delle tematiche agonistico-dominanti-sessualizzate del paziente in risposta a situazioni di solitudine e di conflitto coniugale. Emergono i modelli operativi del paziente di tipo evitante e disorganizzato in risposta a tali situazioni di stress. La possibilitŕ di una integrazione della coscienza viene percorsa attraverso il percorso di co-terapia che consente di vedere e integrare nella vita reale della coppia i significati delle fantasie violente e erotizzate del paziente.
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Bramanti, Donatella. "Il cohousing. Tra solidarietÀ e strategie di riduzione della complessitÀ." SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), no. 45 (February 2013): 20–32. http://dx.doi.org/10.3280/las2012-045002.

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Abstract:
Il termine cohousing č utilizzato, a livello internazionale, per indicare le forme di co-abitazione che rispondono essenzialmente a strategie di tipo elettivo da parte di nuclei familiari e/o singoli che decidono di stabilire la propria residenza stabile in strutture abitative pensate per offrire oltre che spazi di vita privati anche luoghi di condivisione. Diverse sono le forme e, ancor piů, i significati, che a questo particolare tipo di convivenza le persone attribuiscono: solidarietÀ, scambievolezza, comunitÀ di vita. Il contributo propone una piccola ricognizione dei principali modelli presenti oggi in Italia
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Livi-Bacci, Massimo. "Le migrazioni internazionali. Fisiologia di un sistema." QA Rivista dell'Associazione Rossi-Doria, no. 3 (September 2010): 7–22. http://dx.doi.org/10.3280/qu2010-003001.

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Abstract:
Nel XXI secolo č comune l'idea che le grandi migrazioni non siano un motore primario della societŕ, ma piuttosto una componente anarchica del cambio sociale, la tessera deformata di un mosaico che non trova l'appropriata collocazione, un "rumore" di fondo che disturba il regolare ronzio della vita sociale. Eppure la capacitŕ di muoversi e di migrare č una essenziale prerogativa umana e meccanismo vitale e fisiologico della vita collettiva. Sulle migrazioni internazionali, nella storia dell'umanitŕ, influiscono profondamente le scelte individuali, la capacitŕ adattativa (fitness) dei migranti, i processi selettivi, l'azione politica, con esiti complessi sul successo delle migrazioni. Alcuni esempi, tratti dal lontano passato e dalla contemporaneitŕ, illustrano i diversi modelli e paradigmi alla radice degli spostamenti internazionali, fisiologici - anziché estranei - al sistema sociale.
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Giordano, Filippo, and Jacopo Di Domenico. "Università e trasferimento tecnologico: il ruolo degli incubatori universitari." ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no. 3 (December 2018): 42–51. http://dx.doi.org/10.3280/es2018-003004.

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Abstract:
Gli incubatori di impresa costituiscono ormai una realtà consolidata soprattutto nei Paesi più sviluppati. Divenuti popolari come strumenti per lo sviluppo e il rafforzamento del tessuto economico, si sono articolati nel tempo dando vita a varie forme organizzative con differenti modelli di business. Il contributo analizza nello specifico una delle tipologie di incubatore d'impresa oggi esistenti: l'incubatore universitario. Attraverso un'attenta review della letteratura internazionale, che ha permesso, tra l'altro, di evidenziare ambiti, localizzazione spaziale e temporale delle ricerche condotte fino ad oggi, sono stati identificati i modelli di business più diffusi e i fattori critici di successo. In ultimo, dopo una rappresentazione della situazione italiana, con evidenza delle realtà esistenti e primi tentativi di un'analisi statistica sul fenomeno di questione, sono state presentate alcune proposte di riflessione di prospettiva, anche sulla base della letteratura internazionale.
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Gambino, Gaetano, and Adele Fabrizi. "Aspetti psicosessuologici dell'ipospadia." RIVISTA DI SESSUOLOGIA CLINICA, no. 2 (December 2011): 72–74. http://dx.doi.org/10.3280/rsc2011-002014.

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Abstract:
La Riassegnazione Chirurgica del Sesso (RCS) rappresenta il traguardo finale cui aspirano molti transessuali. Da analisi condotte sulla soddisfazione e sull'atteggiamento nei confronti della procreazione in pazienti transessuali sottoposti a RCS č possibile riscontrare come sia alto il livello di qualitŕ della vita percepito e come, col trascorrere del tempo, il desiderio di procreazione tenda spesso a ridursi e a volte addirittura a scomparire. Un nuovo ambito di studio sulla sessualitŕ č rappresentato dal ruolo che i media hanno nella costruzione di valori e modelli di comportamento sociali e individuali, nonché di stereotipi e luoghi comuni relativi all'immagine dell'uomo e della donna. Il target maggiormente sensibile ai contenuti veicolati dai media č quello dei giovani e dagli adolescenti che, chiamati a superare i diversi compiti di sviluppo relativi a questa delicata fase di cambiamento, sono alla costante ricerca di modelli identitari.
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Molo, Mariateresa, Chiara Crespi, Alessandro La Noce, and Valentina Mineccia. "Il costo del transessualismo: la rinuncia alla procreazione." RIVISTA DI SESSUOLOGIA CLINICA, no. 2 (December 2011): 65–67. http://dx.doi.org/10.3280/rsc2011-002012.

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Abstract:
La Riassegnazione Chirurgica del Sesso (RCS) rappresenta il traguardo finale cui aspirano molti transessuali. Da analisi condotte sulla soddisfazione e sull'atteggiamento nei confronti della procreazione in pazienti transessuali sottoposti a RCS č possibile riscontrare come sia alto il livello di qualitŕ della vita percepito e come, col trascorrere del tempo, il desiderio di procreazione tenda spesso a ridursi e a volte addirittura a scomparire. Un nuovo ambito di studio sulla sessualitŕ č rappresentato dal ruolo che i media hanno nella costruzione di valori e modelli di comportamento sociali e individuali, nonché di stereotipi e luoghi comuni relativi all'immagine dell'uomo e della donna. Il target maggiormente sensibile ai contenuti veicolati dai media č quello dei giovani e dagli adolescenti che, chiamati a superare i diversi compiti di sviluppo relativi a questa delicata fase di cambiamento, sono alla costante ricerca di modelli identitari.
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Fabrizi, Adele, Valentina Cosmi, and Gaetano Gambino. "La sessualitŕ attraverso i mass media." RIVISTA DI SESSUOLOGIA CLINICA, no. 2 (December 2011): 68–71. http://dx.doi.org/10.3280/rsc2011-002013.

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Abstract:
La Riassegnazione Chirurgica del Sesso (RCS) rappresenta il traguardo finale cui aspirano molti transessuali. Da analisi condotte sulla soddisfazione e sull'atteggiamento nei confronti della procreazione in pazienti transessuali sottoposti a RCS č possibile riscontrare come sia alto il livello di qualitŕ della vita percepito e come, col trascorrere del tempo, il desiderio di procreazione tenda spesso a ridursi e a volte addirittura a scomparire. Un nuovo ambito di studio sulla sessualitŕ č rappresentato dal ruolo che i media hanno nella costruzione di valori e modelli di comportamento sociali e individuali, nonché di stereotipi e luoghi comuni relativi all'immagine dell'uomo e della donna. Il target maggiormente sensibile ai contenuti veicolati dai media č quello dei giovani e dagli adolescenti che, chiamati a superare i diversi compiti di sviluppo relativi a questa delicata fase di cambiamento, sono alla costante ricerca di modelli identitari.
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Argenti, Maria, and Anna Bruna Menghini. "Post-Covid Intergenerational Living." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 128 (July 2022): 59–70. http://dx.doi.org/10.3280/sur2022-128006.

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Abstract:
I recenti mutamenti sociali, uniti all'emergenza pandemica, hanno rivelato la necessità di riformulare modelli abitativi e di accoglienza basati sui principi del vivere solidale e sulla relazione fra le diverse generazioni. Il panorama architettonico internazionale ci offre esempi di strutture multifunzionali integrate nella dimensione del quartiere e sistemi diffusi di spazi condivisi per la vita, il lavoro e la cura, adeguati alla popolazione anziana ma inseriti in contesti sociali intergenerazionali.
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Castellano, Nicola. "Modelli e misure di performance aziendale: analisi della letteratura e spunti di ricerca." MANAGEMENT CONTROL, no. 1 (April 2011): 41–63. http://dx.doi.org/10.3280/maco2011-001003.

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Abstract:
I sistemi di misurazione delle performance (SMP) nascono e si diffondono con l'obiettivo di orientare in maniera dinamica i comportamenti dei responsabili aziendali verso l'attuazione delle strategie. L'esigenza di utilizzo di questi strumenti si rafforza peraltro con la presa d'atto che gli strumenti di controllo tradizionale, a base esclusivamente contabile, impediscono una lettura efficace dei risultati e delle relative cause gestionali ed offuscano la ricerca delle conseguenti azioni volte al miglioramento. Questo articolo si propone di analizzare la piů recente letteratura in campo internazionale sul tema dei SMP, allo scopo di delineare i temi su cui si concentra l'attenzione dei ricercatori, le principali metodologie adottate ed i piů significativi risultati ottenuti. La classificazione dei contributi di ricerca selezionati č stata realizzata in relazione alle principali fasi del ciclo di vita di questi strumenti, cioč progettazione, implementazione ed utilizzo dei SMP. Nella parte finale sono proposti alcuni spunti per lo sviluppo futuro della ricerca.
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Marcaletti, Francesco. "Paradigmi e approcci nella gestione dell'invecchiamento delle forze di lavoro: un riesame critico." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 125 (March 2012): 33–51. http://dx.doi.org/10.3280/sl2012-125002.

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Abstract:
A partire da una rassegna della letteratura piů recente, il contributo ricostruisce determinanti, concetti e modelli attraverso i quali si č giunti alla definizione in Europa di strategie di gestione delle forze di lavoro in ragione dell'invecchiamento che le coinvolge. Il percorso messo a fuoco č quello relativo al prendere forma di un discorso in tema di lavoratori anziani e di lavoro degli anziani e al concomitante definirsi di paradigmi che fondano la pratica della gestione del lavoro dei piů anziani e delle etŕ al lavoro. Sul primo versante corrono le dimensioni che afferiscono alle politiche pubbliche nella loro articolazione per livelli e settori di competenza, sul secondo versante i modelli e le pratiche di gestione del fattore etŕ al lavoro raccolti sotto l'etichetta dell'age management. La cornice di questo processo č rappresentata dalla rilevanza che sul piano interpretativo hanno assunto le letture di carattere neo-istituzionalista e la prospettiva del corso di vita.
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Vannoni, Francesca. "Il contributo dei modelli dei corsi di vita allo studio delle disuguaglianze sociali di salute." SALUTE E SOCIETÀ, no. 1 (March 2009): 194–98. http://dx.doi.org/10.3280/ses2009-001017.

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Meringolo, Patrizia, and Moira Chiodini. "Di cosa parliamo quando parliamo di Participatory Network Analysis? Una review sistematica." PSICOLOGIA DI COMUNITA', no. 1 (May 2022): 11–42. http://dx.doi.org/10.3280/psc2022-001002.

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Abstract:
Il contributo esplora la letteratura scientifica degli ultimi cinque anni sulla Participatory Network Analysis (PNA) ed è finalizzato a verificare l'interesse per il tema nel panorama inter-nazionale e ad analizzare gli studi che possono arricchire i modelli utilizzati in psicologia di comunità. Sono stati estratti da Web of Science e da Scopus 1014 articoli, analizzandone le frequenze negli anni e nelle diverse aree. È stata svolta una review sistematica (PRISMA 2020), soffermandosi su alcuni studi particolarmente innovativi. Viene evidenziata la multidisciplinarietà e la ricchezza delle proposte, oltre ad alcune criticità nell'approccio partecipativo. Vengono rilevate alcune aree in cui la PNA si è dimostrata di particolare utilità, quali la promozione della salute, l'integrazione dei migranti, spazi e luoghi di vita quotidiana, le policies, i contesti di apprendimento, la gestione dei disastri e degli eventi critici.
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Maggiore, Giulio, and Immacolata Vellecco. "I distretti culturali: modelli concettuali e processi di creazione del valore." ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no. 1 (October 2011): 95–132. http://dx.doi.org/10.3280/ed2011-001006.

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Abstract:
Il lavoro sostiene la tesi che il modello del distretto culturale possa rappresentare un valido riferimento per orientare le politiche di sviluppo locale. Tale modello non costituisce una semplice variante del distretto industriale o del distretto turistico, ma assume tratti distintivi specifici nonché una notevole ricchezza di concettualizzazioni che si differenziano riguardo alle modalitŕ attraverso le quali il distretto crea valore. Esso appare dotato di una sua coerenza di fondo e di una sua originalitŕ, nonché capace di dar vita a dinamiche di sviluppo innovative, grazie alla possibilitŕ di attivare dinamiche di valorizzazione fondate sulla cultura - asset centrale e catalizzatore dei processi di sviluppo - da misurare in un'ottica di lungo periodo e non solo in termini economici, ma anche in termini di creativitŕ, attrattivitŕ del territorio e moltiplicazione del capitale sociale.
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Dalfollo, Laura. ""Modelli" di Chiesa impostisi fino al Vaticano II (1965)." Služba Božja 59, no. 4 (November 11, 2019): 397–406. http://dx.doi.org/10.34075/sb.59.4.2.

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Abstract:
Il testo prende in considerazione l’evoluzione storica dell’autocomprensione ecclesiale avendo come punti di riferimento definizioni conciliari prese come eventi determinanti per la vita della Chiesa. La riflessione vuole essere una proposta di let-tura del passato volto alla proiezione verso il futuro, nell’evidenziare tre nuclei teo-logici permanenti e fondanti sia l’esperienza di fede, come la consapevolezza di essa, vissuta nella prassi sacramentale in comunione e forza della dimensione magisteria-le. Nessun modello che possa evincersi vuole essere esaustivo, tutt’altro, aprendosi ad una dinamica complementare, desidera dare della realtà ecclesiale una descrizio-ne capace di metterne in evidenza diversi elementi fondanti. La proposta di tale ricerca vuole mostrare la continuità misteriosa dell’Alleanza fra Dio e l’uomo compiuta in Cristo e vivente nella storia della Chiesa. Tale storia deve essere con responsabilità interpretata e rispettata per poterne coglie-re, attraverso la sfida dei modelli, le caratteristiche perenni nel loro abitare la storia degli uomini. Fino a che la Chiesa vorrà essere posseduta invece che abitata non potrà dirsi compresa, solo osservata e giudicata. L’auspicio è di mostrare come la ripresa di un’ermeneutica storico-sapienziale permetta di aprirsi alla sorpresa dell’imprevedibile di Dio.
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Andena, Luca, Marta Rink, and Roberto Frassine. "Applicazione della meccanica della frattura viscoelastica alla previsione della vita di tubi in polibutene." Frattura ed Integrità Strutturale 1, no. 2 (March 22, 2008): 17–24. http://dx.doi.org/10.3221/igf-esis.02.03.

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Carulli, Stefania. "Nuovi percorsi di genitorialitŕ. Il web come spazio d'incontro per le nuove famiglie." SOCIOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE, no. 41 (May 2012): 104–14. http://dx.doi.org/10.3280/sc2011-041009.

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Abstract:
La diffusione di nuovi modelli familiari e la crescita delle associazioni, specialmente quelle legate alla sfera della famiglia, sono diventate negli ultimi anni strumenti efficaci per dare voce a istanze diverse della societŕ civile. Entrambi questi fattori, insieme alla capacitŕ del web di trasmettere contenuti e creare reti sociali producono una sinergia che offre spazio al contatto tra realtŕ apparentemente distanti. Questo articolo illustra le attivitŕ on-line di alcune organizzazioni che si occupano di famiglia, in particolare di quelle associazioni che si occupano di genitorialitŕ, e intende mettere in evidenza la loro vita tra online e offline.
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Gasparini, Giulia, Mauro Sarrica, and Alberta Contarello. "Processi di regolazione emotiva e benessere emotivo nell'invecchiamento. uno studio sul modello della socioemotional selectivity theory di Carstensen." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 1 (May 2012): 66–85. http://dx.doi.org/10.3280/rip2011-001004.

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Abstract:
L'incremento nelle aspettative di vita rappresenta per i Paesi industrializzati una sfida fondamentale. Modelli teorici recenti, come Positive Aging e Active Aging, suggeriscono di controbilanciare gli approcci che si concentrano esclusivamente sul declino fisico e psicologico, sottolineando la capacità che gli anziani hanno di mantenere una qualità di vita soddisfacente, sia a livello individuale che nella sfera delle relazioni sociali. Il presente contributo si riferisce principalmente alla Socioemotional Selectivity Theory (Carstensen, 1991), la quale indica che, con l'età, l'importanza relativa degli obiettivi cambia al fine di consentire e preservare esperienze emotive positive. L'indagine si concentra su due elementi principali: 1) la relazione tra emozioni ed età: si ipotizza che emozioni positive e negative non siano correlate e che l'invecchiamento non implichi necessariamente una riduzione delle prime ed un aumento delle seconde; 2) la selezione di partner e scopi significativi: si ipotizza che differenti scelte siano attuate in funzione dell'età e della condizione di vita, e che queste siano positivamente legate al benessere emotivo. Centocinquantaquattro partecipanti, giovani (n = 53), anziani attivi (n = 50) e istituzionalizzati (n = 51), hanno completato uno strumento carta-matita volto a indagare emozioni positive e negative, soddisfazione emotiva, scelta di partner sociali e obiettivi. Coerentemente con il modello di riferimento, i principali risultati indicano l'indipendenza tra emozioni positive e negative. Inoltre, gli anziani non riportano un decremento di emozioni positive ma, invece, un minor livello di rabbia e preoccupazione rispetto ai giovani. Inoltre, anziani attivi e giovani mostrano modalità di risposta simili. Tuttavia, contrariamente alle aspettative della SST, all'aumentare dell'età, avere scopi sociali importanti favorisce di per sé il benessere emotivo. I risultati indicano la necessità di approfondire i processi di invecchiamento non solo in relazione all'aspettativa di vita ma anche in relazione agli stilli di vita.
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Berruti, Giuseppe. "Commento a un caso clinico di utilizzo problematico della pornografia e revenge porn." PSICOBIETTIVO, no. 2 (June 2021): 151–54. http://dx.doi.org/10.3280/psob2021-002011.

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Abstract:
Nel commento vengono messi in evidenza diversi importanti elementi che emergono dalla narrazione e dalla descrizione del caso clinico prodotta dall'autore. In particolare la complessità e la importanza del dialogo tra modelli terapeutico psicodinamici e cognitivo-comportamentali in particolare in situazioni come quelle descritte, che hanno un impatto emotivo molto forte e riguardano la vita le relazioni più intime e profonde. La mentalizzazione, un concetto trasversale alle diverse forme di psicoterapia, potrebbe essere un importante terreno di incontro e di dialogo
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GABBIANELLI, LINDA. "I modelli di previsione delle insolvenze e le piccole imprese: evidenze empiriche in una prospettiva territoriale." Sinergie Italian Journal of Management, no. 101 (2018): 117–39. http://dx.doi.org/10.7433/s101.2016.08.

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Nazzaro, Maria Paola. "Islam." STUDI JUNGHIANI, no. 34 (February 2012): 65–90. http://dx.doi.org/10.3280/jun2011-034004.

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Abstract:
Nel mondo arabo, una primavera democratica smuove le masse, alla ricerca di una maggiore giustizia sociale, probabilmente spinte da un "archetipo originario". Gli arabi rappresentano un'unitŕ transnazionale, uniti dalla lingua e dall'aderenza all'Islam, che č strettamente intrecciato alle loro vite. Gli arabi considerano la psicologia un'invenzione occidentale, non adatta a un corretto stile di vita islamico; d'altro canto, i professionisti della salute mentale si formano in occidente. Č presente un gap tra modelli psicologici e modalitŕ di intervento occidentali e mondo mussulmano. Elementi di cui si dovrebbe tener conto nel trattare pazienti arabi-mussulmani, seguendo la raccomandazione di Jung di utilizzare la religione del paziente come mezzo di cura.
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Dai Prà, Mirko. "Uno studio di caso di paziente con Disabilità Intellettiva e disturbo Bipolare in contesto residenziale: comportamenti aggressivi, furto, Qualità della Vita e terapia farmacologica. Un intervento Comportamentale e Cognitivo." RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, no. 2 (September 2020): 115–40. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2020-002007.

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Abstract:
Il presente lavoro si pone lo scopo di descrivere un intervento diretto ad un paziente con disabilità cognitiva e disturbo Bipolare e la valutazione degli esiti rispetto a: comportamenti di aggressività e furto, terapie farmacologiche assunte e Qualità della Vita. Metodo: È stato utilizzato un intervento integrato con tecniche di tipo Comportamentale e Cognitivo condotto dall'équipe riabilitativa a seguito di valutazione funzionale del caso con modello Comportamentale ABC (Antecedenti Behavior Conseguenze) con un paziente di 41 anni con disabilità cognitiva di tipo moderato e disturbo Bipolare. L'intervento è stato progettato con modelli di condizionamento operante e l'équipe riabilitativa è stata istruita. Al primo intervento è seguito un secondo additivo di token economy volto a rinforzare i comportamenti acquisiti. In fine è stato eseguito un intervento di tipo Cognitivo seguendo i principi della psicoeducazione ed è stato adattato alle capacità di comprensione dell'utente. Gli outcome sono stati il tipo e la quantità di farmaci assunti, il numero di comportamenti aggressivi e di comportamenti di furto, i risultati relativi alla Qualità della Vita percepita. È stato condotto uno studio di caso. Risultati: Sono diminuiti comportamenti di Aggressività e furto, diminuita l'assunzione di Benzodiazepine e di Antipsicotici, diminuita la somministrazione di terapie meccaniche restrittive quali terapia al bisogno Intra Muscolo e isolamento in camera, migliorata la Qualità della Vita nei domini Ruolo e salute Fisica, Salute in Generale, Vitalità, Attività Sociali Ruolo e Stato emotivo. Conclusioni: L'intervento si è dimostrato efficace a livello di decremento di comportamenti problema, diminuzione dei farmaci assunti e di Qualità della Vita percepita. Il lavoro offre spunti di riflessione relativi ai fattori del gruppo di lavoro e dei singoli che possono favorire l'intervento.
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Addabbo, Tindara, Chiara Ghislieri, Rosy Musumeci, and Ilenia Picardi. "Lavoro da remoto e benessere: un'analisi della conciliazione tra lavoro accademico e cura familiare durante la pandemia Covid-19." WELFARE E ERGONOMIA, no. 1 (August 2022): 41–61. http://dx.doi.org/10.3280/we2022-001005.

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Abstract:
Report informali e contributi di ricerca hanno riferito il quadro complesso di pratiche lavorative determinato dalla repentina adozione del lavoro da remoto come strumento di contrasto alla diffusione del Covid-19. Il presente contributo mette a fuoco il tema della conciliazione tra domini di vita, elemento ampiamente associato al benessere, nella popolazione specifica del personale accademico docente-ricercatore. Attraverso uno studio realizzato nei primi mesi del 2021, 2365 docenti-ricercatori/trici da circa venti Atenei italiani hanno partecipato a una survey online promossa dalla Conferenza Nazionale degli Organismi di Pari-tà delle Università Italiane in collaborazione con il gruppo di ricerca nazionale Saph2@work. La ricerca evidenzia un aumento del conflitto fra tempi di vita e di lavoro percepito particolarmente dalle donne, che rischia di amplificare le dise-guaglianze di genere che ancora persistono nell'accademia. I risultati dell'indagine suggeriscono una discussione critica di modelli di lavoro accade-mico volta a tematizzare adeguatamente le recenti trasformazioni. Le evidenze empiriche fornite dallo studio possono contribuire all'elaborazione di azioni e misure che gli organi decisionali della governance accademica sono chiamati ad adottare in tema di politiche di equità e inclusione attraverso l'attuazione di Gender Equality Plan.
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Stefania Chipa, Giuseppina Cannella, and Giuseppina Rita Jose Mangione. "Modelli di leadership e alliances in “small European schools”. Un’analisi interpretativa su base internazionale." IUL Research 3, no. 5 (June 17, 2022): 63–86. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v3i5.353.

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Abstract:
A livello internazionale, il tema delle scuole piccole e rurali trova nell’educational research numerose prospettive di indagine. Nel 2020, Indire ha avviato una ricerca qualitativa di tipo ricognitivo finalizzata alla nascita di uno Special Interest Group presso European Schoolnet dedicato alle “small and rural schools”. La collaborazione tra ricercatori e pratici può rappresentare lo strumentoper dare vita a “research alliances” e affrontare problemi endemici del contesto. Sono state individuate 24 piccole scuole europee per approfondire le azioni virtuose sulle dimensioni di Leadership e management (visione di scuola, quality team, commissioni, dipartimenti) e di System Innovation (collaborazione con la famiglia, con gli enti locali e Terzo settore, e reti tra scuole del territorio).
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Angelozzi, Andrea. "L'ipotesi dello spostamento nel suicidio: persona e situazione in psicopatologia." PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no. 2 (June 2021): 247–64. http://dx.doi.org/10.3280/pu2021-002004.

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Abstract:
Viene mostrato come l'ostacolo a taluni strumenti suicidari non porti necessariamente a spostarsi su altre modalità letali, esaminando in particolare il caso dell'intossicazione da gas domestico in Gran Bretagna e gli ostacoli per prevenire il salto dal Golden Gate Bridge di San Francisco. Il mancato spostamento sembra caratterizzare anche altri aspetti patologici, quali il gioco d'azzardo, le dipendenze o la criminalità. L'ipotesi dello spostamento è in realtà legata all'errore fondamentale di attribuzione, che privilegia gli aspetti disposizionali rispetto a quelli situazionali. Vengono esaminati bias collegati a questo errore di attribuzione, come la mancata stabilità e coerenza nel tempo e nelle diverse situazioni degli aspetti disposizionali, la mancata coerenza tra atteggiamenti e comportamenti, e gli errori che gli approcci disposizionali inducono nella previsione di compor-tamenti con il variare delle situazioni. Questi bias mettono in discussione il concetto tradizionale di personalità e il suo ruolo nella genesi dei sintomi o nella predizione dei comportamenti, e anche i modelli psicologici tradizionali che prevedono che i comportamenti siano sempre conseguenza degli atteggiamenti della persona. Il ruolo degli aspetti situazionali, specialmente dei cosiddetti "fattori canale", appare importante nella modifica di comportamenti in ambito preventivo e tera-peutico.
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Barracca, Antonio. "La sanità tra conservazione e necessità di cambiamento. EBM e cambiamenti epidemiologici." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 26, no. 4 (May 12, 2014): 377–80. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2014.943.

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Abstract:
In questi anni ci troviamo di fronte a cambiamenti a cui non eravamo preparati, anche se, altrove, questi cambiamenti erano già stati affrontati. I costi sanitari stanno diventando progressivamente più alti e, per certi versi, insostenibili perché i cambiamenti demografici stanno portando a un progressivo invecchiamento della popolazione a causa di bassi tassi di natalità e dell'aspettativa di vita più lunga. Sempre più, però, la vita più lunga è vissuta in solitudine. A più risorse investite, quindi, non corrispondono i risultati di salute desiderati. L'invecchiamento della popolazione, il benessere che ha cancellato molte malattie e uno stile di vita sedentario che ne ha portato di nuove hanno aumentato sia le malattie degenerative che quelle cardiovascolari insieme ai tumori, con il collante di obesità e diabete. Per cui, più organi si ammalano, contemporaneamente, per gli stessi motivi e per gli stessi fattori di rischio. Quindi, bisogna iniziare ad aggregare culture mediche frammentate e a mettere l'uomo al centro delle cure. Dobbiamo riconoscere, dunque, che i modelli organizzativi devono adattarsi ai cambiamenti epidemiologici e che questi cambiamenti coinvolgono le professioni, medici e infermieri, cambiandone il ruolo, i poteri e le responsabilità e il modo di lavorare. Essi non dovranno più occuparsi solamente della cura degli organi ammalati, come hanno sempre fatto, ma sempre più dovranno prendersi cura di pazienti ammalati a più organi. (Clinical_Management)
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Silvaggi, Marco. "Caso clinico di utilizzo problematico della pornografia e revenge porn." PSICOBIETTIVO, no. 2 (June 2021): 127–39. http://dx.doi.org/10.3280/psob2021-002008.

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Abstract:
Il paziente, un uomo di 44 anni, si presenta in consultazione quando sta affrontando le conseguenze legali di una denuncia, sporta dalla sua ex compagna, per aver diffuso dei video in cui facevano sesso. Riferisce inoltre di avere una vita sociale molto ridotta e di fare uso massiccio di pornografia con conseguenze sociali rilevanti. Il paziente riferisce che le sue difficoltà sono emerse a seguito della rottura della relazione con la sua precedente fidanzata. Dopo una fase di approfondimento diagnostico, il trattamento è stato combinato, con approccio psicodinamico per analizzare le esperienze infantili e la strutturazione dei modelli operativi interni e cognitivo-comportamentale per lavorare sugli agiti e lavorare sui fattori di mantenimento della problematica.
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d'Ovidio, Marianna, and Giampaolo Nuvolati. "Mobilitŕ, classe creativa, popolazioni urbane." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 94 (April 2011): 43–61. http://dx.doi.org/10.3280/sur2011-094005.

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Abstract:
Il presente contributo propone una riflessione teorico-metodologica sulla mobilitŕ di gruppi sociali emergenti a partire dalla lettura di alcuni dati concernenti l'aumento generalizzato degli spostamenti nel nostro paese. La mobilitŕ come esito e fonte di pratiche specifiche di vita riguarda, infatti, un numero crescente di persone e rappresenta un aspetto rilevante nella vita quotidiana di ciascuno. Ciň rende sempre piů necessario delineare, anche attraverso l'analisi sociologica, modelli interpretativi precisi, costruiti in base alle caratteristiche socio-economiche e culturali degli individui oltre che alle loro motivazioni agli spostamenti. La diffusione degli spostamenti quotidiani effettuati per ragioni diverse che per viaggi di lavoro o vacanza interessa vari tipi di popolazioni contribuendo peraltro a trasformare la mobilitŕ da esperienza eccezionale a momento di routine. Questa larga diffusione del fenomeno chiama in causa a maggior ragione proprio quei segmenti sociali che hanno fatto della mobilitŕ e della transitorietŕ residenziale i loro punti di forza nelle societŕ contemporanee. Tra questi troviamo sicuramente la cosiddettacostituita da soggetti altamente mobili e per i quali nell'articolo si cercherŕ di individuare le traiettorie possibili di mobilitŕ alla luce della concentrazione territoriale di forza lavoro e utenti riconducibili a determinati settori e servizi culturali.
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Bompiani, A., L. Guariglia, and P. Rosati. "La cosiddetta riduzione embrionale sotto il profilo assistenziale ed etico." Medicina e Morale 44, no. 2 (April 30, 1995): 223–58. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1995.985.

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Abstract:
Gli Autori analizzano la problematica della cosiddetta "riduzione" embrionale (RE), cioè la soppressione di embrioni in gravidanze plurigemellari ottenute in seguito a trattamenti contro la sterilità come l'induzione farmacologica dell'ovulazione o le tecniche di procreazione artificiale. Lo scopo della RE, infatti, mira ad ottenere maggiori possibilità di soprvvivenza fino al parto per i feti residui. Dopo aver illustrato la RE da un punto di vista medico, riferendosi in particolare ai problemi clinici, alle tecniche utilizzate ed alle complicanze secondo la più recente letteratura scientifica, vengono affrontati i problemi etici, legali e deontologici implicati nella RE. Sotto il profilo etico vengono classificate diverse posizioni: 1. la santità o intangibilità della vita, coincidente con l'insegnamento del Magistero cattolico seppure condivisa anche al di fuori del mondo ecclesiale. Questa è la posizione sostenuta anche dagli Autori dell'articolo; 2. la posizione per la quale si ammette la RE solo in previsione dell'attuarsi di un pericolo grave per m salute materna; 3. la visione utilitarista che riconosce nella materia doveri prima facie e non doveri assoluti, per cui la RE potrebbe attuarsi anche al di fuori di un'indicazione materna accertata; 4. la libertà di scelta della donna come primo principio. Dopo aver passato in sintetica rassegna i problemi medico-legali e deontologici connessi alla RE, ne vengono esaminate le possibilità di prevenzione. La RE, infatti, non è da considerarsi atteggiamento terapeutico in quanto contrario al principio di intangibilità della vita.
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Carbonari, L., F. Galli, and L. Tazza. "Team dell'accesso vascolare: modelli organizzativi." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 24, no. 1 (January 24, 2018): 2–8. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2012.1105.

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Abstract:
Il nefrologo, che si confronta con tutti i problemi inerenti all'insufficienza renale, è anche da sempre principale gestore della terapia emodialitica. Per tale motivo tocca al nefrologo, in prima istanza, occuparsi dell'accesso vascolare disponendone l'allestimento, la sorveglianza e la manutenzione a garanzia della possibilità di effettuare il trattamento sostitutivo. Rispetto a quanto avviene in altri paesi, in Italia l'attività dell'accesso non è ad oggi standardizzata né strutturata; ciascun centro dialisi si organizza in funzione delle capacità dei nefrologi ivi operanti e delle collaborazioni di altri specialisti presenti nell'ospedale, spesso senza un percorso strutturato e con modalità di intervento per lo più fondate sulla disponibilità personale e sul volontarismo. Partendo dalla storia dell'accesso vascolare in Italia, abbiamo individuato tre tipologie organizzative che correlano, da un lato, con il contesto storico in cui sono sorte e, dall'altro, con il progresso, in termini di dispositivi medici e competenze specialistiche, che ha via via modificato i comportamenti. Il modello organizzativo “primordiale” vede il nefrologo confezionare e correggere personalmente gli accessi disponibili in quell'epoca. Nel modello polispecialistico, che nasce successivamente, il nefrologo inizia a delegare ad alti specialisti, più competenti sul versante tecnico, singole fasi del lavoro; resta colui che inizia il percorso e detta i tempi ma perde, talora, il controllo della gestione complessiva. Nel modello strutturale integrato, ideale ma non ancora integralmente realizzabile, il chirurgo dedicato all'accesso dialitico ed il radiologo interventista interagiscono da vicino con il nefrologo, che funge da regista, coordinatore e amministratore di tutto il processo di gestione dell'accesso vascolare. La formazione culturale specifica e necessaria e la conoscenza del programma terapeutico complessivo sono condivise dal team dell'accesso. In tale modello integrato dovrebbero essere trovate soluzioni perché anche la responsabilità professionale ed il rimborso amministrativo risultino bene “integrate” tra i vari specialisti ed operatori sanitari che partecipano all'attività. Il rimborso a D.R.G. com'è attualmente regolato presenta incongruenze e può produrre effetti contrari alla migliore cura del paziente. Le Aziende ospedaliere attualmente non riservano all'accesso vascolare, parte irrinunciabile della terapia dialitica, l'attenzione necessaria e non comprendono come una corretta gestione del problema, fondata su percorsi organizzati, migliori la qualità di vita del paziente e contenga il costo assistenziale della dialisi. La gestione complessiva dell'accesso vascolare dialitico non può più fondarsi, attualmente, solo sulla “buona volontà” del nefrologo dializzatore, ma richiede regole strutturali. Pertanto andrebbero definite le motivazioni professionali mediante l'attribuzione di precisi compiti, con lo scopo di meglio identificare e minimizzare il “rischio organizzativo”. L'individuazione di meccanismi economico-organizzativi-normativi che privilegino anzitutto l'ottenimento del risultato e, a seguire, che premino il lavoro di tutta la squadra che l'ha generato è la condizione prima per creare il modello integrato. è più che mai tempo che l'accesso vascolare entri a pieno titolo nel sistema qualità della dialisi e per farlo, a nostro avviso, il modello organizzativo integrato è l'unica soluzione possibile.
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Ferrara, Antonio. "Dalla Gestalt al SAT. Un programma per l'autoconoscenza e la trasformazione." QUADERNI DI GESTALT, no. 1 (September 2012): 31–36. http://dx.doi.org/10.3280/gest2012-001004.

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Abstract:
Il programma SAT nasce agli inizi degli anni '70, fondato da Claudio Naranjo. Offre un modello di terapia che dŕ attenzione all'individuo e al gruppo nel suo insieme. Propone una cultura dell'essere. Si ispira alla Quarta via, per la quale la pienezza dello sviluppo e della crescita avviene integrando cervello istintivo, affettivo e razionale. Č importante il lavoro di recupero dell'amore verso i genitori e verso la vita, nonché il percorso spirituale che viene praticato attraverso la conoscenza del carattere, secondo la via dell'Enneagramma, e di differenti scuole di tradizione buddista. Si utilizzano: lavoro con il corpo, forme di "rinascita", Teatro Trasformatore, altri modelli di teatro terapeutico e, come base, la terapia della Gestalt.
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Albisinni, Ferdinando. "Impresa agricola e scienze della vita nel diritto europeo dell’agricoltura." Przegląd Prawa Rolnego, no. 2(29) (December 30, 2021): 61–100. http://dx.doi.org/10.14746/ppr.2021.29.2.2.

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Abstract:
Il lavoro indaga sulle linee evolutive del diritto agrario nella prospettiva europea, ponendo in evidenza le sfide e le criticità che nel XXI secolo hanno connotato le scelte operate nell’ambito della politica agricola comune. All’interno di questa prospettiva, specifica attenzione è assegnata ai temi dell’impresa agricola e della stessa perimetrazione dell’attività agricola; temi risalenti nell’ordinamento italiano, ma rilevanti anche nell’ordinamento polacco, come sottolineato più volte negli studi di Roman Budzinowski. L’analisi investe in particolare le riforme di questo secolo, dalla MTR del 2003 alle riforme del 2013 e del 2021 con la riscoperta dell’agricoltura come attività produttiva, sottolineando l’emergere di nuovi modelli sistemici, che finiscono per costruire Codici europei dell’agricoltura. Vengono poi richiamate le ultime novità introdotte dal Trattato di Lisbona, da alcuni recenti regolamenti in tema di controlli ufficiali e dai documenti della Commissione sul Green Deal europeo, con la connessa attenzione ai temi del benessere animale e della tutela di ogni forma di vita e dell’ambiente nella sua complessità e unità, per concludere che le complesse vicende di questi due primi decenni del XXI secolo si caratterizzano per la crescente attenzione verso le scienze della vita come elemento essenziale e connotante dell’attività dell’impresa agricola in tutte le sue diverse declinazioni.
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Tagliagambe, Silvano. "Il Metaverso come ambiente e risorsa." EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no. 37 (September 2022): 28–42. http://dx.doi.org/10.3280/eds2022-037003.

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Abstract:
Il concetto di Metaverso è introdotto come antidoto a un pensare per modelli. Una definizione accettabile di Metaverso è la seguente: "una rete massicciamente scalata e interoperabile di mondi virtuali 3D renderizzati in tempo reale, che possono essere sperimentati in modo sincrono e persistente da un numero effettivamente illimitato di utenti, e con continuità di dati, come identità, storia, diritti, oggetti, comunicazioni e pagamenti". La definizione proposta sottolinea il Metaverso come uno spazio di interazione, capace di far convergere e la dimensione fisica e quella virtuale: parlare nel caso del Metaverso di "gemelli" ha il significato non di una semplice rappresentazione/simulazione, come nel caso dei modelli, ma di un flusso bidirezionale di dati, capace di generare una relazione non trascurabile tra le due dimensioni. Nel Metaverso, differentemente da ciò che avviene in qualunque modello, non solo si vive, ma si è posti di fronte a un "gemello digitale", capace di condensare tutti gli aspetti e tutte le pieghe della personalità. Se è vero che la vita non ha bisogno di perfezione, secondo l'insegnamento di Jung, ma di completezza, completezza significa sapersi osservare e vedere anche il proprio lato oscuro, la propria ombra. Nel Metaverso l'Io è nudo: questa circostanza può indurre più facilmente a riflettere sulla realtà della propria ombra e del rapporto con essa.
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Dooley, Brendan. "L'educazione Delle Donne: Scuole e Modelli di vita Femminile Nell'Italia dell'Ottocento. Simonetta Soldani." Journal of Modern History 63, no. 3 (September 1991): 590–92. http://dx.doi.org/10.1086/244371.

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Piliu, Salvatore. "Il diritto delle comunità umane intenzionali: nuovi ordinamenti giuridici?" Zeszyty Naukowe KUL 60, no. 3 (October 28, 2020): 349–56. http://dx.doi.org/10.31743/zn.2017.60.3.349-356.

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Abstract:
Il presente intervento si propone di analizzare dal punto di vista giuridico il nuovo fenomeno, oramai globalizzato, delle comunità umane intenzionali, con l’intento di comprendere se queste nuove tipologie di aggregazione di individui possano essere considerate come forme alternative di collettività organizzate produttive di modelli giuridici differenti rispetto a quelli tradizionali, ovvero capaci di dar vita a nuovi ordinamenti giuridici, partendo dall’assunto ubi societas, ibi ius. Partendo dalle definizioni elaborate nel campo della sociologia giuridica di comunità e di comunità intenzionali, si è poi analizzata la problematica inerente la capacità delle comunità intenzionali di produrre regole giuridiche da applicare ai componenti delle comunità. È stata poi esaminata l’organizzazione giuridica della Comunità di Damanhur, situata in Piemonte (Italia), in cui vi sono norme interne di diritto privato e di diritto pubblico che regolano la vita dei consociati, un vero e proprio sistema giuridico interno della Comunità, che pone non pochi problemi nel rapporto con il diritto italiano. Il nuovo progetto di legge presentato nel 2017 al Parlamento italiano, in merito al riconoscimento giuridico delle Comunità intenzionali, potrebbe regolare in maniera definitiva questa materia, ovvero i rapporti tra Comunità e Stato di appartenenza, con il conseguente riconoscimento della esistenza di ‘ordinamenti giuridici autonomi’ facenti capo alle Comunità intenzionali.
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Rodríguez Mesa, Francisco José. "Due pittrici greche nel De mulieribus claris (I): Tamari (it)." Futhark. Revista de Investigación y Cultura, no. 13 (2018): 91–103. http://dx.doi.org/10.12795/futhark.2018.i13.06.

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Abstract:
Fra le centosei biografie muliebri che compongono il De mulieribus claris di Giovanni Boccaccio si annovera un certo gruppo di donne che spiccarono per la loro saggezza o per il loro virtuosismo in diverse arti. All’interno di questa categoria, il certaldese narra brevemente il talento di due pittrici che vissero nella Grecia dell’Antichità: Tamari, figlia di Micone (capitolo LVI), e Irene, figlia di Cratino (LIX). Il presente articolo – primo di due studi che prenderanno in analisi le due vite suddette – studia le particolarità del capitolo dedicato a Tamari (LVI) analizzando le fonti utilizzate dall’autore e la struttura della vita, che viene paragonata agli altri modelli presenti nella silloge, sia per quanto riguarda l’estensione, sia rispetto ai motivi per i quali eccelse la protagonista.
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