Dissertations / Theses on the topic 'Modelli di genere'

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Bogani, Lara <1992&gt. "Violenza maschile nel panorama socio-culturale occidentale. Percorsi e pratiche di vita verso la decostruzione dei modelli socializzati e il cambiamento di percezione di genere." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13325.

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Abstract:
Indagare la violenza nelle relazioni, personali e quotidiane, tra uomini e donne necessita il riconoscimento di una pervasività della stessa nell'intero sistema economico globale. L'accettazione, in quanto individuazione, di un tale sistema permette di scendere nella quotidianità dell'elemento violento e analizzarne così l'enorme portata che influisce sul singolo individuo. Dunque, la volontà di questa trattazione sarebbe quella di ricalcare il punto di vista dell'uomo che agisce violenza nelle relazioni intrafamiliari, il maltrattante, in accordo con il lavoro che ogni giorno uomini e donne svolgono nella lotta contro la discriminazione e la violenza di genere. Il presupposto, dunque, del testo stesso è quello di identificare la violenza come fattore strutturale della società odierna ma senza sottovalutare la responsabilità del singolo nelle sue azioni: è necessario ammettere che si può andare verso un cambiamento, una trasformazione essenziale e profonda del pensiero e degli atti quotidiani.
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LEMECHA, MEGERSA ENDASHAW. "Microcredit and agricultural technology adoptions: evidence from ethiopia." Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2021. http://hdl.handle.net/11566/290144.

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Abstract:
In Etiopia, le donne e le donne capofamiglia rappresentano una quota significativa delle famiglie agricole che sono anche estremamente povere. In questa tesi fornisco prove della necessità di andare oltre il microcredito e promuovere una più ampia inclusione finanziaria per influenzare la maggior parte delle strategie di sussistenza delle famiglie agricole, in particolare le adozioni tecnologiche. Uso un gruppo di famiglie ampio e rappresentativo a livello nazionale ottenuto dall'Etiopia rurale come parte dell'LSMS-ISA della Banca Mondiale a 1) comprendere i vincoli alle adozioni tecnologiche, evidenziando il credito 2) valutare se il microcredito è posizionato a lavorare per la maggior parte di loro. Per effetto di quest'ultimo, esamino le decisioni di partecipare ai mercati del credito e utilizzare un particolare tipo di credito; esplorare il rapporto tra prestatori formali e informali - se servono come sostituti o complementi. Gli ultimi due decenni hanno visto una drammatica espansione dell'accesso fisico al microcredito in ambienti agricoli poveri e rischiosi. Vi è una penetrazione limitata delle banche e molte famiglie, in particolare i piccoli agricoltori e gli agricoltori marginale si affidano a finanziamenti informali. Per molti, il microcredito viene introdotto per salvare i debitori poveri riducendo i vincoli di credito istituzionali e la loro dipendenza dalla finanza informale. Quindi ci si aspetta che la tecnologia dell'informazione e i meccanismi di esecuzione dei contratti dei prestatori di microcredito si trovino tra i due estremi. Mi avvalgo di metodologie econometriche all'avanguardia e complesse che consentono di ottenere risultati più affidabili e, di conseguenza, contributi più specifici alla ricerca e alla pratica.
In Ethiopia, women and female headed households make up significant share of farm households who are also extremely poor. In this thesis I provide evidence for the need to move beyond microcredit and promote a broader financial inclusion to affect a majority of farm households’ livelihood strategies, particularly technology adoptions. I use large and nationally representative panel of households obtained from rural Ethiopia as part of the World Bank’s LSMS-ISA to 1) understand constraints to technology adoptions, highlighting credit 2) assess whether microcredit is positioned to work for a majority of them. To the latter’s effect, I investigate decisions to participate in the credit markets and use a particular credit type; explore the relationship between formal and informal lenders - whether they serve as substitutes or complements. The last two decades has witnessed a dramatic expansion in the physical access to microcredit in poor, risky agrarian settings. There is limited penetration of banks and many households, especially small and marginal farmers rely on informal finance. For many, microcredit is introduced to rescue poor borrowers by reducing institutional credit constraints and their reliance on informal finance. So one expects that the information technology and contract enforcement mechanisms of microcredit lenders to lie between the two extremes. I employ state-of-the-art and complex econometric methodologies which allow to obtain more reliable results and, hence, more specific contributions to research and practice.
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Noto, Paolo <1978&gt. "Modelli di intertestualità nel cinema italiano dei generi: 1950-1954." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/3060/1/paolo_noto_modelli_di_intertestualit%C3%A0_nel_cinema_italiano_dei_generi_1950-1954.pdf.

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Noto, Paolo <1978&gt. "Modelli di intertestualità nel cinema italiano dei generi: 1950-1954." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/3060/.

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KAPAJ, ARMELA. "Effetti di ceppi selezionati di probiotici su modelli di cellule epiteiali in vitro." Doctoral thesis, Università degli Studi dell'Aquila, 2020. http://hdl.handle.net/11697/162697.

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Abstract:
A growing body of evidence support the use of probiotics in the prevention and treatment of difficult healing wounds. Even if several studies in vitro and in vivo have highlighted the pro-healing effects of several probiotic bacteria, the underlying mechanisms are still not fully defined.The doctoral project aimed to investigate the in vitro effects of selected strains of probiotics on two different epithelial models, to study their ability to influence tissue repair. in the first model were analyzed the effect of the soluble fraction of seven selected strains of probiotics on a wound healing model using the HaCaT cell line. Screening of bacterial strains was carried out to identify those able to accelerate the repair process; subsequently the effects of these strains on the two main processes involved in wound healing were evaluated: cell proliferation and migration. The involvement of NO was analyzed in the acceleration process induced by the different bacterial strains evaluating, in particular, the expression of NOS2. In the second model the effects of a probiotic formulation (VIVOMIXX), composed by eight probiotic strains were analyzed on trans-epithelial electrical resistance (TEER), dextran flux, and expression TJ proteins i.e. zonulin-1 (ZO-1) and occludin, in the absence or presence of a heat stress-related damage of cell monolayer. In vitro models, such as those used for this work can be very useful and suitable for an in-vitro verification of the effects of a probiotic or a probiotic combination.
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CRISTALDI, Laura. "I centenari, modello di invecchiamento di successo e la malattia di Alzheimer, modello di invecchiamento senza successo." Doctoral thesis, Università degli Studi di Palermo, 2020. http://hdl.handle.net/10447/395450.

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7

Martino, Fausta <1979&gt. "La valutazione di modelli e sperimentazioni di progettazione partecipata sociale e socio-sanitaria." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amsdottorato.unibo.it/7304/1/martino_fausta_tesi.pdf.

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Abstract:
Fino ad oggi i servizi sociali hanno offerto interventi e prestazioni di tipo riparatorio, con la frammentazione della domanda e di conseguenza l’individualizzazione dell’offerta. L’obiettivo è quello di svolgere una ricerca esplorativa di studio di casi, avendo come livello di indagine il micro (l’esperienza di attivazione di processi partecipativi nell’ambito dei servizi sociali e sociosanitari in unità ecologiche e non necessariamente in unità amministrative) con la messa a sistema di buone prassi partecipative attraverso la valutazione delle stesse. Questo lavoro ha visto la collaborazione della scrivente con l’Agenzia sociale e sanitaria della regione Emilia Romagna.
Up until today, social services have offered reparatory interventions and activities, which caused fragmentation of requests and therefore individualisation of the offer. The objective of this research is to explore different cases, with a perspective focused on a micro-level i.e. how participatory processes are started in the field of social and social health services in ecological and not necessarily administrative units, through good participatory practices characterised by their own evaluation. This research has been made in collaboration with “Agenzia sociale e sanitaria della regione Emilia Romagna”.
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Martino, Fausta <1979&gt. "La valutazione di modelli e sperimentazioni di progettazione partecipata sociale e socio-sanitaria." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amsdottorato.unibo.it/7304/.

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Abstract:
Fino ad oggi i servizi sociali hanno offerto interventi e prestazioni di tipo riparatorio, con la frammentazione della domanda e di conseguenza l’individualizzazione dell’offerta. L’obiettivo è quello di svolgere una ricerca esplorativa di studio di casi, avendo come livello di indagine il micro (l’esperienza di attivazione di processi partecipativi nell’ambito dei servizi sociali e sociosanitari in unità ecologiche e non necessariamente in unità amministrative) con la messa a sistema di buone prassi partecipative attraverso la valutazione delle stesse. Questo lavoro ha visto la collaborazione della scrivente con l’Agenzia sociale e sanitaria della regione Emilia Romagna.
Up until today, social services have offered reparatory interventions and activities, which caused fragmentation of requests and therefore individualisation of the offer. The objective of this research is to explore different cases, with a perspective focused on a micro-level i.e. how participatory processes are started in the field of social and social health services in ecological and not necessarily administrative units, through good participatory practices characterised by their own evaluation. This research has been made in collaboration with “Agenzia sociale e sanitaria della regione Emilia Romagna”.
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VENEZIANI, MARIO. "Tre saggi sull'economia dello sviluppo." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2010. http://hdl.handle.net/10280/826.

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Abstract:
La presente tesi raggruppa tre contributi che analizzano la partecipazione dei minori ad attività lavorative e scolastiche in Marocco, le variabili correlate con il benessere individuale e le differenze nei livelli salariali in Albania. I tre saggi tentano di fornire analisi empiriche basate sulla letteratura più recente e di contribuire allo sviluppo della metodologia quantitativa più comunemente utilizzata.
The present thesis is a collection of three contributions which investigate children’s schooling and labour participation in Morocco, the correlates of subjective well being and the differences in wage levels in Albania. The papers try to carry out empirical analyses of these issues based on the most recent developments in the relevant literature and to contribute to the empirical methodology commonly used.
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VENEZIANI, MARIO. "Tre saggi sull'economia dello sviluppo." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2010. http://hdl.handle.net/10280/826.

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Abstract:
La presente tesi raggruppa tre contributi che analizzano la partecipazione dei minori ad attività lavorative e scolastiche in Marocco, le variabili correlate con il benessere individuale e le differenze nei livelli salariali in Albania. I tre saggi tentano di fornire analisi empiriche basate sulla letteratura più recente e di contribuire allo sviluppo della metodologia quantitativa più comunemente utilizzata.
The present thesis is a collection of three contributions which investigate children’s schooling and labour participation in Morocco, the correlates of subjective well being and the differences in wage levels in Albania. The papers try to carry out empirical analyses of these issues based on the most recent developments in the relevant literature and to contribute to the empirical methodology commonly used.
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Pacilé, Vincenzo <1975&gt. "Sviluppo di un modello sperimentale di insufficienza epatica acuta post- ischemica nel suino." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2804/2/vincenzo-pacil%C3%A8-Sviluppo_di_un_modello_sperimentale_di_insufficienza_epatica_acuta_post-_ischemica_nel_suino%E2%80%9D.pdf.pdf.

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Pacilé, Vincenzo <1975&gt. "Sviluppo di un modello sperimentale di insufficienza epatica acuta post- ischemica nel suino." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2804/.

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OLIVADOTI, SIMONA. "Disuguaglianze di salute e cancro: nuovi modelli assistenziali." Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2011. http://hdl.handle.net/11566/241952.

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Abstract:
Un’ampia letteratura ha ormai dimostrato come la salute sia largamente influenzata da fattori esterni alla medicina e al sistema sanitario, quali appunto i determinanti sociali, ambientali, economici e comportamentali. Il tema delle disuguaglianze di salute si colloca nell’intersezione di molteplici sfere e discipline, dalle scienze sociali a quelle mediche, dall’economia alla politica, fino agli aspetti morali e di etica dei diritti umani. Differenze nella mortalità e nella morbilità tra i gruppi socioeconomici sono state documentate fin dall’inizio del secolo. Sono sempre meno le persone che muoiono per malattie infettive e sempre più quelle che sviluppano malattie croniche. L’aumento di fattori di rischio come stili di vita insalubri, alimentazione scorretta, inattività fisica, consumo di tabacco ed uso di alcool ha portato ad uno sviluppo più precoce di malattie croniche negli ambienti sempre più urbanizzati, e i sistemi sanitari non sono ancora, totalmente, preparati per gestire la richiesta di cure e trattamenti. Spesso sono i più poveri che si trovano, insieme alle loro famiglie, a lottare contro i danni economici e sociali che una lunga malattia può provocare. In particolare, attualmente, il cancro resta la seconda principale causa di morte, senza tener conto dei costi economici per la società. Alla luce di tutto ciò, ci è sembrato utile ragionare e indagare sulla situazione attuale dell’incidenza e della mortalità per tumore, e l’associazione tra l’incidenza della malattia e le condizioni socio – economiche. Nella prima parte dell’elaborato ci si è focalizzati sugli approcci teorici alle disuguaglianze di salute e sui determinanti di salute, integrando l’approccio epidemiologico con quello sociologico. Per comprendere la portata del fenomeno in oggetto, si è data un’ampia descrizione e analisi dal punto di vista numerico. Le analisi fatte hanno evidenziato grosse disparità, soprattutto, a livello geografico. Infine, ci si è concentrati sui nuovi modelli assistenziali per i malati cronici, in particolare il Chronic Care Model, i cui principi generali sono ormai riconosciuti come fondamentali. Questo modello è rappresentativo del nuovo paradigma medico, volto all’empowerment del paziente, e della comunità e alla qualificazione del team assistenziale.
A large portion of the published literature has now clearly shown that health is largely determined by factors other than medicine and health care, such as the social, environmental, economic and behavioural contexts. The issue of health inequalities lies at the intersection of several disciplines, from social sciences to medical ones, from economic to politics, to the moral and ethical aspects of human rights. Differences in mortality and morbidity between socioeconomic groups have been documented since the beginning of the century. Fewer and fewer people are dying from infectious diseases, with a corresponding raise in those who develop chronic illnesses. The increase in risk factors such as unhealthy lifestyles, unhealthy diet, physical inactivity, tobacco and alcohol use has led to the development of chronic diseases earlier in the increasingly urbanized environment, and health systems are not yet totally prepared to handle the request for care and treatment. Often the poorest are, together with their families, in a constant fight against economic and social damage that can result from a long illness. In particular, at present, cancer remains the second leading cause of death, without taking into account the economic costs to society. In the light of this, we thought useful to analyse and investigate the current situation of the incidence and mortality from cancer, and the association between the incidence of the disease and the socioeconomic conditions. In the first part, we focus on the elaborate theoretical approaches to inequalities in health and determinants of health, integrating the epidemiological and sociological approach. To understand the significance of this issue, we have given a comprehensive description and analysis from the numerical point of view. The analysis showed large differences, especially in terms of geographical distribution. Finally, we have focused on new models of care for chronically ill patients, particularly the Chronic Care Model, whose general principles are now recognized as fundamental. This model is representative of the new medical paradigm, which aims to empowerment of the patient, and community and qualification of the care team.
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Picucci, Luciana. "Differenze e somiglianze tra I generi : meccanismi di base e modelli mentali dello spazio in compiti di navigazione virtuale." Paris 5, 2008. http://www.theses.fr/2008PA05H011.

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Abstract:
Notre travail se propose d'évaluer l'hypothèse selon laquelle les différences de genre dans l'orientation spatiale émergent quand la charge de la Mémoire de Travail Visuo-Spatiale augmente. Les résultats indiquent que les femmes s'appuient principalement sur les informations relatives aux points de repère pour s'orienter dans l'espace. Les hommes au contraire s'appuient préférentiellement sur les informations géométriques (expérience 1). Il apparaît que les différences de genre restent stables pendant l'arc de la vie et que les différences de stratégie émergent vers huit ans (expérience 2). Quand la tâche d'orientation spatiale est simple, les femmes élaborent les informations avec un codage de type verbal (expérience 3). Au contraire quand la tâche devient plus difficile, les femmes adoptent aussi une élaboration spatiale de l'information présente dans l'environnement (expérience 4). Les hommes quant à eux adoptent dans les deux cas une élaboration de type spatiale des informations. La cinquième et la sixième expérience révèlent que les femmes ont des difficultés dans l'orientation spatiale quand le passage à une représentation plus complexe devient nécessaire (passage d'une représentation égocentrique à une représentation allocentrique). Les difficultés émergent aussi quand il est demandé aux sujets d'expliciter les relations entre les éléments spatiaux; c'est-à-dire des relations non directement exprimées pendant la phase d'apprentissage de l'information spatiale. Dans l'ensemble, la difficulté des femmes dans l'orientation spatiale devient évidente quand la tâche se complexifie et quand il faut manipuler la représentation spatiale
The aim of this work is evalutaing gender différences in spatial navigation according to visuo spatial working memory (VSWM) loading hypothesis. The results show that women rely more on landmark information, ,men on géométrie feature of thé environment while orienting (experiment 1). Gender différences émerge early in thé development : Girls successfully manage landmark information earlier than boys, around to 8 years. In thé same developmental phase émerges their difficulty, in terms of path traveled, when landmark is absent (experiment Il). When spatial orientation task is easy, women rely more then men on verbal stratégies (experiment III). On thé contrary, when spatial task became complex, women cope with spatial information relying on both spatial and verbal processes; men adopt essentially spatial processing for both type of tasks (experiment IV). The fifth and sixth experiments reveal women difficulties when a switch to a more complex spatial représentation is needed (experiment V) or when an active manipulation of spatial information is required(experiment VI). In summery, gender différences in orientation task émerge, favoring men, when thé task became complex and when spatial représentation requires an active manipulation. It's possible that thé concern is in terms of style and attitudes rather than global ability in navigation, suggesting that men and women posses a différent mental organization of spatial information with différent level of specialization and lateralization, regardless to tasks complexity and level of passive load of VSWM
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Lonati, E. "Le enciclopedie nel Settecento Inglese: nascita e primi sviluppi di un genere testuale e di un modello interpretativo della realtà." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2003. http://hdl.handle.net/2434/151113.

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Abstract:
The focus of the present work is to analyse the first English encyclopaedias/dictionaries of arts and sciences, issued in 18th-century Great Britain. They represent a new genre, aiming at systematizing knowledge and spreading the new scientific-technological discoveries. Language and the linguistic strategies adopted by the compilers are a fundamental starting point for the discussion. They are obviously related to a completly different epistemological thought, if compared to the previous centuries. The works of Locke and Newton are at the basis of this epistemological-linguistic transformation. The works analysed, in chronological order are: John Harris's Lexicon Technicum (1704), Ephraim Chambers's Cyclopaedia (1728) and the Encyclopaedia Britannica (1768-71)
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Sbrissa, Eva <1985&gt. "L’alcol in Veneto: I modelli di intervento dell'U.L.S.S 8 di Asolo e il ruolo dell'assistente sociale all'interno di tale processo." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4916.

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Abstract:
La nuova piaga sociale che colpisce soprattutto il Nord Italia, è l’alcol. L’alcol è sempre stato visto come un elemento naturale presente quotidianamente sulle nostre tavole, come un elemento che unisce e che porta allegria. Infatti chi beve, raramente, viene tacciato di essere un “ubriacone” quanto piuttosto di essere spiritoso e di buona compagnia. Questa “cultura del vino”, dura a scomparire, ci ha portati a banalizzare e a sminuire i gravi danni che l’alcol apporta alla sfera personale, familiare e sociale della persona che ne abusa. Ho pertanto analizzato il problema dell’alcol in Veneto da un punto di vista storico, biologico e psicologico. Successivamente, passando per le antiche teorie sull’alcolismo ho presentato il servizio competente dell’U.L.S.S. 8 di Castelfranco Veneto ( S.E.R.A.T ) esaminando il ruolo dell’assistente sociale in tale processo per poi andare a valutare i due diversi metodi che il servizio propone per uscire dal tunnel dell’alcol ovvero l’approccio ecologico di Vladimir Hudolin ed il gruppo Alcolisti Anonimi. Al fine di ottenere una fotografia quanto mai più completa del problema ho somministrato un questionario valutativo ad entrambi i gruppi di recupero dall'alcolismo.
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Russo, Marianna. "La diagnosi di abuso sessuale sul minore: studio di un modello predittivo." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2019. http://hdl.handle.net/11577/3423304.

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Abstract:
Con l'obiettivo di elaborare un modello diagnostico predittivo da adottare nei casi sospetto abuso sessuale sul minore sono state selezionate, mediante revisione critica della letteratura, le variabili ritenute maggiormente rilevanti nel processo diagnostico. Successivamente, è stato condotto uno studio osservazionale retrospettivo su un campione di 256 bambini infradiciottenni valutati per sospetto abuso sessuale nell'arco di 18 anni e suddivisi in tre classi in base alla diagnosi conclusiva di abuso sessuale sostanziato, indeterminato o escluso. L'analisi bivariata e multivariata ha consentito di stabilire quali variabili sono più fortemente associate alle conferme o alle esclusioni diagnostiche.
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ANDOLFI, VALENTINA RITA. "BENESSERE, SCUOLA E ABILITA' DI LETTO-SCRITTURA: teorie e modelli di intervento." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2017. http://hdl.handle.net/10280/30474.

Full text
Abstract:
L’ingresso nella scuola primaria costituisce per il bambino un evento di grande impatto sulla costruzione dell’immagine di Sé. In quest’ambiente il bambino si confronta con nuovi compiti di apprendimento, rispetto cui dovrebbe sviluppare curiosità, interesse, motivazione e fiducia nelle proprie capacità, con ricadute positive sul suo stato di benessere. Tuttavia, di fronte alle richieste dell’insegnante spesso emergono sentimenti d’inadeguatezza, ansia e rifiuto. Questo può essere particolarmente evidente nel caso di difficoltà nell’apprendimento del linguaggio scritto, poiché imparare a leggere e scrivere è una delle abilità su cui i bambini e i loro genitori elaborano maggiori attese all’inizio della scuola. In ottica sistemica, la scuola è un luogo in cui s’incrociano molte storie e che spesso si trasforma in una cassa di risonanza di numerosi malesseri. In un ambiente così ricco di sfide i bambini possono mettere in gioco risorse che è bene potenziare e sostenere. Sulla base di queste premesse, 3 studi sono stati condotti con l’obiettivo di: a) esplorare in ottica quali-quantitativa l’esperienza di benessere dei bambini (studio 1); b) individuare i fattori che possono incidere sull’esperienza di benessere nel contesto scolastico, attraverso uno studio integrato delle caratteristiche del bambino e dei suoi dei genitori (studio 2); c) implementare e valutare un intervento di potenziamento delle abilità scolastiche e del benessere dei bambini in età scolare (studio 3).
The transition to primary school constitutes an event of a great impact on the construction of children’s Self-image. In this environment, children are confronted with new learning tasks, which should develop curiosity, interest, motivation, and confidence in their own abilities, with positive effects on their well-being. However, in the face of the teacher's demands, feelings of inadequacy, anxiety, and refusal often arise. This can be particularly noticeable in the case of difficulty in learning, as learning how to read and write properly is one of the abilities on which children and their parents have greater expectations at the beginning of school. In such a challenging environment, children can develop resources that it is good to support. Based on these assumptions, three studies were conducted with the aim of: a) exploring the child's experience of well-being in a quali-quantitative way (study 1); b) identifying the factors that can affect the child's experience of well-being in the school context, through an integrated study of the characteristics of the child and his/her parents (study 2); c) implementing and evaluating a program to enhance literacy abilities and well-being of school-age children (study 3).
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ANDOLFI, VALENTINA RITA. "BENESSERE, SCUOLA E ABILITA' DI LETTO-SCRITTURA: teorie e modelli di intervento." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2017. http://hdl.handle.net/10280/30474.

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Abstract:
L’ingresso nella scuola primaria costituisce per il bambino un evento di grande impatto sulla costruzione dell’immagine di Sé. In quest’ambiente il bambino si confronta con nuovi compiti di apprendimento, rispetto cui dovrebbe sviluppare curiosità, interesse, motivazione e fiducia nelle proprie capacità, con ricadute positive sul suo stato di benessere. Tuttavia, di fronte alle richieste dell’insegnante spesso emergono sentimenti d’inadeguatezza, ansia e rifiuto. Questo può essere particolarmente evidente nel caso di difficoltà nell’apprendimento del linguaggio scritto, poiché imparare a leggere e scrivere è una delle abilità su cui i bambini e i loro genitori elaborano maggiori attese all’inizio della scuola. In ottica sistemica, la scuola è un luogo in cui s’incrociano molte storie e che spesso si trasforma in una cassa di risonanza di numerosi malesseri. In un ambiente così ricco di sfide i bambini possono mettere in gioco risorse che è bene potenziare e sostenere. Sulla base di queste premesse, 3 studi sono stati condotti con l’obiettivo di: a) esplorare in ottica quali-quantitativa l’esperienza di benessere dei bambini (studio 1); b) individuare i fattori che possono incidere sull’esperienza di benessere nel contesto scolastico, attraverso uno studio integrato delle caratteristiche del bambino e dei suoi dei genitori (studio 2); c) implementare e valutare un intervento di potenziamento delle abilità scolastiche e del benessere dei bambini in età scolare (studio 3).
The transition to primary school constitutes an event of a great impact on the construction of children’s Self-image. In this environment, children are confronted with new learning tasks, which should develop curiosity, interest, motivation, and confidence in their own abilities, with positive effects on their well-being. However, in the face of the teacher's demands, feelings of inadequacy, anxiety, and refusal often arise. This can be particularly noticeable in the case of difficulty in learning, as learning how to read and write properly is one of the abilities on which children and their parents have greater expectations at the beginning of school. In such a challenging environment, children can develop resources that it is good to support. Based on these assumptions, three studies were conducted with the aim of: a) exploring the child's experience of well-being in a quali-quantitative way (study 1); b) identifying the factors that can affect the child's experience of well-being in the school context, through an integrated study of the characteristics of the child and his/her parents (study 2); c) implementing and evaluating a program to enhance literacy abilities and well-being of school-age children (study 3).
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Cardinali, Cristiana <1968&gt. "Empatia e apprendimento in rete: applicazione di un modello di analisi del quoziente di relazionalità." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2010. http://hdl.handle.net/10579/1028.

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Abstract:
Questa tesi mira alla costruzione di un modello di analisi del processo empatico che consenta l’elaborazione di una scala di valutazione del quoziente di relazionalità all’interno delle comunità di apprendimento in rete. Nel Cap. 1 si riassumono i principali approcci allo studio dell’empatia nella formazione in rete con particolare attenzione all’analisi del fattore della presenza sociale. Nel Cap. 2 si analizza la teoria del simulazionismo che si è ritenuta quella più capace di fondare la possibilità di una interazione empatica nel contesto della rete in assenza del rapporto face to face. Il Cap. 3 passa in rassegna tutti gli elementi che compongono il contesto della ricerca mentre il Cap. 4 chiarisce l’impianto metodologico e descrive gli strumenti di indagine utilizzati. Gli elementi portanti dell’indagine sono approfonditi nel Cap. 5 dedicato alle dimensioni cognitive, relazionali e linguistiche dentro cui si sono selezionati gli indicatori utili alla misurazione del quoziente di relazionalità. Il Cap. 6 fornisce l’analisi dei dati e l’interpretazione dei risultati costituendo la parte più sperimentale del presente lavoro.
This thesis aims at the formulation of a model of analysis for the processes involved in empathy, that should enable the construction of an evaluation scale for the individual quotient of relationality within an online learning community. Chapter one gives a short survey of the main approaches to the study of empathy in online learning practices, with a focus on the social presence factor. Chapter Two offers an analysis of simulationism, the theory which is commonly believed to give the best possible foundations to empathetic interaction within a framework where a face-to-face relationship is missing. Chapter Three reviews all the elements that build up the research framework, whereas Chapter Four clarifies the methodological structure and the tools of which we avail ourselves. The main points of this inquiry are dealt with in depth in Chapter Five, which concentrates on the cognitive, relational and linguistic dimensions within which the quotient-of-relationality indicators are selected. Chapter Six gives an analysis of the data thus collected and an interpretation of the results, and therefore it represents the experimental section of the present work.
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PALMIERI, GRAZIANA. "Induzione di una risposta anticorpale e cellulare verso epitopi di HIV in modelli animali." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2009. http://hdl.handle.net/2108/803.

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Abstract:
La costruzione di un vaccino protettivo basato su peptidi sintetici di HIV è limitata dalla loro scarsa immunogenicità. Sfruttando le note proprietà immunomodulatorie del BCG e a seguito dell’identificazione in una sub-popolazione africana (Burkina Faso, Costa d’Avorio, West-Camerun) di epitopi virali in grado di suscitare una risposta immunitaria, abbiamo effettuato uno studio per verificare l’induzione di una risposta anticorpale e cellulare verso tali epitopi. Per prima cosa abbiamo valutato l’eventuale tossicità dei prodotti utilizzati e ci siamo chiesti se la presenza di peptidi di HIV nella cosomministrazione o nel costrutto ricombinante potessero influenzare la risposta verso lo stesso BCG. Le capacità adiuvanti del BCG wild-type e ricombinante sono state valutate sia nel modello murino che in primati non umani con il fine ultimo di formulare un vaccino pediatrico contro la trasmissione verticale dalla madre al figlio del virus di HIV attraverso il latte materno.
The formulation of a protective anti-HIV vaccine based on the used of sintetic HIV peptides is limited by their poor immunogenicity. Taking advantage of known immunomodulatory properties of BCG and identified immunogenic viral epitopes in an African sub-population (Burkina Faso, Ivory Coast and West-Camerun), we verified the induction of humoral and cellular response towards these epitopes. First of all we evaluated the potential toxicity of the product used by checking if the contemporary administration of these peptides with BCG or the administration of an HIV-peptide recombinant BCG could interfere with immunological response to BCG. We evaluated the adjuvant capabilities of wild-type BCG and of recombinant BCG both in a mouse and in non-human primate models to generate a pediatric vaccine against mother to child transmission (MTCT) of HIV virus through breast feeding.
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RIBEIRO, MACACARI JULIANA. "Analisi dei modelli di famiglia e delle pratiche di educazione attraverso la lettura critica di una telenovela." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2016. http://hdl.handle.net/10280/10372.

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Abstract:
Lo scopo di questo studio è quello di indagare e sviluppare gli standard delle pratiche educative della famiglia, attraverso una lettura critica, affrontando le modalità di acquisizione del "nome di famiglia", che posiziona e individualizza l'uomo nella società; abbiamo cercato di verificare se la presenza della telenovela ha uno spazio rappresentativo che incide sul quotidiano dei brasiliani, individuando le principali caratteristiche del formato della telenovela. Abbiamo anche cercato di capire se le famiglie sono culturalmente e socialmente influenzate, se la loro importanza e le proposte educative sono modificate dalle produzioni televisive ritratte quotidianamente. Rafforzando le trasformazioni attraverso i processi di globalizzazione, lo sforzo di comprenderle è una lotta epistemologica che ha provocato una proficua produzione teorica e un riconoscimento della comunicazione; l’ interdisciplinarietà o il paradigma della complessità come prospettiva analitica nell' affrontare i processi comunicativi attuali. Di fronte alla disseminazione di pratiche non educative, di propagazione di disvalori morali, di disuguaglianza delle classi sociali e della mancanza di struttura familiare, vi è una preoccupazione per le rappresentazioni familiari evidenziate nelle trame delle telenovelas, che ci fa riflettere sull’ azione pedagogica, nella quale questa tesi si fonda, in particolare per gli adulti-genitori spettatori.
The goal of this study is to investigate and to analyze the patterns of family educational practices through the critical reading, approaching the forms of acquisition of the "name of family", which situates and individualizes man in society; we aimed to verify if the existence of soap opera has representational space in the daily life of Brazilians, identifying the main characteristics of the format of the Brazilian TV soap opera. Strengthened, the transformations through the process of globalization, the effort to comprehend them is a epistemological fight which resulted in a fruitful theoretical production and in a recognition of communication as science which better expresses time; the interdisciplinary approach or the paradigm of complexity as perspective of analysis in the approach of the communicative processes of current days. In face of the disseminations of non-educative practices, transmissions of moral anti-values, the social inequality and the lack of family structure, there is a concern with the familiar representations showed in the plots of the soap operas, which makes us reflect about the pedagogical action, which supports this thesis, in particular the adults-parents who watch TV.
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RIBEIRO, MACACARI JULIANA. "Analisi dei modelli di famiglia e delle pratiche di educazione attraverso la lettura critica di una telenovela." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2016. http://hdl.handle.net/10280/10372.

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Abstract:
Lo scopo di questo studio è quello di indagare e sviluppare gli standard delle pratiche educative della famiglia, attraverso una lettura critica, affrontando le modalità di acquisizione del "nome di famiglia", che posiziona e individualizza l'uomo nella società; abbiamo cercato di verificare se la presenza della telenovela ha uno spazio rappresentativo che incide sul quotidiano dei brasiliani, individuando le principali caratteristiche del formato della telenovela. Abbiamo anche cercato di capire se le famiglie sono culturalmente e socialmente influenzate, se la loro importanza e le proposte educative sono modificate dalle produzioni televisive ritratte quotidianamente. Rafforzando le trasformazioni attraverso i processi di globalizzazione, lo sforzo di comprenderle è una lotta epistemologica che ha provocato una proficua produzione teorica e un riconoscimento della comunicazione; l’ interdisciplinarietà o il paradigma della complessità come prospettiva analitica nell' affrontare i processi comunicativi attuali. Di fronte alla disseminazione di pratiche non educative, di propagazione di disvalori morali, di disuguaglianza delle classi sociali e della mancanza di struttura familiare, vi è una preoccupazione per le rappresentazioni familiari evidenziate nelle trame delle telenovelas, che ci fa riflettere sull’ azione pedagogica, nella quale questa tesi si fonda, in particolare per gli adulti-genitori spettatori.
The goal of this study is to investigate and to analyze the patterns of family educational practices through the critical reading, approaching the forms of acquisition of the "name of family", which situates and individualizes man in society; we aimed to verify if the existence of soap opera has representational space in the daily life of Brazilians, identifying the main characteristics of the format of the Brazilian TV soap opera. Strengthened, the transformations through the process of globalization, the effort to comprehend them is a epistemological fight which resulted in a fruitful theoretical production and in a recognition of communication as science which better expresses time; the interdisciplinary approach or the paradigm of complexity as perspective of analysis in the approach of the communicative processes of current days. In face of the disseminations of non-educative practices, transmissions of moral anti-values, the social inequality and the lack of family structure, there is a concern with the familiar representations showed in the plots of the soap operas, which makes us reflect about the pedagogical action, which supports this thesis, in particular the adults-parents who watch TV.
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PLODARI, ELENA. "MODELLI DI RIFLESSIONE PEDAGOGICA SULL'AMBIENTE NELLE CULTURE ANGLOSASSONI." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2010. http://hdl.handle.net/10280/700.

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Abstract:
La riflessione pedagogica sull’ambiente è un ambito di studi articolato, connotato da una molteplicità di visioni e di intrecci con altri settori della ricerca sui temi ambientali. La scelta di concentrare l’attenzione su talune elaborazioni teoriche sorte nei contesti statunitense, britannico e australiano è connessa alla volontà di ricercare alcune emblematiche radici del pensiero educativo sull’ambiente nelle culture occidentali, oggetto in particolar modo della prima parte del presente lavoro. Il percorso delineato, con un intento esplorativo, prosegue nella seconda parte con una panoramica su alcune attuali linee progettuali della riflessione pedagogica sui temi ambientali, nella consapevolezza delle intrinseche dimensioni interdisciplinare e internazionale della ricerca in quest’ambito. La responsabilità umana nei confronti delle risorse naturali pone la persona al centro della riflessione pedagogica sia come destinataria della formazione sia come agente del cambiamento e protagonista creativa dell’immaginazione di inediti scenari futuri. La capacità di trascendere l’immediatezza dei confini spazio-temporali e dei limiti dei modelli di sviluppo fin qui implementati richiede agli attori dell’educazione di progettare con speranza l’impegno per la salvaguardia ambientale e per la promozione della giustizia sociale.
The pedagogical reflection on environment is a complex field of study, connoted by many visions and interconnections with other branches of research on environmental issues. The choice to focus my attention on some theoretical positions arisen in American, British and Australian contexts is linked to the will to find emblematic roots of environmental education in western cultures (first part of the work). The second part of the dissertation is an overview of some recent research strands of the pedagogical reflection on environmental issues. Human responsibility towards natural resources puts human beings at the core of education and calls for active involvement in change and creativity to imagine new scenarios. The ability to transcend the immediacy of space and time boundaries and the limits of development models implemented so far requires that everyone involved in education should commit themselves to environmental protection and social justice with hope.
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PLODARI, ELENA. "MODELLI DI RIFLESSIONE PEDAGOGICA SULL'AMBIENTE NELLE CULTURE ANGLOSASSONI." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2010. http://hdl.handle.net/10280/700.

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Abstract:
La riflessione pedagogica sull’ambiente è un ambito di studi articolato, connotato da una molteplicità di visioni e di intrecci con altri settori della ricerca sui temi ambientali. La scelta di concentrare l’attenzione su talune elaborazioni teoriche sorte nei contesti statunitense, britannico e australiano è connessa alla volontà di ricercare alcune emblematiche radici del pensiero educativo sull’ambiente nelle culture occidentali, oggetto in particolar modo della prima parte del presente lavoro. Il percorso delineato, con un intento esplorativo, prosegue nella seconda parte con una panoramica su alcune attuali linee progettuali della riflessione pedagogica sui temi ambientali, nella consapevolezza delle intrinseche dimensioni interdisciplinare e internazionale della ricerca in quest’ambito. La responsabilità umana nei confronti delle risorse naturali pone la persona al centro della riflessione pedagogica sia come destinataria della formazione sia come agente del cambiamento e protagonista creativa dell’immaginazione di inediti scenari futuri. La capacità di trascendere l’immediatezza dei confini spazio-temporali e dei limiti dei modelli di sviluppo fin qui implementati richiede agli attori dell’educazione di progettare con speranza l’impegno per la salvaguardia ambientale e per la promozione della giustizia sociale.
The pedagogical reflection on environment is a complex field of study, connoted by many visions and interconnections with other branches of research on environmental issues. The choice to focus my attention on some theoretical positions arisen in American, British and Australian contexts is linked to the will to find emblematic roots of environmental education in western cultures (first part of the work). The second part of the dissertation is an overview of some recent research strands of the pedagogical reflection on environmental issues. Human responsibility towards natural resources puts human beings at the core of education and calls for active involvement in change and creativity to imagine new scenarios. The ability to transcend the immediacy of space and time boundaries and the limits of development models implemented so far requires that everyone involved in education should commit themselves to environmental protection and social justice with hope.
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ATZERI, ANGELA. "Attività antiossidante dei capsinoidi in diversi modelli sperimentali di stress ossidativo." Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2008. http://hdl.handle.net/11584/265957.

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Abstract:
The fruits of Capsicum annum (sweet pepper) are a good source of natural antioxidants and one of this compound, capsiate the most important capsinoid, is present in great quantity in the fruits of a nonpungent cultivar called CH-19 Sweet. In this work it has been evaluated the antioxidant activity of vanillyl nonanoate, a synthetic analog of natural capsiate, during linoleic acid and cholesterol oxidation, and the LDL-oxidation in presence of Cu2+. In these experimental systems the ability of the compound to inhibit the lipid peroxidation induced by ROO. radicals and its chelating properties has been underlined. Moreover the phenol showed a protective effect in VERO cells against the tBH-induced reduction of the main membrane lipids. The vanillyl nonanoate exerted in vivo an important protective effect on the plasma and kidney lipid fraction of rats in a model of oxidative stress induced by a sub-lethal dose of ferric nitrilotriacetate (FeNTA), showing a more evident protection in the plasma compared to that observed in the kidney. From the obtained results, vanillyl nonanoate showed an interesting antioxidant activity in vitro and in vivo and taking into account that this phenolic compound exhibits the same biological activities of the natural capsiate, it can be considered an attractive antioxidant candidate for human use.
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Zorzal, Linda <1992&gt. "Il rapporto tra il professionista che lavora nel sociale e le Comunità di Pratiche: modelli operativi di confronto tra professionisti." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/11567.

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Abstract:
Il professionista nel sociale è parte di una pluralità di Comunità di pratiche, concetto elaborato da Leave e Wenger. L'appartenere a un insieme formale/informale deve essere accompagnato dalla capacità di relazionarsi. Il raccontarsi, anche in caso di gravi errori, ha funzione catartica e riflessiva. Il tutto viene collegato all'"Educazione tra pari", metodologia applicata con lo scopo di portare a termine progetti in gruppo e sviluppare competenze in vari campi. Breve accenno alla metodologia dell'Altervisione.
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Focarelli, M. L. "GENERAZIONE DI CELLULE STAMINALI PLURIPOTENTI INDOTTE E LORO CORREZIONE IN VITRO IN UN MODELLO MURINO DI OSTEOPETROSI." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2014. http://hdl.handle.net/2434/231159.

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Abstract:
ABSTRACT The induced pluripotent stem cells (iPSc) entrance in the stem cell landscape has given the scientific community a novel approach for studying human diseases and a new promising tool for regenerative medicine. iPSc generation from patients affected by genetic diseases could allow their site-specific genetic correction followed by differentiation and autologous transplantation for disease cure. Infantile malignant osteopetrosis is a life-threatening recessive bone disease caused by a mutation in the TCIRG1 gene, which severely affects osteoclasts resorbing activity. The resulting increased bone density causes severe growth retardation, thickened bones, and reduced medullary cavity, symptoms recapitulated by the oc/oc mouse. Hematopoietic stem cell (HSC) transplantation is the unique possible treatment, however the chance of cure is strongly limited by the need for a matched donor. Therefore, patients should benefit from the generation of corrected autologous HSCs for a novel approach to therapy. The aim of the present thesis was to generate iPSc from murine wt and affected fibroblasts, to correct the TCIRG1 genetic mutation, to differentiate iPSc into the hematopoietic lineage including HSCs, and to transplant them in vivo to revert the oc/oc phenotype. To generate iPSc lines, as delivery system for the reprogramming genes Oct4, Sox2 and Klf4 we employed a third generation polycistronic lentiviral vector, excisable from the host genome by the Cre recombinase. After reprogramming, iPS clones with low vector copy number and normal numerical distribution of chromosomes were chosen, treated with Cre recombinase and sub-cloned to select lines without integrated vectors. Pluripotency of the obtained iPSc was tested by teratoma formation assay, embryonic germ layers in vitro differentiation, and expression of pluripotency markers through immunocytochemistry and real time PCR. Karyotype analyses showed the presence of normal sets of chromosomes. Importantly, iPSc were successfully derived from oc/oc fibroblasts, and subsequently corrected through homologous recombination upon transfection with a BAC containing wt TCIRG1. In conclusion, with our studies we will provide a proof of principle for the future clinical use of a new tool to treat osteopetrosis and potentially other genetic blood disorders.
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Debeljuh, Andrea <1979&gt. "Modello di formazione extrascolastica per la minoranza italiana in Croazia." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/275/1/tesi_dottorato_Andrea_Debeljuh.pdf.

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Debeljuh, Andrea <1979&gt. "Modello di formazione extrascolastica per la minoranza italiana in Croazia." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/275/.

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CAPPELLETTI-TROMBETTONI, MARIA-MICHELA. "FANS ed anastomosi intestinale in un modello sperimentale di peritonite." Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2016. http://hdl.handle.net/11566/243148.

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Abstract:
FANS ed anastomosi intestinale in un modello sperimentale di peritonite Scopo dello Studio. In questo studio ci proponiamo di valutare l’effetto del Diclofenac e del Ketorolac sulla guarigione di anastomosi colo-coliche a rischio di deiscenza perchè confezionate in condizione di peritonite. Materiali e Metodi. Sedici ratti Wistar sono stati sottoposti alla medesima procedura di induzione della peritonite tramite legatura e puntura del cieco e, il giorno seguente, a confezionamento di anastomosi colo-colica sul colon discendente. Tutti i ratti sono stati inoltre sottoposti a terapia medica antibiotica (Imipenem) ed antidolorifica (Dolorex). Gli animali sono stati casualmente assegnati a 3 diversi gruppi. Ai ratti del gruppo C (controllo) non sono stati somministrati ulteriori farmaci. Ai 6 ratti del gruppo K (Ketorolac) e ai 6 ratti del gruppo D (Diclofenac) è stato somministrata terapia sottocutanea giornaliera con FANS dal momento del confezionamento dell’anastomosi per ulteriori 4 giorni. Gli animali sono stati sacrificati a sette giorni per la valutare l’aspetto macroscopico dell’anastomosi, il microcircolo, la bursting pressure, i paramentri di guarigione istologica e l’espressione del VEGF con tecnica immunoistochimica. Risultati. Non ci sono state variazioni statisticamente significative dei parametri studiati fra I gruppi trattati con FANS ed il gruppo di controllo. Anzi, nei gruppi K e D è evidente precoce riepitelizzazione mucosa, invece assente nel gruppo C. Conclusioni. I risultati preliminari di questo studio dimostrano che la somministrazione di FANS non altera la guarigione delle anastomosi coliche in condizioni di peritonite.
Effects of FANS on colon anastomosis repair in a rat model of peritonitis Background. In this study we aimed to investigate the effects of Diclofenac and Ketorolac on the healing of colonic anastomoses in the presence of polymicrobial sepsis. Materials and Methods. Sixteen Wistar rats were divided into 3 groups. Cecal ligation and puncture were performed for peritonitis. On the day after, an anastomosis of the left colon was performed and all rats received antibiotic (Imipenem) and analgesic therapy (Dolorex). In group C (control group) no other therapies were administered. In group K, 6 rats received 5 mg/kg of Ketorolac. In group D, 6 rats received 4 mg/Kg of Diclofenac. The drugs were administred subcutaneously at costruction of colonic anastomosis and were repeated (every 24 hours) for 4 day at the same dose. On postoperative day 7, all animals were killed and anastomotic macroscopic appearence, bursting pressures and microcirculation were measured. Tissue samples were obtained for further investigation of histological parameters and immunohistochemistry for VEGF. Results. There were no significative differences, for all variables measured, among the groups, in particular FANS groups provided greater mucosal re-epitheliazation compared to control group. Conclusion. This study showed that the administration of FANS dosen’t affect anastomotic colonic healing in rats peritonitis.
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Conti, Luisa. "Interazione dialogica interculturale on-line. Sviluppo di un modello riflessivo. Webbasierte interkutlurelle dialogische Interaktion. Entwicklung eines reflexiv-orientierten Modells." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2011. http://hdl.handle.net/11577/3421726.

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Abstract:
Goal of this dissertation is to discuss the possibility of using the web for projects of intercultural dialogue. But what is intercultural dialogue? This work tries to give a scientifical definition of it, through an intensive, multi- and interdisciplinary theoretical discussion which focus on following complex concepts: communication, dialogue, culture and intercultural dialogue as well as identity. Of particular interest is this work for scientists but also for practicioners, which deal with the conceptualization or facilitation of dialogical projects.
Questo lavoro nasce nell'ambito della comunicazione interculturale e assume nel suo percorso prospettive proprie della pedagogia interculturale, nutrendosi inoltre di ricerche originate in ulteriori settori disciplinari (in particolare: psicologia, sociologia, linguistica). La multidisciplinarità che caratterizza questa tesi e che in alcuni passaggi si trasforma in una vera e propria interdisciplinarità, permette un'analisi sfaccettata e il più possibile completa del suo oggetto. Al centro della ricerca si trova l'interazione dialogica, l'interazione cioè che ruota intorno allo sviluppo del sé tramite l'esperienza dell'altro. Di particolare interesse è per questo studio l'aspetto interculturale che può venire a caretterizzare tale interazione, aumentando la sua complessità a vari livelli. Imprescindibile si delinea dunque l'approfondimento degli ambiti teorici legati al concetto di comunicazione e a quello di cultura. Alla complessità del processo comunicativo viene dedicata la prima parte della tesi, il cui obiettivo è quello di discernere le diverse variabili che lo influenzano per poterle così analizzare. Il significato di cultura e interculturalità vengono invece discussi nella seconda parte del lavoro, permettendo così di specificare e delineare il significato di interazione dialogica interculturale. L'esplorazione di questo concetto svela la sua fragilità processuale, rendendo così evidente la necessità di creare un ambiente adatto al suo svolgimento, trasformando l'interazione dialogica, in maniera più o meno esplicita, in un percorso di apprendimento riflessivo. L'ideazione e lo svolgimento di progetti didattici orientati alla realizzazione di tali interazioni diventano dunque focus del lavoro di ricerca, il cui campo viene precisato ulteriormente scegliendo il web come campo d'azione. Nella terza e ultima parte della tesi vengono così discusse le variabili che lo rendono uno spazio potenzialmente adatto ad ospitare tali esperienze. Le peculiarità del gruppo di riferimento e i suoi possibili obiettivi dialogici specifici, la figura plurifunzionale del moderatore, la creazione di un'atmosfera di fiducia e l'offerta tecnologica attuale sono tra le dimensioni elaborate che si vengono a incrociare nelle diverse fasi del processo, dalla sua ideazione fino alla valutazione.
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Vandi, Luca. "Il modello di Kaluza: unificazione tra gravità ed elettromagnetismo." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7843/.

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Abstract:
Una teoria di unificazione ha il notevole compito di fornire un modello in grado di unificare le forze fondamentali della natura in una sola. Storicamente uno dei primi tentativi è rappresentato dal modello di Kaluza, che propone una formulazione unificata di gravità ed elettromagnetismo. In 4 dimensioni il campo gravitazionale e il campo elettromagnetico sono entità nettamente separate. Tale dualismo può essere superato estendendo la teoria della Relatività Generale ad uno spaziotempo a 5 dimensioni. Se alle consuete 4 si aggiunge una quinta dimensione spaziale, allora si dimostra che la gravità e l’elettromagnetismo possono essere visti come la manifestazione di un unico campo di forza, che è interpretabile in termini della geometria dello spaziotempo a 5 dimensioni. Nonostante i suoi intrinseci limiti, il modello di Kaluza rappresenta comunque un punto di partenza per molte altre teorie di campo unificato più moderne e a più di 5 dimensioni. L'obiettivo è di sviluppare le linee fondamentali del modello di Kaluza. Preliminarmente si riportano i risultati principali dell'elettromagnetismo e della Relatività Generale, dato che il modello si formula a partire da questi. Si stabilisce la condizione di cilindro, secondo cui le quantità fisiche non subiscono variazioni nella quinta dimensione. Si ipotizza un ansatz per il tensore metrico 5D e si scrivono le equazioni di campo unitario e della geodetica, come estensioni a 5 dimensioni di quelle in 4. Si dimostra che il campo unitario in 4 dimensioni si separa nel campo scalare costante, nel campo elettromagnetico e nel campo gravitazionale. Le componenti quadridimensionali della geodetica 5D riconducono a quella 4D e alle leggi del moto 4D in presenza dei campi gravitazionale ed elettromagnetico. Inoltre si interpreta la carica elettrica come la quinta componente della velocità covariante 5D.
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MANCA, CLAUDIA. "Analisi integrata dell'espressione di geni/microrna in un modello di epatocancerogenesi sperimentale." Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2013. http://hdl.handle.net/11584/266231.

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Abstract:
Hepatocellular carcinoma (HCC) is the fifth most common cancer in the world, accounting for an estimated half million deaths annually, and represents one of the major health problems. Although much is known about the cellular changes that lead to HCC, the molecular pathogenesis of HCC is not yet well understood. Gene expression studies conducted with microarray techniques and real-time PCR, suggest that tumors are characterized by an aberrant activation of signal transduction pathways involved in proliferation, survival, cell differentiation and angiogenesis. However, for HCC, these studies don’t allow the identification of a "signature" or a single specific pathway that is predominantly involved in the development and prognosis of the malignancy. Recently it has become clear that the classification and stratification of cancer can be performed not only through the analysis of gene expression, but also by analyzing the expression of microRNAs, small non-coding RNA molecules that negatively control gene expression and protein synthesis. In the present study we performed an integrated analysis of genome-wide mRNA and microRNA (miR) expression profiles to characterize the molecular events involved in the step-by-step progression (preneoplastic nodules-adenoma-early HCC-advanced HCC) of hepatocellular carcinoma (HCC) in the rat Resistant-Hepatocyte (R-H) model. Interestingly, while analysis of the transcriptome clustered together preneoplastic lesions and advanced HCC, suggesting that the majority of the genes dysregulated in HCC are already aberrantly expressed in early lesions, miRNome analysis did not co-cluster the two populations but, very interestingly, stratified the lesions according to their stage of progression to HCC. The results also unveiled specific genes/miRs, altered in the very early steps of the carcinogenic process, in the transition from adenoma to early HCC or in the progression to advanced HCC. By assessing the correlation between the expression of each miRNA and its targets, we determined that distinct pathways are aberrantly activated in different stages of the carcinogenic process. This integrated approach was also able to identify molecular events discriminating the preneoplastic lesions that will progress to HCC from those that spontaneously regress. Finally, 110 orthologous genes were almost super imposable between rat and human HCC signatures, supporting the value of the R-H model in recapitulating human liver cancer. Conclusions: This systematic analysis deciphered the molecular phenotypes of the several steps involved in the onset and progression of HCC and investigated their variations at mRNA and miR levels. In view of the striking similarity between mRNA and miRs commonly dysregulated in rat and human HCC, our results provide a valuable source for future studies and highlight promising genes, miRNAs, pathways and processes which may be useful for diagnostic or therapeutic applications.
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Pieri, Giulia <1981&gt. "L'ospedale di comunità nella regione Emilia-Romagna: modelli organizzativi e valutazione della qualità dell'assistenza." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amsdottorato.unibo.it/7368/1/PIERI_GIULIA_tesi.pdf.

Full text
Abstract:
L’attuale frammentazione dei percorsi assistenziali rivolti ai pazienti anziani con multimorbosità e fragili, non garantisce cure efficaci, efficienti né soddisfazione dei pazienti e delle loro famiglie. Si stanno sviluppando a livello internazionale modelli di organizzazione dei servizi di “cure intermedie”, per rispondere ai bisogni emergenti rappresentati da invecchiamento, aumento di patologie croniche, multimorbosità e fragilità, per evitare ospedalizzazioni inappropriate e ritardare l’istituzionalizzazione di lungo periodo. Coerentemente con le indicazioni normative nazionali, la Regione Emilia-Romagna (RER) ha intrapreso un percorso di ridefinizione dei servizi territoriali e della rete ospedaliera con l’obiettivo di garantire la continuità delle cure e l’integrazione ospedale-territorio, in particolare per le persone con patologia cronica, potenziando i servizi assistenziali di cure intermedie e attivando strutture residenziali intermedie territoriali (Ospedali di Comunità). Il progetto di ricerca aveva l’obiettivo di definire, attraverso l’individuazione di specifici indicatori, una modalità strutturata per il monitoraggio dell’assistenza fornita ai pazienti che vengono presi in carico negli Ospedali di Comunità dal punto di vista clinico, organizzativo e del paziente. Il modello organizzativo è stato studiato confrontando tre Ospedali di Comunità della Regione Emilia-Romagna. Gli indicatori individuati sono quindi stati analizzati per descrivere la coorte di pazienti dimessa dall’Ospedale di Comunità di Castel San Pietro Terme (Ausl Imola). L’analisi condotta, con l’identificazione di sottotipi caratteristici di pazienti che accedono all’Ospedale di Comunità può costituire un valido supporto conoscitivo nel processo di miglioramento dei percorsi clinico-assistenziali. La descrizione dei percorsi di cura seguiti dai pazienti presi in carico negli Ospedali di Comunità, di cui l’analisi presentata rappresenta un primo step, può infatti contribuire a meglio definire le strategie organizzative dell’assistenza ospedaliera e territoriale, sanitaria e socio-assistenziale per potenziare quindi la capacità di risposta ai bisogni dei pazienti.
The fragmentation of services for elderly with multimorbidity and frailty does guarantee neither effective and efficient care, nor the satisfaction of patients and their families. At international level, for decades, organizational models for “intermediate care” have been developing, as solution to emerging problems (aging, chronic disease, multiborbidity and frailty), to avoide inappropriate hospital admission and to delay long-term care. Consistent with national documents, Emilia-Romagna Region has been redefining community services and the acute hospital network with the aim of ensuring continuity of care and integration between hospital and community services, especially for people with chronic diseases, developing intermediate care and activating bed-based intermediate care services (Community Hospitals). The research project aimed to define – through the identification and analysis of specific indicators – a structured method for monitoring health care provided to patients in Community Hospitals in terms of clinical, organizational and patient perspective. The organizational model has been examined comparing three Community Hospital of Emilia-Romagna Region. Indicators have been analyzed to describe patients discharged from the Community Hospital of Castel San Pietro Terme (Imola Local Health Authority). The structured analysis and the identification of emerging clusters of patients admitted in Community Hospital, could provide important input for the best planning of integrated care pathways for patients. The description of clinical pathway of patients admitted in Community Hospitals may help to better define organizational strategies for both acute and community care, both health and social assistance, to enhance responses to patients' needs.
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Pieri, Giulia <1981&gt. "L'ospedale di comunità nella regione Emilia-Romagna: modelli organizzativi e valutazione della qualità dell'assistenza." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amsdottorato.unibo.it/7368/.

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Abstract:
L’attuale frammentazione dei percorsi assistenziali rivolti ai pazienti anziani con multimorbosità e fragili, non garantisce cure efficaci, efficienti né soddisfazione dei pazienti e delle loro famiglie. Si stanno sviluppando a livello internazionale modelli di organizzazione dei servizi di “cure intermedie”, per rispondere ai bisogni emergenti rappresentati da invecchiamento, aumento di patologie croniche, multimorbosità e fragilità, per evitare ospedalizzazioni inappropriate e ritardare l’istituzionalizzazione di lungo periodo. Coerentemente con le indicazioni normative nazionali, la Regione Emilia-Romagna (RER) ha intrapreso un percorso di ridefinizione dei servizi territoriali e della rete ospedaliera con l’obiettivo di garantire la continuità delle cure e l’integrazione ospedale-territorio, in particolare per le persone con patologia cronica, potenziando i servizi assistenziali di cure intermedie e attivando strutture residenziali intermedie territoriali (Ospedali di Comunità). Il progetto di ricerca aveva l’obiettivo di definire, attraverso l’individuazione di specifici indicatori, una modalità strutturata per il monitoraggio dell’assistenza fornita ai pazienti che vengono presi in carico negli Ospedali di Comunità dal punto di vista clinico, organizzativo e del paziente. Il modello organizzativo è stato studiato confrontando tre Ospedali di Comunità della Regione Emilia-Romagna. Gli indicatori individuati sono quindi stati analizzati per descrivere la coorte di pazienti dimessa dall’Ospedale di Comunità di Castel San Pietro Terme (Ausl Imola). L’analisi condotta, con l’identificazione di sottotipi caratteristici di pazienti che accedono all’Ospedale di Comunità può costituire un valido supporto conoscitivo nel processo di miglioramento dei percorsi clinico-assistenziali. La descrizione dei percorsi di cura seguiti dai pazienti presi in carico negli Ospedali di Comunità, di cui l’analisi presentata rappresenta un primo step, può infatti contribuire a meglio definire le strategie organizzative dell’assistenza ospedaliera e territoriale, sanitaria e socio-assistenziale per potenziare quindi la capacità di risposta ai bisogni dei pazienti.
The fragmentation of services for elderly with multimorbidity and frailty does guarantee neither effective and efficient care, nor the satisfaction of patients and their families. At international level, for decades, organizational models for “intermediate care” have been developing, as solution to emerging problems (aging, chronic disease, multiborbidity and frailty), to avoide inappropriate hospital admission and to delay long-term care. Consistent with national documents, Emilia-Romagna Region has been redefining community services and the acute hospital network with the aim of ensuring continuity of care and integration between hospital and community services, especially for people with chronic diseases, developing intermediate care and activating bed-based intermediate care services (Community Hospitals). The research project aimed to define – through the identification and analysis of specific indicators – a structured method for monitoring health care provided to patients in Community Hospitals in terms of clinical, organizational and patient perspective. The organizational model has been examined comparing three Community Hospital of Emilia-Romagna Region. Indicators have been analyzed to describe patients discharged from the Community Hospital of Castel San Pietro Terme (Imola Local Health Authority). The structured analysis and the identification of emerging clusters of patients admitted in Community Hospital, could provide important input for the best planning of integrated care pathways for patients. The description of clinical pathway of patients admitted in Community Hospitals may help to better define organizational strategies for both acute and community care, both health and social assistance, to enhance responses to patients' needs.
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POPOLIZIO, MARA SILVIA. "Modelli di conciliazione cura - lavoro e strumenti delle policy - locali: un'analisi comparativa Milano - Lione." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2014. http://hdl.handle.net/10281/50465.

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Abstract:
Oggetto del lavoro di tesi sono le politiche di conciliazione. Questo progetto si pone l’obiettivo di individuare e testare i principali modelli idealtipici di conciliazione all’interno di due contesti urbani, Milano e Lione, attraverso l’analisi della regolazione degli strumenti.La prossimità di ciascuno strumento concretamente implementato rispetto ai modelli identificati in sede teorica è stata misurata attraverso la Qualitative Comparative Analysis nella variante fuzzy set. I risultati della ricerca, oltre che fornire riscontri empirici sull’effettiva esistenza dei modelli, metteranno in luce quali siano i paradigmi dominanti all’interno delle due città, evidenziando rapporti di tensione e affinità tra i vari strumenti analizzati e tra le diverse regolazioni dei medesimi dispositivi nei due differenti contesti.
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D'AURIZIO, GIULIA. "Modelli di Task Switching nella valutazione della funzionalità esecutiva. Studi sperimentali condotti sulla popolazione generale e in individui con Malattia di Huntington." Doctoral thesis, Università degli Studi dell'Aquila, 2021. http://hdl.handle.net/11697/169733.

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Abstract:
Comprendere il comportamento umano rappresenta una delle maggiori sfide a cui è chiamato chi si occupa di Scienze Psicologiche e di Neuroscienze. I processi cognitivi rappresentano gli strumenti con cui parcellizziamo l’ambiente e processiamo le informazioni trasducendole in comportamenti complessi. Una parte cardine in tale processo viene mediato dalle Funzioni Esecutive (FE): processi cognitivi di ordine superiore che in modo top down modulano la corretta esecuzione di processi cognitivi sottostanti. Risultano suscettibili agli insulti derivanti da patologie neurodegenerative e da modificazioni anatomo-funzionali che caratterizzano lo sviluppo cognitivo. Comprendere come possano precocemente alterarsi in alcune patologie significherebbe rintracciare i prodromi di una più generale alterazione della funzionalità cognitiva. Partendo da tali considerazioni, il presente progetto di Dottorato ha avuto come principali obiettivi: 1 Valutare lo switching attentivo (SA) in giocatori di pallavolo, soggetti con Malattia di Huntington (MH), pazienti con cefalea. 2 Valutare come la valenza di un set di stimoli emotigeni possa modulare lo SA in un campione di bambini della Scuola Primaria. Abbiamo, quindi, condotto i seguenti studi: 1a Considerando l’importanza che le FE rivestono nell’attività agonistica sportiva abbiamo indagato le abilità di TS in giocatori professionisti di pallavolo. Ponendoci come obiettivo la comprensione della possibile relazione tra il ruolo svolto e le abilità esecutive necessarie al ruolo stesso, abbiamo selezionato gli atleti sulla base delle specifiche competenze di gioco, rispettivamente Strikers (S), Defenders (D) e Mixed (M). L’analisi dei dati ci ha permesso di concludere che ogni ruolo è definito da specifiche abilità esecutive, mostrando come gli S impieghino un minor tempo per rispondere agli stimoli provenienti dall’ambiente esterno, rispetto agli altri due gruppi sperimentali per i quali era necessario un tempo maggiore per il processing dell’informazione. Tali dati forniscono un contributo all’implementazione di strumenti che coadiuvino i selezionatori nella fase di recruitment, alla comprensione dei meccanismi esecutivi necessari alla formazione dell’atleta e all’identificazione del suo ruolo all’interno della squadra. 1b Collaborando con l’Huntington and Rare Diseases Unit-IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza Hospital e CSS-Mendel, Roma abbiamo indagato le abilità di TS in soggetti in stadi pre-sintomatici della MH. Il confronto tra i due gruppi e con soggetti di controllo ha permesso l’individuazione di uno specifico e precoce executive impairment che rifletterebbe la progressione della malattia. Tale risultato confermerebbe come i protocolli di TS siano efficacemente sensibili all’individuazione precoce di deficit dell’attenzione. 1c Collaborando con il Policlinico Universitario Campus Bio-Medico, Roma, UOC di Neurologia ci siamo chiesti se il TS potesse rintracciare in pazienti con cefalea episodica ad alta e bassa frequenza e cronica un’alterazione dei processi di controllo esecutivo. Il confronto tra i tre gruppi e il gruppo di controllo ha evidenziato come nei primi esista un peggioramento della performance esecutiva e come siano i pazienti con cefalea cronica e ad alta frequenza a riportare un incremento dello switch cost e dei tempi di riposta. 2a Collaborando con le Scuole Primarie abbiamo indagato gli effetti che i processi di elaborazione della valenza di stimoli emotigeni possono avere sui processi di ancoraggio/disancoraggio dell’attenzione mediante la somministrazione di TS emozionale. I risultati mettono in evidenza come stimoli emotivamente connotati modulino l’abilità di TS e come il protocollo sia sensibile alla misurazione di tale abilità cognitiva durante lo sviluppo.
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Marsura, Stefania. "Le figure femmnili nella Gallia romana : esportazione di un modello culturale : (II sec. A.C.-IV sec. D.C.)." Thesis, Lyon 2, 2010. http://www.theses.fr/2010LYO20046.

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Abstract:
Cette étude a permis d’analyser un aspect de la condition féminine en Gaule, en partant du présupposé qu'il y ait eu des réalités différentes, unifiées par l’appartenance à une «couche sociale» complexe, divisée à l'intérieur, mais réglé par des lois universellement admises. Non seulement les femmes, mais les hommes également ont cherchés une intégration avec la culture romaine, condition nécessaire pour maintenir leurs privilèges et pour en acquérir de nouveaux. Cette recherche a identifié, dans la mesure du possible, le rôle joué par les femmes dans chaque couche sociale, en se référant plus particulièrement à leur perception du monde romain. Les femmes qui ont habité dans la Gaule, étaient étrangers aux mores romains, et ont été considérées par les romains comme l'antithèse du modèle romain de la pia et pudica matrona. Dans les représentations de elles mêmes, les femmes barbares se représentaient comme des romaines, en suivant les stéréotypes qui on retrouve dans tout l’Empire. Nous avons donc vérifier de quelle manière les provinciales se sont adaptées au modèle romain de la lanifica, c’est à dire la summa des stéréotypes qui voyait la femme comme un annexe du mari, et comme, au contraire, elles en ont refusé quelques aspects, mais aussi de quelle manière un tel modèle culturel a pu s'introduire dans une province, par quelles voies, pour quelles raisons historiques et culturelles, et comme il ait été accepté ou refusé par quelques régions de la Gaule. Notre tentative a donc été celui de tracer le rôle joué par les femmes dans une région qui faisait partie de l'Empire, et que elle en était pour ceci influencée, mais que elle a présenté également des particularités régionales non négligeables
This research has tried to analyse an aspect of the female condition in Gauls, based on the assumption that there were different realities, unified anyway by a complex class system that was itself divided and settled by laws universally accepted. Not only the women but also the men looked for integration with the Roman culture, the necessary condition for the provincials to maintain their privileges and to acquire new ones. This study identified the role played by the women in every sector of the society, with a particular attention to their perception of the Roman world they were living in. These women were obviously unfamiliar to the Roman mores and were considered by the Roman themselves as the antithesis of the model of pia et pudica matrona. In their own representations, the barbaric women appeared as Romains, following the stereotypes common in all the Empire. This research has also tried to verify how the provincials adapted themselves to the Roman model of the lanifica, the summa of the stereotypes, or, on the contrary, they refused some aspects of it; but also analysed how such a cultural model got into a province, the ways used to diffuse it, the historical and cultural reasons, and how it was accepted or refused by some regions of the Gauls.This work is an attempt to draw the role played by the women in a province that was a part of the Roman Republic and Empire, and was influenced by it, but also had significant regional peculiarities
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Cavallari, Giuseppe <1972&gt. "Capacità immunomodulatoria delle cellule staminali mesenchimali in un modello di trapianto d'organo in vivo." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/1130/1/Tesi_Cavallari_Giuseppe.pdf.

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Cavallari, Giuseppe <1972&gt. "Capacità immunomodulatoria delle cellule staminali mesenchimali in un modello di trapianto d'organo in vivo." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/1130/.

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Pievo, R. "Studi di reattività dell'enzima tirosinasi e dei suoi sistemi modello." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2007. http://hdl.handle.net/2434/67027.

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DELPIAZZO, ELISA. "La partecipazione del Mozambico al SADC. Un processo di liberalizzazione attraverso diversi modelli e diverse chiusure." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2011. http://hdl.handle.net/10280/1109.

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Abstract:
La scelta del modeller riguardo alla chiusura del modello CGE influenza i suoi risultati finali e le sue prescrizioni di policy. In questa tesi, lo scopo è l’analisi e l’identificazione del problema, sia attraverso una discussione teorica che un’ applicazione pratica. Dall’articolo del 1963 di Amartya Sen in poi, la letteratura ha presentato vari articoli sull’argomento. Attualmente, il problema delle chiusure del modello non appare più centrale nel dibattito. Dopo una breve introduzione su cosa siano i CGE, il loro sviluppo e la loro struttura, è presentata una serie di esemplificative maquette con lo scopo di introdurre al concetto di chiusura, come essa influenzi i risultati e come questa scelta del modeller sia intimamente connessa ai fondamenti macroeconomici del sistema. Dopo la teoria, ci si sposta nel mondo reale analizzando con differenti modelli (Neoclassico, “Bastardo Keynesiano”, Strutturalista/Post- Keynesiano) e diverse chiusure per gli aggregati macroeconomici (risparmi privati, pubblici, e stranieri) l’impatto dell’accordo regionale SADC sull’economia mozambicana. I modelli CGE per il Mozambico sono calibrati su una SAM del 2003 e sono svolti con l’ausilio di GAMS/MPSGE. I risultati dimostrano che la chiusura influenza i risultati stessi del modello per cui ognuno presenta una serie di raccomandazioni politiche per l’applicazione dell’accordo SADC.
Modellers’ choice on closure rules affects a CGE model results and consequently its policy prescriptions. In this thesis, the aim is to detect and assess this issue, both through a theoretical discussion and an empirical application. Starting from Amartya Sen’s 1963 paper, literature presents many contributions on this topic. Currently, the closure rule problem is not central in the CGE debate. After a brief introduction on CGEs, their development and their structure, a series of simple maquette is presented. They have the exemplary role of introducing the concept of closures, explain how they affect final outcomes and how this modeller’s choice is strictly connected to the macroeconomic foundation of the economic system. After theory, we move into the real World analyzing through different models (Neoclassical, “Bastard Keynesian”, and Structuralist/ Post- Keynesian), and through different closure rules for macro- aggregates (private, public and foreign savings) the impact of the Regional Trade Agreement of SADC with respect to the Mozambican economy. The Mozambican CGE models are calibrated on a 2003 Social Accounting Matrix (SAM) and they are performed using GAMS/ MPSGE. Outcomes show that closure rules affect them and each model presents a set of policy prescription to implement the SADC agreement.
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DELPIAZZO, ELISA. "La partecipazione del Mozambico al SADC. Un processo di liberalizzazione attraverso diversi modelli e diverse chiusure." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2011. http://hdl.handle.net/10280/1109.

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Abstract:
La scelta del modeller riguardo alla chiusura del modello CGE influenza i suoi risultati finali e le sue prescrizioni di policy. In questa tesi, lo scopo è l’analisi e l’identificazione del problema, sia attraverso una discussione teorica che un’ applicazione pratica. Dall’articolo del 1963 di Amartya Sen in poi, la letteratura ha presentato vari articoli sull’argomento. Attualmente, il problema delle chiusure del modello non appare più centrale nel dibattito. Dopo una breve introduzione su cosa siano i CGE, il loro sviluppo e la loro struttura, è presentata una serie di esemplificative maquette con lo scopo di introdurre al concetto di chiusura, come essa influenzi i risultati e come questa scelta del modeller sia intimamente connessa ai fondamenti macroeconomici del sistema. Dopo la teoria, ci si sposta nel mondo reale analizzando con differenti modelli (Neoclassico, “Bastardo Keynesiano”, Strutturalista/Post- Keynesiano) e diverse chiusure per gli aggregati macroeconomici (risparmi privati, pubblici, e stranieri) l’impatto dell’accordo regionale SADC sull’economia mozambicana. I modelli CGE per il Mozambico sono calibrati su una SAM del 2003 e sono svolti con l’ausilio di GAMS/MPSGE. I risultati dimostrano che la chiusura influenza i risultati stessi del modello per cui ognuno presenta una serie di raccomandazioni politiche per l’applicazione dell’accordo SADC.
Modellers’ choice on closure rules affects a CGE model results and consequently its policy prescriptions. In this thesis, the aim is to detect and assess this issue, both through a theoretical discussion and an empirical application. Starting from Amartya Sen’s 1963 paper, literature presents many contributions on this topic. Currently, the closure rule problem is not central in the CGE debate. After a brief introduction on CGEs, their development and their structure, a series of simple maquette is presented. They have the exemplary role of introducing the concept of closures, explain how they affect final outcomes and how this modeller’s choice is strictly connected to the macroeconomic foundation of the economic system. After theory, we move into the real World analyzing through different models (Neoclassical, “Bastard Keynesian”, and Structuralist/ Post- Keynesian), and through different closure rules for macro- aggregates (private, public and foreign savings) the impact of the Regional Trade Agreement of SADC with respect to the Mozambican economy. The Mozambican CGE models are calibrated on a 2003 Social Accounting Matrix (SAM) and they are performed using GAMS/ MPSGE. Outcomes show that closure rules affect them and each model presents a set of policy prescription to implement the SADC agreement.
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Dazzo, Emanuela. "Analisi di parametri della proliferazione e del differenziamento cellulare in due modelli post-infiammatori: Metaplasia di Barrett e Rigenerazione muscolare." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2009. http://hdl.handle.net/11577/3426475.

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Abstract:
CHAPTER A: CENTROSOMAL ABERRATION ANALYSIS IN A SURGICAL ESOPHAGITIS AND ESOPHAGEAL ADENOCARCINOMA ANIMAL MODEL AND IN VITRO MODEL The centrosom is the MTOC (microtubule organizing center) and is the main centre of microtubules organization. Centrosomal aberrations (CeAb), numerical and structural, have been identified in various diseases, but are mainly found in an increasing number of cancers. The CeAbs identified in various types of cancer have been identified as a potential cause of the loss of cell and tissue and as a possible source of instability (nucleation and disruption in the organization of microtubules, incorrect segregation of chromosomes resulting in aneuploidy). More recently, CeAb were found in different carcinomas in situ, making assume that these changes are also involved in tumorigenesis. My work is part of a project that involved the search for aberrations in centrosomali samples bioptici human esophageal adenocarcinoma arising on Barrett's metaplasia. Through this study it was demonstrated the presence of aberrations centrosomali in about 80% of patients and that such aberrations were very prominent and extended throughout the fabric metaplastico in 50% of cases. In light of these results were developed two experimental models, an animal model of Barrett's esophagus and a crop of primary esophageal epithelial cells. The goal was to use both models for the analysis of aberrations centrosomali so you can follow the evolution in time along the tumor progression in first and second after the treatment with two bile salts. CHAPTER B: USE OF MURINE MACROPHAGE CONDITIONED MEDIUM TO SELECT A MULTIPOTENT CELLS SUBPOPULATION AND ITS EFFECTS ON THEIR DIFFERENTIAL AND MUSCLE REGENERATION. The inflammatory processes caused by injury, disease or strenuous exercise play a key role during muscle regeneration. Many of the signals issued during these processes are exchanged between macrophages and muscle precursors, but their role is still unknown. Skeletal muscle regeneration relies onto satellite cells, a population of muscle precursors. Inflammation also plays a determinant role in the process, as upon injuring macrophages are attracted by the damaged myofibers and the activated satellite cells and act as key elements of dynamic muscle supportive stroma. Yet, it is not kwon how macrophages interact with the more profound stem cells of the satellite cell niche. This work showed that in the presence of a murine macrophage conditioned medium (mMCM) a subpopulation of stem-like cells could be selected and expanded from adult rat muscle. These cells were small, round, poorly adhesive, slow-growing and showed mesenchimal differentiation plasticity. Experiments with satellite cells mechanically isolated from suspensions of single myofibers also showed that mMCM inhibited their mesenchimal potential towards adipogenesis. In vivo, intramuscolar administrations of concentrated mMCM in a rat model of extensive surgical ablation dramatically improved muscle regeneration. Altogether, these findings suggest that macrophagic factors could be of great help in developing therapeutic protocols with myogenic stem cells.
Capitolo A Il centrosoma è anche detto MTOC (microtubule organizing center), in quanto è il principale centro di organizzazione dei microtubuli. Aberrazioni centrosomali (CeAb), numeriche e strutturali, sono state individuate in diverse patologie, ma soprattutto sono riscontrate in un numero sempre maggiore di tumori. Le CeAb individuate nei diversi tipi di tumore sono state indicate come potenziale causa della perdita dell’architettura cellulare e tissutale e come possibile fonte di instabilità genetica (disfunzione nella nucleazione e organizzazione dei microtubuli, errata segregazione dei cromosomi con conseguente aneuploidia). Più recentemente, CeAb sono state riscontrate in diversi carcinomi in situ, facendo ipotizzare che tali alterazioni siano coinvolte anche nella tumorigenesi. Il mio lavoro si inserisce in un progetto che prevedeva la ricerca di aberrazioni centrosomali in campioni bioptici umani di adenocarcinoma esofageo insorto su metaplasia di Barrett. Mediante questo studio è stato possibile dimostrare la presenza di aberrazioni centrosomali in circa l’80% dei pazienti e che tali aberrazioni sono risultate molto prominenti ed estese in tutto il tessuto metaplastico nel 50% dei casi. Alla luce di questi risultati, quindi, sono stati messi a punto due modelli sperimentali, un modello animale di Esofago di Barrett e uno di colture primarie di cellule epiteliali esofagee. L’obiettivo è stato quello di utilizzare entrambi i modelli per le analisi di aberrazioni centrosomali in modo da poterne seguirne temporalmente l’evoluzione lungo la progressione tumorale nel primo caso e nel secondo da verificare se in seguito al trattamento con due Sali biliari nelle cellule epiteliali si generano aberrazioni centrosomali, in particolare rappresentate da aggregati di tubulina. CAPITOLO B: CAPACITA’ DEL MEDIUM CONDIZIONATO DA MACROFAGI MURINI DI SELEZIONARE UNA SOTTOPOPOLAZIONE DI CELLULE MULTIPOTENTI E SUOI EFFETTI SUL LORO DIFFERENZIAMENTO E SULLA RIGENERAZIONE MUSCOLARE. I processi infiammatori dovuti ad un trauma o ad una malattia muscolare o ad un importante sforzo fisico giocano un ruolo chiave nella rigenerazione muscolare. Molti dei segnali rilasciati durante questi processi vengono scambiati tra macrofagi e precursori miogenici, ma il loro ruolo è ancora poco conosciuto. La rigenerazione del muscolo scheletrico dipende dalle cellule satelliti, una popolazione di precursori miogenici. L’infiammazione gioca un ruolo determinante in questo processo, in seguito al danno i macrofagi sono attratti dalle miofibre danneggiate e la cellule satelliti vengano attivate. Non è ancora noto come i macrofagi interagiscano con le cellule staminali più profonde localizzate nelle nicchie delle cellule satellite. In questo lavoro è stato visto che in presenza di un medium condizionato da macrofagi murini (mMCM) una sottopopolazione di cellule multipotenti stem-like potrebbe essere selezionata ed espansa da muscolo di ratto adulto. Queste cellule sono piccole, rotonde, poco adesive, crescono lentamente e mostrano una plasticità di differenziamento mesenchimale. Esperimenti con cellule satelliti, isolate meccanicamente da sospensione di singole miofibre hanno mostrato che l’mMCM inibisce il loro potenziale mesenchimale verso l’adipogenesi. In vivo la somministrazione di mMCM concentrato in un modello di ratto in cui è stata praticata un’estesa ablazione chirurgica migliora enormemente la rigenerazione muscolare. Tutti questi risultati suggeriscono che i fattori macrofagici potrebbero essere di grande aiuto nello sviluppare protocolli terapeutici con cellule staminali miogeniche.
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Baldazzi, Michele. "Modello dinamico di un motore tubolare sincrono a magneti permanenti." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Abstract:
L’attività di tesi ha riguardato la definizione di un modello dinamico per la rappresentazione del motore tubolare trifase sincrono a magneti permanenti che, in prima approssimazione, è solitamente considerato analogo a quello delle macchine rotanti. Il suo ottenimento è stato raggiunto partendo da un modello matematico per un motore tubolare trifase a magneti permanenti generico. Successivamente, mediante l’utilizzo di FEMM, è stato possibile, con opportune simulazioni, caratterizzare il comportamento elettromagnetico di una macchina tubolare specifica e realistica, realizzata con opportuni script Lua. Sono stati poi ricavati i dati e gli andamenti riguardanti i flussi concatenati e i coefficienti di auto e mutua induzione in funzione della posizione dello slider, che rappresentavano le nostre incognite all’interno del modello generale. Una volta elaborati i dati con file Excel e opportune funzioni in Matlab si è potuto semplificare il modello matematico riadattandolo successivamente anche per il caso del controllo con tecnica ad orientamento di campo. Inoltre è stata verificata la validità del modello anche per la macchina sincrona circolare trifase a magneti permanenti isotropa ed anisotropa. Con quest’ultime è stato poi possibile effettuare un confronto mettendo in luce le differenze nella rappresentazione della macchina tubolare trifase sincrona a magneti permanenti con il nuovo modello specifico rispetto a quello per le macchine rotanti, mostrando la presenza di termini incrociati di disturbo. In conclusione il modello ottenuto garantisce la possibilità di rappresentare in maniera precisa il nostro motore tubolare specifico garantendo notevoli vantaggi nel caso del controllo dell’azionamento dando la possibilità di compensare i termini di disturbo riscontrati rispetto all’utilizzo del modello per macchine rotanti.
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RICOTTA, Calogero Antonio Carmelo. "Modificazioni dell’emodinamica splancnica dopo somministrazione endovenosa di terlipressina in associazione ad infusione di octreotide nel suino." Doctoral thesis, Università degli Studi di Palermo, 2014. http://hdl.handle.net/10447/90844.

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Abstract:
L’obiettivo di questo studio è valutare gli effetti sull’emodinamica splancnica dopo la somministrazione di terlipressina in associazione all’infusione endovenosa di octeotride. La terlipressina trova impiego clinico nella terapia selettiva delle emorragie da varici esofagee, principale complicanza dell’ipertensione portale, senza provocare alterazioni della dinamica emocoagulativa. L’uso dell’octreotide è ben conosciuto come valida terapia per emorragia delle varici in pazienti cirrotici attraverso la riduzione della pressione portale e il flusso sanguigno portocollaterale. Lo scopo del presente studio è valutare gli effetti dell’associazione farmacologica di terlipressina e octreotide nell’emodinamica epatica, attenzionando l’interazione tra il flusso portale e quello arterioso epatico nel maiale.
The objective of this study was to evaluate the effects of splanchnic hemodynamics after administration of terlipressin in combination intravenous infusion of octreotide. Terlipressin is used clinically in the treatment of selective variceal bleeding, the main complication of portal hypertension, without causing any of the dynamics emocoagulativa. The use of octreotide is well known as an effective therapy for variceal bleeding in cirrhotic patients by reducing portal pressure and blood flow portocollaterale. The purpose of this study was to evaluate the pharmacological effects of the association of terlipressin and octreotide in hemodynamics of the liver, with particular attention to the interaction between the hepatic arterial and portal flow in the pig.
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SARGENTONI, GIADA. "Affido, accoglienza ed educazione in Associazione Cometa: origine e sviluppo di un modello." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2016. http://hdl.handle.net/10446/61924.

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Cantu', A. P. "UN MODELLO DI RETE PER LA GESTIONE INTEGRATA DELLA PATOLOGIA DIABETICA." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2014. http://hdl.handle.net/2434/232589.

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Abstract:
A network care model for the management of diabetic patients A feasibility study (approved for funding by the Italian Ministry of Health) has been designed to evaluate an innovative care model for diabetes, based on the Outpatient Day Service (ODS), in term of quality of healthcare, compliance, social and health costs and patient's quality of life and satisfaction. We enrolled eight Diabetes Unit of major regional hospitals. ODS has been defined as an innovative health care modality, which is part of the specialist ambulatory service operating at the territorial level and is aimed at the management of clinical conditions. It requires numerous, multidisciplinary and often complex laboratory and instrumental procedures as defined by a specific diagnostic and therapeutic path centred on the clinical problem, rather than on the individual procedure. ODS includes a basic package and packages for micro and macro vascular chronic complications. It has been investigated the feasibility to insert a "Clinical Pathway" for diabetic patients into the Local Health Authority database SISS (Sistema Informativo Socio Sanitario, Health and Social Informative System), as an Electronic Health Record (EHR) service. The EHR is a virtual healthcare repository that gathers all the citizen's information and clinical documents produced by doctors and health professionals, making them available even when they are produced in different institutes. The Clinical Pathway has been organized as a "virtual folder". The term "folder" expresses the concept of a binder issued to the patient for the specific pathology (in this case diabetes), used to gather structured documents; the term "virtual" describes that the folder filling is shared amongst the different actors that collaborate on the pathway. The clinical pathway implementation is essentially made as a clinical documents collection that belongs to the same subject. Additionally aim of the study is to evaluate whether sharing of a minimum data set across the levels of care can improve the integration between primary and secondary care. Structure indicators, Process indicators, Outcomes, Therapy indicators, Costs, Quality of life and patient satisfaction have been created. A preliminary analysis of the database has been carried out for evaluate data quality and the effective possibility of obtain the indicators. Project help the systematic management of diabetic patients by General Practitioner (primary care) and hospital diabetes facilities and improve integration between first and second care levels.
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LA, TORRE ANGELA. "Studi molecolari del processo di germinazione in Clostridium sporogenes, modello non-patogeno di Clostridium botulinum." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2016. http://hdl.handle.net/10280/10793.

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Abstract:
Quando le condizioni sono sfavorevoli alla crescita, membri dei generi Bacillus e Clostridia (incluso Clostridium botulinum, l’agente eziologico del botulismo) formano endospore, forme cellulari estremamente resistenti, metabolicamente dormienti e difficili da distruggere. Tuttavia, le spore attraverso il processo di germinazione, riattivano il ciclo vegetativo non appena le condizioni tornano favorevoli. Questa capacità di “riattivazione” delle spore è causa di “food spoilage” e di intossicazioni alimentari. Considerando che le specie Clostridium botulinum e Clostridium sporogenes sono filogeneticamente correlate, in questo lavoro, il ceppo Clostridium sporogenes UC9000, isolato da latte crudo, è stato utilizzato come modello non-patogeno di Clostridium botulinum per studiare la germinazione. Studi fisiologici hanno rivelato che le spore del ceppo UC9000 germinano in presenza di L-alanina/ L-cisteina in combinazione con L-lattato, mentre un analisi in silico ha permesso di identificare omologhi dei recettori coinvolti nella risposta all’L-alanina in Bacillus. Attraverso l’analisi del genoma sono stati identificati gli enzimi SleB, CwlJ e SleL, responsabili della degradazione del cortex. CwlJ è stato localizzato nel coat della spora grazie ad uno studio di proteomica, è stato espresso in forma solubile in E. coli ed un test di attività in vitro ha evidenziato la sua capacità di indurre la germinazione di spore “decoated”
When environmental conditions are unfavorable to the growth, Bacillus and Clostridium bacteria (including Clostridium botulinum, the causative agent of foodborne botulism) form endospores, metabolically dormant cell types resistant to several adverse conditions and difficult to kill. However, under suitable conditions, spores resume the vegetative life by triggering the germination process. Thus, spores are dangerous agents of human foodborne disease and food spoilage. In this work, the strain Clostridium sporogenes UC9000, isolated from raw milk, was used like not-pathogenic model of Clostridium botulinum to better understand the mechanisms underpinning the Clostridium germination. Clostridium sporogenes is a species phylogenetically related to Clostridium botulinum and often used like its surrogate. Physiological studies revealed that UC9000 spores germinate in presence of L-alanine/L-cysteine in combination with L-lactate, while in silico analyses allowed the identification of homologues of the Bacillus germinant receptors responsive to L-alanine. The genome screening also detected genes coding for SleB, CwlJ and SleL, enzymes participating to the cortex degradation. CwlJ was found resident in the spore coat by performing a proteomic analysis, it was expressed in soluble form in E. coli and an in vitro assay of activity revealed its capability to induce germination when added exogenously to decoated spores
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