Dissertations / Theses on the topic 'Modelli di busine'

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1

Rosado, Ricardo <1997&gt. "LE SOCIETA’ BENEFIT COME MODELLO DI BUSINESS SOSTENIBILE: Profili giuridici e modelli organizzativi." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/21047.

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Abstract:
La crisi del modello di Business tradizionale, legato esclusivamente alla realizzazione di un profitto per i soci dell’impresa a cui tale modello era applicato ha portato all’avvento di un nuovo modo di fare impresa. Un nuovo modello in cui l’obiettivo principale dell’impresa non è esclusivamente quello del profitto ma quello di avere un impatto positivo per tutti i portatori di interesse che gravitano intorno a quell’impresa. Le società Benefit sono una forma societaria nata negli Stati Uniti d’America e riconosciute in Italia a partire dal 2016. Negli ultimi tempi hanno ottenuto un rapida diffusione tant’è che ad oggi in Italia si contano circa mille società Benefit quando, pre-pandemia nel 2019, erano solamente cinquecento. Questo dimostra come il mercato abbia richiesto ed accolto con una sempre maggior sensibilità l’accelerazione sul tema della responsabilità sociale d’impresa. Questo non vuol dire trasformare la propria azienda in una no profit, diventare società benefit infatti significa adottare un modello di business virtuoso, ma pur sempre un modello di business. Quello che cambia è la prospettiva, anche per coloro che sono già sensibili alle tematiche sociali ed ambientali, non più obiettivi di sostenibilità di breve termine ma adottare una visione di lungo periodo rispetto all’impatto positivo che l’azienda può avere sulla comunità. Il processo per trasformare la propria impresa in società benefit inizia con l’inserimento nello statuto di cinque pilastri su cui si fonda l’impegno ad essere benefit: le persone, l’ambiente, la governance, la comunità ed infine i clienti e fornitori. Il protagonista più importante di questo processo è sicuramente la governance; sono infatti gli amministratori che devono essere consapevoli ed allineati rispetto ai principi di etica e alla visione generale inserita nello statuto al fine di mettere in atto buone pratiche volte al benessere delle persone ed a tutelare l’ambiente. Il rispetto ed il conseguimento di questi obiettivi viene misurato attraverso una relazione di impatto che l’impresa deve presentare annualmente in concomitanza con la presentazione del bilancio d’esercizio. A supervisionare su questa relazione e sugli obiettivi sta prendendo sempre più piede la figura del “Responsabile di impatto” nominato all’interno del consiglio di amministrazione e sottoposto alla vigilanza del Garante per la concorrenza. Si vuole quindi introdurre un modello diverso di fare impresa sia per motivi etici, sia per vari motivi di business, in misura sempre maggiore infatti il mercato richiede alle imprese di non essere solamente efficienti ed innovative ma anche responsabili rispetto all’ambiente ed alle comunità in cui esse operano.
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2

Cavicchini, Andrea. "Cloud Computing e Modelli di Business." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amslaurea.unibo.it/2410/.

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3

Dallolio, Valentina. "Open Data: I nuovi modelli di business." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/4503/.

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4

Bottazzo, Anna <1986&gt. "Business Incubator: modelli e traiettorie di sviluppo." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4096.

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Abstract:
Sin dalla prima concezione negli anni Cinquanta, il business incubator si è continuamente evoluto nel tempo, adattando e adeguando i servizi offerti ai bisogni delle imprese incubate. Questa tesi presenta un'indagine sul ruolo del business incubator a supporto delle hardware start-up, all'interno di un contesto economico che sta riscoprendo e rivitalizzando il settore manifatturiero.
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5

Artuso, Giorgio <1987&gt. "Il competitive balance nei modelli di sport business." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2460.

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Abstract:
La tesi si propone di analizzare il competitive balance, vale a dire il grado di equilibrio di una competizione, un elemento essenziale per determinare il grado di attrattività di un determinato sport, essendo esso direttamente in relazione con le aspettative del pubblico riguardo i vincitori di un dato evento o competizione. Se l’esito dell’evento o della competizione sportiva è facilmente prevedibile, la domanda da parte del pubblico e quindi l’attendance saranno - secondo molti studiosi - molto bassi. L’equilibrio competitivo è strettamente correlato dunque, alle aspettative che gli spettatori di un evento sportivo hanno riguardo a chi avrà la meglio nell’evento stesso: in un contesto di perfetto equilibrio, gli spettatori ritengono che tutti i risultati siano egualmente possibili, e quindi ci sia una completa incertezza del risultato finale. Maggiore è l’equilibrio della competizione, maggiore sarà anche l’interesse del pubblico. Maggiore è l’interesse del pubblico, maggiore saranno le conseguenze dal punto di vista mediatico e dagli introiti che possono ricevere le squadre; è dunque una variabile esplicativa fondamentale per la domanda di sport. Come vedremo nei primi due capitoli, le diverse posizioni sul modo di mettere in relazione l’incertezza del risultato con la domanda di sport possono derivare, in una certa misura, dal fatto che la struttura e l’organizzazione delle leghe professionistiche sono piuttosto differenti, specialmente tra USA e Europa. Esistono diversi tipi di meccanismi per far sì che si possa ottenere il miglior equilibrio possibile. La tesi si propone di ricercare questi diversi tipi di meccanismi, come sono applicati, le differenze che esistono tra i vari sport e/o nazioni e cerca di individuare, attraverso due analisi empiriche nei successivi due capitoli, quali sono i migliori strumenti per bilanciare il più possibile un evento.
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6

Baccarin, Marco <1989&gt. "I modelli di business tra teoria e pratica." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6698.

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Abstract:
Questo lavoro si pone l’obiettivo di indagare l’incidenza della teoria e della pratica nella vita e nelle scelte strategiche delle aziende. Nello specifico lo scopo è quello di approfondire il rapporto tra Università e Imprese analizzando le modalità di integrazione e le problematiche che possono rendere questo binomio inefficiente. L’analisi cercherà di dare una rappresentazione fedele della situazione italiana considerandone l’evoluzione storica e rapportandola a realtà estere analoghe. L’argomento della tesi verrà affrontato da un punto di vista sia teorico che pratico con l’obiettivo di rintracciare eventuali discrepanze tra quello che si presume sia la pratica comune quello che effettivamente viene percepito sul campo dagli addetti del settore. La parte teorica è stata strutturata declinando in tre accezioni diverse ma complementari il dualismo teoria/pratica: “Azione vs. Pensiero” “Apprendimento vs. Educazione”, “Exploitation vs Exploration”. La parte pratica è strettamente collegata al lavoro svolto durante il mio periodo di stage, presso il Dipartimento di Management dell’Università, nel quale ho contribuito al progetto di ricerca Innovarea. Questo progetto si è posto l’obiettivo di indagare un certo numero di aziende venete che, nonostante il periodo di crisi, sono cresciute e hanno dimostrato di avere, quindi, un modello di business solido e vincente. Il lavoro si componeva di due parti: un’intervista nella quale comprendere meglio i tratti caratteristici delle aziende del campione da considerare, e la redazione di un report nel quale è stato analizzato nel dettaglio il modello di business proposto. Le aziende del campione sono appartenenti ai più svariati campi: sia aziende di servizi che produttive, di varie dimensioni e collocate in diverse zone del Veneto. L’analisi aggregata di tutti questi report ha permesso di trarre delle conclusioni di ordine pratico in merito al problema teorico posto all’inizio. Si è cercato di capire non solo come le figure che si occupano di strategia nelle aziende si relazionano in merito al paradosso teoria/pratica ma anche quanto profonda e importante viene reputata la connessione con l’Università per la realizzazione di processi di collaborazione creando valore aggiunto in ogni direzione.
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7

Toso, Carlo <1989&gt. "Gli impatti dell’intelligenza artificiale sui modelli di business." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15905.

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Abstract:
Il presente elaborato si propone di svolgere un’analisi sulle dinamiche che hanno portato all'evoluzione dei modelli di business aziendali, ripercorrendo le tappe storiche, focalizzandosi sulla catena del valore e come le singole attività che la compongono sono cambiate nel corso del tempo, cercando di predire le possibili tappe future, facendo un’introduzione ai concetti di A.I., machine learning, algoritmi e analizzando, infine, un progetto innovativo che si propone di rivoluzionare il mercato del turismo attraverso l’implementazione di queste nuove tecnologie. La prima parte, prettamente accademica, fa un’introduzione sull'evoluzione dell’industria fino ai tempi odierni ed accenna alcune tematiche quali il valore, il vantaggio e le strategie competitive. La seconda parte analizza in dettaglio il modello della catena del valore, partendo dalla sua teorizzazione con Porter fino alla catena del valore “virtuale” e possibili evoluzioni. La terza parte si prefigge di fornire una conoscenza generale sulle nuove tecnologie quali intelligenza artificiale, machine learning e algoritmi e come queste, se implementate, permettano di dar vita a nuovi business, evolvendo il concetto di valore. Infine, la quarta parte che analizza il progetto “Holid-AI”, idea imprenditoriale con l’obiettivo di rivoluzionare il mercato del turismo così come concepito fino ai giorni nostri.
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8

Esposito, Gervasio <1990&gt. "Il fenomeno delle aziende piattaforma. La costruzione di nuovi modelli di business." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12092.

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Abstract:
Da qualche anno a questa parte si sente molto parlare di modello di business, un concetto apparentemente semplice nella quale si incastrano elementi che costruiscono e fanno emergere nuovo valore alle imprese. Dietro questa semplicità ci sono diverse basi concettuali da cui partire, che nel corso degli anni si sono sviluppate per creare una definizione di modello di business (o business model), dove però ancora adesso non si ha una designazione ufficiale e precisa. Dall’avvento di internet vediamo una società sempre in continuo sviluppo, tanto che le imprese stanno modificando, e utilizzando un termine più adeguato, evolvendo il loro modello di business sia per entrare nel mercato, sia per sopravviverne, in riferimento a un cambiamento di vera e propria “trasformazione digitale” e ad una “disruptive innovation”. Si assiste ad una decadenza del modello di business lineare, o “chiuso”, di creazione di valore, a favore di un’impostazione dove il valore viene ricavato da risorse esterne, non possedute direttamente, messe a disposizione da e ad una comunità attiva e coinvolta formata da utenti produttori/consumatori interscambiabili di ruolo, che prende il nome di “modello piattaforma”. Un vero e proprio fenomeno che vede aziende quali Amazon, Netflix, Facebook, Google le più grandi protagoniste che non si fermano ad essere solamente piattaforme, ma anche produttrici di contenuti.
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9

Chinellato, Alessia <1993&gt. "L'impatto organizzativo dell'innovazione del modello di business." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/11888.

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Abstract:
L’obiettivo della tesi è quello di capire quale sia l’impatto dell’innovazione del modello di business sulla struttura organizzativa e sulla suddivisione delle attività della catena di valore, definendo se esista una corrispondenza tra quest’ultimi. Tutt’oggi, infatti, la letteratura pone accento sui due piani separatamente, non facendo delle analisi congiunte o delle comparazioni. L’elaborato si propone inizialmente di studiare il modello di business, dando spazio allo studio dello strumento Canvas, per poi analizzarne l’innovazione. La parte centrale si concentra invece sull’impatto dell’innovazione del modello di business a livello organizzativo, presentando i pensieri di alcuni importanti studiosi. Infine il terzo capitolo, cuore della trattazione, è rivolto ad un caso di studio. In quest’ultima parte è stata definita una descrizione dei due modelli di business per metterne in luce l’innovazione; successivamente l’attenzione si è spostata sulla domanda di ricerca, studiando come l’organizzazione si sia evoluta in termini di forma organizzativa e di suddivisione delle attività della catena di valore. Il metodo di studio utilizzato si è basato su interviste e sull’analisi degli organigrammi. Partendo dai risultati ottenuti è stato possibile identificare un Framework teorico che consenta di capire come la forma organizzativa e la suddivisione delle attività siano conseguenti alle scelte strategiche e soggette pertanto a continue modifiche.
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10

Panieri, Alessandro <1994&gt. "L’auto elettrica: un modello di business sostenibile?" Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13264.

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Abstract:
La tesi tratta della rivoluzione che nel giro di pochi anni promette di consolidarsi come un deciso punto di svolta verso una mobilità più smart e rispettosa dell’ambiente: l’elettrificazione. L’elaborato si sviluppa lungo un percorso logico che inizia con una panoramica sulla situazione del mercato automobilistico globale e sulla crescita che sta investendo l’elettrico proseguendo con un breve ma completo excursus sull’evoluzione dello stato dell’arte sul tema e un altro sulla tematica legislativa, ponendo un forte accento sulla normativa a livello europeo. In secondo luogo, l’elaborato tratterà della profilazione del target principale a cui la mobilità elettrica si rivolge, analizzando inoltre la percezione che la popolazione ha a riguardo: un importante focus verrà destinato alla potenziale attrattività che questa tecnologia ha per le flotte aziendale. Fatte queste premesse si giungerà al cuore dell’elaborato, ossia l’analisi degli specifici business model adottati dalle case automobilistiche nei confronti delle vetture elettriche nel corso degli anni, attraverso confronti dettagliati tra le strategie messe in atto in passato con quelle attuate al giorno d’oggi, effettuando una panoramica delle proposte delle maggiori case automobilistiche. Questo permetterà la delineazione di ipotesi di business model che possano essere implementati al fine di risultare vincenti all’interno del mercato e che permettano una vera e propria diffusione massiccia dell’alimentazione elettrica.
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Collodo, Jacopo <1996&gt. "La sostenibilità come modello di business per le aziende di abbigliamento." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/20914.

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Abstract:
Una analisi delle aziende del settore dell’abbigliamento che abbia come scopo identificare quali strategie di business permettano una crescita economica e allo stesso tempo sostenibile: utilizzare la sostenibilità come reale vantaggio competitivo. Focus sia su CO2 emissions e sia su economia circolare, oltre ai rischi dei cambi climatici, cercando di capire quali siano le dimensioni più incisive e delineare, tramite casi aziendali, quali misure possano essere adottate per raggiungere i target economici e di sostenibilità.
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Zanotti, Katia. "Aspetti e sociali e modelli di business ai tempi del web 2.0." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amslaurea.unibo.it/1207/.

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13

Guiducci, Sara. "Bioplastiche e modelli di business per la sostenibilità e l'economia circolare." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Abstract:
Questa tesi evidenzia come le imprese abbiano un ruolo chiave nello sviluppo di un futuro sostenibile e nella transizione verso un’economia di tipo circolare e presenta quali sono le strategie applicabili dalle aziende per contribuire a questi obiettivi. Numerosi autori hanno fornito strumenti in grado di assistere le imprese nella creazione o ridefinizione dei propri modelli di business in ottica di sostenibilità, basati sulla creazione di valore economico, sociale e ambientale, e in ottica di economia circolare, basati su un uso efficiente delle risorse, sull’allungamento della vita utile dei prodotti e, infine, sulla trasformazione di rifiuti in input nuovamente utili per l’economia. La parte finale dell’elaborato è dedicata alla presentazione di un caso studio basato su un packaging compostabile a base di bioplastica lanciato recentemente sul mercato, frutto della collaborazione tra varie imprese italiane, ciascuna delle quali ha apportato delle innovazioni al proprio modello di business. Ciò ha evidenziato come nei casi relativi alla sostenibilità aziendale le collaborazioni tra le singole aziende e i propri stakeholders, come fornitori, clienti, università e associazioni di categoria, siano caratteristiche critiche per il successo del modello di business. E’ stata svolta un’analisi sia riguardo all’ecosistema in cui sono stati sviluppati il business di ciascun attore rispetto alla propria azienda sia riguardo alla filiera integrata che si è creata. Infine, è stata valutato qualitativamente l’impatto del progetto sulla sostenibilità sulla base dell’approccio della “triple bottom line”.
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Parussolo, Marco <1988&gt. "Strategie e Modelli di Business nel settore food&beverage." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2899.

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Abstract:
La tesi si propone di analizzare delle aziende (operanti nel settore del food e del beverage italiano) di medie dimensioni: nel contesto delle medie imprese italiane, nelle linee accademiche del concetto di Modello di Business e nell'interpretazione delle diverse intelligenze e complementarità che risiedono nel management aziendale; al fine di ottenere una sintesi apprezzabile utile a chi opera in uno dei settori trainanti dell'economia italiana.
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Guadagnin, Federico <1992&gt. "L’evoluzione dei modelli di business: gli investimenti cinesi nel calcio." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/11728.

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Abstract:
L'elaborato parte da un'analisi sui modelli di business, sottolineando il cambiamento di questi nel tempo e la conseguente entrata di nuovi investitori esteri nel mondo del calcio. Ci si concentra successivamente nel caso cinese, analizzando i piani, gli investimenti attuati e le risorse a disposizione di questi nuovi investitori provenienti da Oriente. Ci si chiederà poi le motivazioni che spingono questi cinesi ad investire cospicue risorse nel mondo del pallone ed infine si analizzeranno due casi eclatanti di acquisizioni cinesi: l'Inter ed il Milan; grazie anche alle testimonianze raccolte da personaggi vicini alle due realtà.
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Geronazzo, Alberto <1994&gt. "I modelli di business delle aziende vitivinicole del Nord-est." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15937.

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Abstract:
Questa tesi, partendo dall'adozione di una chiara definizione di business model e sua innovazione, tenterà di applicare questi concetti ad un ben preciso ambito, quello vitivinicolo. Lo scopo fondamentale di questa tesi non sarà pertanto quello di fare chiarezza sul significato di “business model” e sua innovazione, né tanto meno tentare di raggruppare diverse prospettive in modo da mettere a confronto le varie teorie. Esplicitando la domanda di ricerca, il primo obiettivo di questo lavoro è quello di tratteggiare i modelli di business rinvenibili nel settore vitivinicolo, approfondendo le dinamiche con cui le attività della filiera vengono svolte dalle varie imprese. Dopodiché, si cercherà di comprendere se il settore sta cambiando le modalità con cui crea, consegna e cattura valore, ovvero se sono in atto processi di business model innovation. A seguito dell'individuazione delle principali fasi svolte all'interno della filiera vitivinicola e l'intervista a otto imprese del vino del Nord-est Italia, nelle conclusioni si arriverà a definire quali sono le dinamiche rinvenibili all'interno del settore, verranno delineati i possibili scenari per il futuro, e individuati gli elementi su cui le imprese del vino dovrebbero prioritariamente focalizzare la propria attenzione per rinnovare il proprio modello di business.
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Lo, Vullo Chiara <1986&gt. "Il Modello di Business e la sua Gestione Strategica." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/1996.

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Abstract:
La trattazione prevede un’argomentazione sul modello di business dal punto di vista strategico, cercando di fornire un prototipo utile alla gestione efficace ed efficiente dello stesso all’interno delle aziende. L’argomento nasce dalla considerazione del fatto che, molto spesso, le imprese non riescono a ottimizzare gli strumenti di cui dispongono. Questa situazione in concomitanza con la crisi odierna, la saturazione e il rapido cambiamento dei mercati non favorisce lo sviluppo. Un’altra motivazione che spinge a elaborare questo concetto, consiste nel fatto che, generalmente, il modello di business è stato preso in considerazione o in modo limitato, riferendosi al modello di ricavo delle dot.com, o in modo troppo specifico, considerando le particolari azioni che hanno portato una particolare azienda al successo. In entrambi questi casi la trattazione si riferisce dunque a specificità. L’obiettivo della tesi consiste nell’individuare un modello di business, sufficientemente semplice nella sua impostazione, che possa fungere da riferimento in linea generale per ogni tipologia di azienda, a prescindere dalle dimensioni e dal settore di riferimento. Per quanto riguarda invece la sua gestione strategica, si individuano tre sinergie che per-mettono di gestire attivamente la propria presenza all’interno del mercato di riferimento, cercando di valorizzare la propria offerta e renderla allo stesso tempo dinamica. In questo modo si tenta di raggiungere un equilibrio tra due condizioni contrastanti presenti in ogni sistema aziendale: da un lato la flessibilità e la dinamicità, finalizzati al tentativo di gestire la mutevolezza dei mercati, dall’altro le rigidità sistemiche che permettono di gestire in modo coerente l’impresa. In fase finale si analizza l’impresa Business Center® s.r.l., al fine di comprendere da un punto di vista concreto il ragionamento proposto sul modello di business. Questa azienda opera adottando un approccio attivo e dinamico nel settore dei business center: settore “giovane” e poco noto.
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Rosolen, Riccardo <1989&gt. "La ristorazione in Italia: consumi, tendenze e nuovi modelli di business." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6373.

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Abstract:
Il settore della ristorazione in Italia è in continua evoluzione. In risposta alla situazione economia attuale ed in relazione ai cambiamenti dei bisogni e delle aspettative dei consumatori, in ambito ristorativo si stanno affermando nuove tipologie di locali, caratterizzati da modelli di business innovativi. La presente tesi si propone di indagare, attraverso l’analisi di alcuni casi aziendali, i processi, le scelte e le ragioni che stanno a monte dell’offerta di queste nuove attività. La prima parte sarà dedicata ad un’analisi quantitativa sulla consistenza e composizione del settore, preceduta da una valutazione sulla situazione economica attuale e sul livello dei consumi. La seconda parte presenterà l’evoluzione dei bisogni e delle richieste dei consumatori, ponendo particolare attenzione alle tendenze che ad oggi sembrano affermarsi in ambito ristorativo. La terza ed ultima parte proporrà l’analisi dei modelli di business di alcuni casi aziendali, utilizzando lo strumento del Business Model Canvas, al fine di comprendere le modalità con le quali hanno saputo intercettare le tendenze del mercato, riuscendo a creare valore per i clienti e per sé stessi.
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Briamonte, Niccolo' <1988&gt. "Nuovi modelli di business nel settore della ristorazione: il caso Titto." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6462.

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Abstract:
Il presente elaborato si propone di analizzare il modello di business di una giovane catena di gelaterie self-service, attiva da pochi anni in diverse città italiane, attraverso l'utilizzo del business model canvas. Nel primo capitolo si presenta una panoramica del comparto della ristorazione in Italia e, in particolare, del segmento relativo alle gelaterie artigianali segnalando l'andamento attuale e le nuove tendenze presenti sul mercato. Si propone quindi una rassegna introduttiva dei modelli di business ponendo particolare attenzione alle caratteristiche del business model canvas e alle sue modalità e finalità di applicazione. Segue un capitolo che espone la storia, lo sviluppo e le caratteristiche della catena di gelaterie in franchising Titto, fornendo dati ed informazioni necessari allo studio del caso, ponendo particolare attenzione alle relazioni che l'azienda intrattiene con fornitori e partner chiave. Vengono quindi compilati i blocchi del business model canvas con i dati relativi all'azienda Titto in modo da poterne evidenziare e seguire il processo di creazione del valore.
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Sejic, Igor <1996&gt. "UN’ANALISI EMPIRICA DELLE INTERAZIONI FRA MODELLI DI BUSINESS BANCARI E FINTECH." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/21957.

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Abstract:
Negli ultimi anni le aziende Fintech stanno avendo un impatto sempre maggiore all'interno del settore finanziario, dove l’automatizzazione dei servizi permette alle banche di risparmiare una notevole quantità di risorse in termini di costi. Sono numerosi i benefici derivanti dall’innovazione finanziaria, ma è altrettanto importante analizzarne gli aspetti negativi. I modelli di business delle banche sono messi a dura prova dall’avanzamento tecnologico, dato che con quest’ultimo si ottiene una maggiore specializzazione dei servizi e di conseguenza una maggiore concorrenza. L’obbiettivo dell’elaborato è analizzare la correlazione esistente fra la penetrazione del Fintech nel mercato finanziario e il ridimensionamento del settore bancario negli ultimi dieci anni. Tale analisi può informare l’azione delle autorità di vigilanza con lo scopo di tutelare gli interessi dei consumatori dinanzi al fenomeno del Fintech.
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Baiolla, Chiara <1993&gt. "Dalla Sharing Economy alle Sharing Cities: nuovi modelli di business per una piattaforma di carpooling urbano." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/11591.

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Abstract:
Negli ultimi decenni la crisi economica, l’innovazione tecnologica e la propensione a nuove modalità di consumo orientate verso lo scambio, la condivisione ed il riuso di risorse materiali sottoutilizzate hanno favorito lo sviluppo della Sharing Economy. Un fenomeno che nel 2015 in Italia, valeva ben 3,5 miliardi di euro in termini di giro d’affari, secondo uno studio condotto da due professori dell’Università di Pavia. Pertanto tale elaborato inizialmente si è posto l’obiettivo di approfondire, grazie alla letteratura esistente, il tema della Sharing Economy, individuandone le definizioni, ma anche le caratteristiche correlate. Successivamente si è cercato di comprendere le ripercussioni che l’economia della condivisione ha sui modelli di business appartenenti alle imprese tradizionali, intuendo la loro necessità di rivedere i relativi modelli d’impresa diventati oramai obsoleti. In seguito esaminato il rapporto che sussiste tra la Sharing Economy e le città si è riflettuto su una questione molto dibattuta: se la Sharing Economy può essere considerata un fenomeno locale oppure globale. Per finire è stato analizzato il caso “Zego” un’azienda di carpooling urbano istantaneo. Grazie ad un’intervista rivolta ad un membro del team, ovvero Sabrina Vinella, è stato riprodotto il Business Model Canvas aziendale, i cui costi e ricavi totali sono stati poi sottoposti ad un’operazione di attualizzazione allo scopo di comprendere se questo modello d’impresa è economicamente sostenibile.
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Fialà, Cesare. "Modelli di business sostenibili in mercati sociali. Il caso No Food Waste." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016.

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Abstract:
Il concetto di social entrepreneurship applicato al caso di un progetto per una startup: No Food Waste. Definizione dell'imprenditorialità sociale, individuazione delle dimensioni che la definiscono. Posizionamento di No Food Waste ed altri attori nel panorama della social entrepreneurship. Analisi della sostenibilità di un'attività di imprenditorialità sociale nelle sue dimensioni e nel modello del processo ed applicazione al caso in esame. Considerazioni particolari in merito a sostenibilità economica e sostenibilità sociale.
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Bellardi, Dino. "La sostenibilità dei modelli di business della Sharing Economy: il caso Dimitto." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016.

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Abstract:
Questo elaborato ha il fine di approfondire ed esplicitare criticità e leve del sempre crescente fenomeno collaborativo detto Sharing Economy. In appendice il Business Plan della startup Dimitto: progetto svolto durante il corso di Creazione D'Impresa - Riccardo Fini
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Orlando, Serena <1990&gt. "Nuovi modelli di business per l'e-commerce: flash sales e social marketplace." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/7798.

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Abstract:
L’obiettivo dell’elaborato finale è indagare i nuovi modelli di business per il settore dell’e-commerce, con un focus particolare su vendite a tempo e social marketplace. In prima analisi viene presentata l’evoluzione subita dal contesto competitivo nell’era di internet, ripercorrendo le tappe principali di crescita e sviluppo del commercio elettronico. L’analisi in questione comprende sia gli aspetti strategici interni alle aziende sia uno sguardo sul cambiamento del processo d’acquisto dei consumatori. Sulla base di queste ricerche vengono poi contestualizzati i nuovi modelli di business presi in analisi. A supporto vengono presentati due casi rappresentativi per le vendite a tempo e i social marketplace: Vente Privee ed Etsy. Per entrambi la ricerca si concentra, tramite conduzione di interviste, sulla comprensione di vantaggi, opportunità e criticità riscontrate dai merchant nel processo di vendita dei loro prodotti nelle rispettive piattaforme.
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Giacomini, Giada <1990&gt. "METATURISMO E NUOVI MODELLI DI BUSINESS PER IL TURISMO IN VENETO:LA CREAZIONE DI VALORE ATTRAVERSO LA DMO." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/5247.

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Abstract:
Lo scopo di questa tesi è quello di dare una serie di linee guida inerenti ai nuovi modelli di business, in particolare la DMO, che possono essere applicati al turismo veneto, soprattutto nella città di Venezia. Nel primo capitolo vengono analizzate le attuali tendenze e dinamiche che interessano il turismo. Viene inoltre descritta la situazione del settore turistico a livello mondiale, europeo, nazionale e regionale focalizzandosi successivamente sull’ andamento di tale settore nella provincia di Venezia dal 2008 ad oggi. Nel secondo capitolo vengono definiti la destinazione turistica, il destination management e la DMO, ed esaminando tra l’altro le varie normative regionali che regolano tale organizzazione. Infine, nel terzo capitolo vengono date alcune idee per riuscire a creare una DMO nella città di Venezia.
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Zanazzi, Beatrice <1994&gt. "Lo Street artist come imprenditore: dalla ribellione allo sviluppo di un modello di business sostenibile." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/18596.

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Abstract:
Gli artisti che si occupano di Street art sono visti, nell’immaginario comune, come uomini e donne che hanno fatto della strada la loro grande casa, che si spostano di continuo sempre alla ricerca di un nuovo muro su cui lavorare imprimendo immagini e massaggi che ci permettano in parte di comprendere le loro anime. È una ricerca costante che non muore mai dentro di loro e che li porta all’avventura. Agli inizi del loro percorso la parola chiave che li configurava era “trasgressori” e forse, ancora oggi, taluni li considerano alla stregua di criminali imbrattatori. Ma da dove nasce la Street art? Quali sono stati i suoi sviluppi? Come è riuscita ad inserirsi nel mercato dell’arte contemporanea? Come hanno fatto questi artisti di strada a trasformarsi da trasgressori ad imprenditori di se stessi? L’ultima domanda diviene il filo conduttore di questa dissertazione in cui ci si interroga continuamente cercando di comprendere qual è per l’artista la strada migliore da intraprendere per fare progredire la propria arte sia a livello creativo che a livello economico. Seppure per un artista risulti poco romantico e addirittura talvolta difficile da sopportare parlare dell’aspetto economico riguardante la propria arte, ciò diviene una necessità impellente per poter comprendere innanzitutto come sopravvivere e allo stesso tempo come evolversi e fare in modo che la pratica artistica diventi per essi una vera e propria occupazione. Ecco allora che diventa fondamentale sviluppare modelli di business sostenibili per questi artisti; tuttavia, poco è stato scritto su come possono essere raffinati o contestualizzati nell’ambito delle arti visive e ancora più in particolare per la Street art. Con poca o nessuna formazione aziendale, è improbabile che gli artisti visivi possiedano le competenze e le conoscenze necessarie per intraprendere la modellazione aziendale utilizzando strumenti generici. Per questo motivo attraverso interviste semi-strutturate si è cercato di dare vita ad un adattamento del famoso modello di Osterwalder e Pigneur (2010), il Business Model Canvas, a beneficio degli artisti presi in considerazione.
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Scapinello, Diletta <1988&gt. ""La coerente riconfigurazione del modello di business nella prospettiva del significato"." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2486.

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Abstract:
Il presente lavoro va ad indagare l’applicazione del concetto di coerenza nell'ambito della riconfigurazione del modello di business di un’impresa. In particolare si andranno ad esporre ed approfondire le più importanti teorie che collegano tale concetto alla gestione dell’azienda per poi tentare di esplorare teorie più recenti che guardano ai significati rappresentativi dei valori aziendali come nuova frontiera per il raggiungimento di un più alto livello di coerenza per l’impresa stessa.
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Trovo', Elena <1992&gt. "L'innovazione strategica. Per l'(in)coerente rappresentazione del modello di business." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/9935.

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Abstract:
Innovare è una strada che può essere percorsa in modi differenti. Il tutto parte da un'idea che pian piano prende forma e si concretizza in qualcosa di nuovo, che prima non esisteva. A volte risponde a bisogni latenti, altre volte li crea. Ma quanto questo percorso è coerente con la strategia che sta alla base della mission aziendale?
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Corletto, Laura <1994&gt. "Il tema strategico come driver per l'innovazione del modello di business." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13252.

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Abstract:
La tesi mira ad analizzare l’importanza dell’innovazione a livello di modello di business. Per fare ciò è stato innanzitutto effettuata una ricerca per comprendere che cosa si intenda per modello di business e successivamente è stato ricercato il significato di innovazione di modello di business dal punto di vista teorico e dal punto di vista pratico. Si è proseguito poi analizzando uno strumento utile per le imprese al fine di riuscire ad innovare i loro modelli di business in modo efficace: il tema strategico. È stato quindi analizzato il concetto di tema strategico prima nella teoria e nella pratica. In particolare per effettuare lo studio empirico si sono prese in considerazione 100 casi di aziende venete per le quali, una volta studiato il modello di business, sono stati identificati i temi strategici che caratterizzano la strategia di ognuna. Infine i 100 casi sono stati clusterizzati in base alle tre discipline del valore per indagare elementi in comune e diversità riguardanti i temi strategici ritrovati all’interno dei tre gruppi così creati.
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Favero, Riccardo <1989&gt. "TESLA MOTORS: L’AUTO ELETTRICA SFIDA I TRADIZIONALI MODELLI DI BUSINESS NEL SETTORE AUTOMOTIVE." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6493.

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Abstract:
Può un’azienda che produce automobili rivoluzionare il settore della mobilità privata e dichiararsi “environment-friendly”? La risposta è sì, se ti chiami Tesla Motors e produci automobili totalmente elettriche. Negli ultimi anni le grandi case automobilistiche hanno investito molte risorse nello sviluppo di sistemi di propulsione alternativi ma la strategia che si è maggiormente diffusa è stata quella del cosiddetto “downsizing”. Costruttori quali Toyota, Nissan, e General Motors prima; Renault, BMW, Audi e Mercedes recentemente hanno lanciato sul mercato alternative elettriche (EVs) oppure ibride (HEVs) senza però riuscire a colmare le lacune in termini di autonomia e prestazioni pure rispetto ai tradizionali modelli a motore a combustione. Tesla si sta imponendo sul mercato come unica vera soluzione alternativa, in grado di fornire un’autonomia più che soddisfacente e prestazioni da vera e propria super car. L’elaborato, infatti, analizza i fattori critici della strategia adottata da Tesla Motors: dalla supply chain al modello di distribuzione, passando per la tecnologia introdotta con le proprie vetture e li confronta con le strategie dei più importanti carmakers globali. Inoltre tratta il confronto fra la soluzione elettrica e le altre soluzioni “green” come il GPL, l’ibrido e l’idrogeno. Infine si concentra sul valore che il mercato assegna a Tesla, che va ben oltre il "book value" aziendale e che è dovuto soprattutto alle aspettative di crescita, alla fiducia degli investitori e al processo di valorizzazione adottato dalla società californiana.
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Fava, Martina <1992&gt. "I modelli di Business nel settore della moda: il caso Benetton group s.r.l." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15242.

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Abstract:
L'elaborato vuole illustrare le peculiarità del settore moda proponendo alcuni dati sull'odierna situazione dei mercati italiani ed internazionali. Infine, si fornisce una panoramica in merito al ruolo centrale assunto dai modelli di business adottati nel settore preso in esame, analizzando il caso dell'azienda Benetton group s.r.l.
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Baro, Mario <1990&gt. "Un nuovo modello di business nel settore dell’arredamento: il caso Convivio Srl." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/7911.

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Abstract:
In questi ultimi anni la crisi ha duramente colpito il settore dell’arredamento, portando al fallimento molte imprese e costringendo altre al ridimensionamento. L’obiettivo di questo lavoro è di analizzare il caso di Convivio Srl, un’azienda di cucine in fase di costituzione che nonostante il difficile periodo vuole sfidare il mercato con un nuovo modello di business. La prima parte del lavoro esamina qualitativamente e quantitativamente il settore del mobile, soprattutto nella realtà italiana, con un approfondimento nel comparto delle cucine. Nella seconda parte si analizza il caso di Convivio Srl: il profilo societario e l’offerta, indagando anche sul mercato e sui competitors. Il lavoro termina con un’analisi di previsione economico-finanziaria della società nei primi anni di vita.
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Favaron, Francesca <1990 829657&gt. "Creazione del modello di business per un’azienda agricola orientata alla sostenibilità complessiva." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/7995.

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Abstract:
L’obiettivo della tesi è di creare un modello di business attraverso lo strumento del Canvas, che consenta ad un’azienda agricola di concretizzare il concetto di “sostenibilità complessiva”. Per giungere a questo scopo sono stati esaminati più aspetti. Prima di tutto si è data una definizione di questa accezione di sostenibilità, tenendo presente il ruolo della particolare tipologia di azienda analizzata. Successivamente sono state esaminate, tramite un excursus storico, le motivazioni che oggi spingono il consumatore alimentare a scegliere un prodotto piuttosto che un altro. Nel terzo passaggio, attraverso i dati socio-demografici, le informazioni sugli stili di vita e le abitudini alimentari della popolazione italiana, sono stati scelti due segmenti (i preadolescenti di età tra i 10 e i 14 anni e gli over 65) ai quali orientare l’offerta dei nuovi modelli di business costruiti. Infine si è provveduto a descrivere il contesto esterno (economico, politico, giuridico), in cui oggi si troverebbe ad agire un’azienda agricola sostenibile complessivamente. Tutti questi aspetti hanno contribuito alla costruzione del Business Model Canvas basato sulle caratteristiche di un’azienda realmente esistente, “Il Rosmarino”, al fine di creare un modello il più veritiero possibile. La tesi si conclude con delle considerazioni sulla sostenibilità complessiva e sulla sua applicazione da parte dell’azienda in esame.
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Verga, Ileana Gloria <1990&gt. "Approccio Design ThinKing all’innovazione del modello di business: il caso Zamperla s.p.a." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12069.

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Abstract:
Nello scenario economico attuale, l’integrazione del design nella cultura aziendale è volano per lo sviluppo di soluzioni innovative, il miglioramento dei processi e dei prodotti aziendali e l’aumento della competitività. La complessità economica, tecnologica, sociale e dell’ambiente richiedono nuove modalità di problem solving e capacità di pensare “out of the box” per uscire dallo status quo e competere efficacemente in mercati nuovi. Un supporto verso questa direzione, viene dalla contaminazione tra management e design. Dai dibattiti sui benefici derivanti dalla cooptazione del design nel management nasce la corrente del “Design Thinking”, un approccio culturale e una metodologia per sviluppare innovazione, stimolare il cambiamento all’interno di organizzazioni di qualsiasi settore e dimensione, aumentare il coinvolgimento e la motivazione delle persone. L’obiettivo di questo studio è rintracciare gli elementi comuni ai modelli applicativi esistenti al fine di definire un modello univoco applicabile al caso Zamperla s.p.a. Il primo capitolo illustra i principi del Design Thinking e i modelli applicativi esistenti analizzando i cambiamenti approntati dalle organizzazioni che lo hanno adottato (P&G, Deloitte, AirBnB, Bip ecc). Il capitolo si conclude con la proposta di uno schema univoco, sintesi degli elementi comuni osservati nei modelli esaminati. Il secondo capitolo tratta il tema dell’innovazione strategica del modello di Business descrivendo il modello applicativo di Strategy Innovation. Il terzo capitolo è dedicato all’applicazione del modello di Design Thinking proposto, al caso aziendale Antonio Zamperla s.p.a. Si conclude con l’esposizione di riflessioni e comparazioni tra il modello applicativo formulato e quelli già esistenti.
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Cavallin, Riccardo <1992&gt. "Il modello di business e la sua misurazione per una gestione strategica." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13255.

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Abstract:
La struttura di un impresa è fondamentale per creare valore, perciò è importante avere un'organizzazione che permetta di massimizzare ciò. Il Gruppo Campari S.p.a. è un esempio di impresa italiana quotata in Borsa che ci permette di apprendere com'è stata capace di incrementare il proprio business, aumentando, quindi, il suo valore tramite scelte strategiche ottimali.
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Ciccarelli, Pasquale. "Generazione di tracce negative di processi di business tramite abduzione: uno studio sull'utilizzo del framework SCIFF." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Abstract:
Ogni sforzo umano, dalla pianificazione di una vacanza alla gestione di un complesso processo di produzione, è governato da processi. I processi possono essere ottimizzati dall’esperienza oppure da accurate indagini scientifiche. È molto comune, in ambienti industriali, svolgere attività ripetitive e che richiedono il coinvolgimento di più risorse. Le attività che le aziende sono tenute a svolgere per completare il proprio business stanno diventando sempre più complicate, e richiedono l’interazione di più persone e sistemi eterogenei. Nel tentativo di affrontare queste sfide, l’informatica e molte tecnologie dell’IT sono state sfruttate per gestire i processi aziendali. Le tecnologie esistenti permettono di modellare, gestire e ricavare informazioni dai processi aziendali, attraverso diversi strumenti. Veri e propri linguaggi, che fanno da base a strumenti automatici, sono stati sviluppati a questo scopo. Nuove sfide in questo settore sono: la gestione e la modellazione di processi incompleti o la simulazione di processi reali. Ciò molto spesso è ostacolato dall’indisponibilità di dati e di conseguenza dalla manca di conoscenza, oppure capita che, seppur presenti, i dati risultino inconsistenti. Oggetto di questa tesi è lo studio e la valutazione di metodi per la generazione di tracce positive e negative, ovvero tracce non conformi ad un dato modello. Ciò viene affrontato in maniera teorica, utilizzando il framework logico abduttivo SCIFF come supporto per la generazione di tracce. Dopo un'introduzione sul settore di ricerca e una definizione dello stato dell'arte, viene introdotto il framework SCIFF e la metodologia con la quale opera per la gestione dell'incompletezza dei log e la generazione di essi partendo da un modello. Partendo da questo verrà presentato un approccio per la generazione di tracce negative non compliant al modello, mostrando l'applicazione di esso ai costrutti base di un modello di processo.
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TOMA, Anca Mirela. "L'ascesa del FinTech: un' analisi statistica delle opportunità e dei rischi di un nuovo modello di business." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2021. http://hdl.handle.net/10446/185922.

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Curci, Fabio <1989&gt. "Fare impresa nel contesto della Sharing economy. La startup BringMe alla ricerca di un modello di business." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6632.

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Abstract:
La prima parte sarà dedicata ad una revisione della letteratura sul tema della sharing economy. Mettendo a confronto i vari autori che hanno scritto fin’ora sull’economia della condivisione si cercherà di pervenire a una definizione quanto più uniforme del concetto di Sharing economy. Tale parte prima sarà anche utile per introdurre l’argomento Sharing economy con le sue dimensioni essenziali: la capacità inutilizzata, la massa critica, le tecnologie abilitanti le pratiche di condivisione ed il concetto di fiducia. La seconda parte del progetto di tesi analizza quelli che sono gli attuali spazi imprenditoriali della sharing economy. In base alla teoria esistente e ai casi maggiormente diffusi di imprenditorialità nel campo della sharing economy sarà fornita una tassonomia di scenari in cui le pratiche collaborative possono svilupparsi e essere alla base di un modello di business. Con la terza e la quarta parte si entra nel vivo del progetto di ricerca in cui saranno analizzati i processi di creazione, sviluppo e gestione di un’impresa operante nella Sharing economy. Attraverso un’analisi qualitativa costituita essenzialmente da interviste semistrutturate agli attori principali del progetto imprenditoriale Bring me srl e dall’analisi di documenti, saranno analizzate le dimensioni critiche della nascita dello sviluppo e della gestione dell’impresa.
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Macchiavello, Naisi <1997&gt. "L’imprenditorialità nel settore del vino: le conseguenze del Covid-19 sul modello di business e di comunicazione." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/20221.

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Abstract:
Dopo più di un anno passato in emergenza sanitaria, gli equilibri del settore vitivinicolo risultano stravolti: dal rapporto fra gli operatori della filiera e il calo drastico delle vendite verso il canale Ho.Re.Ca, alla relazione tra consumatori e vino e la sua rivalutazione nella sfera domestica. La maggior parte delle imprese nonostante le difficoltà riscontrate inizialmente, non si sono fermate, anzi, hanno sfruttato a pieno le opportunità offerte dal contesto digitale per cambiare la struttura del proprio business. Questo lavoro nasce per fotografare lo stato dell’arte attraverso la voce diretta di dieci imprenditori del settore vitivinicolo del Nordest, e testimoniare le problematicità riscontrate in questo anno di pandemia, individuando i fattori che accomunano la conduzione in tempi emergenziali di aziende di dimensioni differenti. L’obiettivo è quello di ricercare le conseguenze del Covid-19 sulle performance aziendali e sui processi decisionali, andando a studiare le tendenze riscontrate in questa transizione epocale del proprio modo di fare impresa e di comunicare. Infine, l’elaborato propone numerosi spunti di riflessione sulle prospettive di evoluzione del settore vitivinicolo italiano, tracciando delle possibili best practices in tema digitalizzazione, da applicare come elementi di sviluppo per rimanere competitivi nello scenario attuale.
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Dal, Molin Alberto <1997&gt. "La digitalizzazione dell'industria manifatturiera: gli effetti sulla struttura organizzativa e sui modelli di business." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/20329.

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Abstract:
Dalla seconda metà del ventesimo secolo, la produzione industriale dei Paesi avanzati è entrata in una fase di lento e progressivo declino. Recentemente, tuttavia, si sono verificati degli sviluppi tecnologici e sociali che stanno accompagnando il settore manifatturiero verso una nuova fase, caratterizzata dalla centralità assunta dal consumatore finale e dai Big Data. La diffusione di innovative soluzioni tecnologiche - quali Internet of Things, realtà aumentata, intelligenza artificiale e cloud computing - ha infatti richiesto una profonda evoluzione dell’impresa, non limitata all’aspetto tecnico, ma riguardante ogni ambito della realtà aziendale. E’ quindi divenuta necessaria una rielaborazione della struttura organizzativa aziendale, allo scopo di governare le inedite modalità di integrazione tra il fattore umano e gli strumenti tecnologici. Questa evoluzione rappresenta una questione critica per la trasformazione digitale delle imprese, poiché l’introduzione delle suddette innovazioni viene spesso osteggiata dal personale, che le percepisce come una minaccia alla propria funzione nell’azienda; al contrario, invece, numerosi studi suggeriscono come queste tecnologie offrano interessanti opportunità non solo per rendere più efficiente l’azienda nel suo complesso, ma per rendere più efficace lo stesso lavoro umano, migliorando le condizioni di lavoro e consentendo al personale di dedicarsi ad attività a maggior valore aggiunto. Le innovazioni nell’ambito delle telecomunicazioni, inoltre, hanno evidenziato l’importanza della collaborazione tra i partner della catena del valore, al fine di ottimizzare il flusso informativo e conseguire benefici in termini di flessibilità ed efficienza produttiva. Anche in questo caso, emerge come l’adozione acritica delle innovazioni tecnologiche non sia sufficiente a raggiungere i benefici attesi, ma necessiti di un coerente approccio aziendale. Il presente elaborato si pone quindi l’obiettivo di indagare come una completa ed efficace implementazione delle tecnologie innovative necessiti della contestuale adozione di moderni modelli di business, capaci di delineare un nuovo equilibrio organizzativo e di affrontare l’attuale contesto economico, caratterizzato da elevata variabilità ed incertezza.
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Pezzani, Margherita. "Innovation Map. Progettazione e test di un modello d'innovazione team e business-oriented." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Abstract:
La tesi si propone di presentare un modello inedito di ideazione e sviluppo dell’innovazione all’interno di realtà aziendali chiamato Innovation Map, messo a punto attraverso l'integrazione di modelli preesistenti quali il Design Thinking, il Lean Startup e il Canvas. Il modello non è la semplice somma di quelli precedenti ma ha lo scopo di valorizzarne i vantaggi e, allo stesso tempo, superarne le criticità. A partire, quindi, dall’analisi dei fattori di contesto che causano spesso il fallimento delle innovazione nell’aziende, si sono progettate le fasi e gli strumenti del modello in modo da coniugare al suo interno tre elementi ritenuti imprescindibili per il successo di un’azienda, attribuendo valore alla loro coesistenza in un processo sinergico: l’innovazione, il team e il business. Inoltre, l'obiettivo perseguito è stato quello di progettare un modello che fosse applicabile in un contesto reale per verificarne la validità. In particolare, il caso applicativo ha riguardato l'esplorazione del mercato delle farmacie con l'individuazione dei bisogni dei farmacisti e degli attori del sistema sanitario per l'elaborazione di una proposta di servizi innovativi. Tale proposta è stata poi convalidata attraverso un test con i potenziali clienti e, tramite i feedback raccolti, si sono stati valutati i risultati conseguiti in termini di desiderabilità, fattibilità e sostenibilità del servizio ideato. Dunque, il modello Innovation Map è risultato in grado di guidare il team al raggiungimento di una soluzione innovativa per i suoi clienti, servendosi sia di razionali quantitativi per misurare i risultati e i progressi al fine di consolidare un nuovo business sia di valorizzare la naturale predisposizione emotiva e lavorativa dei membri del team per massimizzare i benefici derivanti da uno sprint di progettazione e di sviluppo di soluzioni creative e inedite.
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Ofstedal, Samantha Jo <1988&gt. "La misurazione della performance del Modello di Business per la gestione strategica dell’impresa." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3092.

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Abstract:
Il presente lavoro è stato sviluppato con l’obiettivo di approfondire il tema connesso alla misurazione della performance a livello di Modello di Business dell’impresa, al fine di supportare la gestione strategica della stessa. Lo studio in esame è suddiviso in due capitoli. Nella prima parte, in seguito ad un’attenta analisi della letteratura, viene innanzitutto definito il significato del concetto di “misurazione” evidenziandone non solo gli aspetti condivisi, ma anche le opinioni discordanti che, in ultima analisi, hanno spinto a mettere in discussione il ruolo della precisione della misurazione, a favore di una sua maggiore funzionalità. L’attenzione si sofferma successivamente sui possibili usi della misurazione economica, facendo inizialmente riferimento ad un approccio “interno-razionale” e in seguito ad una prospettiva “interno-naturale”, e dunque ad un utilizzo finalizzato ad influenzare i comportamenti dei soggetti che operano internamente. Emergerà dunque come, in un’ottica essenzialmente strategica, un sistema di misurazione della performance adeguatamente progettato ed implementato, permetta di tradurre la strategia in un insieme chiaro e comprensibile di obiettivi e misure, a loro volta connesse da forti legami di causalità, che oltre a supportare la rilevazione di eventuali scostamenti tra i risultati prefissati e quelli effettivamente conseguiti, rappresenta anche uno strumento utile ad orientare i comportamenti dell’intera organizzazione verso il raggiungimento di un fine comune. Nella seconda parte del lavoro, lo studio viene ulteriormente approfondito introducendo il concetto di “Modello di Business”, offrendo un framework di riferimento ed entrando infine nell’analisi di ognuna delle sue singole componenti descrivendo gli elementi distintivi di ciascuna dimensione e le principali misure che potranno supportare il management nella misurazione della performance dei risultati connessi all’implementazione della strategia formulata.
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Soligo, Matteo <1989&gt. "Centro Riciclo Vedelago Srl. Un modello di business innovativo nel campo della sostenibilità." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4538.

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Abstract:
E' svolta un’analisi del Centro Riciclo Vedelago Srl, azienda trevigiana che svolge l’attività di stoccaggio, selezione meccanica e valorizzazione dei rifiuti. È approfondito il settore del riciclo e delle materie prime seconde e si svelano le componenti chiave alla base del modello di business aziendale.
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Follador, Andrea <1993&gt. "CAPEX COME STRUMENTO PER L’ANALISI DEL MODELLO DI BUSINESS: IL CASO APPLE INC." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10741.

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Abstract:
Nel corso degli ultimi decenni l’industria elettronica è stata protagonista di uno sviluppo tale da permettere a diversi settori industriali di prendere campo nel mercato. La diffusione delle tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni ha contribuito al consolidamento di vari fenomeni, non solo economici ma anche sociali, che nel loro complesso hanno dato vita ad una “new economy”. L’elettronica di consumo, in particolare, rappresenta uno dei settori manifatturieri che maggiormente hanno trainato il processo di cambiamento, interessando quella categoria di prodotti elettronici destinati all’utilizzo diretto da parte dei consumatori. L’esponenziale crescita di questo settore ha portato con sé anche una notevole evoluzione nel modo di fare business da parte delle aziende. Fenomeni quali la frammentazione dei processi produttivi, la delocalizzazione delle attività e la suddivisione dei compiti tra aziende hanno condotto alla nascita di vere e proprie catene globali del valore. Nella seguente tesi la descrizione del settore dell’elettronica di consumo è finalizzata innanzitutto all’individuazione di quelle strategie che rendono di successo il modello di business delle principali aziende mondiali. Di queste aziende si propone, inoltre, un’analisi delle spese in conto capitale (CapEx), che di quello stesso modello di business potrebbero rappresentare un utile indicatore. In particolar modo nel corso del lavoro si cerca di dare spiegazione del notevole aumento delle spese in questione verificatosi nel corso dell’ultimo decennio. Considerando quindi il “CapEx” come indicatore degli investimenti non finanziari, si propone una classificazione delle aziende sulla base del business di riferimento e della propensione ad investire. L’analisi viene condotta quasi esclusivamente tramite lo studio dei bilanci delle aziende selezionate. Nel procedere alla classificazione è necessario tenere in considerazione il fatto che in ogni azienda l’andamento storico della spesa assume un significato diverso, poiché diverso è in ognuna il numero di fasi della catena del valore svolte internamente oltre che il tipo di prodotti commercializzati. Il tutto conduce all’individuazione di due categorie di aziende, le “cloud based companies” e le “component based companies”. Successivamente a partire da questa classificazione si cerca di stabilire il grado di capacità innovativa delle aziende stesse. Si nota che la capacità di innovare (a livello di prodotto/servizio o di modello di business) non è unicamente correlata all’ammontare di investimenti sostenuti (ammontare “CapEx”), esistono infatti altri elementi che possono influenzare in modo concreto questa capacità. Fattori quali i processi, le risorse a disposizione e la cultura aziendale assumono un carattere decisamente importante per distinguere imprese dinamiche e quindi propense a portare novità nel mercato da impese statiche e incapaci di evolvere. Infine, in virtù della sua singolarità viene analizzato in modo specifico il caso Apple inc. L’azienda leader del settore non rientra pienamente in nessuna delle due categorie prima citate e l’evoluzione della sua spesa si rileva interessante elemento di analisi. Tramite l’attento studio del “CapEx” e di altri dati di bilancio si propone l’ipotesi di un cambiamento per ciò che riguarda il modello di business aziendale. Per anni, infatti, l’azienda ha focalizzato l’attenzione su un numero limitato di attività ad alto valore aggiunto, perdendo parte del controllo sulle restanti attività esternalizzate. Si spiegano pertanto le modalità mediante le quali Apple cercherebbe di recuperare parte del suddetto controllo, al fine ultimo di mantenere la leadership di mercato acquisita.
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Costopulos, Cappi Michele. "Disruptive Marketing Strategy - ribaltare i classici modelli di approccio al mercato." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016.

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Abstract:
Viviamo in un epoca di cambiamenti. Continuamente, giorno dopo giorno, il vecchio scompare per fare spazio al nuovo. La tecnologia permea sempre più in ogni aspetto della vita, conquistando le nostre abitudini, cambiando il nostro modo di vedere il mondo, e, in maniera inevitabile, il nostro modo di agire. L’essere umano ha da sempre cercato di concepire cose che ancora non ci sono, per cambiare la realtà e modellarla a suo piacimento. Si parte, quindi, da qualcosa che fin dalla nascita è dentro ognuno di noi, un desiderio che arde nell'animo umano, che si alimenta grazie al soffio dell’immaginazione e che non c’è modo di spegnere. L’innovazione porta novità. Resistere al cambiamento non è sempre facile, e se si cerca di ostacolarlo esso ti travolgerà. “Affrontare il cambiamento è come scalare una colata di fango giù per una collina” - esordisce in “The Innovator Dilemma”, Clayton M. Christensen - “Bisogna affrontare qualsiasi cosa per rimanere su di essa, e non appena ci si ferma per prendere fiato si viene seppelliti”. Si intuisce come il cambiamento tecnologico non solo sia di fondamentale evidenza nella vita di ognuno, ma come esso abbia cambiato e stia cambiando il modo di fare business. In questo umile lavoro si è voluto analizzare come certi tipi di innovazione abbiano il potere di cambiare tutto un sistema di riferimento sul quale prima l’impresa faceva affidamento. Sono le Disruptive Innovation – le innovazioni dirompenti – quelle innovazioni che ribaltano un modello di business, il modo di vedere un prodotto, la logica dietro a certe operations aziendali, che seppur sembrassero solide, si sgretolano scontrandosi con innovazioni così forti. Vi è poi una domanda critica a cui si è cercato di rispondere. Si può fare Disruptive Marketing? Alcuni esempi virtuosi ci mostrano come si possa attuare una strategia di questo genere, e come si possa “comprendere, creare, comunicare e distribuire valore” in modo innovativo.
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Volpato, Laura <1994&gt. "La sostenibilità nell'industria della moda: analisi della supply chain e dei modelli di business sostenibile." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/18588.

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Abstract:
Lo scopo di questa tesi è esplorare l'attuale scenario presente nell'industria della moda relativamente al suo impatto da un punto di vista ambientale, sociale ed economico. Nel primo capitolo viene affrontato il concetto di sostenibilità. Le origini di questa idea, i principi e le definizioni. La seconda parte del capitolo è dedicata agli effetti che l'industria della moda ha generato nel corso degli anni con un’importate parentesi dedicata alla situazione che si è verificata durante l’epidemia di Covid-19. Il secondo capitolo volge ad espletare l’idea di supply chain sostenibile attraverso un’osservazione delle varie fasi presenti durante l’intero processo. Per comprendere meglio il valore di una filiera sostenibile è stato realizzato un approfondimento delle principali certificazioni etiche e sociali presenti. Nell'ultimo capitolo, viene presentato un’analisi rappresentativa del settore prendendo come riferimento quattro brand sostenibili. Sono stati scelti questi brand per raffigurare lo scenario partendo dal segmento high price fino a quello che può essere considerato low price. Confrontando i risultati è emerso che l’attenzione principale è indirizzata verso la scelta delle materie prime e verso l’impiego etico della manodopera.
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Morselli, Luca. "Analisi e implementazione di un sistema di Data Visualization in relazione al modello organizzativo aziendale." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Le aziende oggi sono sopraffatte dall'enorme quantitativo di dati con cui hanno a che fare: una corretta archiviazione di questi è presupposto fondamentale per consentire un'accurata rappresentazione dei dati per poter poi essere analizzati da parte dei diversi attori aziendali. Per fare ciò si ricorre all'utilizzo di sistemi di Business Intelligence in grado di fornire un supporto fondamentale lungo tutto il processo decisionale a diversi livelli. L'elaborato ha dunque come scopo principale la presentazione delle tecniche di Data Visualization a supporto di tale processo in funzione del ruolo organizzativo dell'utente di riferimento. Nell'elaborato sono presentate una serie di proposte di Data Visualization per ogni ruolo e diverse possibili applicazioni. Particolare attenzione viene posta alle potenzialità che le dashboard possono presentare nell'analisi delle diverse aree aziendali e l'impatto che queste hanno sul processo decisionale a livello economico, strategico e operativo.
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Carraro, Marco <1989&gt. "La riconfigurazione del modello di business nel mercato maturo dell'imballaggio: il caso Top Tape." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6459.

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Questo lavoro si pone l’obiettivo di riprogettare il modello di business di Top Tape, una piccola azienda operante nel settore dell’imballaggio, cercando di invertire la tendenza negativa che ha caratterizzato la performance dell’impresa negli ultimi anni. Con questi presupposti, si è partiti da una breve analisi nel modo di operare dell’azienda, per determinare su quali leve agire. Il prosieguo del lavoro è stato strutturato in tre parti, corrispondenti a tre diversi livelli di azione: -il primo, e più importante, che tratta gli interventi sul web sia a livello di comunicazione sia di valutazione dell’eventuale implementazione di una struttura di e-commerce -il secondo, riguardante la valutazione di eventuali ampliamenti o modifiche al mix di offerta originario -il terzo, riguardante la valutazione di eventuali partnership con operatori a diversi livelli della catena del valore
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Darlante, Chiara <1993&gt. "I temi strategici e l'innovazione del modello di business: il caso Zumba® Fitness." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13661.

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In questa tesi viene presentato il concetto di tema strategico come strumento a disposizione delle imprese per innovare il loro modello di business. Nel primo capitolo sono riportate le definizioni di modello di business e di tema strategico. Il secondo capitolo descrive la metodologia seguita durante le tre fasi di ricerca effettuate per raccogliere la letteratura esistente relativa ai temi strategici. L’obiettivo finale di tale ricerca è la realizzazione di una raccolta esaustiva ed utilizzabile nella pratica contenente tutti i temi strategici presenti in letteratura. Il terzo capitolo riporta i risultati della terza fase di ricerca, ossia l’approfondimento di diciassette dei temi strategici precedentemente individuati. Infine, il capitolo quarto affronta il caso di Zumba® Fitness, individuando quali dei temi strategici approfonditi nel capitolo tre sono riscontrabili nella strategia dell’impresa.
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Monterosso, Chiara <1997&gt. "Il modello del Business Plan e la pianificazione strategica in ottica di sostenibilità ambientale." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/20401.

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La necessità di restare al passo con i cambiamenti che si susseguono sempre più in modo veloce e dinamico, ha portato le realtà aziendali a dover continuamente rivedere la propria organizzazione e le sue strategie per acquisire o continuare a mantenere una posizione di vantaggio competitivo. Per questo, la possibilità di seguire un preciso processo strategico, che permetterà di definire in modo dettagliato la strategia da implementare, aiuterà le realtà aziendali a tenere in considerazione tutti i fattori endogeni ed esogeni che potrebbero influenzarla. All’inizio del processo strategico la strategia è rappresentata da un flusso di idee astratte, per questo è necessario che le organizzazioni abbiano a disposizione uno strumento che permetta di tradurre per iscritto tali idee, ovvero il Business Plan, un documento che racchiude al suo interno un piano d’azione che segue le intenzioni dei vertici aziendali e la direzione verso cui vorranno portare l’azienda nel medio-lungo periodo. Il Business Plan si compone di varie parti che descrivono la struttura di un’organizzazione e dei suoi piani d’azione, e soprattutto negli ultimi anni ha dovuto introdurre anche il concetto di sostenibilità, un tema che si sta facendo sempre più spazio all’interno delle realtà aziendali visti gli impegni presi sia a livello europeo che internazionale dagli stati nazionali. Verrà quindi introdotto il termine di Sistema di Gestione Ambientale (SGA), uno strumento che supporta un’organizzazione nel rispetto delle normative vigenti in ambito ambientale attraverso un modello che punta a migliorare in modo continuativo le prestazioni ambientali grazie ad una pianificazione PDCA, ovvero Plan-Do-Check-Act. Una successione di fasi che si avvicina molto al processo strategico elaborato per realizzare una qualsiasi strategia e il relativo Business Plan. Le due normative a cui le organizzazioni fanno riferimento per gestire la propria politica ambientale e per redigere il Sistema di Gestione Ambientale (SGA) sono il Regolamento EMAS III e la Certificazione UNI EN ISO 14001:2015, le quali permettono di ottenere un certificato di conformità del Sistema di Gestione Ambientale (SGA) adottato dall’organizzazione. Oltre a prevedere un piano d’azione per implementare la strategia elaborata, il Business Plan è anche un utile mezzo di comunicazione. Infatti, viene utilizzato anche per comunicare con l’esterno un eventuale progetto, in particolare parla agli stakeholder, ovvero quei soggetti definiti “portatori di interesse” che mostrano attenzione verso un determinato progetto di business che un’azienda ha deciso di perseguire e in che modo ha scelto di farlo. L’obiettivo del coinvolgimento degli stakeholder, ovvero il cosiddetto stakeholder engagement, è quello di conoscere le loro aspettative e di fornire precise informazioni sui propri progetti e strategie verso l’esterno per rispondere alle esigenze di tali stakeholder. Una volta comunicati agli stakeholder gli obiettivi prefissati che l’organizzazione punta a raggiungere, è necessario raccogliere informazioni sui risultati ottenuti con l’implementazione della strategia elaborata. In un’ottica di sostenibilità e di politiche ambientali interne, si parla di rendicontazione ambientale e dei relativi strumenti che hanno definito e introdotto degli standard di rendicontazione della performance sostenibile che qualsiasi tipo di organizzazione può applicare al suo interno. Se si volesse combinare il tema della sostenibilità con le modalità con cui viene sviluppata una strategia, ovvero tramite la sequenzialità del processo strategico e l’elaborazione di un piano d’azione prendendo spunto dal modello del Business Plan, si può giungere alla realizzazione del cosiddetto Piano di Sostenibilità, con il quale un’organizzazione può comunicare all’esterno idee, progetti, obiettivi e priorità seguendo una nuova prospettiva, ovvero quella sostenibile.
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