Academic literature on the topic 'Modelli decisionali'

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Journal articles on the topic "Modelli decisionali"

1

Zincone, Giovanna. "DUE VIE ALLA CITTADINANZA: IL MODELLO SOCIETARIO E IL MODELLO STATALISTA." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 19, no. 2 (August 1989): 223–65. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200012922.

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Abstract:
IntroduzioneQuando vogliamo classificare i sistemi politici democratici e li osserviamo in un ottica comparata, tendiamo spesso a sottovalutare quei tratti che più specificamente determinano condizioni di vita diverse per i loro cittadini. Guardiamo, ad esempio, più spesso alla configurazione degli organi decisionali, ai modelli di competizione e di alleanza tra le élites; mentre ci capita meno spesso di utilizzare come criterio di classificazione la possibilità, che può avere un individuo qualunque, di influenzare le decisioni pubbliche. Anche le ricerche sulla partecipazione, che dovrebbero studiare la politica dal punto di vista dei governati, osservano di solito i comportamenti di fatto e le variabili socioeconomiche di tali comportamenti, mentre trascurano i caratteri del sistema. E anche quando se ne occupano, individuano le condizioni giuridiche che permettono o incentivano gli atti di partecipazione (quali ad esempio l'estensione del suffragio, da una parte, o il voto obbligatorio dall'altra), ma non si preoccupano di quei profili delle istituzioni che rendono tali atti di partecipazione efficaci (ad esempio, il ruolo più o meno cruciale degli organismi elettivi rispetto ad altre arene decisionali).
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Facchini, Carla, and Magali Fia. "Direttrici e i Direttori di Dipartimento in un'università in transizione." STUDI ORGANIZZATIVI, no. 2 (December 2021): 168–94. http://dx.doi.org/10.3280/so2021-002007.

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Abstract:
L'università pubblica italiana è stata coinvolta nel 2010, con la legge n. 240, in un processo di riforma ispirato al New Public Management che, tra i suoi aspetti rilevanti, ha visto un mutamento della governance, ovvero degli assetti decisionali di Ateneo e di Dipartimento. Obiettivo del presente lavoro è quello di rilevare le percezioni dei Direttori di dipartimento sugli assetti decisionali nei Dipartimenti nel post-riforma e le valutazioni che dei Direttori sul proprio ruolo, prestando inoltre attenzione alla presenza di eventuali differenze di genere. Come suggerito dalla letteratura, le percezioni dei soggetti coinvolti sono meglio in grado di dare conto, rispetto alle regole formali scritte, delle relazioni di potere che caratterizzano gli as-setti di governance. In particolare, oltre alle percezioni complessive sui mutati as-setti decisionali, ci interessa verificare se vi siano anche differenze di genere per quanto riguarda la percezione della governance nei Dipartimenti e la percezione del proprio ruolo a seconda che a dirigere i il Dipartimento sia un uomo o una don-na. A tal fine si utilizzeranno i dati di una ricerca nazionale effettuata nel 2015 in-viando un questionario a tutti i Direttori di dipartimento delle università italiane. In generale gli assetti decisionali nel post-riforma non sembrano implementare, alme-no per i Dipartimenti, un modello puro di New Public Management, dato che la verticalizzazione appare contenuta e che consistenti sono i bilanciamenti al potere del Direttore negli assetti decisionali. Per quanto riguarda le differenze di genere, esse risultano contenute per quanto riguarda le percezioni di Direttori e Direttrici sull'influenza delle diverse figure accademiche nella governance. Questo apre ad un'interpretazione più in linea con l'esistenza di una pluralità di modelli di gover-nance sia tra gli uomini che tra le donne rispetto ad un'idea di stili di governo ‘ma-schili' e ‘femminili'. Infine, contrariamente a quanto rilevato per i modelli di go-vernance, vi sono differenze di genere abbastanza significative nelle valutazioni dei Direttori e delle Direttrici sul proprio ruolo e sulla rappresentanza del Diparti-mento negli organi di Ateneo. Rispetto ai loro colleghi, infatti, le donne tendono ad essere più autocritiche su entrambi gli aspetti. Questa risultanza appare in linea con il c.d. self-assessment bias, ovvero alla minor propensione femminile a riconoscere - e quindi valorizzare- il proprio ruolo -e conseguentemente, le proprie capacità e competenze. Questo potrebbe ripercuotersi negativamente sul proprio contesto la-vorativo e, in particolare, sulla capacità non solo di contrattare migliori condizioni retributive, ma anche di accedere alle posizioni apicali, accentuando, così, lo spe-cifico svantaggio femminile determinato in primo luogo dalla necessità di concilia-re ruoli professionali e ruoli familiari, ma anche, in non pochi casi, dallo stesso as-setto decisionale in cui si trovano ad operare.
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3

Zambianchi, Manuela. "Promuovere l'invecchiamento attivo attraverso il modello life skills education. Un progetto di ricerca-intervento per potenziare il pensiero critico ed il decision making." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 2 (September 2020): 651–72. http://dx.doi.org/10.3280/rip2020-002009.

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Abstract:
L'invecchiamento positivo è definito dal modello sistemico di Rowe & Khan (1997) come la presenza di elevate risorse a livello fisico e cognitivo, le quali consentono di mantenere una partecipazione attiva alla società. Il modello Life Skills Education, proposto dall'OMS (1994) come insieme di competenze tra-sversali utili allo sviluppo positivo dei giovani, è stato qui ipotizzato poter contri-buire anche in età anziana alla salute bio-psico-sociale, con adattamenti nei contenuti e nella metodologia di approccio, per il quale è stato adottato il modello della ricercaazione partecipata di ispirazione lewiniana (Lewin, 1946; Kagan, 2012). Un progetto di ricerca-azione partecipata che ha avuto come riferimento teorico-metodologico i programmi Life Skills Education in età anziana (Zam-bianchi, 2015) centrato su due Life Skills, il pensiero critico ed il decision making si è svolto a Bagnacavallo (RA) con il supporto delle Istituzioni politiche e sanitarie territoriali. Hanno partecipato 16 iscritti (età media = 71.13 a. 13 femmine e 3 maschi) che hanno compilato in ingresso ed in uscita il questionario sulle rappresentazioni sociali della salute, due item sulle credenze della dieta mediterranea e dell'attività fisica per la salute ed il questionario sugli stili decisionali. Dopo il per-corso formativo, i modelli Manova a misure ripetute hanno mostrato modificazioni positive sulle credenze sui comportamenti salutari, sulla rappresentazione della salute e sullo stile decisionale di pianificazione razionale.
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Philips, Zoe, Laura Bojke, Mark Sculpher, Karl Claxton, and Su Golder. "Linee guida di buona pratica per creare modelli analitico-decisionali nella valutazione delle tecnologie sanitarie." Giornale Italiano di Health Technology Assessment 1, no. 1 (January 2008): 1–14. http://dx.doi.org/10.1007/bf03320708.

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Elster, Jon. "La democrazia deliberativa." SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), no. 36 (January 2010): 33–50. http://dx.doi.org/10.3280/las2009-036004.

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Abstract:
- L'articolo esamina le qualitÀ della democrazia deliberativa a partire dal riferimento a espressioni storiche di questa: nelle istituzioni ateniesi del quinto-quarto secolo a. C., nella Convenzione Federale statunitense del 1788, negli Stati Generali della Rivoluzione francese, in varie esperienze locali odierne. Stabiliti tre modelli di democrazia (diretta, rappresentativa, del sorteggio) e tre criteri per la deliberazione (moralitÀ, causalitÀ, probabilitÀ), la questione da affrontare č se la forma deliberativa di democrazia sia un buon sistema politico. La risposta č sě, purché si verifichino tre condizioni: intensitÀ della motivazione nei partecipanti, orientamento al bene pubblico della motivazione stessa, corretta informazione dei partecipanti. Ma si tratta di una conclusione ipotetica, che tiene conto della complessitÀ e molteplicitÀ dei fattori in gioco, e dunque del fatto che nessuna proprietÀ dei processi decisionali collettivi č desiderabile incondizionatamente.
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Pastore, Gerardo. "Elementi per una Governance del lifelong learning: il modello dei Circoli di studio." RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no. 4 (November 2011): 121–36. http://dx.doi.org/10.3280/sa2011-004008.

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Abstract:
Da oltre un decennio studiosi, politici ed esperti discutono di democrazia partecipativa e si impegnano nella teorizzazione di modelli diin grado di aumentare le possibilitŕ decisionali dei cittadini. Da qui la diffusione delle cosiddette "best practices" politiche, amministrative, sociali volte a superare quel deficit democratico che sembra caratterizzare le societŕ contemporanee e a contrastare i dilaganti atteggiamenti antipolitici, oltre che antisociali. Nell'articolo si individua una comunione di intenti fra pratiche partecipative, cittadinanza attiva e il piů ampio processo di costruzione della societŕ della conoscenza. A partire dalla considerazione del ruolo strategico delsi propone un approfondimento monografico sui circoli di studio, in quanto pratica formativa chiamata a giocare funzioni chiave nella costruzione della cittadinanza attiva e nella realizzazione di spazi per la promozione della partecipazione e della cultura democratica.
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Pasetti, Carlo, and Giovanna Zanini. "La presa in carico del paziente con sclerosi laterale amiotrofica: questioni etiche nelle varie fasi della malattia." Medicina e Morale 53, no. 5 (October 31, 2004): 939–67. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2004.626.

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Abstract:
Molti sono stati i cambiamenti che si sono verificati in questi ultimi anni nella prassi clinica e nella presa in carico del paziente con sclerosi laterale amiotrofica, nonostante la perdurante assenza di terapie farmacologiche efficaci. Tali cambiamenti possono essere così riassunti: a) sul piano clinico: l’istituzione di unità interdisciplinari di trattamento alla SLA; la possibilità di impiego di nuove procedure terapeutiche in grado non di modificare la prognosi della malattia ma di prolungarne la sopravvivenza; una sempre maggiore attenzione per la riabilitazione e le malattie croniche progressive; b) sul piano etico: il progressivo affermarsi del principio di autonomia; l’evoluzione di nuovi modelli di relazione medico-paziente. Questi fattori hanno comportato per gli operatori coinvolti nella presa in carico la irrinunciabile necessità di confrontarsi con nuove questioni etiche, solo pochi anni or sono ritenute del tutto impensabili: 1. la comunicazione della diagnosi e della prognosi; 2. i processi decisionali nelle fasi più avanzate della malattia; 3. l’accompagnamento alla morte e al morente. Vengono discusse in dettaglio le singoli questioni etiche, arrivando alle seguenti considerazioni conclusive: 1. in tutti i punti nodali della presa in carico del paziente con SLA una corretta informazione e una buona capacità di comunicazione dei terapeuti sono considerati elementi chiave per una gestione clinica che eviti nel paziente rischi di comportamenti autolesivi o di fughe nella medicina alternativa e nel medico rischi di disimpegno terapeutico, angoscia decisionale, burn out; 2. è indispensabile fare evolvere nuovi modelli di relazione medico-paziente, diversi da quelli di tipo paternalistico ma anche da quelli di tipo contrattualistico o utilitaristico, ritenuti più adeguati in questo contesto, come il modello dell’alleanza terapeutica; 3. il rispetto del principio di autonomia e degli strumenti che ne derivano (consenso informato e direttive anticipate in particolare) vengono ritenuti certo un punto forte, ma non l’unico télos etico dell’azione, che deve comunque sempre tendere ad ispirarsi anche, e soprattutto, al principio di beneficenza; 4. un accompagnamento farmaco-protetto alla morte e al morente, calato in un’attenta presenza e in un elevato livello relazionale, secondo un’etica delle virtù che valorizzi le buone intenzioni, può configurarsi come una terza via tra i due opposti errori etici costituiti dall’eutanasia e dall’accanimento terapeutico, terza via che consente di superare annose diatribe tra differenti orientamenti e appare più in linea con paradigmi universalmente accettati e accettabili.
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Cicchetti, A., A. Manca, and M. Ruggeri. "L’utilizzo di modelli decisionali per le valutazioni economiche dei farmaci in Italia: stato dell’arte e prospettive future." PharmacoEconomics Italian Research Articles 9, no. 2 (July 2007): 59–73. http://dx.doi.org/10.1007/bf03320701.

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9

Colombo, Sabrina, and Silvia Gilardi. "Modelli decisionali nella selezione del personale. I criteri di scelta dei giovani in ingresso nel mercato del lavoro." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 126 (May 2012): 115–31. http://dx.doi.org/10.3280/sl2012-126008.

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Abstract:
L'articolo prende in considerazione i criteri di selezione utilizzati per l'ingresso nel mercato del lavoro dei giovani neo-laureati. Attraverso un esperimento di simulazione del processo di selezione si č osservato quali aspetti determinano la scelta dei candidati in base alle loro caratteristiche ascritte e acquisite.
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Addabbo, Tindara, Chiara Ghislieri, Rosy Musumeci, and Ilenia Picardi. "Lavoro da remoto e benessere: un'analisi della conciliazione tra lavoro accademico e cura familiare durante la pandemia Covid-19." WELFARE E ERGONOMIA, no. 1 (August 2022): 41–61. http://dx.doi.org/10.3280/we2022-001005.

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Abstract:
Report informali e contributi di ricerca hanno riferito il quadro complesso di pratiche lavorative determinato dalla repentina adozione del lavoro da remoto come strumento di contrasto alla diffusione del Covid-19. Il presente contributo mette a fuoco il tema della conciliazione tra domini di vita, elemento ampiamente associato al benessere, nella popolazione specifica del personale accademico docente-ricercatore. Attraverso uno studio realizzato nei primi mesi del 2021, 2365 docenti-ricercatori/trici da circa venti Atenei italiani hanno partecipato a una survey online promossa dalla Conferenza Nazionale degli Organismi di Pari-tà delle Università Italiane in collaborazione con il gruppo di ricerca nazionale Saph2@work. La ricerca evidenzia un aumento del conflitto fra tempi di vita e di lavoro percepito particolarmente dalle donne, che rischia di amplificare le dise-guaglianze di genere che ancora persistono nell'accademia. I risultati dell'indagine suggeriscono una discussione critica di modelli di lavoro accade-mico volta a tematizzare adeguatamente le recenti trasformazioni. Le evidenze empiriche fornite dallo studio possono contribuire all'elaborazione di azioni e misure che gli organi decisionali della governance accademica sono chiamati ad adottare in tema di politiche di equità e inclusione attraverso l'attuazione di Gender Equality Plan.
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Dissertations / Theses on the topic "Modelli decisionali"

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CORTI, RAMONA. "Modelli decisionali per l'ingresso sui mercati internazionali." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2016. http://hdl.handle.net/10281/137534.

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Abstract:
The paper analyzes the enterprises decision-making models to approach International markets with special attention to operational practices developed by companies in the Milan hinterland territory. The analysis is preceded by a brief historical overview designed to outline the stages of the passage from the first decision-making models, which derived the expansion choices in international markets from the economic theory of organization, through decision-making related to the doctrine concerning the allocation of resources Hecksher and Ohlin, until the realization of the fact that these "traditional strategies limits" led to the emerging new "theory of monopolistic advantages and market imperfections", later superseded by the "theory of the product life cycle." It continues with the examination of the so-called Born Global and its success factors by focusing on innovative strategy to internationalize without following a predetermined path and outlined sequence, but with the networking created with other competitors, which allows the implementation of a shared control strategies with its network partners. The second part of the paper illustrates the results of the research performed in the territory and referred to the analysis of how the theories described in the previous chapters have been operationally deployed in the Italian reality. In particular the research focuses the attention on the analysis of internationalization models adopted by some companies in northern Italy. The paper shows the results of interviews conducted with representatives of Italian companies related to the way they defined the entry strategies, the selection of foreign markets and general management of the internationalization process
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De, Patre Francesco. "Modelli decisionali multi-obiettivo per la progettazioni di piani di produzione nell'industria alimentare: Il caso Camst." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Abstract:
L'elaborato propone uno strumento - un modello di programmazione lineare multi-obiettivo - di supporto alle decisioni per la progettazione di piani di produzione nell'industria alimentare. La peculiarità dello strumento sta nel considerare fattori di impatto appartenenti a diverse aree aziendali. Vengono tenuti in considerazioni driver economici, impiantistico-organizzativi, di soddisfazione cliente e di impatto ambientale come il carbon footprint ed il water footprint. La bontà del modello è stata testata su un caso aziendale, in particolare su un industria operante nel settore della ristorazione collettiva. I risultati trovati hanno evidenziato come, talvolta, vi sia correlazione tra certi driver di scelta mentre altre volte le funzioni obiettivo siano fortemente divergenti. In questo ultimo caso, bisognerà ricorrere a dei trade-off. L'elaborato propone anche valutazioni qualitative circa le conseguenze che si instaurano a valle della scelta di un piano di produzione.
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FERRARIO, MATTEO. "VALUTAZIONI ECONOMICHE A SUPPORTO DEI PROCESSI DI VALUTAZIONE DI FARMACI PER MALATTIE RARE IN ITALIA: IL CASO DELL’ATROFIA MUSCOLARE SPINALE." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2023. https://hdl.handle.net/10281/404614.

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Abstract:
L’utilizzo di valutazioni economiche in ambito sanitario ha assunto nel corso degli anni un ruolo di crescente importanza, alla luce dell’esigenza di fornire informazioni utili ai decision-maker nel difficile ruolo di continuare a garantire l’innovazione in contesti di risorse scarse all’interno di un sistema universalistico. I modelli decisionali, siano essi alberi decisionali o modelli di Markov, sono strumenti che dimostrano di rispondere il più delle volte alle esigenze di simulare il decorso di una patologia e l’effetto dei trattamenti su di esso, producendo stime su outcome finali e costi nel lungo termine che alimentano indicatori di costo-efficacia/costo-utilità, utilizzati, seppur con logiche differenti, da diverse agenzie di HTA per definire il valore economico di una nuova tecnologia e supportare le negoziazioni di prezzo. Oltre ai modelli di costo-efficacia/utilità, i più semplici modelli di impatto sul budget trovano notevole spazio in questo contesto, fornendo informazioni cruciali rispetto la sostenibilità del sistema.Anche in Italia tali valutazioni sono considerate nei processi di valutazione dei farmaci da parte di AIFA che le analizza e le utilizza all’interno delle istruttorie sottoposte al Comitato Prezzi e Rimborso (CPR) per la definizione delle condizioni di prezzo e rimborso dei farmaci. Tali valutazioni sono inoltre particolarmente raccomandate in quegli ambiti decisionali particolarmente complessi, quali ad esempio il caso di farmaci orfani/per malattie rare.Al fine di leggere come la valutazione economica viene effettivamente utilizzata nei contesti valutativi l’accesso in Italia, è stato pertanto presentato in questo lavoro il caso specifico dell’atrofia muscolare spinale e del medicinale risdiplam, come ambito esemplificativo di una malattia rara in cui l’innovazione è entrata in modo prepotente negli ultimi anni e dove pertanto i decisori si sono trovati (e tuttora si trovano) a dover valutare attentamente gli impatti sia da un punto di vista clinico che da un punto di vista organizzativo ed economico, in una logica HTA.Il lavoro svolto ha riguardato lo sviluppo di tre tipologie di analisi diverse la cui sola lettura integrata permette di avere un quadro complessivo degli elementi di efficienza allocativa e di impatto di sostenibilità richiesti da AIFA per le sue valutazioni di accesso ai farmaci. La prima analisi effettuata è stata una analisi di costo-utilità in pazienti con SMA 1, in cui il nuovo medicinale ha dimostrato un profilo favorevole, con un indicatore di costo/QALY guadagnato di circa 43.000 € nello scenario lifetime, che rientra all'interno delle soglie di accettabilità comunemente definite. Negli scenari a 5 e 10 anni, risdiplam si è dimostrato cost saving rispetto all'alternativa. La seconda valutazione effettuata è stata una analisi di costo-minimizzazione in pazienti con SMA 2 e 3, in cui si è evidenziata una convenienza economica di circa 160.000 € su 10 anni, considerando i costi sia farmacologici che di somministrazione. Infine è stata realizzata una analisi di impatto sul budget in cui, a seguito dell'introduzione di risdiplam nel mercato, non si stima un impatto di spesa incrementale in virtù di una riduzione dei costi nella SMA 1 e 3 che compensa l'aumento atteso nella SMA 2. La lettura integrata dei risultati dei tre modelli sviluppati, trova profonda coerenza nell’avere negoziato una nuova terapia con dei range di costo-utilità coerenti con quelli correntemente citati in altri paesi e dei parametri di impatto finanziario compatibili con le esigenze di non aggravare ulteriormente sul SSN.
The use of economic assessments in the health sector has assumed a role of increasing importance over the years, in light of the need to provide useful information to decision-makers in the difficult role of continuing to guarantee innovation in contexts of scarce resources, in a universalistic system. Decision models, both decision trees or Markov models, are tools that demonstrate that they most often respond to the need to simulate the course of a disease and the effect of treatments on it, producing estimates on final outcomes and costs in the long term that feed cost-effectiveness / cost-utility indicators, used, albeit with different logics, by various HTA agencies to define the economic value of a new technology and support price negotiations. In addition to cost-effectiveness / utility models, the simplest budget impact models find considerable space in this context, providing crucial information regarding the sustainability of the system. AIFA which analyzes and uses them within the investigations submitted to the Price and Reimbursement Committee (CPR) for the definition of the price and reimbursement conditions for drugs. These evaluations are also particularly recommended in those particularly complex decision-making areas, such as the case of orphan drugs / for rare diseases. in this work, the specific case of spinal muscular atrophy and the medicinal product risdiplam, as an example of a rare disease in which disruptive innovation has entered in recent years and where therefore the decision-makers have found themselves (and still are) to have to carefully evaluate the impacts both from a clinical point of view and from an organizational and economic point of view, in an HTA logic. The work carried out involved the development of three different types of analyzes whose integrated reading alone allows for an overall picture of the elements of allocative efficiency and sustainability impact required by AIFA for its evaluations of access to drugs. The first analysis performed was a cost-utility analysis in patients with SMA 1, in which the new drug demonstrated a favorable profile, with a cost / QALY indicator gained of approximately € 43,000 in the lifetime scenario, which falls within commonly defined acceptability thresholds. In the 5 and 10 year scenarios, risdiplam proved to be cost saving compared to the alternative. The second evaluation carried out was a cost-minimization analysis in patients with SMA 2 and 3, which showed an economic convenience of about € 160,000 over 10 years, considering both pharmacological and administration costs. Finally, a budget impact analysis was carried out in which, following the introduction of risdiplam in the market, an incremental spending impact is not estimated due to a cost reduction in SMA 1 and 3 which offsets the expected increase in SMA 2. The integrated reading of the results of the three models developed finds profound coherence in having negotiated a new therapy with cost-utility ranges consistent with those currently cited in other countries and financial impact parameters compatible with the further aggravate on the NHS.
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Malagoli, Matteo. "Struttura e distorsioni del processo decisionale nella dinamica competitiva." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amslaurea.unibo.it/1854/.

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Abstract:
Nel mondo reale il comportamento umano si rivela essere fallace e distorto, sia a livello individuale che ambientale. L'organizzazione a sua volta non è esente da tali limiti; composta da esseri umani, interagisce con l'ambiente in modo fortemente soggettivo, basandosi sull'intuizione, su informazioni di breve periodo e senza riuscire a comprenderlo pienamente. Il presente lavoro di tesi si occupa di esplorare un ambiente di mercato, in presenza di organizzazioni caratterizzate da un processo decisionale fortemente soggettivo. Tramite alcuni esperimenti su un modello di simulazione, saranno studiate le interazioni delle organizzazioni con l'ambiente. L'obiettivo è quello di ottenere una migliore comprensione del comportamento delle organizzazioni nella dinamica competitiva, soprattutto in relazione a ciò che può garantire un vantaggio competitivo.
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DONNINI, NELLO. "Il Ritorno dell’Investimento (ROI) dei Vaccini da una prospettiva Governativa - Applicazione di un modello economico finanziario sulla vaccinazione antipneumoccica dell’adulto come strumento di supporto alle decisioni nel processo decisionale politico." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2022. http://hdl.handle.net/10281/365540.

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Abstract:
Contesto: Lo Streptococcus pneumoniae o pneumococco è responsabile di gravi infezioni invasive (IPD) in gruppi ad alto rischio e negli anziani. Inoltre il pneumococco è la causa più comune di polmoniti acquisite in comunità (CAP) negli adulti. Lo scopo di questo studio è stato di sviluppare un budget impatto e il ROI (Ritorno dell’Investimento) della vaccinazione anti-pneumococcica in una coorte di popolazione anziana in Italia dal punto di vista del Sistema Sanitario Nazionale (SSN) e della Società con 10 follow-up a 10 anni. Metodi: È stato sviluppato un modello di Markov basato sulla coorte della popolazione italiana per descrivere il pneumococco in una coorte di anziani (=65 anni). Sono stati considerati tre scenari di strategia di vaccinazione; Nessuna vaccinazione (Scenario 1), vaccinazione con 20% di copertura (Scenario 2) e vaccinazione con 75% di copertura (Scenario 3). Il modello ha considerato i costi della vaccinazione e altri costi sanitari diretti e indiretti relativi alla malattia pneumococcica (polmonite pneumococcica non batteriemica e meningite pneumococcica). E’ stata considerata la prospettiva del SSN e della società in un follow-up simulato di 10 anni. Risultati: Nel caso base, considerando la coorte di popolazione vaccinata seguita per 10 anni, il il modello ha stimato un costo totale diretto e indiretto di € 92,9, € 88,8 e € 77,5 milioni rispettivamente per gli scenari 1, 2 e 3. Il ROI varia dal -10% nello scenario senza vaccinazione al 37% nello scenario con vaccinazione considerando l'impatto dei costi diretti e indiretti. Conclusioni: In questo studio è stato dimostrato che la vaccinazione anti-pneumococcica nelle popolazioni anziane è una strategia con un ROI positivo se nell'analisi sono stati considerati anche i costi indiretti. Le differenti coperture non influiscono sul ROI ma sull'impatto sul budget.
Background: Streptococcus pneumoniae or pneumococcus, is responsible for severe invasive infections (IPD) in high risk groups and in the elderly. Moreover the pneumococcus is the most common cause of community acquired pneumonia (CAP) in adults. The aim of this study is the budget impact analysis of pneumococcal vaccination in elderly population in Italy from the perspectives of the National Health System (NHS) and Societal at 10 years of follow-up. Methods: A Markov model was developed based on the cohort of the Italian population to describe pneumococcal disease in elderly (=65 years). Three vaccination strategy scenarios were considered; No vaccination (Scenario 1), vaccination with 20% VCR (Scenario 2) and vaccination with 75% VCR (Scenario 3). The model considers costs of vaccination and other direct and indirect medical costs related to pneumococcal disease (non-bacteraemic pneumococcal pneumonia and pneumococcal meningitis). The NHS and Societal perspective and a simulated follow-up of 10 years were adopted. Results: In the base case, considering the cohort of population vaccinated followed for 10 years, the model estimated a total direct and indirect cost of €92.9, €88.8 and €77.5 million for the Scenario 1, 2 and 3. The ROI was -10% in the scenario without vaccination and 37% in the scenario with vaccination considering the impact of direct and indirect costs. Conclusions: In this study has been demonstrated that a pneumococcal vaccination in elderly populations is a strategy with a positive ROI if also indirect costs have been considered in the analysis. VCR do not affect the ROI but the budget impact.
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Solfanelli, Francesco. "Modelli di supporto decisionale per i sistemi di controllo: un'applicazione ai processi di produzione biologica." Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2009. http://hdl.handle.net/11566/242120.

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Cecchinato, Giacomo <1993&gt. "Modelli e metodi per il supporto alle decisioni in una struttura alberghiera." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/16378.

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Abstract:
Per comprendere le molteplici variabili della produzione alberghiera, si è reso necessario elaborare metodi e modelli innovativi in grado di conciliare indicatori economici e non. Fattori quali la rigidità dell’offerta, una domanda poco prevedibile, la globalizzazione e un contesto ambientale dinamico hanno portato il management delle strutture alberghiere a riprogettare il business dell’ospitalità. Quest’ultimo, nel corso degli anni, ha dovuto confrontarsi con un crescente trade off tra inclusività ed esclusività causato da un turismo sempre più eterogeneo e sofisticato, portando la produzione alberghiera a reimpostare la propria offerta in modo da soddisfare le esigenze del cliente e contenere i costi. L’output della produzione alberghiera è il servizio, inteso come un macro-processo che attraversa tutta l’organizzazione. Presenta la caratteristica dell’immaterialità e pone al centro il capitale umano, inteso come un complesso di conoscenze e competenze altamente specifiche e poco adattabili in altre funzioni aziendali. Il controllo di gestione, in virtù delle principali caratteristiche della struttura ricettiva, assume un nuovo orientamento strategico, oltre a quello direzionale, al fine di indirizzare l’organizzazione verso gli obiettivi strategici e governare con razionalità i processi eseguiti dal capitale umano. Inoltre, un valido controllo di gestione si configura come lo strumento ideale per gestire il dualismo tipico della produzione alberghiera, ovvero la combinazione tra costi e qualità. Da una parte il controllo di gestione, per rispettare i principi di efficacia ed efficienza, deve minimizzare i costi del servizio, dall’altra parte questa scelta non deve intaccare la qualità del servizio, il quale deve risultare sempre di alto livello. Questo particolare trade off, per essere gestito e ottimizzato con razionalità, necessita di un sistema informativo integrato che sia condiviso da tutta l’organizzazione. L’informazione diviene una risorsa intangibile con aspetti multidimensionali e soprattutto leva decisionale. La comunicazione interna ha un ruolo cruciale, poiché attiva un circuito di scambio informativo in grado di collegare le varie funzioni aziendali per il raggiungimento degli obiettivi comuni prestabiliti in sede di pianificazione. Il braccio operativo del controllo di gestione e l’architetto del sistema informativo è il controller. Questo soggetto svolge un ruolo chiave all’interno dell’organizzazione, poichè deve possedere una visione sistemica dei processi e adottare una comunicazione che soddisfi i fabbisogni informativi del management come le esigenze tecniche dei vari reparti. Infine, l’elaborato presenta due diversi problemi concreti e le relative soluzioni in grado di supportare le decisioni del management. I modelli e strumenti proposti hanno richiesto la partecipazione attiva dei reparti al fine di ottimizzare e migliorare il processo produttivo.
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Di, Taranto Andrea. "Progettazione di menù per la produzione nella ristorazione organizzata: un modello di supporto decisionale." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Abstract:
Il mio contributo personale, all'interno di un progetto piuttosto ampio nato tra il Dipartimento di Ingegneria industriale dell'Università di Bologna e CAMST (azienda di ristorazione collettiva), ha riguardato la creazione di un modello matematico volto all’ottimizzazione del menù. Il menù che ogni Cu.Ce. decide di proporre ha diverse pesanti implicazioni che vanno dalla soddisfazione del cliente nei confronti di CAMST ai costi di produzione, fino allo scheduling della produzione. Ad oggi il menù viene stilato in maniera differente in ogni Cu.Ce. con regole che si basano principalmente sul buon senso e sull’esperienza degli chef e dei direttori di stabilimento. Ciò che viene proposto in questa tesi pone le basi su una raccolta di dati e di regole della Cu.Ce di Castelmaggiore (Bo). Gli obiettivi perseguiti nel proporre un modello che si basa sulla Ricerca Operativa sono principalmente due. Il primo è quello di eliminare l’aleatorietà e l’arbitrarietà che ad oggi caratterizzano la creazione del menù di tutte le Cu.Ce. di CAMST, sostituendole con un modello più strutturato che dia vita a una soluzione ottima anziché a una basata sull’istinto e sull’esperienza. Il secondo obiettivo che ci si pone è quello di partire da una base dati reale (preso da una specifica Cu.Ce.), ma di mostrare come il modello creato sia utilizzabile in tutti gli stabilimenti dell’azienda vista la sua scalabilità e la generalità dei dati che richiede in input. Si noterà inoltre come il modello proposto tenga in considerazione un maggiore numero di aspetti ottimizzabili del menù che ad oggi non vengono considerati da CAMST, come ad esempio la creazione di bottleneck in produzione dovuta a una formulazione del menù non ottima. L’obiettivo ultimo è per cui quello di proporre un modello generale che possa essere applicato in più contesti e che consideri il maggior numero possibile di fattori che vengono coinvolti dalla scelta del menù e da cui ottenere ogni volta la soluzione ottima.
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Antoniu, Silvia Ana Maria. "Modelli di supporto decisionale per la pianificazione di reti produttive nell’industria del Catering: Il caso Camst." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Abstract:
Il seguente lavoro di tesi è frutto di un progetto di collaborazione tra il Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Bologna e Camst Soc. Coop. a r.l. In questo studio ci si è posti l’obiettivo di sviluppare, modellare e validare uno strumento di supporto decisionale per la progettazione e pianificazione strategica della rete distributiva. In particolare, è stata sviluppata una gerarchia di modelli di ottimizzazione che possa orientare le aziende dell’industria del Catering nella localizzazione e definizione delle capacità produttive delle cucine centralizzate. Inizialmente si è sviluppato un modello generalizzato, che lavora su scala nazionale, il quale in un’ottica di multi obiettivo supporta nella decisione di quanti e quali “attori” aprire, quali capacità produttive allocare e quale domanda soddisfare, minimizzando il costo totale di apertura e trasporto del network e garantendo allo stesso tempo una riduzione degli impatti ambientali. Inoltre, viene integrato un approccio di ottimizzazione stocastica per aumentare la probabilità che la rete possa soddisfare le variazioni della domanda dei pasti. Successivamente, si è sviluppato un modello tattico che affronti lo stesso problema di ottimizzazione non più su scala nazionale ma a un livello decisionale inferiore. Il modello è stato pensato per la realtà aziendale Camst Soc. Coop. a r.l., con focus sulla regione Friuli Venezia Giulia, e può operare a valle dell’ottimizzazione fatta a livello nazionale: per esempio, prende a riferimento le cucine e le capacità che il modello di prima ha aperto e alloccato, associando a queste un routing di consegna. Infatti si è voluto integrare nel modello un problema di routing introducendo opportuni vincoli di copertura, in quanto si lavora su scala molto più piccola e la numerosità delle variabili decisionali binarie è tale da non aumentare la complessità del modello, rendendolo risolvibile mediante il software AMPL e il risolutore Gurobi.
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RANZANI, MARCO. "Le decisioni di pensionamento e il modello option value: il caso Italia." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2007. http://hdl.handle.net/10280/193.

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Abstract:
Il primo capitolo studia le decisioni di pensionamento dei lavoratori dipendenti nel settore-privato atraverso un approccio in forma quas-ridotta . seguendo il lavoro di stock e wise (1990), vengono modellate le decisioni individuali concentrandosi sugli incentivi insiti nel sistema pensionistico italiano catturate dalla ricchezza pensionistica e da altre misure di incentivo. il secondo capitolo consolida i risultati del primo e riconosce che attraverso un approccio detto esperimento naturale e l'utilizzo di variazioni esogene generate dalla riforma pensionistica del 1992 si può migliorare in termini di identificazione dell'effetto della ricchezza pensionistica sulla decisione di pensionamento. il capitolo contiene anche un insieme di simulazioni che predicono il comportamento dei lavoratori con diversi regimi pensionistici e rappresenta un test della validità predittiva del modello usato nel primo capitolo. il terzo capitolo è un'applicazione del modello option value in cui vengono stimati i parametri delle funzioni di utilità, e dove i lavoratori decidono quando andare in pensione confrontando il valore atteso di lavorare un anno aggiuntivo con il valore atteso di andare in pensione subito.
The first chapter studies the exit behaviour of private-sector employees through a simple "quasi-reduced form" approach. Starting from the seminal paper by Stock and Wise (1990), it models individual determinants of retirement choices focusing on the incentives embedded in the Italian Social Security system, captured by Social Security wealth and some incentive measures. The second chapter exploits the results of the first and it is devoted to their consolidation Using a different framework, namely that of a "natural experiment", much more can be gained in terms of identification of the relevant incentive effects by means of the exogenous variation introduced by the reform legislated in 1992. Further, the chapter contains a set of simulations in order to test the predictive validity of the results in the first chapter and to know how the exit behaviour of workers would have been under different pension regimes. The last chapter is an application of the option value model. It requires the estimation of the utility parameters of the model where workers compare the expected utility of working one more year and the expected utility of retiring immediately.
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Books on the topic "Modelli decisionali"

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Pinto, Roberto, and Maria Teresa Vespucci. Modelli decisionali per la produzione, la logistica e i servizi energetici. Milano: Springer Milan, 2011. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1791-7.

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2

La razionalità limitata nelle scienze sociali: Fondamenti, modelli e contesti decisionali. Roma: Carocci, 2009.

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3

Fabrizio, Schiaffonati, and Uttini Barbara, eds. Produzione e controllo del progetto: Modelli organizzativi, tecniche decisionali e tecnologie per la progettazione architettonica. Milano, Italy: F. Angeli, 1985.

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Fioretti, Guido. Garbage can: Un modello di decisioni organizzative. Bologna: CLUEB, 2006.

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5

Organizzazione come bricolage: Complessità, cultura, decisioni, imprese, modello, organismo--. Roma: Donzelli, 1995.

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6

Valenti, Veronica. Diritto alla pensione e questione intergenerazionale: Modello costituzionale e decisioni politiche. Torino: G. Giappichelli editore, 2013.

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7

Cascioli, Ettore. Modellazione di sistemi aziendali: Come ridurre l'incertezza nei processi decisionali. Milano, Italy: FrancoAngeli, 2000.

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8

L, Bernardi, ed. Decisioni di finanza pubblica e valutazione delle riforme fiscali. Bologna: Il Mulino, 1992.

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9

Massimo, Egidi, Lombardi Mauro, and Tamborini Roberto, eds. Conoscenza, incertezza e decisioni economiche: Problemi e ipotesi di ricerca. Milano, Italy: F. Angeli, 1991.

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10

Stampacchia, Paolo. La gestione delle linee ferroviarie: Un modello di analisi dei costi per il supporto alle decisioni di esercizio e di investimento. [Roma]: Centro studi sui sistemi di trasporto, 1990.

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Book chapters on the topic "Modelli decisionali"

1

Doumeingts, Guy, Bruno Vallespir, and David Chen. "GRAI Grid Decisional Modelling." In Handbook on Architectures of Information Systems, 313–37. Berlin, Heidelberg: Springer Berlin Heidelberg, 1998. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-662-03526-9_14.

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2

Cabanac, Guillaume, Max Chevalier, Franck Ravat, and Olivier Teste. "Decisional Annotations." In Complex Data Warehousing and Knowledge Discovery for Advanced Retrieval Development, 65–81. IGI Global, 2010. http://dx.doi.org/10.4018/978-1-60566-748-5.ch004.

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Abstract:
This chapter deals with an annotation-based decisional system. The decisional system the authors present is based on multidimensional databases, which are composed of facts and dimensions. The expertise of decision-makers is modeled, shared and stored through annotations. These annotations allow decision-makers to carry on active analysis and to collaborate with other decision-makers on a common analysis.
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3

Alami, Rachid. "Decisional Issues for Human-Robot Joint Action." In Social Robots in Social Institutions. IOS Press, 2023. http://dx.doi.org/10.3233/faia220598.

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Abstract:
This talk will address some key decisional issues that are necessary for a cognitive and interactive robot which shares space and tasks with humans. We adopt a constructive approach based on the identification and the effective implementation of individual and collaborative skills. The system is comprehensive since it aims at dealing with a complete set of abilities articulated so that the robot controller is effectively able to conduct in a flexible and fluent manner a human-robot joint action seen as a collaborative problem solving and task achievement. These abilities include geometric reasoning and situation assessment based essentially on perspective-taking and affordances, management and exploitation of each agent (human and robot) knowledge in a separate cognitive model, human-aware task planning and interleaved execution of shared plans. We will also discuss the key issues linked to the pertinence and the acceptability by the human of the robot behaviour, and how this influence qualitatively the robot decisional, planning, control and communication processes.
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Tamisier, Thomas, and Fernand Feltz. "Intelligent Agent for Modeling and Processing Decisional Workflows in Logistics." In Modern Entrepreneurship and E-Business Innovations, 198–206. IGI Global, 2013. http://dx.doi.org/10.4018/978-1-4666-2946-2.ch014.

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Abstract:
The authors present the design and some implementation trials of Atlas, a new reasoning and decision making assistant used for processing complex and heterogeneous procedural workflows. Benefiting from a multicore implementation, Atlas includes different solving engines that are selected according to the intrinsic complexity of the problem being processed. The operational knowledge of Atlas is accessed through 2 different views. In an analytical view, the knowledge is modeled on elementary if-then rules, which are processed by a resolution engine written in the Soar architecture. A synthetic view offers a pictorial representation of all the knowledge, and in particular, shows the inter-dependence of the rules and their procedural references. In addition to allowing an efficient processing, the system checks the coherence of the knowledge and produces a justification of the decision with respect to relevant operational procedures.
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5

Kavanaugh, Antoinette, and Thomas Grisso. "Forensic Developmental Concepts." In Evaluations for Sentencing of Juveniles in Criminal Court, 20–53. Oxford University Press, 2020. http://dx.doi.org/10.1093/med-psych/9780190052812.003.0002.

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Abstract:
Chapter 2 identifies and describes developmental and clinical psychological concepts that may be useful in forensic Miller evaluations when addressing Miller’s standards for immaturity. Concepts related to the decisional immaturity factor include two models of psychosocial immaturity and the “maturity gap” concept. The dependency immaturity factor is examined through the lens of trauma concepts and individual differences in dependency. The offense context factor offers conceptual ways of thinking about the impact of immaturity on the offense drawn from reasoning in other types of forensic evaluations. The prospects for rehabilitation factor is examined with concepts related to amenability to rehabilitation and the appropriateness of interventions. Concepts relevant for Miller’s “irreparable corruption” include life-course-persistent and adolescence-limited offending patterns, psychopathy, sophistication and maturity, and the Risk-Needs-Responsivity model. A model is provided for the forensic process of analyzing irreparable corruption. Finally, several concepts from general developmental psychology are reviewed for their relevance to Miller cases.
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Lahav, Pnina. "American Moment(s)." In American Legal Education Abroad, 258–87. NYU Press, 2021. http://dx.doi.org/10.18574/nyu/9781479803583.003.0013.

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Abstract:
Following independence in 1948, the Hebrew University of Jerusalem founded a law faculty and modeled it on the European example. Today, the Israeli law faculty is much more similar to the US law school. This chapter traces the history of the changes in Israeli legal education. It argues that the shift began after 1967, faced resistance in the 1980s, and gained momentum in the 1990s. Leading Israeli law schools have their eyes on Europe, but the decisive US influence is very visible. The chapter discusses three major educational components, which together signaled the shift in influence: student-run law reviews, curricular reform, and open and lively class discussions. Finally, the chapter offers several factors to explain the shift: judicial opinions that began to rely on American decisional law, the adoption of the US model of practice by the legal profession, the privatization of law schools, globalization, Americanization, and foreign affairs.
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Asero, Vincenzo, Sebastiano Patti, and Stefania Skonieczny. "Cooperative Optimization of Tourism Networks." In Handbook of Research on Holistic Optimization Techniques in the Hospitality, Tourism, and Travel Industry, 348–64. IGI Global, 2017. http://dx.doi.org/10.4018/978-1-5225-1054-3.ch016.

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Abstract:
A tourism network is determined by close collaboration among various stakeholders working interactively on common problems or issues through formal and informal approaches. As many cases highlight, informal relationships contribute to the formation of formal partnerships. In this study a game theoretical model is applied to explain the decisional process of entrepreneurs about forming partnerships in formal tourism networks. The model shows that, in terms of Nash equilibrium, the cooperative optimization of a tourism network should be achieved when entrepreneurs have the same business goals and a common tourism vision The chapter presents an empirical solution that arises from the case of Business Networks in Italy, which represents an innovation in Italian Law.
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Knoepfel, Peter. "The foundations of public policy analysis2." In Public Policy Resources, 9–42. Policy Press, 2018. http://dx.doi.org/10.1332/policypress/9781447345053.003.0002.

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Abstract:
This chapter revisits the foundations of public policy analysis as presented in our previous textbook of 2011 (Knoepfel et al., 2011): the definition of public policies (distinction between substantive and institutional policies), the rejected notion of public action, causality models, actor triangles and resources. It adds some new perspectives on the relation between actors (political-administrative actors, target groups and beneficiaries) and their resources. Finally, it brings some clarification to the topic of the institutions, which are considered as the ‘rules of the game’, and introduces a list of possession, behavioural and decisional rules that feature in the constitutional and private law of Switzerland. The majority of these rules can also be found in other democratic political systems.
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Lebraty, Jean-Fabrice, and Cécile Godé. "Assessing the Performance of Decision Support Systems in Military Environment." In Advances in Human and Social Aspects of Technology, 45–70. IGI Global, 2015. http://dx.doi.org/10.4018/978-1-4666-8450-8.ch003.

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Abstract:
This article explores the ability of a decision support system (DSS) to improve the quality of decision making in extreme environment. This DSS is actually based on a networked information system. Academic literature commonly mentions models of fit to explore the relationship between technology and performance, reckoning users' evaluations as a relevant measurement technique for Information System (IS) success. Although effective contributions have been achieved in measurement and exploration of fit, there have been few attempts to investigate the triangulation of fit between “Task-DSS-Decision Maker” under stressful and uncertain circumstances. This article provides new insights regarding the advantages provided by networked IS for making relevant decisions. An original case study has been conducted. It is focused on a networked decision support system called Link 16 that is used during aerial missions. This case study shows that the system improves decision making on an individual basis. Our result suggest the importance of three main fit criteria – Compliance, Complementarity and Conformity – to measure DSS performance under extreme environment and display a preliminary decisional fit model.
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10

Dehdouh, Khaled. "Building OLAP Cubes From Columnar NoSQL Data Warehouses." In Emerging Perspectives in Big Data Warehousing, 129–57. IGI Global, 2019. http://dx.doi.org/10.4018/978-1-5225-5516-2.ch006.

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Abstract:
In the big data warehouses context, a column-oriented NoSQL database system is considered as the storage model which is highly adapted to data warehouses and online analysis. Indeed, the use of NoSQL models allows data scalability easily and the columnar store is suitable for storing and managing massive data, especially for decisional queries. However, the column-oriented NoSQL DBMS do not offer online analysis operators (OLAP). To build OLAP cubes corresponding to the analysis contexts, the most common way is to integrate other software such as HIVE or Kylin which has a CUBE operator to build data cubes. By using that, the cube is built according to the row-oriented approach and does not allow to fully obtain the benefits of a column-oriented approach. In this chapter, the main contribution is to define a cube operator called MC-CUBE (MapReduce Columnar CUBE), which allows building columnar NoSQL cubes according to the columnar approach by taking into account the non-relational and distributed aspects when data warehouses are stored.
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Conference papers on the topic "Modelli decisionali"

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Baby, Mathew, and Anand Balu Nellippallil. "An Information-Decision Framework to Support Cooperative Decision Making in the Top-Down Design of Cyber-Physical-Manufacturing Systems." In ASME 2022 International Design Engineering Technical Conferences and Computers and Information in Engineering Conference. American Society of Mechanical Engineers, 2022. http://dx.doi.org/10.1115/detc2022-90836.

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Abstract:
Abstract Decision-making in the design of cyber-physical manufacturing (CPM) systems is complex due to many decisional entities and their complex interactions that need to be appropriately modeled and analyzed. One approach to designing these systems is the goal-oriented inverse design (GoID), using which satisficing design solutions are sought in a top-down manner. In this approach, entity decisions are directed towards meeting the goals propagated inversely from the subsequent entity in the manufacturing sequence. However, achieving the goals in a top-down manner may not be feasible for certain scenarios due to the defined constraints, available bounds, and targets for an entity. This leads to design conflicts between the entities and loss in entity and overall system-level performances. In this paper, we propose an information-decision framework that allows designers to model entity decision-making in a goal-directed manner, detect potential conflicts between entities, and regulate entity-level decisions to achieve improved entity and system-level performances. The regulation of entity decisions is accomplished by modifying active design variable bounds (considering the sensitivity of the goals to design variables), active constraint limits, or both jointly. The efficacy of the proposed framework is tested using a hot rod rolling problem involving sequential decisions. Using the problem, we showcase the use of the framework in detecting and systematically managing conflicts while designing the material, product, and manufacturing processes involved. The framework is generic, facilitates the top-down sequential design of interacting entities, and promotes cooperative design decision-making to manage design conflicts.
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Cedroni, Anna Rita. "Roadmap per una citta sostenibile: Vienna." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7915.

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Abstract:
Al di là di più di duemila anni di tradizione storica, l’Austria, ha mostrato con coraggio, fin dall’entrata nella Comunità Europea, il suo sviluppo economico così come la sua modernità e la sua apertura verso l’esterno. La dinamicità culturale e tecnologica della sua capitale, l’ha resa uno degli esempi più apprezzati da tutta l’Europa fin dall’inizio di questo secolo. In poco più 15 anni, Vienna è diventata di fatto la città europea con la migliore qualità della vita. Il merito di tale successo è dato sicuramente da due componenti fondamentali: la stabilità politica del Paese e il metodo di gestione dei processi di pianificazione territoriale e urbana. L’attuale sviluppo del territorio mostra come alla base di tale qualità i fattori prevalenti siano l’architettura, ma anche le politiche urbanistiche territoriali. Sta di fatto, spiega un recente rapporto del comune di Vienna sul tema risparmio energetico e sostenibilità, che per garantire e mantenere una tale qualità della vita, occorre tener conto di tre costanti essenziali nelle dinamiche dei processi di sviluppo urbano: il rinnovamento, la ristrutturazione e l’espansione. Tali elementi consentono poi il confronto con modelli europei culturalmente più avanzati. La tutela dell’ambiente e del patrimonio ambientale si inseriscono in questo processo come una delle sfide più importanti che scaturiscono da tale confronto. Questo paper si prefigge di trattare l’esperienza viennese, ripercorrendo il lungo, ma rapido processo di cambiamento cominciato all’inizio degli anni Ottanta. Strumento generale di pianificazione urbanistica, il Piano di Sviluppo della Città (Stadtentwicklungsplan), ha costituito e costituisce tuttora lo strumento decennale di previsione e di programmazione energetica a livello urbano e territoriale, stabilendo le direttrici strategiche di espansione, di ristrutturazione e di rinnovamento della Città e del suo hinterland. Ma l’esclusività di tale strumento, è da vedere nell’anticipazione di temi come il consumo energetico, la sostenibilità e nell’individuazione della tutela ambientale, come questione prioritaria da includere nei programmi d’intervento da attuare a breve termine. Infatti, con la formulazione del primo Programma KliP (Klimaschutzprogramm) (1999–2009) e, successivamente, del secondo Programma KliP (2010-2020), vengono elaborati dei “pacchetti” di provvedimenti con obiettivi ben definiti, come per esempio la riduzione del 21%, a persona, dei gas di emissione e di gas propellenti rispetto ai valori rilevati nel 1990. Gli strumenti con i quali raggiungere tali obiettivi sono: la riduzione del fabbisogno energetico, l’introduzione di fonti di energia ecosostenibile, l’uso di materiali biologici nell’edilizia pubblica e privata a grande e piccola scala, ma soprattutto, gli interventi sulla mobilità, sulla gestione dei rifiuti e sulla protezione del paesaggio. Accanto ai Piani di Sviluppo, Il Programma SEP (Städtische Energieeffizienz-Programm), definisce le linee generali da seguire nella gestione della politica dei consumi energetici a lungo termine, ovvero fino alla fine del 2015. I risultati portano già nel 2011 ad un aumento della quota di energia rinnovabile del 10% del volume totale del consumo di energia. Tra gli incentivi ci sono quelli rivolti alla realizzazione di centrali elettriche, inceneritori per il riciclo di materie dalle quali ricavare energia, mentre un ruolo sempre più importante è dato dall’uso della geotermia, e dell’energia solare. La continuità programmatica culmina nella formulazione di un progetto unitario, SMART CITY WIEN, che riunisce ben dieci gruppi differenti di interessi, istituzioni pubbliche, enti privati, centri universitari di ricerca, ecc., attorno ad una visione a lunga scadenza: Smart Energy vision 2050. Al centro della tavola rotonda le tematiche: lo sviluppo della popolazione, l’ambiente, i metodi di gestione, l’economia, l’energia e la mobilità. Accanto a queste, sostenibilità, partecipazione, diversità, efficienza di risorse, sviluppo regionale integrato come pure sviluppo economico equilibrato sono gli elementi fondamentali per la preparazione delle decisioni future.
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Roselli, Claudia. "Geografie della memoria e zone di transizione: interpretare le possibilità future di salvaguardia dei legami territoriali a Delhi." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7959.

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Abstract:
Il futuro delle metropoli sarà quello di continuare ad aumentare in dimensioni ed estensioni, fagocitando territorio, oppure ci sarà un momento in cui le cose cominceranno a cambiare, nella consapevolezza collettiva e politica, che è necessario assimilare i concetti di limite e di sostenibilità? Sembra che le svolte economiche globali abbiano già allertato le menti sensibili verso un necessario cambiamento di rotta nella governance urbana. Non è più possibile ignorare le trasformazioni, talvolta molto pericolose, in atto nelle nostre città, ed è piuttosto necessario tentare un loro indirizzamento verso passaggi temporali che considerino l'importanza della memoria collettiva, attivando l'engramma giusto per costruire nuove relazioni antropologiche, culturali e sociali. Nello specifico il paper vuole esaminare la realtà della città di Delhi, la capitale indiana, svelando l'esistenza nel suo corpo di zone di confine territoriali: zone dove ancora è possibile trovare e riconoscere tracce della sua antica origine rurale fatta di mestieri agricoli e artigiani, forni di argilla e terre coltivate. Questa anima della città, costituita da memorie, saperi e relazioni territoriali è stata minacciata, negli ultimi anni, dal desiderio cieco di espansione di imprenditori senza scrupoli e da decisioni non monitorate capillarmente relative ai piani di sviluppo urbanistico, le quali hanno avuto ricadute non prevedibili a spese del territorio e dell'ambiente. Negli ultimi anni, dopo la fine delle aspettative create dai Giochi del Commonwealth, la città ha sviluppato una rete infrastrutturale più veloce, promuovendo l'utilizzo dei mezzi pubblici e creando una rete metropolitana molto efficiente, presupposto iniziale per riconquistare la sua antica fama di città verde. Oltre a queste nuove potenzialità infrastrutturali anche i tessuti connettivi, tra area ed area e le grandi zone di verde urbano ( giardini, parchi e foreste ) potenziano l'ipotesi di trasformare Delhi in una delle più competitive capitali del futuro. Per realizzare questa visione è necessario creare vocabolari, strade e linguaggi, capaci di suggerire lo sviluppo di nuovi modelli di insediamenti urbani sopratutto nelle zone più sensibili ovvero laddove avviene l'incontro tra l'urbano ed il rurale. The future of the metropolis will be to increase in dimension and extension phagocyting territory, or it will be a moment where the things will start to change, in the collective and politic awareness, that it is necessary to absorb the concepts of limits and sustainability? It seems that the global economic turns have already alerted the sensitive minds towards a necessary change of the course of the urban governance. It is not possible to ignore longer, the transformations, sometime very dangerous, in our cities, todays. Rather it is necessary try to addressed them in a time crossing, capable of understanding the importance of the collective memory, attracting the proper engramma to build new anthropological, cultural and social relations. Specifically the paper would like analyze the reality of the city of Delhi, the Indian capital, disclosing the existences, on its body, of some territorial boundaries. Zones where it is possible to find and to recognize tracks of its ancient rural origins made by crafts and agricultural artisan, clay ovens and cultivated lands. This soul of the city, made by memories, knowledges and territorial relations was menaced, on the last years, from the blind wish of expansions of unscrupulous businessman and from decisions not capillary monitored relatively to urban development plans, which have had unpredictable consequences for the territory and for the environment. After the end of the expectations created from the Commonwealth Games, on 2010, the city developed an infrastructural net more quick, promoting the use of the public transports and creating an underground net very efficient, initial assumption to regain its former glory of green city. Over these new infrastructural potentialities also the connective tissues, between area and area and the big zones of urban green, like gardens, parks and forests, they had great potential in themselves to make Delhi one of the most competitive capital of the future.To realize this visions it is necessary to create vocabularies, roads and languages, capable of suggesting the development of new models of urban settlements mainly on the sensitive zones, where it will happen the encounter between urban and rural.
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Reports on the topic "Modelli decisionali"

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Hocking, E., R. Johnson, L. Martino, and D. Elcock. A decisional process model for stewardship. Office of Scientific and Technical Information (OSTI), March 2001. http://dx.doi.org/10.2172/776741.

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