Academic literature on the topic 'Modelli ad agenti eterogenei'

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Journal articles on the topic "Modelli ad agenti eterogenei"

1

Sonzogni, Barbara. "Modellizzazione e simulazione nelle scienze sociali. Questioni teoriche e operative nella costruzione di modelli ad agenti." SOCIOLOGIA E RICERCA SOCIALE, no. 94 (August 2011): 32–78. http://dx.doi.org/10.3280/sr2011-094002.

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Butera, Federico, and Fernando Alberti. "Il governo delle reti inter-organizzative per la competitivitŕ." STUDI ORGANIZZATIVI, no. 1 (December 2012): 77–111. http://dx.doi.org/10.3280/so2012-001004.

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Abstract:
I policy maker sono costantemente alla ricerca delle forme e degli strumenti per contribuire ad aumentare la prosperitŕ economica e sociale del proprio territorio. Gli studi a livello internazionale ci dicono che la prosperitŕ di un territorio č direttamente riconducibile alla sua competitivitŕ, e quindi in primis al livello di produttivitŕ e innovazione del sistema delle imprese. Come verrŕ ampiamente illustrato in questo articolo, le reti inter-organizzative - nella varietŕ di forme che l'evidenza empirica ci suggerisce - attraverso una flessibilitŕ senza precedenti, una piů veloce circolazione delle informazioni, la condivisione di visioni, saperi e conoscenza, l'efficiente e rapido scambio di risorse e competenze per competere, assicurano al tempo stesso specializzazione, efficienza e alti livelli di produttivitŕ. La configurazione e la natura di tali reti č in via di continua ridefinizione ed espansione e l'uso del termine rete č spesso generico o inappropriato. Anche i confini delle reti vanno continuamente ridefiniti, in un continuum che va dalle imprese tradizionali che esternalizzano e delocalizzano parte della loro produzione fino al puro networking di varia natura. Noi ci concentreremo solo su quelle reti interorganizzative che rappresentano forme nuove di impresa, di quasi impresa, di sistemi di imprese che consentono una gestione competitiva e innovativa della catena del valore e dei processi fondamentali, conseguendo risultati economici e sociali, in una parola prosperitŕ. Ci occuperemo in particolare del fenomeno piů nuovo che caratterizza l'Italian way of doing industry, ossia lo sviluppo e i successi delle medie imprese, nodi di reti inter-organizzative che coinvolgono non solo imprese piccole, ma anche imprese grandi, in una proiezione spesso globale. Su queste nuove forme di reti inter-organizzative, si apre uno spazio di intervento straordinario per i policy maker in azioni di attivazione, incentivazione e supporto, capaci di condurre a superiori livelli di competitivitŕ le imprese componenti le reti, le reti stesse e i territori da cui esse muovono, ovvero capaci di favorire una maggiore prosperitŕ. Tali spazi di governo delle reti inter-organizzative possono avere natura infrastrutturale (trasporti, edilizia, tecnologie, credito, servizi, ecc.), relazionale (governo della catena del valore, dei processi, dei flussi, delle architetture d'impresa, dei sistemi informativi e di comunicazione, dei sistemi professionali ecc.) e cognitiva (capitale umano, capitale intellettuale, sistema di valori e norme, ecc.). Tutte e tre queste dimensioni sono importantissime e vanno gestite congiuntamente in nuove forme di management assicurate dalle imprese "pivotali" e nell'ambito di quello che nell'articolo č definito come meta-management, ovvero quelle posizioni di attori pubblici e privati - spesso in raccordo fra loro - che assicurano supporto e guida strategica alle reti. Nuovi modelli di management e di meta-management implicano una conoscenza profonda della rete e, di conseguenza, una visione d'insieme attuale e futura sicura e convincente e una capacitŕ di execution che sappia consolidare o riorientare la rete; valorizzare le risorse, materiali e personali, lě racchiuse e soprattutto perseguire obiettivi e misurare risultati. Meta-management non significa favorire il mero networking tra imprese, ma attivarsi come agenzie strategiche e provvedimenti concreti capaci di disegnare politiche di accompagnamento e sostegno alla creazione e alla valorizzazione di robusti network tra imprese e tra imprese e istituzioni, che trascendano le consuete filiere e agglomerazioni locali. Una economia e una societŕ fatta di reti inter-organizzative non č uguale a quella fatta prevalentemente di singole imprese "castello". Sulle reti di impresa e sull'impresa rete incombono alcune rilevanti questioni a cui il nostro lavoro tenta di dare alcune risposte Vediamole qui di seguito. 1. Diagnosi. L'organizzazione a rete č oggi scarsamente riconoscibile. Come diagnosticarla, come identificarne le caratteristiche strutturali e comprenderne i problemi critici? 2. Sviluppo e progettazione. L'organizzazione a rete si puň supportare con adeguati servizi, sviluppare intenzionalmente o addirittura progettare, come qui si sostiene? E se sě, in che modo? I metodi da adoperare per gestire questo sviluppo sono certo diversi da quelli adottati da strutture accentrate, sono meno top-down e meno razionalistici: ma quali possono essere? 3. Stabilitŕ e mutamento. Ogni nodo o soggetto della rete fa parte di reti diverse, in alcuni casi abbandona in rapida successione le une per legarsi ad altre. Come combinare l'estrema mutevolezza di queste multiple appartenenze con l'esigenza di stabilitŕ e crescita di ogni singolo nodo, come far sě che l'intera rete si comporti come un "attore collettivo" capace di un governo? 4. Risultati. Se e come definire obiettivi o ri-articolarli velocemente nel tempo? Come valutare i risultati delle diverse dimensioni economiche e sociali? 5. Decisioni e misura. L'organizzazione a rete - come e piů dell'impresa tradizionale - cambia per repentine innovazioni, per adattamento, per micro-decisioni, per miglioramento continuo, č il risultato di scelte su cosa fare dentro e cosa comprare, su quali funzioni accentrare e quali decentrare, su quando acquisire o vendere unitŕ aziendali e su quando fare accordi, dove allocare geograficamente le attivitŕ. Vi sono criteri e metodi da adottare, per operare in questi contesti di agilitŕ, velocitŕ e rapiditŕ di processi decisionali? 6. Sistemi. Quali tecniche o sistemi operativi adatti all'impresa rete dovranno essere sviluppati? Quali sistemi di pianificazione e controllo di gestione dell'impresa rete, if any? Č possibile stabilire standard di qualitŕ per la rete? Come sviluppare dimensioni quali linguaggi, culture, politiche di marchio e di visibilitŕ, come potenziare le comunitŕ, come promuovere formazione e apprendimenti? 7. Strutture. Le reti di impresa includono una grande varietŕ di forme, come vedremo. La rete di imprese puň includere una parte di gerarchia: quali modelli di organigrammi sono compatibili? Quali sistemi informativi, di telecomunicazioni, di social network sono adatti per la rete di imprese? Quali sistemi logistici? Quali regole e contratti formali? Quali flussi finanziari? Le risorse umane si possono gestire e sviluppare lungo la rete? E in che modo? E che dire dei sistemi di controllo della qualitŕ? 8. Nascita e morte. La rete di imprese e soprattutto i suoi "nodi" hanno un tasso di natalitŕ/ mortalitŕ piů elevato dell'impresa tradizionale. Gestire la nascita e la morte delle imprese diventerŕ ancora piů importante che gestire le imprese. Chi lo farŕ e come? 9. Vincoli e opportunitŕ. La legislazione, le relazioni industriali, la cultura manageriale sono oggi vincoli e opportunitŕ allo sviluppo di forme di rete di imprese. La globalizzazione dell'economia, lo sviluppo dei servizi, le nuove tecnologie, la cultura dei giovani, invece, sembrano operare piů come fattori facilitanti quando addirittura non cogenti. Come gestire (e non subire) vincoli e opportunitŕ? Cosa puň fare l'impresa, e cosa possono fare le istituzioni pubbliche? Vi sono nuovi programmi e regole nazionali e regionali per la costituzione delle reti di impresa: quale č la loro efficacia e impatto? In tale quadro, un'Agenzia Strategica (una grande impresa, una media impresa, un ente governativo, una Camera di commercio, un'associazione imprenditoriale, un istituto di credito) puň esercitare un ruolo centrale nella promozione e governo delle reti inter-organizzative per la competitivitŕ dei territori, mettendo a fuoco i propri interventi di policy avendo come oggetto prioritario queste nuove forme di impresa, quasi-impresa, sistemi di impresa usando diverse leve: - innanzitutto, fornendo o favorendo l'accesso a risorse chiave, come credito, finanziamenti, sgravi fiscali, servizi per l'internazionalizzazione, conoscenze, marketing ecc.; - agendo da fluidificatore delle reti tra imprese, che sappia rimuovere ostacoli nelle strutture relazionali e irrobustire nodi, processi, strutture di governance laddove necessario; inserendosi direttamente nelle strutture relazionali come ponte per connettere nodi disconnessi; - esercitando a pieno il ruolo di meta-manager di reti inter-organizzative ossia imprimendo al sistema un indirizzo strategico di fondo, governando i processi "politici" interni alla rete ossia la distribuzione di potere e risorse e creando le condizioni culturali, strategiche organizzative e tecnologiche; - facendo leva sull'essere un policy maker cross-settoriale e multi-territoriale. Le reti di impresa hanno successo se si integrano entro "piattaforme industriali" (ad es. IT, Green economy, portualitŕ e logistica), entro cluster territoriali (es. distretti, economie regionali, etc.), sistemi eterogenei interistituzionali (che includono imprese pubbliche, amministrazioni, istituzioni e associazioni). La nostra tesi č che azioni di governo della rete attraverso nuove forme di management e di meta-management sono tanto piů efficaci quanto piů contribuiscono a supportare e strutturare reti organizzative robuste o che tendono a diventare tali, ossia imprese reti e reti di impresa governate; sono tanto meno efficaci o quanto meno misurabili quanto piů supportano solo processi di networking poco definiti destinati a rimanere tali. Nei termini di Axelsson, policy e management hanno effetto su reti che esprimono a) modelli di relazione fra diverse organizzazioni per raggiungere fini comuni. Hanno un effetto minore o nullo quando le reti di cui si parla sono solo b) "connessioni lasche fra organizzazioni legate da relazioni sociali" o c) un insieme di due o piů relazioni di scambio.
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Nicola, PierCarlo. "ECONOMIA MATEMATICA E MECCANICA RAZIONALE." Istituto Lombardo - Accademia di Scienze e Lettere - Incontri di Studio, November 18, 2013, 57–72. http://dx.doi.org/10.4081/incontri.2008.49.

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Abstract:
Riassunto. – Almeno a partire da Pareto le analogie meccaniche hanno giocato un ruolo rilevante nella teoria economica; ma sarebbe ingiusto passare sotto silenzio il fatto che Marshall, praticamente coetaneo di Pareto, propendeva piuttosto per l’impiego di analogie di natura biologica. Questo detto, l’equilibrio generale, attualmente il paradigma più diffuso fra i cultori di teoria economica, si presta mirabilmente a sottolineare le analogie meccaniche proponibili nella teoria economica. Partendo dalla formulazione canonica dell’equilibrio generale concorrenziale, come venne proposta da Arrow e Debreu nel 1954, l’intervento si propone di presentare succintamente alcune delle estensioni formulate nel corso degli ultimi 50 anni:– l’introduzione dei monopoli e della concorrenza monopolistica;– i prezzi rigidi e il razionamento;– le generazioni sovrapposte;– gli equilibri temporanei e le aspettative soggettive;– gli equilibri approssimati in presenza di non convessità; – l’infinità degli agenti e la concorrenza perfetta;– l’incertezza;– i mercati incompleti e le attività finanziarie.Vengono brevemente discussi anche i problemi che sorgono nell’applicazione di modelli di equilibrio generale allo studio di economie concrete, e si sottolinea il fatto che i dati economici sono sempre soggetti ad errori spesso rilevanti, mentre quasi mai é possibile condurre esperimenti controllabili, diversamente da quanto avviene nella fisica. Le applicazioni portano naturalmente a chiedersi quale utilità possono rivestire i modelli di equilibrio generale a fini previsionali.***Abstract. – Since Pareto times mechanical analogies played a relevant role in economic theory; but it is necessary to underline that Marshall, an economist contemporary to Pareto, preferred to employ biological analogies. General equilibrium, presently the mainstream paradigm in economic theory, lends itself very naturally to underline mechanical analogies permeating economic theory. Starting from the canonical formulation of general equilibrium, as proposed by Arrow and Debreu in 1954, our aim is to briefly recall some extensions made during the last 50 years:– the inclusion of monopolies and monopolistic competition;– sticky prices and rationing;– overlapping generations;– temporary equilibrium and subjective expectations;– approssimate equilibria under non convexities;– infinity of agents and perfect competition;– uncertainty;– incomplete markets and financial activities.We discuss also some problems which are present in applying general equilibrium models to our days economies, and we underline the fact that economic data are always affected by errors, while very rarely it is possible to do controlled experiments, contrary to what happens in physics. Therefore, it is natural to ask which is the utility of general equilibrium models as far as forecasting activities are of interest.
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Dissertations / Theses on the topic "Modelli ad agenti eterogenei"

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Mazzieri, Diego. "Progettazione e implementazione di agenti cognitivi per simulazioni di evacuazioni di folle in Alchemist." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/19084/.

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Abstract:
Le vicende di piazza San Carlo a Torino e della discoteca «Lanterna Azzurra» di Corinaldo sono solo degli esempi a noi vicini geograficamente e cronologicamente di come l’evacuazione di una folla possa sfociare in una tragedia se non si considerano adeguatamente: l’afflusso, i potenziali pericoli e il comportamento dei partecipanti. La simulazione computerizzata rappresenta uno dei più potenti strumenti a disposizione dell’uomo per prevenire questo genere di situazioni, evitando errori che possono irrompere in una vastissima quantità di casistiche, dall'organizzazione di un evento alla costruzione di un edificio. Mentre notevoli sviluppi sono stati conseguiti in merito alla descrizione delle varie forze fisiche in gioco, meno esplorati sono i temi relativi alle capacità cognitive e relazionali delle persone. Usando la modellazione basata sugli agenti e focalizzando l’attenzione su questi aspetti, il lavoro di tesi presentato ha come obiettivo quello di inserire all'interno del simulatore stocastico Alchemist, gli elementi caratterizzanti l’evacuazione di una folla in una accezione generale, senza concentrarsi su nessuno scenario specifico, in modo da fornire gli strumenti necessari per ricreare svariate situazioni di interesse.
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DI, NOIA JLENIA. "Potere di Mercato, Innovazione e Finanziarizzazione." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2021. http://hdl.handle.net/10280/108954.

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Abstract:
Questa tesi studia le cause e le implicazioni di due fenomeni in particolare: la finanziarizzazione e la digitalizzazione. Nello specifico, il primo capitolo contiene un'analisi empirica sulle determinanti del Surplus Wealth delle società (una misura del potere di mercato) e dell’impatto degli investimenti finanziari sugli investimenti in capitale. Complessivamente, i risultati supportano l'evidenza sulla shareholders' value orientation; in media, i profitti finanziari sembrano favorire sia gli investimenti in capitale fisico che intangibile, mentre emerge un effetto trade-off tra questi ultimi e gli investimenti finanziari (non per i monopolisti operanti nel settore IT). Nel secondo capitolo viene sviluppato un modello teorico ad agenti eterogenei che combina la crescita endogena (modello K+S) alle frizioni finanziarie (modello CATS) ed introduce un mercato obbligazionario dove le imprese possono emettere/acquistare obbligazioni societarie. L'innovazione avviene per mezzo del capitale intangibile IT, le cui proprietà intrinseche legate all’intelligenza artificiale favoriscono l'accumulazione di liquidità, accentuata poi dai profitti finanziari. Da una prospettiva macroeconomica, le simulazioni suggeriscono che gli investimenti in obbligazioni da parte delle imprese impattano negativamente sull'occupazione, frenando il progresso tecnologico e la crescita economica, salvo che la liquidità investita in bonds superi un certo valore-soglia (omogeneo tra le imprese), ma al costo di un maggior rischio di fallimento e di un incremento delle posizioni Ponzi.
The present thesis deals with two main phenomena: financialization and digitalization. The first chapter aims at empirically investigating the determinants of corporations' Surplus Wealth (a measure of market power) and the impact of financial investments on capital investment decisions. Overall, additional evidence on shareholders' value orientation is provided; on average, realized financial profits seem to be beneficial to both physical and intangible capital investment, whilst current financial investments appear to generate a trade-off effect (not for monopolists operating in the IT sector). The second chapter develops a theoretical agent-based model combining endogenous growth (K+S model) and financial frictions (CATS model) together with a market for corporate bonds where firms can both issue and purchase bonds. IT intangible capital is assumed to be the channel through which innovation propagates and its specific advertising properties stemming from artificial intelligence are able to foster liquidity accumulation, which is boosted when financial investments begin to play a role. Simulations suggest that, from a macroeconomic perspective, companies' purchase of corporate bonds is not beneficial to employment, technological progress and growth, except for the case where liquidity invested in bonds is beyond a common threshold across firms but at the cost of higher bankruptcy risk and Ponzi positions.
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Deluigi, Luca. "Implementazione e analisi del modello Flocking con FLAME GPU." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/19064/.

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Abstract:
In questa tesi verranno studiati i modelli basati su agenti e i software al supporto delle simulazioni ad agenti. In particolare sarà approfondito il modello Flocking, che riguarda la formazione di stormi di uccelli in volo. Questo modello è parte della libreria di un software per simulazioni ad agenti chiamato NetLogo, ma verrà implementato con un nuovo ambiente di sviluppo ad alte prestazioni che fa uso della GPU, chiamato FLAME GPU. Questa nuova implementazione permette al modello di essere simulato con una popolazione molto più vasta. E' interessante studiare come si comporta il modello secondo alcuni parametri e come cambiano le prestazioni dalla versione in NetLogo. Saranno analizzati e confrontati NetLogo e FLAME GPU, i due principali supporti per realizzare simulazioni ad agenti. In particolare sarà approfondito FLAME GPU, usato nell’implementazione di Flocking. Inoltre sarà discussa anche l’implementazione di un altro modello sulla formazione di stormi a ”V” chiamato Flocking Vee Formations.
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KRACHKOVSKAYA, INNA. "The regulation of financial derivates: an agent-based model approach." Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2015. http://hdl.handle.net/11584/266822.

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Abstract:
In 2007-08, the world experienced the greatest financial crisis since 1929, which turned – in the following years – in one of the deepest and most prolonged periods of economic stagnation of modern history. While there were multiple conditions that originated the so-called Great Financial Crisis, a general consensus emerged that financial derivatives played an important role in the outbreak of the crisis and in posing a credible threat that the entire global financial system could melt down. As a reaction, several countries in the world and international organizations agreed on a policy response to reformulate the global architecture for the regulation of the financial system, including the financial derivatives industry. Yet, the fundamental question of whether the contemporary system of derivatives regulation can effectively shield the financial system from sources of systemic risk is still undecided, for reasons that especially relate to the complexity of the networked structure of the financial derivatives industry. As a way to contribute to tackle this issue, this work aims to investigate whether an important component part of the present system of financial derivatives regulation – namely, Central Counterparts (CCPs) Clearing Houses – provide a more resilient financial system. The research question is addressed through a simulation approach based on an agent-based modeling of the financial derivatives industry. The results of the simulation show that the introduction of a CCP improves the resilience of the simulated financial derivatives industry, although it does not completely shield the financial system from disruptions that may especially depend from the degree of interconnectedness of financial operators and the magnitude of defaults. In sum, this work offers some methodological guidance for enriching the repertoire of tools at disposal of financial regulatory authorities in anticipating the consequences of interventions in the financial industry.
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TETTAMANZI, MICHELE. "EXPECTATIONS IN MACROECONOMICS: PERSPECTIVES, LABORATORY EXPERIMENTS AND AB MODELS." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2017. http://hdl.handle.net/10280/36156.

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Abstract:
La presente tesi studia le aspettative in macroeconomia contribuendo alla letteratura esistente sia indagando circa il meccanismo di formazione delle aspettative, sia analizzando come le aspettative a razionalità limitata influenzino la dinamica economica. Nel primo capitolo viene presentato un esperimento nel quale ai soggetti viene chiesto di predire il valore futuro dell'inflazione: a seconda del trattamento, i soggetti possono venire esposti ad un segnale, che mira a stabilizzare l'economia, che fungendo quindi da indicazione prospettica (Forward Guidance). I risultati vengono poi studiati sottolineando il meccanismo di formazione delle aspettative soprattutto in funzione della credibilità del segnale; inoltre viene studiata l'efficacia dello strumento di politica monetaria nella stabilizzazione del sistema economico: si evidenzia come un segnale informativo permetta una sensibile stabilizzazione dell'economia, prevenendo spirali deflazionistiche. Nel secondo capitolo viene sviluppato un modello ad agenti il quale incorpora un meccanismo di formazione delle aspettative a razionalità limitata, derivato da esperimenti precedenti. Inoltre, grazie ad un peculiare processo di aggregazione, viene derivato un modello analiticamente trattabile che permette di studiare il meccanismo di trasmissione di uno shock, isolando gli effetti dovuti all'eterogeneità fra gli agenti e alle aspettative: entrambi gli effetti sono considerevoli ed aiutano nello spiegare la dinamica economica.
The present dissertation analyses expectations in macroeconomics, contributing to the existing literature both studying the expectation formation process, and inquiring how economic dynamic is influenced by boundedly rational expectations. The first chapter presents a learn to forecast experiment in which subject are asked to form expectation regarding the future value of inflation: depending on the treatment, subjects might be exposed to a signal, which possibly aim at stabilizing economy, mimicking the non conventional monetary policy instrument called Delphic Forward Guidance. The collected data are studied trying to recover the underlying expectation formation process highlighting especially the role of credibility of the signal; moreover from the data emerges that informative Forward Guidance helps in stabilizing economy, drastically reducing the probability of deflationary spirals. The second chapter develops an agent-based model, encapsulating a boundedly rational expectation formation process, which had been extrapolated in previous experiments. Moreover benefiting from a specific aggregation procedure, we derive a model characterized by high analytical tractability, allowing hence to study the transmission mechanisms of a shock by insulating the effects due to the heterogeneity among agents and due to expectations: both the effects are sizable and help in understanding the dynamics of the economic system.
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TETTAMANZI, MICHELE. "EXPECTATIONS IN MACROECONOMICS: PERSPECTIVES, LABORATORY EXPERIMENTS AND AB MODELS." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2017. http://hdl.handle.net/10280/36156.

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Abstract:
La presente tesi studia le aspettative in macroeconomia contribuendo alla letteratura esistente sia indagando circa il meccanismo di formazione delle aspettative, sia analizzando come le aspettative a razionalità limitata influenzino la dinamica economica. Nel primo capitolo viene presentato un esperimento nel quale ai soggetti viene chiesto di predire il valore futuro dell'inflazione: a seconda del trattamento, i soggetti possono venire esposti ad un segnale, che mira a stabilizzare l'economia, che fungendo quindi da indicazione prospettica (Forward Guidance). I risultati vengono poi studiati sottolineando il meccanismo di formazione delle aspettative soprattutto in funzione della credibilità del segnale; inoltre viene studiata l'efficacia dello strumento di politica monetaria nella stabilizzazione del sistema economico: si evidenzia come un segnale informativo permetta una sensibile stabilizzazione dell'economia, prevenendo spirali deflazionistiche. Nel secondo capitolo viene sviluppato un modello ad agenti il quale incorpora un meccanismo di formazione delle aspettative a razionalità limitata, derivato da esperimenti precedenti. Inoltre, grazie ad un peculiare processo di aggregazione, viene derivato un modello analiticamente trattabile che permette di studiare il meccanismo di trasmissione di uno shock, isolando gli effetti dovuti all'eterogeneità fra gli agenti e alle aspettative: entrambi gli effetti sono considerevoli ed aiutano nello spiegare la dinamica economica.
The present dissertation analyses expectations in macroeconomics, contributing to the existing literature both studying the expectation formation process, and inquiring how economic dynamic is influenced by boundedly rational expectations. The first chapter presents a learn to forecast experiment in which subject are asked to form expectation regarding the future value of inflation: depending on the treatment, subjects might be exposed to a signal, which possibly aim at stabilizing economy, mimicking the non conventional monetary policy instrument called Delphic Forward Guidance. The collected data are studied trying to recover the underlying expectation formation process highlighting especially the role of credibility of the signal; moreover from the data emerges that informative Forward Guidance helps in stabilizing economy, drastically reducing the probability of deflationary spirals. The second chapter develops an agent-based model, encapsulating a boundedly rational expectation formation process, which had been extrapolated in previous experiments. Moreover benefiting from a specific aggregation procedure, we derive a model characterized by high analytical tractability, allowing hence to study the transmission mechanisms of a shock by insulating the effects due to the heterogeneity among agents and due to expectations: both the effects are sizable and help in understanding the dynamics of the economic system.
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ASSENZA, TIZIANA. "Saggi su fattori monetari e finanziari in economie creditizie." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2007. http://hdl.handle.net/10280/114.

Full text
Abstract:
La tesi si colloca nel filone di letteratura dell' Acceleratore Finanziario, che si è sviluppato a partire dagli anni 90. Il lavoro prende le mosse dai modelli di Kiyotaki e Moore (KM,1997, 2002) e di Greenwald e Stiglitz (GS 1993, 2003). L'obiettivo è quello di tentare di rispondere ad alcuni quesiti che sorgono spontaneamente dallo studio di questa tipologia di modelli, inquadrando le idee proposte in una modellistica teorica adeguata. La tesi si compone di 7 capitoli. Nei primi due capitoli viene presentato e discusso, sia in chiave microeconomica che in chiave macroeconomica, il framework proposto da KM. Nel capitolo 3 si introduce il problema della bancarotta e si esplorano gli effetti di eventuali bancarotte sui mercati dei beni e sui mercati finanziari. Nel capitolo 4 viene presentato e discusso un articolo di Cordoba e Ripoll (2004a) nel quale gli autori sviluppano un modello à la KM introducendo il ruolo della moneta tramite l'approccio del Cash In Advance (CIA) constraint . Nel quinto capitolo viene presentato e discusso un contributo originale che introduce il ruolo della moneta nel modello di KM tramite l'approccio della Moneta nella Funzione di Utilità. Il modello è relativamente semplice possono emergere equilibri multipli e permette di esplorare gli effetti della politica monetaria sulle variabili macroeconomiche. Nel capitolo 6 si presenta un modello a generazioni sovrapposte à la Diamond-Samuelson utilizzando il framework di KM. In tale contesto la moneta ha essenzialmente il ruolo di riserva di valore (permette di incrementare il consumo e il bequest da vecchi), mentre il bequest rappresenta una risorsa a disposizione del giovane. In fine il modello presentato nel capitolo 7 è un esempio di un modello macroeconomico microfondato con vincoli finanziari e agenti eterogenei à la Greenwald-Stiglitz. Viene presentata una procedura di aggregazione che permette di ottenere le variabili macroeconomiche tenendo in considerazione il comportamento individuale degli agenti. Il modello può essere studiato tramite delle simulazioni in una struttura Agent-Based.
The dissertation could be traced back to the so called Financial Accelerator literature, that has been developed during the 90's. In particular it is essentially an attempt to adapt, modify or even subvert the basic framework proposed by Kiyotaki and Moore (KM,1997, 2002) and by Greenwald and Stiglitz (GS 1993, 2003) in order to provide answers to some questions that naturally arise from the study of these types of models. The thesis is divided into 7 chapters. Chapters 1 and 2 present and discuss the benchmark model, i.e. the framework put forward by KM, at the micro level (optimization problems of the different types of agents, market equilibrium) and at the macro level (laws of motion of macro state variables) respectively. In chapter 3 we study the conditions under which bankruptcy can occur and we explore the consequences of actual bankruptcies in terms of disruption of financial and goods markets. In chapter 4 we present and discuss a paper by Cordoba and Ripoll in which the role of money in a framework à la KM is introduced by means of the Cash In Advance (CIA) constraint approach. In chapter 5 we follow the Money In the Utility function (MIU) approach to introduce money in the original KM framework. The model seems very promising because is relatively simple, there can be multiple equilibria and the effect of a monetary injection can be explored in a straightforward way. In chapter 6 we model a KM economy in an OLG setting à la Diamond-Samuelson in which money plays basically the role of a store of value, which allows to increase consumption and bequest when old and bequest plays the role of internal resources for the young. The model presented in chapter 7 is an example of a microfounded macroeconomic model with financing constraints and heterogeneous agents of the Greenwald-Stiglitz type. An aggregation procedure is proposed in order to go from the individual to the aggregate variable. The model can be explored by means of simulations in an Agent-Based setting.
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ASSENZA, TIZIANA. "Saggi su fattori monetari e finanziari in economie creditizie." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2007. http://hdl.handle.net/10280/114.

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Abstract:
La tesi si colloca nel filone di letteratura dell' Acceleratore Finanziario, che si è sviluppato a partire dagli anni 90. Il lavoro prende le mosse dai modelli di Kiyotaki e Moore (KM,1997, 2002) e di Greenwald e Stiglitz (GS 1993, 2003). L'obiettivo è quello di tentare di rispondere ad alcuni quesiti che sorgono spontaneamente dallo studio di questa tipologia di modelli, inquadrando le idee proposte in una modellistica teorica adeguata. La tesi si compone di 7 capitoli. Nei primi due capitoli viene presentato e discusso, sia in chiave microeconomica che in chiave macroeconomica, il framework proposto da KM. Nel capitolo 3 si introduce il problema della bancarotta e si esplorano gli effetti di eventuali bancarotte sui mercati dei beni e sui mercati finanziari. Nel capitolo 4 viene presentato e discusso un articolo di Cordoba e Ripoll (2004a) nel quale gli autori sviluppano un modello à la KM introducendo il ruolo della moneta tramite l'approccio del Cash In Advance (CIA) constraint . Nel quinto capitolo viene presentato e discusso un contributo originale che introduce il ruolo della moneta nel modello di KM tramite l'approccio della Moneta nella Funzione di Utilità. Il modello è relativamente semplice possono emergere equilibri multipli e permette di esplorare gli effetti della politica monetaria sulle variabili macroeconomiche. Nel capitolo 6 si presenta un modello a generazioni sovrapposte à la Diamond-Samuelson utilizzando il framework di KM. In tale contesto la moneta ha essenzialmente il ruolo di riserva di valore (permette di incrementare il consumo e il bequest da vecchi), mentre il bequest rappresenta una risorsa a disposizione del giovane. In fine il modello presentato nel capitolo 7 è un esempio di un modello macroeconomico microfondato con vincoli finanziari e agenti eterogenei à la Greenwald-Stiglitz. Viene presentata una procedura di aggregazione che permette di ottenere le variabili macroeconomiche tenendo in considerazione il comportamento individuale degli agenti. Il modello può essere studiato tramite delle simulazioni in una struttura Agent-Based.
The dissertation could be traced back to the so called Financial Accelerator literature, that has been developed during the 90's. In particular it is essentially an attempt to adapt, modify or even subvert the basic framework proposed by Kiyotaki and Moore (KM,1997, 2002) and by Greenwald and Stiglitz (GS 1993, 2003) in order to provide answers to some questions that naturally arise from the study of these types of models. The thesis is divided into 7 chapters. Chapters 1 and 2 present and discuss the benchmark model, i.e. the framework put forward by KM, at the micro level (optimization problems of the different types of agents, market equilibrium) and at the macro level (laws of motion of macro state variables) respectively. In chapter 3 we study the conditions under which bankruptcy can occur and we explore the consequences of actual bankruptcies in terms of disruption of financial and goods markets. In chapter 4 we present and discuss a paper by Cordoba and Ripoll in which the role of money in a framework à la KM is introduced by means of the Cash In Advance (CIA) constraint approach. In chapter 5 we follow the Money In the Utility function (MIU) approach to introduce money in the original KM framework. The model seems very promising because is relatively simple, there can be multiple equilibria and the effect of a monetary injection can be explored in a straightforward way. In chapter 6 we model a KM economy in an OLG setting à la Diamond-Samuelson in which money plays basically the role of a store of value, which allows to increase consumption and bequest when old and bequest plays the role of internal resources for the young. The model presented in chapter 7 is an example of a microfounded macroeconomic model with financing constraints and heterogeneous agents of the Greenwald-Stiglitz type. An aggregation procedure is proposed in order to go from the individual to the aggregate variable. The model can be explored by means of simulations in an Agent-Based setting.
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MANZI, DEBORAH. "LA RESILIENZA DELLE RETI CRIMINALI: UN MODELLO AD AGENTI PER LA SIMULAZIONE DELLE REAZIONI DELLE ORGANIZZAZIONI ATTIVE NEL TRAFFICO E SPACCIO DI STUPEFACENTI ALLE AZIONI DI CONTRASTO DELLE FORZE DELL’ORDINE." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2023. http://hdl.handle.net/10280/138065.

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Abstract:
Le organizzazioni criminali operano in ambienti mutevoli e complessi. Flessibilità e dinamicità consentono loro di sfruttare nuove opportunità illecite e di reagire alle azioni di contrasto delle forze dell'ordine (FdO). Molti studi sulla resilienza delle reti criminali esaminano le strutture organizzative dei gruppi a seguito dell’arresto di alcuni membri, ma spesso trascurano le strategie di adattamento dei gruppi. Lo studio ha analizzato la resilienza delle organizzazioni attive nel traffico e spaccio di stupefacenti, concentrandosi su tre aspetti: la capacità di non soccombere, di reagire in maniera rapida ed efficace e di mantenere inalterate le funzioni primarie dell’organizzazione. Lo sviluppo di un modello ad agenti basato sui contenuti di un’ordinanza per l’applicazione di misure cautelari per i membri di un’organizzazione camorristica coinvolta nel traffico di stupefacenti e sulla letteratura criminologica esistente ha permesso la simulazione delle attività di traffico e spaccio da parte di organizzazioni criminali e le relative reazioni alle azioni di contrasto delle FdO. I risultati identificano le azioni di contrasto delle FdO come eventi critici per la sopravvivenza delle organizzazioni criminali. Tuttavia, le organizzazioni rimaste attive mostrano un’alta resilienza, con efficaci reazioni agli eventi di contrasto al fine di continuare le attività di traffico e spaccio.
Criminal organizations operate in complex changing environments. Being flexible and dynamic allows criminal networks not only to exploit new illicit opportunities but also to react to law enforcement attempts at disruption, enhancing the persistence of these networks over time. Most studies investigating network disruption have examined organizational structures before and after the arrests of some actors but have disregarded groups’ adaptation strategies. The present study investigated the resilience of drug trafficking organizations (DTOs) to law enforcement attempts at disruption, focusing on three main aspects: the ability to endure disruption, react quickly and efficiently to threats, and keep primary functions unaltered. The analysis relied on an agent-based model (ABM) that simulates drug trafficking and dealing activities by organized criminal groups and their reactions to law enforcement attempts at disruption. The simulation relied on information retrieved from a detailed court order against a large-scale Italian DTO and from the literature. The results demonstrated that law enforcement interventions are often critical events for DTOs, with high rates of disruption. However, surviving DTOs always displayed a high level of resilience, with effective strategies in place to react to threatening events and to continue drug trafficking and dealing.
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PANTINI, SARA. "Analysis and modelling of leachate and gas generation at landfill sites focused on mechanically-biologically treated waste." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2013. http://hdl.handle.net/2108/203393.

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Abstract:
Despite significant efforts have been directed toward reducing waste generation and encouraging alternative waste management strategies, landfills still remain the main option for Municipal Solid Waste (MSW) disposal in many countries. Hence, landfills and related impacts on the surroundings are still current issues throughout the world. Actually, the major concerns are related to the potential emissions of leachate and landfill gas into the environment, that pose a threat to public health, surface and groundwater pollution, soil contamination and global warming effects. To ensure environmental protection and enhance landfill sustainability, modern sanitary landfills are equipped with several engineered systems with different functions. For instance, the installation of containment systems, such as bottom liner and multi-layers capping systems, is aimed at reducing leachate seepage and water infiltration into the landfill body as well as gas migration, while eventually mitigating methane emissions through the placement of active oxidation layers (biocovers). Leachate collection and removal systems are designed to minimize water head forming on the bottom section of the landfill and consequent seepages through the liner system. Finally, gas extraction and utilization systems, allow to recover energy from landfill gas while reducing explosion and fire risks associated with methane accumulation, even though much depends on gas collection efficiency achieved in the field (range: 60-90% Spokas et al., 2006; Huitric and Kong, 2006). Hence, impacts on the surrounding environment caused by the polluting substances released from the deposited waste through liquid and gas emissions can be potentially mitigated by a proper design of technical barriers and collection/extraction systems at the landfill site. Nevertheless, the long-term performance of containment systems to limit the landfill emissions is highly uncertain and is strongly dependent on site-specific conditions such as climate, vegetative covers, containment systems, leachate quality and applied stress. Furthermore, the design and operation of leachate collection and treatment systems, of landfill gas extraction and utilization projects, as well as the assessment of appropriate methane reduction strategies (biocovers), require reliable emission forecasts for the assessment of system feasibility and to ensure environmental compliance. To this end, landfill simulation models can represent an useful supporting tool for a better design of leachate/gas collection and treatment systems and can provide valuable information for the evaluation of best options for containment systems depending on their performances under the site-specific conditions. The capability in predicting future emissions levels at a landfill site can also be improved by combining simulation models with field observations at full-scale landfills and/or with experimental studies resembling landfill conditions. Indeed, this kind of data may allow to identify the main parameters and processes governing leachate and gas generation and can provide useful information for model refinement. In view of such need, the present research study was initially addressed to develop a new landfill screening model that, based on simplified mathematical and empirical equations, provides quantitative estimation of leachate and gas production over time, taking into account for site-specific conditions, waste properties and main landfill characteristics and processes. In order to evaluate the applicability of the developed model and the accuracy of emissions forecast, several simulations on four full-scale landfills, currently in operative management stage, were carried out. The results of these case studies showed a good correspondence of leachate estimations with monthly trend observed in the field and revealed that the reliability of model predictions is strongly influenced by the quality of input data. In particular, the initial waste moisture content and the waste compression index, which are usually data not available from a standard characterisation, were identified as the key unknown parameters affecting leachate production. Furthermore, the applicability of the model to closed landfills was evaluated by simulating different alternative capping systems and by comparing the results with those returned by the Hydrological Evaluation of Landfill Performance (HELP), which is the most worldwide used model for comparative analysis of composite liner systems. Despite the simplified approach of the developed model, simulated values of infiltration and leakage rates through the analysed cover systems were in line with those of HELP. However, it should be highlighted that the developed model provides an assessment of leachate and biogas production only from a quantitative point of view. The leachate and biogas composition was indeed not included in the forecast model, as strongly linked to the type of waste that makes the prediction in a screening phase poorly representative of what could be expected in the field. Hence, for a qualitative analysis of leachate and gas emissions over time, a laboratory methodology including different type of lab-scale tests was applied to a particular waste material. Specifically, the research was focused on mechanically biologically treated (MBT) wastes which, after the introduction of the European Landfill Directive 1999/31/EC (European Commission, 1999) that imposes member states to dispose of in landfills only wastes that have been preliminary subjected to treatment, are becoming the main flow waste landfilled in new Italian facilities. However, due to the relatively recent introduction of the MBT plants within the waste management system, very few data on leachate and gas emissions from MBT waste in landfills are available and, hence, the current knowledge mainly results from laboratory studies. Nevertheless, the assessment of the leaching characteristics of MBT materials and the evaluation of how the environmental conditions may affect the heavy metals mobility are still poorly investigated in literature. To gain deeper insight on the fundamental mechanisms governing the constituents release from MBT wastes, several leaching experiments were performed on MBT samples collected from an Italian MBT plant and the experimental results were modelled to obtain information on the long-term leachate emissions. Namely, a combination of experimental leaching tests were performed on fully-characterized MBT waste samples and the effect of different parameters, mainly pH and liquid to solid ratio (L/S,) on the compounds release was investigated by combining pH static-batch test, pH dependent tests and dynamic up-flow column percolation experiments. The obtained results showed that, even though MBT wastes were characterized by relatively high heavy metals content, only a limited amount was actually soluble and thus bioavailable. Furthermore, the information provided by the different tests highlighted the existence of a strong linear correlation between the release pattern of dissolved organic carbon (DOC) and several metals (Co, Cr, Cu, Ni, V, Zn), suggesting that complexation to DOC is the leaching controlling mechanism of these elements. Thus, combining the results of batch and up-flow column percolation tests, partition coefficients between DOC and metals concentration were derived. These data, coupled with a simplified screening model for DOC release, allowed to get a very good prediction of metal release during the experiments and may provide useful indications for the evaluation of long-term emissions from this type of waste in a landfill disposal scenario. In order to complete the study on the MBT waste environmental behaviour, gas emissions from MBT waste were examined by performing different anaerobic tests. The main purpose of this study was to evaluate the potential gas generation capacity of wastes and to assess possible implications on gas generation resulting from the different environmental conditions expected in the field. To this end, anaerobic batch tests were performed at a wide range of water contents (26-43 %w/w up to 75 %w/w on wet weight) and temperatures (from 20-25 °C up to 55 °C) in order to simulate different landfill management options (dry tomb or bioreactor landfills). In nearly all test conditions, a quite long lag-phase was observed (several months) due to the inhibition effects resulting from high concentrations of volatile fatty acids (VFAs) and ammonia that highlighted a poor stability degree of the analysed material. Furthermore, experimental results showed that the initial waste water content is the key factor limiting the anaerobic biological process. Indeed, when the waste moisture was lower than 32 %w/w the methanogenic microbial activity was completely inhibited. Overall, the obtained results indicated that the operative conditions drastically affect the gas generation from MBT waste, in terms of both gas yield and generation rate. This suggests that particular caution should be paid when using the results of lab-scale tests for the evaluation of long-term behaviour expected in the field, where the boundary conditions change continuously and vary significantly depending on the climate, the landfill operative management strategies in place (e.g. leachate recirculation, waste disposal methods), the hydraulic characteristics of buried waste, the presence and type of temporary and final cover systems.
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