Dissertations / Theses on the topic 'Misure nucleari'
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La, Rovere Stefano <1976>. "Analisi di Sistemi a rete e applicazioni di Misure di Importanza." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2726/1/La_Rovere_Stefano_Tesi.pdf.
Full textLa, Rovere Stefano <1976>. "Analisi di Sistemi a rete e applicazioni di Misure di Importanza." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2726/.
Full textPELUSO, EMMANUELE. "Genetic programming for symbolic regression in nuclear fusion." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2013. http://hdl.handle.net/2108/203359.
Full textMariotti, Francesca <1976>. "Metrologia dei campi di radiazioni di bassa energia." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/884/1/Tesi_Mariotti_Francesca.pdf.
Full textMariotti, Francesca <1976>. "Metrologia dei campi di radiazioni di bassa energia." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/884/.
Full textSALOMONI, MATTEO. "Boosting scintillation based detection." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2019. http://hdl.handle.net/10281/241285.
Full textDuring this Ph.D., state-of-the-art scintillating materials have been intensively studied with several constraints found regarding their light emission, optical properties, and chemical stability. Different characterization benches were developed specifically for the measurements presented in the thesis and extensive work has been dedicated to fine tune the simulations framework that describes scintillators and photo-detectors. Classical approaches were found to be already at a good trade-off between performances and costs while to really boost scintillation detection a shift in paradigm was needed, moving away from classical ray tracing concepts and scintillation mechanism. This Ph.D. work explored the use of diffraction and quantum dots to break the limit of critical angle and classical e-h recombination, respectively. \newline Photonic crystals were used as diffracting layer deposited on the read-out face of inorganic scintillators and showed promising results from the point of view the crystal's time and energy resolution. The additional modes provided by the periodical nano-structuration of the read-out face add several degrees of freedom where simulations could find new optimal solutions. An enhanced extraction of scintillation light was demonstrated in different crystal configurations.\newline Nanocrystals, on the other hand, pushed the state-of-the-art of scintillation timing properties down to the ps scale, bringing innovative ideas for future fast detectors. The use of quantum dots allowed to tune the recombination mechanism of scintillating semiconductors leading to inhibited non-radiative channels and enhance dipole emission from the emitting centers.
Ferrucci, Barbara <1975>. "Costruzione di un Sistema Informativo Geografico Digitale per analisi ambientali." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1537/1/Ferrucci.Barbara.tesi.pdf.
Full textFerrucci, Barbara <1975>. "Costruzione di un Sistema Informativo Geografico Digitale per analisi ambientali." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1537/.
Full textManaglia, Maria Vittoria. "Decay of the excited 16O quasi-projectile in the 16O + 12C reaction at 130 MeV." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/15776/.
Full textAlessi, Edoardo. "Measurement and transmission of electrical and magnetic quantities in magnetic confinement fusion devices." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2009. http://hdl.handle.net/11577/3426452.
Full textDe, Muri Michela. "Simulation, design and tests of a diagnostic calorimeter for the spider experiment." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2013. http://hdl.handle.net/11577/3423112.
Full textUno degli aspetti più critici dei reattori a fusione, che verrà studiato in ITER (prototipo che dovrà provare la fattibilità di questa tecnica di produzione dell’energia elettrica), è la generazione di energia sufficiente sia all’autosostentamento della reazione di fusione sia all’immissione nella rete elettrica di trasmissione. Non essendo sufficiente per il funzionamento in condizioni di fusione il riscaldamento ohmico, prodotto dalla corrente che fluisce nel plasma, è necessario utilizzare delle tecniche di riscaldamento addizionali. Una delle vie che saranno valutate in ITER è l’ulteriore riscaldamento del plasma ottenuto tramite l’iniezione di un fascio di particelle neutre nel plasma centrale. Al Consorzio RFX, nell’area di ricerca del C.N.R. di Padova, si sta procedendo con l’ultimazione della progettazione e l’avvio dei lavori di costruzione del progetto PRIMA-MITICA-SPIDER, che comprende due esperimenti: MITICA è il prototipo in scala reale dell’iniettore di ITER mentre SPIDER, che sarà in esercizio prima di MITICA, è realizzato con l’obiettivo di ottimizzare il funzionamento della sorgente di ioni negativi che costituiscono il fascio. Allo scopo, è fondamentale una conoscenza accurata dei parametri del plasma internamente alla sorgente e del fascio, ottenuta tramite i vari sistemi diagnostici previsti in SPIDER, tra i quali il calorimetro diagnostico STRIKE, argomento del presente lavoro di dottorato. Durante la tesi si sono definiti i requisiti del calorimetro e se ne è concluso il progetto. Si sono verificate, progettando e realizzando appositi prototipi, alcune soluzioni costruttive. Si sono acquistati da produttori diversi alcuni prototipi di CFC 1D, elemento principale che costituisce il calorimetro, un materiale in fibra di carbonio unidirezionale su matrice di carbonio, per caratterizzarne le proprietà termiche mediante riscaldamento con laser di potenza e nell’esperimento GLADIS presso l’IPP di Garching (Germania), con fascio di particelle di alta intensità. Si è anche realizzato un prototipo del sistema completo, inclusa la telecamera termica, che è stato utilizzato nell’esperimento BATMAN presso l’IPP di Garching (Germania), con lo scopo di valutarne il funzionamento in condizioni simili a quelle di SPIDER. Sia la fase di progettazione che quella di test sono state accompagnate da simulazioni numeriche agli elementi finiti, di tipo elettrostatico e termico transitorio non lineare. Inoltre, si è seguita anche la parte di pianificazione e documentazione relativa al progetto del calorimetro. Nella collaborazione tra Consorzio RFX and INFN-LNL, si sta sviluppando un’ulteriore sorgente di ioni negativi: NIO1, che a breve entrerà in operazione. La particolarità di questa sorgente è di essere piccola e flessibile. In questa tesi saranno inoltre presentati i risultati preliminari sulla valutazione dell’utilizzo di campioni di CFC per la caratterizzazione anche del fascio di NIO1. Il lavoro di tesi si conclude pronunciandosi positivamente sulla validità dell’utilizzo di STRIKE per studiare approfonditamente le caratteristiche del fascio di SPIDER e valutarne la corrispondenza ai requisiti richiesti da ITER
Infantino, Angelo <1985>. "Advanced aspects of radiation protection in the use of particle accelerators in the medical field." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amsdottorato.unibo.it/6807/1/INFANTINO_PHD.pdf.
Full textIn questo lavoro, il codice Monte Carlo (MC) FLUKA è stato utilizzato per simulare il ciclotrone GE PETtrace (16.5 MeV) installato presso l’azienda ospedaliera “S. Orsola-Malpighi” (Bologna, IT), quotidianamente utilizzato per la produzione di radiofarmaci PET. Le simulazioni sono state effettuate per valutare diversi fenomeni e quantità d’interesse radiologico tra cui l’equivalente di dose ambientale nell’intorno dell’acceleratore, il numero di neutroni emessi per protone incidente e la loro distribuzione spettrale, l’attivazione dei componenti del ciclotrone e delle pareti del bunker, l’attivazione dell’aria interna al bunker ed in particolare la produzione di 41Ar, la resa a saturazione di radionuclidi d’interesse in medicina nucleare. Le simulazioni sono state validate, in termini di parametri fisici e di trasporto da utilizzare nel range energetico caratteristico delle applicazioni mediche, con una serie di misure sperimentali. Il modello MC validato è stato quindi applicato ad altri casi pratici quali lo studio di fattibilità della produzione diretta in ciclotrone di 99mTc, la produzione di radionuclidi ad uso medico con il ciclotrone TR13 (13 MeV) installato presso il centro di ricerca TRIUMF (Vancouver, CA), la progettazione completa del nuovo centro PET dell’ospedale “Sacro Cuore-Don Calabria” di Negrar (Verona, IT), incluso il ciclotrone ACSI TR19 (19 MeV), lo studio del campo di dose nell’intorno di un sistema di selezione dell’energia (degrader) di un ciclotrone per terapia, la progettazione di specifiche “porte a tappo” per un sito di produzione di radionuclidi ad uso medico, in cui verrà installato un ciclotrone da 70 MeV e sei diverse beam line, e per il parziale decommissioning di un centro PET e la sostituzione di un ciclotrone Scanditronix MC17 (17 MeV), attualmente installato, con una nuova unità TR19.
Infantino, Angelo <1985>. "Advanced aspects of radiation protection in the use of particle accelerators in the medical field." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amsdottorato.unibo.it/6807/.
Full textIn questo lavoro, il codice Monte Carlo (MC) FLUKA è stato utilizzato per simulare il ciclotrone GE PETtrace (16.5 MeV) installato presso l’azienda ospedaliera “S. Orsola-Malpighi” (Bologna, IT), quotidianamente utilizzato per la produzione di radiofarmaci PET. Le simulazioni sono state effettuate per valutare diversi fenomeni e quantità d’interesse radiologico tra cui l’equivalente di dose ambientale nell’intorno dell’acceleratore, il numero di neutroni emessi per protone incidente e la loro distribuzione spettrale, l’attivazione dei componenti del ciclotrone e delle pareti del bunker, l’attivazione dell’aria interna al bunker ed in particolare la produzione di 41Ar, la resa a saturazione di radionuclidi d’interesse in medicina nucleare. Le simulazioni sono state validate, in termini di parametri fisici e di trasporto da utilizzare nel range energetico caratteristico delle applicazioni mediche, con una serie di misure sperimentali. Il modello MC validato è stato quindi applicato ad altri casi pratici quali lo studio di fattibilità della produzione diretta in ciclotrone di 99mTc, la produzione di radionuclidi ad uso medico con il ciclotrone TR13 (13 MeV) installato presso il centro di ricerca TRIUMF (Vancouver, CA), la progettazione completa del nuovo centro PET dell’ospedale “Sacro Cuore-Don Calabria” di Negrar (Verona, IT), incluso il ciclotrone ACSI TR19 (19 MeV), lo studio del campo di dose nell’intorno di un sistema di selezione dell’energia (degrader) di un ciclotrone per terapia, la progettazione di specifiche “porte a tappo” per un sito di produzione di radionuclidi ad uso medico, in cui verrà installato un ciclotrone da 70 MeV e sei diverse beam line, e per il parziale decommissioning di un centro PET e la sostituzione di un ciclotrone Scanditronix MC17 (17 MeV), attualmente installato, con una nuova unità TR19.
CAMPANELLA, Lucia. "NET ZERO ENERGY BUILDINGS: AN ITALIAN CASE STUDY. ANALYSIS OF THE ENERGY BALANCE AND RETROFIT HYPOTHESIS IN ORDER TO REACH THE NET ZERO ENERGY TARGET." Doctoral thesis, Università degli Studi di Palermo, 2014. http://hdl.handle.net/10447/90763.
Full textMucciola, Riccardo. "Misura della sezione d'urto delle reazioni nucleari 155,157Gd(n,g) e loro impatto sulle tecnologie nucleari." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/14079/.
Full textBucherini, Filippo. "La misura del tempo di volo dei frammenti nucleari nell'esperimento FOOT." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/17771/.
Full textVannucchi, Noemi. "Studio di identificazione di frammenti nucleari nell'ambito dell'esperimento FOOT." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/21561/.
Full textBoschi, Alex. "Misura di reazioni di fusione-evaporazione 16O + 12C. Risultati preliminari." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/9131/.
Full textNishi, C. C. [UNESP]. "Mistura de sabor e violação de CP." Universidade Estadual Paulista (UNESP), 2007. http://hdl.handle.net/11449/138362.
Full textEsta tese visa ao estudo das propriedades de violação de CP e mistura de sabor no Modelo Padrão (MP) e em extensões do mesmo. Estudaremos a conexão entre os dois fenômenos e a relação com os espaços formados pela replicação de multipletos de gauge, os quais chamaremos de espaços horizontais, presentes nos modelos. A presença de tais espaços em teorias de gauge é condição necessária para o aparecimento de mistura de sabor ao nível lagrangiano. Esta pode introduzir novas fontes de violação de CP, como no mecanismo de violação espontânea de CP (VECP), bem como, às vezes, dificultar a análise das propriedades de CP da teoria devido à liberdade de rotação nesses espaços (transformações horizontais). A relação entre replicação de multipletos escalares e violação de CP é investigada em extensões do MP com N dubletos de Higgs. No potencial escalar desses modelos as condições necessárias e suficientes para a violação explícita e espontânea de CP são estudadas e invariantes ímpares por CP, como invariante de Jarlskog no MP, são encontrados. Nessa mesma classe de modelos, o mecanismo de violação espontânea de CP é ilustrado nos modelos com dois e três dubletos, conjuntamente com as restrições impostas pela necessidade de supressão das correntes neutras que trocam sabor. A violação soft de CP é ilustrada em um modelo baseado no grupo de gauge eletrofraco SU(3)L x U(1)N e mostrado que pode acomodar a fenomenologia de violação de CP no sistema dos káons neutros mesmo quando o mecanismo CKM é desligado e toda a assimetria CP é proveniente da troca de férmions exóticos. O fenômeno de mistura de sabor é investigado no âmbito da oscilação de neutrinos, sob o ponto de vista de campos clássicos relativísticos, que incluem aspectos de localização, a fim de procurar por novos efeitos e desvios...
he aim of this thesis is the study of the properties of CP violation and flavor mixing in the Standard Model (SM) and in some of its extensions. We study the connection between both phenomena and their relation with the space formed by the replication of gauge multiplets, which will be called horizontal spaces, present in the models. The presence of such spaces in gauge theories is a necessary condition for the appearance of flavor mixing at the Lagrangian level. These identical multiplets can introduce new sources of CP violation, as in the mechanism of spontaneous CP violation (SCPV), and, sometimes, make difficult the analysis of the CP properties of the theory, due to the freedom to rotate the basis of such spaces. The relation between the replication of scalar multiplets and CP violation is investigated in extensions of the SM with N-Higgs-doublets. In the scalar potential of these models the necessary and sufficient conditions for explicit and spontaneous CP violation are studied and CP odd invariants, like the Jarlskog invariant in the SM, are found. In these class of models, the SCPV mechanism is illustrated in the 2-Higgs- and 3-Higgs-doublet models, and the restrictions imposed by the suppression of flavor changing neutral currents are also exposed. The soft CP violation is illustrated in a model based in the gauge group SU(3)L x U(1)N nd it is shown that it can accommodate the phenomenology of the CP violation of the neutral kaons system even when the CKM mechanism is switched off and all CP violation effects are mediated by exotic fermions. The flavor mixing phenomenon is investigated through neutrino flavor oscillations from the perspective of classical relativistic field theories taking localization aspects intoaccount to search for new effects and observable deviations from the usual oscillation formulas...
Nishi, Celso Chikahiro. "Mistura de sabor e violação de CP /." São Paulo, 2007. http://hdl.handle.net/11449/138362.
Full textBanca: Alex Gomes Dias
Banca: Hiroshi Nunokawa
Banca: Marcelo Moraes Guzzo
Banca: Orlando Luis Goulart Peres
Resumo: Esta tese visa ao estudo das propriedades de violação de CP e mistura de sabor no Modelo Padrão (MP) e em extensões do mesmo. Estudaremos a conexão entre os dois fenômenos e a relação com os espaços formados pela replicação de multipletos de gauge, os quais chamaremos de espaços horizontais, presentes nos modelos. A presença de tais espaços em teorias de gauge é condição necessária para o aparecimento de mistura de sabor ao nível lagrangiano. Esta pode introduzir novas fontes de violação de CP, como no mecanismo de violação espontânea de CP (VECP), bem como, às vezes, dificultar a análise das propriedades de CP da teoria devido à liberdade de "rotação" nesses espaços (transformações horizontais). A relação entre replicação de multipletos escalares e violação de CP é investigada em extensões do MP com N dubletos de Higgs. No potencial escalar desses modelos as condições necessárias e suficientes para a violação explícita e espontânea de CP são estudadas e invariantes ímpares por CP, como invariante de Jarlskog no MP, são encontrados. Nessa mesma classe de modelos, o mecanismo de violação espontânea de CP é ilustrado nos modelos com dois e três dubletos, conjuntamente com as restrições impostas pela necessidade de supressão das correntes neutras que trocam sabor. A violação soft de CP é ilustrada em um modelo baseado no grupo de gauge eletrofraco SU(3)L x U(1)N e mostrado que pode acomodar a fenomenologia de violação de CP no sistema dos káons neutros mesmo quando o mecanismo CKM é desligado e toda a assimetria CP é proveniente da troca de férmions exóticos. O fenômeno de mistura de sabor é investigado no âmbito da oscilação de neutrinos, sob o ponto de vista de campos clássicos relativísticos, que incluem aspectos de localização, a fim de procurar por novos efeitos e desvios...
Abstract: he aim of this thesis is the study of the properties of CP violation and flavor mixing in the Standard Model (SM) and in some of its extensions. We study the connection between both phenomena and their relation with the space formed by the replication of gauge multiplets, which will be called horizontal spaces, present in the models. The presence of such spaces in gauge theories is a necessary condition for the appearance of flavor mixing at the Lagrangian level. These identical multiplets can introduce new sources of CP violation, as in the mechanism of spontaneous CP violation (SCPV), and, sometimes, make difficult the analysis of the CP properties of the theory, due to the freedom to "rotate" the basis of such spaces. The relation between the replication of scalar multiplets and CP violation is investigated in extensions of the SM with N-Higgs-doublets. In the scalar potential of these models the necessary and sufficient conditions for explicit and spontaneous CP violation are studied and CP odd invariants, like the Jarlskog invariant in the SM, are found. In these class of models, the SCPV mechanism is illustrated in the 2-Higgs- and 3-Higgs-doublet models, and the restrictions imposed by the suppression of flavor changing neutral currents are also exposed. The soft CP violation is illustrated in a model based in the gauge group SU(3)L x U(1)N nd it is shown that it can accommodate the phenomenology of the CP violation of the neutral kaons system even when the CKM mechanism is switched off and all CP violation effects are mediated by exotic fermions. The flavor mixing phenomenon is investigated through neutrino flavor oscillations from the perspective of classical relativistic field theories taking localization aspects intoaccount to search for new effects and observable deviations from the usual oscillation formulas...
Doutor
Guardi, Giorgia. "Studi di fattibilità di misure di radioprotezione per le missioni umane nello spazio profondo con l'esperimento FOOT." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/17796/.
Full textSchlindwein, Angela Regina. "Ebulição nucleada em piscina de uma mistura binária não-azeotrópica." Florianópolis, SC, 2006. http://repositorio.ufsc.br/xmlui/handle/123456789/89328.
Full textMade available in DSpace on 2012-10-22T19:30:09Z (GMT). No. of bitstreams: 1 228300.pdf: 1596249 bytes, checksum: ccd490abf00220434568a191612fae87 (MD5)
As misturas não-azeotrópicas de dois fluidos vêm sendo empregadas com relativo sucesso em várias aplicações da área de refrigeração, em particular na substituição dos cloro-fluor-carbonos (CFCs), podendo ser empregadas como fluidos refrigerantes em evaporadores, em uma faixa ampla de condições de operação, em função da concentração mássica. Os fluidos dielétricos, por sua vez, são de interesse no resfriamento de componentes eletrônicos, tanto em aplicações terrestres quanto espaciais.
Colocci, Manuel <1987>. "Misura di precisione della differenza di massa fra nuclei e anti-nuclei leggeri con l'esperimento ALICE a LHC." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amsdottorato.unibo.it/7262/1/colocci_manuel_tesi.pdf.
Full textWith this work a measurement of the difference $\Delta \mu = \Delta (m / |z|)$ between the mass-over-charge ratio of deuteron (d) and anti-deuteron (${\rm \overline{d}}$), and ${\rm ^{3}He}$ and ${\rm ^{3}\overline{He}}$ nuclei, carried out with the ALICE experiment in Pb--Pb collisions at a centre-of-mass energy per nucleon pair $\sqrt{s_{\rm NN}}=~2.76~\rm{TeV}$ has been performed. The measurement yields ${\Delta \mu}_{\rm{d\bar{d}}}/{\mu}_{\rm{d}} = [0.9 \pm 0.5 (\rm{stat.}) \pm 1.4 (\rm{syst.})] \times 10^{-4}$ and ${\Delta \mu}_{\rm{^{3}He ^{3}\overline{He}}}/{\mu}_{\rm{^{3}He}} = [-1.2 \pm 0.9 (\rm{stat.}) \pm 1.0 (\rm{syst.})] \times 10^{-3}$. Combining these results with existing measurements of the masses of the (anti-)nucleons, the relative binding energy differences are extracted, ${\Delta \varepsilon}_{\rm{d\bar{d}}}/{\varepsilon}_{\rm{d}} = -0.04 \pm 0.05(\rm{stat.}) \pm 0.12(\rm{syst.})$ and ${\Delta \varepsilon}_{\rm{^{3}He ^{3}\overline{He}}}/{\varepsilon}_{\rm{^{3}He}} = 0.24 \pm 0.16(\rm{stat.}) \pm 0.18(\rm{syst.})$. These results test, to an unprecedented precision, the CPT invariance in the sector of light nuclei.
Colocci, Manuel <1987>. "Misura di precisione della differenza di massa fra nuclei e anti-nuclei leggeri con l'esperimento ALICE a LHC." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amsdottorato.unibo.it/7262/.
Full textWith this work a measurement of the difference $\Delta \mu = \Delta (m / |z|)$ between the mass-over-charge ratio of deuteron (d) and anti-deuteron (${\rm \overline{d}}$), and ${\rm ^{3}He}$ and ${\rm ^{3}\overline{He}}$ nuclei, carried out with the ALICE experiment in Pb--Pb collisions at a centre-of-mass energy per nucleon pair $\sqrt{s_{\rm NN}}=~2.76~\rm{TeV}$ has been performed. The measurement yields ${\Delta \mu}_{\rm{d\bar{d}}}/{\mu}_{\rm{d}} = [0.9 \pm 0.5 (\rm{stat.}) \pm 1.4 (\rm{syst.})] \times 10^{-4}$ and ${\Delta \mu}_{\rm{^{3}He ^{3}\overline{He}}}/{\mu}_{\rm{^{3}He}} = [-1.2 \pm 0.9 (\rm{stat.}) \pm 1.0 (\rm{syst.})] \times 10^{-3}$. Combining these results with existing measurements of the masses of the (anti-)nucleons, the relative binding energy differences are extracted, ${\Delta \varepsilon}_{\rm{d\bar{d}}}/{\varepsilon}_{\rm{d}} = -0.04 \pm 0.05(\rm{stat.}) \pm 0.12(\rm{syst.})$ and ${\Delta \varepsilon}_{\rm{^{3}He ^{3}\overline{He}}}/{\varepsilon}_{\rm{^{3}He}} = 0.24 \pm 0.16(\rm{stat.}) \pm 0.18(\rm{syst.})$. These results test, to an unprecedented precision, the CPT invariance in the sector of light nuclei.
Kliewer, Marcus. "Método de Espectroscopia de Mistura de Níveis para Medida de Momentos de Quadrupolo Nucleares." Universidade de São Paulo, 1999. http://www.teses.usp.br/teses/disponiveis/43/43131/tde-16022011-194341/.
Full textThe Level Mixing Spectroscopy method allows to measure the eletric quadrupole moments of high spin isomeric nuclear states (10ns < t < 100ms) produced in nuclear reactions. The magnetic interaction is usualy created by an intense external magnetic field. The eletric quadrupole interaction can be created by recoi-implantation of the nuclei in non-cub crystals, used as hosts. The external magnetic field can then be replaced by the hiperfine fields of ferromagnetic materials, controling its intensity by temperature variation. The purpose of the research performed for this work is to verify the viability of this replacement. We adapt the LEMS method to be used in the Pelletron Laboratory. We choose the isomeric state at 398 KeV exitation energy in the 69Ge nucleus as a test case, because it has all nuclear properties well known (half-life, spin, magnetic moment, eletric quadrupole moment). It was produced by the 56Fe(16O, 2pn)69Ge reaction, with a 16O beam at 53 MeV, and implanted and stopped in a Gadolinium host, which is a ferromagnet from low temperatures up to Tc=289 K. We measure the anisotropy of the emitted gama ray as a function of the temperature of the host. The comparison of this measurement with another of the anisotropy as a function of an external magnetic field strength, done by the Leuven/Belgium group, show us two possibilities. In the first, we suppose that the eletric interaction is cosntant and independent of temprature and we obtain an anomalous magnetic hyperfine field for Gd. In the second one, we obtain a hyperfine field that follows the magnetization if we assume eletric field gradientes that are temperature dependent. New measurements by using Gd monocrystal and the TDPAD (Time Diferencial Perturbed Angular Distribution) method may solve this ambiguity.
VERDENELLI, LORENZO. "Innovative 3D-printed gamma-camera collimators for medical imaging." Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2022. http://hdl.handle.net/11566/295563.
Full textIn nuclear medicine, the gamma-camera is one of the most used imaging devices for radionuclide imaging. Gamma-cameras are the key point of many devices used in nuclear medicine ranging from the scintigraphic system to SPECT (Single photon emission computed tomography) system. The main aim of a gamma-camera is to provide to the physician useful information in terms of spatial resolution and sensitivity of the organ under investigation. So, starting from previous studies where the AM (Additive manufacturing) technologies have been applied for the realization of collimators, we proceeded providing a novel concept of a parallel hole collimator with optimized hole shape and with a completely novel fabrication strategy printing the negative of the traditional collimator. With "negative geometry" we mean extruding the holes, usually empty, and filling then the space between these holes with a high dense metal powder (eg. Tungsten). Applying this concept, we found to be able to provide a fully customizable and low-cost product using traditional FDM (Fused deposition modeling) and SLS (Selective laser sintering) printing technologies. Two different geometries, for a total of six samples, have been 3D printed. These samples have been then filled by hand-filling process with tungsten powder and have been scanned, using CT scanner, in order to evaluate how the powder is dispersed between the septa. An imaging system used to acquire the printing process has been also mounted on-board of the FDM printer and it has been used to acquire a picture of each printed layer while being illuminated by three laser-line illuminators working in the 630 nm range (red illuminators). Laser illuminators have been placed to provide the best and constant illumination conditions on the imaged layer. Images have been post-processed and used to recreate a 3D model of the printed part to be then used in the simulation software GATE. A numerical analysis, based on GATE Monte Carlo toolkit, has been conducted to simulate the reference and the innovative concepts collimators. The simulations have been done using different radio-isotopes (Tc99, Lu177, In111 and Ga67) and materials (Tungsten, PLA and PA2200). Experimentally, the sample have been proved, mostly with the Tc99m source, to confirm the validity of the proposed idea. Results of the numerical analysis show a similar behavior for what concern the spatial resolution with the respective reference collimators, while for the sensitivity a reduction that range from 45% up to 80% of entries is reported. This is due mainly to the extruded pixel, made of PLA or PA2200, having higher density (~1.24 g/cc for PLA and ~0,95 g/cc for PA2200) with respect to air (~0,0012 g/cc). The 3D reconstructed model using the imaging system has been numerically evaluated as well. Demonstrating that the additive process errors, such as non-linearity and non-parallelism between the extruded holes, can have a worsening effect on the system performance. For future application further implementations are needed, especially for what concern the filling procedure that must be improved in order to reach an higher percentage of filled powder.
FAGGIN, MATTIA. "Misura di elettroni da decadimenti di adroni pesanti e produzione di barioni pesanti con l'esperimento ALICE a LHC." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2021. http://hdl.handle.net/11577/3443915.
Full textLi, Calzi Melinda Jasmine Sirio. "Fattibilità della misura di cattura neutronica sugli isotopi dispari del gadolinio." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/10474/.
Full textSpelta, Michele. "Studio di un rivelatore per la misura del flusso di neutroni ad alta energia a n_TOF." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/18735/.
Full textGraeff, Clebson Abati. "Mistura de isospin em modelos de campo-médio relativísticos e o espalhamento de elétrons polarizados." reponame:Repositório Institucional da UFSC, 2012. http://repositorio.ufsc.br/xmlui/handle/123456789/100762.
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Neste trabalho investigamos efeitos de mistura de isospin através da assimetria observada no espalhamento elástico de elétrons polarizados, para vários alvos nucleares ao longo da tabela periódica, desde 4He até 208Pb. Os cálculos para o espalhamento são realizados em uma aproximação de Born de ondas planas (PWBA) assim como de forma exata, utilizando uma expansão em ondas parciais (DWBA), levando-se em conta os fatores de forma dos nucleons, dados pela parametrização de Galster. Para decrever o núcleo utilizamos o Modelo de Walecka (QHD), onde incluímos os mésons sigma, omega, rho e delta, além da interação eletromagnética. Os efeitos da inclusão dos mésons rho e delta são de especial interesse devido a sua influência na mistura de isospin, juntamente com o campo eletromagnético. Comparamos os resultados utilizando dois tipos de lagrangeanas, uma contendo termos não-lineares e outra com acoplamentos dependentes da densidade bariônica. O modelo é resolvido em uma aproximação de Hartree, considerando-se simetria esférica, através de um cálculo auto-consistente utilizando uma expansão das funções de onda e potenciais nucleares em uma base de oscilador harmônico. As implicações da mistura de isospin na obtenção de parâmetros do Modelo Padrão, do fator de forma de estranheza para o nucleon e na determinação da chamada pele de nêutrons do núcleo, usando a técnica de espalhamento de elétrons polarizados, são analizadas.
Abstract : We investigate isospin mixing effects in the asymmetry as obtained through polarized elastic electron scattering, for selected nuclei from 4He to 208Pb. The scattering analysis is developed within a plane wave Born approximation (PWBA) as well as within a partial wave phase-shift analysis (DWBA), accounting for nucleon form factors, which are given by the Galster parametrization. To describe the nuclear structure, we use Walecka's Model (QHD), including the sigma, omega, rho and delta mesons as well as the electromagnetic interaction. The $\rho$ and $\delta$ meson effects are specially interesting once they should add a contribution for isospin mixing together with the electromagnetic field. We employ two type of lagrangeans, one including non-linear terms and another one which contains density dependent couplings. The model is solved in a Hartree approximation within spherical symmetry using a self-consistent calculation by means of an expansion of the nuclear wave functions and strong potentials in an harmonic oscillator basis. The implications of isospin mixing in the determination of some Standard Model parameters and the extraction of the strange nucleon form factor, as well as in the determination of the so called neutron skin, from polarized elastic electron scattering, is analized and discussed.
Amaducci, Simone. "Prima misura simultanea delle reazioni 235U(n,f), 6Li(n,t) e 10B(n,α)." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/13489/.
Full textOliveira, Leonardo Bruno Assis. "Propriedades estruturais e espectroscópicas de modelos de vitamina E e de constituintes da eumelanina em água e em mistura de solventes." Universidade Federal de Goiás, 2015. http://repositorio.bc.ufg.br/tede/handle/tede/5229.
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Fundação de Amparo à Pesquisa do Estado de Goiás - FAPEG
We present in this work a theoretical study of structural and spectroscopic properties of vitamin E models in chloroform and water solutions, of eumelanin oligomers in water and also of eumelanin constituents in mixtures of methanol and water. The in uence of solvent e ects in molecular properties was included using an iterative process based on sequential methodology Monte Carlo/Quantum Mechanics. Optical absorption spectra were obtained from TD-DFT calculations with B3LYP, PBE1PBE, BHandHLYP and CAMB3LYP functionals whereas the magnetic shielding constants were calculated employing the gauge-including atomic orbital (GIAO) approach through B3LYP functional. We analyze four homologous forms of vitamin E models, which di er in the number and position of methyl groups on the chromanol ring. The inclusion of solvent e ects in the rst electronic transition indicates solvatochromic shifts ranging between 1 and 3 nm in chloroform, and between 7 and 11 nm in water. The results also show that these e ects on the magnetic shielding constants (13C) and (17O) are small, but an appropriate description of the solvent shift for (17O) of the hydroxyl group in water requires the inclusion of explicit molecules that make hydrogen bonds. Our results for the chemical shifts (13C) of the carbon atoms of the chromanol ring in chloroform solution are in good agreement with the experimental results, although overestimated between 3 and 9 ppm. The analysis of the con gurations obtained from Monte Carlo simulations shows that for eumelanin oligomers of increasing size, monomers, dimers, tetramers and a layer, there is an increase in the average total number of hydrogen bonds. Solvent e ects are particularly relevant for the NMR spectroscopy of nitrogen and oxygen atoms. The shielding constant (17O) may change up to 98% for the monomers, when we consider the presence of explicit water molecules, and up to 41% for the tetramers from calculations with ASEC (Average Solvent Eletrostatic Con guration). In general, the oligomerization of eumelanin constituents extends the region of the electromagnetic spectrum which occurs the optical absorption and also shows a shift of the absorption peak of the HOMO!LUMO transitions for longer wavelength regions. We also present a superposition of the absorption spectra of eumelanin constituents that shows the trend of experimental results. We select some eumelanin constituents to analyze the e ects of mixtures of methanol and water on the spectroscopic properties. The results indicate that the concentration of water in the mixture can in uence the magnetic shielding constants of more electronegative atoms, as well as the position of the absorption spectrum peaks. The results show that the values of can present variations up to 34% while the location of the absorption peak can change up to 73 nm in going from pure methanol to pure water. We also analyze the distribution of the methanol and water molecules around the eumelanin constituents studied in order to determine the preferential solvation.
Apresentamos neste trabalho um estudo te órico das propriedades eletrônicas, estruturais e espectrosc opicas (1) de modelos de vitamina E em solu ções de clorof ormio e água, (2) de constituintes da eumelanina em solução de água e (3) tamb em de algumas dessas mol éculas da eumelanina em misturas de metanol e água. A inuência dos efeitos de solvente nas propriedades de interesse foi inclu da com simulações cl ássicas num processo iterativo baseado na metodologia sequencial Monte Carlo/Mecânica Quântica. Os espectros de absor ção óptica foram obtidos a partir de c álculos TD-DFT com os funcionais B3LYP, PBE1PBE, BHandHLYP e CAM-B3LYP em fase isolada e em solu ção de água e as constantes de blindagem magn ética foram calculadas com a aproxima ção GIAO (Gauge-Included Atomic Orbitals) e o funcional B3LYP. Analisamos quatro formas hom ologas que modelam a vitamina E, as quais diferem entre si no n úmero e na posição dos grupos metil no anel cromanol. A inclusão dos efeitos de solvente na primeira transi ção eletrônica indica desvios solvatocrômicos variando entre 1 e 3 nm em clorof ormio, e entre 7 e 11 nm para a água. Os resultados tamb em mostram que esses efeitos nas constantes de blindagem magn etica (13C) e (17O) são pequenos, mas uma descri ção apropriada do deslocamento de solvente para a constante de blindagem para o (17O) do grupo hidroxila em agua requer a inclusão de mol eculas expl citas que realizam liga ções de hidrogênio. Nossos resultados para os desvios qu micos (13C) para os atomos de carbono do anel cromanol em solu ção de clorof ormio estão em bom acordo com os resultados experimentais, embora superestimados entre 3 e 9 ppm. Para as mol eculas constituintes da eumelanina, selecionamos quatro monômeros para formar dois d meros, dois tetrâmeros e um layer. A an alise das con gura ções obtidas com o ASEC mostra que o processo de oligomeriza ção leva a um aumento do n umero total m edio das liga ções de hidrogênio. A presen ça do solvente e particularmente relevante para a espectroscopia de NMR dos atomos de nitrogênio e oxigênio. As constantes de blindagem (17O) podem sofrer altera ções de at e 98% para os monômeros, quando consideramos a inclusão de mol éculas expl citas de água, e de at e 41% para os tetrâmeros a partir de c alculos com o ASEC (Con gura ção Eletrost atica M edia do Solvente). De modo geral, a oligomeriza ção amplia a região do espectro eletromagn etico onde ocorre a absor ção óptica para os prov aveis constituintes da eumelanina e tamb em mostra um deslocamento do pico de absor ção da transi ção HOMO!LUMO para regiões de maiores comprimentos de onda. Mostramos tamb em que a superposição dos espectros de absorção das mol eculas que compõem cada um dos tetrâmeros reproduz a tendência dos resultados obtidos experimentalmente para a mol ecula de melanina. Selecionamos algumas mol eculas da eumelanina para analisar os efeitos das misturas de metanol e agua nas suas propriedades espectrosc opicas. Os resultados indicam que a concentração de agua na mistura pode in uenciar as constantes de blindagem magn etica de atomos mais eletronegativos, assim como a posi c~ao dos picos do espectro de absor c~ao. Dependendo da mol ecula, os valores de podem sofrer varia c~ao de at e 34% enquanto a localiza c~ao do pico de absor c~ao pode mudar em at e 73 nm quando passamos do metanol puro para a agua pura. Analisamos tamb em a distribui c~ao dos dois tipos de solvente ao redor das mol eculas estudadas com o intuito de determinar a solvata c~ao preferencial tendo em vista a natureza das intera c~oes envolvidas: soluto-solvente e solvente-solvente.
Barreiro, Luiz Antonio [UNESP]. "Quebra de simetria de carga e anomalia de Nolen-Schiffer." Universidade Estadual Paulista (UNESP), 1995. http://hdl.handle.net/11449/132756.
Full textBarreiro, Luiz Antonio. "Quebra de simetria de carga e anomalia de Nolen-Schiffer /." São Paulo : [s.n.], 1995. http://hdl.handle.net/11449/132756.
Full textDelcour, Simon. "Étude des mécanismes physico-chimiques de mise en suspension de contaminants particulaires lors de la dégradation thermique de matériaux représentatifs des installations nucléaires." Thesis, Paris, ENMP, 2014. http://www.theses.fr/2014ENMP0037/document.
Full textIn order to assess the consequences of a glove box fire occurring in a nuclear facility, it is important to gather information on the source term, the amount of radioactive material that can be emitted to the environment. The objective is to identify the different phenomenon contributing to the release of radioactive particles from the surface of glove box materials undergoing pyrolysis. Two materials (alumina and tungsten carbide) were chosen as possible surrogates of the considered radioactive material, which is Plutonium dioxide. Two experimental facilities were designed to generate deposit on Plexiglas (PMMA) plates and burn them. Several small-scale experiments were also conducted to obtain knowledge of the phenomenon causing the release or trapping of the particles. Material density was found to have a direct impact on the release of particles, while particle size distribution had an impact only for fast thermal degradation (corresponding to high external heat flux). The reason is the strong interaction between the particles and the air flow close to the sample surface, which has been observed experimentally. A theoretical model of the problem was constructed, it was able to reproduce the experimental results, albeit partially. Improvements can be made, especially on the modelling of the trapping of particle by the polymer matrix. This study could help in understanding the problematic of nanoparticle emission from burning nanomaterials
Marconato, Nicolò. "Development and validation of numerical models for the optimization of magnetic field configurations in fusion devices." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2012. http://hdl.handle.net/11577/3422076.
Full textQuesta tesi espone il lavoro realizzato nell’ambito di due diverse attività, entrambe riguardanti lo sviluppo di modelli magnetici agli elementi finiti per l’ottimizzazione di macchine per la fusione. In particolare gli argomenti trattati riguardano la progettazione dell’acceleratore elettrostatico del prototipo di Iniettore di Neutri (NBI) per ITER e del sistema di controllo attivo delle instabilità MHD di cui è dotato l’esperimento RFX-mod in configurazione Reverse Field Pinch (RFP), rispettivamente il primo in costruzione e il secondo già operante al Consorzio RFX a Padova. ITER, il primo reattore sperimentale a fusione in costruzione a Cadarache (Francia), sarà dotato di due NBI, ciascuno in grado di iniettare nel plasma fino ad una potenza di 16.5 MW, mediante l’accelerazione di ioni negativi di idrogeno o deuterio con energia fino a 1MeV. La necessità dell’impiego di tensioni così elevate e dell’uso di ioni negativi costituisce la principale difficoltà per lo sviluppo di questa giovane tecnologia, difficoltà che richiede ancora molti sforzi per essere superata con successo. La realizzazione di una facility per testare un prototipo dei vari componenti che costituiscono l’iniettore è pertanto considerata necessaria. Allo stato attuale di avanzamento nella realizzazione di tale facility, chiamata PRIMA (Padova Research on Injectors Megavolt Accelerated), il progetto e l’ottimizzazione di diversi aspetti, sia di fisica che d’ingegneria, richiedono un massiccio utilizzo di codici di simulazione. Un ruolo molto importante nella fisica della sorgente e nell’acceleratore di ioni è giocato dal campo magnetico * presente, il quale deve essere pertanto accuratamente determinato e ottimizzato, e la cui distribuzione deve poter essere disponibile come input per altri codici di simulazione. Le analisi relative all’NBI di ITER, realizzate nell’ambito di contratti con Fusion for Energy per il progetto definitivo del prototipo di sorgente e acceleratore SPIDER (Source for Productions of Ions of Deuterium Extracted from a Radio-frequency plasma) e del prototipo completo MITICA (Megavolt ITER Injector and Concept Advancement), sono finalizzate all’ottimizzazione della configurazione magnetica all’interno della sorgente e dell’acceleratore di ioni, al fine di migliorare le loro performance in termini di ottica e direzione del fascio, e per ottenere un’efficiente filtraggio degli elettroni congiuntamente estratti. Sono stati realizzati alcuni modelli 2D e 3D per valutare diversi aspetti, su differenti scale di grandezza, dalla configurazione locale all’interno di un singolo foro delle griglie alla disuniformità globale ai bordi di queste. Ciò è stato svolto principalmente mediante l’uso del software FEM commerciale ANSYS®, il quale permette di scegliere tra numerose formulazioni per la realizzazione di analisi magnetostatiche, anche con la contemporanea presenza di magneti permanenti, materiali ferromagnetici e conduttori di corrente con geometrie complesse. In tali condizioni, infatti, lo sviluppo e la verifica dei modelli non sono affatto immediati. Sono inoltre stati sviluppati strumenti numerici ausiliari utilizzati in fase di post-processing. Il secondo lavoro illustrato in questa tesi riguarda la modellizzazione della risposta elettromagnetica del sistema di controllo attivo MHD di RFX-mod. RFX-mod è il più grande esperimento in configurazione RFP attualmente presente al mondo ed è dotato del più completo e flessibile sistema di controllo (magnetico) attivo delle instabilità MHD, costituito da 192 bobine di campo radiale che ricoprono interamente la superficie toroidale della macchina. Ognuna di esse è alimentata indipendentemente e ad ognuna corrisponde un sensore di campo radiale posizionato all’interno della scocca stabilizzatrice in rame. Tale sistema permette l’implementazione di avanzati schemi di controllo feedback per la stabilizzazione attiva dei modi MHD caratterizzati da dinamiche troppo lente perché siano stabilizzati passivamente dalla scocca conduttrice. Questa, insieme alle altre strutture conduttrici interposte tra bobine attuatrici e sensori, introduce un comportamento dinamico nella risposta input-output del sistema. Tale dinamica risulta fortemente influenzata dalla caratteristica tipicamente 3D delle strutture conduttrici, in particolare dovuta ai tagli necessari per la penetrazione delle componenti di campo assialsimmetriche, i quali introducono accoppiamenti modali poloidali e toroidali nella risposta del sistema ad un campo magnetico esterno. Quest’attività ha previsto la realizzazione e ottimizzazione di una mesh del sistema di bobine e strutture conduttrici, adatta al codice FEM CARIDDI sviluppato dal consorzio CREATE, e dalla successiva derivazione di una rappresentazione state-space del modello ottenuto. Buona parte del lavoro è stata impiegata nell’implementazione di routine Matlab® sviluppate per la costruzione della mesh e per fini di post-processing. Tale attività ha portato a tre principali risultati. Il primo è stato l’approfondimento della comprensione delle proprietà di simmetria che caratterizzano la macchina. Il secondo è stato l’implementazione di un nuovo algoritmo di controllo basato sul modello sviluppato, in grado di compensare in tempo reale l’effetto introdotto dalle strutture 3D. Per ultimo, si è arrivati alla proposta di un nuovo algoritmo di ripulitura delle misure da introdurre nello schema di controllo, anch’esso basato sul modello sviluppato e per questo in grado di tener conto dell’effettiva geometria toroidale, a differenza di quello attualmente utilizzato che si basa su un modello cilindrico. La tesi è organizzata come segue: • Nel capitolo 1 è presentata una panoramica sui progressi della ricerca e della tecnologia per lo sviluppo della fusione nucleare come possibile fonte di energia sostenibile per il futuro. La fusione nucleare viene considerata nel contesto dell’attuale disponibilità di risorse energetiche nel mondo. Vengono poi richiamati alcuni concetti fondamentali di fisica ed ingegneria, insieme ai progressi ottenuti negli ultimi anni che hanno portato al progetto internazionale ITER. In quest’ambito sono inseriti il concetto e le metodologie per il riscaldamento del plasma, con una descrizione più dettagliata del NBI e dello stato dell’arte, anticipando concetti necessari alla comprensione del lavoro di dottorato descritto nei capitoli successivi. È fornita inoltre una breve descrizione dell’esperimento RFX-mod, anche questa necessaria per introdurre concetti relativi al secondo soggetto della tesi, descritto nell’ultimo capitolo. • Il capitolo 2 si focalizza sulle formulazioni matematiche alla base della soluzione numerica di problemi magnetici. Le diverse formulazioni vengono elencate con il doppio scopo di evidenziare la grande varietà di metodi adatti a risolvere casi specifici e di fornire riferimenti a quanto trattato nei seguenti paragrafi e capitoli. Qualche parola è spesa anche per descrivere l’approccio edge-element nel metodo degli elementi finiti e i vantaggi connessi al suo utilizzo. Infine è fornita una breve descrizione dei software ANSYS® e CARIDDI. • Il capitolo 3 tratta del lavoro relativo ai modelli FEM sviluppati per l’ottimizzazione della configurazione magnetica nella regione di estrazione ed accelerazione di SPIDER. Inizialmente vengono descritte le sorgenti magnetiche presenti e successivamente la procedura di ottimizzazione mediante modelli 2D. Infine vengono descritte la verifica della configurazione ottimizzata mediante modelli 3D, la sua definitiva implementazione e le novità introdotte. • Nel capitolo 4 è riportato il lavoro svolto per la configurazione magnetica dell’esperimento MITICA. I diversi concetti di design alternativi presi in considerazione sono descritti e confrontati. Alla fine si propone quella che è ritenuta la soluzione più performante. • Il capitolo 5 presenta l’attività di modellizzazione sul sistema di controllo attivo MHD di RFX-mod. Viene prima richiamata una breve descrizione del sistema e poi vengono introdotti gli effetti delle strutture conduttive nell’influenzarne la risposta, insieme al concetto di disaccoppiatore modale. Successivamente è descritta la procedura per derivare la rappresentazione state-space dal modello determinato con il codice CARIDDI. L’ottimizzazione della mesh e il benchmark sperimentale dei risultati occupano gran parte del capitolo. Vengono poi descritti dettagliatamente lo sviluppo e l’implementazione del cosiddetto disaccoppiatore modale e sono esposti alcuni risultati sperimentali preliminari. Nell’ultimo paragrafo è descritto il nuovo algoritmo di ripulitura delle misure che viene proposto. • Il capitolo 6, infine, riassume i risultati ottenuti, fornisce le conclusioni e suggerisce alcuni possibili sviluppi futuri.
Gaydutschenko, Larissa 1987. "Matrizes de massa e violação CP." [s.n.], 2006. http://repositorio.unicamp.br/jspui/handle/REPOSIP/278509.
Full textDissertação (mestrado) - Universidade Estadual de Campinas, Instituto de Física Gleb Wataghin
Made available in DSpace on 2018-08-23T16:45:26Z (GMT). No. of bitstreams: 1 Gaydutschenko_Larissa_M.pdf: 776013 bytes, checksum: dded3e977e716b07101df7cb392a6b94 (MD5) Previous issue date: 2013
Resumo: O fenômeno de oscilação de neutrinos, já experimentalmente observado, só pode ser explicado se a massa dos neutrinos for diferente de zero. No entanto, até pouco tempo atrás, acreditava-se que neutrinos não tivessem massa. O Modelo Padrão das partículas elementares ainda não é capaz de descrever a natureza massiva dos neutrinos, de forma que as matrizes de mistura para léptons (entre autoestados de gauge e autoestados de massa), análogas às matrizes de mistura de quarks, ainda não podem ser encontradas. Através de uma pequena extensão do Modelo Padrão, é possível descrever uma física que leva em conta essas massas e que, portanto, nos fornece essas matrizes de mistura. Essa extensão trata-se de nada mais que o acréscimo de uma nova partícula ao modelo, um lépton neutro que não interage por força fraca. Essa partícula é chamada de neutrino estéril. Portanto, acrescentando um ou mais neutrinos estéreis ao Modelo Padrão posso obter a matriz de mistura para léptons e, consequentemente, contar o número de parâmetros físicos que ela possui. O interesse em contar esses parâmetros reside no fato de que encontrar o número de fases complexas presentes na matriz de mistura é equivalente a encontrar o número de fases de violação de simetria conjugação de carga e paridade (CP) para léptons. Em 1967, o físico russo Andrei Sakharov propôs uma forma de explicar a assimetria bariônica (matéria-antimatéria) partindo de um estado simétrico. Para isso, algumas condições precisariam ser respeitadas pela física do universo. Uma dessas condições é que exista na natureza uma fonte de violação CP. Procurar essa violação em léptons foi o objetivo deste trabalho. Assim, foi possível obter a matriz de mistura para léptons estendendo o modelo padrão pela adição de um neutrino estéril e levando em conta o caso geral de n famílias de léptons. Uma vez tendo encontrado a matriz de mistura, fizemos a contagem dos parâmetros. Além abranger os cálculos usados para encontrar o número de fases complexas damatriz, a dissertação apresenta uma breve introdução à teoria quântica de campos, a simetrias discretas e ao mecanismo de quebra espontânea de simetria, conceitos necessários para o entendimento do trabalho realizado
Abstract: The neutrino oscillation phenomenum, already experimentally observed, can only be explained if neutrino masses are different from zero. However, till recently, it was believed that neutrinos were massless. The Standard Model of elementary particles is yet not able to describe the massive nature of neutrinos, such that the lepton mixing matrix (between gauge eigenstates and mass eigenstates), analogous to the quark mixing matrix, can still not be found. Through a small extension of the Standard Model, it is possible to describe physics that take into account these masses and, therefore, provides us with these mixing matrices. This extension is nothing but the addition of a new particle, a neutral lepton that does not interact through weak force. This particle is called sterile neutrino. So, by adding one or more sterile neutrinos to the Standard Model, I can get the lepton mixing matrix and consequently count the number of physical parameters that it presents. The interest in counting these parameters resides in the fact that finding the number of complex phases in the mixing matrix is equivalent to finding the number of charge conjugation-parity (CP) violation for leptons. In 1967, the Russian physicist Andrei Sakharov proposed a way to explain the baryonic asymmetry (matter-antimatter) beginning with a symmetric state. For that to work some conditions needed to be respected by the universe physics. One of them is that there must exist in nature a source of CP violation. Looking for that source as the leptonic sector of the particle physics was the goal of this project. And finally it was possible to get the lepton mixing matrix extending the standard model by the addition of one sterile neutrino and taking into account the general case of n lepton families. Once we got the mixing matrix, we counted the physical parameters. Besides presenting all the calculation used for finding the number of complex phases in the matrix, this thesis presents a brief introduction to quantum field theory, discrete symmetries and the spontaneous symmetry breaking mechanism, all of these concepts being necessary for the understanding of the work accomplished
Mestrado
Física
Mestra em Física
Kenchian, Garabed. "Medidas de correlação angular gama-gama no 100 ANTPOT. Ru." Universidade de São Paulo, 1990. http://www.teses.usp.br/teses/disponiveis/43/43131/tde-02082013-164419/.
Full textKnowledge of the spectral distribution of radiation emitted by radiodiagnostic units provides important information, which can be applied to the Quality Assurance and Radiological Protection programs. Detectors which utilize Silicon PIN Photodiodes have been increasingly used in recent years, due to their low cost and being worked with at room temperature, the liquid nitrogen containers used with Ge and Si(Li) detectors not being necessary. Although, initially, the PIN photodiodes have a poorer energy resolution, as compared with Ge detectors, it\'s good enough for most purposes. Moreover, the development of thermoelectrically cooled systems and low noise level pre-amplifiers have resulted in PIN photodiodes achieving comparable resolutions to Ge ones. This work seeks to establish the properties of detectors made with Silicon PIN photodiodes and to develop the correctional process of the raw specffa both for the efficiency of the detector and other relevant factors, with the aim of obtaining the true spectrum emitted by radiodiagnostic equipment. The radiation spectra of radiodiagnostic equipment experimentally obtained were compared with theoretical spectra calculated from a semi-empirical model. Furthermore, mammography x-ray spectra scattered by a breast simulator were obtained. As a direct application of these experimentally measured spectra, methodologies were developed to determine the peak kilovoltage (kvp) of X-Ray tubes, to be able to calibrate kVp meters, and the half-value layer (HW) of the beams of interest.
Chaigne, Séverin. "Etude de la mise en forme en forme des combustibles céramiques nucléaires par le procédé de coulage-gélification : application à l'oxyde de cérium et à des systèmes à base d'uranium." Thesis, Limoges, 2018. http://www.theses.fr/2018LIMO0083/document.
Full textThis work falls within the framework of the reprocessing-recycling of 4th Generation nuclear used fuels. This work was focused on nuclear fuel shaping process by studying more specifically the potential of gelcasting process. This study first examined a non-radioactive surrogate of mixed oxide (U,Pu)O2, namely the cerium oxide CeO2. Suspension formulations have been identified allowing gelation in non-porous molds. This gelling process is based on polymerization reactions. The study of green compacts thermal behavior has allowed to define treatments leading to the complete elimination of every organic auxiliaries and to the green compacts densification. Every step of the gelcasting process was optimized to elaborate annular shape CeO2 ceramics meeting the specification.The whole gelcasting process has been transposed to a mixed oxide (U,Ce)O2 powder synthesized by oxalic co-precipitation. To this end, powder characteristics have been taken in consideration and have required an additional deagglomeration step
Křivánek, Robert. "Faktory limitující životnost jaderných elektráren s tlakovodními reaktory." Doctoral thesis, Vysoké učení technické v Brně. Fakulta strojního inženýrství, 2018. http://www.nusl.cz/ntk/nusl-369380.
Full textLEPORE, LUIGI. "Ottimizzazione della strumentazione di monitoraggio neutronico del nocciolo di un reattore LFR." Doctoral thesis, 2017. http://hdl.handle.net/11573/936394.
Full textGANDOLFO, GIADA. "Progettazione, sviluppo e validazione di un dispositivo neutronico per la rivelazione in tempo reale di materiale nucleare." Doctoral thesis, 2019. http://hdl.handle.net/11573/1230575.
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