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Journal articles on the topic 'Misure di rischio'

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Giannotti, Claudio, and Gianluca Mattarocci. "La scelta della misura di rischio nella classificazione dei fondi immobiliari italiani." ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no. 3 (September 2011): 549–69. http://dx.doi.org/10.3280/ed2010-003008.

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Abstract:
Il mercato immobiliare europeo č cresciuto significativamente negli ultimi anni e la realtŕ italiana ha dimostrato una crescita dei prodotti disponibili sia per la clientela retail che istituzionale. La grande diffusione presso il pubblico ha evidenziato l'opportunitŕ di definire delle semplici misure di rendimento/rischio di facile comprensione anche per gli investitori con scarse competenze finanziarie. La soluzione solitamente adottata nell'industria del risparmio gestito č rappresentata dalle misure. La letteratura in materia ha evidenziato la capacitŕ di tali strumenti di selezionare le migliori opportunitŕ di investimento nell'ipotesi semplificatrice di distribuzione normale dei rendimenti. Considerando il mercato italiano, l'articolo esamina la performance dei fondi immobiliari italiani nel periodo 2001-2009 e sottopone a verifica l'ipotesi di normalitŕ dei rendimenti conseguiti. Evidenziati i limiti di tale ipotesi semplificatrice, il contributo confronta i ranking basati sull'indice di Sharpe con quelli ottenuti utilizzando misure Rap che adottano approcci di misurazione del rischio differenti. I risultati ottenuti evidenziano che i diversi ranking portano a risultati non strettamente comparabili e quelli piů stabili nel tempo sono quelli costruiti utilizzando misure di rischio che non assumono l'ipotesi semplificatrice della normalitŕ dei rendimenti. L'esigenza di utilizzare tali misure corrette č piů chiara quando i fondi immobiliari fanno maggiore ricorso al debito e/o sono scarsamente negoziati nel mercato.
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2

Corleto, Francesco. "I contratti derivati come strumenti di gestione del rischio nei mercati agricoli (possibili applicazioni nelle borse merci italiane)." AGRICOLTURA ISTITUZIONI MERCATI, no. 1 (December 2010): 159–84. http://dx.doi.org/10.3280/aim2009-001012.

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Abstract:
Negli ultimi anni, il settore agricolo ha subito profonde trasformazioni. Le istituzioni dell'Unione Europea hanno, da qualche anno, dedicato particolare attenzione al tema della gestione del rischio in agricoltura. L'evoluzione di un sistema che si discosti dalle misure di stabilizzazione dei mercati e dei prezzi, che per oltre cinquanta anni la Pac ha garantito attraverso il sostegno dei redditi degli agricoltori, non può che seguire progressivamente tappe intermedie. La riforma della Pac, varata nel 2003, ha previsto, infatti, l'introduzione di un sistema di riduzione progressiva obbligatoria dei pagamenti diretti per il periodo 2005-2012. In questo modo, nel 2013 si arriverà ad un sistema in cui gli interventi di sostegno saranno completamente disaccoppiati dalla produzione. Tale aiuto al reddito, soprattutto nella misura disaccoppiata al cento per cento, rischia però di essere socialmente impopolare, in particolare in tempi di stagnazione economica. Lo sviluppo dei mercati finanziari e la presenza di specifici servizi finanziari diretti agli agricoltori, infatti, può rappresentare un valido strumento per favorire la stabilizzazione del reddito degli stessi imprenditori agricoli. In virtù di questi cambiamenti, sarebbe opportuno che i singoli imprenditori agricoli utilizzino autonomamente gli strumenti derivati con la finalità di potersi proteggere dai rischi del mercato.
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3

Quiroz Vitale, Marco A. "Vittime e schiavi. Il rischio dello stigma sociale." SOCIOLOGIA DEL DIRITTO, no. 2 (November 2010): 25–44. http://dx.doi.org/10.3280/sd2010-002002.

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Abstract:
La figura estrema della vittima, nell'era della globalizzazione, č lo schiavo ed anche i sistemi giuridici internazionali, con la Convenzione ONU del 2000 e con quella del Consiglio d'Europa del 2005, si sono adattati, dall'inizio del nuovo secolo, ai mutati processi di vittimizzazione che riducono, sempre piů di frequente, i migranti in condizioni di asservimento. In questo articolo l'autore analizza la condizione sociale della vittima-schiavo, a partire dalle ricerche condotte in Italia, mostrando come le evidenze empiriche smentiscono le ipotesi criminologiche secondo cui il semplice coinvolgimento nel rito del processo sia condizione necessaria e sufficiente a liberare le vittime-schiavi dalla loro condizione di inferioritŕ e sottomissione; al contrario la vittima č in grado di uscire dalla sua condizione di deuteragonismo sociale, termine proposto per indicare la peculiare condizione di minoritŕ sociale e strutturale rilevata nelle ricerche empiriche, solo se il rischio di stigmatizzazione viene ridotto grazie all'opera di agenzie di promozione sociale che puntino al recupero di una identitŕ positiva delle vittime. Appaiono, invece, per lo piů ininfluenti le misure di sostegno assistenziale alle vittime che di traducono in meri trasferimenti monetari; tali misure offrono opportunitŕ reali solo se gli enti pubblici erogatori dei sussidi economici operano in rete con le agenzie sociali che siano in grado di inibire i processi di stigmatizzazione e generare aspettative positive di socializzazione e protagonismo.
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Bignamini, Angelo A. "Il rischio calcolato e la relazione con l’assistito: aspetto ambivalente della medicina." Medicina e Morale 52, no. 6 (December 31, 2003): 1175–202. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2003.658.

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Abstract:
I medici ed i loro assistiti sono sottoposti a pressioni perché venga regolarmente valutato il rischio di patologie future e vengano applicate misure di prevenzione primaria e secondaria. Si rilevano alcuni problemi relativi a questa politica, che investono l’affidabilità degli algoritmi e la difficoltà a raggiungere gli obiettivi fissati. A partire dall’osservazione di dati reali da uno studio osservazionale, viene discusso l’impatto sulla giustificazione etica dei meccanismi di screening di popolazione, dell’applicazione sistematica delle misure di prevenzione raccomandate dalle linee guida, e più in generale sulla cosiddetta “cultura della prevenzione”. I punti critici evidenziati sono la necessità di considerare che il singolo soggetto non è il rappresentante medio della popolazione, ma un soggetto individuale con caratteristiche, bisogni, e sensibilità proprie; la consapevolezza che la prevenzione può essere efficace sulla popolazione ma non necessariamente sul singolo; la presa di coscienza che gli obiettivi da raggiungere per la riduzione del rischio devono essere raggiungibili nella realtà mettendo in gioco la libertà-responsabilità del soggetto al di là delle raccomandazioni delle linee guida, e che comunque non può garantire un esito favorevole. Viene infine sottolineato che l’insistenza sulle misure di prevenzione sono anche l’espressione della perdita del senso del limite al diritto alla vita e alla tutela della salute, cioè un’espressione del rifiuto del significato della malattia e della morte.
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Severini, Simone, and Claudia Cupidi. "Le assicurazioni agricole in Italia: evoluzione e prospettive alla luce della riforma della Pac." QA Rivista dell'Associazione Rossi-Doria, no. 4 (January 2013): 61–96. http://dx.doi.org/10.3280/qu2012-004003.

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Abstract:
Le assicurazioni agricole in Italia: evoluzione e prospettive alla luce della riforma della Pac Considerando che la gestione del rischio puň incrementare la competitivitŕ delle imprese agricole, dal 2009 la politica agricola comune (Pac) interviene con varie misure anche a sostegno delle assicurazioni agricole. Le recenti proposte di riforma della Pac prevedono di spostare queste misure nelle politiche di sviluppo rurale e di introdurre un nuovo strumento di stabilizzazione dei redditi. Questo articolo analizza la recente positiva evoluzione del comparto assicurativo in Italia mostrando che esso č ancora relativamente poco radicato soprattutto nell'Italia centro-meridionale. Successivamente sono analizzate le opportunitŕ e i limiti delle recenti proposte di riforma della Pac.
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Coletti Moia, Elena. "Quali pazienti, quale rischio. Identificazione e correzione: scelte ed aderenza terapeutica." Cardiologia Ambulatoriale, no. 3 (November 30, 2020): 163–66. http://dx.doi.org/10.17473/1971-6818-2020-3-2.

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Abstract:
Prima di iniziare una terapia oncologica potenzialmente cardiotossica è importante una valutazione cardiologica basale; essa può essere eseguita da un cardio-oncologo ma spesso in realtà viene attuata dal cardiologo ambulatoriale. La valutazione basale serve a identificare il profilo di rischio cardiovascolare del paziente, a correggere i fattori di rischio modificabili e, nel paziente cardiopatico noto, ad ottimizzare il trattamento. La correzione dei fattori di rischio come ipertensione arteriosa e dislipidemia richiede un adeguato approccio farmacologico ma per abbattere il più possibile il rischio, il paziente deve adottare una correzione dello stile di vita con misure comportamentali come l’interruzione del fumo, l’esercizio fisico ed una adeguata alimentazione. Il paziente con disfunzione ventricolare sinistra o cardiopatia ischemica deve essere valutato con test che permettano di rilevare l’entità del problema e poi intraprendere una terapia la cui scelta ed aderenza va considerata anche in base alle possibili interferenze con i farmaci oncologici.
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Sanza, Michele. "I nuovi pazienti a rischio di comportamenti antigiuridici." RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, no. 1 (April 2011): 75–86. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2011-001006.

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Abstract:
Il profilo dei nuovi pazienti a rischio di comportamenti antigiuridici si pone all'incrocio tra i cambiamenti avvenuti nel campo dell'epidemiologia dei disturbi psichici e i risultati delle ricerche sul rapporto tra psicopatologia e comportamento violento. Questo approccio va ulteriormente riportato all'evoluzione del quadro normativo di riferimento che, avendo modificato importanti aspetti teorici della non imputabilitŕ e altrettanto importanti aspetti pratici delle misure di sicurezza per i pazienti rei non imputabili, ha determinato nuovi fabbisogni organizzativi e di competenza tecnica nei Dipartimenti di Salute Mentale. Il quadro di lettura che si propone, tende a trovare la definizione del profilo dei nuovi pazienti a rischio di comportamenti antigiuridici nelle prospettive epidemiologica, clinica, giuridica, e dell'organizzazione dei servizi. Questi aspetti, del resto, devono essere visti in un'ottica di sistema, come parti reciprocamente interagenti, di cui occorre definire i punti di contatto, affinché le conoscenze del quadro di riferimento teorico, cosě composto, si possano tradurre in percorsi operativi di tipo professionale nei Dipartimenti di Salute Mentale.
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Mandolfo, S. "“Lock therapy”: da utopia a realtà." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 24, no. 2 (January 26, 2018): 34–39. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2012.1134.

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Abstract:
Negli ultimi anni la presenza di cateteri venosi centrali permanenti (CVCp), quale accesso vascolare per l'emodialisi, rappresenta un'evenienza sempre più comune. Il problema principale del CVCp è rappresentato dal biofilm che a sua volta determina un aumento di rischio d'infezione e di trombosi. Recentemente è stata posta particolare attenzione alla soluzione di chiusura “lock” del CVCp. L'eparina andrebbe abbandonata poiché induce più rapidamente lo sviluppo di biofilm ed espone il paziente a rischio di sanguinamento dovuto all'overspil-ling. La soluzione citrato (3.8%) determina attualmente il migliore rapporto rischio/beneficio sul funzionamento del CVC, ma non offre vantaggi sulla riduzione delle infezioni. Le soluzioni con citrato ipertonico (46.7%) e con antibiotico (AML) andrebbero riservate solo su pazienti con elevata incidenza di episodi d'infezione e nei quali non è possibile una sostituzione del CVCp. Le AML andrebbero usate per periodi brevi per il rischio di sviluppo di resistenze. Per l'etanolo è necessario attendere l'esito di importanti trial. Nella corretta gestione del CVC, qualunque “lock” sia utilizzato, va sempre ricordato il continuo addestramento del personale e l'applicazione delle misure igieniche universali.
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Di Pietro, Maria Luisa, and Maria Beatrice Fisso. "Donna e lavoro: considerazioni etico-giuridiche sulla prevenzione del rischio riproduttivo." Medicina e Morale 44, no. 3 (June 30, 1995): 447–87. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1995.980.

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Abstract:
E' oramai noto che le attività lavorative possono influenzare, in modo diretto o indiretto, la salute: da questa consapevolezza ha avuto origine, nel tempo, una sempre maggiore attenzione nei confronti degli effetti nocivi di sostanze "sospette" in ambiente di lavoro. In questo articolo viene affrontato un aspetto particolare del rischio lavorativo, cioè il rischio a seguito dell'esposizione della donna a sostanze chimiche o ad agenti fisici o biologici che possono alterare la sua capacità riproduttiva o essere causa di gravi danni alla prole che è stata o verrà concepita. Dopo aver fatto distinzione tra rischio riproduttivo (la possibilità che una sostanza possa interferire con o impedire il concepimento) e rischio di sviluppo (la possibilità di produrre nel nascituro o successivamente nel nato fino alla pubertà anomalie strutturali, deficit funzionali o la morte), e aver analizzato il meccanismo di azione delle sostanze chimiche e degli agenti fisici e biologici più di frequente presenti in ambiente di lavoro, e precisato il momento di interferenza (la oogenesi, la gravidanza, l'allattamento), le Autrici individuano ed esaminano criticamente le possibili modalità di prevenzione del rischio riproduttivo e di sviluppo. Dall'individuazione delle situazioni a rischio alla messa a punto delle misure di controllo necessarie per ridurre o eliminare l'esposizione dei lavoratori, all'informazione dello stesso sull'esistenza e sull'entità del rischio: un'analisi che, in un'ottica personalistica, vorrebbe indicare - anche alla luce delle normative vigenti - nuove strade perché si possa attuare una reale tutela della lavoratrice e una vera politica di protezione fetale.
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Cusin, Ambra. "Misure antisismiche per la mente: strumenti per tollerare l'insicurezza in situazioni di emergenza." GRUPPI, no. 3 (October 2011): 27–42. http://dx.doi.org/10.3280/gru2010-003004.

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Abstract:
Nel lavoro si raccontano le impressioni e le osservazioni fatte durante l'esperienza in Abruzzo (terremoto 2009) allo scopo di stimolare la riflessione e costruire degli interventi di emergenza chiedendosi se č pensabile una psicoanalisi dell'emergenza e se esiste qualche modalitŕ della psicoanalisi che operi per aiutare a tollerare l'insicurezza in situazioni di emergenza. Sono pensabili infatti degli interventi che non si limitino a tranquillizzare le persone accogliendo il loro trauma, ma in cui si cerchi dei modi piů articolati per: 1) sviluppare modalitŕ con cui dare senso al trauma (a livello personale e gruppale); 2) imparare a costruire la cultura del rischio da abbinare a quella della sicurezza cosě da attrezzarsi ai rischi inevitabili che il vivere comporta pur restando vigili nell'impegno civile a garantire il massimo della sicurezza possibile; 3) evidenziare un modello psicoanalitico adeguato ad avviare nella popolazione azioni di cittadinanza attiva per proteggerla dalla passivizzazione, dando spazio alla componente adulta e responsabile che non deve bidimensionalizzarsi in una ossequiente dipendenza (assunto di base di dipendenza) o in una ribellione paranoica e autodistruttiva (assunto di base di attacco e fuga).
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Romagnoli, Alessandra. "I riflessi del rischio sanitario da COVID-19 sul trasporto marittimo di persone." RIVISTA ITALIANA DI DIRITTO DEL TURISMO, no. 30 (September 2020): 305–40. http://dx.doi.org/10.3280/dt2020-030018.

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Abstract:
Il rischio emergenziale connesso alla diffusione della sindrome da COVID-19 e le misure governative di relativo contenimento hanno determinato particolari conseguenze giuridiche sulla regolare esecuzione del contratto di trasporto marittimo di persone, anche sotto il profilo della tutela della posizione giuridico-patrimoniale del passeggero. Lo studio, nel compiere un'indagine comparativa del disposto di cui all'art. 88-bis del d.l. 17 marzo 2020, n. 18, dalla quale emergono significative deviazioni rispetto alle regole eurounitarie ed alle previsioni codicistiche che sarebbero risultate ordinariamente applicabili, si propone di esaminare l'incidenza dei provvedimenti autoritativi di gestione dell'emergenza sanitaria sulla conservazione del contratto, sulle forme di tutela dei diritti dei passeggeri e sul regime di responsabilità vettoriale.
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Henderson, Claire, Jonathan Bindman, and Graham Thornicroft. "Can deinstitutionalised care be provided for those at risk of violent offending?" Epidemiologia e Psichiatria Sociale 7, no. 1 (April 1998): 42–51. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00007119.

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RIASSUNTOScopo — Lo scopo di questo lavoro e spiegare l'attuale situazione della deistituzionalizzazione e dello sviluppo della community care in Gran Bretagna. Disegno — Rassegna di articoli e rapporti sulla distituzionalizzazione. Setting — Articoli inclusi in rassegne che si riferiscono o all'intera Gran Bretagna, all'Inghilterra e al Galles o alia specifica area di Londra. Principali misure utilizzate — La rassegna e stata realizzata avendo come obiettivo il problema della misura in cui la community care pud o dovrebbe assumere le funzioni dell'ospedale psichiatrico, con particolare riferimento ai pazienti a rischio di comportamento violento. Queste funzioni comprendono sia quelle manifeste o esplicite, sia quelle latenti, o non esplicitate, ma implicite (Bachrach, 1976). Risultati — L'esempio di pazienti a rischio di comportamento violento mette in luce la continua rilevanza di entrambi questi gruppi di funzioni, che si suppone esercitino una forte influenza sui processi di chiusura degli ospedali psichiatrici e sullo sviluppo della community care. Questa influenza si manifesta nella ritardata chiusura degli ospedali psichiatrici, nella trans-istituzionalizzazione (il passaggio di alcuni pazienti dagli ospedali ad altre istituzioni) e l'istituzionalizzazione di aspetti della community care. Conclusioni — Sia le funzioni manifeste che quelle latenti degli ospedali psichiatrici devono essere riconosciute da coloro che sono coinvolti nella pianificazione della community care; qualora si ritenga desiderabile che la community care non assuma certe funzioni, e necessario prevederne le conseguenze, cosicche esse siano gestite in altro modo.
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Franco, Francesco, and Anteo Di Napoli. "Misure di associazione basate sulla differenza relativa del rischio relativo e odds ratio." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 29, no. 4 (November 21, 2017): 278–80. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2017.687.

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Lombardi, Marco. "Il punto su epatite B e C in dialisi: riflessioni sulla contumacia dei pazienti." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 26, no. 4 (June 30, 2014): 321–25. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2014.931.

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Abstract:
Il presente contributo cerca di analizzare criticamente il ruolo della contumacia in relazione al rischio della trasmissione delle infezioni ematogene in emodialisi ospedaliera. Per fare ciò, l'Autore si avvale del confronto di due articoli apparsi sul GIN, organo ufficiale della SIN. Il primo si fonda sui dati e sulle raccomandazioni emanate dalla maggiore agenzia per la prevenzione delle infezioni (CDC), che, in aggiunta alle note precauzioni Universali e Speciali, raccomanda alcune procedure Supplementari, tra cui l'isolamento dei pazienti HBsAg positivi. Il secondo articolo si fonda sul fatto che la migliore misura preventiva e sufficiente per assicurare le minori diffusione e trasmissione delle infezioni sia nosocomiali che occupazionali risiede nell'adozione costante e continua di tutte le precauzioni Universali e Speciali, sottolineando, al contempo, l'importanza del monitoraggio continuo e costante delle misure adottate e dei risultati ottenuti. Altre possibili obiezioni alla misura dell'isolamento sono la non assoluta protezione fornita dagli anticorpi antiHBs, l'esistenza di ceppi mutanti di HBV in grado di infettare anche pazienti con titolo protettivo di anticorpi antiHBs e la possibilità di infezioni occulte. In un'epoca in cui l'allocazione delle risorse economiche ha un'importanza crescente, stride che i centri dialisi debbano avere aree separate a disposizione dei pazienti HBV infettanti, quando esistono misure che, senza questo aggravio organizzativo, sono in grado di fare meglio o altrettanto. Oggi non è più sostenibile che il razionale della contumaciazione dei pazienti HBV positivi possa trovare la sua maggiore ragione nell'elevata sopravvivenza virale nell'ambiente e nell'elevata carica ematica, quando sappiamo che, grazie all'applicazione delle precauzioni, nessun virus ematogeno potrà/dovrà trovarsi o restare impunito su superfici, suppellettili, strumentazioni, mani e così via.
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Sica, Luigia Simona. "L'identità corporea digitalizzata: l'utilizzo dei social media nella costruzione dell'immagine di Sé di adolescenti e giovani adulti." PSICOLOGIA DI COMUNITA', no. 2 (October 2022): 34–55. http://dx.doi.org/10.3280/psc2022-002003.

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Abstract:
L'utilizzo massiccio di social-network basati sull'immagine modifica le tradizionali fonti di feedback per il proprio aspetto fisico. Esplorando il ruolo del digitale nella costruzione dell'immagine di Sé, in questo studio abbiamo esaminato la relazione tra il processo di osservazione di immagini modificate su Instagram, l'autostima e il dimorfismo corporeo. Misure self-report sono state somministrate a 327 adolescenti e giovani adulti. I risultati dello studio indicano che sia il processo di osservazione di immagini modificate che la manipolazione della propria immagine aumentano i sintomi dismorfici. I risultati suggeriscono, dunque, che l'essere costantemente esposti a fotografie manipolate può configurarsi come una nuova area di rischio per lo sviluppo identitario di adolescenti e giovani adulti.
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Quaglia, Marco, Guido Merlotti, Cristina Izzo, and Piero Stratta. "L'Acidosi Tubulare di tipo IV: una nefropatia emergente." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 26, no. 4 (September 25, 2014): 329–37. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2014.933.

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Abstract:
L'acidosi tubulare tipo IV (RTA di tipo IV) è una forma di acidosi metabolica ipercloremica causata da un ipoaldosteronismo assoluto o funzionale, che determina un deficit dell'acidificazione distale attraverso un'inibizione dell'ammoniogenesi e dell'escrezione di H+ a livello del dotto collettore. L'eziologia è spesso multifattoriale e include disordini che determinano una riduzione dei livelli di aldosterone o della sensibilità del dotto collettore alle azioni dell'ormone. I farmaci che inibiscono il sistema renina-angiotensina (RAS) a qualunque livello aumentano il rischio di sviluppare una RTA di tipo IV, soprattutto quando sono impiegati in associazione in pazienti anziani affetti da diabete mellito, scompenso cardiaco e insufficienza renale cronica oppure portatori di trapianto renale. La diagnosi si basa sul riscontro di un'iperkaliemia sproporzionata alla funzione renale associata a un'acidosi metabolica con anion gap sierico normale e anion gap urinario positivo; il pH urinario può essere inferiore a 5.5. Vari elementi laboratoristici consentono la diagnosi differenziale con l'acidosi tubulare distale di tipo 1. L'impatto clinico della RTA di tipo IV sta diventando sempre più rilevante a causa della diffusione di farmaci bloccanti il RAS in pazienti anziani già affetti da condizioni a rischio per questa complicanza, contribuendo a una rivalutazione critica delle indicazioni ad alcune terapie di associazione. Lo sviluppo di iperkaliemia pone in questi contesti un dilemma terapeutico, in quanto proprio i pazienti a maggior rischio per RTA di tipo IV sono quelli che possono trarre il massimo vantaggio cardiovascolare dal blocco farmacologico del RAS. È, quindi, essenziale trovare un punto di equilibrio nel rapporto rischio/beneficio nel singolo paziente, prevenendo la RTA di tipo IV con opportune misure.
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Decherchi, Carlo, and Pier Giuseppe Giribone. "Prospective estimate of financial risk measures through dynamic neural networks: an application to the U.S. market." Risk Management Magazine 1, no. 2020 (April 8, 2020): 50–69. http://dx.doi.org/10.47473/2020rmm0008.

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Romanò, Sara, Tania Parisi, Giulia Bocca, Davide Barrera, and Filippo Barbera. "Diversi ma non troppo. Studiare gli innovatori in laboratorio." STUDI ORGANIZZATIVI, no. 2 (December 2021): 38–66. http://dx.doi.org/10.3280/so2021-002002.

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Abstract:
La figura dell'innovatore è spesso descritta con le sembianze dell'eroe mo-derno: un individuo con caratteristiche eccezionali e comportamenti radicalmente diversi dal resto della popolazione. In virtù di questa supposta eccezionalità, è an-data sovrapponendosi la logica dell'innovazione con la logica dell'eccellenza, co-sicché, in diversi contesti, le risorse vengono destinate a una platea ristretta di indi-vidui. Questo studio ha il seguente interrogativo: gli innovatori hanno davvero caratteri-stiche così differenti dal resto della popolazione? Per rispondere a questo interroga-tivo, si è condotto un esperimento di laboratorio in cui i comportamenti di un gruppo di lavoratori ad elevato potenziale innovativo sono stati confrontati con quelli di individui a potenziale moderato o meno. Attraverso dei task sono state misurate le differenze tra i due gruppi in termini di propensione alla fiducia inter-personale, al rischio, all'altruismo e all'egualitarismo. I risultati mostrano che nes-suna delle misure comportamentali costruite è più alta tra gli innovatori ad elevato potenziale rispetto al resto dei lavoratori, ad eccezione della propensione al rischio, risultata appena al di sopra della soglia di significatività. Lo studio conclude solle-vando l'avvio di una discussione, anche attraverso ulteriori studi più estesi, circa la legittimità della sovrapposizione tra logica dell'innovazione e logica dell'eccellenza.
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Contento, G., G. Fabris, M. Leonardi, G. Belloni, and G. Bonaldi. "Dose al paziente nelle procedure neuroradiologiche per il trattamento dell'ernia discale lombare." Rivista di Neuroradiologia 2, no. 1_suppl (February 1989): 55–59. http://dx.doi.org/10.1177/19714009890020s111.

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Abstract:
Si sono valutate le dosi agli organi del paziente nelle procedure neuroradiologiche della chemonucleolisi e della nucleoaspirazione con misure dirette della dose d'ingresso e del prodotto dose-area in un campione di 25 pazienti. L'equivalente di dose efficace medio è risultato essere di 0,50 milliSv per una chemonucleolisi e di 1,20 milliSv per una nucleoaspirazione. Tale equivalente di dose non è dissimile da quello impartito da esami radiodiagnostici semplici della parte inferiore del tronco ed è 10–20 volte inferiore a quello dei più frequenti studi radiologici complessi come l'urografia, il tubo digerente e il clisma opaco. Il rischio da radiazioni associato all'intero iter terapeutico delle procedure considerate, comprendente la fase diagnostica, il trattamento e il follow-up, risulta contenuto in 240 fatalità per milione di pazienti trattati.
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Savio, Guido. "La nuova disciplina delle espulsioni conseguente al recepimento della direttiva rimpatri." DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA, no. 3 (December 2011): 30–50. http://dx.doi.org/10.3280/diri2011-003003.

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Abstract:
Sommario: Introduzione - 1. L'obbligo, sussistente in capo al prefetto, di disporre l'espulsione "caso per caso" e l'attribuzione di forza di legge al permesso di soggiorno per motivi umanitari - 2. Le modifiche all'art. 13, co. 2, lett. b) TU - 3. Il divieto di espulsione o della sua esecuzione coattiva dello straniero in uscita dal territorio nazionale - 4. Le nuove ipotesi di esecuzione coattiva dell'espulsione - 5. Quando sussiste il rischio di fuga - 6. La richiesta di concessione di un periodo per la partenza volontaria - 7. Le misure imposte nel caso di concessione del termine per la partenza volontaria - 8. La nuova disciplina del divieto di reingresso - 9. La nuova disciplina del trattenimento - 10. Le eccezioni facoltative al trattenimento - 11. Il nuovo ordine di allontanamento del questore - 12. La nuova edizione dei reati d'inottemperanza all'ordine del questore - 13. Il tentativo di riduzione dell'ambito di applicazione del "giustificato motivo" - 14. I programmi di rimpatrio assistito e le disposizioni in materia di categorie vulnerabili, brevi cenni - Considerazioni conclusive.
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Verdolini, Elena, and Chiara Belpietro. "Giusta transizione ecologica: l'impatto delle tecnologie digitali." GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no. 174 (September 2022): 205–24. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2022-174002.

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Abstract:
Il concetto di «just twin transitions», ossia «transizioni gemelle e giuste», è sempre più al cen-tro di discussioni pubbliche e dibattiti politici; esso indica la duplice transizione in campo eco-logico e in campo digitale, e promuove l'idea che gli sforzi per perseguire queste transizioni devono essere accompagnati da misure tese a «non lasciare indietro nessuno». Tuttavia, le im-plicazioni derivanti dalle connessioni, sinergie o incongruenze tra queste due transizioni non sono ancora state oggetto di analisi sistematica. Questo articolo illustra le possibili e verosimili ripercussioni negative (N) o positive (P) delle tecnologie digitali sugli obiettivi della giusta transizione ecologica, ossia (1) l'azione per il clima, (2) la promozione di lavori di qualità e qualificanti e (3) l'identificazione di interventi tesi a ridurre gli impatti sociali negativi della transizione ecologica sulle fasce meno abbienti e più a rischio. Sulla base di questa analisi, vengono discussi i motivi che giustificano un'analisi congiunta della transizione ecologica e di quella digitale.
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Grassi, Aldrigo, and Maria Cristina Falzoni. "Employment/unemployment and psychological discomfort. A survey among young people living in an Italian industrial area." Epidemiologia e Psichiatria Sociale 5, no. 2 (August 1996): 136–46. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00004085.

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RIASSUNTOScopo – Mettere a confronto la prevalenza di stati di disagio psichico in quattro gruppi di giovani di diversa condizione sociale (operai metalmeccanici esposti e non esposti a rischi occupazionali per la salute mentale, disoccupati o in cerca di prima occupazione e studenti a tempo pieno); lo studio inoltre valuta tra gli stessi gruppi, a distanza di sei anni, i cambiamenti di stato e le variazioni del disagio psichico. Disegno – I soggetti, selezionati attraverso accurate procedure di randomizzazione, sono maschi, in età compresa tra 20 e 29 anni, residenti da almeno 10 anni nella stessa area geografica e ancora conviventi con il nucleo famigliare originario. Sono stati reclutati 157 giovani, suddivisi nei seguenti gruppi: metalmeccanici esposti a rischi occupazionali specifici per la salute mentale (n° = 30); metalmeccanici non esposti (n° = 57); disoccupati (n° = 40); studenti a tempo pieno (n° = 30).La prevalenza degli stati di disagio psichico è stata confrontata nei quattro gruppi; a distanza di sei anni, sono stati valutati, nei 116 soggetti che hanno partecipato allo studio di follow-up, i cambiamenti di status e i livelli di disagio psichico.Setting – L'indagine è stata condotta a Cento (Ferrara), una zona economicamente ricca e con tassi di disoccupazione molto bassi. Le interviste sono state effettuate nel 1987 e nel 1993; i giovani, dopo essere stati contattati telefonicamente, sono stati intervistati nella propria abitazione, sempre dallo stesso psicologo. Principali misure utilizzate – Nel 1987 a ciascun soggetto sono stati somministrati una scheda «Posizione sociale e salute» (PSS) e un questionario, precedentemente validato, per la determinazione dell'indice di disagio psichico (IDP).Inoltre gli operai metalmeccanici, mediante il «Questionario di rischio lavorativo» (QRL), sono stati suddivisi nei due gruppi «a rischio» e «non a rischio» occupazionale per la salute mentale.Nel 1993, nello studio di follow-up, è stato nuovamente somministrato il questionario per la rilevazione dell'IDP ed è stata fatta compilare una scheda (Scheda per la posizione sociale e occupazionale) per raccogliere dettagliate informazioni sui cambiamenti lavorativi o di stato sociale intervenuti nei sei anni precedenti.Risultati – Nel 1987 si sono riscontrate situazioni di disagio psichico significativamente più frequenti e di maggior rilevanza negli operai metalmeccanici esposti a rischi occupazionali per la salute mentale (mentre nulla di significativo è emerso negli altri gruppi, in quello dei disoccupati in particolare). Dallo studio di follow-up si sono potuti rilevare miglioramenti significativi, per quanto riguarda il disagio psichico, negli operai metalmeccanici che sono passati dal lavoro manuale ad un altro tipo di impiego; si è inoltre riscontrata la tendenza, nei giovani disoccupati che hanno trovato, nei corso dei sei anni, un lavoro fisso, ad un peggioramento del grado di disagio psichico.Conclusioni – L'aspetto piu interessante della nostra ricerca sembra essere rappresentato dall'analisi delle relazioni tra prospettive occupazionali e salute mentale di giovani che vivono in un'area economicamente forte. Ulteriori ricerche dovranno tuttavia approfondire le problematiche specifiche connesse con le possibili prospettive occupazionali di studenti e giovani disoccupati e/o in cerca di prima occupazione.
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Apicella, Matteo, Maria Cristina Campopiano, Michele Mantuano, Laura Mazoni, and Stefano Del Prato. "Guida pratica alla prevenzione e gestione dell’infezione da COVID-19 nelle persone con diabete." L'Endocrinologo 21, no. 4 (August 2020): 241–45. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-020-00767-3.

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Sommario La pandemia di COVID-19 rappresenta un’enorme sfida per il sistema sanitario nazionale. Sulla base dei dati ad oggi disponibili è emerso che le persone con diabete mellito presentano un maggior rischio di complicanze e morte per COVID-19. Pertanto, adottare misure preventive di igiene e di distanziamento sociale è cruciale, a maggior ragione in questa categoria di soggetti. A sostegno dei pazienti con diabete sono state intraprese molteplici iniziative al fine di garantire la continuità assistenziale, tra cui la proroga della validità dei piani terapeutici per i farmaci ipoglicemizzanti, le procedure per il rinnovo della patente di guida e l’attivazione di servizi di telemedicina. In caso di infezione da COVID-19 e sintomi lievi è possibile una gestione domiciliare della persona con diabete, raccomandando un attento monitoraggio glicemico. Il paziente diabetico che necessita di ospedalizzazione richiede una gestione multidisciplinare che includa il diabetologo, con l’obiettivo di mantenere un adeguato controllo glicemico in assenza di ipoglicemie. Le persone con diabete rappresentano un gruppo vulnerabile per il quale devono essere poste in atto strategie specifiche sia in termini di prevenzione che di trattamento.
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Lombi, Linda, and Marco Terraneo. "Percezione del rischio e adozione di misure di protezione: un'indagine esplorativa al tempo del primo lockdown da Covid-19 in Italia." SALUTE E SOCIETÀ, no. 3 (June 2022): 154–69. http://dx.doi.org/10.3280/ses2022-003011.

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Fioritti, Angelo, Daniela Lipparini, and Vittorio Melega. "Mortality of long-term psychiatric inpatients. Retrospective study on a cohort of long-term patients in the psychiatric hospital of Bologna, Italy." Epidemiologia e Psichiatria Sociale 3, no. 2 (August 1994): 107–14. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00003559.

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RiassuntoScopo - Il presente studio è stato condotto per determinare il rischio di mortalità nei pazienti psichiatrici lungo-degenti. Setting - Ex ospedale psichiatrico provinciale «F. Roncati» di Bologna. Disegno - Studio di coorte retrospettivo con un follow-up di dieci anni in cui si è calcolato il tasso di mortalità complessivo e disaggregato per diagnosi psichiatrica, durata del ricovero e condizione «ricoverato al termine del follow-up/dimesso», dei 264 pazienti degenti presso l'istituto l'1.1.1981. Misure utilizzate - I tassi di mortalità sono stati calcolati e successivamente confrontati utilizzando il Rapporto Standardizzato di Mortalità (Standardized Mortality Ratio - SMR). La standardizzazione per sesso e classi di età è avvenuta prendendo come riferimento la mortalita della popolazione residente a Bologna nel decennio 1981-1991. La presenza nella coorte dei singoli soggetti è stata misurata in anni-persona. Risultati - La condizione di de- gente comporta un eccesso di mortalità di 2.89 per gli uomini (IC 95%: 2.12-3.86) e di 2.38 (IC: 1.66-3.31) per le donne. Si è registrato inoltre un forte eccesso di mortalità per la classe di eta dai 15 ai 44 anni sia per gli uomini (18.33; IC: 9.14-32.81) che per le donne (60; IC: 21.91-130.6) e nei soggetti con diagnosi di caratteropatia/alcolismo (uomini, 11.25; IC: 5.13-21.36; donne, 5; IC: 1.35-12.8). Si è registrata infine una diminuzione dell'eccesso di mortalita al crescere della durata del ricovero e della eta dei pazienti. Conclusioni - Lo studio conferma l'esistenza di un forte rischio di mortalita associato alia condizione di paziente psichiatrico istituzionalizzato, concentrato soprattutto nelle classi d'età piu giovani, nei primi anni di ricovero e nei soggetti con diagnosi di caratteropatia/alcolismo.
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Tonarelli, A. "Diagnostica per immagini della carotide extracranica: Ecografia ed Eco-Doppler." Rivista di Neuroradiologia 9, no. 2_suppl (November 1996): 11–26. http://dx.doi.org/10.1177/19714009960090s203.

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L'esplorazione funzionale della carotide extracranica è venuta ad assumere un rilievo clinico sempre maggiore di pari passo al progredire delle conoscenze sulla fisiopatologia della insufficienza cerebrovascolare. Parallelamente alla profilassi primaria, volta al controllo dei fattori di rischio cardiovascolare, è stata sottolineata l'importanza di una efficace profilassi secondaria della malattia, intesa come diagnosi precoce, in fase iniziale o preclinica, in modo da assicurare non solo un adeguato controllo farmacologico nel tempo, ma anche una efficace selezione ed un ampliamento delle indicazioni chirurgiche, per i malati considerati a rischio. In quest'ambito, lo studio non invasivo dei vasi cerebroafferenti con metodiche ad ultrasuoni è tuttora da considerarsi il momento base dell'iter diagnostico. Alla sede favorevole, che consente una valutazione ecotomografica fine ed attendibile della patologia parietale, si aggiunge la possibiltà della esplorazione dei fenomeni dinamici di flusso mediante effetto Doppler. Le apparecchiature Eco-Color-Doppler di ultima generazione consentono insieme un'analisi strutturale delle caratteristiche della placca ateromasica, la determinazione del grado di emodinamicità di una lesione, misure discretamente attendibili di velocità e di portata mediante campionamenti mirati endovascolari, o sull'intero campo di scansione. Esistono tuttavia alcuni limiti nelle possibilità diagnostiche delle metodiche ad ultrasuoni, alcuni dei quali di natura intrinseca (l'elevata operatore-dipendenza, l'attenuazione del fascio determinata dal calcio tissutale), altri legati alla esplorabilità individuale del soggetto che si sottopone all'indagine ed alla sede del distretto in esame: in particolare, la impossibilità di studiare la carotide distalmente all'angolo della mandibola. Tuttavia, nel ruolo di screening e di controllo, nella definizione della patologia aterosclerotica carotidea e degli aspetti emodinamici di una lesione, l'indagine Eco-Doppler è da ritenersi tuttora insostituibile.
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Bressani, Roberto, Isidoro Cioffi, Carlo Fraticelli, Franco Grillo, Salvatore Pisani, Anna Maria Verri, Fabio Banfi, and Simone Vender. "The suicidal behaviour in the North province of Varese: an epidemiological analysis." Epidemiologia e Psichiatria Sociale 10, no. 3 (September 2001): 180–85. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00005303.

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RIASSUNTOScopo – Conoscere dati quantitativi e caratteristiche del comportamento suicidario nell'area nord della Provincia di Varese, comprendente il capoluogo ed i comuni limitrofi (Valceresio, valli del luinese e nord-Verbano), al fine di individuare interventi preventivi. Disegno – Studio epidemiologico-descrittivo. Sono state utilizzate le schede di morte ISTAT del Registro di Mortalità dell'ex Azienda USSL di Varese negli anni 1995-97. Sono stati inclusi i soggetti che al momento del suicidio risultavano residenti. Successivamente i casi delle schede ISTAT sono stati ricercati negli archivi dei servizi psichiatrici, per valutare eventuali contatti. Per costoro sono state rilevate informazioni, quali tentativi suicidari, patologia psichiatrica, data del primo contatto. Setting – Distretti di Arcisate, Cittiglio, Luino e Varese, corrispondenti al bacino di utenza delle Unità Operative di Psichiatria 1 e 2 dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Macchi di Varese. Principali misure utilizzate – Sono stati calcolati i tassi di suicidio deH'area e tramite standardizzazione diretta sono stati confrontati i tassi dei singoli distretti. Risultati – I suicidi sono stati 78 (24 femmine e 54 maschi), con un tasso dell'8.2 per 100.000. In analogia all'andamento nazionale si osserva una diminuzione generale del fenomeno negli ultimi anni, ma non per i più giovani. Ci sono alcune aree geografiche (distretti di Luino e di Arcisate) da monitorare nel tempo, perche una casistica più ampia potrebbe rivelare un rischio più elevato. La fascia d'età giovane e anziana è più colpita nei maschi, e per i due sessi sono particolarmente a rischio i 55-64enni. I mezzi utilizzati differiscono per fasce d'età. Un'alta percentuale di soggetti sono non coniugati o con scarsa istruzione. Meno di un terzo dei casi era entrato in contatto con i servizi psichiatrici. Conclusioni – I dati consentono un confronto con la casistica nazionale e una riflessione sulle caratteristiche del suicidio nell'area di riferimento, al fine di elaborare strategie preventive orientate da un approccio multidimensionale, la cui efficacia potrà essere validata nel tempo attraverso l'attivazione di un osservatorio provinciale.
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Erkens, Yvonne. "Sustainable business agreements in the Netherlands: search for the missing link." GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no. 169 (April 2021): 19–35. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2021-169002.

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Abstract:
Il disastro del Rana Plaza ha reso evidenti le violazioni dei diritti fondamentali sul lavoro che si verificano all'interno delle catene di subfornitura. Le possibili soluzioni per fronteggiare tale fenomeno vengono ricercate a tutti i livelli. Nei Paesi Bassi, in particolare, sono stati conclusi alcuni accordi commerciali internazionali per garantire una gestione responsabile della filiera: si tratta di accordi multi-stakeholder volti a far sì che le aziende promuovano il rispetto dei diritti fondamentali sul lavoro nelle loro catene di subfornitura. Recenti studi hanno dimostrato che tali accordi aumentano la consapevolezza del rischio e migliorano la due diligence in vari setto-ri, ma non è (ancora) possibile fornire una prova definitiva del fatto che essi contribuiscano anche a migliorare le condizioni nei Paesi di produzione. Ciò ha in parte condotto all'adozione della legge olandese sulla due diligence in tema di lavoro minorile, che obbliga le aziende a individuare le forme di lavoro minorile presenti all'interno delle loro catene di subfornitura e ad adottare le misure necessarie per contrastarle. Attraverso l'assunzione volontaria di obblighi in un contesto settoriale, gli stakeholder possono adempiere agli oneri loro imposti dalla legge. Ciò porta a concludere che gli accordi olandesi potrebbero rappresentare quel collegamento ad oggi mancante tra le disposizioni di soft law esistenti e le normative legali vincolanti.
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Pinciara, Barbara. "Risvolti etici in psichiatria." CHILD DEVELOPMENT & DISABILITIES - SAGGI, no. 1 (January 2011): 33–42. http://dx.doi.org/10.3280/cdd2010-001004.

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Abstract:
Da sempre la Medicina sente il bisogno di darsi delle regole e dei codici di comportamento a protezione del paziente. Ciň richiede ad ogni operatore di mettersi in gioco con autenticitŕ, apertura e costanza nel tempo: compito non facile, come testimonia il fatto che spesso la comunicazione con il paziente affetto da malattia psichica č carente o assente. Le maggiori difficoltŕ in questo senso si manifestano nelle "zone grigie" del rapporto medico-paziente: ad esempio nelle situazioni di criminalitŕ connesse alla patologia psichiatrica, nelle quali la tutela del paziente č spesso in contrasto con la necessitŕ di attuare misure protettive a livello sociale. Il medico che lavora con pazienti psichiatrici si trova spesso a dover prendere decisioni che condizionano la sua libertŕ: pensiamo ad esempio ai casi a rischio di suicidio, alla prescrizione di farmaci in grado di influenzare la qualitŕ di vita in senso medico e sociale (come gli antipsicotici), all'allontanamento da famiglie maltrattanti. Anche eventi quali l'innamoramento e la sessualitŕ tra medico e paziente pongono in primo piano la questione del rapporto personale che si instaura all'interno di questa diade tanto complessa. Per far fronte a queste difficoltŕ č necessario promuovere la comunicazione e l'alleanza terapeutica, fondate sul rispetto e sulla fiducia tra i terapeuti e con il paziente. Questo richiede all'operatore sanitario non solo di agire in modo etico, ma di "essere etico" come persona.
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Battistelli, Stefania, and Piera Campanella. "Comando e controllo nel lavoro agile: prime riflessioni." PRISMA Economia - Società - Lavoro, no. 2 (February 2022): 52–67. http://dx.doi.org/10.3280/pri2020-002004.

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Abstract:
La normativa italiana in materia di lavoro agile (L. n. 81 del 2017) delinea le ca-ratteristiche di una nuova modalità di lavoro flessibile, senza vincoli specifici di orario e luogo di lavoro. L'istituto, che nasce con finalità di incrementare la com-petitività e agevolare la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, solleva questioni nuove, concernenti tanto l'organizzazione e la produttività del lavoro, quanto il benessere dei lavoratori, aprendo nuovi spazi di riflessione e di studio a riguardo. Alla luce di queste prime considerazioni, il contributo in oggetto si concentra sull'impatto del lavoro agile, e più in generale del lavoro a distanza, nei confronti dei poteri tipici del datore di lavoro rispetto alle relazioni industriali-tipo. Con l'introduzione di nuove tecnologie e di nuovi modelli di organizzazione del lavoro, il potere di controllo del datore di lavoro tende a rafforzarsi, esponendo i lavoratori a nuove forme di sorveglianza costante. In questo (nuovo) contesto, ci si chiede, in particolare, in che modo il potere di controllo o vigilanza si atteggi nel lavoro a distanza, quale funzione sia deputato ad assolvere e se e in che misura risulti com-patibile con la disciplina avente ad oggetto la vigilanza sull'esatto adempimento degli obblighi contrattuali da parte dei dipendenti di cui all'art. 4 St. lav. Analoga-mente, ci si chiede quali siano gli effetti della flessibilità dell'orario di lavoro sul potere, sui doveri e sulle responsabilità del datore, chiamato a garantire la discon-nessione del lavoratore dagli strumenti tecnologici di lavoro attraverso l'adozione di apposite misure tecniche e organizzative (art. 19, co. 1, L. 81/2017). D'altro can-to, lo scopo del diritto alla disconnessione non è solo quello di tutelare la salute del lavoratore e garantire il rispetto della sua vita personale, ma anche quello di evita-re il rischio di abuso di potere del datore di lavoro, comunemente definito "time porosity". Tuttavia, un modo adeguato per garantire efficacemente il diritto del lavoratore alla disconnessione non è ancora stato individuato e la questione meri-ta di essere approfondita. Tenuto conto di ciò, sarebbe opportuno ripensare al ruo-lo, da una parte, della contrattazione collettiva e delle parti sociali e, dall'altra, della legge nell'ottica di innalzare la qualità del lavoro a distanza.
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Rimedio, Antonio. "I soggetti vulnerabili nella ricerca clinica europea: dalla Convenzione di Oviedo al Regolamento (UE) N. 536/2014 / Vulnerable subjects in European clinical research: from the Oviedo Convention to Regulation (EU) No 536/2014." Medicina e Morale 66, no. 6 (January 25, 2018): 793–809. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2017.521.

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Abstract:
Il confronto tra la Convenzione di Oviedo e il Regolamento (UE) N. 536/2014 ha consentito di strutturare lo “standard etico-giuridico” europeo relativo alle misure di protezione dei soggetti vulnerabili coinvolti nelle sperimentazioni cliniche. Tale standard è stato analizzato seguendo il filo conduttore dei tre principi fondamentali della ricerca, enunciati dal Belmont Report: rispetto per la persona, beneficialità e giustizia. Le discrepanze riscontrate al suo interno hanno fatto emergere le criticità di talune categorie di base, ad esempio la distinzione tra beneficio diretto o beneficio sul gruppo e la nozione del rischio minimo. A 20 anni di distanza dalla Convenzione di Oviedo, documento di riferimento della bioetica europea ed internazionale, viene argomentata la necessità di ripensare criticamente quella dimensione “difensiva” della vulnerabilità, che prevale nella normativa europea e occidentale. ---------- The comparison between the Oviedo Convention and the Regulation (EU) No. 536/2014 has allowed to discover and structure the European “ethical-legal standard” on the protection measures for vulnerable subjects involved in clinical trials. This standard was analyzed following the three fundamental principles of research, as outlined by the Belmont Report: respect for persons, beneficence and justice. The discrepancies found inside have highlighted the criticalities of some basic categories, such as the distinction between direct benefit or benefit on the group and the notion of minimal risk. Twenty years after the Oviedo Convention, a reference document for European and international bioethics, there is a need to rethink critically the “defensive” dimension of vulnerability, that prevails in European and Western legislation.
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Piazza, Antonella. "Community mental health service's monitoring by the local informative system. The results of first year implementation." Epidemiologia e Psichiatria Sociale 5, no. 1 (April 1996): 46–58. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00003936.

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Abstract:
RIASSUNTOScopo - Sono presentati i dati di monitoraggio di un servizio psichiatrico territoriale, con l'intenzione di documentare le dimensioni e il profilo demografico e clinico dell'utenza, descrivere per le prime visite le modalita di accesso e di contatto, delineare la distribuzione degli interventi in relazione alle diagnosi, i patterns di utilizzazione del servizio e infine le variabili associate al ricorso continuativo e intenso alle cure, verificando l'ipotesi che i pazienti piu seguiti siano socialmente e clinicamente i più svantaggiati. Disegno - Studio osservazionale con i dati forniti dal primo anno di attivita del sistema informativo locale. Setting - Servizio di Salute Mentale dell'ex USL 25 Emilia Romagna, attualmente Distretto San Giorgio di Piano dell'Azienda-USL Bologna Nord. Principali misure utilizzate - È stato calcolato il rischio relativo di diventare un utente lungoassistito e alto utilizzatore per alcune variabili anagrafiche e clini-co-anamnestiche, rispetto alia categoria di riferimento; la possibility di fattori di confondimento o di interazioni tra variabili e stata controllata con l'analisi stratificata. Risultati - Sono presentati i tassi grezzi di prevalenza-un giorno (635.4/100.000 resident! adulti) e di prevalenza nell'anno (1314.1/100.000) per il 1993. Tra i pazienti in contatto al census-day prevalgono le psicosi schizofreniche e simili, tra le prime visite dell'anno invece le psicosi organiche e i disturbi nevrotici. Al termine della prima visita non viene preso in carico il 50% dei pazienti; la decisione sembra basata sulla diagnosi, a prescindere dai precedenti psichiatrici o da caratteristiche socio-demografiche. Il 20% di utenza con psicosi schizofreniche e simili assorbe il 49% degli interventi e usufruisce di un ventaglio di prestazioni più ampio e articolato delle altre categorie diagnostiche. Il ricorso ai ricoveri è scarso anche per le diagnosi più gravi, con un rapporto complessivo tra pazienti non ospedalizzati e ospedalizzati di 12.5 a 1. I fattori di rischio associati con l'esito di lungoassistiti e alti utilizzatori sono l'età inferiore a 55 anni, la condizione di celibe, il vivere soli o non in famiglia, la diagnosi di psicosi funzionale, la lungoassistenza nel 1992 e la lunga durata di presa in carico. Conclusioni - Coerentemente con i propri obiettivi programmatici il servizio destina le risorse soprattutto ai pazienti clinicamente piu gravi e mostra una forte proiezione territoriale; inoltre sembra accumulare una quota di lungoassistiti proporzionalmente maggiore di altri servizi italiani. L'ipotesi che i pazienti lungoassistiti e alti utilizzatori differiscano per maggiore gravita clinica e anamnestica e confermata, mentre tra le variabili demografiche non emergono differenze statisticamente significative a seconda del sesso, della scolarita e della condizione lavorativa.
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Torrieri, Francesca, Federica Cadamuro Morgante, and Alessandra Oppio. "The social discount rate in cost-benefit analysis for flood risk management: reasoning on the intertemporal preferences." Valori e Valutazioni 29 (January 2022): 103–22. http://dx.doi.org/10.48264/vvsiev-20212908.

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Abstract:
About the Flood Risk Management Plans (PGRA) the European Community (DIR. 2007/60; Regulation No. 1303/2013) introduces the need to provide an assessment of the prevention and mitigation measures for the hydraulic risk through a Cost-Benefit Analysis (CBA), (Cohesion Fund, 2014-2020). Indeed, the CBA helps identifying a priority ranking of structural and non-structural interventions to be implemented so to reduce the probability of flooding and the negative consequences for human health, the environment, cultural heritage and economic activities. In Cost-Benefit Analysis (CBA) application, the Social Discount Rate (SDR) covers a fundamental role in revealing the intergenerational concern and the willingness to pay for environmental protection and debt inheritance of a society into a specific territorial-time dimension. In particular, scientific research on the hydraulic risk area like the national and international guidelines demonstrates no agreement about the methodologies for estimating the SSS and the (SSS) value adopted in different territorial contexts. For this reason, this paper aims at investigating literature debates about SDR effectiveness on a value-based assessment and how it is applied in CBA analysis dealing with intergenerational environmental costs redistribution and human heath protections. The theoretical explanation is supported by applying CBA analysis to the real case study of Olbia city, where relevant flood events occurred in the last fifty years and, in particular, the last one in 2013, causing significant losses in economic welfare and human lives. First results from the empirical application show how the choice of the SSS and the time-frame of the interventions have a strong impact on the effectiveness of the strategic decisions from a social point of view. In particular, these two factors' influence is more evident in long-term scenarios due to intertemporal prices' cumulative and multiplicative effects, which reduce future values such as environmental and social benefits if discounted to date. Nell’ambito dei Piani di Gestione del Rischio Alluvioni (PGRA), la Comunità Europea (Dir. 2007/60; Regulation No. 1303/2013) ha introdotto la necessità della valutazione delle misure di prevenzione del rischio alluvioni sulla base di una Analisi Benefici-Costi (ACB), al fine di individuare una graduatoria di priorità degli interventi strutturali e non strutturali da attuarsi per ridurre la probabilità di inondazione e le conseguenze negative per la salute umana, l’ambiente, il patrimonio culturale e le attività economiche. Rispetto all’applicazione dell’ACB, la stima del Saggio Sociale di Sconto (SSS) rappresenta uno degli aspetti più critici per esprimere il valore delle preferenze intertemporali, la disponibilità a pagare per la tutela dell’ambiente e la qualità della vita, nonché il peso attribuito all'eredità del debito futuro intergenerazionale in una specifica dimensione spazio-temporale. In particolare, le applicazioni al settore del rischio idraulico così come le linee guida nazionali e internazionali mostrano come non vi sia ancora una convergenza di opinioni sulle metodologie da applicare per la stima del SSS e sul valore da adottare in differenti contesti territoriali. A partire da un’analisi della letteratura sul ruolo del SSS nelle ACB applicate al settore della prevenzione del rischio idraulico, il presente articolo propone un quadro ampio di casi di studio in differenti contesti geografici, che sottopone a una riflessione critica in merito agli aspetti teorici e operativi. Le riflessioni teoriche sono poi sperimentate attraverso un’applicazione dell’ACB alla città di Olbia, dove si sono verificate grandi alluvioni negli ultimi cinquant'anni, l'ultima delle quali nel 2013, che hanno causato perdite significative in termini di benessere economico e vite umane. I primi risultati ottenuti mostrano come la scelta del SSS, così come la temporalizzazione degli interventi, sia determinante per l’efficacia delle scelte dal punto di vista sociale, soprattutto in scenari di lungo periodo, a causa dell’effetto cumulato e moltiplicativo dei prezzi intertemporali che porta a ridurre i valori futuri, quali per esempio i benefici ambientali e sociali, se scontati all’attualità.
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Marin, Francesca. "La salute approda nel mercato. Le questioni etiche relative alla fornitura di informazioni sui rischi di salute / Putting health in the marketplace. Ethical issues about providing online health risk information." Medicina e Morale 66, no. 1 (March 15, 2017): 31–43. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2017.474.

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Abstract:
Nell’ottobre 2015 l’azienda 23andMe ha ottenuto da parte della Food and Drug Administration (FDA) l’approvazione a vendere direttamente ai consumatori alcuni test genetici, acquistabili quindi senza la supervisione di professionisti sanitari. I 36 test approvati forniscono informazioni sul rischio riproduttivo di malattie quali fibrosi cistica e Tay-Sachs. Al momento 23andMe non può commercializzare i test di suscettibilità genetica (GST), ma spera di ottenere l’approvazione della FDA per fornire informazioni anche sul rischio di insorgenza di malattia. L’idea è che, acquisendo tali informazioni, i consumatori possano intraprendere stili di vita più idonei per evitare che si sviluppi la patologia. “È in arrivo la sanità su misura dei consumatori”, ha esclamato Anne Wojcicki, co-fondatrice della 23andMe. Effettivamente, accanto ad altre modalità (quali mobile health, telemedicina, ecc.) di accesso online all’informazione sanitaria, i test genetici diretti ai consumatori incoraggiano un approccio consumistico alla salute. Tuttavia, questo è vantaggioso per la medicina e i consumatori? La promozione della salute richiede attitudini meramente consumistiche? Per discutere tali questioni, il paper affronterà innanzitutto i problemi di validità clinica e di utilità dei GST così come le loro implicazioni sul sistema sanitario: sebbene la ricerca continui, i GST hanno un potere predittivo limitato e le misure preventive o terapeutiche non sono sempre disponibili, comportando sovramedicalizzazione e minori risorse sanitarie per altri (i consumatori potrebbero richiedere ulteriori test per confermare o invalidare i risultati ottenuti). Verranno poi analizzate le questioni etiche relative alla commercializzazione della salute e al progressivo passaggio dal rapporto fiduciario medico-paziente al rapporto consumistico fornitore-fruitore. ---------- In October 2015 the company 23andMe gained the Food and Drug Administration (FDA)’s approval to market genetic tests directly to consumers, without supervision of healthcare professionals. The FDA approved 36 carrier tests to provide health information on inherited disorders, including cystic fibrosis and Tay-Sachs. 23andMe is still prohibited in marketing genetic susceptibility testing (GST), but the company hopes to gain the FDA’s approval to provide health risk information. The idea is that informing customers of their genetic susceptibility may motivate them to change their health-related behavior, reducing the risk of the disease’s onset. “Direct-to-consumer healthcare is coming!”, said Anne Wojcicki, co-founder of 23andMe, after the FDA’s approval. Actually, besides other ways (such as mobile health, telemedicine, etc.) of getting access to health information and services through internet, direct-to-consumer genetic tests fosters a consumerist approach to healthcare. Nevertheless, is such an approach advantageous for medicine and consumers? Can we consider health as a mere consumer good whose promotion requires consumerist attitudes? To discuss these issues, the paper will firstly address problems with clinical validity and utility of GST as well as their implications for healthcare systems: although research is ongoing, GST have limited predictive power and therapeutic or preventive measures are not always available, leading to overmedicalization and fewer healthcare resources for others (consumers could require follow-up tests to confirm or deny obtained results). Secondly, ethical concerns regarding putting health in the marketplace will be analyzed by examining the progressive shift from healthcare professional-patient fiduciary relationship to provider-user consumerist relationship.
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Caraceni, Lina. "La vittima nel procedimento de libertate: i precari equilibri di un nuovo protagonismo ancora troppo poco meditato." Revista Brasileira de Direito Processual Penal 7, no. 3 (October 31, 2021): 1783. http://dx.doi.org/10.22197/rbdpp.v7i3.632.

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Abstract:
Una nuova sensibilità per le istanze di cui è portatrice la vittima del reato ha determinato un rafforzamento del suo ruolo nell’ambito del procedimento penale in una duplice dimensione: come destinataria di misure atte a proteggerla nel processo (vittimizzazione reiterata) e dal processo (vittimizzazione secondaria) e come soggetto attivo, capace di esercitare diritti e facoltà a tutela della propria integrità psico-fisica. E il sistema di protezione è stato costruito guardando prioritariamente alle vittime vulnerabili, nel perimetro delle indicazioni fornite dal diritto dell’Unione europea. I principali interventi di riforma hanno interessato la materia cautelare: sono state introdotte misure pro victima (gli artt. 282- bis e 282-ter c.p.p.) ed è stato riconosciuto alla persona offesa un diritto all’informazione sull’evoluzione dello status custodiae dell’accusato (artt. 90-ter, 282-quater e 299 comma 2-bis c.p.p.) a cui è associato un diritto di interlocuzione nel procedimento per la revoca e la sostituzione di una misura cautelare (artt. 299 commi 3 e 4-bis c.p.p.). L’analisi sarà condotta su questo secondo aspetto, evidenziando che si è trattato di scelte normative che assegnano alla vittima un nuovo protagonismo sulla scena processuale. Peccato che la traduzione normativa di tali intendimenti non abbia sortito gli effetti sperati: un lessico giuridico non sempre impeccabile, unito ad una scarsa sistematicità di novelle ripetute, non soltanto mettono in discussione l’obiettivo di protezione della vittima, ma rischiano anche di neutralizzare quel sistema di garanzie per l’accusato su cui si regge il procedimento cautelare.
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Fullin, Giovanna. "Per una "etnicizzazione" degli studi sul mercato del lavoro italiano. Alcuni esempi in tema di disoccupazione e segregazione occupazionale." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 126 (May 2012): 53–69. http://dx.doi.org/10.3280/sl2012-126004.

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Abstract:
L'articolo si propone di far emergere alcune linee di segmentazione del mercato del lavoro italiano su base etnica, mettendo sistematicamente a confronto immigrati e popolazione autoctona. L'analisi, basata sui dati della rilevazione Istat sulle forze lavoro, ha preso in considerazione innanzitutto la penalizzazione degli immigrati in termini di rischio di disoccupazione, mettendo in luce in che misura questi ultimi corrano maggiori rischi della popolazione autoctona di rimanere senza un impiego anche quando hanno caratteristiche analoghe in termini di etŕ, livello di istruzione, condizione famigliare e regione di residenza. Partendo da alcuni risultati giŕ noti in letteratura, l'attenzione si č concentrata sui primi effetti della crisi economica, che ha colpito in modo diseguale le due sottopopolazioni, accentuando la penalizzazione degli immigrati rispetto ai nativi, soprattutto per la componente maschile. Il secondo aspetto dell'inserimento degli immigrati nel mercato del lavoro italiano su cui si č concentrata l'analisi riguarda la loro segregazione nei livelli piů bassi della struttura occupazionale. A questo riguardo le analisi mettono chiaramente in luce le diseguaglianze tra immigrati e autoctoni, anche a paritŕ di etŕ, livello di istruzione e distribuzione sul territorio nazionale. Le stime mostrano, inoltre, che i rendimenti dell'istruzione sono molto maggiori per gli autoctoni che non per gli immigrati: per questi ultimi, infatti, il possesso di un titolo di studio elevato non determina una riduzione sostanziale del rischio di rimanere segregati in attivitŕ manuali, mentre ciň accade in modo evidente per i nati in Italia. Infine, la recente crisi economica sembra aver peggiorato molto la situazione, soprattutto per le donne immigrate. Queste ultime hanno risentito meno dell'aumento della disoccupazione - che č pesato soprattutto sulla componente maschile - ma al prezzo di una sempre maggior segregazione nel lavoro di cura per le famiglie.
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Bottasso, Anna, Pier Giuseppe Giribone, and Matilde Martorana. "Analisi e progettazione di un sistema di misure quantitative per il monitoraggio dei rischi finanziari delle Garanzie d’Origine." Risk Management Magazine 2, no. 2019 (July 15, 2019): 27–45. http://dx.doi.org/10.47473/2020rmm0027.

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Guglielmi, Dina, Silvia Simbula, Marco Depolo, and Francesco Saverio Violante. "La rilevazione dei fattori di rischio psicosociale alla luce del job demands-resources model." RISORSA UOMO, no. 1 (May 2011): 19–32. http://dx.doi.org/10.3280/ru2011-001003.

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Abstract:
Questo studio verifica il Job Demands-Resources (JD-R) Model, il quale assume che le domande e le risorse lavorative evocano due processi paralleli e differenti: un processo energetico e un processo motivazionale. 159 infermieri hanno compilato un questionario che misura le domande (iniquitŕ e dissonanza emotiva) e le risorse lavorative (controllo e supporto sociale), burnout, engagement, intenzione di turnover e soddisfazione lavorativa. I risultati supportano la validitŕ del JD-R model e confermano l'esistenza di entrambi i processi. Nello specifico: l'esaurimento emotivo media l'effetto delle domande sul turnover, l'engagement media l'effetto delle risorse sulla soddisfazione. Allo stesso tempo anche le risorse lavorative sono associate all'esaurimento emotivo. Complessivamente i risultati suggeriscono implicazioni pratiche per la valutazione dello stress lavorativo.
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Chiarella, Paola. "Tra diritto di cronaca e privacy (sul filo delle intercettazioni telefoniche e degli internet blog)." SOCIOLOGIA DEL DIRITTO, no. 2 (November 2010): 127–43. http://dx.doi.org/10.3280/sd2010-002006.

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Abstract:
La pubblicazione delle intercettazioni telefoniche presenta un potenziale conflitto tra diritto di cronaca e privacy, poiché se generalmente essa soddisfa il bisogno di una informazione precisa e veritiera, nello stesso tempo, materializza il rischio di violare la riservatezza. Questo articolo vaglia la possibilitŕ di individuare un trattamento differenziato a seconda del soggetto sottoposto ad intercettazione, distinguendo tra comuni cittadini e uomini politici. Si affronta, inoltre, il tema della libertŕ d'informazione tramite i blog su Internet, considerando se e in che misura un blog possa essere una moderna forma di democrazia.
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Alessi, Cristina, Francesca Malzani, Fabio Ravelli, and Maria Luisa Vallauri. "L’emergenza COVID-19 in Italia e il diritto del lavoro." TRABAJO, PERSONA, DERECHO, MERCADO. Revista de Estudios sobre Ciencias del Trabajo y Protección Social, no. 1 (2020): 223–39. http://dx.doi.org/10.12795/tpdm.2020.i1.09.

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Abstract:
Il contributo analizza le misure italiane adottate nel periodo dell’emergenza Covid per cercare di far fronte alle necessità, da un lato, di protezione della salute e, dall’altro, di continuità nell’erogazione delle attività lavorativa e dei servizi, prendendo in considerazione la regolazione del lavoro che potremmo qualificare in Spagna come lavoro a distanza, sotto il profilo dell’orario (e il suo controllo da parte dell’impresa), della prevenzione dei rischi o degli obblighi aziendali in tema di necessaria formazione professionale nell’uso di strumenti informatici. Questo modo di rendere la prestazione lavorativa viene riportato al lavoro agile, una modalità che esisteva prima della pandemia in quanto espressamente contemplata dalla legge, anche se la situazione della crisi sanitaria ne ha cambiato non solo la fisionomia ma anche il tipo di utilizzo. In questo modo, la domanda che inevitabilmente deve essere posta è: è questo un modo di lavorare che offrirà solo una risposta congiunturale alla situazione di emergenza vissuta o, al contrario, questa opzione sarà valorizzata in futuro con effetti permanenti? Nella seconda sezione dell’articolo, vengono analizzate le condizioni per richiedere congedi per la cura di disabili e bambini. La ratio dei permessi è strettamente connessa con la decisione del Governo di chiudere scuole e centri diurni. Infine, vengono esaminate altre misure adottate al fine di garantire il mantenimento del rapporto di lavoro, che consistono in una serie di divieti di procedere al licenziamento collettivo durante un determinato periodo di tempo, nonché misure economiche riconosciute a specifici soggetti (liberi professionisti o lavoratori agricoli, tra gli altri).
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Milner, Joel, Cynthia Thomsen, Julie Crouch, Mandy Rabenhorst, Patricia Martens, Christopher Dyslin, Jennifer Guimond, Valerie Stander, and Lex Merrill. "I sintomi traumatici mediano la relazione fra maltrattamento fisico infantile e il rischio in etŕ adulta di maltrattamento?" MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL'INFANZIA, no. 1 (April 2011): 11–45. http://dx.doi.org/10.3280/mal2011-001002.

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Abstract:
: anche se la trasmissione intergenerazionale della violenza familiare č stata ben documentata, il meccanismo responsabile di questo effetto non č stato ancora completamente accertato. Il presente studio valuta se i sintomi traumatici mediano la relazione fra una storia di maltrattamento fisico infantile (CPA, Child Physical Abuse) e il rischio in etŕ adulta di perpetrare il maltrattamento fisico (rischio di CPA in etŕ adulta), e se tale mediazione sia uguale per le donne e per gli uomini.: reclute femminili e maschili della Marina Statunitense (USN, US Navy) (N = 5.394) e studenti universitari (N = 716) hanno completato un questionario self-report riguardante la loro storia di maltrattamento infantile (nello specifico, maltrattamento fisico infantile e abuso sessuale infantile [CSA, Child Sexual Abuse]), l'esposizione alla violenza intima tra i partner (IPV, Intimate Partner Violence), attuali sintomi traumatici, e il rischio in etŕ adulta di perpetrare il maltrattamento fisico infantile.: come atteso, č stata riscontrata una forte associazione fra una storia di maltrattamento fisico infantile e il rischio di CPA in etŕ adulta. Questa associazione č risultata significativa anche dopo aver controllato le variabili demografiche e l'esposizione infantile ad altre forme di violenza (CSA e IPV), e la forza della relazione non č risultata variare in base alle variabili demografiche o all'esposizione ad altre forme di violenza. Tuttavia, l'associazione fra una storia di CPA e il rischio di CPA in etŕ adulta č risultata piů forte fra i soggetti con alti punteggi di evitamento difensivo rispetto ai soggetti con bassi punteggi. L'associazione fra una storia di CPA e il rischio di CPA in etŕ adulta č risultata largamente, ma non interamente, mediata dai sintomi psicologici traumatici. La mediazione č stata osservata per gli uomini e per le donne sia del campione della Marina Statunitense sia degli studenti universitari.: i sintomi traumatici associati ad una storia di CPA rendono conto di una sostanziale parte della relazione fra una storia di CPA e il rischio in etŕ adulta di perpetrare il maltrattamento fisico infantile sia negli uomini sia nelle donne.: nella misura in cui i sintomi traumatici sono un meccanismo a partire dal quale si verifica la trasmissione intergenerazionale dell'abuso infantile, intervenire per ridurre i sintomi traumatici nelle vittime di CPA ha il potenziale di ridurre il rischio di perpetuare il ciclo della violenza.
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Favaretto, Ilario, and Germana Giombini. "Crisi economica, criminalitŕ e vincoli di liquiditŕ delle imprese." ARGOMENTI, no. 31 (June 2011): 107–40. http://dx.doi.org/10.3280/arg2011-031004.

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Abstract:
Nel periodo della piů grande crisi economica internazionale dall'epoca della Grande Depressione, l'articolo pone luce sul tema delle infiltrazioni malavitose all'interno dell'economia legale analizzando un campione di imprese della provincia di Pesaro e Urbino. La crisi economica potrebbe aumentare il rischio di infiltrazioni malavitose indebolendo il controllo sociale e la capacitŕ sia delle imprese sia delle istituzioni di respingere le infiltrazioni malavitose; esacerbando le difficoltŕ finanziarie delle imprese; generando "anomia" nella misura in cui le imprese tendono a trovare una sorta di giustificazione morale alla decisione di operare nel sommerso o di ricorrere a fonti illecite di finanziamento quali unici strumenti possibili per la sopravvivenza dell'impresa stessa.
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Bernorio, Roberto. "La sessualitŕ dal concepimento al puerperio." RIVISTA DI SESSUOLOGIA CLINICA, no. 2 (December 2011): 53–54. http://dx.doi.org/10.3280/rsc2011-002009.

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Abstract:
La sessualitŕ della coppia incontra una serie di cambiamenti di in concomitanza di determinate fasi della vita quali, ad esempio, la gravidanza, il puerperio e la perimenopausa. Diversi sono gli studi che hanno riscontrato una riduzione nella frequenza dei rapporti sessuali in gravidanza e nel puerperio, sottolineando come siano in gran misura i fattori psicologici, e in parte quelli biologici e contestuali, ad incidere sulla qualitŕ della vita sessuale. Inoltre, l'elevato rischio di gravidanze indesiderate nei primi sei mesi dal parto richiama l'attenzione della comunitŕ scientifica alla necessitŕ di analizzare l'idoneitŕ dei diversi metodi contraccettivi in relazione agli effetti che essi determinano sull'allattamento, nonché sulla salute del neonato e della donna.
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Cianci, Antonio, and Maria Grazia Matarazzo. "Contraccezione in puerperio." RIVISTA DI SESSUOLOGIA CLINICA, no. 2 (December 2011): 55–58. http://dx.doi.org/10.3280/rsc2011-002010.

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Abstract:
La sessualitŕ della coppia incontra una serie di cambiamenti di in concomitanza di determinate fasi della vita quali, ad esempio, la gravidanza, il puerperio e la perimenopausa. Diversi sono gli studi che hanno riscontrato una riduzione nella frequenza dei rapporti sessuali in gravidanza e nel puerperio, sottolineando come siano in gran misura i fattori psicologici, e in parte quelli biologici e contestuali, ad incidere sulla qualitŕ della vita sessuale. Inoltre, l'elevato rischio di gravidanze indesiderate nei primi sei mesi dal parto richiama l'attenzione della comunitŕ scientifica alla necessitŕ di analizzare l'idoneitŕ dei diversi metodi contraccettivi in relazione agli effetti che essi determinano sull'allattamento, nonché sulla salute del neonato e della donna.
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Todella, Roberto, Roberto Viganň, Valeria Valentino, and Chiara Nanini. "Il cambiamento della sessualitŕ nella donna e nella coppia nel periodo perimenopausale." RIVISTA DI SESSUOLOGIA CLINICA, no. 2 (December 2011): 59–62. http://dx.doi.org/10.3280/rsc2011-002011.

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Abstract:
La sessualitŕ della coppia incontra una serie di cambiamenti di in concomitanza di determinate fasi della vita quali, ad esempio, la gravidanza, il puerperio e la perimenopausa. Diversi sono gli studi che hanno riscontrato una riduzione nella frequenza dei rapporti sessuali in gravidanza e nel puerperio, sottolineando come siano in gran misura i fattori psicologici, e in parte quelli biologici e contestuali, ad incidere sulla qualitŕ della vita sessuale. Inoltre, l'elevato rischio di gravidanze indesiderate nei primi sei mesi dal parto richiama l'attenzione della comunitŕ scientifica alla necessitŕ di analizzare l'idoneitŕ dei diversi metodi contraccettivi in relazione agli effetti che essi determinano sull'allattamento, nonché sulla salute del neonato e della donna.
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Baldelli, Anna Maria. "Il genitore disabile e la procedura di adottabilità." MINORIGIUSTIZIA, no. 4 (July 2022): 115–19. http://dx.doi.org/10.3280/mg2021-004013.

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Abstract:
La disabilità non è mai, di per sé, causa di accertamento dello stato di abbandono, salvo che si rifletta in una incapacità genitoriale non emendabile e non vi siano risorse parentali vicarianti. In ambito minorile non esitino "categorie" e neppure "automatismi", ma valutazioni caso per caso, che permettano di cogliere le pecu-liarità della singola situazione, al fine di realizzare l'interesse del minore, alla pro-pria famiglia o ad una famiglia adottiva, come un "vestito ritagliato su misura". Vi sono diverse disabilità e quelle psichiche sono più critiche perché solitamente si ac-compagnano alla negazione della patologia ed al rifiuto degli aiuti, vissuti come atti persecutori, oltre che ad altri fattori di rischio ambientali-familiari
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Guarriello, Fausta. "I diritti di contrattazione collettiva in un'economia globalizzata." GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no. 135 (September 2012): 341–59. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2012-135001.

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Abstract:
Il saggio esamina la tensione esistente tra il riconoscimento del diritto di contrattazione collettiva come diritto sociale fondamentale nelle fonti internazionali ed europee e gli effetti di destrutturazione dei sistemi contrattuali, ancora prevalentemente ancorati a livello nazionale, indotti dalla globalizzazione. L'assenza di effettive misure di sostegno alla contrattazione collettiva su scala sovranazionale, dove le decisioni economiche vengono prese, l'interpretazione restrittiva della Corte di giustizia, lesiva del principio di autonomia collettiva e di libertŕ sindacale, la subordinazione alle libertŕ economiche sottesa alla visione funzionalista delle istituzioni europee, rischiano di indebolire e snaturare il diritto di contrattazione collettiva anche all'interno dei sistemi nazionali, dove esso si č storicamente sviluppato.
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Ciucci, Filippo. "Valutazione e Pubblica Amministrazione: il contributo della partecipazione alla decisione." RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no. 1 (May 2010): 11–37. http://dx.doi.org/10.3280/sa2010-001002.

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Abstract:
La valutazione puň contribuire ai processi decisionali. In particolare una strategia partecipata permette di venire fuori punti di vista, i bisogni, le aspettative e le questioni degli stakeholders. Ma il processo di partecipazione ha bisogno di essere seguito e metodologicamente verificato passo dopo passo: non č una strategia priva di rischi. I ricercatori devono essere attenti a coinvolgere gli stakeholders e ad utilizzare strumenti adatti. La partecipazione deve essere l'occasione per molti attori sociali e non un lusso per pochi. Nella prima parte di questo articolo sono riportate le misure e le caratteristiche dell'introduzione della valutazione nella Pubblica Amministrazione italiana. Nella seconda parte sono descritti i motivi e le dimensioni della valutazione partecipata, insistendo sulla sua utilitŕ per le politiche e per il processo decisionale.
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Linz, Juan J. "PLURINAZIONALISMO E DEMOCRAZIA." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 25, no. 1 (April 1995): 21–50. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200023327.

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Abstract:
IntroduzionePochi Stati sono Stati nazionali, e gran parte delle nazioni non sono destinate a raggiungere la condizione di Stato sovrano. Una trasformazione delle società plurinazionali in Stati nazionali «monocromatici» come quelli esistenti in passato è impossibile nel contesto di istituzioni liberaldemocratiche. La maggioranza delle cosiddette «nuove nazioni» sono in realtà Stati multinazionali o quantomeno multiculturali. Non solo i cittadini risiedono geograficamente in ambiti frammisti; le loro famiglie hanno un background eterogeneo e, dato non meno e forse più importante, hanno identità duali. Le istituzioni e i processi democratici devono riconoscere queste situazioni di fatto, questo tipo di pluralismo. In che misura, in uno Stato democratico, il pluralismo deve essere basato sulla rappresentanza e sui diritti di gruppo oppure sui diritti individuali? In che misura particolari soluzioni istituzionali rischiano di condurre ad un conflitto tra questi due principii ed approcci nel contesto della politica democratica? In che modo sarà protetta la libertà degli individui di scegliere la propria identità senza vedersi imporre identità inclusive? Questi sono problemi teorici e pratici sia per le democrazie contemporanee, sia per i paesi avviati verso la democrazia. Come potranno, gli Stati democratici multinazionali, guadagnarsi una legittimità sufficiente a rendere i processi decisionali democratici possibili e compatibili con il pluralismo nazionale e culturale? In particolare, come si potrà, in società di questo genere, rendere compatibile il federalismo con i diritti delle minoranze all'interno di unità territoriali, se in queste unità esistono maggioranze «nazionali»? Se non diamo soluzione a questi interrogativi, rischiamo di riprodurre in scala ridotta i problemi creati dai fondatori degli Stati nazionali in società multinazionali. Quali forme può assumere il pluralismo nazionale e culturale nelle società democratiche, e qual è il ruolo che le istituzioni e i processi democratici possono svolgere per rendere compatibili il pluralismo e la libertà individuale? Questi sono alcuni dei quesiti che dobbiamo sollevare e a cui dobbiamo dare risposta.
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Manfrida, Gianmarco, Valentina Albertini, and Erica Eisenberg. "Il responso dell'àugure: nuove modalità di supervisione indiretta all'epoca di internet." RIVISTA DI PSICOTERAPIA RELAZIONALE, no. 54 (January 2022): 9–36. http://dx.doi.org/10.3280/pr2021-054002.

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Abstract:
La ricerca di un parere esterno per controllare il futuro e l'ansia di affrontarlo ha antiche radici negli esseri umani, e da sempre si è cer-cata sicurezza in personaggi saggi o comunque capaci di vedere più in là di chi chiedeva loro consulenza. Oggi un terapeuta può trovare nel web non solo occasioni di supervisione, ma anche diverse maniere di farsela fare, a seconda di diversi bisogni. Una supervisione online può essere effettuata senza lo sforzo di recarsi fisicamente nello studio del supervisore: può essere fornita in modo simile alla supervisione in presenza con le videochiamate, in caso di urgenza con veloci sugge-rimenti attraverso messaggi istantanei e app di socializzazione, in mo-do più esteso con e-mail. Ognuna di queste nuove risorse implica vantaggi e rischi e dovreb-be essere scelta dal supervisore secondo le necessità reali del terapeu-ta e dei suoi pazienti. È possibile comprendere le reazioni personali del terapeuta ai pazienti dalle parole che impiega nel parlarne, dallo stile con cui scrive, dalla punteggiatura che adotta, tanto quanto dall'aspetto del suo volto e dai movimenti dei suoi occhi. La distanza modifica gli elementi da prendere in considerazione per ricavarne un feedback analogico che dia accesso al controtransfert e alle emozioni del terapeuta, ma non li cancella, semplicemente li trasforma in forme compatibili con come viene condotta la supervisione online. Verranno presentati e discussi esempi di supervisione in video-chiamata, attraverso e-mail, messaggi whatsapp ed SMS, allo scopo di definire alcuni punti tecnici adeguati a ogni diverso contesto online. Infine, si esamineranno i rischi di fare supervisione online o esclusi-vamente online e saranno suggerite misure correttive.
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