Academic literature on the topic 'Minore straniero'

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Journal articles on the topic "Minore straniero"

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Picardi, Antonietta. "I diritti di cittadinanza del minore straniero." MINORIGIUSTIZIA, no. 3 (February 2009): 246–54. http://dx.doi.org/10.3280/mg2008-003026.

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2

Miazzi, Lorenzo. "Il minore č straniero, ma il suo interesse non cambia." MINORIGIUSTIZIA, no. 3 (October 2011): 104–12. http://dx.doi.org/10.3280/mg2011-003011.

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3

Miazzi, Lorenzo, and Giulia Perin. "Legge n. 94/2009: peggiora anche la condizione dei minori stranieri." DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA, no. 4 (November 2009): 178–209. http://dx.doi.org/10.3280/diri2009-004012.

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Abstract:
1. Italia e stranieri: un paese "cattivo" anche con i bambini2. Le modifiche riguardanti i minori non accompagnati2.1. Il ritorno alla Bossi-Fini e la sterilizzazione del contributo della giurisprudenza2.2. Profili di incostituzionalitŕ e prevedibili conseguenze delle modifiche normative sul flusso migratorio dei minori non accompagnati e sulla capacitŕ del nostro ordinamento di proteggerli efficacemente2.3. Minori irregolari con parenti in Italia e conversione del permesso di soggiorno alla maggiore etŕ2.4. I minori comunitari non accompagnati che esercitano la prostituzione e il rimpatrio assistito3. I figli dei matrimoni poligami4. Le limitazioni ai "ricongiungimenti alla rovescia"5. Il reato di immigrazione illegale e i minori5.1. Il trattenimento illegale: un reato che il minore non puň commettere5.2. L'ingresso illegale del minore: un reato inapplicabile5.3. Il procedimento penale a carico del minore5.4. Gli effetti della denuncia e della condanna; in particolare, gli effetti che l'introduzione della fattispecie di reato potrŕ avere in relazione all'art. 31, co. 3, TU 286/986. Dichiarazione di nascita e riconoscimento del figlio da parte dello straniero privo di autorizzazione al soggiorno6.1. La pericolosa ambiguitŕ del nuovo testo dell'art. 6, co. 2, TU 286/986.2. Il necessario ricorso all'interpretazione sistematica per rendere il nuovo testo dell'art. 6 TU conforme alla Costituzione e alle Convenzioni internazionali7. Il diritto all'istruzione dei minori irregolari: i dubbi sollevati dall'art. 6, co. 2, TU7.1. Cosa si intende per «prestazioni scolastiche obbligatorie»?7.2. La questione dell'accesso alla scuola dell'infanzia e alla scuola superiore di secondo grado dopo il compimento della maggiore etŕ7.3. La scuola, anche quella dell'infanzia e superiore di secondo grado, «č aperta a tutti»7.4. Erogazione di servizi volti a rendere effettivo il diritto allo studio e condizione di irregolaritŕ del soggiorno8. I limiti dell'attivitŕ interpretativa9. Esercizio effettivo dei diritti fondamentali da parte del minore e dei suoi genitori e reato di irregolaritŕ del soggiorno. L'impossibile convivenza9.1. La generalizzazione del divieto di segnalazione: una necessitŕ imposta dalla Costituzione dopo i recenti interventi legislativi
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4

Tarzia, Giovanni. "Il minore straniero non accompagnato: quale tutela nel sistema legislativo italiano?" MINORIGIUSTIZIA, no. 3 (February 2009): 188–96. http://dx.doi.org/10.3280/mg2008-003020.

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5

Long, Joelle. "L'ingresso in Italia del minore straniero affidato con kafalah a un cittadino italiano." MINORIGIUSTIZIA, no. 1 (September 2010): 325–33. http://dx.doi.org/10.3280/mg2010-001026.

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Ruggiu, Ilenia. "Multiculturalismo e minori: il fondamento costituzionale dei diritti culturali del minore straniero e il test culturale per bilanciarli." MINORIGIUSTIZIA, no. 1 (June 2019): 99–108. http://dx.doi.org/10.3280/mg2019-001010.

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7

Miazzi, Lorenzo. "Interesse del minore straniero e controllo delle frontiere: la visione politica dell'autorizzazione ex art. 31 co. 3 TU n. 286/1998 da parte della Cassazione." DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA, no. 2 (July 2010): 110–20. http://dx.doi.org/10.3280/diri2010-002007.

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Abstract:
Sommario:1. La giurisprudenza e il contrasto sui "gravi motivi"2. La sentenza n. 5856/2010: una interpretazione "politica" e riduttivista3. L'interesse del minore vale meno della tutela delle frontiere?4. Il contesto interpretativo: le norme costituzionali, le Convezioni internazionali, i principi del diritto minorile5. La realizzazione dell'unità familiare attraverso l'espulsione6. Il bilanciamento di interessi, già fatto dalla Corte costituzionale La negazione della specificità della giurisdizione minorile.
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Calle, Maria Cristina. "Non piů da soli: la formazione e la consulenza per la presa in carico del minore straniero non accompagnato." MINORIGIUSTIZIA, no. 2 (November 2010): 81–84. http://dx.doi.org/10.3280/mg2010-002008.

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9

Long, Joelle. "Minore straniero affidato con Kafalah a cittadino italiano: le Sezioni Unite riconoscono, con alcuni limiti, il diritto al ricongiungimento." MINORIGIUSTIZIA, no. 1 (March 2014): 203–14. http://dx.doi.org/10.3280/mg2014-001025.

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10

Morozzo della Roca, Paolo. "Sull'interesse del minore straniero adottato e poi abbandonato alla trascrizione dell'adozione pronunciata all'estero. Nota al decreto della Corte d'Appello di Brescia del 15 gennaio-4 febbraio 2016." MINORIGIUSTIZIA, no. 2 (September 2016): 183–94. http://dx.doi.org/10.3280/mg2016-002016.

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Dissertations / Theses on the topic "Minore straniero"

1

Tomeo, Tiziana. "La condizione giuridica del minore straniero non accompagnato. Profili di comparazione giuridica." Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2013. http://hdl.handle.net/10556/1168.

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Abstract:
2011 - 2012
L'argomento della tesi induce ad un'analisi attenta e particolareggiata sia del tema dell'infanzia che di quello dell'immigrazione, pensati in modo coincidente in capo ad un unico soggetto titolare di diritti e di doveri qual è il minore. Aldilà dei modelli e dei sistemi giuridici all'interno dei quali è stata svolta la ricerca, c'è da sottolineare che sarà arduo addivenire all'individuazione dell'esatto numero dei minori presenti e non solo perché parte del fenomeno appare sommerso e dunque sfugge alla rilevazione statistica ma anche perché non esiste una metodologia o una prassi univocamente accettata quando si parla di accoglienza ei minori. In Germania ad esempio i minori non accompagnati sono arrivati sul finire degli anni Settanta ma solo dal 1982 sono stati registrati ufficialmente come tali; il sistema di registrazione varia da uno stato federale all'altro e molto spesso i minori sono registrati come chiedenti l'asilo. Secondo il National Assessment tedesco elaborato nel 2003 per il Separated Children Europe Programme, i mena rifugiati presenti a quella data in Germania erano compresi tra le 5.000 e le 10.000 unità. I minori si distribuiscono in vari stati ma è soprattutto nelle aree urbane come Berlino, Amburgo, Francoforte e Monaco che si concentrano. Essendo proprio legato al canale dell'asilo, il numero dei minori dopo aver subito un'impennata tra il 1980 ed il 1990, ha cominciato a decrescere in virtù delle restrizioni introdotte proprio in questa materia. Molti dubbi sono stati sollevati in merito alla detenzione del minore in una struttura che ne limiti la libertà, ai lunghi tempi di lavorazione della pratica ed all'assenza di un adeguato sostegno psico-sociale, infatti, in attesa di un responso alla loro pratica di permesso, ai minori è concesso un limitato permesso di residenza. Nel caso in cui ad una prima stima dell'età il minore dimostri di avere un'età superiore ai sedici anni, le autorità di confine possono anche decidere d'inviarlo a un centro di prima accoglienza del Land in cui è arrivato e successivamente smistarlo in uno agli altri Länder; al contrario, se l'età del minore è inferiore egli sarà inviato ai servizi preposti per la gioventu' nel Land d'arrivo che saranno tenuti a prenderlo in affidamento e sono responsabili delle decisioni riguardanti la sistemazione ed il sostegno. L'Ufficio Federale chiede un accertamento dell'età per non ospitare nel centro minori di età superiore ai sedici anni ma comunque ad ognuno viene nominato un tutore ufficiale che ne segua la richiesta d'asilo che normalmente è l'Ufficio Locale per l'Assistenza dei Giovani e la nomina di un tutore da parte del Tribunale per la Famiglia puo' anche richiedere tre mesi. Dopo i sedici anni tuttavia i minori non hanno piu' diritto ad un tutore e devono cercare consiglio e supporto presso avvocati che aiutano i richiedenti asilo. Nei Länder vengono usati differenti metodologie d'identificazione e catalogazione dei minori non accompagnati ed anche in Spagna dove fino a qualche anno fa prevaleva un sistema decentrato di catalogazione, il Nuovo Registro dei minori stranieri in situazione di abbandono pur rappresentando chiaramente il segno di una volontà centralistica di gestione del fenomeno che nonostante tutto non è stato tale da garantire la diffusione comune di una metodologia. In Francia se fino agli anni 90 era utilizzata l'espressione minori stranieri non accompagnati, questa ora è stata sostituita da "minori stranieri isolati" in considerazione dell'inadeguatezza della prima espressione a rendere conto di tutta la situazione nel suo complesso. Il problema si manifesta in tutta la sua complessità quando il Coordinamento dei Rifugiati, che raggruppa le ONG attive nel sostegno ai richiedenti asilo, denuncia la carenza del sistema di accoglienza e rende pubblici dei dati che contrastano con quelli ufficiali e secondo i quali l'afflusso di minori richiedenti asilo sarebbe di 350-400 ogni anno. Il problema dei dati accomuna tutti i sistemi, infatti per intanto essi provengono da tre fonti principali ovvero la PAF (Police de l'Air et des Frontiers) la Directions des Liertès Pubbliques et des Affaires juridiques e l'Office Français de Protection des Rèfugiès et Apatridesle; tali uffici operano secondo criteri diversificati di raccolta e catalogazione dei dati ma che determinano una non corretta coincidenza nei numeri sia a livello istituzionale che con il mondo del volontariato che attesta una sottostima dei dati pubblicati. Da questi dati emerge che in Italia invece l'istituzione del Comitato per i Minori Stranieri con l'art. 33 del Testo Unico 286/98 documentano una positività di risultati atteso che l'istituzione di un organo interministeriale che a livello nazionale si occupi della tutela dei minori stranieri non accompagnati operando con il sol fine di tutelarne i diritti in conformità alle convenzioni internazionali, lo fanno assurgere a esempio davvero particolare nel panorama comunitario. Certamente tale istituzione non ha significato l'azzeramento di ogni divergenza determinando una comune metodologia operativa per il solo fatto che Questure, Tribunali, Enti Locali, Servizi Sociali, strutture di accoglienza operino in sinergia. Una problematica recente infatti è rappresentata dalla segnalazione dei minori che se da un lato permettono di disporre di un quadro esauriente sulla dimensione quantitativa del fenomeno, dall'altro proprio in quanto incomplete, limitano l'efficacia operativa del Comitato e del sistema. La recente attivazione del programma nazionale di protezione dei minori stranieri non accompagnati promosso dal Ministero della Solidarietà Sociale e dall'ANCI, è funzionalizzato a migliorare il sistema complessivo d'identificazione, presa in carico e integrazione dei minori stranieri non accompagnati, attraverso una rete di servizi pubblici di pronta accoglienza con l'adozione di una metodologia standardizzata e diffusa sull'intero territorio nazionale. Cio' che è emerso nella generalità è che il sistema di accoglienza predisposto non sia adeguato per poter concretizzare un progetto d'inserimento o per aiutare i minori a superare i traumi subiti nella realtà d'origine, durante il viaggio o all'arrivo nel Paese ospite. Non esistendo strutture, operatori competenti, alloggi, sostengo psicologico, specifiche attività, formative rispondenti ai bisogni, anche d'inserimento lavorativo, si puo' senza dubbio affermare che il sistema nato per soddisfare i bisogni di un'utenza nazionale si è trovato invece, impreparato a gestire quella straniera essendo carente di una sensibilità interculturale. La caratteristica principale della disciplina sui minori stranieri in Francia risiede nell'esistenza delle cosiddette "zone d'attente" che sono spazi situati nei porti, negli aeroporti e nelle stazioni ferroviarie dove sono trattenute le persone in attesa che vengano effettuati controlli sulla loro identità e sul possesso dei requisiti richiesti per l'ammissione in Francia. La segnalazione di un minore straniero all'interno del territorio implica che il Procuratore della Repubblica debba procedere alla designazione di una figura con l'incarico di assistere il minore per tutto il tempo in cui si trova a dimorare nelle zone d'attente e di rappresentarlo in tutte le procedure amministrative e giuridiche relative all'ingresso nel territorio e la protrazione del tempo di attesa comporta che debba essere scelta al minore una figura che l'assista o scelto dalla parte o nominato d'ufficio. La protezione che viene posta in essere in ogni caso è di due tipi, una amministrativa che dipende dal Presidente del consiglio dipartimentale sul cui territorio il minore è segnalato sulla base di quanto stabilito dall'art.222-5 e 223-2 del Code de l'Action Sociale et des Familles; dall'altro lato una protezione giudiziaria che dipende dal Juge des Enfants sulla base dell'ordinanza del 23 dicembre 1958 e dell'art. 375 de Codice Civile e dal procuratore della Repubblica. Quest'ultimo puo' decidere di prendere una misura d'urgenza di collocamento provvisorio oppure di condurre una rapida inchiesta con l'obiettivo di riunire ed acquisire un numero d'informazioni socio-educative sulla situazione del minore al fine d'individuare un'idonea misura di protezione o rimandare il caso al giudice competente o cercare di stabilire l'età. Alla luce di quanto sostenuto, è evidente che alcune misure possano essere considerate piu' idonee di altre a realizzare il superiore interesse del minore e proprio in quanto contemplanti diversi aspetti del fenomeno, possono assurgere a valenza transnazionale e così addivenire all'adozione di un condiviso sistema d'intervento e di accoglienza all'interno dello spazio europeo. Menzione a parte ha avuto la disciplina nel complesso sistema del diritto spagnolo che ha implicato ben altre problematiche prim'ancora di affrontare la questione dei MSNA. La peculiarità dell'ordinamento, rappresentato da un governo centrale e da diciassette comunità autonome, ha certamente una sua significazione che va compresa per poter anche approfondire il tema in esame; di primaria importanza al riguardo è il concetto di vecindad che è nuovo sia nella sua sostanza che nell'applicazione e serve anche a stabilire a quale legge resta vincolato un cittadino spagnolo proprio in considerazione della caratteristica struttura dello stato. Quando un minore straniero giunge in Spagna viaggiando da solo o con adulti che tuttavia non sono responsabili legalmente nei loro confronti, ci si trova di fronte ad una vera e propria strategia migratoria. La normativa che disciplina la materia tenta di assecondare la realtà descritta mediando tra i principi di protezione degli stranieri e dei minori particolarmente contenuti nella ley de extranjería ed i diritti di protezione dei minori in quanto tali. A partire dalla metà degli anni 90 il fenomeno in Spagna va crescendo ed il Regolamento sugli stranieri del 1996 rappresenta il primo tentativo di regolare la condizione di questi minori. Si è potuto constatare che la maggior parte dei minori che giungono in Spagna sono marocchini di età compresa tra i 15 e i 18 anni, che vi giungono per fare fortuna, sia volontariamente, sia perché spinti dalle famiglie e, poi, v'è il fenomeno minoritario dei minori che pur non rientrando in nessuna delle categorie descritte, presentano comunque caratteristiche tali da rientrare nel sistema di protezione dei minori; si vuole fare riferimento ai minori stranieri non accompagnati; ai minori che fanno domanda d'asilo;ai minori che presentano infermità mentali; ai bambini di strada. a partire dal 2003 si registra un notevole incremento di minori che arrivano attraverso le pateras ( imbarcazioni utilizzate per entrare irregolarmente in Spagna), nelle coste dell'Andalusia così cominciando a parlare di Paterización. Molti dei minori marocchini entrano in Spagna attraversando clandestinamente la frontiera terreste di Ceuta e Melilla (ubicate sulla costa settentrionale del Marocco)nascondendosi sotto i camion mentre altri attraversando lo stretto di Gibilterra proprio sulle pateras. Esiste poi un'altra strategia di accesso che consiste nel venire accompagnato da un adulto che fa parte della famiglia o che è amico di famiglia, anche se si è potuto constatare che la maggior parte dei minori marocchini viaggia senza l'appoggio esplicito della fmaiglia ma con un consenso tacito. Cio' ha condotto il Ministerio Fiscal ad equiparare in alcuni casi tali minori a quelli spagnoli considerati dalle legge come "minori emancipati" che in base a tale disposizione, non essendo piu' considerati in stato di abbandono non usufruiscono piu' del sistema specifico di protezione. Pur essendo unicamente di competenza del Ministerio Fiscal incaricare ufficialmente i servizi competenti una volta che sia stata determinata l'età del minore, sono poi i servizi sociali ad avere nel frattempo in carico i minori. E' importante sottolineare che è dall'eventuale dichiarazione dello stato di abbandono che discendono determinate conseguenze, essa non è tuttavia automatica e normalmente il minore che viene trovato sul territorio senza assistenza morale e materiale riceve protezione prevista dalla Legge organica sulla Protezione giuridica del minore. L'organo che non ha competenza a decidere sul rimpatrio del minore è l'autorità pubblica incaricata della sua tutela, infatti la decisione spetta esclusivamente alle autorità responsabili delle questioni migratorie; del resto affinchè il rimpatrio possa essere considerato regolare dovrà essere ascoltato il minore e il Ministerio Fiscal dovrà essere informato di tutti i passaggi relativi. All'ottenimento del permesso, è determinante la circostanza che esso sia retroattivo; esso permette infatti ai minori di poter ottenere un permesso permanente al raggiungimento della maggiore età qualora sottoposti alla tutela di un ente pubblico almeno per i tre anni consecutivi immediatamente anteriori. La difficoltà tuttavia dell'inserimento e la consapevolezza del numero crescente di minori, ha portato il governo spagnolo a firmare accordi bilaterali con i governi di Senegal e Marocco nell'aprile e nel settembre del 2007. Nello spazio comunitario pertanto, sono presenti sostanziali differenze relativamente alla procedura che si attiva al momento della segnalazione di un minore straniero non accompagnato rispetto a organi competenti, strumenti d'identificazione, modelli gestionali, scelte d'integrazione. Cio' che appare evidente è che alcuni contesti sono piu' rappresentativi di altri in termini di presenze, tipologie e bisogni dei minori. Certamente il fenomeno dei Mena non puo' essere affrontato come un problema migratorio ma va studiato all'interno di un quadro piu' complesso alla cui configurazione concorrono problematiche di diritto internazionale, questioni di diritto umanitario, elementi che riguardano la dignità umana. [a cura dell'autore]
XI n.s.
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2

Battagello, Enrica <1988&gt. "L'accompagnamento delle istituzioni nell'inserimento e integrazione del minore straniero nel nucleo adottivo. Approfondimento attraverso la rilevazione delle esperienze vissute dai tre attori principali: enti, famiglia, minori." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3872.

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3

Consoli, Giulia <1992&gt. "La moltiplicazione relazionale dei non imparentati. Un'etnografia delle attese di genitorialità e filiazione intorno alla categoria giuridica di "minore straniero non accompagnato" in Italia." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022. http://amsdottorato.unibo.it/10409/1/consoli_giulia_tesi.pdf.

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Abstract:
Sulla spinta dell’approvazione della legge italiana 47/2017 “Disposizioni in materia di misure di protezione dei minori stranieri non accompagnati”, questo lavoro è teso ad affrontare le complesse aspettative genitoriali e parentali sviluppatesi intorno al processo di categorizzazione MSNA di cui questa legge è diventata approdo giuridico. Le controverse aspettative di accompagnamento legatesi alla denominazione di “non accompagnato”, prese come aspetto scontato e assiomatico in molta parte della letteratura scientifica che utilizza l’acronimo, sono state qui intese come un nodo ambiguo e questionabile. Attraverso una ricerca e una metodologia antropologico-etnografica queste rappresentazioni contradditorie sono esplorate a partire da un “crocevia di campi” da queste interessati in un territorio amministrativo dell’Italia Settentrionale variamente frequentato tra 2018 e 2021. Insieme ad ambienti, metodi e sfide della ricerca locale, una prima sezione situa storicamente e contestualmente la categoria MSNA come fenomeno in sé piuttosto che come efficace espressione descrittiva di soggetti. Le due sezioni successive, dedicate rispettivamente alla neo-realtà di tutela volontaria e a quella di una comunità socio-educativa/di tipo familiare rivolta a persone di minore età, interrogano invece questi ambienti come spazi e tempi di elaborazione prima e negoziazione poi di rappresentazioni e pratiche relazionali e parentali molteplici.
Impelled by the approval of Italian Law 47/2017 “Provisions on protection measures for unaccompanied foreign minors”, this work aims to address the complex parental and kinship expectations that have developed around the “MSNA” (UFM, English acronym) categorisation process ‒ to which this law is the latest juridical landmark. Here, I have understood as ambiguous and questionable the controversial “accompaniment expectations” that have often gone along with the term “unaccompanied” and have been taken for granted in much of the scientific literature resorting to this acronym. Through anthropological-ethnographic research and methodology, these incongruous representations are explored from the “crossroads of fields” that affect them in an administrative territory of Northern Italy, variously frequented between 2018 and 2021. Together with the presentation of local research environments, methods, and challenges, the first section historically and contextually situates the MSNA category as a phenomenon itself rather than an effective subjects’ description. The next two sections are devoted to the exploration, respectively, of the neo-reality of volunteer guardianship, and of a more traditional socio-educational/family-type facility designed for minors’ reception. These latest parts interrogate these environments as spaces and times of negotiation about multiple kinship representations and practices
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Ricchiuto, Dyana <1994&gt. "Minori stranieri non accompagnati in affido." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/22036.

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Abstract:
L’elaborato conclusivo del percorso di studi verrà suddiviso in due parti: in una prima fase verrà trattato in ambito teorico il concetto di minore straniero non accompagnato con la presenza di normative e dati recenti che dimostrino la centralità di tale fenomeno. In relazione a ciò, si cerca di valorizzare l’istituto giuridico dell’affido, quale forma di successo nella sfera dell’accoglienza. Nella seconda parte verranno intervistati soggetti oramai maggiorenni presi in carico in età pregressa e ne verranno dimostrati i risultati, per lo più positivi. Nonostante ciò, i dati statistici dimostrano che l’utilizzo di tale strumento rispecchi una percentuale molto bassa nella società attuale. Attraverso tale tesi, si cerca di promuovere e valorizzare l’affido dei minori stranieri non accompagnati, rimarcandone i suoi benefici.
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Mescalchin, Chiara <1986&gt. "Minori Stranieri Non Accompagnati e Richiedenti Asilo." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/1823.

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Abstract:
La tesi cercherà di affrontare la problematica inerente i minori stranieri non accompagnati e richiedenti asilo, analizzandone le norme ad essa dedicate e studiando un caso specifico situato sul territorio veneziano. Dopo uno studio approfondito di tutte le fonti (internazionali, europee e nazionali) applicabili al fenomeno dell’immigrazione, della richiesta di asilo e dei minori stranieri, si analizzeranno sotto vari aspetti le problematiche che scaturiscono proprio da tali fonti, alla luce di un confronto con la pratica adottata dallo Stato Italiano. Si evidenzieranno infine criticità e punti di forza emersi nell’esperienza vissuta presso le comunità di Tessera, dedicate appunto ai minori stranieri.
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Cedroni, Anna Rita <1969&gt. "Minori sordi stranieri: una realtà complessa e poco conosciuta." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/1004/1/Tesi_Cedroni_Anna_Rita.PDF.

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Cedroni, Anna Rita <1969&gt. "Minori sordi stranieri: una realtà complessa e poco conosciuta." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/1004/.

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Di, Lenna Laura <1973&gt. "IMPARARE A SOGNARE Minori stranieri nel circuito penale minorile." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6183.

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Abstract:
I minori di prima e seconda generazione che si trovano nel circuito penale minorile in Italia. Panorama della legislazione italiana e nello specifico dei compiti degli Uffici di Servizio Sociale Minorenni. Il processo di aiuto e il lavoro di rete nei casi di minori stranieri che commettono reato.
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De, Marchi Lucia <1976&gt. "Minori stranieri non accompagnati : percorsi di formazione alla cittadinanza attiva." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4609.

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Abstract:
La realtà dei minori non accompagnati è ben presente in tutto il territorio italiano. Questa ricerca basata sul mixed method ha evidenziato le difficoltà nell'educazione alla cittadinanza attiva di questi minori, sia per la scarsità di risorse, sia per una legislazione nazionale e locale ostile alla loro integrazione sociale. Il passaggio alla maggior età è sempre critico e molti ragazzi rischiano l'isolamento sociale e la clandestinità. E' necessario che i vari stakeholders progettino dei percorsi interdisciplinari che consentano ai minori non accompagnati di migliorare le loro capacitazioni, non solo per un inserimento sociale, ma anche un impegno attivo come cittadini del prossimo futuro.
The reality of unaccompanied minors is clearly present throughout the Italian territory. This research based on the mixed method has highlighted the difficulties in education for active citizenship of these minors, both because of the scarcity of resources, both for hostile national and local legislation to their social integration. The transition to the age of majority is always critical, and many minors are at risk of social exclusion. It is necessary that the various stakeholders define interdisciplinary training that allow unaccompanied minors to improve their competencies, not only for social inclusion, but also for an active engagement as citizens on the future.
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Boldrin, Eva <1986&gt. "IL VIAGGIO A SCUOLA DEI MINORI STRANIERI ADOTTATI E IMMIGRATI." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4499.

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Abstract:
Per ciascun minore l’inserimento nel contesto scolastico rappresenta un momento cruciale nella propria vita e lo è tanto più per un minore straniero adottato o per un minore straniero immigrato, che, attraverso la scuola, sperimenta il suo primo vero incontro con il Paese di accoglienza. Il contesto scolastico diventa luogo privilegiato di una funzione formativa, di integrazione sociale e di sviluppo delle relazioni, a cui la presenza di un minore di origine straniera pone una richiesta educativa complessa, per cui esso è tenuto ad attrezzarsi. Al minore straniero, sia esso immigrato o adottato, non può essere negato il diritto di essere accompagnato nel proprio percorso di estrinsecazione personale, né il diritto di vedere garantita una equilibrata integrazione nel tessuto sociale di appartenenza, attraverso transazioni educative sinergiche e condivise tra tutti i soggetti di riferimento preposti alla sua cura e tutela (famiglia di origine per il bambino straniero immigrato, famiglia adottiva per il bambino adottato internazionalmente, scuola, servizi sociali, servizi specialistici, enti autorizzati, tribunali per i minorenni, associazioni territoriali e università). Il presente lavoro di tesi ha l’intento di andare a osservare il grado di consapevolezza della scuola e l’utilizzo di strumenti differenti alla presenza del bambino straniero adottato e di quello straniero immigrato, essendo improprio assimilare le loro caratteristiche. Essi, infatti, oltre a presentare peculiarità differenti, portano al contempo bisogni diversi. La scuola è consapevole delle profonde differenze esistenti? Quali sono gli strumenti di cui si dota l’ambito scolastico? Nasce da qui l’idea di una ricerca di tipo qualitativo che coinvolge i dirigenti scolastici di otto scuole (4 scuole dell’infanzia e 4 scuole primarie, pubbliche e paritarie) del territorio della Provincia di Padova, con la finalità di osservare e rilevare la realtà, seppur circoscritta, del fenomeno. L’obiettivo finale è quello di indagare l’esistenza o la possibilità di realizzare dei percorsi facilitativi per il miglior inserimento scolastico sia dei bambini arrivati in adozione internazionale, sia di quelli immigrati, al fine di favorire una più adeguata integrazione nel contesto comunitario e sociale.
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Books on the topic "Minore straniero"

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Petti, Gabriella. Il male minore: La tutela dei minori stranieri come esclusione. Verona: Ombre corte, 2004.

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Belotti, Valerio. Minori stranieri in carcere. Milano: Guerini e associati, 2006.

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3

Zorzini, Alex David. Minori stranieri non accompagnati richiedenti asilo. Roma: Aracne, 2013.

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4

Rita, Bichi, ed. Separated children: I minori stranieri non accompagnati. Milano: F. Angeli, 2008.

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5

Rita, Bichi, ed. Separated children: I minori stranieri non accompagnati. Milano: F. Angeli, 2008.

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6

Melossi, Dario. I nuovi sciuscià: Minori stranieri in Italia. Roma: Donzelli, 2002.

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7

author, Astiggiano Flavio, ed. Le adozioni: Minori italiani e stranieri, maggiorenni. Milano: Giuffrè editore, 2014.

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8

Storie minori: Realtà ed accoglienza per i minori stranieri in Italia. Pisa: ETS, 2011.

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9

D'Aniello, Fabrizio. Minori stranieri: Questioni e prospettive d'accoglienza ed integrazione. Lecce: Pensa multimedia, 2012.

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10

Bedogni, Sonia. Minori stranieri tra disagio e integrazione nell'Italia multietnica: Uno sguardo antropologico. Torino: Harmattan Italia, 2004.

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Book chapters on the topic "Minore straniero"

1

Patroni Griffi, Andrea. "Lineamenti della tutela costituzionale dei minori stranieri." In Identità in dialogo. La liberté des mers, 187–203. Mimesis Edizioni, 2012. http://dx.doi.org/10.4000/books.mimesis.2026.

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2

Rothstein, William. "Bellini and the New Diatonicism." In The Musical Language of Italian Opera, 1813-1859, 291—C9.T3. Oxford University PressNew York, 2022. http://dx.doi.org/10.1093/oso/9780197609682.003.0010.

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Abstract:
Abstract Bellini’s melodic and harmonic language, though mostly diatonic, weakens the pull of tonal centers as conventionally understood. Whereas Rossini often ends a minor-key piece in the parallel major, Bellini sometimes ends in the relative major, treating relative major and minor almost as a single key. The sonorità, or fixed melodic pitch, may act as an agent of coherence, even over long stretches of music. Unlike Rossini, who often had assistants compose his recitatives, Bellini’s recitatives are as carefully structured as his lyric movements. Bellini’s music often exhibits common-tone tonality, prefiguring pieces like the Verdi chorus analyzed in chapter 1. The lengthy finales to La straniera and Norma are analyzed.
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3

Del Guercio, Adele. "La tutela dei minori stranieri tra diritti consolidati e politiche di chiusura verso l’ “Altro”." In Identità in dialogo. La liberté des mers, 153–77. Mimesis Edizioni, 2012. http://dx.doi.org/10.4000/books.mimesis.2006.

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