Academic literature on the topic 'Migrazione forzata'

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Journal articles on the topic "Migrazione forzata"

1

Fargion, Silvia, Mara Sanfelici, Luigi Gui, Urban Nothdurfter, Andrea Nagy, Salvatore Monaco, Francesca Falcone, Antonio Samà, and Diletta Mauri. "Focus - Costruire la genitorialità in condizioni di incertezza." SICUREZZA E SCIENZE SOCIALI, no. 3 (November 2022): 137–84. http://dx.doi.org/10.3280/siss2022-003009.

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Abstract:
- Un progetto per la comprensione della genitorialità in contesti di particolare incertezza- Genitori intrappolati e genitori possibili tra povertà economica e servizi del welfare- Genitorialità LGBT+ nell'Italia di oggi: immaginarsi, diventare e fare i genitori tra incertezze e risorse- "Navigare" le incertezze. Le esperienze di genitori in migrazione forzata- Riposizionarsi come genitori in un tempo frammentato e conteso
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2

Santi Amantini, Laura. "Diritto di migrare, diritto di restare. Filosofia politica, migrazione volontaria e forzata." SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), no. 61 (May 2018): 9–18. http://dx.doi.org/10.3280/las2018-061002.

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3

Inglês, Paulo. "Globalizzazione, mobilità umana e creatività: Rivisitando categorie a partire da tre casi di migrazione forzata in Angola." REMHU: Revista Interdisciplinar da Mobilidade Humana 26, no. 54 (September 2018): 95–113. http://dx.doi.org/10.1590/1980-85852503880005406.

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Abstract:
Riassunto Questo articolo raccoglie alcune riflessioni sull’esperienza di ricerca in Angola nell’ambito della mobilità umana, con l’obiettivo di riflettere sulla produzione di classificazioni e categorie da parte di agenzie internazionali, ONG, policy-makers e ricercatori. Dopo aver sottolineato i rischi dell’assunzione acritica in attività di ricerca accademica di classificazioni e categorie prodotte in ambito burocratico, l’autore propone d'interpretare la migrazione come un’azione creativa alla quale individui o gruppi umani ricorrono per affrontare circostanze avverse e ricostruire la quotidianità.
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4

Piccinini, Michela. "Analisi della migrazione femminile nigeriana in Italia. La violazione dei diritti delle donne vittime di migrazione forzata e tratta a scopo di sfruttamento sessuale." Collectivus, Revista de Ciencias Sociales 6, no. 2 (July 1, 2019): 159–68. http://dx.doi.org/10.15648/coll.2.2019.10.

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Abstract:
Cosa significa per una donna nigeriana decidere di lasciare il proprio Paese, di migrare, di separarsi dai propri figli, di rivolgersi a dei trafficanti che permettano loro di arrivare in Italia nonostante spesso siano al corrente che saranno coinvolte nel giro della prostituzione? Per capire questo tipo di migrazione forzata e il mecanismo della tratta è importante avere presente la situazione socio-economica e política della Nigeria, in particolar modo dagli anni ’80 in poi quando qui in Italia si è notato per la prima volta il boom di arrivi di immigrate e immigrati nigeriani. È solo comprendendo la situazione che queste donne vivono ogni giorno che si può prendere coscienza di cosa le spinga ad affidarsi a dei trafficanti per compiere questo viaggio, chiamato rotta del Mediterraneo Centrale. È solo immaginando di essere donna in un Paese misogino, povero e corrotto che si può capire perché decidano di affrontare questo esodo durante il quale il loro corpo diventerà un mero pezzo di carne, una materia prima da vendere e comprare. Nessuna di loro però si aspetta quello che realmente accadrà lungo il tragitto e che una volta arrivate a destinazione dovranno attraversare deserti, saranno detenute contro la propria volontà e senza una ragione, saranno picchiate, vendute più volte e stuprate da uomini, trafficanti, ufficiali, miliziani, saranno uccise. La proibizione di schiavitù e tortura sulla loro pelle non verrà applicata; i loro diritti al movimento, alla libertà, al cercare asilo da persecuzioni, alla vita saranno violati ogni giorno.
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Ermacora, Matteo. "L'inizio della fine Nazisti e civili in fuga dal Reichsgau Wartheland, gennaio-marzo 1945." ITALIA CONTEMPORANEA, no. 264 (March 2012): 361–84. http://dx.doi.org/10.3280/ic2011-264002.

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Abstract:
L'articolo analizza la fine del dominio nazista nel Wartheland, territorio della Polonia occidentale incorporato nel Terzo Reich nel 1939. Il Gauleiter Arthur Greiser promosse la germanizzazione dell'area mediante il trasferimento dei Volksdeutsche, l'espulsione dei polacchi e lo sterminio degli ebrei. Nel 1945 l'avanzata dell'Armata rossa nel Wartheland determinň una vasta migrazione forzata; vengono analizzati i piani predisposti per l'evacuazione della popolazione, il loro carattere ideologico-propagandistico, le direttrici e le modalitŕ di fuga dei civili. Attraverso l'analisi delle relazioni che i funzionari locali inviarono alla cancelleria del partito nazista, vengono ricostruite la fallimentare mobilitazione della Volkssturm, il cinismo e l'irresponsabilitŕ di Greiser e la dissoluzione dell'amministrazione nazista. La fuga dei profughi tedeschi fu inasprita dalla violenza sovietica, dalla concomitante ritirata della Wehrmacht e dall'ostilitŕ dei polacchi; non meno difficile si rivelň l'assistenza dei profughi nel Reich, dove furono accolti con diffidenza.
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6

Gabrielli, Lorenzo. "Pandemia e sconvolgimento dei sistemi migratori: il caso del corridoio Marocco-Spagna." MONDI MIGRANTI, no. 1 (March 2021): 123–41. http://dx.doi.org/10.3280/mm2021-001007.

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Abstract:
In questo articolo, l'autore analizza gli effetti dirompenti della pandemia di CO-VID-19 sul sistema migratorio esistente tra la Spagna e Marocco, utilizzando come approccio teorico il concetto di "frontierizzazione" (bordering). A partire dai primi mesi del 2020, la crescente diffusione del virus SARS-CoV-2 ha generato un pro-fondo sconvolgimento, che si è manifestato in cinque dinamiche principali: 1) l'apparire di nuove migrazioni forzate di ritorno; 2) la perturbazione dei flussi tran-sfrontalieri esistenti; 3) i cambiamenti dei canali informali di migrazione e la ria-pertura della rotta atlantica verso le Canarie; 4) l'emergere di zone-cuscinetto alle frontiere (buffer spaces); 5) la riorganizzazione dei facilitatori delle migrazioni in-formali e delle organizzazioni di smuggling. Nel breve periodo, dunque, lo shock esogeno della pandemia ha provocato cambiamenti profondi, la cui persistenza nel medio e lungo periodo dovrà essere oggetto di attenzione costante in futuro.
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7

Papadopoulus, Dimitris, and Vassillis Tsianos. "L'autonomia delle migrazioni." MONDI MIGRANTI, no. 2 (October 2009): 83–96. http://dx.doi.org/10.3280/mm2009-002006.

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Abstract:
Questo contributo sviluppa un approccio in termini di autonomia delle migrazioni all'interno della contemporanea mobilitŕ transnazionale. In particolare, l'ontologia politica di Deleuze e Guattari ed il concetto di divenire sono usati per articolare una pratica politica nella quale gli attori sociali mobili rifuggono dalle loro rappresentazioni normalizzate e ricostituiscono loro stessi lungo il cambiamento delle condizioni della loro esistenza sociale e materiale. Chiamando in causa la ricerca militante sulla migrazione contemporanea in Europa Meridionale, e considerando molti studi di caso sulla mobilitŕ dei clandestini e la ricerca esistente nel campo della sociologia di migrazione discutiamo qui come i diversi movimenti migratori autonomi sfidano le condizioni attuali della sovranitŕ europea. Per esempio viene discusso come le comunitŕ locali e le micro-economie emergono come un risultato dell'attraversamento di confine, come le differenti autoritŕ statali modifichino le loro pratiche di sorveglianza e di detenzione a seconda dei flussi migratori, ed infine a come gli emigranti si trasformano e cambiano costantemente pratiche ed alleanze per sostenere il loro percorso personale di mobilitŕ. I consistenti flussi di lavoratori migranti costituiscono una forza politica anonima ed indefinita, chi arriva in un nuovo contesto pur essendo uno sconosciuto rappresenta una forza sufficientemente potente per sfidare il bilancio delle governance contemporanee.
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Testa, Italo. "Rifugiati, migrazioni forzate ed eco-migranti." SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), no. 61 (May 2018): 7–8. http://dx.doi.org/10.3280/las2018-061001.

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9

Bolzoni, Magda. "Reti sociali e contesti di interazione. Rifugiati somali e congolesi a Torino e Cape Town." MONDI MIGRANTI, no. 3 (March 2010): 113–25. http://dx.doi.org/10.3280/mm2009-003007.

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Abstract:
Questo articolo si basa su una ricerca condotta a Torino e Cape Town e analizza i vincoli e le opportunitŕ che caratterizzano la realtŕ di rifugiati somali e congolesi nonché le risorse da essi attivate per inserirsi nella societŕ di arrivo. Vengono qui presentati spunti teorici ed empirici che sottolineano l'importanza di un'analisi situata che consideri il migrante forzato come attore sociale in grado di agire strategicamente. Le caratteristiche del contesto specifico, strutturato da decisioni e interventi internazionali, nazionali e locali, risultano centrali: sebbene la questione delle migrazioni forzate sia di portata globale, l'incontro tra il rifugiato e la societŕ avviene in precisi contesti locali. Inoltre, i rifugiati si dimostrano attori con strategie e risorse eterogenee che costruiscono il proprio percorso con esiti spesso profondamente differenti. Pertanto, tenere in considerazione le reti sociali e i contesti di interazione puň consentire una migliore comprensione della loro situazione.
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10

Caruso, Francesco Saverio. "Ghetti rurali e profughizzazione del lavoro bracciantile nell'orto d'Italia." MONDI MIGRANTI, no. 2 (July 2022): 37–52. http://dx.doi.org/10.3280/mm2022-002002.

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Abstract:
L'articolo espone i primi risultati di una ricerca svolta nel corso degli ultimi due an-ni nella provincia di Foggia sul ruolo attivo delle politiche di gestione e controllo delle migrazioni nella segregazione occupazionale del lavoro migrante in agricoltu-ra. Attraverso una ricostruzione quali-quantitativa, lo studio si sofferma su tre di-namiche sociali paradigmatiche del modello di sviluppo agroindustriale dominan-te, che si dispiegano nel caso studio in forma particolarmente significativa: in pri-mo luogo il fenomeno della profughizzazione del lavoro agricolo, frutto del rap-porto inversamente proporzionale tra la crescita della libertà di movimento della componente comunitaria e l'accentuazione della "stanzialità forzata" della com-ponente extracomunitaria più fragile; in secondo luogo la grigizzazione dei rappor-ti di lavoro in agricoltura, punto di equilibrio tra l'emersione formale e la giuridifi-cazione dello sfruttamento; in terzo luogo la centralità funzionale degli insedia-menti informali per il reclutamento di manodopera a basso costo per le attività stagionali della raccolta ortofrutticola. L'articolo pone in evidenza come queste dinamiche mostrino la fragilità implicita in un sistema agroalimentare fondato sul-lo sfruttamento intensivo non solo della terra ma anche della forza-lavoro.
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Dissertations / Theses on the topic "Migrazione forzata"

1

PENKO, TEIXEIRA CAIO. "Housing is Much More Than a Roof Over One’s Head: The Urban Politics of Immigrant Squatters’ Movements." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2022. http://hdl.handle.net/10281/356091.

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Abstract:
L'attuale tesi di dottorato esplora alcuni dibattiti attuali sulla precarietà abitativa esaminando la politica dei movimenti degli occupanti abusivi degli immigrati. Questa ricerca è ambientata a Torino, ma esplora una questione urbana più ampia per quanto riguarda la disuguaglianza spaziale, i gruppi sociali emarginati e l'attivismo. Basando il lavoro etnografico sul campo nell'"Occupazione ex-MOI", questa ricerca definisce un quadro per l'analisi della ricerca di immigrati per la casa e altri luoghi di abitazione in esilio. La presente ricerca affronta questo problema considerando come gli immigrati clandestini hanno appropriato spazi emarginati della città per ottenere e sostenere un certo grado di potere politico come produttori di città. In tutti i capitoli basati sugli articoli, questa analisi cerca di fare i conti con il modo in cui l'accovacciamento collettivo negli edifici vacanti l'ha fatto diventare un campo di battaglia sociale da cui può emergere una performativity sovversiva attraverso atti di solidarietà. Questa tesi avanza borsa di studio esaminando le modalità di azione collettiva attraverso i movimenti degli abusivi e invita i lettori a ripensare la condizione della loro dismissione. Offre un'analisi empiricamente fondata del ruolo dei movimenti squatting-autonomi e si schiera per gli immigrati privi di documenti, i rifugiati e le persone che chiedono asilo, e, cosa più importante, produce un resoconto teorico convincente di cui la giustizia e i diritti dovrebbero applicarsi. Le persone in movimento che vivono ai margini e le loro lotte per diventare politiche sono in ultima analisi questioni affascinanti per la politica urbana di oggi. Ci ricordano che i movimenti di base svolgono un ruolo importante nel determinare come la vita urbana è vissuta e negoziata. Inoltre, ci ricordano la centralità della casa, e che abbiamo il diritto di fare affermazioni sul nostro corpo, indipendentemente dall'immigrazione e dallo status di cittadinanza.
The present doctoral thesis explores some current debates about housing precarity by looking at the politics of immigrant squatters’ movements. This research is set in Turin but explores a wider urban question regarding spatial inequality, marginalized social groups, and activism. Drawing upon the ethnographic fieldwork in the “Ex-MOI Occupation,” this research sets out a framework for the analyses of immigrants’ search for home and other places of dwelling in exile. The present research addresses this issue considering how illegalized immigrants appropriate marginalized spaces in the city to gain access to and sustain some degree of political power as city makers. Throughout the article-based chapters, this analysis seeks to grapple with how collective squatting in vacant buildings has caused it to become a social battleground from which subversive performativity may emerge through acts of solidarity. This thesis advances scholarship by examining the modes of collective action through squatters’ movements and invites readers to rethink the condition of one’s dispossession. It offers an empirically grounded analysis of the role of squatting-autonomous movements and stands up for undocumented immigrants, refugees, and people seeking asylum, and more importantly, produces a compelling theoretical account of to whom justice and rights should apply. People on the move that live on the margins and their struggles for becoming political are ultimately fascinating matters for today’s urban politics. They remind us that grassroots movements play an important role in determining how urban life is experienced and negotiated. Moreover, they remind us of the centrality of home, and that we are entitled to make claims over our own bodies, regardless of immigration and citizenship status.
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De, Navasquez Silvia <1994&gt. "Cambiamento climatico e migrazioni forzate da una prospettiva legale, geopolitica e sociale internazionale." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14913.

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Abstract:
Il presente elaborato nasce dall’idea di approfondire due tematiche che sono diventate dominanti negli ultimi anni a livello internazionale: il cambiamento climatico e i fenomeni migratori. Queste due condizioni, che a primo impatto potrebbero risultare indipendenti, sono in realtà strettamente collegate. Lo scopo di questa tesi di laurea magistrale è pertanto quello di avvalorare questa affermazione, analizzando gli aspetti che concernono questi temi da tre diverse prospettive: quella legale, quella geopolitica e quella sociale. A partire dagli orientamenti giuridici, nello specifico le normative europee ed internazionali, l’intento è di esaminare l’attuale situazione ambientale e le previsioni che sono alla base delle COP, dei diversi Protocolli e dell’Agenda 2030. Ci si sofferma poi sulle conseguenze del cambiamento climatico, con un focus che tocca diversi paesi da una prospettiva geopolitica, introducendo successivamente i temi di equità e di climate justice. L’elaborato si conclude analizzando una delle più incombenti conseguenze del riscaldamento globale, le migrazioni forzate: oltre a raffrontare le diverse normative vigenti, si esamineranno gli esiti riscontrabili nelle tematiche di gestione e ricezione dei flussi migratori. Per la stesura della tesi, le fonti maggiormente adoperate sono pubblicazioni internazionali e normative europee ed extraeuropee. Sono inoltre esaminate interviste e reportage che toccano i temi di migrazioni ambientali ed accoglienza. Sono dunque riportate tematiche affrontate e rielaborate durante corsi universitari e di formazione online, incentrati sul cambiamento climatico, sull’Agenda 2030 e sui migranti in contesto italiano ed internazionale.
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ZOTTO, E. DAL. "L¿EMERGENZA COME FRAME COGNITIVO E ORGANIZZATIVO NELLA RISPOSTA AL FENOMENO DELLE MIGRAZIONI FORZATE. L¿ ITALIA E IL CASO DELL¿ ¿EMERGENZA NORD AFRICA¿." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2015. http://hdl.handle.net/2434/312890.

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Abstract:
This research work starts from the case of migrants landed in Italy in 2011, during the so called Arab Springs and it looks at the way in which these arrivals have been framed as “ emergency”. The number of people (about 60 000) who reached the Italian coasts, especially from Tunisia and Lybya, was surely incredible, but it does not seem enough to speak about emergency: rather “emergency” has been the frame adopted by Italian politicians and media to define the situation. According to Goffman’s definition of frame and through a reflection on the category of emergency, this thesis look at the effects that a similar frame had in organizational terms on the Italian reception system for forced migrants both at national and local level. The case study is especially represented by the Civil Protection’s plan called "North Africa Emergency", the main reception activity of that period, in which have converged both the humanitarian and the securitarian aspects of the emergency frame.
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CAVANNA, PAOLA. "Lavoro forzato e altre forme di sfruttamento nel settore agro-alimentare: una strategia preventiva." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2017. http://hdl.handle.net/10280/19075.

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Abstract:
La tesi si concentra sulla prevenzione dello sfruttamento lavorativo nel settore agro-alimentare. L’Italia è tenuta costantemente al centro delle riflessioni per offrire esempi puntuali, costantemente ‘situati’ all’interno di una visione globale, al crocevia tra il mercato del lavoro e le politiche migratorie. Lo studio criminologico del fenomeno è stato il punto di partenza per testare la capacità di prevenzione e contrasto dell’attuale sistema giuridico, analizzato secondo una logica stadiale. Facendo tesoro delle indicazioni provenienti dalla letteratura sociologica e dalla moderna vittimologia, la parte conclusiva è interamente dedicata alla proposta di una strategia di prevenzione/regolazione ispirata al dinamismo politico criminale introdotto dalla responsive regulation di John Braithwaite. Mettendo a sistema risposte innovative e buone pratiche, la tesi elabora specifiche raccomandazioni di policy, servendosi anche dei rami non penalistici dell’ordinamento giuridico. Una tale politica criminale multi-livello dovrebbe, prima di tutto, rafforzare il rifiuto sociale di qualsiasi forma di sfruttamento, sapientemente e gradualmente impiegando un variegato strumentario sanzionatorio al fine di costruire la conformità mediante il consenso ai precetti (auto-regolazione imposta, sanzioni amministrative con ‘messa alla prova’ e sanzioni penali come extrema ratio). L’analisi comparata delle legislazioni più innovative ha svolto un ruolo cruciale per l’elaborazione di una tale proposta.
The thesis focuses on the prevention of labour exploitation, specifically targeting the agri-food sector. Italy is at the centre of the reflection to provide for tangible examples within a global perspective, at the intersection of labour market and migration policies. A better knowledge of the phenomenon and its complexities has been the starting point for examining the ability of the current (intertwined) legal framework to deal with employers who breach the rules, from low-level non-compliance to serious criminality (i.e. slavery and trafficking). Accordingly, a preventive strategy has been designed bringing the theoretical framework of responsive regulation (Ayres-Braithwaite 1992) into the research on labour exploitation, in turn conceptualised as a form of corporate crime. Building further on existing ‘good’ laws and practices, specific policy recommendations have been provided utilizing all fields of law. Such a hybrid criminal policy should start by strengthening society’s rejection to any form of labour exploitation, strategically rising to more punitive remedies for the purpose of building compliance (i.e. mandated self-regulation, administrative sanctions with ‘corporate probation’ and criminal law as last resort). In doing so, a main contribution has come from comparative analysis.
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5

CAVANNA, PAOLA. "Lavoro forzato e altre forme di sfruttamento nel settore agro-alimentare: una strategia preventiva." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2017. http://hdl.handle.net/10280/19075.

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Abstract:
La tesi si concentra sulla prevenzione dello sfruttamento lavorativo nel settore agro-alimentare. L’Italia è tenuta costantemente al centro delle riflessioni per offrire esempi puntuali, costantemente ‘situati’ all’interno di una visione globale, al crocevia tra il mercato del lavoro e le politiche migratorie. Lo studio criminologico del fenomeno è stato il punto di partenza per testare la capacità di prevenzione e contrasto dell’attuale sistema giuridico, analizzato secondo una logica stadiale. Facendo tesoro delle indicazioni provenienti dalla letteratura sociologica e dalla moderna vittimologia, la parte conclusiva è interamente dedicata alla proposta di una strategia di prevenzione/regolazione ispirata al dinamismo politico criminale introdotto dalla responsive regulation di John Braithwaite. Mettendo a sistema risposte innovative e buone pratiche, la tesi elabora specifiche raccomandazioni di policy, servendosi anche dei rami non penalistici dell’ordinamento giuridico. Una tale politica criminale multi-livello dovrebbe, prima di tutto, rafforzare il rifiuto sociale di qualsiasi forma di sfruttamento, sapientemente e gradualmente impiegando un variegato strumentario sanzionatorio al fine di costruire la conformità mediante il consenso ai precetti (auto-regolazione imposta, sanzioni amministrative con ‘messa alla prova’ e sanzioni penali come extrema ratio). L’analisi comparata delle legislazioni più innovative ha svolto un ruolo cruciale per l’elaborazione di una tale proposta.
The thesis focuses on the prevention of labour exploitation, specifically targeting the agri-food sector. Italy is at the centre of the reflection to provide for tangible examples within a global perspective, at the intersection of labour market and migration policies. A better knowledge of the phenomenon and its complexities has been the starting point for examining the ability of the current (intertwined) legal framework to deal with employers who breach the rules, from low-level non-compliance to serious criminality (i.e. slavery and trafficking). Accordingly, a preventive strategy has been designed bringing the theoretical framework of responsive regulation (Ayres-Braithwaite 1992) into the research on labour exploitation, in turn conceptualised as a form of corporate crime. Building further on existing ‘good’ laws and practices, specific policy recommendations have been provided utilizing all fields of law. Such a hybrid criminal policy should start by strengthening society’s rejection to any form of labour exploitation, strategically rising to more punitive remedies for the purpose of building compliance (i.e. mandated self-regulation, administrative sanctions with ‘corporate probation’ and criminal law as last resort). In doing so, a main contribution has come from comparative analysis.
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Books on the topic "Migrazione forzata"

1

Ecoprofughi: Migrazioni forzate di ieri, di oggi, di domani. Cerasolo Ausa di Coriano (Rimini): NdA press, 2010.

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2

Marchetti, Chiara. Un mondo di rifugiati: Migrazioni forzate e campi profughi. Bologna: EMI, 2006.

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3

Specchi scomodi: Etnografia delle migrazioni forzate nel Libano contemporaneo. Milano: Mimesis, 2018.

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4

Le migrazioni forzate nella storia d'Italia del XX secolo. Bologna: Società editrice Il mulino, 2017.

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5

Buttino, Marco. In fuga: Guerre, carestie e migrazioni forzate nel mondo contemporaneo. [Rome]: L'ancora del Mediterraneo, 2001.

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6

Niccolò, Pianciola, ed. L'età delle migrazioni forzate: Esodi e deportazioni in Europa, 1853-1953. Bologna: Il mulino, 2012.

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7

Il dominio del terrore: Deportazioni, migrazioni forzate e stermini nel Novecento. Roma: Salerno editrice, 2015.

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Conference papers on the topic "Migrazione forzata"

1

Corbisiero, Fabio, and Antonella Avolio. "Migrazioni e networks urbani." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7987.

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Abstract:
Ripercorrendo l’ampio dibattito sul tema emerge quanto numerose siano le definizioni di integrazione elaborate dagli studiosi che si sono occupati di migrazioni. Soprattutto in anni più recenti, in forza dei rilevanti cambiamenti dei fenomeni migratori in atto, in molti concordano che questi processi sono aperti a molteplici esiti, in gran parte collegati a fattori di contesto politico, sociale, economico e culturale. Questi diversi fattori rappresentano altrettante dimensioni con cui si può guardare all’integrazione, che pertanto si configura come concetto multidimensionale, oltre che dinamico, e che può essere declinato a diversi livelli di analisi. Il livello relazionale (livello meso) rappresenta il punto di convergenza di fattori di integrazione macro e micro: i percorsi di inserimento urbano spesso dipendono dall’efficacia delle reti nelle quali si è inseriti. Questo contributo presenta i risultati di una ricerca condotta nel quartiere Mercato a Napoli, che ha avuto come oggetto di analisi l’integrazione della comunità cabardina, attraverso la metodologia e gli strumenti della Social Network Analysis. There are many definitions of integration developed by scholars of migration. They agree – especially in recent years, due to the significant changes in migration – that these processes are open to multiple outcomes, largely related political, social, economic and cultural factors. These different factors represent the different dimension which you can look to the integration; a term that appears as a multidimensional concept, as well as dynamic, and can be declined at different levels of analysis. The relational level (meso-level) represents the point of convergence between macro and micro factors of integration. In fact, the urban integration processes often depend on the effectiveness of their own social networks. This paper presents the results of a survey in the Mercato neighborhood (Naples). The aim is to analyze the integration of Kabardians community, through Social Network Analysis methods.
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