Academic literature on the topic 'Metodologia di valutazione'

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Journal articles on the topic "Metodologia di valutazione"

1

Marini, Luigi, and Luca Minniti. "Per una valutazione del magistrato costituzionalmente orientata." QUESTIONE GIUSTIZIA, no. 5 (January 2011): 117–36. http://dx.doi.org/10.3280/qg2010-005009.

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Abstract:
1. Conclusioni iniziali / 2. La legge e l'autogoverno / 3. Una metodologia trasparente, partecipata, efficace, equilibrata: le schede di valutazione / 4. Il settore penale, la pluralitŕ di "mestieri", le schede di valutazione / 5. Il settore civile: il criterio di raggruppamento dei giudici confrontabili / 6. Le cose da fare
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Freddano, Michela, Anna Siri, and Mauro Palumbo. "Indicatori per una valutazione partecipata: l'esperienza del Corso di Metodologia della Ricerca Sociale II (A.A. 2009/2010)." RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no. 46 (April 2011): 21–42. http://dx.doi.org/10.3280/riv2010-046003.

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Abstract:
Il contributo intende proporre un modello di valutazione degli apprendimenti quale vero e proprio processo partecipato, in grado di sviluppare metodi valutativi e auto-valutativi appropriati, in quanto frutto dello stesso contesto interattivo che produce l'evento formativo. Gli autori sviluppano una riflessione critica su una sperimentazione condotta nell'ambito dell'insegnamento di Metodologia e tecniche della ricerca sociale II, riguardante la realizzazione di una valutazione partecipata e condivisa dagli studenti del "rendimento all'esame", articolata in modo da poter costruire indicatori adeguati. In una prospettiva valutativa, sono affrontati alcuni dei principali problemi relativi al processo di costruzione e validazione di indicatori condivisi. Inoltre, all'intento teorico e pratico di costruire indicatori adeguati attraverso un processo partecipativo, si affianca anche il proposito di realizzare un percorso di apprendimento, mediante l'impegno attivo degli studenti nella valutazione e nella costruzione della conoscenza, attraverso metodi di.
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de Girolamo, Giovanni, Angelo Picardi, Giovanni Santone, Domenico Semisa, Pierluigi Morosini, and Rocco Micciolo. "1. Metodologia." Epidemiologia e psichiatria sociale. Monograph Supplement 13, S7 (September 2004): 5–6. http://dx.doi.org/10.1017/s1827433100000058.

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Abstract:
Il progetto è stato articolato in due fasi. Nella prima, definita di censimento, dopo aver stabilito una intensa rete di contatti con gli Assessorati Regionali competenti, le ASL ed i DSM, è stata somministrata a tutti i responsabili delle SR con almeno 4 posti residenziali una scheda apposita. Attraverso l'elaborazione dei risultati così ottenuti si è ottenuta una ‘fotografia’ complessiva delle SR in Italia: sono state censite, alla data del 30 giugno 2000, 1.370 SR con 17.138 posti residenziali ed un tasso di 2,9 letti per 10.000 abitanti (de Girolamo et al., 2002). La prima fase di questo studio ha anche documentato notevoli variazioni interregionali sia nel tasso di posti-letto che nel numero degli operatori, un'elevata proporzione (circa il 40%) di pazienti dimessi dagli Ospedali Psichiatrici (O.P.) ed un basso turnover dei residenti.Alla fase 2 hanno preso parte tutte le regioni italiane ad eccezione dell'Abruzzo, in cui problemi di carattere organizzativo hanno reso impossibile la valutazione dettagliata delle SR; in fase 1 erano state censite in questa regione 64 SR con 856 ospiti. Sulla base dei risultati della fase 1, si è calcolato che una proporzione pari al 20% circa delle SR avrebbe consentito di selezionare un campione finale comprendente circa 3.000 pazienti, sufficientemente ampio da permettere di comparare sottogruppi differenziati rispetto a caratteristiche sociodemografiche, cliniche ed assistenziali.
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Palumbo, Mauro, and Sonia Startari. "La valutazione e la certificazione delle competenze nei percorsi di Istruzione e Formazione Tecnico Superiore (IFTS) della Regione Liguria." RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no. 50 (December 2012): 109–25. http://dx.doi.org/10.3280/riv2011-050007.

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Abstract:
Il contributo intende descrivere l'esperienza di un progetto pilota della Regione Liguria sulla "creditizzazione" e la valutazione delle competenze acquisite nei percorsi di Istruzione Formazione Tecnico Superiore (IFTS). Tale sperimentazione ha comportato una riflessione con diversi stakeholder del mondo della scuola, della formazione professionale e delle imprese, sul concetto di competenza e di credito formativo e, soprattutto, sul come connetterli in un processo di riconoscimento e valutazione. I contenuti e le metodologie sono stati sviluppati in modo partecipato e la stessa partecipazione ha comportato la messa in discussione del modo in cui fino a quel momento i vari soggetti avevano operato e dei diversi significati che attribuivano ai diversi concetti implicati. In una prospettiva sperimentale sono stati affrontati alcuni dei principali problemi relativi alla costruzione e alla messa in pratica di una metodologia di valutazione e riconoscimento delle competenze e dei crediti; in questo modo si č pervenuti a definizioni convergenti che hanno permesso di mettere a sistema un modello condiviso, frutto di un vero e proprio reframing dei processi attivati. Infatti, il lavoro comune finalizzato alla condivisione di modelli e metodologie ha prodotto un consenso sul piano operativo che ha generato anche un lessico e una sintassi comune e una rivisitazione delle concettualizzazioni implicite con cui gli operatori si erano fino a quel momento accostati a questi temi.
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Zoppi, Corrado. "Alcune riflessioni sull'attuazione del Piano di valutazione della politica regionale unitaria della Sardegna." RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no. 43 (February 2010): 135–59. http://dx.doi.org/10.3280/riv2009-043010.

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Abstract:
Questo saggio presenta, in termini critici, alcuni aspetti significativi del "Piano di valutazione della politica regionale unitaria 2007-2013" della Regione Sardegna (PdV). Si discute l'approccio metodologico del PdV e il ruolo dei diversi attori-chiave nel suo processo attuativo. Si analizza, inoltre, la messa in pratica della metodologia del PdV per la definizione di una delle ricerche valutative che ne costituiscono la trama, quella sulla valutazione delle politiche regionali contro la dispersione scolastica. Si mettono in evidenza, ancora, alcune problematiche tecniche che si presentano nello sviluppo del PdV, legate alla complessitŕ dei fattori che entrano in gioco nella valutazione di politiche messe in atto dall'amministrazione regionale. Si fa, infine, cenno ad un'esperienza valutativa interessante, la Valutazione ambientale strategica (VAS) dei piani urbanistici comunali dei Comuni degli ambiti di paesaggio costieri della Sardegna in adeguamento al Piano paesaggistico regionale, in quanto foriera di suggerimenti importanti per lo sviluppo delle ricerche valutative del PdV.
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Fraccaro, Simonetta, Simonetta Passudetti, Marco Emilio, Francesca Amato, Fiorella Ambrosi, Albino Caldato, Serena Gheller, and Emanuela Santi. "Percorsi di prevenzione seletiva: tra modelli teorici e territorio." PSICOLOGIA DI COMUNITA', no. 1 (September 2010): 127–32. http://dx.doi.org/10.3280/psc2010-001012.

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Abstract:
Le linee guida a livello europeo per la lotta alle droghe indicano l'importanza del- la scelta di metodologie basate su evidenze scientifiche. Alcune strategie preventive proposte dall'Osservatorio Europeo delle droghe e delle dipendenze (ODETEMCDDA) forniscono utili indicatori per affrontare le problematiche legate alla realizzazione e valutazione dei progetti di prevenzione all'uso di sostanze. In questo articolo viene delineato un percorso di realizzazione di progetti di prevenzione al consumo di sostanze psicoattive effettuato da un gruppo composto da operatori del dipartimento per le dipendenze della ULSS 8 e da operatori di agenzie del privato sociale storicamente impegnate nelle diverse aree del territorio attraverso i progetti della Legge 309/90. Il gruppo di lavoro si č dato l'obiettivo di confrontarsi sugli assunti teorici e di metodo che i diversi attori hanno utilizzato per costruire i rispettivi progetti. Un'attenzione particolare č stata dedicata alla metodologia di progettazione confrontandola con il progetto PERK (Prevention and evaluation resources Kit) proposto nell'ODET. Č stato cosě possibile favorire un'utile discussione su aspetti come la valutazione e gli strumenti di misurazione per rendere migliori i progetti stessi.
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Andreetta, Sara, and Andrea Marini. "Narrative assessment in patients with communicative disorders." Travaux neuchâtelois de linguistique, no. 60 (January 1, 2014): 69–84. http://dx.doi.org/10.26034/tranel.2014.3033.

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Abstract:
Di recente numerosi studi hanno dimostrato che i tradizionali test per la valutazione dei disturbi linguistici in pazienti con afasia non sono completamente sufficienti a determinarne le reali competenze comunicative e linguistiche. Di conseguenza, tanto nella ricerca quanto nella pratica clinica si stanno affermando nuovi approcci per valutare queste abilità. Tra questi, l'analisi del loro eloquio spontaneo riveste un'importanza cruciale per il suo alto valore ecologico e la possibilità di esaminare contemporaneamente aspetti strutturali e funzionali del linguaggio. Il presente articolo descrive nel dettaglio una delle tecniche di analisi dell'eloquio narrativo che negli ultimi anni si sta affermando sia nella ricerca che nella pratica clinica. Si tratta di una metodologia per la Valutazione Multilivello dell'Eloquio Narrativo prodotto da pazienti con disturbi del linguaggio (cfr. Marini e coll., 2011). Questa metodologia si basa sull'analisi dei livelli di produttività linguistica, di elaborazione lessicale e grammaticale, di organizzazione narrativa e dei livelli di informatività raggiunti dal paziente. Questa metodologia è stata applicata con successo a numerosi tipi di disturbi, tanto in età adulta (ad es. afasie fluenti e non fluenti, traumi cranici, schizofrenia, demenza di Alzheimer) quanto in età evolutiva (ad es. Disturbi Specifici del Linguaggio, Sindromi di Down e di Williams, Disturbi dello Spettro Autistico).
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Bocquenet, Louis, Angela Sordano, and Diego Rora. "Cadre e l'attualitŕ dell'invisibile." GRUPPI, no. 1 (October 2010): 75–85. http://dx.doi.org/10.3280/gru2010-001007.

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Abstract:
Obiettivo dell'intervento č quello di evidenziare i nodi teorici e concettuali scaturiti dal confronto di due équipe, una francese ed una italiana, che utilizzano la metodologia dello psicodramma nel trattamento di bambini e adolescenti. Lo scambio tra le due équipe č nato con lo scopo di individuare una metodologia comune, raffrontabile, volta alla valutazione degli esiti psicoterapeutici nella clinica dei gruppi dell'infanzia e dell'adolescenza. Č stata fatta una scelta che ribalta lo schema classico della ricerca scientifica, basato sul confronto degli esiti a partire da strumenti predefiniti ed indipendenti dai contesti applicativi. Le due équipe sono, infatti, partite dal confronto concreto dei contesti di lavoro, delle metodologie ed infine dei paradigmi teorici che li supportano. Le riflessioni teoriche vertono sulla relazione individuo-gruppo, sugli indicatori di esito e sul ruolo fondamentale del Cadre per rendere visibili gli aspetti invisibili del processo terapeutico.
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Pompili, Tomaso. "Valutazione Strategica Comparativa di Strategie Alternative di Reti tramite il Metodo VIT." RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no. 43 (February 2010): 27–54. http://dx.doi.org/10.3280/riv2009-043004.

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Abstract:
Tema del lavoro č la valutazione economica strategica (ex-ante) di investimenti pubblici, sotto forma di progetti di investimento o di piani/programmi complessi. Obiettivo del lavoro č valutare l'affidabilitŕ normativa degli esiti dei metodi multi-obiettivi rispetto all'analisi costi-benefici. La metodologia consiste nell'applicare al caso dello sviluppo di reti infrastrutturali di trasporto un metodo multi-obiettivi (sei) e multi-criteri (trentadue), il metodo VIT (Valutazione di Impatto Territoriale). Sono elementi originali: la sostituzione della rilevazione quantitativa degli impatti attesi con una tecnica di tipo Delphi, la tecnica di quantificazione dei giudizi, il calcolo degli esiti in base a differenti ipotesi di preferenze della popolazione, la modalitŕ di raffronto fra benefici e costi. Il principale risultato č la capacitŕ del metodo di fornire un ordinamento di differenti alternative (sette) trasparente e robusto rispetto a diverse strutture di preferenze della popolazione. Il caso specifico riguarda il cosiddetto Corridoio del Brennero.
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Brunetta, Grazia, Guglielmina Mutani, and Silvia Santantonio. "Pianificare per la resilienza dei territori. L'esperienza delle comunità energetiche." ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no. 131 (November 2021): 44–70. http://dx.doi.org/10.3280/asur2021-131-s1003.

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Abstract:
Declinare il paradigma della resilienza nella pianificazione territoriale dell'energia può contribuire ad orientare la transizione energetica verso modelli sostenibili di sviluppo. L'articolo discute il progetto pioniere delle Comunità Energetiche piemontesi. Sono qui presentati gli esiti della sperimentazione di una metodologia multidimensionale di analisi e valutazione dei territori, al fine di supportare la transizione energetica verso modelli green di sviluppo territoriale.
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Dissertations / Theses on the topic "Metodologia di valutazione"

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Carugno, M. "VALUTAZIONE DI IMPATTO SANITARIO: METODOLOGIA E APPLICAZIONI." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2016. http://hdl.handle.net/2434/358217.

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Abstract:
The aim of our Ph.D. Research Program was to improve the knowledge and test the implementation in the real world of that combination of procedures, methods and tools defined as Health Impact Assessment (HIA), whose aim is to assess the impact that the construction of industrial plants, infrastructures, housing, transport, energy plants and, broadly, any policy, plan and project in diverse economic sectors may cause on the health of the general population. An HIA procedure was applied to the world exposition “EXPO 2015” (Milan, Italy), focusing on three different phases. The analysis on the PRE-CONSTRUCTION period (ante-operam) allowed us to estimate the effects of exposure to particulate matter with aerodynamic diameter ≤ 10µm (PM10) and nitrogen dioxide (NO2) on the health of the study population, before the opening of the construction site (2007-2011). The effect estimates were expressed as percent variations in the frequency of expected health events in the population (deaths and hospitalizations) per 10µg/m3 increase in the pollutants concentration. Those estimates (i.e. concentration-response functions, CRF) were obtained by applying Poisson regression models to the daily counts of health events, and were then used to estimate the impact that the exposure to the same pollutants would have entailed during the subsequent CONSTRUCTION phase (January 2013 – April 2015). The impact was thus quantified in terms of deaths and hospital admissions attributable to the difference between the mean PM10 and NO2 annual concentrations estimated for the study period and the mean PM10 and NO2 annual concentrations corresponding to selected counterfactual scenarios. Our reference scenario was represented by the mean PM10 and NO2 annual concentrations measured by the network of air pollution monitoring stations of the regional environmental protection agency (ARPA Lombardia) in the last year of the PRE-CONTRUCTION phase (2011). In the CONSTRUCTION phase, we estimated 0.54 natural deaths and 0.70 hospitalizations (due to cardiac, cerebrovascular, and respiratory causes) attributable to PM10 levels exceeding the mean concentrations of the PRE-CONSTRUCTION period, in one year. As regards NO2, we estimated 0.36 and 0.56 additional deaths and hospitalizations, respectively. During the second year of the Ph.D. Program the HIA procedure was applied to the EVENT phase (May-October 2015). We obtained estimates of the traffic flow expected during the opening of the exhibition site. Such estimates were then inputted into dispersion models to obtain maps of the ground fallout of PM10 and NO2 emitted by the traffic due to the exhibition. We observed a mild contribution of the EXPO-related traffic flow to the air pollutants concentration averages in the investigated area. The ground fallout levels (annual means) ranged between 0.019 and 0.067µg/m3 for PM10 and between 0.270 and 0.684µg/m3 for NO2. Deaths and hospital admissions data were updated with information from the local health authorities. We were thus able to estimate, on a historical basis, the baseline number of health events we could have expected in our population during the study period. Using the CRFs obtained for the PRE-CONSTRUCTION phase and up-to-date exposure and health data, we estimated, for the EVENT phase, 0.11 natural deaths and 0.15 hospitalizations (due to cardiac, cerebrovascular, and respiratory causes) attributable to PM10 levels exceeding the mean concentrations of the PRE-CONSTRUCTION period, in one year. As regards NO2, we estimated 1.45 and 2.33 additional deaths and hospitalizations, respectively. The HIA methodology was subsequently applied to another study, conducted within the ESSIA project (Effetti Sulla Salute degli Inquinanti Aerodispersi in regione Lombardia: Health Effects of Air Pollutants in Lombardy). The project has been ongoing for several years and quantified the association between air pollutants and population health (effect and impact), based on Lombardy specific characteristics (see Baccini et al., 2011. Am J Epidemiol. 174, 1396-405 and Baccini et al., 2015. Environ Health Perspect. 123, 27-33). The published investigations focused on particulate matter exposure and all-cause mortality, taking into account between-city commuting as well. During the second year of our Ph.D. Program, we expanded the investigated exposures and health events and verified whether the reduction in air pollution levels observed in Lombardy in the last ten years paralleled a decrease in the number of health events. We considered exposure to PM10 and NO2, mortality and hospitalization data for a non-opportunistic sample of the most polluted and densely populated areas of the region (years 2003-2006). We obtained area-specific effect estimates for PM10 and NO2 applying Poisson regression models to the daily count of all-cause deaths and cause-specific hospitalizations (cardiac, cerebrovascular, and respiratory causes). Area-specific estimates were then combined in a random-effect Bayesian meta-analysis. For cardiovascular and respiratory mortality, we applied a case-crossover analysis. Effect estimates were expressed as percent variation of deaths and hospital admissions per 10µg/m3 increase in PM10 or NO2 concentrations. Natural mortality was positively associated with both pollutants (0.30%, 90% Credibility Interval [CrI]: -0.21; 0.70 for PM10; 0.70%, 90%CrI: 0.20; 1.18 for NO2). Cardiovascular deaths were more strongly associated to NO2 (1.12%, 90% Confidence Interval [CI]: 0.30; 1.95), while respiratory mortality was highest in association with PM10 (1.64%, 90%CI: 0.56; 2.72). The effect of both pollutants was more evident in the summer season and a trend in mortality with increasing age classes was apparent for PM10 only. Air pollution was also associated to hospitalizations, the highest variations being 0.77% (90%CrI: 0.31; 1.32) for respiratory diseases and PM10, and 1.70% (90%CrI: 0.60; 2.66) for cerebrovascular diseases and NO2. The effect of PM10 on respiratory hospital admissions increased with age. For both pollutants, effects on cerebrovascular hospitalizations were more evident in subjects aged less than 75 years. In a sub-analysis on all-cause mortality, we evaluated how the mortality burden due to PM10 exposure estimated for the period 2003-2006 (see Baccini et al., 2011. Am J Epidemiol. 174, 1396-405) varied when considering its concentrations in 2014. Assuming our study population and its mortality rates remained constant over time and applying the previously estimated CRFs, we quantified the number of deaths attributable to exposure levels exceeding the threshold of 20µg/m3 for PM10 annual average (WHO Air Quality Guidelines, 2005). The difference between attributable deaths estimated in 2003-2006 and 2014 represents the variation of the mortality burden between the two periods or, in other words, the number of deaths “avoided” thanks to the reduction in PM10 concentrations measured in the last decade. In 2014 we estimated 162 natural deaths less than in the period 2003-2006 (CrI80%: 24.2; 311.6) attributable to PM10 levels exceeding the WHO threshold. As expected, the bigger impact was observed in the capital city of Milan, with a difference between the two periods of 116 deaths due to natural causes (CrI80%: 65; 176).
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Raimondo, Nicole <1994&gt. "IFRS 9: la nuova metodologia di valutazione del rischio di credito." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15379.

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Abstract:
Lo scopo di questo elaborato è quello di analizzare gli impatti che il principio contabile IFRS 9 ha sia dal punto di vista contabile sia dal punto di vista prudenziale. Analizzando tale principio da due prospettive diversi infatti si possono evidenziare delle similitudini nell’approccio ma anche dei punti di differenza. Dopo la crisi finanziaria del 2007, i regulators hanno voluto porre mano ai principi contabili, con l’obiettivo di far registrare in maniera più tempestiva il deterioramento della qualità del credito. Il meccanismo studiato prende il nome di IFRS 9, quadro contabile che dal primo Gennaio 2018 sostituisce il precedente IAS 39. Il passaggio dallo IAS 39 all'IFRS 9 è sicuramente la variazione contabile più dirompente degli ultimi anni. 1. Nel primo capitolo vengono descritte le principali critiche emerse sul principio IAS 39 prima e dopo la crisi finanziaria, che sono state fondamentalmente le ragioni del cambiamento e dell'adozione dell'IFRS 9. Segue poi un'analisi dei più importanti elementi innovativi introdotti dall'IFRS 9, in vigore da Gennaio 2018. L'intervento dello IASB è focalizzato su tre aree: classificazione, impairment e hedge accounting. 2. Nel secondo capitolo verrà trattato invece il principio contabile IFRS 9 del punto di vista prudenziale evidenziando analogie e differenze rispetto all’approccio contabile del capitolo precedente. L’Expected Loss Previsioning sui crediti è da sempre un'area di attenzione per le autorità di vigilanza a causa del significativo effetto che esso ha sulle condizioni finanziarie delle banche. La determinazione di ciò che costituisce un livello adeguato di accantonamenti per assorbire le perdite di credito è spesso oggetto di dibattito tra le banche e le autorità di vigilanza, poiché i cambiamenti nelle stime di dotazione incidono immediatamente sugli utili della banca e, infine, sul capitale regolamentare. I principi di impairment delle attività finanziarie nell’ International Accounting Standards (IAS) 39 sollevavano una serie di preoccupazioni. Innanzitutto, basandosi sul concetto di perdite sostenute piuttosto che previste, il principio non rifletteva adeguatamente il valore attuale delle attività finanziarie detenute al costo ammortizzato, come i prestiti e i crediti. In secondo luogo, l'approccio delle perdite sostenute rende il valore contabile dichiarato delle attività e, di conseguenza il Conto Economico, eccessivamente pro-ciclico. Per tenere conto delle carenze prudenziali dello IAS 39, Basilea II ha richiesto a tutte le banche di adottare gli approcci basati sui Rating Interni (IRB) alla misurazione del capitale di rischio di credito per confrontare le loro riserve contabili con la perdita totale regolamentare attesa (EL), con eventuali deficit da dedurre da capitale regolamentare. Secondo gli approcci IRB, l'EL totale regolamentare è calcolato dalle banche come la somma della probabilità di default per il tempo di default prestabilito per l'esposizione al default. Il passaggio dagli accantonamenti per perdite su crediti attesi alle perdite attese (ECL) secondo l'International Financial Reporting Standard (IFRS) 9 rappresenta un miglioramento significativo. L'IFRS 9 entrato in vigore nel Gennaio 2018, fornisce agli operatori di mercato informazioni più utili sulle valutazioni delle attività segnalate e sulle relative perdite attese su crediti. In questo capitolo verranno esaminati quindi una serie di problemi di politica prudenziale che devono essere considerati dalle banche nel momento in cui fanno riferimento al provisioning ECL in base all'IFRS 9. Inoltre, verranno identificate le considerazioni politiche basate, in parte, su una revisione delle linee guida pertinenti del Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria (BCBS) e l'International Accounting Standards Board (IASB). 3. Nel terzo e ultimo capitolo invece sarà esaminato un caso pratico.
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Antonozzi, Luca <1980&gt. "Valutazione ambientale di tecnologie di bonifica per acquiferi contaminati attraverso la metodologia LCA." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amsdottorato.unibo.it/6661/1/Antonozzi_Luca_tesi.pdf.

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Abstract:
La bonifica di acquiferi contaminati è una pratica che oggi dispone di diverse soluzioni a livello tecnologico, caratterizzate tuttavia da costi (ambientali ed economici) e problematiche tecniche di entità tale da rendere in alcuni casi poco conveniente la realizzazione dell’intervento stesso. Per questo motivo sempre maggiore interesse viene rivolto nell’ambito della ricerca alle tecnologie di bioremediation, ovvero sistemi in cui la degradazione degli inquinanti avviene ad opera di microorganismi e batteri opportunamente selezionati e coltivati. L’impiego di queste tecniche consente un minor utilizzo di risorse ed apparati tecnologici per il raggiungimento degli obiettivi di bonifica rispetto ai sistemi tradizionali. Il lavoro di ricerca presentato in questa tesi ha l’obiettivo di fornire, tramite l’utilizzo della metodologia LCA, una valutazione della performance ambientale di una tecnologia di bonifica innovativa (BEARD) e due tecnologie largamente usate nel settore, una di tipo passivo (Permeable Reactive Barrier) ed una di tipo attivo (Pump and Treat con Carboni Attivi).
At the present day, remediation of polluted groundwater can be performed through various technologies; however, these technologies are often associated with relevant costs (both economic and environmental) and technical issues which in some cases may affect the cost effectiveness and feasibility of remediation itself. This is why efforts in the field of research are being increasingly focused in the developement of bioremediation technologies which use the degrading potential of bacteria and microorganism to remove target pollutants. These technologies require a smaller demand for resources and technical equipment in order to achieve clean up targets compared to traditional systems. The aim of my research work is to provide an assessment of the environmental performance trough LCA methodology of an innovative bioremediation technology (BEARD) and two widespread remediation technologies, a Permeable Reactive Barrier (passive technology) and a Pump and treat system (active technology).
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Antonozzi, Luca <1980&gt. "Valutazione ambientale di tecnologie di bonifica per acquiferi contaminati attraverso la metodologia LCA." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amsdottorato.unibo.it/6661/.

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Abstract:
La bonifica di acquiferi contaminati è una pratica che oggi dispone di diverse soluzioni a livello tecnologico, caratterizzate tuttavia da costi (ambientali ed economici) e problematiche tecniche di entità tale da rendere in alcuni casi poco conveniente la realizzazione dell’intervento stesso. Per questo motivo sempre maggiore interesse viene rivolto nell’ambito della ricerca alle tecnologie di bioremediation, ovvero sistemi in cui la degradazione degli inquinanti avviene ad opera di microorganismi e batteri opportunamente selezionati e coltivati. L’impiego di queste tecniche consente un minor utilizzo di risorse ed apparati tecnologici per il raggiungimento degli obiettivi di bonifica rispetto ai sistemi tradizionali. Il lavoro di ricerca presentato in questa tesi ha l’obiettivo di fornire, tramite l’utilizzo della metodologia LCA, una valutazione della performance ambientale di una tecnologia di bonifica innovativa (BEARD) e due tecnologie largamente usate nel settore, una di tipo passivo (Permeable Reactive Barrier) ed una di tipo attivo (Pump and Treat con Carboni Attivi).
At the present day, remediation of polluted groundwater can be performed through various technologies; however, these technologies are often associated with relevant costs (both economic and environmental) and technical issues which in some cases may affect the cost effectiveness and feasibility of remediation itself. This is why efforts in the field of research are being increasingly focused in the developement of bioremediation technologies which use the degrading potential of bacteria and microorganism to remove target pollutants. These technologies require a smaller demand for resources and technical equipment in order to achieve clean up targets compared to traditional systems. The aim of my research work is to provide an assessment of the environmental performance trough LCA methodology of an innovative bioremediation technology (BEARD) and two widespread remediation technologies, a Permeable Reactive Barrier (passive technology) and a Pump and treat system (active technology).
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Menni, Manuel. "Valutazione comparativa di sistemi per l'implementazione di algoritmi di controllo con metodologia Rapid Control Prototyping." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Abstract:
Con il seguente elaborato si intende fornire uno strumento per la scelta di un prodotto che permetta l'implementazione di algoritmi di controllo con metodologia Rapid Control Prototyping. Gli elementi forniti sono: la definizione della struttura di questi sistemi e le svariate possibilità che ci vengono fornite dai diversi prodotti presi in considerazione durante la valutazione.
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Bernardi, Silvia. "Metodologia per la valutazione della vulnerabilità di una rete stradale: un’applicazione alla rete provinciale di Bolzano." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/3749/.

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7

Sodano, Marta. "Valutazione delle prestazioni ambientali di un rivestimento isolante termoacustico attraverso la metodologia LCA." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8080/.

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Abstract:
Il presente studio riporta i risultati emersi dal Life Cycle Assessment (LCA) del Corkwall, un prodotto da costruzione utilizzato in edilizia come coibentante termico ed acustico, riempitivo di crepe ed in grado di conferire resistenza al fuoco e impermeabilità alle facciate degli edifici. Il Corkwall è un'emulsione ottenuta dall’unione di sughero granulato e resine acriliche - prodotto dall’azienda Portoghese Amorim S.A. - commercializzato in tutto il mondo. Si sono presi in considerazione gli impatti derivanti dall’intero ciclo produttivo: dall’acquisizione delle materie prime fino al confezionamento del prodotto finito. I risultati di questo studio dimostrano che la fase di produzione del Corkwall è quella di gran lunga più impattante rispetto a tutte le categorie di impatto analizzate. Ciò è dovuto principalmente alla produzione delle resine acriliche. L’utilizzo di resine naturali migliorerebbe le prestazioni ambientali ma peggiorerebbe la qualità e la funzionalità del prodotto. Per migliorare le prestazioni ambientali del ciclo produttivo sarebbe opportuno sostituire interamente i trasporti in gomma con trasporti su rotaia. Ciò apporterebbe un miglioramento variabile dal 34% sull’eutrofizzazione, al 77% sull’assottigliamento dello strato di ozono stratosferico. Infine è stata effettuata una valutazione comparativa tra il Corkwall e un pannello di sughero (Corkpan) aventi stessa funzione di coibentazione termica. I risultati mostrano che la produzione del Corkpan comporta degli impatti ambientali migliori, che variano dal 48% sulla riduzione dello strato di ozono, al 100% sul riscaldamento globale, ad esclusione della categoria di acidificazione in cui il Corkpan è peggiore del 2%. Il Corkpan risulta essere più vantaggioso anche perché, a differenza del Corkwall, esso è recuperabile e riutilizzabile. Il vantaggio che offre il Corkwall è che può essere impiegato sulle facciate esterne ed aderendo al substrato funge da riempitivo di crepe e fessure apportando anche un miglioramento estetico agli edifici.
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Chiavetta, Cristian <1982&gt. "Valutazione della sostenibilità ambientale tramite metodologia LCA di sistemi per lo sfruttamento di fonti alternative di energia e materiali." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/6046/1/Cristian_Chiavetta_tesi.pdf.

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Abstract:
La dissertazione ha riguardato l’analisi di sostenibilità di un sistema agronomico per la produzione di olio vegetale a fini energetici in terreni resi marginali dall’infestazione di nematodi. Il processo indagato ha previsto il sovescio di una coltura con proprietà biofumiganti (brassicacea) coltivata in precessione alla specie oleosa (soia e tabacco) al fine di contrastare il proliferare dell’infestazione nel terreno. Tale sistema agronomico è stato confrontato attraverso una analisi di ciclo di vita (LCA) ad uno scenario di coltivazione della stessa specie oleosa senza precessione di brassica ma con l’utilizzo di 1-3-dicloropropene come sistema di lotta ai nematodi. Allo scopo di completare l’analisi LCA con una valutazione dell’impatto sull’uso del suolo (Land use Impact) generato dai due scenari a confronto, sono stati costruiti due modelli nel software per il calcolo del Soil Conditioning Index (SCI), un indicatore quali-quantitativo della qualità del terreno definito dal Dipartimento per l’Agricoltura degli Stati Uniti d’America (USDA).
The dissertation aims to provide the sustainability analysis of an agronomic system for biodiesel production in soil made infertile by namatode pests. The analysis has been performed through a comparative Life Cycle Assessment of an agronomic system of tobacco oil production with Ethiopian mustad green manure in order to contrast nematodes proliferation thanks to the Ethiopian mustar chemical composition, compared to a traditional tobacco cultivation using 1-3-dichloropropene to face the nematodes problem. In order to integrate the Life Cycle Assessment results with a Land use impact evaluation, the Soil Conditioning Index model (developed by the Agricultural Department of the United States, USDA) has been used.
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Chiavetta, Cristian <1982&gt. "Valutazione della sostenibilità ambientale tramite metodologia LCA di sistemi per lo sfruttamento di fonti alternative di energia e materiali." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/6046/.

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La dissertazione ha riguardato l’analisi di sostenibilità di un sistema agronomico per la produzione di olio vegetale a fini energetici in terreni resi marginali dall’infestazione di nematodi. Il processo indagato ha previsto il sovescio di una coltura con proprietà biofumiganti (brassicacea) coltivata in precessione alla specie oleosa (soia e tabacco) al fine di contrastare il proliferare dell’infestazione nel terreno. Tale sistema agronomico è stato confrontato attraverso una analisi di ciclo di vita (LCA) ad uno scenario di coltivazione della stessa specie oleosa senza precessione di brassica ma con l’utilizzo di 1-3-dicloropropene come sistema di lotta ai nematodi. Allo scopo di completare l’analisi LCA con una valutazione dell’impatto sull’uso del suolo (Land use Impact) generato dai due scenari a confronto, sono stati costruiti due modelli nel software per il calcolo del Soil Conditioning Index (SCI), un indicatore quali-quantitativo della qualità del terreno definito dal Dipartimento per l’Agricoltura degli Stati Uniti d’America (USDA).
The dissertation aims to provide the sustainability analysis of an agronomic system for biodiesel production in soil made infertile by namatode pests. The analysis has been performed through a comparative Life Cycle Assessment of an agronomic system of tobacco oil production with Ethiopian mustad green manure in order to contrast nematodes proliferation thanks to the Ethiopian mustar chemical composition, compared to a traditional tobacco cultivation using 1-3-dichloropropene to face the nematodes problem. In order to integrate the Life Cycle Assessment results with a Land use impact evaluation, the Soil Conditioning Index model (developed by the Agricultural Department of the United States, USDA) has been used.
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Liverani, Roberto. "Rilievo in fase di collaudo di un cavalcavia: analisi della metodologia impiegata e valutazione delle precisioni raggiungibili." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amslaurea.unibo.it/325/.

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Books on the topic "Metodologia di valutazione"

1

Pierantoni, Isabella. Scelte economiche e funzioni di sopravvivenza: Una metodologia di valutazione utile per diversi scopi : strumenti economici per le politiche ambientali e sanitarie. Roma: Consiglio nazionale delle ricerche, Istituto di studi sulle regioni, 1992.

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2

Polelli, Mario. Valutazione di impatto ambientale: Metodologie di indagine e calcolo economico. Roma: REDA, 1987.

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3

Marco, Ostoich, and Del Sole Enrico, eds. Metodologie di valutazione ambientale: VIA, VAS, IPPC, valutazione di incidenza, analisi del rischio, EMAS, LCA ... Milano: F. Angeli, 2006.

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4

Perago, Alessandro. Erosione e dissesto idrogeologico: Categorie di rischio, metodologie di valutazione, tecniche di intervento. Santarcangelo di Romagna (RN) [i.e. Rimini]: Maggioli, 2005.

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5

R, Mosiello, Folchitto S, Oggianu G, and ENEA (Agency :. Italy), eds. Valutazione dei gradi giorno dei comuni italiani: Metodologie di calcolo. [Roma]: Dipartimento fonti alternative rinnovabili e risparmio energetico, 1989.

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6

editor, Francini Carlo, ed. Progetto HECO (Heritage Colors): Metodologie, analisi, sintesi, apparati, valutazione d'impatto sul sito UNESCO Centro Storico di Firenze. Firenze: DidaPress, 2017.

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7

Curcio, Domenico, and Igor Gianfrancesco. Risposta alle consultazioni EBA sul rischio di tasso di interesse del portafoglio bancario. AIFIRM, 2022. http://dx.doi.org/10.47473/2016ppa00034.

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Abstract:
Il 2 dicembre 2021 sono stati pubblicati dall'EBA tre documenti di consultazione in tema di rischio di tasso di interesse del portafoglio bancario, in attuazione dei mandati contenuti nella CRD5. In particolare: - EBA/CP/2021/36 introduce Regulatory Technical Standards che riguardano l’implementazione del Supervisory Outlier Test (SOT) relativo sia all’approccio del valore economico che del margine di interesse; - EBA/CP/2021/37 aggiorna le linee guida EBA vigenti in materia di rischio di tasso di interesse del portafoglio bancario e introduce specifici criteri per la valutazione e il monitoraggio del Credit Spread Risk from the Banking Book (CSRBB); - EBA/CP/2021/38 introduce Regulatory Technical Standards che disciplinano nel dettaglio la metodologia standardizzata e la metodologia semplificata per gli enti non complessi relative sia all’approccio del valore economico che all’approccio del margine di interesse. AIFIRM ha deciso di rispondere alla consultazione EBA riaprendo i lavori della Commissione che aveva già predisposto a febbraio 2021 il Position Paper n. 25 denominato “Rischio di Tasso di Interesse del Portafoglio Bancario (IRRBB): evoluzione normativa ed implicazioni gestionali”. La Commissione ha redatto i tre documenti riportati di seguito che sono stati validati dal Consiglio e dal Comitato Tecnico Scientifico il 30 marzo 2022 ed inviati all’EBA il 2 aprile 2022.
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8

Magrì, Antonino. Analisi Dell'impatto Della Regolamentazione e Metodologie Di Valutazione Economica. Lulu Press, Inc., 2016.

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9

La valutazione d'impatto ambientale in Italia: Organizzazione amministrativa, metodologie di valutazione e casi applicativi. Milano: F. Angeli, 1999.

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10

Sabbadini, Letizia. La disprassia in età evolutiva: Criteri di valutazione ed intervento (Metodologie Riabilitative in Logopedia). Springer, 2005.

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