Journal articles on the topic 'MERCEOLOGIA DELLE RISORSE NATURALI'

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Paoloni, Lorenza. "L'impresa agricola nella transizione verso le energie rinnovabili." AGRICOLTURA ISTITUZIONI MERCATI, no. 1 (June 2011): 25–56. http://dx.doi.org/10.3280/aim2011-001003.

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Abstract:
Nel presente articolo si affrontano alcuni aspetti critici del passaggio dal vigente sistema di produzione energetica basato sui combustibili fossili alla c.d.. In particolare viene analizzato il settore agricolo ove si registra una crescente attenzione verso la produzione di energia proveniente dalle risorse naturali e dalle coltivazioni di vegetali sul fondo o da fonti agro-forestali. Nel contempo, perň, si evidenzia come le produzioni agricole contribuiscano in maniera significativa al fenomeno delmentre le produzioni agroenergetiche, sebbene indirizzate a mitigare le emissioni di CO2, e dunque a limitare gli effetti nocivi del cambiamento climatico sull'intero pianeta, possono confliggere con alcune fondamentali esigenze dell'uomo prima fra tutte la produzione di prodotti agricoli destinati all'alimentazione. Si scontrano, cosě, modelli produttivi agricoli energivori e plasmati sul paradigma industriale con modelli produttivi sostenibili e piů attenti all'utilizzo razionale delle risorse naturali anche al fine di garantire l'autosufficienza alimentare e laalle singole comunitŕ. In questo contesto cosě complesso si colloca l'impresa agricola che produce energie rinnovabili (da biomasse, da agro-combustibili, da utilizzo delle energie naturali) oggi presente nel nostro ordinamento con una sua fisionomia specifica pur in assenza di una qualificazione giuridica unitaria. Si analizza anche il ruolo dei certificati verdi agricoli nella lotta al cambiamento climatico e la funzione delle filiere agro-energetiche, in particolare di quelle corte, che consentono di ridurre al massimo la distanza tra luogo di produzione e di consumo dell'energia e possono rappresentare, altresě, un volano per lo sviluppo economico-sociale delle comunitŕ locali.
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2

Parrini, S., A. Acciaioli, F. Sirtori, V. Becciolini, and O. Franci. "Comportamento alimentare di maiale Cinta Senese e Large White x Cinta Senese al pascolo." Archivos de Zootecnia 67, Supplement (January 15, 2018): 53–55. http://dx.doi.org/10.21071/az.v67isupplement.3572.

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Abstract:
La valorizzazione dei pascoli naturali attraverso il pascolamento può rappresentare un valore aggiunto negli allevamenti zootecnici sia in termini economici sia relativamente alla qualità dei prodotti che ne derivano. Tuttavia, la conoscenza e la comprensione delle strategie di pascolamento è fondamentale per un uso efficiente delle risorse naturali. Questo studio ha lo scopo di confrontare il comportamento alimentare di suini di due tipi genetici: la razza autoctona Cinta Senese e il suo incrocio con la Large White. I suini avevano a disposizione pascoli erbacei, tuttavia veniva distribuita un’integrazione di mangime. Osservazioni dirette sono state condotte sul comportamento di due gruppi di suini al pascolo durante il periodo compreso tra maggio e settembre, quando le risorse pascolive naturali sono maggiormente disponibili. Gli animali sono stati osservati attraverso la metodologia “scan sampling” ogni 15 minuti durante le ore diurne. I risultati dell’elaborazione statistica (ANOVA) hanno rivelato che durante le ore centrali della giornata entrambi i tipi genetici erano meno coinvolti in comportamenti attivi (alimentazione e movimento), mostrando maggiore propensione alle attività di riposo (posizione sdraiato e stazione). In particolare, il movimento ricorreva più frequentemente durante le ore del mattino in entrambi i tipi genetici. Il gruppo Cinta Senese trascorreva più tempo in attività di pascolamento, soprattutto nel grufolamento, durante la mattina rispetto alle ore centrali del giorno, rispetto ai suini Large White x Cinta Senese. Questi risultati confermano la spiccata attitudine della razza locale per la ricerca di alimenti naturali.
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3

Candela, Andrea. "Il contributo della riflessione ecologica negli studi di storia della cultura materiale. Considerazioni di sintesi." SOCIETÀ E STORIA, no. 137 (September 2012): 627–39. http://dx.doi.org/10.3280/ss2012-137005.

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Abstract:
La storia della cultura materiale ha ormai assunto la funzione di utile strumento di ricerca mediante il quale accrescere l'insieme delle conoscenze riguardanti una specifica area geografica, consentendo la valorizzazione del suo complesso patrimonio di risorse naturali ed antropiche. Gli studi di cultura materiale hanno infatti acquisito, nel contesto delle indagini storiche e paesaggistiche italiane, sulla scia della lezione europea ed internazionale, un ruolo preliminare nelle differenti iniziative di riqualificazione economica e culturale del territorio. Si veda, ad esempio, l'esperienza, ormai diffusa, che ha incoraggiato la nascita di diverse realtÀ ecomuseali. L'articolo cerca dunque di chiarire l'importanza di tale settore di ricerche nello studio interdisciplinare della storia e della conservazione del territorio, ripercorrendone gli andamenti storico-epistemologici e illustrandone alcune linee di sviluppo relativamente recenti, che hanno coinvolto ambiti quali le scienze naturali e biologiche.
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4

Albrecht, Benno. "La ricostruzione del paesaggio a Cipro e il productive relief di Patrick Geddes." ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no. 130 (April 2021): 5–13. http://dx.doi.org/10.3280/asur2021-130-s1001.

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Abstract:
Alla fine del XIX secolo Patrick Geddes, tra i piu importanti pensatori del suo tempo sui temi urbani, compie un viaggio a Cipro dove sviluppa una strategia di intervento che nella sua visione possa assumere un carattere di esemplarita per l'intero Impero coloniale britannico e per i territori del medio oriente. Attraverso nuove tecnologie di gestione delle acque e di irrigazione diviene possibile innescare processi positivi di tipo economico, produttivo e sociale. In questo modo la garanzia della pace e direttamente legata all'uso accorto delle risorse naturali e sociali tracciando un percorso possibile, mai completamente esplorato.
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5

Chiodi, Sarah. "Cittŕ-campagna: abitare in-comune." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 97 (May 2012): 25–36. http://dx.doi.org/10.3280/sur2012-097003.

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Abstract:
L'abitare in cittŕ o in campagna puň identificare tipologie edilizie e insediamenti morfologicamente contraddistinti, ma in senso sociologico la complessitŕ del fenomeno dell'abitare porta con sé valori ed esigenze similari sia che si viva fuori o dentro la cittŕ compatta; tra queste esigenze emerge un certo "bisogno di comunitŕ". La questione dunque non č l'abitare in cittŕ o in campagna, ma l'abitare in-comune in un contesto sostenibile, che significa pensare ad un nuovo modo di abitare in riferimento a quel tipo di societŕ che si intende realizzare rendendo coerente lo sfruttamento delle risorse (naturali, umane, culturali, ecc.) con i bisogni attuali e futuri delle persone.
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Strambi, Giuliana. "Il recupero delle terre incolte e abbandonate. La “nuova stagione” legislativa italiana fra obiettivi ambientali e promozione dell’accesso alla terra da parte dei giovani." Przegląd Prawa Rolnego, no. 1(22) (June 1, 2018): 199–208. http://dx.doi.org/10.14746/ppr.2018.22.1.13.

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Abstract:
Il recupero delle terre incolte e abbandonate in Italia ha vissuto diverse stagioni a partire dal primo dopoguerra, con esiti non sempre soddisfacenti. Il presente scritto mira ad evidenziare i motivi della recente rinascita dell’interesse per la questione da parte delle Regioni, le quali sono tornate a disciplinare l’istituto dell’assegnazione delle terre incolte e abbandonate nel nuovo contesto della disciplina delle cosiddette “banche della terra”. Sulla scia dell’intervento regionale, che presenta dichiarate finalità ambientali, si è mosso anche il legislatore statale, con la creazione di “banche della terra” che mirano ad offrire opportunità di accesso alla terra ai giovani, soprattutto nelle aree del sud Italia, anche per arginare il problema della senilizzazione del settore agricolo. L’articolo, oltre ad analizzare le diverse discipline, inquadrandole anche nel contesto delle politiche europee per l’uso razionale delle risorse naturali e per lo sviluppo delle aree rurali marginali, ne evidenzierà le criticità.
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7

Gibelli, Gioia, and Riccardo Santolini. "Reti ecologiche e governo del territorio." TERRITORIO, no. 58 (September 2011): 61–74. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-058009.

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Abstract:
Alla luce delle emergenze climatiche ed economiche, che spingono a riempire di contenuti concreti i concetti di sostenibilitŕ all'interno degli strumenti di pianificazione, si č attivata una profonda riflessione che ha portato a considerare la biodiversitŕ come un obiettivo da perseguire in quanto dimensione primaria dei sistemi naturali ma con funzione prioritaria di conservare un capitale naturale di qualitŕ, il cui ruolo č quello di garantire la durabilitŕ dei processi e la conservazione delle risorse per le generazioni future e di erogare una serie di servizi ecosistemici alle generazioni presenti. Il progetto di rete ecologica ligure (Rel) rappresenta, allo stato attuale delle conoscenze, i luoghi dove il capitale naturale č allocato. I Ptcp di nuova generazione vedranno le province impegnate nella ridefinizione dello scenario strategico di valorizzazione e conservazione del capitale naturale e nell'acquisizione e eventuale maggiore definizione delle cause di vulnerabilitŕ del sistema paesistico-ambientale.
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8

Mastrogiuseppe, Marilina, Stefania Span, and Elena Bortolotti. "Accessibility to textual resources for people with Intellectual Disabilities within cultural spaces." Form@re - Open Journal per la formazione in rete 22, no. 1 (April 30, 2022): 49–63. http://dx.doi.org/10.36253/form-12588.

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Abstract:
This paper addresses the issue of accessibility to written information in cultural spaces for people with intellectual disabilities (ID). The main goal is to present a process aimed at creating Easy-to-Read (EtR) texts. Two groups of participants with different levels of ID – moderate (N=7) and severe (N=7) – have been actively involved in the process of simplification of written resources within the Natural Science Museum, site in Trieste. We analyze the process that serve to create EtR textual resources functional for people with ID showing different levels of reading and comprehension abilities. By using an Inclusive Research approach, the contribution underlines the importance to include the voice of people with disabilities in the process of transformation of social and cultural spaces. Accessibilità alle risorse testuali per le persone con Disabilità Intellettiva all’interno degli spazi culturali Questo articolo affronta la questione dell’accessibilità alle informazioni negli spazi pubblici per le persone con disabilità intellettive. L’obiettivo principale è quello di presentare un processo volto a proporre comunicazioni comprensibili e informative supportate da testi semplificati. Due gruppi di partecipanti con diversi livelli di disabilità intellettiva – moderata (N=7) e grave (N=7) – sono stati attivamente coinvolti nel processo di semplificazione delle risorse scritte all’interno del Museo di Scienze Naturali, sito a Trieste. Il disegno di ricerca è un metodo misto che comprende la raccolta di dati sia quantitativi che qualitativi volti ad esplorare criteri di leggibilità e comprensibilità delle risorse testuali considerando diversi livelli di semplificazione. Il contributo sottolinea l’importanza di includere la voce delle persone con disabilità nel processo di trasformazione degli spazi sociali e culturali.
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Ciasullo, Maria Vincenza, Raffaella Montera, and Alex Douglas. "Sostenibilità ambientale e indipendenza del Consiglio di Amministrazione: Quali effetti sull'innovazione ambidestra?" CORPORATE GOVERNANCE AND RESEARCH & DEVELOPMENT STUDIES, no. 1 (November 2020): 41–63. http://dx.doi.org/10.3280/cgrds1-2020oa10134.

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Abstract:
Lo studio si ripropone di esaminare la relazione tra i concetti di sostenibilità ambientale (SA) e innovazione ambidestra (IA), analizzando contestualmente il ruolo che l'indipendenza del Consiglio di Amministrazione (ICdA) svolge nel moderare la relazione stessa. A tal fine, un modello di ricerca viene sviluppato alla luce della teoria dell'impresa basata sulle risorse naturali e della teoria dell'agenzia. Un'inchiesta campionaria viene condotta su 111 imprese italiane quotate alla Borsa di Milano. Una regressione gerarchica moderata ha rivelato che la SA influenza positivamente l'innovazione sfruttativa ed esplorativa. Inoltre, l'ICdA rafforza l'effetto esercitato dalla SA sulla IA. Tali risultati contribuiscono alla letteratura sull'IA sia perché identificano la SA quale chiave strategica per risolvere le tensioni tra sfruttamento ed esplorazione nelle innovazioni delle imprese sia perché suggeriscono che la crescente presenza di direttori indipendenti nel CdA favorisce il perseguimento congiunto delle due opposte attività.
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Colleoni, Matteo. "Mobilità e rigenerazione urbana." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 128 (July 2022): 27–36. http://dx.doi.org/10.3280/sur2022-128003.

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Abstract:
Le città sono sempre più interessate da interventi nei quali la rigenerazione urbana è perseguita attraverso provvedimenti che interessano la mobilità. Originariamente collocati nelle politiche per la mobilità, questi provvedimenti sono sempre più associati al vasto ambito delle politiche di rigenerazione per migliorare la qualità e a ridare valore ad uno spazio pubblico ridotto a mero luogo di attraversamento e sosta dei veicoli motorizzati. La crescente attenzione alla transizione ecologica e allo sviluppo sostenibile ha poi contribuito a promuovere la lettura ecologica dell'ambiente urbano, nella sua accezione di sistema integrato di risorse umane e naturali. Il saggio ne affronta il tema soffermandosi nella prima parte sulla relazione tra morfologia urbana e aumento della mobilità veicolare e nella seconda sulle politiche di rigenerazione condotte attraverso gli interventi per la mobilità sostenibile.
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Cirillo, Davide, and Filippo Barbera. "Cause e conseguenze degli investimenti agricoli cinesi in Africa: dai Villaggi Baoding all'acquisizione di terra." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 128 (December 2012): 122–34. http://dx.doi.org/10.3280/sl2012-128008.

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Abstract:
La terra č tornata ad essere un asset chiave per la crescita economica delle nazioni. A riguardo, il caso cinese č di particolare interesse. La Cina infatti necessita di risorse naturali esterne per mantenere gli attuali tassi di crescita e la cosiddetta diaspora cinese č una strategia per affrontare lo squilibrio demografico di genere. L'Africa č quindi un partner cruciale per sostenere la strategia di espansione globale cinese. Sullo sfondo di queste considerazioni, l'articolo analizza l'acquisizione di terre nel continente africano da parte della Cina. Si delineano innanzitutto i fattori economici e demografici che spingono la Cina verso le terre africane. Viene poi analizzato il caso dei villaggi Baoding, che hanno per lungo tempo costituito un elemento di attrazione e propaganda degli investitori cinesi in Africa. Infine, si prendono in considerazione le strategie e l'ampiezza del land grabbing cinese in Africa, con riferimento alle conseguenze sui regimi di proprietŕ fondiaria e alle relazioni tra capitale e lavoro.
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Maria Samuelli, Anna. "Il diritto dei più vulnerabili e dei più deboli non è un diritto debole: povertà e difficoltà educative nel tempo della pandemia." MINORIGIUSTIZIA, no. 4 (June 2021): 27–36. http://dx.doi.org/10.3280/mg2020-004003.

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Abstract:
La pandemia ha reso visibile il tema della povertà educativa ereditato dal passato. Si parla di generazione Covid che vede il futuro come incognita. La mancanza di attenzione da parte della politica verso la scuola, la ricerca e la cultura non è nuova. Lo sviluppo economico teso alla conquista del benessere, ha subìto una accelerazione senza precedenti e ha determinato nel mondo globalizzato lo sfruttamento illimitato delle risorse naturali con la conseguenza di catastrofi umanitarie. La violazione dei diritti umani solo formalmente conquistati ma di fatto negati hanno reso più fragili le nostre democrazie. Urge una mobilitazione civile, possibile se si ripensa il processo di formazione della persona. La sollecitazione alla resilienza e il ripristino del valore della relazione per ricreare la dimensione comunitaria, è compito degli educatori. La scuola è il luogo della cura, non il problema. Gariwo, Il Giardino dei Giusti dell'Umanità, propone un diverso approccio al lavoro storico nelle scuole, fondato sulla memoria del bene. I giusti che riconoscono il volto dell'altro, esemplificano il valore del coraggio, della libertà, dell'autonomia di pensiero e ripropongono il tema della responsabilità personale per affrontare le sfide del presente. Aprono al cambiamento e al futuro.
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Cristiani, Eloisa. "Modelli di agricoltura “sostenibile” con particolare attenzione al settore vitivinicolo." Przegląd Prawa Rolnego, no. 1(22) (June 1, 2018): 133–41. http://dx.doi.org/10.14746/ppr.2018.22.1.9.

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Abstract:
Il 25 settembre 2015, le Nazioni unite hanno approvato l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile indicando 17 Obiettivi (Sustainable Development Goals – SDGs nell’acronimo inglese), articolati in 169 Target da raggiungere entro il 2030 tra i quali compare la promozione di un’agricoltura sostenibile. Questo nuovo modello di crescita mette in luce il ruolo chiave dell’agricoltura nell’attenuazione dei cambiamenti climatici e nell’adattamento ad essi. Alla Conferenza di Marrakech (novembre 2016) delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP22), è emersa la necessità di “mettere l’agricoltura al centro degli interventi sul clima”: se è vero infatti che l’agricoltura contribuisce per quasi il 20% alle emissioni di gas serra, è essa stessa una parte fondamentale della soluzione in termini di mitigazione degli impatti, di esternalità positive per aumentare la resistenza e combattere l’impatto del cambiamento climatico. Ma a quale tipo di agricoltura ci riferiamo? Esiste una definizione condivisa e univoca di agricoltura “sostenibile”, la sola che sembra capace di migliorare la gestione di risorse naturali come l’acqua, di conservare la biodiversità e i servizi eco-sistemici? La scelta del case study dedicato al vino deriva dalla circostanza che in tale settore è possibile individuare oltre 15 forme di disciplinari, protocolli o certificazioni che in qualche modo si richiamano al concetto di “sostenibilità” e intendono comunicarlo al consumatore.
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Gentile, A., and S. La Malfa. "Il miglioramento genetico per la resistenza agli insetti: una sfida difficile ed attuale." Bullettin of the Gioenia Academy of Natural Sciences of Catania 52, no. 382/SFE (December 22, 2019): DECA10—DECA16. http://dx.doi.org/10.35352/gioenia.v52i382/sfe.80.

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Abstract:
Nello scenario di una nuova agricoltura, le tecniche di miglioramento genetico sono chiamate a svolgere un ruolo importante al fine di rendere i processi produttivi sostenibili anche sotto il profilo ambientale ed economico. Nei prossimi anni sarà necessario produrre di più in condizioni di risorse naturali decrescenti e al tempo stesso assicurare produzioni anche attraverso una riduzione degli input chimici. Negli ultimi cinquant’anni l’integrazione di diverse tecniche e lo sviluppo di metodi di rigenerazione in vitro e di strategie molecolari ha consentito la definizione di nuovi strumenti di miglioramento genetico. Le conoscenze genomiche degli ultimi decenni hanno, infatti, innovato gli strumenti per la realizzazione di programmi di miglioramento genetico, sia in termini di disponibilità di marcatori per selezione assistita o per selezione genomica, sia in termini di conoscenze sulla funzione dei geni responsabili di caratteri agronomici fondamentali, tra i quali la resistenza a stress biotici. I nuovi metodi molecolari, che consentono di ottenere piante cisgeniche, o con sequenze modificate mediante genome editing, si affiancano ai metodi tradizionali di miglioramento genetico superando i limiti dell’incrocio e della selezione, soprattutto con riferimento alla lunghezza dei tempi ed alla impossibilità di prevederne il risultato in termini di caratteristiche modificate. Nella nota vengono descritti i principali metodi di miglioramento genetico e le principali strategie utilizzabili per migliorare la resistenza delle piante agli insetti.
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Costato, Luigi. "Lo storico problema dell’alimentazione: la sicurezza degli approvvigionamenti, la food sovereignity e la nuova agricoltura." Przegląd Prawa Rolnego, no. 2(29) (December 30, 2021): 169–81. http://dx.doi.org/10.14746/ppr.2021.29.2.6.

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Abstract:
L’agricoltura è stata il motore che ha consentito lo sviluppo della civiltà umana; attraverso i suoi surplus alimentari ha permesso lo sviluppo di attività non agricole (sacerdoti e guerrieri) e l’affermarsi di differenziazioni economiche che permangono anche oggi (lavoratori e redditieri, ricchi e poveri). Ma la distribuzione degli alimenti fra tutta l’umanità ancor ora è insufficiente, malgrado gli strumenti di trasporto disponibili. Il legislatore europeo di questo secolo e le linee evolutive del commercio internazionale hanno progressivamente segnato una dichiarata e consapevole integrazione fra regole di prodotto e regole di produzione, fra ciclo della vita e mercato, valorizzando il ruolo dell’impresa verso la costruzione di un modello disciplinare unitario ed integrato, al cui interno rilievo essenziale e crescente viene riconosciuto alle scelte di coerenza ambientale e di corretto uso delle risorse naturali. Ma i cambiamenti climatici e la necessità di cambiare modello di sviluppo comporteranno una riduzione drastica degli allevamenti per diminuire la produzione di metano e CO2, e la sostituzione della carne con prodotti di laboratorio contenenti altre proteine derivate probabilmente da molecole di carne che non hanno mai vissuto in una stalla, una forte rivalutazione dei boschi e loro coltivazione in zone aride o artiche ovvero in altissima montagna per incarcerare CO2, lo sviluppo di coltivazioni erbacee modificate per produrre non solo carboidrati, ma anche vitamine e proteine; insomma, ci stiamo avviando verso una nuova rivoluzione agricola dove allo scopo ambientalistico si affiancherà anche lo scopo produttivistico: l’uomo incentiverà l’arboricoltura e alcune coltivazioni erbacee, ridurrà drasticamente l’allevamento di animali dando origine ad una nuova agricoltura, più efficace dal punto di vista ambientale ma anche meglio adatta alla coincidenza del settore primario con la sopravvivenza del genere umano, tentando di diminuire la sua invasività e di ricostruire un pianeta capace di sopportare la nostra invasiva presenza.
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Costamagna, Francesco, and Marianna Pace. "Diritti fondamentali e prestazioni sociali essenziali tra diritto dell'Unione europea e ordinamenti interni: il caso Kamberaj / Sfruttamento delle risorse naturali e occupazione bellica in una recente sentenza della Corte Suprema d'Israele." DIRITTI UMANI E DIRITTO INTERNAZIONALE, no. 3 (December 2012): 672–84. http://dx.doi.org/10.3280/dudi2012-003010.

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Pertile, Marco. "Lo Sfruttamento Delle Risorse Naturali Nei Territori Occupati: Alcune Considerazioni Sull'Interazione Tra Le Norme in Margine All'Occupazione Anglo-Americana Dell'Iraq." SSRN Electronic Journal, 2007. http://dx.doi.org/10.2139/ssrn.1343137.

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Fusco, Sara. "Participation, Sharing, and Cooperation: The rights of indigenous peoples over natural resources in the Arctic." Nordicum-Mediterraneum 16, no. 4b (2022). http://dx.doi.org/10.33112/nm.16.4.6.

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Abstract:
Abstract: Climate change is an issue at the heart of Arctic policies, as its effects are most visible in the polar regions. Climate change puts the unique Arctic ecosystem and cultural diversity of the region at serious risk. The strong link between environment and culture is very evident among indigenous communities, whose identity is closely linked to traditional nature-based activities. This article explores the mechanisms of deliberative democracy in ​​natural resource management in the Arctic. The analysis was carried out through the disquisition of national legal sources and international instruments on human rights, indigenous rights, and constitutional texts. The paper also includes a brief examination of the effectiveness of the public consultation processes that the author collected in March 2019 during fieldwork in Kiruna, Sweden. Sommario: Il cambiamento climatico è una questione al centro delle politiche artiche, poiché i suoi effetti sono più visibili nelle regioni polari. Il cambiamento climatico pone l’ecosistema artico e la diversità culturale della regione a grave rischio. Il forte legame tra ambiente e cultura è molto forte tra le comunità indigene, la cui identità è strettamente legata alle attività tradizionali basate sulla natura. Le attività come la caccia, pesca, agricoltura si basano sul know-how indigeno tramandato da millenni. Questo articolo esplora i meccanismi della democrazia deliberativa nella gestione delle risorse naturali nell’Artico. L’analisi è stata condotta attraverso la disquisizione di fonti giuridiche nazionali e strumenti internazionali sui diritti umani, sui diritti indigeni e sui testi costituzionali. Il documento include anche un breve esame dell’efficacia dei processi di consultazione pubblica che l’autore ha raccolto nel marzo 2019 durante una ricerca sul campo a Kiruna, in Svezia.
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Jung, Jaewoo, and Maria Luisa Di Pietro. "La clonazione umana nella legislazione della Corea del Sud." Medicina e Morale 58, no. 5 (October 30, 2009). http://dx.doi.org/10.4081/mem.2009.233.

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Abstract:
All’indomani della pubblicazione su Nature della nascita della pecora Dolly, ottenuta mediante trasferimento del nucleo di una cellula somatica (Somatic Cell Nuclear Transfer, SCNT), si è sviluppato nella Corea del Sud un ampio dibattito sulla clonazione e sulla possibilità di utilizzare tale procedura per la produzione di embrioni umani e di cellule staminali (human Embryo Stem Cells, hESCs). I numerosi esperimenti già in corso preoccupavano molto la società coreana, combattuta tra le possibilità offerte dalle nuove tecnologie ad un Paese povero di risorse naturali e la necessità di stabilire un limite non superabile. Negli anni 2004 e 2005 viene pubblicata su Science la notizia della produzione di hESC con la clonazione di embrioni umani da parte di Hwang; nel 2006 scoppia uno scandalo internazionale a seguito della scoperta di frode scientifica da parte dello stesso ricercatore, che sconvolge la società coreana al punto da sollecitarla a legiferare in materia. Nonostante il divieto della clonazione umana a scopi riproduttivi, vengono però consentite sia la tecnica SCNT sia la produzione di hESC, nonché la possibilità di donazione delle cellule uovo a fini sperimentali. È evidente che il problema di fondo è, innanzitutto, etico e riguarda il rispetto della vita dell’embrione umano e della dignità della donna utilizzati come uno strumento per raggiungere fini ad essi estranei. ---------- The day after the publication on Nature of the birth of Dolly the sheep, realized by the somatic cell nuclear transfer (SCNT), a large debate around cloning and the possibility to use such procedure for the production of human embryos and human embryo stem cells (hESCs) has been developed. The large number of present experiments greatly worried the Korean society, divided among the possibilities offered by the new technologies to a Country without natural resources and the necessity to establish a limit that can not be overcome. In 2004 and 2005 the news of the production of hESC by cloning human embryos from Hwang is published on Science; in 2006 an international scandal following the discovery of scientific fraud from the same researcher arouse, that shocks the Korean society to the point that it has been urged to legislate. Despite the human cloning for reproductive purposes prohibition, both SCTN and the production of hESC, as well as the possibility of oocytes donation for experimental purposes is allowed. It is evident that the basic problem is, first of all, ethical and it deals with the respect of life of human embryo and women’s dignity used as a tool to get purposes that are unconnected with them.
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