Academic literature on the topic 'MERCEOLOGIA DELLE RISORSE NATURALI'

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Journal articles on the topic "MERCEOLOGIA DELLE RISORSE NATURALI"

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Paoloni, Lorenza. "L'impresa agricola nella transizione verso le energie rinnovabili." AGRICOLTURA ISTITUZIONI MERCATI, no. 1 (June 2011): 25–56. http://dx.doi.org/10.3280/aim2011-001003.

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Abstract:
Nel presente articolo si affrontano alcuni aspetti critici del passaggio dal vigente sistema di produzione energetica basato sui combustibili fossili alla c.d.. In particolare viene analizzato il settore agricolo ove si registra una crescente attenzione verso la produzione di energia proveniente dalle risorse naturali e dalle coltivazioni di vegetali sul fondo o da fonti agro-forestali. Nel contempo, perň, si evidenzia come le produzioni agricole contribuiscano in maniera significativa al fenomeno delmentre le produzioni agroenergetiche, sebbene indirizzate a mitigare le emissioni di CO2, e dunque a limitare gli effetti nocivi del cambiamento climatico sull'intero pianeta, possono confliggere con alcune fondamentali esigenze dell'uomo prima fra tutte la produzione di prodotti agricoli destinati all'alimentazione. Si scontrano, cosě, modelli produttivi agricoli energivori e plasmati sul paradigma industriale con modelli produttivi sostenibili e piů attenti all'utilizzo razionale delle risorse naturali anche al fine di garantire l'autosufficienza alimentare e laalle singole comunitŕ. In questo contesto cosě complesso si colloca l'impresa agricola che produce energie rinnovabili (da biomasse, da agro-combustibili, da utilizzo delle energie naturali) oggi presente nel nostro ordinamento con una sua fisionomia specifica pur in assenza di una qualificazione giuridica unitaria. Si analizza anche il ruolo dei certificati verdi agricoli nella lotta al cambiamento climatico e la funzione delle filiere agro-energetiche, in particolare di quelle corte, che consentono di ridurre al massimo la distanza tra luogo di produzione e di consumo dell'energia e possono rappresentare, altresě, un volano per lo sviluppo economico-sociale delle comunitŕ locali.
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Parrini, S., A. Acciaioli, F. Sirtori, V. Becciolini, and O. Franci. "Comportamento alimentare di maiale Cinta Senese e Large White x Cinta Senese al pascolo." Archivos de Zootecnia 67, Supplement (January 15, 2018): 53–55. http://dx.doi.org/10.21071/az.v67isupplement.3572.

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Abstract:
La valorizzazione dei pascoli naturali attraverso il pascolamento può rappresentare un valore aggiunto negli allevamenti zootecnici sia in termini economici sia relativamente alla qualità dei prodotti che ne derivano. Tuttavia, la conoscenza e la comprensione delle strategie di pascolamento è fondamentale per un uso efficiente delle risorse naturali. Questo studio ha lo scopo di confrontare il comportamento alimentare di suini di due tipi genetici: la razza autoctona Cinta Senese e il suo incrocio con la Large White. I suini avevano a disposizione pascoli erbacei, tuttavia veniva distribuita un’integrazione di mangime. Osservazioni dirette sono state condotte sul comportamento di due gruppi di suini al pascolo durante il periodo compreso tra maggio e settembre, quando le risorse pascolive naturali sono maggiormente disponibili. Gli animali sono stati osservati attraverso la metodologia “scan sampling” ogni 15 minuti durante le ore diurne. I risultati dell’elaborazione statistica (ANOVA) hanno rivelato che durante le ore centrali della giornata entrambi i tipi genetici erano meno coinvolti in comportamenti attivi (alimentazione e movimento), mostrando maggiore propensione alle attività di riposo (posizione sdraiato e stazione). In particolare, il movimento ricorreva più frequentemente durante le ore del mattino in entrambi i tipi genetici. Il gruppo Cinta Senese trascorreva più tempo in attività di pascolamento, soprattutto nel grufolamento, durante la mattina rispetto alle ore centrali del giorno, rispetto ai suini Large White x Cinta Senese. Questi risultati confermano la spiccata attitudine della razza locale per la ricerca di alimenti naturali.
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Candela, Andrea. "Il contributo della riflessione ecologica negli studi di storia della cultura materiale. Considerazioni di sintesi." SOCIETÀ E STORIA, no. 137 (September 2012): 627–39. http://dx.doi.org/10.3280/ss2012-137005.

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Abstract:
La storia della cultura materiale ha ormai assunto la funzione di utile strumento di ricerca mediante il quale accrescere l'insieme delle conoscenze riguardanti una specifica area geografica, consentendo la valorizzazione del suo complesso patrimonio di risorse naturali ed antropiche. Gli studi di cultura materiale hanno infatti acquisito, nel contesto delle indagini storiche e paesaggistiche italiane, sulla scia della lezione europea ed internazionale, un ruolo preliminare nelle differenti iniziative di riqualificazione economica e culturale del territorio. Si veda, ad esempio, l'esperienza, ormai diffusa, che ha incoraggiato la nascita di diverse realtÀ ecomuseali. L'articolo cerca dunque di chiarire l'importanza di tale settore di ricerche nello studio interdisciplinare della storia e della conservazione del territorio, ripercorrendone gli andamenti storico-epistemologici e illustrandone alcune linee di sviluppo relativamente recenti, che hanno coinvolto ambiti quali le scienze naturali e biologiche.
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Albrecht, Benno. "La ricostruzione del paesaggio a Cipro e il productive relief di Patrick Geddes." ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no. 130 (April 2021): 5–13. http://dx.doi.org/10.3280/asur2021-130-s1001.

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Abstract:
Alla fine del XIX secolo Patrick Geddes, tra i piu importanti pensatori del suo tempo sui temi urbani, compie un viaggio a Cipro dove sviluppa una strategia di intervento che nella sua visione possa assumere un carattere di esemplarita per l'intero Impero coloniale britannico e per i territori del medio oriente. Attraverso nuove tecnologie di gestione delle acque e di irrigazione diviene possibile innescare processi positivi di tipo economico, produttivo e sociale. In questo modo la garanzia della pace e direttamente legata all'uso accorto delle risorse naturali e sociali tracciando un percorso possibile, mai completamente esplorato.
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Chiodi, Sarah. "Cittŕ-campagna: abitare in-comune." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 97 (May 2012): 25–36. http://dx.doi.org/10.3280/sur2012-097003.

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Abstract:
L'abitare in cittŕ o in campagna puň identificare tipologie edilizie e insediamenti morfologicamente contraddistinti, ma in senso sociologico la complessitŕ del fenomeno dell'abitare porta con sé valori ed esigenze similari sia che si viva fuori o dentro la cittŕ compatta; tra queste esigenze emerge un certo "bisogno di comunitŕ". La questione dunque non č l'abitare in cittŕ o in campagna, ma l'abitare in-comune in un contesto sostenibile, che significa pensare ad un nuovo modo di abitare in riferimento a quel tipo di societŕ che si intende realizzare rendendo coerente lo sfruttamento delle risorse (naturali, umane, culturali, ecc.) con i bisogni attuali e futuri delle persone.
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Strambi, Giuliana. "Il recupero delle terre incolte e abbandonate. La “nuova stagione” legislativa italiana fra obiettivi ambientali e promozione dell’accesso alla terra da parte dei giovani." Przegląd Prawa Rolnego, no. 1(22) (June 1, 2018): 199–208. http://dx.doi.org/10.14746/ppr.2018.22.1.13.

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Abstract:
Il recupero delle terre incolte e abbandonate in Italia ha vissuto diverse stagioni a partire dal primo dopoguerra, con esiti non sempre soddisfacenti. Il presente scritto mira ad evidenziare i motivi della recente rinascita dell’interesse per la questione da parte delle Regioni, le quali sono tornate a disciplinare l’istituto dell’assegnazione delle terre incolte e abbandonate nel nuovo contesto della disciplina delle cosiddette “banche della terra”. Sulla scia dell’intervento regionale, che presenta dichiarate finalità ambientali, si è mosso anche il legislatore statale, con la creazione di “banche della terra” che mirano ad offrire opportunità di accesso alla terra ai giovani, soprattutto nelle aree del sud Italia, anche per arginare il problema della senilizzazione del settore agricolo. L’articolo, oltre ad analizzare le diverse discipline, inquadrandole anche nel contesto delle politiche europee per l’uso razionale delle risorse naturali e per lo sviluppo delle aree rurali marginali, ne evidenzierà le criticità.
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Gibelli, Gioia, and Riccardo Santolini. "Reti ecologiche e governo del territorio." TERRITORIO, no. 58 (September 2011): 61–74. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-058009.

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Abstract:
Alla luce delle emergenze climatiche ed economiche, che spingono a riempire di contenuti concreti i concetti di sostenibilitŕ all'interno degli strumenti di pianificazione, si č attivata una profonda riflessione che ha portato a considerare la biodiversitŕ come un obiettivo da perseguire in quanto dimensione primaria dei sistemi naturali ma con funzione prioritaria di conservare un capitale naturale di qualitŕ, il cui ruolo č quello di garantire la durabilitŕ dei processi e la conservazione delle risorse per le generazioni future e di erogare una serie di servizi ecosistemici alle generazioni presenti. Il progetto di rete ecologica ligure (Rel) rappresenta, allo stato attuale delle conoscenze, i luoghi dove il capitale naturale č allocato. I Ptcp di nuova generazione vedranno le province impegnate nella ridefinizione dello scenario strategico di valorizzazione e conservazione del capitale naturale e nell'acquisizione e eventuale maggiore definizione delle cause di vulnerabilitŕ del sistema paesistico-ambientale.
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Mastrogiuseppe, Marilina, Stefania Span, and Elena Bortolotti. "Accessibility to textual resources for people with Intellectual Disabilities within cultural spaces." Form@re - Open Journal per la formazione in rete 22, no. 1 (April 30, 2022): 49–63. http://dx.doi.org/10.36253/form-12588.

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Abstract:
This paper addresses the issue of accessibility to written information in cultural spaces for people with intellectual disabilities (ID). The main goal is to present a process aimed at creating Easy-to-Read (EtR) texts. Two groups of participants with different levels of ID – moderate (N=7) and severe (N=7) – have been actively involved in the process of simplification of written resources within the Natural Science Museum, site in Trieste. We analyze the process that serve to create EtR textual resources functional for people with ID showing different levels of reading and comprehension abilities. By using an Inclusive Research approach, the contribution underlines the importance to include the voice of people with disabilities in the process of transformation of social and cultural spaces. Accessibilità alle risorse testuali per le persone con Disabilità Intellettiva all’interno degli spazi culturali Questo articolo affronta la questione dell’accessibilità alle informazioni negli spazi pubblici per le persone con disabilità intellettive. L’obiettivo principale è quello di presentare un processo volto a proporre comunicazioni comprensibili e informative supportate da testi semplificati. Due gruppi di partecipanti con diversi livelli di disabilità intellettiva – moderata (N=7) e grave (N=7) – sono stati attivamente coinvolti nel processo di semplificazione delle risorse scritte all’interno del Museo di Scienze Naturali, sito a Trieste. Il disegno di ricerca è un metodo misto che comprende la raccolta di dati sia quantitativi che qualitativi volti ad esplorare criteri di leggibilità e comprensibilità delle risorse testuali considerando diversi livelli di semplificazione. Il contributo sottolinea l’importanza di includere la voce delle persone con disabilità nel processo di trasformazione degli spazi sociali e culturali.
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Ciasullo, Maria Vincenza, Raffaella Montera, and Alex Douglas. "Sostenibilità ambientale e indipendenza del Consiglio di Amministrazione: Quali effetti sull'innovazione ambidestra?" CORPORATE GOVERNANCE AND RESEARCH & DEVELOPMENT STUDIES, no. 1 (November 2020): 41–63. http://dx.doi.org/10.3280/cgrds1-2020oa10134.

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Abstract:
Lo studio si ripropone di esaminare la relazione tra i concetti di sostenibilità ambientale (SA) e innovazione ambidestra (IA), analizzando contestualmente il ruolo che l'indipendenza del Consiglio di Amministrazione (ICdA) svolge nel moderare la relazione stessa. A tal fine, un modello di ricerca viene sviluppato alla luce della teoria dell'impresa basata sulle risorse naturali e della teoria dell'agenzia. Un'inchiesta campionaria viene condotta su 111 imprese italiane quotate alla Borsa di Milano. Una regressione gerarchica moderata ha rivelato che la SA influenza positivamente l'innovazione sfruttativa ed esplorativa. Inoltre, l'ICdA rafforza l'effetto esercitato dalla SA sulla IA. Tali risultati contribuiscono alla letteratura sull'IA sia perché identificano la SA quale chiave strategica per risolvere le tensioni tra sfruttamento ed esplorazione nelle innovazioni delle imprese sia perché suggeriscono che la crescente presenza di direttori indipendenti nel CdA favorisce il perseguimento congiunto delle due opposte attività.
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Colleoni, Matteo. "Mobilità e rigenerazione urbana." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 128 (July 2022): 27–36. http://dx.doi.org/10.3280/sur2022-128003.

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Abstract:
Le città sono sempre più interessate da interventi nei quali la rigenerazione urbana è perseguita attraverso provvedimenti che interessano la mobilità. Originariamente collocati nelle politiche per la mobilità, questi provvedimenti sono sempre più associati al vasto ambito delle politiche di rigenerazione per migliorare la qualità e a ridare valore ad uno spazio pubblico ridotto a mero luogo di attraversamento e sosta dei veicoli motorizzati. La crescente attenzione alla transizione ecologica e allo sviluppo sostenibile ha poi contribuito a promuovere la lettura ecologica dell'ambiente urbano, nella sua accezione di sistema integrato di risorse umane e naturali. Il saggio ne affronta il tema soffermandosi nella prima parte sulla relazione tra morfologia urbana e aumento della mobilità veicolare e nella seconda sulle politiche di rigenerazione condotte attraverso gli interventi per la mobilità sostenibile.
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Dissertations / Theses on the topic "MERCEOLOGIA DELLE RISORSE NATURALI"

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BARBIERI, PIERLUIGI. "CHEMOMETRIC INVESTIGATIONS ON THE WATER BODY OF THE VENEZIA GIULIA." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 1999. http://thesis2.sba.units.it/store/handle/item/12468.

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CORDONI, CRISTINA. "L'ANALISI DEI SITI A RISCHIO AMBIENTALE: PROPOSTA DI UNO STRUMENTO PER LA PIANIFICAZIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 1999. http://hdl.handle.net/10077/14621.

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Nastaj, Andrea. "Il ruolo delle risorse naturali e della politica energetica nell'attività e nella posizione geopolitica della Russia odierna." St. Gallen, 2007. http://www.biblio.unisg.ch/org/biblio/edoc.nsf/wwwDisplayIdentifier/02600997001/$FILE/02600997001.pdf.

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Violi, F. "LA SOVRANITA' PERMANENTE DEGLI STATI SULLE RISORSE NATURALI ED IL FENOMENO DEL LAND GRABBING." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2015. http://hdl.handle.net/2434/251304.

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Abstract:
In seguito alla crisi dei prezzi dei prodotti alimentari tra il 2007 ed il 2008, é emersa sul panorama internazionale una nuova pratica, definita sinteticamente "land grabbing" (letteralmente accaparramento delle terre). Con tale espressione si indica, in prima approssimazione, l'acquisizione o l'affitto in larga scala di terre destinate ad uso agricolo, da parte di investitori stranieri pubblici e privati. Il fenomeno è concentrato prevalentemente nei Paesi in via di sviluppo e, in modo particolare, in Africa. I Pvs, spinti dalla necessità di liquidità ed infrastrutture, hanno posto in essere un politica favorevole agli Investimenti Diretti Esteri, consentendo l’acquisto o l’affitto di terra fertile, per corrispettivi o canoni piuttosto esigui e termini contrattuali particolarmente estesi (generalmente ricompresi in un range temporale tra i trenta e novantanove anni). La conclusione di tali contratti di investimento è formalmente indirizzata alla produzione di materie prime per il fabbisogno alimentare ed energetico dei Paesi d’origine. Prima facie, essi sembrerebbero un “normale” esercizio della sovranità permanente dello Stato di destinazione sulle proprie risorse naturali, che detiene il pieno diritto di regolarne lo sfruttamento. Nella fattispecie, emerge, infatti, in modo preponderante il ruolo degli Stati ospite. Le transazioni si svolgono in maniera formalmente legittima e vengono veicolate dallo Stato recipiente, le cui autorità nazionali o regionali concludono leciti accordi con gli investitori. Numerose perplessità sorgono, però, in merito alla compatibilità di tale pratica con il diritto internazionale vigente. Simili investimenti presentano, infatti, un alto potenziale di rischio a carico delle popolazioni del Paese ospite, in particolare sotto il profilo dell’accesso alla terra, e quindi dell’approvvigionamento alimentare. È possibile che sulle terre oggetto d'investimento insistano già coltivazioni o allevamenti di comunità rurali, che utilizzano la terra in virtù di consuetudini o diritti d'uso, cui solitamente é collegato un minor livello di tutela rispetto ai titoli formali di proprietà, peraltro piuttosto rari. In alcune regioni del mondo, i soggetti titolari risultano quindi particolarmente vulnerabili, considerata la difficoltà di azionare i loro incerti diritti sulla terra e di ottenere, di conseguenza, un’adeguata protezione giurisdizionale. Egualmente preoccupante, sotto il profilo ambientale, é la tendenza, nell'implementazione di questo tipo d'investimenti, a sfruttare la terra per la coltivazione di biocarburanti o la realizzazione di vasti appezzamenti di monoculture, che riducono, evidentemente, la possibilità di mantenere una diversificazione ambientale adeguata. Una volta accertata la rilevanza giuridica del fenomeno della corsa alle terre ed averne individuato una qualificazione autonoma, il lavoro si propone, quindi, di valutare la questione della legittimità dell’esercizio della sovranità permanente da parte del Paese di destinazione, quando l’alienazione di porzioni di territorio oggetto d’investimento si esplichi in modalità tali da generare le esternalizzazioni negative brevemente accennate: l’esercizio della sovranità da parte dello Stato non può, infatti, prescindere da precisi obblighi che su di esso gravano ai sensi del diritto internazionale, inerenti alla tutela dei diritti umani, da una parte, ed alla protezione dell’ambiente, dall’altra.
After the outbreak of the food price crisis in 2007 – 2008 a new practice, known as land grabbing, has emerged on the international scene. The race to land is generally understood as the phenomenon of large-scale investments in land by foreign investors, which include both States and private companies, especially in developing countries. Driven by the necessity to attract foreign capital and finance infrastructure projects, developing countries have implemented favorable Foreign Direct Investment (FDI) policies, thus allowing the purchase or lease of fertile land lots, for rather meager rental prices and long terms (usually ranging from thirty to ninety-nine years) . Formally, these investments are directed towards the production of raw materials, necessary to address food and energy requirements, in particular for those countries which are net importers of agricultural products. The host State may well then decide to conclude lawful deals with the investors towards this aim. Prima facie, therefore, the conclusion of investment contracts in land apparently reflects the host country’s exercise of permanent sovereignty over its natural resources, which has the full right to regulate the exploitation thereof. Nevertheless the analysis of the phenomenon of land grabbing raises some doubts in relation to the compatibility of this practice with current international law norms. Such investments potentially carry a number of high risks to the population of the host country, in particular in terms of access to land and food supply. It is likely, in fact, that on the land subject to a given investment, there may already exist crops or herds of rural communities, who use the land by virtue of custom or usage rights, usually granted a lower level of protection if compared to the formal titles of ownership, rare at best in most developing countries. In some regions of the world, the holders are therefore particularly vulnerable to displacement, given the difficulty to exercise their uncertain land rights and to obtain, as a result, adequate judicial protection. Equally worrying, environmentally, is the implementation of investment contracts aimed at exploiting land to farm biofuels or realize large plots of monoculture, thus reducing the possibility to keep adequate land biological diversity. After the analysis of the juridical significance of land grabbing and the identification of its autonomous legal characterization, the thesis examines the question of the legitimacy of the race to land with regards to the exercise of permanent sovereignty over natural resources by the host country, especially in those cases where the alienation of land generates considerably negative externalities on the local population: sovereignty cannot, in fact, be exercised without due regard to the specific obligations incumbent upon States under international law, related, in particular, to the protection of human rights and the environment.
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Beltrame, Massimo. "Le produzioni fittili tra il bronzo antico ed il bronzo medio nell' area Toscana e l'influenza delle risorse naturali locali sulle tecniche di fabricazione e sulle caratteristiche dei manufatti." Master's thesis, Instituto Politécnico de Tomar. Universidade de Trás-os-Montes e Alto Douro, 2012. http://hdl.handle.net/10400.26/6078.

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Abstract:
Master erasmus mundus em quaternario e pré-história
”As produções cerâmicas entre Antiga Idade do Bronze e Média Idade do Bronze na área da Toscânia e a influência dos recursos naturais...As características tecnológicas desoa para a realação, quer na Idade sucessivos períodos disponibilidade desta matéria primeira, juntamente com a vasta difusão de cerâmica feita com este material, indicam, desde a Idade do Bronze, escolhas tecnológicas muito cuidadosas, uma difusão das conhecenças tecnológicas e uma conhecença pormenorizada do terreno a nível regional.
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CORVINO, CINZIA. "Ricerche archeobotaniche per la ricostruzione dei paesaggi vegetali e dell’uso delle risorse naturali e agricole della Capitanata medievale: analisi di resti antracologici e carpologici da scavi nella Puglia settentrionale." Doctoral thesis, Università di Foggia, 2015. http://hdl.handle.net/11369/338385.

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Abstract:
ABSTRACT Il progetto che si presenta in questa sede ha come problematica di ricerca lo studio dei resti vegetali combusti provenienti da contesti archeologici di età medievale indagati in Capitanata, con lo scopo di ottenere informazioni sui rapporti che sono intercorsi tra le comunità umane di quel dato comprensorio geografico in quello spettro temporale e le risorse vegetali. L’obiettivo è stato, dunque, quello di analizzare i dati di tipo archeobotanico per un contributo alla ricostruzione del paesaggio medievale di Capitanata, allo studio dell’integrazione fra insediamenti demici e contesto ambientale e in particolare all’analisi dello sfruttamento agropastorale. I materiali sono stati prelevati nel corso di indagini stratigrafiche sistematiche compiute in anni recenti nei siti di Montecorvino (Volturino, FG); San Lorenzo in Carminiano (Foggia) e San Giovanni a Canosa (BAT). Si è scelto di utilizzare questi tre siti come campione d’analisi perché, oltre ad essere al centro di progetti pluriennali di ricerca sistematica da parte del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Foggia, circostanza che garantisce così una quantità statisticamente significativa di reperti e la relativa corretta procedura di prelevamento, essi presentano tutti una fase insediativa di epoca medievale fortemente strutturata e intensa. Tali insediamenti presentano una significativa e variegata gamma tipologica dal punto di vista insediativo e ambientale: Montecorvino è infatti un insediamento urbano minore – sito incastellato sulle pendici subappenniniche, in un contesto d’altura a forte presenza boschiva; San Lorenzo in Carminiano è un castrum situato a poca distanza da Foggia, in pieno Tavoliere e in un ambiente a forte connotazione umido-paludosa; San Giovanni di Canosa rappresenta la rioccupazione medievale di un complesso religioso paleocristiano in un contesto urbano a continuità di vita. La tipologia dei siti selezionati e la loro caratteristica di insediamenti in habitat differenziati deriva, dunque, da un criterio di scelta meditato e mirato, in rapporto a una serie di domande storiche che ci si è posti su di un ampio raggio. Primario obiettivo di studio è stato il tentativo di comprensione dei caratteri del rinnovamento dell’assetto insediativo nella Capitanata medievale, tra XI e XIV secolo, marcato rispetto al passato, e il grado di connessione di tali cambiamenti con le opportunità che il territorio offrì, sia da un punto di vista strategico sia da un punto di vista economico.Inoltre è importante ricordare, per comprendere meglio le reali potenzialità e il possibile valore di questo studio, che l’odierno paesaggio della Puglia settentrionale è mutato in maniera massiccia già a partire dal Settecento. Il bosco, elemento dinamico e non statico, ha un’importanza fondamentale nella vita di tutti gli insediamenti medievali; ciò avviene, verosimilmente, anche in Capitanata. Così, capirne l’articolazione, la formazione vegetazionale e le molteplici forme di uso, partendo dal campione “Montecorvino”, diventa strategico per la comprensione delle dinamiche insediative del contesto territoriale. Al contempo, è stato necessario un tentativo di comprensione di come si articolassero nello stesso periodo i paesaggi naturali e coltivati della piana del Tavoliere, passaggio fondamentale per cercare di capire se anche qui il bosco potesse avere una funzione importante nella vita quotidiana delle comunità locali e per avviare una riflessione su quali tipi di rapporti socio-economici intercorrevano tra gli insediamenti di pianura e quelli d’altura. Il lavoro si presenta diviso in due parti. La prima è sviluppata nei primi tre capitoli: nel primo si esaminano le tematiche e le problematizzazioni proprie dell’Archeologia Ambientale; nel secondo i caratteri e la nascita della branca disciplinare dell’Archeobotanica, soffermandosi in modo più dettagliato sulle analisi compiute nei contesti medievali nel panorama nazionale; nel terzo l’ambiente naturale e l’ambiente antropizzato attraverso un inquadramento generale del settore settentrionale della Puglia, oggetto di analisi. La seconda parte, dal capitolo IV al capitolo VII, è dedicata alla raccolta e discussione dei dati utilizzati per la ricostruzione finale. I capitoli IV, V e VI sono dedicati allo studio dei resti archeobotanici rinvenuti rispettivamente a Montecorvino, San Lorenzo in Carminiano e a Piano San Giovanni a Canosa. Per ogni contesto preso in esame si è proceduto alla contestualizzazione del sito all’interno dell’comprensorio territoriale e alla lettura delle informazioni dei dati di scavo, soffermandosi sui contesti campionati e oggetto di questo lavoro. Le analisi archeobotaniche hanno riguardato, per tutti i contesti studiati, le due principali categorie di macroresti: sono stati analizzati in totale 5081 antracoresti e 4699 carporesti. La lunga fase di analisi in laboratorio, necessaria per l’individuazione e l’attribuzione dei taxa, è stata condotta presso il Laboratorio di Archeobotanica e Paleoclimatologia dell’Università del Salento, diretto dal prof. Girolamo Fiorentino, con il quale ormai da diversi anni il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli studi di Foggia ha avviato uno stretto rapporto di collaborazione scientifica. Nel capitolo VII, invece, sono state raccolte le informazioni sul paesaggio naturale e agrario desunte dallo spoglio sistematico dei 50 volumi dei Registri della Cancelleria Angioina, la cui importanza è data dal fatto che essi rappresentano un corpus uniforme di testi redatti da uno stesso organismo politico-amministrativo e in un medesimo contesto socio-culturale, che sono testi disponibili in forma edita e filologicamente ricostruita, e che sono cronologicamente affini al periodo in esame. Infine, nel capitolo conclusivo si è cercato di ricostruire alcune dinamiche storiche attraverso l’integrazione e interazione dei dati raccolti dalle diverse fonti a disposizione. La rilettura del paesaggio di Capitanata in età Basso Medievale è stata affrontata per tematiche legate ai principali elementi ambientali quali il bosco, i fiumi, le coste e i terreni coltivi, cercando di offrire, in base ai dati raccolti, spunti di approfondimento per la ricostruzione del paesaggio storico e delle forme di modificazioni ivi occorse durante gli ultimi sei secoli (per le quali le vicende culturali e ambientali bassomedievali rappresentano sia la concausa che il presupposto). In ultima analisi, inoltre, si è cercato di non prescindere dall’utilizzo, ai fini di comprensione e ricostruzione dell’ambiente in oggetto, di alcuni elementi documentabili di “percezione del paesaggio”, rilevabili ancora oggi tra le pieghe della tradizione antropologica e culturale delle comunità locali e capaci di suggerire alcuni suggestivi spunti di riflessione sulla continuità di uso e di legame emotivo con l’ambiente, nella convinzione, ormai acquisita anche nell’ambito delle ricerche di archeologia globale, che un paesaggio possa essere insieme natura, cultura e percezione collettiva.
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CECCA, NICOLA GEREMIA GIOVANNI. "The safeguard of natural resources from persistent organic micropollutants. Principles and aspects of photochemical oxidation using titanium dioxide immobilized on inert support: the case of norfloxacin in wastewater. La salvaguardia delle risorse naturali dai microinquinanti organici persistenti. Principi ed aspetti dell'ossidazione fotochimica mediante biossido di titanio immobilizzato su supporto inerte: il caso del norfloxacin nelle acque reflue." Doctoral thesis, Università degli studi della Basilicata, 2021. http://hdl.handle.net/11563/150884.

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Abstract:
This thesis work reconstructs, in its first section, the reasons that led to the emergence in public opinion of a new sensitivity towards the problem of the exhaustion of mineral resources and, out of sympathy, also towards natural ones despite apparently inexhaustible ones. This sensitivity has led States to adopt mandatory legislative measures aimed at safeguarding the environment and to promote research aimed at identifying sources of pollution due not only to substances of which the evidence is known but also to those included in the grouping of pharmaceutical products. and for personal care (PPCP) for their subtle environmental danger. Many researchers, examining the processes conventionally adopted for the purification of wastewater, have found that some PPCPs have a particular chemical inertness that prevents the transformation into harmless compounds for natural ecosystems. In a second section, the scientific literature is reported which identifies, among others, the class of fluoroquinolones among the compounds which, due to their metabolic inertness, are excreted as such by man after having carried out their therapeutic action, thus expressing their ability to dangerously interfere with natural aquatic ecosystems. Having these compounds with antibiotic properties, they pass undisturbed the civil purification plants to be released in the natural accepting water bodies. Among the most damaging environmental effects, we recognize the modification of the composition of the new microbes naturally present in those environments, the alteration of the balance existing between them, the entry into the food chain and the onset of resistant microbial strains, including pathogens, and the consequent proliferation of new molecules for therapeutic use with unknown environmental effects. In the following sections, to propose suitable methods to remove these substances from secondary wastewater, the theoretical foundations on which the photochemical process is based and the modes of action of the photocatalytic substances were discussed. Then, taking into consideration the structure and properties and the zwitterionic nature of norfloxacin, a fluoroquinolone antibiotic, the thesis evaluates its photochemical degradability by focusing on the reaction pH, and the catalytic efficacy of the TiO2 immobilized on the glass in comparison. with what happens using the catalyst dispersed in suspension in the reaction mixture, employing a solar simulator in which the irradiation is obtained using a xenon arc lamp emitting in the UV–Vis regions of the electromagnetic spectrum. Furthermore, the initial and residual toxicity of the reaction mixtures was evaluated by the Microtox method.
Questo lavoro di tesi ricostruisce, nella sua prima sezione, i motivi che hanno portato all’insorgenza nell'opinione pubblica di una nuova sensibilità rivolta verso il problema dell’esauribilità delle risorse minerarie e, per simpatia, anche verso quelle naturali malgrado apparentemente inesauribili. Questa sensibilità ha indotto gli Stati ad adottare misure legislative obbligatorie volte alla salvaguardia dell'ambiente e a promuovere la ricerca tesa a individuare fonti di inquinamento dovute non solo a sostanze delle quali è nota l’evidenza, ma anche a quelle incluse nel raggruppamento dei prodotti farmaceutici e per la cura della persona (PPCP) per la loro subdola pericolosità ambientale. Molti ricercatori, esaminando i processi convenzionalmente adottati per la depurazione delle acque reflue, hanno rilevato che alcuni PPCP sono dotati di una particolare inerzia chimica che ne impedisce la trasformazione in composti innocui per gli ecosistemi naturali. In una seconda sezione, si riporta la letteratura scientifica che individua, tra altre, la classe dei fluorochinoloni tra i composti che, per la loro inerzia metabolica, vengono escreti tal quali dall'uomo dopo aver svolto la loro azione terapeutica esprimendo in tal modo la loro capacità di interferire pericolosamente con gli ecosistemi acquatici naturali. Infatti, avendo questi composti proprietà antibiotiche, superano indisturbati gli impianti di depurazione civile per essere rilasciati nei corpi idrici naturali accettori. Tra gli effetti ambientali più dannosi si riconosce la modifica della composizione delle popolazioni microbiche naturalmente presenti in quegli ambienti, l’alterazione degli equilibri esistenti tra queste, l’ingresso nella catena alimentare e l'insorgenza di ceppi microbici, anche patogeni, resistenti e la conseguente proliferazione di nuove molecole ad uso terapeutico con effetti ambientali sconosciuti. Nelle sezioni successive, al fine di proporre metodi adeguati a rimuovere queste sostanze dalle acque reflue secondarie, sono stati discussi i fondamenti teorici su cui si basa il processo fotochimico e le modalità di azione delle sostanze fotocatalitiche. In seguito, prendendo in considerazione la struttura e le proprietà e la natura zwitterionica della norfloxacina, un antibiotico fluorochinolonico, la tesi valuta la sua degradabilità fotochimica focalizzando l'attenzione sul pH di reazione, e l'efficacia catalitica del TiO2 immobilizzato sul vetro in confronto con quanto avviene utilizzando il catalizzatore disperso in sospensione nella miscela di reazione, mediante un simulatore solare nel quale l’irraggiamento è ottenuto mediante una lampada ad arco allo xeno emittente nelle regioni dell’ UV−Vis dello spettro elettromagnetico. Inoltre, delle miscele di reazione è stata valutata la tossicità iniziale e residua, mediante il metodo Microtox.
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Pantusa, Daniela, Paolo Veltri, and Mario Maiolo. "Sostenibilità della gestione delle risorse idriche." Thesis, 2006. http://hdl.handle.net/10955/743.

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9

RANA, ROBERTO LEONARDO. "Effetti ambientali delle attività antropiche e risorse naturali: il bacino idrografico del fiume Ofanto." Doctoral thesis, 1996. http://hdl.handle.net/1234/18748.

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ROSSETTO, LUCA. "Interdipendenze tecnologiche nella produzione agricola e rilfessi sull'uso delle risorse naturali: il caso dell'agricoltura veneta." Doctoral thesis, 1998. http://hdl.handle.net/11577/179739.

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Abstract:
Nella tesi vengono affrontate le problematiche relative alla diffusione dell'agricoltura specializzata e intensiva rispetto a tipologie produttive diversificate con una particolare enfasi allo studio degli aspetti tecnologici della produzione agricola ma senza trascurare la questione ambientale. L’ipotesi di lavoro è costituita dall’azienda agricola multiprodotto ove si stabiliscono delle relazioni di congiunzione tecnologica ed economica che coinvolgono la produzione agricola tradizionale e, per riflesso, anche quella ambientale. I risultati della stima hanno confermato l’esistenza di una tecnologia differenziata in rapporto alla tipologia produttiva. Prevalgono, infatti, dei rapporti di interdipendenza tecnologica nelle tipologie diversificate le cui attività produttive si dimostrano, tra l’altro, meno pericolose è più integrate con l’ambiente. Viceversa, non sono stati rilevati motivi a favore della congiunzione tecnologica nella tipologia specializzata ipotesi che, comunque, non può essere rifiutata sulla base dei risultati della stima. Vengono, altresì, confermati gli effetti pervasivi della tecnologia relativamente alla domanda di fattori produttivi ove si riscontra un’elevata flessibilità nonostante la variabilità della loro rilevanza economica in funzione delle produzioni o degli ordinamenti adottati nelle diverse tipologie produttive.
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Books on the topic "MERCEOLOGIA DELLE RISORSE NATURALI"

1

La teoria economica delle risorse naturali. Milano, Italy: F. Angeli, 1985.

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Pellizzari, Fausta. La teoria econmica delle risorse naturali. Milano: Franco Angeli, 1985.

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3

Castellani, Luca. La difesa delle risorse naturali nel diritto dei paesi africani. Milano: Giuffrè, 2003.

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4

Costituzione e regolazione: Interessi, norme e regole sullo sfruttamento delle risorse naturali. Bologna: Il Mulino, 2007.

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5

Incolti, fiumi, paludi: Utilizzazione delle risorse naturali nella Toscana medievale e moderna. Firenze: L.S. Olschki, 2003.

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6

Lincei, Accademia nazionale dei, ed. Secondo Convegno su economia e utilizzazione ottimale delle risorse naturali: Roma, 25-26 ottobre 1984. Roma: Accademia nazionale dei Lincei, 1985.

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7

Marini-Bettòlo, G. B. La collaborazione scientifica tra Italia e Spagna per la conoscenza delle risorse naturali del Nuovo Mundo. Napoli: Bibliopolis, 1993.

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Italy) Convegno di studi di diritto minerario e delle risorse naturali (3rd 2002 Rome. Il Lavoro e la sicurezza nell'impresa mineraria: Atti del 3. Convegno di studi di diritto minerario e delle risorse naturali : Università degli studi di Roma "La Sapienza", 7-8 novembre 2002. Napoli: Edizioni scientifiche italiane, 2003.

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Torricelli, Maria Chiara, ed. ES-LCA e patrimonio naturale. Florence: Firenze University Press, 2015. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-803-3.

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Abstract:
La protezione dell’ambiente, la tutela delle risorse ecologiche e naturali, la valorizzazione sostenibile degli spazi urbani e rurali rappresentano per le società del terzo millennio degli incontestabili paradigmi etici e delle ineludibili realtà con le quali confrontarsi. Alla tutela ambientale si sono affiancati obiettivi più ampi, connessi alla fruizione dei contesti territoriali, in un’ottica di conservazione attiva, e si sono modificate le strategie di intervento in funzione della valorizzazione di risorse e contesti, nonché dello sviluppo delle specificità del territorio stesso. L’analisi di sostenibilità, come strumento per monitorare, reinterpretare, sviluppare e valorizzare un territorio, e in particolare il suo patrimonio naturale, è il tema di questo libro che riporta i risultati di una ricerca condotta da un gruppo interdisciplinare che ha condiviso l’approccio Life Cycle. L’approccio del Ciclo di Vita – che si sta evolvendo verso una metodologia in grado di recepire la dimensione locale oltre a quella globale, la scala macro e meso oltre a quella del prodotto, la dimensione sociale oltre a quella ambientale ed economica – può essere appropriato e praticabile nell’analisi di sostenibilità di un territorio? A questa domanda, in particolare circoscritta ad aspetti ambientali, di biodiversità e di accessibilità ambientale-spaziale, il libro intende dare una risposta sia sul piano teorico, sia con l’applicazione ad un caso studio: il territorio in cui è inserito il Parco regionale di Migliarino San Rossore Massaciuccoli in Toscana. Il libro fornisce un quadro delle fasi di analisi e degli indicatori che le supportano e ne documenta l’applicazione a diverse scale nel contesto del Parco.
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Biodiversità Delle Risorse Naturali: Materiale Riassuntivo Strategico. Independently Published, 2020.

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Conference papers on the topic "MERCEOLOGIA DELLE RISORSE NATURALI"

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Cavallo, Aurora, Benedetta Di Donato, Rossella Guadagno, and Davide Marino. "Nutrire Roma: il ruolo dell’agricoltura urbana nel fenomeno urbano." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8042.

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Abstract:
Scopo di questa nota è di esaminare i caratteri e le dinamiche che connotano l’agricoltura urbana nel caso di Roma. Il contributo sintetizza in chiave evolutiva i fatti stilizzati del rapporto tra città e campagna, successivamente si indaga il contesto produttivo agricolo al fine di proporre una tassonomia dei tipi di agricoltura urbana. Il tentativo che qui si propone è una preliminare lettura dell’agricoltura urbana attraverso un sistema di criteri per la classificazione della distribuzione funzionale e relazionale del primario in aree metropolitane. Tali categorie interpretative tentano di ricostruire le relazioni causali che traducono i modelli produttivi agricoli (caratteristiche strutturali, ordinamenti, forme giuridiche, forme d’uso delle risorse naturali, collocazione), in specifiche forme spaziali e funzionali nella dimensione urbana – fisica e sociale -. Sul piano teorico tale lettura s’inserisce nel paradigma coevolutivo e guarda al paesaggio come il risultato delle interazioni tra il sistema ambientale e l’agire dell’uomo che abita e utilizza il territorio (Marino e Cavallo, 2009). Una sintesi tipologica definitiva sembra ancora un obiettivo da raggiungere, sicuramente questo è il primo passo verso la costruzione di una griglia interpretativa e di un vocabolario tipologico da mettere poi a sistema con i dati morfologici e quelli di uso del suolo. The aim of this paper is to examine the characteristics and the dynamics that characterize urban agriculture in the case of Rome. We summarize in an evolutionary approach the stylized facts of the relationship between town and country, then we investigate the context of agricultural production in order to propose a taxonomy of the types of urban agriculture. The effort proposed here is a preliminary analysis of urban agriculture through a system of criteria for the classification of the distribution of the functional and relational features of agricultural activities in metropolitan areas. These interpretative categories attempt to reconstruct the causal relationships that translate agricultural production models (farms’ data, legal forms, use of natural resources, localization), in specific forms in the spatial and functional urban dimension - physical and social - . On the theoretical level this analysis is embedded in the co-evolutionary paradigm and looks to the landscape as the result of interactions between the environmental system and the action of human who lives and uses the territory (Marino and Cavallo, 2009). This typization ultimately still seems a goal to achieve, this is the first step towards the construction of an interpretative and vocabulary typological then be systematize with the morphological data and those of land use.
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