Academic literature on the topic 'Medicine non convenzionali'

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Journal articles on the topic "Medicine non convenzionali"

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Bellavite, P., M. Semizzi, P. Musso, R. Ortolani, and G. Andrioli. "Medicina ufficiale e terapie non convenzionali: dal conflitto all’integrazione?" Medicina e Morale 50, no. 5 (October 31, 2001): 877–904. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2001.735.

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Abstract:
La distinzione tra medicina ufficiale e medicine alternative (più propriamente denominate non-convenzionali o complementari) va inquadrata sul piano storico ed epistemologico, come parte di un continuo e mai concluso confronto tra diversi paradigmi scientifici e medici. Il ricorso a pratiche mediche di origine orientale o comunque di matrice extra-scientifica è in espansione in tutti i Paesi europei e negli Stati Uniti e ciò pone un’ampia serie di problemi sociosanitari, deontologici, etici, metodologici. La crisi attuale della medicina occidentale deriva sostanzialmente dalla difficoltà di conciliare il progressivo dominio dell’approccio scientifico-molecolare e tecnologico con la crescente necessità di riscoprire gli aspetti più personali ed individualizzati della cura, che sono particolarmente importanti nelle malattie croniche e multifattoriali. Le medicine non convenzionali possono probabilmente contribuire a colmare alcune lacune metodologiche e concettuali lasciate dalla super-specializzazione e dal prevalere del pensiero razionalista rispetto a quello empirico negli ultimi secoli e particolarmente negli ultimi decenni. Il modo più corretto di guardare al fenomeno è quello di esaminarne le ragioni d’essere, individuarne le molte possibili distorsioni, sfruttarne le potenziali positività in vista di una possibile integrazione di diversi approcci terapeutici. Tale eventuale integrazione di alcune pratiche non convenzionali richiede un maggiore impegno nella ricerca scientifica e nella qualifica delle varie figure professionali.
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Lanfranco, Lorena. "Abusi sessuali su minori istituzionalizzati. Strasburgo condanna la Bulgaria innovando la giurisprudenza sull'art. 3 Conv. eur. dir. Umani." MINORIGIUSTIZIA, no. 2 (January 2022): 232–39. http://dx.doi.org/10.3280/mg2021-002021.

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Abstract:
Con sentenza del 2 febbraio 2021, nel caso X e altri c. Bulgaria, la Grande Camera della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo ha condannato lo Stato convenuto per violazione dell'art. 3 Conv. eur. dir. umani (norma che vieta la tortura e le pene e i trattamenti inumani o degradanti) a fronte delle denunce dei tre ricorrenti che lamentavano di aver subito, durante la loro infanzia in orfanotrofio, abusi sessuali e altri maltrattamenti. Il presente contributo ripercorre l'iter argomentativo seguito dalla Corte di Strasburgo nel sancire il principio per cui, nei casi di violenza perpetrata su minori istituzionalizzati, gli Stati Parti hanno l'onere di svolgere indagini efficaci (qualificabili come tali alla luce della giurisprudenza convenzionale integrata dalle norme della Convenzione di Lanzarote), e le ragioni per cui l'operato delle autorità bulgare non sia stato rispettoso degli obblighi convenzionali. La sentenza in commento è quindi l'occasione per riflettere sui caratteri del sistema di tutela convenzionale dei minori che si trovino in situazioni di vulnerabilità e sulla ratio che muove la Corte nel delineare gli obblighi di tutela, prevenzione e repressione degli stati aderenti al Consiglio d'Europa.
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Schiaffino, Olga Sofia. "L'esperienza dell'utilizzo di medicine non convenzionali nel trattamento di utenti del Ser.T. evidenze cliniche e considerazioni." S & P SALUTE E PREVENZIONE, no. 54 (April 2010): 51–62. http://dx.doi.org/10.3280/sap2009-054004.

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Abstract:
Il crescente interesse per la medicina non convenzionale ha sensibilizzato gli operatori di un Sert a proporre i trattamenti omeopatici, omotossicologici e di omeomesoterapia (iniezione su agopunti di farmaci omeopatici) ottenendo risultati di efficacia e assenza di effetti collaterali; inoltre l'integrazione di un trattamento non convenzionale con farmaci allopatici e/o sostitutivi ha evidenziato sempre una riduzione di effetti collaterali e una diminuzione dei dosaggi dei farmaci per ottenere la risposta desiderata. Questi trattamenti devono sempre essere proposti e seguiti da Medici altamente competenti e aggiornati non solo a riguardo della propria specializzazione, ma a "tutto campo", come richiede la pratica omeopatica, dato che il soggetto dell'interesse medico č l'uomo malato e non la malattia.
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Bonaminio, Vincenzo, and Paolo Fabozzi. "Percorsi non convenzionali nell'esplorazione del rapporto tra ricerca empirica e psicoanalisi." GRUPPI, no. 2 (July 2012): 97–124. http://dx.doi.org/10.3280/gru2011-002007.

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Abstract:
Gli autori sottolineano il fatto che negli ultimi tre decenni si č assistito molto spesso ad un passaggio dalla metodologia di ricerca empirica a quella psicoanalitica senza alcuna consapevolezza di quelle che in filosofia della scienza si chiamano «regole di corrispondenza regole che disciplinano le eventuali ibridazioni fra due diversi ambiti scientifici. Essi auspicano un confronto nei termini di una reciproca fertilizzazione che non stravolga, in nome di una supposta rifondazione su "inequivocabili" dati empirici, il nucleo essenziale della psicoanalisi, cioč l'esistenza dell'inconscio. Tale rischio si palesa soprattutto con il bambino competente costruito dall'infant research, un bambino fondamentalmente privo di inconscio. Il rischio č che l'oggetto e la metodologia delle ricerche empiriche deformino la psicoanalisi, che sembra allora doversi occupare non piů di quanto viene difensivamente escluso, rimosso o scisso dalla coscienza, ma piuttosto di una varietŕ di procedure mentali implicite organizzate automaticamente: in questo caso la trasparenza soggettiva sostituirebbe ingiustificatamente l'individuazione delle determinanti inconsce. Rinnovare l'inscindibilitŕ dell'intreccio freudiano tra teoria, metodo e cura costituisce quindi la possibile strada da percorrere e da esplorare per rendere euristica una definizione di specificitŕ della psicoanalisi.
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Piccoli, Giorgina Barbara, Martina Ferraresi, Federica Neve Vigotti, and Gerardo Di Giorgio. "Esiste oggi un ruolo per l'emodialisi domiciliare e che cos'è oggi l'emodialisi domiciliare?" Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 26, no. 2 (February 7, 2014): 102–11. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2014.875.

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Abstract:
La crisi economica globale, l'indicazione alla massima deospedalizzazione dei pazienti cronici e le innovazioni nel trattamento dell'uremia cronica sono alla base del rinnovato interesse per trattamenti dialitici “non convenzionali o intensivi”, spesso od obbligatoriamente domiciliari. Un primo punto evidenziato da questa revisione narrativa della letteratura è il superamento dell'antagonismo storico tra emodialisi domiciliare (HHD) e dialisi peritoneale (PD), all'insegna del motto “home dialysis first”: ascrivere il successo di una metodica domiciliare alla competizione con l'altra è riduttivo quanto il considerare che i pazienti ideali per l'HHD siano principalmente i soggetti che hanno dovuto interrompere la dialisi peritoneale. Ciò detto, è possibile scomporre il problema della dialisi domiciliare non solo secondo criteri clinici, ma anche secondo i quattro principi etici di beneficio, non maleficio, giustizia e autonomia. Se il beneficio non è facile da dimostrare, anche per la peculiare selezione dei pazienti, il non maleficio è evidente: in tutti gli studi analizzati, l'emodialisi domiciliare, sia essa standard o quotidiana o intensiva, non risulta mai significativamente inferiore ai trattamenti convenzionali. Il principio della giustizia, inteso in maniera un po' riduttiva come giustizia distributiva, può essere analizzato valutando i costi del trattamento, divisi tra costi diretti (disposable e macchine) e costo del personale medico e infermieristico; il vantaggio economico della riduzione del personale è ovvio, ma va anche ricordato che un sistema domiciliare necessita di una massa critica per essere favorevole dal punto di vista economico e che i costi “indiretti” (struttura ospedaliera in particolare) sono difficili da quantificare. Il quarto principio è l'autonomia dei pazienti: per questo sarebbe necessario offrire l'emodialisi domiciliare a tutti coloro che ne hanno le indicazioni, creando dei Centri di riferimento accessibili, dove i pazienti possano ascoltare il parere di medici, infermieri e pazienti con esperienza specifica.
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Mortilla, M., A. Federico, and N. De Stefano. "Uso della risonanza magnetica spettroscopica del protone nello studio delle malattie della sostanza bianca cerebrale." Rivista di Neuroradiologia 13, no. 1 (February 2000): 71–80. http://dx.doi.org/10.1177/197140090001300113.

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Abstract:
La risonanza magnetica spettroscopica (MRS) è una tecnica non invasiva per la misura della concentrazione relativa di alcuni composti cerebrali. L'uso di questa tecnica nello studio delle malattie della materia bianca cerebrale ha apportato miglioramenti nella classificazione diagnostica e nelle misure relative all'andamento delle malattie. Un uso più estensivo delle tecniche di risonanza multimodale, comprendenti tomografia RM, spettroscopia ed altre modalità non convenzionali, dovrebbe quindi essere incoraggiato. Ciò permetterà una miglior comprensione della complessa dinamica dei cambiamenti patologici nelle malattie della sostanza bianca ed una più accurata valutazione della progressione e della risposta alla terapia della malattia stessa.
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Magnaldi, S., and M. Ukmar. "La tomografia computerizzata nella diagnostica delle metastasi spinali." Rivista di Neuroradiologia 8, no. 2 (April 1995): 167–74. http://dx.doi.org/10.1177/197140099500800206.

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Abstract:
Nella diagnosi delle metastasi spinali la TC presenta alcuni punti deboli, che emergono soprattutto nel caso di un suo impiego scorretto. L' avvocato del diavolo deve individuare le indicazioni più corrette della TC e descriverne i limiti. I protocolli diagnostici si differenziano a seconda che il paziente abbia o meno una neoplasia primitiva nota. La ricerca di metastasi ossee in un paziente con neoplasia primitiva nota inizia con la scintigrafia ossea. Se essa risulta negativa, non occorrono altre indagini, soprattutto se alla negatività scintigrafica si associa quella di altri esami di laboratorio. Se la scintigrafia è positiva, si possono eseguire dei radiogrammi mirati ed eventualmente una tomografia convenzionale nelle aree sospette. Se il risultato di queste indagini è positivo, il paziente viene avviato all'oncologo; solo talora può essere utile una TC per una migliore definizione morfologico-volumetrica delle lesioni. Se l'esame radiologico convenzionale è negativo, si preferisce la RM, più panoramica e sensibile. Nel paziente senza una neoplasia primitiva nota ma con sintomi riferiti al rachide, dopo un esame clinico, vengono in genere eseguiti dei radiogrammi convenzionali. Se essi risultano negativi, il paziente può essere sottoposto ad una visita specialistica, ad esempio neurologica o ortopedica; se anche queste indagini risultassero negative, può essere avviata una terapia medica e ulteriori indagini possono essere programmate solo se la sintomatologia non regredisce. Se l'esame neurologico è positivo, si possono eseguire una TC, se la sede della lesione è clinicamente precisabile, o una RM, se il livello della lesione non è clinicamente precisabile. Se nel radiogramma convenzionale si evidenziano dei reperti patologici, il protocollo si differenzia a seconda del loro numero: nel caso di lesioni multiple con l'aspetto delle metastasi, il paziente può essere avviato all'oncologo senza altre indagini di imaging a livello rachideo. Solo in casi selezionati può essere utile il ricorso ad una RM, per visualizzare compressioni o infiltrazioni del midollo o della cauda. Se il radiogramma convenzionale evidenzia una lesione isolata, l'indagine più utile è la scintigrafia ossea. Dai risultati di quest'ultima indagine dipendono le decisioni successive, tra le quali la TC dovrebbe essere eseguita solo come guida per un'eventuale biopsia. Solo raramente dunque la TC è indicata in prima battuta nello studio delle metastasi vertebrali, ponendosi piuttosto a cavallo tra le indagini di primo livello, con scopi diagnostici, e quelle di secondo livello, con finalità terapeutiche. La TC ha anche alcuni limiti. A causa delle acquisizioni sul piano assiale e della qualità non sempre soddisfacente delle ricostruzioni elettroniche su piani diversi, situazioni parafisiologiche possono essere scambiate con metastasi litiche. La scarsa panoramicità della TC può causare il mancato riconoscimento di lesioni a distanza da quella/e responsabile/i della sintomatologia. La sensibilità della TC, sebbene superiore a quella del radiogramma convenzionale, è inferiore a quelle della scintigrafia ossea e della RM soprattutto per quelle con estensione all'interno dello speco vertebrale. La specificità della TC è sovrapponibile a quella delle altre indagini finora considerate: la diagnosi di metastasi spinali è favorita da un'anamnesi positiva del paziente e dalla molteplicità delle lesioni. Le lesioni vertebrali con l'aspetto TC delle metastasi possono porre problemi diagnostici differenziali con numerose altre condizioni patologiche, come i tumori ossei primitivi, le localizzazioni scheletriche di malattie ematologiche, i processi flogistici ossei, gli esiti di traumi, i crolli vertebrali su base osteopenica, le malformazioni congenite, la malattia di Paget e le malattie metaboliche. Gli aspetti che più spesso si associano a processi patologici non metastatici sono l'unicità delle lesioni, la sede cervicale, la localizzazione all'arco vertebrale, il coinvolgimento congiunto di piatti vertebrali contigui e l'interessamento del disco intervertebrale.
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Santino, P., and R. Petsch. "Le Sequenze Turbo Spin Echo." Rivista di Neuroradiologia 7, no. 1 (February 1994): 71–80. http://dx.doi.org/10.1177/197140099400700111.

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Abstract:
Le sequenze spin echo sono fino al giorno d'oggi le più utilizzate nella tomografia con Risonanza Magnetica. Il loro principale vantaggio è l'alta sensibilita alle patologie delle immagine pesate in T2. Recentemente sono state introdotte nuove sequenze, denominate Fast Spin Echo o Turbo Spin Echo, a seconda dell'industria che le produce, le quali grazie ad un diverso modo di acquisire i dati permettono di ridurre i tempi di esame, mantenendo un contrasto simile alle immagini ottenute con le spin echo convenzionali. Lo schema di acquisizione diverso comporta delle piccole differenze con le immagini a cui sono abituati i neuroradiologi: segnale iperintenso del grasso anche nelle immagini pesate in T2; minore sensibilita agli artefatti da suscettibilità; presenza di altri artefatti, quali quello da troncamento o l'effetto bordo, visibili soprattutto se non si scelgono opportunamente i parametri. Tali sequenze si sono rivelate molto interessanti non solo per il risparmio di tempo, ma anche per gli studi in alta risoluzione o per applicazioni cliniche particolari.
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Ettorre, G. C., A. P. Garribba, A. Tirelli, P. Lavezzi, M. P. Bondioni, and A. Chiesa. "L'impiego delle sequenze 3DFT-CISS nello studio RM dell'orecchio interno." Rivista di Neuroradiologia 8, no. 4 (August 1995): 497–512. http://dx.doi.org/10.1177/197140099500800404.

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Abstract:
L'impiego in risonanza magnetica delle sequenze 3DFT-CISS consente una rappresentazione anatomica dettagliata delle strutture dell'orecchio interno grazie alle possibilità di ottenere strati sottili ad alta risoluzione spaziale e di contrasto. Gli autori riportano la loro esperienza nello studio dell'anatomia dell'orecchio interno mediante imaging RM con sequenze 3DFT-CISS ed analizzano, nei casi patologici, i risultati ottenuti comparativamente con sequenze Spin-Echo (SE) convenzionali. 126 pazienti con deficit uditivo neurosensoriale sono stati sottoposti a RM delle rocche petrose secondo un protocollo che ha previsto l'impiego di sequenze SE convenzionali e sequenze 3DFT-CISS. In tutte le rocche petrose giudicate normali le sequenze 3DFT-CISS hanno consentito una rappresentazione anatomica definita e dettagliata della coclea, del canale semicircolare laterale e del vestibolo nel 100% dei casi, del canale semicircolare posteriore e superiore rispettivamente nel 92% e nell'89% dei casi. Il VII nervo cranico e le branche cocleare, vestibolare superiore e vestibolare inferiore dell'VIII sono state identificate rispettivamente nell'89%, 95%, 80% ed 87% dei casi. Nei casi patologici l'apporto delle sequenze 3DFT-CISS è stato giudicato decisivo nelle malformazioni, nei conflitti neuro-vascolari e nell'otosclerosi cocleare obliterativa. La loro utilizzazione ha escluso nei casi di labirintite la presenza di un processo espansivo intralabirintico. Nella patologia espansiva del nervo acustico le sequenze 3DFT-CISS hanno consentito sempre l'identificazione del processo espansivo e sono risultate superiori alle sequenze SE T2 nella definizione spaziale del tumore, anche se non hanno fornito ulteriori informazioni rispetto alle sequenze SE T1 senza Gadolinio. Gli autori, in conclusione, ritengono che l'impiego delle sequenze 3DFT-CISS in associazione con sequenze SE T1 senza e con mezzo di contrasto possono rappresentare una ottima combinazione per un approccio RM di prima istanza in tutti i deficit uditivi neurosensoriali.
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Sirsi, Eleonora. "Quando la contaminazione da Ogm è "tecnicamente inevitabile": riflessioni in vista dell'adozione di "misure di coesistenza" nelle Regioni italiane." AGRICOLTURA ISTITUZIONI MERCATI, no. 1 (December 2010): 33–45. http://dx.doi.org/10.3280/aim2009-001003.

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Abstract:
L'introduzione, nella disciplina comunitaria sull'etichettatura di alimenti e mangimi GM, di una eccezione per il caso in cui vi sia una presenza di materiale Ogm nell'alimento o nel mangime entro lo 0,9% è all'origine delle regole di coesistenza fra produzioni transgeniche, convenzionali e biologiche. Nel momento in cui le Regioni italiane si apprestano ad introdurre siffatte regole è necessario un chiarimento circa il significato dell'espressione "accidentale o tecnicamente inevitabile" utilizzata dal legislatore comunitario. L'interpretazione di questa espressione riguarda gli operatori e le loro responsabilità e riguarda le istituzioni responsabili di individuare efficaci misure di coesistenza e di effettuare i controlli. Alcuni segnali provenienti dalla giurisprudenza e dalle stesse istituzioni comunitarie inducono a ritenere che il limite dello 0,9% configuri una vera e propria soglia, al pari di quelle utilizzate nella normativa sui contaminanti e in altre normative del settore alimentare. Le conseguenze di questa indicazione si rifletterebbero nella configurazione delle misure di coesistenza che potrebbero legittimamente non avere come obbiettivo l'ottenimento di prodotti davvero, ma ripropongono inevitabilmente il problema dell'effettività del diritto del consumatore a scegliere un prodottoe insieme la possibilità per gli Stati europei di autodeterminare il proprio modello di agricoltura.
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Dissertations / Theses on the topic "Medicine non convenzionali"

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PITZANTI, GIANMARCO. "Il linguaggio delle medicine non convenzionali tra scienza, divulgazione e mistificazione." Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2017. http://hdl.handle.net/11584/249649.

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Abstract:
The subject of this thesis is the analysis of the language of unconventional medicine (MNC, medicine non convenzionali) in particular, homeopathy, acupuncture, ayurvedic medicine and phytotherapy (the most popular unconventional therapies in Italy). The first section gives an overview of previous studies on special languages and medical discourse in the Italian context. This part offers the theoretical framework upon which is based my linguistic analysis. The lexicon analysis has shown how vague and prescientific terms are commonly and frequently used in the promotional discourse of unconventional medicine. The text structure is that of typical web-designed text, with a total lack of the peculiar features of scientific texts. The main feature of these texts is a poor scientific reliability wich may involve social issues linked to health literacy. Scientific and linguistic education are crucial to help individuals defend themselves from the unreliable medical information on the web.
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Agnoletti, Veronica <1977&gt. "Una nuova relazione terapeutica nelle medicine non convenzionali. Un percorso plurale per la tutela delle eventuali vittime latenti." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/2024/1/Agnoletti_Veronica_tesi.pdf.

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Agnoletti, Veronica <1977&gt. "Una nuova relazione terapeutica nelle medicine non convenzionali. Un percorso plurale per la tutela delle eventuali vittime latenti." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/2024/.

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Spera, Giulia. "Pratiche di cura e sistemi simbolici. Lo Shiatsu." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2010. http://hdl.handle.net/11577/3427551.

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Abstract:
Complementary and alternative medicine is an umbrella term which refers to an intricate, heterogeneous and controversial world that is object of intense debates in many different fields, from scientific medicine to mass media. This work represents not only the chance to investigate a sociological field, not very popular among Italian scholars, but also the possibility to understand the reality of a phenomenon which is increasingly popular in term of numbers of consumer usage. What we try to describe is the meaning and the experience of these practices from the point of view of the CAM practitioners. The data has been collected during 3 years of ethnographic work as student in a Institute for shiatsu practitioner. The aim of this work is to describe the different strategy adopted by the CAM practitioners in order to achieve professional status, especially in the form of statuary regulation. Many authors consider professional status a worthwhile goal for CAM occupations, yet it seems to be a process fraught with tensions. In this work we underline the connection between the strategies and how the knowledge base of the shiatsu discipline is organized and transmitted. We analyze how internal battled over the infusion of medical science into the knowledge base are part of the process for establishing legitimacy. The focus in on the boundary-work inside and outside the complementary and alternative medicines, in which boundaries are conceptualized as demarcation of difference but also as means of communication, as opposed to division, especially between CAM and scientific medicine. This research is aimed to get how different positions in legitimacy process are created by specific organizational cultures. Each particular organizational culture is the direct expression of the common practice and knowledge of its own members, with particular reference to the founders’ role and to the peculiarity of the transferred competencies, both connected to the practical and experiential dimension: due to this fact it’s hard to reach today a general concordance on the meaning of legitimacy. In particular the failed institutional acknowledgment could be connected with the difficult process of the professional status’ definition of shiatsu practitioner, of training standard terms and operating ways by which these knowledge could be transmitted
Le pratiche di cura non convenzionali definiscono un mondo complesso, eterogeneo e piuttosto controverso che suscita interesse e accesi dibatti negli ambiti più vari e disparati, dalla medicina scientifica ai mezzi di comunicazione di massa. Questa ricerca ha rappresentato, non solo l’occasione di indagare un ambito di studi che solo di recente ha attirato l’attenzione della sociologia italiana, ma anche la possibilità di soddisfare un desiderio, del tutto personale, di comprendere una realtà che diventa ogni giorno sempre più famigliare e sempre meno alternativa. A tale scopo si è scelto di condurre la ricerca partecipando in prima persona a un percorso formativo professionale per operatori shiatsu. L’indagine qui presentata si propone di descrivere dal punto di vista di chi pratica, insegna, apprende, si avvicina alla disciplina dello shiatsu qual è il senso di questo “modo di avere cura” di sé e degli altri, al fine di cogliere, ove possibile, le connessioni con il lento e difficile processo di riconoscimento normativo e di inclusione nella medicina ufficiale, nonché, anche – almeno per taluni aspetti- con il crescente successo di pubblico. Nonostante la persistente marginalizzazione dal punto di vista normativo, le pratiche di cura non convenzionali sembrano svolgere un ruolo centrale nella vita quotidiana, fornendo strumenti, strategie e risposte alle nuove esigenze di cura di sé, risultato e al tempo stesso prodotto dei cambiamenti contemporanei nel campo della salute e del benessere. L’analisi pone l’accento sulla definizione dei confini interni ed esterni al campo delle pratiche di cura non convenzionali. Nella prospettiva adottata i confini rappresentano non solo linee di separazione e di divisione ma anche spazi di interazione e di scambio all’interno dei quali è possibile negoziare e ridefinire i confini sempre più sfumati che separano le pratiche di cura non convenzionali dalla medicina scientifica. Nonostante, infatti, le pratiche di cura non convenzionali, rappresentino ancora, per molti aspetti, un tutt’uno indifferenziato ed eterogeneo Colombo e Rebughini (2003, 2006) la ricerca vuole essere un tentativo di cogliere le possibili modalità di strutturazione all’interno di questo campo, descrivendo le diverse strategie messe in atto dagli operatori per ottenere una legittimazione istituzionale. L’analisi è volta a comprendere come l’esistenza di specifiche culture organizzative, che trovano espressione nelle pratiche e nel tipo di conoscenza che viene condivisa dai membri delle differenti strutture formative, con particolare riferimento alla figura dei fondatori e alla peculiarità della natura delle competenze trasmesse, che si basano largamente su un sapere primariamente pratico ed esperienziale, contribuiscano all’esistenza di posizioni piuttosto differenti all’interno del panorama organizzativo rispetto al processo di legittimazione. In particolare viene messo in evidenza come il mancato riconoscimento istituzionale possa essere connesso con il difficile processo di definizione della figura professionale dell’operatore shiatsu, degli standard formativi e delle modalità attraverso cui queste conoscenze debbano essere trasmesse
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Baroncini, Cecilia. "Il rischio CBRNe e la medicina delle catastrofi: tradurre per la sicurezza e la difesa della minaccia non convenzionale." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/12717/.

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Abstract:
L’evoluzione del panorama terroristico internazionale degli ultimi decenni ha fatto emergere nuove minacce per la sicurezza ed uno scenario di impiego di armi CBRNe (chimiche, biologiche, radiologiche, nucleari ed esplosive) da parte dei terroristi è diventato sempre più realistico. È dunque scaturita in questo ambito una cospicua letteratura di settore che però, come spesso avviene per i temi di interesse internazionale e per gli ambiti scientifici, è perlopiù disponibile in lingua inglese. Gli esperti italiani fanno ampio ricorso ad anglicismi, la terminologia di settore in italiano non è mai stata oggetto di studio, non sono infatti reperibili analisi e raccolte terminologiche e, a seconda del gruppo di parlanti nei diversi ambiti istituzionali, ci si imbatte nell’uso di varianti e traduzioni insolite. Nel tentativo di apportare un contributo traduttivo e terminologico di utilità per i linguisti e per gli esperti, è stata affrontata la traduzione di alcuni capitoli, riguardanti la gestione sanitaria di eventi di natura terroristica, estratti da Disaster Medicine di Gregory Ciottone.Quest’opera tratta in maniera ampia ed articolata i diversi aspetti che legati alla medicina delle catastrofi, fra cui gli attentati perpetrati con l’uso di armi non convenzionali, ossia CBRNe. L’attività di documentazione e traduzione è stata supportata dalla collaborazione con l’Osservatorio sulla Sicurezza e Difesa CBRNe (OSDIFE) di Roma e dal contatto diretto con esperti in materia di relazioni internazionali e sicurezza e difesa CBRNe, che è stato fondamentale per la comprensione di concetti basilari e per la famigliarizzazione con il linguaggio specialistico. Con questo lavoro si auspica un accrescimento dell’interesse verso la terminologia di settore in lingua italiana e un aumento delle opportunità di confronto fra linguisti ed esperti.
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Vicari, Lucia Olga. "Valutazione degli effetti dei metalli pesanti e dei (PCB) sui parametri seminali convenzionali e non in soggetti residenti in un'area industriale ad elevato rischio di crisi ambientale della Sicilia Orientale ed in un gruppo di controllo (area rurale)." Doctoral thesis, Università di Catania, 2015. http://hdl.handle.net/10761/1693.

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Abstract:
Relazione tra i livelli nel sangue e nel plasma seminale dei Policlorobifenili(PCB) , anomalie dei parametri spermatici ed effetto negativo dei livelli di metalli pesanti negli uomini che vivono in una zona a rischio ambientale (IA) rispetto alla zona non industriale .(NIA) Background : I bifenili policlorurati ( PCB) sono sostanze tossiche industriali , bandite dalla maggior parte dei Paesi decenni fa , altamente persistenti e onnipresenti . Molti studi hanno dimostrato elevati livelli di metalli tossici nel sangue e nel plasma seminale e ridotta fertilità nei soggetti esposti professionalmente a metalli pesanti . Obiettivi: Indagare le relazioni tra sangue e livelli di PCB nel plasma seminale , le anomalie dei parametri spermatici e l effetto negativo dei livelli di metalli pesanti ( Pb , Cd , Hg , As, Ni ) negli uomini che vivono in una zona a rischio ambientale (IA) rispetto alla zona non industriale (NIA) Metodo : Abbiamo reclutato 83 uomini con un range di età di 21-46 anni , che vivono a Regalbuto , una zona rurale (NIA)della Sicilia Centrale ( Italia) e 96 uomini con un range di età di 20-46 anni , che vivono a Melilli , un'area industriale (IA)della Sicilia orientale . Le concentrazioni dei metalli pesanti su sangue e plasma seminale sono state misurate da un Perkin Elmer - Elan - DRC e ICP - MS . I parametri spermatici sono stati valutati secondo le linee guida del WHO 2010. Le concentrazioni nel sangue e nel plasma seminale dei PCB sono state misurate con tecnica gas - cromatografica con rilevatore di cattura di elettroni ( ECD ) e confermate dalla lettura dei congeneri con doppia colonna. Risultati: cinquantatre( 53 % ) uomini dell area industriale ( IA ) sono esposti professionalmente . Confrontando IA vs NIA : un astenozoospermia è stata trovata nel 58 % ( vs 23 % , p = 0,005 . ); una riduzione della concentrazione spermatica è stata trovata nel 20 % ( vs 10 % , p = 0,06 ) . Sono stati ricontrati elevati livelli di As, Ni Se nel sangue , e Cd , As, Ni nel plasma seminale , in una percentuale significativamente più alta in IA vs.NIA . I congeneri più rappresentativi dei PCB ( 74 , IA , 105 , NIA ) . Livelli rilevabili di due o più congeneri sono stati trovati in 46 % ( IA ) e il 52 % ( NIA ) dei casi . Livelli mediani di tutti i congeneri sono stati superiori in IA vs. NIA ( 5.2 VS. 1,2 ug / L) . I congeneri più tossici e Studiati ( 118,138,153 ) sono stati trovati in concentrazioni e percentuali più elevate in IA vs NIA ad esclusione del 153 ( non trovato in IA ) . Conclusione : I livelli dei metalli pesanti nel sangue e nel plasma seminale , l alterazione dei parametri spermatici ,sono stati osservati per lo più nella zona industriale . L'esposizione a PCB è onnipresente e potenzialmente dannoso per i parametri spermatici . I livelli di questi contaminanti nel palsma seminale sembrano essere più elevati nelle zone ad alto rischio ambientale .
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Vicari, Lucia Olga. "Valutazione degli effetti dei metalli pesanti e dei (PCB) sui parametri seminali convenzionali e non in soggetti residenti in un'area industriale ad elevato rischio di crisi ambientale della Sicilia Orientale ed in un gruppo di controllo (area rurale)." Doctoral thesis, Università di Catania, 2015. http://hdl.handle.net/10761/4087.

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Abstract:
Relazione tra i livelli nel sangue e nel plasma seminale dei Policlorobifenili(PCB) , anomalie dei parametri spermatici ed effetto negativo dei livelli di metalli pesanti negli uomini che vivono in una zona a rischio ambientale (IA) rispetto alla zona non industriale .(NIA) Background : I bifenili policlorurati ( PCB) sono sostanze tossiche industriali , bandite dalla maggior parte dei Paesi decenni fa , altamente persistenti e onnipresenti . Molti studi hanno dimostrato elevati livelli di metalli tossici nel sangue e nel plasma seminale e ridotta fertilità nei soggetti esposti professionalmente a metalli pesanti . Obiettivi: Indagare le relazioni tra sangue e livelli di PCB nel plasma seminale , le anomalie dei parametri spermatici e l effetto negativo dei livelli di metalli pesanti ( Pb , Cd , Hg , As, Ni ) negli uomini che vivono in una zona a rischio ambientale (IA) rispetto alla zona non industriale (NIA) Metodo : Abbiamo reclutato 83 uomini con un range di età di 21-46 anni , che vivono a Regalbuto , una zona rurale (NIA)della Sicilia Centrale ( Italia) e 96 uomini con un range di età di 20-46 anni , che vivono a Melilli , un'area industriale (IA)della Sicilia orientale . Le concentrazioni dei metalli pesanti su sangue e plasma seminale sono state misurate da un Perkin Elmer - Elan - DRC e ICP - MS . I parametri spermatici sono stati valutati secondo le linee guida del WHO 2010. Le concentrazioni nel sangue e nel plasma seminale dei PCB sono state misurate con tecnica gas - cromatografica con rilevatore di cattura di elettroni ( ECD ) e confermate dalla lettura dei congeneri con doppia colonna. Risultati: cinquantatre( 53 % ) uomini dell area industriale ( IA ) sono esposti professionalmente . Confrontando IA vs NIA : un astenozoospermia è stata trovata nel 58 % ( vs 23 % , p = 0,005 . ); una riduzione della concentrazione spermatica è stata trovata nel 20 % ( vs 10 % , p = 0,06 ) . Sono stati ricontrati elevati livelli di As, Ni Se nel sangue , e Cd , As, Ni nel plasma seminale , in una percentuale significativamente più alta in IA vs.NIA . I congeneri più rappresentativi dei PCB ( 74 , IA , 105 , NIA ) . Livelli rilevabili di due o più congeneri sono stati trovati in 46 % ( IA ) e il 52 % ( NIA ) dei casi . Livelli mediani di tutti i congeneri sono stati superiori in IA vs. NIA ( 5.2 VS. 1,2 ug / L) . I congeneri più tossici e Studiati ( 118,138,153 ) sono stati trovati in concentrazioni e percentuali più elevate in IA vs NIA ad esclusione del 153 ( non trovato in IA ) . Conclusione : I livelli dei metalli pesanti nel sangue e nel plasma seminale , l alterazione dei parametri spermatici ,sono stati osservati per lo più nella zona industriale . L'esposizione a PCB è onnipresente e potenzialmente dannoso per i parametri spermatici . I livelli di questi contaminanti nel palsma seminale sembrano essere più elevati nelle zone ad alto rischio ambientale .
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D'Ambros, Chiara. "I Curatori, tra Biografia, Formazione e Riconoscimento." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2009. http://hdl.handle.net/11577/3426470.

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Abstract:
The focus of the present research is “healers”, as figures who do healing practices using personal and innate endowment or “gift”. It is a survey based on a qualitative methodology. The sample: 40 interview in depth supplemented with ethnographic observations. G.A.Gilli model has been taken as reference to interpret this phenomenon. Looking to ancient greek society through ancient littereture he points out the existence of “téchne bearer”, where “techne” means original endowment that existed beyond the society. The “techne bearer often find difficulties to be included in the society as he/she doesn’t fit into the social structure and so that is difficult to be controlled. The research also explores the links between healers and popular medicine, and healers and Comparative and Alternative Medicine environment. Some “healer costallations” have been pointed out as healers used different “methodology”; some of them use manipulation tecnique, others use specific rithuals, others use energy. To the subject of energy has been reserved some space to clarify its meaning in this contest. The formative paths that the healers have done, have been explored to better understand how they manifest their endowment and how they develop it. Often the main system doesn’t recognize their formative paths as it is out of the istitutional system. Much space has been given to the subject of “recongnition”. It has been noticed that self recognition is the most important element for healer to manifest their gifts and practice. External recognition has its importance afterwards. It has been observed how these figures are included or excluded and if their practice could be considered professional or not. Also the money matter (means if they charge or not money for what they do) has been observed. This point has revealed to be interesting as there are no conventional rules which legitimate or not their practice. In the end it has been described that healers have different cosmogony which they take as point of reference for their activity. Some of them refer to religious cosmogony, some other to “spiritual” one, some other to a system of meaning that appeals to a “rational point of view” and open to a multidimentional interpretation of reality. The present research doesn’t mean to enter on the efficacy of healr practices of healers but to point out their “presence” in the society, how they live their gift/endowment/techne and their practicing.
Il tema della ricerca è la figura del “curatore” inteso come soggetto che opera pratiche di cura non convenzionali sulla base di doti personali e innate. Si è svolta un’indagine di tipo qualitativo su un campione di quaranta interviste in profondità e integrata in diversi casi da osservazioni etnografiche. Si è indagata la presenza nel contesto sociale di portatori di tali caratteristiche originarie rifacendosi tra l’altro al modello proposto da G.A.Gilli (1988), basato sull’analisi della struttura sociale delle polis greche, secondo cui in ogni società vi sarebbero dei soggetti “portatori di techne”, ossia di doti originarie presocietarie che trovano spesso difficoltà di inclusione societaria in quanto sono difficilmente inseribili nella struttura e controllabili. Si sono indagati i legami che questi soggetti hanno con la medicina popolare, con altri ambiti di cura quale ad esempio quello della cosiddetta medicina non convenzionale. Si sono riscontrare delle “costellazioni” di curatori che sono state mappate alla luce delle caratteristiche delle pratiche da loro utilizzate alcune più legate alla manipolazione, altre alla cura con le erbe e altre ancora all’energia, tema quest’ultimo che è stato oggetto di approfondimento. Per poter comprendere più a fondo la loro origine e come le loro doti si manifestano, vengano scoperte e sviluppate si sono esplorati i percorsi formativi intrapresi da questi soggetti; percorsi spesso sottoposti a critiche/perplessità/scetticismi e mancati riconoscimenti da parte del sistema dominante. Al tema del riconoscimento si è dato largo spazio. Si è osservato che è fondamentale l’autoriconoscimento affinché i curatori manifestino le proprie doti, mentre il riconoscimento esterno diventa rilevante in seconda battuta. Si sono esplorate varie forme di inclusione ed esclusione a cui questi soggetti sono sottoposti, e quindi come la loro pratica venga o meno considerata professionale, o in che senso, eventualmente, potrebbe esserlo. Si è anche analizzata come la questione del denaro è legata a questi soggetti che praticano cure “non convenzionali” data la non chiara esistenza di tariffari o parametri di remunerazione. Si sono esplorate, infine, le cosmogonie evocate dai soggetti intervistati, la cui rilevazione permette di meglio comprendere la loro spinta a fare ciò che fanno e il senso che essi attribuiscono a loro agire. Essi si riferiscono ad ambiti religiosi, spirituali o anche appartenenti a sistemi di senso che riconducono a parametri razionali, che aprono ad una interpretazione della realtà multidimensionale. Con la presente ricerca non si è inteso entrare nel merito dell’efficacia delle cure di questi curatori quanto mettere in evidenza la loro presenza nella società, come essi vivono il loro dono, la loro techne e quindi il loro mestiere.
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PERONI, Francesca. "DIVERSAMENTE MEDICI... La comunicazione tra medico e paziente nelle Medicine Non Convenzionali: un'interazione diversa." Doctoral thesis, 2014. http://hdl.handle.net/11562/660758.

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Abstract:
Organizzazione del lavoro di tesi, svolgimento e livello della trattazione La tesi di dottorato ha avuto come tema la comunicazione medico-paziente nelle medicine non convenzionali. Il lavoro di ricerca è partito dalla letteratura sulla relazione medico-paziente da un lato e sulla medicina alternativa (o complementare) dall'altro. L'idea alla base del lavoro era di comprendere il percorso formativo degli attuali medici di medicine complementari per valutare quanto fosse attivo il processo di normalizzazione di queste cure, che partendo da posizioni di marginalità e conflitto con la medicina scientifica si sono via via integrate con questa. Un percorso che la tesi intendeva saggiare anche nel percorso personale dei medici. Sempre in questa logica è stato scelto di portare l'indagine empirica negli ospedali, i luoghi in cui maggiore è la presenza della medicina scientifica ed in cui la convivenza tra le due famiglie di cure è obbligata e quotidiana, a differenza dello studio privato in cui il medico non è costretto a venire a contatto che paradigmi di cura che non condivide. Impostazione ed elaborazione teorica Vista l'evoluzione e l'affollamento di pratiche e definizioni che caratterizza questa area di cura, una parte del lavoro teorico è stato dedicato non soltanto alla letteratura sociologica sull'argomento, ma anche ad una ricognizione sulle principali famiglie di pratiche curative che compongono la galassia delle medicine complementari, con l'intento di preparare il terreno alla indagine sul campo. Il focus della tesi si è concentrato comunque sulla relazione medico-paziente. Impostazione ed elaborazione metodologica e tecnica Sono stati condotti numerosi colloqui con medici analizzandone la traiettoria di avvicinamento alle medicine non convenzionali e rilevando una serie di profili motivazionali significativamente differenziati al loro interno e rappresentativi, estratti da colloqui in profondità attraverso ATLAS-TI. In seguito è stato indagato, con le stesse tecniche, l'inserimento dei medici di medicine non convenzionali all'interno del contesto ospedaliero, punto critico nella diffusione di questi metodi di cura.
Organization of the thesis work , the performance and the level of treatment The doctoral thesis had as its theme the doctor-patient communication in non-conventional medicine. The research started from the literature about the doctor-patient relationship on the one side and on alternative medicine (or complementary ) on the other. The idea behind the work was to understand the training of the doctors who actually practise complementary medicine to understand how active is the process of normalization of these treatments, which, starting from a position of marginality and conflict with scientific medicine, were gradually integrated with this. A path that the thesis was intended to investigate also concerning the personal training of the medical staff. Also in this vein has been chosen to lead the empirical investigation in hospitals, the places where the presence of scientific medicine is absolute and where the coexistence between the two families is not widespread nor simple. Setting and theoretical development Given the development and crowding of practices and definitions that characterizes this area of care, a part of the theoretical work has been devoted not only to the sociological literature on the subject, but also to a recognition of the main families of healing practices that compose the galaxy of complementary medicines, with the intent to prepare the ground for the field survey. The focus of the thesis, however, has been concentrated on the doctor-patient relationship. Methodological and technical approach Numerous interviews with doctors have been conducted, analyzing the trajectory of approach to non-conventional medicine and noting a number of motivational profiles significantly differentiated internally and representative, extracts from in-depth interviews with ATLAS -TI. It has subsequently been investigated, using the same techniques, the inclusion of non-conventional medicine doctors within the hospital context, which is the critical point in the dissemination of these treatment methods.
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Books on the topic "Medicine non convenzionali"

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Lelli, Fabio. Medicine non convenzionali: Problemi etici ed epistemologici. Milano: FrancoAngeli, 2007.

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La morte, la carne e Dio: Un'esplorazione nel cosmo delle medicine non convenzionali tra esperienze di trascendenza e di immanenza. Genova: Marietti 1820, 2011.

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3

Morandi, Emmanuele. La morte, la carne e Dio: Un'esplorazione nel cosmo delle medicine non convenzionali tra esperienze di trascendenza e di immanenza. Genova: Marietti 1820, 2011.

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4

Le Medicine non convenzionali: Ricerca scientifica, problemi normativi, progetti di legge. Roma: Camera dei Deputati, 1991.

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5

Etica della salute e terapie non convenzionali: Atti del Convegno, Napoli, 29, 30 novembre e 1 dicembre 2000. Napoli: Giannini, 2002.

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Book chapters on the topic "Medicine non convenzionali"

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Di Stanislao, Carlo. "Medicine non convenzionali: Generalità, riflessioni ed esperienze." In Dermatologia allergologica nel bambino e nell’adolescente, 255–63. Milano: Springer Milan, 2012. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-2507-3_30.

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