Tambuscio, Maura. "Standardizzazione delle competenze infermieristiche avanzate in medicina dei disastri finalizzata alla costruzione di un percorso formativo dedicato. Standardization of advanced nursing skills in disaster medicine aimed at building a dedicated training path." Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/2158/1130268.
Abstract:
Il progetto ha indagato l importanza delle competenze infermieristiche avanzate in medicina dei disastri prendendo in considerazione una formazione standardizzata finalizzata alla costituzione di un percorso formativo dedicato La medicina delle catastrofi si è imposta all’attenzione del mondo culturale e scientifico negli ultimi
vent’anni, per gli addetti ai lavori l’interesse per l’argomento ha conosciuto un crescendo esponenziale in
ragione del contesto politico e sociale dei nostri giorni. Gli attentati verificatisi a New York, Madrid e
Londra hanno rappresentato la spinta propulsiva verso un argomento fino ad allora ritenuto di scarso
interesse per coloro, che nella quotidianità, erano deputati alla gestione dell’emergenza sanitaria sia in
ambito ospedaliero che extraospedaliero.
Dopo la tragedia dell'11 settembre 2001, sono stati ideati e realizzati un gran numero di corsi di istruzione e
formazione in Medicina dei Disastri .
In Italia il Ministero della Salute e la Prefettura ( Ministero della Difesa ) si rivolgono al Servizio di
Emergenza Territoriale 118 per intervenire in caso di “Disastro”.
In Italia gli infermieri che lavorano presso i Servizi di Emergenza Territoriale 118, spesso, non possiedono
competenze certificate ma si avvalgono dell’esperienza per affrontare tali emergenze. Da questo quesito
nasce l’idea di un progetto formativo dedicato, che fornisca agli infermieri competenze avanzate e
standardizzate in materia di medicina dei disastri
Formazione e organizzazione rappresentano i cardini della medicina dei disastri e si pongono come obiettivi
primari su cui investire risorse umane e materiali. OBIETTIVO GENERALE: costituire, attraverso un metodo validato, una “nurse core competencies” standardizzata, relativa alla Medicina dei Disastri, su cui progettare un percorso didattico professionalizzante per infermieri, relativo, alla Medicina dei Disastri
OBIETTIVI SPECIFICI:
- Valutare, utilizzando il Dreyfus ' Ability Scale / livelli di competenza di P. Benner (11), la percezione degli infermieri dei servizi di emergenza territoriale 118 in Italia relativa alle competenze possedute per rispondere ai disastri e agli incidenti casuali di massa facendo riferimento al “National Standardized All-Hazard Disaster Core Competencies Task Force” di Shultz e Koenig (1° Survey) (12).
- Attribuire un valore di importanza, in base alle competenze certificate possedute e all’esperienza nel campo della medicina dei disastri, alle attività contenute nella core competence “National Standardized All-Hazard Disaster Core Competencies Task Force” di Shultz e Koenig (2°Survey).
- L’ obiettivo del focus group è quello di indagare l’importanza di una formazione specifica in medicina dei disastri ed individuare possibili criticità dovute ad una ipotetica carenza di percorsi didattici dedicati e l’eventuale gap formativo. Contesto e popolazione
L’indagine multicentrica si è rivolta ai Servizi di emergenza 118. Per quanto riguarda la prima indagine agli infermieri era richiesta l’appartanenza ad un Servizio di Area Critica, per quanto concerne la seconda survey,la popolazione è stata selezionata in base a requisiti specifici: prestare Servizio presso il Servizio di emergenza territoriale 118, possedere competenze certificate in medicina dei disastri ed esperienza nel campo
Materiali e metodi
Lo studio del progetto prevede una ricerca di tipo quantitativo attraverso la somministrazione di due survey , costruite sulla base degli strumenti validati elencati sopra e compilati in tempi diversi ed una ricerca di tipo qualitativo attraverso il focus group.
Strumenti
- Standardized National All-Hazard Disaster Core Competencies of Koenig and Schultz
- Dreyfus' Ability Scale
- Scala Likert
- Griglia di osservazione di Bales (20) (scala degli atteggiamenti IPA- Interaction Process Analysis
Per lavorare al questionario da somministrare agli infermieri dei servizi territoriali 118 in Italia è stato necessario tradurre dall’inglese all’italiano il primo strumento. Il processo di traduzione1 si è svolto secondo le linee guida del QCER (Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue) e a tal proposito è stato costituito un gruppo di lavoro multidisciplinare. L’obiettivo generale del progetto di dottorato era quello di costruire, attraverso un metodo validato, una “nurse core competencies” relativa alla medicina dei Disastri, su cui costruire un percorso didattico, professionalizzante, per infermieri. Il lavoro è iniziato conducendo una revisione della letteratura
internazionale finalizzata alla ricerca di uno strumento validato, pertinente, all’ipotesi di ricerca. Lo stato dell’arte ha confermato una carente offerta di percorsi didattici, completi, fruibili da infermieri, tranne corsi di pochi giorni che non forniscono sufficienti competenze in merito. E’ emerso, inoltre, un gap formativo che spesso viene colmato dall’esperienza sul campo ma non supportata da competenze certificate ed inoltre, alla luce della nuova normativa, inerente le competenze avanzate dell’infermiere, è necessario istituire percorsi formativi specialistici. Per il progetto di studio è stata condotta una ricerca di tipo quantitativo e qualitativo e rispettivamente sono state somministrate due survey, attraverso uno studio multicentrico, ed è stato organizzato un focus group. Per quanto concerne i dati statistici è stata svolta un’analisi monovariata e bivariata con il software SPSS: l’attendibilità dei questionari è stata valutata calcolando il livello di coerenza interna, relativa od ogni costrutto, ossia l’alpha di Cronbach che ha dato un risultato di 0,98 e 0.99, pertanto molto soddisfacente; per il focus group è stata individuata la posizione di massima efficacia della dinamica di gruppo attraverso la griglia osservazionale di Bales (scala degli atteggiamenti IPA- Interaction Process Analysis. Dal primo questionario emerge, tra i rispondenti. un’anzianità di servizio molto elevata pertanto l’esperienza è molta e sarebbe utile poiché l’80% non è mai intervenuto in disastri ma il 70% non possiede formazione in materia di medicina dei disastri pertanto è fondamentale avere competenze certificate e una formazione che comprenda simulazioni in scala reale. Le competenze maggiori sono possedute in materia di Triage e una minore conoscenza invece è emersa, nei confronti di impianti e sistemi sanitari in grado di fronteggiare rapidamente un disastro e l'aumento spropositato della domanda di soccorso rispetto alle risorse disponibili: personale adeguato, forniture, attrezzature, strutture e spazi adeguati per la cura del paziente. Questi argomenti riassunti in surge capacity e surge capability sono i cardini della medicina dei disastri, è rilevante che sia emerso questo dato come competenza maggiormente carente. Ma soprattutto una carenza formativa si è evidenziata per quanto concerne i principi etici e problemi psicosociali, in medicina dei disastri che hanno un impatto, non da poco, sulla popolazione colpita ed il personale chiamato ad intervenire. In un disastro è fondamentale avere anche una preparazione in merito, basti pensare agli aspetti etici del Triage: “non tutti possono essere salvati” e ai problemi psicosociali che ne derivano: traumi psicologici in bambini, anziani, disabili, donne in gravidanza ma anche tra gli operatori chiamati ad intervenire. Gli input psicologici negativi sono molteplici. La motivazione dei rispondenti è stata molto elevata poiché il lavoro è stato ritenuto molto rilevante per il 45% e rilevante/mediamente rilevante il 49,2%, un dato molto significativo che evidenzia una cultura intellettuale sull’argomento
La seconda intervista ha preso in considerazione, come contesto, i Servizi di emergenza territoriale, per quanto concerne la popolazione, sono stati fissati due requisiti di reclutamento: esperienza sul campo e competenze certificate in materia di medicina dei disastri. Lo strumento utilizzato è lo stesso inserito nella prima survey ma in questo caso è stato richiesto ai rispondenti di esprimere un parere di inclusione o esclusione sugli obiettivi di performance estrapolati dall’elenco di competenze della core presa in considerazione, nell’ottica di inserirli o meno in un programma didattico, specifico, in medicina dei disastri. Nonostante la survey fosse impegnativa dal punto di vista della compilazione (circa 10 minuti circa per l’intera compilazione), i questionari sono stati compilati per intero ed inoltre sono state inserite numerose
osservazioni, tutte positive e costruttive. Si percepiscono pertanto motivazione ed interesse per l’argomento proposto ed è proprio stato specificato che il lavoro e l’argomento sono molto interessanti ed è forte e sentita la necessità di formazione specifica, nell’ambito della medicina dei disastri. Il triage è emerso nuovamente come prima attività riconosciuta dagli infermieri come la più importante, nel primo questionario era ritenuta la competenza posseduta maggiormente. Dalle annotazioni libere, predisposte nel questionario, viene evidenziata carenza di formazione e la necessità che vengano istituiti corsi completi. Viene inoltre annotato l’importanza di argomenti etici e psicologici nonché l’importanza di una formazione multi professionale e in collaborazione con altri enti. Anche questi dati concordano con il primo questionario dove veniva espresso il bisogno di formazione in tal senso. Il focus group è stato organizzato con l’obiettivo di indagare l’importanza di una formazione specifica in medicina dei disastri ed individuare possibili criticità dovute ad una ipotetica carenza di percorsi didattici dedicati e l’eventuale gap formativo. La posizione di massima efficacia della dinamica di gruppo ha trovato collocazione nell’area dei comportamenti socio emozionali positivi e nell’area di orientamento al compito (ambito conoscitivo). Nel corso della conversazione non sono mai emersi comportamenti e atteggiamenti socio emozionali negativi.E’ indubbio che il focus abbia messo in evidenza il bisogno di formazione e la necessità di istituire un corso completo e multidisciplinare che conferisca agli infermieri competenze avanzate certificate e quindi riconoscibili, a livello formale, in ambito lavorativo e didattico. In ultimo, ma non meno importante, è emersa la carenza di una cultura intellettuale di base. relativa alla medicina dei disastri. A tal proposito si auspica che questo lavoro abbia contribuito ad accrescere questa cultura, e continui a farlo, attraverso gli infermieri che hanno partecipato a questa indagine, con il loro preziosissimo contributo, poiché hanno dimostrato molto interesse e motivazione sull’argomento. Questo progetto di dottorato non può considerarsi terminato e lascia spazio quindi ad altre ipotesi future e ad approfondimenti, come del resto il lavoro di ricerca prevede. Sicuramente i limiti maggiori sono dovuti al numero del campione che può risultare rappresentativo ma sicuramente può essere ampliato, inoltre si sono incontrati molti ostacoli per reperire indirizzi per diffondere i questionari: la situazione dei Servizi 118 in Italia è disomogenea e sempre soggetta a cambiamenti strutturali, organizzativi ed economici derivanti da disposizioni normative . Le prospettive future sono rivolte essenzialmente all’implementazione di un programma educativo ed innovativo inerente la medicina dei disastri; per quanto concerne le risorse economiche è possibile sottoporre progetti didattici all’Ente di Protezione Civile che può disporre di finanziamenti europei erogabili, per iniziative che includono anche corsi di formazione, specifici in materia di medicina delle catastrofi. The project investigated the importance of advanced nursing skills in disaster medicine by considering a standardized training aimed at creating a dedicated training path Disaster medicine has attracted attention to the cultural and scientific world in the last twenty years, for the insiders interest in the subject has experienced an exponential growth due to the political and social context of our days. The attacks in New York, Madrid and London represented the driving force towards a topic that until then was considered of little interest to those who, in their daily life, were deputies to the management of the health emergency both in hospital and outside the hospital.
After the tragedy of 11 September 2001, a large number of education and training courses in Disaster Medicine have been designed and implemented. In Italy, the Ministry of Health and the Prefecture (Ministry of Defense) turn to the 118 Territorial Emergency Service to intervene in the event of a "disaster".
In Italy nurses working at Territorial Emergency Services 118 often do not have certified skills but use the experience to deal with such emergencies. From this question arises the idea of a dedicated training project, which provides nurses with advanced and standardized skills in disaster medicine.
Training and organization are the cornerstones of disaster medicine and are set as primary objectives on which to invest human and material resources.
GENERAL OBJECTIVE: to establish, through a validated method, a standardized "nurse core competencies", related to Disaster Medicine, on which to plan a professional training course for nurses, relative, to Disaster Medicine SPECIFIC OBJECTIVES:
- Evaluate, by using the Dreyfus' Ability Scale / levels of competence of P. Benner (11), the perception of nurses of the territorial emergency services 118 in Italy concerning the skills possessed to respond to disasters and mass casual incidents referring to the "National Standardized All-Hazard Disaster Core Competencies Task Force" by Shultz and Koenig (1st Survey) (12).
- Assign a value of importance, based on the certified skills possessed and experience in the field of disaster medicine, to the activities contained in the core competence of the "National Standardized All-Hazard Disaster Core Competencies Task Force" by Shultz and Koenig (2nd Survey ).
- The objective of the focus group is to investigate the importance of specific training in disasters and to identify possible critical issues due to a hypothetical lack of dedicated didactic paths and the possible training gap. Context and population
The multi-center survey focused on the 118 emergency services. Regarding the first survey of the nurses, the need for a Critical Area Service was required, with regard to the second survey, the population was selected according to specific requirements. : provide service at the Territorial Emergency Service 118, possess certified skills in disaster medicine and experience in the field
Materials and methods
The study of the project involves a quantitative research through the administration of two surveys, built on the basis of the validated tools listed above and compiled at different times and a qualitative research through the focus group.
Instruments
- Standardized National All-Hazard Disaster Core Competencies of Koenig and Schultz
- Dreyfus' Ability Scale
- Likert scale
- Bales observation grid (20) (IPA-Interaction Process Analysis attitudes scale) In order to work on the questionnaire to be administered to the nurses of territorial services 118 in Italy, it was necessary to translate the first tool from English into Italian. The translation process1 took place according to the guidelines of the CEFR (Common European Framework of Reference for Languages) and a multidisciplinary working group was set up for this purpose. The general objective of the doctoral project was to build, through a validated method, a "nurse core competencies" related to Disaster medicine, on which to build a didactic, professionalizing path for nurses. The work began by conducting a review of the international literature aimed at finding a validated tool, relevant to the research hypothesis. The state of the art has confirmed a lack of offer of didactic paths, complete, usable by nurses, except courses of a few days that do not provide sufficient skills in this regard. In addition, a training gap has emerged that is often filled by experience in the field but not supported by certified skills and furthermore, in the light of the new legislation, inherent in the advanced skills of the nurse, it is necessary to establish specialized training courses. For the study project a quantitative and qualitative research was conducted and two surveys were administered, through a multicentric study, and a focus group was organized. With regard to the statistical data, a monovariate and bivariate analysis was carried out with the SPSS software: the reliability of the questionnaires was assessed by calculating the level of internal, relative or each construct, ie the Cronbach alpha which gave a result of 0.98 and 0.99, therefore very satisfactory; for the focus group the position of maximum effectiveness of the group dynamics was identified through the observational grid of Bales (IPA-Interaction Process Analysis attitude scale) From the first questionnaire emerges, among the respondents, a very high level of service therefore experience is great and it would be useful as 80% have never intervened in disasters but 70% have no training in disaster medicine so it is essential to have certified skills and training that includes full-scale simulations. they are owned in the field of Triage and less knowledge has instead emerged, with regard to systems and health systems able to cope rapidly with a disaster and the disproportionate increase in the demand for assistance compared to the available resources: adequate personnel, supplies, equipment, facilities and adequate space for patient care. These arguments summarized in surge capacity and surge capability are the cornerstones of disaster medicine, it is important that this data emerged as the most lacking competence. But above all, a lack of training has been highlighted with regard to ethical principles and psychosocial problems, in medicine of disasters that have an impact, not a little, on the population affected and the staff called to intervene. In a disaster it is also important to have a preparation on this, just think of the ethical aspects of the Triage: "not everyone can be saved" and the psychosocial problems that derive: psychological trauma in children, the elderly, the disabled, pregnant women but also between the operators called to intervene. There are many negative psychological inputs. The motivation of the respondents was very high because the work was considered very relevant for 45% and 49.2% is relevant / significant, a very significant figure that highlights an intellectual culture on the subject.
The second interview took into account, as context, the Territorial Emergency Services, with regard to the population, two recruitment requirements were set: field experience and certified skills in disaster medicine. The instrument used is the same as in the first survey but in this case respondents were asked to express an opinion of inclusion or exclusion on performance targets extrapolated from the list of core competencies taken into consideration, with a view to inserting them or not in a specific educational program in disasters medicine. Although the survey was demanding from the compilation point of view (about 10 minutes for the entire compilation), the questionnaires were completed in full and also many comments were included, all positive and constructive. We therefore perceive motivation and interest in the proposed topic and it has been specified that the work and the topic are very interesting and the need for specific training in the field of disasters is strong and felt. . The triage has emerged again as the first activity recognized by nurses as the most important, in the first questionnaire was considered the most widely owned competence. From the free annotations, prepared in the questionnaire, there is a lack of training and the need for complete courses to be established. It is also noted the importance of ethical and psychological topics as well as the importance of a multi professional training and in collaboration with other bodies. These data also agree with the first questionnaire where the need for training in this sense was expressed. The focus group was organized with the aim of investigating the importance of specific training in disaster medicine and identifying possible critical issues due to a hypothetical lack of dedicated didactic paths and the possible training gap. The position of maximum effectiveness of the group dynamics has found a place in the area of positive social and emotional behaviors and in the area of orientation to the task (cognitive field). During the conversation, negative social and emotional behaviors and attitudes have never emerged. It is undoubted that the focus highlighted the need for training and the need to establish a complete and multidisciplinary course that gives nurses advanced skills certified and therefore recognizable, at the formal level, in the workplace and teaching. Last but not least, the lack of a basic intellectual culture has emerged. relating to Disaster Medicine. In this regard it is hoped that this work has contributed to increasing this culture, and continues to do so, through the nurses who participated in this survey, with their invaluable contribution, since they have shown much interest and motivation on the subject. This doctoral project can not be considered finished and therefore leaves room for other future hypotheses and in-depth analyzes, as the research work provides. Surely the biggest limits are due to the number of the sample that can be representative but surely it can be expanded, moreover many obstacles have been encountered to find addresses to spread the questionnaires: the situation of the 118 Services in Italy is inhomogeneous and always subject to structural changes, organizational and economic results deriving from regulatory provisions. The future perspectives are essentially aimed at the implementation of an educational and innovative program concerning disaster medicine; as far as economic resources are concerned, it is possible to submit educational projects to the Civil Protection Agency, which may dispose of European funding, for initiatives that also include training courses specific to disaster medicine.