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Journal articles on the topic 'Medicina critica'

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Ventrella, Francesco, and Francesca Fortunato. "Organizzazione della Struttura Complessa di Medicina interna per intensità di cure: l'Area critica di Medicina interna." MECOSAN, no. 112 (May 2020): 7–39. http://dx.doi.org/10.3280/mesa2019-112002.

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Martínez Hernáez, Ángel, and Josep Maria Comelles. "La medicina popular. ¿Los límites culturales del modelo médico?" Disparidades. Revista de Antropología 49, no. 2 (March 26, 2020): 109. http://dx.doi.org/10.3989/rdtp.1994.v49.i2.293.

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Abstract:
En este artículo los autores exploran los usos «políticos» del concepto de medicina popular. Desde una posición cercana a la antropología critica de la medicina, se analiza el surgimiento del concepto a partir de la obra de Pitré, la apropiación de la noción por la etnomedicina, la posterior crítica de los antropólogos de la medicina y, en última instancia, su particular resurgimiento en la antropología italiana y mejicana. De esta exposición crítica emerge una reflexión final sobre el concepto de medicina popular en el contexto de la situación socio-sanitaria actual y las diferentes alternativas posibles.
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Marniga, Brunella. "Per una revisione critico-filosofica ed epistemologica della medicina contemporanea." Medicina e Morale 47, no. 5 (October 31, 1998): 989–1006. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1998.822.

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Abstract:
Le urgenti questioni bioetiche che la medicina deve affrontare e la sempre maggiore richiesta di “umanizzazione” della stessa, sono i motivi che giustificano una necessaria revisione critico-filosofica della medicina allo scopo di ridefinire metodi, essenza, limiti e valori, attraverso un’analisi epistemologica. Tale riflessione critica deve necessariamente avvalersi di un’indagine filosofica che “va oltre la mera competenza della singola scienza”. La medicina occupa un posto particolare nell’ambito delle scienze empirico-sperimentali, perché si occupa di un oggetto peculiare, l’uomo malato, che non è riconducibile alla sola dimensione dell’oggettivazione. La figura del medico ricorda Jaspers, deve avere “da un lato la conoscenza scientifica e l’abilità tecnica, dall’altro l’ethos umanitario”. Altro punto da considerare è la relazione interpersonale medico-paziente che va intesa non solo come atto terapeutico, ma anche come processo conoscitivo dell’uomo malato e della sua biografia, mantenendo un’apertura al dialogo al fine di mantenere un rapporto più umanitario, attento ai bisogni del paziente. L’incontro tra medicina e filosofia nasce dall’esigenza della comprensione e della contraccezione tralasciata dalla scienza. In conclusione, l’articolo si sofferma sui vantaggi di un’umanizzazione della medicina volta a realizzare una riflessione etica che consideri l’altro nella sua dimensione olistica.
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Sala, Roberta. "Autonomia e consenso informato. Modelli di rapporto tra medico e malato mentale." Medicina e Morale 43, no. 1 (February 28, 1994): 30–72. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1994.1026.

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Abstract:
Lo studio si propone di analizzare il difficile rapporto tra medico e paziente psichiatrico nell'ambito della più generale crisi della medicina in questo secolo. Dopo aver tracciato un profilo della critica filosofica novecentesca al concetto di scienza ed aver illustrato le difficoltà che incontrano i modelli tradizionali di medicina (p.e. paternalistico, contrattuale), l'Autore considera i vari modi di intendere la malattia mentale e la relazione medico-paziente psichiatrico con un particolare sguardo sulla comunicazione della verità all'all'ammalato in psichiatria e sui problemi relativi al consenso informato.
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OLIVEIRA, Maria Verônica Araújo de Santa, and Rafaela Alves PACHECO. "Saber é sentir, sentir é saber: O ponto de partida do LABSensi." INTERRITÓRIOS 5, no. 9 (December 9, 2019): 155. http://dx.doi.org/10.33052/inter.v5i9.243607.

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Abstract:
RESUMO Este artigo tem por objetivo resgatar o processo histórico que levou à criação, estruturação e organização do Laboratório de Sensibilidades do Curso de Medicina da UFPE/CAA. Iremos apresentar os questionamentos e referenciais teóricos e metodológicos que nos inspiraram para sua concepção. Partimos da crítica do alijamento da sensibilidade nos processos educativos em decorrência da hegemonia da racionalidade instrumental. Dentre suas consequências, evidenciam-se a estruturação de práticas questionáveis eticamente e impactos na saúde dos estudantes e profissionais de saúde. Buscamos, então, a construção de um espaço pedagógico para a incorporação do sensível no ensino de medicina através de estratégia multifacetada. Orientamo-nos pelas DCNs de Medicina, Medicina Centrada na Pessoa, visão holística do ser humano e do processo de ensino aprendizagem a partir da complexidade. Utilizamos metodologias ativas, vivências corporais e artísticas na construção coletiva, crítica e criativa de conhecimentos sensíveis visando a autonomia dos estudantes no desenvolvimento de habilidades clínicas. Educação Médica. Educação Sensível. Corporeidade. Sensibilidade. Habilidades clínicas.Knowing is feeling, feeling is kwnowing: LABSENSI’s starting pointABSTRACTThis article aims to rescue the historical process that led to the creation, structuring and organization of UFPE / CAA’s Medical School Laboratório de Sensibilidade (Sensitivity Laboratory). We will present the theoretical and methodological questions and references that inspired its conception. The starting point is our critique of thesensitivity avoidance in educational processes due to hegemony of the instrumental rationality. Among its consequences, we can put in evidence ethically questionable structuring practices and health impacts on students and healthcare professionals. By teaching medicine through a multifaceted strategy, we seek the construction of a pedagogical space for incorporation of the sensitive. We are guided by the Medicine’s National Curriculum Guidelines, Person Centered Medicine, holistic view of the human being and complexity-based teaching learning process. We use active methodologies, body and artistic experiences in collective construction, critical and creative sensible knowledge aiming students’ autonomy in the clinical skills’ development.Medical education. Sensible education. Corporeity. Sensibility. Clinical skills.Conoscere è sentire, sentire è conoscere: il punto di partenza di LABSensiRIASSUNTOQuesto articolo vorrebe presentare il processo storico che ha portato alla creazione, alla strutturazione e all'organizzazione del Laboratorio di Sensibilità del corso di medicina de la Universitá Federal de Pernambuco, Caruaru, Brasile. Presenteremo le domande e i riferimenti teorici e metodologici che ci hanno ispirato per la sua concezione. Partiamo dalla critica dell'eliminazione della sensibilità nei processi educativi dovuta all'egemonia della razionalità strumentale. Tra le sue conseguenze c'è la strutturazione di pratiche eticamente discutibili e impatti sulla salute di studenti e professionisti della salute. Cerchiamo quindi la costruzione di uno spazio pedagogico per l'incorporazione del sensibile nell'insegnamento della medicina attraverso una strategia poliedrica. Siamo guidati dai DCN della medicina, dalla medicina centrata sulla persona, dalla visione olistica dell'essere umano e dal processo di insegnamento che apprende dalla complessità. Usiamo metodologie attive, esperienze corporee ed artistiche nella costruzione collettiva, critica e creativa di conoscenze sensibili che mirano all'autonomia degli studenti nello sviluppo delle abilità cliniche.Educazione Medica. Educazione Sensibile. Corporeità. Sensibilità. Abilità Cliniche.Saber es sentir, sentir es saber: el punto de partida de LABSensi RESUMENEste artículo tiene como objetivo rescatar el proceso histórico que condujo a la creación, estructuración y organización del Laboratorio de Sensibilidad de la Facultad de Medicina de la UFPE / CAA. Presentaremos las preguntas y referencias teóricas y metodológicas que nos inspiraron para su concepción. Partimos de la crítica a la eliminación de la sensibilidad en los procesos educativos debido a la hegemonía de la racionalidad instrumental. Entre sus consecuencias está la estructuración de prácticas e impactos éticamente cuestionables en la salud de los estudiantes y profesionales de la salud. Buscamos, entonces, la construcción de un espacio pedagógico para la incorporación de lo sensible en la enseñanza de la medicina a través de una estrategia multifacética. Nos guiamos por los DCN de medicina, la medicina centrada en la persona, la visión holística del ser humano y el proceso de enseñanza que aprende de la complejidad. Utilizamos metodologías activas, experiencias corporales y artísticas en la construcción colectiva, crítica y creativa de conocimiento sensible con el objetivo de la autonomía de los estudiantes en el desarrollo de habilidades clínicas. Educación médica Educación sensible. Corporeality. Sensibilidad Habilidades clínicas
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Paoliello, Gilda. "O problema do diagnóstico em psicopatologia." Revista Latinoamericana de Psicopatologia Fundamental 4, no. 1 (March 2001): 86–93. http://dx.doi.org/10.1590/1415-47142001001008.

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Abstract:
A autora discute a questão do diagnóstico em psiquiatria, confrontando-o com o diagnóstico em medicina. Critica a tendência atual de se referenciar a psiquiatria no paradigma médico-científico, o que leva à exclusão do sujeito, do psiquiatra e da própria clínica. Propõe o resgate da clínica em suas referências clássicas, aliada à ética do sujeito.
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Santos, Sávio Silva, and Rodrigo Siqueira-Batista. "Avaliação Cognitiva no Internato Médico - Experiência da Disciplina de Clínica Médica, Faculdade de Medicina de Teresópolis, Fundação Educacional Serra dos Órgãos (Feso)." Revista Brasileira de Educação Médica 27, no. 3 (September 2003): 223–28. http://dx.doi.org/10.1590/1981-5271v27.3-009.

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Abstract:
Resumo: Relata-se a experiência de avaliação cognitiva dos alunos que cursaram o Internato de Clínica Médica da Faculdade de Medicina de Teresópolis, Fundação Educacional Serra dos Órgãos, de janeiro a março de 2002. Discutem-se, alguns instrumentos de avaliação utilizados no transcorrer desse período, com parando-se seus resultados com os obtidos pelos mesmos internos ao longo de toda a sua graduação. Formulam-se propostas para uma escolha mais, adequada de alguns instrumentos e do método de sua utilização. Critica-se o emprego da prova final como instrumento isolado.
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Salardi, Silvia. "‘Usi’ e ‘abusi’ nel diritto: Una riflessione critica sulla normativa in materia di analisi genetiche." Filozofija i drustvo 24, no. 2 (2013): 239–54. http://dx.doi.org/10.2298/fid1302239s.

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Abstract:
Al centro di questo contributo vi ? l?analisi eticogiuridica degli atti normativi disciplinanti le analisi genetiche in vari contesti, ad esempio, ricerca medica, terapia, medicina legale e cos? dicendo. Lo scopo ? di mettere in evidenza i valori ai quali sono state improntate alcune risposte normative. Pertanto, dopo una ricognizione delle varie tipologie di analisi genetiche e dei loro possibili impieghi, il presente lavoro confronta i testi normativi internazionali, europei e nazionali (Austria, Francia, Germania, Svizzera), al fine di individuare la strada percorsa e da percorrere per salvaguardare il pi? possibile certi valori ritenuti fondamentali per la preservazione sia dell?autonomia individuale, sia dell?eguaglianza tra i consociati. Si concluder? che non tutte le norme che disciplinano le analisi genetiche possono considerarsi rispettose dei diritti fondamentali garantiti a tutti gli individui.
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Campo, S. "La malattia policistica renale autosomica dominante dell'adulto: tributo alla sua identità." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 24, no. 2 (January 26, 2018): 100–108. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2012.1149.

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Abstract:
La malattia policistica renale autosomica dominante dell'adulto (ADPKD) è una delle malattie genetiche più comuni, con un'incidenza di 1 su 1000, ed è la principale causa genetica di insufficienza renale dell'adulto. Se ne distinguono due tipi; il tipo I, causato da mutazioni del gene PKD1, e il tipo II, causato da mutazioni del gene PKD2. La malattia ha un esordio tra i 40 e i 50 anni, ma può manifestarsi anche prima, e ha un'impronta sistemica. La diagnosi è spesso casuale, nel corso di indagini motivate da altri quesiti clinici, oppure promossa dalla presenza di segni clinici correlati. Nelle procedure diagnostiche, l'ADPKD deve essere distinta dalle cisti renali semplici, uniche o multiple, che interessano parzialmente i reni e che generalmente non presentano un'evoluzione critica. È possibile che nell'attività clinica possano essere diagnosticate erroneamente le condizioni che comportano la presenza di cisti renali, rischiando di sottovalutare il rilievo clinico dell'ADPKD. Per verificare tale ipotesi, è stato condotto uno studio epidemiologico nel setting della Medicina Generale italiana e da cui è emersa una prevalenza (1.9‰) quasi quattro volte superiore rispetto a quella registrata (0.5‰) prima della informazione fornita al medico di medicina generale sulle caratteristiche cliniche e diagnostiche dell'ADPKD. È auspicabile l'impegno della Medicina Generale, assieme alle Associazioni dei Pazienti a alle Società Scientifiche nefrologiche, al fine di contribuire a una ottimale gestione clinica della condizione, finalizzata al benessere ottimale del paziente.
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Martín, Ana Laura, and Karina Inés Ramacciotti. "Profesiones sociosanitarias: Género e Historia." Avances del Cesor 13, no. 15 (December 29, 2016): 81–92. http://dx.doi.org/10.35305/ac.v13i15.629.

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Abstract:
En 2015 Tim Hunt, Premio Nobel de Medicina en 2001, sostuvo que los laboratorios no eran lugares apropiados para la convivencia de los sexos. Según el bioquímico británico esta relación trae como consecuencia que “ellas se enamoran de uno, uno se enamora de ellas y cuando se las critica, lloran”. Estas recientes palabras dejan entrever un sistema social sustentado por la dominación de los varones sobre las mujeres y un esquema de cientificidad masculinizado. Esta dramática actualidad de comentarios misóginos de encumbrados científicos nos interpela para reflexionar sobre las diferentes aristas que nos brindan la multiplicidad de fuentes y marcos teóricos en pos de lograr la equidad de género, en esta oportunidad, en la ciencia.
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Paparelli, Renata, Leny Sato, and Fábio de Oliveira. "A saúde mental relacionada ao trabalho e os desafios aos profissionais da saúde." Revista Brasileira de Saúde Ocupacional 36, no. 123 (June 2011): 118–27. http://dx.doi.org/10.1590/s0303-76572011000100011.

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Abstract:
Este artigo de caráter reflexivo discute a Saúde Mental relacionada ao trabalho no contexto atual. Para isso, aponta para a persistência das ideias que negam o nexo entre o trabalho e a saúde mental e critica sua lógica simplificadora e culpabilizante. Prossegue retomando os conceitos fundamentais do campo da saúde do trabalhador e a contribuição da abordagem do processo saúde-doença da Medicina Social Latino-Americana. Ressalta, em seguida, a relevância e a atualidade do conceito de desgaste mental. Conclui com o delineamento dos desafios para os profissionais da saúde para a compreensão da relação entre saúde e trabalho e os novos horizontes abertos pela legislação que estabelece o Nexo Técnico Epidemiológico Previdenciário (NTEP) e o Fator Acidentário de Prevenção (FAP).
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Reggiani, Claudete. "CEM ANOS DA FACULDADE DE MEDICINA DA UFPR 1914-2014." Revista Médica da UFPR 1, no. 3 (October 31, 2014): 86. http://dx.doi.org/10.5380/rmu.v1i3.40745.

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Abstract:
O curso de Medicina da Universidade Federal do Paraná foi implantado em outubro de 1913, em reunião do Conselho Superior, com a denominação de Curso de Medicina e Cirurgia, iniciando sua primeira turma em março de 1914 e comemorando neste ano de 2014 o seu 100º aniversário de formação médica. Foi o quinto curso de medicina criado no Brasil, sendo um dos mais antigos do país.Durantes estes 100 anos passamos por diversas denominações: Curso de Medicina e Cirurgia, em 1913, Faculdade de Medicina do Paraná, em 1920, Faculdade de Medicina da Universidade do Paraná, em 1946, Faculdade de Medicina da Universidade Federal do Paraná, em 1965, e desde 1973, com a ocorrida reforma universitária brasileira, é denominado de Curso de Medicina do Setor de Ciências da Saúde da Universidade Federal do Paraná.Ao longo da sua história o curso passou por vários modelos de formação médica, sempre pautados nas necessidades e no papel do médico na sociedade e no mercado de trabalho. Com ênfase em promoção e prevenção da saúde, responsabilidade social da formação e da própria universidade, sempre priorizou o aperfeiçoamento constante dos modelos pedagógicos.Atualmente a formação médica na UFPR segue as diretrizes curriculares do Conselho Nacional de Educação, que define o perfil médico como o de um profissional com formação generalista, humanista, critica e reflexiva, capacitado para atuar no processo saúde-doença em diferentes níveis de atenção, com ações de promoção, prevenção, recuperação e reabilitação à saúde na perspectiva da integralidade da assistência.O curso de Medicina na UFPR tem modalidade de ensino presencial, possuindo carga horária mínima de 8.400 horas com integralização mínima em 12 semestres, contando com oferta de turnos matutino e vespertino autorizados. O ensino teórico-prático é desenvolvido em oito períodos, com 4.820 horas, além de quatro períodos de estágios, com 3440 horas, em cinco grandes áreas. A formação recebe a implantação de atividades flexíveis que compreendem: iniciação cientifica, monitoria, atividades de extensão, disciplinas optativas, bem como o trabalho de conclusão de curso que possibilita o conhecimento da metodologia científica e a participação na produção de novos conhecimentos.O corpo docente do curso é, e sempre foi, composto por profissionais com grande experiência e reconhecimento nacional e internacional, integrados e com o compromisso pautado no ensino de qualidade na graduação e nas pós-graduações: latu sensu e stricto sensu. Visam à formação de profissionais voltados à necessidade da população, realizam pesquisas através das quais iluminam novos caminhos e novos saberes, e escrevem publicações pelas quais transmitem novos conhecimentos.Comemorar cem anos de história de uma escola é uma grande honra, mas traz consigo o desafio de buscar novas ideias e de se renovar. Portanto neste momento, é importante que todos da nossa comunidade médica pensem nas salas de aulas como espaços de inovação, tanto na saúde como na educação, nos quais alunos e professores que vivem o cotidiano do curso possam discutir e buscar meios de transformar a sociedade, não ficando dependentes somente das ações e intenções de políticos. É necessário repensar a forma de ensinar e de contribuir para a melhoria efetiva da saúde.Parabéns ao curso de medicina, parabéns a todos os que fazem parte desta história, e juntos vamos enfrentar os desafios futuros do ensino e da profissão. Claudete ReggianiProfessora Associada do Departamento de TocoginecologiaDiretora do Setor de Ciências da Saúde da UFPR Diretora de Implantação do Hospital e Maternidade Vitor Ferreira do Amaral Ex-chefe do Departamento de Tocoginecologia da UFPR Ex-coordenadora do curso de medicina da UFPR Ex- presidente da Sociedade Brasileira de Reprodução HumanaEx-presidente da Sociedade de Obstetrícia e Ginecologia do ParanáEx-aluna de graduação e pós-graduação latu sensu e stricto sensu da UFPRR
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De Caprio, Lorenzo, and Paola Cinque. "Il Medico Attore e l’Attore Medico." Medicina e Morale 50, no. 2 (April 30, 2001): 251–74. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2001.720.

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Abstract:
Il testo illustra i “difficili” rapporti, i grotteschi rimandi e le sotterranee intese tra teatro e medicina. Da un lato gli autori fanno emergere, anche paradossalmente, i caratteri “teatrali” della professione, dall’altro sottolineano il fatto che la maschera del medico nel Teatro abbia assolto costantemente una funzione di critica sociale richiamando costantemente, severamente, energicamente i professionisti della vita al rispetto dei valori, umani prima e morali poi, che contraddistinguono una professione che ha al centro dei suoi interessi l’uomo. Nello stesso tempo l’attore che si fa medico sulla scena permette di seguire con sorprendente fedeltà la nascita, l’evoluzione e l’ascesa del ruolo medico nelle società occidentali. Scena invariante dell’azione del medico si rivela la sofferenza umana e sua contro-parte la Morte, così, tra le polarità del medico che si fa attore, e dell’attore che si fa medico emerge un percorso storico che dal Tragico greco, giunge all’Umano cristiano, e poi passando per il Comico, ci porta al Dis-Umano contemporaneo.
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Piccinelli, Marco. "Psychiatric disorders in primary care: why so many differences?" Epidemiologia e Psichiatria Sociale 3, no. 3 (December 1994): 195–208. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00003705.

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Abstract:
RiassuntoScopo - (I) Operare una revisione critica degli studi che hanno indagato la frequenza dei disturbi psichici tra i pazienti della medicina generale, utilizzando come criterio un'intervista psichiatrica standardizzata; (II) discutere i possibili fattori all'origine delle diverse frequenze riscontrate; (III) mettere in luce il ruolo di primaria importanza che possono assolvere in questo campo gli studi multicentrici condotti grazie a programmi di collaborazione internazionale. Metodo - sono stati selezionati i lavori pubblicati nella letteratura internazionale tra il 1970 ed il 1993. La selezione è stata effettuata grazie ad una ricerca computerizzata, nel corso della quale sono stati incrociati i databases MEDLINE e Psychological Abstracts; questa è stata a sua volta integrata da una ricerca manuale, consistente neU'esame delle bibliografie contenute nei lavori cosi individuati e nella consultazione degli indici analitici delle principal! riviste psichiatriche internazionali. Infine, è stata consultata la bibliografia commentata, curata da Wilkinson (1985), relativa a lavori di interesse e pertinenza psichiatrici condotti nella medicina generale e pubblicati tra il 1977 ed il 1985. Risultati - Sono stati individuati 30 lavori, ma 9 sono stati esclusi, dal momento che replicavano dati già riportati in letteratura o presentavano limiti metodologici. È emerso cosi che indagini sulla frequenza complessiva dei disturbi psichici tra i soggetti che si rivolgevano ai servizi di medicina generale sono state finora condotte secondo procedure standardizzate solo in 13 Paesi. La frequenza dei disturbi psichici variava tra il 10% ed il 50% circa. Le possibili ragioni all'origine dellem diverse frequenze riscontrate sono state discusse alia luce di tre fattori: I) le caratteristiche dell'indagine; II) l'affidabilità e la confrontabilità delle categorie diagnostiche e dei sistemi nosografici utilizzati; e III) la diversa organizzazione dei servizi sanitari nei vari Paesi. Conclusioni - alia luce delle difficoltà che si incontrano quando si tenta di confrontare i risultati forniti da studi indipendenti condotti in Paesi diversi o perfino nello stesso Paese viene suggerito il ruolo di primaria importanza che possono assolvere in questo campo gli studi multicentrici condotti grazie a programmi di collaborazione internazionale.
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Accini Mendoza, Jose Luis, Victor Hugo Nieto Estrada, Nelly Beltrán López, Elisabeth Ramos Bolaños, Daniel Molano Franco, Carmelo Dueñas Castell, Albert Alexander Valencia Moreno, et al. "Actualización de la Declaración de consenso en medicina critica para la atención multidisciplinaria del paciente con sospecha o confirmación diagnóstica de COVID-19." Acta Colombiana de Cuidado Intensivo 20 (December 2020): 1–112. http://dx.doi.org/10.1016/j.acci.2020.09.004.

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Gorbaneff, Yuri. "Qué se puede aprender de la literatura sobre el aprendizaje basado en problemas." Revista Facultad de Ciencias Económicas 18, no. 1 (December 31, 2009): 61–74. http://dx.doi.org/10.18359/rfce.2001.

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Abstract:
El trabajo es una revisión de la literatura sobre la aplicabilidad del aprendizaje basado en problemas (ABP) en la enseñanza de la administración. El método de ABP se fundamenta en el constructivismo y teorías derivadas del constructivismo, como la de aprendizaje signifi cativo, las teorías socio cultural, dinámica y cognoscitiva de aprendizaje. El ABP fue aplicado con éxito en la enseñanza de derecho y medicina. Los investigadores que estudian su aplicación en la enseñanza de administración, están de acuerdo en que el ABP contribuye a mejorar la comprensión de lectura; la actitud deliberativa, refl exiva y critica de los alumnos; genera las habilidades de liderazgo, trabajo en equipo, emprendimiento y de aprendizaje autónomo, contribuye a la motivación del alumno por la carrera de administración. Existen los obstáculos para el ABP: la naturaleza del saber administrativo que se apoya sobre la experiencia e intuición, el modesto lugar que la solución de problemas ocupa en la práctica del recién egresado de administración, la ausencia del material didáctico apropiado. Las bondades del ABP ameritan futura investigación para remover los obstáculos que difi cultan su aplicación.
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Dias-Lima, Artur. "Ecologia médica: uma visão holística no contexto das enfermidades humanas." Revista Brasileira de Educação Médica 38, no. 2 (June 2014): 165–72. http://dx.doi.org/10.1590/s0100-55022014000200002.

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Abstract:
O presente ensaio traz como objetivo geral uma reflexão sobre a ecologia médica e uma discussão sobre os seres humanos, profissionais de saúde e suas relações como meio ambiente. A pesquisa, de caráter descritivo e exploratório, buscou na literatura e na internet, por meios dos unitermos "Ecologia Médica" e "Medical Ecology", subsídios para discutir e refletir sobre a relação homem, meio ambiente e profissionais da saúde. Estudiosos do assunto afirmam que os médicos clínicossão treinados para tratar problemas que ocorrem em nível individual e não estão devidamente preparados para trabalhar no nível do ecossistema. Da mesma forma, outros profissionais da saúde e da vigilância sanitária e ambiental,como enfermeiros, biomédicos, farmacêuticos e biólogos, também não possuem, em suas grades curriculares de graduação, componentes que tragam reflexões e ensinamentos sobre profilaxia e controle de doenças no âmbito da ecologia médica. Os profissionais da saúde, principalmente de Medicina e Enfermagem, devem estar preparados para uma análise critica dos desafios apresentados nesta área, para que sejam agentes de mudanças e profundas transformações no processo saúde, meio ambiente e prevenção de doenças humanas, com base nos princípios e reflexões da ecologia médica.
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Ruggeri, Mirella, Nazario Santolini, Marco Stegagno, Giuseppe Imperadore, and Rosa Bruna Dall'Agnola. "Misurazione della qualità della vita." Epidemiologia e psichiatria sociale. Monograph Supplement 8, S5 (March 1999): 16–18. http://dx.doi.org/10.1017/s1827433100000344.

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Abstract:
Innumerevoli strumenti sono stati sviluppati con l'intento di fornire una misurazione della qualità della vita (vedi Gill & Feinstein, 1994, per una riflessione critica sui molti punti deboli degli strumenti più frequentemente utilizzati in medicina e Lehman, 1996, per la descrizione degli strumenti più frequentemente usati in ambito psichiatrico con persone con gravi disturbi mentali). In questa Monografia, citeremo solamente due fra gli strumenti a disposizione per misurare la qualità della vita: il WHO-Quality of Life ed il Lancashire Quality of Life Profile.Il WHO-Quality of Life (WHOQOL) è uno strumento messo a punto dalla World Health Organization, destinato a diventare uno dei punti di riferimento principali per la misurazione della qualità della vita. Esso è stato concepito al fine di poter essere utilizzato in culture ampiamente diverse fra loro; versioni adattate allo specifico contesto culturale sono attualmente in corso di sviluppo in molti centri in tutto il mondo (WHOQOL Group, 1995; 1998a). Questi centri sono stati innanzitutto coinvolti nel formulare una definizione consensuale del concetto di qualità della vita nelle diverse culture, e, successivamente, nel determinare, partendo dall'analisi di un numero molto elevato di possibili domande, la rilevanza degli ambiti indagati dal questionario nello specifico contesto culturale.
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Keller-Schnider, Hans Urs. "Lopez Pinero, José M.a; Luz Terrada Ferrandis, Maria; Introduction a la medicina. Barcelona, Editorial Critica, 2000. 295 p. (Biblioteca de Bolsillo, 30). ISBN 84-8432- 045-6." Gesnerus 58, no. 1-2 (December 3, 2001): 166–67. http://dx.doi.org/10.1163/22977953-0580102030.

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Del Piccolo, Lidia. "Doctor-patient interaction: a comparison between analysis systems." Epidemiologia e Psichiatria Sociale 7, no. 1 (April 1998): 52–67. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00007120.

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Abstract:
RIASSUNTOScopo — L'intervista medica nel contesto della medicina generate ha importanti implicazioni sia sul piano diagnostico che terapeutico, mira ad un'accurata raccolta di informazioni biopsicosociali e, per essere ben condotta, implica l'applicazione di tecniche d'intervista centrate sia sul medico che sul paziente. L'analisi dell'interazione tra medico e paziente consente di valutare le tecniche d'intervista messe in atto dal medico e di individuare in modo phi preciso gli aspetti che possono essere migliorati. In particolare: 1) la revisione degli strumenti di analisi dell'interazione (IAS) adottati per descrivere la comunicazione tra medico e paziente, tenendo conto della rilevanza clinica, le strategie osservative adottate, l'attendibilita e il tipo di comportamenti analizzati; 2) la valutazione critica e l'analisi dei risultati delle ricerche svolte adottando gli strumenti considerati. Obiettivi — Gli strumenti di analisi dell'interazione considerati sono stati individuati a partire da alcune revisioni precedenti e utilizzando la ricerca Medline (HelthGate) sulle parole chiave indicate nella revisione. Risultati — Sono stati analizzati 17 sistemi di classificazione e 10 di questi sono stati descritti in ordine cronologico. Da un'analisi di tipo sociologico o psicolinguistico, si e passati, nel tempo, a un approccio specificamente impostato sulla consultazione medica e quindi a situazioni specifiche del contesto medico, quali l'ambito oncologico o ospedaliero. Conclusioni — Nello studio dell'interazione medico-paziente e importante individuare quelle categorie che risultano piu salienti per un'intervista «centrata sul paziente». Cio e rilevante non solo ai fini di una corretta individuazione dei pazienti con disagio emotivo, ma anche ai fini della corretta attribuzione del disagio stesso. L'attitudine ad ascoltare e la sollecitazione a parlare anche di tematiche emotive costituisce, infine, una forma indiretta di educazione del paziente, in quanto comprende che puo parlare con il medico anche dei suoi problemi psicologici e che cio puo avere una valenza terapeutica.
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Panigada, G., M. Campanini, A. Fontanella, and R. Nardi. "Aspetti clinico-organizzativi nella degenza medica ospedaliera in Italia: il ruolo della Medicina Interna nel Dipartimento Medico e continuità assistenziale." Italian Journal of Medicine 3, no. 1 (December 31, 2015): 499. http://dx.doi.org/10.4081/itjm.q.2015.6.

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Abstract:
<img src="/public/site/images/pgranata/intro.jpg" alt="" /><br /><p class="titolo"><strong>Aspetti clinico-organizzativi nella degenza medica ospedaliera in Italia: il ruolo della Medicina Interna nel dipartimento medico e continuità assistenziale</strong> 499<br /><em>G. Panigada, I. Chiti</em></p><img src="/public/site/images/pgranata/Sezioni3.jpg" alt="" /><br /><p class="titolo"><strong>Organizzazione delle Medicine Interne della Toscana: analisi specifica delle criticità</strong> 503<br /><em>R. Laureano, S. Meini</em></p><p class="titolo"><strong>Risultati di una <em>survey</em> sulla complessità promossa da FADOI</strong> 509<br /><em>M. Gambacorta, A. Montagnani, P. Gnerre</em></p><p class="titolo"><strong><em>Fare di più non significa fare meglio</em>: il contributo FADOI al programma di <em>Slow Medicine</em> per una medicina sostenibile</strong> 513<br /><em>L. Lusiani, R. Frediani, A. Fortini, R. Nardi</em></p><p class="titolo"><strong>Gli effetti della riorganizzazione ospedaliera sulla comunicazione medico-paziente: un’analisi di cambiamento necessario</strong> 523<br /><em>M. Felici, S. Lenti</em></p><p class="titolo"><strong>Survey sui fabbisogni di formazione e aggiornamento degli internisti FADOI</strong> 528<br /><em>C. Canale, M. Cannone, M. La Regina, R. Risicato, M. Silingardi</em></p><img src="/public/site/images/pgranata/Sezioni21.jpg" alt="" /> <br /><p class="titolo"><strong>L’internista ospedaliero: dentro o fuori?</strong> 531<br /><em>F. Orlandini, F. Pietrantonio</em></p><p class="titolo"><strong>La telemedicina in Medicina Interna</strong> 537<br /><em>A. Sciascera</em></p><p class="titolo"><strong><em>Red flags</em> e modelli di <em>fast track</em> per accedere rapidamente alla diagnosi precoce</strong> 541<br /><em>F. Pieralli, F. Corradi</em></p><img src="/public/site/images/pgranata/Sezioni4.jpg" alt="" /><br /><p class="titolo"><strong>Sovraffollamento e qualità assistenziale in Ospedale: sono previste soluzioni nei patti per la salute?</strong> 544<br /><em>A. Fontanella</em></p><p class="titolo"><strong>L’area critica di medicina interna: stato dell’arte nella Regione Puglia. Quali motivazioni? Per quali pazienti? Secondo quali normative?</strong> 548<br /><em>F. Ventrella</em></p><p class="titolo"><strong>Il <em>medico tutor</em> nell’ospedale per intensità di cura</strong> 556<br /><em>M. Alessandri</em></p><p class="titolo"><strong>L’<em>Hospitalist</em></strong> 563<br /><em>I. Stefani, A. Mazzone</em></p><p class="titolo"><strong>Il dipartimento medico è tuttora una soluzione per il governo clinico della complessità assistenziale?</strong> 567<br /><em>G. Landini</em></p><p class="titolo"><strong>Modalità organizzative e clima interno nell’area medica</strong> 569<br /><em>S. De Carli, R. Re</em></p><p class="titolo"><strong>Malattie endocrino-metaboliche in area medica: percorsi clinico-assistenziali ed implicazioni economiche</strong> 575<br /><em>M. Cappagli, S. Barbieri, V. Scardigli, C. Rossi, L. Sanna, E. Romano</em></p><p class="titolo"><strong>Cure palliative: nuova branca specialistica o competenze da riscoprire?</strong> 583<br /><em>G. Chesi, P. Montanari, R. Nardi</em></p><p class="titolo"><strong>Strumenti di comunicazione esterna per la continuità assistenziale: dimissioni protette, percorsi integrati ospedale territorio, integrazione di servizi</strong> 588<br /><em>G. Chesi, E. Scalabrini, N. Branchetti, C. Sarti, F. Bencivenni, A. Giudici</em></p><p class="titolo"><strong><em>Integrated delivery system</em>: effetti su costi e qualità. Quale futuro?</strong> 599<br /><em>E. Desideri</em></p><p class="titolo"><strong>L’ospedale del futuro tra assistenza in acuzie e continuità di cura: il modello inglese può essere implementato anche nei nostri ospedali?</strong> 601<br /><em>P. Gnerre, M. Gambacorta, A. Montagnani</em></p><img src="/public/site/images/pgranata/concl.jpg" alt="" /><p class="titolo"><strong>Conclusioni: chi garantisce il coordinamento e la continuità delle cure?</strong> 608<br /><em>C. Nozzoli</em></p><img src="/public/site/images/pgranata/appendix.jpg" alt="" /><br /><p class="titolo"><strong>I documenti FADOI</strong> 610<br /><em>M. Campanini</em></p>
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Kalva, Soundarya Reddy, Sahitya Reddy Kalva, and Sudheer Kumar Gumme. "Regulatory architecture of biosimilars in Singapore: A critical overview." International Journal of Drug Regulatory Affairs 7, no. 3 (September 15, 2019): 34–39. http://dx.doi.org/10.22270/ijdra.v7i3.341.

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A Biosimilar medicine is a medicine which is similar to a biological medicine that has already been authorized (the „biological reference medicine‟). The expiration of the patents on many biological products has prompted the development of these products as similar biological products. The European Medicinal Agency (EMEA) has done a commendable job at creating the regulatory path to facilitate approval of biosimilars. The Health Product Act requires all medicinal products sold in Singapore and manufactured locally for export to be licensed with the Health Products Regulation Group, Health Science Authority (HAS). Biosimilar products are eligible for the New Drug Application (NDA-2 and NDA-3) application types. The Biosimilar product should be evaluated and approved by at least one of HAS‟s reference agencies namely Australia, Health Canada, Europe, United States. Approved biosimilars must be demonstrated, through extensive characterization and appropriate clinical trials, to be as safe and effective as originators for the benefit of patients.
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Chandrashekhar, Dr karnam. "Critical Review of Vasa in Bhavaprakasha samhita." International Journal of Social Sciences and Humanities Invention 5, no. 6 (June 13, 2018): 4788–93. http://dx.doi.org/10.18535/ijsshi/v5i6.05.

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Abstract:
Since the time immemorial, the plants have provided the basis for medicines. Many a times, it is seen that a plant growing nearby, turns out to be a source of a great medicine Adhatoda vasica Nees. – a very common plant growing in the surroundings contains an important quinazoline alkaloid Vasicine from which Bromhexine is derived. According to Ayurveda, every plant on the earth is medicinal. This reminds the Sanskrit quote “namūlam anauṣadham”. But, the way it narrates the pharmacological action is pretty different from other contemporary sciences. Sometimes, the indication of a plant in Ayurveda matches with the indication of that plant`s metabolite or derivatives of metabolite by modern medicine. But, many a times, its indication is beyond the thought of the active principle. Exploring a medicinal plant with its diverse uses can provide a basis for the better understanding of that plant. This is possible when literary information on a medicinal plant along with its different formulations is compiled and studied. The best source for such activity is a compendium known as Bhava prakasha samhita- a link between medicinal plant, formulations and indications. Present review is an earnest attempt to report the diversified aspect of vasa .The result of this study is intended to take a new step in preparing the formulations containing vasa.
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Stukalov, A. A., S. V. Khodus, and E. A. Kolechkina. "PRECLINICAI TECHNOLOGY FOR DOCTORS BY SPECIALITY ANESTHESIOLOGY-CRITICAL CARE MEDICINE." Amur Medical Journal, no. 15-16 (2016): 109–11. http://dx.doi.org/10.22448/amj.2016.15-16.109-111.

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Brener, Pedro Zanetta, and Arnaldo Lichtenstein. "Juramento de Hipócrates: análise crítica." Revista Bioética 30, no. 3 (September 2022): 516–24. http://dx.doi.org/10.1590/1983-80422022303545pt.

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Resumo O Juramento de Hipócrates é, talvez, o mais importante texto de ética médica do mundo ocidental. Amplamente discutido desde a Idade Média por estudantes e filósofos, mesmo com o dito fim da medicina hipocrática em favor do método científico, o documento suscita questões éticas essenciais e é adotado, com variações, em diversas instituições de ensino pelo mundo. Esta revisão procura analisar os textos transmitidos no original, apresentar algumas das interpretações que recebeu ao longo da história e suas leituras e versões em diferentes línguas, além de oferecer uma tradução moderna e comentada do original em grego. Por fim, discute-se sua adoção em escolas de medicina na atualidade.
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Brener, Pedro Zanetta, and Arnaldo Lichtenstein. "Juramento de Hipócrates: un análisis crítico." Revista Bioética 30, no. 3 (September 2022): 516–24. http://dx.doi.org/10.1590/1983-80422022303545es.

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Abstract:
Resumen El Juramento de Hipócrates quizás sea el texto de ética médica más importante en el mundo occidental. Desde la Edad Media se viene discutiendo este documento entre estudiantes y filósofos, incluso con el objetivo de la medicina hipocrática a favor del método científico, además de plantear aspectos éticos esenciales, es utilizado con sus variaciones por diversas instituciones educativas. Esta revisión busca analizar los textos en el original, presentar algunas de las interpretaciones que había recibido a lo largo de la historia, sus lecturas y versiones en diferentes idiomas, así como exponer una traducción moderna y comentada del original en griego. Por último, se discute la actual utilización de este documento en las facultades de medicina.
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SINGH, BHAVNA, SARVADEO UPADHYAYA, and SUJATA NUNA. "Critical Review of Trikatu in Ayurvedic classics." Dev Sanskriti Interdisciplinary International Journal 4 (July 31, 2014): 73–78. http://dx.doi.org/10.36018/dsiij.v4i0.47.

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Abstract:
Earthen hemisphere is gifted with varieties of large number of medicinal herbs. Herbs are natural remedies for the disease with higher safety profile and efficacy. India has an ancient heritage of traditional herbal medicine. Ayurvedic literature has a treasure of medicinal herbs in which Trikatu is very important drug. Trikatu is used as solo drug rarely, but it is an essential ingredient of numerous formulations and prescriptions of Ayurvedic medicine. Trikatu is a poly herbal preparation, It consists of three crude drugs namely maricha (Piper nigrum Linn.), Pippali (Piper longum Linn.) and Shunthi (Zingiber officinalis Rosc) in the ratio of (1:1:1; w:w). Trikatu curna is considered as one of the best drugs to treat the condition of Ama(improperly digested absorbed and improperly metabolised food particles including free radicles) . Trikatu is regarded as the drug of choice in cases of Agnimandya (poor digestion due to faulty digestive process). In Brihattrayi, it is recommended for various diseases due to Agni (digestive fire) vitiation such as Grahaniroga(Malabsorbtion syndrome), Udara roga(major diseases of abdomen surgical and medical like hepatomegaly, spleenomegaly and ascitis ), Arsharoga(piles) etc. The objective of this article is to highlight classification, synonyms, pharmacological actions as described in various diseases, and different formulations of Trikatu in ancient Ayurvedic literature in special reference of Brihattrayi and Nighantus.
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Hirasawa, Hiroyuki, Shigeto Oda, Eizo Watanabe, Takaaki Nakada, Ryuzo Abe, and Shunsuke Otani. "Cytokine-related genetic polymorphism in critical care medicine." Journal of the Japanese Society of Intensive Care Medicine 14, no. 1 (2007): 14–17. http://dx.doi.org/10.3918/jsicm.14.14.

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Balkrishna, Acharya, Shalini Mishra, Ashwini Singh, Deepika Srivastava, Shalini Singh, and Vedpriya Arya. "Hibiscus syriacus L.: A Critical Review of Medicinal Utility & Phytopharmacology with Mechanistic Approach." Journal of Phytopharmacology 11, no. 3 (June 25, 2022): 204–10. http://dx.doi.org/10.31254/phyto.2022.11312.

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Abstract:
Herbal medicine is an ancient form of medicine that has been used by humans for thousands of years. The vital systems of primordial medicines include Ayurveda, Siddha, Unani, and folk medicine and, the most developed and widely practiced medicinal system in India is Ayurveda. Hibiscus species are commonly shrubs, herbs or trees with many useful properties, of which H. syriacus is one of the prime species of the genus. It is endowed as the national flower of South Korea, commonly known as ‘Rose of Sharon’ and is found along valleys, open slopes, roadsides and sea cliffs. The plant species is used as a medicine in many diseases such as amoebic colitis, hemorrhoids, hemorrhoidal bleeding, migraine, headache, cold, cough, nausea, vomiting, abdominal pain, ascariasis, colitis, diarrhea, dysentery, dyspepsia, gas, stomach ache, hematochezia, ascariasis etc. Several biological activities of the plant are attributed to the presence of various active compounds like botulin, coumarins, fumaric acid, hydroquinone, is vitexin, linoleic acid, nonanoic acid, naringenin acid, Para hydroxybenzaldehyde, palmitic acid, Syracusans A-C, triterpenoids and vanillic acid. Some phytochemicals, including linolenic acid, palmitic acid, hydroxyhibiscone A, hibiscuses D, Syracusans A, pentacyclic triterpene esters, triterpenoid, nonanoic acid, anthocyanins, and others, are responsible for its biological importance like anti-cancer, anti-aging, anti-depressant, anti-fungal, anti-melanogenic, anti-oxidant, cytoprotective, neuroprotective, etc., Detailed information extracted by reviewing the medicinal utilities & Phytopharmacological properties, provide elaborated evidences for the application of H. syriacus in many ailments.
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García Marroquín, Vilma Estela. "Coherencia entre el currículum formal y currículum real del curso Psicología en la carrera Médico y Cirujano." Revista Guatemalteca de Educación Superior 4, no. 1 (January 18, 2021): 1–11. http://dx.doi.org/10.46954/revistages.v4i1.48.

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El artículo presenta los resultados de la evaluación curricular, realizada en la unidad didáctica de psicología, de la facultad de ciencias médicas, de la Universidad de San Carlos de Guatemala, se realizó con el objetivo de determinar la coherencia que existe entre el currículum formal y el currículum real de dicha unidad didáctica. El estudio tuvo un enfoque mixto, ya que por su naturaleza y los sujetos a investigar era importante conocer su perspectiva tanto subjetiva como objetiva, por lo que se eligió técnicas de recolección de datos tanto cualitativos como cuantitativos, con un diseño exploratorio secuencial, de tipo descriptivo. La recopilación de información fue basada en dos cuestionarios, el primero aplicado a 80 estudiantes de tercero y sexto año de la carrera de médico y cirujano, el segundo se aplicó a 25 médicos egresados. Se realizó un grupo focal, con 9 docentes, que integran el claustro de profesionales que imparten la asignatura de psicología a los estudiantes del primer año de la carrera de medicina. Los principales resultados fueron los siguientes: el 43% de los estudiantes opinó que muchas veces el contenido del programa del curso fue afín con los temas recibidos en clase. El 41.3% opinó que siempre se cumplió con lo establecido en el programa. Mientras que el 33.3% de los egresados consideró que el aporte del curso de psicología en su carrera como médicos, está relacionado con la conceptualización de la materia. El 25% respondió que el curso les aportó contenido relacionado con la integración de la conceptualización, aplicación, reflexión, darle un sentido a la vida cotidiana y las competencias laborales que el médico necesita desempeñar. En cuanto a la perspectiva y el paradigma educativo, existe una discrepancia entre estudiantes y egresados, ya que el 43.8% de los estudiantes, opinan que el currículum de psicología aplica una perspectiva critica o de evaluación para la acción y el 56.3% considera que el paradigma educativo es crítico, mientras que el 47.8% de los egresados, considera que la perspectiva que se utiliza en el currículum de psicología es hermenéutico o de la evaluación para la comprensión y el 37.5% ubica el currículum en un paradigma cuantitativo. Es necesario hacer una reformulación del currículo. Es por ello, por lo que se hacen las recomendaciones respectivas para dar solución a esta problemática y de esta manera se hagan los ajustes necesarios al currículo de la unidad evaluada.
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Lee, Sang-Min. "Critical Care Medicine." Tuberculosis and Respiratory Diseases 65, no. 3 (2008): 169. http://dx.doi.org/10.4046/trd.2008.65.3.169.

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Park, Jie Hae, Jin Nyeong Chae, and Won-Il Choi. "Critical Care Medicine." Tuberculosis and Respiratory Diseases 69, no. 2 (2010): 75. http://dx.doi.org/10.4046/trd.2010.69.2.75.

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Rosenthal, Myer H. "Critical Care Medicine." Anesthesia & Analgesia 81, no. 3 (September 1995): 439–40. http://dx.doi.org/10.1097/00000539-199509000-00001.

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Weil, Max Harry. "Critical care medicine." Critical Care Medicine 13, no. 12 (December 1985): 1004. http://dx.doi.org/10.1097/00003246-198512000-00002.

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Mantz, Jean. "Critical Care Medicine." Anesthesiology 112, no. 4 (April 1, 2010): 981–83. http://dx.doi.org/10.1097/01.anes.0000369927.63751.a5.

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Mantz, Jean, and Timothy J. Brennan. "Critical Care Medicine." Anesthesiology 112, no. 5 (May 1, 2010): 1273–75. http://dx.doi.org/10.1097/01.anes.0000371668.21920.3a.

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37

Mantz, Jean, and Timothy J. Brennan. "Critical Care Medicine." Anesthesiology 112, no. 6 (June 1, 2010): 1520–23. http://dx.doi.org/10.1097/01.anes.0000376900.81460.0c.

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Lumb, Philip B. "Critical Care Medicine." Anesthesia & Analgesia 70, no. 4 (April 1990): 472???473. http://dx.doi.org/10.1213/00000539-199004000-00042.

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Parrillo, Joseph E., and Roger C. Bone. "CRITICAL CARE MEDICINE." Shock 5, no. 3 (March 1996): 234. http://dx.doi.org/10.1097/00024382-199603000-00014.

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Luce, John M., and David J. Plerson. "Critical Care Medicine." Dimensions of Critical Care Nursing 8, no. 4 (July 1989): 225. http://dx.doi.org/10.1097/00003465-198907000-00006.

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Waxman, Kenneth. "Critical Care Medicine." Critical Care Medicine 23, no. 7 (July 1995): 1310. http://dx.doi.org/10.1097/00003246-199507000-00030.

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Mazurek, Douglas A., and Nicholas J. Gross. "Critical Care Medicine." Critical Care Medicine 24, no. 11 (November 1996): 1936. http://dx.doi.org/10.1097/00003246-199611000-00033.

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Chernow, Bart. "Critical Care Medicine." Critical Care Medicine 20, no. 1 (January 1992): 1. http://dx.doi.org/10.1097/00003246-199201000-00001.

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Cerra, Frank B. "Critical care Medicine." Critical Care Medicine 20, no. 1 (January 1992): 2. http://dx.doi.org/10.1097/00003246-199201000-00002.

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Chernow, Bart. "Critical Care Medicine." Critical Care Medicine 21, no. 1 (January 1993): 1. http://dx.doi.org/10.1097/00003246-199301000-00001.

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Barnette, Rodger E. "Critical Care Medicine." Anesthesia & Analgesia 85, no. 2 (August 1997): 467. http://dx.doi.org/10.1097/00000539-199708000-00048.

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Dries, David J. "CRITICAL CARE MEDICINE." Shock 29, no. 4 (April 2008): 539. http://dx.doi.org/10.1097/01.shk.0000286278.23929.0d.

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Rosenthal, Myer H. "Critical Care Medicine." Anesthesia & Analgesia 81, no. 3 (September 1995): 439–40. http://dx.doi.org/10.1213/00000539-199509000-00001.

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Barnette, Rodger E. "Critical Care Medicine." Anesthesia & Analgesia 85, no. 2 (August 1997): 467. http://dx.doi.org/10.1213/00000539-199708000-00048.

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Mantz, Jean. "Critical Care Medicine." Anesthesiology 112, no. 1 (January 1, 2010): 197–98. http://dx.doi.org/10.1097/aln.0b013e3181c683c8.

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