Academic literature on the topic 'Meccanismi regolator'

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Journal articles on the topic "Meccanismi regolator"

1

Verde, Stefano. "Il settore elettrico UK e la riforma per far coesistere generazione pulita e meccanismi di mercato." ECONOMICS AND POLICY OF ENERGY AND THE ENVIRONMENT, no. 3 (November 2011): 17–29. http://dx.doi.org/10.3280/efe2010-003002.

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Abstract:
Proprio nel mercato elettrico piů liberalizzato d'Europa si riflette sulla coesistenza tra de-carbonizzazione e regole di mercato, al fine di rispettare gli ambiziosi obiettivi europei di politica energetica. Questo lavoro ripercorre le recenti proposte di riforma avanzate dal governo britannico, confrontandole con quelle con cui il regolatore inglese aveva avviato un anno prima l'attuale dibattito sul market design del settore elettrico d'oltremanica.
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2

Henry Federico. "Urgenza e meccanismo di biosintesi dei metaboliti secondari microbici marini." International Journal of Science and Society 4, no. 3 (September 30, 2022): 489–98. http://dx.doi.org/10.54783/ijsoc.v4i3.543.

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Abstract:
Il microrganismo marino è una delle potenziali risorse biologicamente attive dei metaboliti secondari. La sua potenza è così promettente che è necessario studiare e raccogliere la conoscenza di come si è verificato il suo metabolita secondario. Tali conoscenze consentiranno ulteriori studi stanno migliorando la produzione di metaboliti secondari in laboratorio. In natura, la sintesi dei metaboliti secondari si verifica quando vi sono l'effetto di fattori sia biotici che abiotici come l'acqua di mare e la simbiosi microbica con altri materiali viventi. Quando questo è spiegato nelle vie metaboliche, la sintesi dei metaboliti secondari è influenzata dal nutriente disponibile e regolata da molecole autoinducenti attraverso il meccanismo di rilevamento del quorum.
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3

Campostrini, Stefano. "Metodi e strumenti di valutazione nella prevenzione e nella promozione della salute." RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no. 50 (December 2012): 7–22. http://dx.doi.org/10.3280/riv2011-050002.

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Abstract:
Nella prevenzione e promozione della salute c'č sempre piů domanda di valutazione: soprattutto in tempi di crisi economica si domanda che i programmi, interventi, politiche si basino su sostanziali evidenze di efficacia. Inoltre, per svolgere al meglio il loro ruolo di regolatori del sistema, ministero e regioni necessitano di meccanismi di monitoraggio e controllo, per programmare, indirizzare e valutare. Il presente intervento vuole proporre alcune riflessioni di carattere metodologico per un primo indirizzo sia a quei valutatori che si accingono ad applicarsi a questo specifico ambito, sia agli operatori della prevenzione e della promozione della salute che vogliono affrontare problemi valutativi. Non si vuole con questo raggiungere un'esaustivitŕ (impossibile in un singolo intervento) ma suscitare alcune domande e riflessioni.
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Bellone, Luca. "«Diverse lingue, orribili favelle, musica triste senza note». Intertestualità dantesca nel rap italiano." Carte Romanze. Rivista di Filologia e Linguistica Romanze dalle Origini al Rinascimento 9, no. 2 (December 30, 2021): 269–309. http://dx.doi.org/10.54103/2282-7447/16721.

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Abstract:
Facendo leva sull’opportunità, oggi largamente condivisa, dello studio di Dante «al di là delle fissità e degli stereotipi»,[1] e senza al contempo trascurare «i rischi del dantismo “di massa”»,[2] ll'indagine intende fornire – giunti ormai quasi al termine delle celebrazioni per i settecento anni dalla morte del poeta – un nuovo contributo allo studio della ricezione dantesca nella canzone italiana, focalizzando l'attenzione sui principali meccanismi che regolano la citazione della Commedia nel rap. [1] Frosini–Polimeni 2021b: 7. [2] Pegorari 2018.
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Barbiroli, B. "Spettroscopia RMN dell'encefalo." Rivista di Neuroradiologia 5, no. 2 (May 1992): 147–53. http://dx.doi.org/10.1177/197140099200500201.

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Abstract:
Sono brevemente descritti i meccanismi molecolari che controllano le trasduzioni energetiche cellulari e le basi biochimiche che permettono di valutare il grado di stabilità del metabolismo cerebrale. La determinazione quantitativa, con la spettroscopia RMN del fosforo, di: ATP, fosfocreatina, fosfato inorganico e pH citosolico permette di stabilire la capacità termodinamica dell'encefalo di rispondere a stress metabolici. Inoltre, la precisa conoscenza della concentrazione dell'ADP, regolatore della respirazione cellulare, della velocità di biosintesi dell'ATP e del Potenziale dei fosfati fornisce informazioni precoci circa lo stato di «pacchetto» dell'encefalo. Sono riportati diversi esempi di patologie encefaliche per le quali è stata dimostrata l'utilità della spettroscopia RMN: difetti genetici, emicrania, ipossia e asfissia perinatale, epilessia focale e generalizzata, conseguenze di un arresto cardiaco. Sono infine discusse la sensibilità e la specificità della spettroscopia RMN del fosforo.
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6

Perna, Ciro. "IDP - Illuminated Dante Project: un archivio e database per la più antica iconografia dantesca (secc. XIV-XV)." DigItalia 15, no. 2 (December 2020): 150–58. http://dx.doi.org/10.36181/digitalia-00022.

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Abstract:
Nato nel 2015 e legato al Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Napoli "Federico II" e al Dipartimento di Lettere e Beni Culturali dell’Università della Campania "Luigi Vanvitelli", nonché a diversi Enti e Istituzioni nazionali e internazionali, IDP-Illuminated Dante Project mira alla creazione di un archivio di codici danteschi miniati tra Trecento e Quattrocento, con relativo database open access, che potrà costituire un utile strumento di comprensione dei complessi meccanismi che regolano il rapporto tra versi danteschi e iconografia. Il contributo presenta la struttura del database IDP a partire dalle articolazioni delle griglie in ambiente back-end.
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7

Vučetić, Zorica. "La terminologia marinaresca studiata dal punto di vista della formazione delle parole." Linguistica 41, no. 1 (December 1, 2001): 111–28. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.41.1.111-128.

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Abstract:
Il presente articolo tratta della terminologia marinaresca. Si prendono in esame esempi di terminologia marinaresca nell 'italiano d 'oggi. È un settore della linguistica molto interessante dal punta di vista della formazione delle parole. I procedimenti formati vi e i meccanismi che regolano la formazione delle parole nell 'italiano d 'oggi si studiano su questo corpus molto interessante e ricco: la formazione dei no mi riguarda la suffissazione, la prejissazione e in particolare la composizione, la formazione dei verbi riguarda la suffissazione, la prefissazione e soprattutto la formazione parasintetica che è propria dei verbi, mentre la formazione degli aggettivi, anche se presen ta esempi di suffissati, di prefissati e di composti, è meno sviluppata.
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Bardi, Luciano. "IL VOTO DI PREFERENZA IN ITALIA E LA LEGGE ELETTORALE EUROPEA." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 15, no. 2 (August 1985): 293–313. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200003154.

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Abstract:
IntroduzioneIl voto di preferenza è da tempo uno degli elementi più discussi del sistema elettorale italiano. Nel corso del dibattito apertosi in concomitanza con i lavori della commissione bicamerale per le riforme istituzionali, è emerso un quasi unanime orientamento a favore di una soppressione di tale strumento. Si ritiene che il voto di preferenza favorisca i processi disgregativi all'interno dei partiti e che una sua eliminazione, o quanto meno una revisione dei meccanismi che lo regolano, possa avere l'effetto «di moralizzare la vita politica e di evitare una malsana lotta fratricida all'interno dei partiti». Tale opinione riassume, forse un po’ enfaticamente, alcune delle osservazioni di quanti hanno studiato il voto di preferenza nel contesto del sistema e del comportamento elettorale in Italia. Il voto di preferenza sembra infatti essere maggiormente utilizzato in presenza di situazioni clientelari (quali il ‘voto di scambio’) e caratterizzate da un alto grado di frazionismo dei partiti.
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9

Marelli, Federica, and Luca Persani. "Zebrafish come modello per lo studio di malattie della tiroide." L'Endocrinologo 22, no. 1 (February 2021): 42–49. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-021-00833-4.

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Abstract:
SommarioLe tecniche di sequenziamento di nuova generazione hanno rivoluzionato l’identificazione dei geni-malattia, accelerando la scoperta di nuove mutazioni e nuovi geni candidati per le malattie della tiroide. Per far fronte a questo flusso di nuove informazioni genetiche è importante disporre di modelli animali adeguati per studiare i meccanismi che regolano lo sviluppo della tiroide, la biodisponibilità e l’azione degli ormoni tiroidei. Zebrafish (Danio rerio), con il suo rapido sviluppo embrionale esterno, è stato ampiamente utilizzato in biologia dello sviluppo. Ad oggi, quasi tutti i componenti dell’asse tiroideo zebrafish sono stati caratterizzati e sono strutturalmente e funzionalmente paragonabili a quelli dei vertebrati superiori. La disponibilità di linee transgeniche di zebrafish fluorescenti consente l’analisi in tempo reale dell’organogenesi tiroidea e delle sue alterazioni. Il knockdown transitorio ottenuto con l’uso del morfolino permette di silenziare l’espressione di un gene di interesse e ottenere prontamente informazioni sul suo contributo durante lo sviluppo dell’asse tiroideo in zebrafish. Gli strumenti recentemente disponibili per il knockout genico stabile (es. CRISPR/Cas9) hanno ulteriormente aumentato il valore di zebrafish nello studio della patologia tiroidea. Entrambi i modelli di malattia possono essere inoltre utili per lo screening di nuovi farmaci e molecole che potranno essere utili per pianificare i successivi studi clinici.
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10

De Benedittis, Giuseppe. "AUTO-IPNOSI. Alla ricerca della risorsa interiore." IPNOSI, no. 1 (July 2022): 5–20. http://dx.doi.org/10.3280/ipn2022-001001.

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Abstract:
L'auto-ipnosi è una generalizzazione dell'etero-ipnosi, di cui rappresenta la necessaria integrazione. Benché largamente applicata in ambito clinico, poco si sa della sua fenomenologia, della relazione con l'etero-ipnosi e la mindfulness, dei suoi meccanismi neurofisiologici e neuropsicologici, della sua efficacia clinica e del suo profilo di sicurezza. La letteratura in merito è sorprendentemente scarna e aneddotica. L'auto-ipnosi costituisce un'importante risorsa interiore auto-regolatoria e terapeutica, qualitativamente differente dall'etero-ipnosi, ma verosimilmente di non diversa efficacia clinica in numerosi ambiti di applicazione (e.g. controllo del dolore, dell'ansia, dei disturbi della condotta alimentare, ecc.). I correlati neurofisiologici e neuropsicologici dell'auto-ipnosi restano virtualmente sconosciuti per la mancanza di studi dedicati e di confronto con l'etero-ipnosi. Si discute ancora se l'esperienza auto-ipnotica possa essere autogena o indotta dalla suggestione etero-ipnotica, mentre sembra accertata una correlazione positiva tra ipnotizzabilità e profondità della trance auto-indotta. Anche il profilo di sicurezza rimane largamente impregiudicato, perché la stragrande maggioranza degli studi clinici omette la prevalenza e la tipologia di eventi avversi e/o effetti collaterali dipendenti dalla pratica ipnotica in generale. Assiomaticamente, si tende a considerare l'auto-ipnosi come una pratica altamente sicura e priva di effetti collaterali. In conclusione, all'importanza clinica dell'auto-ipnosi corrisponde paradossalmente una sostanziale mancanza di studi clinico-sperimentali. L'auto-ipnosi è dunque una Terra Incognita che aspetta urgentemente di essere esplorata.
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Dissertations / Theses on the topic "Meccanismi regolator"

1

Carotti, Simone. "La fibrogenesi epatica: markers precoci e meccanismi regolatori." Doctoral thesis, La Sapienza, 2007. http://hdl.handle.net/11573/916941.

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2

RECCHI, SARA. "UNDERSTANDING WORKING CONDITIONS AND MECHANISMS OF REGULATION IN THE INFORMAL ECONOMY: THE CASE OF STREET VENDORS IN MILAN." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2022. http://hdl.handle.net/10281/382011.

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Abstract:
La ricerca esplora le attività lavorative svolte nell'economia informale concentrandosi sul settore della vendita ambulante. Il commercio ambulante informale è tradizionalmente diffuso e studiato nei paesi in via di sviluppo. Tuttavia, l'interesse per l'analisi di questa attività è recentemente aumentato anche nei paesi sviluppati. Nonostante ciò, gran parte della conoscenza del fenomeno proviene dalla vasta letteratura empirica sulle realtà del Sud del mondo. Molti studi condotti in questi paesi contribuiscono alla comprensione dell'informalità urbana in contesti concreti, in uno scenario di grandi trasformazioni socio-economiche generate dall'economia globalizzata. In particolare, studiosi urbani e post-coloniali esplorano l'informalità in numerosi contesti del Sud del mondo, sottolineando i confini sfumati tra la sfera formale e quella informale del settore, il rapporto tra le istituzioni e i lavoratori, così come i meccanismi e strategie di resistenza adottate dai lavoratori informali per reagire ai vincoli macro-strutturali. La letteratura sui paesi sviluppati, invece, esplora principalmente il fenomeno evidenziando le condizioni precarie e incerte dei lavoratori informali migranti. Tuttavia, poca attenzione è dedicata all'analisi delle sovrapposizioni tra la sfera formale e quella informale e ai modi in cui i lavoratori informali organizzano la loro vita lavorativa cercando di migliorare le loro condizioni di lavoro e sostituire garanzie formali loro negate. Per colmare tali lacune negli studi sull'informalità nel Nord del mondo, questa ricerca esplora il settore dei venditori ambulanti e le sue manifestazioni concrete concentrandosi sul caso di Milano. L'obiettivo è comprendere in che misura il contesto normativo formale e le dinamiche interazionali influenzino le condizioni di lavoro dei venditori ambulanti e i meccanismi di regolazione delle loro attività lavorative. Inoltre, dato il recente interesse per le interazioni tra i due poli dell'economia, la ricerca mira anche a esplorare le sovrapposizioni e le connessioni tra il settore regolare e quello irregolare per indagare se e come queste interazioni influenzino le attività lavorative. Un approccio etnografico è stato adottato per studiare le dinamiche di diversi mercati all'aperto di Milano. Il materiale empirico è stato raccolto durante un fieldwork condotto tra giugno 2020 e aprile 2021. Nello specifico, si è ricorso alla tecnica dell'osservazione partecipante e sono state raccolte 45 interviste qualitative con venditori ambulanti e 8 con testimoni privilegiati. Lo studio mostra un certo grado di fluidità e costanti interazioni tra il segmento regolare e quello irregolare del settore, le quali si traducono in routine di lavoro condivise e modelli di governance bottom-up che regolano la vita lavorativa in strada. In particolare, i risultati suggeriscono che molti lavoratori informali ricorrono quotidianamente al supporto dei venditori regolari, che si traducono in benefici, garanzie e protezioni che influenzano positivamente le loro condizioni di lavoro. Pertanto, a Milano, l'informalità è regolata da modelli di governance "ibridi", in cui sia gli attori statali che non statali concorrono a configurare le attività lavorative quotidiane.
The research explores the working activities performed in the informal economy focusing on the street vending sector. Informal street vending is traditionally widespread and studied in developing countries. Nevertheless, the interest in the analysis of this activity has recently increased also in developed countries. Despite that, much of the knowledge concerning the phenomenon comes from the vast empirical literature on the Global South realities. Many studies conducted in these countries contribute to the understanding of urban informality in concrete settings, in a scenario of great socio-economic transformations generated by globalised economy. Especially, urbanist and post-colonial scholars explore informality in many Global South realities emphasising the blurred boundaries between the formal and informal spheres of the sector, the relationship between the formal regulatory environment and workers, and the resistance mechanisms and strategies adopted by informal workers to react against macro-structural constraints. The literature on developed countries, on the other hand, mainly explore the phenomenon by highlighting the precarious and uncertain conditions of migrant informal workers. However, little attention is paid to the analysis of the formal-informal overlaps and how informal workers organise their working life on the streets to improve their working conditions and replace formal guarantees denied to them. In order to fill these gaps in the studies of informality in the Global North, this research explores the street vending sector and its concrete manifestations focusing on the case of Milan. The objective is to understand to what extent the formal regulatory environment as well as micro contextual and interactional dynamics affect the street vendors’ working conditions and mechanisms to regulate their working activities. Furthermore, given the recent interest in interactions among the two poles of the economy, the research also aims to explore the overlaps and connections between the regular and irregular sector sides to investigate whether and how these interactions affect working activities. An ethnographic approach has been used to study the dynamics of several Milan open-air markets. The empirical material has been collected during fieldwork lasted between June 2020 and April 2021. Thus, the research resort to participant observation as well as qualitative open-ended interviews with 45 street vendors and semi-structured interviews with 8 key informants. The study shows the great fluidity and interactions between the regular and irregular segments of the sector, which translate into shared working routines and bottom-up governance models that regulate the working life on the street. Particularly, the findings suggest that many informal workers resort to the support of licensed vendors to exploit daily benefits, guarantees, and protection, which positively affect their working conditions. Thus, in Milan, informality is enforced by a “hybrid” governance arrangement model, in which both state and non-state actors concur to regulate daily working activities.
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3

Romano, Chiara. "Meccanismi strutturali che regolano l'efficacia degli Inibitori delle Tirosin-Chinasi sull'attività catalitica di BCR-ABL." Doctoral thesis, Università di Catania, 2013. http://hdl.handle.net/10761/1389.

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Abstract:
L evidenza che l attività tirosin-chinasica costitutiva dell oncoproteina BCR-ABL fosse responsabile della patogenesi della Leucemia Mieloide Cronica (LMC) ha portato allo sviluppo di Inibitori delle Tirosin-Chinasi (TKIs) in grado di inibire il funzionamento del dominio catalitico di BCR-ABL. Tuttavia, circa il 30% dei pazienti di LMC sviluppa resistenze al trattamento farmacologico, in alcuni casi dovute alla generazione di mutazioni puntiformi nel dominio tirosin-chinasico di BCR-ABL. Ad eccezione della mutazione T315I, che genera un oncoproteina resistente al trattamento con TKIs di prima e seconda generazione, quali Imatinib (IM) e Dasatinib (DAS), ma è sensibile all inibitore di terza generazione Ponatinib (PON), non sono mai state riportate sostituzioni amminoacidiche a livello dei quattro residui E286, M318, I360 e D381 che, insieme alla T315, sono responsabili delle interazioni con i TKIs mediante la formazione di legami a idrogeno. In questo progetto sono stati, quindi, valutati gli effetti di mutazioni conservative e non conservative a livello di questi quattro residui sull attività oncogenica di BCR-ABL. È stato osservato che, ad eccezione della mutazione conservativa I360T, qualunque sostituzione che coinvolga questi residui abolisce completamente l attività catalitica e la capacità trasformante dell oncoproteina. Inoltre, la ridotta attività chinasica di BCR-ABLI360T è soppressa da tutti gli inibitori attualmente disponibili. Mediante simulazioni di dinamica molecolare, sono state inoltre caratterizzate le interazioni fra IM, DAS e PON con i cinque residui di BCR-ABLI360T e BCR-ABLT315I con cui formano legami a idrogeno. È stato dimostrato che, la perdita del legame col residuo mutagenizzato T360 non influenza la sensibilità di BCR-ABLI360T al trattamento con i tre inibitori. Inoltre, sono state fornite ulteriori spiegazioni strutturali della diversa efficacia dei tre farmaci nel trattamento di BCR-ABLT315I. Infine, avendo osservato che i residui E286, M318, I360 e D381 sono conservati in diverse tirosin-chinasi umane, coinvolte nella patogenesi di alcuni tipi di tumori, questi risultati possono contribuire alla progettazione di nuovi inibitori contro queste chinasi, che possano prevenire lo sviluppo di resistenze dovute a mutazioni puntiformi.
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4

Brighi, Maria Angelica. "Staphylococcus aureus: fattori di virulenza, meccanismi che regolano la produzione di biofilm e metodi per la rimozione di biofilm nell'industria alimentare." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022.

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Abstract:
Staphylococcus aureus è un batterio Gram + che sta suscitando particolare interesse a livello globale, in quanto responsabile di numerosi focolai tossinfettivi in tutto il mondo e in grado di acquisire resistenza agli antibiotici, indirizzando la comunità scientifica verso la ricerca di antibiotici alternativi. È in grado di produrre enterotossine termoresistenti, pertanto numerosi alimenti possono essere veicolo di intossicazione. Secondo i dati EFSA, le enterotossine hanno provocato un totale di 74 focolai nel 2019, con circa 1400 persone coinvolte. Gli alimenti maggiormente implicati sono carne e prodotti a base di carne, pollame e prodotti a base di uova, latte e prodotti lattiero caseari, anche se un’adeguata pastorizzazione, la catena del freddo e il confezionamento in atmosfera modificata rappresentano fattori in grado di controllare lo sviluppo del microorganismo negli alimenti. Lo scopo di questo lavoro di tesi è quello di comprendere il ruolo di S. aureus nell’industria alimentare, con riferimento ai fattori di virulenza implicati nel processo di infezione e i metodi per l’identificazione e la conferma del microorganismo e delle enterotossine da esso prodotte. È altresì rilevante la produzione da parte del batterio di biofilm microbici in grado di aderire e accumularsi negli impianti industriali, formando microcolonie resistenti a condizioni di stress come carenza di nutrienti e agenti antimicrobici. Sono state definite cinque fasi di sviluppo del biofilm di S. aureus: adesione, moltiplicazione, distacco, maturazione e dispersione, anche se i meccanismi genetici che regolano queste fasi non sono ancora compresi a pieno e necessitano di ulteriori studi. Si è osservato che l’utilizzo del singolo disinfettante non è efficace per la rimozione del biofilm, mentre l’applicazione della tecnologia ad ostacoli, ovvero la combinazione di due o più tecniche di disinfezione (es. fisico-chimica, chimico-chimica o chimico-biologica), ha dato risultati soddisfacenti.
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Lodde, V. "Caratterizzazione dei meccanismi che regolano l'acquisizione della competenza allo sviluppo in vitro dell'ovocita nei mammiferi domestici : dottorato di ricerca in biotecnologie applicate alle scienze veterinarie e zootecniche : tesi di dottorato di ricerca." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2006. http://hdl.handle.net/2434/63444.

Full text
Abstract:
Characterization of the mechanisms involved in the acquisition of in vitro developmental competence in mammalian oocytes The female gamete acquires the capability to become an embryo after fertilization during folliculogenesis, when oocyte and somatic cells communicate by paracrine and junctional mechanisms, through a series of molecular events not yet well understood that modify both nuclear and cytoplasmic compartments. The purpose of this study was to clarify some of these events by studying the modifications of chromatin organization within the nucleus of immature bovine oocyte. Following fluorescence nuclear staining we found that the nuclear architecture undergoes dynamic changes during the final oocyte growth phase in which chromatin becomes progressively condensed. Furthermore we found that oocytes with a higher degree of chromatin condensation were characterized by a higher embryonic developmental capability after fertilization. Successively, ultrastructural studies of the nuclear and cytoplasmic compartments revealed that the process of chromatin reorganization could be related to profound key structural modifications, like nucleolar inactivation and remodeling of specific ooplasmic structures that take place during the later phases of oocyte growth. Furthermore, we investigate on the possible role of gap junction mediated communication between oocytes and surrounding cumulus cells in modulating changes of chromatin structure. As an increase of chromatin condensation corresponded to a higher incidence of communication interruption we concluded that this functional coupling could be implicated in large-scale chromatin remodeling process.
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