Dissertations / Theses on the topic 'Materiali da costruzione in Egitto'

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Bandini, Simone <1976&gt. "La risalita capillare nei materiali da costruzione porosi e processi elettrocinetici." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1780/1/bandini_simone_tesi.pdf.

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Bandini, Simone <1976&gt. "La risalita capillare nei materiali da costruzione porosi e processi elettrocinetici." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1780/.

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De, Vizio Lorena Lucia. "L'indice di riflettanza solare come parametro di sostenbilità nei materiali da costruzione." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Abstract:
Nell’ultimo decennio si è posta sempre maggiore attenzione ai diversi aspetti condizionanti il fabbisogno energetico degli edifici, al fine di ridurre sempre di più i dispendi di energia, soprattutto nei periodi estivi. Questa ricerca, in particolare, si è focalizzata sugli studi dei materiali ad alto indice di riflettanza solare (SRI, Solar Refletance Index). Si sono svolte ricerche bibliografiche sui materiali già studiati e sulle tecniche di applicazione e si è dedicata particolare attenzione alla loro classificazione e comparazione. Si è voluto andare oltre i così detti “cool roofs”, ovvero i tetti rivestiti con materiali cool (ad alto SRI), per studiare il comportamento di un’eventuale applicazione di questi materiali anche per altri elementi opachi dell’involucro e, più nello specifico, quelli che possono essere rivestiti con piastrelle ceramiche. Per indagare in questo senso, si è studiata l’applicazione dei pigmenti cool presenti sul mercato sia per la colorazione in massa di piastrelle sia negli smalti di piastrelle in grès porcellanato. Si è inoltre eseguita un’analisi della durabilità delle proprietà radiative delle piastrelle ceramiche con lo scopo di dimostrarne i vantaggi rispetto ad altri materiali cool presenti sul mercato.
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Previato, Caterina. "Archeologia dell'edilizia in Aquileia romana: i materiali da costruzione e le tecniche edilizie." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2012. http://hdl.handle.net/11577/3422125.

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Abstract:
This dissertation is focused on the study of building materials and techniques used in Aquileia during the Roman period. Its broad aim is to study ancient building techniques within a peculiar urban site in order to get specific insights into technical features of Roman architecture, dynamics of production and supply underlying building practices, and existing relationships between ancient builders and the natural context. As far as building materials are concerned, special attention is given to the types of stone employed. A specific goal of the research is to identify types of stone which were used in Aquileia, both drawing on published evidence and carrying out detailed petrographic analyses of samples from stratigraphic contexts. A variety of types of stones from different geographical areas have been identified until now and surveys in the territory surrounding Aquileia were done in order to locate stone quarries exploited in the Roman Age. As far as building techniques are concerned, data resulting from the study of published evidence, and from analyses onsite are interpreted in order to get a broader picture of the building methods used in Aquileia during the Roman period.
Il presente elaborato è dedicato ai materiali da costruzione e alle tecniche edilizie utilizzate ad Aquileia in età romana. Esso si propone di affrontare tutte le numerose problematiche legate ai sistemi costruttivi antichi, allo scopo di aumentare le conoscenze, in uno specifico contesto urbano, sugli aspetti tecnici dell’architettura romana, sulle dinamiche artigianali e produttive, sui luoghi e i sistemi di approvvigionamento delle materie prime, sulle capacità tecniche dei costruttori e sul loro rapporto con le risorse presenti nel territorio. Per quanto riguarda i materiali da costruzione, particolare attenzione è dedicata ai materiali lapidei. Le informazioni ad essi relative derivano sia da dati bibliografici, sia dai risultati dello studio petrografico condotto su alcuni campioni lapidei prelevati da strutture ed edifici della città. Lo studio petrografico si è rivelato di fondamentale utilità in quanto ha permesso di identificare i diversi litotipi utilizzati ad Aquileia in età romana e i relativi bacini di provenienza. Particolare attenzione è stata rivolta anche allo studio del territorio circostante la città, e dei bacini di approvvigionamento di materiale lapideo sfruttati in età romana. Sono state effettuate numerose ricognizioni del territorio, che hanno permesso di effettuare uno studio topografico delle cave dislocate nei pressi della città. Nell'elaborato, ampio spazio è dedicato anche all'analisi delle tecniche edilizie. La classificazione presentata deriva dalla rielaborazione dei dati ottenuti tramite la ricerca bibliografica e tramite il lavoro sul campo.
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5

Degli, Esposti Anna. "Progettazione e valutazione di conglomerati bituminosi costituiti da materiali di riciclo provenienti da attività di lavorazione, costruzione e demolizione." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/18662/.

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Abstract:
La salvaguardia dell’ambiente e il risparmio delle risorse naturali non rinnovabili è divenuta una questione di grande interesse per tutti i settori della società. Nel campo dell’ingegneria civile ci si rivolge in generale all’impiego di materiali da costruzione ecocompatibili che generino un basso impatto ambientale in fase realizzativa e in esercizio. In questo studio è stata valutata e dimostrata scientificamente la possibilità, nel confezionamento di conglomerati bituminosi per uso stradale, di utilizzare, oltre agli aggregati estratti naturalmente da cava, aggregati riciclati convenzionali e non convenzionali, raggiungendo una percentuale medio – alta, pari al 50 % in peso per strato di usura e pari al 56 % in peso sul totale degli aggregati per strato di binder ed utilizzare filler di riciclo, derivanti da precedenti lavorazioni industriali di realtà prossime all’azienda imolese, da sostituire in parte o tutto al filler calcareo, tradizionalmente utilizzato come additivo. Dalla necessità di orientarsi verso scelte strategiche e sostenibili, la Cooperativa trasporti Imola Scrl Societa’ Cooperativa ha deciso di collaborare con l’Università di Bologna per: migliorare la progettazione di conglomerati bituminosi contenenti materiale di riciclo; diminuire ulteriormente il prelievo del capitale naturale e ridurre gli sprechi in sede di trasformazione delle risorse. Si è dimostrato che le miscele bituminose con materiale di riciclo rappresentino una efficace alternativa alle tradizionali e come la metodologia LCA – Life Cycle Assessment risulti essere un valido strumento da impiegare per valutarne gli impatti ambientali.
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6

TOFFANO, Alice. "CARATTERIZZAZIONE PETROCHIMICA E PETROFISICA DI MATERIALI INERTI SECONDARI DA COSTRUZIONE E DEMOLIZIONE, PER LA REALIZZAZIONE DI IMPASTI CERAMICI ORDINARI E CALCESTRUZZI." Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2009. http://hdl.handle.net/11392/2389127.

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7

Guerra, Valentina. "Attività fotocatalitica del biossido di titanio applicato ai materiali da costruzione. Analisi delle prestazioni in funzione della tipologia di supporto e della tecnica di deposizione." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/9253/.

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Abstract:
I materiali fotocatalitici, se opportunamente irradiati con luce di una opportuna lunghezza d'onda, consentono un maggior abbattimento delle sostanze organiche e inorganiche nocive con le quali vengono a contatto. Essi sono in grado inoltre grazie alla loro spiccata idrofilia di conservare inalterato nel tempo il loro aspetto estetico. Il connubio ingegneria e chimica ha creato dunque materiali fotocatalitici contenenti al loro interno particelle di TiO2, il principale fotocatalizzatore in commercio, che, applicati in ambiti urbani ed edilizi come rivestimenti, pitture, rimescolato in pasta di malte o masselli autobloccanti, pitture o piastrelle antisettiche e vetri autopulenti, possono generare effetti positivi in termini sia di antinquinamento che di antibattericità. La tesi parte dalla descrizione delle reazioni chimiche che stanno alla base della fotocatalisi e prosegue descrivendo il fotocatalizzatore più attivo ed efficace fino ad ora scoperto, il TiO2. Nella seconda parte della tesi si citano le principali aziende italiane e mondiali che si sono impegnate nella produzione di materiali fotocatalitici, riportando le loro opere e i loro prodotti. Nella parte terza si vogliono invece fornire le informazioni generali attualmente conosciute sulla minaccia alla salute che può costituire l'utilizzo di materiali nanometrici come il TiO2. Nella parte quarta invece si risponde alle ancora frequenti domande riguardanti l'efficacia del TiO2 nelle applicazioni reali al variare del materiale di supporto, la sua efficacia nel lungo termine, il reale effetto autopulente nell'ambiente reale e nel suo impatto sull'ambiente. Si riportano i risultati di laboratorio riguardanti l'efficacia fotocatalitica in termini di degradazione di tinte e di angolo di contatto, direttamente applicati alla realtà delle costruzioni: su supporti diversi in termini di permeabilità e idrorepellenza, è stata applicata una sospensione acquosa fotocatalitica applicata sia a pennello che tramite getto spray HVLP. Alcuni campioni sono poi stati dilavati simulando l'azione atmosferica di weathering dell'area bolognese.
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8

Denittis, Michela. "Analisi sperimentale e numerica di un telaio in Guadua Angustifolia Kunth caricato orizzontalmente: il bambù come possibile alternativa ecosostenibile ai tradizionali materiali da costruzione." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/15971/.

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Abstract:
In un contesto di grave crisi ambientale, dovuta ad un conflitto tra il rapido sviluppo della società industrializzata e i lenti tempi biologici della natura, è di fondamentale importanza porre le basi per uno sviluppo sostenibile. Il mio studio pone l’attenzione sul bambù come materiale da costruzione in quanto permette di coniugare ottime caratteristiche meccaniche a requisiti di sostenibilità in termini ambientali, economici e sociali. Il mio interesse per questo materiale mi ha portato a passare alcuni mesi in Colombia, paese subtropicale dove il bambù, in particolare la Guadua angustifolia Kunth, cresce spontaneamente ed è usato come materiale da costruzione. Presso l’Università Nazionale della Colombia da più di quindici anni si stanno indagando le caratteristiche meccaniche e fisiche della guadua e le sue applicazioni in ambito strutturale. Recentemente la ricerca si è focalizzata sullo sviluppo di un sistema costruttivo che si presti all’industrializzazione. In questo contesto, la mia tesi si pone l’obiettivo di ottimizzare un sistema costruttivo che prevede un telaio costituito da due colonne portanti a doppia altezza su cui vengono assemblati due pannelli. Questi ultimi sono concepiti per essere prefabbricati, nell’ottica di poter essere assemblati in maniera semplice a rapida in situ. Per raggiungere questo obiettivo è stato necessario, prima di tutto, studiare e reperire il materiale, caratterizzarlo attraverso delle prove in laboratorio, costruire i prototipi, ed infine testarli a carico orizzontale. E’ stato poi elaborato un modello con un programma di calcolo strutturale che ha reso possibile la simulazione numerica dei prototipi, permettendo la comprensione dei meccanismi di rottura avvenuti in sede sperimentale. In particolare dall’analisi tensionale è emerso come la rottura di alcune parti localizzate del telaio avvenute in sede sperimentale sia derivata dalla concentrazione di tensione in corrispondenza delle giunzioni.
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9

GREPPI, PAOLA. "IL REIMPIEGO DEI MATERIALI DA COSTRUZIONE NEL CANTIERE MEDIEVALE. DINAMICHE DI TRASFORMAZIONE, LINEE EVOLUTIVE E INDICATORI CRONOTIPOLOGICI NELLE ARCHITETTURE MILANESI TRA TARDOANTICO E XII SECOLO." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2014. http://hdl.handle.net/10280/3157.

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Abstract:
La tesi è rivolta allo studio comparativo delle tecniche costruttive datate tra tardo antico e romanico (fine IV-XII secolo), con particolare attinenza agli edifici di culto milanesi. L'obiettivo principale è stato quello di delineare le linee evolutive delle tecniche costruttive e identificare la presenza di caratteri tecnici particolari che avessero valore di indicatore cronotipologico. Il quadro complesso e articolato degli studi pregressi sulle più note basiliche medievali milanesi ha reso necessaria l'indagine, per la presenza di ipotesi interpretative contraddittorie e la frequente carenza di indagini aggiornate sotto il profilo metodologico. Per questa ragione, la prima parte del lavoro è stata rivolta alla definizione della storia degli studi editi riguardanti temi di carattere archeologico e architettonico, che hanno costituito la base di riferimento per l'individuazione delle campionature murarie da analizzare. Nell'ambito di questa stessa sezione si è resa poi indispensabile la stesura di una parte destinata alla trattazione del metodo utilizzato che, per quanto riguarda l'analisi del materiale da costruzione in laterizio, ha previsto l'applicazione, in via sperimentale su un raggio di indagine così esteso, del metodo mensiocronologico al materiale di recupero. La seconda parte della tesi ha riguardato l'analisi dei principali contesti architettonici esaminati (S. Giovanni alle Fonti, S. Tecla, S. Simpliciano, S. Nazaro Maggiore, S. Ambrogio, S. Eustorgio), affrontata con schede apposite destinate all'inquadramento dei dati storico-archeologici pregressi, delle campionature murarie esaminate, in pietra e laterizio, e dei risultati delle analisi metriche. Ogni fase costruttiva individuata è stata poi approfondita in sezioni specifiche nelle quali sono confluiti i risultati raggiunti. La terza ed ultima parte del lavoro, è stata infine rivolta alla trattazione delle cronotipologie dei tipi costruttivi elaborate (in opus latericium, opus latericium spicatum e opera di spolia), a quella dei principali indicatori cronotipologici individuati e alle loro modalità di trasformazione nel tempo. Il lavoro di ricerca ha aperto molteplici prospettive di approfondimento, relative ai singoli monumenti trattati ma anche a problematiche di più ampio respiro nel settore dell'edilizia medievale, che sono state trattate nel capitolo conclusivo.
The thesis is dedicated to the comparative study of construction techniques dating from late antiquity and Romanesque (end of 4th-12th century), with particular attention to the religious buildings in Milan. The main objective was to represent the evolutionary lines of the construction techniques and to identify the presence of technical characteristics that have a specific age-typology meaning. The contradictory interpretative hypotheses and the lack of up-to date - in terms of methodology - investigations within the complex and extensive literature on the most known medieval basilicas in Milan has inspired this investigation. For this reason, the first part of the work treats the definition of the history of the published studies on the archaeological and architectural subjects, which have represented the reference for the identification of the masonry samples to be analyzed. As part of this section it was necessary the drafting of a description of the method used. With regard to the analysis of structural clay material, such process provided for the application - on an experimental basis on a so extensive investigation - of the metric-age analysis method to the recovered material. The second part of the thesis concerned the analysis of the main architectural complexes examined (S. Giovanni alle Fonti, S. Tecla, S. Simpliciano, S. Nazario Maggiore, St. Ambrose, St. Eustorgio), performed through dedicated files for the classification of former historic-archaeological data, of the masonry and the stone and brick samples tested, and of the results of the metric analysis. Each identified construction phase was then further investigated in specific sections where the results are gathered. The third and final part of the work concerns the discussion of the developed age-typologies of the construction materials (opus latericium, opus spicatum latericium and works in spolia), the main age-typology indicators identified and the different ways they changed over time. The research has opened up many scenarios for further studies, in relation to the individual monuments treated but also to broader issues in the sector of the Middle Ages building activity, as discussed in the final section.
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GREPPI, PAOLA. "IL REIMPIEGO DEI MATERIALI DA COSTRUZIONE NEL CANTIERE MEDIEVALE. DINAMICHE DI TRASFORMAZIONE, LINEE EVOLUTIVE E INDICATORI CRONOTIPOLOGICI NELLE ARCHITETTURE MILANESI TRA TARDOANTICO E XII SECOLO." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2014. http://hdl.handle.net/10280/3157.

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Abstract:
La tesi è rivolta allo studio comparativo delle tecniche costruttive datate tra tardo antico e romanico (fine IV-XII secolo), con particolare attinenza agli edifici di culto milanesi. L'obiettivo principale è stato quello di delineare le linee evolutive delle tecniche costruttive e identificare la presenza di caratteri tecnici particolari che avessero valore di indicatore cronotipologico. Il quadro complesso e articolato degli studi pregressi sulle più note basiliche medievali milanesi ha reso necessaria l'indagine, per la presenza di ipotesi interpretative contraddittorie e la frequente carenza di indagini aggiornate sotto il profilo metodologico. Per questa ragione, la prima parte del lavoro è stata rivolta alla definizione della storia degli studi editi riguardanti temi di carattere archeologico e architettonico, che hanno costituito la base di riferimento per l'individuazione delle campionature murarie da analizzare. Nell'ambito di questa stessa sezione si è resa poi indispensabile la stesura di una parte destinata alla trattazione del metodo utilizzato che, per quanto riguarda l'analisi del materiale da costruzione in laterizio, ha previsto l'applicazione, in via sperimentale su un raggio di indagine così esteso, del metodo mensiocronologico al materiale di recupero. La seconda parte della tesi ha riguardato l'analisi dei principali contesti architettonici esaminati (S. Giovanni alle Fonti, S. Tecla, S. Simpliciano, S. Nazaro Maggiore, S. Ambrogio, S. Eustorgio), affrontata con schede apposite destinate all'inquadramento dei dati storico-archeologici pregressi, delle campionature murarie esaminate, in pietra e laterizio, e dei risultati delle analisi metriche. Ogni fase costruttiva individuata è stata poi approfondita in sezioni specifiche nelle quali sono confluiti i risultati raggiunti. La terza ed ultima parte del lavoro, è stata infine rivolta alla trattazione delle cronotipologie dei tipi costruttivi elaborate (in opus latericium, opus latericium spicatum e opera di spolia), a quella dei principali indicatori cronotipologici individuati e alle loro modalità di trasformazione nel tempo. Il lavoro di ricerca ha aperto molteplici prospettive di approfondimento, relative ai singoli monumenti trattati ma anche a problematiche di più ampio respiro nel settore dell'edilizia medievale, che sono state trattate nel capitolo conclusivo.
The thesis is dedicated to the comparative study of construction techniques dating from late antiquity and Romanesque (end of 4th-12th century), with particular attention to the religious buildings in Milan. The main objective was to represent the evolutionary lines of the construction techniques and to identify the presence of technical characteristics that have a specific age-typology meaning. The contradictory interpretative hypotheses and the lack of up-to date - in terms of methodology - investigations within the complex and extensive literature on the most known medieval basilicas in Milan has inspired this investigation. For this reason, the first part of the work treats the definition of the history of the published studies on the archaeological and architectural subjects, which have represented the reference for the identification of the masonry samples to be analyzed. As part of this section it was necessary the drafting of a description of the method used. With regard to the analysis of structural clay material, such process provided for the application - on an experimental basis on a so extensive investigation - of the metric-age analysis method to the recovered material. The second part of the thesis concerned the analysis of the main architectural complexes examined (S. Giovanni alle Fonti, S. Tecla, S. Simpliciano, S. Nazario Maggiore, St. Ambrose, St. Eustorgio), performed through dedicated files for the classification of former historic-archaeological data, of the masonry and the stone and brick samples tested, and of the results of the metric analysis. Each identified construction phase was then further investigated in specific sections where the results are gathered. The third and final part of the work concerns the discussion of the developed age-typologies of the construction materials (opus latericium, opus spicatum latericium and works in spolia), the main age-typology indicators identified and the different ways they changed over time. The research has opened up many scenarios for further studies, in relation to the individual monuments treated but also to broader issues in the sector of the Middle Ages building activity, as discussed in the final section.
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Passini, Stefano. "Tomografia sonica e ultrasonica: applicazioni su elementi strutturali in calcestruzzo, muratura e legno." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amslaurea.unibo.it/127/.

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Abstract:
L’ingegneria civile ha conosciuto negli ultimi anni un enorme progresso legato allo studio e alla ricerca di nuovi materiali da costruzione oltre che a nuove possibilità di diagnosi del patrimonio edificato esistente. Nel nostro paese la diagnostica strutturale andrà a rivestire un ruolo sempre crescente, soprattutto in relazione alla riscoperta del vasto patrimonio storico - monumentale di cui si dispone. La possibilità di conoscere in termini quantitativi lo stato di conservazione di una struttura, potrebbe permettere al progettista di ottenere fondamentali informazioni per il progetto dell’intervento di recupero. Lo scopo della presente tesi è pertanto quello di studiare le tecniche non distruttive (in particolare le tecniche acustiche) finalizzate ad un’inversione tomografica dei dati, reputando questa la strada da percorrere verso una diagnostica strutturale sempre più dettagliata.
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COPPOLA, MICHELE. "Le colonne del tempio di Ramesse II ad Antinoe. Indagine per una storia costruttiva dell’edificio." Doctoral thesis, 2012. http://hdl.handle.net/2158/826087.

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ALTAMURA, PAOLA. "Gestione eco-efficace dei materiali da costruzione nel ciclo vita dell’edificio. Strumenti per la prevenzione, il riuso e il riciclo dei rifiuti da C&D." Doctoral thesis, 2013. http://hdl.handle.net/11573/917370.

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Abstract:
La Tesi sistematizza strategie e strumenti di supporto agli attori del processo edilizio nella gestione sostenibile dei materiali da costruzione, con l'obiettivo della chiusura dei cicli produttivi e del contenimento dell'embodied energy attraverso riuso e riciclo dei rifiuti da C&D. Mediante un trasferimento critico di strumenti internazionali al contesto italiano, la ricerca ha visto lo sviluppo di un tool informatico denominato 'LINEE GUIDA per la gestione eco-efficace dei materiali da costruzione'.
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Emanuele, Zamperini. "Evoluzione tecnologica e tipologica delle coperture lignee in Italia nel periodo 1800-1950." Doctoral thesis, 2014. http://hdl.handle.net/2158/1249698.

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Abstract:
La tesi si inserisce nell’ambito di ricerca della storia delle tecniche costruttive e analizza l’evoluzione tecnologica e tipologica delle coperture lignee in Italia nel periodo che va dall’inizio del XIX alla metà del XX secolo. Dopo una parte di inquadramento delle condizioni tecnologiche, del contesto socio-economico e produttivo generale e delle teorie e pratiche costruttive delle coperture lignee italiane della fine del XVIII secolo, la ricerca ne analizza i progressivi mutamenti, cercando di individuare alcune “fasi omogenee” e di rintracciare i nessi tra i processi evolutivi del contesto e quelli che interessano le coperture lignee. Particolare attenzione è attribuita allo sviluppo delle tipologie costruttive delle capriate e alla diffusione di altri tipi di strutture lignee di copertura (cavalletti centinati, archi, portali a due o tre cerniere, ecc.), rapportati a vari aspetti del contesto tecnico culturale e produttivo: livello e tipo di formazione culturale e tecnica dell’ingegnere e dell’architetto; sviluppo e diffusione delle teorie della meccanica delle strutture e della resistenza dei materiali; cambiamenti nei modi di produzione e lavorazione dei materiali edilizi; variazione dei prezzi della mano d’opera e dei materiali; invenzione di nuovi sistemi di connessione dei legnami.
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CINGOLANI, Sofia. "IL TEATRO ROMANO DI POLLENTIA-URBS SALVIA." Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251615.

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Abstract:
Il presente lavoro nasce con l’obiettivo primario dello studio organico del teatro romano della città di Pollentia-Urbs Salvia. Sebbene infatti sulla città e sui suoi principali monumenti esista un’ampia letteratura e rilevanti contributi recenti, ancora sostanzialmente inedito sin dalle prime indagini scientifiche condottevi a partire dalla metà del secolo scorso, rimaneva proprio l’edificio teatrale. Questo, quale monumento chiave nell’ambito dell’urbanistica della città tardo-repubblicana e augustea ed è oggetto infatti, nel corso degli anni, di brevi cenni e di contributi parziali ma mai esclusivi. Un nuovo rilievo del monumento ha consentito di chiarirne la genesi e l’esistenza di diverse fasi architettoniche giungendo alla precisazione cronologica di quattro diverse fasi edilizie. Una prima fase relativa all’impianto dell’edificio originario inquadrabile tra la fine dell’età tardo-repubblicana, contestualmente alla fondazione della colonia e il 23 d.C., anno entro il quale, come documentata dall’epigrafe di C. Fufius Geminus, il primo teatro dovette essere completato. Una seconda fase inquadrabile orientativamente tra l’età tiberiana e l’età claudia che, in concomitanza con la costruzione dell’imponente complesso del tempio-criptoportico - conclusione monumentale della risistemazione urbanistica della città avviatasi in età augustea -, vede il massiccio intervento di ampliamento strutturale e planimetrico dell’edificio; una terza ed ultima fase in età domizianea che, come documentato anche dall’epigrafe di C. Salvius Liberalis e C. Salvius Vitellianus, è contrassegnata da una serie di interventi di ornamento e restauro e, soprattutto, dalla costruzione del piazzale porticato restrospiciente l’edificio stesso. Sulla base dell’inquadramento cronologico di una parte delle sculture provenienti dal teatro a tale fase pare verosimile ipotizzare sia seguita, in età adrianea-antonina, un’ulteriore fase forse dedita all’abbellimento della ornamentazione dell’edificio. Con l’obiettivo di una comprensione organica del monumento si è infine proceduto all’esame dei materiali architettonici, scultorei ed epigrafici da esso provenienti. Il lavoro di raccolta e censimento svolto sui materiali provenienti dai vecchi scavi effettuati ha messo in evidenza la dispersione, per alterne vicende, di gran parte del materiale e l’inevitabile decontestualizzazione del restante e reso necessaria un’analisi di tipo essenzialmente archivistico e bibliografico, focalizzata soprattutto sul consistente apparato scultoreo ritenuto appartenente all’edificio, finalizzata ad istituire nuovamente la connessione tra contesto di provenienza e documentazione d’archivio. Sebbene solo in casi isolati, ed esclusivamente per le sculture, sia stato possibile giungere ad ipotizzare la collocazione precisa di taluni elementi nell’ambito dell’edificio stesso, l’indagine effettuata sugli elementi ornamentali ed epigrafici è risultata di fondamentale importanza per meglio definire e sostanziare le diverse fasi edilizie e di ristrutturazione individuate ed all’interno delle quali gli stessi materiali sembrano trovare oggi una più adeguata collocazione cronologica e stilistica
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