Academic literature on the topic 'Marcatura'

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Journal articles on the topic "Marcatura"

1

Boschetti, Federico. "Marcatura XML applicata a repertori di congetture sui Persiani di Eschilo." Journal of Latin Linguistics 9, no. 3 (January 2007): 1–10. http://dx.doi.org/10.1515/joll.2007.9.3.1.

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Abstract:
AbstractSi espongono alcune considerazione sulla struttura delle informazioni contenute nei repertori di congetture presi in esame e si discutono i relativi problemi da affrontare in sede di marcatura.
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2

Cammarata, Giuseppe. "Nuovi marcatori." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 29, Suppl. 1 (July 31, 2017): S7—S9. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2017.699.

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3

Ferlin, Alberto. "Infertilità maschile marcatore di salute generale." L'Endocrinologo 21, S1 (May 2020): 1–2. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-020-00701-7.

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4

Scivoletto, Giulio. "Ripensare l’intersoggettificazione tramite l’evoluzione dei marcatori del discorso in siciliano." Cuadernos de Filología Italiana 29 (June 24, 2022): 233–58. http://dx.doi.org/10.5209/cfit.79860.

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Abstract:
L’articolo tratta il tema dell’intersoggettificazione come tendenza del mutamento semantico-pragmatico, esaminando il caso dell’evoluzione di arà e bì come marcatori del discorso in siciliano. Per definire il concetto di intersoggettificazione, si offre innanzitutto una disamina di alcune nozioni che vi stanno alla base: l’intersoggettività come superamento del soggetto nel sapere umanistico contemporaneo, la soggettività nella riflessione linguistica, e infine il modello stesso dell’intersoggettificazione. Viene dunque analizzata l’evoluzione dei due marcatori del discorso in siciliano, di cui si ricostruiscono gli sviluppi diacronici. L’analisi di questi due percorsi diacronici offre dati empirici che permettono una ridefinizione teorica dell’intersoggettificazione come la tendenza secondo cui si sviluppano significati incentrati su due componenti costitutive dell’interazione linguistica, i soggetti interlocutori e il discorso stesso.
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5

De Paola, Vincenzo, Giuseppe Martini, Daniela Merlotti, Stefania Salvadori, Fabrizio Valleggi, Luigi Gennari, and Ranuccio Nuti. "Corretto uso dei marcatori del rimodellamento osseo." L'Endocrinologo 7, no. 4 (December 2006): 187–93. http://dx.doi.org/10.1007/bf03345953.

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6

Cappelli, Gino, Sergio Paladini, and Alberino D'Agata. "I Marcatori Tumorali Nella Diagnosi Del Carcinoma Pancreatico." Tumori Journal 85, no. 1_suppl (January 1999): 19–21. http://dx.doi.org/10.1177/030089169908501s06.

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7

Mastrantonio, Davide. "Marcatori conclusivi del discorso diretto in italiano antico." Romanistisches Jahrbuch 70, no. 1 (November 18, 2019): 105–22. http://dx.doi.org/10.1515/roja-2019-0004.

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Abstract:
Abstract In this paper we deal with a specific subset of direct speech markers, to which little or no attention has been given so far: the expressions which codify the ending of the direct speech (“marcatori conclusivi del discorso diretto”). We analyse these markers in Old Italian texts, comparing them with their Latin and, in some cases, Old French equivalents. In the introduction (§1), we take into account various general issues related to ancient texts, namely the practice of spoken-word reading and the lack of systematic punctuation marking that helps text segmentation. After that (§2), we classify the different strategies ancient writers had at their disposal to signal that a direct speech is over, hence that what follows has to be interpreted as the narrator voice; the markers are organized in a range from most explicit to most implicit (disse > quando ebbe detto > a queste parole > allora > [Ø]). Thereafter (§3), we focus on two specific markers, the participial marker (detto questo) and the “connector + finite tense” marker (quando ebbe detto questo) in a corpus of nine texts. Though these two markers are roughly synonymic, their occurrence is not uniform among the analysed texts. The explanation of their unequal distribution is that they belong to different discourse traditions (Diskurstraditionen): “quando + finite tense” is a typical expression attested in Romance narrations (the so-called “quand-Satz”), whereas detto questo appears to be dependent on Latin tradition.
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8

Pallotti, Francesco, Giulia Coltrinari, and Donatella Paoli. "Marcatori tumorali di neoplasia testicolare: presente e futuro." L'Endocrinologo 18, S1 (May 22, 2017): 46–47. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-017-0323-1.

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9

Martini, Ellis, Margherita Rossi, Laura Cucinella, Lara Tiranini, Silvia Martella, David Bosoni, Emanuela Brambilla, Alessandro Kunder Franco, Chiara Cassani, and Rossella E. Nappi. "Atrofia vulvo-vaginale (AVV): marcatore di invecchiamento femminile?" L'Endocrinologo 19, no. 6 (October 25, 2018): 301–6. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-018-00487-9.

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10

Lavalle, Gabriella, Roberto Testa, Maria Elisabetta Onori, Raffaella Vero, and Anna Vero. "1,5-anidroglucitolo: un marcatore non tradizionale di iperglicemia." La Rivista Italiana della Medicina di Laboratorio - Italian Journal of Laboratory Medicine 13, no. 3-4 (October 4, 2017): 139–43. http://dx.doi.org/10.1007/s13631-017-0159-5.

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Dissertations / Theses on the topic "Marcatura"

1

Pettinari, Fabrizio. "Strumenti di guida ottica per un sistema di marcatura laser." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/11871/.

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Abstract:
Il percorso di tesi che ho intrapreso è stato svolto presso l'azienda Datalogic, con l'intento di integrare un sistema di visione ad un sistema di marcatura laser. L'utilizzo di questo potente strumento è però vincolato dalla particolare posizione fisica occupata, di volta in volta, dall'oggetto; per questo motivo viene fissato nella posizione desiderata, attraverso dime meccaniche. Fin ad ora si riteneva assolutamente necessaria la presenza di un operatore per il controllo del corretto posizionamento, tramite una simulazione della marcatura. Per ovviare a questo limite strutturale, Datalogic ha pensato di introdurre uno strumento di aiuto e di visione del processo: la camera. L'idea di base è stata quella di impiegare le moderne smart camera per individuare l'oggetto da marcare e rendere quindi il processo più automatico possibile. Per giungere a questo risultato è stato necessario effettuare una calibrazione del sistema totale: Camera più Laser. Il mio studio si è focalizzato quindi nel creare un eseguibile che aiutasse il cliente ad effettuare questa operazione nella maniera più semplice possibile. E' stato creato un eseguibile in C# che mettesse in comunicazione i due dispositivi ed eseguisse la calibrazione dei parametri intrinseci ed estrinseci. Il risultato finale ha permesso di avere il sistema di riferimento mondo della camera coincidente con quello del piano di marcatura del laser. Ne segue che al termine del processo di calibrazione se un oggetto verrà rilevato dalla camera, avente il baricentro nella posizione (10,10), il laser, utilizzando le medesime coordinate, marcherà proprio nel baricentro dell'oggetto desiderato. La maggiore difficoltà riscontrata è stata la differenza dei software che permettono la comunicazione con i due dispositivi e la creazione di una comunicazione con il laser, non esistente prima in C#.
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Beggio, Alice <1988&gt. "Metodi di marcatura ottica per i beni culturali basati su nanofosfori d’Ittria drogata con terre rare." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2994.

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Abstract:
Questa tesi si propone di sviluppare un metodo di tracciabilità per i beni culturali, nell’ambito dell’arte antica, moderna e contemporanea, che si basi sulla marcatura delle opere con un codice ottico ottenuto disperdendo nanoparticelle luminescenti (nanofosfori) in matrici trasparenti, che svolgono la funzione di supporto. L’attività si è sviluppata nell’ambito del Progetto Europeo PANNA (Plasma And Nano for New Age soft conservation), con l’obiettivo di realizzare un film con proprietà luminescenti depositato sulla superficie dell’opera mediante la tecnica del plasma atmosferico. Grazie alle loro caratteristiche ottiche, nanofosfori a base di terre rare sono particolarmente adatti a questa applicazione poiché tali elementi presentano picchi di emissione stretti e caratteristici, che ne consentono una facile identificazione. Nella prima parte di questo studio è stata ottimizzata la sintesi dei nanofosfori caratterizzandone le proprietà morfologiche, strutturali e ottiche. Le terre rare impiegate sono state Europio e Terbio, che presentano emissioni intense nel visibile, utilizzandole come droganti sia di matrici di Ittria Y2O3, mediante il sistema Pechini, sia in matrici di silice mesoporosa impregnate con ossido di Ittrio. Le caratteristiche dei materiali sono state studiate mediante analisi della fotoluminescenza in eccitazione, emissione e risolta nel tempo, osservazioni SEM e TEM, indagini XRD e spettroscopia Raman. Nella seconda parte, ottimizzata la metodologia preparativa, si è studiata la procedura di deposizione mediante plasma-jet a pressione atmosferica. In particolare sono stati seguiti due approcci per il fissaggio dei nanofosfori: da un lato attraverso la deposizione di un film di silice sopra le nanoparticelle predepositate da fase liquida, dall’altro mediante la deposizione contemporanea delle due componenti. Le proprietà dei film ottenuti sono state studiate attraverso misure di fotoluminescenza e indagini IR. Sulla base delle analisi presentate e dei risultati ottenuti si è concluso che i nanofosfori di Y2O3:Eu,Tb non subiscono danneggiamenti dal trattamento con il plasma atmosferico e possono essere fissati efficacemente sulla superficie desiderata, ottenendo la marcatura ottica delle zone trattate. Allo stesso modo, impiegando altre terre rare e combinandole tra loro, sarà possibile creare codici sempre più complessi per la marcatura e la tracciabilità dei beni culturali.
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Ancarani, Valentina <1978&gt. "Marcatura di molecole biologiche a funzione antigenica per lo studio e la caratterizzazione di protocolli di vaccinoterapia in oncologia medica." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/692/1/Tesi_Ancarani_Valentina.pdf.

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Abstract:
Dendritic Cells (DCs) derived from human blood monocytes that have been nurtured in GM-CSF and IL-4, followed by maturation in a monocyte-conditioned medium, are the most potent APCs known. These DCs have many features of primary DCs, including the expression of molecules that enhance antigen capture and selective receptors that guide DCs to and from several sites in the body, where they elicit the T cell mediated immune response. For these features, immature DCs (iDC) loaded with tumor antigen and matured (mDC) with a standard cytokine cocktail, are used for therapeutic vaccination in clinical trials of different cancers. However, the efficacy of DCs in the development of immunocompetence is critically influenced by the type (whole lysate, proteins, peptides, mRNA), the amount and the time of exposure of the tumor antigens used for loading in the presentation phase. The aim of the present study was to create instruments to acquire more information about DC antigen uptake and presentation mechanisms to improve the clinical efficacy of DCbased vaccine. In particular, two different tumor antigen were studied: the monoclonal immunoglobulin (IgG or IgA) produced in Myeloma Multiple, and the whole lysate obtained from melanoma tissues. These proteins were conjugated with fluorescent probe (FITC) to evaluate the kinetic of tumor antigen capturing process and its localization into DCs, by cytofluorimetric and fluorescence microscopy analysis, respectively. iDC pulsed with 100μg of IgG-FITC/106 cells were monitored from 2 to 22 hours after loading. By the cytofluorimetric analysis it was observed that the monoclonal antibody was completely captured after 2 hours from pulsing, and was decreased into mDC in 5 hours after maturation stimulus. To monitor the lysate uptake, iDC were pulsed with 80μg of tumor lysate/106 cells, then were monitored in the 2h to 22 hours interval time after loading. Then, to reveal difference between increasing lysate concentration, iDC were loaded with 20-40-80-100-200-400μg of tumor lysate/106 cells and monitored at 2-4-8-13h from pulsing. By the cytofluorimetric analysis, it was observed that, the 20-40-80-100μg uptake, after 8 hours loading was completed reaching a plateau phase. For 200 and 400μg the mean fluorescence of cells increased until 13h from pulsing. The lysate localization into iDC was evaluated with conventional and confocal fluorescence microscopy analysis. In the 2h to 8h time interval from loading an intensive and diffuse fluorescence was observed within the cytoplasmic compartment. Moreover, after 8h, the lysate fluorescence appeared to be organized in a restricted cloudy-shaded area with a typical polarized aspect. In addition, small fluorescent spots clearly appeared with an increment in the number and fluorescence intensity. The nature of these spot-like formations and cloudy area is now being investigated detecting the colocalization of the fluorescence lysate and specific markers for lysosomes, autophagosomes, endoplasmic reticulum and MHCII positive vesicles.
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Ancarani, Valentina <1978&gt. "Marcatura di molecole biologiche a funzione antigenica per lo studio e la caratterizzazione di protocolli di vaccinoterapia in oncologia medica." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/692/.

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Abstract:
Dendritic Cells (DCs) derived from human blood monocytes that have been nurtured in GM-CSF and IL-4, followed by maturation in a monocyte-conditioned medium, are the most potent APCs known. These DCs have many features of primary DCs, including the expression of molecules that enhance antigen capture and selective receptors that guide DCs to and from several sites in the body, where they elicit the T cell mediated immune response. For these features, immature DCs (iDC) loaded with tumor antigen and matured (mDC) with a standard cytokine cocktail, are used for therapeutic vaccination in clinical trials of different cancers. However, the efficacy of DCs in the development of immunocompetence is critically influenced by the type (whole lysate, proteins, peptides, mRNA), the amount and the time of exposure of the tumor antigens used for loading in the presentation phase. The aim of the present study was to create instruments to acquire more information about DC antigen uptake and presentation mechanisms to improve the clinical efficacy of DCbased vaccine. In particular, two different tumor antigen were studied: the monoclonal immunoglobulin (IgG or IgA) produced in Myeloma Multiple, and the whole lysate obtained from melanoma tissues. These proteins were conjugated with fluorescent probe (FITC) to evaluate the kinetic of tumor antigen capturing process and its localization into DCs, by cytofluorimetric and fluorescence microscopy analysis, respectively. iDC pulsed with 100μg of IgG-FITC/106 cells were monitored from 2 to 22 hours after loading. By the cytofluorimetric analysis it was observed that the monoclonal antibody was completely captured after 2 hours from pulsing, and was decreased into mDC in 5 hours after maturation stimulus. To monitor the lysate uptake, iDC were pulsed with 80μg of tumor lysate/106 cells, then were monitored in the 2h to 22 hours interval time after loading. Then, to reveal difference between increasing lysate concentration, iDC were loaded with 20-40-80-100-200-400μg of tumor lysate/106 cells and monitored at 2-4-8-13h from pulsing. By the cytofluorimetric analysis, it was observed that, the 20-40-80-100μg uptake, after 8 hours loading was completed reaching a plateau phase. For 200 and 400μg the mean fluorescence of cells increased until 13h from pulsing. The lysate localization into iDC was evaluated with conventional and confocal fluorescence microscopy analysis. In the 2h to 8h time interval from loading an intensive and diffuse fluorescence was observed within the cytoplasmic compartment. Moreover, after 8h, the lysate fluorescence appeared to be organized in a restricted cloudy-shaded area with a typical polarized aspect. In addition, small fluorescent spots clearly appeared with an increment in the number and fluorescence intensity. The nature of these spot-like formations and cloudy area is now being investigated detecting the colocalization of the fluorescence lysate and specific markers for lysosomes, autophagosomes, endoplasmic reticulum and MHCII positive vesicles.
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Tchatchou, Germain Alex. "Controllo della produzione in fabbrica per la marcatura "CE" dei componenti strutturali in edilizia riferito alla norma EN 1090-1:2009+A1:2011." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022.

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Abstract:
Studio del processo della marcatura CE secondo la norma EN 1090 per l’immissione sul mercato degli elementi strutturali in acciaio o alluminio, in particolare nell'edilizia. La Direttiva Europea 89/106/CEE (Direttiva Prodotti da Costruzione-CPD) ha introdotto in tutta l’Europa l’obbligo di marcatura CE per la produzione e la commercializzazione di ogni materiale da costruzione, ovvero di quei materiali destinati a essere incorporati o installati in maniera definitiva nel costruito.
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Iaia, Alessandro. "Sviluppo di un software basato sull'analisi di immagini per la pianificazione di traiettoria di un robot a cavi." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/21458/.

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Abstract:
La marcatura è uno dei processi tecnologici più diffusi nel mondo industriale. Il progetto Laser Engraver è nato con lo scopo di realizzare un prototipo di marcatrice presso i laboratori del GRAB (Group of Robotics, Automation and Articular Biomechanics) dell'Università di Bologna. L'obiettivo è quello di poter incidere materiali come legno, carta e cartone, contenendo i costi e rendendo il prototipo facilmente scalabile e trasportabile. Sulla base di queste specifiche si è deciso di adottare, per questa macchina, l'architettura dei robot a cavi, i quali si distinguono dai più classici manipolatori paralleli per via dell'adozione di elementi flessibili, che collegano il membro terminale della catena cinematica al telaio. Il software che gestisce il Laser Engraver ha lo scopo di generare, a partire da un'immagine digitale, un file di testo contenente le istruzioni in GCode per la realizzazione della marcatura dell'immagine stessa sul pezzo. Il GCode è un linguaggio normato, basato su sigle alfanumeriche, utilizzato per assegnare istruzioni all'unità di controllo di una macchina CNC. Dal punto di vista delle strutture dati, un'immagine digitale (o bitmap) è una matrice, in cui ciascun punto (pixel) ha un valore che dipende dal suo colore. Elaborando la bitmap secondo opportuni algoritmi, è possibile trasformarne il contenuto in modo tale da ricavarne una traiettoria di punti, a ciascuno dei quali è associato un valore che dipende dal colore di quel particolare pixel. Sulla base di quest'ultimo parametro, la potenza del laser può essere regolata, punto per punto, per ottenere una profondità di passata adeguata a replicare sul pezzo la scala di grigi dell'immagine di partenza. Questa tesi si concentra sullo sviluppo del codice appena descritto, che costituisce il back-end di un'applicazione desktop corredata di un'interfaccia grafica, anch'essa oggetto dell'elaborato. L'intero pacchetto software è stato sviluppato in MATLAB.
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Ciccotti, Claudio. "Studio comparato sull'uso dell'accusativo preposizionale in spagnolo, italiano e dialetto di Montemesola." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/6227/.

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Abstract:
In questa tesi parlo del fenomeno del complemento oggetto preposizionale. Nel primo capitolo definirò e descriverò il fenomeno grazie alle posizioni assunte da molti grammatici e linguisti nei loro studi; riporterò le varie ipotesi sorte nel campo della linguistica circa l’origine del fenomeno e come si giunge all’uso della preposizione “a” per tale marcatura; evidenzierò, infine, i vari approcci da parte dei linguisti di fronte al fenomeno in spagnolo, italiano e nelle sue varianti in diatopia. Nel secondo capitolo, focalizzerò l’attenzione sull’aspetto normativo esposto nelle grammatiche riguardo un uso corretto della marca riportando le casistiche d’uso in spagnolo, in italiano, e descrivendo come e dove alcuni linguisti rintracciano il fenomeno tra le varianti dialettali e di italiano regionale. Nel terzo e ultimo capitolo, riporto i dati di una indagine condotta tra parlanti di due fasce d’età distinte (studenti e over 30) a Granada, per quanto concerne lo spagnolo, e Montemesola (piccolo paese della provincia di Taranto), per una verifica dell’uso della marca preposizionale in italiano e dialetto. Cercherò di evidenziare: quanto e in che modo i parlanti siano consapevoli delle loro scelte linguistiche analizzando, non solo statisticamente la frequenza d’uso della “a”, confrontandola tra le fasce d’età, ma considerando anche, di volta in volta, le motivazioni date dai parlanti nell’effettuare le loro scelte. La grammatica non è il perno centrale delle considerazioni del parlante nel momento in cui sceglie dei ricorsi linguistici piuttosto che altri, ma esistono altri criteri nella scelta altrettanto rilevanti, quali fattori soprasegmentali, contesto linguistico ed extralinguistico, e conoscenza enciclopedica del mondo, che intervengono anche a giustificazione dell’assenza della preposizione, rendendola significativa.
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MENTO, ALFREDO. "Unconventional purification and labelling strategies of bioreagents for immunodiagnostic assays." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2021. http://hdl.handle.net/10281/309986.

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Abstract:
Gli antigeni e gli anticorpi sono reagenti chiave per lo sviluppo di test immunodiagnostici accurati, riproducibili e sensibili, ampiamente utilizzati per la rilevazione di malattie infettive (HIV, HBV, HCV, ecc.) e per la determinazione di marcatori biologici (vitamine, ormoni, ecc.). Questi bioreagenti devono essere prodotti con un alto grado di purezza, in formulazioni stabili e con sufficiente riproducibilità nel tempo (consistenza da lotto a lotto). Un aspetto spesso trascurato nella produzione di questi reagenti è il loro costo, che deve essere sufficientemente basso da non avere un impatto significativo sul prezzo finale dei saggi immunochimici. Le fasi di purificazione e di marcatura di questi bioreagenti incidono principalmente sul loro costo complessivo poiché vengono utilizzati reagenti e strumentazioni costosi e protocolli complessi che richiedono tempo. Per tutti questi motivi è importante ricercare nuove strategie di purificazione che permettano lo sviluppo di processi più semplici, con minor quantità di reagenti, in tempi più brevi, in modo da ridurre i costi. Pertanto, è necessario sviluppare purificazioni innovative e protocolli di marcatura sito-specifici. Nella prima parte di questo progetto abbiamo sfruttato il sistema ELP-intein. Questo metodo si basa sulla combinazione di due tools tecnologici, Elastin-like-polypeptides (ELP) (tool fisico-chimico) e l'attività dell’inteina MxeGyrA (tool biochimico), appartenente alla famiglia delle cis inteine. Ci siamo concentrati sulla purificazione e la marcatura dell'antigene C33 appartenente al virus dell'epatite C (HCV). L'antigene C33, attualmente utilizzato nel test Diasorin LIAISON® XL Murex HCV per la rilevazione di anticorpi umani contro il virus dell'epatite C, è stato purificato utilizzando un metodo non convenzionale senza passaggi cromatografici. Inoltre, abbiamo realizzato una biotinilazione sito-specifica dell'antigene C33 al suo C-terminale durante la purificazione, sfruttando l'attività biologica inteina di MxeGyrA. Sono stati sviluppati due diversi protocolli; entrambi hanno portato all'ottenimento di un antigene C33 biotinilato con un’elevata purezza e immunoreattività paragonabile a quella dell’antigene attualmente utilizzato nel saggio Diasorin HCV. Alla luce di questi buoni risultati, nella seconda parte del progetto, abbiamo studiato la possibilità di applicare la tecnologia del Protein Trans Splicing (PTS) per eseguire la marcatura sito-specifica di bioreagenti. La tecnologia PTS sfrutta l'attività delle split inteine. In particolare, nei nostri esperimenti abbiamo utilizzato la Cfa split-intein che deriva da un processo di mutagenesi della split-intein naturale Npu che ne ha notevolmente migliorato la cinetica di PTS, stabilità termica e tolleranza agli agenti caotropici. Questa nuova tecnica ci ha permesso di impostare un protocollo di marcatura sito-specifica per la produzione di bioreagenti biotinilati. Sono state utilizzate due proteine modello: lo stesso antigene C33 e una IgG umana ricombinante. Anche l'uso della tecnica PTS ha permesso di ottenere per entrambe le due proteine un'elevata purezza e prestazioni comparabili nei relativi saggi immunodiagnostici. In sintesi, il sistema ELP-inteina ha permesso di purificare l'antigene C33 senza passaggi cromatografici e di marcare in modo sito-specifico la stessa proteina al C-terminale. Inoltre, attraverso l'utilizzo del sistema Cfa split-intein abbiamo ottenuto la biotinilazione sito-specifica dell'antigene C33 e dell'IgG ricombinante. Un aspetto molto rilevante è che tutte queste proteine sono funzionali nella piattaforma LIAISON. In futuro, questi protocolli potrebbero essere utilizzati per la purificazione e / o la marcatura sito-specifica di nuovi bioreagenti utili per lo sviluppo di saggi immunodiagnostici.
Antigens and antibodies are key reagents for the development of accurate, reproducible and sensible immunodiagnostic assays, which are widely used for the detection of infectious diseases (HIV,HBV, HCV, etc.) and the determination of biological markers (vitamins, hormones, etc.). These bioreagents need to be produced at a high purity degree, in stable formulations and with sufficient reproducibility over time (lot to lot consistency). An aspect often overlooked in the production of these reagents is their cost, which must be low enough to not have a significant impact on the final price of the immunochemical assays. The purification and labeling steps of these bioreagents mainly affect the overall cost of them since costly reagents and instrumentations and complex and time-consuming protocols are used.For all these reasons it is important to seek new purification strategies that allow the development of simpler processes, with less use of reagents and shorter protocol times, and at the end minor costs. Therefore, it is necessary to develop innovative purifications and site-specific labelling protocols. In the first part of this project we exploited the ELP-intein system. This method is based on the combination of two technological tools, the Elastin-like-polypeptides (ELPs) (a physico-chemical tool) and the MxeGyrA intein activity (a biochemical tool), belonging to the cis intein family. We focused on the purification and labelling of the C33 antigen from Hepatitis C Virus (HCV). The C33 antigen, which is currently used in the Diasorin LIAISON® XL Murex HCV assay for the detection of human antibodies against the Hepatitis C Virus, was purified using a not conventional purification method without chromatographic steps. Moreover, we realized a site-specific biotinylation of C33 antigen at its C-terminus during the purification exploiting the MxeGyrA intein biological activity. Two different protocols were developed; both of them brought to the obtainment of a biotinylated C33 antigen with high purity and a comparable immunoreactivity with the one currently used in the Diasorin LIAISON® XL Murex HCV assay. In light of these good results, in the second part of the project, we investigated the possibility to apply the Protein Trans Splicing (PTS) technology to perform site-specific labelling of bioreagents. PTS technology exploits the split intein activity. In particular, in our experiments we used the Cfa split-intein which derives from a mutagenesis process of the natural Npu split-intein that significantly improved its kinetic of PTS, thermal stability and tolerance at the chaotropic agents. This new technique allowed us to set up a site-specific labelling protocol for the production of biotinylated bioreagents. Two model protein were used: the same C33 antigen and a recombinant human IgG. Also the use of PTS technique permitted to obtain for both of two proteins a high purity and a comparable performance in the immunoassays. In summary, the ELP-intein system allowed to purify the C33 antigen without chromatographic steps and then to site-specific label the same protein at the C-terminus. Moreover, through the use of the Cfa split-intein system we obtained the site-specific biotinylation of the C33 antigen and the recombinant IgG. A very relevant aspects is that all these proteins are functional in the LIAISON platform. In the future, these protocols could be used for the purification and-or the site-specific labelling of new bioreagents useful for the development of immunodiagnostic assays.
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Molari, Michele. "Analisi meccanica e termica di pannelli in poliuretano espanso rigido." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/16795/.

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Abstract:
During the period of my experimental master’s degree thesis at the Nav-System S.p.A., three main topics have been addressed: first of all to evaluate the proprieties of all the polyurethane foam panels produced and assess these results with a view of improving the standards declared in the CE marking. After that, resistance and fire reaction have been tested by certified authorities in order to obtain improved evaluation classes of the panels. Eventually, a comparison between the two main suppliers of raw materials for the production of panels have been carried out with the purpose of determining which one might have better technical mechanical capabilities and might optimize the production process as well as the polyurethane foam panel’s proprieties.
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Ferro, Leonardo. "Studio del processo produttivo del riciclo di materiali provenienti da attività di C&D in un impianto di nuova realizzazione." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amslaurea.unibo.it/723/.

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Abstract:
Lo studio del processo produttivo del riciclo di materiali provenienti da attività di C&D in un impianto di nuova realizzazione, presentato in questa tesi di laurea,è così articolato: nel primo capitolo si analizza la complicata evoluzione della normativa in materia di rifiuti (non solo da C&D) su scala europea e nazionale accennando i provvedimenti legislativi su scala regionale, con particolare riferimento alla Regione Veneto. Si esamineranno, pertanto, le direttive e le decisioni della Comunità Europea che hanno ispirato, a partire dal 1975, i provvedimenti legislativi nazionali, tra cui vale la pena di ricordare il “Decreto Ronchi”, emanato nel febbraio del 1997, l’attuale D.Lgs. 3/4/2006 n.152, e i Decreti Ministeriali di riferimento per la materia di studio, ovvero il D.M. 5/2/1998, riguardante l’individuazione dei rifiuti per cui è possibile procedere al loro trattamento in regime semplificato e l’ancora poco attuato D.M.8/5/2003 n.203, riferito all’utilizzo di materiale riciclato nelle Pubbliche Amministrazioni. Il secondo capitolo definisce, invece, le caratteristiche principali dei rifiuti da C&D, appartenenti alla categoria dei rifiuti inerti, e delinea le odierne problematiche inerenti a tali materiali. A conferma di queste, nella seconda parte del capitolo, sono presentati alcuni dati che fotografano oggettivamente gli scenari attuali in Europa e in Italia in riferimento alla produzione, al recupero e allo smaltimento di questa categoria di rifiuti. In seguito, il terzo capitolo inizia a definire gli aspetti relativi alla realizzazione di un impianto di studio per il riciclo di rifiuti da C&D. In esso si evidenziano le procedure amministrative, gli adempimenti burocratici e in generale tutti gli aspetti inerenti alla gestione dei rifiuti da C&D per l’esecuzione delle attività di recupero e smaltimento previste dal D.Lgs. n.152/2006, così come modificato dal recentissimo D.Lgs. n.4/2008. Il quarto capitolo definisce i termini per poter considerare i rifiuti da C&D trattati in impianto come MPS. L’attenzione è riposta sulla Direttiva 89/106/CEE, che impone obbligatoriamente, dal 01/06/2004, la marcatura CE per tutti i prodotti da costruzione e, quindi, anche per gli aggregati riciclati. Pertanto, in questo capitolo, vengono definite le prove richieste obbligatoriamente dal D.M 11/4/2007 in accordo con la norma europea UNI EN 13242 recante “Aggregati per materiali non legati e legati con leganti idraulici per l'impiego in opere di ingegneria civile e nella costruzione di strade" ed, in conclusione, viene studiata la Circolare n.5205/2005 che dovrebbe dare attuazione nel settore edile, stradale e ambientale al D.M. n.203/2003. Successivamente, il quinto capitolo delinea le caratteristiche principali degli impianti di trattamento per il recupero dei rifiuti da C&D, delineando le principali differenze tra gli impianti fissi e i mobili ed esaminando le diverse fasi del ciclo produttivo, anche in relazione ad un impianto di studio situato nella provincia di Verona. Infine, il sesto capitolo riassume i risultati delle prove di marcatura CE per gli aggregati riciclati prodotti nell’impianto descritto. Tali prove sono state eseguite presso il Laboratorio di Strade della Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Bologna.
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Books on the topic "Marcatura"

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Giamberardino, Giovanni Di. La marcatura della regina. Roma: Socrates, 2012.

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Dolfi, Anna, ed. L’ermetismo e Firenze. Florence: Firenze University Press, 2016. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-979-5.

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Abstract:
Il secondo di due volumi dedicati all'ermetismo e Firenze editi da Firenze University Press (il primo dal titolo Critici, traduttori, maestri, modelli è acquistabile separatamente). Tra il 1930 e il 1945 un gruppo di giovani dette vita a Firenze a una delle più felici stagioni letterarie del nostro Novecento. Molti di loro si riconobbero in una dizione comune, marcata da un immaginario condiviso, e nel silenzioso dissenso dalla retorica del regime, alla quale venivano contrapposti la radicalità dell’istanza etica e il legame profondo con le radici giudaicocristiane, romanze, romantico-simboliste della civiltà europea. A cento anni dalla nascita dei suoi protagonisti (Mario Luzi, Piero Bigongiari, Alessandro Parronchi, Vittorio Bodini) ancora ci si chiede cosa sia stato l’ermetismo, come sia nato, cosa l’abbia contraddistinto. Cercare come si sia modificato, perché sia stato circondato da pregiudizi e avversione (come fanno i due imprescindibili volumi che raccolgono gli atti di un memorabile convegno nel quale Anna Dolfi ha coinvolto studiosi provenienti da ogni parte del mondo), porta a tracciare un quadro/ritratto degli autori dell’ermetismo, dei suoi critici (Bo, Macrí), amici (il compagno di generazione Vittorio Sereni), estimatori e/o detrattori, e a delimitare i confini di un complesso capitolo della storia italiana iniziata con il Fascismo e conclusa, di recente, con la caduta delle ideologie. Assieme ai suoi ‘attori’, in posizione di rilievo è Firenze, la città che fu risvegliata per qualche decennio alla grandezza del passato da una nuova passione, fatta di cultura, creatività ed intelligenza.
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Dolfi, Anna, ed. L’ermetismo e Firenze. Florence: Firenze University Press, 2016. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-963-4.

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Abstract:
Il primo di due volumi dedicati all'ermetismo e Firenze editi da Firenze University Press (il secondo dal titolo Luzi, Bigongiari, Parronchi, Bodini, Sereni è acquistabile separatamente). Tra il 1930 e il 1945 un gruppo di giovani dette vita, a Firenze, a una delle più felici stagioni letterarie del nostro Novecento, nota come ermetismo fiorentino (o ermetismo tout court). Gran parte dei partecipanti si riconobbe non solo in una dizione comune, marcata da un immaginario e da una sintassi condivisi, ma nel silenzioso dissenso dalla retorica del regime, alla quale venivano contrapposti la radicalità dell’istanza etica e il legame profondo con le radici giudaico-cristiane, romanze, romantico simboliste della civiltà europea. A cento anni dalla nascita dei suoi protagonisti ancora ci si chiede cosa sia stato l’ermetismo, come sia nato, cosa l’abbia contraddistinto, quali segni abbia subìto e lasciato. Cercare come si sia modificato, perché sia stato circondato da passione, pregiudizi e avversione (come fanno i due imprescindibili volumi che raccolgono gli atti di un memorabile convegno nel quale Anna Dolfi ha coinvolto studiosi provenienti da ogni parte del mondo), porta non solo a tracciare un quadro/ritratto degli autori dell’ermetismo, dei loro estimatori e/o detrattori, ma a delimitare le costanti e i confini di un complesso capitolo della storia italiana iniziata con il Fascismo e conclusa, di recente, con la caduta delle ideologie. Tra maestri, compagni, seguaci, le figure di Bo, Macrí, Luzi, Bigongiari, Parronchi, Bodini, dell’amico di generazione Sereni, spiccano e si impongono per la forza di una suggestiva esperienza di scrittura ad alto tasso meditativo, nella critica come in traduzione, in narrativa come in poesia.
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Haoufadi, Younes. HTML Passo Passo: La Guida per Principianti Sul Principale Linguaggio Di Marcatura. Independently Published, 2017.

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Giordano, Cayden. Libro Da Colorare per Adulti per Marcatori - Nessun Sanguinamento - Animali. Independently Published, 2020.

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Giuliani, Brock. Libro Da Colorare per Adulti per Marcatori - Non Sanguinare - Animali - Cammello. Independently Published, 2020.

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7

Grassi, Raul. Libro Da Colorare per Adulti per Marcatori - Nessun Sanguinamento - Animali - Cammello. Independently Published, 2020.

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Publisher, Ruhul Amin. Automobili, Camion, Aerei Libro Di Attività Sui Marcatori a Punti: Marcatori a Punti per Bambini, Bambini Piccoli e Scuole Materne Di età Compresa Tra 2-4, 4-8, Creative Dot Art. Independently Published, 2021.

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Prova in altro modo: L'inserimento lavorativo socio assistenziale di persone con disabilita marcata. Edizioni del cerro, 2003.

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10

Marcatori a Punti, Punto a Punto, Colora con I Numeri: Per Bambini Di 2-5 Anni. Independently Published, 2022.

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Book chapters on the topic "Marcatura"

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Iemmolo, Giorgio. "La marcatura differenziale dell’oggetto in siciliano: un’analisi contrastiva." In XXVe CILPR Congrès International de Linguistique et de Philologie Romanes, edited by Maria Iliescu, Heidi Siller-Runggaldier, and Paul Danler, 2–341. Berlin, New York: De Gruyter, 2010. http://dx.doi.org/10.1515/9783110231922.2-341.

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2

Faxon, David P., and Raphael Balcon. "Angiotensin converting enzyme inhibition in the prevention of restenosis: the MERCATOR and MARCATOR trials." In Developments in Cardiovascular Medicine, 365–72. Dordrecht: Springer Netherlands, 1993. http://dx.doi.org/10.1007/978-94-011-1854-5_21.

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3

Inglese, Guglielmo. "Connettivi e marcatori discorsivi in greco antico: il caso di ἀτάρ e αὐτάρ in Omero." In Ancient Greek Linguistics, edited by Felicia Logozzo and Paolo Poccetti, 155–70. Berlin, Boston: De Gruyter, 2017. http://dx.doi.org/10.1515/9783110551754-167.

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4

Contento, Silvana. "FUNZIONI PRAGMATICHE DEI MARCATORI: PER UNA TIPOLOGIA DEL DIALOGO." In Dialoganalyse III, Teil 2, edited by Sorin Stati, Edda Weigand, and Franz Hundsnurscher. Berlin, Boston: De Gruyter, 1991. http://dx.doi.org/10.1515/9783111711171-025.

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Stame, Stefania. "ANALISI FUNZIONALE DEI MARCATORI PRAGMATICI IN DIVERSI TIPI DI DIALOGO." In Dialoganalyse III, Teil 2, edited by Sorin Stati, Edda Weigand, and Franz Hundsnurscher. Berlin, Boston: De Gruyter, 1991. http://dx.doi.org/10.1515/9783111711171-029.

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Hopkins, Claudia, and Iain Boyd Whyte. "Carla Lonzi, “An Operative Category,” translated from Italian by Madeline Robinson, originally published as “Una categoria operativa,” in Marcatrè 8–10 (1964): 190–193." In Hot Art, Cold War – Southern and Eastern European Writing on American Art 1945–1990, 154–56. Routledge, 2020. http://dx.doi.org/10.4324/9781003009979-3426.

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Conference papers on the topic "Marcatura"

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Di Giacomo, Tullia Valeria. "Riconnettere i percorsi della memoria per valorizzare e salvaguardare: la riqualificazione del corridoio fluviale dell’Aniene." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7968.

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Abstract:
I territori attuali, spesso frammentati dal crescente e incontrollato consumo di suolo hanno bisogno di una pianificazione che ristabilisca la continuità dei luoghi contribuendo a tessere nuove relazioni, intese come legami fisici o immateriali, ed eventualmente ricostruire preesistenti legami di senso depauperati o eliminati. Come mostrato dal crescente uso dei moderni strumenti di comunicazione che altro non fanno che creare delle reti per facilitare la comunicazione e il collegamento tra persone nello spazio digitale, allo stesso modo rimane evidente la necessità di creare delle reti di collegamento nello spazio fisico: collegando i diversi paesi, collegando gli abitanti gli uni agli altri, collegando gli abitanti con il territorio e le sue risorse storiche e ambientali. In misura ancora più marcata, si ritrova l’urgenza di restituire un senso ad alcuni luoghi che hanno subito una trasformazione e una perdita di ruolo, di uso, di cura e quindi di dignità. Il caso di studio si colloca a Roma, lungo il corso del fiume Aniene, nel corridoio fluviale che ancora sopravvive all’aggressione del consumo di suolo e che tuttavia necessita di particolari attenzioni verso la protezione della risorsa ambientale e verso la protezione dai rischi connessi dalla presenza del corso d’acqua a ridosso di zone anche fortemente urbanizzate. L’obiettivo è quello di ricucire la frammentazione urbana e impedire l’ulteriore consumo di suolo lungo questi spazi aperti che sono il risultato di interventi di urbanizzazione, i cosiddetti “vuoti” di risulta, gli SLOAP (Space Left Over After Planning).
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Marci-Boehncke, Gudrun, and Tatjana Vogel. "EXPERTS OF READING: TEACHERS AND LIBRARIANS AS PARTNERS FOR DIGITAL READERSHIP. AN EVALUATED TEACHING-MODEL IN COOPERATION OF TU DORTMUND, THE BMBF/MARCATOR-INITIATIVE BISS (EDUCATION IN LANGUAGE AND WRITING) AND THE TECHNICAL UNIVERSITY OF COLOGNE." In 10th annual International Conference of Education, Research and Innovation. IATED, 2017. http://dx.doi.org/10.21125/iceri.2017.2331.

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