Academic literature on the topic 'Malato mentale'

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Journal articles on the topic "Malato mentale"

1

Porteri, Corinna. "Bioetica clinica – Considerazioni bioetiche su un caso clinico: P. P. di anni 35." Medicina e Morale 48, no. 6 (December 31, 1999): 1107–19. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1999.791.

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Abstract:
Si propone l’analisi etica di un caso clinico di ambito psichiatrico, giunto all’attenzione del Comitato etico delle Istituzioni Ospedaliere Cattoliche di Brescia. Per una proposta di soluzione a questa storia clinica, insieme al riferimento alla documentazione internazionale relativa ai diritti dell’uomo in generale e ai diritti del malato di mente in particolare, l’Autore indica la necessità di assumerne la prospettiva etica secondo cui il bene della persona più debole, il benessere di questo malato, è “bene per me”. L’analisi del caso proposto evidenzia in particolare il dovere della medicina di accostarsi alla persona malata nella sua interezza, attraverso l’attenta considerazione della sua storia e degli aspetti fisico, mentale e sociale che la costituiscono. Il caso pone inoltre la questione di una specifica discussione bioetica del disturbo mentale, tema che non sempre entra nelle trattazioni classiche della bioetica.
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Galliano, Franca, and Massimo Cordero. "La gestione del malato mentale negli ambulatori medico-legali." Pratica Medica & Aspetti Legali 5, no. 1 (February 15, 2010): 27–33. http://dx.doi.org/10.7175/pmeal.v5i1.326.

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3

Molinari, Augusta. "Emigrazione e follia nel primo Novecento. Una storia poco nota dell'emigrazione transoceanica italiana." RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, no. 3 (November 2010): 47–65. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2010-003005.

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Abstract:
L'autore presenta una ricerca sul rapporto tra emigrazione e follia nel contesto delle migrazioni transoceaniche italiane di massa e documenta il ruolo delle pratiche di selezione psico-fisica nei paesi di destinazione nel trasformare l'emigrante in un malato mentale. La ricerca č stata focalizzata su alcuni manicomi del Sud d'Italia (Nocera Inferiore, Catanzaro) attraverso l'analisi di contributi su riviste di psichiatria dell'epoca, periodici di emigrazione, fonti di storia sociosanitaria.
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Sala, Roberta. "Autonomia e consenso informato. Modelli di rapporto tra medico e malato mentale." Medicina e Morale 43, no. 1 (February 28, 1994): 30–72. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1994.1026.

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Abstract:
Lo studio si propone di analizzare il difficile rapporto tra medico e paziente psichiatrico nell'ambito della più generale crisi della medicina in questo secolo. Dopo aver tracciato un profilo della critica filosofica novecentesca al concetto di scienza ed aver illustrato le difficoltà che incontrano i modelli tradizionali di medicina (p.e. paternalistico, contrattuale), l'Autore considera i vari modi di intendere la malattia mentale e la relazione medico-paziente psichiatrico con un particolare sguardo sulla comunicazione della verità all'all'ammalato in psichiatria e sui problemi relativi al consenso informato.
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Magliano, Lorenza, Andrea Fiorillo, Claudio Malangone, Manuela Guarneri, Cecilia Marasco, Mario Maja, and Gruppo Di Lavoro. "Causes and psychosocial consequences of schizophrenia: the opinions of patients' relatives." Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9, no. 2 (June 2000): 113–25. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00008307.

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Abstract:
RIASSUNTOScopo – Descrizione delle opinioni sulla schizofrenia e le sue conseguenze psicosociali in un campione di familiari di pazienti con questa patologia reclutati in 30 Centri di Salute Mentale (CSM) stratificati per area geografica e densità di popolazione. Disegno – Studio trasversale di familiari-chiave di pazienti con diagnosi DSM-IV di schizofrenia, in fase di compenso clinico. Valutazione delle opinioni dei familiari sulla malattia mentale e gli svantaggi sociali ad essa conseguenti in relazione a: a) variabili cliniche del paziente e sociodemografiche del nucleo familiare; b) zona geografica e densità di popolazione. Setting – Lo studio è stato condotto in 30 CSM randomizzati e stratificati per area geografica (Nord, Centro, Sud) e densità di popolazione (> 100000 abitanti; tra 100000 e 25000 abitanti; < 25000 abitanti) sull'intero territorio nazionale. Principali misure utilizzate – a) stato clinico e funzionamento sociale del paziente: Brief Psychiatric Rating Scale (BPRS) e intervista per l'Accertamento della Disabilità (AD); b) interventi ricevuti: Scheda di Rilevazione degli Interventi (SRI); c) opinioni dei familiari sulla schizofrenia e le sue conseguenze psicosociali: questionario sulle Opinioni dei Familiari (QOF). Risultati – So-no stati raccolti i dati relativi a 709 pazienti e altrettanti familiari-chiave. Opinioni pessimistiche da parte dei familiari rispetto alia competenza sociale dei pazienti con schizofrenia sono risultate associate a: alti livelli di disabilità, sintomi negativi e ostilita nel congiunto malato, conoscenza della diagnosi di schizofrenia da parte del familiare, residenza in zone a bassa o media densita di popolazione, bassi livelli di scolarità del familiare. Opinioni pessimistiche da parte dei familiari rispetto alle limitazioni sociali imposte dalla malattia sono risultate associate a: alti livelli di disabilità ed elevato numero di ricoveri del congiunto malato, maggiore età del familiare. Conclusioni – I risultati di questo studio sottolineano la necessità di: a) fornire interventi informativi alle famiglie i quali prendano in esame non solo gli aspetti clinici della schizofrenia, ma anche quelli relativi alia disabilità e agli svantaggi sociali conseguenti a tale patologia; b) pianificare campagne di sensibilizzazione sulle malattie mentali che tengano conto del contesto socio-culturale delle fasce di popolazione a cui sono dirette.
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Burti, Lorenzo. "Attualità di Goffman: quanto contribuisce alla carriera morale di malato mentale la psichiatria di comunità italiana contemporanea?" PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no. 2 (May 2017): 211–46. http://dx.doi.org/10.3280/pu2017-002003.

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Maccaro, Alessia. "Matto da slegare. Bioetica tra rispetto della prassi tradizionale e diritti umani / Madmen to untie. Bioethics between respect of cultural practices and human rights." Medicina e Morale 65, no. 2 (September 21, 2016): 155–65. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2016.432.

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Abstract:
Demonologia, culti, ritualità e miti religiosi molto spesso in territorio africano si congiungono con questioni relative alla cura. Ad oggi ancora diffusissima è la sovrapposizione tra insanità mentale e possessione diabolica, tipica della mentalità animista che conduce al gravoso problema dell’emarginazione e della contenzione del paziente psichiatrico. Il malato mentale incute paura alla comunità che ne teme il contagio, sicché il più delle volte, si affida il malato a sette religiose o a centri di preghiera, in cui i sedicenti guaritori, sciamani e santoni si fanno pagare cifre molto elevate per imprigionare all’interno di tronchi di albero o incatenare a ceppi o blocchi di cemento l’ammalato, così da neutralizzare la potenza maligna. La vita in catene rende gli ammalati storpi, talvolta li porta alla morte per malnutrizione ed incuria. In questo modo questioni relative alla salute, alla cura, incrociandosi con ritualità religiose, chiamano irrimediabilmente in causa la bioetica ed i diritti rispetto ad un problema non più posponibile. Si tratta di una barbarie che avviene nel completo disinteresse dell’OMS e delle grandi organizzazioni internazionali che conoscono l’incubo di questi “prigionieri” almeno da 30 anni, da quando il beninese Gregoire Ahongbonon, il “Basaglia nero” ha fondato in Costa d’Avorio la sua “Saint Camille de Lellis di Bouaké” e ha cominciato – letteralmente – a liberare i malati di mente dalle catene. L’analisi proposta intende precisare che, pur nel rispetto delle differenti culture, c’è un limite che non è possibile valicare: quello del rispetto dei diritti umani che è la base ed alla base di ogni discorso sul pluralismo e sull’Intercultura. ---------- In Africa, demonology, cults, rituals and religious myths are very often combined with issues related to health care. Today the overlap between insanity and demonic possession is still widely widespread. It is typical of the animist mentality that leads to the serious problem of psychiatric patient marginalization and restraint. The mentally ill arouses dread in the community that fears the contagion, so in most cases, the patient commits herself/himself to religious sects or to prayer centers, where the healers, shamans and gurus charge very high prices to imprison the patient in tree trunks or to chain up the patient to stumps or concrete blocks, in order to neutralize the evil force. Life in chains makes the sick patients lame, and sometimes leads them to death for malnutrition and neglect. In this way, issues related to health and health care, intersecting with religious rituals, involve bioethics and rights compared with a problem that cannot be postponed any further. It is a matter of barbarity that takes place in the complete disregard of WHO and of the major international organizations, aware of the nightmare experienced by these “prisoners” since at least 30 years, when Gregoire Ahongbonon from Benin, the “black Basaglia”, established in the Ivory Coast his “Saint Camille de Lellis of Bouaké” and – literally – began to release the mentally ill patients from the chains. The proposed analysis aims to clarify that, even if respecting the different cultures, there is a limit that cannot be crossed: the respect of human rights that is the basis and the foundation of every discourse on pluralism and interculture.
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Nicolini, Chiara. "Una esperienza di supervisione all'hospice." PSICOTERAPIA PSICOANALITICA, no. 1 (June 2022): 146–54. http://dx.doi.org/10.3280/psp2022-001011.

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Abstract:
L'autore racconta 10 anni di supervisione in un hospice che accoglie malati terminali. La supervisione è rivolta agli operatori impegnati non solo nelle cure fisiche, ma anche nell'accudimento di tutta la persona, che in una fase della vita così delicata necessita di particolari attenzioni. Il personale di cura è coinvolto con tut-ta la sua mente e il suo corpo. Questo vale per ogni situazione di cura fisica, ma in particolare nell'hospice dove il corpo e lo spirito del malato sono completamente dipendenti dalle cure degli operatori. L'autore considera i corpi concreti degli ope-ratori e dei pazienti come potenzialità di pensiero in divenire. La supervisione ha anche un compito di manutenzione del narcisismo sano degli operatori che li aiuti a mantenere un buon legame col proprio sé anche corporeo. Gli incontri di supervisione possono costituire un'occasione per far venire alla luce i pensieri, possono attivare un funzionamento mentale capace di reggere l'impatto con le emozioni a volte molto forti che si vengono a formare in un hospice, grazie alla relazione af-fettiva che si crea nel gruppo. L'autore riporta diversi episodi emersi durante gli incontri di supervisione che mostrano non solo le difficoltà che un lavoro così delicato, a stretto contatto con la malattia e la morte comportano, ma anche le risorse che questi operatori mettono in atto. Vengono riferiti i riflessi degli incontri di su-pervisione anche sulla loro vita esterna all'hospice, nel corso degli anni gli operatori hanno iniziato a fidarsi di più della loro capacità d'ascolto e comunicazione, riescono a fermarsi a pensare anche a casa con i loro familiari.
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Poulin, Carole, and Maurice Lévesque. "Les représentations sociales des étiquettes associées à la maladie mentale." Santé mentale au Québec 20, no. 1 (September 11, 2007): 119–36. http://dx.doi.org/10.7202/032336ar.

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Abstract:
RÉSUMÉ Le contexte social lié à la désinstitutionnalisation nous a amenés à nous interroger sur l'impact des étiquettes apposées aux personnes ayant un vécu psychiatrique. Le but de cette recherche est de saisir les nuances qu'apporte la population dans les appellations suivantes: le malade mental, l'ex-patient psychiatrique et la personne souffrant d'un problème de santé mentale. Les données recueillies auprès de 255 résidents francophones de la région de Montréal indiquent que l'expression « expatient psychiatrique » s'avère moins stigmatisante que les expressions « malade mental » ou « personne souffrant d'un problème de santé mentale » (PSPSM) puisqu'elle fait référence à un événement du passé, lequel est révolu. L'appellation « malade mental » met l'accent sur la chronicité du problème de santé dont souffre l'individu; celle de PSPSM accentue le potentiel de guérison de la personne; et celle d'« ex-patient psychiatrique » fait état de la capacité de fonctionner adéquatement dans la société.
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Frappier, Annie, Luc Vigneault, and Steve Paquet. "À la fois malade et criminalisé : témoignage d’une double marginalisation." Dossier : Santé mentale et justice 34, no. 2 (February 5, 2010): 21–30. http://dx.doi.org/10.7202/039123ar.

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Abstract:
Basé sur deux entrevues semi-dirigées effectuées auprès de personnes qui vivent des problèmes de santé mentale et qui ont vécu des périodes d’incarcération, cet article explore leurs points de vue sur les systèmes de la santé et de la justice. Leurs témoignages illustrent le clivage qui semble exister entre les besoins des personnes atteintes de trouble mental et les soins qui leur sont prodigués. Les auteurs concluent qu’il existe une difficile jonction entre besoins et services qui semble provenir de sources diverses (préjugés, manque de formation du personnel, processus administratif complexe) et les éléments qui la facilitent apparaissent peu nombreux (entraide entre les détenus, organismes d’aide aux personnes ayant un trouble mental).
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Dissertations / Theses on the topic "Malato mentale"

1

Pezzanera, Giacomo <1995&gt. "Migrante per due anni, malato mentale per sempre? Un'etnografia in un progetto SIPROIMI DM." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17980.

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Abstract:
Il presente elaborato proporrà delle riflessioni intorno al lavoro osservato all' interno dei progetti SIPROIMI d'accoglienza migranti. Tramite l'esperienza etnografica svolta nel SIPROIMI per persone con disagio mentale, la discussione tenterà di intersecare quanto osservato con una revisione bibliografica, a partire da quanto emerso sul campo. Aiutandomi con il diario di campo, infatti, tenterò un'analisi delle due etichette osservate ("richiedente asilo" e "malato mentale") per poi riflettere sulle modalità di intervento dell'équipe multidisciplinare del servizio, con particolare attenzione alla mansione degli operatori sociali.
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Irazábal, Giménez Marcia. "Carga e impacto familiar de las cuidadoras y los cuidadores de personas adultas con discapacidad intelectual con o sin trastorno mental asociado." Doctoral thesis, Universitat de Barcelona, 2017. http://hdl.handle.net/10803/461006.

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Abstract:
La relevancia e interés por el estudio sobre la carga familiar y el impacto familiar del cuidado de personas adultas con discapacidad intelectual (DI) y discapacidad intelectual con trastorno mental asociado (DI-TM) ha aumentado durante las últimas dos décadas en España. Sin embargo, dicha temática apenas ha sido investigada en nuestro país. La presente investigación pretende contribuir al conocimiento sobre estas áreas, y tiene por finalidad analizar los principales factores sociales y psicológicos, así como las variables clínicas y diagnósticas que explican mayores niveles de carga e impacto familiar del cuidado en un contexto comunitario. La presente tesis está compuesta por cuatro estudios, los dos primeros con un enfoque metodológico cuantitativo, el tercero se basa en una revisión sistemática y el cuarto desde una perspectiva cualitativa. El primer estudio, “Family impact in intellectual disability, severe mental health disorders and mental health disorders in ID.A comparison”, compara la carga familiar y encuentra que los mayores niveles de carga familiar se hallan en el grupo de cuidadores de personas con DI-TM, seguido del grupo de esquizofrenia, presentando menor carga familiar el grupo de DI. El segundo estudio, “Family burden related to clinical and functional variables of people with intellectual disability with and without a mental disorder”, analiza las variables sociodemográficas, factores sociales y psicológicos, diagnósticos clínicos y discapacidad funcional que explican mayor carga familiar de cuidadores y cuidadoras de personas con DI y DI-TM. Los resultados demuestran que los niveles más altos de carga familiar se relacionan con una mayor discapacidad funcional en todas las áreas evaluadas del WHO-DAS-II, un menor cociente intelectual, diagnóstico de DI-TM, y con la presencia de trastornos orgánicos, psicótico-afectivos y del comportamiento. El tercer estudio, “La carga familiar de los cuidadores/as de personas jóvenes y adultas diagnosticadas de DI-TM: una revisión sistemática”, pretende dar a conocer el estado de la cuestión actual sobre las siguientes áreas, diagnóstico de DI-TM, carga e impacto familiar, adultos. Esta revisión evidencia que la carga familiar prevalece cuando se asocia con la comorbilidad entre DI y TM, aumentando especialmente cuando se asocia con el trastorno conductual grave. Así mismo, se constata que el impacto familiar del cuidado tiene repercusiones emocionales, psicológicas, sociales y de salud en los cuidadores y cuidadoras de personas con DI-TM. Por último, el cuarto estudio, “Family impact of care and respite service: life experiences of mothers of adult children with intellectual disability and mental disorders”, explora las vivencias y experiencias de las participantes, enfatizando en darles la voz. Los testimonios manifiestan un impacto negativo ante el descubrimiento de la discapacidad de su hijo o hija, pero también aparecen sentimientos de gratitud y amor por el cuidado. Además, el servicio de respiro resulta ser un apoyo necesario para aliviar el sentimiento de sobrecarga. La evidencia empírica de estos estudios nos permite constatar que las familias en cuestión se enfrentan ante un gran reto a lo largo de todo su ciclo vital, por lo que es fundamental apoyarlas, acompañarlas y empoderarlas mediante el modelo de intervención social y familiar centrado en la familia. La presente tesis doctoral enfatiza en la utilización metodológica del trabajo social individual, familiar y grupal, para contribuir al diseño de modelos y programas socioeducativos, psicosociales y sanitarios dirigidos a estas familias. Así mismo, estas implementaciones prácticas deben ser consideradas por los responsables de las políticas sociales y sanitarias, con el fin de garantizar una intervención integral, facilitar la conciliación de la vida personal, familiar y social, y reducir la carga e impacto familiar del cuidado de estas familias.
The research areas of this thesis are family burden and family impact of care on adults with intellectual disability (ID) and intellectual disability associated to mental disorders (ID-MD). The present research aims to contribute to the knowledge of these areas, and its purpose is to analyze the main social and psychological factors, as well as clinical and diagnostic variables that explain higher levels of burden and family impact in a community context. The present thesis has four studies; the first two have a quantitative methodological approach, the third is based on a review and the fourth has a qualitative perspective. Study 1: "Family impact in intellectual disability, severe mental health disorders and mental healthdisorders in ID. Acomparison.The results demonstratethat the highest levels of family burden arein the group of caregivers of people with ID-MD, followed by the schizophrenia group, and with a lower family burden in the ID group. Study 2: "Family burden related to clinical and functional variables of people with intellectual disability and with a mental disorder". The results show that higher levels of family burden are related to a greater functional disability in all the WHO-DAS-II evaluated areas, a lower IQ, ID-MD diagnosis, and presence of organic, psychotic-affective and behavioral disorders. Study 3: " La carga familiar de los cuidadores/as de personas jóvenes y adultas diagnosticadas de DI-TM: una revisión sistemática”. This review shows that family burden prevails when associated with comorbidity between ID and MD. Likewise, the family impact of care has emotional, psychological, social and health repercussions on caregivers of people with ID-MD. Study 4:"Family impact of care and respite service: life experiences of mothers of adult children with intellectual disability and mental disorders".Testimonies declare a negative impact when first discovering its child’s disability, but also feelings of gratitude. The respite service turns out to be a necessary support to alleviate the feeling of overload. The empirical evidence from these studies allows confirming that the families in question face a great challenge throughout their lives. This thesis emphasizes the methodological use of social work, in order to contribute to the design of socio-educational programs to reduce the family impact of care of these families.
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Gonggryp, Thibault. "L' hospitalisation sous contrainte du patient malade mental : la légitimité d'une institution attentatoire aux libertés." Aix-Marseille 3, 2007. http://www.theses.fr/2007AIX32039.

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Abstract:
La législation en santé mentale traverse une crise sans précédent et nombreux sont les praticiens, les élus et les auteurs à réclamer la réforme du régime juridique de l’hospitalisation psychiatrique sous contrainte, jugé obsolète, inadapté à la pratique moderne et trop dangereusement liberticide. Cet ouvrage, à l’orée d’une réforme décrite comme imminente, se divise en deux parties. La première est consacrée à la spécificité de la maladie mentale et à l’origine de la légitimité du régime de l’hospitalisation psychiatrique sous contrainte fondé sur une publicisation de la matière. Parce que l’aliénation mentale est une pathologie très particulière, que ses effets touchent l’ordre public, le droit a élaboré au fil du temps une législation complexe et équilibrée qui est toujours d’actualité. La seconde s’intéresse aux dispositifs de la loi de 1990 confrontés au règne des libertés individuelles et des droits du patient. De nombreuses options ont été envisagées pour établir un nouvel équilibre entre les droits du patient malade mental et ceux de la société de se protéger contre des pathologies parfois particulièrement violentes. Mais un consensus semble s’être établi autour de l’idée de soumettre au juge judiciaire, traditionnellement considéré comme le seul garant des libertés individuelles, soit la décision de placement, soit le plein contrôle de l’intégralité du contentieux en la matière. Or, cette « judiciarisation », loin de résoudre l’ensemble des insuffisances du système en vigueur, pose d’autres difficultés, bute devant le principe de la séparation des autorités administratives et judiciaires, et devant la réalité du dogme selon lequel le juge judiciaire serait le seul gardien crédible de la liberté, le juge administratif étant présumé arbitraire et partisan. L’étude approfondie de la législation et de la jurisprudence en santé mentale semble briser ce mythe. A l’image de la complexité de la matière, la réforme de cette branche du droit ne pourra être envisagée par des procédés simplistes ou des raccourcis fondés sur la seule certitude que le juge judiciaire résoudra toutes les difficultés d’un système à bout de souffle
In the field of mental health, the legislation is now experiencing an unprecedented crisis and there are many practitioners, elected members and authors who call for a reform of the legal system concerning psychiatric hospitalization under constraint which is nowadays considered as inadequate for modern practice and much too dangerously liberticidal. Preceding a reform presented as impending, this thesis splits in two. The first section is devoted to the specificity of mental illness and to the historical origin of psychiatric hospitalization under constraint. Because the mental alienation is a very peculiar pathology and because its effects concern public order, the law has elaborated a complex and balanced legislation through the years. And it is still topical. The second section focuses on the 1990’s legislations confronted to the rule of personal freedom and the patient’s rights. Several options have been considered to establish a new equilibrium between the rights of the mentally sick patient and the right of the society willing to protect itself against pathologies sometimes particularly violent. But it seems a consensus was reached: the idea is to submit to the judge, traditionally considered as the only guarantor of personal freedom, either the decision of admission or the total control of the entire contentious. Yet, this “judiciarization”, far from solving the want of the system in force, lays other difficulties. It stumbles over the principle of the separation between administrative and judiciary authorities, it comes up against the reality of the dogma according to which the judge is the sole credible protector of Liberty, the administrative judge being presumed to be arbitrary and partisan. A close investigation of the legislation and mental health precedents seems to shatter this myth. Similarly to the complexity of this subject, the reform of this wing cannot happen with simplistic processes or shortcuts based upon the sole certainty that the judge will solve every difficulties of a breathless system
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4

Feuillet-Liger, Brigitte. "Le lien conjugal du malade mental." Rennes 1, 1988. http://www.theses.fr/1988REN11008.

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Abstract:
Le respect de la personne humaine doit conduire a admettre le mariage du malade mental. Ce principe s'inscrit dans la politique generale d'insertion des malades mentaux dans notre societe, politique defendue par les psychiatres. Toutes les regles relatives a la formation du mariage, a la vie matrimoniale et a la dissolution du mariage doivent donc s'appliquer meme en cas de deficience mentale de l'un des epoux. Mais l'application pure et simple de ces dispositions ne peut etre envisagee : des regles protectrices de l'aliene mais egalement des textes permettant au conjoint sain d'esprit d'assurer la vie quotidienne du menage doivent etre prevus
Respect for the human being must lead to accept the marriage of the insane. This principle follows the general policy mainteined by the psychiatrits to insert the lunatics into our society. Then the juridical rules connected with forming a marriage, matrimony and dissolution of the marriage must be carried out even in the case of mental deficiency of one of the sponce. But the plain application of these arrangements can't be considered : protecting rules for the affected sponse as well as laws allowing the husband or wife of the lunatic to deal with their daily life must be ajusted
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5

Le, Mintier-Feuillet Brigitte. "Le Lien conjugal du malade mental." Lille 3 : ANRT, 1988. http://catalogue.bnf.fr/ark:/12148/cb376151889.

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6

Bino, Maria-Antonella. "Hospitalisation forcée et droits du malade mental : etude de droit international et de droit comparé /." Genève : Schulthess, 2006. http://bvbr.bib-bvb.de:8991/F?func=service&doc_library=BVB01&doc_number=014937138&line_number=0001&func_code=DB_RECORDS&service_type=MEDIA.

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7

Bino, Maria-Antonella. "Hospitalisation forcée et droits du malade mental : étude de droit international et de droit comparé /." Genève [u.a.] : Schulthess, 2006. http://www.gbv.de/dms/spk/sbb/recht/toc/517737361.pdf.

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8

BOURAT, HUGUES. "A propos du centre de post-cure sanitaire de limoges : centre de readaptation pour malades mentaux adultes : tentative de synthese de la notion de prevention en sante mentale : etude epidemiologique retrospective sur 181 dossiers." Limoges, 1988. http://www.theses.fr/1988LIMO0191.

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9

SAPOR, CHRISTIANE. "Mortalite des malades mentaux." Aix-Marseille 2, 1992. http://www.theses.fr/1992AIX20107.

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10

Anfruns, Michel. "Devenir des couples de malades mentaux qui se sont constitués dans les unités de soins psychiatriques." Montpellier 1, 1993. http://www.theses.fr/1993MON11079.

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Books on the topic "Malato mentale"

1

editor, Girardi Raffaele 1950, ed. L'angelo malato: Poesia e salute mentale nel Novecento italiano : atti delle Giornate di studio "Lo sguardo di Orfeo, poesia e salute mentale nel Novecento italiano" (Bari, 26 novembre 2012-29 gennaio 2013). Bari: Edizioni di Pagina, 2014.

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2

Malady. Malady: Mentally infirm. Portland, OR: the artist, 2004.

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3

Szasz, Thomas Stephen. A lexicon of lunacy: Metaphoric malady, moral responsibility, and psychiatry. New Brunswick, U.S.A: Transaction Publishers, 2003.

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4

Giacomo, Canepa, Marugo Maria Ida, International Institute of Higher Studies in Criminal Sciences., and Seminario nazionale per professori italiani di discipline criminologiche (5th : 1986 : Syracuse, Italy), eds. Imputabilità e trattamento del malato di mente autore di reato. Padova: CEDAM, 1995.

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5

Strange malady. London: Heinemann, 1992.

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6

Doumeng, Valérie. La vie privée du majeur malade mental ou déficient intellectuel. Aix-en-Provence: Presses universitaires d'Aix-Marseille, 2002.

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7

D'Anelli, Aris. La malinconia del signor conte: Vittorio Alfieri da Asti, malato non immaginario. Torino: D. Piazza, 1999.

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8

Castel, Pierre-Henri. L'esprit malade: Cerveaux, folies, individus. Paris: Ithaque, 2009.

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9

Le malade mental à l'épreuve de son retour dans la société. Paris: Harmattan, 1997.

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10

Bino, Maria-Antonella. Hospitalisation forcée et droits du malade mental: Etude de droit international et de droit comparé. Genève: Schulthess, 2006.

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Book chapters on the topic "Malato mentale"

1

Manda, Tiwonge D., Edister S. Jamu, Elias P. Mwakilama, and Limbika Maliwichi-Senganimalunje. "Internet Addiction and Mental Health among College Students in Malawi." In Addiction in South and East Africa, 261–80. Cham: Springer International Publishing, 2019. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-030-13593-5_16.

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2

"Challenges to mental health care in Malawi: location – Central Region, Lilongwe District, Malawi." In Routledge Handbook of Global Mental Health Nursing, 422–28. Abingdon, Oxon ; New York, NY : Routledge, 2016. |: Routledge, 2016. http://dx.doi.org/10.4324/9781315780344-37.

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Chakali, Mohamed, and M. A. Bencharil. "Une mère malade mentale perd-elle le droit de garde ?" In L'autisme et la psychose à travers les âges de la vie, 235. ERES, 2000. http://dx.doi.org/10.3917/eres.delio.2000.01.0235.

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Mack, Jonathan H. "A Forensic Mental Health Analysis of Lee Boyd Malvo." In The Making of Lee Boyd Malvo, 188–236. Columbia University Press, 2014. http://dx.doi.org/10.7312/columbia/9780231143110.003.0005.

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Heinz, Andreas. "Introduction." In A New Understanding of Mental Disorders. The MIT Press, 2017. http://dx.doi.org/10.7551/mitpress/9780262036894.003.0001.

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Abstract:
In the introduction, a philosophically informed concept of mental disorders is presented. In order to define a clinically relevant mental malady, it suggests to focus on functional impairments relevant for human survival and the individually harmful consequences resulting from these dysfunctions. While this approach generally defines what can count as a mental disorder, it does not help to understand the neurobiological underpinnings of specific disorders. Traditional disease categories, on the other hand, do not reflect current neurobiological research. With respect to neurobiological lay based disease classifications, it is suggested to assess alterations of basic mechanisms of decision making and reward related learning, which cut across established nosological boundaries. For example, dopamine-dependent reinforcement learning is altered in psychotic, affective and addictive disorders.
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Greer, Kirsten A. "Andrew Leith Adams." In Red Coats and Wild Birds, 41–62. University of North Carolina Press, 2020. http://dx.doi.org/10.5149/northcarolina/9781469649832.003.0004.

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Abstract:
Set in Malta, chapter 3 follows the military medical career of Andrew Leith Adams, military surgeon with the Twenty-Second Regiment of Foot, whose military and scientific networks and travels to northern India, Malta, Egypt, and New Brunswick, British North America, helped him to conceive ideas of tropicality, semitropicality, and the temperate. To Adams, temperate martial masculinity was both a physical and mental state and a climatic zone important in the maintenance of a British military career across the British Empire. His ornithological investigations also allowed him to contemplate the zoological connectivity between Europe and North Africa.
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Mack, Jonathan H. "4 A Forensic Mental Health Analysis of Lee Boyd Malvo." In The Making of Lee Boyd Malvo. New York Chichester, West Sussex: Columbia University Press, 2012. http://dx.doi.org/10.7312/9780231512688-005.

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Coffin, Jean-Christophe. "Le psychiatre face à la violence du malade mental." In Expériences de la folie, 275–82. Presses universitaires de Rennes, 2013. http://dx.doi.org/10.4000/books.pur.118743.

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Giordana, Jean-Yves. "Les conséquences de la stigmatisation sur les proches du malade et sur son environnement." In La stigmatisation en psychiatrie et en santé mentale, 25–29. Elsevier, 2010. http://dx.doi.org/10.1016/b978-2-294-71204-3.50005-9.

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Roelandt, Jean-Luc, Aude Caria, Imane Benradia, and Laurent Defromont. "Perceptions sociales du « fou », du « malade mental » et du « dépressif » en population générale en France." In La stigmatisation en psychiatrie et en santé mentale, 47–64. Elsevier, 2010. http://dx.doi.org/10.1016/b978-2-294-71204-3.50008-4.

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Conference papers on the topic "Malato mentale"

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"PV-075 - ESTUDIO DE CASO CLÍNICO: PATOLOGÍA DUAL." In 24 CONGRESO DE LA SOCIEDAD ESPAÑOLA DE PATOLOGÍA DUAL. SEPD, 2022. http://dx.doi.org/10.17579/abstractbooksepd2022.pv075.

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Abstract:
El consumo de cannabis como factor pronóstico y de mala evolución clínica en pacientes con enfermedad mental es conocido. A continuación se expone un caso clínico de consumo de cannabis como posible desencadenante y mantenedor de patología psiquiátrica grave. Abordamos el caso clínico de un paciente de la USM de Valladolid que ha estado ingresado en dos ocasiones en la UHB del Hospital Clínico de Valladolid en el 2021 y desde entonces realiza seguimiento en Consultas externas de Psiquiatría de dicha Unidad. Diagnosticado de Esquizofrenia Paranoide y Trastorno por consumo de Cannabis y Tabaco. El paciente refiere ideación delirante de perjuicio con respecto a sus padres. Refiere maltrato por parte de ellos y refiere “consumir cannabis para poder descansar y evadirse”. La realidad parece ser que sus padres ancianos no ejercen ningún tipo de maltrato. Desde el último ingreso en Julio del 2021 en UHB, el paciente se encuentra con ánimo subdepresivo. No se objetivan síntomas en la esfera psicótica. Manteniendo un estilo de vida con claros síntomas negativos, de aislamiento social, escasa planificación e iniciativa. Tratamiento psicofarmacológico actual: Brintellix 10 mg (1-0-0), Zolafren 5 mg 1 al acostarse. El abandono del tratamiento inyectable antipsicótico, así como el reinicio de consumo de cannabis y la nula conciencia de enfermedad se considera factores de mal pronóstico. A pesar de no haberse precipitado por el momento la aparición de síntomas psicóticos, si se constata un estilo de vida residual, y cierto aplanamiento afectivo que puede ser secundario tanto a la sintomatología negativa como a un cuadro amotivacional (1) provocado por el consumo de cannabis. Sin embargo, el consumo de cannabis de momento no ha inducido recaída en síntomas psicóticos en el momento actual a pesar de que hay estudios (2) que señalan que dicho consumo exacerba la clínica psicótica.
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"PS-091 - REPERCUSIONES DEL DOBLE CIRCUITO ANDALUZ SALUD MENTAL/DROGODEPENDENCIA EN EL PACIENTE CON PATOLOGÍA DUAL." In 24 CONGRESO DE LA SOCIEDAD ESPAÑOLA DE PATOLOGÍA DUAL. SEPD, 2022. http://dx.doi.org/10.17579/abstractbooksepd2022.ps091.

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Abstract:
Introducción La existencia de una red de dispositivos independiente para la asistencia a las drogodependencias en Andalucía requiere de su adecuada coordinación con los Servicios de Salud Mental para los casos que precisen la intervención de ambas, como son los pacientes con patología dual, especialmente aquellos con Trastorno Mental Grave (TMG). Material y métodos Describir la problemática derivada de la existencia de dos redes asistenciales independientes en el abordaje del paciente con patología dual en Andalucía mediante la descripción de un caso clínico y revisión bibliográfica. Caso clínico Se presenta el caso de un varón de 34 años, consumidor habitual de alcohol, cannabis y cocaína de años de evolución. En 2013, acude al Servicio de Urgencias por descompensación psicótica y alteraciones del comportamiento consecuencia del consumo de tóxicos, culminando con su ingreso en Salud Mental. En este momento, se le diagnosticó de Trastorno Esquizoafectivo y Trastornos mentales y del comportamiento debidos al consumo de sustancias psicoactivas. Tras este primer episodio, el paciente realizó seguimiento irregular en la USMC sin abandono del consumo de tóxicos, y fue remitido al Centro Provincial de Drogodependencias (CPD) con mala adherencia y adaptación al mismo. Estos factores han propiciado su reiterativo ingreso hospitalario durante los últimos años. Durante su estancia en el hospital, el paciente se estabilizaba rápidamente y con buena evolución; sin embargo, la falta de adherencia al tratamiento ambulatorio propiciaba sus continuas descompensaciones. Tras el último ingreso en 2021, el paciente persiste con su negativa al abandono del consumo, sin indicios de evolución favorable. Resultados y conclusiones La existencia de dos redes paralelas donde no se produce una integración de la asistencia del paciente con patología dual y TMG podrían ser causa directa de la falta de adherencia al tratamiento y la ausencia de abandono del consumo de tóxicos de dichos pacientes.
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"PV-124 - LA IMPORTANCIA DEL TRATAMIENTO EN PATOLOGÍA DUAL. A PROPÓSITO DE UN CASO." In 24 CONGRESO DE LA SOCIEDAD ESPAÑOLA DE PATOLOGÍA DUAL. SEPD, 2022. http://dx.doi.org/10.17579/abstractbooksepd2022.pv124.

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Abstract:
1. Introducción Varón de 24 años. Hijo único. Estudios hasta 1º ESO. Embarazo marcado por gran estrés ambiental y parto prematuro con complicaciones obstétricas. Entre los antecedentes familiares destacar los rasgos disociales de personalidad y trastorno por uso de sustancias de su padre. Antecedentes personales de tratamiento con antipsicóticos ILP y estabilizantes con mala adherencia a consultas y tratamiento. Consumo habitual de cannabis y anfetaminas con escasa motivación al cambio. 2. Objetivos Destacar la importancia de la detección precoz de los factores predisponentes de síntomas psicóticos para establecer un plan de prevención frente al consumo y fomentar una adherencia terapéutica. 3. Material y métodos Antecedentes en Salud Mental desde los 13 años cuando inició seguimiento en el CSM Infanto Juvenil siendo diagnosticado de F91.2 Trastorno disocial en niños socializados, manifestando alteraciones del contenido del pensamiento. Con 19 años presentó alucinaciones visuales en contexto de consumo de cannabis. De los 20 a 23 años precisó varios ingresos en la Unidad de Hospitalización Psiquiátrica y Hospital de Día por sintomatología psicótica en contexto de consumo de estimulantes. En el último año la evolución ha sido favorable con remisión de la sintomatología psicótica pese al consumo diario de anfetaminas, manteniendo tratamiento inyectable mensual con aripiprazol 400mg. Ha sido diagnosticado de F60.2 Trastorno disocial de la personalidad y F19 Trastornos mentales y del comportamiento debidos al consumo de múltiples drogas o de otras sustancias psicótropas, estando ingresado en Comunidad Terapéutica actualmente. 4. Resultado y conclusiones. Se trata de un paciente con historia vital compleja, mala adherencia a los dispositivos ambulatorios y trastorno por uso de sustancias con nula conciencia de la repercusión conductual del consumo. Ante la remisión de los síntomas psicóticos es capaz de enmarcarlos en el momento actual en el contexto de consumo de anfetaminas con regularidad en la toma del tratamiento.
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"REPERCUSIONES DEL DOBLE CIRCUITO ANDALUZ SALUD MENTAL/DROGODEPENDENCIA EN EL PACIENTE CON PATOLOGÍA DUAL. CASO CLÍNICO." In 23° Congreso de la Sociedad Española de Patología Dual (SEPD) 2021. SEPD, 2021. http://dx.doi.org/10.17579/sepd2021p091s.

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Abstract:
Introducción La existencia de una red de dispositivos independiente para la asistencia a las drogodependencias en Andalucía requiere de su adecuada coordinación con los Servicios de Salud Mental para los casos que precisen la intervención de ambas, como son los pacientes con patología dual, sobre todo pacientes con TMG. Material y métodos Describir la problemática derivada de la existencia de dos redes asistenciales independientes en el abordaje del paciente con patología dual en Andalucía mediante la descripción de un caso clínico y revisión bibliográfica. Caso clínico Se presenta el caso de un varón de 34 años, consumidor habitual de alcohol, cannabis y cocaína de años de evolución. En 2013, acude al Servicio de Urgencias por una descompensación psicótica y alteraciones del comportamiento consecuencias del consumo de tóxicos, lo que culminó con su ingreso en Salud Mental. En este momento se le diagnostica de Trastorno Esquizoafectivo y Trastornos mentales y del comportamiento debidos al consumo de sustancias psicoactivas . Tras este primer episodio, el paciente realizó seguimiento irregular en la USM sin abandono del consumo de drogas y alcohol, y fue remitido al CPD con mala adherencia y adaptación al mismo. Estos factores han propiciado su reiterativo ingreso durante los últimos años. Durante su estancia en el hospital, el paciente se estabilizaba rápidamente y con buena evolución; sin embargo, la falta de adherencia al tratamiento ambulatorio propiciaba sus continuas descompensaciones. Tras el último ingreso en 2021, el paciente persiste con su negativa al abandono del consumo, sin indicios de evolución favorable. Resultados y conclusiones La existencia de dos redes paralelas donde no se produce una integración de la asistencia del paciente con patología dual y TMG podrían ser causa directa de la falta de adherencia al tratamiento y la ausencia de abandono del consumo de tóxicos de dichos pacientes.
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Khoirunnisa, Rizkha, Yulia Giyanto, Atma Risanti, Luqyana Dhiya Amira, Uut Fauziyah, and Sopingi Sopingi. "Rumah Cerdas Bina Diri for Mentally Disabled in Banturejo Village, Ngantang District, Malang." In 1st International Conference on Early Childhood and Primary Education (ECPE 2018). Paris, France: Atlantis Press, 2018. http://dx.doi.org/10.2991/ecpe-18.2018.39.

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Vidal Millares, María, Vicente Borja Alvarez Pérez, María José Durán Maseda, Javier Vicente Alba, and Ana María Gago Ageitos. "Patología Dual en Paciente Mental Grave." In 22° Congreso de la Sociedad Española de Patología Dual (SEPD) 2020. SEPD, 2020. http://dx.doi.org/10.17579/sepd2020p116.

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Abstract:
El tratamiento con clozapina se encuentra reservado para aquellos pacientes con trastornos psicóticos especialmente graves y con mala respuesta a tratamientos habituales. Por otro lado, se ha hablado de su eficacia para prevenir conductas suicidas (1) así como acción para el control del consumo de tóxicos (2). OBJETIVOS: Estudiar la presencia de patología dual en paciente con trastorno mental grave (TMG) Analizar la respuesta clínica de los mismos tras el inicio del tratamiento con clozapina MÉTODO: Recogemos una muestra de los 31 pacientes que reciben tratamiento con clozapina en el último año de nuestra área de referencia (compuesta por unas 64.000 personas mayores de 16 años). Se realiza una revisión de la historia clínica de todos los pacientes que se encuentran sometidos a este tratamiento. Diagnósticos de la muestra : Esquizofrenia 25 (80%), trastorno de ideas delirantes (13%), Trastorno Esquizoafectivo (6%). RESULTADOS: La muestra compuesta por 31 pacientes: 9 mujeres (29%), 22 hombres (71%). Recibieron diagnóstico de patología dual un 32% no habiendo ningún caso entre mujeres y representado en 45% de los hombres. Además de clozapina se encuentran con tratamiento inyectable de larga duración el 55%. El análisis del número de ingresos y consumo de tóxicos antes y después del inicio con clozapina muestra diferencias estadísticamente significativas. El número escaso de pacientes no permite extraer datos definitivos sobre la autolisis.. CONCLUSIONES Los pacientes TMG presentan mejor control en el consumo de tóxicos tras el inicio de tratamiento con clozapina. La clínica psicótica mejora como releja la reducción drástica del número de ingreso que presentan estos pacientes ya que la mayoría de ellos no han presentado ingresos en los 5 últimos años. Bibliografía: 1. Serfaty, E. Patología Dual. Comorbilidad trastorno psiquiátrico y consumo de sustancias psicoactivas. 2. Núñez Dominguez, LA. Uso de neurolépticos atípicos en esquizofrénicos consumidores de cannabis.
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Widyasari, Dian Caesaria, and M. Salis Yuniardi. "The Prevalence of Psychological Distress among Adolescents: An Initial Study of Adolescents’ Mental Health in Malang, Indonesia." In Proceedings of the 4th ASEAN Conference on Psychology, Counselling, and Humanities (ACPCH 2018). Paris, France: Atlantis Press, 2019. http://dx.doi.org/10.2991/acpch-18.2019.92.

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Esteban Hernández, Inmaculada, Ana Belén Izquierdo Gomar, Francisco Quintana Rodriguez, Mario Hernández Alemán, Vanesa Iglesias Márquez, Ana María Calleja De León, Enrique Martín Cercadillo, et al. "Consumo de sustancias y trastornos mentales: los problemas crecen." In 22° Congreso de la Sociedad Española de Patología Dual (SEPD) 2020. SEPD, 2020. http://dx.doi.org/10.17579/sepd2020p040.

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Abstract:
1. Objetivos: Revisión del caso clínico y evolución de una paciente con rasgos disfuncionales de personalidad, trastorno por consumo de varias sustancias y aparición de patología psiquiátrica en este contexto. 2. Material y métodos: Se describe el caso de una mujer de 34 años, con hipotiroidismo con único antecedente somático de interés y con antecedentes en familiar de primer grado de trastorno por consumo de sustancias y trastorno afectivo, que entra en contacto con Salud Mental hace años con diagnóstico de trastorno ansioso depresivo reactivo a situación conflictiva familiar y sentimental. Se detectan desde un inicio unos rasgos de personalidad disfuncionales y un consumo perjudicial de alcohol y cannabis que favorecen la aparición de sintomatologia ansiosa y depresiva asociada a ideación autolítica frecuente durante los últimos años, precisando varios ingresos hospitalarios y objetivándose riesgo de hospitalismo. Durante años ha existido un seguimiento irregular tanto del tratamiento psicofarmacológico pautado como de las revisiones establecidas, encontrándose en la actualidad y tras un ingreso reciente con mayor estabilidad psicopatológica con buen cumplimiento tanto de tratamiento pautado como de seguimiento en Equipo de Salud Mental y Equipo de Conductas Adictivas. 3. Resultados y conclusiones: La comorbilidad psiquiátrica entre los pacientes con trastorno por consumo de sustancias está siendo cada vez más diagnosticada. Sujetos vulnerables por sus condiciones sociofamiliares presentarán trastornos psiquiátricos de peor evolución y pronóstico si existe una dependencia a sustancias. Una personalidad disfuncional, con las consecuentes conductas desadaptativas y la mala adherencia al tratamiento dificultan el proceso terapéutico. Es fundamental el tratamiento integral de la patología dual, con un programa que incluya tanto la terapia psiquiátrica como de las conductas adictivas mediante una red de asistencia multidisciplinar.
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García Sánchez, Cándido Manuel, and Doctora María Isabel Rico Rangel. "FACTORES DE RIESGO EN EL DESARROLLO DE ADICCIÓN A ANALGÉSICOS OPIOIDES EN PACIENTE CON PATOLOGÍA DUAL." In 22° Congreso de la Sociedad Española de Patología Dual (SEPD) 2020. SEPD, 2020. http://dx.doi.org/10.17579/sepd2020p086.

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Abstract:
Nuestro objetivo es ejemplificar cómo el consumo de tóxicos y la comorbilidad con los trastornos mentales son factores de riesgo para el desarrollo de dependencia a opioides en pacientes tratados con analgésicos opioides. Se trata de una paciente de 53 años sin alergias y con antecedentes de isquemia mesentérica aguda con peritonitis, que requirió hemicolectomía; colecistitis y SCACEST, tratado con angioplastia. En seguimiento en Salud Mental con diagnóstico de trastorno mixto de la personalidad y sintomatología ansioso-depresiva, requiriendo ingreso en unidad de hospitalización por ingesta medicamentosa. Convive con su hijo y es dependiente para actividades básicas. Mala relación con familiares debido a conductas derivadas de su adicción. Antecedentes de consumo de cocaína y consumo actual. Fumadora de 30 cigarrillos diarios. Percibe una pensión por invalidez. En 2014 sufre una fractura del pilón tibial izquierdo tras caída, que tuvo como complicación una pseudoartrosis infectada por SAMS, requiriendo una nueva intervención. Fue derivada a Unidad del Dolor debido a dolor crónico neuropático en pie izquierdo, que impedía la deambulación. La paciente ya se encontraba en tratamiento con fentanilo, prescribiéndose tratamiento con gabapentina, tapentadol, paracetamol y fentanilo sublingual en caso de crisis de dolor. Un año más tarde se inicia pauta de deshabituación de opioides, que la paciente incumple. Actualmente la paciente continúa abusando de analgésicos opioides, con escasa adherencia al resto del tratamiento. No ha acudido a Centro de Tóxicos y Adicciones, donde ha sido derivada y frecuenta área de urgencias, solicitando prescripción de opioides. Asimismo, presenta un importante deterioro físico y en sus relaciones familiares. Como conclusión, cabría destacar el riesgo de desarrollar adicción a opioides en pacientes con antecedentes de consumo de tóxicos y síntomas depresivos a los que se les pautan analgésicos opioides, la necesidad de ser cautos en la prescripción de estos y de explorar dichos antecedentes.
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Fikri, Zahid, and Nur Komaria. "The Effect of Nurse Mental Workload of Patient Compliance Risk Prevention Falling in Aisyiyah Islamic Hospital of Malang." In The Health Science International Conference. SCITEPRESS - Science and Technology Publications, 2019. http://dx.doi.org/10.5220/0009119800150020.

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Reports on the topic "Malato mentale"

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Bonilla Santos, Jasmín, and Erika Yisseth Zea Romero. Guía para el acompañamiento a niños y niñas víctimas de la violencia escolar. Ediciones Universidad Cooperativa de Colombia, December 2021. http://dx.doi.org/10.16925/gcgp.40.

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Abstract:
El propósito de esta guía es abordar una temática considerada como un problema en el ámbito mundial en los diferentes contextos educativos, como lo es la violencia escolar, definida como cualquier tipo de violencia que se da en contextos escolares y puede ir dirigida hacia alumnos, profesores o propiedades. Sin embargo, es importante destacar que esta guía se centrará específicamente en un tipo de violencia que afecta la salud mental de niños y adolescentes: el acoso escolar, considerada como cualquier forma de maltrato físico, psicológico y verbal producido entre estudiantes de manera reiterada a lo largo de un determinado tiempo, tanto en las aulas como en los diferentes contextos. Asimismo, busca identificar las características, consecuencias, causas posibles de la violencia escolar y programas educativos que previenen el maltrato entre pares y promueven espacios de comunicación asertiva y buenas relaciones interpersonales.
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Evaluation a depression treatment program on HIV care and mental health outcomes in Malawi. Population Council, 2017. http://dx.doi.org/10.31899/hiv6.1014.

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