Dissertations / Theses on the topic 'M-PED/03 DIDATTICA E PEDAGOGIA SPERIMENTALE'

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Boninelli, Marialuisa <1975&gt. "Il Deep Learning : un'indagine sperimentale sull'integrazione del Programma di Arricchimento Strumentale di Reuven Feuerstein e del Cooperative Learning nella scuola primaria." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/10261.

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Abstract:
Scopo della ricerca è verificare quali tra le due metodologie scelte tra il Programma di arricchimento strumentale del Prof.re Reuven Feuerstein e l'apprendimento cooperativo dei fratelli Johnson potessero creare una vicarianza cognitiva nei processi di apprendimento. La ricerca si inserisce nella tipologia semi-sperimentale. Ha coinvolto 126 studenti della scuola primaria di classi terze per due anni scolastici 2013-2014 2014-2015 e n°6 docenti che sono state formate al feuerstein e all'apprendimento cooperativo. I dati emersi dalla ricerca evidenziano alcune significatività di miglioramento in entrambe le metodologie in aree diverse.
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Caprara, Barbara. "Sperimentare le idee di Maria Montessori: percorso di ricerca nella scuola primaria trentina." Doctoral thesis, Università degli studi di Trento, 2019. https://hdl.handle.net/11572/368637.

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Abstract:
In questo lavoro di tesi sono stati delineati i tratti salienti dell’approccio educativo montessoriano, evidenziandone da una parte la profonda complessità nonché attualità che lo caratterizzata e dall’altra le numerose conferme sia dalla didattica considerata innovativa, sia dalle scienze psicologiche. È stato inoltre presentato un percorso di ricerca volto a monitorare la recente sperimentazione dell'approccio pedagogico montessoriano in alcune scuole primarie della provincia di Trento. La ricerca é stata condotta utilizzando sia strumenti di natura qualitativa (come una check list osservativa prodotta ad hoc per la ricerca), sia questionari standardizzati, con l'intento di confrontare i dati raccolti con un campione rappresentativo di una più vasta realtà scolastica.
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3

SININI, GLORIA. "La didattica 2.0 e le competenze dell'insegnante. Verso un modello." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2012. http://hdl.handle.net/10280/1375.

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Abstract:
La società digitale e l’incremento degli spazi informali di apprendimento richiedono agli insegnanti di divenire digitalmente competenti. I più recenti sviluppi digitali, identificati con l’avvento del web 2.0, creano nuove sfide educative per la scuola. Questo studio, sviluppato in collaborazione con il CREMIT (Università Cattolica di Milano), intende sviluppare un modello per la competenza digitale che possa orientare la formazione degli insegnanti. Il modello intende essere costruito a partire da una ricognizione bibliografica sul concetto di competenza sviluppata da Guy Le Boterf. Questo frame teorico ha orientato la ricerca etnografica sul campo condotta attraverso interviste in profondità e osservazioni partecipanti di insegnanti che utilizzano le tecnologie in classe. Le “best practices” emerse saranno sistematizzate in un modello di competenze digitali volto a fornire le linee guida per l’utilizzo delle ICT nell’educazione e nella didattica.
The digital society and the increasing of informal learning spaces require teachers to become digitally competent. The latest digital trends identified with 2.0 web, create new educational challenges in school. This study, developed in collaboration with CREMIT (Catholic University in Milan), aims to develop a digital model competence that could pave the way for teachers training. The model is going to be built from a bibliographic recognition about the competence concept developed by Guy Le Boterf. This theoretical frame has oriented an ethnographic research on field consisted in deep interviews and participant observations of teachers using technology in class. The best teaching practices will be used to build a competence model giving the guidelines for using ICT in education and didactic.
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SININI, GLORIA. "La didattica 2.0 e le competenze dell'insegnante. Verso un modello." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2012. http://hdl.handle.net/10280/1375.

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Abstract:
La società digitale e l’incremento degli spazi informali di apprendimento richiedono agli insegnanti di divenire digitalmente competenti. I più recenti sviluppi digitali, identificati con l’avvento del web 2.0, creano nuove sfide educative per la scuola. Questo studio, sviluppato in collaborazione con il CREMIT (Università Cattolica di Milano), intende sviluppare un modello per la competenza digitale che possa orientare la formazione degli insegnanti. Il modello intende essere costruito a partire da una ricognizione bibliografica sul concetto di competenza sviluppata da Guy Le Boterf. Questo frame teorico ha orientato la ricerca etnografica sul campo condotta attraverso interviste in profondità e osservazioni partecipanti di insegnanti che utilizzano le tecnologie in classe. Le “best practices” emerse saranno sistematizzate in un modello di competenze digitali volto a fornire le linee guida per l’utilizzo delle ICT nell’educazione e nella didattica.
The digital society and the increasing of informal learning spaces require teachers to become digitally competent. The latest digital trends identified with 2.0 web, create new educational challenges in school. This study, developed in collaboration with CREMIT (Catholic University in Milan), aims to develop a digital model competence that could pave the way for teachers training. The model is going to be built from a bibliographic recognition about the competence concept developed by Guy Le Boterf. This theoretical frame has oriented an ethnographic research on field consisted in deep interviews and participant observations of teachers using technology in class. The best teaching practices will be used to build a competence model giving the guidelines for using ICT in education and didactic.
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5

Bocconi, Stefania <1973&gt. "Argumentative knowledge construction in higher education." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2010. http://hdl.handle.net/10579/1020.

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Abstract:
This thesis investigates the potential of Social Technologies to enhance argumentative knowledge construction processes. In particular, it focuses on the use of wikis, a major technology in the current Web 2.0 landscape. The importance of argumentative knowledge construction for both Higher Education and Life Long Learning lies in its very nature: in order to engage in academic discussions, learners need to be able to argue rationally, assessing the strengths and weaknesses of other people’s standpoints, and supporting their own positions with adequate grounds. The aim of this study is twofold: on one hand, to evaluate the effectiveness of the use of wikis in collaborative processes of argumentative knowledge construction; on the other hand, to define a conceptual architecture for wiki based learning processes in the area of argumentation. The experimental outcomes confirm the potential of wikis to effectively favor the creation of a rich argumentative network and the quality of the individual argumentative acts. The experimental data also contributed to tune-up the proposed conceptual architecture (WikiDiA).
La tesi mira ad indagare le potenzialità d’uso delle tecnologie di rete (Social Technologies) a supporto della costruzione argomentativa di conoscenza. In particolare, si concentra sull’uso del wiki , uno strumento collaborativo del Web 2.0. La costruzione di conoscenza tramite l’argomentazione è un elemento fondamentale nella didattica universitaria, anche in una prospettiva di apprendimento continuo: al fine di partecipare adeguatamente al dibattito scientifico, gli studenti devono essere in grado di argomentare adeguatamente, valutando i punti di forza e di debolezza delle posizioni altrui, e sostenendo le proprie posizioni con dati appropriati. L’obiettivo di questo studio è duplice: da un lato, di natura valutativa, mira a verificare l’efficacia d’uso del wiki a supporto della costruzione argomentativa di conoscenza; dall’altro, ha un valore propositivo, in quanto definisce un’architettura concettuale per sostenere tale compito. I dati sperimentali confermano la potenzialità del wiki di supportare efficacemente la creazione di una rete argomentativa complessa e la qualità degli atti argomentativi individuali; i dati hanno inoltre contribuito alla messa a punto dell’ architettura concettuale proposta in questo studio (WikiDiA).
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6

Giampaolo, Mario. "La personalizzazione delll'apprendimento in contesto universitario. Teorie, strumenti ed esperienze sul campo." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2015. http://hdl.handle.net/11577/3424639.

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Abstract:
In the book "Personalizing Education", published by the Organization for Economic Cooperation and Development (OECD), is stated that the term "personalized education" refers to "practices that promote the knowledge and the behaviors of learners in respect of their growth rates, their learning styles, their environments, and their expectations both personal and of their families" (OECD, 2004 p.17). The Department of Education of the United States of America defines the term "personalization" as “an instruction that is paced to learning needs, tailored to learning preferences, and tailored to the specific interests of different learners. In an environment that is fully personalized, the learning objectives and content as well as the method and pace may all vary.” Charles Leadbeater (2004), one of the theorists of personalization in public policies, whose thought influenced Tony Blair’s government in Great Britain, says that giving the students the possibility to make a choice between different learning paths to reach the same learning goals means to “individualize” students’ learning and to implement a “weak” personalization. To be a real alternative, personalization must be "strong", and it should enable the learner to become co-designers, co-producer and facilitate the self-organization in learners. Although there are attempts to develop models of personalization in adult education, (the European project Leading Elderly and Adult Development Laboratory as part of the European program on Life Long Learning of Marco Guspini in 2009), only few attempts to scientifically study the practices of personalization at university have been done (Waldeck, 2006; Mancuso, 2001). These lacks, evidenced by the literature, justify the need to initiate a path to provide conceptual clarification, to identify personalization processes, to understand how to operationalize the concept in the Italian academic context, and to specify which practices should be implemented inside and outside the classroom. This research has been developed through the collection and analysis of bibliographic sources available in the literature on the topic of personalized learning. This allowed reaching a first theoretical clarification of the elements of the construct of personalization in learning. Going forward with the collection and the analysis of national and international literature, the studied resources helped to define two additional and more specific fields of application in the university context: the practice of personalized learning and the organization of learning support services. The practice of personalized learning, first area identified in the literature, includes conceptual categories such as personalized relationship between teacher and student, the practices implemented in the classroom, the social nature of personalized learning, and the role of technology. In the second area, the organization of learning support services, there are concepts such as education for changement, the principle of equity, the relationship between the institution and the community, the role of technology and the learning evaluation. The literature allowed to identify a questionnaire (Waldeck 2006, 2007) constructed from the perceptions of a group of American students on what can be called a "personalizing learning experience." The questionnaire was translated and adapted to be used in the specific Italian academic context. It consists of a first part (20 items) that investigates the level of learning personalization perceived by students in their academic courses and a second part (27 items) that investigates the level of personalization perceived by students in the university services and structures that support students’ learning. The administration was carried out on a total of 1242 (M = 480 F = 748) students in 28 courses of 18 different undergraduate and graduate degree programs. A concrete experience with personalized learning plan has been developed in parallel. The creation of a personalized learning path has been proposed to students attending six courses of two graduate degree programs at the University of Padua. The personalized learning plan concluded between teacher and students allowed to define objectives, strategies, resources and evidence that have been assessed. The practice of the personalized plan saw the teacher become a resource for students, a facilitator of learning. The realization of these plans allowed developing an experiential reflection on practice to better understand how academics could respond to the needs of personalization for students and, specifically, how the learning contracts could help faculty members to draw guidelines to personalize learning students and, specifically, how the learning contracts could help faculty members to draw guidelines to personalize learning
Nel libro “Personalizzare l’insegnamento”, che raccoglie le relazioni presentate in un seminario svoltosi a Londra per iniziativa del Ministero dell’Educazione del Regno Unito di Gran Bretagna, l’Istituto Demos e l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE), si afferma che l’espressione “personalizzazione educativa” fa riferimento a “pratiche che promuovono la conoscenza e i comportamenti delle persone che apprendono nel rispetto dei loro ritmi di crescita e stili d’apprendimento, degli ambienti di provenienza, delle aspettative personali e delle famiglie” (OCSE, 2004 p.17). Il Dipartimento dell’Educazione degli Stati Uniti d‘America definisce il termine “personalizzazione” come un’istruzione che viene stimolata dalle esigenze e dalle preferenze di apprendimento e progettata sulla base degli interessi degli studenti (2013). Charles Leadbeater (2004) uno dei maggiori teorici della personalizzazione nei servizi pubblici, la cui posizione ha influenzato le politiche del governo Britannico presieduto da Tony Blair, afferma che dare allo studente più scelta individuando per lui percorsi diversi per raggiungere gli stessi obiettivi prestabiliti significa rimanere a livello delle prassi individualizzanti e realizzare una personalizzazione “su misura di massa” o personalizzazione “debole”. Per essere una reale alternativa la personalizzazione deve essere “forte”, cioè deve permettere alla persona che apprende di diventare co-designer, co-produttore e favorire l’auto organizzazione degli individui nell’apprendimento. Sebbene esistano tentativi di applicazione in ambito universitario di modelli di personalizzazione ideati inizialmente per l’educazione degli adulti, ricordiamo in proposito il progetto europeo Leading Elderly and Adult Development Laboratory nell’ambito del programma europeo sul Life Long Learning (Guspini, 2009), pochi e solo in territorio nord Americano sono stati i tentativi di studiare empiricamente le pratiche di personalizzazione in ambito universitario (Mancuso, 2001;Waldeck, 2006). Queste mancanze, testimoniate dalla letteratura, giustificano la necessità di iniziare un percorso di ricerca che operi in vista della chiarificazione concettuale, della conseguente identificazione e costruzione di processi e ambienti personalizzati, cercando, altresì, di comprendere sia come operazionalizzare il concetto nello specifico contesto universitario italiano, sia quali pratiche debbano essere messe in atto in aula e al di fuori di essa. Questo lavoro di ricerca è stato sviluppato mediante la raccolta e l’analisi delle fonti bibliografiche disponibili in letteratura sul tema della personalizzazione. Ciò ha permesso di giungere ad una prima chiarificazione teorica degli elementi costitutivi del costrutto di personalizzazione dell’apprendimento. Procedendo nelle attività di raccolta e analisi della letteratura nazionale e internazionale, le fonti che appartengono al secondo ambito hanno permesso di definire due ulteriori e più specifici ambiti d’applicazione in contesto universitario: la pratica dell’apprendimento personalizzato e l’organizzazione dei servizi di supporto all'apprendimento. La pratica dell’apprendimento personalizzato, primo ambito individuato in letteratura, si sviluppa in categorie concettuali quali la relazione personalizzata docente-studente, le pratiche messe in atto in classe, la natura sociale dell'apprendimento personalizzato, ed il ruolo della tecnologia. Nel secondo ambito, l’organizzazione dei servizi di supporto all'apprendimento, rientrano concetti quali: la formazione al cambiamento, il principio di equità, la relazioni con la comunità in cui l'istituzione è inserita, il ruolo della tecnologia e le pratiche di valutazione. La ricerca bibliografica ha inoltre permesso di individuare un questionario (Waldeck 2006, 2007) costruito partendo dalle percezioni di un gruppo di studenti americani su cosa possa essere definito “esperienza d’apprendimento personalizzante”. Il questionario è stato tradotto e adattato per essere somministrato nella specifica situazione accademica italiana. E’ composto da una prima parte (20 item) che indaga il livello di personalizzazione dell’apprendimento percepito dagli studenti negli insegnamenti frequentati e da una seconda parte (27 item) che indaga il livello di personalizzazione dell’apprendimento percepito dagli studenti nei servizi e nelle strutture di supporto all’apprendimento. La somministrazione è stata effettuata su un totale di 1242 (M = 480 F = 748) studenti in 28 insegnamenti di 18 differenti Corsi di Studio (9 Triennali, 8 Magistrali e 1 Magistrale a Ciclo Unico). Un’attività d’indagine sul campo è stata sviluppata in parallelo mediante un’esperienza concreta di personalizzazione circoscritta ad alcuni insegnamenti. La realizzazione di un percorso d’apprendimento personalizzato è stato proposto agli studenti frequentanti durante sei insegnamenti di due Corsi di Studio Magistrali presso l’Università di Padova. Il contratto d’apprendimento stipulato fra docente e studenti ha permesso di definire obiettivi, strategie, risorse ed evidenze che sono state sottoposte a valutazione. La pratica del contratto d’apprendimento ha visto il docente trasformarsi in una risorsa per gli studenti, poiché facilitatore di apprendimento e non decisore unico del percorso formativo. La realizzazione di questo intervento esperienziale ha permesso di sviluppare una riflessione sulla pratica per comprendere maggiormente come i docenti universitari potrebbero rispondere ai bisogni di personalizzazione degli studenti e, nello specifico, su come il contratto d’apprendimento potrebbe aiutare i docenti ad elaborare una linea d’intervento personalizzante
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SCANCARELLO, FRANCESCA PAOLA. "MEDIALITA' E TECNOLOGIE DIDATTICHE NELLA SCUOLA PROGETTAZIONE E COSTRUZIONE DI PRODOTTI EDUCATIONAL." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2009. http://hdl.handle.net/10280/514.

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Abstract:
Il webcasting come strumento per la distribuzione di prodotti educational e la circolazione dei saperi.
The webcasting as a tool for the distribution of educational products and circulation of knowledge.
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SCANCARELLO, FRANCESCA PAOLA. "MEDIALITA' E TECNOLOGIE DIDATTICHE NELLA SCUOLA PROGETTAZIONE E COSTRUZIONE DI PRODOTTI EDUCATIONAL." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2009. http://hdl.handle.net/10280/514.

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Abstract:
Il webcasting come strumento per la distribuzione di prodotti educational e la circolazione dei saperi.
The webcasting as a tool for the distribution of educational products and circulation of knowledge.
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SERENELLI, FABIO. "Multimedia learning design per il one - to - one computing. Evidenze sperimentali sull'efficacia dei learning object in contesti di apprendimento critico." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2012. http://hdl.handle.net/10281/36076.

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Abstract:
La teoria cognitiva dell’apprendimento multimediale fornisce utili principi guida per i progettisti di contenuti didattici interattivi rivolti a giovani e adulti. Tuttavia manca una piena evidenza scientifica dell’efficacia di tali principi di design rispetto ad un target composto da bambini e adolescenti in contesti scolastici critici. Al fine di valutare come l’utilizzo di tecniche infografiche, animazioni e l’applicazione di diversi gradi di interattività possano modificare le performance di apprendimento, è stato effettuato uno studio comparativo coinvolgendo 360 preadolescenti di 16 classi uruguayane (Montevideo) che fanno parte di un vasto progetto di one-to-one computing implementato nella scuola primaria. Sono stati realizzati 4 learning object per l’apprendimento del medesimo contenuto scientifico (LO1 - Dispensa Infografica, LO2 - Multimedia Passo-Passo, LO3 - Learning-Game, LO4 - Slideshow) e sono stati testati sperimentalmente in 3 setting: A - Autoapprendimento, B - Apprendimento Cooperativo (in coppia) e C - Apprendimento Eterodiretto (lezione frontale). L'elaborato fornisce linee guida basate sull'evidenza della sperimentazione pedagogica per introdurre i contenuti multimediali in classi reali e migliorare le performance di apprendimento nei contesti educativi dove si applica il modello one-to-one.
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Fonte, Valentina <1976&gt. "Una metodologia d'intervento olistico per il recupero delle dislessie in età evolutiva: esperienza sonoro-musicale e linguistica creativa quale approccio educativo-didattico integrato." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4607.

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Abstract:
Il progetto si snoda tra gli ambiti di ricerca della pedagogia speciale, delle neuroscienze e dell’educazione linguistica, muovendo da una positiva esperienza concreta e proponendo un approccio “olistico” al recupero delle abilità di base nelle dislessie in età evolutiva mediante esercizi di linguistica creativa ed esperienze sonoro-musicali, laddove l’azione delle frequenze sonore può stimolare il sistema percettivo-cognitivo e al contempo attivare per risonanza meccanismi di autoregolazione nel soggetto. Design. L’efficacia dell’azione della musica è indagata inizialmente su 4 individui “normodotati”, quindi su un panel di 5 soggetti con dislessia di tipo disfonetico e misto, misurando l’evoluzione dei principali parametri di benessere psico-fisico e i valori della coerenza emisferica cerebrale. I dati ottenuti e lo studio di caso su un soggetto adolescente con dislessia, lungo un follow-up di 2 anni, consentono di definire un modello di attività didattiche e proposte operative, valutandone gli effetti su altri 4 casi scelti in ambito scolastico (“embedded case study”), relativamente al potenziamento delle abilità di lettoscrittura e al rafforzamento del concetto di sé attraverso pre-, durante- e post-test (lettura di parole e non-parole con e senza crowding, prova MT di comprensione testuale, Test di valutazione multidimensionale dell’autostima e analisi della produzione testuale con il software “Èulogos”). Results. L’analisi delle evidenze empiriche attesta la valenza delle strategie utilizzate, rivelando effettivi miglioramenti nelle abilità di lettoscrittura, nella capacità espressiva, nelle componenti socio-emotiva e motivazionale, nella prassia e nell’integrazione spazio-temporale dei soggetti in esame. Ciò va in direzione della trasferibilità dell’approccio e del modello multimodale adottato.
This project refers to various research areas, from special education to neuroscience and language education. It starts from a real and positive experience and develops into an “holistic” approach to the recovery of basic skills in developmental dyslexia. This goal is achieved by creative linguistic exercises and musical experiences, where the action of sound frequencies can stimulate the perceptual-cognitive system, activating at the same time self-regulation mechanisms by resonance. Design. The effectiveness of music is initially investigated on 4 “normal” subjects, then on a panel of 5 subjects with disphonetic and mixed dyslexia. The investigation is carried on by measuring the evolution of the main parameters of physical and mental wellbeing and the hemispheric coherence brain values. The collected data and the case study of a teenager with dyslexia, through a 2 years’ follow-up, are used to define a model of learning activities and operational guidelines. The effects of these guidelines are investigated on other 4 cases chosen in a secondary school (“embedded case study”), with reference to the implementation of reading and writing skills and the development of self-concept across pre-, during -and post –test: words and non-words lists with and without crowding effect, MT evidence of textual understanding, multidimensional self-esteem assessment test and analysis of textual production by the software “Èulogos”. Results. Analysis of empirical evidence shows the effectiveness of the used strategies to reveal the actual improvements of literacy skills, expressive capability, socio- emotional and motivational dimensions, praxia and space-temporal integration of the studied cases. This suggests the possibility of the transferability of the adopted multimodal approach.
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Del, Longo Silvia. "Strategie e strumenti di scrittura per argomentare. Ipotesi di intervento." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2014. http://hdl.handle.net/11577/3424064.

Full text
Abstract:
The three years of Doctoral Program were devoted to the exploration of the role of note-taking, drafting, mapping, and outlining in learning strategies for argumentative writing and speaking in secondary school students. The successful performance in argumentative discourse tasks is expected at the end of the secondary school all over the world. In spite of these expectations, though, what researchers have been observing for decades are the difficulties encountered by students in performing academic writing and speaking tasks. Moreover, further investigation is needed in order to explore the role of writing in supporting strategic learning in argumentative discourse. Therefore, under the supervision of professor Lerida Cisotto, the doctoral student designed a series of exploratory studies and developed an intervention about writing strategies for argumentation, with the aim to improve the argumentative discourse processes and products of the students involved. The aim of the two studies reported here was to investigate the positive influence on the quality of written and oral argumentation of an intervention about strategic writing tools for argumentation. In particular, students who attended four workshops on writing tools were expected to show greater improvement in their argumentative performances than students who were involved in curricular activities about written and oral argumentation. The participants were 124 secondary students attending either 11th or 12th grade, and were assigned either to the Writing for argumentative discourse group or to the Practising for argumentative discourse group. Participants were administered pre- and post-intervention tests to analyze their performances in argumentative speaking and writing, using several indices of quality. Multivariate analyses of variance revealed a significant effect of the intervention about writing tools for argumentation on the quality of persuasive essay writing, and a moderate effect on the quality of debate speaking. The actual use of strategic writing tools during argumentative writing and speaking has also been explored. Findings indicate that instruction in writing tools for argumentation has the potential to influence the learning of strategies for argumentative writing and speaking, especially when strategic writing tools support the use of metacognitive and self-regulation strategies.
I tre anni di ricerca dottorale sono stati dedicati ad esplorare il ruolo di appunti, bozze, mappe e scalette nell’apprendimento di strategie per l’argomentazione orale e scritta da parte di ragazzi della scuola secondaria di II grado. In tale ordine scolastico, infatti, ci si attende che i ragazzi sappiano esprimere e supportare le proprie opinioni in modo convincente e appropriato al contesto. Nonostante le aspettative, tuttavia, le ricerche degli ultimi decenni hanno rilevato le difficoltà incontrate dagli studenti nelle prestazioni argomentative orali e scritte. Inoltre, si ravvisa la necessità scientifica di esplorare il ruolo dello scrivere come strumento di supporto nell’apprendimento strategico del discorso argomentativo. Pertanto, con la supervisione della prof.ssa Lerida Cisotto, la dottoranda ha progettato e condotto una serie di studi esplorativi ed ha sviluppato un percorso didattico laboratoriale sugli strumenti strategici di scrittura per l’argomentazione, con l’intento di migliorare i processi e i prodotti argomentativi degli studenti coinvolti nella ricerca. La finalità dei due studi condotti è stata di indagare l’influenza positiva del laboratorio sulla qualità della scrittura e dell’oralità argomentativa. In particolare, ci si attendeva che gli studenti coinvolti in quattro laboratori sugli strumenti di scrittura mostrassero un miglioramento più consistente nelle loro prestazioni argomentative rispetto ad altri ragazzi coinvolti in attività didattiche curricolari sull’argomentazione scritta e orale. Hanno preso parte alla ricerca 124 studenti della scuola secondaria di II grado, frequentanti la classe seconda o terza, e assegnati casualmente al gruppo Scrivere per argomentare oppure al gruppo Esercitarsi per argomentare. I partecipanti sono stati coinvolti in sessioni di rilevazione iniziali e finali allo scopo di analizzare le loro prestazioni in compiti di oralità e scrittura argomentativa attraverso la presenza di elementi qualificanti. Le analisi multivariate della varianza hanno rivelato un effetto significativo del laboratorio Scrivere per argomentare sulla qualità dei testi argomentativi e un effetto moderato sulla qualità degli interventi di dibattito. Nel corso della ricerca dottorale è stato anche esplorato l’uso effettivo degli strumenti strategici di scrittura a supporto dell’argomentazione orale e scritta. I risultati degli studi indicano che l’insegnamento di strumenti strategici di scrittura per l’argomentazione ha il potenziale di influenzare l’apprendimento di strategie per l’argomentazione orale e scritta, soprattutto quando lo scrivere supporta e guida l’uso di strategie metacognitive e per l’autoregolazione.
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Tovazzi, Alice <1992&gt. "Didattica della matematica alla scuola primaria : il possibile contributo della scienza 'mente, cervello e didattica'." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/19515.

Full text
Abstract:
Didattica della Matematica e prassi didattica hanno subito nel corso degli ultimi due secoli uno scollamento a detrimento della seconda. Questa tesi è un tentativo nella direzione di fare luce su una delle possibili spiegazioni di questa frattura. Con uno sguardo pedagogico, e non matematico, è stato quindi osservato il processo di insegnamento-apprendimento all’interno di sei diverse classi afferenti a due scuole primarie, allo scopo di verificare come differenti tecniche didattiche possano o meno coniugarsi con l’orientamento pedagogico e didattico dei docenti e con i bisogni educativi espressi dagli alunni. In particolare è stato adottato l'approccio della scienza Mente, cervello e didattica, che offre strumenti e metodologie capaci di estendere le conoscenze finora raggiunte. I risultati ottenuti costituiscono un primo riferimento riguardo alla relazione tra l'applicazione di tecniche didattiche elaborate in contesti accademici e il loro grado di accoglimento nella prassi scolastica.
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Tedesco, Ines. "Comunicazione didattica e mediazione educativa. La generazione creativa della conoscenza." Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2011. http://hdl.handle.net/10556/256.

Full text
Abstract:
2009 - 2010
Il mio programma di ricerca intraprende un'analisi approfondita dell'educazione cognitiva e del Metodo Feuerstein, attraverso una fitta rete di contributi interdisciplinari, per comprenderne le logiche sottese e verificarne la praticabilità. Durante il primo anno di ricerca, ho svolto un'approfondita analisi bibliografica, allo scopo di delineare la matrice teorico-scientifica del progetto. Per tale ragione, ho seguito un corso di formazione al Metodo Feuerstein per l'applicazione del Programma di Arricchimento Sirutturaie di I livello, presso il Centro per l'Apprendimento Mediato di Rimini, patrocinato dall'Inlernalional Center for the Enhancement of Learning Potential di Israele. Durante il corso, ho avuto modo di approfondire le metodologie e gli strumenti del PAS, al fine di impostare correttamente il mio programma di ricerca. Reuven Feuerstein è una delle figure più importanti nello scenario contemporaneo delle scienze dell'educazione e della psicologia cognitiva. La sua prospettiva teorica, definita Interazionismo Sociale, si inquadra all'interno del cognitivismo, del costruttivismo e della psicologia umanistica. Il Metodo si caratterizza come uno dei primi approcci metacognitivi apparsi in ambito educativo e riabilitativo ed è attualmente sperimentato in tutte quelle situazioni in cui è necessario potenziare le risorse umane, come il campo educativo, aziendale e riabilitativo. Le teorie di Feuerstein sono contraddistinte da una grande fiducia nella modificabilità umana e da una visione ottimistica delle situazioni di difficoltà cognitiva. Nessun individuo raggiunge mai la piena estensione delle sue potenzialità intellettive, ma può continuare ad evolversi lungo tutto l'arco della vita, a prescindere dall'età, dallo status socio-culturale e dalla natura dei suoi deficit. L'ipotesi di una mediazione educativa ideale, che accolga il soggetto all'interno di un sistema reticolare di conoscenze e competenze trasversali, si rende necessaria per deternlinare i principi regolatori di un "ambiente modificante", che coinvolga le agenzie formative e fornisca al discente un orientamento di senso. L'apprendimento nella società complessa è una modalità strutturale della vita, un investimento a lunga scadenza che implica un'attività consapevole, intenzionale e collettiva. Le esperienze scolastiche e lavorative non riguardano l'esecuzione routinaria di script comportamentali, piuttosto la gestione di una realtà mutevole e sfuggente, che richiede con impellenza nuove abilità e saperi emergenti. Tale logica impone all'individuo l'esigenza di riprogettarsi continuamente m una costante e faticosa attività di co-costruzione dialogica ed esperienziale delle conoscenze. Se la concezione de]]' apprendimento legata alla modernità è definita dalla logica lineare del rapporto causa-effetto, facilmente declinabile in termini di progettazione, programmazione, somministrazione e monitoraggio, il neoapprendimento postmodemo decreta un' appropriazione generativa di saperi in cui tutti i punti di riferimento, che attribuivano solidità al mondo e favorivano la selezione delle strategie di vita, esplodono in una moltiplicazione indiscriminata di prospettive. I recenti studi dello statista americano James J. Heckmann, premio Nobel per l'economia nel 2000 e direttore del Centre far Social Program Evaluation, hanno evidenziato come negli ultimi decenni il rapporto tra apprendimento ed esiti formativi sia profondamente mutato. Nello specifico, le sue ricerche dimostrano come i successi individuali siano maggiormente influenzati dalle esperienze sociali, piuttosto che dai risultati apprenditivi ottenuti a scuola. Il fatto che la maggior parte dell'apprendimento individuale si realizzi in contesti extra-scolastici conferma llilcora una volta l'attualità delle teorie di Lev Semenovic Vygotskij sul ruolo dell'interazione sociale nello sviluppo del pensiero del bambino... [a cura dell'autore]
IX n.s.
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14

Ferroni, Mara <1974&gt. "Le metodologie nell'interazione tra didattica generale e didattica disciplinare. L'utilizzo del role playing per l'analisi del testo letterario." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/1006/1/Tesi_Ferroni_Mara.pdf.

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15

Ferroni, Mara <1974&gt. "Le metodologie nell'interazione tra didattica generale e didattica disciplinare. L'utilizzo del role playing per l'analisi del testo letterario." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/1006/.

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16

Cioffi, Maria. "Dialogo interculturale e didattica: il luogo d’incontro per la formazione degli alunni stranieri. L’importanza pedagogica della narrazione." Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2011. http://hdl.handle.net/10556/1523.

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Abstract:
2009 - 2010
lavoro posto in essere in questo scritto è rivolto all‟analisi dei motivi che in questi decenni hanno fortemente influenzato e mutato il volto dell‟educazione. Tali motivi sono da ricercarsi nel fatto che alcuni obiettivi educativi sono divenuti prioritari, il sistema “classe” è diventato sempre più articolato ed eterogeneo e, soprattutto che la ricerca psicopedagogica ha mutato il panorama dei temi della cognizione, dell‟insegnamento e dell‟apprendimento. Una delle ragioni che hanno fortemente influenzato il modo di approcciarsi alla vita “didattica” della classe è da ricercare, nel rapporto esistente fra le diverse culture all‟interno di una società che è divenuta e continua a plasmarsi e configurarsi sempre più come multietnica. Oggi è noto che la diversità e le differenze culturali in classe siano fonte di risorsa e non di ostacolo. L‟educazione interculturale, che rappresenta la “traduzione” didattica della pedagogia interculturale, è una prospettiva di ricerca e una prassi pedagogica che nasce dalla necessità di un inserimento attivo degli allievi stranieri nella scuola e da un ripensamento critico dei saperi fondamentali attualmente insegnati. Essa non è una nuova materia né una pedagogia speciale per stranieri; si configura, al contrario, come un nuovo asse educativo rivolto in primo luogo ai paesi di “accoglienza” e volto a modificare abiti cognitivi e comportamenti degli indigeni e degli stranieri... [a cura dell'Autore]
IX n.s.
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Generosa, Manzo. "Sviluppo delle tecnologie informatiche e applicazione nella didattica e nella formazione." Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2013. http://hdl.handle.net/10556/1016.

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Abstract:
2011 - 2012
Il lavoro analizza la relazione tra sviluppi conoscitivi e neotecnologie nella società odierna, prestando particolare attenzione alle emergenze educative sollevate dal web learning e dal consumo mediale soprattutto da parte dei nativi digitali. Le dinamiche educative degli ultimi decenni sono state condizionate dall’avvento dei media digitali, di conseguenza i confini tra ambiti formali, informali e non formali sono notevolmente mutati. Il web si rivela l’ambiente di apprendimento preferito dai giovani, poiché prefigura uno scenario in cui ciascun internauta si confronta con una molteplicità di vedute, compartecipa operosamente alla costruzione dei saperi e, soprattutto, esplora dinamiche affettive e socio-relazionali finora sconosciute. La convergenza, la compartecipazione e l’interattività offerte dai media digitali interrogano un consumatore sempre più competente nella creazione e nel consumo di contenuti trans-mediali, dinamico e smaliziato nell’accedere, preferire e rimaneggiare le informazioni1. Alla scuola, quindi, è consegnato l’incarico di offrire ai nativi digitali gli strumenti per orientarsi nei nebulosi spazi della rete. L’individuo sperimenta una dimensione a-topica e a-temporale, in cui domina l’ipersocialità2. Le relazioni sono contrassegnate dalla dialettica consumo-loisir e la comunicazione diventa “transmediale”, le informazioni sono traghettate da un medium all’altro, valorizzando ad ogni passaggio il contributo del prosumer. A tale proposito, è utile ricordare un articolo del 2007 di Peter Gritton il quale sostiene che la “pregiudiziale dell’apprendimento significativo” è una mente allenata alla scoperta, ovvero disponibile e aperta alle nuove conoscenze3. Come scrive il sociologo contemporaneo Mario Morcellini, «lo sviluppo del sapere è da sempre contraddistinto da strettoie e criticità che, tuttavia, gli individui non sempre sono in grado di leggere e sottoporre a processi di consapevolezza»4. È necessario, dunque, che l’educazione istituzionale individui e ottimizzi le pratiche attraverso le quali i discenti si appropriano dei media, costruendo la propria identità attraverso percorsi conoscitivi soggettivi e personalizzabili, ma anche dialogici e comunitari. L'invadenza neotecnologica sembra indicare l’indeterminatezza, la pluralità, la variabilità come tratti irriducibili della contemporaneità; la rete radicalizza tali sviluppi, alimentando il conflitto tra intelligenze collettive e singolari, tra comunità di pratica ed internauta, tra social e personal learning environment. È indispensabile, dunque, analizzare lo scenario mediale, come luogo di creazione, scambio e condivisione di significati, emozioni e comportamenti. Per raggiungere questo obiettivo è necessario sviluppare un meta-linguaggio critico, con il quale rappresentare ed esprimere i cambiamenti sociali, riflettendo anche sull’estetica del loisir e della dimensione ludica che sono sempre più coinvolti nei processi di insegnamento-apprendimento. La digital literacy rappresenta un tema educativo cruciale per lo sviluppo della società della conoscenza, nella doppia accezione di multi-alfabetizzazione, necessaria ad esercitare una cittadinanza digitale consapevole, e di forma mentis che opera come agente di innovazione cognitiva5. La digital literacy ridisegna lo scenario educativo, indicando il web 2.0 come un ambiente privilegiato per l’integrazione tra formale/informale e sociale/personale6. Se in rete l’apprendimento nasce dalle reali esigenze dell’utente e dai suoi concreti bisogni conoscitivi, affiora il problema dell’autoregolazione e della metacognizione come strategie cognitive. 1 Jenkins H. (2010), Culture partecipative e competenze digitali: media education per il XXI secolo, trad. it., Guerini, Milano 2011. 2 Cfr. Fabbrini A., Melucci A., L’età dell’oro. Adolescenti tra sogno ed esperienza, Feltrinelli, Milano 2008. 3 Gritton J. (2007), Of Serendipity, Free Association and Aimless Browsing: Do They Lead to Serendipitous Learning? in http://www.education.ed.ac.uk, consultato il 21 settembre 2012. 4 Morcellini M. (a cura di), La scuola della modernità. Per un manifesto della media education, Franco Angeli, Milano 2004, p. 16. 5 Banzato M., Ditital literacy. Cultura ed educazione per la società della conoscenza, Bruno Mondadori, Milano 2011. 6 Bonaiuti G. (a cura di), E-learning 2.0. Il futuro dell’apprendimento in rete tra formale e informale, Erikson, Trento 2006. [a cura dell'autore]
XI n.s.
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CASASCHI, Cristina Maria Teresa (ORCID:0000-0003-3226-912X). "Di fronte all'anziano: per una pedagogia dell'invecchiamento." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2016. http://hdl.handle.net/10446/61878.

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Desiderio, Anna Chiara. "La ricerca didattica sull’e-learning: temi, modelli e prospettive." Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2011. http://hdl.handle.net/10556/246.

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Abstract:
2009 - 2010
All’interno del processo generale che vede la crescita esponenziale del fenomeno dell’online in diversi ambiti della vita, della partecipazione sociale e politica, dell’economia e della conoscenza, il campo di esplorazione di questa ricerca è stata la didattica universitaria, per osservare l’impatto che l’e-learning, elevata a nuova area di ricerca teorica e di applicazione, sta avendo nella ristrutturazione del contesto universitario, non sotto il profilo istituzionale e burocratico, ma in termini di strategie appropriate per la gestione del fenomeno, attraverso configurazioni tecnologiche innovative e svolte didattiche e metodologiche, da porsi come risposta alle sfide presentate dall’attuale quadro storico sociale e culturale. Lo studio, l’osservazione e l’analisi condotta nei tre anni di ricerca, in linea con il progetto presentato relativo all’individuazione dei metodi e dei modelli più adeguati alla didattica delle discipline in corsi universitari in modalità e-learning, hanno avvalorato l’ipotesi che l’elearning sia una soluzione ormai diffusamente adottata nei percorsi di istruzione superiore. In funzione del perseguimento dell’obiettivo della ricerca, la fattiva collaborazione col Laboratorio didattico eLearning_Lab (www.eformazione.unisa.it) della Facoltà di Scienze della Formazione si è rivelata preziosa perché l’integrazione opportuna tra risorse umane e tecniche mi ha consentito di sperimentare su campo gli studi teorici, di applicare teorie e metodologie dell’apprendimento online, di analizzare metodi e 5 strumenti e di distinguere il significato dei termini e-learning, blended learning, web-enhanced learning illustrando per ciascuna modalità formativa le caratteristiche specifiche, i contesti applicativi, le strategie didattiche, le scelte tecnologiche. Il contatto diretto con i docenti mi ha permesso di comprendere come le diverse teorie dell’apprendimento influenzano i modi di progettare l’e-learning e quali assunzioni sull’apprendimento si fanno scegliendo date strategie didattiche e dati mezzi. Inoltre ho avuto la possibilità di cogliere quali competenze psico-pedagogiche, didattiche, metodologiche e tecnologiche sono necessarie e indispensabili per progettare e gestire un efficace corso in rete che divenga il luogo, il mezzo e il contesto sociale dell’apprendimento (Harasim, 1990; Draves, 2000) e si presenti come possibilità di personalizzazione dei percorsi di apprendimento, opportunità di coinvolgimento dei soggetti in attività cooperative e collaborative, incremento del senso di presenza (Palloff & Pratt, 2007) e di appartenenza. [a cura dell'Autore]
IX n.s.
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Coin, Francesca <1985&gt. "La didattica enattiva per una scuola dell’inclusione : uno studio nelle classi con alunni stranieri." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/8316.

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Abstract:
L’obiettivo del lavoro è studiare il cambiamento dei modelli didattici utilizzati nelle classi con alunni stranieri. La tesi sostiene che gli allievi non necessitano di una didattica speciale, ma di una mentalità che interpreta le differenze individuali come ricchezza. Al progetto hanno partecipato alunni e insegnanti di 5 istituti di scuola primaria di Venezia e Brescia. Mediante intervista semi-strutturata con le insegnanti, sono state raccolte informazioni su aspetti della vita in classe e considerazioni personali. Agli alunni sono state somministrate delle prove indaganti il livello attuale di cinque specifiche tipologie di pensiero. Dai dati raccolti emerge il riconoscimento delle difficoltà legate alla presenza di alunni con profili disomogenei e il tentativo spontaneo di adottare modelli più inclusivi, come la didattica enattiva. Inoltre, che chi adotta tale approccio, influenza positivamente i propri allievi, permettendo uno sviluppo più marcato delle diverse forme di pensiero.
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21

Feola, Elvia Ilaria. "Mobile learning ed ecologia convergente. Sperimentazione didattica, ambienti di apprendimento e mobile devices." Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2012. http://hdl.handle.net/10556/302.

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Abstract:
2010 - 2011
OBIETTIVI DELLA RICERCA La ricerca intende comprendere le differenti pratiche di consumo delle nuove tecnologie da parte di studenti della facoltà di scienze della formazione. Lo scopo e quello di realizzare una nuova forma di apprendimento multimediale erogabile attraverso telefoni cellulari, che sia interattiva, altamente coinvolgente, efficace ed efficiente e che l’utente né possa usufruire ogni volta che lo desideri o che abbia la possibilità di impegnarsi in attività di apprendimento, ovunque esso si trovi. DESCRIZIONE DELLA RICERCA Nello specifico si desidera sperimentare l’utilizzo di mobile device per la fruizione di un ambiente formativo di tipo adattivo, implementando una didattica strutturata per la condivisione anywhere and anytime di contenuti, strumenti e processi. Attraverso un learning environment declinabile su mobile device, gli studenti mettono in atto un processo apprenditivo on demand, strutturando i propri ambienti in base alle personali esigenze e preferenze di fruizione, dando vita ad un percorso conoscitivo riqualificante e rinforzante, strutturato su processi di apprendimento interattivo, riflessivo e metacognitivo. Un percorso che non sia lineare e segmentato, ma bensì, ricorsivo e reticolare, in cui l’allievo possa autodeterminare, attraverso la molteplicità delle piste percorribili, il proprio percorso e parte degli obiettivi stessi. Gli utenti sono coinvolti sul piano cognitivo ed affettivo-relazionale, attraverso l’utilizzo di bacheche virtuali, blog, personal space e giochi didattici collaborativi/competitivi, che si slegano dal semplice travaso disciplinare per procedere a spirale. Si rimanda così ad una maturazione costante. L’utilizzo dei mobile device nei contesti informali attribuisce ai media una connotazione ludica, semplificandone l’impiego in ambienti formali. Ricostruendo la linea evolutiva della formazione supportata dalle TIC si potrebbe affermare che attraverso l’e-learning è stato possibile distribuire la formazione direttamente sulla scrivania dei dipendenti; grazie al mobile learning è possibile mettere a disposizione il training, le informazioni, l’archivio dati, il know-how del gruppo; invece con il wireless mobile learning è possibile aggiornare il training, le informazioni ed i dati “in mano” agli studenti ovunque essi si trovino. Il m-learning consente, infatti, un apprendimento notevolmente flessibile e dinamico, offrendo allo studente la possibilità di apprendere ovunque ed in qualsiasi momento attraverso molteplici risorse e strumenti personalizzabili. Grazie al mobile learning è possibile mettere a disposizione il training, le informazioni, l’archivio dati, il know-how del gruppo; e con il wireless mobile learning è possibile aggiornare il training, le informazioni ed i dati “in mano” agli studenti ovunque essi si trovino. Con il mobile learning, infatti, si ha una vera e propria rivoluzione per la formazione a distanza, in quanto diventa possibile fare formazione anche fuori sede, lontani dall’università, in treno, o semplicemente distesi su di un prato. In questo modo la fase di apprendimento non è più vincolata ad un luogo con caratteristiche specifiche, infatti, questo tipo di tecnologia, si adatta molto bene alle esigenze degli studenti che sono spesso in movimento, spostandosi tra le classi, le biblioteche e la loro casa. Si da vita così, ad un apprendimento potenzialmente onnipresente che prescinde dal tempo e dallo spazio. Gli studenti, in qualsiasi situazione si trovino, potranno disporre delle informazioni pertinenti al momento opportuno, non dovranno più raggiungere il luogo deputato all’apprendimento, ma saranno invece raggiunti nel posto in cui si trovano, alla fermata dell’autobus, a casa o durante il tragitto in treno per recarsi al lavoro. Diventano così potenziali momenti di apprendimento, ad esempio, le attese negli spostamenti dei pendolari e i tragitti in metropolitana. In generale qualsiasi momento che altrimenti sarebbe “perso” o che prima non era possibile arricchire con contenuti didattici grazie al mobile learning si tramuta un potenziale momento di apprendimento. Con i dispositivi mobili è infatti possibile avere, sempre ed ovunque a portata di mano sia nuove e maggiori informazioni, come ad esempio esercizi da svolgere, testi, dizionari, sia un mezzo con cui fare utili annotazioni sulle proprie attività, per poi analizzarle in seguito. Con il proprio telefono cellulare si possono digitare le riposte alle domande dei docenti avendo un feedback immediato e ci si può esercitare privatamente. I vantaggi del wireless mobile learning derivano dalla possibilità di connettere il mobile device continuamente alla rete dell’università, e quindi di scaricare dati in tempo reale, ricevere aggiornamenti inoltrare interrogazioni al database e scambiare e-mail. Dall’altro lato il trasferimento di training wireless consente la distribuzione e l’aggiornamento di corsi di formazione, dati, schede tecniche, manuali d’uso, aumentandone le performance ed ottimizzando i tempi di apprendimento. Inoltre, sfruttando in modo innovativo queste tecnologie è possibile presentare contenuti non più basati solo sul testo, ma anche con immagini, audio e video in movimento. Grazie a tale sistema sono sempre consultabili gli orari delle lezioni, gli appunti presi durante le lezioni, il calendario degli esami e gli ultimi avvisi pubblicati dalla segreteria. Una maggiore interazione, invece è possibile quando, ad esempio, uno studente stia scrivendo un testo e ha bisogno di suggerimenti o commenti al fine di migliorare o correggere il proprio lavoro. Attraverso il mobile learning è possibile far leggere il testo ad altri utenti e ricevere suggerimenti in tempo reale (attraverso la videochiamata, la chiamata nei meeting,….), oppure è possibile realizzare un ambiente collaborativo per risolvere problemi complessi. Infatti, si ha vero apprendimento, se viene data al soggetto la possibilità di comunicare con più persone (Jerome Bruner, Lev Semënovič Vygotskij, Seymour Papert, David Jonassen, …), e che tale possibilità sia associata ad una maggiore libertà. È, dunque, possibile promuovere un programma di convergenza progettando un artefatto didattico che coniughi in modo produttivo gli aspetti dell’apprendimento formale con gli aspetti che caratterizzano i contesti dell’educazione informale intersecando produttivamente il piano conoscitivo con quello esperienziale, coniugando cultura, esplorazione e creatività del singolo, che filtra le informazioni attraverso il confronto con il gruppo. Il target utilizzato per la ricerca è rappresentato da studenti frequentanti il primo anno del corso di laurea in Scienze della Formazione Primaria dell’Università di Salerno. Essi potranno disporre di un utile strumento per il ripasso che permetta di rispondere a questionari ed esercizi, inviare risposte ad un tutor, memorizzare le informazioni fondamentali apprese durante un corso. Avranno la possibilità di convocare in tempo reale il gruppo di lavoro in qualsiasi parte del mondo (si pensi agli studenti che aderiscono al progetto erasmus e che possono continuare a collaborare anche se distanti geograficamente), migliorando così non solo la comunicazione tra i vari gruppi di studenti e la facoltà, ma serve anche come uno strumento che facilita l’apprendimento delle varie discipline. Sarà inoltre possibile effettuare la registrazione audio-video di un meeting e trasmetterla ai colleghi assenti alla videoconferenza e, in generale, integrare con il supporto del video qualsiasi scenario di collaborazione o addestramento remoto. Per questi motivi il m-learning si rivela più efficace nel presentare testi sintetici e semplici diagrammi. Un ambiente in cui lo studente può autodeterminare percorsi, interessi e strategie personali, arricchendole sia con momenti di riflessione individuale e collettiva, sia con domande euristiche pre-stabilite. È fondamentale riqualificare e rinforzare il percorso conoscitivo, strutturandolo su processi di apprendimento interattivo e da attenzioni riflessive e metacognitive. Si ha così una nuova prospettiva: non è più l’utente a dirigersi verso la formazione, ma è la formazione a plasmarsi in base alle esigenze e alle conoscenze dell’utente. Obiettivo della ricerca è anche quello di realizzare il motto pirandelliano “uno, nessuno e centomila” applicabile all’uomo digitale. Infatti, il soggetto all’interno della rete pur conservando e difendendo la propria identità personale, accetta di comprimerla sempre in più occasioni per espandere le sue possibilità di interazione sociale. In questo modo il soggetto è “uno”, ma diventa “nessuno” se decide di voler intraprendere il percorso della conoscenza da solo; si trasforma invece in “centomila” se interagisce con gli altri e insieme agli altri, costruisce la propria conoscenza. Inoltre, il soggetto come un vero e proprio pc è ora server ora client, cioè, è ora emittente, ora ricevente delle nuove informazioni. FINALITA’ DELLA RICERCA Il fine della ricerca è quello di progettare un artefatto didattico che coniughi in modo produttivo gli aspetti dell’apprendimento formale con gli aspetti che caratterizzano i contesti dell’educazione informale intersecando produttivamente la conoscenza, l’esperienza, la cultura, l’esplorazione e la creatività del singolo, filtrando le informazioni attraverso il confronto con il gruppo... [a cura dell'autore]
X n.s.
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22

Nardone, Mariarosaria <1972&gt. "Educazione e Nuove Tecnologie: i nuovi scenari educ@tivi del Videogioco." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/276/1/Tesi_Nardone.pdf.

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23

Nardone, Mariarosaria <1972&gt. "Educazione e Nuove Tecnologie: i nuovi scenari educ@tivi del Videogioco." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/276/.

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Tagliati, Claudia <1976&gt. "La città educativa e le nuove tecnologie. L'integrazione scuola-territorio nella società della comunicazione." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/1003/1/Tesi_Tagliati_Claudia.pdf.

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Tagliati, Claudia <1976&gt. "La città educativa e le nuove tecnologie. L'integrazione scuola-territorio nella società della comunicazione." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/1003/.

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Cedroni, Anna Rita <1969&gt. "Minori sordi stranieri: una realtà complessa e poco conosciuta." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/1004/1/Tesi_Cedroni_Anna_Rita.PDF.

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Cedroni, Anna Rita <1969&gt. "Minori sordi stranieri: una realtà complessa e poco conosciuta." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/1004/.

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Lovece, Stefania <1976&gt. "E-learning e società della conoscenza." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1618/1/Lovece_Stefania_tesi.pdf.

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Abstract:
La tesi affronta le problematiche relative ai nuovi scenari educativi nella cosiddetta Società della Conoscenza e alle sfide che essa richiede alla didattica nei nuovi “ambienti” formativi. Partendo dall’analisi della definizione della stessa come Società della Conoscenza si cerca di darne una lettura che ne metta in luce gli elementi principali che la caratterizzano aprendo alla riflessione sullo sguardo che essa dà al suo futuro e agli scenari verso i quali si orientano le sue sfide cognitive ed educative. In tale analisi non può mancare una riflessione sul legame tra la società contemporanea e le cosiddette nuove tecnologie (ICT: Information and Comunication Technologies). Le ICT, infatti, in misura sempre maggiore, hanno invaso la società e influenzato l’evoluzione della stessa assumendo un ruolo significativo nella vita quotidiana e nell’affermarsi della società della conoscenza. Il percorso di ricerca prende il via da questi interrogativi per ampliare la riflessione sulle nuove frontiere dell’educazione nella società della conoscenza. Quest’ultima, infatti, così come si caratterizza e come si evolve, identificando la sua priorità non solo nella diffusione dell’informazione, ma anche e soprattutto nella “costruzione” di conoscenza, impone un nuovo modo di pensare e approcciarsi all’educazione e alla formazione. Il longlife learning diventa l’elemento centrale ma non va inteso solo come possibilità date all’individuo adulto di riprendere percorsi formativi lasciati o intraprenderne di nuovi. Quello che cambia è la finalità stessa della formazione: è il concetto dell’apprendimento come potenzialità individuale (empowerment). Non basta avere accesso e acquisire un numero sempre maggiore di informazioni ma occorre sviluppare la capacità di acquisire strategicamente le informazioni per essere capaci di affrontare i continui cambiamenti e costruire nuove forme di sapere condiviso. Sul piano operativo le ICT permettono numerose nuove possibilità per la formazione, sia come strumenti a supporto della didattica, sia come mezzi di trasmissione delle informazioni e costruzione di conoscenza. L’e-learning si afferma con una sua impostazione e una sua metodologia, nonché con i suoi “oggetti” e i suoi “ambienti”. Nella tesi vengono illustrate le principali problematiche da considerare per la costruzione di percorsi formativi in rete (strumenti, contenuti, ruoli, comunicazione, valutazione) per presentare, infine, i materiali prodotti dall’autrice per l’erogazione on line di moduli didattici in due Unità Formative.
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Lovece, Stefania <1976&gt. "E-learning e società della conoscenza." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1618/.

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Abstract:
La tesi affronta le problematiche relative ai nuovi scenari educativi nella cosiddetta Società della Conoscenza e alle sfide che essa richiede alla didattica nei nuovi “ambienti” formativi. Partendo dall’analisi della definizione della stessa come Società della Conoscenza si cerca di darne una lettura che ne metta in luce gli elementi principali che la caratterizzano aprendo alla riflessione sullo sguardo che essa dà al suo futuro e agli scenari verso i quali si orientano le sue sfide cognitive ed educative. In tale analisi non può mancare una riflessione sul legame tra la società contemporanea e le cosiddette nuove tecnologie (ICT: Information and Comunication Technologies). Le ICT, infatti, in misura sempre maggiore, hanno invaso la società e influenzato l’evoluzione della stessa assumendo un ruolo significativo nella vita quotidiana e nell’affermarsi della società della conoscenza. Il percorso di ricerca prende il via da questi interrogativi per ampliare la riflessione sulle nuove frontiere dell’educazione nella società della conoscenza. Quest’ultima, infatti, così come si caratterizza e come si evolve, identificando la sua priorità non solo nella diffusione dell’informazione, ma anche e soprattutto nella “costruzione” di conoscenza, impone un nuovo modo di pensare e approcciarsi all’educazione e alla formazione. Il longlife learning diventa l’elemento centrale ma non va inteso solo come possibilità date all’individuo adulto di riprendere percorsi formativi lasciati o intraprenderne di nuovi. Quello che cambia è la finalità stessa della formazione: è il concetto dell’apprendimento come potenzialità individuale (empowerment). Non basta avere accesso e acquisire un numero sempre maggiore di informazioni ma occorre sviluppare la capacità di acquisire strategicamente le informazioni per essere capaci di affrontare i continui cambiamenti e costruire nuove forme di sapere condiviso. Sul piano operativo le ICT permettono numerose nuove possibilità per la formazione, sia come strumenti a supporto della didattica, sia come mezzi di trasmissione delle informazioni e costruzione di conoscenza. L’e-learning si afferma con una sua impostazione e una sua metodologia, nonché con i suoi “oggetti” e i suoi “ambienti”. Nella tesi vengono illustrate le principali problematiche da considerare per la costruzione di percorsi formativi in rete (strumenti, contenuti, ruoli, comunicazione, valutazione) per presentare, infine, i materiali prodotti dall’autrice per l’erogazione on line di moduli didattici in due Unità Formative.
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30

Cameran, Erica <1980&gt. "Relato de viaje. Experiencias siguiendo las huellas de la Pedagogía del Oprimido." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/3420/1/cameran_erica_tesi.pdf.

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Abstract:
La tesis es una invitación al viaje, un híbrido entre un ensayo y una narración que busca llegar directamente al lector con un estilo de escritura que se columpia entre lo lírico y lo científico. Relato de viaje narra y reflexiona sobre el viaje de indagación de una educadora que se está formando como investigadora, un viaje emprendido entre dos escuelas en Argentina y en México con el deseo de construir experiencias de educación más democrática en un ambiente tan autoritario como la escuela, intentado así seguir las huellas de la Pedagogía del Oprimido de Paulo Freire, desarrollando la acción educativa con el instrumento de la animación sociocultural. La investigación narrativa y la reflexión durante la práctica profesional se funden en la indagación sobre dos estudios de caso en la búsqueda de una metodología de investigación adecuada a la realidad del trabajo de campo y a la inquietud personal y profesional. Por esta razón, la tesis no presenta solamente el estudio de los dos casos a través de dos diarios de campo - uno de los cuales redactado en colaboración con los educandos - y de las entrevistas, sino también presenta la descripción del proceso de investigación con las dificultades que conllevó y la descripción del contexto argentino y mexicano a través de un diario personal.
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Cameran, Erica <1980&gt. "Relato de viaje. Experiencias siguiendo las huellas de la Pedagogía del Oprimido." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/3420/.

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Abstract:
La tesis es una invitación al viaje, un híbrido entre un ensayo y una narración que busca llegar directamente al lector con un estilo de escritura que se columpia entre lo lírico y lo científico. Relato de viaje narra y reflexiona sobre el viaje de indagación de una educadora que se está formando como investigadora, un viaje emprendido entre dos escuelas en Argentina y en México con el deseo de construir experiencias de educación más democrática en un ambiente tan autoritario como la escuela, intentado así seguir las huellas de la Pedagogía del Oprimido de Paulo Freire, desarrollando la acción educativa con el instrumento de la animación sociocultural. La investigación narrativa y la reflexión durante la práctica profesional se funden en la indagación sobre dos estudios de caso en la búsqueda de una metodología de investigación adecuada a la realidad del trabajo de campo y a la inquietud personal y profesional. Por esta razón, la tesis no presenta solamente el estudio de los dos casos a través de dos diarios de campo - uno de los cuales redactado en colaboración con los educandos - y de las entrevistas, sino también presenta la descripción del proceso de investigación con las dificultades que conllevó y la descripción del contexto argentino y mexicano a través de un diario personal.
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Lazzari, Arianna <1981&gt. "Reconceptualising professional development in early childhood education. A study on teachers' professionalism carried out in Bologna province." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/3473/1/Lazzari_Arianna_tesi.pdf.

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Abstract:
The research undertaken for this doctoral thesis explores the issue of teachers professionalism within pre-school institutions. The issue of early childhood professionalism has become increasingly important in the academic debate over the last decade as it is documented by a growing body of research published on the topic both nationally (Contini & Manini, 2007; Bondioli & Ferrari, 2004) and internationally (Peeters, 2008; Urban & Dalli, 2008; Urban, 2010). The study presented in this thesis aims at investigating teachers’ conceptualisations of professionalism by focusing on their understandings of educational work. The idea standing at the core of this research is that exploring the concept of professionalism from a ground-up perspective could lead to important reflections for a re-conceptualisation of professional development as a space for change directed from within institutions. The study is framed within a broadly sociological concern that inform the data analysis by contextualising the issue of early childhood professionalism in the contemporary socio-political arena. The research involves sixty teachers operating in state, municipal and private pre-school institutions located in Bologna province that took part to focus groups and interviews. The empirical materials, consisting of oral and written statements, are interpreted through phenomenographical analysis that gives account of how features of professionalism vary across the different institutional settings in which they are played out. This thesis, written in English and informed by an European research background, offers a contribution to the furthering of systemic approaches to the investigation of early childhood education professionalism in the context of the national and international academic debate.
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Lazzari, Arianna <1981&gt. "Reconceptualising professional development in early childhood education. A study on teachers' professionalism carried out in Bologna province." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/3473/.

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Abstract:
The research undertaken for this doctoral thesis explores the issue of teachers professionalism within pre-school institutions. The issue of early childhood professionalism has become increasingly important in the academic debate over the last decade as it is documented by a growing body of research published on the topic both nationally (Contini & Manini, 2007; Bondioli & Ferrari, 2004) and internationally (Peeters, 2008; Urban & Dalli, 2008; Urban, 2010). The study presented in this thesis aims at investigating teachers’ conceptualisations of professionalism by focusing on their understandings of educational work. The idea standing at the core of this research is that exploring the concept of professionalism from a ground-up perspective could lead to important reflections for a re-conceptualisation of professional development as a space for change directed from within institutions. The study is framed within a broadly sociological concern that inform the data analysis by contextualising the issue of early childhood professionalism in the contemporary socio-political arena. The research involves sixty teachers operating in state, municipal and private pre-school institutions located in Bologna province that took part to focus groups and interviews. The empirical materials, consisting of oral and written statements, are interpreted through phenomenographical analysis that gives account of how features of professionalism vary across the different institutional settings in which they are played out. This thesis, written in English and informed by an European research background, offers a contribution to the furthering of systemic approaches to the investigation of early childhood education professionalism in the context of the national and international academic debate.
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Maeran, Gilda <1980&gt. "Società della conoscenza e social-networking: un esperienza di forum." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/3643/1/maeran_gilda_tesi.pdf.

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Maeran, Gilda <1980&gt. "Società della conoscenza e social-networking: un esperienza di forum." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/3643/.

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Imola, Alice <1980&gt. "Il filo di Arianna - Una ricerca multi ed interdisciplinare per il superamento degli handicap che la x fragile propone." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/5460/1/Imola_Alice_Tesi.pdf.

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Abstract:
Il seguente lavoro di tesi verte sulla ricerca-azione formazione triennale “Il Filo di Arianna” realizzata in convenzione tra Associazione Italiana Sindrome X Fragile e Dipartimento Di Scienze dell’Educazione – Università di Bologna, finalizzata alla superamento degli handicap che la X fragile propone. La ricerca ha un fuoco in Pedagogia Speciale e un carattere multidisciplinare e inter istituzionale grazie alla sinergia con l’area neuroriabilitativa (Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) San Raffaele Pisana di Roma) e l’area della Psicologia Clinica (Ospedale Bambin Gesù di Roma). Il lavoro di tesi descrive il percorso per giungere alle linee guida di intervento scaturite dalla ricerca, per il potenziamento cognitivo ed affettivo di bambini e persone con x fragile nei contesti di casa, scuola e tempo libero.
The thesis focuses on the three-year action research named "Ariadne's Thread" organized by the agreement between Associazione Italiana Sindrome X Fragile and the Dipartimento di Scienze dell’Educazione of the University of Bologna. The main target of the research, focus on "Pedagogia Speciale" (Special Pedagogy and Didactics of Integration), is the overcoming of the handicap related to X fragile Syndrome. It has a multi-disciplinary and inter-institutional character thanks to the synergy with the neurorehabilitation area(Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) San Raffaele Pisana di Roma) and the area of Clinical Psychology (Ospedale Bambin Gesù di Roma). The final project analyses the path to reach the guidelines for the cognitive and affective enhancement of X fragile children and people at home, school and during spare time.
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Imola, Alice <1980&gt. "Il filo di Arianna - Una ricerca multi ed interdisciplinare per il superamento degli handicap che la x fragile propone." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/5460/.

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Abstract:
Il seguente lavoro di tesi verte sulla ricerca-azione formazione triennale “Il Filo di Arianna” realizzata in convenzione tra Associazione Italiana Sindrome X Fragile e Dipartimento Di Scienze dell’Educazione – Università di Bologna, finalizzata alla superamento degli handicap che la X fragile propone. La ricerca ha un fuoco in Pedagogia Speciale e un carattere multidisciplinare e inter istituzionale grazie alla sinergia con l’area neuroriabilitativa (Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) San Raffaele Pisana di Roma) e l’area della Psicologia Clinica (Ospedale Bambin Gesù di Roma). Il lavoro di tesi descrive il percorso per giungere alle linee guida di intervento scaturite dalla ricerca, per il potenziamento cognitivo ed affettivo di bambini e persone con x fragile nei contesti di casa, scuola e tempo libero.
The thesis focuses on the three-year action research named "Ariadne's Thread" organized by the agreement between Associazione Italiana Sindrome X Fragile and the Dipartimento di Scienze dell’Educazione of the University of Bologna. The main target of the research, focus on "Pedagogia Speciale" (Special Pedagogy and Didactics of Integration), is the overcoming of the handicap related to X fragile Syndrome. It has a multi-disciplinary and inter-institutional character thanks to the synergy with the neurorehabilitation area(Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) San Raffaele Pisana di Roma) and the area of Clinical Psychology (Ospedale Bambin Gesù di Roma). The final project analyses the path to reach the guidelines for the cognitive and affective enhancement of X fragile children and people at home, school and during spare time.
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Gallicchio, Adriana <1970&gt. "Le rappresentazioni sociali della musica degli insegnanti di scuola dell'infanzia. Documenti orientativi e indagini empiriche a confronto tra Italia e Venezuela." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/5514/1/gallicchio_adriana_tesi.pdf.

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Abstract:
Questo lavoro si occupa di studiare l’effetto delle rappresentazioni sociali della musica degli studenti universitari che diventeranno insegnanti di scuola dell’infanzia e in particolare i cambiamenti che intervengono durante il periodo di formazione universitaria sia italiana sia venezuelana. Obiettivo fondamentale è quindi realizzare un’analisi comparativa sulle seguenti tematiche: bambino musicale, competenze dell’insegnante e finalità dell’educazione musicale. Questo lavoro si è inserito all’interno del progetto “Il sapere musicale come rappresentazione sociale” (Addessi-Carugati 2010). L’ipotesi guida è che le concezioni implicite della musica funzionino come rappresentazioni sociali che influenzano le pratiche dell’insegnamento e dell’educazione musicale. Il primo capitolo, affronta i temi dei bambini, degli insegnanti e dell’educazione musicale nella scuola dell’infanzia in Italia e Venezuela. Nel secondo vengono presentati gli studi sui saperi musicali; la teoria delle rappresentazioni sociali (Moscovici 1981) e il progetto pilota realizzato presso l’Università di Bologna “Il sapere musicale come Rappresentazione Sociale”. Il capitolo successivo presenta l'analisi e l'interpretazione dell’indagine empirica effettuata su un gruppo di studenti dei corsi di formazione per insegnanti dell’Università di Mérida (Venezuela). Nel quarto capitolo si sviluppano riflessioni e discussioni riguardo i risultati dello studio comparativo; i piani e programmi di studio universitari e il profilo professionale musicale dell’insegnante. Le conclusioni finali illustrano come l’ipotesi iniziale sia effettivamente confermata: dall’analisi e interpretazione dei dati sembra che le concezioni implicite sui saperi musicali possedute dagli studenti influiscano sulla loro pratica professionale in qualità di futuri insegnanti. Si è anche osservato che le differenze incontrate sembrano essere dovute ai diversi tipi di variabili del contesto dove si trova l’insegnante di educazione musicale; e soprattutto ai significati espressi dai programmi di studi, dai contenuti didattici diversi, dai contesti sociali e culturali e dal curriculum universitario.
This work is to study the effect of social representations of music college students who will become teachers of kindergarten and in particular the changes that occur during the university education period in Italy and Venezuela. The main objective was to make a comparison on the following issues: musical child, skills of the teacher and the purpose of music education. This work is embedded within the project "The musical knowledge as a social representation" (Addessi-Carugati 2010). The leading hypothesis is that the implicit conceptions of music work as social representations that influence the practices of teaching and music education. The first chapter deals with the themes of children, teachers and music education in kindergarten in Italy and Venezuela. The second shows studies on musical knowledge, the theory of social representations (Moscovici 1981) and the pilot project at the University of Bologna "The musical knowledge as Social Representation". The third chapter presents the analysis and interpretation of the empirical investigation carried out on a group of students of teacher training at the University of Mérida (Venezuela). In the fourth chapter we reflect and discuss on the results of the comparative study, the plans and programs of graduate study and the professional music teacher profile. The conclusions illustrate how the initial hypothesis has actually been confirmed: by the analysis and interpretation of the findings seems that the concepts implicit knowledge about music owned by the students affect their practice as future teachers. It was also noted that the differences encountered seem to be caused by different types of variables in the environment of the music education teacher, and especially by the meanings expressed by the different teaching contents, the social and cultural contexts and university curriculum.
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Gallicchio, Adriana <1970&gt. "Le rappresentazioni sociali della musica degli insegnanti di scuola dell'infanzia. Documenti orientativi e indagini empiriche a confronto tra Italia e Venezuela." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/5514/.

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Abstract:
Questo lavoro si occupa di studiare l’effetto delle rappresentazioni sociali della musica degli studenti universitari che diventeranno insegnanti di scuola dell’infanzia e in particolare i cambiamenti che intervengono durante il periodo di formazione universitaria sia italiana sia venezuelana. Obiettivo fondamentale è quindi realizzare un’analisi comparativa sulle seguenti tematiche: bambino musicale, competenze dell’insegnante e finalità dell’educazione musicale. Questo lavoro si è inserito all’interno del progetto “Il sapere musicale come rappresentazione sociale” (Addessi-Carugati 2010). L’ipotesi guida è che le concezioni implicite della musica funzionino come rappresentazioni sociali che influenzano le pratiche dell’insegnamento e dell’educazione musicale. Il primo capitolo, affronta i temi dei bambini, degli insegnanti e dell’educazione musicale nella scuola dell’infanzia in Italia e Venezuela. Nel secondo vengono presentati gli studi sui saperi musicali; la teoria delle rappresentazioni sociali (Moscovici 1981) e il progetto pilota realizzato presso l’Università di Bologna “Il sapere musicale come Rappresentazione Sociale”. Il capitolo successivo presenta l'analisi e l'interpretazione dell’indagine empirica effettuata su un gruppo di studenti dei corsi di formazione per insegnanti dell’Università di Mérida (Venezuela). Nel quarto capitolo si sviluppano riflessioni e discussioni riguardo i risultati dello studio comparativo; i piani e programmi di studio universitari e il profilo professionale musicale dell’insegnante. Le conclusioni finali illustrano come l’ipotesi iniziale sia effettivamente confermata: dall’analisi e interpretazione dei dati sembra che le concezioni implicite sui saperi musicali possedute dagli studenti influiscano sulla loro pratica professionale in qualità di futuri insegnanti. Si è anche osservato che le differenze incontrate sembrano essere dovute ai diversi tipi di variabili del contesto dove si trova l’insegnante di educazione musicale; e soprattutto ai significati espressi dai programmi di studi, dai contenuti didattici diversi, dai contesti sociali e culturali e dal curriculum universitario.
This work is to study the effect of social representations of music college students who will become teachers of kindergarten and in particular the changes that occur during the university education period in Italy and Venezuela. The main objective was to make a comparison on the following issues: musical child, skills of the teacher and the purpose of music education. This work is embedded within the project "The musical knowledge as a social representation" (Addessi-Carugati 2010). The leading hypothesis is that the implicit conceptions of music work as social representations that influence the practices of teaching and music education. The first chapter deals with the themes of children, teachers and music education in kindergarten in Italy and Venezuela. The second shows studies on musical knowledge, the theory of social representations (Moscovici 1981) and the pilot project at the University of Bologna "The musical knowledge as Social Representation". The third chapter presents the analysis and interpretation of the empirical investigation carried out on a group of students of teacher training at the University of Mérida (Venezuela). In the fourth chapter we reflect and discuss on the results of the comparative study, the plans and programs of graduate study and the professional music teacher profile. The conclusions illustrate how the initial hypothesis has actually been confirmed: by the analysis and interpretation of the findings seems that the concepts implicit knowledge about music owned by the students affect their practice as future teachers. It was also noted that the differences encountered seem to be caused by different types of variables in the environment of the music education teacher, and especially by the meanings expressed by the different teaching contents, the social and cultural contexts and university curriculum.
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Emili, Enrico Angelo <1976&gt. "Progettualità e interventi educativi nella dislessia. Il progetto ProDSA e le prospettive future di ricerca." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/5873/1/Emili_Enrico_Angelo_Tesi.pdf.

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Abstract:
Il presente lavoro è strutturato in quattro parti analizzando e comparando le pubblicazioni del settore scientifico italiano, anglofono e tedesco di riferimento. Nel primo capitolo della tesi viene proposta una riflessione sulle parole che ruotano attorno al tema dei DSA e della disabilità. Nel secondo capitolo vengono presentati, a partire dalla letteratura scientifica di riferimento, gli indicatori di rischio che segnalano possibili disturbi specifici di apprendimento e le caratteristiche di apprendimento dei DSA mettendo in luce potenzialità e talenti spesso intrinseci. Nel terzo capitolo viene vagliata la normativa di riferimento, in particolare la recente Legge 170/2010 e le relative Linee Guida. Nel quarto capitolo, partendo dal tema della diffusione delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (da ora in poi TIC) nel mondo della scuola, sono ampiamente trattati i principali strumenti compensativi (sintesi vocale, libri digitali, mappe concettuali, Lavagna Interattiva Multimediale) e le misure dispensative adottabili. Nel quinto capitolo viene analizzato in tutte le sue parti il Piano Didattico Personalizzato (da ora in poi PDP) e viene proposto un possibile modello di PDP pubblicato sul sito dell'Ufficio per l’Ambito Territoriale di Bologna. Nel sesto capitolo della tesi viene presentato il Progetto Regionale ProDSA. Il Progetto, rivolto a studenti, con diagnosi di DSA, delle scuole secondarie di primo grado e del primo biennio delle secondarie di secondo grado dell’Emilia-Romagna, ha visto, grazie a un finanziamento della Regione, la consegna in comodato d'uso gratuito di tecnologie compensative agli alunni che hanno aderito. La sezione empirica del presente lavoro indaga l’uso reale che è stato fatto degli strumenti proposti in comodato d’uso e le motivazioni legate alla scelta di non utilizzarli in classe. Nel settimo capitolo vengono proposti strumenti progettati per rispondere concretamente alle criticità emerse dall'analisi dei dati e per sensibilizzare il mondo della scuola sulle caratteristiche dei DSA.
This work consists of four sections and many international publications have been examined and analized. The first chapter presents a reflection about the word “Dislexya” and the differences between the Italian scientific community that does not consider it as a disability and the English scientific community that sees it as a “learning disability”. The second contains the basics and the characteristics of Dislexya, in addition, in the third one I have talked about the recent law about Dislexya, Law 170/2010 that, unfortunately is not so well-known yet, on the strength of a personal cognitive survey for parents and teachers in Bologna. The forth contemplates the main technological means (TTS, text-to-speech, digital books and ISB, Interactive Smart Board) and the projects like “Classi 2.0” and “Lab-InT”, which are relevant to teachers from all sectors at primary and secondary level (ages 6-13) to spread the use of technology inside the school context. The fifth concerns the PDP, a document for teaching plan that can be easily modified by teachers for their own particular classroom and the sixth chapter is dedicated on ProDSA, a regional project about students with Dislexya in Emilia Romagna, that consisted of giving a laptop and text to speech for free. The seventh deals with a range of different ways of promotion about Dislexya, by providing ideas which can stimulate and support the teachers and the parents, like different materials available to download from the official instructional site of Emilia Romagna and from my personal website www.inclusione.it as well. The final part refers to how much important is to leave room for technologies inside the inclusive context because they can favorite a good setting oriented to the instructional design and an accesible environment for everyone.
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Emili, Enrico Angelo <1976&gt. "Progettualità e interventi educativi nella dislessia. Il progetto ProDSA e le prospettive future di ricerca." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/5873/.

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Abstract:
Il presente lavoro è strutturato in quattro parti analizzando e comparando le pubblicazioni del settore scientifico italiano, anglofono e tedesco di riferimento. Nel primo capitolo della tesi viene proposta una riflessione sulle parole che ruotano attorno al tema dei DSA e della disabilità. Nel secondo capitolo vengono presentati, a partire dalla letteratura scientifica di riferimento, gli indicatori di rischio che segnalano possibili disturbi specifici di apprendimento e le caratteristiche di apprendimento dei DSA mettendo in luce potenzialità e talenti spesso intrinseci. Nel terzo capitolo viene vagliata la normativa di riferimento, in particolare la recente Legge 170/2010 e le relative Linee Guida. Nel quarto capitolo, partendo dal tema della diffusione delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (da ora in poi TIC) nel mondo della scuola, sono ampiamente trattati i principali strumenti compensativi (sintesi vocale, libri digitali, mappe concettuali, Lavagna Interattiva Multimediale) e le misure dispensative adottabili. Nel quinto capitolo viene analizzato in tutte le sue parti il Piano Didattico Personalizzato (da ora in poi PDP) e viene proposto un possibile modello di PDP pubblicato sul sito dell'Ufficio per l’Ambito Territoriale di Bologna. Nel sesto capitolo della tesi viene presentato il Progetto Regionale ProDSA. Il Progetto, rivolto a studenti, con diagnosi di DSA, delle scuole secondarie di primo grado e del primo biennio delle secondarie di secondo grado dell’Emilia-Romagna, ha visto, grazie a un finanziamento della Regione, la consegna in comodato d'uso gratuito di tecnologie compensative agli alunni che hanno aderito. La sezione empirica del presente lavoro indaga l’uso reale che è stato fatto degli strumenti proposti in comodato d’uso e le motivazioni legate alla scelta di non utilizzarli in classe. Nel settimo capitolo vengono proposti strumenti progettati per rispondere concretamente alle criticità emerse dall'analisi dei dati e per sensibilizzare il mondo della scuola sulle caratteristiche dei DSA.
This work consists of four sections and many international publications have been examined and analized. The first chapter presents a reflection about the word “Dislexya” and the differences between the Italian scientific community that does not consider it as a disability and the English scientific community that sees it as a “learning disability”. The second contains the basics and the characteristics of Dislexya, in addition, in the third one I have talked about the recent law about Dislexya, Law 170/2010 that, unfortunately is not so well-known yet, on the strength of a personal cognitive survey for parents and teachers in Bologna. The forth contemplates the main technological means (TTS, text-to-speech, digital books and ISB, Interactive Smart Board) and the projects like “Classi 2.0” and “Lab-InT”, which are relevant to teachers from all sectors at primary and secondary level (ages 6-13) to spread the use of technology inside the school context. The fifth concerns the PDP, a document for teaching plan that can be easily modified by teachers for their own particular classroom and the sixth chapter is dedicated on ProDSA, a regional project about students with Dislexya in Emilia Romagna, that consisted of giving a laptop and text to speech for free. The seventh deals with a range of different ways of promotion about Dislexya, by providing ideas which can stimulate and support the teachers and the parents, like different materials available to download from the official instructional site of Emilia Romagna and from my personal website www.inclusione.it as well. The final part refers to how much important is to leave room for technologies inside the inclusive context because they can favorite a good setting oriented to the instructional design and an accesible environment for everyone.
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Giovannini, Valentina <1966&gt. "Ambienti innovativi per l'apprendimento: Modelli interpretativi e contributi di esperienze. Uno studio sull'organizzazione di Scuola-Città Pestalozzi a Firenze." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amsdottorato.unibo.it/6368/1/Giovannini_Valentina_tesi.pdf.pdf.

Full text
Abstract:
La tesi affronta il tema dell'innovazione della scuola, oggetto di costante attenzione da parte delle organizzazioni internazionali e dei sistemi educativi nazionali, per le sue implicazioni economiche, sociali e politiche, e intende portare un contributo allo studio sistematico e analitico dei progetti e delle esperienze di innovazione complessiva dell'ambiente di apprendimento. Il concetto di ambiente di apprendimento viene approfondito nelle diverse prospettive di riferimento, con specifica attenzione al framework del progetto "Innovative Learning Environments" [ILE], dell’Organisation For Economic And Cultural Development [OECD] che, con una prospettiva dichiaratamente olistica, individua nel dispositivo dell’ambiente di apprendimento la chiave per l’innovazione dell’istruzione nella direzione delle competenze per il ventunesimo Secolo. I criteri presenti nel quadro di riferimento del progetto sono stati utilizzati per un’analisi dell’esperienza proposta come caso di studio, Scuola-Città Pestalozzi a Firenze, presa in esame perché nell’anno scolastico 2011/2012 ha messo in pratica appunto un “disegno” di trasformazione dell’ambiente di apprendimento e in particolare dei caratteri del tempo/scuola. La ricerca, condotta con una metodologia qualitativa, è stata orientata a far emergere le interpretazioni dei protagonisti dell’innovazione indagata: dall’analisi del progetto e di tutta la documentazione fornita dalla scuola è scaturita la traccia per un focus-group esplorativo attraverso il quale sono stati selezionati i temi per le interviste semistrutturate rivolte ai docenti (scuola primaria e scuola secondaria di primo grado). Per quanto concerne l’interpretazione dei risultati, le trascrizioni delle interviste sono state analizzate con un approccio fenomenografico, attraverso l’individuazione di unità testuali logicamente connesse a categorie concettuali pertinenti. L’analisi dei materiali empirici ha permesso di enucleare categorie interpretative rispetto alla natura e agli scopi delle esperienze di insegnamento/apprendimento, al processo organizzativo, alla sostenibilità. Tra le implicazioni della ricerca si ritengono particolarmente rilevanti quelle relative alla funzione docente.
This doctoral thesis explores the issue of innovation in school education, a topic international institutions and school organization are increasingly interested in for the economic and socio-political implications involved. The research undertaken aims at offering a contribution to the systemic and analytic studies in the field of learning approaches innovation, focusing on a theoretical investigation and empirical analysis. The concept of learning environment has been approached from different perspectives, focusing mainly on the project framework "Innovative Learning Environment" (ILE) of the Organization for Economic and Cultural Development (OECD). A holistic approach is at the basis of the above project, making the learning environment the key factor to educational innovation in keeping with 21st century skills. The criterions used in the project framework have been used for analyzing an experience proposed as a case-study, Scuola-Città Pestalozzi in Florence, selected as in the school year 2011/2012 it carried out a transformation "plan" of the learning environment affecting above all the features of time/school. The qualitative research aimed at bringing out the interpretations of the actors: from the analysis of the project and the material provided by the school a guideline for an exploratory focus-group has followed, leading to the choice of the issues of the semi-structured interviews to primary and lower secondary schools teachers. As for the results, the transcriptions of the interviews are interpreted through phenomenographical analysis selecting text units logically connected to relevant conceptual categories. The empirical material thus analyzed has pointed out some interpretative categories in relation to the nature and to the aims of teaching/learning experiences, to the organization process, to sustainability. Of special interest among the research results are those played by the teacher role.
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Giovannini, Valentina <1966&gt. "Ambienti innovativi per l'apprendimento: Modelli interpretativi e contributi di esperienze. Uno studio sull'organizzazione di Scuola-Città Pestalozzi a Firenze." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amsdottorato.unibo.it/6368/.

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Abstract:
La tesi affronta il tema dell'innovazione della scuola, oggetto di costante attenzione da parte delle organizzazioni internazionali e dei sistemi educativi nazionali, per le sue implicazioni economiche, sociali e politiche, e intende portare un contributo allo studio sistematico e analitico dei progetti e delle esperienze di innovazione complessiva dell'ambiente di apprendimento. Il concetto di ambiente di apprendimento viene approfondito nelle diverse prospettive di riferimento, con specifica attenzione al framework del progetto "Innovative Learning Environments" [ILE], dell’Organisation For Economic And Cultural Development [OECD] che, con una prospettiva dichiaratamente olistica, individua nel dispositivo dell’ambiente di apprendimento la chiave per l’innovazione dell’istruzione nella direzione delle competenze per il ventunesimo Secolo. I criteri presenti nel quadro di riferimento del progetto sono stati utilizzati per un’analisi dell’esperienza proposta come caso di studio, Scuola-Città Pestalozzi a Firenze, presa in esame perché nell’anno scolastico 2011/2012 ha messo in pratica appunto un “disegno” di trasformazione dell’ambiente di apprendimento e in particolare dei caratteri del tempo/scuola. La ricerca, condotta con una metodologia qualitativa, è stata orientata a far emergere le interpretazioni dei protagonisti dell’innovazione indagata: dall’analisi del progetto e di tutta la documentazione fornita dalla scuola è scaturita la traccia per un focus-group esplorativo attraverso il quale sono stati selezionati i temi per le interviste semistrutturate rivolte ai docenti (scuola primaria e scuola secondaria di primo grado). Per quanto concerne l’interpretazione dei risultati, le trascrizioni delle interviste sono state analizzate con un approccio fenomenografico, attraverso l’individuazione di unità testuali logicamente connesse a categorie concettuali pertinenti. L’analisi dei materiali empirici ha permesso di enucleare categorie interpretative rispetto alla natura e agli scopi delle esperienze di insegnamento/apprendimento, al processo organizzativo, alla sostenibilità. Tra le implicazioni della ricerca si ritengono particolarmente rilevanti quelle relative alla funzione docente.
This doctoral thesis explores the issue of innovation in school education, a topic international institutions and school organization are increasingly interested in for the economic and socio-political implications involved. The research undertaken aims at offering a contribution to the systemic and analytic studies in the field of learning approaches innovation, focusing on a theoretical investigation and empirical analysis. The concept of learning environment has been approached from different perspectives, focusing mainly on the project framework "Innovative Learning Environment" (ILE) of the Organization for Economic and Cultural Development (OECD). A holistic approach is at the basis of the above project, making the learning environment the key factor to educational innovation in keeping with 21st century skills. The criterions used in the project framework have been used for analyzing an experience proposed as a case-study, Scuola-Città Pestalozzi in Florence, selected as in the school year 2011/2012 it carried out a transformation "plan" of the learning environment affecting above all the features of time/school. The qualitative research aimed at bringing out the interpretations of the actors: from the analysis of the project and the material provided by the school a guideline for an exploratory focus-group has followed, leading to the choice of the issues of the semi-structured interviews to primary and lower secondary schools teachers. As for the results, the transcriptions of the interviews are interpreted through phenomenographical analysis selecting text units logically connected to relevant conceptual categories. The empirical material thus analyzed has pointed out some interpretative categories in relation to the nature and to the aims of teaching/learning experiences, to the organization process, to sustainability. Of special interest among the research results are those played by the teacher role.
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44

Traina, Ivan <1976&gt. "Social inclusion of vulnerable groups through participatory and emancipatory approaches. Implementing active citizenship and socially innovative actions in the framework of civil & human rights model of disability." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amsdottorato.unibo.it/6481/1/Traina_Ivan_tesi.pdf.

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Abstract:
The research hypothesis of the thesis is that “an open participation in the co-creation of the services and environments, makes life easier for vulnerable groups”; assuming that the participatory and emancipatory approaches are processes of possible actions and changes aimed at facilitating people’s lives. The adoption of these approaches is put forward as the common denominator of social innovative practices that supporting inclusive processes allow a shift from a medical model to a civil and human rights approach to disability. The theoretical basis of this assumption finds support in many principles of Inclusive Education and the main focus of the hypothesis of research is on participation and emancipation as approaches aimed at facing emerging and existing problems related to inclusion. The framework of reference for the research is represented by the perspectives adopted by several international documents concerning policies and interventions to promote and support the leadership and participation of vulnerable groups. In the first part an in-depth analysis of the main academic publications on the central themes of the thesis has been carried out. After investigating the framework of reference, the analysis focuses on the main tools of participatory and emancipatory approaches, which are able to connect with the concepts of active citizenship and social innovation. In the second part two case studies concerning participatory and emancipatory approaches in the areas of concern are presented and analyzed as example of the improvement of inclusion, through the involvement and participation of persons with disability. The research has been developed using a holistic and interdisciplinary approach, aimed at providing a knowledge-base that fosters a shift from a situation of passivity and care towards a new scenario based on the person’s commitment in the elaboration of his/her own project of life.
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Traina, Ivan <1976&gt. "Social inclusion of vulnerable groups through participatory and emancipatory approaches. Implementing active citizenship and socially innovative actions in the framework of civil & human rights model of disability." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amsdottorato.unibo.it/6481/.

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Abstract:
The research hypothesis of the thesis is that “an open participation in the co-creation of the services and environments, makes life easier for vulnerable groups”; assuming that the participatory and emancipatory approaches are processes of possible actions and changes aimed at facilitating people’s lives. The adoption of these approaches is put forward as the common denominator of social innovative practices that supporting inclusive processes allow a shift from a medical model to a civil and human rights approach to disability. The theoretical basis of this assumption finds support in many principles of Inclusive Education and the main focus of the hypothesis of research is on participation and emancipation as approaches aimed at facing emerging and existing problems related to inclusion. The framework of reference for the research is represented by the perspectives adopted by several international documents concerning policies and interventions to promote and support the leadership and participation of vulnerable groups. In the first part an in-depth analysis of the main academic publications on the central themes of the thesis has been carried out. After investigating the framework of reference, the analysis focuses on the main tools of participatory and emancipatory approaches, which are able to connect with the concepts of active citizenship and social innovation. In the second part two case studies concerning participatory and emancipatory approaches in the areas of concern are presented and analyzed as example of the improvement of inclusion, through the involvement and participation of persons with disability. The research has been developed using a holistic and interdisciplinary approach, aimed at providing a knowledge-base that fosters a shift from a situation of passivity and care towards a new scenario based on the person’s commitment in the elaboration of his/her own project of life.
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Capobianco, Amelia <1973&gt. "Media activism on and off line by Italian adolescents and young adults." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amsdottorato.unibo.it/6487/1/thesis_Capobianco.pdf.

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Abstract:
From several researchers it appears that Italian adolescents and young people are grown up with commercial television which is accused to contain too much violence, sex, reality shows, advertising, cartoons which are watched from 1 to 4 hours daily. Adolescents are also great users of mobile phones and spend a lot of time to use it. Their academic results are below the average of Ocse States. However the widespread use of communication technology and social networks display also another side of adolescents who engage in media activism and political movement such as Ammazzateci tutti!, Indymedia, Movimento 5 Stelle, Movimento No Tav. In which way does the world economic crisis -with the specific problems of Italy as the cutting founds for school, academic research and welfare, the corruption of political class, mafia and camorra organisation induce a reaction in our adolescents and young people? Several researches inform us about their use of internet in terms of spending time but, more important, how internet, and the web 2.0, could be an instrument for their reaction? What do they do online? How they do it? Which is the meaning of their presence online? And, has their online activity a continuity offline? The research aims are: 1. Trough a participant observation of Social Network profiles opened by 10 young active citizens, I would seek to understand which kind of social or political activities they engage in online as individuals and which is the meaning of their presence online. 2. To observe and understand if adolescents and young people have a continuity of their socio-political engagement online in offline activities and which kind of experiences it is. 3. Try to comprehend which was (or which were) the significant, learning experiences that convinced them about the potential of the web as tool for their activism.
All’origine di questa ricerca ci sono due affermazioni, la prima di Al Gore, premio Nobel per la pace nel 2007, ha affermato che “La primavera araba ha avuto internet come strumento” La seconda è di Jacques Gonnet membro del gruppo di studio francese Clemì: “… [esiste un] legame fondamentale tra democrazia ed educazione ai media: (…). La scuola, luogo d’iniziazione ai valori di una società, si inscrive e si rivela, grazie ai media, in una visione politica del mondo. L’educazione ai media diventa un’iniziazione alle pratiche democratiche, (…)” La dichiarazione di Gore mi ha indotta a riflettere sull’attivismo dei giovani italiani, a fenomeni quali “Ammazzateci tutti!”, “Indymedia”, “Movimento 5 Stelle” “Libera” il Movimento “No Tav” ecc. Quella di J. Gonnet su quali possono essere le esperienze formative relative ai media per i giovani italiani. La scuola? La famiglia? I pari? Tutte queste? Altre? Le domande che guidano questo mio lavoro di ricerca sono state: in quale maniera la crisi del nostro paese induce una reazione nei nostri adolescenti e giovani? La rete quanto è utilizzata per dare forma a queste reazioni? Molte ricerche ci forniscono dati sull’uso che i ragazzi fanno di internet in termini di tempo dedicato e attività svolte ma, come internet può essere uno strumento per il loro impegno? Cosa fanno i ragazzi online? Come? Come la loro attività online si traduce nella continuità offline? Avvalendomi di strumenti come l’osservazione di profili su Social Network, l’osservazione in presenza di eventi quali manifestazioni e dibattiti, l’intervista e il questionario, lo studio della letteratura esistente, tenta di dare una risposta a queste domande.
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Capobianco, Amelia <1973&gt. "Media activism on and off line by Italian adolescents and young adults." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amsdottorato.unibo.it/6487/.

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Abstract:
From several researchers it appears that Italian adolescents and young people are grown up with commercial television which is accused to contain too much violence, sex, reality shows, advertising, cartoons which are watched from 1 to 4 hours daily. Adolescents are also great users of mobile phones and spend a lot of time to use it. Their academic results are below the average of Ocse States. However the widespread use of communication technology and social networks display also another side of adolescents who engage in media activism and political movement such as Ammazzateci tutti!, Indymedia, Movimento 5 Stelle, Movimento No Tav. In which way does the world economic crisis -with the specific problems of Italy as the cutting founds for school, academic research and welfare, the corruption of political class, mafia and camorra organisation induce a reaction in our adolescents and young people? Several researches inform us about their use of internet in terms of spending time but, more important, how internet, and the web 2.0, could be an instrument for their reaction? What do they do online? How they do it? Which is the meaning of their presence online? And, has their online activity a continuity offline? The research aims are: 1. Trough a participant observation of Social Network profiles opened by 10 young active citizens, I would seek to understand which kind of social or political activities they engage in online as individuals and which is the meaning of their presence online. 2. To observe and understand if adolescents and young people have a continuity of their socio-political engagement online in offline activities and which kind of experiences it is. 3. Try to comprehend which was (or which were) the significant, learning experiences that convinced them about the potential of the web as tool for their activism.
All’origine di questa ricerca ci sono due affermazioni, la prima di Al Gore, premio Nobel per la pace nel 2007, ha affermato che “La primavera araba ha avuto internet come strumento” La seconda è di Jacques Gonnet membro del gruppo di studio francese Clemì: “… [esiste un] legame fondamentale tra democrazia ed educazione ai media: (…). La scuola, luogo d’iniziazione ai valori di una società, si inscrive e si rivela, grazie ai media, in una visione politica del mondo. L’educazione ai media diventa un’iniziazione alle pratiche democratiche, (…)” La dichiarazione di Gore mi ha indotta a riflettere sull’attivismo dei giovani italiani, a fenomeni quali “Ammazzateci tutti!”, “Indymedia”, “Movimento 5 Stelle” “Libera” il Movimento “No Tav” ecc. Quella di J. Gonnet su quali possono essere le esperienze formative relative ai media per i giovani italiani. La scuola? La famiglia? I pari? Tutte queste? Altre? Le domande che guidano questo mio lavoro di ricerca sono state: in quale maniera la crisi del nostro paese induce una reazione nei nostri adolescenti e giovani? La rete quanto è utilizzata per dare forma a queste reazioni? Molte ricerche ci forniscono dati sull’uso che i ragazzi fanno di internet in termini di tempo dedicato e attività svolte ma, come internet può essere uno strumento per il loro impegno? Cosa fanno i ragazzi online? Come? Come la loro attività online si traduce nella continuità offline? Avvalendomi di strumenti come l’osservazione di profili su Social Network, l’osservazione in presenza di eventi quali manifestazioni e dibattiti, l’intervista e il questionario, lo studio della letteratura esistente, tenta di dare una risposta a queste domande.
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Cinotti, Alessia <1984&gt. "Sfide familiari e disabilita'. Il ruolo educativo dei padri." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amsdottorato.unibo.it/6990/1/Tesi_Dottorato_Alessia_Cinotti_16_03_15.pdf.

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Abstract:
Il progetto si pone in sintonia con i nuovi scenari di ricerca – sia in ambito nazionale che internazionale - della Pedagogia Speciale per l’inclusione e la piena e attiva partecipazione all’interno della società delle persone con disabilità e delle loro famiglie (Convenzione Onu, 2006). La riflessione sul ruolo educativo del padre riguardo alla disabilità di un/una figlio/a è una questione complessa e controversa che necessita di una premessa che ponga al centro dell’attenzione pedagogica la funzione paterna in senso ampio. L’obiettivo principale del progetto è quello di indagare il ruolo educativo del padre – nelle situazioni di disabilità - con riflessioni più ampie riguardanti le funzioni parentali, i modelli di genitorialità e l’educare nella nostra società.I risultati attesi potranno gettare luce su alcune Linee Guida - riguardo alla presa in carico della famiglia e del sostegno alla genitorialità - utili ai professionisti impegnati in quest’area e agli educatori dei servizio socio-educativi e sanitari.
The research is aligned with new research scenarios, such as special needs education for inclusion and the active and full participation of people with disabilities and their families in societies (UN Convention, 2006), both at international and national level. Reflections on the educational role of fathers in relation to the disability of their sons or daughters is a very complex and controversial issue and it requires the positioning of the father role as the focus of the educational action. The main objective of the research is to investigate the educational role of the father – in relation to disability – including broader considerations about parental functions, models of parenting and educating.The expected results could provide guidelines related to this area of study for social and health services educators.
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Cinotti, Alessia <1984&gt. "Sfide familiari e disabilita'. Il ruolo educativo dei padri." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amsdottorato.unibo.it/6990/.

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Abstract:
Il progetto si pone in sintonia con i nuovi scenari di ricerca – sia in ambito nazionale che internazionale - della Pedagogia Speciale per l’inclusione e la piena e attiva partecipazione all’interno della società delle persone con disabilità e delle loro famiglie (Convenzione Onu, 2006). La riflessione sul ruolo educativo del padre riguardo alla disabilità di un/una figlio/a è una questione complessa e controversa che necessita di una premessa che ponga al centro dell’attenzione pedagogica la funzione paterna in senso ampio. L’obiettivo principale del progetto è quello di indagare il ruolo educativo del padre – nelle situazioni di disabilità - con riflessioni più ampie riguardanti le funzioni parentali, i modelli di genitorialità e l’educare nella nostra società.I risultati attesi potranno gettare luce su alcune Linee Guida - riguardo alla presa in carico della famiglia e del sostegno alla genitorialità - utili ai professionisti impegnati in quest’area e agli educatori dei servizio socio-educativi e sanitari.
The research is aligned with new research scenarios, such as special needs education for inclusion and the active and full participation of people with disabilities and their families in societies (UN Convention, 2006), both at international and national level. Reflections on the educational role of fathers in relation to the disability of their sons or daughters is a very complex and controversial issue and it requires the positioning of the father role as the focus of the educational action. The main objective of the research is to investigate the educational role of the father – in relation to disability – including broader considerations about parental functions, models of parenting and educating.The expected results could provide guidelines related to this area of study for social and health services educators.
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Taddei, Arianna <1979&gt. "La promozione dell'inclusione nei sistemi scolastici attraverso l'intervento di cooperazione internazionale: l'esperienza di El Salvador." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amsdottorato.unibo.it/7153/1/Tesi_dott_A.Taddei.pdf.

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Abstract:
La ricerca si colloca all’interno di un complesso intervento di cooperazione internazionale realizzato in El Salvador tra il 2009 e il 2014. Il Progetto di cooperazione è stato promosso dal Dipartimento di Scienze dell’Educazione dell’Università di Bologna e finanziato dalla Cooperazione Italiana. L’esperienza studiata rappresenta un esempio di promozione dell’inclusione nei sistemi scolastici di Paesi del Sud del mondo e si propone due obiettivi: 1) analizzare il processo di cambiamento della prospettiva di intervento promossa dalla cooperazione internazionale, evidenziando la dimensione educativa che sostiene processi di empowerment e ownership delle istituzioni locali; 2) contribuire al dibattito sull’ “inclusive education”, sostenendo processi di inclusione scolastica e sociale rivolti a tutti coloro che si trovano in situazione di svantaggio psico-fisico e/o socio-culturale. Le politiche locali del Ministero dell’Educazione dal 2009 hanno promosso un modello educativo con l’obiettivo di garantire il diritto all’educazione per tutti nella scuola pubblica. Lo studio costituisce un'indagine di tipo valutativo sul processo di sviluppo della scuola inclusiva in El Salvador, supportato dall’intervento di cooperazione internazionale. La ricerca utilizza in modo integrato strumenti di natura quantitativa (questionari) e qualitativa (interviste). Dai dati raccolti emerge come il processo di cooperazione sia stato caratterizzato dal principio della pari dignità tra esperti internazionali e autorità politiche e tecniche locali. Inoltre, la ricerca ha consentito di verificare come la cultura dell'inclusione si sia radicata in modo diffuso nella percezione della missione della scuola e il suo ruolo tra i protagonisti del sistema scolastico. Alla luce dei risultati, appare fondamentale continuare a investire sulla formazione tecnica delle figure chiave del sistema educativo; facilitare il processo di inclusione dei disabili nelle scuole regolari con una parallela trasformazione delle scuole speciali in centri di supporto all’integrazione; promuovere una sinergia di azione formativa tra il ministero, mondo accademico e della formazione professionale.
The research is part of a complex intervention of international cooperation implemented in El Salvador between 2009 and 2014. The project was promoted by the Department of Educational Sciences of the University of Bologna and funded by the Italian Cooperation. Experience studied represents an example of promoting inclusion in school systems of South Countries and has two objectives: 1) analyse process of change in the perspective of intervention promoted by international cooperation, highlighting the educational dimension that supports processes of empowerment and ownership of local institutions; 2) contribute to the debate on '"inclusive education", supporting processes of school and social inclusion addressed to all people who are in psycho-physical and/or socio-cultural disadvantage. Local policies of Ministry of Education since 2009 have promoted an educational model with the objective of ensuring the right to education for all in public school. The study is an evaluative investigation of the process of development of inclusive school in El Salvador, supported by the intervention of international cooperation. The research uses in an integrated way quantitative tools (questionnaires) and qualitative ones (interviews). Data shows that process of cooperation has been characterized by the principle of equal dignity between international experts and political and technical local authorities. In addition, the research has allowed to verify how culture of inclusion has rooted in in the perception of the mission of the school and its role among leaders of school system. In the light of results, still appears essential to continue to invest in technical training of the key figures of education system; to facilitate process of inclusion of all people with disabilities in regular schools with a parallel transformation of special schools into centres of support for integration; to promote a synergy of training action between the Ministry, the academic and professional training sector.
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