Journal articles on the topic 'Luoghi di lavoro'

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Deidda, Beniamino. "Dall'ineluttabile fatalitŕ al processo Thyssen." QUESTIONE GIUSTIZIA, no. 2 (June 2012): 125–46. http://dx.doi.org/10.3280/qg2012-002003.

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Abstract:
Premessa / 1. Una strage "inevitabile" e silenziosa / 2. La legislazione di sicurezza nei luoghi di lavoro / 3. La legislazione di origine comunitaria / 4. Gli organi di vigilanza nei luoghi di lavoro / 5. La repressione giudiziaria dei reati contro la salute dei lavoratori / 6. Le malattie da lavoro e l'azione della magistratura / 7. I possibili rimedi dell'azione giudiziaria / 8. La "svolta" del processo contro la Thyssen Krupp / 9. Le imputazioni per dolo in materia di infortuni e malattie professionali / 10. Quali prospettive per l'intervento giudiziario?
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2

Mariotti, Ilaria, and Mina Akhavan. "Gli spazi di coworking prima e durante la pandemia covid-19: tipologie, geografia ed effetti." ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no. 1 (June 2021): 66–84. http://dx.doi.org/10.3280/es2021-001006.

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Abstract:
L'avvento del digitale ha contribuito all'aumento di alternative ai luoghi di lavoro tradizionali, quali ad esempio gli spazi di coworking, dove lavoratori autonomi e dipendenti, e piccole im-prese possono avvantaggiarsi di interazione sociale e professionale al fine di ridurre i rischi di isolamento (in particolare nel caso di lavoro a domicilio) e aumentare le occasioni di incontro. La pandemia Covid-19 ha avuto un impatto negativo sugli spazi di coworking: il 21,76% de-gli spazi nel mondo ha chiuso e il 71,67% ha registrato una significativa riduzione del numero di coworker che frequentano lo spazio, i quali hanno iniziato a lavorare a domicilio. In Italia il numero di coworking chiusi nei mesi di marzo e aprile ammonta al 59,15%, mentre il 36,62% è aperto ad attività essenziali. Durante la pandemia, il numero dei lavoratori a distanza e a do-micilio è significativamente aumentato e il coworking di prossimità può rappresentare un vali-do luogo di lavoro. Il presente contributo si inserisce in questo contesto e si propone di de-scrivere le tipologie, la geografia e i principali effetti dei nuovi luoghi del lavoro prima e du-rante la pandemia Covid-19, con attenzione al caso italiano.
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3

Bassanelli, Miche, and Imma Forino. "Lavoro immateriale e pandemia. Dalla worksphere all'Ho-Wo in-between." TERRITORIO, no. 97 (February 2022): 17–26. http://dx.doi.org/10.3280/tr2021-097-supplementooa12923.

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Abstract:
La pandemia da Covid-19 ha trasformato le esistenze dei lavoratori che si occupano di beni immateriali con il forzato telelavoro e la riconfigurazione degli spazi abitativi in uffici operativi. D'altra parte, le difficoltà del presente si innestano su pregresse fragilità del lavoro terziario, rispetto alle quali organizzazioni manageriali e strutture spaziali si sono continuamente adattate, mentre i lavoratoriassumevano come sistemica l'incertezza della propria occupazione e dei luoghi dove svolgerla. L'articolo traccia un panorama delle debolezze del lavoro immateriale nei primi vent'anni del XXI secolo e indaga lo scenario diffuso dei luoghi di lavoro durante l'emergenza sanitaria. Di seguito, sonda le possibili modalità di lavorare e organizzare gli ambienti (il flipped workplace), mentre dal confinamento fra le pareti domestiche fa derivare altre opportunità di svolgere l'home working, non solo nell'abitazione, ma in ambiti intermedi fra la casa e gli ambienti semi-pubblici.
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Dazzi, Davide. "Smart work e gli stili di vita." QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO, no. 113 (July 2022): 29–46. http://dx.doi.org/10.3280/qua2021-113003.

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Abstract:
L'articolo propone una lettura dell'impatto della pandemia e del lavoro da remoto sugli stili di vita partendo da una indagine condotta in Emilia-Romagna e promossa dalla CGIL e Federconsumatori di Parma. L'idea alla base dell'indagine è quella di offrire un punto di osservazione per contestualizzare i luoghi comuni su cui spesso si è costruita la narrazione dello smart work durante la pandemia e restituire materialità ai bisogni generati dal lavoro da remoto.
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5

Briziarelli, Lamberto. "Promozione della salute nei luoghi di lavoro. Un nuovo modello di tutela della salute di chi lavora." FOR - Rivista per la formazione, no. 84 (November 2010): 71–74. http://dx.doi.org/10.3280/for2010-084012.

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Cavaleri, Pietro A. "I luoghi della mente e la bellezza." QUADERNI DI GESTALT, no. 2 (May 2012): 69–80. http://dx.doi.org/10.3280/gest2011-002008.

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Abstract:
In accordo con il nuovo trend culturale che sancisce nell'uomo il primato della dimensione relazionale, l'articolo si propone di approfondire alcune riflessioni teoriche sul concetto di empatia sia in seno alla psicoterapia della Gestalt che in ambito neuroscientifico. Obiettivo del presente lavoro č individuare spunti di condivisione tra i risultati ottenuti dall'Infant Research, le neuroscienze ed alcuni elementi teorici ed epistemologici della psicoterapia della Gestalt.
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7

Corrao, Carmela Romana Natalina. "Il rischio biologico nei luoghi di lavoro: aspetti e normativa." Pratica Medica & Aspetti Legali 7, no. 1 (January 16, 2013): 23–29. http://dx.doi.org/10.7175/pmeal.v7i1.629.

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Perin, Giantullio, and PierGiorgio Gabassi. "Stress lavorativo ed extra lavorativo: mito dei mondi separati?" RISORSA UOMO, no. 2 (February 2012): 219–29. http://dx.doi.org/10.3280/ru2011-002006.

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Abstract:
Con il Decreto Legislativo 81/2008 in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro č stato introdotto l'obbligo alla valutazione del rischio da stress lavoro correlato. Nel presente studio si č voluto verificare la relazione tra stress lavorativo ed extralavorativo e in particolare l'ipotesi che i due siano fenomeni indipendenti e non correlati. La valutazione č stata eseguita su un campione di 110 soggetti, attraverso la somministrazione assistita di uno strumento di valutazione. Le scale impiegate per la verifica dell'ipotesi hanno evidenziato correlazioni significative (p < .01) che non confermerebbero l'ipotesi di indipendenza tra i tipi di stress e quindi la difficoltŕ di distinguere lo stress lavoro- correlato dallo stress extralavorativo. .
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Murgia, Annalisa, and Giulia Selmi. "Inspira e cospira. Forme di auto-organizzazione del precariato in Italia." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 123 (September 2011): 163–76. http://dx.doi.org/10.3280/sl2011-123010.

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Abstract:
Lo scenario del mercato del lavoro a cui assistiamo oggi in Italia è composto da una progressiva proliferazione di contratti non standard. Ciň comporta in primo luogo un problema di cittadinanza e di welfare, a causa della minore o semi-inesistente possibilitŕ di accesso ai diritti sociali che queste forme di impiego consentono (ai diritti pensionistici, ai congedi retribuiti di malattia, maternitŕ, disoccupazione, ecc.). A fronte di questa situazione di severa precarietŕ ed assenza di accesso alle risorse del welfare, tuttavia, nel corso degli ultimi dieci anni l'Italia ha visto la nascita ed il consolidamento di un articolato movimento sociale di contrasto alla precarietŕ agito in prima persona proprio dalla generazione più duramente colpita dal processo di deregolamentazione del mercato del lavoro: giovani, donne e "cognitari". Questo movimento in prima battuta ha concentrato i propri sforzi nella riscrittura del lessico e dell'immaginario simbolico sul lavoro, nel tentativo di consolidare i precari come soggettivitŕ collettiva oltre le sue tradizionali rappresentazioni. Negli ultimi anni, tuttavia, a questo processo di "autorappresentazione" va affiancandosi un processo di "auto-rappresentanza": una fattiva auto-organizzazione di precari nel gestire le conflittualitŕ sui luoghi di lavoro. In uno scenario di sfiducia nei confronti dei partiti e dei sindacati nell'affrontare la questione della precarietŕ, infatti, questi movimenti dimostrano una scarsa attitudine alla delega del conflitto, promuovendo invece modalitŕ di azione fondate sul modulo organizzativo della rete, sulla condivisione dei saperi e sulla rappresentanza diretta. Obiettivo di questo articolo è esplorare criticamente due esperienze di auto-organizzazione di lavoratori e lavoratrici precari/e, in relazione all'attuale crisi della rappresentanza attraversata dalle tradizionali organizzazioni sindacali, soprattutto per quanto riguarda i giovani lavoratori e i rapporti di lavoro non standard.
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Pavan, Luca. "Alcuni problemi di interpretazione dei toponimi nella lingua italiana e lituana." Verbum 2 (February 6, 2011): 47–54. http://dx.doi.org/10.15388/verb.2011.2.4954.

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Abstract:
Da oltre mezzo secolo l’Organizzazione delle Nazioni Unite ha istituito, in un folto numero di paesi che vi aderiscono, delle commissioni di lavoro per tentare di semplificare i problemi connessi alle diverse denominazioni linguistiche dei nomi geografici. Ogni paese, infatti, accetta la presenza di esonimi nella propria lingua. Le complicazioni che ne derivano implicano anche la scarsa comprensione di alcuni toponimi tra persone che parlano diverse lingue. In questo studio si affronta il problema della denominazione dei luoghi geografici nella lingua italiana e in quella lituana. Alcune liste di esonimi italiani vengono comparate ai rispettivi toponimi della lingua lituana. Nei dizionari linguistici non figura la traduzione dei toponimi e l’uso di queste liste agevolerebbe la conoscenza dei luoghi geografici dal punto di vista della lingua italiana. La didattica di insegnamento delle lingue spesso non prende in considerazione il problema degli esonimi. In un mondo globalizzato la denominazione dei luoghi geografici dal punto di vista di lingue diverse sembra essere di fondamentale importanza, soprattutto per chi studia le lingue e spesso aspira a viaggiare in paesi stranieri.
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Santinello, Massimo, Marta Gaboardi, Francesca Disperati, Michela Lenzi, and Alessio Vieno. "Photovoice nei luoghi di lavoro: quali caratteristiche organizzative influenzano il lavoro con le persone senza dimora?" PSICOLOGIA DI COMUNITA', no. 2 (December 2018): 37–49. http://dx.doi.org/10.3280/psc2018-002005.

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Ruiu, Maria Laura. "La vetrinizzazione delle cittŕ contemporanee. Bratislava - Milano: due realtŕ a confronto." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 95 (July 2011): 115–30. http://dx.doi.org/10.3280/sur2011-095007.

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Abstract:
La ricerca mette in evidenza come la pubblicitŕ imponga una particolare veste estetica allo spazio urbano. Il lavoro si basa sull'analisi e sul confronto del tessuto urbano di due cittŕ molto diverse da ogni punto di vista (economico, sociale, politico): Milano e Bratislava. Lo studio evidenzia le nuove modalitŕ di utilizzo del linguaggio pubblicitario e le sue applicazioni nel contesto urbano: Bratislava ha una conformazione piů caotica risultante dalla diffusione "selvaggia" della pubblicitŕ; Milano, al contrario, č caratterizzata da un modello di pubblicitŕ che tende a "mimetizzarsi" nel tessuto urbano. I processi comunicativi agiscono sulle esperienze di consumo degli individui influenzando le loro scelte in termini di stili di vita, abitudini, luoghi di consumo; cosě, gli stessi luoghi di consumo si trasformano, dando vita ad una nuova architettura della cittŕ.
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Berardi, Gabriella. "Biblioteca digitale e studi storici locali: il progetto della Magna Capitana di Foggia." DigItalia 17, no. 1 (June 2022): 203–12. http://dx.doi.org/10.36181/digitalia-00048.

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Abstract:
Manoscritti, periodici locali, manifesti cinematografici sono solo alcune delle tipologie documentarie oggetto del lavoro di digitalizzazione portato avanti dalla Biblioteca “la Magna Capitana” di Foggia dal 2013 ad oggi. L’iniziativa fa il paio con un altro progetto denominato “Meravigliosa Capitanata”, che mira a costruire una serie di schede su personaggi, eventi, luoghi e storia di Capitanata. L’obiettivo è essere un punto di riferimento per chiunque voglia conoscere o approfondire questi argomenti.
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Brondino, Margherita, and Margherita Pasini. "Il clima di sicurezza: un fattore strategico per la sicurezza nei luoghi di lavoro." SICUREZZA E SCIENZE SOCIALI, no. 1 (April 2015): 50–64. http://dx.doi.org/10.3280/siss2015-001005.

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Antonietti, Roberto, and Francesca Gambarotto. "I luoghi fertili per l'innovazione. uno studio sulla localizzazione delle start-up innovative in Italia." ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no. 3 (December 2018): 52–61. http://dx.doi.org/10.3280/es2018-003005.

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Abstract:
Lo start-up d'impresa è uno strumento fondamentale per trasformare la conoscenza in nuovi prodotti/servizi innovativi. In Italia da pochi anni si è intervenuti a sostegno della nascita di nuove imprese innovative ma poca rilevanza viene data alle caratteristiche ambientali che favoriscono questo processo creativo. In questo lavoro, utilizzando il registro delle start-up innovative di Unioncamere e i sistemi locali del lavoro di Istat, analizziamo la distribuzione territoriale delle start-up per capire quali sono i fattori che ne influenzano maggiormente la nascita e la localizzazione. Dall'analisi emerge che i centri urbani di dimensioni mediograndi grazie alla varietà della loro economia, alla presenza di attori cruciali come i centri universitari e gli incubatori e alla performance economica aperta verso mercati internazionali caratterizzano gli habitat più fertili per sostenere la nascita di start-up innovative.
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Di Gennaro, Diana Carmela, Michele Domenico Todino, Paola Aiello, and Maurizio Sibilio. "I luoghi dell'educazione: percorsi multimediali per promuovere l'orientamento al lavoro in un'ottica inclusiva." EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, no. 1 (April 2021): 93–14. http://dx.doi.org/10.3280/erpoa1-2021oa11521.

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Abstract:
Il processo di definizione identitaria che sta caratterizzando le professioni educative in ragione della recente normativa (DDL 2443/2017 e D.M. 378/18) ha evidenziato, tra le altre, la necessità di delineare percorsi di orientamento al lavoro in grado di supportare tutti gli studenti verso una costruzione consapevole della propria identità professionale, con un'attenzione specifica anche agli studenti che presentano disabilità, DSA o particolari condizioni di disagio che potrebbero influire sul loro futuro lavorativo.Con tale finalità, nell'ambito del progetto POT cui il Dipartimento di Scienze Umane, Filosofiche e della Formazione dell'Università di Salerno ha partecipato in qualità di partner, sono stati realizzati dei percorsi multimediali che consentono una navigazione dei luoghi dell'educazione.La tecnologia digitale scelta è GSuite e, più nel dettaglio, Google Moduli, che è stato adattato per presentare contenuti audiovisivi rispetto ai quali gli studenti della L-19 sono chiamati a riflettere su specifici aspetti dell'agire educativo rispondendo ad alcune domande-stimolo.È stato inoltre predisposto un breve questionario con il duplice obiettivo di verificare, da un lato, se questi percorsi multimediali si sono rivelati realmente utili e, dall'altro, di esplorare le prefigurazioni professionali dei partecipanti per fornire forme di supporto personalizzate e calibrate sui bisogni di orientamento individuali.
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Russo, Vincenzo. "Filologie della speranza postcoloniale." SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), no. 44 (September 2012): 71–82. http://dx.doi.org/10.3280/las2012-044006.

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Abstract:
Il saggio prova a leggere Il principio speranza di Bloch non solo come l'ultima grande difesa filosofica della speranza ma anche come vero e proprio lavoro di restituzione filologica di tutti quei luoghi situabili fra gli interstizi delle tradizioni teologiche, teologiche-naturali, mistiche e storico-filosofiche, e le spie delle manifestazioni letterarie e artistiche "in cui si insinua l'utopico". La teoria postcoloniale puň contribuire, almeno nella riconfigurazione politicamente piů radicale delle sue posizioni, a pensare ancora alla speranza come coscienza anticipatrice ed emancipatrice. Il romanzo postcoloniale africano, in particolare un romanzo come La generazione dell'utopia, diventa un luogo di osservazione privilegiato per rintracciare le immagini o i simulacri della speranza stessa in tutte le sue rifrazioni passionali e politiche, individuali e collettive.
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Pulignano, Valeria. "E-democrazia al lavoro: effetti e problematicità dell'era digitale." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 160 (August 2021): 7–23. http://dx.doi.org/10.3280/sl2021-160001.

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Abstract:
Questo contributo mette in evidenza le problematicità derivanti dagli effetti della tecnologia digitale sulla democrazia. Tre sono i temi principali che vengo affrontati. Il primo è legato al controllo di sistemi tecnologici avanzati nelle mani di una élite che rischia di aumentare il suo potere e la sua influenza sulle masse di utenti e consumatori che utilizzano le nuove tecnologie. Il secondo tema, direttamente connesso al primo, riguarda la fiducia del pubblico verso le istituzioni democratiche a seguito dell'entrata in campo di sistemi di comunicazione digitale di massa, che spesso sono portatori di disinformazione e notizie false (‘fake news'). Il terzo tema, è quello del ‘capitalismo della sorveglianza', che si lega alle relazioni industriali e di lavoro, nel senso che esamina le implicazioni che questo comporta per la democrazia, intesa come partecipazione diretta e indiretta dei lavoratori sui luoghi di lavoro.
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Moro, Angelo, and Matteo Rinaldini. "Le conseguenze dell'innovazione tecnologica sulle forme di controllo del processo di lavoro in quattro "fabbriche 4.0"." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 158 (November 2020): 96–117. http://dx.doi.org/10.3280/sl2020-158005.

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Abstract:
L'affermazione di Industria 4.0 (I4.0) ha rivitalizzato l'interesse, da sempre centrale per gli studi organizzativi, per il controllo nei luoghi di lavoro. Il presente contributo analizza, attraverso evidenza empirica, il modo in cui le tre forme di controllo del lavoro (a supervisione diretta, burocratico e sociale) si manifestano in quattro imprese metalmeccaniche del territorio bolognese che hanno avviato un processo di trasformazione tecnologica riconducibile a I4.0. I risultati della ricerca suggeriscono che l'adozione delle nuove tecnologie permette il consolidamento delle forme di controllo burocratico, aprendo al contempo alla possibilità di rafforzare tutte le forme di controllo e di riconfigurare, attraverso una più stretta integrazione, la loro relazione reciproca. In ultima istanza, tuttavia, il tipo e la misura del rafforzamento e della riconfigurazione delle forme di controllo dipendono dal contesto organizzativo in cui tali tecnologie sono implementate.
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Pugliese, Enrico. "Le migrazioni interne nella scena migratoria italiana: novitŕ, persistenze, luoghi comuni." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 121 (February 2011): 19–29. http://dx.doi.org/10.3280/sl2011-121002.

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Abstract:
L'articolo fornisce un quadro teorico generale entro il quale si collocano i flussi migratori interni analizzati nel volume. Partendo dal carattere di crocevia migratorio dell'Italia, dalla storica compresenza di flussi in entrata e in uscita, sono passati in rassegna gli elementi di persistenza e di novitŕ del fenomeno delle migrazioni interne, sottolineando come il riemergere in forme nuove del fenomeno sia stato a lungo e diffusamente ignorato o considerato di minore rilevanza, spesso analizzato in modo superficiale e affidandosi a luoghi comuni. L'interpretazione dei flussi migratori va piuttosto riportata all'interno dell'analisi delle differenti articolazioni del mercato del lavoro.
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Ferrara, Mario. "Campagne napoletane. Archeologie degli ordinamenti scomparsi." CRIOS, no. 19 (May 2021): 72–83. http://dx.doi.org/10.3280/crios2020-019007.

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Abstract:
Lo scopo di questa ‘campagna fotografica' è di leggere nel periurbano napoletano un ordine scomparso, attraverso la messa in forma di ricorrenze, analogie, allineamenti e altre tracce. Un lavoro da archeologo, che pone il fotografo in una posizione critica, che richiede un'attenta comprensione dei luoghi, mediante una loro lettura sistema¬tica, seriale. Una comprensione che potrà avvenire solo mettendo in atto quell'ope¬razione di immersione totale dell'autore nel paesaggio, richiamando quel concetto di criss-crossed landscape del filosofo Wittgenstein: conoscere un territorio vuol dire attraversarlo in lungo ed in largo, osservandolo da vari punti di vista. Di fondo, la con¬vinzione che la serialità della fotografia, come composizione armonica di un ordine invisibile, possa rivelare e mettere in mostra le potenzialità latenti dei luoghi. Nel caso del periurbano, spazio contradditorio e complesso, questa operazione consente di dare valore alla continua transizione città-campagna che in esso avviene, e alla sua latente possibilità di diventare spazio relazionale tra società e ambiente.
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Orsenigo, Achille. "Obiettivo 2: I nodi della formazione: questioni di metodo e scelte politiche." QUESTIONE GIUSTIZIA, no. 2 (May 2009): 96–104. http://dx.doi.org/10.3280/qg2009-002008.

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Abstract:
- La scelta della metodologia da adottare nella formazione non č solo un fatto tecnico, ma ha anche inevitabilmente un valore, un senso "politico". La formazione mette in scena, configura uno specifico sistema di relazioni, di rapporti con le autoritŕ, di esercizio del potere, quindi un'idea di ambiente lavorativo e di societŕ. Essa, piů o meno consapevolmente, pratica, nel senso che li mette in atto, dei valori. L'optare per un approccio formativo o per un altro č un tassello nella costruzione dei nostri luoghi di lavoro, quindi, in una qualche misura, delle nostre polis.
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Toss, Michele. "La canzone sociale a parigi 1830-1848. Un'ipotesi di ricerca." SOCIETÀ E STORIA, no. 127 (July 2010): 29–62. http://dx.doi.org/10.3280/ss2010-127002.

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Abstract:
Il saggio proposto intende analizzare l'importanza della canzone sociale come strumento d'espressione popolare nella Parigi degli anni quaranta del XIX secolo. L'autore offre una panoramica storiografica internazionale degli studi sulla canzone popolare, soffermandosi soprattutto sul contesto italiano e francese. La prospettiva adottata permette all'autore di considerare il canto nella sua globalitÀ, sia come "testo" che come "pratica sociale". Attraverso il concetto di sociabilitÀ, l'attenzione si focalizza sui modi di circolazione della produzione canora. Il lavoro archivistico sulle carte di polizia permette di mettere in luce i luoghi di diffusione del canto, come la strada, i cabaret e le associazioni musicali popolari, come le goguettes. L'autore svolge uno studio approfondito dei testi musicali per presentare alcuni importanti aspetti della politica e del pensiero dell'artigiano-operaio. Si evince chiaramente la funzione della canzone come un luogo d'emancipazione, come spazio di riflessione e di rivendicazione del lavoratore.
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Neri, Stefano. "I professionisti della prevenzione nel lavoro che cambia. Il tecnico della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 150 (June 2018): 234–48. http://dx.doi.org/10.3280/sl2018-150013.

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Calicchia, Sara, Giovanna Cangiano, Sergio Iavicoli, Bruno Papaleo, and Alessandra Pera. "La salute delle donne nei luoghi di lavoro: quali obiettivi per il futuro?" SALUTE E SOCIETÀ, no. 1 (March 2014): 198–201. http://dx.doi.org/10.3280/ses2014-001018.

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Berardi, Elisabetta. "Tra regressione e sublimazione: fusionalità, bellezza e manutenzione dei confini." PSICOTERAPIA PSICOANALITICA, no. 2 (November 2022): 152–62. http://dx.doi.org/10.3280/psp2022-002010.

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Abstract:
Il lavoro si propone di portare l'attenzione sulle connessioni fra fenomeni di regressione e fenomeni di sublimazione all'interno dell'esperienza clinica della psicoterapia psicoanalitica. Attraverso varie teorizzazioni si riflette sulla terapia analitica intesa come un processo che si muove fra luoghi della mente caratterizzati da indistinzione, linguaggio primario, memorie sensoriali e aree più differenziate, dove domina la rappresentazione, il tempo lineare, la narra-zione, un tipo di pensiero secondario. Si riflette su come questo andamento oscillatorio non sia un limite o un sintomo, né della persona né del suo percorso terapeutico, ma possa esserne l'aspetto vitale e creati-vo, che da luogo ad autentiche e soggettive trasformazioni e creazioni. La terapia stessa, intesa in questo modo, viene rapportata ad un'esperienza estetica dove il bello e il vero sono intesi innanzitutto come qualcosa di profondamente originale e soggettivo, proveniente dal nucleo originario della mente specifica nell'incontro con il terapeuta. La stessa relazione analitica diventa una relazione che può e deve attraversare momenti di fusionalità sana.
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Martini, Alessia. "Scolpito nella pietra: testimonianze scultoree della comunità italiana di Barre, Vermont." Italian Canadiana 36, no. 1 (October 3, 2022): 201–27. http://dx.doi.org/10.33137/ic.v36i1.39391.

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Abstract:
A partire dal 1890, la cittadina di Barre, Vermont, vide l’arrivo di numerosi operai italiani specializzati nella lavorazione della pietra. Questi operai, provenienti principalmente da Carrara, in Toscana, erano animati da ideali di solidarietà di classe e da una forte etica del lavoro; crearono così sindacati e corporazioni, si batterono per migliorare le condizioni lavorative degli artigiani del settore, e portarono a una riconfigurazione dell’intera comunità di Barre. Il lavoro della comunità italiana fu essenziale nello sviluppo dell’industria locale e contribuì a far diventare Barre capitale mondiale del granito. Tramite un’analisi dello spazio urbano, in particolare delle statue ed edifici eretti dagli immigrati italiani, questo articolo esamina in che modo la comunità è riuscita a preservare la propria identità e i propri valori. Esamina, inoltre, i luoghi che per la comunità hanno rappresentato un ponte con la patria lontana e che preservano ancora oggi l’identità di quegli uomini che hanno letteralmente scolpito la propria storia nella pietra, lasciando per sempre memoria del loro ruolo nella costruzione dell’America.
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Rita Acone, Maria. "Dal profilo di rischio del lavoratore al profilo di rischio della persona: un metodo per la promozione della salute." PNEI REVIEW, no. 2 (November 2021): 78–97. http://dx.doi.org/10.3280/pnei2021-002007.

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Abstract:
L'Autrice propone una diversa organizzazione della sanità territoriale con una maggiore attenzione alla prevenzione grazie a una periodica valutazione dello stato di salute psico-fisico delle persone. Trae spunto da due discipline: la medicina del lavoro e la psiconeuroendocrinoimmunologia. Dalla prima estrapola il metodo relativo all'accertamento dei rischi fisici, chimici, biologici, psicologici e le modalità di monitoraggio dell'assistito. Dalla seconda le basi scientifiche per una visione olistica dell'individuo che tenga conto delle interazioni tra i sistemi dell'organismo e di quelle tra persona e ambiente fisico e sociale. La proposta si concretizza in un documento di valutazione del rischio, realizzato con i metodi noti nell'ambito della sicurezza sui luoghi di lavoro e in una cartella clinica della salute elaborata in base ai principi della Pnei caratterizzata, quindi, da un'anamnesi specifica per definire il profilo psico-socio-culturale dell'assistito e le sue relazioni con l'ambiente fisico e sociale in cui vive. L'Autrice, infine, auspica che la necessaria raccolta sistematica dei dati in formato digitale venga realizzata con il Fascicolo Sanitario Elettronico, già utilizzato in Italia anche se in modo disomogeneo tra le regioni.
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Frigotto, Maria Laura, Simone Gabbriellini, Luca Solari, and Alice Tomaselli. "Lo Smart Working nel panorama italiano: un'analisi della letteratura." STUDI ORGANIZZATIVI, no. 2 (December 2021): 9–37. http://dx.doi.org/10.3280/so2021-002001.

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Abstract:
Nello scenario della Quarta Rivoluzione industriale la modalità di organizza-zione ed esecuzione del lavoro acquisisce sempre più rilevanza. Anche in Italia, sia nelle aziende private sia nella Pubblica Amministrazione, si sta diffondendo una forma di organizzazione ed esecuzione del lavoro che prevede maggiore autono-mia nella scelta di tempi, luoghi e modalità: lo Smart Working (SW), regolato, a livello nazionale, da una legge ad hoc (l. 81/2017) nei termini di lavoro agile. Proponiamo qui una rassegna della letteratura sul tema, limitata alla produzione degli studiosi dell'accademia italiana. In generale allo SW viene riconosciuta la capacità di coniugare gli obiettivi dei lavoratori con quelli delle imprese, contri-buendo quindi alla loro competitività e sostenendo le istanze dei nuovi modelli or-ganizzativi emergenti. Lo SW implica anche più formazione e acquisizione di nuo-ve competenze per i lavoratori, così come per gli specialisti HR e i manager chia-mati ad abbandonare la cultura della presenza e del controllo in nome di fiducia e condivisione. Infine, il dibattito è decisamente esteso in ambito giuridico: dalla comparazione tra SW e telelavoro, alla metamorfosi dei poteri datoriali, ai concetti di subordinazione e autonomia, al ruolo della contrattazione collettiva, al diritto alla disconnessione e all'applicazione dello SW nel particolare contesto della pub-blica amministrazione.
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Paolella, Francesco. "Alle origini del manicomio criminale." RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, no. 1 (April 2011): 33–42. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2011-001003.

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Abstract:
Ci siamo riferiti in questo lavoro al periodo in cui, fra gli anni Settanta e Novanta dell'Ottocento, maturň in Italia l'idea della necessitŕ di istituire i manicomi criminali. Ci hanno interessato in particolare gli interventi di diversi fra i maggiori psichiatri e criminologi (come Cesare Lombroso, Augusto Tamburini e Gaspare Virgilio) a favore di questa nuova istituzione. Vi emerge l'esigenza di predisporre luoghi di custodia sia per i condannati impazziti in carcere sia per le persone prosciolte per infermitŕ mentale, ma anche per tutta una serie di criminali pericolosi e recidivi. E tutto questo in nome del principio della sicurezza della societŕ da garantire.
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Boubara, Ada. "LA FIGURA DELLA DONNA NEGLI SCRITTI DI ANGELICA PALLI BARTOLOMMEI E LA SUA INFLUENZA IN GRECIA." Revista Internacional de Culturas y Literaturas, no. 15 (2014): 222–35. http://dx.doi.org/10.12795/ricl.2014.i15.19.

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Abstract:
La finalità del presente lavoro consiste nell’esaminare la progressiva trasformazione del ruolo della donna nel periodo dei movimenti indipendentistici in Italia e in Grecia. Fu nei Salotti culturali, dapprima luoghi di incontro a carattere letterario e successivamente focolai di diffusione delle idee patriottiche, che la figura femminile inizia ad assumere un suo rilievo umano, culturale e sociale. Tra queste donne, emerge la grande personalità di Angelica Palli Bartolommei. Con un’analisi del trattato, Discorsi di una donna alle giovini maritate del suo paese,si vuole far luce sul pensiero dell’autrice in merito alla condizione della donna e alla necessità di istruzione e di una sua maggiore autonomia.
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Balducci, Cristian. "Mobbing nei luoghi di lavoro: rassegna della letteratura sugli aspetti definitori e sulle conseguenze." PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no. 1 (June 2009): 101–28. http://dx.doi.org/10.3280/pds2009-001007.

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Abstract:
- Mobbing is a work-related psychosocial risk that consists of psychological harassment conducted against a worker by colleagues or supervisors, rarely by subordinates. In the present paper a review of the psychological literature is carried out, with a focus on defining aspects and consequences of the phenomenon. Results suggest that mobbing may be viewed as a long lasting conflict, which polarizes progressively and which may also be fuelled by the victimized worker. Intentionality of the hostile behaviours is not considered a defining aspect of mobbing. The personal consequences of mobbing appear to be more severe than those usually observed in organizational stress-research. Organizational and societal consequences are also of relevance. One of the most important limitation of research in this area is that studies on the causes of the phenomenon integrating both organizational and personal factors and using robust research designs, are almost totally absent.Key words: mobbing, workplace bullying, psychosocial risks, work-related stress.Parole chiave: mobbing, bullismo lavorativo, rischi psicosociali, stress lavoro-correlato.
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Filipi, Goran. "Ornitonimia istriana: il pettirosso." Linguistica 32, no. 2 (December 1, 1992): 151–58. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.32.2.151-158.

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Abstract:
Il lavoro presenta un commento linguistico (soprattutto etimologico) ai nomi del pettirosso nelle parlate istriane (istroveneto, istrioto, istrorumeno, croato, sloveno e montenegrino). Abbiamo raccolto i nomi in 135 luoghi della regione istro -quameri­ na (isola di Veglia compresa). Un elenco completo di tutti i nomi raccolti per questa specie verrà data alla fine del saggio. Per non confondere ii lettore le parole di tutti gli idiomi si riportano con la stessa grafia (I'alfabeto croato). L' accento viene segnato come si usa nelle rispettive parlate, tranne per le parole rumene dove si adotta ii sistema croato (perché corrisponde alla realtà fonetica dell' istrorumeno).
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Leccese, Vito. "Il diritto sindacale al tempo della crisi. intervento eteronomo e profili di legittimitŕ costituzionale." GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no. 136 (December 2012): 479–525. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2012-136001.

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Abstract:
Il saggio si occupa dei piů recenti interventi legislativi di riforma del diritto sindacale e del lavoro idonei a favorire l'arretramento delle tutele lavoristiche e lo spostamento dei luoghi della loro produzione (dalla legge al contratto; dal contratto nazionale a quello territoriale o aziendale). Nella prospettiva prescelta, l'autore si propone di verificare la coerenza di questi interventi con regole e principi costituzionali relativi alla libertŕ sindacale e al contratto collettivo. A questo fine, l'Autore presenta un'analisi della dottrina e giurisprudenza di riferimento e propone la rilettura di talune fondamentali sentenze della Corte prende le mosse dal rifiuto di ogni prospettiva di analisi che trascuri previsioni costituzionali ancora in vigore o le consideri obsolete.
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Piro, Valeria, and Giuliana Sanò. "Abitare (ne)i luoghi di lavoro: il caso dei braccianti rumeni nelle serre della provincia di Ragusa." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 146 (May 2017): 40–55. http://dx.doi.org/10.3280/sl2017-146003.

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Rizzi, Sara. "Violenza domestica al tempo del Covid-19." WELFARE E ERGONOMIA, no. 2 (January 2021): 155–206. http://dx.doi.org/10.3280/we2020-002011.

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Abstract:
La sicurezza delle donne sembra lentamente entrare a pieno titolo nell'agenda politica dei governi nazionali e locali. Tuttavia, non è così per la sicurezza femminile nei luoghi apparentemente più sicuri e più tutelanti come la famiglia o i rapporti di coppia. Ciò che accade in quei rapporti sembra ancora relegato a questione privata e non rappresenta un problema che, invece, a ragione è un fatto sociale. L'obiettivo di questo lavoro è quello di presentare un'analisi dell'andamento della violenza domestica durante il periodo del lockdown. Le fonti dei dati sono l'ISTAT e D.i.Re , enti che hanno rilevato in modo continuato e sistematico la questione sociale della violenza di genere e domestica. Oltre all'analisi quantitativa abbiamo approfondito il tema dal punto di vista qualitativo, ricorrendo a tre interviste rivolte a Testimoni Privilegiati, ciò si è reso necessario per meglio inserire i dati in un frame concettuale e teorico in grado di restituire la complessità del fenomeno, dell'importanza della presenza dei servizi sul territorio e del lavoro svolto dagli operatori antiviolenza.
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Dezio, Catherine, and Antonio Longo. "Bioregione come spazio di ricerca e progetto." TERRITORIO, no. 93 (January 2021): 13–20. http://dx.doi.org/10.3280/tr2020-093002.

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Abstract:
Il servizio propone una riflessione sulla natura esplorativa e progettuale del termine ‘bioregione'. Il campo d'indagine è la metropoli milanese, centro di un sistema di luoghi e paesaggi, relazioni tra produzioni e consumi, gestione di scarti ed energia. La prospettiva bioregionale, spesso legata a nuove ideologie e scuole, affinché non risulti una semplice modalità di identificazione accademica, richiede approcci pragmatici basati su azioni concrete; qui si parla di azioni rivolte al miglioramento della qualità agronomica e ambientale e della relazione tra produzioni, consumi e scarti. La lettura territoriale e paesaggistica del sistema bioregionale si offre come una prospettiva di lavoro e di ricerca imperfetta, ma utile alla comprensione di relazioni complesse, che permette di affrontare sfide ambientali e paesaggistiche riguardanti i territori contemporanei, nella valorizzazione delle risorse locali.
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Akhavan, Mina, Ilaria Mariotti, and Federica Rossi. "Lo sviluppo degli spazi di coworking nelle aree periferiche e rurali in Italia." TERRITORIO, no. 97 (February 2022): 35–42. http://dx.doi.org/10.3280/tr2021-097-supplementooa12925.

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Abstract:
La nascita e lo sviluppo degli spazi di coworking si sono rivelati un fenomeno prevalentemente urbano. Negli ultimi anni, tuttavia, le aree periferiche e rurali stanno diventando molto attrattive per questa tipologia di nuovi luoghi del lavoro, anche se la letteratura su questa tematica è limitata.Questo articolo mira a colmare la lacuna, passando in rassegna gli studi sul tema, discutendo il rinnovato ruolo dei coworking nelle aree periferiche e rurali durante la pandemia Covid-19, e fornendo un quadro dettagliato e aggiornato del crescente numero di CSs nelle Aree Interne e nelle aree rurali italiane nel periodo 2018-2020. Infine, vengono presentati alcuni casi studio di coworking periferici e rurali, seguiti da alcune riflessioni conclusive e idee di ricerca per il futuro.
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Costantini, Eleonora. "Mobilitŕ e invisibilitŕ. Le principali trasformazioni nel mondo della prostituzione migrante esercitata in luoghi chiusi." MONDI MIGRANTI, no. 1 (September 2010): 83–102. http://dx.doi.org/10.3280/mm2010-001004.

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Abstract:
Negli ultimi dieci anni il mercato della prostituzione ha suběto costanti mutamenti, alcuni dei quali particolarmente complessi da indagare a causa delle sempre piů frequenti strategie di mascheramento della vendita di sesso e del conseguente sfruttamento, in appartamenti o in locali di intrattenimento, soprattutto della componente migrante. L'analisi - utilizzando i principali concetti della sociologia dalle migrazioni - si propone di ripercorrere queste trasformazioni a partire dai concetti di mobilitŕ e visibilitŕ, utilizzando i dati e le informazioni provenienti da due ricerche realizzate negli anni 2003-2005 e 2007-2008, sul territorio della regione Emilia Romagna. Oggi la prostituzione si presenta come un mercato altamente differenziato al proprio interno, con almeno tre segmenti prevalenti, funzionalmente interrelati tra loro: quello della strada, quello degli appartamenti e quello dei locali. Riguardo alle soggettivitŕ coinvolte la componente migrante rappresenta ancora quella piů significativa, sia in termini di genere femminile che transessuale. L'esercizio della prostituzione in luoghi chiusi, inoltre, ha favorito la trasformazione e la proliferazione delle reti di supporto necessarie al buon funzionamento del mercato: la prostituzione in appartamento, ad esempio, richiede agenzie e intermediari immobiliari, figure di protezione e/o controllo, o agenzie sovra-locali in grado di gestire spostamenti di lavoro tra cittŕ diverse. I locali, d'altra parte, si stanno evolvendo verso forme sempre piů simili a pub o birrerie, discoteche o disco-pub, in cui si accede prevalentemente per bere, ascoltare musica e in cui si puň assistere agli spettacoli delle intrattenitrici. In un mercato con queste nuove caratteristiche, la prostituzione rappresenta oggi per la componente migrante un lavoro redditizio che permette una certa mobilitŕ sociale anche in patria; da qui l'idea di realizzare percorsi migratori ripetuti nel tempo, il cui obiettivo č l'accumulo di risorse economiche in tempi rapidi. Il meccanismo del debito contratto per il viaggio e per il supporto logistico una volta a destinazione, rende tuttavia l'esercizio della prostituzione una risorsa logorante, ossia una risorsa che nel lungo periodo puň imbrigliare il percorso migratorio verso il basso. Le principali ragioni che connotano in questo senso l'esercizio sono la sempre forte concorrenza verso il basso che si registra nel mercato; l'investimento individuale richiesto in termini di risorse economiche e fisiche; la pericolositŕ dell'esercizio che si lega alla natura deviante del mercato; infine, la raggiunta competenza e specializzazione delle reti criminali nelle molte attivitŕ che l'esercizio in appartamento e nei locali richiedono
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Marcaletti, Francesco. "Cittadinanza e attivazione nell'ageing society." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 117 (May 2010): 87–99. http://dx.doi.org/10.3280/sl2010-117007.

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Abstract:
Le interdipendenze tra le strategie di attivazione attuate in risposta all'invecchiamento demografico della popolazione, da un lato, e le pratiche di cittadinanza evocate al fine di rendere sostenibili, in una prospettiva di corso di vita, le esistenze individuali, dall'altro, implicano una discussione delle dimensioni concettuali a partire dalle quali esse sono state definite. Discutere il nesso che lega le forme di attivazione nel dispiegarsi del corso di vita con le questioni che rimandano all'espressione di diritti-doveri di cittadinanza (sociale ma anche economica) conduce altresě a porre in evidenza alcuni temi che possono essere assunti come ambiti di attenzione nell'attuale dibattito sull'invecchiamento attivo e sulle politiche per implementarlo. La societŕ dell'apprendimento, le barriere basate sulle etŕ nei luoghi di lavoro, la riforma dei sistemi previdenziali costituiscono esempi di sfide nel campo della protezione sociale, dell'attivazione e della cittadinanza attiva che chiedono nuove risposte in termini di adeguatezza e sostenibilitŕ.
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Alě, Alessandro. "La produzione del progetto." TERRITORIO, no. 57 (June 2011): 102–11. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-057014.

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Abstract:
L'articolo descrive la costruzione del nuovo Piano urbanistico di Cernusco sul Naviglio seguendo la traccia delle principali scelte effettuate nel corso dello sviluppo tecnico del lavoro. I tempi, i luoghi e le circostanze, gli obiettivi, le condizioni legislative, i limiti e le possibilitŕ operative hanno influito sulla forma del progetto e dei documenti facendo emergere i temi progressivamente e rendendo necessario aggiornare e adattare il disegno e la struttura normativa ed argomentativa del piano come un grande palinsesto. Il racconto segue la maturazione del progetto, la forma e contenuti dei documenti, i principali esiti attesi evidenziandone le molte dimensioni tecniche.
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Bruno, Davide, and Marie Rose Moro. "La lunga notte dell'esilio. Gruppi istituzionali e centri per immigrati in Italia." GRUPPI, no. 3 (October 2011): 95–105. http://dx.doi.org/10.3280/gru2010-003010.

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Abstract:
I Centri di Permanenza Temporanei (CPT) accolgono gli stranieri in una situazione di irregolaritŕ rispetto alle leggi italiane sull'immigrazione. Si tratta essenzialmente di persone in attesa dell'esecuzione del provvedimento di espulsione o che, non trovandosi in possesso di documenti d'identitŕ, devono essere identificate. A partire da una esperienza sul campo svolta in un CPT italiano e dall'analisi della letteratura, l'autore analizza la dinamica istituzionale propria di queste strutture e le interazioni con l'esterno. Lo scopo di questo lavoro č infatti quello di interrogarci sulla funzione di questi luoghi nella societŕ. Attraverso un parallelo con istituti che hanno caratteristiche analoghe di istituzioni totali, giungeremo alla conclusione che il funzionamento di tali centri sembra essere legato alla messa in campo di meccanismi di difesa rispetto al sentimento del "perturbante", suscitato dall'incontro con lo straniero. Verranno inoltre presentati approcci terapeutici di gruppo per la presa in carico del paziente migrante, che tengano in considerazione gli aspetti di sofferenza psichica legati al trauma migratorio.
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Journals, FrancoAngeli, and Massimiliano Grava. "Dalle fabbriche ai nuovi spazi dell' innovazione: transizioni socio-economiche e mutamenti dei paesaggi della produzione." RIVISTA GEOGRAFICA ITALIANA, no. 4 (December 2021): 45–72. http://dx.doi.org/10.3280/rgioa4-2021oa12959.

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Abstract:
Il presente contributo si pone l'obiettivo di combinare l'analisi dei cambiamenti urbani generati dalle dinamiche di transizione socio-economica con lo studio delle trasformazioni di spazi industriali e l'emergere di segni e significati riconducibili ai nuovi paesaggi dell'innovazione. Partendo dagli approcci evolutivi applicati in campo geografico e adottando alcune chiavi di lettura di matrice storico-culturale elaborate dalla letteratura sul paesaggio, il lavoro ricostruisce la storia dei processi di industrializzazione, di abbandono e di recupero che hanno riguardato tre aree industriali, situate in contesti urbani di piccolee medie dimensioni della provincia di Pisa, e la loro trasformazione in luoghi dell'università, della cultura, dell'imprenditorialità high-tech. Oltre alla trattazione dei contenuti progettuali e del ruolo dei soggetti convolti, l'articolo mira ad evidenziare le nuove forme di materialità collegate ai paesaggi dell'innovazione e le interconnessioni con le tendenze di sviluppo post-fordista e le strategie promosse a livello locale.
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Genova, Angela. "La telemedicina per l'assistenza domiciliare: le professioni sanitarie nella nuova spazializzazione della malattia." WELFARE E ERGONOMIA, no. 1 (August 2022): 141–56. http://dx.doi.org/10.3280/we2022-001011.

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Abstract:
La pandemia ha contribuito ad accelerare in Italia l'uso della "telemedicina". Focalizzandosi sull'analisi delle Linee Guida per la Telemedicina nell'assistenza domiciliare (2022), questo lavoro mette in luce come il modello proposto di cura sancisce l'ambiente di azione del medico lontano dal paziente non solo nello spa-zio, ma anche a volte nel tempo; mentre mantiene a fianco del paziente la semi-professione degli infermieri e delinea spazi potenzialmente di grande innovazio-ne anche per la figura dell'Operatore Socio Sanitario (OSS), anche se ufficial-mente non è mai menzionata. La telemedicina, con le sue innovazioni nei luoghi e nei tempi delle pratiche di cura, delinea una nuova spazializzazione della malat-tia con delle caratteristiche specifiche e delle implicazioni sostanziali per le pro-fessioni sanitarie sia per quanto attiene le loro singole identità che le relazioni tra loro.
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Cella, Gian Primo. "Le istituzioni e le relazioni industriali." GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no. 172 (February 2022): 595–609. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2021-172007.

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Abstract:
Questo breve saggio considera il ruolo ed il significato delle istituzioni nelle relazioni industriali e nella più ampia realtà sociale a partire dalla bella e importante ricerca di Lauralba Bellardi del 1989 sulle istituzioni bilaterali nel settore edile. L'argomento non è nuovo nella teoria delle relazioni industriali, che si è misurata spesso con il processo di istituzionalizzazione, ovvero con quel processo che mira non solo a fornire stabilità al sistema ma anche a regolare il conflitto sottostante. Un invito inatteso al ritorno su questi temi è fornito da un recente contributo del filosofo politico Roberto Esposito, che riprende i contributi dell'istituzionalismo giuridico. Una corrente di pensiero, forse dimenticata nelle riflessioni di questi ultimi decenni, che permette di svelare molti punti deboli delle relazioni industriali italiane. Relazioni che hanno attraversato un rilevante processo di istituzionalizzazione, senza tuttavia pervenire alla creazio-ne e alla sperimentazione di vere e proprie istituzioni, prime fra tutte quelle della partecipazione sui luoghi di lavoro (secondo l'ispirazione dell'art. 46 della Costituzione).
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Pellegrino, Vincenza. ""Lo sappiamo solo noi perché non facciamo figli". La seconda transizione demografica in alcuni forum\net al femminile." SOCIOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE, no. 41 (May 2012): 90–103. http://dx.doi.org/10.3280/sc2011-041008.

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Abstract:
Questo lavoro tratta le opinioni delle giovani donne adulte circa la possibilitŕ o meno di diventare madri. In particolare, il saggio č di interesse per capire se i "forum.net" intorno a questo tema sono i luoghi in cui prendere una posizione piů chiara sui dilemmi di valori riguardanti la genitorialitŕ. L'indagine si basa sull'analisi testuale delle conversazioni registrate nell'ambito di diversi forum.net caratterizzati dalla forma "un solo proponente e molti replicanti". Questi spazi comunicativi sembrano incoraggiare la condivisione di «pensieri comuni, ma comunemente rimossi», come dice una delle partecipanti. Si genera un contesto particolare in cui la presenza delle donne percepite come «simili ma non intime» permette la spiegazione di posizioni impopolari sulla vita delle donne, e mostra una complessa fantasia collettiva in cui l'idea di "buona vita femminile" č cambiata e non č facilmente compatibile con l'idea di "buona maternitŕ", che invece sembra essere molto salda, si potrebbe anzi dire "tradizionale".
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Journals, FrancoAngeli. "Pandemia e (im)mobilità: gli effetti spaziali del lockdown attraverso i Big Data delle piattaforme d." RIVISTA GEOGRAFICA ITALIANA, no. 4 (December 2021): 5–22. http://dx.doi.org/10.3280/rgioa4-2021oa12956.

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Abstract:
In assenza di vaccini e in una situazione di emergenza generata dalla rapida diffusione della pandemia, la strategia adottata per contrastare la diffusione del COVID-19 è stata quella del distanziamento sociale e del lockdown che hanno fortemente influenzato la mobilità degli individui. In tale contesto il presente studio si pone l'obiettivo di misurare gli effetti spaziali dei provvedimenti restrittivi alla mobilità individuale in due momenti - durante e nel post-lockdown italiano - e per funzioni (residenza, luoghi di lavoro, svago, trasporti) e a scale differenti. A tal fine, il contributo analizza i dati resi ineditamentedisponibili dalle piattaforme digitali Google e Facebook attraverso i programmi Google Mobility Report e Facebook Data for Good. I risultati da un lato mostrano le aree attrattive e repulsive di popolazione insistente in (near) real-time per macro e micro area, dall'altro permettono di effettuare una riflessione sul ruolo dei ‘dati delle piattaforme' in uno scenario di crescente infrastrutturazione delle piattaforme digitali nella società.
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Galdieri, Michela. "Flessibilità e adattamento al cambiamento nella trasposizione didattica a distanza." EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no. 1 (June 2020): 477–503. http://dx.doi.org/10.3280/ess1-2020oa9936.

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Abstract:
Il lavoro presenta una lettura in chiave semplessa del processo di insegnamento-apprendimento nell'ambito della didattica a distanza e una riflessione sulle dinamiche educative ridefinite dalle tecnologie digitali. I mutati scenari sociali, politici ed economici correlati al sopraggiungere dell'inaspettata emergenza sanitaria, hanno sollecitato, anche in ambito educativo, la ricerca di pratiche didattiche flessibili ed innovative, la rivisitazione dei tempi e dei luoghi della didattica e la rimodulazione del modus operandi del docente la cui professionalità si esplica nel suo ruolo proattivo, trasformativo e nella sua capacità, talvolta, inconsapevole, di destrutturare itinerari conoscitivi ed esperienziali generando nuove ed originali forme di agire didattico. L'esperienza svolta presso l'Università degli Studi del Sannio di Benevento nel percorso formativo dei 24 CFU attraverso la somministrazione di un questionario a centottantatré studenti, ed estesa anche a cinquantadue docenti campani, disciplinaristi e non di sostegno, propone una riflessione sul tema della trasposizione didattica in modalità e-learning a partire da una progettualità educativo-didattica in linea con il bisogno del discente di autodeterminazione dei propri apprendiment
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Cedrone, Fabrizio, Emilio Greco, and Simone De Sio. "Benessere nei luoghi di lavoro: valutazione della percezione attraverso la somministrazione del questionario WHO-5 Well-being Index." SALUTE E SOCIETÀ, no. 3 (October 2017): 136–47. http://dx.doi.org/10.3280/ses2017-su3009.

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Rollandi, Maria Stella. "Mimetismo di bandiera nel Mediterraneo del secondo settecento. Il caso del Giorgio inglese." SOCIETÀ E STORIA, no. 130 (February 2011): 721–42. http://dx.doi.org/10.3280/ss2010-130003.

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Abstract:
L'autrice esamina alcuni aspetti dei viaggi effettuati fra il 1767 e il 1769 dalla nave Giorgio, battente bandiera inglese, ma di proprietÀ di Gian Tommaso Balbi, un aristo- cratico genovese. Scopo principale dell'investimento: trasportare cereali dall'Arcipelago alla Spagna con un'operazione che si inserisce nella consolidata pratica di rifornimento dei granai spagnoli, in un momento di salita dei prezzi, con specifici fini speculativi. L'investitore ricorre alla pratica del mimetismo di bandiera molto diffusa in quel periodo presso la marineria genovese a causa della fragilitÀ politica e militare della Repubblica. L'attivitÀ non si rivela profittevole e i viaggi si concludono nel momento in cui viene meno l'interesse del Balbi. La documentazione correlata a questa impresa presenta interessanti aspetti per quanto concerne il meccanismo degli imbarchi e degli sbarchi in vista dei luoghi di destinazione della nave e della tipologia della navigazione; fornisce dati relativi al dinamico e differenziato mercato del lavoro marittimo di quel periodo e, in particolare alla luce del caso esaminato, delle oscillazioni nelle retribuzioni sia all'interno dei gruppi omogenei che formano l'equipaggio sia fra marinai italiani e stranieri.
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