Academic literature on the topic 'Logica di Controllo'

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Journal articles on the topic "Logica di Controllo"

1

Langella, Cecilia, and Niccolò Persiani. "Il sistema delle procedure amministrativo-contabili della GSA: il caso di Regione Lombardia e Regione Veneto." MECOSAN, no. 122 (December 2022): 59–84. http://dx.doi.org/10.3280/mesa2022-122oa14618.

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Abstract:
Il presente studio intende offrire un contributo al dibattito sulla Gestione Sanitaria Accentrata (GSA). Nello specifico, propone uno strumento innovativo, vale a dire la redazione di un sistema di procedure amministrativo-contabili della GSA che, travalicando i confini organizzativi della GSA stessa e abbracciando una logica integrata di sistema del SSR, mappa i flussi di risorse afferenti al fabbisogno sanitario. Attraverso la disamina di due casi studio particolarmente emblematici (quello della GSA in Lombardia e quello di Azienda Zero in Veneto), lo studio mostra che le procedure sistemiche e integrate della GSA (i) sono utilmente applicabili in contesti diversi, in quanto in grado di coglierne e valorizzarne le peculiarità organizzative e contabili; (ii) costituiscono un valido strumento di risposta alle principali problematiche della GSA soprattutto in termini di governo e controllo della filiera Regione-GSAaziende sanitarie.
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2

Perricone, Giovanna, and M. Regina Morales. "Prerequisiti e indicatori di difficoltà di apprendimento in bambini moderatamente pretermine di età prescolare." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 1 (May 2012): 23–38. http://dx.doi.org/10.3280/rip2011-001002.

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Abstract:
Lo studio riportato intende per un verso confermare e per altro esplorare la possibile presenza, in bambini di età prescolare nati moderatamente pretermine, di difficoltà relative a specifiche abilità cognitive che, secondo il modello di lettura assunto, sono funzionali all'apprendimento prescolastico; nello specifico, vengono individuati come risultati attesi di tale obiettivo, bassi livelli di prestazioni relative ad abilità generali che attengono all'"idoneità di apprendimento" e, quindi, alla capacità di comprensione ed espressione linguistica, di metacognizione e altre abilità legate alla memoria, all'orientamento e alla coordinazione motoria e visuomotoria, così come a capacità specifiche necessarie per affrontare con successo l'apprendimento quali abilità di prematematica e di prealfabetizzazione. La ricerca ha coinvolto un gruppo sperimentale di 30 bambini (età media = 5 anni e 2 mesi) nati moderatamente pretermine (età gestazionale media = 34 settimane) senza complicanze mediche neonatali e con basso peso alla nascita (media = 2100 g., ds = 350 g.) e un gruppo di controllo costituito da 30 bambini nati a termine in assenza di complicanze pre e perinatali (età gestazionale media = 40 settimane). Lo studio ha previsto la somministrazione, agli insegnanti delle scuole dell'infanzia di due istituti comprensivi del territorio periferico e provinciale di Palermo, di un questionario per l'Identificazione Precoce delle Difficoltà di Apprendimento in età prescolare (IPDA) negli alunni della propria classe. Il questionario è stato somministrato prima dell'individuazione della condizione di nascita pretermine di alcuni alunni. I dati, sottoposti ad analisi non parametrica, evidenziano che i bambini moderatamente pretermine ottengono punteggi, statisticamente più bassi, nelle scale della Metacognizione [U(n1 e n2=30) = .21, p = .04], di Altre abilità cognitive [U(n1 e n2=30) = 1.2, p = .03], e di Pre-matematica [U(n1 e n2=30) = 1.3, p = .04], oltre che nel punteggio totale [U(n1 e n2=30) = 1.8, p = .04]. Tali dati orientano una riflessione sull'esigenza di ipotizzare, anche per questi bambini, percorsi di training già sperimentati nei casi di bambini nati gravemente pretermine, in una logica di prevenzione dell'insuccesso scolastico.
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3

Pavoni, C., E. Cretella Lombardo, R. Lione, P. Bollero, F. Ottaviani, and P. Cozza. "Orthopaedic treatment effects of functional therapy on the sagittal pharyngeal dimensions in subjects with sleep-disordered breathing and Class II malocclusion." Acta Otorhinolaryngologica Italica 37, no. 6 (December 2017): 479–85. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-1420.

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Abstract:
Con il termine Sleep disorder breathing (SDB) s’intendono tutte quelle difficoltà respiratorie che si verificano durante il sonno. Si può osservare una grande variabilità nella sintomatologia dei pazienti affetti da SDB, direttamente proporzionale alla resistenza che le vie aeree superiori offrono al passaggio dell’aria quando queste sono ostruite. L’SDB rappresenta un ampio ventaglio di disturbi che vanno dal russamento primario fino ad arrivare alle apnee ostruttive del sonno. I bambini con problemi respiratori tendono a compensare l’ostruzione delle vie aeree assumendo posizioni caratteristiche, tali da garantire il mantenimento della pervietà delle vie aeree durante il sonno. Un’anomalia di posizione nel sonno, durante la fase di crescita e sviluppo, si ripercuote in un’alterazione dello sviluppo occlusale e in una modifica del pattern di crescita. Le principali alterazioni sono a carico del mascellare superiore, dell’altezza facciale, del tono muscolare e della posizione mandibolare; nei bambini con SDB, infatti, è spesso presente un pattern scheletrico di Classe II, con lunghezza mandibolare ridotta ed overbite aumentato. Lo scopo del presente studio è stato quello di valutare i cambiamenti craniofacciali indotti dalla terapia funzionale di avanzamento mandibolare con particolare riferimento alla dimensione sagittale delle vie aeree, superiori ed inferiori, alla posizione dell’osso ioide e alla posizione della lingua in soggetti con SDB e malocclusione di Classe II, messi a confronto con un gruppo controllo in Classe II non trattato. 51 soggetti (24 femmine, 27 maschi; età media 9,9 ± 1,3 anni) con malocclusione dentoscheletrica di Classe II e SDB trattati con il dispositivo funzionale Monoblocco Modificato (MM) sono stati messi a confronto con un gruppo controllo non trattato di 31 soggetti (15 maschi, 16 femmine; età media 10,1 ± 1,1 anni) presentanti la stessa malocclusione senza SDB. Il gruppo di studio è stato valutato da uno specialista in otorinolaringoiatria per la definizione del tipo di respirazione ed è stato sottoposto ad un esame fisico completo. I genitori di tutti i pazienti hanno completato un questionario per valutare la presenza di sintomi notturni e diurni prima e dopo il test clinico (versione italiana in 22 punti del Pediatric sleep questionnaire, ideato da Ronald Chervin). Le teleradiografie in proiezione latero laterale sono state analizzate all’inizio e alla fine del trattamento con MM. Tutte le misurazioni cefalometriche dei due gruppi sono state analizzate attraverso dei test per la valutazione statistica dei cambiamenti avvenuti durante il trattamento. I risultati hanno evidenziato dei cambiamenti scheletrici favorevoli nel gruppo trattato a tempo T2. La terapia funzionale di avanzamento mandibolare ha indotto dei cambiamenti statisticamente significativi nella dimensione sagittale delle vie aeree, nella posizione dell’osso ioide e nella posizione della lingua in soggetti di Classe II affetti da SDB rispetto ai controlli non trattati. Dopo la terapia ortodontica in 45 pazienti del gruppo di studio è stata osservata una riduzione dei sintomi diurni di SDB. Il trattamento con apparecchiature funzionali, non solo migliora i rapporti tra mascellare superiore e mandibola, ma riduce anche il rischio del collasso delle vie aere superiori. La logica terapeutica si basa sul concetto che tutte le anomalie, legate ad un retroposizionamento mandibolare, beneficiano della terapia funzionale di avanzamento mandibolare, che è in grado di ampliare lo spazio posteriormente alla lingua ed allo stesso tempo promuovere l’avanzamento linguale. Lo spostamento anteriore della mandibola influenza la posizione dell’osso ioide e la posizione della lingua, aumentando lo spazio intermascellare in cui quest’ultima alloggia e migliorando la morfologia delle vie aeree superiori. Ne consegue sia la risoluzione della malocclusione scheletrica di Classe II che il miglioramento dei rapporti retrofaringei, eliminando quei fattori predisponenti per lo sviluppo di disturbi respiratori in età adulta.
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van Meerhaeghe, Marcel A. G. "Protection of Competition in Belgium*." Journal of Public Finance and Public Choice 8, no. 2 (October 1, 1990): 93–101. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907345036.

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Abstract:
Abstract Le recenti leggi sulla concorrenza introdotte in alcuni Paesi europei sono basate sulle norme comunitarie. È questo il caso della legge italiana del 10 ottobre 1990 e del progetto di legge belga del 10 settembre 1990.In Belgio è in vigore la legge 27 maggio 1960 contro l’abuso di posizione dominante, mentre non hanno concluso l’iter parlamentare altri progetti di legge sulla politica della concorrenza elaborati successivamente.Pertanto, il testo da esaminare (confrontandolo con la legge italiana e anche con quella comunitaria) è il progetto di legge del settembre 1990.Un primo problema è dato dal fatto che il Trattato di Roma non definisce il concetto di «concorrenza». Questa lacuna caratterizza anche molte leggi nazionali, inclusa quella belga del 1960, che contiene definizioni alquanto approssimative di «abuso» e di «posizione dominante». Il progetto di legge definisce solo tre concetti: «undertaking», «posizione dominante” e «ministro». Neppure la legge italiana fornisce definizioni.Il progetto di legge propone l’istituzione di un «Consiglio della concorrenza», con compiti sia di decisione circa attività anti-concorrenziali, sia di consultazione, di sua iniziativa o su richiesta del Ministro degli affari economici.Il consiglio è composto di dodici membri, di cui sei (compreso il presidente ed il vice-presidente) appartenenti alla magistratura ed altri sei designati sulla base della loro specifica competenza. Dodici membri supplenti sono designati sulla stessa base. Le nomine durano sei mesi e sono effettuate su deliberazione del Consiglio dei ministri. È facile immaginare che la Commissione sulla concorrenza sarà sottoposta a notevoli pressioni politiche. Inoltre, si prevede una commissione di consiglieri, rappresentanti le parti sociali, la cui consultazione ritarderà certamente le procedure.Il sistema previsto dalla legge italiana sembra preferibile, sia perché assicura una maggiore indipendenza dal potere politico, sia perché è più agile.Per quanto riguarda le operazioni di concentrazione, il progetto belga richiede una percentuale della quota di mercato (il 20%) che è inferiore a quella prevista dalla regolamentazione CEE (il 25%) ed inoltre il fatturato minimo richiesto, pari ad un miliardo di franchi belgi, appare eccessivamente basso, anche confrontato con quello della legge italiana, che è circa 15 volte più elevato e da commisurare ad un prodotto interno lordo cinque volte maggiore.Le procedure previste dal progetto belga (come, peraltro, anche quelle comunitarie) sembrano richiedere un eccessivo lavoro burocratico, anche a danno della riservatezza.Uno dei timori suscitati dalla regolamentazione comunitaria, attraverso le deroghe ai divieti di comportamento anticoncorrenziale, è quello di voler dar luogo a politiche industriali o sociali, piuttosto che ad una politica della concorrenza. In una parola, vi è il rischio che prevalga la «politica” vera e propria.Per quanto riguarda i rapporti tra normativa comunitaria e leggi nazionali, è possibile che ambedue siano applicate, purché non venga pregiudicata l’applicazione uniforme delle norme comunitarie.Le autorità nazionali possono vietare accordi rispetto ai quali la Commissione abbia dichiarato di non intervenire. Oltre a svolgere un ruolo di consulenza nei riguardi della Comunità, gli Stati possono inserirsi nel procedimento comunitario. Di fatto, per gli attori puo essere preferibile ricorrere alla magistratura, la quale può decidere il pagamento dei danni, anziché limitarsi ad imporre multe, come fa la Commissione.Con riferimento al sistema belga, si può dubitare che un Paese con un territorio così limitato possa regolamentare le concentrazioni, le quali sono già oggetto di normative comunitarie.Appare inoltre sorprendente, sia nel rapporto belga che nella legge italiana, l’assenza di norme che sopprimano il controllo dei prezzi.Poiché sia la legge italiana che il progetto belga si basano sulla normativa comunitaria, per fame una valutazione complessiva bisogna fare riferimento a quest’ultima, la quale si fonda sulla legislazione anti-trust statunitense che, tuttavia, negli ultimi anni e stata sottoposta a numerose critiche.Appare sempre piu di frequente che monopoli ed oligopoli non siano cosl preoccupanti come si pensava in passato. In particolare, un sistema oligopolistico può essere nella sua essenza concorrenziale.Non sembra quindi opportuno che, di fronte ad una revisione sostanziale di molte idee tradizionali in tema di funzionamento dei mercati, la Commissione e gli Stati membri accentuino il controllo delle concentrazioni.La politica comunitaria non sembra aver avuto un’evoluzione logica e coerente. In passato le concentrazioni mediante fusione venivano incoraggiate; dopo le si è considerate con diffidenza.Gli stessi concetti di «mercato rilevante», «pratiche concertate» e «posizione dominante” sono cambiati nel corso del tempo.Data l’ispirazione liberale del Trattato di Roma, la determinazione del «valore economico” dovrebbe essere lasciata al mercato, senza porsi il problema di identificare prezzi che siano «eccessivi». Anche per quanto riguarda gli accordi di distribuzione esclusiva, non sono chiari i danni che potrebbero conseguirne.In conclusione, le autorità nazionali farebbero meglio se cercassero d’influire sulla politica comunitaria della concorrenza piuttosto che adottarla senza i necessari approfondimenti.
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Bruschi, Alessandro. "COMPARAZIONE E CONTROLLO LOGICO." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 20, no. 3 (December 1990): 445–76. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200009588.

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Abstract:
IntroduzioneAll'espressione «comparazione» vengono attribuiti molti e differenti significati: quasi in ciascuno di essi è previsto l'uso del cosiddetto «metodo logico» (definito nei canoni di Mill) per operare controlli sulle ipotesi. L'importanza accordata al metodo è tale che spesso la stessa comparazione viene ridotta al metodo logico, e il metodo comparato (logico) contrapposto ad altri, quali quello statistico o sperimentale (Smelser 1966, Lijphart 1971).
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Monaci, Massimiliano. "L'innovazione sostenibile d'impresa come integrazione di responsabilitŕ e opportunitŕ sociali." STUDI ORGANIZZATIVI, no. 2 (April 2013): 26–61. http://dx.doi.org/10.3280/so2012-002002.

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Abstract:
Le concezioni e le prassi di responsabilitŕ sociale d'impresa (CSR, corporate social responsibility) che si sono affermate sino a tempi molto recenti riflettono prevalentemente una logica reattiva, incentrata sulla necessitŕ delle aziende di rilegittimarsi nei confronti dei loro stakeholder corrispondendo alla richiesta di riduzione e prevenzione dei costi sociali legati all'attivitŕ d'impresa (degrado ecologico, disoccupazione conseguente a ristrutturazioni, ecc.). Tuttavia l'attuale periodo, anche per le incertezze e questioni poste dalla crisi economica, rappresenta una fase singolarmente feconda per andare oltre questo approccio adattivo e raccogliere la sfida di una visione piů avanzata della dimensione sociale dell'agire d'impresa come innovazione sostenibile. Tale modello si basa sulla valorizzazione di beni, risorse ed esigenze di significato sociale ed č indirizzato alla creazione di valore integrato - economico, umano-sociale e ambientale - nel lungo termine. La caratteristica centrale di questo profilo d'impresa č la tendenza a operare in maniera socialmente proattiva, sviluppando un'attitudine a cogliere o persino anticipare le direzioni del cambiamento sociale con i suoi bisogni e problemi emergenti e facendo sě che l'integrazione di obiettivi economici e socio-ambientali nei processi strategico-produttivi si traduca in fattore di differenziazione dell'offerta di mercato e in una reale fonte di vantaggio competitivo. Nel presente lavoro si indica la praticabilitŕ di un simile modello riferendosi ai risultati di una recente indagine condotta su un campione di dieci imprese italiane, eterogenee per dimensioni, collocazione geografica, fase del ciclo di vita e settori di attivitŕ, che si estendono da comparti tradizionali (come quelli alimentare, edilizio, sanitario, dell'arredamento e della finanza) a campi di piů recente definizione e a piů elevato tasso di cambiamento tecnologico (quali l'ingegneria informatica, la comunicazione multimediale, il controllo dei processi industriali e il risanamento ambientale). La logica di azione di queste organizzazioni sembra ruotare intorno a una duplice dinamica di "valorizzazione del contesto": da un lato, l'internalizzazione nella strategia d'impresa di richieste e al contempo di risorse sociali orientate a una maggiore attenzione per l'ambiente naturale, per la qualitŕ della vita collettiva nei territori, per i diritti e lo sviluppo delle persone dentro e fuori gli ambienti di lavoro; dall'altro lato, la capacitŕ, a valle dell'attivitŕ di mercato, di produrre valore economico e profitti generando anche valore per la societŕ. Nei casi analizzati č presente la valorizzazione delle risorse ambientali, che si esprime mediante la riprogettazione di prodotti e processi e politiche di efficienza energetica di rifornimento da fonti di energia rinnovabile, raccordandosi con nuove aspettative sociali rispetto alla questione ecologica. Č coltivato il valore umano nel rapporto spesso personalizzato con i clienti e i partner di business ma anche nella vita interna d'impresa, attraverso dinamiche di ascolto e coinvolgimento che creano spazi per la soddisfazione di svariati bisogni e aspirazioni che gli individui riversano nella sfera lavorativa, aldilŕ di quelli retributivi. C'č empowerment del "capitale sociale" dentro e intorno all'organizzazione, ravvisabile specialmente quando le condotte d'impresa fanno leva su risorse relazionali e culturali del territorio e si legano a meccanismi di valorizzazione dello sviluppo locale. Troviamo inoltre il riconoscimento e la produzione di "valore etico" per il modo in cui una serie di principi morali (quali la trasparenza, il mantenimento degli impegni, il rispetto di diritti delle persone) costituiscono criteri ispiratori dell'attivitŕ di business e ne escono rafforzati come ingredienti primari del fare impresa. E c'č, naturalmente, produzione di valore competitivo, una capacitŕ di stare e avere successo nel mercato che si sostiene sull'intreccio di vari elementi. Uno di essi coincide con l'uso della leva economico-finanziaria come risorsa irrinunciabile per l'investimento in innovazione, piuttosto che in un'ottica di contenimento dei costi relativi a fattori di gestione - come la formazione - che possono anche rivelarsi non immediatamente produttivi. Altrettanto cruciali risultano una serie di componenti intangibili che, oltre alla gestione delle risorse umane, sono essenzialmente riconducibili a due aspetti. Il primo č lo sviluppo di know-how, in cui la conoscenza che confluisce nelle soluzioni di business č insieme tecnica e socio-culturale perché derivante dalla combinazione di cognizioni specializzate di settore, acquisite in virtů di una costante apertura alla sperimentazione, e insieme di mappe di riferimento e criteri di valutazione collegati alla cultura aziendale. L'altro fattore immateriale alla base del valore competitivo consiste nell'accentuato posizionamento di marchio, con la capacitŕ di fornire un'offerta di mercato caratterizzata da: a) forte specificitŕ rispetto ai concorrenti (distintivi contenuti tecnici di qualitŕ e professionalitŕ e soprattutto la corrispondenza alle esigenze dei clienti/consumatori e al loro cambiamento); b) bassa replicabilitŕ da parte di altri operatori, dovuta al fatto che le peculiaritŕ dell'offerta sono strettamente legate alla particolare "miscela" degli altri valori appena considerati (valore umano, risorse relazionali, know-how, ecc.). Ed č significativo notare come nelle imprese osservate questi tratti di marcata differenziazione siano stati prevalentemente costruiti attraverso pratiche di attenzione sociale non modellate su forme di CSR convenzionali o facilmente accessibili ad altri (p.es. quelle che si esauriscono nell'adozione di strumenti pur importanti quali il bilancio sociale e il codice etico); ciň che si tratti - per fare qualche esempio tratto dal campione - di offrire servizi sanitari di qualitŕ a tariffe accessibili, di supportare gli ex-dipendenti che avviano un'attivitŕ autonoma inserendoli nel proprio circuito di business o di promuovere politiche di sostenibilitŕ nel territorio offrendo alle aziende affiliate servizi tecnologici ad alta prestazione ambientale per l'edilizia. Le esperienze indagate confermano il ruolo di alcune condizioni dell'innovazione sostenibile d'impresa in vario modo giŕ indicate dalla ricerca piů recente: la precocitŕ e l'orientamento di lungo periodo degli investimenti in strategie di sostenibilitŕ, entrambi favoriti dal ruolo centrale ricoperto da istanze socio-ambientali nelle fasi iniziali dell'attivitŕ d'impresa; l'anticipazione, ovvero la possibilitŕ di collocarsi in una posizione di avanguardia e spesso di "conformitŕ preventiva" nei confronti di successive regolamentazioni pubbliche in grado di incidere seriamente sulle pratiche di settore; la disseminazione di consapevolezza interna, a partire dai livelli decisionali dell'organizzazione, intorno al significato per le strategie d'impresa di obiettivi e condotte operative riconducibili alla sostenibilitŕ; l'incorporamento strutturale degli strumenti e delle soluzioni di azione sostenibile nei core-processes organizzativi, dalla ricerca e sviluppo di prodotti/ servizi all'approvvigionamento, dall'infrastruttura produttiva al marketing. Inoltre, l'articolo individua e discute tre meccanismi che sembrano determinanti nei percorsi di innovazione sostenibile osservati e che presentano, per certi versi, alcuni aspetti di paradosso. Il primo č dato dalla coesistenza di una forte tradizione d'impresa, spesso orientata sin dall'inizio verso opzioni di significato sociale dai valori e dall'esperienza dell'imprenditore-fondatore, e di apertura alla novitŕ. Tale equilibrio č favorito da processi culturali di condivisione e di sviluppo interni della visione di business, da meccanismi di leadership dispersa, nonché da uno stile di apprendimento "incrementale" mediante cui le nuove esigenze e opportunitŕ proposte dalla concreta gestione d'impresa conducono all'adozione di valori e competenze integrabili con quelli tradizionali o addirittura in grado di potenziarli. In secondo luogo, si riscontra la tendenza a espandersi nel contesto, tipicamente tramite strategie di attraversamento di confini tra settori (p.es., alimentando sinergie pubblico-private) e forme di collaborazione "laterale" con gli interlocutori dell'ambiente di business e sociale; e al contempo la tendenza a includere il contesto, ricavandone stimoli e sollecitazioni, ma anche risorse e contributi, per la propria attivitŕ (p.es., nella co-progettazione dei servizi/prodotti). La terza dinamica, infine, tocca piů direttamente la gestione delle risorse umane. Le "persone dell'organizzazione" rappresentano non soltanto uno dei target destinatari delle azioni di sostenibilitŕ (nelle pratiche di selezione, formazione e sviluppo, welfare aziendale, ecc.) ma anche, piů profondamente, il veicolo fondamentale della realizzazione e del successo di tali azioni. Si tratta, cioč, di realtŕ organizzative in cui la valorizzazione delle persone muove dagli impatti sulle risorse umane, in sé cruciali in una prospettiva di sostenibilitŕ, agli impatti delle risorse umane attraverso il loro ruolo diretto e attivo nella gestione dei processi di business, nella costruzione di partnership con gli stakeholder e nei meccanismi di disseminazione interna di una cultura socialmente orientata. In tal senso, si distingue un rapporto circolare di rinforzo reciproco tra la "cittadinanza nell'impresa" e la "cittadinanza dell'impresa"; vale a dire, tra i processi interni di partecipazione/identificazione del personale nei riguardi delle prioritŕ dell'organizzazione e la capacitŕ di quest'ultima di generare valore molteplice e "condiviso" nel contesto (con i clienti, il tessuto imprenditoriale, le comunitŕ, gli interlocutori pubblici, ecc.). In conclusione, le imprese osservate appaiono innovative primariamente perché in grado di praticare la sostenibilitŕ in termini non solo di responsabilitŕ ma anche di opportunitŕ per la competitivitŕ organizzativa. Questa analisi suggerisce quindi uno sguardo piů ampio sulle implicazioni strategiche della CSR e invita a riflettere su come le questioni e i bisogni di rilievo sociale, a partire da quelli emergenti o acuiti dalla crisi economica (nel campo della salute, dei servizi alle famiglie, della salvaguardia ambientale, ecc.), possano e forse debbano oggi sempre piů situarsi al centro - e non alla periferia - del business e della prestazione di mercato delle imprese.
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della Portae, Donatella, and Dieter Rucht. "MOVIMENTI SOCIALI E SISTEMA POLITICO: UN CONFRONTO FRA ITALIA E GERMANIA." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 22, no. 3 (December 1992): 501–37. http://dx.doi.org/10.1017/s004884020001889x.

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Abstract:
IntroduzioneLa letteratura sulle forme di protesta si è arricchita, di recente, di numerosi contributi che hanno, tra l'altro, affrontato il tema dei rapporti tra sistema politico e movimenti sociali. Ispirati da Eisinger, che aveva dimostrato una relazione curvilinea tra l'incidenza della protesta nelle città americane e l'accesso dei movimenti collettivi nelle arene politiche locali (Eisinger 1973, 28), modelli sempre piò complessi sono stati elaborati per spiegare un numero crescente di variabili. Molte ricerche hanno utilizzato il concetto distruttura delle opportunità politiche, riferendosi ad un complesso e variegato insieme di variabili (Tarrow 1983; Tarrow 1989a; Brand 1985; Kitschelt 1986; Kriesi 1989 e 1991). L'uso di questo concetto in una comparazionecross nationalpresenta, a nostro avviso, tre problemi. In primo luogo, il limitato numero di casi analizzati non permette generalizzazioni accurate. In secondo luogo, il controllo logico delle relazioni ipotizzate raramente è stato facilitato attraverso l'indicazione di variabili intervenienti tra variabili indipendenti e variabili dipendenti molto «distanti» fra loro. In terzo luogo, le analisi proposte sono state, prevalentemente, analisi statiche: riferendo le caratteristiche di un movimento a condizioni strutturali piò o meno inerti, queste analisi non sono state, cioè, in grado di spiegare i mutamenti congiunturali. In questa introduzione, proporremo alcune soluzioni a questi tre problemi, illustrando il modello esplicativo utilizzato nella nostra ricerca.
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Aly, Mokhtar, Emad A. Mohamed, Hegazy Rezk, Ahmed M. Nassef, Mostafa A. Elhosseini, and Ahmed Shawky. "An Improved Optimally Designed Fuzzy Logic-Based MPPT Method for Maximizing Energy Extraction of PEMFC in Green Buildings." Energies 16, no. 3 (January 21, 2023): 1197. http://dx.doi.org/10.3390/en16031197.

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Abstract:
Recently, the concept of green building has become popular, and various renewable energy systems have been integrated into green buildings. In particular, the application range of fuel cells (FCs) has become widespread due to the various government plans regarding green hydrogen energy systems. In particular, proton exchange membrane fuel cells (PEMFCs) have proven superiority over other existing FCs. However, the uniqueness of the operating maximum power point (MPP) of PEMFCs represents a critical issue for the PEMFC control systems. The perturb and observe, incremental conductance/resistance, and fuzzy logic control (FLC) represent the most used MPP tracking (MPPT) algorithms for PEMFC systems, among which the FLC-based MPPT methods have shown improved performance compared to the other methods. Therefore, this paper presents a modified FLC-based MPPT method for PEMFC systems in green building applications. The proposed method employs the rate of change of the power with current (dP/dI) instead of the previously used rate of change of power with voltage (dP/dV) in the literature. The employment of dP/dI in the proposed method enables the fast-tracking of the operating MPP with low transient oscillations and mitigated steady-state fluctuations. Additionally, the design process of the proposed controller is optimized using the enhanced version of the success-history-based adaptive differential evolution (SHADE) algorithm with linear population size reduction, known as the LSHADE algorithm. The design optimization of the proposed method is advantageous for increasing the adaptiveness, robustness, and tracking of the MPP in all the operating scenarios. Moreover, the proposed MPPT controller can be generalized to other renewable energy and/or FCs applications. The proposed method is implemented using C-code with the PEMFC model and tested in various operating cases. The obtained results show the superiority and effectiveness of the proposed controller compared to the classical proportional-integral (PI) based dP/dI-based MPPT controller and the classical FLC-based MPPT controller. Moreover, the proposed controller achieves reduced output waveforms ripple, fast and accurate MPPT operation, and simple and low-cost implementation.
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Vulcano, Marcella. "La prevenzione mite: amministrazione giudiziaria e controllo giudiziario ex artt. 34 e 34 bis del codice antimafia." Rivista di Studi e Ricerche sulla criminalità organizzata 7, no. 3 (March 1, 2022). http://dx.doi.org/10.54103/cross-17445.

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Abstract:
Il contributo pone l’accento sulla “prevenzione mite”, strumento diretto a neutralizzare i condizionamenti criminali occasionali su realtà economiche sane, nella ricerca di un bilanciamento tra il libero esercizio dell’attività d’impresa ed un’efficace prevenzione dell’infiltrazione mafiosa nell’economia legale. L’autrice descrive l’emergere della logica recuperatoria delle imprese incise da condizionamenti criminali volta all’anticipazione dell’intervento repressivo, non senza evidenziare le lacune normative che, in mancanza di un intervento di razionalizzazione definitiva della materia, rischiano di asfissiare la capacità applicativa di istituti dalle grandi potenzialità e portata innovativa come il controllo giudiziario delle aziende.
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Quadrio Curzio, Alberto. "TEORIE E REALTA' NEL MONDO DELL'ECONOMIA QUANTITATIVA." Istituto Lombardo - Accademia di Scienze e Lettere - Incontri di Studio, November 18, 2013, 13–41. http://dx.doi.org/10.4081/incontri.2008.47.

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Abstract:
Riassunto. – La scienza economica e la realtà economica si muovono insieme, in quanto la prima si propone di spiegare la seconda, attraverso l’interpretazione del passato e del presente, cercando di governare il presente stesso, anticipando e cercando di governare il suo futuro. La scienza economica ha lo scopo di conoscere la realtà economica per accrescere il controllo umano su di essa. Per questo aspetti positivi e normativi sono parte della natura della scienza economica, in quanto regole e piani di azione e di controllo. Il quesito se la scienza economica sia più vicina alle scienze matematiche, o alle scienze morali, o alle empiriche, è stato oggetto di discussione da molto tempo. Non è questo il luogo per iniziare nuovamente una simile interessante discussione, ma si può affermare che la scienza economica possiede il suo proprio metodo, che si avvale di altre scienze e altri metodi che sono meglio adatti a problemi particolari. Ma in definitiva la scienza economica ha i suoi propri metodi che includono simultaneamente almeno tre elementi:(i) elementi teorico-analitici;(ii) elementi stilizzati dei fatti economici (elementi teorico-fattuali);(iii) elementi di politica economica (elementi teorico-normativi).Pertanto, se per scienza economica intendiamo un sistema “completo” di conoscenza allora possiamo dire che tre elementi parziali, complementari e necessari contribuiscono a tale costruzione: quelli teorico-analitici; quelli teorico-fattuali; quelli teorico-normativi. Il riferimento all’attributo ‘teorico’ mostra la loro generalità, mentre la specificazione (analitico, empirico, normativo) mostra la loro incompletezza. Tale “definizione” è consistente con le linee generali di pensiero che definiscono la scienza economica come un insieme di teorie, modelli, teoremi in cui metodi diversi (teorico-analitici, teorico-fattuali, teorico-normativi) e strumenti diversi (matematici, econometrici, storici, logici, analogico-acquisitivi presi da altre scienze, ecc.) hanno contribuito con ruoli diversi alla loro specificazione e costruzione, al fine di comprendere e controllare i fatti economici. In quanto segue vedremo come gli elementi sopra richiamati e, in particolare, gli strumenti analitici hanno aiutato a definire alcune fra le più importanti teorie generali dell’economia. Cercheremo inoltre di spiegare quali problemi oggi hanno bisogno di essere risolti per evitare la frammentazione di questa scienza unitaria, in quanto se tale già forte frammentazione aumentasse, allora l’economia fallirebbe nel suo scopo principale, che è spiegare e cercare di governare la realtà.***Abstract.– Economic science and economic reality move on together as the first mainly aims at explaining the second, by interpreting its past and the present, trying to rule the present itself, anticipating and trying to rule its future. Economic science aims at knowing economic reality in order to increase human control over it. That is why positive and normative aspects, being these latter rules and plans of action and control, are part of what economic science is about. The question whether economic science is closer to the mathematical sciences, moral sciences or empirical ones has been discussed for a long time. This is not the place to start such an interesting discussion again, but let us just assert that economic science does have its own method, which also borrows from other sciences and other methods that better suit particular problems. But at the end economic science has its own methods which include at least three elements simultaneously:(i) analytical-theoretical elements;(ii) stylized elements of economic facts (factual-theoretical elements);(iii) policy elements (normative-theoretical elements).Then, if by economic science we mean a ‘complete’ system of cognitions, we can say that three partial, complementary and necessary elements contribute to such a construction: the analytical-theoretical ones; the factual-theoretical ones; the normative-theoretical ones. The reference to the “theoretical” attribute shows their generality, while the specification (empirical, analytical, normative) shows their non-completeness. Such “definition” is consistent with the general lines of thought defining economic science as a set of theories, models, theorems where different methods (analytical-theoretical; factual-theoretical; normative-theoretical) and different tools (mathematical, econometric, historical, logical, analogic-acquisitive from other sciences, etc.) have contributed with variab1e roles to their specification and construction to understand and control economic facts. In what follows we will see the way the afore-mentioned elements and, in particular, the analytical tools have helped in defining some of the most important general theories in economics. We will try also to explain which problems nowadays need to be solved to avoid the fragmentation of such a unitary science as, if such already strong fragmentation increase, economics would fail in its main purpose, which is to explain and try to rule reality.
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Dissertations / Theses on the topic "Logica di Controllo"

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Andreis, Chiara. "Analisi sperimentale delle performance di una logica innovativa per il controllo dinamico dello sbrinamento di pompe di calore aria-acqua." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/22638/.

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Abstract:
L’obiettivo del lavoro è l’ottimizzazione della logica di controllo che gestisce i cicli di sbrinamento di una pompa di calore aria-acqua prodotta dall’azienda Galetti. Sono state condotte delle prove all’esterno dell’azienda e nella camera climatica presente in Galletti per lo studio del comportamento della macchina durante i cicli di defrost e la realizzazione di una frosting map, ovvero un diagramma temperatura-umidità dell’aria esterna che evidenzia quali siano le combinazioni di questi due parametri che portano alla formazione di brina sulla batteria esterna della pompa di calore. Le prove hanno mostrato alcune inefficienze dell’attuale logica di controllo dei cicli di sbrinamento che portano a perdite di energia e all’avvio di cicli di defrost quando questi non sono necessari. Per migliorare il funzionamento della macchina è stata ideata una logica innovativa per il controllo dinamico dello sbrinamento. Tale logica si basa sull’utilizzo della frosting map e sul calcolo dello spessore di brina, oltre che sul controllo della pressione di evaporazione. La logica è stata validata mediante delle prove condotte in camera climatica che hanno mostrato come essa permetta alla macchina di effettuare cicli di sbrinamento più brevi e di ridurre il calo di potenza termica e di COP. Ciò porta a un calo del discomfort nell’ambiente interno asservito alla pompa di calore durante il funzionamento in modalità chiller, oltre che a minor usura dei componenti della macchina. Inoltre la nuova logica di controllo, basandosi sull’utilizzo della frosting map, permette di eliminare tutti i cicli di sbrinamento non necessari. È stato condotto anche il calcolo dell’energia risparmiabile durante l’intera stagione di riscaldamento con l’utilizzo della nuova logica di controllo. Nel complesso la nuova logica di controllo dinamico dei cicli di sbrinamento permette alla macchina di avere prestazioni migliori e di ridurre le inefficienze, con conseguenti risparmi energetici ed economici.
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Favaro, Riccardo <1991&gt. "Il nuovo sales manager: impatto delle Competenze e dei Comportamenti di Cittadinanza Organizzativa sul controllo interno ed esterno nella logica del channel management." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/7314.

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Abstract:
Il sales manager ha il compito di esercitare il controllo consentendo al proprio team e all’azienda di raggiungere gli obiettivi prefissati. Tuttavia, a causa della dinamicità dell’ambiente di mercato globale, non è sufficiente che possegga le competenze necessarie a guidare il proprio team bensì deve saper estendere la propria influenza verso l’esterno al fine di creare politiche di sviluppo comuni per le aziende-partner di canale. Ciò ha condotto a una profonda modificazione del ruolo che ha progressivamente assunto una serie di connotazioni che lo rendono ibrido, frutto della commistione con varie aree aziendali e sempre più aperto verso il channel management. Le ultime tendenze prevedono che il sales manager sia un soggetto maggiormente dinamico, con una precisa valenza strategica e sempre più lontano dalla figura di semplice “supervenditore” legata ai modelli di sales management del passato. Questa tesi, partendo dalle indagini di Piercy et al. (2012) e Mehta et al. (2000), si pone l’obiettivo di verificare come venga esercitato il controllo interno ed esterno da parte dei sales manager operanti nei territori delle province di Padova e Treviso e intende far progredire il dibattito scientifico in materia di sales e channel management unendo e incrociando i risultati ottenuti rispondendo a inediti quesiti di ricerca.
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Tedesco, Gianluca. "Controllo di una Macchina Asincrona Alimentata Tramite un Inverter Funzionante in Sovramodulazione e un Compensatore Reattivo con Tensione del Bus DC Variabile." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/17212/.

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Abstract:
Il lavoro di tesi riguarda un azionamento elettrico denominato Dual Inverter. Questo è costituito da una macchina elettrica a centro stella aperto controllata tramite l'utilizzo di due inverter collegati alle due estremità degli avvolgimenti statorici. L'inverter principale collega la macchina all'alimentazione, che in ambito automotive potrebbe essere un pacco batterie, mentre l'inverter secondario ha il bus DC collegato a un banco flottante di condensatori, nella configurazione di un filtro attivo. Il vantaggio principale di questo azionamento è quello di aumentare la tensione ai capi degli avvolgimenti di macchina a parità di tensione di alimentazione, con un conseguente ampliamento delle regioni a coppia e a potenza costante, in termini di velocità. L'obbiettivo dell'elaborato è l'implementazione di un innovativo sistema di controllo che permetta: il funzionamento dell'inverter principale in regime di modulazione ad onda quadra, sfruttando la possibilità di compensare le armoniche indesiderate che tale regime introduce grazie alla presenza del secondo inverter; la regolazione della tensione del condensatore flottante in base alle condizioni di funzionamento e alla tensione richiesta all'inverter secondario. Lo studio comprende la verifica delle basi teoriche presenti in letteratura relative al sistema in analisi, la definizione di un modello matematico completo, l'implementazione del nuovo sistema di controllo, una serie di simulazioni numeriche eseguite in ambiente Simulink e delle prove sperimentali realizzate sul sistema reale, mediante un sistema di prototipazione rapida denominato dSPACE, presente nel laboratorio LEMAD del Dipartimento di Ingegneria dell'Energia Elettrica e dell'Informazione dell'Università di Bologna.
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DI, LORENZO ROBERTO. "DC-DC Buck Converter For Automotive Applications." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2021. http://hdl.handle.net/10281/301996.

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Abstract:
L'avvento del MOSFET di potenza è uno degli sviluppi più significativi nell'elettronica di potenza negli ultimi anni. Mentre i dispositivi verticali apparsi alla fine degli anni settanta sembravano destinati a trovare un posto importante nel mercato, in particolare nell'area della conversione di potenza ad alta frequenza, il predominio generale del transistor bipolare di potenza non sembrava seriamente minacciato. Tuttavia, quando i dispositivi DMOS verticali più facilmente fabbricabili apparvero in volume nel 1978, la scena era pronta per una rivoluzione. Il MOSFET di potenza ha rapidamente raggiunto la reputazione di essere tollerante e facile da progettare, ma l'accettazione universale è stata ritardata dal suo costo relativamente alto. L'elettronica automobilistica che funziona dalla batteria dell'auto subisce tensioni transitorie come l'avviamento a freddo e lo scarico del carico che possono variare da 4,5 V a> 30 V. Inoltre, le nuove tecnologie come start-stop aumentano la frequenza di tali transitori e i requisiti operativi dei dispositivi elettronici. Ciò richiede circuiti integrati di alimentazione o batteria per resistere a condizioni operative difficili e fornire alimentazione affidabile all'intero veicolo. Ad esempio, l'aria condizionata, le luci anteriori / posteriori dell'auto dovrebbero mantenere la loro funzionalità durante le condizioni di avviamento indotte da start-stop. Questo requisito può essere soddisfatto in modo efficiente e affidabile dai convertitori DC-DC. L'industria automobilistica sta rapidamente passando dalle lampade a filamento ai nuovi sistemi (LED) per l'illuminazione anteriore / posteriore in quanto offrono prestazioni migliori in termini di efficienza energetica rispetto a quelli convenzionali. Tuttavia, a causa delle caratteristiche elettriche di questi sistemi presenti in un'auto non può essere alimentato direttamente dalla batteria dell'auto. Richiedono circuiti di pilotaggio specializzati in grado di rispondere alle mutevoli esigenze dei carichi al variare delle loro proprietà elettriche mantenendo la corrente uniforme. I convertitori DC-DC sono il modo più semplice per alimentare tale carico con una corrente costante. Di conseguenza, i convertitori Buck, Boost e Buck-Boost DC-DC per applicazioni automobilistiche sono di grande interesse per l'industria automobilistica. In particolare, non affrontato finora sono soluzioni monolitiche nelle tecnologie Smart Power. Le tecnologie Smart Power consentono di integrare transistor di potenza, logica di controllo e diagnostica su un unico chip (SOC - System On Chip). Poiché i requisiti di resa elevata implicano solo fasi di lavorazione altamente mature e con esperienza. A causa dei requisiti di basso costo, viene utilizzata una sequenza di maschere ridotta, che porta normalmente a due livelli di interconnessione (polisilicio e metallo). In questa tesi è stato progettato un convertitore DC-DC per applicazioni automotive. Il primo capitolo di questo documento ha lo scopo di servire da introduzione al lettore per tutte le descrizioni del lavoro insieme al rapporto. Abbiamo bisogno di una tecnologia ad alta tensione per progettare un convertitore DC-DC integrato. Qui, userò la tecnologia smart power, questa tecnologia permette di creare interruttori di potenza high side con bassa resistenza.
The advent of the power MOSFET ranks as one of the most significant developments in power electronics in recent years. While the vertical devices which appeared in the late seventies looked set to find an important place in the market, particularly in the area of high-frequency power conversion, the overall dominance of the power bipolar transistor did not seem seriously threatened. However, when the more easily manufacturable vertical DMOS devices appeared in volume in 1978, the scene was set for a revolution. The power MOSFET rapidly achieved a reputation for being forgiving and easy to design with, but universal acceptance was delayed by its relatively high cost. The automotive electronics operating from car battery experiences transient voltages such as cold-cranking and load dump which can range from 4.5V to >30V. In addition, the new technologies such as start-stop, increase the frequency of such transients and operational requirements of electronic devices. This requires o-battery power ICs to withstand harsh operating conditions and reliably provide power to the whole vehicle. As an example, the air condition, front/back car lights are supposed to keep their functionality during start-stop induced cranking conditions. This requirement can be efficiently and reliably fulfilled from DC-DC converters. The automotive industry is rapidly switching from filament lamps to new systems (LED) for front/back lighting as they perform better in terms of energy efficiency than the conventional ones. However, due to the electrical characteristics of these systems present in a car cannot be powered directly from the automotive battery. They require specialized driving circuits which can respond to the changing needs of the loads as their electrical properties change while maintaining the uniform current. DC-DC converters other the easiest way to power such the load with a constant current. As result Buck, Boost, Buck-Boost DC-DC converters for automotive applications are of great interest for the automotive industry. In particular, not addressed so far are monolithic solutions in Smart Power technologies. Smart Power technologies allow integrating power transistor, control logic and diagnostic on a single chip (SOC – System On Chip). Because high yield requirements they involve only highly mature, well-experienced processing steps. Because of low-cost requirements, a reduced mask sequence is used, leading normally to two interconnecting levels (polysilicon and metal). In this thesis, it has been designed a DC-DC converter for automotive applications. The first chapter of this document is aimed to serve as an introduction to the reader for all the work descriptions along with the report. We need a high voltage technology to design an integrated DC-DC converter. Here, I will use smart power technology, this technology permits to create high side power switch with low resistance.
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Nosari, Marco. "Definizione di logiche di controllo e politiche di gestione per un impianto SBR mediante l'analisi in linea di pH, ORP, DO." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amslaurea.unibo.it/956/.

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FORNI, FULVIO. "Analisi di sistemi ibridi e progetto di controllori ibridi." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2010. http://hdl.handle.net/2108/1251.

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Abstract:
I sistemi ibridi possono essere utilizzati per modellare processi continui, come quelli descritti da equazioni differenziali, e processi discreti, come quelli descritti da relazioni di transizione. Circuiti elettrici composti da parti analogiche e digitali, sistemi con impatti, computer operanti con vincoli di real-time sono esempi di sistemi definibili mediante la modellazione come sistema ibrido delle loro parti continue e discrete e della relativa interazione. Molte definizioni di sistema ibrido possono essere trovate in letteratura. In generale, la modellazione del comportamento di un sistema ibrido e l'interazione delle parti discrete e continue è basata sulla nozione centrale di stato. In questa tesi si considera una definizione di sistema ibrido molto generale, che sussume le altre definizioni presenti in letteratura. Utilizzando questa definizione generale, nella tesi vengono studiati due problemi classici per la teoria del controllo e per l'informatica: problemi di stabilità e problemi di verifica formale, entrambi generalizzati su sistemi ibridi. Il problema della stabilità di sistemi ibridi è studiato per una particolare classe di sistemi ibridi detti homogenei. Si segue un approccio prossimo alla teoria di Lyapunov e sono proposti degli algoritmi basati sulla decomposizione di polinomi in somme dei quadrati (sum of squares problems). Il problema della verifica formale di sistemi ibridi è studiato attraverso la generalizzazione della semantica della logica temporale TCTL su sistemi ibridi. Si propone poi un metodo per ridurre formule TCTL a espressioni di punto fisso. Nella tesi sono trattati anche problemi di sintesi di controllori, nell'ambito classico della teoria del controllo. Sono proposti controllori continui per sistemi con saturazioni in input. Sono poi proposti controllori ibridi per problemi di passività di sistemi e di definizione di politiche di trasmissione dati su modelli semplificati di reti.
Hybrid systems define a common mathematical framework for combining continuous and discrete processes, like the case of processes defined by differential equations and by transition relations, respectively. Electrical circuits with both analog and digital components, models of impacts, computing devices running real-time applications, are all examples of processes defined by a combination of differential equations and transition relations. Thus, they can be modeled and studied as hybrid systems. Hybrid systems have been studied in the last twenty years both by the computer science community and by the control community, and a lot of different definitions and results have been developed. Common to all of these definitions is the mathematical characterization of the evolution and of the interaction of continuous and discrete processes by way of the crucial notion of state. In this thesis, we consider a quite general definition of hybrid systems that, to the best of the knowledge of the candidate, subsumes classical definitions of a hybrid system in both computer science and control theory. Based on this general definition of a hybrid system, we study two classical problems: stability problems of control theory and verification problems of computer science, both generalized to hybrid systems. Indeed, in the first part of the thesis, we propose Lyapunov-like tools for the stability problem of a peculiar class of hybrid systems, and we propose a specific temporal logic, and a method for rewriting the formulas of this logic as fixpoint expressions, for the verification problem of hybrid systems. The synthesis problem on hybrid systems, namely the problem of synthesizing a hybrid system for achieving some predetermined goal, is a forward consequence of the studies on analysis of hybrid systems. In the second part of the thesis, we consider the framework of dynamical control systems, proposing non-hybrid controllers on continuous systems with bounds on the inputs, and hybrid controllers that, by virtue of their discrete dynamics, guarantee suitable properties of the closed loop. Is worth mentioning that the combination of a classical continuous process and of a hybrid controller results in a hybrid system that can be studied with the analysis tools developed in the first part of the thesis.
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Cerasale, Maria Teresa. "Valorizzazione della capacità di accumulo termico dell'involucro edilizio mediante logiche di controllo innovative in un impianto a pompa di calore." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Abstract:
In questo elaborato sono state analizzate le prestazioni annuali di un impianto a pompa di calore a servizio di un edificio situato a Roma utilizzando un software di simulazione dinamica. Dopo l'analisi di due modelli base formati dalla pompa di calore accoppiata alternativamente con ventilconvettori e pannelli radianti, entrambi dotati anche di una resistenza elettrica ausiliaria, sono state implementate delle logiche innovative con lo scopo di migliorare le prestazioni energetiche dei modelli in inverno e in estate utilizzando la capacità di accumulo termico dell'involucro. Nella parte finale della tesi è stato implementato ai modelli anche un campo fotovoltaico per la produzione di energia elettrica. Successivamente è stata implementata anche in questi modelli una logica di controllo che sfrutta la capacità di accumulo termico dell'involucro edilizio.
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Martinazzo, Davide. "VALUTAZIONE DEI PARAMETRI E DELLE LOGICHE DI FUNZIONAMENTO DEL WORKLOAD CONTROL (WLC) TRAMITE SIMULAZIONE DI UN SISTEMA PRODUTTIVO COMPLESSO." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2011. http://hdl.handle.net/11577/3422851.

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Abstract:
The aim of this thesis is to deepening the knowledge of the Production Planning and Control System known as Workload Control (WLC). It is commonly recognized that production management techniques such as Just-In-Time (JIT) are not easy to apply in highly complex production environment with low repetitive operations and a very high product variety. In the late '70s, in many countries, researchers have begun to develop and implement methods for order release control, known as ORR systems (Order Review and Release). These methods try to limit the work-in-process level avoiding the need of complex and expensive scheduling software. Although the WLC has been developed since the early 80s, only a handful of successful case studies have been reported so far. This thesis aims to achieve the following objectives: • deepen the theoretical knowledge of some methods and rules that are part of the WLC model applied in a complex system, considering the whole product structure and routings, material flow and distribution of customer orders arrivals. • evaluate the effect and the interaction of various operating parameters and different methods defined within the WLC model on a number of operational performance indicators. • To test the performance of a new order release method that is part of load balancing category. This work, through a simulation approach, examines the parameters which make up the WLC method in an existing manufacturing job shop. The simulation approach allows to test some methods and to change these methods and the parameters’ values without intervening directly in the company. The uniqueness and value of this thesis comes from the complexity of the model developed, which reproduces very closely the manufacturing structure. The size of the experimental plan developed, in terms of number of factors and levels is a further value element. The extension of the experimental plan makes it possible to assess the effects and interactions of many parameters which make up the WLC model. The analysis of experimental data and further analysis of relevant scientific literature, helped to deepen the theoretical knowledge and operational issues concerning the implementation of Workload Control in a complex manufacturing system and identify some possible levers of intervention. Some results depart significantly from those discussed in the literature. This fact is mainly related to the complexity and the likelihood of its model, which is clearly different from those “theoretical” used in simulation studies.
La tesi ha come obiettivo l’approfondimento del sistema di pianificazione e controllo della produzione noto come Workload Control (WLC). Da tempo infatti è stata riconosciuta l’idea che tecniche di gestione della produzione come il Just-In-Time (JIT) non sono di facile applicazione in ambienti fortemente complessi con produzione poco ripetitiva e molto estesa in termini di varietà offerta al cliente. Alla fine degli anni ‘70, in più parti del mondo, i ricercatori hanno iniziato a sviluppare ed implementare alcuni metodi per il rilascio controllato degli ordini, noti come ORR systems (Order Review and Release), che consentissero di limitare il work-in-process in produzione ottenendo un reparto snello, prescindendo dall’utilizzo di complessi e costosi software per schedulazione. Benché il WLC sia stato sviluppato a partire dai primi anni ‘80, fin ora sono state riportate solamente una manciata di casi applicativi di successo. Il progetto di ricerca condotto ha permesso il raggiungimento dei seguenti obiettivi:  approfondire le conoscenze teoriche di funzionamento di alcuni metodi e regole facenti parte del modello WLC in un sistema complesso, considerando integralmente la struttura di prodotto e dei cicli tecnologici, dei flussi di materiali e la distribuzione degli ordini cliente.  valutare l‘effetto e l‘interazione dei vari parametri di funzionamento e delle differenti logiche di WLC definiti all‘interno del modello proposto su alcuni indicatori di prestazione operativi.  Testare le prestazioni di un nuovo metodo di rilascio degli ordini facente parte della categoria del load balancing. Il lavoro di tesi, attraverso un approccio simulativo, esamina i parametri costituenti il metodo WLC in un ambiente manifatturiero esistente di tipo job shop operante con logica to-order. L‘approccio simulativo consente in primo luogo di testare alcune logiche e in secondo luogo di variare tali logiche e i valori dei parametri di funzionamento del modello senza intervenire direttamente in azienda. L‘unicità ed il valore del lavoro di tesi deriva dalla complessità del modello adottato, che riproduce molto fedelmente quello aziendale. Le dimensioni del piano sperimentale sviluppato, in termini di numerosità dei fattori e dei livelli considerati costituisce un ulteriore elemento di pregio. L‘estensione del piano sperimentale consente infatti di valutare gli effetti e le interazioni di molti dei parametri costituenti il modello WLC. Le analisi dei dati sperimentali, nonché un’ulteriore analisi della letteratura scientifica di riferimento, hanno permesso di approfondire le conoscenze teoriche e le problematiche di funzionamento inerenti l’implementazione del Workload Control all’interno di un sistema manifatturiero complesso, e di individuare alcune possibili leve di intervento. Alcuni risultati si discostano fortemente da quanto presente in letteratura; questo fatto è principalmente legato alla complessità e alle verosimiglianza del modello impiegato, che si distingue nettamente da quelli stilizzati di sovente impiegati nelle ricerche di carattere simulativo
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Felice, Domenico. ""Design del controllo automatico orientato al 3D sensing per l'interazione uomo-macchina con applicazione di principi ergonomici e di safety engineering"." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Abstract:
L’industrializzazione progressiva è inscindibilmente connaturata alla storia della civiltà, fin dalla notte dei tempi. Se si volesse discernere la totalità degli esiti dei tre punti di discontinuità che l’hanno caratterizzata, si converrebbe certamente nell’affermare che il progresso tecnologico sia in grado di cagionare nella società umana delle metamorfosi, tanto icastiche e profonde, quanto più le si osserva nelle immediate vicinanze temporali degli avvenimenti. È questo il panorama nel quale oggi si staglia alta la Quarta Rivoluzione Industriale: nel tempo in cui a nessuno è dato sapere quale sarà il vero volto del cambiamento, lo spettro della disoccupazione tecnologica anima diffusi e generalizzati timori nel moderno Adamo tecnologico. Nel presente lavoro di tesi, dunque, il fluire cadenzato delle riflessioni ha la determinata aspirazione a diradare le nebbie dell’incertezza e, al contempo, il tangibile fine di avvalorare l’incalzante esplorazione dell’applicazione pratica progettata. Una formulazione attenta delle funzionalità che si vogliono conferire al sistema precede la definizione di un nuovo paradigma di controllo sequenziale: esso mira ad abbattere notevolmente i tempi di scrittura del codice e a rendere, inoltre, accessibile la programmazione anche a coloro i quali (come i progettisti ergonomici o gestionali), non possedendo competenze automatiche, trovano necessario, ai fini progettuali, il dover definire il comportamento macchina. I risultati ottenuti confluiscono poi nell’implementazione pratica, che vede anche l’integrazione dei principi ergonomici, oltre che di safety engineering: grazie al 3D sensing, la macchina muta in sicurezza il layout, al fine di adattarsi all’antropometria dell’operatore, riuscendo così ad abbattere i rischi di insorgenza di patologie da sovraccarico biomeccanico. Il lavoro si chiude lasciando al lettore un quadro sinottico che, nelle nebbie dell’incertezza, vuole schiudere le porte all'alba di una nuova rivoluzione.
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Boselli, Luca. "Utilizzo della simulazione dinamica per l'ottimizzazione delle logiche di controllo degli impianti tecnici a servizio di un centro per grande distribuzione." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Abstract:
L'obiettivo di questo progetto, svolto in collaborazione con lo studio tecnico Caster, è stato quello di modificare e tarare un modello energetico di un centro per la grande distribuzione non alimentare a seguito della realizzazione di alcuni interventi di riqualificazione energetica. Per la taratura del modello si sono utilizzate informazioni pervenute a seguito di sopralluoghi e interviste col personale oltre che derivanti da una campagna di monitoraggio dei consumi avvenuta dal 1 aprile al 31 agosto 2018. Per la valutazione del modello si sono utilizzati il NMBE e il CV(RMSE), con riferimento a quanto suggerito dall'Ashrae Guideline 14. Sul modello tarato si sono infine svolte delle analisi allo scopo di ottimizzare le logiche di funzionamento degli impianti tecnici. Il programma di ottimizzazione utilizzato è GenOpt. Si è ricercata la condizione operativa che ottimizzasse il comfort termico, valutato per mezzo dei due indici PMV e PPD. Questi vengono calcolati per mezzo di un type creato appositamente per questo progetto. Si è cercato poi di ottimizzare il funzionamento degli impianti allo scopo di ridurre i consumi energetici pur rimanendo all'interno degli intervalli delle tre classi di comfort termico. Dall'analisi dei risultati delle simulazioni di Trnsys si è infine ricercata una funzione correlatrice con la quale gestire in modo ottimale l'accensione degli impianti in funzione delle condizioni climatiche esterne ed interne all'edificio.
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Books on the topic "Logica di Controllo"

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Monitoraggio e Controllo Di Macchinari a Velocità Fissa, Variabile e con Controllo Capacità a Treno D'impulsi: Logiche PLC in IEC 61131-3 Ladder Logic e Structured Text e Relative Schermate HMI. Independently Published, 2021.

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Monitoraggio e Controllo Di Macchinari a Velocità Fissa, Variabile e con Controllo Capacità a Treno d'impulsi - II Edizione: Logiche PLC in IEC 61131-3 Ladder Logic e Structured Text e Relative Schermate HMI. Independently Published, 2021.

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Cirrito, Rosario. Logiche PLC e Schermate HMI per l'automazione Di Motori Elettrici: Un Approccio Pratico Al Monitoraggio e Controllo Dei Motori Elettrici con l'utilizzo Del Linguaggio IEC 61131-3 Ladder Logic. Independently Published, 2018.

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Conference papers on the topic "Logica di Controllo"

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Arman, Muhammad, Tandi Sutandi, Susilawati Susilawati, and Gina Sonia Hidayat. "Rancang Bangun Sistem Kontrol Berbasis Programmable Logic Controller pada Greenhouse." In Seminar Nasional Instrumentasi, Kontrol dan Otomasi. Pusat Teknologi Instrumentasi dan Otomasi ITB, 2019. http://dx.doi.org/10.5614/sniko.2018.46.

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Abstract:
Greenhouse adalah sebuah bangunan untuk membudidayakan tanaman, parameter didalamnya dapat diatur sesuai dengan kebutuhan tumbuh kembang tanaman. Di Indonesia masih banyak sistem greenhouse yang dikontrol secara manual. Sistem greenhouse ini menggunakan programmable logic controller yang digabungkan dengan arduino uno sebagai driver sensor electrical conductivity dan pH. Parameter yang dikontrol pada sistem ini yaitu: pH, electrical conductivity, temperatur, dan level tanki. Aktuator yang digunakan untuk sistem ini adalah pompa air dan motor agitator. Sistem ini juga mengitegrasikan LCD untuk menampilkan nilai pH, electrical conductivity dan temperatur, sehingga memudahkan pengamatan. Hasil dari pengujian sistem untuk nilai EC kurang dari 1,5 pompa nutrisi A dan B menyala sampai nilai electrical conductivity mencapai 1,5. Pompa asam menyala jika nilai pH lebih dari 7 dan mati jika pH kurang dari. Pompa penyiraman menyala pada pukul 6 pagi sampai pukul 6 sore atau ketika temperatur greenhouse lebih dari 26o C.
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Voloşciuc, Leonid, Boris Pînzaru, Tatiana Scerbacova, Aurelia Stingaci, Pantelimon Zavtoni, Andrei Lungu, and Stefan Crucean. "Extinderea gamei de preparate biologice de protecție a plantelor pentru agricultura convențională și ecologică." In VIIth International Scientific Conference “Genetics, Physiology and Plant Breeding”. Institute of Genetics, Physiology and Plant Protection, Republic of Moldova, 2021. http://dx.doi.org/10.53040/gppb7.2021.95.

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Abstract:
The global population is projected to increase by 30 % to 9,2 billion by 2050 and this increased population density is estimated to increase demand for food production by 70 %. One of the principal di-rections of biological plant protection is elaboration of technologies for production and application of bio-logical preparations for combat not only of the noxious insects but also of pathogen agents which cannot be efficiently combated by other means of biological control. This report presents the results of state reg-istration of 5 baculoviral, 1 bacterial and 3 fungal preparations for combating pest insects, phytopathogen agents and nematodes.
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Opu, Agus Salim, Muhammad Alfian, Fahrul Fahrul, and Ika Fitriani Juli Palupi. "RANCANG BANGUN MESIN PEMBERSIH SEPATU PENGAMAN (SAFETY SHOES CLEANER) BERBASIS PROGRAMMABLE LOGIC CONTROLLER (PLC)." In Seminar Nasional Instrumentasi, Kontrol dan Otomasi. Pusat Teknologi Instrumentasi dan Otomasi ITB, 2019. http://dx.doi.org/10.5614/sniko.2018.43.

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Abstract:
Sepatu pengaman (safety shoes) merupakan salah satu APD yang harus dipakai oleh seseorang ketika bekerja untuk menghindari resiko kecelakaan. Cara Pembersihan sepatu safety dari lumpur, yang umum digunakan berupa sikat, air dan kain dengan cara, menyikat sepatu secara merata sampai kotoran lumpur terlepas kemudian menyiramnya dengan air dan kain sebagai finishingnya. sehingga pembersihan sepatu dengan metode konvensional ini dirasakan kurang efisien, Penelitian sebelumnya tentang mesin sepatu polishing pernah dilakukan, M. A. P. Santoso, Sehingga pada penelitian ini akan merencanakan mesin pembersih sepatu pengaman (safety shoes) berbasis programmable logic controller (PLC). Penelitian ini bertujuan untuk meningkatkan produktivitas dan efesiensi waktu pembersihan sepatu pengaman (Safety Shoes) dengan efesiensi waktu pembersihan sekitar 8-10 detik, dengan menggunakan metode pendekatan rancangan secara umum yaitu berdasarkan pendekatan rancangan pada kontruksi dan pendekatan rancangan pada bahasa pemograman mikrokontrol PLC. Dari penelitian ini dapat disimpulkan bahwa rancang bangun mesin pembersih sepatu pengaman (safety shoes) sudah sesuai dengan apa yang di rencanakan dengan menggunakan bantuan aplikasi desain autodesk inventor, Berdasarkan hasil pengujian dengan menggunakan sepatu safety pada mesin pembersih sepatu pengaman (safety shoes), waktu pembersihan rata-rata yang dibutuhkan perpasang sepatu sekitar 11 detik, sehingga masih perlu pengembangan.
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