Academic literature on the topic 'Lingue indoeuropee'

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Journal articles on the topic "Lingue indoeuropee"

1

Wallace, Rex E., Anna Giacalone Ramat, and Paolo Ramat. "Le Lingue Indoeuropee." Language 72, no. 3 (September 1996): 637. http://dx.doi.org/10.2307/416285.

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2

Bonfante, Giuliano. "La posizione recíproca delle lingue indoeuropee." Indogermanische Forschungen 106, no. 1 (January 1, 2001): 30–32. http://dx.doi.org/10.1515/if-2001-0104.

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3

Poccetti, Paolo. "Lingue sabelliche." Palaeohispanica. Revista sobre lenguas y culturas de la Hispania Antigua, no. 20 (May 5, 2020): 403–94. http://dx.doi.org/10.36707/palaeohispanica.v0i20.399.

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Abstract:
La documentazione delle lingue sabelliche, occupanti l’area più estesa dell’Italia peninsulare, consiste di circa 1000 testi epigrafici, compresi tra il VII e il I secolo a.C., di estensione variabile da una sola lettera a circa 3000 parole,oltre a meno di 50 glosse di fonti greche e latine, che hanno trasmesso informazioni storico-culturali sulle comunità di parlanti. L’intera storia di questo gruppo di lingue è caratterizzata dalla dialettica tra unità e dalla varietà riguardo sia ai rapporti con le lingue indoeuropee d’Italia sia alle più spiccate convergenze con il latino sia ai contatti con lingue prossime (greco ed etrusco). Di conseguenza restano aperti numerosi problemi relativi alla loro definizione e classificazione e al loro impatto nella storia del latino. La dinamica tra unità e varietà caratterizza anche i rispettivi sistemi alfabetici non solo nello spazio, ma anche nel loro sviluppo diacronico.
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4

Vine, Brent. "Review of Ramat & Ramat (1993/1994): Le lingue indoeuropee." Diachronica 14, no. 1 (January 1, 1997): 167–72. http://dx.doi.org/10.1075/dia.14.1.13vin.

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5

Bonfante, Giuliano. "Le lingue indoeuropee, a cura di A. Giacalone Ramat, P. Ramat, Bologna: Il Mulino, 1993, pp. 522; nuova edizione: Bologna: Il Mulino, 1994." Linguistica 35, no. 2 (December 1, 1995): 303–11. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.35.2.303-311.

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Abstract:
I due Ramat ànno ideato e diretto l'òpera, affidando a uno specialista l'esposizione della grammàtica stòrica di ogni lingua (solo P. Ramat si è occupato del germànico). Darò quindi un'esposizione crítica di ognuno di questi lavori, e alla fine darò un giu­ dizio crítico di tutta l'òpera.
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6

Tekavčić, Pavao. "Los idiomas iberorromances en una publicación Italiana reciente La formazione dell'Europa linguistica. Le lingue dell'Europa tra la fine del I e del II millennio (Coli. Lingue d'Europa, a cura di E. Banfi, Firenze, La Nuova Italia, 1993)." Verba Hispanica 5, no. 1 (December 31, 1995): 113–16. http://dx.doi.org/10.4312/vh.5.1.113-116.

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Abstract:
Race dos años apareció en Florencia, en la editorial La Nuova Italia y bajo la dirección del grecista y balcanólogo Emanuele Banfi, el volumen La formazione dell 'Europa linguistica. Le lingue dell 'Europa tra Ia fine dell e dell II millennia que forma parte de la colección Lingue d 'Europa, dirigida por el rnismo autor. El libro describe la formación de los idiomas escritos en nuestro continente, dentro del segundo milenio, pero con miradas retrospectivas (basta la antigüedad). La materia es vista desde un punto de vista sociolingüístico-variacionístico-estandardológico pero no exclusivamente, ya que incluye también a los dialectos así como la historia interna y externa, los factores socioculturales, los geolingüísticos y otros. El volurnen se divide en dos partes principales: la primera trata de las lenguas indoeuropeas y la segunda de las no indoeuropeas (lenguas ugrofímicas y samoiedas, vasco, turco, calmuco, maltés).
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7

Rigobianco, Luca. "Falisco." Palaeohispanica. Revista sobre lenguas y culturas de la Hispania Antigua, no. 20 (May 1, 2020): 299–333. http://dx.doi.org/10.36707/palaeohispanica.v0i20.373.

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Abstract:
L’articolo è dedicato al falisco, una varietà indoeuropea appartenente al filone italico e affine al latino attestata da circa 300 iscrizioni provenienti dall’agro falisco nel Lazio e datate dal VII al II secolo a.C. Nello specifico nella prima parte dell’articolo si offre un quadro di carattere generale relativo alla lingua e alla epigrafia falische aggiornato alla luce di una revisione della documentazione e degli studi sull’argomento. Nella seconda parte dell’articolo si prendono in considerazione taluni problemi e prospettive di carattere editoriale e linguistico con particolare attenzione rispettivamente alla iscrizione ‘di Cerere’ e alle iscrizioni capenati.
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8

Crifò, Francesco. "Grzegorz Tokarski, Dizionario indoeuropeo della lingua latina, Roma, LAS – Libreria Ateneo Salesiano, 2016, LXIV + 252 p." Zeitschrift für romanische Philologie 134, no. 1 (March 7, 2018): 282–86. http://dx.doi.org/10.1515/zrp-2018-0012.

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9

Michelini, Guido. "Il destino dei "suffissi" in nasale indoeuropei nelle lingue baltiche (con particolare riferimento al lituano)." Baltistica 13, no. 2 (May 25, 2011). http://dx.doi.org/10.15388/baltistica.13.2.1134.

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10

Michelini, Guido. "I deverbati „indoeuropei“ in *-- *-e/o; con particolare riferimento alle lingue baltiche." Baltistica 13, no. 1 (May 25, 2011). http://dx.doi.org/10.15388/baltistica.13.1.1916.

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Dissertations / Theses on the topic "Lingue indoeuropee"

1

Boni, Francesco. "Significati comparati etimologici e culturali dell’albero nella mitologia delle lingue indoeuropee antiche: traduzione e analisi." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/13774/.

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Abstract:
Il lavoro ha lo scopo di presentare una proposta di traduzione di alcune pagine del volume del filologo russo M.Makovskij in merito alla comparazione etimologica e semasiologica dei concetti di ramo, albero e rituale intrinsechi alle mitologie di un vasto numero di lingue indoeuropee antiche. Alla proposta di traduzione seguiranno una breve introduzione della glottologia come cornice di riferimento per l'intera opera, un commento alla traduzione tecnico-scientifica nelle sue sfumature e nella sua ermeneutica, ed infine un approfondimento del ruolo dell'albero nelle culture di alcuni popoli indoeuropei antichi con particolare riferimento alla mitologia e alla determinazione della Urheimat indoeuropea.
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2

BASSAN, Anna Chiara. "Problemi di sintassi verbale osco-umbra. Ordine delle parole e statuto morfosintattico del congiuntivo." Doctoral thesis, 2021. http://hdl.handle.net/11573/1506501.

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Abstract:
L’obiettivo del presente lavoro è quello di catalogare e descrivere le caratteristiche essenziali della sintassi frasale osco-umbra basandosi sul comportamento del verbo. Il carattere di innovazione della seguente proposta poggia, a nostro avviso, su tre ordini di ragioni (che trovano corrispondenza nelle sezioni in cui è articolato il lavoro). Non ci risulta presente ad oggi un tentativo di fornire una visione d’insieme, di proporre cioè la costruzione di un catalogo sintatticamente motivato di tutte le frasi verbali individuabili nel corpus delle attestazioni del ceppo oscoumbro. Di conseguenza, ci si prefigge come primo risultato di restituire uno strumento operativo, sintatticamente motivato, coerente e sistematico; secondariamente di corredarlo di una descrizione motivata; infine, di dimostrarne l’utilità pratica, impiegandolo per inquadrare alcuni usi anomali del congiuntivo.
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Books on the topic "Lingue indoeuropee"

1

1937-, Giacalone Ramat Anna, and Ramat Paolo, eds. Le Lingue indoeuropee. Bologna: Il Mulino, 1993.

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2

Puddu, Nicoletta. Riflessivi e intensificatori: greco, latino e le altre lingue indoeuropee. 2nd ed. Pisa: ETS, 2005.

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3

Riflessivi e intensificatori: greco, latino e le altre lingue indoeuropee. 2nd ed. Pisa: ETS, 2005.

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4

Salomone, Saverio. Nel mondo delle lingue indoeuropee: Dall'albanese alle origini e le origini dell'albanese. Siena: IZE, 1989.

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5

Rendich, Franco. L' origine delle lingue indoeuropee: Struttura e genesi della lingua madre del sanscrito, del greco e del latino. Roma: [Palombi], 2005.

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6

Rendich, Franco. L' origine delle lingue indoeuropee: Struttura e genesi della lingua madre del sanscrito, del greco e del latino. 2nd ed. Roma: Palombi, 2007.

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7

L' etrusco, lingua dall'oriente indoeuropeo. Roma: Erma di Bretschneider, 2007.

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8

Basco ed etrusco: Due lingue sottoposte all'influsso indoeuropeo. Pisa: F. Serra, 2008.

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9

Vincenzi, Giuseppe Carlo. Il greco: Preistoria e storia di una lingua indoeuropea. Bologna: CLUEB, 1991.

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10

Pisani, Vittore. Glottologia indoeuropea: Manuale di grammatica comparata delle lingue indeuropee, con speciale riguardo del greco e del latino. 4th ed. Torino: Rosenberg & Sellier, 1998.

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Book chapters on the topic "Lingue indoeuropee"

1

Baldi, Philip, and Pierluigi Cuzzolin. "Considerazioni etimologiche, areali e tipologiche dei verbi di « avere » nelle lingue indoeuropee." In Latin et langues romanes, edited by Sándor Kiss, Luca Mondin, and Giampaolo Salvi, 27–36. Berlin, Boston: DE GRUYTER, 2005. http://dx.doi.org/10.1515/9783110944532.27.

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2

Marinetti, Anna. "Nomi di luoghi e nomi di fiumi in area altinate: tra lingua e cultura." In Antichistica. Venice: Edizioni Ca' Foscari, 2020. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-380-9/008.

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Abstract:
This paper discusses some toponyms of the surrounding area of ancient Altinum. Some place names and river names, usually attested by latin sources, can trace back to older linguistic stage. I consider the names Altinum and Silis, but also the hydronyms Zero and Muson (the ancient names are unattested), which origin could be attribute to the Venetic language. The proposal of a Venetic basis from indoeuropean *eghero for the name Zero is apparently to exclude because of the medieval forms Zayro/Iairo, which arise from latin theatrum; nevertheless, the -ai- forms can be explained as a cultural induction, considering the proximity of the river to the ancient theater of Altinum.
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Pourciau, Sarah M. "Verse Origins." In The Writing of Spirit. Fordham University Press, 2017. http://dx.doi.org/10.5422/fordham/9780823275625.003.0004.

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Abstract:
Chapter Three treats the 19th century emergence, and polemical Saussurean reinterpretation, of a specifically Germanic poetics of enspirited letters. The ancient compositional technique of alliteration (Stabreim), which gives shape to the oldest-known Germanic poetry, is interpreted by 19th century German language scientists as a powerful tool for explicating the structuring energy of their language. Primal poetry, philologically reconstructed, thus comes to operate as a projection screen for language scientific fantasies about the writing (down) of language spirit. Saussure’s response to this tradition, the chapter argues, takes the form of a battle with the Germans over the origins of both verse and written letters. In the context of his famously enigmatic “anagram studies,” and in line with his language-scientific vision of a fully dis-enspirited linguistic notation, Saussure imagines the roots of Indoeuropean rhythm as a rule-governed, letter-based procedure for emptying poetry—and by extension, language itself—of all spiritual content.
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