Journal articles on the topic 'Linguaggio artistico'

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Vučetić, Zorica. "Il linguaggio artistico: il lessico." Linguistica 46, no. 1 (December 1, 2006): 121–44. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.46.1.121-144.

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Abstract:
Il presente lavoro tratta della terminologia delle arti e in particolare del lessico della pittura, della scultura e dell' architettura. L' articolo discute ed esamina i principali procedimenti formativi dell' italiano contemporaneo, come la suffissazione , la prefissazione e la composizione delle parole, in relazione alla terminologia delle arti. La principale funzione di questi procedimenti formativi è permettere alla lingua di arricchirsi, di coniare nuove unità lessicali; laformazione delle parole e il prestito linguistico sono elementi non trascurabili di arricchimento lessicale.
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Serra, Danilo. "Nichilismo e linguaggio poetico nella riflessione “estetica” heideggeriana." Differenz, no. 6 (2020): 91–116. http://dx.doi.org/10.12795/differenz.2020.i06.05.

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Abstract:
Il seguente contributo vuole mostrare come la questione circa la natura della Dichtung permetta ad Heidegger da un lato di misurarsi fino in fondo con le fondamentali contraddizioni ed inquietudini della contemporaneità, dall’altro di ripensare (e ricreare) la relazione originaria dell’uomo con le cose stesse e con l’essere. Da qui la necessità di riflettere sulla portata ontologica del discorso poetico con il fine di soffermarsi sulla peculiarità di un linguaggio, quello artistico-poetico, in grado di dirci, più di ogni altro, qualcosa di significativo sull’essenza dei fenomeni e sul nostro rapporto con la natura.
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Damilano, Alberto. "Il Laboratorio Teatrale Sensibili alle storie. Riflessioni a carattere psicodinamico e gruppoanalitico su due anni di esperienza (2007-2009)." GRUPPI, no. 1 (October 2010): 141–53. http://dx.doi.org/10.3280/gru2010-001012.

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Abstract:
Un'esperienza di attivitŕ espressiva teatrale centrata sul gruppo, svoltasi nell'ambito di un servizio pubblico di Patologia delle Dipendenze, ha visto operatori e pazienti uniti dal medesimo rischio espressivo e di rivelazione di sé. La rivisitazione attraverso una lettura di carattere gruppoanalitico permette di porre in relazione le potenzialitŕ terapeutiche proprie del linguaggio teatrale con i peculiari e polimorfi tratti della odierna condizione psicopatologica tossicomanica. Il complesso processo creativo ed artistico del Laboratorio teatrale si snoda attraverso elementi quali l'esplorazione corporea ed una precisa dimensione dell'estetica e del piacere, tradizionalmente trascurati nella cura delle dipendenze, e ancora attraverso il gioco e l'improvvisazione, che mediano l'accesso al linguaggio simbolico e contrastano narcisismo patologico ed alexitimia. La reinvenzione mitica dei contenuti emersi nel Laboratorio produce una narrazione drammaturgica imperniata sulla metafora del viaggio, che viene analizzata attraverso alcuni brani scelti, consentendo di evidenziare la prevalenza della struttura sul contenuto e il ruolo svolto dalla ritualitŕ. Si prefigura cosě la strutturazione di una comunitŕ teatrale aperta che condivide un progetto di cambiamento anche nel sociale.
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Cianfrone, Paolo. "Il linguaggio filmico ed artistico nel cinema di Antonioni, i suoi paradossi e lo spazio della critica." Quaderni d'italianistica 19, no. 2 (October 1, 1998): 63–78. http://dx.doi.org/10.33137/q.i..v19i2.9456.

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Graziani, Lorenzo. "Passare il limite: funzioni espressive e implicazioni filosofiche della metalessi." ENTHYMEMA, no. 31 (February 1, 2023): 302–18. http://dx.doi.org/10.54103/2037-2426/18434.

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Abstract:
Dal punto di vista narratologico, la metalessi si definisce come una trasgressione della gerarchia narrativa in cui un elemento appartenente a un livello superiore si trova ad agire a uno inferiore e viceversa. Il presente saggio offre un’analisi delle funzioni espressive e delle implicazioni filosofiche della metalessi. Viene principalmente sottolineata la sua capacità di illustrare – attraverso i mezzi propri della letteratura – problematiche del pensiero di interesse capitale. Il paradossale attraversamento di livelli che la caratterizza compare infatti in attività intellettuali situate in territori abbastanza distanti da quello della creazione artistico-letteraria – come logica, metafisica, filosofia del linguaggio e psicoanalisi. Nostro obiettivo è dimostrare che le potenzialità espressive della metalessi vanno ben oltre la rappresentazione del problematico rapporto tra fatto e finzione in quanto la struttura metalettica riproduce narrativamente una serie di operazioni mentali compiute dal pensiero umano ogni volta che va alla ricerca dei propri limiti.
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Farneti, Fauzia. "Il quadraturismo in Pallazzo Pitti da Cosimo II a Cosimo III de' Medici." Varia Historia 24, no. 40 (December 2008): 369–86. http://dx.doi.org/10.1590/s0104-87752008000200002.

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Abstract:
Nei primi decenni del Seicento la pittura decorativa a Firenze risulta ancora legata all'ornamentazione tradizionale tardomanierista attuata nei modi di Alessandro Allori o di Bernardino Barbatelli detto il Poccetti. L'interesse per le novità e per l'aggiornamento dell'ambiente artistico fiorentino portarono il granduca Ferdinando II a chiamare a Firenze tra il 1636 ed il 1637 Pietro da Cortona, Angelo Michele Colonna e Agostino Mitelli. I due bolognesi completarono il ciclo pittorico celebrativo del governo di Ferdinando cui aveva dato inizio Giovanni da San Giovanni, con la decorazione delle tre sale di rappresentanza del quartiere estivo di palazzo Pitti realizzata tra il 1637 ed il 1641. L'intervento, condotto secondo il più moderno linguaggio barocco che vede la perfetta integrazione dell'illusionismo architettonico, che supera i limiti dello spazio reale, con le scene figurative, verrà a costituire nell'ambiente fiorentino un ineludibile modello di riferimento nella decorazione d'interni, soluzioni di grande modernità su cui si formerà Jacopo Chiavistelli e i giovani della sua scuola. Anche Giovan Carlo, fratello del granduca, nel 1637 diede inizio ad una serie di trasformazioni che si protrassero per oltre un ventennio, trasformando gli ambienti a lui assegnati in Pitti in veri e propri luoghi di delizie, decorati dagli artisti più significativi del momento quali ad esempio Angelo Michele Colonna, Agostino Mitelli, Pietro da Cortona, Jacopo Chiavistelli. Fu quest'ultimo frescante che con i suoi 'scolari', fin dagli anni Cinquanta fu attivo in palazzo Pitti, decorando a quadratura gli ambienti dei quartieri dei membri della famiglia granducale, ambienti che in gran parte sono andati perduti in quanto interessati dalle ristrutturazioni lorenesi e sabaude. Con i lavori commissionati dal gran principe Ferdinando si chiude in palazzo Pitti la grande stagione del quadraturismo barocco fiorentino.
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Smeriglio, Erika. "L'occhio di Polifemo: sublimazioni in corto." PSICOTERAPIA PSICOANALITICA, no. 2 (November 2022): 186–96. http://dx.doi.org/10.3280/psp2022-002013.

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Abstract:
L'articolo pone al centro della sua tesi l'analogia tra il linguaggio filmico e il processo onirico, trattando dell'uso e della semantica delle immagini in quanto rappresentazioni di significati altri, creando un parallelismo tra il contesto cinematografico e il setting analitico. Da questo primo livello di analisi, l'autrice si interroga sul significato dello sguardo, inteso sia come osservazione epistemofilica di un oggetto altro da sé, sia come atto dell'essere guardati. In particolare, attraverso la metafora dell'obiettivo filmico guidato dal regista e dello sguardo dell'analista, si focalizza l'attenzione su quegli elementi apparentemen-te secondari e di poco conto che spesso sfuggono ad un livello di consapevolezza, il cosiddetto non visto. Queste zone adombrate della mente, possono essere rese potenzialmente fruibili nella stanza di analisi grazie al lavoro analitico, così come l'occhio della macchina da presa può metterle a fuoco e catturarle nel reale. Tale processo viene descritto facendo riferimento ad un cortometraggio, Polifemo (1998 - regista Alfredo Santucci), nel quale si mette in scena la storia di un fotografo particolarmente attratto dai dettagli minuziosi, che letteralmente ruba attraverso i suoi scatti al fine di ricostruirne la storia, una narrazione interna. In questo duplice movimento, insieme sottrattivo e di conoscenza, si apre infine il tema della sublimazione inteso come processo caratteriz-zato da un'energia vitale che favorisce l'integrazione e permette di produrre e creare a livello artistico e nella propria dimensione quotidiana, aiutando l'individuo a superare e rendere sopportabili sentimenti dolorosi, investendo affettivamente in piccoli o grandi piaceri come quello della passione nel proprio lavoro.
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Bartoli, Gabriella. "Psicologia, arte, attività espressive." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 2 (October 2021): 203–15. http://dx.doi.org/10.3280/rip2021oa12607.

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Abstract:
Viene ricostruito il clima culturale che favorì un primo accostarsi della psicologia accademica bolognese al fenomeno artistico. Tra i fattori facilitanti: gli stretti rapporti fra i maestri tedeschi della Gestalt e gli artisti del Bauhaus nel periodo 1911-1933; nonché, nei primi anni Sessanta, entro la scuola di Renzo Canestrari, gli scambi tra i gestaltisti italiani e gli esponenti di avanguardie artistiche come "Arte Programmata" e "Nuova Tendenza". Ne scaturirono iniziative di ricerca messe in opera da un gruppo di allievi nelle Università di Bologna e, in seguito, di Roma Sapienza e Roma Tre. Furono inoltre introdotte nel corso di laurea DAMS di Bologna due nuove discipline ("Psicologia dell'arte" e "Psicologia della musica"), poi attivate in altri atenei. In parallelo vennero condotti numerosi studi teorici e sperimentali sui linguaggi artistici e i processi creativi, d'invenzione e fruizione; studi i cui risultati sono stati apprezzati sul piano internazionale per l'integrazione dei metodi e l'interdisciplinarità delle competenze.
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Acampa, Giovanna, and Claudia Mariaserena Parisi. "Cultural heritage management: optimising procedures and maintenance costs." Valori e Valutazioni 29 (January 2022): 79–102. http://dx.doi.org/10.48264/vvsiev-20212907.

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Abstract:
The management of maintenance activities is an ongoing concern for facility managers in the existing building sector due to its complexity and uncertainty. This applies all the more to cultural heritage as protection, preservation and enhancement are a priority in order to keep the artistic and cultural value of historical assets for future generations. In addition, problems related to the increasingly limited economic resources complicate maintenance management processes. Therefore, it has become a common standard to carry out maintenance activities only when actual emergencies occur, thus causing inefficiencies in the planning of Facility Management activities and an increase in maintenance costs. This paper shows a method to support the management decision-making in maintenance activities through Building Condition Assessment (BCA) processes integrated with Building Information Modeling (BIM) systems. The main objective is to develop a maintenance management strategy and support technicians in identifying maintenance priorities in a practical, simple and automated way in order to optimise procedures and costs. To achieve such a goal, the method proposes a BCA process that uses the following tools: 1) building breakdown structure according to UNI 8290 adapted to historic buildings; 2) a degradation level index and a technological and operational connection matrix to assess opportunity maintenance; 3) field inspections and data collection on Excel spreadsheets acting as external Database; 4) data management in BIM environment using Revit as BIM Authoring Software and Dynamo scripts as visual programming language (VPL) to link external Database to BIM model. The results highlight the important role of BIM in Facility Management of existing buildings and buildings of historical and cultural value by allowing the continuous update of information in a single BIM model for BCA purposes and shows a great potential to support facility managers in managing building maintenance activities and optimising costs. La natura complessa, incerta e dinamica della gestione delle attività di manutenzione è fonte di continua preoccupazione per i facility managers che operano nel settore del patrimonio edilizio esistente. In particolare, nel campo dei beni culturali, la tutela, conservazione e valorizzazione sono una priorità per preservare il valore artistico-culturale dei beni storici alle generazioni future. Purtroppo, alla complessa gestione della manutenzione si aggiungono problemi relativi alle risorse economiche sempre più limitate. In questa situazione infatti, sembra essere diventato uno standard comune intervenire con attività di manutenzione solo quando si presentano effettivi casi di emergenza, causando così inefficienze nella pianificazione delle attività del Facility Management e, conseguentemente, un aumento dei costi della manutenzione. Questo paper espone un metodo per supportare le scelte decisionali dei gestori nelle attività di manutenzione attraverso i processi di Building Condition Assessment (BCA) integrati ai sistemi di Building Information Modeling (BIM). L'obiettivo principale è sviluppare una strategia di gestione della manutenzione, dando ai tecnici il necessario supporto per individuare le priorità di intervento di manutenzione in modo pratico, semplice e automatizzato al fine di ottimizzare procedure e costi della manutenzione. Per raggiungere questo obiettivo, il metodo propone un processo di BCA che utilizza i seguenti strumenti: 1) scomposizione dell’edificio secondo la norma UNI 8290 adattata agli edifici storici; 2) un indice del livello di degrado e una matrice di connessione tecnologica e operativa per valutare manutenzioni di opportunità; 3) ispezioni in situ e raccolta dei dati su fogli di calcolo Excel che fungono da Database esterno; 4) gestione dei dati in ambiente BIM utilizzando Revit come BIM Authoring Software e scripts in Dynamo come linguaggio di programmazione visiva per il collegamento tra Database esterno modello BIM. I risultati della ricerca evidenziano l'importanza del ruolo del BIM nel Facility Management degli edifici esistenti e di pregio storico-culturale consentendo l'aggiornamento permanente delle informazioni in un unico modello BIM ai fini del BCA e mostra un grande potenziale per supportare i facility managers nella gestione delle attività di manutenzione degli edifici e nell’ottimizzazione dei costi.
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Toti, Anna Maria Paola. "Le forme istituzionali del potere. Pier Paolo Pasolini e il linguaggio della praxis." RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no. 1 (March 2012): 131–49. http://dx.doi.org/10.3280/sa2012-001006.

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Abstract:
Il documentario come testimonianza del sociale, come dispositivo realistico, č fonte di studio e di analisi per il sociologo; infatti, il materiale visuale rappresenta un documento essenziale per comprendere come ogni cultura rappresenti se stessa e le proprie alternative. L'idea che il cinema sia per sua natura riflesso e continuazione del reale, costituisce la base di alcuni importanti contributi, tra i quali vi č quello di Pier Paolo Pasolini che fornisce un'interpretazione critica dell'individuo e della storia. Il proletariato, i "ragazzi di vita", la periferia romana, una condizione subumana di esistenza, diventano i contenuti privilegiati di un cinema che, avendo fatta propria la lezione del neorealismo, pur trasfigurandola, ma avendola anche superata criticamente, tende a trasporre i dati immediati dell'esperienza in una dimensione artistica fortemente caratterizzata.
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Moore, Derek A. R. "Review: Michele Sanmicheli: Architettura, linguaggio e cultura artistica nel Cinquecento by Howard Burns, Christoph Liutpold Frommel, Lionello Puppi." Journal of the Society of Architectural Historians 57, no. 4 (December 1, 1998): 466–68. http://dx.doi.org/10.2307/991465.

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Ciurlo, Alessandra. "L’arte nella costruzione della memoria collettiva colombiana: l’apporto della diaspora in Europa." REMHU: Revista Interdisciplinar da Mobilidade Humana 29, no. 62 (August 2021): 63–78. http://dx.doi.org/10.1590/1980-85852503880006205.

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Abstract:
Riassunto Questo articolo pretende mostrare come nell’ambito del conflitto armato in Colombia, la diaspora colombiana in Europa mediante alcune espressioni artistiche di cui è protagonista, dia un contributo importante alla costruzione della memoria collettiva del paese. Mediante analisi di contenuto si studiano comparativamente quattro opere artistiche che hanno una forte valenza performativa: una pièce teatrale e tre performance con linguaggi che utilizzano la danza, la musica, la fotografia e il video. Le opere incentrate sulle vittime del conflitto armato e quindi con una carica emotiva molto grande, aspirano a informare e denunciare eventi traumatici resi invisibili dalla narrativa ufficiale, essenziali per la ricostruzione di una memoria collettiva plurale e inclusiva. Le proposte artistiche dimostrano come l’arte con la sua comunicazione riflessiva sia capace di innescare tra il pubblico partecipante processi di trasformazione delle strutture di pensiero individuali e collettivi, evidenziando le sue potenzialità come atto critico e politico.
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Vilei, Leonardo. "Nota introduttiva." Cuadernos de Filología Italiana 29 (June 24, 2022): 9–10. http://dx.doi.org/10.5209/cfit.75604.

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Abstract:
Il 5 marzo del 1922 nasceva a Bologna Pier Paolo Pasolini e Cuadernos de Filología Italiana ha scelto di inaugurare con il suo nome il ritorno editoriale di una proposta monografica che da questo numero accompagnerà nuovamente le tradizionali sezioni di linguistica, letteratura e delle recensioni. Gli anniversari, si sa, possono essere momenti ambigui della riflessione e a volte convogliano su un dato autore attenzioni dal valore più mondano che intellettuale; il 2022, per giunta, ci ricorda che cento anni fa nascevano anche, solo per restare in ambito letterario, Beppe Fenoglio, Giorgio Manganelli, Luigi Meneghello e Luciano Bianciardi. Le ragioni della nostra scelta si fondano innanzitutto sulla capacità che Pasolini ha di interrogare ancora e sempre i nostri studenti, spesso stupiti nei loro primi approcci con l’autore che più di ogni altro, nella complessa costellazione del nostro Novecento, rinnova in ugual misura sconcerto e ammirazione in chi gli si avvicina per la prima volta, anche grazie o a causa del suo essere arcipelago di linguaggi e proposte. La sua esperienza artistica, per giunta, compressa in un trentennio vertiginoso, non può essere ascritta a una sola disciplina di studi e ciò ci pone automaticamente nella circostanza di aprire le maglie della nostra specializzazione ad altri sguardi e altri saperi. Vastità e complessità – e ben inteso, inciampi e contraddizioni – restano a buon conto caratteri essenziali della sua opera, eredità da coltivare e mettere in valore. Quasi cinquant’anni dopo la sua morte, pensiamo inoltre che sia possibile osservare la sua traiettoria consapevoli che ai significati della sua opera, per usare un’acuta analisi di Walter Siti (2005: 135), si è andato sovrapponendo il significante del «mito Pasolini». Non ignoriamo, del resto, che è a quel mito che spesso si avvicinano abbagliati altri giovani e altri artisti, ma ciò non ci esime, semmai ci incita, dal proseguire il lavoro ermeneutico, filologico e culturale che qui presentiamo.
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Frasca, Massimo. "ARCHAIC ACRAGAS - (G.) Adornato Akragas arcaica. Modelli culturali e linguaggi artistici di una città greca d'Occidente. Pp. 254, b/w & colour pls. Milan: Edizioni Universitarie di Lettere Economia Diritto, 2011. Paper, €30. ISBN: 978-88-7916-468-9." Classical Review 64, no. 1 (March 20, 2014): 181–83. http://dx.doi.org/10.1017/s0009840x13002904.

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Zam, Riswel, Dharsono Dharsono, and Timbul Raharjo. "TRANSFORMASI ESTETIK SENI KRIYA; KELAHIRAN DAN KRIYA MASA KINI." Gorga : Jurnal Seni Rupa 11, no. 2 (December 2, 2022): 302. http://dx.doi.org/10.24114/gr.v11i2.36026.

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Abstract:
This paper discusses the aesthetic transformations in craft art. The discussion focuses on craft art as a form of socio and cultural bonding in the past that developed into a part of individual culture and a means of self-expression in the present. Studies are conducted on aesthetic components, such as the form, purpose, and expressive content found in crafts. To achieve the goals, studies in the form of qualitative research using cultural and artistic methods are employed. According to the research, craft art is ingrained in human life and has existed from prehistoric times to the present. The philosophy that guided the development of ancient crafts is founded on a metaphysical perspective, a charge of spiritual, religious, and magical principles that form works of high quality crafts and reflect the soul of their era. The philosophy that guided the development of ancient crafts is founded on a metaphysical perspective, a charge of spiritual, religious, and magical principles that form works of high quality crafts and reflect the soul of their era. Modern or contemporary craft art, which displays aesthetic inclinations as a result of the interaction and effect of freedom of expression, is currently referred to as art craft. The thought and philosophy of art also influenced the creation of crafts, by adapting of understanding Western’s fine art to the archipelago's cultural norms. These adaptations and acculturations make craft art a manifestation that is affected and reflects societal changes that occur in Indonesia or along with the soul of the times. Keywords: aesthetic transformation, art craft. AbstrakTulisan ini membahas transformasi estetik dalam seni kriya. Pembahasan difokuskan pada seni kriya sebagai ikatan sosio-kultural pada masa lampau yang berkembang ke dalam aspek individu-kultural sebagai media ekspresi personal pada saat ini. Kajian dilakukan terhadap unsur-unsur estetik yang meliputi bentuk, fungsi, dan muatan ekspresi yang terkandung dalam kriya. Untuk mencapai tujuan digunakan kajian berupa penelitian kualitatif melalui pendekatan kebudayaan dan pendekatan estetik. Temuan yang diperoleh adalah bahwa seni kriya melekat dan berjalan seiring dengan kehidupan manusia sejak masa prasejarah sampai sekarang. Penciptaan kriya masa lampau dilandasi oleh filosofi yang berorientasi pada pola pikir metafisis, muatan nilai-nilai spiritual, religius, dan magis yang menghasilkan karya-karya kriya adiluhung dan mencerminkan jiwa zamannya. Sementara seni kriya modern atau kontemporer menunjukkan kecenderungan estetik sebagai interaksi dan pengaruh kebebasan berekspresi, kriya ini dikenal dengan kriya seni. Pemikiran dan filsafat seni juga memberi pengaruh pada penciptaan kriya, dengan mengadopsi aliran-aliran seni rupa Barat yang disesuaikan dengan kebudayaan nusantara. Penyesuaian dan akulturasi tersebut menjadikan seni kriya sebagai manifestasi kesenian yang dipengaruhi serta mencerminkan perubahan-perubahan sosial yang terjadi di Indonesia atau seiring dengan jiwa zaman.Kata Kunci:transformasi estetik, seni kriya. Authors:Riswel Zam : Institut Seni Indonesia PadangpanjangDharsono : Institut Seni Indonesia SurakartaTimbul Raharjo : Institut Seni Indonesia Yogyakarta References:Adryamarthanio, V. (2022). Batik Pesisir: Sejarah, Ciri-ciri, dan Motif. https://kompas.com/stori/read/2022/04/27/090000579/batik-pesisir--sejarah-ciri-ciri--dan-motif (diakses tanggal 1 November 2022).Ahmad, A. S. E. (2021). Kritik Sejarah Batik Sidoarjo. Gorga : Jurnal Seni Rupa, 10(1), 137. https://doi.org/10.24114/gr.v10i1.24626.Burhan, M. A. (1999). Nilai Estetik dalam Seni Lukis di Indonesia. Jurnal Seni, ISI Yogyakarta., VI(3).Dharsono, D. (2016). Kreasi Artistik, Perjumpaan Tradisi Modern dalam Paradigma Kekaryaan Seni. Yogyakarta: Citra Sains.Dillistone, F. (2002). The Power of Symbols. Jakarta: Penerbit Kanisius.Feldman, E. B. (1967). Art As Image and Idea. USA: Prentice Hall.Gie, T. L. (2004). Filsafat Seni: Sebuah Pengantar. Yogyakarta: Pusat Belajar Ilmu Berguna.Guntur, G. (2021). Kriya Retro, Biutifikasi dan Legatimasi Artistik. Yogyakarta: Pusat Belajar Ilmu Berguna.Gustami, S. (2007). Butir-butir Mutiara Estetika Timur, Ide Dasar Penciptaan Seni Kriya Indonesia. Yogyakarta: Prasista.Joedawinata, A. (2001). Seni Kriya dan Desain di Lingkungan Perguruan Tinggi. Jurnal SR&D Fakultas Seni Rupa Dan Disain ITB, Bandung, 1.Junaedi, D. (2016). Estetika Subjek, Objek, dan Nilai. Yogyakarta: ArtCiv.Kamal, M. N. (2020). Kerajinan Perak Tinjauan Pada Proses Dan Makna Simbolis Ornamen Di Home Industry Di Koto Gadang. Gorga : Jurnal Seni Rupa, 9(2), 409. https://doi.org/10.24114/gr.v9i2.21229.Kartika, D. S. dan N. G. P. (2004). Pengantar Estetika. Yogyakarta: Rekayasa Sains.Marianto, M. D. (2011). Menempa Quanta Mengurai Seni. Yogyakarta: Badan Penerbit ISI Yogyakarta.Najoan,Stephanie Jill., J. C. M. (2011). Transformasi Sebagai Strategi Desain. Media Matrasain, 8(2), 117–130. https://doi.org/https://doi.org/10.35792/matrasain.v8i2.330Nugraha, A. (1999). Kriya Indonesia, Sebuah Wilayah Sumber Inspirasi Yang Tak Terbatas. Yogyakarta: Prasista.Ponimin, & Guntur. (2021). The COVID-19 War in Ceramic Arts: Navigating Aesthetic and Symbolic Expressions. Aisthesis. Pratiche, Linguaggi e Saperi Dell’estetico, 14(1), 81–99. https://doi.org/10.36253/aisthesis-12056.Raharjo, T. (2011). Seni Kriya dan Kerajinan. Yogyakartaa: Program Pascasarjana Institut Seni Indonesia Yogyakarta.Sakti, Z. (2017). Pengertian Unsur Estetika dan Unsur Ergonomis Produk Kerajinan. https://www.aelilmu.com/2017/09/pengertian-unsur-estetika-dan-unsur-ergonomis-produk-kerajinan-html (diakses tanggal 1 November 2022).Soedarso. (2006). Trilogi Seni; Penciptaan, Eksistensi, dan Kegunaan Seni (Cetakan Pe). Yogyakarta: BP ISI Yogyakarta.Strauss, A. dan J. C. (2007). Dasar-dasar Penelitian Kualitatif. Jakarta: Pustaka Pelajar.Sullivan, L. (1896). Number BY. Lippincott´s, 403–409.Sunarto, K. (2004). Pengantar Sosiologi (Revisi). Jakarta: Lembaga Penerbitan Fakultas Ekonomi Universitas Indonesia.Zam, R. (2006). Cerek dalam Ekspresi Kriya Logam. Yogyakarta: Institut Seni Indonesia Yogyakarta.Zam, R., & Ferawati, F. (2020). POTENSI DAN PELUANG PENGEMBANGAN KERAJINAN COR KUNINGAN SUNGAI PUAR DALAM ERA REVOLUSI INDUSTRI 4.0. Artchive: Indonesia Journal of Visual Art and Design, 1(1), 46. https://doi.org/10.53666/artchive.v1i1.1561.Zuhdi, B. M. (2010). PERKEMBANGAN KONSEP KRIYA. 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Barzaghi, Ilaria M. P. "Tra Milano e Parigi: Medardo Rosso e la vita moderna." Storia e Futuro, no. 54 (February 17, 2022). http://dx.doi.org/10.30682/sef5421a.

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Abstract:
Il valore di Medardo Rosso (1858-1928) scultore è riconosciuto, ma la sua ricerca della “verità”, sia nel senso di natura che di modernità, è stata rivoluzionaria attraverso ogni linguaggio artistico usato. Il suo lavoro pionieristico con la fotografia è un’efficace chiave di accesso alla vita e all’opera di questo artista, un elemento che ne dichiara con immediatezza la modernità, lo sperimentalismo e l’audacia. Da un lato, la fotografia è organicamente connessa alla sua scultura (non fotografava nient’altro) e costituisce uno strumento privilegiato per comprenderla, ma d’altra parte è un’arte del tutto indipendente. Sculture e fotografie sono legate dal comune linguaggio della luce: unite dalla ricerca di Rosso sul potere della luce di dare forma ai materiali. Seguendo il percorso di Rosso tra Milano e Parigi, emergono i caratteri fondamentali della sua modernità, anche nel senso che la sua indagine conduce alla produzione di quelle che Baudelaire ha chiamato “immagini della vita moderna”. Il saggio verte in particolare sulle serie di fotografie dedicate a Impressione d’omnibus, Enfant malade, La Conversazione, Bookmaker. The importance of the Italian sculptor Medardo Rosso (1858-1928) is well recognized, but his search for truth, that is to say both nature and modernity, was revolutionary through every visual language he used. Still his pioneering work as an artist-photographer is little-known outside the academic community. His photography is deeply interconnected with his sculpture (he took pictures only of his own works) but at the same time it’s a fully independent art. Sculptures and photographs are linked together by the common language of light shaping both, that is to say by Rosso’s research about its power to shape different materials. Looking at his photographic production can be an effective way to comprehend Rosso’s life and art: it shows his modernity and experimentalism. Following his path from Milan to Paris, the essay focuses on some momentous photographic series, the images of Impressione d’omnibus, Enfant malade, La Conversazione, Bookmaker, to highlight the fundamental features of Rosso’s modernity, that it also to say he created what Baudelaire called “images of modern life”.
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Ponzio, Luciano. "L’arte come struttura pensante e generatrice di nuovi mondi." RUS (São Paulo) 13, no. 23 (December 19, 2022). http://dx.doi.org/10.11606/issn.2317-4765.rus.2022.202310.

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Abstract:
Da angolature prospettiche diverse, letteraria, poetica, cinematografica, i corpora teorici di Jurij Lotman tracciano una strada comune, rivolta fin dall’inizio allo studio di quei linguaggi che caratterizzano l’essere umano come animale semiotico, ovvero i testi artistici capaci di raffigurazione [izobraženie]. Si tratta della caratterizzazione specifica di un testo che vuole assurgere a testo artistico, modellato in senso semiotico sulla base della funzione che esso svolge in una cultura e del riconoscimento che questa gli assegna come appartenete ad un genere testuale. L’approccio lotmaniano di tipo “culturologico” amplia e specifica la nozione di testo che da struttura sincronica chiusa assurge a “testo culturale” con la sua specifica funzione creativa/estetica/poetica, con il suo valore etico e sociale, con i suoi legami con la realtà nella sua dimensione cronotopica. Tali studi hanno assegnato una speciale centralità ai testi artistici, ai “generi di discorso secondari” (qui nell’accezione bachtiniana riferita ai generi letterari). Ciò ha reso possibile, di riflesso, l’assunzione del testo artistico e dei suoi specifici linguaggi quale modello e strumento essenziali per lo studio/comprensione della Cultura, per sua natura dinamica e eterogenea, tanto da non lasciarsi facilmente descrivere, da non rendersi riducibile a modelli caratterizzati dalla codificazione-decodificazione, a farsi uniformare/unificare, situare dentro un sistema (quale la langue), presentandosi invece, come un insieme di pratiche sociali. Ciò permette di riconoscere/ristabilire l’importanza vitale che ha, per il rinnovamento del “reale”, la visione artistica con le sue rifrazioni estetiche intersemiotiche. E ciò sia come risultato dell’interrelazione tra scrittura e immagini del mondo, sia anche tramite una particolare lente meta-semiosica, con l’assumersi la responsabilità del mantenimento della vita stessa dei segni in una prospettiva semioetica, dimostrandoci come Lotman possa essere considerato attualmente tra gli autori in campo semiotico più creativi e anche specificamente “modellizzatori”, costruttori, innovatori nei confronti del “reale”.
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Patti, Federica. "La performatività posthuman." Connessioni remote. Artivismo_Teatro_Tecnologia 3, no. 3 (December 28, 2021). http://dx.doi.org/10.54103/connessioni/16824.

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Abstract:
L’accelerazione tecnologica continua a rivoluzionare la liveness lasciando emergere un alto gradiente di performatività anche nelle semplici abitudini multimediali quotidiane. L’ubiquità pervasiva dei media digitali influenza profondamente i modi e gli stili in cui la performance viene agita e fruita. Attivando efficaci dinamiche di connessione e coinvolgimento del pubblico, strumenti come lo streaming, la realtà virtuale e aumentata, l’intelligenza artificiale, il mapping, l’interaction design consentono oggi di allestire esperienze multimediali che offrono una dimensione sociale e comunicativa completamente diversa, all’insegna della transdisciplinarietà e dell’approccio post-antropocentrico. La live media performance è da considerarsi quindi come specifico settore di produzione artistica e di indagine, in cui è possibile far rientrare diverse tipologie di formati e pratiche. Gli agenti elettronici in scena vengono progettati per trasmettere un senso di interconnessione profonda tra i protagonisti, il pubblico e tutto ciò che li circonda. Il palcoscenico diventa così una dimensione sospesa, un “luogo della mente” sinestetico e immersivo, in cui viene ricostruita la realtà come risultato di un agire non soltanto umano. La tecnosfera diviene in questo senso un partner di lavoro. Attraverso l’analisi di ricerche e di linguaggi artistici multimediali performativi emblematici di questo settore disciplinare, si proporrà una suggestione interpretativa transdisciplinare post-antropocentrica e postumana, prestando attenzione alle forme sia umane sia non umane di azione e gesto espressivo.
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Comensoli, Regaida. "Incontri tra controcultura e sperimentazione fototestuale nella rivista "ABRACADABRA"." Versants. Revista suiza de literaturas románicas 2, no. 68 (October 22, 2021). http://dx.doi.org/10.22015/v.rslr/68.2.5.

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Abstract:
Nel panorama artistico e letterario del Novecento nasce un prodotto ibrido, sviluppatosi sull’onda lunga del fenomeno Beat: le riviste underground autoprodotte. Il carattere innovativo di queste pubblicazioni non riguarda i soli contenuti, bensì anche e soprattutto la grafica, poliedrica e anticonvenzionale, ispirata alle libertà formali introdotte dalle avanguardie storiche. Fra il 1977 e il 1981 viene stampata ABRACADABRA, rivista di poesia sperimentale nata dall’incontro tra il traduttore Marcello Angioni, l’artista Harry Hoogstraten e il poeta di origine ticinese Franco Beltrametti (Locarno, 1937-1995). ABRACADABRA è un tipico esempio di pubblicazione del periodo, territorio di confine sulle cui pagine venivano sperimentati diversi gradi di interazione tra specifici linguaggi, testandone potenzialità e cortocircuiti. Keywords: riviste autoprodotte, ABRACADABRA, controcultura, Franco Beltrametti, guerriglia semiologica.
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Toro Jiménez, Cristina. "Bailando la huella del espacio / Dancing space trace / “Danzando il segno dello spazio”." Tercio Creciente, July 1, 2016. http://dx.doi.org/10.17561/rtc.n10.2.

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Abstract:
El inicio de esta investigación se sitúa en una inquietud hacia una de las primeras formas de arte que el ser humano manifiesta de forma casi instintiva, la Danza; así mismo el contacto más directo con esta siendo lenguaje expresivo, donde la anatomía artística se convirtió en protagonista de la investigación. Este proyecto, refleja un cuerpo que se desliza en un tiempo preciso y un espacio narrativo en el cual se desdibuja descifrándose a sí mismo en la huella danzada, identidad de este y pretensión nuestra a alcanzar; algo efímero, su huella, su representación, su propia voz. Con ello se quiso reflejar que un dibujo anatómico, al igual que la danza de un cuerpo, se puede traducir a través del espacio y el tiempo, en cualquier otro modo de creación, ya sea escultórico, pictórico, escenográfico, musical, fotográfico, etcétera; cabe destacar el importante papel que juega el espacio y tiempo en este, pues traduce y traspasa los lenguajes trasladando la dimensión espacial; Hablamos pues, de bidi y tridimensionalidad.Dancing space traceThe aim of this research is to sed light on the latent concern about one of the earliest forms of art which humans being manifest instinctively, the Dance, moreover, the direct connection of this art with the expressive body language, where the artistic anatomy became the protagonist and challenge of this study. According to the facts mentioned above, the work focused on the body that slides into the precise time as well as the narrative space in which is decoded it self on the dance track, that represents it’s identify, moreover led my final goal to reach. Something ephemeral, it’s footprint, representation, what’s more it’s own voice. Furthermore, it is a reflection of how a picture of the anatomic body, as well as it’s own dance, can be represented through the space and time dimensions as any sort of creation. Whether sculptural, painterly, scenic, musical, photographic, so on. It claims to be noted the significant role of time and space on the dance as transfers and translate the different types of languages developing and modifying the spacial translation. Ending up in the bidi and three-dimensionality matter.“Danzando il segno dello spazio”L’inizio di questa ricerca si trova in una inquietudine verso una delle prime forme d’arte che l’essere umano manifesta quasi istintivamente, la danza; Allo stesso modo il contatto più diretto con questa come linguaggio espressivo, in cui l’anatomia artistica divenne protagonista delle indagini. Questo progetto, riflette un corpo scorrevole in un tempo preciso e uno spazio narrativo in cui si sfuma decifrato sé stesso nel segno danzato, l’identità di questo e obiettivo nostro di raggiungere; qualcosa di effimero, la sua impronta, la sua rappresentazione, la propria voce. Questo è stato lo scopo per dimostrare che un disegno anatomico, come la danza di un corpo, può essere tradotto attraverso lo spazio e il tempo, in qualsiasi altra modalità di creazione, sia la scultura, la pittura, teatro, musica, fotografia, ecc. Vale la pena notare l’importante ruolo dal spazio e il tempo in questo progetto, poiché traduce e proietta i linguaggi spostando la dimensione spaziale; Si parla poi di bidi e tridimensionalità
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Urquhart, Lela. "Book Review of Akragas arcaica: Modelli culturali e linguaggi artistici di una città greca d'Occidente, by Gianfranco Adornato." American Journal of Archaeology 117, no. 4 (October 2013). http://dx.doi.org/10.3764/ajaonline1174.urquhart.

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