Academic literature on the topic 'Libro di testo digitale'

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Journal articles on the topic "Libro di testo digitale"

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Nardi, Andrea. "PROGETTARE UN LIBRO DI TESTO DIGITALE TRA CRITICITÀ E OPPORTUNITÀ." Media Education 9, no. 2 (May 4, 2020): 252–74. http://dx.doi.org/10.36253/me-8813.

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Abstract:
In Italia la vigente cornice legislativa prevede nelle scuole la transizione al libro di testo elettronico e individua nei docenti i principali soggetti coinvolti nell’autoproduzione e valutazione di questi materiali didattici digitali. Nel presente studio vengono descritti il design, lo sviluppo e la valutazione di un prototipo di libro di testo digitale, multimediale e interattivo, nel tentativo di indagare le principali criticità poste dalla sua realizzazione, i possibili elementi di innovazione rispetto al tradizionale libro di testo, e fornire delle linee-guida ai docenti sempre più responsabili della scrittura e validazione di queste nuove tipologie di testi. Per valutare l’usabilità cognitivo-didattica del prototipo è stato somministrato un questionario a un panel di esperti. Nella prima parte dell’articolo vengono descritti i risultati della rassegna della letteratura svolta al fine di rintracciare buone regole e principi di design; la seconda parte descrive lo sviluppo del prototipo e la procedura di raccolta e analisi dei dati. I risultati ottenuti vengono successivamente discussi ed infine si cerca di trarre qualche conclusione da quanto emerso. In Italy the current legislative framework foresees the transition to the electronic textbook in schools and identifies teachers as the main subjects involved in the self-production and evaluation of these digital teaching materials. This paper describes the design, development and evaluation of a digital, multimedia and interactive textbook prototype, in an attempt to investigate the main critical issues raised by its implementation and the possible elements of innovation compared to the traditional textbook. In addition, it provides guidelines for teachers who are increasingly responsible for the writing and validation of these new types of texts. To assess the cognitive-didactic usability of the prototype, a questionnaire was given to a panel of experts. The first part of the paper describes the outcomes of the literature review carried out in order to draw effective design principles; the second part illustrates the prototype development and the procedure adopted to collect and analyze data. The results are then discussed and finally some conclusions are drawn.
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Dondi, Cristina, and Matilde Malaspina. "L'ecosistema digitale del CERL per lo studio del libro antico a stampa: dal progetto 15cBOOKTRADE a oggi." DigItalia 17, no. 1 (June 2022): 134–56. http://dx.doi.org/10.36181/digitalia-00044.

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Abstract:
Nel corso dei cinque anni del suo svolgimento, il progetto 15cBOOKTRADE, finanziato con un Consolidator Grant dello European Research Council (2014-2019) ha favorito il consolidamento e l’espansione di una serie di strumenti digitali e di una ampia rete di collaborazione tra individui, istituzioni e progetti di ricerca incentrati sull’utilizzo degli incunaboli, e più in generale del libro antico a stampa, come fonte storica. Dopo la conclusione ufficiale progetto, il lavoro dei membri e della rete di studiosi e bibliotecari costituita durante i cinque anni della durata del finanziamento è continuato. Singoli ricercatori o gruppi di ricerca hanno orientato le proprie indagini verso categorie ben precise di libri antichi a stampa: edizioni di testi di diritto, di materia medica, edizioni illustrate, collezioni di alcuni possessori antichi, biblioteche monastiche, censimenti illustrati, e così via. Vari tra questi progetti hanno esteso il limite cronologico dell’interesse di ricerca oltre il dicembre 1500, assottigliando la convenzionale distinzione tra incunaboli e post-incunaboli. Di fatto però, la metodologia per tutte queste nuove strade di ricerca resta basata sull’utilizzo delle informazioni di provenienza come dati storici; sull’integrazione di fonti bibliografiche e documentarie allo scopo di arricchire ulteriormente il dato materiale; sulla creazione di collaborazioni internazionali di ampio respiro che consentano di raccogliere dati che difficilmente sarebbero accessibili altrimenti (specialmente in questi anni difficili di pandemia); infine, sull’utilizzo di strumenti digitali efficaci per facilitare la raccolta dei dati e l’accesso agli stessi. Il presente contributo fornisce una panoramica sullo stato attuale di questi progetti e propone una serie di riflessioni sui benefici e sulle sfide connessi alla creazione di un ecosistema digitale per lo studio del libro antico a stampa, una necessità di recente condivisa anche dall’ICCU, quale soluzione intelligente e sostenibile.
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Ciotti, Fabio, and Alberto Baldi. "Macchine per leggere: promuovere la lettura con il distant reading." ENTHYMEMA, no. 30 (January 2, 2023): 173–92. http://dx.doi.org/10.54103/2037-2426/19557.

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Abstract:
Questo articolo presenta il progetto Macchine per leggere, nato dalla collaborazione tra il Dipartimento di Studi letterari, filosofici e di storia dell’arte dell’Università di Roma “Tor Vergata” e il Centro per il Libro e la Lettura del MiC. Scopo del progetto è la realizzazione di un ambiente digitale (desktop e mobile) che introduca gli studenti della scuola secondaria di secondo grado alla conoscenza e all’utilizzo delle tecniche di analisi computazionale dei testi, qui proposte come spunto per accostarsi alla lettura dei classici della letteratura italiana (tra gli altri che saranno resi disponibili sul sito, Il piacere, I Malavoglia, Il fu Mattia Pascal…). L’approccio del distant reading e gli strumenti informatici per l’analisi e la rappresentazione dei corpora e per il text mining (word cloud, indici di frequenza di termini e sintagmi, topic modeling, sentiment e network analysis), uniti ad altre risorse come la geolocalizzazione su mappe digitali dei luoghi letterari, saranno presentati sia come metodo per simulare in ambiente virtuale reading strategies, che come modelli per integrare le prassi ermeneutiche tradizionali – close reading. In una sezione del sito dedicata, gli algoritmi di cui si darà dimostrazione saranno a disposizione degli studenti in forma di web app, così che possano sperimentare in autonomia e su altri testi in loro possesso l’approccio distant proposto nell’ambito del progetto.
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Tavosanis, Mirko. "INTEGRAZIONE DI TESTO E IMMAGINE NELLA COMUNICAZIONE DIGITALE." Italiano LinguaDue 14, no. 2 (January 17, 2023): 47–62. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/19648.

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Abstract:
Il contributo presenta in modo critico i sistemi e le pratiche con cui testo e immagine sono (o non sono) integrati nella comunicazione digitale. Le situazioni descritte riguardano sia la comunicazione in lingua italiana sia, più in generale, il contesto della comunicazione in molte società contemporanee. Vengono inoltre presi in esame due casi particolari: il modo in cui l’integrazione tra testo e immagine viene trattata dai manuali universitari di scrittura e i casi di integrazione tra testo e immagine in un laboratorio di scrittura tenuto presso l’Università di Pisa e dedicato alla stesura di voci di Wikipedia. L’assieme delle esperienze fa ritenere che affrontare in modo consapevole il rapporto tra testo e immagine possa portare a effetti positivi a livello sia educativo sia comunicativo. Integration of text and image in digital communication The paper critically presents the ways and practices by which text and images are, or are not, integrated in contemporary digital communication. The situations described concern both Italian-language communication and, more generally, the context of communication in many contemporary societies. Two particular cases are also examined: the way in which the integration between texts and images is covered by university writing manuals and cases of integration between texts and images in a writing lab taught at the University of Pisa and dedicated to writing Wikipedia entries. Taken together, the experiences suggest that consciously addressing the relationship between text and image can lead to positive effects in a variety of educational and communicative settings
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Amezcua, José. "Studi sul "Palmerín de Olivia". T. 1: El libro del famoso e muy esforçado cavallero Palmerín de Olivia. Testo critico a cura di Giuseppe di Stefano. Istituto di Letteratura Spagnola e Ispano-Americana, Università di Pisa, 1966; 879 pp." Nueva Revista de Filología Hispánica (NRFH) 20, no. 2 (July 1, 2007): 419–21. http://dx.doi.org/10.24201/nrfh.v20i2.3287.

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Canevacci, Mássimo. "Aria de pixel: riprodutibilità aurática digitale." Psicologia & Sociedade 22, no. 1 (April 2010): 169–79. http://dx.doi.org/10.1590/s0102-71822010000100020.

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Abstract:
Il saggio parte dalla riflessione del testo Writing Culture di Clifford-Marcus. Dopo più di 20 anni, è possibile verificare come questa critica, anziché aprire verso il futuro, ha chiuso una fase della mono-scrittura etnografica basata sul concetto di retorica e autorità. Già nella metà degli anni '80 stavano nascendo forme compositive multi-linguistiche sperimentali che applicavano una "etnografia indisciplinata" a design, architettura, pubblicità, musica, cinema, web. Si apre la sfida per una università non solo basata su Facoltà territoriali. Diverse modalità di comunicare attraverso il digitale mescolano e sincretizzano le visioni dualistiche di Benjamin su aura e riproducibilità. La mia prospettiva finale è la riproducibilità auratica digitale.
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Wesoły, Marian. "New Approaches to the Book Alpha Meizon of Aristotle’s Metaphysics and to its Unique Neoplatonic Commentary by Asclepius of Tralles." Peitho. Examina Antiqua, no. 1(4) (June 3, 2014): 307–10. http://dx.doi.org/10.14746/pea.2013.1.18.

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Abstract:
R. Loredana Cardullo (a cura di), Il libro Alpha della Metafisica di Aristotele tra storiografia e teoria, Catania 2009, pp. 294.R. Loredana Cardullo, A sclepio di Tralle. Commentario al libro Alpha Meizon (A) della Metafisica di Aristotele. Intoduzione, testo greco, traduzione e note di commento, Acireale-Roma 2012, pp. 512.Paris 2012, pp. 164.
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Zago, Giovanni. "Congetture per il testo del quinto libro di Marziale." Hermes 143, no. 2 (2015): 250–56. http://dx.doi.org/10.25162/hermes-2015-0019.

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Viel, Riccardo. "Lessicografia e critica del testo:." Textual Cultures 12, no. 2 (August 29, 2019): 18–32. http://dx.doi.org/10.14434/textual.v12i2.27686.

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Abstract:
Attraverso una serie di tre esempî lessicali tratti dal corpus lirico del trovatore Giraut de Borneil, attestato nella seconda metà del XII secolo, si mostrerà come il modulo lessicale del database TrobVers sia in grado di aiutare il filologo nelle operazioni di sintesi e di valo- rizzazione della varia lectio dei manoscritti. Tali casi esemplari aiuteranno a riflettere circa il rapporto tra l’applicazione dei nuovi strumenti informatici a tradizioni testuali ecdotica- mente complesse e il metodo filologico, cercando di dimostrare che l’interfaccia digitale può aiutare nel difficile compito di coniugare la restitutio textus in termini neo-lachmanniani con la valorizzazione dei rapporti orizzontali e le redazioni lessicalmente significative delle differenti famiglie di manoscritti. Some lexical examples from Giraut de Borneil’s lyric corpus (2nd half of the twelfth century) will show how textual scholarship may benefit from the database TrobVers, especially in locating and assessing the manuscript variants. Some cases in point will help shed new light on the relationship between the application of humanities computing to complex instances of textual transmission and broad methodological issues in textual scholarship. The essay argues that the digital interface may help bridge the gap between the neo-Lachmannian recensio and the necessary consideration of contamination and other forms of lexical inno- vation in the various groups of MSS.
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BELMAR, ANTONIO GARCA, and JOS RAMN BERTOMEU SNCHEZ. "ATOMS IN FRENCH CHEMISTRY TEXTBOOKS DURING THE FIRST HALF OF THE NINETEENTH CENTURY:." Nuncius 19, no. 1 (2004): 77–119. http://dx.doi.org/10.1163/182539104x00034.

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Abstract:
Abstracttitle RIASSUNTO /title Gli ELMENS DE CHIMIE medicale di Mateu Orfila i Rotger (1787-1853) costituiscono una eccellente fonte storica per lo studio dell'ascesa e caduta della teoria atomica nella Francia della prima met dell'ottocento. Il libro fu ristampato otto volte fra il 1817 e il 1851; inoltre parecchie versioni ridotte furono pubblicate in inglese, spagnolo, tedesco, italiano e olandese. Vogliamo analizzare in primo luogo come la teoria atomica fu ricevuta dai libri di testo francesi appartenenti alle prime due decadi dell'ottocento. Gli atomi furono visti dagli autori francesi come strumenti pratici e non come novit teoriche. Vedremo come ci occorre nelle prime edizione dei libri di testo di Orfila e Thenard. Alla fine del 1820 nuovi metodi per il calcolo di pesi atomici furono introdotti nei libri di testo, insieme alle formule di Berzelius. Vedremo come la teoria atomica raggiunge il suo punto culminante nei libri di Orfila e Thenard tra le edizioni del 1827 e 1835. Per ultimo discuteremo perch Orfila cancell i pesi atomici della settima edizione del suo libro pubblicato nel 1843. Analizzeremo i suoi argomenti epistemologici, la sua visione della differenza fra atomi ed equivalenti, i suoi interessi per la chimica vegetale e animale e le costrizioni istituzionali (programmi ufficiali) per quello che si riferisce alla teoria atomica. Non si pu ridurre ad un solo motivo la reazione di Orfila rispetto alla teoria atomica nella decade del 1840. Lui scelse una posizione particolare fra le varie prese in quegli anni dagli autori francesi di libri di testo
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Dissertations / Theses on the topic "Libro di testo digitale"

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Rota, Giacomo. "Tutti per uno, uno per tutti: il libro di testo strumento polifonico nella scuola primaria?" Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2019. http://hdl.handle.net/10446/128746.

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Abstract:
Ogni anno le scuole italiane dedicano tempo e attenzioni all’adozione dei libri di testo. Vi è un certo grado di ritualità in questo, nel senso che la scelta di un libro, pur basandosi su motivazioni forti (supportate anche da griglie di analisi e da incontri collegiali ben organizzati) viene quasi data per scontata, ovvia. Tuttavia solo in poche nazioni esiste l’obbligatorietà dell’adozione di un libro di testo, medium o strumento che spesso nel sistema scolastico italiano assurge al ruolo di hard core, fondamento, centro di gravità permanente intorno al quale costruire il percorso formativo della classe. Tale centralità sembra non essere affatto messa in discussione, nemmeno in presenza di una certa pressione esercitata recentemente dalla rivoluzione tecnologico/digitale, che ha reso disponibili altre risorse per l’apprendimento: in molti casi queste vengono utilizzate come “integrative” rispetto al testo di riferimento, facendo nascere un mercato all’interno del quale le case editrici investono risorse nella predisposizione di strumenti digitali, presentati come innovativi in quanto a corredo dei “normali” libri di testo disciplinari. L’adozione del libro non è altro che uno dei diversi messaggi e delle richieste contraddittorie provenienti dal sistema-scuola italiano: infatti, se da un lato il MIUR chiede di rispondere alle differenze di ogni alunno (chiede anche di personalizzare), dall’altro si è in presenza di un curricolo centralizzato che prevede un unico percorso. Si presuppone in un certo senso che tutti debbano fare le stesse cose e, di qui, l’utilizzo dell’unico libro di testo. Ma se si sollecita il mondo della scuola ad una maggiore attenzione alle differenze interpersonali (recente è la normativa riguardante gli alunni con Bisogni Educativi Speciali), si riconosce implicitamente che i punti di partenza e la crescita di ciascuno siano diversi: non è detto, di conseguenza, che sia gli strumenti che i traguardi finali debbano non esserlo. La ricerca, utilizzando un approccio storico-documentale con curvatura pedagogica, intende indagare sulle potenzialità e i limiti del libro di testo per quanto riguarda la sua accessibilità a tutti gli alunni della classe.
Every year italian schools dedicate attention and time to the adoption of textbooks. There is a certain degree of rituality in this, in the sense that the choice of a book, while based on strong motivations (also supported by analysis grids and well-organized collegial meetings) is almost taken for granted, obvious. However, only in few countries exists a compulsory adoption of a textbook, medium or instrument that often, in the italian school system, rises to the role of hard core, foundation, permanent center of gravity around which every activities of the class is build. This centrality seems not to be questioned at all, not even in the presence of a certain pressure exerted recently by the technological / digital revolution, which has made available other resources for learning: in many cases these are used as "integrative" compared to the reference text, giving rise to a market in which the publishing houses invest resources in the preparation of digital tools, presented as innovative in support of "normal" textbooks. The adoption of the books is none other than one of the contradictory requests coming from the Italian school system: in fact, if on the one hand the MIUR asks to respond to the differences of each student (he also asks to personalize), on the other hand there is a centralized curriculum that provides for a single path for each student. It is assumed in a sense that everyone should do the same things and hence the use of the only textbook. But if the school world is urged to pay more attention to interpersonal differences (recent legislation regarding pupils with Special Educational Needs), it is implicitly acknowledged that the starting points and growth of each one are different: consequently, it is not said that both the instruments and the final goals must not be. The research, using a historical-documental approach with pedagogical curvature, intends to investigate the potential and the limits of the textbook as regards its accessibility to all the students of the class.
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Bergius, Christer. "Libro e Moschetto : Indagine sociolinguistica su un testo di scuola elementare durante il Fascismo." Thesis, Högskolan Dalarna, Italienska, 2007. http://urn.kb.se/resolve?urn=urn:nbn:se:du-3017.

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Canal, Marco. "Il libro di Giosuè nell'Heptateuchos dello Pseudo-Cipriano: introduzione, testo critico riveduto, traduzione e commento." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2015. http://hdl.handle.net/11577/3424170.

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Abstract:
This thesis begins with an introduction to origins, features and purposes of biblical paraphrase in Late Antiquity. It studies the Heptateuch of Pseudo-Cyprian considering the features of the culture it belongs to. The first chapter presents this poem, its direct and indirect tradition and the main studies made on this author and his work. The second chapter presents the text of the book of Joshua as it was paraphrased by the poet: I followed the text given by Peiper (Vindobonae 1891), revised on manuscripts. Then, you can read a translation with a philological and linguistic commentary. The last chapter offers a critical study on the text: I considered its language, style and features, focusing on intertextuality and using electronic databases. There are also some final notes and an appendix: it presents the text of the book of Joshua according to that of Vetus Latina edited by Robert (Lyon 1900).
La tesi si apre con un'introduzione alle origini, alle caratteristiche e alle finalità della parafrasi biblica tardoantica. Essa permette di inquadrare l'Heptateuchos dello Pseudo-Cipriano all'interno del mondo culturale e dell'epoca in cui fu concepito. Il primo capitolo presenta l'opera, la sua tradizione diretta e indiretta, la storia degli studi sull'autore e sul poema. Nel secondo capitolo è riportato il testo della parafrasi del libro di Giosuè, ricavato dall'edizione Peiper (Vindobonae 1891), e rivisto sui manoscritti; seguono la traduzione e il commento filologico-linguistico. L'ultimo capitolo presenta uno studio critico del testo: sono presi in considerazione gli aspetti retorico-stilistici e le modalità parafrastiche utilizzate dal poeta, con particolare attenzione al fenomeno dell'intertestualità, indagato attraverso l'uso delle banche dati elettroniche. Seguono alcune note conclusive e un'appendice in cui è riportato il libro di Giosuè secondo il testo della Vetus Latina edito dal Robert (Lyon 1900).
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Aimi, Chiara <1984&gt. "La versione armena del libro V delle Leggi di Platone: edizione critica con commento e note al testo." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amsdottorato.unibo.it/7362/1/aimi_chiara_tesi.pdf.

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Abstract:
Il presente lavoro intende fornire un’edizione critica e commentata della versione armena del Libro V delle Leggi di Platone. Il dialogo ci è giunto tramite un unico testimone, relativamente recente, il manoscritto della Biblioteca dei PP. Mechitaristi di San Lazzaro nr.1123, insieme a Timeo, Minosse, Eutifrone, Apologia. Nonostante queste traduzioni abbiano suscitato interesse tra gli studiosi, non ne è mai stata approntata un’edizione critica: quelle dei Mechitaristi (1877 e 1890) non costituiscono una fonte affidabile. Si offre per la prima volta la descrizione codicologica e paleografica del codex unicus, proponendo indizi per una più precisa datazione. Si presenta inoltre un breve excerptum del Timeo, rinvenuto in un esemplare legato all’“Università di Glajor” (XIII-XIV sec.): è quindi il più antico testimone manoscritto delle traduzioni platoniche. La porzione di testo in questione è qui collazionata con V 1123. La traduzione del libro V è poi confrontata sistematicamente con il Parisinus graecus 1807 e il Vaticanus graecus 1, i due portatori di tradizione: si esclude la dipendenza diretta della traduzione da ciascuno di essi, sebbene condividano alcuni errori; si rilevano invece significativi accordi con il “libro del Patriarca” citato in margine al secondo. La lingua della traduzione è fortemente grecizzante ma non servile nei confronti del testo greco: i grecismi si alternano a costruzioni dell’armeno classico, e a volte sono indipendenti dal testo di partenza. Il traduttore dimostra una buona comprensione del testo platonico: ciò emerge particolarmente nella resa dei termini tecnici. Alcune rese peculiari forse si rifanno alla tradizione esegetica greca. Il testo critico, con greco a fronte, riproduce il codex unicus, correggendo solo le più evidenti corruttele. In apparato sono segnalate le divergenze tra manoscritto e editio princeps, le lezioni dei testimoni greci e le congetture sull’armeno proposte dagli studiosi; i singoli passi sono analizzati nel commento a piè di pagina.
The present work offers a critical, annotated edition of the Armenian version of Plato’s Laws, Book V. The dialogue is extant in a sole, late witness (Biblioteca dei PP. Mechitaristi di San Lazzaro, ms 1123) together with Timaeus, Minos, Euthyphron, Apology. Despite the interest they generated among scholars, a critical edition is not available yet: the Mekhitarist editions (1877 and 1890) are not a reliable source. A codicological and palaeographical description of the codex unicus is given here for the first time, offering clues for a more accurate dating. A short excerptum of Timaeus, found in a manuscript connected to the University of Glajor (XIII - XIV c.), thus representing the most ancient witness of Plato’s translation, is here edited and collated with V 1123. The version of Laws, Book V is studied in close comparison with Parisinus graecus 1807 and Vaticanus graecus 1, in order to define its relation with the two witnesses. In this respect, direct dependence is excluded in both cases, although they both share some errors with the version; we have found instead significant agreements with the "Book of the Patriarch" quoted in the margins of the second. The translation, although strongly Hellenizing, is not slavish: grecisms coexist alongside classical Armenian structures, and sometimes do not correspond to any equivalent expression in the source text. The translator shows a good understanding of Plato’s text: this is particularly clear in the rendering of technical terms. Some peculiar choices may be explained with reference to the Greek exegetical tradition. The critical text reproduces the codex unicus, rectifying only obvious errors of the Armenian textual transmission. The apparatus records divergences between the manuscript and the editio princeps, conjectures from previous scholars and different readings of the greek witnesses; comments on single passages are given in the footnotes.
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Aimi, Chiara <1984&gt. "La versione armena del libro V delle Leggi di Platone: edizione critica con commento e note al testo." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amsdottorato.unibo.it/7362/.

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Abstract:
Il presente lavoro intende fornire un’edizione critica e commentata della versione armena del Libro V delle Leggi di Platone. Il dialogo ci è giunto tramite un unico testimone, relativamente recente, il manoscritto della Biblioteca dei PP. Mechitaristi di San Lazzaro nr.1123, insieme a Timeo, Minosse, Eutifrone, Apologia. Nonostante queste traduzioni abbiano suscitato interesse tra gli studiosi, non ne è mai stata approntata un’edizione critica: quelle dei Mechitaristi (1877 e 1890) non costituiscono una fonte affidabile. Si offre per la prima volta la descrizione codicologica e paleografica del codex unicus, proponendo indizi per una più precisa datazione. Si presenta inoltre un breve excerptum del Timeo, rinvenuto in un esemplare legato all’“Università di Glajor” (XIII-XIV sec.): è quindi il più antico testimone manoscritto delle traduzioni platoniche. La porzione di testo in questione è qui collazionata con V 1123. La traduzione del libro V è poi confrontata sistematicamente con il Parisinus graecus 1807 e il Vaticanus graecus 1, i due portatori di tradizione: si esclude la dipendenza diretta della traduzione da ciascuno di essi, sebbene condividano alcuni errori; si rilevano invece significativi accordi con il “libro del Patriarca” citato in margine al secondo. La lingua della traduzione è fortemente grecizzante ma non servile nei confronti del testo greco: i grecismi si alternano a costruzioni dell’armeno classico, e a volte sono indipendenti dal testo di partenza. Il traduttore dimostra una buona comprensione del testo platonico: ciò emerge particolarmente nella resa dei termini tecnici. Alcune rese peculiari forse si rifanno alla tradizione esegetica greca. Il testo critico, con greco a fronte, riproduce il codex unicus, correggendo solo le più evidenti corruttele. In apparato sono segnalate le divergenze tra manoscritto e editio princeps, le lezioni dei testimoni greci e le congetture sull’armeno proposte dagli studiosi; i singoli passi sono analizzati nel commento a piè di pagina.
The present work offers a critical, annotated edition of the Armenian version of Plato’s Laws, Book V. The dialogue is extant in a sole, late witness (Biblioteca dei PP. Mechitaristi di San Lazzaro, ms 1123) together with Timaeus, Minos, Euthyphron, Apology. Despite the interest they generated among scholars, a critical edition is not available yet: the Mekhitarist editions (1877 and 1890) are not a reliable source. A codicological and palaeographical description of the codex unicus is given here for the first time, offering clues for a more accurate dating. A short excerptum of Timaeus, found in a manuscript connected to the University of Glajor (XIII - XIV c.), thus representing the most ancient witness of Plato’s translation, is here edited and collated with V 1123. The version of Laws, Book V is studied in close comparison with Parisinus graecus 1807 and Vaticanus graecus 1, in order to define its relation with the two witnesses. In this respect, direct dependence is excluded in both cases, although they both share some errors with the version; we have found instead significant agreements with the "Book of the Patriarch" quoted in the margins of the second. The translation, although strongly Hellenizing, is not slavish: grecisms coexist alongside classical Armenian structures, and sometimes do not correspond to any equivalent expression in the source text. The translator shows a good understanding of Plato’s text: this is particularly clear in the rendering of technical terms. Some peculiar choices may be explained with reference to the Greek exegetical tradition. The critical text reproduces the codex unicus, rectifying only obvious errors of the Armenian textual transmission. The apparatus records divergences between the manuscript and the editio princeps, conjectures from previous scholars and different readings of the greek witnesses; comments on single passages are given in the footnotes.
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Mugnaini, Silvia. "Il libro di testo nell'Italia post-unitaria : “Fatta l’Italia bisogna fare gli italiani! (Massimo D’Azeglio). Tre esempi: Collodi, Baccini, De Amicis." Thesis, Högskolan Dalarna, Italienska, 2010. http://urn.kb.se/resolve?urn=urn:nbn:se:du-11793.

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Feng, Xiao <1992&gt. "Traduzione e commento traduttologico del capitolo ‘’Sintassi e Testo’’ del libro Linguistica italiana ——Confronto e riflessione su alcune caratteristiche della sintassi di lingua italiana e cinese." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/16005.

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Abstract:
With this thesis I aim to enrich my knowledge about Italian linguistics, especially the principles of syntax, in the process of practicing translation. The linguistic studies provide us a particular prospective to analyze a language and to deepen our knowledge about their essential characters. There are some properties that the languages from different language family have in common, such as the search for coherence and cohesion when composing a text, but generally speaking the various methods and strategies used to fufill this point distinguish them acutely. This thesis presents the translation from Italian to Chinese of the chapter ‘’Syntax and text’’ in the book Italian Linguistics by Massimo Palermo, which represents also the footstep of reflection in identifying the equivalent linguistic terms and catching their affinity and slight differences between these two languages. At the same time, the attainment in terms of languistics works back on the translation. Some linguistic phenomena that are found exclusively in Italian language constitute to some extent an obstacle for their configuration in the metatext, but they also turn out to be a key for the translation between Italian and Chinese language. In the part of translation comments, there is a detailed statement about the strategies used in the translation and it can also be seen as an analysis about the potential value of linguistics in the practice of translation.
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Tel, Lorenzo <1977&gt. "DEI CAPITOLI 1-5 DEL LIBRO A DELLA RETORICA DI ARISTOTELE TRADUZIONE, ANALISI E COMMENTO COMPARATIVI TRA IL TESTO GRECO D’ORIGINE [54a 1 – 62a 14] E LA SUA VERSIONE ARABA, DETTA “ANTICA” [1, 1 – 28, 12]." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6979.

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Abstract:
A partire dai dati intratestuali, sia a livello sintattico – metodo word-by-word – che lessicale – ricerca analitica della radice greca per cogliere la letteralità del lemma, considerato in sé e per sé al di là del contesto frasale –, il cosiddetto al-tarǧam al-qadīm della Retorica di Aristotele è un’opera databile da dopo la seconda metà del secolo VIII – come è arguibile, interpretando le informazioni derivate dalla Lettera 43 di Timoteo I, Patriarca nestoriano di Baġdād, e dalle considerazioni dello studioso francese Hugonnard-Roche –, fino a non oltre il 809, anno di fondazione del bayt al-ḥikma sotto Hārūn al-Rašīd (169/786 - 193/809). A partire dal nostro lavoro di analisi e commento comparativi tra il testo greco e la sua versione araba, questa traduzione è verosimilmente uscita dalla penna di un unico mutarǧim. Crediamo che costui possa essere stato membro appartenente o affiliato a un ambiente ecclesiastico; non è di madre lingua greca né araba, bensì siriaca; a ogni modo, è riscontrabile che egli abbia una maggiore affinità e padronanza con la lingua dei nuovi conquistatori a differenza del dialetto attico di Aristotele. Secondo il nostro parere costui è in possesso di una discreta conoscenza di alcune opere logiche di Aristotele, dal momento che ogni loro menzione è stata vòlta in arabo mediante una fattiva traslitterazione, e non mediante una traduzione di tipo etimologico. È possibile parlare anche di una sua probabile familiarità con alcune nozioni della filosofia platonica. Pur avendo riconosciuto e attribuito la paternità di questa traduzione a un unico mutarǧim, i medesimi dati intratestuali ci guidano e ci conducono a dichiarare attendibile e legittima la presenza collaborativa di un consulente, facilmente immaginabile come una figura professionale dotata di una più sicura e ferma conoscenza della lingua araba e di qualche altra nozione, che poteva magari riguardare, per esempio, l’uso di una terminologia pertinente al dettato coranico o alle scienze giuridiche. Accanto a questa figura ausiliare, siamo riusciti a rilevare la presenza di interventi, o se si preferisce, di inserimenti lessicali e sintattci, che abbiamo catalogato come posteriori, poché li abbiamo attribuiti a figure terze, dette altrimenti professionali – come copisti, revisori, commentatori, traduttori filosofi –, le quali, per la qualità e la puntualità delle loro scelte lessicali e per le loro libere riformulazioni interpretative del periodo, si stagliano nettamente su quell’orizzonte semantico, ascrivibile e databile in riferimento alle prime due figure summenzionate, e, nel contempo, denunciano il fatto che il cosiddetto al-tarǧam al-qadīm, entro un determinato arco di tempo, è stato fatto oggetto di rivisitazioni, vòlte a ottenere non una correttezza terminologica nei confronti del dettato greco, ma una maggiore comprensibilità, legata alla tematica, e una migliore chiarezza e fluidità, legate allo stile, in modo che il tutto potesse divenire più fruibile e che il lettore fosse in grado di trarne profitto e insegnamento.
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Marazzi, E. "EDITORI PER LA SCUOLA ELEMENTARE A MILANO NEL SECONDO OTTOCENTO. AUTORI, TESTI E MERCATO (1861-1900)." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2011. http://hdl.handle.net/2434/151789.

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Abstract:
The work aims at describing the survey of schoolbooks publishing in Milan during the second half of the 19th century. The years which followed the Unification were rich in achievements both in school politics and, especially in Milan, in publishing technology and industry. That is why the work is opened by an outline of the evolution of publishing industry in the city, in a comparison with the national survey. This study is followed by a reconstruction of the main political measures on the topic of schoolbooks publishing, which influenced publishing industry. The texts of the laws also consist in an interesting source for describing the circulation of the books throughout the newly unified nation. In the second part, which is the main core of the work, three case studies are presented: publishers Antonio Vallardi, Enrico Trevisini and Risveglio Educativo editions are described by analyzing both the history of the firm and the main features of their publishing policies, pointing out similarities and differences. The third part takes account of two main topics relating to the experiences described. First, the tight relationship between children's literature and textbooks both in the schools and by publishers is highlighted. Finally, the last chapter focuses on and the authors' profiles and their working conditions.
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DIANI, CARLA. "I LIBRI DI LETTURA LOMBARDI PER LA SCUOLA ELEMENTARE TRA OTTO E NOVECENTO: LE CASE EDITRICI AGNELLI, RISVEGLIO EDUCATIVO, TREVISINI E VALLARDI." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2017. http://hdl.handle.net/10280/35769.

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Abstract:
Il libro scolastico, nella sua duplice fisionomia di supporto didattico e di prodotto editoriale e sociale, costituisce una preziosa fonte per la ricostruzione della storia pedagogica e didattica, culturale e politica dalla seconda metà del Settecento sino al primo ventennio del Novecento. Sulla base di questa premessa la tesi si propone di evidenziare la valenza educativa e didattica della letteratura scolastica per l’infanzia e il ruolo ricoperto dalla scuola nella formazione dei fanciulli italiani tramite l’analisi quantitativa e qualitativa dei principali libri di lettura editi in Lombardia tra Otto e Novecento. Dopo una panoramica generale sulla produzione editoriale scolastica della realtà italiana, la ricerca fa emergere i contenuti, l’apparato iconografico e la forma linguistica di 65 libri di lettura, adottati a livello nazionale nelle scuole elementari e pubblicati nei decenni postunitari (1871-1923) da case editrici lombarde di notevole rilievo, quali Agnelli, Risveglio Educativo, Trevisini e Vallardi.
The textbook, in its dual aspect of educational support and publishing and social product, is a precious source to reconstruct educational, teaching, cultural and political history from the second half of the eighteenth century to the first decades of the twentieth century. This thesis aims to underline the educational and teaching value of school literature and the role played by school in the education of Italian children through a quantitative and a qualitative analysis of the main reading textbooks published in Lombardy between the nineteenth and the twentyth centuries. After a general overview of the editorial school production of the Italian situation, the research focus on the contents, the iconography and linguistic form of 65 reading textbooks, adopted nationally in the elementary schools and published in the decades after the unification (1871-1923) by important Lombard publishers, such as Agnelli, Risveglio Educativo, Trevisini and Vallardi.
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Books on the topic "Libro di testo digitale"

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Dolara, Piero, and Graziana Fiorini, eds. La collezione storica di farmaci dell'Università di Firenze. Florence: Firenze University Press, 2004. http://dx.doi.org/10.36253/88-8453-218-3.

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Abstract:
Il libro illustra con un repertorio fotografico corredato di testi in italiano e in inglese la raccolta di farmaci e di droghe vegetali delle collezioni storiche dei dipartimenti di Farmacologia e di Biologia Vegetale dell'Università di Firenze. La raccolta comprende farmaci di interesse storico ancora importanti (chinino, digitale, aspirina, ecc.), accanto ad altri caduti in disuso per scarsa attività o elevata tossicità ed è un interessante esempio delle variazioni della terapia medica nel corso del '900. Le immagini fotografiche evidenziano l'alta qualità artistica dei contenitori in vetro e delle etichette e sottolineano il valore museale, oltre che scientifico, delle collezioni.
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Eusebi, Mario, and Eugenio Burgio. Marco Polo. Le Devisement dou monde. Venice: Edizioni Ca' Foscari, 2018. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-223-9.

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Abstract:
Il testo del Devisement dou monde (o Milione, secondo la tradizione italiana) trasmesso dal codice parigino fr. 1116 rappresenta la forma linguisticamente più vicina alla superficie discorsiva originale dell’opera poliana. Dopo l’edizione del 2010 Mario Eusebi ne ha rivisto la lezione: il frutto di tale revisione (già disponibile al lettore nell’edizione digitale di Dei viaggi di Messer Marco Polo di Giovanni Battista Ramusio, in questa collana, vol. 5) torna alla tradizionale forma-libro, accompagnato dal glossario integrale e dagli indici dei nomi e dei toponimi, curati da Eugenio Burgio.
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Chialà, Sabino. Libro delle parabole di Enoc: Testo e commento. Brescia: Paideia, 1997.

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Pazzini, Massimo. Il libro di Rut la Moabita: Analisi del testo siriaco. Jerusalem: Franciscan Printing Press, 2002.

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5

Il Libro dei sogni di Daniele: Storia di un testo proibito nel Medioevo. Roma: Viella, 2002.

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6

Niccacci, Alviero. Il libro di Giona: Analisis del testo ebraico e del racconto. Jerusalem: Franciscan Printing Press, 2004.

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7

Millet, Hélène. Il libro delle immagini dei papi: Storia di un testo profetico medievale. Roma: Viella, 2002.

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8

Martial, ed. Gli epigrammata longa del decimo libro di Marziale: Introduzione, testo, traduzione e commento. Pisa: ETS, 2012.

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9

Il libro dell'Esodo: Testo CEI 2008 : introduzione e note dalla Bibbia di Gerusalemme. Bologna: EDB Edizioni Dehoniane Bologna, 2016.

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Dio sfida Giobbe?: Un libro di fede, protesta e speranza : testo e commento. Città del Vaticano: Urbaniana University Press, 2013.

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Book chapters on the topic "Libro di testo digitale"

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Lubello, Sergio. "Il testo in movimento: il De arte coquinaria di Maestro Martino e le riscritture del libro d’autore." In Actas del XXVI Congreso Internacional de Lingüística y Filología Románica, edited by Emili Casanova and Cesáreo Calvo, 293–300. Berlin, Boston: DE GRUYTER, 2013. http://dx.doi.org/10.1515/9783110300017.293.

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Roncaglia, Gino. "Libri di testo e competenze digitali." In L'editoria tra cartaceo e digitale, 40–44. Ledizioni, 2012. http://dx.doi.org/10.4000/books.ledizioni.974.

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3

"Testo." In Viaggio d'Oltremare e Libro di novelle e di bel parlar gentile. Berlin, Boston: DE GRUYTER, 2011. http://dx.doi.org/10.1515/9783110252729.105.

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"Il Testo." In Una traduzione giudeo-romanesca del libro di Giona. Berlin, Boston: De Gruyter, 1988. http://dx.doi.org/10.1515/9783110963847-003.

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"I manoscritti Marciani del Commento agli Aforismi di Galeno: studi sulla tradizione e sul testo del libro VI." In Tu se’ lo mio maestro... Scritti papirologici e filologici, 37–56. De Gruyter, 2020. http://dx.doi.org/10.1515/9783110683387-004.

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Reports on the topic "Libro di testo digitale"

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Vallerani, Sara, Elizabeth Storer, and Costanza Torre. Considerazioni chiave: equità e partecipazione nella promozione della vaccinazione per il covid-19 tra le persone razzializzate e senza documenti. SSHAP, May 2022. http://dx.doi.org/10.19088/sshap.2022.025.

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Abstract:
Questo documento espone alcune considerazioni a proposito della promozione dei vaccini per il SARS-CoV-2 e delle strategie per garantirne un’equa distribuzione tra gli immigrati senza documenti residenti in Italia e, in particolare, a Roma. Quanto emerge dal caso italiano può essere in parte applicabile ad altri contesti in cui la somministrazione del vaccino è stata legata al dispositivo del “passaporto vaccinale”, ovvero il certificato COVID digitale dell'UE, in Italia Green Pass. Nell’organizzazione della campagna vaccinale alcune categorie sociali sono state identificate come “difficili da raggiungere” (hard to reach) e per cui è necessario immaginare interventi specifici.1 In questo testo si sceglie di parlare di persone razzializzate e illegalizzate poiché senza documenti per riferirsi a persone immigrate che non hanno cittadinanza, permesso di soggiorno e status di rifugiato. Questo documento esplora il contesto quotidiano delle vite delle persone illegalizzate e come l’esperienza della pandemia di COVID-19 abbia esacerbato le difficoltà che queste persone incontrano, 23 mettendo in luce il collegamento tra le vulnerabilità, consolidate ed emergenti, con la percezione dei vaccini. Si suggerisce come l’orientamento e la percezione dei vaccini si inseriscano all’interno dei contesti di vita delle persone, in cui molto spesso la priorità è data al sostentamento economico. In molti casi, l’accettazione della vaccinazione è motivata dalla necessità di continuare ad avere un lavoro retribuito piuttosto che a una preoccupazione connessa alla salute o a una fiducia nei confronti delle istituzioni sanitarie. Il seguente documento si pone l’obiettivo di esaminare come i vaccini possano essere distribuiti in modo equo e capace di aumentare la fiducia e i processi di inclusione nella società post-pandemica. Il testo si basa principalmente sulla ricerca etnografica e le testimonianze raccolte attraverso interviste e osservazioni con persone razzializzate e illegalizzate nella città di Roma, insieme a rappresentanti della società civile e operatori socio-sanitari tra dicembre 2021 e gennaio 2022. Questo documento è stato sviluppato per SSHAP da Sara Vallerani (Università di Roma Tre), Elizabeth Storer (LSE) e Costanza Torre (LSE). È stato revisionato da Santiago Ripoll (IDS, Università del Sussex), con ulteriori revisioni da parte di Paolo Ruspini (Università Roma Tre) ed Eloisa Franchi (Université Paris Saclay, Università di Pavia). La ricerca è stata finanziata dalla British Academy COVID-19 Recovery: G7 Fund (COVG7210058). La ricerca si è svolta presso il Firoz Lalji Institute for Africa, London School of Economics. La sintesi è di responsabilità di SSHAP.
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