Academic literature on the topic 'Libertà fondamentali'

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Journal articles on the topic "Libertà fondamentali"

1

Olivetti, Marco. "DIRITTI FONDAMENTALI E NUOVE TECNOLOGIE: una mappa del dibattito italiano." REI - REVISTA ESTUDOS INSTITUCIONAIS 6, no. 2 (September 23, 2020): 395–430. http://dx.doi.org/10.21783/rei.v6i2.468.

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Abstract:
La rivoluzione digitale ha inciso profondamente sui diritti fondamentali. Essa ha aperto nuove prospettive per l’esercizio di diritti fondamentali già riconosciuti. Ha fatto emergere nuovi diritti fondamentali e nuovi limiti e nuove minacce ad essi. La cultura giuridica italiana ha concettualizzato queste sfide attorno ad una serie di temi: la libertà informatica, il diritto fondamentale di accesso ad Internet, il diritto all’oblio, il diritto a non essere oggetto di una decisione amministrativa totalmente automatizzata, i nuovi problemi della libertà di espressione. La Camera dei deputati ha elaborato una “dichiarazione dei diritti su Internet”, senza efficacia normativa. E l’uso di Internet ha modificato profondamente il sistema politico. Questo saggio tenta un primo bilancio generale di questi problemi, che in generale sono ancora tutti aperti.
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2

Bavetta, Sebastiano. "Individual Liberty Betrayed: The Case of the ‘Freedom of Choice Literature’*." Journal of Public Finance and Public Choice 13, no. 1 (April 1, 1995): 35–49. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907540048.

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Abstract:
Abstract Questo lavoro rappresenta un tentativo di superare la ristrettezza etica del contesto utilitarista dell’economia del benessere considerando la libertà un principio morale intrinsecamente rilevante nella valutazione dei vari stati economici. L’analisi giunge a due conclusioni fondamentali: 1) benché lodevole nelle intenzioni, questo approccio non riesce a realizzare l’obiettivo che si propone, dal momento che il concetto di libertà che esso adotta (libertà come disponibilità delle scelte) è piuttosto un concetto di potere o controllo sulle risorse; 2) nonostante fallisca nell’affrontare il tema della libertà, questa letteratura ha il merito di fornire fondamenti più solidi al concetto di razionalità, concetto che necessita di ulteriore attenzione da parte di chi è interessato a costruire un’economia del benessere pluralista.
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Gambino, Silvio. "I diritti fondamentali fra ‘Carta dei diritti UE' e "costituzionalismo multilivello"." CITTADINANZA EUROPEA (LA), no. 1 (August 2020): 47–85. http://dx.doi.org/10.3280/ceu2020-001003.

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Abstract:
L'articolo esamina la protezione dei diritti fondamentali nella prospettiva del processo di in-tegrazione europea e delle sue relazioni con l'ordine costituzionale interno nel quadro del costituzionalismo multilivello. In tale contesto, recenti nuovi indirizzi della giurisprudenza costituzionale sottolineano come il giudice nazionale ordinario sia chiamato a occupare un ruolo di crescente importanza nei rapporti con il Giudice costituzionale e nel dialogo con il Giudice dell'Unione (CGUE). Tali indirizzi restituiscono una nuova centralità alla ‘dottrina dei controlimiti' rispetto alla dottrina della CGUE sul primato del diritto dell'Unione con riguardo alle disposizioni costituzionali in tema di principi e di diritti fondamentali. In tale prospettiva, il testo esamina sia il tema dei rapporti fra libertà fondamentali economiche e processo di integrazione europea sia solleva interrogativi sul livello di protezione giurisdi-zionale di tali libertà fondamentali fra costituzioni nazionali e diritto primario dell'Unione.
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Matalone, Gabriella. "Libertà fondamentali e restrizioni Covid: il caso spagnolo." Cultura e Diritti, no. 2 (2022): 181–91. http://dx.doi.org/10.12871/978883318109712.

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Chiappetta, Giovanna. "Allontanamento del minore dalla famiglia d'origine alla luce dell'art. 8 della CEDU." CITTADINANZA EUROPEA (LA), no. 2 (December 2022): 71–83. http://dx.doi.org/10.3280/ceu2022-002003.

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Abstract:
La materia dell'allontanamento del minore dalla famiglia di origine è complessa e delicata anche perché disciplinata da fonti eterogenee frutto della integrazione di almeno tre sistemi giuridici: nazionale, dell'Unione Europea e del più largo Consiglio d'Europa. La riflessione mira a cogliere l'evoluzione dell'istituto dell'adozione dei minori mediante l'interpretazione del diritto alla vita familiare ex art. 8 della Convenzione per la salvaguardia dei Diritti dell'uomo e delle Libertà fondamentali.
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Mangiameli, Agata Amato. "LA LIBERTA E I SUOI LIMITI. FRA PENSIERO MODERNO E DIRITTO." DELICTAE: Revista de Estudos Interdisciplinares sobre o Delito 5, no. 8 (April 26, 2020): 07. http://dx.doi.org/10.24861/2526-5180.v5i8.119.

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Abstract:
Nonostante le grandi conquiste della modernità, nonostante il suo evidente sforzo per collocare l’individuo al centro e il mondo in periferia, il discorso giuridico è nato e si è sviluppato sotto il segno dell’individualismo possessivo. La libertà di ogni individuo può essere legittimamente limitata solo dagli obblighi e dalle forme che sono necessari per assicurare agli altri la stessa libertà. La società consiste in una serie di relazioni mercantili e più in particolare è un’invenzione dell’uomo per la tutela della libertà individuale della propria persona e dei beni e, quindi, per il mantenimento di relazioni di scambio disciplinate tra gli individui, considerati come proprietari di sé stessi. Entrambe le pretese dell’epoca moderna – il diritto è solo diritto privato/il diritto è solo diritto pubblico – non riescono a dare conto delle infinite sfumature di cui si compone la giuridicità. Per questo motivo, l’odierna giustificazione della obbligatorietà delle norme deve essere in grado di integrare le fondamentali acquisizioni del moderno con quei principi essenziali del vivere civile – come, ad esempio, la solidarietà – che la stessa modernità ha messo tra parentesi e rinnegato. Parole-chiave
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Foulquier, Norbert, and Jean-Charles Rotoullié. "Numérique et tourisme: la réglementation française sur les locations meublées de tourisme." RIVISTA ITALIANA DI DIRITTO DEL TURISMO, no. 22 (November 2018): 32–44. http://dx.doi.org/10.3280/dt2018-022002.

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Abstract:
Il recente intervento delle autorità pubbliche nella regolamentazione della locazione di appartamenti ammobiliati ad uso turistico in Francia ha portato, soprattutto nella città di Parigi, ad una significativa contrazione dell'offerta abitativa. L'articolo presenta un'analisi delle componenti giuridiche, economiche e sociali del fenomeno, a partire dalle due leggi fondamentali n. 2014-366 del 24 marzo 2014, denominata "loi ALUR", e n. 2016-1321 del 7 ottobre 2016, evidenziandone i possibili effetti sui diritti di proprietà e sulla libertà di commercio e industria, nonché sul mercato turistico
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8

Belardinelli, Sergio. "La dimensione socio-culturale della “procreazione medicalmente assistita”." Medicina e Morale 53, no. 1 (February 28, 2004): 65–75. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2004.653.

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Abstract:
Prendendo lo spunto dalla recente legge italiana sulla “procreazione medicalmente assistita” recentemente approvata dal Parlamento italiano, l’autore muove una serie di considerazioni che possono essere sintetizzate in due punti fondamentali. Anzitutto l’affermazione della dimensione sociale della procreazione, cioè il riconoscimento della necessità di riscoprire nella procreazione, più che una faccenda da relegare alla sfera dell’intimo, un forte significato relazionale (rapporto genitori-figli; rapporto famiglia-società). Il secondo punto argomentato dall’autore è l’idea per cui la salvaguardia delle condizioni naturali della procreazione riveste per l’umana libertà un’importanza decisiva.
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9

Dammacco, Gaetano. "Riflessioni sul diritto di satira e i suoi limiti." Studia z Prawa Wyznaniowego 23 (December 30, 2020): 101–21. http://dx.doi.org/10.31743/spw.10355.

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Abstract:
La satira è un paradigma estremo della libertà di espressione, ma esistono incertezze sulla sua definizione concettuale e sulla relativa disciplina giuridica. Lo sviluppo della comunicazione ha prodotto numerose figure letterarie simili tra loro come la cronaca (una registrazione impersonale e non interpretativa di fatti accaduti), la critica (analisi soggettiva e giudizio relativi a fatti accaduti) e la satira (critica sarcastica di personaggi, comportamenti, modi di fare individuali con scopo di denuncia sociale). Gli elementi che caratterizzano la satira, sviluppatisi nel corso dei secoli, sono sostanzialmente due: attenzione alle contraddizioni (della politica, della società, della religione, della cultura) e intento moralistico per promuovere un cambiamento sociale. La satira religiosa colpisce il potere ecclesiastico e le sue contraddizioni, ma colpisce anche i simboli religiosi e i contenuti delle religioni. Ne conseguono differenti conseguenze giuridiche. Quando colpisce il patrimonio di fede dei credenti essa non è accettabile. La satira religiosa genera una specie di conflitto tra differenti valori costituzionali, e cioè tra il diritto alla libera espressione del pensiero e il diritto alla reputazione e alla tutela del sentimento religioso. Il diritto di satira in generale è riconosciuto dagli ordinamenti giuridici (sia internazionali, sia nazionali) come diritto soggettivo di rilevanza costituzionale, che deriva dalla libertà di espressione e di pensiero. Pensiero, coscienza e religione – per esempio nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea – sono omologhi (come beni giuridici o valori etici). Pertanto pensiero, coscienza e religione non possono essere in contrapposizione tra loro. Notevoli incertezze esistono sulla disciplina giuridica del diritto di satira, che non può mai offendere i diritti fondamentali della persona, la sua dignità, la sua reputazione. La Carta di Nizza ha favorito un orientamento, che considera il diritto di libera espressione nella sua forma più ampia ed espansiva. È tuttavia sempre stato affermato il valore prevalente dei diritti umani fondamentali, che non possono essere offesi dall’esercizio del diritto di satira. Negli ordinamenti giuridici nazionali, la forza del diritto di satira consiste nel riconoscimento del suo rango costituzionale, ma anche nei limiti che deve avere. La giurisprudenza ha elaborato i vincoli “formali”, tra i quali i più importanti sono il limite della continenza e della funzionalità.
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10

Adamo, Ugo. "Il fine vita nella giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali." CITTADINANZA EUROPEA (LA), no. 2 (January 2019): 177–206. http://dx.doi.org/10.3280/ceu2018-002008.

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Dissertations / Theses on the topic "Libertà fondamentali"

1

Nicolosi, Costanza. "Libertà Fondamentali e Diritto di Proprietà nella Russia Post-Sovietica." Doctoral thesis, Università di Catania, 2019. http://hdl.handle.net/10761/4099.

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Abstract:
Il presente elaborato intende tracciare un affresco dei peculiari sviluppi del costituzionalismo russo attraverso la comparazione tra il modello delle Costituzioni sovietiche e quello, formalmente diverso, della Costituzione post-sovietica del 1993. L angolo prospettico per svolgere siffatta comparazione è quello della disciplina delle c.d. libertà economiche o, come suole dirsi, della costituzione economica russa nel suo evolversi storico. In particolare, si è ritenuto opportuno centrare il focus dell indagine sul diritto di proprietà e sul peculiare regime per esso previsto nell ordinamento della Russia sovietica e post-sovietica. Necessariamente, lo studio delle libertà economiche (e dei diritti ad esse correlati) si traduce, in chiave giuridico-costituzionale, in una riflessione sul rapporto tra modello economico e democrazia. Da qui, l esigenza di osservare lo stato (e lo stadio) della neo-democrazia russa dall analisi della costituzione economica , formalmente stabilita dalla Costituzione del 1993, che altrettanto formalmente sembra ispirarsi ai modelli delle liberal-democrazie occidentali, nonché di (tentare di) comprendere se l ispirazione a un preciso modello economico (e democratico) si sia tradotto, nella Russia post sovietica, nella concreta ed effettiva adesione a siffatto modello.
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Cozzuol, Lucrezia <1991&gt. "Le libertà fondamentali dell'Unione europea e i contenziosi in ambito tributario." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/8084.

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Abstract:
Sin dagli albori della Comunità economica europea lo scopo dei primi sei Stati aderenti, ad oggi ventotto, è stato quello di dare vita ad un mercato unico europeo, fondendo i rispettivi mercati nazionali e creando in tal modo uno spazio economico senza frontiere interne in cui le merci, le persone, i servizi ed i capitali potessero circolare liberamente, senza perciò essere ostacolati né limitati dalle diverse legislazioni vigenti nei vari Stati membri. La realizzazione di tale mercato interno è stata conseguita grazie all’operato del legislatore comunitario e della Corte di Giustizia europea che, nel tempo, hanno cercato di armonizzare le normative nazionali di ciascuno Stato membro affinché si potessero appianare tutti gli ostacoli all’esercizio delle libertà fondamentali, garantendone una tutela uniforme all’interno del territorio europeo. Il presente elaborato mira ad evidenziare gli sviluppi ed il frutto di tale percorso di integrazione, il quale ha principalmente portato all’assenza di dazi doganali negli scambi intracomunitari, all’affermazione di una cittadinanza europea, alla possibilità di svolgere la propria attività lavorativa in un qualsiasi Stato membro, alla possibilità per le società di delocalizzare la loro produzione ed acquisire un’immagine europea ed alla possibilità di spostare ed investire i propri capitali in altri Paesi europei. Nonostante gli importanti traguardi raggiunti, però, diversi sono ancora i passi che devono essere compiuti.
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Bazzocchi, Valentina. "I diritti fondamentali nello spazio di libertà, sicurezza e giustizia dell'Unione Europea." Université Robert Schuman (Strasbourg) (1971-2008), 2007. http://www.theses.fr/2007STR30007.

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Abstract:
L’espace de liberté, de sécurité et de justice est devenu progressivement l’une des priorités de l’UE. Il est souvent analysé du point de vue des avantages qu’il garantira aux citoyens de l’Union et, plus généralement, aux individus qui s’y trouvent. Mais cet espace a un « côté obscur»: les limitations des droits individuels qu’il peut, par sa nature, impliquer. La recherche se propose de vérifier si les actes adoptés dans cet espace garantissent un équilibre entre les exigences de sécurité et celles de protection des droits individuels. Les paramètres de référence utilisés sont la Convention européenne des droits de l’homme, la Charte des droits fondamentaux de l’Union européenne et la jurisprudence des Cours de Strasbourg et de Luxembourg. De l’analyse des actes ayant des répercussions sur la protection des données, il apparaît une tendance à considérer prioritaire l’aspect sécuritaire. De l’analyse des actes ayant des conséquences sur les garanties procédurales, il apparaît une tendance à développer la dimension épée du droit pénal. L’absence d’un système complet de remèdes juridictionnels dans le troisième pilier constitue une limite que l’intervention des juridictions nationales et de la Cour européenne peut en partie combler. Une révision des Traités serait donc nécessaire aussi pour éviter les conflits intrapiliers, toujours plus fréquents. Seulement un développement parallèle des exigences de sécurité et celles de protection des droits individuels peut assurer la réalisation d’un réel espace de liberté, de sécurité et de justice de l’UE
The Area of freedom, security and justice has increasingly become one of the fundamental objectives of the European Union. This is often analysed for the benefits that it will guarantee to the European citizens as well as to all the individuals within its territory. However, this Area has a “dark side”, namely the limits that for its own nature it might entail to individual rights. This research aims at assessing whether the acts adopted in this Area guarantee a balance between the need of security and the need of protection of individual rights. References that have been used are the ECHR, the Charter of fundamental rights of the eu and the case law of the European Court and the Court of Justice. From an analysis of the legislation that has implications on data protection; a trend has emerged to consider the security aspect as a priority. From an analysis of the legislation on the procedural rights, a trend has emerged to develop the repressive aspect of criminal law. The absence of a complete system of judicial remedies in the third pillar is limit that the national judges and the European court can only partially overcome. A treaty’s reform is therefore necessary, also in order to limit interpillar conflicts. Only a parallel development of the needs of security and of protection of individual rights can ensure the achievement of a real Area of freedom, security and justice of EU
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Bazzocchi, Valentina <1976&gt. "I diritti fondamentali nello spazio di libertà, sicurezza e giustizia dell'Unione Europea." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/502/1/TesiValentinaBazzocchi.pdf.

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Bazzocchi, Valentina <1976&gt. "I diritti fondamentali nello spazio di libertà, sicurezza e giustizia dell'Unione Europea." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/502/.

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Bisi, Silvia <1979&gt. "Libertà fondamentali e privative d'autore nella società dell'informazione: profili giuridici e tecnologici." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1985/1/Bisi_Silvia_Tesi.pdf.

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Bisi, Silvia <1979&gt. "Libertà fondamentali e privative d'autore nella società dell'informazione: profili giuridici e tecnologici." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1985/.

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Sarrion, Esteve Joaquin <1981&gt. "Il conflitto tra libertà del mercato interno comunitario e diritti fondamentali nel diritto dell'Unione Europea: la posizione della Corte di Giustizia di Lussemburgo quale garante dei diritti fondamentali." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/3512/1/sarrion_joaquin_tesi.pdf.

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Abstract:
Come indica il titolo, questa ricerca studia il conflitto tra libertà fondamentali del mercato interno dell’Unione europea e dei diritti fondamentali e la posizione della Corte in quanto garante dei diritti nella risoluzione di tali conflitti. La Trattazione considera non solo la Giurisprudenza della Corte di Giustizia, che risolve i conflitti tra libertà del mercato e diritti fondamentali; ma anche l'ordinamento europeo, e il suo rapporto con il diritto nazionale, considerando anche la giurisprudenza delle corti costituzionali e supreme degli Stati membri. L’analisi è svolta in una introduzione; in tre capitoli (Capitolo 1, “Integrazione economica e protezzione dei diritti fondamentali”; Capitlo 2, “Conflitto tra libertà fondamentali di mercato e diritti fondamentali”; Capitolo 3, “La tutela dei diritti fondamentali negli stati membri come limiti all’integrazione europea”) e nelle successive conclusioni.
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Sarrion, Esteve Joaquin <1981&gt. "Il conflitto tra libertà del mercato interno comunitario e diritti fondamentali nel diritto dell'Unione Europea: la posizione della Corte di Giustizia di Lussemburgo quale garante dei diritti fondamentali." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/3512/.

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Abstract:
Come indica il titolo, questa ricerca studia il conflitto tra libertà fondamentali del mercato interno dell’Unione europea e dei diritti fondamentali e la posizione della Corte in quanto garante dei diritti nella risoluzione di tali conflitti. La Trattazione considera non solo la Giurisprudenza della Corte di Giustizia, che risolve i conflitti tra libertà del mercato e diritti fondamentali; ma anche l'ordinamento europeo, e il suo rapporto con il diritto nazionale, considerando anche la giurisprudenza delle corti costituzionali e supreme degli Stati membri. L’analisi è svolta in una introduzione; in tre capitoli (Capitolo 1, “Integrazione economica e protezzione dei diritti fondamentali”; Capitlo 2, “Conflitto tra libertà fondamentali di mercato e diritti fondamentali”; Capitolo 3, “La tutela dei diritti fondamentali negli stati membri come limiti all’integrazione europea”) e nelle successive conclusioni.
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GAETANI, ALESSANDRA. "LIBERTA' DI ESPRESSIONE LIBERTA' DI RELIGIONE: UNA QUESTIONE ISLAMICA?" Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2013. http://hdl.handle.net/2434/225439.

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Abstract:
The European legal tradition is increasingly called to face the composite Islamic experience that has acquired a stable presence in the “Old Continent”. Such confrontation, in the wake of the Universal Declaration of Human Rights, should offer a chance not for a ‘clash of civilizations’ but for positive action towards the construction of a world where both freedom of speech and belief are safeguarded as foundations of human dignity. The thesis reflects on the controversial dialectics between freedom of expression and religious freedom, always striving for a counterbalance. The development of such dialectics has been undertaken analyzing the approaches of the United Nations, of European institutions, and of a number of legal sentences by National Courts as well as by the European Court of Justice.
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Books on the topic "Libertà fondamentali"

1

Fabrizio, Sciacca, ed. Libertà fondamentali in John Rawls. Milano: A. Giuffrè, 2002.

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2

Commentario breve alla convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali. [Padova]: CEDAM, 2012.

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3

Federighi, Paolo, and Francesca Torlone, eds. La formazione al rispetto dei diritti umani nel sistema penale. Florence: Firenze University Press, 2015. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-854-5.

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Abstract:
I principi fondamentali di libertà, sicurezza, democrazia, i dispositivi normativi dell’Unione Europea e le pronunce della Convenzione Europea per la tutela dei Diritti dell’Uomo e delle libertà fondamentali (CEDU) possono essere oggetto di pericolose violazioni nei sistemi di giustizia penale. Quando tali violazioni sono perpetrate dagli attori chiamati alla tutela dei medesimi diritti e libertà le istituzioni devono predisporre dispositivi anche formativi necessari per la loro prevenzione. Il volume intende indagare la complessità di azioni formative – in primis di tipo informale – che accompagnano la costruzione delle conoscenze degli operatori dei sistemi in esame e le modalità del loro accrescimento. I contenuti sono trattati partendo dalle ipotesi di ricerca e sulla base della sperimentazione dell’embedded learning nel carcere di Chieti (con la supervisione del Dipartimento di Scienze della Formazione e Psicologia dell’Università di Firenze).
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4

Libertés publiques et droits fondamentaux. Paris: Seuil, 2004.

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5

Spirito e libertà: Fondamenti di teologia morale. Brescia (Italia/UE): Queriniana, 2022.

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6

Breillat, Dominique. Les libertés de l'esprit: Libertés et droits fondamentaux, examen d'entrée au C.R.F.P.A. Paris: Montchrestien, 1996.

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7

Libertés publiques. Paris: Presses universitaires de France, 1985.

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8

Libertés fondamentales et modes de corruption des systèmes: Essai. Paris: Thélès, 2010.

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9

I fondamenti della libertà in J.G. Fichte: Studi sul primato del pratico. Roma: Editori riuniti University Press, 2012.

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10

Renucci, Jean-François. L' article 9 de la Convention européenne des droits de l'homme: La liberté de pensée, de conscience et de religion. Strasbourg: Éditions du Conseil de l'Europe, 2004.

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Book chapters on the topic "Libertà fondamentali"

1

Perathoner, Christoph. "La smart mobility nell’ordinamento giuridico dell’UE e le potenzialità di sviluppo nelle città europee." In Bibliothek des Wirtschaftsrechts, 131–55. Berlin, Heidelberg: Springer Berlin Heidelberg, 2021. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-662-63635-0_6.

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Abstract:
ZusammenfassungL’emergenza epidemiologica da COVID-19, che, partendo dalla Cina, in poche settimane si è propagata in tutti i continenti di questo pianeta, mettendone in ginocchio la popolazione, ha legittimato i governi di molti Paesi ad emanare provvedimenti restrittivi, conferendo di fatto agli Stati il potere di comprimere le libertà e i diritti fondamentali dei singoli in maniera del tutto inedita per le nostre generazioni.
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2

BOUCAUD, Pascale. "Protection de la liberté et de la fragilité de la personne face au robot." In Intelligence(s) artificielle(s) et Vulnérabilité(s) : kaléidoscope, 137–48. Editions des archives contemporaines, 2020. http://dx.doi.org/10.17184/eac.3642.

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Abstract:
Le cadre de vie de la personne âgée, quel qu’il soit, est de plus en plus connecté à des techniques numériques diversifiées. En dépit de l’apport incontestable de ces nouvelles techniques, des risques sont d’ores et déjà à souligner. De nombreuses déclarations ont vu le jour, en faveur d’une IA éthique, responsable et respectueuse des droits de la personne. Sont principalement concernés le principe de dignité humaine, de liberté du consentement, le droit au respect de la vie privée, la protection des données personnelles. Ces droits fondamentaux ne sont pas négociables et encore moins optionnels. C’est pourquoi, nous tenterons dans cet article, de mesurer l’effectivité de certains de ces droits et libertés pour la personne âgée confrontée à la robotisation.
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3

Lenoir, Noëlle. "La contraception dans les pays développés : une pratique sociale devenue liberté fondamentale." In Contraception : contrainte ou liberté ?, 119–62. Odile Jacob, 1999. http://dx.doi.org/10.3917/oj.bauli.1999.01.0119.

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Passerat, Christine, and Anne-Laure Dubois. "Après la crise : un retour à la valeur fondamentale de liberté ?" In Vie bonne et grand âge, 177–90. Presses Universitaires de France, 2021. http://dx.doi.org/10.3917/puf.droit.2021.01.0177.

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5

Caron-Déglise, Anne. "Chapitre 6. Être chez soi : une liberté fondamentale que protège le droit." In Le chez-soi à l'épreuve des pratiques professionnelles, 181–97. Chronique sociale, 2017. http://dx.doi.org/10.3917/chso.dreye.2017.01.0181.

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Miard-Delacroix, Hélène. "Libertés publiques et droits fondamentaux en Allemagne dans les années 1960 et 1970. De la législation sur l’état d’urgence à la lutte contre le terrorisme." In Libertés et libéralismes, 389–406. ENS Éditions, 2012. http://dx.doi.org/10.4000/books.enseditions.2526.

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7

Goepper, Sibylle. "Les dialog-hefte : un détour par l’Ouest afin de réaffirmer quelques libertés fondamentales en RDA." In Résistance, dissidence et opposition en RDA 1949-1990, 157–70. Presses universitaires du Septentrion, 2016. http://dx.doi.org/10.4000/books.septentrion.8756.

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Kaboré, Boniface. "L’universel démocratique et ses adaptations socio-culturelles." In The Paideia Archive: Twentieth World Congress of Philosophy, 140–45. Philosophy Documentation Center, 1998. http://dx.doi.org/10.5840/wcp20-paideia199841748.

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Abstract:
Partant du principe que l’idéal démocratique est une norme universelle, la discussion au coeur de ce travail soulève une série de questions causuistiques liées à la mise en oeuvre concrète des démocratiques dans toute société humain, quels que soient ses particularismes socio-historiques et culturels. Cette démarche découle entièrement de l’hypothèse suivant laquelle le problème fondamental de la démocratisation, autrement dit de la domiciliation de l’idéal démocratique, se ramène à celui de son ap-propriation, d l’adaption du principle universal aux structures de base d’une société donnée, produit de conditions socio-culturelles, religieuses, politiques et économiques. Dans le but de dévoiler l’enjeu primordial qui polarise les différents aspects de la question, nous tentons, en premier temps, de mettre en évidence la ‘particularité culturelle’ du modèle de la démocratie libérale. Cette tenative débouche, en fin de compte, sur une remise en question de la prétention universaliste de la démocratie occidentale. Nous discutons ensuite des difficult ensuite des difficultés practiques qu’entraînent l’exigence traditionnelle du multipartisme et la définition des droits et libertés de base dans tout processus de démocratisation. Notre objectif, en abordant ces différentes questions, est de faire ressortir, avant tout, le caractére inextricable, voire insoluble, des problèmes practiques que soulève l’appropriation socio-culturelle de l’idéal démocratique, lesquels problèmes imposent de recourir à une méthode d’analyse cauistique des processus de démocratisation et de ne plus se satisfaire de l’universalisme abstrait et dogmatique.
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Rambaud, Thierry. "Les présidents de la République et la question religieuse : entre garantie des libertés fondamentales à dimension religieuse et indétermination d’une politique publique de gestion du religieux." In Le Président de la Ve République et les libertés, 215–35. CNRS Éditions, 2017. http://dx.doi.org/10.4000/books.editionscnrs.13276.

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DEJEAN DE LA BÂTIE, Alice. "A l’aube de l’ère pénale sanitaire." In Les épidémies au prisme des SHS, 251–55. Editions des archives contemporaines, 2022. http://dx.doi.org/10.17184/eac.6011.

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Abstract:
Face à la menace puis aux ravages de l’épidémie de Covid-19, les autorités publiques ont fait le choix de la coercition pour tenter de juguler la contagion. Si de nombreuses mesures relevaient d’abord de la police administrative, le bras armé du droit pénal n’a pas tardé à être brandi par l’Etat pour contraindre les individus réfractaires à jouer le jeu collectif du confinement, du couvre-feu, des gestes barrières et de la traçabilité. Le contexte épidémique s’est ainsi accompagné d’un arsenal pénal spécial dont il y a à craindre qu’il laissera des séquelles durables. I. L’arsenal pénal spécial contre l’épidémie Piochant dans les différentes branches du droit pénal spécial - matière juridique qui s’intéresse à l’étude des infractions - , les autorités ont adopté une approche double : d’une part le recours à des délits classiques et d’autre part la création de nouvelles infractions sur mesure. Pour certains, le nouveau coronavirus est mortel, pour d’autres, il n’engendre aucun symptôme. Face à cette variabilité des effets, ce sont les plus dangereux pour la vie et l’intégrité physique qui guident la qualification pénale. Cela conduit à invoquer la mise en danger d’autrui - en l’absence de victimes -, l’homicide par imprudence, ou encore les violences involontaires à l’encontre des organisateurs de fêtes clandestines, mais aussi, par exemple, des employeurs qui obligent à venir travailler dans des conditions sanitaires douteuses. A l’inverse, le délit d’atteinte au secret professionnel est balayé d’un revers de main pour laisser place à l’injonction de transmission des données personnelles et médicales. En parallèle, ce n’est qu’une question de temps avant que le faux et l’usage de faux soient reprochés aux personnes qui se dotent d’attestations falsifiées. On songe non seulement à l’attestation-employeur permettant de s’exonérer des contraintes du confinement ou du couvre-feu, mais également aux attestations de test-PCR négatif permettant d’accéder à certains lieux ou de passer les frontières. Le gouvernement a en outre multiplié les sanctions pénales pour contraindre la population au port du masque ainsi qu’au respect des mesures successives de confinement ou de couvre-feu. Si l’on reste en principe dans le domaine contraventionnel, un instrument juridique spécifique est mis à l’honneur par ce nouvel arsenal pénal : la récidive. Elle permet d’abord d’augmenter le montant de l’amende puis de faire entrer le comportement dans le domaine délictuel et d’y attacher la menace d’une peine d’emprisonnement et de peines complémentaires comme le travail d’intérêt général et la suspension du permis de conduire. II. Les séquelles de l’épidémie sur le droit pénal spécial Les avancées du droit pénal décrites ci-dessus sont autant d’offenses à la liberté. Si le contexte épidémique les a rendues temporairement nécessaires, il y a fort à craindre que certaines d’entre elles s’installent durablement dans le paysage pénal français. Les spécialistes de droit public et de théorie politique s’inquiètent déjà de la propension des citoyens à s’habituer à l’état d’urgence sanitaire, au détriment de leurs libertés fondamentales. Nous devons à notre tour dénoncer l’empreinte profonde que l’épidémie risque de laisser sur le droit pénal spécial. Un secret professionnel affaibli par des procédures de traçage - pourquoi ne pas y recourir lors de la prochaine épidémie de grippe ou de gastro-entérite ? -, un recours récurrent à la mesure martiale du couvre-feu, une logique d’escalade rapide des sanctions par le biais de la récidive, le spectre d’un trafic de documents de type “passeport sanitaire”… sont autant de risques qui pèsent sur nos libertés.
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Conference papers on the topic "Libertà fondamentali"

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Catini, Raffaella. "La territorializzazione spontanea del centro storico: il caso di Viterbo." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8033.

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Abstract:
Lo studio qui proposto ha preso l’avvio da due eventi fondamentali per lo sviluppo urbanistico della città di Viterbo, nessuno dei quali possiamo dire costituisca la conseguenza di una politica urbana di indirizzo. Il primo ha decretato, a partire dagli anni Ottanta del secolo scorso, lo spopolamento e il progressivo degrado del centro storico a seguito del vero e proprio esodo verso i nuovi insediamenti di edilizia economica e popolare e soprattutto verso le innumerevoli ville, costruite facendole passare per fabbricati rurali, nelle zone agricole a ridosso della città; il secondo, tuttora in atto, registra una tendenza opposta in virtù dei mutamenti profondi occorsi nel tessuto sociale e della mutata situazione economica. Le scarse disponibilità economiche hanno reso infatti nuovamente appetibili, da parte di nuovi fruitori con scarse possibilità economiche, i numerosi immobili del centro rimasti liberi e in cattive condizioni di manutenzione, dapprima senza operare alcuna alterazione nel tessuto edilizio esistente; quindi è iniziata un’operazione sistematica di portata ben diversa, mirata alla trasformazione in unità abitative minime dei locali situati al livello stradale adibiti un tempo a magazzini e cantine. Esigenze differenti di persone differenti hanno indotto una nuova territorializzazione della città storica. Resta da capire in che misura questo processo sia stato previsto o valutato, e se la costituzione di un tessuto sociale così omogeneo nella struttura possa considerarsi positivamente ai fini del riequilibrio socio-economico complessivo, di cui il problema edilizioabitativo rappresenta solo uno degli aspetti The aim of this paper is to reflect on two major trends concerning the urban development of the city of Viterbo, neither of which appears to stem from a precise urban policy. The first one was the depopulation and progressive decline of the ancient city centre caused by the relocation of the inhabitants towards the new council housing settlements and especially towards the countless new villas, originally intended as farm houses on agricultural land adjacent to the city. The second one, still ongoing, is an opposite trend, the result of profound changes in the social fabric of the society and of the present economic stagnation. Many unoccupied and neglected houses and flats in the city centre are appealing to people with limited financial means, in spite of the lack of upgrading. In addition, basements and cellars are being converted into actual housing units. The needs of the abovementioned people have triggered a new territorialisation of the historic centre. It is yet to be determined to what extent this phenomenon has been contemplated and understood, and whether the rise of such a uniform social fabric should be construed as positive for the general socioeconomic balance, of which the housing issue is only one of the factors.
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