Academic literature on the topic 'Libertà della scienza'

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Journal articles on the topic "Libertà della scienza"

1

Timio, Mario. "Malato e medico in dialisi: un approccio alla bioetica." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 25, no. 4 (October 28, 2013): 329–31. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2013.1068.

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Abstract:
Secondo la “legge di Hume” non esiste una goccia di etica che può derivare da una regola scientifica. Tale legge è applicabile ad ogni ambito della scienza, compresa la scienza nefrologica. In dialisi i problemi di bioetica sono molteplici, non ultimi l'inizio della terapia sostitutiva, la scelta del tipo di dialisi, l'autonomia del paziente, il costo della pratica e la sospensione del trattamento. Spesso i problemi clinici e bioetici possono comunque embricarsi. Per favorire la convergenza delle due componenti si fa riferimento ad alcuni punti nodali: 1) principio di verità; 2) principio del valore e della dignità dell'uomo; 3) principio della libertà; 4) problema del consenso informato, 5) principio di giustizia; 5) modelli bioetici che influenzano la pratica clinica. (Bioethics)
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da Empoli, Domenico. "A Science for Liberty: Public Finance According to Luigi Einaudi’s Thought." Journal of Public Finance and Public Choice 4, no. 3 (October 1, 1986): 195–201. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907117453.

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Abstract:
Abstract Durante gli Anni Trenta ha avuto luogo in Italia un vivace dibattito tra i cultori di scienza delle finanze sul problema se lo studio dell’attività finanziaria pubblica dovesse essere condotto solamente con metodologia economica, o se lo studioso dovesse anche far uso della metodologia giuridica, nonchè tener conto degli aspetti politici del fenomeno finanziario.La prima tesi era quella tradizionale, essendo la scienza delle finanze nata come disciplina economica. La seconda era piuttosto recente, dato che era stata formulata pochi anni prima da Benvenuto Griziotti, professore presso l’Università di Pavia dal 1920 al 1954.In difesa dell’impostazione economica tradizionale, Luigi Einaudi in diversi scritti espresse I’opinione che la metodologia economica nello studio del sistema fiscale fosse più rigorosa scientificamente di quella giuridica.Una lettera inedita di Einaudi all’economista americano E.R.A. Seligman, del 1937, spiega come questa sua posizione polemica avesse anche una base politica che Einaudi non aveva potuto presentare pubblicamente, date le restrizioni imposte dal regime dell’epoca. Lo studio dal punto di vista economico delle istituzioni fiscali, secondo Einaudi, garantisce una libertà di valutazione critica non consentita al giurista, che deve sempre fare riferimento all’ordinamento positive.
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Belozorovich, Anna. "Volpi, farfalle, uccelli e un cagnolino nero: il mimetismo e la sopravvivenza sotto il regime staliniano in Vesti bianche di Vladimir Dudincev." Altre Modernità, no. 26 (November 29, 2021): 145–64. http://dx.doi.org/10.54103/2035-7680/16802.

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Abstract:
L’articolo prende in esame Vesti bianche (Belye odeždy), il secondo romanzo di Vladimir Dudincev (1918-1998), figura tragica della letteratura sovietica. Dopo Non si vive di solo pane (1957), riscuote un enorme successo ma viene costretto al silenzio a causa dello scandalo politico che ne deriva. Vesti bianche, scritto nel 1966, ma pubblicato solo vent’anni più tardi (1987), è ambientato nel pieno del lysenkoismo, la violenta repressione nei confronti della comunità scientifica che ebbe luogo tra gli anni ’40 e ’50. I suoi protagonisti sono biologi: comprendere la natura, essere in dialogo con il mondo naturale, è la loro prerogativa per ottenere dei risultati. La riflessione scientifica è puntualmente accompagnata da quella filosofica. In una intensa discussione sul rapporto tra l’uomo e la Natura, i protagonisti si schierano su differenti posizioni e sembrano “indossare” figure animali quasi con valore totemico. Le possibili configurazioni della società umana, i rapporti professionali e le esperienze individuali vengono messe in relazione con il comportamento animale. Il carattere associato a questi animali riporta sia al loro comportamento in natura sia alla simbologia ad essi legata nella tradizione popolare russa. La ricerca della verità da parte degli uomini di scienza incontra la necessità di mascheramento, parola chiave della trama. Il mimetismo è vissuto come un inganno necessario, come per mantenere la varietà biologica nel mondo naturale, così per garantire la libertà del pensiero e della ricerca scientifica in un paese paralizzato dal regime.
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4

Refolo, Pietro, Simona Giardina, and Antonio G. Spagnolo. "Ingiustizia epistemica tra medicina e società. Annotazioni in tempi di pandemia." Medicina e Morale 71, no. 1 (April 14, 2022): 55–68. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2022.1199.

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Abstract:
Provvisorietà di ogni forma di conoscenza e ineliminabilità del soggetto dal discorso scientifico rappresentano due acquisizioni fondamentali e – si potrebbe forse dire – oramai indiscutibili, del modo di concepire la scienza nella contemporaneità. La Medicina ha faticato non poco a metabolizzare questi passaggi. Se, in riferimento al secondo aspetto, sono oggi ravvisabili tentavi tangibili di superare la discriminazione epistemica di cui il paziente è stato da sempre vittima, in riferimento al primo aspetto, l’uso disinvolto del concetto di “evidenza”, così come una inesatta interpretazione dei risultati che la c.d. “Evidence-based medicine” (EBM) è in grado di garantire rischiano di far di risorgere i “miti” del verificazionismo e dell’oggettivismo nella scienza. In questo “gioco” di potenziamento e depotenziamento a cui è sottoposta la prospettiva del paziente, va da sé che si possano generare contraddizioni, le stesse alla base di alcune lacerazioni oggi presenti nella società, come quelle che stanno riguardano la limitazione delle libertà individuali, l’obbligo del green pass, l’obbligo del vaccino, ecc. Obiettivo del presente del contributo è quello di svolgere una breve disanima del ruolo delle evidenze e della prospettiva del paziente nell’epistemologia medica. Il fine ultimo è quello di provare ad offrire qualche suggerimento per superare alcune delle contraddizioni che si sono venute a determinare.
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Ricci, Vittorio. "LA LIBERTÀ DELL’IDEA ASSOLUTA O PURA E DEL SUO CONCETTO: NOTE SUGLI ULTIMI DUE CAPOVERSI DELLA SCIENZA DELLA LOGICA." Problemata 12, no. 1 (August 2021): 120–42. http://dx.doi.org/10.7443/problemata.v12i1.57258.

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Cristin, Renato. "Verità e libertà come fundamenti del circolo fenomenologico." Investigaciones Fenomenológicas, no. 4-I (January 15, 2014): 93. http://dx.doi.org/10.5944/rif.4-i.2013.29740.

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Abstract:
Il tema principale del saggio è un’interpretazione del metodo fenomenologico che, focalizzando la questione dell’identità, ne mette in evidenza il lato trascendentale ed egologico. L’obiettivo è il recupero dell’idea di filosofia come scienza rigorosa e il conseguente ritorno alla centralità del soggetto fenomenologico-trascendentale.Viene introdotto il concetto di circolo fenome-nologico, con il quale si intende indicare la ricorsività della riduzione e la necessità di restare in essa, per mantenere il livello fenomenologico dell’esperienza e della conoscenza. Si tratta di una circolarità virtuosa, non solo perché è produttiva, ma anche perché procede attraverso una costante messa fra parentesi dei risultati e una continua riapertura degli orizzonti. Il circolo fenomenologico è un continuo campo di rimandi, caratteristico anche della correlazione noetico-noematica, tra l’io e il mondo, tra la libertà de-ll’atteggiamento e la verità dell’evidenza, un campo polarizzato i cui elementi si relazionano incessantemente e dal quale l’io esce con l’obiettivo però di farvi ritorno. L’io trascendentale dev’essere libero di compiere questo ritorno a se stesso, perché dentro di sé risiede la verità. Questa circolarità è dunque generatrice di libertà per quanto riguarda l’esercizio del metodo del “vedere fenomenologico”, e portatrice di verità per quanto riguarda l’esito del metodo stesso.Viene sottolineato come l’aspirazione fenomenologica a “vivere nella verità” sia uno sforzo per ricostituire quella verità fluente rappresentata dalla vita della soggettività nel terreno del mondo-della-vita. L’epoché, in quanto “totale rivolgimento esistenziale”, diventa il perno di uno stile di vita rivolto alla verità. Per la fenomenologia, vivere nella verità vuol dire vivere nella libertà, perché se la verità scaturisce dall’epoché, e se quest ’ultima si realizza come “sguardo veramente libero”, allora la verità non è solo legata alla libertà, ma ne è anche dipendente.Si sostiene qui che la soggettività fenomenologico-trascendentale rappresenta la chiave per una svolta rispetto alla situazione culturale attuale, nella quale il concetto di “io” è diventato uno dei principali bersagli critici. Viene mostrato come la soggettività sia collegata al metodo: infatti, annota Husserl in un manoscritto del 1924, “la soggettività è il mio tema, ed è un tema puro e in sé conchiuso, indipendente. Mos-trare che e come ciò sia possibile è il compito della descrizione del metodo della riduzione fenomenologica. Il “tema” di Husserl è dunque il suo compito filosofico e la sua missione esistenziale.Da qui si può interpretare anche la fenomenologia dell’intersoggettività sul piano storico-fattuale: la teoria fenomenologica dell’esperienza dell’estraneo non va confusa con i problemi della multiculturalità né tanto meno con le retoriche dell’alterità, ma è un’istanza che ripropone oggi l’antica questione della filosofia che si determina come ethos della theoria e quindi come “ragione pratica”, un’istanza che rimette al centro dell’attenzione quel fondamento che rischia di andare perduto nell’anonimato della tecnoscienza e nell’indistinto di una forma culturale globalizzata e globalizzante, un’istanza che richiama tutti noi a ritornare a ciò che Husserl chiamerebbe la costituzione originaria di senso della civiltà europea.El tema principal del paper es una interpretación del método fenomenológico que, enfocando la cuestión de la identidad, pone en evidencia su dimensión trascendental y egológica. El objetivo es el rescate de la idea husserliana de filosofía como ciencia rigurosa o estricta y el consiguiente regreso a la centralidad del sujeto fenomenológico-trascendental.Se introduce el concepto de círculo fenomenológico, que alude a la recursividad de la reducción y la necesidad de permanecer en ella, para mantener el nivel fenomenológico de la experiencia y del conocimiento. Se trata de una circularidad virtuosa, no sólo porque es productiva, sino porque avanza a través de una constante puesta entre paréntesis de los resultados y una continua reapertura de los horizontes. El círculo fenomenológico es un infinito campo de rebotes referenciales –propio en primer lugar de la correlación noético-noemática– entre el ego y el mundo, entre la libertad de la actitud y la verdad de la evidencia, un campo polarizado cuyas partes se relacionan incesantemente y del cual el ego sale (o se expone) pero con el objetivo de volver a entrar. El ego trascendental debe ser libre de cumplir este retorno a sí mismo, porque dentro de sí reside la verdad. Esta circularidad es entonces generadora de libertad por lo que se refiere al ejercicio del método del “mirar fenomenológico”, y portadora de verdad por lo que se refiere al resultado del método mismo.Se subraya la aspiración fenomenológica a “vivir en la verdad” como esfuerzo que se propone reconstruir esa verdad fluyente constituida por la vida de la subjetividad en el terreno del mundo de la vida. La epoché, en tanto “total transformación existencial”, se vuelve el perno de un estilo de vida orientado hacia a la verdad. Para la fenomenología, vivir en la verdad quiere decir vivir en la libertad, porque si la verdad surge de la epoché, y si esta última se realiza como “mirada verdaderamente libre”, entonces la verdad no está sólo ligada a la libertad, sino que resulta dependiente de ella.Se sostiene que la subjetividad fenomenológico-trascendental representa la clave para un viraje respecto de la situación cultural que prevalece en la actualidad, en la cual el concepto de “yo” se ha vuelto uno de los principales blancos de crítica. Se muestra aquí la radicalidad del nexo entre la subjetividad y el método. En un manuscrito de 1924 Husserl efectivamente anota: “la subjetividad es mi tema, y es un tema puro y en sí completo, independiente. Mostrar que ello es posible y de qué manera, es el cometido de la descripción del método de la reducción fenomenológica”. El “tema” de Husserl es por lo tanto su cometido filosófico y su misión existencial.A partir de aquí es posible interpretar también la fenomenología de la intersubjetividad a nivel histórico-fáctico: la teoría fenomenológica de la experiencia del extraño no debe ser confundida con los problemas de la multiculturalidad ni, menos aún, con las retóricas de la alteridad, sino que es una instancia que vuelve nuevamente actual la antigua cuestión de la filosofía que se determina como ethos de la theoria y por ende como “razón práctica”, una instancia que vuelve a poner al centro de nuestra atención ese fundamento que corría el riesgo de perderse en el anonimato de la tecnociencia y en lo indistinto de una forma cultural globalizada y globalizante, una instancia que reclama un retorno, de parte de todos nosotros, a lo que Husserl llamaría la constitu-ción originaria de sentido de la civilización europea.
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Rusconi, Gian Enrico. "QUALE «DEMOCRAZIA COSTITUZIONALE»? LA CORTE FEDERALE NELLA POLITICA TEDESCA E IL PROBLEMA DELLA COSTITUZIONE EUROPEA." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 27, no. 2 (August 1997): 273–306. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200024837.

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Abstract:
IntroduzioneLa Germania offre una interessante versione contemporanea dello «Stato costituzionale» o della «democrazia costituzionale» con le sue tipiche tensioni tra responsabilità politica parlamentare e giustizia costituzionale. Un esempio tanto più istruttivo in quanto si pone all'incrocio tra la tradizione tedesca dello «Stato di diritto» e la tendenza ad un «nuovo costituzionalismo» che suscita crescente attenzione nelle scienze politiche e giuridiche.Ma c'è di più. La centralità del ruolo della Germania in Europa fa sì che questa problematica si proietti sulla costruzione politico-costituzionale dell'Unione europea. L'istituzionalizzazione dell'Europa politica e la semplice ipotesi di una Costituzione europea rimettono in gioco i concetti classici di popolo, sovranità, statualità e legittimazione democratica e aggiornano i dilemmi del costituzionalismo e della Costituzione come statuto delle libertà, come contratto politico e come forma di governo. In questa ottica il progetto europeo acquista i tratti di una democrazia o Stato costituzionale tutto da esplorare, per il quale il modello tedesco diventa molto istruttivo.
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Caruso, Francesco Saverio. "Ghetti rurali e profughizzazione del lavoro bracciantile nell'orto d'Italia." MONDI MIGRANTI, no. 2 (July 2022): 37–52. http://dx.doi.org/10.3280/mm2022-002002.

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Abstract:
L'articolo espone i primi risultati di una ricerca svolta nel corso degli ultimi due an-ni nella provincia di Foggia sul ruolo attivo delle politiche di gestione e controllo delle migrazioni nella segregazione occupazionale del lavoro migrante in agricoltu-ra. Attraverso una ricostruzione quali-quantitativa, lo studio si sofferma su tre di-namiche sociali paradigmatiche del modello di sviluppo agroindustriale dominan-te, che si dispiegano nel caso studio in forma particolarmente significativa: in pri-mo luogo il fenomeno della profughizzazione del lavoro agricolo, frutto del rap-porto inversamente proporzionale tra la crescita della libertà di movimento della componente comunitaria e l'accentuazione della "stanzialità forzata" della com-ponente extracomunitaria più fragile; in secondo luogo la grigizzazione dei rappor-ti di lavoro in agricoltura, punto di equilibrio tra l'emersione formale e la giuridifi-cazione dello sfruttamento; in terzo luogo la centralità funzionale degli insedia-menti informali per il reclutamento di manodopera a basso costo per le attività stagionali della raccolta ortofrutticola. L'articolo pone in evidenza come queste dinamiche mostrino la fragilità implicita in un sistema agroalimentare fondato sul-lo sfruttamento intensivo non solo della terra ma anche della forza-lavoro.
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Giuliani, Livia. "Editoriale del Dossier “Libertà personale dell’imputato e misure cautelari restrittive della libertà individuale nel processo penale” – La libertà personale dell’imputato tra princìpi e prassi in attesa di una riforma organica della giustizia penale italiana." Revista Brasileira de Direito Processual Penal 7, no. 3 (October 31, 2021): 1559. http://dx.doi.org/10.22197/rbdpp.v7i3.648.

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Abstract:
Il saggio offre una sintesi del decorso evolutivo della disciplina delle misure cautelari personali alla luce dei diritti sanciti nella Carta costituzionale italiana e nelle Carte sovranazionali, ponendo in luce come il perimetro normativo già da tempo segnato al riguardo – ed oggi inserito nel contesto di un sistema multilivello – non abbia impedito prassi applicative discusse e cicliche fluttuazioni legislative. Pregevole nel suo impianto originario, sebbene perfettibile, la disciplina delle misure cautelari personali resta una normativa di settore, delineando un sottosistema fortemente sensibile agli equilibri del processo penale che non può trovare autonoma pacificazione senza una contestuale revisione del sistema penale e processuale. La congiuntura politico-economica eccezionale determinata dall’emergenza sanitaria induce a sperare che la legge delega di riforma della giustizia in corso di approvazione lasci infine apparire l’araba fenice di una efficienza del processo penale sconosciuta – a memoria di uomo vivente – al nostro ordinamento.
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Ruffino, Marco. "Individualizzazione della diseguaglianza sociale e politiche delle capacitazioni." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 120 (February 2011): 34–49. http://dx.doi.org/10.3280/sl2010-120003.

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Abstract:
L'articolo analizza in modo critico l'approccio dellenelle politiche di welfare attivo, viste in rapporto al "paradigma debole" della. Focalizzando l'attenzione sul rapporto fra capacitazione ed apprendimento, sonoevidenziati due tipi di rischi:) una maggiore individualizzazione della diseguaglianza, se le capacitazioni divengono un terreno di conflitto sociale, che riproduce, invece di correggere, iiniziali;) la riduzione della libertŕ sostantiva, se il diritto ad apprendere si trasforma nell'obbligo di adattamento. L'approccio delle capacitazioni resta indubbiamente essenziale, ma richiede di trovare un equilibrio fra responsabilitŕ personali e responsabilitŕ istituzionali. Alcune evidenze relative all'Europa ed all'Italia mostrano la necessitŕ di andare verso "istituzioni capacitanti", come condizione per utilizzare l'approccio per lo sviluppo di una effettiva libertŕ individuale di scelta.
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Dissertations / Theses on the topic "Libertà della scienza"

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De, Vettor Jacopo <1994&gt. "Libertà, causalità, determinismo: introduzione al problema del libero arbitrio nel dibattito filosofico." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/20775.

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Abstract:
L'obiettivo principale di questa tesi è la presentazione del problema del libero arbitrio, in rapporto ai temi del determinismo, della causalità e della responsabilità giuridica e morale, all'interno del dibattito filosofico. In ordine a questo obiettivo centrale, il primo capitolo tratterà di alcune tra le principali tipologie di determinismo e analizzerà la loro compatibilità con i due significati principali generalmente attribuiti dal dibattito filosofico a ciò che denominiamo "libero arbitrio". il secondo capitolo tratterà, invece, della nozione di "causalità" e considererà le principali proposte definitorie di questo concetto avanzate nel dibattito filosofico, specialmente contemporaneo e moderno, provando a mostrare come, a seconda della definizione di causalità che si vada ad accettare, cambi pure il framework ontologico entro cui considerare il libero arbitrio, il determinismo e i loro relativi rapporti. il terzo capitolo, infine, considera il complesso e difficile rapporto tra responsabilità giuridica e morale, da una parte, e libero arbitrio, dall'altra, provando a mostrare come, se si ritiene il libero arbitrio un concetto non plausibile, o qualora venisse proprio indubitabilmente dimostrata dalla scienza la sua impossibilità, vadano riviste importanti parti del diritto e delle morali individuali. In seguito, la parte conclusiva si occuperà di un riepilogo sintetico del percorso tematico affrontato nella tesi, valutando i risultati sin qui raggiunti.
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DEL, CORONA LAVINIA. "LA SCIENZA TRA LIBERTÀ E POTERE: COSTITUZIONE E VALUTAZIONI TECNICO-SCIENTIFICHE." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2020. http://hdl.handle.net/2434/709390.

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Abstract:
Il presente lavoro analizza il rapporto, complesso e mutevole, sussistente tra scienza e potere politico al fine precipuo di verificare sotto quali aspetti e in che termini tale rapporto possa incidere sulla tutela dei diritti fondamentali. Il diritto, quale strumento tramite il quale le interazioni tra scienza e potere politico trovano disciplina e formalizzazione, assume a riguardo rilevanza centrale, tanto che i rapporti tra scienza e diritto possono dirsi “specchio” dei rapporti sussistenti tra scienza e potere politico. In particolare, i rapporti tra scienza e potere politico sono strettamente correlati ad aspetti formali e procedurali – dai rilevanti risvolti sostanziali – come, in primo luogo, la ripartizione nell’ordinamento della competenza allo svolgimento di valutazioni tecnico-scientifiche e la determinazione delle modalità in cui lo svolgimento di tali valutazioni è organizzato e disciplinato. Lo studio di tali profili è dunque centrale e necessario per individuare soluzioni in grado di garantire la massima tutela delle libertà e dei diritti fondamentali su cui la valutazione tecnico-scientifica può incidere. A tal fine, assumono grande rilevanza l’analisi del testo costituzionale e la ricerca in esso di indicazioni e principi che possano essere punto di riferimento per la disciplina di questioni tecnico-scientifiche. Nella prima parte del presente lavoro sono analizzati i concetti di norma tecnica, di valutazione tecnica, di discrezionalità tecnica e opinabilità scientifica nonché le disposizioni che la Costituzione dedica alla scienza e la portata precettiva delle stesse. Nella seconda parte del lavoro è approfondito il rapporto tra scienza e potere legislativo. In particolare, si cerca di verificare, anche alla luce della giurisprudenza costituzionale sul tema, se e in che termini le caratteristiche proprie del sapere scientifico e l’esigenza di tutela dei diritti incisi dalle norme possono indurre a concludere che la scienza costituisce un limite alla discrezionalità legislativa o, addirittura, a escludere l’opportunità e la costituzionalità di un intervento legislativo su questioni tecnico-scientifiche. Infine, nella terza parte del lavoro, l’attenzione è rivolta alla pubblica amministrazione e al procedimento amministrativo, al fine di verificare se la scientificità delle questioni sottese alla scelta pubblica sia in grado di conferire un maggior rilievo al procedimento amministrativo come luogo di svolgimento della valutazione tecnica e se ciò possa essere considerato conforme alla Costituzione e utile per una massimizzazione della tutela dei diritti coinvolti.
This work analyses the complex and evolving relationship between science and political power with the main aim of verifying under what aspects and in what terms this relationship can affect the protection of fundamental rights. Law, as an instrument through which the interactions between science and political power are disciplined and formalized, assumes central importance in this regard, so much so that the relations between science and law can be said to mirror the relations between science and political power. In particular, the latter is closely related to formal and procedural aspects - but with significant substantive implications - such as, first of all, the distribution of competence in the legal system for the performance of technical-scientific evaluations and the determination of how the performance of such evaluations is organized and disciplined. The study of such profiles is therefore crucial and necessary in order to identify solutions capable of guaranteeing the maximum protection of the fundamental rights that may be affected by the technical-scientific evaluation. To this end, the analysis of the Constitution and the search for principles that could be a point of reference for the discipline of technical-scientific questions assume great importance. The first part of this work is focused on the analysis of the concepts of technical standard, technical evaluation, technical discretion and scientific debatability, as well as the Constitutional provisions about science and their preceptive scope. The second part of the work explores the relationship between science and the legislature. In particular, we try to verify, also in the light of the constitutional jurisprudence on the subject, if and in what terms the characteristics of scientific knowledge and the need to protect the rights incised by the norms can lead to the conclusion that science constitutes a limit to the legislative discretion or, even, to exclude the opportunity and the constitutionality of a legislative intervention on technical-scientific issues. Finally, the third part of the work focuses on the public administration and the administrative procedure, in order to verify whether the scientific nature of the issues involved is capable of giving greater importance to the administrative procedure as the place where the technical evaluation is carried out and whether this can be considered in line with the Constitution and useful for the achievement of an optimal level of protection of the rights involved.
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Rossi, Federica <1987&gt. "Aspetti principali della Russia contemporanea in relazione all'opposizione politica, alle libertà personali e ai diritti inviolabili." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2912.

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Abstract:
La seguente tesi dal titolo "Aspetti principali della Russia contemporanea in relazione all’opposizione politica, alle libertà personali e ai diritti inviolabili" si propone di approfondire soprattutto il tema dell’opposizione in Russia a seguito delle manifestazioni anti Putin svoltesi principalmente a Mosca a partire dal dicembre 2011 in collegamento alle elezioni presidenziali del 4 marzo 2012. Effettuando tale analisi si ricostruirà anche il percorso politico intrapreso dall’attuale Presidente russo, fulcro principale dei malcontenti dei manifestanti nelle piazze. Per quanto riguarda l’approfondimento dei temi quali libertà personali e diritti inviolabili il seguente elaborato analizzerà tali aspetti anche attraverso il caso dell’ex oligarca Michail Chodorkovskij, diventato uno degli uomini più ricchi di Russia in seguito al periodo della privatizzazione. A seguito dell’intensa attività filantropica e del sostegno economico elargito ad alcuni partiti politici diversi da quello al governo, Chodorkovskij si trova attualmente in carcere con molteplici accuse, alcune delle quali dubbie, dopo aver scontato due processi “non del tutto trasparenti”. Questo caso permetterà di indagare, inoltre, quanto attualmente il potere giudiziario in Russia sia autonomo. Infine attraverso il caso dell’assassinio della giornalista Politkovskaja si indagherà quanto possa essere pericoloso per i giornalisti in Russia la libera informazione e in generale la libertà d’espressione, come nel caso di Anna la quale oltre ad essere stata critica nei confronti di Putin ha descritto da freelance la reale brutalità del conflitto ceceno. In ultimo si analizzerà l’avvicinamento della Federazione Russa verso la tutela dei diritti umani.
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Gaspari, Federica. "Il dibattito sull'essenza della matematica. Scienza della natura o libera invenzione della mente umana?" Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amslaurea.unibo.it/1822/.

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Abstract:
Questa dissertazione si concentra sul dibattito circa l’essenza della matematica a partire dalla nascita delle geometrie non euclidee. Essa è una scienza della natura o una costruzione (e dunque una libera invenzione) della mente umana? Trattando altresì della crisi dei fondamenti, e tenendo a mente le posizioni platoniste e costruttiviste, questa tesi analizza le risposte che, da fine Ottocento in poi, diedero Jules-Henri Poincaré, Bertrand Russell, L.E.J. Brouwer e David Hilbert, e con loro le varie correnti convenzionaliste, logiciste, intuizioniste e formaliste.
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Rossi, Martina. "Caratteristiche qualitative delle carni di polli alimentati con proteine della soia innovative." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Abstract:
Questo lavoro di tesi ha avuto lo scopo di valutare l’effetto della sostituzione parziale o totale della fonte proteica con soia non convenzionale sulle caratteristiche qualitative (pH e colore), sulle proprietà tecnologiche (capacità di ritenzione idrica, tenerezza) e sul contenuto di amminoacidi liberi, composti istidinici e del metabolismo energetico delle carni di pollo. La prova è stata condotta su 48 muscoli Pectoralis major suddivisi in 4 gruppi (N=12/gruppo) in funzione del livello di sostituzione della fonte proteica convenzionale con soia trattata nella prima fase di allevamento dei broiler: 0, 35, 65, 100%. L’utilizzo di soia alternativa non ha determinato variazioni significative nelle caratteristiche qualitative delle carni con l’unica eccezione rappresentata dal drip loss che è risultato superiore nei gruppi caratterizzati da una sostituzione parziale (35 e 65%) della fonte proteica. La spettroscopia 1H-NMR ha permesso di evidenziare alcune differenze nel profilo degli aminoacidi liberi così come di alcuni composti correlati al metabolismo energetico del muscolo. In particolare, le carni provenienti dai polli che hanno ricevuto una dieta contente la forma innovativa di soia hanno mostrato un aumento del livello di asparagina e di IMP ed una contemporanea riduzione della concentrazione di valina, isoleucina, leucina e aspartato con possibili risvolti sugli aspetti sensoriali della carne. Inoltre, è stato osservato un tenore superiore di creatina nelle carni ottenute da polli alimentati con la forma di soia innovativa. L’impiego di soia pre-trattata ha evidenziato limitati effetti positivi sul livello di creatina e sulla capacità di ritenzione idrica della carne senza presentare controindicazioni sugli altri parametri tecnologici. Pertanto, in ragione dei possibili vantaggi per la sostenibilità delle produzioni, l’impiego di forme innovative di soia può rappresentare una valida alternativa alle fonti attualmente utilizzate nell’alimentazione del broiler.
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Petrini, Giacomo. "Teoria della coscienza e fondazione del sapere. Un confronto tra la Wissenschaftslehre di J.G. Fichte e la science de l'homme di P. Maine de Biran." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2015. http://hdl.handle.net/11577/3424764.

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Abstract:
The thesis proposes a comparison between Fichte’s first “Doctrine of science” (1794-1799) and the middle period of Maine de Biran’s thought (1804-1817), focusing on two main themes: the definition of philosophy as science of the principles of objective knowledge and a theory of the basic cognitive and practical functions of the sensitive-rational subject, grounding on a primary activity which the I perceives as its essence in any self-determined act of will. The traditional distinction between theory and praxis is overcome through the foundation of the former by the latter, and the Kantian primacy of practical reason is radicalized through the employment of freedom as a constitutive principle of our theoretical access to the external world. By reconstructing the different context in which the two systems are conceived, we show an essential difference between the argumentative layers (transcendental philosophy and theory of the real, finite I), as well as the similar way in which, in both cases, a «system of freedom» is established out of the inconsistencies of a dogmatic-deterministic philosophical model. Then we show the structural analogy between the two theories of consciousness, based on the opposition between free activity and an obstacle (Anstoss) which transforms it into an effort or tension (Streben). The consonance between Wissenschaftslehre and Science de l’homme concerning the themes at issue allows us to interpret these systems as different ways of dealing with similar problems. On the one hand, we intend to contribute to the reconstruction of the context for Fichte’s doctrine; on the other hand we find in Maine de Biran’s theory an inclination towards a transcendental approach, which reveals, in a new way, the complexity of his thought, which cannot be totally read as a development of Idéologie.
La tesi propone un’analisi comparativa tra la dottrina jenese di Fichte (1794-1799) e la fase intermedia del pensiero di Maine de Biran (1804-1817) relativamente a due temi principali: la definizione della filosofia come scienza dei fondamenti del sapere e una teoria delle basilari funzioni cognitive e pratiche del soggetto sensibile-razionale, fondate su un’attività originaria appercepita dall’Io come propria essenza nell’autodeterminazione tramite volontà. La tradizionale distinzione tra teoresi e prassi è riconfigurata come fondazione della prima per opera della seconda, e il primato kantiano della ragion pratica è radicalizzato nell’adozione della libertà come principio costitutivo per l’accesso teoretico al mondo esterno. Ricostruendo i diversi contesti entro cui i due sistemi hanno origine, si mostrano l’irriducibile differenza tra i rispettivi piani argomentativi (filosofia trascendentale e analisi riflessiva dell’io reale finito) e l’analogo percorso speculativo in base al quale, in entrambi i casi, l’idea di edificare un «sistema della libertà» nasce dall’inadeguatezza di modelli filosofici dogmatico-deterministi. Si rilevano poi analogie tra le due teorie dell’Io: la coscienza è definita tramite l’opposizione tra l’originaria attività libera e una resistenza che la converte in sforzo o tensione (Streben, effort). La consonanza tra Wissenschaftslehre e Science de l’homme in relazione ai due punti evidenziati permette di interpretare i due sistemi come declinazioni, entro diverse aree filosofico-culturali, di problematiche comuni. Se quindi da un lato si intende arricchire il repertorio di studi sulla contestualizzazione della dottrina fichtiana, dall’altro si segnala, in Maine de Biran, una propensione verso tematiche trascendentali che mostra in modo inedito la complessità del suo pensiero, non pienamente riducibile al contesto dell’Idéologie.
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Mosconi, Sunra Johannes Nicol. "Principio di linearizzazione per problemi a frontiera libera della fluidodinamica." Doctoral thesis, Università di Catania, 2012. http://hdl.handle.net/10761/1025.

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Abstract:
Studiamo il moto di onde superficiali periodiche nello spazio. Uno strato infinito di fluido incompressibile viscoso e Newtoniano è limitato inferiormente da un piano e superiormente da una superficie libera. Sul fluido agiscono forze idrodinamiche, ed il moto risultante è supposto periodico nello spazio. Sulla superficie inferiore imponiamo condizioni al bordo di Dirichlet senza flusso entrante o uscente, mentre il moto della superficie libera, soggetta a tensione superficiale, è guidato da condizioni classiche cinematiche e di equilibrio dinamico.
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CECI, CHIARA. ""A truly liberal" practical education. Science communication and citizenship from the age of steam to the knowledge society: a lesson of modernity from the works and ideas of Joseph Priestley and the Birmingham Lunar Society." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2012. http://hdl.handle.net/10281/29225.

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Abstract:
In this work I examined the life of Joseph Priestley and I reviewed the story of the dissenting academies and of the Lunar Society of Birmingham and the heritage left by its incredible members. I will presented a case study of practical education in the Lunar Society and Joseph Priestley’s educational works in order to analyse his great role as a leading educationalist of his time. The pragmatic and truly liberal approach to education I was able to highlight helped me to draw a lesson of modernity from their ideas and to project them on the works of John Dewey and place them in the modern debate on science education and citizenship.
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STORTONE, STEFANO. "VERSO UN MODELLO DI DEMOCRAZIA "CIVILE": CONSIDERAZIONI TEORICO-NORMATIVE SUL BILANCIO PARTECIPATIVO DI PORTO ALEGRE." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2010. http://hdl.handle.net/10280/800.

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Abstract:
Il Bilancio Partecipativo (BP) è probabilmente l’esempio più famoso ed interessante di governance locale per i suoi effetti democratici e redistributivi. Per via del coinvolgimento diretto dei cittadini nel processo decisionale, il BP è considerato una forma di democrazia diretta capace di ovviare agli attuali limiti della democrazia rappresentativa moderna. Tuttavia, ad un’attenta analisi, è possibile identificare nel suo funzionamento anche degli elementi rappresentativi che non sono mai stati presi molto in seria considerazione. Infatti, poiché la partecipazione avviene solitamente attraverso gruppi ed associazioni, nuove forme di rappresentanza e nuovi rappresentanti emergono in competizione con quelli tradizionali politici in termini di consenso, sostegno popolare e dunque legittimità. Il presente lavoro vuole andare oltre il pensiero corrente e proporre un’interpretazione originale del modello istituzionale del BP come una forma nuova ed alternativa di democrazia rappresentativa, in cui le organizzazioni della società civile assumono un ruolo centrale: dietro al BP vi sarebbe una sorta di democrazia ‘civile’. Questo punto di vista alternativo non solo può stimolare un ulteriore dibattito in letteratura, ma aprire anche degli scenari interessanti in relazione ai temi più generali della crisi delle istituzioni liberal-democratiche e del ruolo e dell’identità della società civile.
Participatory Budgeting (PB) is probably the most famous and interesting example of innovative local governance for its redistributive and democratic effects. Due to the direct involvement of citizens in the decision-making process, PB is celebrated as an example of direct democracy which can help to deal with the limits of representative democracy. However, on closer analysis, it is possible to identify elements of representation in its functioning, which are taken into little consideration and which could probably modify the prevalent theoretical belief. In fact, as citizens usually participate through their groups and associations, new representatives emerge challenging the traditional channels of political representation in terms of popular approval, consensus, hence legitimacy. This work aims to go beyond the prevailing narrative and propose an original interpretation of the PB’s institutional model as a new and alternative representative democracy, where the main political actors become organizations from the civil society: behind PB there seems to lie a sort of ‘civil’ democracy. Hence, introducing this alternative viewpoint can, not only further questions which are never fully considered in the literature, but also open interesting scenarios in the debate over the crisis of liberal-democratic institutions and the role and the identity of civil society.
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Books on the topic "Libertà della scienza"

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World Congress for Freedom of Scientific Research (3rd 2013-2014 Brussels, Belgium; Rome, Italy). Fra scienza e politica: Il difficile cammino della libertà di ricerca. Roma: Carocci editore, 2015.

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2

Hanke, Maurizio. Biologia, politica e libertà: Una teoria della politica nella scienza del comportamento umano. Palermo: Nuova Ipsa editore, 2013.

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3

La filosofia come esperienza del pensiero e scienza della libertà: Un approccio a Hegel. Padova: CLEUP, 2009.

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4

Federighi, Paolo, and Francesca Torlone, eds. La formazione al rispetto dei diritti umani nel sistema penale. Florence: Firenze University Press, 2015. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-854-5.

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Abstract:
I principi fondamentali di libertà, sicurezza, democrazia, i dispositivi normativi dell’Unione Europea e le pronunce della Convenzione Europea per la tutela dei Diritti dell’Uomo e delle libertà fondamentali (CEDU) possono essere oggetto di pericolose violazioni nei sistemi di giustizia penale. Quando tali violazioni sono perpetrate dagli attori chiamati alla tutela dei medesimi diritti e libertà le istituzioni devono predisporre dispositivi anche formativi necessari per la loro prevenzione. Il volume intende indagare la complessità di azioni formative – in primis di tipo informale – che accompagnano la costruzione delle conoscenze degli operatori dei sistemi in esame e le modalità del loro accrescimento. I contenuti sono trattati partendo dalle ipotesi di ricerca e sulla base della sperimentazione dell’embedded learning nel carcere di Chieti (con la supervisione del Dipartimento di Scienze della Formazione e Psicologia dell’Università di Firenze).
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5

Libertà della città, libertà del cittadino: Riflessioni sul neo-repubblicanesimo. Padova: CLEUP, 2008.

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6

Liberalismo italiano: I dilemmi della libertà. Roma: Donzelli, 2011.

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7

Pirillo, Nestore. Utopie e patologie della libertà: Snodi. Napoli: Liguori editore, 2014.

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8

L'ordinamento della libertà: Machiavelli e Firenze. Verona: Ombre corte, 2013.

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9

Piana, Silvia La. Della bellezza: La scena della scena. Milano: Mimesis, 2014.

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10

Cotroneo, Girolamo. Le ragioni della libertà. Napoli: Edizioni scientifiche italiane, 1985.

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