Dissertations / Theses on the topic 'Lex loci'

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Aba'a, Megne Harry. "Lex loci protectionis et droit d'auteur." Thesis, Université Côte d'Azur, 2020. http://theses.univ-cotedazur.fr/2020COAZ0013.

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Abstract:
Le principe de territorialité domine la matière de la propriété intellectuelle et en particulier celle du droit d’auteur. Si ce principe et la règle de conflit qu’il inspire, la lex loci protectionis, constituaient de véritables avancées à la fin du XIXème s., de nos jours, ils peinent à convaincre. En effet, le principe de territorialité qui est rattachable au principe de souveraineté dans sa dimension de régulation de l’ordre juridique interne subit de multiples remises en cause. Or, en raison de l’intensification des échanges transnationaux, de l’extension des marchés, de la montée des pouvoirs privés économiques, de l’exploitation dématérialisée des œuvres et notamment, la possibilité de les diffuser sur des réseaux mondiaux comme internet, la souveraineté tend à perdre en puissance. Cela oblige à questionner la pertinence d’un rattachement territorial vis-à-vis de réalités a-territoriales. Le maintien tel quel du principe de territorialité, en termes de conflit de lois, atteint alors la sécurité juridique et les attentes légitimes des parties. Le parti pris de ces travaux est celui d’une réévaluation. Il ressort en effet que le recul dans les relations transnationales du principe de souveraineté - qui sous-tend le principe de territorialité - devrait se traduire sur le plan de la règle de conflit, par un recul de ladite territorialité. A rebours de la tendance générale qui consacre l’hégémonie de la lex loci protectionis, les présents travaux proposent d’une part, d’en circonscrire la compétence dans les domaines où le principe de territorialité ne s’impose pas comme une nécessité, et d’autre part de réorienter le rattachement de manière à limiter la concurrence des lois applicables. Il s’agit, en d’autres termes, de réserver une place à l’universalisme compris comme un rempart contre la variabilité du droit applicable et l’insécurité juridique que cette variabilité pourrait emporter
The principle of territoriality dominates the field of intellectual property and that of copyright. If this principle and the conflict rule it inspires, the lex loci protectionis, were real advances at the end of the 19th century, they are nowadays difficult to convince. Indeed, the principle of territoriality, which is linked to the principle of sovereignty in its dimension of regulation of the internal legal order, is undergoing multiple challenges. However, because of the intensification of transnational exchanges, the extension of markets, the rise of private economic powers, the dematerialised exploitation of works and in particular the possibility of disseminating them on global networks such as the Internet, sovereignty tends to lose significance. This forces us to question the relevance of a territorial connection to a-territorial realities. Maintaining the principle of territoriality as it stands, in terms of conflict of laws, then reaches legal security and the legitimate expectations of the parties. The approach taken in this work is that of a re-evaluation. It emerges in fact that the retreat in transnational relations of the principle of sovereignty - which underlies the principle of territoriality - should be translated in terms of conflict rule by a retreat of the said territoriality. Against the general trend which confirms the hegemony of the lex loci protectionis, the present work proposes, on the one hand, to circumscribe its competence in the fields where the principle of territoriality is not imposed as a necessity, and on the other hand to reorient the connection in such a way as to limit the competition of the applicable laws. In other words, to reserve a place for universalism understood as a bulwark against the variability of the applicable law and the legal insecurity that this variability could entail
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BORGIA, GIANLUCA. "L'ordine europeo di indagine penale tra lex fori e lex loci. Ricadute sul piano dell'utilizzabilità." Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2020. http://hdl.handle.net/11392/2487999.

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Abstract:
Abbandonata l’ambiziosa prospettiva di adottare regole armonizzate per favorire la reciproca ammissibilità degli atti istruttori, anche il più recente congegno messo in campo dall’Unione europea in questo settore, ovvero l’ordine europeo di indagine (OEI) di cui alla direttiva 2014/41/UE, non si è potuto sottrarre al tentativo di “contemperare” le istanze che promanano dalla legge processuale vigente nello Stato di emissione con quelle riconducibili alla disciplina del Paese di esecuzione. Il risultato è un’“ibridazione tra lex fori e lex loci”, inevitabilmente destinata a riverberare i propri effetti su di un piano, quello della spendibilità del materiale raccolto ultra fines, ove il legislatore nazionale è tenuto a fare il possibile per scongiurare il paradosso che una prova illegittima diventi utilizzabile solo perché battezzata come “europea”. Da qui, l’idea di concentrare l’attenzione, in primis, sulle opzioni coltivate nell’ambito degli strumenti che hanno preceduto l’adozione del nuovo meccanismo, condizionandone la fisionomia. In questo senso, l’indagine si è appuntata, dapprima, sulla c.d. “Convenzione madre” nel cui articolo 3 risulta “cristallizzato” il tradizionale principio del locus regit actum e, successivamente, sulle innovazioni apportate dalla c.d. “MAP”, dove a prevalere è l’opposto canone del forum regit actum. Lo scenario delineato dal Consiglio di Tampere ha infine imposto di considerare la compatibilità dei suddetti principi con l’affermarsi della logica sottesa al mutuo riconoscimento (Capitolo I). Una volta messo a fuoco il terreno sul quale è sorto l’OEI, non si è potuto prescindere dalla puntuale analisi delle previsioni che, così come attuate dal d.lgs. n. 108 del 2017 nell’ordinamento interno, costituiscono l’espressione concreta delle prerogative dei due Stati coinvolti nella procedura di cooperazione giudiziaria. Anzitutto, si è posta l’attenzione sulle disposizioni che regolano il momento propriamente esecutivo dell’attività, le quali non fanno altro che riproporre la formula che accorda la preminenza alla legge del Paese di emissione, salvo il contrasto con i “principi fondamentali dell’ordinamento di quello di esecuzione”, con tutte le conseguenze disfunzionali che ne derivano sotto il profilo della determinatezza. Sono state, poi, affrontate le previsioni che, per quanto concerne le condizioni di emissione, impongono di osservare quanto stabilito dalla lex fori e, con riferimento ai presupposti di esecuzione, richiamano al rispetto della lex loci. Da questo punto di vista, a preoccupare sono le interpretazioni che la prassi ha offerto delle disposizioni del d.lgs. n. 108 del 2017, riducendole a mere “formalità”. Infine, si è posta l’attenzione sulla parte “speciale” della direttiva; terreno, questo, sul quale si manifestano le maggiori ritrosie ad abbandonare il criterio della lex loci actus (Capitolo II). Da ultimo, non si è potuto prescindere dall’apprezzare come la soluzione adottata a livello sovranazionale condizioni e “plasmi” l’innesto dei risultati dell’attività nel procedimento nazionale. In questo senso, dall’esame delle regole espressamente previste dal d.lgs. n. 108 del 2017 è emersa tutta l’inadeguatezza della soluzione di estendere l’operatività delle disposizioni dettate per le rogatorie che finiscono per accordare un trattamento di favore alla prova raccolta oltre i confini nazionali a scapito delle più alte garanzie previste per gli atti istruttori assunti al livello domestico. Quanto, invece, alle regole di esclusione non richiamate esplicitamente, si ritiene non solo che debbano trovare applicazione quelle previsioni, come l’art. 729 comma 2 c.p.p., che rispondono alla logica del forum regit actum, ma anche che, in talune ipotesi, l’inutilizzabilità dei risultati discenda dall’inosservanza delle disposizioni della direttiva stessa (Capitolo III).
Dismissed the ambitious perspective of introducing harmonised rules concerning the mutual admissibility of evidence between Member States, the recent Directive 2014/41/UE regarding the European Investigation Order in criminal matters (EIO) tried to combine the instances coming from the issuing State with those concerning the executing State. The outcome is an “hybridization” between the lex fori and lex loci that inevitably has an impact at the level of assessing the evidence gathered across borders. Hence the idea to focus the attention, firstly, on the previous instruments. In this regard, the study focused, above all, on the European Convention on Mutual Assistance in Criminal Matters of 20 April 1959 of which Article 3 stated the locus regit actum principle. Later, the analysis regarded the Convention on Mutual Assistance in Criminal Matters between the Member States of the European Union of 29 May 2000 that claims the opposite forum regit actum principle. Finally, the scenario outlined by the Conclusions of Tampere European Council has required to examine the compatibility of these principles with the mutual recognition (Chapter I). Analysed these aspects, the attention shifted to the provisions of the Directive as implemented in Italy by Legislative Decree n. 108 of 2017 which represent the expression of prerogatives of the two States involved in the cooperation procedure. First of all, particular emphasis has been placed on the rule according to which the executing authority shall comply with the formalities and procedures expressly indicated by the issuing authority (i.e. lex fori) unless otherwise provided that such formalities and procedures are not contrary to the “fundamental principles of law of the executing State”, with all the problems that arise from the vagueness of this expression. Then the study has focused on the provisions that establish the conditions for issuing and the conditions for executing by referring, respectively, to the lex fori and to lex loci. From this point of view, the interpretations that jurisprudence has offered of the provisions of Legislative Decree n. 108 of 2017, reducing them to mere "formalities" cause for concern. Lastly, was taken into account the part of the Directive concerning the “Specific Provisions for certain investigative measures”; context within which emerges the greatest reluctance to abandon the lex loci actus principle (Chapter II). In conclusion, the study concentrated on the insertion of the evidence collected ultra fines in the Italian criminal proceedings. In this sense, the screening of the rules provided for in Legislative Decree n. 108 of 2017 showed the inadequacy of to make use of the provisions governing letters rogatory. With regard, instead, to the norms not expressly mentioned, it seems appropriate to extend the rules, such as the Art. 729 par. 2 of the Italian Criminal Procedure Code, based on the logic of forum regit actum principle. Furthermore, some procedural sanctions seem to emerge directly from the text of the Directive (Chapter III).
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Nerenz, Jochen. "Urheberschutz bei grenzüberschreitenden Datentransfers : Lex loci protectionis und Forum delicti /." Konstanz : Hartung-Gorre, 2000. http://www.gbv.de/dms/spk/sbb/recht/toc/312063954.pdf.

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Seesko, Friederike [Verfasser]. "Die Strafbarkeit von Zwangsverheiratungen nach dem StGB und dem VStGB. : Strafbarkeit und Verfolgbarkeit von Zwangsverheiratungen im häuslichen und makrokriminellen Kontext unter besonderer Berücksichtigung des deutschen Strafanwendungs- und Völkerstrafrechts – Zugleich ein Beitrag zur Auslegung der lex loci((k)) in § 7 StGB. / Friederike Seesko." Berlin : Duncker & Humblot, 2017. http://d-nb.info/1238440630/34.

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DE, LUCA CARLOTTA. "L'ORDINE EUROPEO D'INDAGINE PENALE: DISCIPLINA NORMATIVA E PRIME ESPERIENZE APPLICATIVE." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2022. http://hdl.handle.net/2434/919437.

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Abstract:
L’ordine europeo di indagine penale, introdotto dalla direttiva 2014/41/UE, è uno strumento di cooperazione giudiziaria nel settore delle prove divenuto imprescindibile a fronte della crescente dimensione transnazionale assunta dalla criminalità, quale conseguenza dell’evaporazione dei confini geografici nello Spazio di libertà, sicurezza e giustizia dell’Unione europea. La direttiva sovranazionale, recepita nell’ordinamento italiano attraverso il d.lgs. n. 108 del 2017, ha dato vita a un istituto avente natura ibrida, animato dal principio del reciproco riconoscimento, che conserva, al contempo, alcuni tratti tipici della mutua assistenza giudiziaria tradizionale, nel tentativo di coniugare l’efficienza investigativa e la tutela delle garanzie fondamentali. Sullo sfondo di un contesto caratterizzato dall’assenza di armonizzazione tra le regole processuali e probatorie nazionali, il meccanismo di acquisizione della prova all’estero ruota attorno al principio di proporzionalità, che prende forma nel giudizio di bilanciamento, da condursi in concreto tenendo conto delle peculiarità del caso, tra le esigenze connesse all’accertamento del reato e il sacrificio imposto ai diritti delle persone a vario titolo coinvolte nelle procedure di emissione ed esecuzione dell’ordine. La presente tesi di dottorato intende fornire un’analisi a trecentosessanta gradi dell’ordine europeo d’indagine, prendendo le mosse dalla disciplina normativa, con l’obiettivo di mettere in luce le principali problematiche emerse nelle sue prime esperienze applicative e individuare soluzioni in grado di accorciare le distanze che separano teoria e prassi. A tal fine, ampio spazio è dedicato alla ricostruzione delle prime pronunce giurisprudenziali rese sul tema dalla Corte di giustizia e dalla Corte di cassazione, che rivelano complessivamente la tendenza a prediligere le istanze di efficienza investigativa a scapito dei diritti della difesa, per poi esporre, in chiave critica, alcuni casi pratici selezionati presso le Procura della Repubblica di Milano e di Monza
The European criminal investigation order, introduced by Directive 2014/41/EU, is an instrument of judicial cooperation in the field of evidence, which has become necessary, given the growing transnational dimension of crime as a result of the sublimation of geographical boundaries in the European Union's Area of Freedom, Security and Justice. The supranational directive, implemented by Italian Legislative Decree no. 108 of 2017, has given rise to a construct of hybrid nature, inspired by the principle of mutual recognition, which maintains, at the same time, certain features typical of traditional mutual legal assistance, in an attempt to combine investigative efficiency and protection of fundamental guarantees. In an underlying backdrop still characterized by the absence of harmonization of national procedural and evidentiary rules, the mechanism for adducing evidence in a foreign country revolves around the principle of proportionality, which in turn takes shape in the context of a balancing judgement - to be conducted in the actual case and taking into consideration the specificities of such case - between the needs related to the detection of crime and the sacrifices imposed on the rights of the persons involved, for various reasons, in the procedures aimed at issuing and executing the relevant order. This doctoral thesis intends to provide a comprehensive analysis of the European Investigation Order, beginning with its legal framework, for the purposes of highlighting the main problems that have emerged in its early-stage enforcement and of identifying solutions capable of shorten the gap between theory and practice. To this end, a large space is firstly dedicated to the analysis of the early case-law rendered by the Court of Justice and by the Italian Court of Cassation on this theme, which reveals the overall tendency to prefer purposes of investigatory efficiency to the detriment of defense rights; secondly, this thesis critically evaluates some practical cases selected at the Public Prosecutor's Office of Milan and Monza.
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Lafont, Estèle-Marie. "Cartographie de nouveaux loci et identification de nouveaux gènes dans les rétinopathies pigmentaires." Montpellier 1, 2008. http://www.theses.fr/2008MON1T030.

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Abstract:
Les rétinopathies pigmentaires sont des maladies dégénératives de la rétine qui regroupent un ensemble de maladies génétiques caractérisées par une perte progressive des photorécepteurs de la rétine, associée à des dépôts pigmentaires visibles au fond de l'oeil. Il existe plusieurs formes de rétinopathies pigmentaires : les formes non syndromiques telles que les rétinites pigmentaires (RP) comprenant d'une part les formes à bâtonnets prédominants ou rod cone dystrophy (90% des RP) et d'autre part les formes à cônes prédominants ou cone rod dystrophy (10% des RP), et les formes syndromiques dont la plus fréquente est le syndrome de Usher (RP associée à une surdité neurosensorielle). La RP est relativement homogène cliniquement mais hétérogène génétiquement. En effet, on dénombre actuellement 38 gènes responsables de 9 loci pour lesquels le gène n'est pas connu, qui ne répondent qu'à 50% des cas de RP dominantes autosomiques et à 40% des cas de RP récessives autosomiques. Il y a, par conséquent, d'autres gènes impliqués dans les RP à identifier. Dans ce but, plusieurs familles consanguines atteintes de RP récessives autosomiques ont été étudiées par analyse du génome entier. Deux familles tunisiennes ont été analysées et pour lesquelles le gène responsable a pu être localisé au locus RP25. Le gène EYS non caractérisé précédemment a été identifié comme le gène responsable. Une mutation provoquant la troncation de la protéine (c. 5928-2A>G) a été trouvée à l'état homozygote pour une des deux familles. Une troisième famille, marocaine, a été analysée sur puces Affymetrix 250K. Une région de 4. 6 Mb en 8q12. 1 est apparue homozygote pour tous les SNPs et tous les individus atteints de la famille. Cette région contenait un gène déjà impliqué dans des RPad et RPar, RP1. Ce gène a été criblé et une délétion de 13 nucléotides + insertion de 3 nucléotides en position 92 (c. 92dell3ins3) a été trouvée à l'état homozygote chez tous les individus atteints. Cette mutation est responsable de la pathologie dans cette famille. Deux autres familles ont été analysées : l'une d'origine marocaine présente des régions homozygotes sur les chromosomes 7 et 8. Aucune mutation pathogène n'a été identifiée dans 9 gènes candidats sur les 76 présents sur le locus du chromosome 7 en 7p22. L'autre famille d'origine française présente une liaison au locus 10q24-q25 mais aucune mutation n'a été identifiée dans 7 gènes candidats sur les 172 présents dans la région. En conclusion, nous avons identifié le gène responsable pour une famille, le locus responsable pour deux familles (RP25) et la mutation responsable pour l'une d'entre elles dans le gène EYS et nous proposons deux loci nouveaux pour lesquels la recherche du gène responsable est toujours en cours.
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Chino, Hadrien. "L'autorité de la loi sous le Haut-Empire : contribution à l'étude de la relation entre la loi et le prince." Thesis, Paris 2, 2014. http://www.theses.fr/2014PA020084.

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Abstract:
La restauration de la République conduite par Octavien vit renaître l’activité législative, « florissante » selon les mots d’Ovide (Met., 2.141) « sous la conduite du très juste » Auguste (Met., 5.833). L’association entre Auguste et son oeuvre législative fut telle que parmi les honneurs funèbres, il fut proposé que le nom de chacune des lois figure sur des écriteaux du cortège funéraire. La lex accompagnait Auguste au tombeau. Ses successeurs abandonnèrent progressivement le recours à la lex et quelques décennies après la disparition d’Auguste, la loi recevait comme seule fonction de sanctionner les pouvoirs et honneurs décidés par le Sénat et conférés à l’empereur à chaque début de principat. Cette loi était la dernière traduction formelle de la volonté du populus Romanus : parce qu’elle émanait du peuple et qu’elle établissait un fondement entre le prince et son statut, ses pouvoirs et les activités auxquelles elle donnait lieu, elle retint particulièrement l’attention des Prudents. S’ils constatèrent le bouleversement général des sources du droit que l’enracinement du prince dans l’édifice constitutionnel républicain et le développement de ses interventions normatives avaient entraînés, seule la partie des Prudents que le prince avait associée à l’exercice de sa justice et de sa production normative, amplifia la normativité des formes qu’empruntait la volonté impériale. La formulation de l’identité de la constitution impériale à la lex marqua l’avènement d’un ordre juridique dont la cohérence reposait sur le consensus, non plus des divers organes de la République mais de l’empereur et des Prudents. Le recours à l’autorité de la loi pour caractériser les constitutions impériales leur assurait, au-delà des mutations dont ils surent prendre la mesure, la continuité d’une activité qui s’originait dans les premiers temps de la civitas
The restoration of the Republic led by Octavian marked a new start of legislative activity, said to be "flourishing" by Ovid (Met.,2.141), "under the leadership of the righteous" Augustus (Met.,2.141). As part of his funeral honours, Augustus being so closely related to his legislative work was made clear when it was suggested that the name of each law were to be inscribed on the banners for the funeral procession. The lex accompanied Augustus to his tomb. Little by little his successors no longer resorted to the lex and a few decades after Augustus decease, the unique function of the law was to acknowledge the powers and honours decided by the Senate and conferred to the Emperor at the beginning of his reign. That law was the last formal expression of the will of the populus Romanus: because it originated from the people and established the basis between the Prince and his status, his power and the activities that rose from it, it particularly caught the attention of the Prudentes. Though they may have noted the general disruption of the sources of the Law, resulting from the normative interventions of the emperor, it was only the part of jurisprudence that the prince had associated with his justice and therefore the production of norms,, that enhanced the normativity of the forms expressing the imperial will. The identity of the imperial constitution formed on the lex was the beginning of a new legal order, coherently based upon the consensus between the emperor and the Prudentes rather than upon the various organs of the Republic. Their resorting to the authority of the Law to characterize the imperial constitutions and their ability to assess change, ensured that an activity that started at the beginning of the civitas could continue
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Manczak, Corinne Skrinjar. "Les lambeaux loco-régionaux en chirurgie buccale." Montpellier 1, 1989. http://www.theses.fr/1989MON11173.

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Kozlov, Boris. "Loi d'Archie dans les micromodèles." Phd thesis, Université Pierre et Marie Curie - Paris VI, 2012. http://pastel.archives-ouvertes.fr/pastel-00787506.

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Abstract:
La conductivité électrique des milieux poreux est un vaste sujet de recherche possédant des nombreuses applications industrielles. Notamment dans l'industrie pétrolière, les propriétés électriques des roches sont utilisées pour déterminer la quantité d'hydrocarbures dans les puits. En 1942 Gustav Archie a proposé une loi empirique pour la conductivité des roches. Depuis cette loi est largement utilisée dans l'industrie pétrolière et les études géophysiques. Actuellement, le champ d'application de cette loi est réduit à des roches spécifiques. Dans la partie théorique nous nous intéressons aux fondements de la loi d'Archie. L'une des approches existantes de justification de la loi d'Archie consiste en adaptation de la théorie de percolation. Ainsi nous nous intéressons à l'étude de domaine de validité de la loi sur la conductivité électrique établie par la théorie de percolation pour des réseaux infinis des résistances aléatoires. La partie expérimentale porte sur les expériences dans les micromodèles - des réseaux transparents, réguliers, bidimensionnels ayant des dimensions entre 50 et 500 microns. Depuis plusieurs dizaines d'années ces systèmes sont utilisés afin de comprendre la propagation des fluides dans les milieux poreux. Dans notre étude nous mettons en place la mesure de conductivité dans ces micromodèles et la technique d'altération de mouillage. Nous étudions ainsi expérimentalement la conductivité des milieux poreux bidimensionnels à la mouillabilité homogène et hétérogène.
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Lafont, Suzanne. "Suprèmes clichés de Loti : le travail du cliché dans les récits exotiques de Pierre Loti." Toulouse 2, 1989. http://www.theses.fr/1989TOU20041.

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Zochios, Stamatios. "le cauchemar mythique : Etude morphologique de l'oppression nocturne dans les textes médièvaux et les croyances populaires." Thesis, Grenoble, 2012. http://www.theses.fr/2012GRENL029/document.

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Abstract:
Cette thèse cherche à éclairer les représentations textuelles du « cauchemar », non pas considéré comme un mauvais rêve, mais comme un démon d'origine médiévale. Selon les sources, cet esprit envahit la nuit la chambre de ses victimes. Ensuite, il s'installe sur elles et oppresse leurs poitrines, en provoquant la paralysie, l'étouffement et même la mort des personnes endormies. Cet acte est un motif typique des traditions folkloriques européennes. Dans la tradition gréco-romaine, l' ephialtès et l' incubus semblent agir de la même manière. Notre étude se focalise sur les textes du Moyen Âge, où une abondance de textes divers (ecclésiastiques, littéraires et médicaux) témoigne d'une affinité entre les actions du cauchemar et celles d'un ensemble d'êtres fantastiques, comme les revenants, les elfes, les nains et les sorcières. A la lumière de ces premières constatations, cette étude examine les textes médiévaux en relation avec les traditions antiques, ainsi que les traditions qui apparaissent plus tardivement en Europe. La thèse contient trois parties: dans la première, elle met en évidence un démon -archétypique, qui révèle un substrat étymologique et descriptif commun dans les différents extraits étudiés. Sa relation avec le genius loci, dont le caractère est double, bienveillant et malveillant à la fois, a un intérêt particulier. Les sources dressent le portrait d'un cauchemar qui n'est pas seulement un être démoniaque. En effet, il s'agit également d'un être qui apporte des richesses dans la demeure et à ses habitants. Dans la deuxième partie, la relation du cauchemar avec certaines divinités nocturnes de nature dualiste est démontrée, ainsi que son lien avec les Douze Jours de Noël. Finalement, dans la troisième partie, la thèse étudie un lien général qui apparaît entre le cauchemar, la sorcellerie, le cheval, le carnaval et surtout le Double et les traditions extatiques - chamaniques européennes, afin de signaler en dernier lieu de quelle manière cette entité peut combiner des caractères multiples et différents
The present Phd Thesis sets to shed light on the topic of the “nightmare”, considered not as a bad dream as it is commonly conceptualized, but instead as a demon of medieval origin. This spirit, said to intrude a room during the night hours, usually sits and exercises pressure on the chest of the alleged victim. This particular act, causing paralysis, drowning, and at times even death to the asleep, is a constant and common narrative motive in the folk stories of Europe. In the Greco-Roman tradition, the “ephialtes” and the “incubus” seem to function in a similar fashion. During the Middle Ages (the period which this study focuses on), an abundance of texts -ecclesiastical, literary, and even medical- suggests a close connection between the nightmare's actions and various super-natural beings, such as revenants, fairies, witches, elves, and dwarves. Drawing from this evidence, this study seeks to examine these texts' relation to the traditions of antiquity, along with the relevant traditions arising later across Europe. The Phd thesis is divided into three main sub-sections: the first part focuses on the relation between different variations of the appearance of an archetypal demon, as revealed by common etymological origins and similar actions. Furthermore, descriptions of the nightmare as a genius loci of two-fold nature, both benevolent and malevolent, are explored. Along with its depiction as a demonic being, the nightmare, is frequently presented as an entity offering treasures to the household and its inhabitants. The second part brings to the forefront nightmare's relation to certain nocturnal deities of dual nature, as well as to the holy season of the Twelve Days of Christmas. During the third and last part of the thesis, I scrutinize the relationship between the nightmare and the horse, the carnival, the witchcraft, and particularly the doppelgänger and the ecstatic-shamanistic practices of Europe
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Tahri, Nadia. "Exploration systématique d'effets multi-loci intra-et inter-gènes dans les études d'association génétique." Paris 11, 2003. http://www.theses.fr/2003PA11T041.

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Zitouna, Souha. "Les valeurs extrêmes dans le cas discret." Paris 6, 1986. http://www.theses.fr/1986PA066255.

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Halouani, M'hamed-Ali. "Cause et loi dans les sciences arabes." Paris 1, 1991. http://www.theses.fr/1991PA010559.

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Gummelt, Volker. "Lex et Evangelium : Untersuchungen zur Jesajavorlesung von Johannes Bugenhagen /." Berlin : W. de Gruyter, 1994. http://catalogue.bnf.fr/ark:/12148/cb35702174k.

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Robin-Nipi, Jacqueline. "L'autofiction dans les récits du cycle turc de Pierre Loti." Poitiers, 2006. http://www.theses.fr/2006POIT5025.

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A partir de la notion récente et encore discutée d'autofiction, sont analysés quatre récits de Pierre Loti, formant une tétralogie par leur cohérence géographique, chronologique et dramatique : "Aziyadé" (1879), "Fantôme d'Orient" (1892), "Les Désenchantées" (1906) et "Suprêmes visions d'Orient" (1921). Il s'agit de dégager une poétique lotienne en explorant l'ensemble des pratiques d'écriture qui fondent la dérive générique autofictionnelle : jeux de pseudonymes, pactes de lecture implicites à travers le paratexte et les différentes modalisations du texte, métalepses et figures en abyme, temps et lieu narratifs semi-mythiques, traitement héroïque et fantastique du héros narrateur, omniprésence enfin de l'intertexte avec une très forte proportion de l'autotextualité
Based on the recent and still debated notion of autofiction, four narrations of Pierre Loti, making up a tetralogy by their geographical, chronological and dramatic coherence, will be analyzed : Aziyadé (1879), Fantôme d’Orient (1892), Les Désenchantées (1906) et Suprêmes visions d’Orient (1921). This work's aim will be to bring out a lotian poetic through the exploration of a set of writing techniques founding the autofictional generic drift : play on pseudonyms, implicit reading pacts through the paratext and the various text modalizations, metalepses and intertwined figures, semi-mythical narrative time and space, heroic and fantastic approach of the hero narrator, omnipresence at last, of the intertext with a considerable proportion of autofiction
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Bastit, Michel. "La Notion de loi de Saint Thomas à Suarez les origines scolastiques de la loi moderne." Lille 3 : ANRT, 1987. http://catalogue.bnf.fr/ark:/12148/cb37595740f.

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CONSTANT, FLORENCE. "Les recidives loco-regionales du cancer du rectum et leur traitement par les radiations." Nancy 1, 1988. http://www.theses.fr/1988NAN11242.

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Sung, Wook-Jei. "La loi du 27 juillet 1982 sur la communication audiovisuelle : la loi de la continuité ou celle de la rupture ?" Paris 2, 2005. http://www.theses.fr/2005PA020055.

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Abstract:
Arrivé au pouvoir en 1981, le Parti socialiste fait adopter la réforme audiovisuelle en 1982. Tandis que cette réforme présente plusieurs innovations, certaines dispositions ne correspondent pas aux valeurs dont le Parti socialiste se réclame ordinairement. Elle est aussi l'aboutissement d'un long processus qui reflète une évolution de la conception socialiste du statut et du rôle des médias audiovisuels. Dans une première période, le Parti socialiste est fidèle au projet de 1947, présenté par Léon Blum, le maître spirituel du parti socialiste français. Ainsi, ce dernier garde-t-il ses principes: le maintien du monopole d'Etat et l'opposition à l'introduction de la publicité. Pourtant, au fil du temps, la situation devient plus complexe. Défié par l'arrivée du général de Gaulle et renforcé par le nouveau leader, François Mitterrand, le Parti socialiste reprend de plus en plus ses marques. En même temps, il dénonce la mainmise gouvernementale sur l'information plus violemment qu'auparavant. Dès 1977, l'explosion des radios libres conduit le Parti socialiste à une révision déchirante à propos du monopole. Le rapport Bastide préconise d'accepter cette évolution. Le Parti socialiste décide alors de lancer une opération " Radio Riposte ". Désormais, le Parti socialiste apparaît comme un " défenseur de la liberté ". Pour la conquête du pouvoir, il sait tourner la page, en abandonnant son vieux principe. Soumis à l'épreuve du pouvoir, le Parti socialiste obéit au principe de réalité.
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FABRET, CELINE. "Projet genome bacillus subtilis : sequencage et analyse de la region chromosomique comprise entre les loci cysb et hisa." Aix-Marseille 2, 1996. http://www.theses.fr/1996AIX22029.

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Abstract:
Dans le cadre du projet de sequencage du genome de bacillus subtilis, la region situee entre les loci cysb et hisa a ete attribuee a notre groupe. Nous avons teste differentes strategies afin d'isoler cette zone d'interet: (i) marche sur le chromosome par integration de plasmides, (ii) integration de deux cassettes, portant chacune le site de reconnaissance d'une meganuclease (i-scel), pour recuperer ensuite le fragment de restriction, et (iii) utilisation d'un yac de la banque genomique ordonnee de b. Subtilis. Le sequencage de ce fragment (115 kb) a ete aborde en utilisant une strategie elaboree lors du sequencage d'un fragment de 13 kb (fabret et coll. , 1995). Cette strategie repose sur un shot-gun a faible taux de couverture (2 a 3). La prise en compte systematique des sequences des deux extremites de chaque insert, et de la distance les separant, a conduit a la construction d'une carte physique partielle des contigs, terminee a l'aide de reactions de pcr. La disponibilite de cette carte nous a permis de nous focaliser sur deux regions particulieres de 21 kb et 12 kb, integralement sequencees. L'organisation transcriptionnelle de la region de 21 kb a ensuite ete etudiee au moyen d'experiences de northern blot. Une etude fonctionnelle par interruption genique a egalement commence, avec des fusions transcriptionnelles entre le gene interrompu et le gene lacz. Les premiers resultats sont disponibles pour un orf, dont le produit semble implique dans la biosynthese d'un polysaccharide de surface. Aucun transcrit correspondant a ce gene potentiel n'a ete detecte dans les conditions considerees, et son interruption conduit a un phenotype lisse des colonies. Ce resultat est a mettre en parallele avec l'identification dans cette region du chromosome d'un locus smo, responsable de l'apparence lisse ou rugueuse des colonies
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Bastit, Michel. "La notion de loi de st thomas a suarez, ou les origines scolastiques de la loi moderne." Rennes 1, 1986. http://www.theses.fr/1986REN11003.

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Abstract:
L'origine des desequilibres de la loi moderne doit etre recherchee dans les transformations philosophiques qui ont affecte le concept de loi, elles-memes devant etre saisies dans la lumiere de l'ontologie. Des indices, tres nets chez hobbes, suggerent de situer ces evolutions au cours de la periode de l'abandon progressif de l'aristotelisme medieval au profit du nominalisme. La mutation philosophique qui s'opere alors co nsiste en un oubli de la relativisation de la loi par les choses qui laisse le champ libre au deploiement anrachique de la volonte de la rai son et des faits bruts. Ce qui masque d'abord les choses est l'intellibilite scotiste qui impose au monde le jeu dissolvant de ses formes separees. La se pratique la reduction des choses et la naissance d'un pre mier rationalisme juridique en est la consequence, immediatement accompagn ee d'une surevaluation de la volonte. L'equilibre rompu laisse place a un retour empirique a la chose, mais une chose desormais reduite a la matiere, incapable donc de s'opposer au developpement de la volonte. Cel le-ci oscille a son tour entre une construction rationaliste et un pur arbitraire. La rupture ainsi consommee par occam sera irreversible. Il est possible de faire l'histoire de la transmission des ces acquis a travers la tradition nominaliste et au dela d'elle, jusque chez ses adve rsaires avoues. Au seuil de l'age moderne la vaste synthese suarezienne se nourrit surtout de scot et d'occam. Loin de tenter de revenir vers les choses elle s'edifie sur les bases mal assurees de la rationalite conquerante et de la volonte desordonnee, liees par une metaphysique du concept d'etre. Une conception de la loi tres nouvelle par rapport au point de depart- le texte de st thomas- accede alors a la definiti on; elle ne sera plus jamais remise en cause, c'est pourquoi elle nous est si familiere
The origin of defects in themodern statute-law must be searched in the philosophical changes which have affected the concept of law, themselves must be understood in the light of ontology. Clear signs of that may be noted in hobbes' works. This means that the changes of concept of law is a consequence of the new nominalism born with duns scot and william of ockham. These authors have lost the reality of things and then, they could no more conceive the statute-law in relation with them. Having destroyed the things by separated rorms or by empiriscism they cannot impeach that the statute-law becomes a pure will or reason. Suarez, the great spanish scolastic author, delivers these medieval concepts to our modern age; we are in the inheritance of them
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Ruellan, Caroline. "La loi de la majorité dans les sociétés commerciales." Paris 2, 1997. http://www.theses.fr/1997PA020052.

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Abstract:
La loi de la majorite puise ses origines dans la regle de l'unanimite dont elle constitue un affadissement. Cette genese lui confere une legitimite formelle en vertu de laquelle la soumission de tous est exigee sur le seul fondement de l'observation du critere arithmetique. Le principe majoritaire souffre d'une illegitimite intrinseque, resultant de son indigence a associer le minoritaire a l'elaboration de la decision, tout en se caracterisant par une efficacite precieuse de nature a assurer la cohesion de la collectivite des associes. L'enjeu d'une conception procedurale consiste donc a concilier efficacite et legitimite, en substituant l'autorite formelle contestable par une autorite rationnelle acceptable. Une telle restauration repose sur la rencontre de la loi du nombre et du principe du contradictoire, rencontre rendue possible par le respect d'un certain nombre de conditions specifiques au droit des societes. Erigee en mode de regulation rationnelle de la vie sociale, la loi de la majorite concue de maniere procedurale restitue leur pleine effectivite aux principes fondamentaux du droit des societes tout en leur assurant une coexistence harmonieuse. La pratique contradictoire de la loi de la majorite peut faire l'objet de mauvais usages. Parce qu'ils sont prejudiciables a l'interet social, le droit se doit de corriger ces utilisations defectueuses de la regle en retablissant le fonctionnement regulier des organes sociaux. Differents remedes permettent d'atteindre ce resultat. Certains consistent a ecarter partiellement ou totalement le gouvernement majoritaire pour y substituer des modes de regulation externes au droit des societes. Cependant, ces mecanismes correcteurs ne beneficient pas de la legitimite rationnelle attachee au fonctionnement contradictoire de la regle. Des lors, il parait plus satisfaisant de recourir a des moyens autorisant le retablissement de la fonction de regulation sociale assuree par la loi de la majorite. Pour ce faire, la loi de la majorite doit renouer avec la contradiction. Celle-ci, qui peut etre le fait d'une autorite exterieure a la societe ou de la volonte emanant d'une minoritaire agissante, restitue a la regle sa pleine efficacite dans le strict respect de sa legitimite rationnelle.
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Jeanjean, Marc. "La loi et l'affaire : un ethnologue chez les policiers." Paris 7, 1989. http://www.theses.fr/1989PA070029.

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Abstract:
Cette these est constituee de deux parties principales. La premiere consiste en un travail ethnographique realise au sein de deux services de police : le commissariat central de securite publique du seizieme arrondissement de paris (policiers en tenue) et la brigade de protection des mineurs de paris (policiers appartenant a la police judiciaire). La seconde partie est faite d'une reflexion theorique a propos de deux caracteristiques dominantes et essentielles de l'univers policier : l'affaire et la loi. L'affaire est qualifiee d'"objet du desir du groupe" qui l'attend, la convoite, et parfois la traite. Les rapports existant entre les policiers et la loi sont analyses sous leurs differents aspects
This thesis is divided into tow major parts. The first consists of an ethnological study of tow different services within the police : the central police station for public security of the 16th district of paris (officiers in uniform) and the paris brigade for the protection of minors (police officers belonging) to the criminal investigation department). The second part represents a theoretical reflection on tow predominant and essential characteristics in the world of the police : the "affair" and the law. The "affair" is defined as "the object of the group's desire" : the affair the group is waiting for, the one everyone wants, the one the group finally calls its own. The various aspects of the relationship between police officers and the law are analyzed
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Didier, Benoît. "Les rapports complexes du désir et de la loi." Nantes, 2003. http://www.theses.fr/2003NANT3029.

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Abstract:
Constatant la diversité des théories sur la toxicomanie et la diversité clinique des toxicomanes, nous avons tenté d'en comprendre les raisons. Cette variation étant liée à la question de la structure psychopathologique, nous avons entrepris une réflexion épistémologique sur le diagnostic qui nous a conduit à repenser les rapports du normal et du pathologique au sein du paradigme pathoanalytique. Nous proposons de concevoir l'articulation théorico-clinique comme la construction d'un rapport de rapports. Remontant des phénomènes aux principes qui les posent, nous avons distingué entre un déterminisme axiologique et un déterminisme sociologique. Une problématique semblable opère dans la conception de la loi et du désir. Nous avons articulé et validé la dissociation des déterminismes cités ci-dessus par une double dissociation théorico-clinique. Ceci a permis de substituer à la dimension de la vérité comme adéquation une conception du rapport théorico-clinique comme cohérence interne
Considering the diversity of theories on drug addiction and the clinical diversity of drug addicts, we have tried to understand underlying reasons. This variation being linked to the question of the psychopathological structure, we have begun an epistemological reflection with regard to the diagnosis, leading to us reconsidering relations between what is normal, and what is pathological within the pathoanalytical paradigm. We propose to view the theoretical-clinical articulation as the construction of a relation based on contrasted relations. Starting with the underlying principles of the phenomena, we have made a distinction between an axiological determinism and a sociological determinism. Such a problematic concept operates within the law and desire. We have articulated and validated the dissociation of the above determinisms through a double theoretical-clinical separation allowing substitution of the truth with an equivalence, being the perception thereof, as an internal coherence
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Kechida, Abdelkamel. "Caractérisation de la loi uniforme par les statistiques ordonnées." Grenoble 2 : ANRT, 1988. http://catalogue.bnf.fr/ark:/12148/cb37614728v.

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Poulet, Christian. "Les grèves dans le textile vosgien (1848-1921)." Nancy 2, 1996. http://www.theses.fr/1996NAN21010.

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Abstract:
L’activité gréviste dans le textile vosgien entre 1848 et 1921 se caractérise par un niveau nettement et durablement plus faible que la moyenne du textile français, et par une forte tendance défensive, à l'inverse de la tendance nationale. Cette modération s'explique par la prédominance d'une tradition ouvrière attachée à la paix sociale, rejetant la lutte de classes. Cette tradition se comprend par des intérêts communs forts unissant patrons et ouvriers, dépassant les divergences. Les deux groupes sociaux sont généralement originaires de la même région, laquelle était, avant l'industrialisation, très pauvre. L’agriculture de montagne ne pouvait, à elle seule, subvenir aux besoins. L’activité complémentaire du filage et tissage du chanvre et du lin s'avérait déjà indispensable. L’industrie a alors été perçue comme une possibilité de sortir de la misère. Une multitude de petites entreprises familiales, disséminées dans les vallées, furent créées, répondant aux aspirations de tous, bénéfiques pour tous. Un consensus s'est établi pour assurer l'essor de ces entreprises, chacun cherchant avant tout à éviter des différends qui porteraient préjudice à ces dernières. Le mécontentement ouvrier, et par conséquent le conflit, surviennent néanmoins lorsque le contrat moral est rompu, lorsque les ouvriers ont le sentiment que le patron délaisse les intérêts communs au profit de ses intérêts particuliers, et au détriment de ceux des ouvriers. La grève classique vosgienne n'est pas un moyen pour la classe ouvrière d'améliorer sa position dans la société, de changer ou renverser le système, mais un moyen d'alerter les pouvoirs publics pour faire respecter les règles ou les coutumes fixant les droits et les devoirs de chacun. Ne considérant pas le conflit comme un moment nécessaire des relations de travail, les ouvriers ne cherchent pas à s'organiser durablement. Néanmoins, leurs actions ne sont dénuées ni de stratégie, ni de résultats
Strikes in the vosgien textile industry between 1848 and 1921 were a lot less frequent than in other regions. These strikes were essentially defensive when compared to her strikes in France. This sort of weakened combatively can be explained by a certain outlook on life which favors social peace and rejects the class struggle. Employers and workers have powerful common interests which are stronger than individual interests. Both social groups usually come from the same region which used to be poor before industrialization. Mountain farming was not enough to provide for their needs. Other activities such as spinning and weaving of linen and hemp then proved to be necessary. Thus industry was seen as a way to avoid poverty. Lots of small family firms, scattered in the valley, were set up, responding to the hopes and expectations of everyone. An agreement was reached to ensure the development of these firms, each social group was trying to avoid conflict which might be detrimental to the companies. However the dissatisfaction of the workers which can end up in a conflict arises when the terms of the contract cease to be respected, when the workers feel that the employer is more concerned by his personal interests. The typical vosgien strike is not a way for the working class to climb up the social hierarchy, to change or overthrow the political system. It’s indeed a means to draw the attention of the state and make it enforce the social laws. As the workers consider conflicts as not being really. Necessary in working life, they don't try to join a union. However their actions aren't without strategy and outcome
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Hooton, Henri. "Implication de la variabilité génétique aux loci CTSS, CTSK, CTSL et CST3 dans la corpulence et les phénotypes associés." Paris 6, 2011. http://www.theses.fr/2011PA066092.

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Abstract:
Les facteurs génétiques seraient responsables de 57 à 86% des variations interindividuelles de BMI. Notre équipe a identifié la Cathepsine S (CTSS) comme étant un nouveau biomarqueur d’adiposité : son expression génique dans le tissu adipeux est très corrélée au BMI. Les taux circulants sériques ainsi que les taux d’expression de ce gène dans le tissu adipeux étaient plus élevés chez des patients obèses que chez des témoins de poids normal. Plusieurs équipes ont montré que la Cathepsine K (CTSK) était surexprimé dans le tissu adipeux de patients obèses. Les souris CTSK -/- et CTSL -/- (invalidées pour la Cathepsine L) étaient protégés contre la prise de poids sous un régime riche en graisse et avaient également une amélioration des paramètres glycémiques. L’inhibition de Cathepsine K chez la souris entraine une inhibition du stockage des lipides. L’activité enzymatique des Cathepsines est régulée par des inhibiteurs endogènes, le plus puissant étant la Cystatine C (CST3). Des corrélations positives entres les taux sériques de Cystatine C et le BMI ont été trouvés dans différentes populations. Notre équipe a montré précédemment que la Cystatine C était exprimée et secrété par des préadipocytes humains différentiés in vitro. Notre groupe a finalement montré que des patients obèses avaient des taux circulants et des taux d’expression de Cystatine C au niveau du tissu adipeux plus élevés que des témoins de poids normal. Nos hypothèses de travail étaient donc que la variabilité génétique aux loci CTSS, CTSK, CTSL et CST3 pourraient influencer les phénotypes liés à la corpulence ainsi que ceux liés aux paramètres lipidiques et glycémiques. Nous avons donc mené une étude génétique dans diverses populations de patients obèses ou de témoins de poids normal (enfants et adultes) dans le but de vérifier nos hypothèses. Nous avons trouvé une association entre le polymorphisme CST3 rs2424577 et l’évolution de paramètres liés à la corpulence au cours de la vie dans 4 populations indépendantes. Nous avons aussi trouvé que les polymorphismes CST3 (rs2424577 et rs3827143) étaient associés à des paramètres liés au métabolisme du glucose, que ce soit à jeun ou pendant une HGPO, dans un groupe d’individus obèses. Aucune association avec les variants situés dans les loci CTSS, CTSK et CTSL n’a été trouvée. Ces résultats confirment la présence de variants fonctionnels au locus CST3 affectant sa fonctionnalité. Ces résultats montrent qu’en dépit de leur fort rôle physiologique présumé, les loci CTSS, CTSK et CTSL n’ont aucune contribution génétique aux phénotypes liés à la corpulence. En ce qui concerne le gène CST3, il semble jouer un rôle physiologique et génétique sur les phénotypes liés à la corpulence cependant ces contributions ont besoin d’être explorés plus en détail.
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FUJITA, RICARDO. "Localisation du gene de l'ataxie de friedreich par la liaison genetique et physique avec les loci d9s5 et d9s15." Université Louis Pasteur (Strasbourg) (1971-2008), 1991. http://www.theses.fr/1991STR13130.

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Abstract:
La caracterisation du gene de l'ataxie de friedreich (frda) permettra la comprehension du defaut moleculaire causant la maladie. Pour localiser frda, nous utilisons la genetique inverse comme approche pour son clonage et caracterisation. Immediatement apres la liaison rapporte entre frda et d9s15 nous avons confirme cette liaison et avons trouve un nouveau locus, d9s5, qui est aussi lie a frda. Nous avons localise d9s5 par hybridation in situ en 9q13-q21. J'ai caracterise de nouveaux polymorphismes aux loci d9s5 et d9s15 en les rendant tres informatifs. La distance genetique entre frda, d9s15 est ramenee a moins de 1 cm et une association preferentielle apparait entre certains alleles et la maladie (desequilibre de liaison). Cette association est augmentee avec l'addition des deux loci en haplotypes etendus. Ceci indique que tres peu de mutations sont responsable de la majorite de cas analyses et renforce la perception de proximite entre les trois loci. J'ai donc fait une carte physique de la region pour determiner le rapport entre les distances physiques et genetiques. Il est montre que d9s5 et d9s15 sont a moins de 260 kb. Sept cpg clusters ont ete detectes dans 1 mb, 6 d'entre eux dans 450 kb. Un de ces cpg clusters pourrait indiquer la position du gene de l'ataxie de friedreich. J'ai caracterise et sous-clone 530 kb contigus en yacs chevauchant d9s5 et d9s15 et qui contiennent 5 des cpg clusters. Des nouveaux marqueurs polymorphiques pourront detecter des evenements anciens de recombinaison, ce que nous indique dans quelle direction rechercher le gene. En parallele des sequences transcrites sont actuellement isolees et etudiees comme sequences candidates pour le gene de l'ataxie de friedreich
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Tunç, Serpil. "Justice en tant que loi, justice au-delà de la loi : Hobbes, Derrida et les Critical Legal Studies." Sorbonne Paris Cité, 2016. http://www.theses.fr/2016USPCC003.

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Abstract:
Dans ce travail nous avons pour but d'élaborer philosophiquement le rapport entre la justice, le droit, la loi. La première partie de la thèse est consacrée à Thomas Hobbes, considéré comme le précurseur du positivisme juridique. S'il traite de la justice comme loi de nature, dans la mesure où seul le souverain sera en mesure de garantir l'effectuation de la justice, cela l'attire ainsi dans une relation circulaire avec les lois positives, la force et la violence. Dans la mesure où c'est la nécessité de la souveraineté qui fait tenir ensemble ces notions, il était cohérent de repartir, non pas tant de la critique que de la déconstruction de la souveraineté faite par Jacques Derrida. La deuxième partie s'oriente donc vers l'élucidation de la formule surprenante que l'on trouve chez Derrida : « la déconstruction est la justice » et établit, contre Hobbes, la possibilité d'une justice au-delà de la loi. En élaborant une notion de justice au-delà de la loi, Derrida ne vise aucun horizon d'abolition du droit comme tel. On est ainsi confronté au paradoxe consistant dans le fait qu'on doit à la fois déconstruire le droit et demeurer aux confins des lois. D'où l'interrogation qui pose la question de comment cette exigence paradoxale est prise en compte - lorsqu'elle l'est - par des juristes (praticiens, enseignants et théoriciens du droit). C'est pourquoi la troisième partie de la thèse est consacrée à l'examen de l'inspiration derridienne dans les deux générations qui ont constitué le mouvement né aux Etats-Unis que l'on appelle les Critical Legal Studies
The thesis aims at an examination of the relationship between justice, rights and laws. To do that, first part of the thesis wishes to investigate Thomas Hobbes, namely the chief representative of positivist jurisprudence, who considers justice to be a naturel law the enforcement of which is to be guaranteed alone by the sovereign. Thus, that leads justice to a circular relation between positive laws, power and violence. In so far as it is the notion of sovereignty that brings justice into the circular relation constituted by positive laws, power and violence. Rather than criticizing the notion of sovereignty, this work, taking another approach, wishes to focus on Jacques Derrida who tries to deconstruct sovereignty. Accordingly, the second part concerns the influential proposition "the deconstruction is justice" stated by Derrida against Hobbes, on behalf of defending a justice beyond the law. While developing a notion of justice that is beyond the law, Derrida has no intention to deny the necessity of the law as such. So we are confronted with a paradox consisting of fact that we must both deconstruct the law and remain within its boundaries. It is exactly where we begin to pose the question of how this paradox is could be taken into account in the juridical domains of application. (Jurists, professors and theoreticians of law) It is for that reason that, the third part of the thesis investigates the two generations of the Derridean influence on Critical Legal Studies(CLS), originated in United-States
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Gnofam, Koffi. "Les sûretés et les garanties du crédit dans la loi de sauvegarde des entreprises en difficulté : loi n° 2005-845 du 26 juillet 2005." Paris 8, 2012. http://www.theses.fr/2012PA083882.

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Abstract:
Les procédures collectives ont pour objet, la prévention des difficultés des entreprises, et en cas d’échec, favoriser le redressement ou la liquidation judiciaire. Pour atteindre cet objectif, le Législateur a institué la suspension provisoire des poursuites dès le jugement d’ouverture qui constate les difficultés effectives de l’entreprise. Or c’est dans le but d’échapper aux difficultés de paiement ou à l’insolvabilité que peut connaître un débiteur, que les créanciers se font consentir des sûretés et garanties. C’est donc au moment où l’entreprise se trouve dans une situation financière critique que ces sûretés antérieurement consenties, sont en principe amenées à jouer pleinement leur rôle. Ces deux droits sont donc sollicités au même moment car, intimement liés. Et pour éviter des dérives, les procédures collectives au mépris du droit des sûretés, va soumettre l’ensemble des créanciers à une discipline collective à savoir l’arrêt des poursuites individuelles et l’interdiction faite au débiteur de payer ses dettes. C’est le début de l’affirmation de la primauté du droit des procédures collectives sur le droit des sûretés, qui définitivement sera consacrée par l’ordonnance du 23 mars 2006 dans l’art 2287 Code civil. Malgré cet affaiblissement, il convient de retenir que, l’efficacité des mesures de sûretés personnelles ou réelles dépend du jugement qui ouvre la procédure. Leurs effets sont donc à géométrie variable. Leur force et leur intensité dépendent essentiellement du type de procédure dans lequel elles évoluent. Généralement en cas de confrontation entre le droit des procédures collectives et le droit des sûretés, cette dernière s’incline. La loi de sauvegarde des entreprises en difficulté exerce une suprématie sur l’ordonnance qui a modifié le droit des sûretés et des garanties du crédit
The objective of French collective insolvency proceedings is to help companies avoid financial difficulties or, should that fail, to allow them to benefit from court-supervised reorganization or compulsory liquidation procedures. In order to achieve this goal, insolvency laws prevent creditors from bringing proceedings against a company after the opening judgment has been pronounced. Paradoxically, however, creditors enter into security and guarantee agreements precisely because they want to shield themselves from any potential losses arising from insolvency and financial difficulties. In principle, the onset of financial troubles automatically triggers those agreements. In essence, the right to insolvency protection for the debtor and a creditor's right to rely on its security and guarantee agreements exist concurrently and are, as such, tightly related. In order to prevent any abuse, the insolvency regime overrules all the provisions of the law relating to security. As a result creditors must bring any court proceedings to a halt and debtors are prevented from paying any outstanding debt. It can be said, therefore, that collective insolvency procedures supersede the rights of creditors contained in any debt security instrument. Despite their weakened status, however, the effectiveness of personal and real property collateral devices ultimately depend on the opening judgment. Their effectiveness therefore changes depending on the facts of each case. Their strength and intensity primarily vary with the type of proceeding in which they are used. Where a conflict arises between collective insolvency proceeding provisions and the law of security interest, the former generally prevails. The changes introduced by the 2006 Act have profoundly altered the operation of the provisions of the law on debt security and guarantee instruments
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Duplat, Jérôme. "Mélange turbulent : sources élémentaires et loi de composition." Grenoble 1, 1999. http://www.theses.fr/1999GRE10122.

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On aborde le probleme du melange turbulent a travers l'evolution temporelle d'une tache de traceur de petite taille dans un milieu turbulent beaucoup plus large. Cette situation d'injection ponctuelle est caracterisee par l'histogramme des niveaux de concentration (pdf) qui presente, a chaque instant, une aile exponentielle du cote des fortes concentrations. L'argument de cette aile croit lineairement dans le temps ce qui permet de definir un temps de melange. On etablit les dependances de ce temps a la diffusivite du traceur, a la taille initiale de la tache, et a l'agitation du milieu. Dans nos experiences, le champ scalaire s'organise sous forme de feuillets de fluide concentre, immerges dans un ocean de fluide de concentration faible. Sa structure spatiale est totalement decorelee au-dela de l'echelle caracteristique sur laquelle s'etablissent les gradients de concentration. Le spectre de puissance du champ de concentration presente alors une pente de (1). On montre ensuite comment le probleme general du melange turbulent peut se comprendre comme une superposition d'injections ponctuelles. On est en effet capable de reconstruire la pdf de concentration sur l'axe d'un jet, en considerant que le champ est issu d'une multitude de sources de scalaire, situees a la peripherie du jet.
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Devaux, Eric. "La grève dans les services publics." Limoges, 1993. http://www.theses.fr/1993LIMO0432.

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"le droit de greve s'exerce dans le cadre des lois qui le reglementent". Cette celebre formule issue du preambule de la constitution du 27 octobre 1946 a ete au centre d'un vif debat juridique qui, aujourd'hui encore, n'est pas clos. Apres avoir ete interdit pendant longtemps dans les services publics, fallait-il, en vertu de ce texte, reconnaitre le droit de greve aux agents de ces services ? et si oui, pouvaiton legalement et legitimement limiter la reconnaissance de ce droit a ces personnels ? par voie legislative, cela ne faisait aucun doute, le constituant de 1946 l'ayant expressement prevu. En revanche, par voie administrative, le probleme etait nettement plus delicat. Autant de questions extremement controversees auxquelles ces travaux tentent d'apporter des reponses a la lumiere des debats doctrinaux et de l'analyse des textes ainsi que des arrets des juges administratif, judiciaire et constitutionnel. Mais, au-dela des controverses suscitees par la reconnaissance et la reglementation du droit de greve, il est apparu necessaire, pour bien prendre conscience de la complexite du phenomene de la greve, de s'interesser egalement a l'exercice du droit de greve dans les services publics et, plus precisement, d'analyser, d'une part, les causes specifiques au secteur public du recours a la cessation concertee du travail et, d'autre part, les consequences de l'exercice du droit de greve
The recognition of the right to strike in the public utilities was relatively difficult, in spite of the assertion of this right in 1946, among the particularly necessary principles to our time. Still newadays the significance of this right remains restricted by the legislative and administrative regulation of which it is subject in the public utilities. However above the controversies arison by the recognition and the regulation of the right to strike, it appears necessary, in order to become well aware of the complexity of the phenomenon of strike, to be also interested in the excercising of this right in the public utilities, and more precisely to analyse, on the one hand the specific causes of the public sector ressorting to concerted stoppage of work, on the other hand the consequences of the excercising of the right to strike
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Thomas, Carole. "Le bruit de la loi : comment les lois deviennent médiatiques." Cachan, Ecole normale supérieure, 2008. http://www.theses.fr/2008DENS0049.

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Abstract:
A partir de l'analyse de la mise à l'agenda et des processus de communication de deux lois très médiatisées, cette thèse s'attache à montrer en quoi les gouvernants mobilisent les lois comme instruments de communication. Etudier la loi comme un instrument de gestion des problèmes publics en même temps que de communication politique est une façon d'articuler sociologie politique de l'action publique, sociologie des professions et sociologie des médias. Apparaît alors le double visage de la loi, instrument propre de gouvernement et instrument de publicité, qui la met au coeur des tensions inhérentes au fonctionnement des démocraties constitutionnelles pluralistes. Si le politique choisit de faire une loi, c'est d'abord parce que celle ci est le signe qu'il se saisit d'un problème public jusque là insoluble. C'est ensuite et surtout parce que la loi offre de multiples prises à la médiatisation. Elle rend donc l'action publique visible. Cependant les médias, n'étant pas seulement des canaux de transmission mais bien des acteurs à part entière dans le processus de communication de la loi, peuvent contraindre la formulation de celle ci, voire contrecarrer les processus de communication pensés comme stratégiques par les gouvernants, en s'opposant à la loi. La démonstration empirique repose sur l'analyse de corpus presse et l'analyse des discours d'acteurs impliqués dans les processus de communication de deux lois : la loi interdisant le port de signes religieux à l'école du 15 mars 2004 et la loi d'orientation et de programmation pour la Justice (LOPJ) réformant la justice des mineurs et instituant la justice de proximité promulguée le 9 septembre 2002
This thesis focuses on how the government uses the laws as tools of communication. The demonstration is based on the analysis of the agenda building and the media coverage of two highly mediatized laws. The purpose is to study the law as a government means for solving public problems and at the same time as a political communication tool. It's a way of articulating political sociology of the public action, sociology of professions and media studies. The double sided face of law, government and advertising tools, is thus shown with the tensions inherent to the functioning of the pluralistic constitutional democracies. If political actors choose the law as tool of government, it is first because this is the evidence they address an ill structured problem. Moreover it is especially because the law can represent government action in the media. However the media being not only channels of transmission but very independent actors in the process of communication of the law, can influence the wording of the law, even thwart the processes of communication thought as strategic by the government, by opposing the law. Thus the profesionnalization of communication does not empower politicians with the "control" communication. They are even less empowered as journalists deal with their own professional practises and constraints. This research is based on a media corpus analysis and interviews with journalists, communication professionals, politicians, legal professionals and trade union leaders involved in the communication process of the French law in 2004 on secularity and conspicuous religious symbols in school, as well as the law of orientation and programming for the Justice reforming the juvenile justice and establishing new proximity judges in 2002
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Bruand, Colette. "Les recours "des tiers payeurs"(loi du 5 juillet 1985)." Paris 1, 1993. http://www.theses.fr/1993PA010255.

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Abstract:
Le législateur, à l'occasion de la réforme de l'indemnisation des victimes d' accidents de la route, a saisi l'opportunité de clarifier les problèmes soulevés par la récupération auprès des sociétés d'assurances des dépenses engagées par les débiteurs de prestations sociales pour des assurés, victimes d'accidents causés par des tiers. La loi du 5 juillet 1985 reste fidèle au principe selon lequel les institutions ayant assure des aides financières ou sanitaires aux victimes ont le droit d'être remboursées de leurs dépenses par l'auteur du dommage. L'innovation fondamentale du texte est de remédier à l'anarchie engendrée par le nombre des garants sociaux et la diversité de leurs prestations en construisant un régime général des recours des tiers payeurs en matière de dommage corporel. La loi du 5 juillet 1985 n'a pas toutefois achève cette construction. Des efforts devront être encore entrepris pour résoudre les problèmes de coordination de l'indemnité de droit commun avec les versements provenant d'une autre source. À cet égard, l'extension des conventions conclues entre les assureurs sociaux et les assureurs de responsabilité civile apparait comme le meilleur système possible dans le contexte actuel
The lawyer on the occasion of the reform of the indemnification for victims of traffic accidents has grabbed this opportunity to clarify the issue raised by the compensation from insurance companies for the expenses spent by social security debtors on the account of victims of accidents caused by third parties. The july 5 1985 law respects the principle according to which the bodies wich have brought financial or sanitary indemnity to the victims have a right to take proceedings against the tortfeasor to obtain full repayement of indemnity for wich this third party is liable. The fundamental originality of this text is to remedy the situation of anarchy originating from the great number of social debtors and the wide gamut of benefits by building up a general system of appeals on the part of the social security debtors as regards bodily injury. However the law has not realized fully that construction. Efforts will have to be endeavored to resolve the problems raised by the coordination of indemnities payable by the third party in compensation for bodily injury with the benefits coming from other sources. As far as this problem issue is concerned the development of agreements between public insurances and liability insurances is the best solution ever for the time being
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Barella, Xavier. "Les collectivités territoriales et la loi en droit public français." Toulouse 1, 2011. http://www.theses.fr/2011TOU10045.

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Abstract:
La relation entre deux notions ne peut s’établir qu’à condition de les aborder selon un même champ d’étude. Les collectivités, objet social et organisationnel, ne peuvent être saisies dans leur rapport à la loi que selon une approche juridique. La relation doit s’analyser selon une démarche dynamique où la loi apparaît comme un principe actif. Elle génère et détermine les collectivités pour en faire de véritables objets juridiques. Cette relation ne peut néanmoins s’établir dans un sens unique. Elle commande de rechercher comment la loi travaille la notion de collectivité et inversement, comment les collectivités travaillent la notion de loi. Ce n’est donc qu’en étudiant la relation sous le prisme de la dialectique de l’un et du multiple que l’on peut saisir la nature réelle des rapports. En tant que produit de l’État unitaire, les collectivités sont dans une situation de soumission à la loi. La loi les modèle et permet d’opérer une mutation où les collectivités, objet du droit deviennent des objets de droit. Elles entrent dans le système juridique et sont considérées comme des sujets à la fois créateur et détenteur de droit. L’évolution des éléments de définition de la loi et l’existence d’une concurrence sont autant de facteurs qui justifie la remise en cause du rapport de soumission. Le pluralisme traverse de plus en plus la norme législative et la diversité des territoires est prise en compte par l’État unitaire. La révision constitutionnelle de 2003 et les objectifs poursuivis par la réforme du 16 décembre 2010 conduisent ainsi à s’interroger sur la qualification de l’organisation de l’État et sur une nouvelle dimension dans le rapport entre les deux notions
Relation between two notions can be possible only if they are envisaged in the same field. Concerning local authorities whose aim is social organizing they can only be apprehended with a juridical approach as far as law is concerned. So as to be analysed this relation has to follow a dynamic proceeding when the law appears as an active principle. It generates and determines local authorities to turn into real juridical elements. Consequently only the study of this relation with the dialectic between the unity and the multiplicity can reveal the true nature of this relationship. Local authorities have to obey the law as they are produced by the unitary state. The law shapes local authorities thus changing them from law elements into juridical ones. They enter a juridical system and are considered as factors that create and possess the law at the same time. The evolution of the elements defining the law along with the existence of a competition are as many factors thaht justify to challenge this obedience. The pluralism factor pervades the legal norm more and more and the variety of territories is taken into account by the unitary state. The 2003 constitutional revision along with the goals of the reform of December 16, 2010 lead to ponder over the qualification of the state organization and also over the new dimension between the relation of these two notions
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Sallé, Loïc. "Le gouvernement du dopage en France : entre pouvoirs publics, acteurs sportifs et médecins : la production de la loi de 1999 comme illustration." Rouen, 2004. http://www.theses.fr/2004ROUEL471.

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Abstract:
La thèse propose de voir dans l'histoire et l'actualité des pratiques de dopage, ainsi que dans l'organisation de leur contrôle, le produit d'interactions répondant, historiquement, à des rapports de force mettant aux prises les acteurs sportifs, les représentants des pouvoirs publics et les médecins. Plus précisément, répondant à des référentiels différents, le dopage et sa régulation peuvent être appréhendés comme le résultat de l'affrontement entre des représentations plurielles, des systèmes de normes singuliers et des actions hétérogènes. A ce titre, le Tour de France cycliste de 1998, par l'ampleur des événements qui lui sont associés, semble consacrer la reconfiguration de ce système de régulation du dopage. A la domination jalouse et exclusive des acteurs sportifs succède, en effet, celle des médecins qui imposent désormais leur logique professionnelle dans le traitement et la prise en charge de la question. Dès lors, le processus législatif de 1999 consacré à la protection de la santé des sportifs et à la lutte contre le dopage constitue l'illustration de cette redistribution des rôles et marque l'ouverture d'une nouvelle période de régulation caractérisée par la prédominance de la perception sanitaire et médicale du phénomène
This doctoral thesis suggests that the organization of controls for performance-enhancing drugs should be studied as the result of historical interactions involving sportsmen and women, representatives of public authority and doctors. More precisely, in respect of different policy paradigm, performance-enhancing drugs and their controls should be grasped as the result of confrontation between several representations, standards systems and various actions. From this perspective, the main story behind the 1998 Tour de France concerns a reconfiguring of the system for controlling the use of such drugs. In fact, the doctors who now dominate professional practice and the cognitive frameworks governing the treatment of this question have taken over from the representatives of sporting organisations who previously held power in this issue area. Indeed, the legislative process which subsequently took place in 1999 around the issue of protecting the health of athletes and the ban on use of drugs in sport illustrates the emergence of this new configuration. It even marks the beginning of a new era of regulation strongly influenced by a health and medical approach to drugs in sport
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Talon, Christian. "Couplage d'une loi d'adhésion à une loi de contact avec frottement pour l'étude de la décohésion dans les matériaux composites /." [S.l.] : [s.n.], 2002. http://library.epfl.ch/theses/?nr=2482.

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Fontaine, Laurence Léa. "Le service minimum et les services essentiels : approches française et québécoise." Toulouse 1, 2004. https://tel.archives-ouvertes.fr/halshs-00008635.

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Abstract:
Il n'existe plus de grève dans les services publics sans que soit évoqué, voire réclamé ou exigé le service minimum. Le droit français n'offre qu'une législation très parcellaire et floue en la matière. Malgré de nombreuses propositions de loi, le législateur fait preuve d'inertie. Cette attitude s'explique notamment par la grande difficulté technique de la tâche imposant de concilier les deux principes de valeur constitutionnelle que sont le droit de grève et la continuité des services publics. Cette étude tend à mettre en exergue les interrogations relatives au service minimum et s'efforce de déceler la solution qui serait la mieux adaptée dans le système juridique français. Afin de donner plus de relief à la recherche, le choix a été fait de l'aborder en s'inspirant du droit étranger. Le modèle choisi est originaire du Canada, et plus exactement du Québec. Il bénéficie d'un recul d'une vingtaine d'années et offre de ce fait, une expérience riche d'enseignements. La création d'un service minimum applicable aux services publics exige une analyse tant de la notion que de sa mise en oeuvre. Concrètement, il s'agit d'identifier les fondements du service minimum, de délimiter son champ d'application mais aussi de le définir en termes qualitatif et quantitatif, d'envisager sa mise en oeuvre par la voie négociée avec des acteurs spécifiques et de présenter les moyens permettant d'assurer son effectivité
Every public sector strike brings up the question of a need for a skeleton service. In this area French law is extremely fragmentary and vague. In spite of numerous attempts to introduce legislation no law has been voted. The main reason has been the considerable technical difficulty in reconciling the two basic constitutional principles of the right to strike and the continuity of public services. This study brings into focus the problems and questions arising from the idea of a skeleton service and attempt to identify the most practical solution in the context of French law. To give clearer definition to the study, the Quebec legislation in this field was used as a model. It has been in force for twenty years and this offers many practical lessons. Setting up a skeleton service in the public sector has to be based on an accurate definition of the notion itself as well as its concrete application. Its underlying principles and field of application have to be defined. Qualitative and quantitative aspects, bargain procedures and partners, necessary resources, all have to be identified
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Saatsaz, Mehrad. ""Les hommes de métier responsables"." Paris 8, 2003. http://www.theses.fr/2003PA082383.

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Abstract:
Une des plus notables évolutions du droit contemporain a été l'émergence de deux acteurs de la vie économique, l’homme de métier et le consommateur. Le second a été l'objet de la sollicitude du législateur, qui a multiplié les lois protectrices. Le premier, à l'inverse, s'est vu soumis à un régime rigoureux, surtout d'origine jurisprudentielle. Sa compétence , les informations dont il dispose, et souvent sa dimension financière, lui permettent de dicter sa loi au consommateur. Cela ne signifie pas que les hommes de métier sont par hypothèse des gens malhonnêtes, cherchant à abuser de la situation. C'est qu’ils sont, par la nature des choses, en position de supériorité, et que les consommateurs risquent d'en être les victimes. La loi, dans certains domaines, leur impose quelque obligation ; mais aussi, parfois, en limite ou reste silencieux. De son côté, la jurisprudence n'a pas suivi une seule direction : elle a su, dans certains cas, adoucir ses rigueurs à leur égard, et même leur ménager une protection de surcroît. Un nouvel équilibre des rapports entre les deux acteurs principaux de la vie économique, n'est économiquement possible que par une évolution permanente jurisprudentielle et légale
One of the most considerable evolutions of the right contemporary was the emergence of two actors of the business, the expert and the layman. The second was the object of the care of the legislator, which multiplied the laws defenders. The first one, on the contrary, saw itself subdued to a rigorous regime, especially of case law origin. His competence, the information which he arranges, and often his financial dimension, allow him to dictate its law to the layman. It does not mean that the experts are by hypothesis of dishonest people, trying to exploit the situation. It is because they are, by the nature of things, in position of superiority, and that to the layman risk to be the victims
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Dutu, Richard. "Loi de Gresham et concurrence monétaire dans les modèles de prospection." Paris 10, 2004. http://www.theses.fr/2004PA100058.

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Gentili-Picard, Lucette de. "Les nouvelles dimensions communautaires et internationales de la loi pénale française." Paris 2, 2001. http://www.theses.fr/2001PA020049.

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Hassenforder, Claudie. "Sur les fonctions qui preservent le type d'une loi de probabilites." Toulouse 3, 1988. http://www.theses.fr/1988TOU30013.

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Abstract:
Si m est une probabilite sur e et si a est un groupe de fonctions de e dans lui-meme, l'ensemble des images de m par les elements de a est appele "type de m". On s'attache a resoudre dans un certain nombre de cas particuliers les deux problemes suivants: premier probleme: caracterisation des mesures de probabilite dont le type est invariant par un semi-groupe donne contenant a. Deuxieme probleme: caracterisation du semi-groupe des fonctions mesurables de e dans lui-meme qui preservent le type d'une probabilite donnee. Ces problemes ont fait l'objet d'une certaine attention depuis dix ans dans la litterature pour les cas particuliers suivants: loi de cauchy projective (meyer, knight), loi normale unidimensionnelle (pradines, letac), loi uniforme (dunau, senateur), ainsi que des situations variees issues de groupes de lie semi-simples. Nous contribuons a cette liste en resolvant ces deux problemes completement dans le cas de la frontiere de l'arbre homogene (chapitre 1) et partiellement dans le cas de l'espace des drapeaux (chapitre 4). Le chapitre 2 est consacre au premier probleme dans le cas ou le semi-groupe est engendre par a et une transformation de cayley: le chapitre 3 est consacre au deuxieme probleme dans le cas ou m est une loi gamma a parametre entier. Le chapitre 5 interprete la loi de cauchy conforme (une solution du premier probleme) comme la loi de sortie d'une certaine diffusion
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Gilberg, Karine. "La légistique au concret : les processus de rationalisation de la loi." Paris 2, 2007. http://www.theses.fr/2007PA020059.

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Abstract:
Depuis la fin des années quatre-vingt-dix, la légistique suscite l’intérêt des pouvoirs publics qui la considèrent comme une méthode privilégiée pour rationaliser la loi. Elle doit en effet permettre de répondre à deux difficultés majeures de la production législative : un accroissement du flux de textes, élaborés souvent dans l’urgence ; une complexité accrue de leur contenu, due à la technicité ou à la sensibilité politique des domaines d’intervention. Soumise à la critique (peu intelligible, peu efficace…), la loi perd de son autorité et donc de son effectivité, sa complexité et son instabilité mettant en péril la sécurité juridique. Les autorités de régulation (Conseil d’Etat, Secrétariat général du Gouvernement, et plus récemment Conseil constitutionnel) ainsi que les institutions communautaires ou l’OCDE ont exprimé leur inquiétude face à ce contexte et appelé à plus de tempérance et de rigueur dans la production des lois. Toutefois, la démarche méthodique ne s’est pas immédiatement imposée, rencontrant des résistances, ou un désintérêt des rédacteurs de textes. Les premières initiatives des années 80, d’abord dispersées, n’ont pris le caractère d’un programme de qualité de la réglementation qu’en 2003. L’entreprise est ambitieuse, visant à améliorer la cohérence du droit existant, à garantir la qualité formelle et matérielle des textes et à mieux maîtriser le processus législatif. Elle bénéficie d’un soutien politique réitéré et l’ensemble des acteurs concernés y sont impliqués (Parlement, Gouvernement, administration, autorités de régulation et de contrôle, acteurs sociaux). Si la démarche produit des effets tangibles, elle rencontre encore des obstacles.
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Goutierre, Pierre-Hubert. "Le Principe d'égalité devant la loi dans les rapports salariés-employeurs." Lille : A.N.R.T, 1985. http://catalogue.bnf.fr/ark:/12148/cb36105479z.

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Hassenforder, Claudie. "Sur les fonctions qui préservent le type d'une loi de probabilités." Grenoble 2 : ANRT, 1988. http://catalogue.bnf.fr/ark:/12148/cb37614333b.

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Hien, Suzanne Adjoua. "Appartenance lingagère et prise en charge des orphelins chez les Lobi du Burkina Faso." Thesis, Université Laval, 2010. http://www.theses.ulaval.ca/2010/27349/27349.pdf.

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Hien, Suzanne Adjoua. "Appartenance lignagère et prise en charge des orphelins chez les Lobi du Burkina Faso." Master's thesis, Université Laval, 2010. http://hdl.handle.net/20.500.11794/21479.

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Abstract:
Depuis une dizaine d'années, le nombre des orphelins dans la région sud-ouest du Burkina Faso ne cesse de croître; par conséquent, cela pose le problème de leur prise en charge. Parmi certaines populations du pays, les organisations modernes d'aide aux orphelins et enfants vulnérables (OEV) ont eu un accueil favorable, et plusieurs orphelinats y fonctionnent. Par contre, les Lobi et Birifor de la province du Poni semblent demeurer en marge de ces institutions. L'appartenance lignagère, espace de solidarité, semble constituer le fondement sur lequel se construisent leurs dispositifs de prise en charge. Cependant, il s'avère que ceux-ci n'arrivent plus à satisfaire les exigences des réalités actuelles. Comment s'y prendre pour rendre ces dispositifs plus opérationnels afin de garantir un meilleur avenir aux orphelins? Une synergie des institutions traditionnelles et modernes est-elle envisageable, et dans quelle mesure? Le présent travail tente de comprendre les enjeux de l'appartenance lignagère dans les dispositifs traditionnels de prise en charge et leurs contributions possibles dans l'adaptation des outils dont se servent les institutions modernes de soutien à l'enfance.
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Débourdeaux, Salles Frédérique. "La femme et le droit du Ve au VIIe siècle : le Code théodosien et ses suites." Thesis, Aix-Marseille, 2014. http://www.theses.fr/2014AIXM1083.

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Abstract:
La femme des débuts de l'Empire romain jouit d'une autonomie certaine. Nous nous sommes demandé ce qu'il en advenait lorsque la civilisation romaine était confrontée à l'installation durable de populations germaniques sur son sol. Nous nous sommes donc penchée sur cette époque charnière des Ve - VIIe siècles. Comment les dispositions législatives afférentes aux femmes, héritées du Code Théodosien évoluent-elles lorsque les rois barbares promulguent à leur tour une législation écrite ? Pour peser l'impact d'une mesure législative sur la société, nous nous sommes appuyée sur les témoignages d'auteurs contemporains, et nous avons confronté la lettre des textes législatifs aux formulaires des praticiens. Pour mesurer l'influence chrétienne sur les constitutions impériales et sur les textes germaniques, nous nous sommes attachée à lire les pères de l'Eglise et les décisions conciliaires. Nous avons tenté de saisir les raisons qui avaient incité à l'adoption de telle mesure. Nous avons voulu établir s'il était possible de parler « des droits de la femme », de l'Empire romain aux royaumes burgonde, franc, wisigoth et ostrogothique. Il apparaît que le droit romain est le fil conducteur qui permet de passer de l'Empire aux royaumes barbares sans cassure définitive. Il modèle le nouveau visage de la femme dans ces sociétés désormais germano-romaines. La fusion des populations passe par le droit et par l'imprégnation de la société des moeurs romaines. Bien sûr, quelquefois, les coutumes germaniques persistent. Nos législations vont puiser parfois dans le terreau fécond de la pensée chrétienne. Nous nous sommes efforcée dans notre étude de cartographier ces courants
At the beginning of the Roman Empire era Women enjoyed a certain degree of autonomy. We wondered how it evolved when Roman civilisation had to face the durable installation of Germanic populations on its lands. We undertook to study the turning-point during the 5th to the 7th century. How did legal provisions regarding women, which were derived from the Codex Theodosianus, evolve when Barbarian kings decided in turn to enact written laws? To evaluate the impact of legislative measures on society, we have drawn upon the comments of contemporary authors and compared the text of legal dispositions with practitioners' forms. In order to measure Christian influence on imperial constitutions and on Germanic texts, we read the Fathers of the Church and conciliar decisions. We tried to grasp the reasons for the adoption of particular measures. We have attempted to examine whether it is possible to refer to "women's rights", from the Roman Empire to the Burgundian, Frankish, Visigoth and Ostrogoth kingdoms. Roman law appears to be the common thread which links the Empire to the Barbarian kingdoms, without breaking. It shaped the way women were considered in societies which had become Romano-Germanic. Law and societies' permeation by Roman mores contributed to the merging of peoples. Some Germanic customs obviously survived. Legislation sometimes drew on the fertile ground of Christian thought. We have attempted, in our research, to map these currents
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Spicuglia, Salvatore. "Etude des mécanismes de régulation aux loci TCRalpha et TCRbéta par les éléments Enhancers au cours de la différentiation des lymphocytes T." Aix-Marseille 2, 2002. http://www.theses.fr/2002AIX22055.

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Youssef, Hiba. "Modélisation viscoplastique pour les déformations et les évolutions des textures dans les polycristaux : Homogénéisation par une loi intermédiaire." Université Louis Pasteur (Strasbourg) (1971-2008), 2008. http://www.theses.fr/2008STR13016.

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