Academic literature on the topic 'Letterature di altre lingue'

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Journal articles on the topic "Letterature di altre lingue"

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Stanič, Daša. "Analisi degli errori nella produzione scritta degli studenti di italiano come ls a livello universitario." Journal for Foreign Languages 9, no. 1 (December 28, 2017): 255–85. http://dx.doi.org/10.4312/vestnik.9.255-285.

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Abstract:
All’inizio del contributo vengono esposte le premesse teoriche: la storia della concezione dell’errore nei diversi metodi dell’insegnamento della lingua straniera, i tipi di errori, i criteri i base ai quali è possibile identificare un errore e le cause degli errori. Di seguito sono presentati il corpus dei compiti scritti degli studenti e l’analisi degli errori più tipici e frequenti degli studenti slovenofoni con esempi. L’autrice è del parere che per raggiungere alti livelli di competenza in una lingua straniera sono indispensabili la consapevolezza dei propri errori e la riflessione linguistica su di essi da parte dell’apprendente, guidata da un insegnante che conosca gli errori tipici dei propri studenti (nel nostro caso si tratta di studenti slovenofoni del corso di Laurea Triennale in Lingua e letteratura italiana della Facoltà di lettere e Filosofia di Lubiana). Proprio per questa ragione il contributo si propone di descrivere gli errori più frequenti e di stabilire e descrivere le loro cause. Benché non sia stato possibile risalire a tutte le cause degli errori, l’analisi individua e conferma le tre principali fonti degli errori: la L1, altre lingue straniere che gli studenti studiano o conoscono e la lingua da apprendere. Nonostante il corpus fosse composto da un numero relativamente alto di compiti scritti, si è dimostrato troppo limitato per l’analisi di alcuni errori, specialmente per l’analisi degli errori nell’uso delle forme verbali.
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Cignetti, Luca, Silvia Demartini, Simone Fornara, and Vincenzo Todisco. "Editoriale." DIDIT. Didattica dell’italiano. Studi applicati di lingua e letteratura, no. 1 (November 9, 2021): VII—VIII. http://dx.doi.org/10.33683/didit.21.01.00.

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Abstract:
Prende l’avvio, con questo fascicolo, DIDIT. Didattica dell’italiano. Studi applicati di lingua e letteratura, una nuova rivista scientifica nata dalla collaborazione tra il Centro competenze didattica dell’italiano lingua di scolarizzazione del Dipartimento formazione e apprendimento della Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana e l’Alta scuola pedagogica dei Grigioni. Alla rivista partecipano quindi due istituzioni universitarie che si occupano della formazione degli insegnanti del Ticino e dei Grigioni, i due cantoni svizzeri in cui l’italiano è lingua ufficiale (nei Grigioni accanto al tedesco e al romancio): un contesto del tutto particolare, che vede l’italiano insieme lingua di scolarizzazione e lingua prima (in Ticino e nel Grigioni italiano), lingua seconda (in Ticino) e lingua straniera nella scuola dell’obbligo (nella parte tedesca del Canton Grigioni). In una realtà così peculiare dal punto di vista linguistico e culturale, DIDIT intende offrire uno strumento di ricerca e aggiornamento rivolto a chi opera, per ragioni di studio o di lavoro, nell’ambito della didattica dell’italiano come lingua prima, come lingua seconda o come lingua straniera. Vista la particolare situazione linguistica del Canton Grigioni, del limitrofo Alto Adige e tenuto conto delle diverse altre lingue presenti sul territorio grigionese e ticinese accanto alle lingue ufficiali, la nuova rivista prende in considerazione anche la ricerca sulla didattica del plurilinguismo. In questo senso la rivista si presenta come luogo di scambio scientifico privilegiato e unico nel panorama delle pubblicazioni scientifiche presenti sul territorio nazionale svizzero e come uno dei pochi strumenti a livello internazionale che prendono in esame l’italiano nei diversi contesti di insegnamento; l’obiettivo sul medio-lungo termine è di configurarsi come un punto di riferimento nel campo degli studi sulla didattica dell’italiano e del plurilinguismo, caratterizzati dal costante connubio tra dimensione teorica e dimensione applicativa. DIDIT è divisa in tre sezioni: Studi e ricerche, Esperienze didattiche e Recensioni e segnalazioni. La prima, affidata alla penna di studiose e studiosi di chiara fama nel settore della didattica della lingua e della letteratura italiana (in questo primo numero Maria G. Lo Duca e Giuliana Fiorentino e, per la tematica del plurilinguismo, Ruth Videsott), accoglie approfondimenti teorici su temi afferenti agli ambiti didattici sopra ricordati. La seconda è dedicata a esempi di applicazioni e percorsi didattici, affidati a studiose e studiosi, ricercatrici e ricercatori, docenti attive e attivi nella scuola di ogni ordine e grado (in questo numero Livia Radici Tavernese, Daniele Dell’Agnola, Stefania Crameri e Daniela Kappler). La terza presenta, infine, recensioni di libri e studi che possono contribuire all’innovazione didattica nelle discipline di riferimento e a segnalazioni di opere – come albi illustrati, poesie, raccolte di racconti e romanzi – rivolte a lettori di diverse fasce di età. Tenuto conto dei contesti minoritari con cui si vede confrontato l’italiano in Svizzera, la rivista ambisce a diventare anche uno strumento per il sostegno e la promozione della lingua italiana in questo contesto nazionale, e non solo. In tal senso, si propone di estendere il proprio orizzonte agli studi sulla didattica dell’italiano in un’accezione ampia, che accolga prospettive plurali e sguardi capaci di spaziare dalla teoria all’applicazione pratica, avendo sempre come obiettivo di fondo un aggiornamento costante sulle strategie, sui metodi, sulle ricerche volte a migliorare e a innovare l’insegnamento dell’italiano. In tal modo la rivista garantisce lo scambio e la comunicazione tra il mondo della ricerca e quello della scuola, a livello nazionale e internazionale: attraverso la scelta dei temi, degli ambiti di ricerca e di riflessione, DIDIT vuole così rispondere alle sfide didattiche e teoriche poste alla disciplina e stimolare il dibattito scientifico e pubblico.
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Pavan, Luca. "“Falsi amici” nella lingua lituana e italiana: uno studio statistico tra gli apprendenti della lingua italiana." Verbum 1 (February 6, 2010): 106–13. http://dx.doi.org/10.15388/verb.2010.1.4945.

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Abstract:
Il seguente studio intende mostrare i risultati di un sondaggio effettuato tra gli apprendenti della lingua italiana presso l’Università di Vilnius. La letteratura specialistica sul tema dei “falsi amici”, seppure non vastissima, è reperibile per alcune lingue, ma al momento è pressoché inesistente per tutto quello che concerne le false analogie tra la lingua lituana e quella italiana. Lo scopo di questo studio è quello di introdurre al problema dei “falsi amici” tra l’italiano e il lituano attraverso la stesura di una lista che, seppure incompleta, può essere utilizzata come base per future ricerche. Un altro aspetto originale dello studio è il sondaggio effettuato tra vari gruppi di studenti lituani: agli apprendenti è stato fornito un test contenente un certo numero di termini da tradurre nella propria lingua madre. Una parte dei termini proposti sono stati scelti all’interno di una lista di “falsi amici”. Gli apprendenti erano di tre livelli diversi, dal principiante all’avanzato. Lo scopo del sondaggio è dimostrare che il problema dei “falsi amici” non riguarda solo la professione del traduttore, ma anche e soprattutto l’apprendimento stesso della lingua. I risultati vengono mostrati con diagrammi che riassumono la situazione dei tre livelli di apprendimento considerati e la situazione complessiva. Dai diagrammi risulta quanto possano pesare i “falsi amici” nello studio della lingua italiana da parte di apprendenti la cui lingua madre, avendo un’origine differente dalle lingue romanze, presenta ambiguità nell’interpretazione di alcune parole che spesso non derivano dal latino.
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Venier, Matteo. "Pierluigi Cappello. Un poeta sulla pista della luce." Le Simplegadi 19, no. 21 (November 2021): 130–36. http://dx.doi.org/10.17456/simple-182.

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Abstract:
Review a: Pierluigi Cappello. Un poeta sulla pista della luce. 2019. Franco Fabbro, Antonella Riem Natale & Marco D’Agostini (a cura di). Udine: Forum (“Associazione laureate/i in lingue e letterature straniere”, 24), 138 pp.
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Cergol, Jadranka. "IMAGOLOGIA DI FRONTIERA: IL CASO DI TRIESTE." Folia linguistica et litteraria XI, no. 30 (2020): 93–107. http://dx.doi.org/10.31902/fll.30.2020.6.

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Abstract:
L’articolo si propone di delineare lo stato degli studi imagologici di frontiera analizzando due sistemi letterari che nascono e si sviluppano nello stesso luogo, ma in due lingue diverse: la letteratura italiana e quella slovena in una città che è l’emblema dell’incontro tra le due etnie, cioè Trieste. Dopo un’introduttiva riflessione metodologica sulle letterature comparate e sul metodo imagologico, verranno presi in considerazione soprattutto quegli autori triestini lungo tutto l’arco del 20° secolo che riflettono nelle loro opere letterarie l’incontro con il vicino, concittadino nella stessa città, ma di lingua e cultura diversa. Saranno messe in risalto alcune considerazioni di tipo storico-letterario che rispecchiano l’ambiente multiculturale di Trieste e il dialogo tra le sue due identità.
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Renzi, Lorenzo. "Per una storia della struttura della frase in italiano: il fiorentino del Cinquecento." Linguistica 31, no. 1 (December 1, 1991): 201–10. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.31.1.201-210.

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Abstract:
Nella storia dell'italiano la struttura della frase è cambiata più di una volta. Con la struttura della frase cambiano anche le regale da cui dipendono: 1) la presenza e la posizione dei pronomi personali soggetto, 2) la posizione dei pronomi clitici obliqui adverbali, presenti in tutte le fasi dell'italiano come delle altre lingue romanze. La prima fase è quella dell'italiano antico, cioè del fiorentino dalla prima documentazione, nel Duecento avanzato, al Quattrocento. Questa fase è illustrata, assieme a quella delle altre lingue romanze, in Vanelli, Renzi e Benincà 1985, Renzi 1990 e in corso di stampa, e più in dettaglio in Vanelli 1986 (per lo status teorico del tipo romanzo antico, v. Benincà 1983-84). Ne riprendo brevemente qui le linee essenziali, per passare poi al tema centrale di questo studio, la struttura del fiorentino del Cinquecento. Accennerò poi al tema della separazione dell'italiano letterario dal fiorentino e agli svolgimenti successivi divergenti dell'italiano e del fiorentino.
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Mertelj, Darja. "Necrologio per Vesna Deželjin, Università di Zagabria e Università di Fiume." Journal for Foreign Languages 13, no. 1 (December 27, 2021): 573–74. http://dx.doi.org/10.4312/vestnik.13.573-574.

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Abstract:
A causa della sua prematura dipartita abbiamo perso non solo una collega ma anche una cara amica Vesna Deželjin, docente presso il Dipartimento di Italianistica della Facoltà di Filosofia di Zagabria e quello di Fiume. Vesna è stata un’eccellente docente, ricercatrice e conferenziere, una donna di rara umanità, sempre aperta e accogliente, instancabilmente dedicata alla lingua italiana nei suoi molteplici aspetti sincronici e diacronici: come madrelingua, lingua seconda, straniera, d’origine, etnica, ereditaria, in contatto con altre lingue e con il croato.
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Ambrosini, Maria Vittoria, and Paolo Della Putta. "Problemi di apprendimento di tre perifrasi fra spagnolo e italiano. Osservazioni acquisizionali e proposte pedagogiche." Cuadernos de Filología Italiana 28 (July 15, 2021): 11–44. http://dx.doi.org/10.5209/cfit.73193.

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Abstract:
Il contributo prende in considerazione alcuni problemi acquisizionali particolarmente ostici e persistenti nel processo di apprendimento dell’italiano da parte di discenti ispanofoni. Sono noti, in letteratura, i fenomeni di transfer additivo e persistente di strutture perifrastiche spagnole non presenti in italiano. È il caso di andare e venire + gerundio, strutture “gemelle” di ir e venir + gerundio: contemplate e frequenti, in spagnolo, in contesti diafasici anche bassi e trascurati, tali perifrasi, in italiano standard e neo standard, hanno perso molto “spazio” d’uso, e sono oggi relegate a varietà diafasiche molto alte della lingua. Per estar + gerundio e stare + gerundio – la terza coppia di perifrasi considerate in questo studio –, notiamo invece, in italiano, severe restrizioni aspettuali: estar + gerundio esprime sia l’aspetto progressivo che quello continuativo, mentre stare + gerundio si è specializzata solo nell’aspetto progressivo. Ne conseguono fenomeni di transfer spagnoloàitaliano tipici, ben rintracciabili in realizzazioni come *sono stato lavorando tutta la notte. L’interpretazione psicolinguistica di tali problemi acquisizionali è basata sulla difficoltà di individuazione delle prove che possano permettere la ristrutturazione dell’interlingua: in questi tre casi sono prove negative indirette, ovvero la non apparenza delle strutture in determinati contesti o incongruenza con determinati valori aspettuali. Per lenire i problemi di transfer additivo delle tre perifrasi, in questo lavoro, dopo aver approfondito gli aspetti psicolinguistici di cui sopra, considereremo se e come le grammatiche pedagogiche di italiano per stranieri – in particolar modo ispanofoni – trattano queste discrepanze fra le due lingue. Proporremo infine alcuni accorgimenti pedagogici che possono essere utili per aiutare i discenti ispanofoni ad analizzare correttamente l’input italiano, così da lenire l’interferenza negativa fra le due lingue.
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Tekavčić, Pavao. "István Jlig, A magyarországi italianistika bibliográfija - Bibliografia dell 'italiani­ stica in Ungheria, 1945-1995; Italianistica Debrecenensis V; Kossuth Lajos Tudo­ mányegyetem, Olasz Tanszek [Università Lajos Kossuth, Dipartimento di Italianistica],." Linguistica 39, no. 1 (December 1, 1999): 156. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.39.1.156.

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Abstract:
La collana Jtalianistica Debrecenensis, che esce dal 1993 (vol. I 1993-94; II 1995; III 1996; IV 1997), pubblica come vol. V l'importante raccolta bibliografica che qui presentiamo brevemente (sulla copertina posteriore c'è l'elenco delle altre edizioni, a cura dello stesso Ateneo). L'autore, dott. István Vig, slavista ungherese e docente all'Università di Debrecen, ha pubblicato vari studi e altri titoli, come risulta dalla Bibliografia. II presente volume racchiude ben 3863 unità, numerate in continuazione e uscite nel cinquantennio postbellico. Alla Prefazione, soltanto in ungherese (5-7;.si ci­ tano le pagine), segue l'Introduzione, in ungherese e in italiano (9-12), dopo la quale si trova l'Elenco delle sigle e abbreviazioni (13-27). La bibliografia (29-235) è divisa in quattro sezioni: Letteratura (29-115; recensioni 116-126), Critica e storia letteraria (127-168; recc. 169-178), Linguistica, insegnamento della lingua e della letteratura italiana (179-202; recc. 203-206), Storia (207-229; recc. 230-234), con un'Appendice (235).
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Paolucci, Sandro. "Il linguaggio giuridico sloveno e il linguaggio giuridico italiano." Linguistica 61, no. 2 (December 30, 2021): 61–78. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.61.2.61-78.

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Abstract:
Nel presente contributo si illustrano gli esiti di una ricerca avente per oggetto il linguaggio giuridico sloveno e il linguaggio giuridico italiano. In primis, si è proceduto allo studio di numerose fonti, da cui sono emerse le origini, l’evoluzione avvenuta nel corso dei secoli e l’influenza di altre lingue sui due linguaggi giuridici in esame. In riferimento a quest’ultimo punto, si pensi all’influsso del francese in seguito all’entrata in vigore del Code Napoleon nel 1804, del tedesco per effetto della dottrina pandettistica verso la fine dell’Ottocento e dell’inglese dall’inizio del Novecento in poi. Successivamente si è passati allo studio delle principali specialità lessicali e terminologiche dei linguaggi giuridici in generale e del linguaggio giuridico sloveno e italiano in particolare, rilevando talune analogie e differenze particolarmente significative. Per esemplificare, in ambito lessicale si pensi alla marcata presenza della polisemia (per esempio il termine italiano azione può corrispondere in sloveno a tožba, storitev o delnica). Segue una breve indagine a livello terminologico volta a individuare origine, evoluzione e influenza di altre lingue e di altri sistemi giuridici sulla scelta di determinati termini giuridici, che potremmo definire equivalenti funzionali, presenti rispettivamente nella Costituzione italiana e in quella slovena. Ne emergono elementi alquanto significativi che richiedono naturalmente ulteriori estensioni e approfondimenti.
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Dissertations / Theses on the topic "Letterature di altre lingue"

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Grillo, Alessandra <1989&gt. "L'amore e altri inganni: Samsa in love di Murakami Haruki." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4013.

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Cominelli, Clarice <1994&gt. "Germogli di un altro sapere dal lontano Occidente: analisi dei neologismi nel Zhifang waiji di Giulio Aleni S.J." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13893.

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Abstract:
This thesis examines the contribution to the formation of modern Chinese lexicon made by Jesuit missionary Giulio Aleni from Brescia (1582-1649). In particular, this work aims at analysing the Chinese neologisms included in Giulio Aleni’s Zhifang waiji (“Record of Foreign Lands”). The dissertation consists of four chapters: chapter 1 gives a general introduction about the spread of Christianity in China, from Nestorians in the Tang period to Catholic missionaries during the Ming and Qing dynasties. There is an accurate analysis of the Jesuits’ missionary works, in particular of Father Matteo Ricci’s. This chapter is necessary to understand the strategy that the Jesuits adopted in China in order to preach Christianity as well as the reasons why they compiled numerous scientific works in Chinese. The chapter ends with a description of the “ Chinese Rites Controversy” that took place during the first years of the Qing period and the consequent suppression of the Jesuit order. Chapter 2 introduces Father Giulio Aleni and analyses the milestones of his life, from his studies in Italy to the end of his missionary activities in the Fujian province. Chapter 3 aims at describing the literary activity of Giulio Aleni. In particular, it includes a brief description of the Zhifang waiji, the text which this thesis focuses on. Chapter 4 analyses the neologisms retrievable in the Zhifang waiji. It includes an introduction to the principal features of Chinese Linguistics and to word-formation methods in Chinese.
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Baggetta, Paola <1992&gt. "Una fiaba di altri tempi, una metafora odierna: Cenerentola attraverso le opere di Sano Yōko, Matsumoto Yūko, Kiryū Misao." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15048.

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Abstract:
La tesi affronta come tema centrale la riscrittura della fiaba di Cenerentola in Giappone, prendendo in esame tre versioni di tre autrici diverse, quali Sano Yōko, Matsumoto Yūko, Kiryū Misao, in un arco temporale che va dal 1985 al 1998. La prima parte dell’elaborato si occuperà di fornire un’idea generale della condizione della donna, oltre che di spiegare il fenomeno del Grimm Boom in cui le tre autrici si inseriscono, grazie allo studio di Murai Mayako. In seguito, verranno prese in esame le tre riscritture nello specifico, illustrando gli elementi che assurgono a metafora della condizione sociale della donna degli anni ’80-’90. Si analizzerà la Cenerentola arrampicatrice sociale di Sano, che ha saputo sfruttare la sua bellezza e l’idea della femminilità a suo vantaggio. In seguito quella di Matsumoto che descrive una donna che cerca di riappropriarsi del proprio corpo considerato spesso un oggetto o una proprietà in una società patriarcale; infine Kiryū che pone l’accento sulla protagonista da un punto di vista introspettivo, oltre a mostrare l’importanza dei legami tra donne, in particolare quello tra madre e figlia.
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Caboni, Carlo <1991&gt. "Il concetto di altro attraverso i racconti del Taiping Guangji." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/18540.

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Abstract:
Questa tesi analizza il concetto di altro, qui inteso come straniero, attraverso l'analisi e la traduzione di testi di epoca Tang estratti dal Taiping Guangji 太平廣記, “Resoconti completi del periodo cronologico Taiping Xingguo”
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ALILI, IMER. "L’insegnamento della lingua, letteratura e cultura italiana all’estero: l’esperienza nella Repubblica di Macedonia." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2015. http://hdl.handle.net/2108/189882.

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Abstract:
Teaching italian language, literature and culture abroad: the experience in the Republic of Macedonia (FYROM) by Imer ALILI. // In this dissertation we wanted to summarize, briefly, an empirical and analytical study on the current state of general education and the teaching tools available to teachers of all levels of teaching, to move us forward in the direction of a possible revision and rebuilding the educational system, like the humanistic values of which the various disciplines should be impregnated to comprehend the current conditions of reality evolved in this digital age, now on a global scale. It would be desirable to look at the past, not as it has been addressed so far, but by taking on a cautious and calm ratio, aimed at an enriching perspective in the public education system, which can be achieved by overcoming the innate and primordial tendency to refute a priori others’ theses without first considering them and examining the possibilities for their concretization. For the future of new generations, we should not avoid to convey those basic concepts on which we have been forged, but, instead, be willing to draw on the past with venerable approval, if nothing else, for the experience accumulated by our predecessors. And, for that past-present-future time-frame, the art of teaching - aligned with a necessary empathic remark - has the ultimate goal of an indispensable mission that pedagogues will have to be able to reproduce, based on the objective of reconsidering - for an appropriate, targeted and attentive training - the human-nature relationship, as an inseparable dualism belonging to all humanity, richness in diversity, to redress a serious and fruitful reflection on our future as well as an attempt to mitigate the anxieties and uncertainties dominating these actual times.
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Reja, Marta <1996&gt. "Sovremennyj paterik di Majja Kučerskaja. Proposta di traduzione e commento ​." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/20994.

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Abstract:
La presente tesi si pone l’obiettivo di approfondire l’opera più nota della scrittrice russa, Sovremennyj Paterik (2004), proponendone la traduzione e il commento di alcuni cicli. Al fine di una migliore comprensione del testo, si è pensato di tracciare un profilo biografico della scrittrice, prestando particolare attenzione alla manifestazione della vocazione letteraria negli anni Novanta e al suo inserimento nel contesto della letteratura post-sovietica. Viene messa in luce la specificità tematica e stilistica dell’opera tradotta, in cui si riflette un approccio singolare alla Chiesa ortodossa russa
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Culeddu, Sara. "Uomo e Animale: identità in divenire: Incontri metamorfici in Fuglane di Tarjei Vesaas e in Gepardene di Finn Carling." Doctoral thesis, University of Trento, 2011. http://eprints-phd.biblio.unitn.it/505/1/UOMO_E_ANIMALE_IDENTITA'_IN_DIVENIRE.pdf.

Full text
Abstract:
“Metamorphosis and identity are the two limits of human existence, incompatible with one another, but complementary in that human life exists in a movement between these two limits.” La metamorfosi è un fenomeno diffuso tanto in natura quanto nella mitologia e in letteratura: con questo termine si può infatti designare la trasformazione di piante, animali e uomini intendendone lo sviluppo attraverso cambiamenti di forma, ma anche l’attraversamento di regni di diversa natura, passando così dall’appannaggio della scienza a quello dell’immaginazione. “Avant d’être un thème littéraire, la métamorphose a été un mythe; et avant d’être un mythe, un phénomène observable dans les quatre règnes de la nature: minéral, végétal, animal et humain”. Nel presente studio il fenomeno metamorfico sarà affrontato alla luce della relazione tra uomo ed animale: la vicinanza tra i due “regni” e l’instabilità del confine ontologico tra di essi è tale da aver dato vita ad una ricchissima letteratura intorno al loro contatto e al loro possibile intreccio, che va dalle Metamorfosi ovidiane agli splendidi ibridi postmoderni di Angela Carter. La metamorfosi è il tema letterario che più di ogni altro riesce a tradurre il paradosso dell’identità nel cambiamento: esso possiede un grande potenziale sovversivo di natura politica, sociale, esistenziale. Pierre Brunel, nella sua ricerca diacronica sul mito della metamorfosi da Ovidio a Kafka , cerca infatti di spiegarne le origini e le funzioni e conclude affermando che esso traduce la domanda universale dell’uomo sul suo posto nel mondo, sul suo passato prenatale e sul suo futuro dopo la morte. È prevalentemente da un punto di vista filosofico e nelle sue implicazioni esistenziali che si cercherà di indagare il processo metamorfico tra uomo e animale nel modo in cui si manifesta nell’opera di due scrittori norvegesi del Novecento, Tarjei Vesaas e Finn Carling, e in particolare nei due rispettivi romanzi Fuglane (Gli uccelli, 1957) e Gepardene (I ghepardi, 1998). La presente riflessione prende avvio dall’indagine intorno alla portata e alla natura della presenza animale all’interno del linguaggio umano e del testo letterario, per poi aprire il discorso sulla precarietà del confine ontologico che separa uomini ed animali. Si procede dunque ad una lettura del rapporto tra i primi ed i secondi in termini di relazione oggettuale, per soffermarsi soprattutto sulle modalità in cui essa entra in crisi nel momento in cui l’uomo e l’animale incorrono in un rapporto di tipo metamorfico. La prima parte di questo lavoro si conclude, infine, con la presentazione delle proposte teoriche che Gilles Deleuze e Félix Guattari hanno costruito proprio intorno alla crisi della relazione oggettuale, ovvero teorizzando il vero e proprio sgretolamento di ogni sistema di pensiero binario, che ruotano intorno alla natura mobile, in divenire, dell’uomo e sono esposte in Mille plateaux. Un posto centrale è riservato nei Mille plateaux proprio al divenir-animale dell’uomo. Nella seconda parte di questo studio, dedicata alla presentazione di Tarjei Vesaas e Finn Carling, si è scelto di fornire le informazioni necessarie allestendo un percorso che mettesse in luce, nella loro scrittura, l’attenzione “ecologica” verso il mondo animale ma anche, e soprattutto, il loro sguardo attento sul presente, sulla trasformazione antropologica e la fragilità esistenziale dell’uomo di fine Novecento. Si passa dunque ad una presentazione della loro opera che si propone di illustrare alcune modalità di comparsa delle figure animali: il loro utilizzo, le loro funzioni, il loro rapporto con i personaggi umani. L’ultima parte del lavoro analizza infine i due romanzi Fuglane e Gepardene alla luce delle relazioni, degli inseguimenti e degli incontri tra i protagonisti umani e gli animali, incontri che si spingono fino a controversi momenti metamorfici. È possibile scrivere un racconto di metamorfosi nell’ambito di una scrittura “realista”? È possibile raccontare una metamorfosi “reale” e non prettamente metaforica? È possibile infine annoverare il fenomeno metamorfico tra le cose narrabili o si rischia di incorrere nei limiti del linguaggio? Queste alcune delle domande che il mio lavoro, lungi dal risolvere, solleva.
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Traverso, Alice <1997&gt. "Il concetto di corpo femminile tra oggettificazione e ipercriticismo: un percorso di analisi nella letteratura scandinava contemporanea." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/20448.

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Abstract:
Dai tempi ancestrali in cui Eva cedette alla tentazione di mordere la mela del peccato sfidando il suo padrone Dio, il corpo della donna è marchiato dal giudizio della società patriarcale che vede negli uomini i detentori di ogni potere. La gerarchia verticale che regola le dinamiche della società contemporanea identifica l’uomo al vertice e la donna, soggetta al suo controllo (indiretto e non) ai livelli inferiori in posizione di subordinazione e accettazione del volere primario. A livello materiale, il corpo femminile è oggettificato nel suo essere e su di esso vengono imposti gli imperativi dettati dal maschio: bellezza, giovinezza, magrezza, salute, accondiscendenza sessuale e propensione naturale alla maternità e alla cura dei figli. Il rifiuto di tali imperativi comporta per le donne l’accantonamento ai margini sociali con il marchio di non meritevoli, frigide e/o trascurate. La presente tesi di laurea si prefigge l’obiettivo di offrire una panoramica sui principali aspetti del corpo femminile minati dall’ingerenza del potere patriarcale. Suddivisa in capitoli monotematici, essa propone in ognuno di essi lo studio di una o più opere letterarie appartenenti alla letteratura scandinava contemporanea che offrano spunti di riflessione sul tema: dal tabù delle mestruazioni allo stigma della sessualità nell’opera di Liv Strömquist, dall’educazione sessuale nelle riflessioni di Nina Brochmann ed Ellen Støkken Dahl all’industria del porno e alla cultura dello stupro nella scrittura di Louise Amcoff e Tove Sahlin, dalla gravidanza nell’opera di Helena Granström alla narrazione del corpo grasso in quella di Stina Wollter. L’analisi entra tuttavia in dialogo con testi provenienti da diversi campi di ricerca teorici, dall'analisi psico-antropologica del concetto di corpo di Orbach alla cultura dell'immagine di Frisén, Holmqvist Gattario e Lunde, da Sartre a de Beauvoir, da Bettelheim a Thiébaut, e traccia i contorni di una rappresentazione poliedrica del tema, non limitandosi al lato meramente letterario.
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Gandini, Sebastiano <1987&gt. "La spada di Monna Yue. Proposta di traduzione di un romanzo wuxia di Jin Yong." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12843.

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Abstract:
Sentendo oggi la definizione “arti marziali”, moltissime persone potrebbero assumere l’idea ci si stia riferendo alla cinematografia anziché al mondo letterario. In realtà, la cultura visiva contemporanea - film, icone, graphic novels, fumetti e i più recenti video games - è nata come conseguenza storica delle influenze generate dalla letteratura wuxia: il Romanzo d’arti marziali. Jin Yong (金庸, 1924-), pseudonimo di Cha Leung-yung (查良鏞), è uno dei più influenti romanzieri wuxia che hanno scritto in lingua cinese moderna. Con sede a Hong Kong, dal 1955 al 1972, ha composto più di 14 romanzi d’arti marziali e molti di essi sono stati, appunto, adattati in film, fiction televisive, fumetti e videogiochi. Il primo capitolo di questo elaborato ha l’obiettivo di presentare la storia della letteratura wuxia, senza la pretesa di risultare esaustivo sotto ogni punto di vista, a partire dalle sue radici fino alla “nuova scuola” degli anni ’50 di Hong Kong. Il secondo capitolo consiste invece nella traduzione dei primi tre capitoli di un romanzo di Jin Yong, l’ultimo finora, cronologicamente parlando, dal titolo Yuenu jian 越女劍 (La spada di Monna Yue), pubblicato in serie dal gennaio 1970. Il terzo capitolo, infine, presenta il commento traduttologico, compresa l’analisi delle peculiarità del testo, nonché le sue difficoltà e le seguenti strategie adottate.
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Barbiero, Rossella <1994&gt. "La versatilità di una donna moderna: proposta di traduzione e commento traduttologico di una selezione di saggi di Su Xuelin." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/16188.

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Abstract:
This thesis focuses on the translation of three essays which belong to the collection called the “Ten floating memories”, written by Su Xuelin (1897-1999). The translation is accompanied by an overview of the historical and cultural context in 20th century China, and a linguistic and translational commentary. These essays, written in different periods of time, fully represent the versatility of this modern female writer: in fact she is a very versatile woman who devoted herself to literary production, teaching, academic research and literary criticism. During her life, she wrote essays, novels, articles, poems, plays and provided translations of many and different kinds. Su Xuelin was a unique writer because she used Catholicism to blend harmoniously the ancient Chinese traditions with the vitality of modern thought. The thesis is divided into four sections. The first section consists of an introduction which provides general information about Su Xuelin’s life and the historical and cultural context related to it. This section contains references to the literary revolution and the May Fourth Movement (1919) and also analyses Su Xuelin’s behaviour towards two of her contemporaries: Hu Shi and Lu Xun. The second section explains the importance of female literature in the modern era. Particularly, it analyses Su Xuelin’s early and mature prose: the first one is represented by the collection of essays “Green sky” and by the autobiographical novel “Thorny heart”, the second one is represented by the collection of essays “Ten floating memories”. Moreover, this section shows the main features of three essays which belong to this collection: “Home”, “The New Year in the Native Place” and “Youth”. These essays are the subjects of my thesis. The third section is a translation from Chinese into Italian of the three essays mentioned above. These essays contain references to Su Xuelin’s life experience and also to the Second Sino-Japanese War (1937-2045). In this section there are also references to the classical Chinese world and personal considerations concerning specific topics, such as the home, considered as a place where people feel at ease, the status of women in China, the vitality of youth, the importance of Catholicism and the importance given to the celebration of the New Year by the Chinese people in the past. The translation follows the same division of the original texts. The fourth and final section consist of an analysis of the source text, the main problems and difficulties faced during the translation process and the techniques and solutions adopted in order to produce the final Italian text. A bibliography can be found in the appendix at the end of this paper.
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Books on the topic "Letterature di altre lingue"

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Mancini, ed. Esilio, pellegrinaggio e altri viaggi: Atti del 2. Seminario interdisciplinare sul viaggio, Facoltà di lingue e letterature straniere moderne, Viterbo. Viterbo: Sette città, 2004.

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Seminario interdisciplinare sul "Viaggio" (2nd 2003 Viterbo, Italy). Esilio, pellegrinaggio e altri viaggi: Atti del II Seminario interdisciplinare sul "Viaggio," Facoltà di lingue e letterature straniere moderne, Viterbo. Viterbo: Sette città, 2004.

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Saracgil, Ayse, and Letizia Vezzosi, eds. Lingue, letterature e culture migranti. Florence: Firenze University Press, 2016. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-414-5.

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Abstract:
Il volume raccoglie i contributi presentati al primo Seminario organizzato nel 2014 a Firenze dalla Sezione di Studi Interculturali del Dipartimento di Lingue, Letterature e Studi Interculturali sul tema “Lingue, letterature e culture migranti”. I saggi – di autrici provenienti dall’area di studi di germanistica e di filologia germanica, di lusitanistica, ispanoamericanistica, sinologia e comparatistica – prendono in analisi vari aspetti del tema della ‘migrazione’ nella molteplicità delle sue realizzazioni: accanto ad osservazioni strettamente linguistiche, indagano sul fenomeno del contatto interculturale sul piano sociale, storico, letterario e antropologico.
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Both, Ioana, Ayse Saracgil, and Angela Tarantino, eds. Storia, identità e canoni letterari. Florence: Firenze University Press, 2013. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-417-2.

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Abstract:
Il volume raccoglie gli interventi dei dottorandi e post-dottorandi delle Università di Cluj Napoca, Bucarest e Firenze (Lingue e Culture del Mediterraneo; Scuola di Dottorato in Discipline umanistiche, indirizzo Lingua, Letteratura, Filologia: Prospettive Interculturali) presentati al Seminario Storia, identità e canoni letterari (Firenze, 22-23 novembre 2011). I contributi sono centrati sull’idea di canone, quale costrutto culturale fondante delle moderne identità nazionali. Altra traccia sono le ibridazioni letterarie e culturali fra geografie diverse. Per il contesto rumeno, i contributi dedicano particolare rilievo ai movimenti delle avanguardie del primo ’900. Alcuni contributi, infine, danno conto con approcci interdisciplinari degli aspetti più problematici della contemporaneità.
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Graziani, Michela, ed. Un incontro lusofono plurale di lingue, letterature, storie, culture. Florence: Firenze University Press, 2018. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-655-2.

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Abstract:
Il volume Un incontro lusofono plurale di lingue, letterature, storie, culture vuole evidenziare una delle specificità della cultura lusofona: il pluralismo linguistico-letterario che dall'epoca delle scoperte marittime continua, ancora oggi, a contraddistinguere la cultura portoghese dal Brasile, all'Africa, all'Asia. I saggi riuniti segnano, a riguardo, un duplice percorso: interculturale poiché alternano l'aspetto letterario a quello linguistico dall'epoca umanistica a quella contemporanea, e intergeneris in quanto alternano non solo la storiografia e la trattatistica alla poesia e narrativa, con incursioni inter-artistiche tra letteratura, pittura e fotografia, ma anche aspetti linguistici propriamente grammaticali, a esempi di riscritture e questioni traduttologiche, in una sorta di ulteriore dialogo lusofono tra generi e tòpoi.
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6

Maurizio, Massimo, and Gianluca Coci. Confini in movimento: Studi di letterature, culture e lingue moderne. Acireale: Bonanno editore, 2014.

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1937-, Giacalone Ramat Anna, ed. L' Italiano tra le altre lingue: Strategie di acquisizione. Bologna: Il Mulino, 1988.

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Patrizia, Garelli, and Marchetti Giovanni, eds. Un hombre de bien: Saggi di lingue e letterature iberiche in onore di Rinaldo Froldi. Alessandria: Edizioni dell'Orso, 2004.

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Vicoforte, Italy) Alpi del mare tra lingue e. letterature: pluralità storica e. ricerca di unità (Conference) (2011. Alpi del Mare tra lingue e letterature: Pluralità storica e ricerca di unità. Alessandria: Edizioni dell'Orso, 2012.

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Widłak, Stanisław. Fra lessicologia e stilistica: Problemi di lessicologia e di stilistica dell'italiano e di altre lingue romanze. Cracovia: Universitas, 1992.

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Book chapters on the topic "Letterature di altre lingue"

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"5. Il ladino e le altre lingue romanze." In Manuale di linguistica ladina, 202–40. De Gruyter, 2020. http://dx.doi.org/10.1515/9783110522150-006.

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Bampi, Massimiliano. "Le lingue e le letterature nordiche a Ca’ Foscari." In Le lingue occidentali nei 150 anni di storia di Ca’ Foscari. Venice: Edizioni Ca' Foscari, 2018. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-262-8/018.

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Abstract:
The following short notes outline the birth and evolution of Swedish Language and Literature Studies at Ca’ Foscari University of Venice and view them against the background of the tradition of Scandinavian Studies within the Italian university system.
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"Parte 2. Catalogo." In Cipro nella Biblioteca Marciana di Venezia Manoscritti, testi e carte. Venice: Fondazione Università Ca’ Foscari, 2022. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-621-3/002.

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Abstract:
La prima sezione del Catalogo, intitolata «Storiografia e diritto a Cipro», raccoglie manoscritti vergati in varie lingue (dal vernacolo locale, al latino, al francese e all’italiano) di contenuto storico e giuridico. Il valore indiscutibile di tali documenti testimonia l’interesse concreto delle autorità della Serenissima per le vicende e l’organizzazione della sua colonia, tanto da favorire il trasferimento e la conservazione di buona parte di questi pezzi presso i suoi archivi e da lì in Marciana. La seconda sezione, «Cipro crocevia di culture», ritrae la vocazione multiculturale dell’isola, lì dove l’elemento nativo greco, a seguito della dominazione franca prima e veneziana poi, si è intrecciato con le altre tradizioni del Mediterraneo medievale e moderno, generando un laboratorio culturale capace di trasmettere il sapere antico e medievale all’Europa moderna. La terza sezione, «Autori e testi ciprioti in Marciana», valorizza specificatamente il patrimonio della Biblioteca. Essa include manoscritti che trasmettono opere di autori di origine cipriota; in taluni casi si tratta di testimoni unici dei quali la Marciana è custode. Notevole è l’importanza di tali manoscritti per definire nuovi orizzonti della ricerca filologica e storica sulle vicende dell’isola. Conclude il Catalogo la sezione dedicata alle «Carte». Il mare magnum dei materiali disponibili non poteva trovare spazio sufficiente. Qui dunque si è preferito, con dolorose soppressioni, privilegiare le rappresentazioni cartografiche che ritraessero l’isola negli anni della dominazione veneziana.
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"Parte 2. Catalogo." In Cipro nella Biblioteca Marciana di Venezia Manoscritti, testi e carte. Venice: Fondazione Università Ca’ Foscari, 2022. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-621-3/002.

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Abstract:
La prima sezione del Catalogo, intitolata «Storiografia e diritto a Cipro», raccoglie manoscritti vergati in varie lingue (dal vernacolo locale, al latino, al francese e all’italiano) di contenuto storico e giuridico. Il valore indiscutibile di tali documenti testimonia l’interesse concreto delle autorità della Serenissima per le vicende e l’organizzazione della sua colonia, tanto da favorire il trasferimento e la conservazione di buona parte di questi pezzi presso i suoi archivi e da lì in Marciana. La seconda sezione, «Cipro crocevia di culture», ritrae la vocazione multiculturale dell’isola, lì dove l’elemento nativo greco, a seguito della dominazione franca prima e veneziana poi, si è intrecciato con le altre tradizioni del Mediterraneo medievale e moderno, generando un laboratorio culturale capace di trasmettere il sapere antico e medievale all’Europa moderna. La terza sezione, «Autori e testi ciprioti in Marciana», valorizza specificatamente il patrimonio della Biblioteca. Essa include manoscritti che trasmettono opere di autori di origine cipriota; in taluni casi si tratta di testimoni unici dei quali la Marciana è custode. Notevole è l’importanza di tali manoscritti per definire nuovi orizzonti della ricerca filologica e storica sulle vicende dell’isola. Conclude il Catalogo la sezione dedicata alle «Carte». Il mare magnum dei materiali disponibili non poteva trovare spazio sufficiente. Qui dunque si è preferito, con dolorose soppressioni, privilegiare le rappresentazioni cartografiche che ritraessero l’isola negli anni della dominazione veneziana.
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