Dissertations / Theses on the topic 'Letteratura russa XX secolo'

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1

Pelosato, Camilla <1993&gt. "L’IMMAGINE DELL’ARMENIA NELLA CULTURA E LETTERATURA RUSSA DEL XIX E DEI PRIMI DECENNI DEL XX SECOLO." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12190.

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Abstract:
La tesi cercherà di delineare l'immagine dell'Armenia, in particolare della popolazione armena cosiddetta orientale, all'interno della cultura e letteratura russa del XIX e dei primi decenni del XX secolo. Dopo aver tracciato le basi del rapporto storico-politico costituitosi tra Russia e Armenia, vedremo che considerazione, che ruolo e che importanza aveva la popolazione armena all'interno della cultura russa e di come tutto ciò si sia riflettuto nelle opere di grandi autori russi. In particolare verranno analizzate alcune produzioni di Puškin, Griboedov, Lermontov e Tol'stoj, per poi concentrarsi sul particolare interesse sviluppato per la popolazione armena, a cavallo tra il XIX e il XX secolo, da parte di alcuni studiosi, come Veselovskij, e di alcuni poeti russi, come Brjusov e Gorodeckij. L'analisi verrà effettuata mettendo inoltre a confronto le tesi di studiosi anglosassoni e di studiosi russi che si sono spesso trovati in contrasto sulla natura e sul significato della questione dell'orientalismo all'interno dei rapporti culturali russo-armeni.
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Cavallaro, Alessia <1988&gt. "La persistenza dell'icona nell'arte russa del XX e XXI secolo." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10354.

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Abstract:
Il progetto si propone di indagare la presenza e la persistenza del modello culturale dell’icona nell’arte russa del XX e XXI secolo. Si cercherà di dimostrare come l'icona ortodossa sia sopravvissuta ai cambiamenti storici, politici e culturali che nei secoli hanno investito la Russia, costituendo un costante modello di riferimento stilistico e iconografico di artisti moderni e contemporanei. La ricerca partirà dall’analisi di una specifica raccolta di icone russe, quella conservata nel Palazzo Leone Montanari di Vicenza.
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3

Bedon, Elettra. "Il filo di Arianna : letteratura in lingua veneta nel XX secolo." Thesis, National Library of Canada = Bibliothèque nationale du Canada, 1997. http://www.collectionscanada.ca/obj/s4/f2/dsk2/ftp03/NQ29888.pdf.

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4

STRAZZI, FRANCESCA. "Il veicolo a due ruote nell'immaginario letterario italiano del XX secolo." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/295.

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Abstract:
Parlare dell'influenza dei mezzi di trasporto moderni, e in particolare della motocicletta, nella letteratura italiana permette di aprire nuove prospettive di studio, perché oggi ci si confronta giornalmente con veicoli potenti e tecnologicamente sempre più avanzati. In ambito culturale gli intellettuali riconoscono al veicolo a due ruote un ruolo importante per descrivere la società. Attraverso la motocicletta l'individuo avverte in sé una nuova forza che lo porta a sperimentare l'ansia d'infinito. Egli si sente un nuovo centauro che ha assunto in sé le medesime caratteristiche di forza e velocità del suo mezzo meccanico. Nei secoli passati il veicolo più usato era il cavallo, nell'era di navi, treni e aerei il mezzo che più gli si avvicina è la moto, non solo per la postura del cavaliere, ma perché essa lascia il pilota a contatto con il paesaggio esterno, con i vari fenomeni atmosferici (pioggia, sole e vento) e con i profumi della natura. Se in passato il moto del cavallo poteva diventare il pretesto per esprimere determinati processi narrativi, nel Novecento tale compito è affidato alla motocicletta che cha finito per condizionare il modo di vivere e di pensare degli uomini del XX secolo.
Speaking about the influence of modern means of transport (in particular about the motorcycle) in literature, fixes a new way of studying culture, because today we have to cope with more and more powerful and technologically advanced vehicles. Intellectuals acknowledge motorcycles an important role to describing society. Thanks to the motorcycle man exploits a new strength that enables him to overcome his limits. He feels a sort of divinity embodying the same peculiarities as his vehicle. In the past the horse was the most widespread means of transport while today, in an age of airplanes, ships and trains, it has been replaced by the motorcycle, both for the rider's posture and for his contact with the environment and its expressions: rain, sun and wind as well as the perfumes of the Earth. Just like the horse's motion was in the past a way to express narrative processes, the motorcycle has inherited this task today, therefore conditioning the contemporary way of living and thinking.
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STRAZZI, FRANCESCA. "Il veicolo a due ruote nell'immaginario letterario italiano del XX secolo." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/295.

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Abstract:
Parlare dell'influenza dei mezzi di trasporto moderni, e in particolare della motocicletta, nella letteratura italiana permette di aprire nuove prospettive di studio, perché oggi ci si confronta giornalmente con veicoli potenti e tecnologicamente sempre più avanzati. In ambito culturale gli intellettuali riconoscono al veicolo a due ruote un ruolo importante per descrivere la società. Attraverso la motocicletta l'individuo avverte in sé una nuova forza che lo porta a sperimentare l'ansia d'infinito. Egli si sente un nuovo centauro che ha assunto in sé le medesime caratteristiche di forza e velocità del suo mezzo meccanico. Nei secoli passati il veicolo più usato era il cavallo, nell'era di navi, treni e aerei il mezzo che più gli si avvicina è la moto, non solo per la postura del cavaliere, ma perché essa lascia il pilota a contatto con il paesaggio esterno, con i vari fenomeni atmosferici (pioggia, sole e vento) e con i profumi della natura. Se in passato il moto del cavallo poteva diventare il pretesto per esprimere determinati processi narrativi, nel Novecento tale compito è affidato alla motocicletta che cha finito per condizionare il modo di vivere e di pensare degli uomini del XX secolo.
Speaking about the influence of modern means of transport (in particular about the motorcycle) in literature, fixes a new way of studying culture, because today we have to cope with more and more powerful and technologically advanced vehicles. Intellectuals acknowledge motorcycles an important role to describing society. Thanks to the motorcycle man exploits a new strength that enables him to overcome his limits. He feels a sort of divinity embodying the same peculiarities as his vehicle. In the past the horse was the most widespread means of transport while today, in an age of airplanes, ships and trains, it has been replaced by the motorcycle, both for the rider's posture and for his contact with the environment and its expressions: rain, sun and wind as well as the perfumes of the Earth. Just like the horse's motion was in the past a way to express narrative processes, the motorcycle has inherited this task today, therefore conditioning the contemporary way of living and thinking.
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Diplotti, Monica <1975&gt. "LA LODE DI ALEPPO NEI COMPONIMENTI DAL III/IX AL XIV/XX SECOLO." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/18510.

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Abstract:
Il madīḥ è un genere letterario che ha avuto grande diffusione e fortuna nella letteratura araba: consiste nell’elogio di una persona, di un gruppo, di un luogo… Il presente lavoro si concentra su quest’ultimo tipo e propone un’antologia di componimenti dedicati ad Aleppo – città siriana dalla storia plurimillenaria – inquadrandoli nel contesto storico e culturale dell’epoca a cui appartengono. Dalle opere dei numerosi autori presi in esame emerge il ritratto di una città che è cambiata nel tempo, pur mantenendo inalterati alcuni tratti caratteristici oggetto delle lodi ad essa rivolte: il clima favorevole, l’ospitalità offerta allo straniero, la capacità di risollevare l’animo di chi vi arrivava col cuore afflitto, il coraggio di sfidare il tempo... Nel corso dei secoli, da al-Mutanabbī – celeberrimo poeta della corte del principe hamdanide Sayf al-Dawla – a Nizār Qabbānī – forse il più famoso poeta arabo contemporaneo –, Aleppo ha esercitato il suo fascino sia su autori che lì sono nati sia su molti provenienti da diverse parti del mondo arabo. Negli ultimi anni il suo nome è stato associato spesso alla guerra che ha devastato la Siria. Questa ricerca – pur nella sua incompletezza – vuole renderle omaggio ripercorrendone la storia, una storia caratterizzata da epoche di grande splendore e momenti di declino, nella speranza che “il sole della fortuna” – riprendendo l’immagine di una poetessa di epoca ottomana – torni presto a splendere sulla sua Cittadella.
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7

Vianello, Eugenia <1975&gt. "La letteratura come specchio dei cambiamenti della società: tre ritratti di donna nel Giappone del XX secolo." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2423.

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Abstract:
L’argomento trattato in questa tesi e’ l’evoluzione della figura femminile nella letteratura giapponese moderna e contemporanea, e si basa sull’analisi di tre romanzi prodotti da altrettante famose scrittrici: Inazuma (1936) di Hayashi Fumiko 林芙美子 (1903-1951), Sanbiki no kani (1968) di Ōba Minako 大庭みな子 (1930-2007) e Kasha (1992) di Miyabe Miyuki 宮部みゆき (1960). Sono state scelte tre autrici appartenenti a tre momenti storici diversi del secolo scorso in quanto, attraverso la presentazione dei personaggi da loro ideati, si vuole evidenziare l’evoluzione in letteratura della riflessione sulla condizione della donna nella società giapponese del ventesimo secolo. Nei romanzi trattati, infatti, si riscontrano diversi livelli di approfondimento dell’analisi della condizione femminile in Giappone, legati sia alle contingenze storico-culturali, sia a tre diversi punti di osservazione delle scrittrici dai quali trapela una diversa consapevolezza dell’essere donna e individuo appartenente alla società.
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8

Rossin, Francesco <1985&gt. "AIDS e letteratura: come è stata raccontata la peste del xx° secolo nei romanzi e nei film." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/9415.

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Abstract:
La tesi è una ricerca sugli scrittori e i registi che hanno affrontato il tema dell'Aids. Partendo dall'analisi dei testi di Pier Vittori Tondelli, Cyril Collard, Hervè Guibert, Brett Shapiro, Alessandro Golinelli, Maurizio Gregorini e Nicola Gardini si studia il loro pensiero e il ruolo che hanno avuto come testimoni della “peste del ventesimo secolo”. Viene valutata la loro posizione in relazione ai movimenti letterari preminenti (specialmente il postmodernismo) e la loro contro-reazione a quest'ultimi. Si passa poi al confronto col pensiero dei sociologi Marco Binotto e Susan Sontag sullo stesso argomento. A questo si aggiunge lo studio delle autrici femminili che hanno trattato il tema dell'Aids nei loro romanzi: Simona Ferraresi, Isabelle Muller, Valeria Piassa Polizzi, Charlotte Valandrey e Banana Yoshimoto. Fatto questo si passa al cinema analizzando attraverso i personaggi come è stato proposto il tema dell'Aids al pubblico negli anni ottanta/novanta e ai giorni nostri. Segue il confronto fra la letteratura e il cinema sullo stesso tema.
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SURDI, ELENA. "Antonio Rubino tra le pagine dei periodici per ragazzi: un artista ironico nel periodo fascista." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2013. http://hdl.handle.net/10280/1670.

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Abstract:
Lo scrittore ed illustratore Antonio Rubino (1880-1964) fu artista di rilievo nel panorama letterario infantile del Novecento, prolifico nell’ideare opere connotate da forte ironia e da soluzioni espressive multimediali. La ricerca dà risalto a quanto pubblicato dall’artista sanremasco sulle pagine dei periodici per ragazzi nella prima metà del XX secolo, settore ad oggi privo di uno studio sistematico. Si tratta di un punto di vista favorevole a far emergere i contenuti trasmessi dall’autore al destinatario infantile, nonché a fare luce sul controverso rapporto con il fascismo e a tratteggiare l’evoluzione multimediale della sua produzione per l’infanzia. La definizione di una poetica rubiniana, che colga le matrici artistiche e le peculiarità ironiche della sua arte, conduce ad una riflessione educativa che interroghi la responsabilità assunta da Rubino nei confronti dell’infanzia lettrice.
The writer and illustrator Antonio Rubino (1880-1964) was a significant artist in the children’s literary panorama of the twentieth century. His works are connoted by strong irony and multimedia expressive solutions. This research is focused on Rubino’s works edited on children’s periodicals in the first half of the 20th century, a field that hasn’t been systematically studied yet by critics. This ideal point of view highlights the contents transmitted by the author to the young reader, underlines the relationship between the artist and the fascism and delineates the multimedia evolution of his children’s production. The analysis of the Rubino’s artistic thought, influenced by the contemporary trends, shows the peculiarities of his ironic style. It also guides to an educative consideration that examines the responsibilities of the author for young readers.
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SURDI, ELENA. "Antonio Rubino tra le pagine dei periodici per ragazzi: un artista ironico nel periodo fascista." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2013. http://hdl.handle.net/10280/1670.

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Abstract:
Lo scrittore ed illustratore Antonio Rubino (1880-1964) fu artista di rilievo nel panorama letterario infantile del Novecento, prolifico nell’ideare opere connotate da forte ironia e da soluzioni espressive multimediali. La ricerca dà risalto a quanto pubblicato dall’artista sanremasco sulle pagine dei periodici per ragazzi nella prima metà del XX secolo, settore ad oggi privo di uno studio sistematico. Si tratta di un punto di vista favorevole a far emergere i contenuti trasmessi dall’autore al destinatario infantile, nonché a fare luce sul controverso rapporto con il fascismo e a tratteggiare l’evoluzione multimediale della sua produzione per l’infanzia. La definizione di una poetica rubiniana, che colga le matrici artistiche e le peculiarità ironiche della sua arte, conduce ad una riflessione educativa che interroghi la responsabilità assunta da Rubino nei confronti dell’infanzia lettrice.
The writer and illustrator Antonio Rubino (1880-1964) was a significant artist in the children’s literary panorama of the twentieth century. His works are connoted by strong irony and multimedia expressive solutions. This research is focused on Rubino’s works edited on children’s periodicals in the first half of the 20th century, a field that hasn’t been systematically studied yet by critics. This ideal point of view highlights the contents transmitted by the author to the young reader, underlines the relationship between the artist and the fascism and delineates the multimedia evolution of his children’s production. The analysis of the Rubino’s artistic thought, influenced by the contemporary trends, shows the peculiarities of his ironic style. It also guides to an educative consideration that examines the responsibilities of the author for young readers.
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Chieregato, Chiara. "Ángel Crespo y la cultura italiana." Doctoral thesis, Universitat Pompeu Fabra, 2012. http://hdl.handle.net/10803/94195.

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Abstract:
Esta tesis es un estudio completo de la relación que existió entre Ángel Crespo (1926-1995) e Italia. Tras el primer capítulo que introduce el tema, se presentan tres capítulos en los que se estudia la figura de Ángel Crespo: en primer lugar, sus datos biográficos y su situación en el marco cultural español de su época; en un segundo momento se pone en evidencia la presencia de Ángel Crespo en Italia, y finalmente la de Italia en Ángel Crespo. Para presentar el tema, en los dos capítulos centrales, se comentan aquellos textos que mejor representan esta interrelación y como anexos figuran aquellos otros que muestran claramente la fuerte vinculación que se estableció entre los dos términos de nuestro estudio. Se tratan temas de recepción literaria, teoría de la traducción y literatura comparada, y se pone de manifiesto la importancia de Italia para la comprensión de la figura y de la obra de Ángel Crespo.
La tesi che qui si presenta consiste in uno studio completo della relazione che si stabilì tra Ángel Crespo (1926-1995) e l’Italia. Al primo capitolo che funge da introduzione al tema seguono tre capitoli nei quali si studia la figura di Ángel Crespo: dapprima si traccia la sua biografia e lo si inserisce nel contesto culturale spagnolo dei suoi anni; successivamente, ci si sofferma sulla presenza di Ángel Crespo in Italia e su quella dell’Italia in Ángel Crespo. Nei due capitoli centrali, per presentare il tema, si commentano quei testi che meglio rappresentano tale dialogo; come appendici ne sono stati riportati altri che mostrano chiaramente il forte vincolo stabilitosi tra i due termini del nostro studio. Ci si riferisce inoltre a temi riguardanti la ricezione letteraria, la teoria della traduzione e la letteratura comparata mettendo in evidenza l’importanza dell’Italia per la comprensione della figura e dell’opera di Ángel Crespo.
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Pirisino, Claudio. "Autour de la "regìa". La mise en scène en Italie : 1893-1943. Protagonistes, histoires, débats." Thesis, Sorbonne Paris Cité, 2017. http://www.theses.fr/2017USPCA153.

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Abstract:
Cette thèse s'inscrit dans une dynamique de recherche qui seulement récemment a commencé à remettre en discussion une doxa de l'historiographie théâtrale un peu simpliste: dans le contexte italien, l'avènement de la mise en scène moderne serait un phénomène tardif, par rapport à d'autres Pays, comme par exemple l'Allemagne, la France, la Russie. Ce « retard » trouverait son origine dans la persistance d'une tradition autoréférentielle de l'acteur. Le système dans lequel il se produit - un système de troupes nomades, en l'absence d'un pôle théâtral hégémonique comme pouvait l'être Paris pour la France - serait inévitablement réfractaire à l'intrusion d'une figure artistique perçue comme étrangère: le metteur en scène. Il faudrait attendre l'après-guerre pour assister en Italie à l'affirmation de ce qu'on appelle la regìa. Ce lieu commun de l'historiographie a véhiculé une série d'équivoques et d'approximations qui aplatissent un phénomène comme l'affirmation de la mise en scène moderne, nourrissant ainsi un discours téléologique de progrès qualitatif.Une série de recherches menées à partir des années 2000 nous invite cependant à considérer la mise en scène comme un aspect de l'art théâtral dans toute sa complexité. Des concepts comme ceux de proto-regia (proto-mise en scène, Perrelli, 2005), de continuité/discontinuité (Sarrazac-Consolini, 2010), montrent les limites d'une définition univoque de cet art. Sous cette lumière, le contexte italien apparaît alors comme un terrain en friche. Une étude récente a justement montré la sensibilité du système italien envers l'œuvre des maîtres européens de la scène, en tournée dans la Péninsule entre 1911 et 1940 (Schino, 2008).Nous nous proposons alors de revenir d'une part sur la construction de l'idée du « retard », et sur les raisons qui ont fait de la mise en scène un véritable graal, d'une autre part nous souhaitons souligner de quelle façon cet art émerge en Italie justement à partir de la présupposée cause du retard: l'acteur. L'avènement de la mise en scène ne serait donc pas une épiphanie brusque, mais un art qui s'exprime de manière différente, selon le modus operandi des artistes et en fonction des caractéristiques du système théâtral
This doctoral thesis challenges the simplistic doxa in theatre historiography that views genesis of theatre direction in Italy as a late phenomenon in comparison to other countries such as Germany, France, and Russia. This “delay” is thought to be due to the actor’s persistent self-referential tradition. According to the doxa, the Italian theatre system would have been resistant to the introduction of the new role of director, which was perceived as extraneous. This situation would have been caused in Italy by the popularity of wandering companies and the absence of a dominant theatrical focal point such as Paris was in France. The phenomenon of a strictly speaking regìa would have only emerged after the Second World War. This view has led to a series of misinterpretations and misunderstandings that oversimplify the phenomenon of the development of modern direction, favouring a teleological argument of qualitative progress. However, a number of studies carried out from the 2000’s encourage us to consider the direction as a complex aspect of the theatrical art. Concepts such as ‘proto-direction’ (Perrelli, 2005) and continuity/discontinuity (Sarrazac-Consolini, 2010), show the limits of an univocal definition of this art. In light of these studies, the Italian panorama appears as an uncharted territory. A recent study of the European directors’ tours in Italy for the years from the 1911 to 1940, has actually demonstrated the Italian system’s responsiveness (Schino, 2008).My research investigates the origin of the concept of “delay”, and the reasons by which theatre direction in Italy came to be considered by scholars as some sort of grail. I also highlight how direction in Italy emerges from the main source of the supposed delay itself: the actor. Indeed, the appearance of theatre direction is not abrupt; but rather a multifaceted art, which changes according to artists’ modus operandi and is dependent on the characteristics of the theatrical system
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FEDERICO, LUCA. "L'apprendistato letterario di Raffaele La Capria." Doctoral thesis, Università degli studi di Genova, 2020. http://hdl.handle.net/11567/1005664.

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Abstract:
Superati «novant’anni d’impazienza» e dopo un lungo periodo votato all’autocommento e all’esplorazione delle proprie intenzioni, Raffaele La Capria ha raccolto le sue opere in due Meridiani curati da Silvio Perrella. La Capria ne ha celebrato l’uscita nella prolusione inaugurale di Salerno Letteratura, poi confluita nel breve autoritratto narrativo "Introduzione a me stesso" (2014). In questa sede, l’autore è tornato su alcuni punti essenziali della sua riflessione sulla scrittura, come la relazione, reciproca e ineludibile, fra tradizione e contemporaneità. All’epilogo del «romanzo involontario» di una vita, La Capria guarda retrospettivamente alla propria esperienza come ad un’autentica educazione intellettuale. Perciò, muovendo da un’intervista inedita del 2015, riportata integralmente in appendice, la tesi ha l’obiettivo di ricostruire l’apprendistato letterario di La Capria dai primi anni Trenta, quando l’autore ancora frequentava il ginnasio, fino all’inizio dei Sessanta, quando ottenne il premio che ne avrebbe assicurato il successo. Il percorso, che riesamina l’intera bibliografia lacapriana nella sua varietà e nella sua stratificazione, si articola in una serie di fasi interdipendenti: la partecipazione indiretta alle iniziative dei GUF (intorno alle riviste «IX maggio» e «Pattuglia»); l’incursione nel giornalismo e l’impegno culturale nell’immediato dopoguerra (sulle pagine di «Latitudine» e di «SUD»); l’attività di traduttore dal francese e dall’inglese (da André Gide a T.S. Eliot); l’impiego alla RAI come autore e conduttore radiofonico (con trasmissioni dedicate a Orwell, Stevenson, Saroyan e Faulkner); la collaborazione con «Il Gatto Selvatico», la rivista dell’ENI voluta da Enrico Mattei e diretta da Attilio Bertolucci; e le vicende editoriali dei suoi primi due romanzi, “Un giorno d’impazienza” (1952) e “Ferito a morte” (1961), fino alla conquista dello Strega. La rilettura dell’opera di uno scrittore semi-autobiografico come La Capria, attraverso il costante riscontro di fonti giornalistiche, testimonianze epistolari e documenti d’archivio che avvalorano e occasionalmente smentiscono la sua versione dei fatti, diventa allora un’occasione per immergersi nella sua mitografia personale e avventurarsi in territori finora poco esplorati: come la ricostruzione del suo profilo culturale, a partire dal milieu in cui La Capria vive e opera, o l’incidenza delle letture e delle esperienze giovanili sulla sua prassi letteraria.
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LAROCCA, GIUSEPPINA. "L.V. Pumpjanskij (1891-1940) teorico della letteratura." Doctoral thesis, 2011. http://hdl.handle.net/2158/981996.

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Ottavio, Francesca, Gaetano Roberto De, and Manna Federica La. "L'invenzione della colonia nella letteratura tedesca tra XIX e XX secolo: il caso di Frieda von Bülow." Thesis, 2019. http://hdl.handle.net/10955/1669.

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MANGRAVITI, FABIO. "La costruzione dell’immaginario ideologico e politico di Kabir e Tulsidas: il ruolo della critica letteraria e della letteratura hindi dagli anni Cinquanta agli anni Sessanta del XX secolo." Doctoral thesis, 2021. http://hdl.handle.net/11573/1574474.

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Abstract:
Nello studio sono state analizzate differenti valenze e usi a scopo politico e ideologico della figura di Kabir e Tulsidas, due dei principali esponenti della letteratura hindi della prima età moderna, nel quadro della letteratura hindi degli anni Cinquanta e Sessanta. Per l'approfondimento di tale tema si è deciso di investigare differenti filoni della letteratura hindi: nei primi capitoli dello studio particolare attenzione è stata riservata alla storiografia e alla critica letteraria. Successivamente, dopo aver delineato gli orientamenti ideologici di questi campi, si è inteso stabilire il loro rapporto con differenti ambiti della letteratura hindi. Particolare attenzione è stata riservata alle strategie di appropriazione dell'opera e della figura dei due poeti nella letteratura progressista e nel filone letterario della Nayi kahani (''Nuovo racconto breve''), sviluppatosi a cavallo tra la metà degli anni Cinquanta e gli anni Sessanta del XX secolo. Sono state dunque delineate le direttrici che legano l'opera di autori come Kamleshvar (1932-2007) e Phanishwar Nath Renu (1921-1977) all'opera di Kabir e Tulsidas. Nella sezione conclusiva particolare attenzione è stato posta alla ricezione dell'immaginario relativo ai due poeti devozionali indiani nella satira contemporanea in lingua hindi, di cui soprattutto Harishankar Parsai (1924-1995) rappresenta una figura di riferimento.
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Gastaldi, Sciltian. "Pier Vittorio Tondelli: Letteratura Minore e Scrittura dell'Impegno Sociale." Thesis, 2012. http://hdl.handle.net/1807/44076.

Full text
Abstract:
Abstract This thesis illustrates the social engagement in the literary writings of Pier Vittorio Tondelli, an Italian gay author whose works have been described by many Catholic, Materialists, and gay critics as frivolous and disengaged. The dissertation summarizes the mutation of the Italian literary concept of impegno from Neorealism to Postmodernism, through a selection of the texts of Elio Vittorini, Italo Calvino, Franco Fortini, Pier Paolo Pasolini, Leonardo Sciascia, and Umberto Eco. It shows how Tondelli’s interpretation of the role of the writer falls within the definitions given by Calvino and Eco. Moreover, the thesis demonstrates that Altri libertini and Pao Pao satisfy the characteristics of littérature mineure established by Gilles Deleuze and Felix Guattari, though Tondelli’s oeuvre is socially engaged instead of being politically engaged because of his lack of a political ideology. The dissertation highlights the core of Tondelli’s social commitment in his passionate defense of the outcasts in: Altri libertini where drug addicts, homosexuals, transsexuals, and bums are the protagonists; Pao Pao where a group of gay soldiers is described in its grotesque and camp attempt to “homosexualize” their barrack; Rimini where the Riviera Adriatica is portrayed as a place where everyone passes by and no one belongs; Camere separate through the love story of a gay couple in which one partner has to survive his lover’s death, due to an illness that is demonstrated in this thesis to be AIDS, while fighting against the homophobia of their families, institutions, society, and religion. Most of Tondelli’s socially excluded characters are introduced to the reader through an internal homodiegetic point of view. Another important component of Tondelli’s impegno is his open defense of both pop-culture and counter-cultures: gay, hippies, rockers, experimental theatre, street artists and alternative radio, which are central in all his writings.
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