Academic literature on the topic 'Letteratura di guerra'

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Journal articles on the topic "Letteratura di guerra"

1

Pagliarulo, Diego. "Dal Golfo all'Iraq: Il conflitto fra gli Stati Uniti e il regime di Saddam Hussein nell'analisi di studiosi, politici e giornalisti." MONDO CONTEMPORANEO, no. 1 (July 2012): 133–58. http://dx.doi.org/10.3280/mon2012-001006.

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Abstract:
La guerra d'Iraq del 2003 viene spesso interpretata come una diretta e inevitabile conseguenza della guerra del Golfo del 1991. Sembra d'altra parte possibile considerare i due conflitti anche come eventi differenti che, pur mostrando alcune significative analogie, non sono legati da una relazione di automaticitŕ. L'esame della letteratura attualmente disponibile in relazione alle due guerre permette di evincere i meriti e i limiti di entrambe le interpretazioni. In ultima analisi, tuttavia, l'autore di questo saggio ritiene piů appropriato considerare le due guerre come due eventi non legati da un nesso di automaticitŕ.
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2

Barbieri, Michele. "Guerra, politica, letteratura in Foscolo e Clausewitz." DILEF. Rivista digitale del Dipartimento di Lettere e Filosofia, no. 1 (March 23, 2022): 66–87. http://dx.doi.org/10.35948/dilef/2022.3288.

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Abstract:
AbstractLa generazione di Foscolo e di Clausewitz assistette in un quarto di secolo all’avvicendamento di una decina di costituzioni, si assoggettò o si ribellò a vari cambi di sovranità o di regime, e si spense infine in un regime di sovranità coatta. Hölderlin ne impazzì, mentre essi non conobbero il successo personale, nel doppio significato del riconoscimento pubblico e del raggiungimento dei propri scopi letterari ultimi. Caos e catastrofe non furono soltanto nozioni astratte, bensì esperienza e spettacolo. L’esperienza si narra, allo spettacolo si assiste o lo si immagina. In a quarter of a century, the generation of Foscolo and Clausewitz witnessed the advancement of a dozen constitutions, subjected or rebelled to various changes of sovereignty or regime, and finally died out in a regime of forced sovereignty . Hölderlin went mad, while they did not know personal success, in the double meaning of public recognition and the achievement of their ultimate literary goals. Chaos and catastrophe were not just abstract notions, but experience and spectacle. The experience is told, the spectacle is witnessed or imagined.
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Bandelli, David. "Vita sul fronte : convergenze e divergenze letterarie di due diari di guerra : Carlo Salsa e Andrej Čebokli." Acta Neophilologica 37, no. 1-2 (December 1, 2004): 123–39. http://dx.doi.org/10.4312/an.37.1-2.123-139.

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Abstract:
Il presente contributo tratta due testi della letteratura italiana e slovena, nati durante la prima guerra mondiale, entrambi direttamente provenienti daile linee del fronte, ma da parti belliche opposte. Paragona le loro convergenze e divergenze e cerca di mostrare la loro comune provenienza dal Zeitgeist europeo del tempo. Cerca inoltre di dimostrare come entrambi i lavori, pur di diversa forma, possano entrambi far parte della cosiddetta letteratura memoaristica o diaristica.
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Castaldo, Antonino. "Democratizzazione e sistemi partitici. Il caso della Repubblica federale tedesca." MONDO CONTEMPORANEO, no. 1 (June 2011): 115–47. http://dx.doi.org/10.3280/mon2011-001005.

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Abstract:
La nascita e la strutturazione dei sistemi partitici e, soprattutto, la loro importanza nei processi di democratizzazione sono da tempo oggetto di discussione nella letteratura internazionale. In questo saggio si analizza il processo di istituzionalizzazione del sistema partitico della Germania federale subito dopo la fine della seconda guerra mondiale. Sulla base di una serie di indicatori empirici tratti dalla letteratura, l'autore dimostra che questo sistema partitico appare pienamente strutturato a partire quantomeno dal 1957. Successivamente, si concentra l'attenzione su attori, fasi, strategie e motivazioni in grado di spiegare il processo di stabilizzazione del sistema partitico considerato. Infine, si valuta il peso che tale stabilizzazione ha avuto nel consolidamento democratico della Germania federale, giungendo a sostenere che il peso dei partiti e del sistema partitico č stato quanto mai consistente, alla luce della scarsa legittimazione di cui godevano le istituzioni democratiche tra la popolazione tedesca negli anni immediatamente successivi alla fine della seconda guerra mondiale.
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5

Giunta, Angelo. "Il nazionalismo della letteratura britannica prima della Grande Guerra e l’esperienza dei War Poets." Studia Polensia 9, no. 1 (November 24, 2020): 65–86. http://dx.doi.org/10.32728/studpol/2020.09.01.04.

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Abstract:
L’immagine di un Regno Unito visto come Eden inconsapevole della tragedia che sta per lacerarlo è diffusa, ma piuttosto falsa. L’apparente serenità nasconde una violenza latente e gravi questioni interne e la guerra, quindi, non fa altro che accelerare un processo già in atto. Di tutta la letteratura inglese del Ventesimo secolo, la poesia di guerra sembra, sotto molti punti di vista, una “parentesi” all’interno del panorama letterario. La war poetry è il prodotto di un determinato periodo storico, sociale e culturale venutosi a formare nella Prima guerra mondiale. Tra i migliori poeti della Grande Guerra troviamo Rupert Brooke, Wilfred Owen e Siegfried Sassoon. Il fatto che molti poeti siano ufficiali – ma non alti ufficiali – permette loro di essere in contatto, a livello socio-culturale, con i ranghi elevati dell’esercito e, fisicamente, con i soldati semplici. In questo modo hanno una visione più ampia della realtà in trincea.
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ELGHARBI, Hamza. "L’impresa coloniale libica tra letteratura coloniale e stampa (The Libyan colonial enterprise between colonial literature and the press)." ALTRALANG Journal 2, no. 02 (December 31, 2020): 133–47. http://dx.doi.org/10.52919/altralang.v2i02.80.

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Abstract:
ABSTRACT: This article aims to analyze the war in Libya, also called the Italian-Turkish war from a historical, literary and journalistic point of view. To find out how colonial literature and the press of the 11th and 12th century presented the historical event, we decided to focus our work on two authors and two journalists. The colonial writers who have dedicated their works to the Libyan war are Enrico Corradini and Giovanni Pascoli, while the journalists are Renato Serra and Giuseppe Bevione. Colonial literature and the press contributed to the Libyan war with the task of spreading colonial consciousness and nationalism in Italian society RIASSUNTO: Il presente articolo mira ad analizzare la guerra di Libia, detta anche la guerra italo-turca da punto di vista storico letterario e giornalistico. Per saper come la letteratura coloniale e la stampa degli anni 11 e 12 del Novecento hanno presentato l’evento storico, abbiamo deciso di concentrare il nostro lavoro su due autori e su due giornalisti. Gli scrittori coloniali che hanno dedicato le loro opere alla guerra di Libia sono Enrico Corradini e Giovanni Pascoli, invece i giornalisti sono Renato Serra e Giuseppe Bevione. La letteratura coloniale e la stampa hanno contribuito alla guerra di Libia con il compito di diffondere la coscienza coloniale e il nazionalismo nella società italiana.
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Guardiani, Francesco. "Francesco Mastriani: Due Capitoli di Storia e di Letteratura di Napoli e d’Italia." Revista de Italianística, no. 25 (June 7, 2013): 75. http://dx.doi.org/10.11606/issn.2238-8281.v0i25p75-97.

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Abstract:
Apresentam-se aqui dois romances históricos de Francesco Mastriani (1819-1891), que mostram claramente o ponto de vista de muitos intelectuais após a unificação da Itália. Em particular: o primeiro romance, La figlia del croato (1867), descreve a resposta entusiástica pela anexação do Vêneto e de Veneza ao Novo Reino de Itália em consequência da terceira guerra de indipendência (1866); o segundo, Luigia Sanfelice / Due feste al mercato (1870 e 1876), esclarece, principalmente, a sensação de decepção e de desagrado provocado pelo ‘romance napolitano’ de Alexandre Dumas pai e corrige a perspectiva histórica de Dumas sobre os acontecimentos da Revolução Napolitana de 1799
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Munarini, Giuseppe. "Tragedia degli armeni negli anni della Grande Guerra. Storia, memoria, letteratura." Journal of Church History 2020, no. 1 (June 1, 2020): 18–40. http://dx.doi.org/10.24193/jch.2020.1.2.

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Abstract:
Riassunto: Questo articolo ha come base la conferenza fatta dal professore Giuseppe Munarini all’Istituto di Storia Ecclesiastica „Nicolae Bocșan” dell’Università Babeș-Bolyai di Cluj-Napoca, il 7 dicembre 2017. Giuseppe Munarini lavora da molti anni su argomenti di ricerca legati alla storia, cultura e vita religiosa degli armeni, i suoi contributi sono quindi noti sia in Italia che in Romania. Nel presente materiale viene realizzata una breve sintesi degli eventi di un secolo fa, negli anni della Prima Guerra Mondiale, quando uno dei più antichi popoli della storia europea fu sottoposto ad una politica sistematica di purificazione etnica di cui esito fu un’immane tragedia collettiva che soffrì la comunità armena della Turchia di allora. L’autore si sofferma prevalentemente sulla dimensione spirituale dell’identità di questo popolo e passa in rassegna, al contempo, numerosi contributi sul tema, apparsi soprattutto in Italia, dal campo della storiografia, memorialistica e letteratura.
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Monegato, Emanuele. "Segnalazioni/Informes/Rapports/Reports." Altre Modernità, no. 28 (November 30, 2022): 556–57. http://dx.doi.org/10.54103/2035-7680/19177.

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Abstract:
Alessandra Di Maio, La letteratura nigeriana in lingua inglese, Firenze, le Lettere, 2020, 144 pp. ISBN 978-889-366-1317 John K. Cooley, Una guerra empia, elèuthera edizioni, 2000, 400 pp. ISBN 888-506-042-0 Stefano Boni, Orizzontale e verticale. Le figure del potere, elèuthera edizioni, 2021, 280 pp. ISBN 883-302-120-3
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10

Prina, Federico. "«Amnesia in Fancy Dress»: il pageant in Between The Acts di Virginia Woolf e in Wigs on the Green di Nancy Mitford." ACME 74, no. 1 (November 26, 2021): 181–200. http://dx.doi.org/10.54103/2282-0035/16797.

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Abstract:
Il saggio si pone come obiettivo l’analisi della rievocazione storica, il pageant, e del suo significato all’interno di due romanzi inglesi dell’interwar period: Between the Acts (1941) di Virginia Woolf e Wigs on the Green (1935) di Nancy Mitford. Il pageant ha rivestito un ruolo di primo piano nell’Inghilterra degli anni compresi fra le due guerre, assurgendo a simbolo della tradizione inglese e della Englishness,e trovando, inoltre, un forte riscontro nella letteratura di quel periodo. In Between the Acts, la rievocazione storica messa in scena da Miss La Trobe nel cuore della campagna inglese, sul prato di Pointz Hall, è il riflesso del caos ineluttabile che contraddistingue la condizione umana nel mondo moderno e del profondo senso di solitudine e di isolamento della società inglese sull’orlo della Seconda Guerra Mondiale. Mitford utilizza invece il pageant come strumento per smascherare l’inconsistente ideologia nazionalista del fascismo inglese di quegli anni, considerata dalla scrittrice solo vuota retorica priva di uno scopo concreto, e rappresentata, in Wigs on the Green, dal personaggio di Eugenia Malmains, la più ricca ereditiera inglese – versione romanzesca della sorella della scrittrice, la fascista Unity Valkyrie – fervente sostenitrice di Captain Jack e delle Union Jackshirts, partito fascista immaginario basato sulla British Union of Fascists di Sir Oswald Mosley. Partendo da una breve introduzione del pageant e del ruolo che riveste nella letteratura inglese degli anni ’30, si passa poi alla sua contestualizzazione all’interno delle opere di queste due scrittrici, focalizzandosi, in particolare, sul significato che assume in relazione al quadro storico-politico, culturale e sociale.
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Dissertations / Theses on the topic "Letteratura di guerra"

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De, Marinis Gallo Gianluigi. "Il racconto del ritorno. Letteratura di guerra dal fronte russo 1941-1943." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2010. http://hdl.handle.net/10077/3478.

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Abstract:
2008/2009
Tra i diversi percorsi della memoria, si è scelto di trattare della letteratura alpina del ritorno dalla Russia: senza dubbio la più cospicua e la più feconda, e senza dubbio quella che ha fornito i maggiori successi editoriali del “genere”. Lo si è fatto esaminando tre opere rappresentative di tre diversi modi di scrittura e di tre diversi generi. Un diario, una memoria, un romanzo – con tutta la provvisorietà di una differenziazione non sempre praticabile per testi che vivono della ibridazione dei generi (diario, autobiografia, romanzo storico, scrittura privata, scrittura pubblica). E ancora: un’opera fortemente critica, una che sembra ricostruire un’epica, una che può assumere i tratti consolatori della propaganda. Si sta alludendo ai tre libri di Nuto Revelli, Mario Rigoni Stern e Giulio Bedeschi. Tre parabole di scrittura che, a partire dal racconto di un medesimo evento, mostrano l’irriducibilità della memoria ad un’unica immagine. Mai tardi, Il sergente nella neve, Centomila gavette di ghiaccio: libri a cui arrise un notevole successo di pubblico, lampante per gli ultimi due. Il libro di Rigoni, poi, tocca vette che lo collocano nel canone della maggiore letteratura italiana – se non europea – del secondo Novecento. Al di sotto di questi testi, un continente di scritture significative che non raggiunsero gli stessi numeri. Al di là di questi testi, un ininterrotto filone di scrittura: basti pensare che ancora nel 1987 Mario Spinella vinceva il premio Viareggio con Lettera da Kupjansk, un romanzo che riproponeva, non senza un certo grado di sperimentalismo, il modello di maggiore successo della narrazione della seconda guerra mondiale, appunto quello del nostos e dell’anabasi. Si pensi, inoltre, alle ricostruzioni romanzesche proposte da un autore come Alfio Caruso, che pubblica il suo Tutti i vivi all’assalto ancora nel 2005. Perché mai – ci si può chiedere con Isnenghi – il fronte russo ha imposto a tal punto la sua presenza, per qualità e quantità, rispetto a ogni altro fronte? «La Russia ci ha dato tanto il capolavoro – con Il sergente nella neve – che il best-seller – con Centomila gavette di ghiaccio –, tanto il “genere” che l’industria e il lavoro di memoria in serie (con iniziative del tipo C’ero anch’io animate dallo stesso Giulio Bedeschi)». Le ragioni di questa preminenza risiedono in diversi fattori: alcuni di essi, la cosa non dovrebbe stupire, possono avere una matrice letteraria. Ogni opera letteraria entra in una tradizione e con questa dialoga, anche se i motivi che sono alla base della sua composizione sono tutti esterni alla letteratura. La guerra di Russia ha una tradizione di riferimento che può fare da traino a questi testi, che può definirne una collocazione in un determinato orizzonte d’attesa. E poi v’è la «mitica lontananza dell’impresa». La peculiarità di una esperienza che possedeva risvolti politici non comuni: soldati fascisti si recavano nella terra dei bolscevichi. Che immagine ne riportavano? A questa, e altre domande, il presente lavoro cerca di fornire risposte plausibili. L’analisi monografica delle tre opere segue uno schema fisso. Ogni capitolo è diviso in tre paragrafi: nel primo si ricostruiscono le vicende editoriali dell’opera in esame, in rapporto con le dinamiche complessive della letteratura della Seconda guerra mondiale attive al momento dell’uscita; nel secondo si affronta l’analisi del testo (struttura, temi, lingua e stile); nell’ultimo si esamina la sua fortuna. Per l’analisi delle opere si è fatto ricorso ad una serie di suggestioni e di categorie interpretative provenienti da testi che hanno esercitato una influenza decisiva nel rinnovamento del modo di considerare il rapporto tra letteratura e guerra. Tali categorie interpretative – quelle di Isnenghi, Fussell, Leed, Gibelli – sono state elaborate a partire dalla Prima guerra mondiale, ma possono essere riconvocate a spiegare anche alcune caratteristiche della guerra sul fronte russo nella Seconda. L’uso delle categorie interpretative elaborate per la memorialistica, la diaristica e i romanzi della Grande Guerra, almeno nell’ordine di alcuni caratteri generali, sembra infatti potersi estendere ad un arco temporale che comprenda entrambi i conflitti, giusta la validità di alcune, ormai classiche, interpretazioni storiografiche. Del resto, lo stesso Fussell nell’ultimo capito del suo libro sottolineava l’insistenza di tale rapporto: «Il modo in cui i dati e i comportamenti della Seconda guerra “si basano” su quelli della Prima fa quasi pensare che vi sia stata una sola e ininterrotta Grande Guerra, che si è prolungata per tutta la prima metà del ventesimo secolo».
XXI Ciclo
1981
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Weissenberg, Caterina. "Gli occhi di una bambina raccontano la guerra. Proposta di traduzione di alcuni capitoli di Maikäfer, flieg! di Christine Nöstlinger." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8819/.

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Abstract:
La tesi si compone di una proposta di traduzione dei primi due capitoli del romanzo per ragazzi "Maikäfer, flieg!" di Christine Nöstlinger. Ad una breve introduzione segue un capitolo contenente alcune informazioni circa l’autrice e la sua opera, segue poi un’analisi del testo di partenza e delle sue caratteristiche. Il quarto capitolo contiene la proposta di traduzione e infine il quinto capitolo si compone di un commento alla traduzione, nel quale vengono esplicate le strategie adottate nel corso del processo traduttivo.
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3

Colussi, Giulia <1993&gt. "La realtà della Grande Guerra nell'opera di Giani Stuparich e Emilio Lussu." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13131.

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Abstract:
Analisi di alcuni aspetti che illustrano la realtà della Grande Guerra attraverso la testimonianza diretta degli autori e delle loro opere letterarie. Prendendo in considerazione le opere Guerra del '15, Ritorneranno e Un anno sull'Altipiano.
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4

Lippi, Elena. "La letteratura delle macerie nel dopoguerra tedesco. Proposta di traduzione di due Kurzgeschichte di Wolfgang Borchert." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/18826/.

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Abstract:
Nel presente elaborato vengono proposte e analizzate le traduzioni di due storie brevi dello scrittore e drammaturgo tedesco Wolfgang Borchert, uno dei maggiori rappresentanti della letteratura delle macerie, corrente letteraria sviluppatasi nell’immediato dopoguerra tedesco. Le traduzioni sono introdotte da due capitoli che presentano la Trümmerliteratur, il contesto storico, l’autore e le opere, e da un capitolo che si occupa di definire la traduzione letteraria. Successivamente, si dedica un capitolo all’analisi di strategie, difficoltà e problemi traduttivi sorti durante il processo.
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Pongan, Viviana <1957&gt. "Molto più che “Piccole Donne”: le scrittrici di guerra dal 1914 al 1918." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10808.

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Abstract:
La donna nella Prima Guerra Mondiale: uno sguardo d’insieme. Il rinnovamento dell’identità femminile: il movimento femminista. Lo scenario geopolitico della Grande Guerra. L’impegno delle donne nel corso del conflitto. Donne e Prima Guerra Mondiale; alcune figure di spicco: Edith Warton, Rosa Luxemburg, Blanche Maupas, Mata Hari una donna agente segreto, Marie Curie. Racconti di guerra; analisi delle voci femminili italiane di: Ada Negri, Amalia Guglielminetti, Annie Vivanti. Racconti di guerra da e oltre il fronte italiano: la giornalista Louise Mack, Alice Schaleck una corrispondente dal fronte, notizie dal fronte italiano: il reportage di Stefania Turr. Memorie e diari femminili dell’occupazione austriaca in Friuli
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Liosatou, Eugenia <1979&gt. "La guerra di Morea (1714-1718): Manthos Ioannou e Petros Katsaitis : fonti, commenti, edizione critica." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/5643.

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Abstract:
La mia ricerca prevede lo studio delle varie edizioni del poema Della sciagura e prigionia della Morea di Manthos Ioannou in un contesto storico e letterario. Tale componimento in rima viene studiato insieme al Lamento del Peloponneso (1716) di Petros Katsaitis. Entrambi trattano la caduta di Morea e sono fonti preziose per inquadrare la situazione politica, economica e sociale nel Peloponneso, durante la Venetocrazia. Vengono studiati non solo per i legami storici, ma anche per le qualità letterarie e le particolarità linguistiche e stilistiche. Il loro genere letterario appartiene il ‘lamento storico’ e la ‘cronaca’. La ricerca è incentrata sullo studio delle varie edizioni del poema Della sciagura e prigionia della Morea. Mi occupo particolarmente della trascrizione dell’edizione del 1779 (la prima finora accessibile), che fu messa a confronto con altre edizioni (soprattutto del 1784, 1789, 1814 e 1875) provenienti da diverse tipografie. Oltre alle questioni inerenti la forma grafica, la versificazione, la rima e la struttura metrica del componimento di Ioannou è stato opportuno esaminare le informazioni storiche con gli spunti offerti dalle opere sopraindicate inerente il tema della caduta di Nauplia.
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7

Rioli, Silvia <1982&gt. "La hija de Cervantes: un dramma romantico inedito di Aureliano Fernández-Guerra y Orbe. Edizione critica e studio." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/3337/1/Rioli_Silvia_tesi.pdf.

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Abstract:
Aureliano Fernandez-Guerra is known especially among Quevedo’s scholars because he published the first complete edition of Quevedo’s works. Few people know his plays and, for this reason, they have never been studied. These plays were written during his youth, when Fernández-Guerra hadn’t decided anything about his career yet. Therefore, these plays were always very important for him and, for this reason, he continued to correct and to revise them. Among them, the unpublished drama La hija de Cervantes (1840) was considered the most important play. In this doctoral thesis I have tried to describe this Spanish author, especially focusing on theatre. In the first part I wrote about the life and the literary works, giving particularly importance to his plays that are La peña de los enamorados (1939), La hija de Cervantes (1840), Alonso Cano (1842) and La Ricahembra (1845), this last one written in collaboration with Manuel Tamayo y Baus, another important and famous playwright. In the second part I deepened the study of La hija de Cervantes because it is a particular interesting drama: Aureliano Fernández-Guerra chose to represent the author of the Quixote as a character of his drama, especially dramatizing the most mysterious moments of his life, such as the Gaspar de Ezpeleta’s murder, his relationship with his daughter Isabel de Saavedra and his supposed love for a woman, whose existence his unknown. Besides, this drama is interesting because it is partially autobiographic: I found several letters and articles where it is emphasized the similarities between Cervantes’ and Aureliano’s life: both feel misunderstood and not appreciated by other people and both had to renounce a big love. In the final part I presented the critical edition of La hija de Cervantes based on the last three manuscripts that are today at the Institut de Teatre in Barcelona. A wide philological note shows the transcription criterions.
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Rioli, Silvia <1982&gt. "La hija de Cervantes: un dramma romantico inedito di Aureliano Fernández-Guerra y Orbe. Edizione critica e studio." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/3337/.

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Abstract:
Aureliano Fernandez-Guerra is known especially among Quevedo’s scholars because he published the first complete edition of Quevedo’s works. Few people know his plays and, for this reason, they have never been studied. These plays were written during his youth, when Fernández-Guerra hadn’t decided anything about his career yet. Therefore, these plays were always very important for him and, for this reason, he continued to correct and to revise them. Among them, the unpublished drama La hija de Cervantes (1840) was considered the most important play. In this doctoral thesis I have tried to describe this Spanish author, especially focusing on theatre. In the first part I wrote about the life and the literary works, giving particularly importance to his plays that are La peña de los enamorados (1939), La hija de Cervantes (1840), Alonso Cano (1842) and La Ricahembra (1845), this last one written in collaboration with Manuel Tamayo y Baus, another important and famous playwright. In the second part I deepened the study of La hija de Cervantes because it is a particular interesting drama: Aureliano Fernández-Guerra chose to represent the author of the Quixote as a character of his drama, especially dramatizing the most mysterious moments of his life, such as the Gaspar de Ezpeleta’s murder, his relationship with his daughter Isabel de Saavedra and his supposed love for a woman, whose existence his unknown. Besides, this drama is interesting because it is partially autobiographic: I found several letters and articles where it is emphasized the similarities between Cervantes’ and Aureliano’s life: both feel misunderstood and not appreciated by other people and both had to renounce a big love. In the final part I presented the critical edition of La hija de Cervantes based on the last three manuscripts that are today at the Institut de Teatre in Barcelona. A wide philological note shows the transcription criterions.
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Bennardo, Lorenza. "Gli Inferi e la prima notte di guerra. Saggio di Commento a Stazio, Tebaide 8. 1-270." Doctoral thesis, Scuola Normale Superiore, 2010. http://hdl.handle.net/11384/86162.

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10

Astolfi, Luca. "I campi di concentramento nella Spagna franchista." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/12748/.

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Abstract:
Il presente elaborato si concentra sul fenomeno dei campi di concentramento sorti in Spagna negli anni della guerra civile e della seconda guerra mondiale. Nel primo capitolo vengono brevemente delineati svolgimento e cause della guerra di Spagna, terminata con l’instaurazione della dittatura del caudillo. Nel secondo capitolo vengono descritte le caratteristiche del sistema concentrazionario franchista durante la guerra civile (con particolare attenzione ad alcuni dei campi più noti di quel periodo), nonché quelle della rieducazione politica di cui esso si riproponeva di rappresentare uno strumento. Nel terzo capitolo viene descritto il sistema concentrazionario franchista negli anni del secondo conflitto mondiale (dedicando spazio, ancora una volta, ai campi più rilevanti risalenti a quella fase). Nel quarto capitolo, infine, vengono analizzate alcune fonti letterarie relative ai campi di concentramento, prendendo in considerazione sia scritti autobiografici che opere di narrativa.
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Books on the topic "Letteratura di guerra"

1

Letteratura di guerra: Testi, eventi, protagonisti dell'arte della guerra dall'umanesimo al Risorgimento. Bologna: Archetipolibri, 2010.

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2

Il secolo di fuoco: Introduzione alla letteratura di guerra del Novecento. Roma: Bulzoni, 2008.

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3

Bonapece, Ermete. La Grande Guerra di Dante: Letteratura e identità nazionale. Roma: Voland, 2016.

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4

Heide, Herman van der, 1950- and Montone Tina, eds. Sessant'anni dopo: L'ombra della Seconda Guerra mondiale sulla letteratura del dopoguerra : atti della giornata di Studi tenuta il 5-4-2005 alla Facoltà di lingue e letterature straniere dell'Università di Bologna. Bologna: CLUEB, 2006.

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5

Both, Ioana, and Angela Tarantino, eds. Cronologia della letteratura rumena moderna (1780-1914) - Cronologia literaturii române moderne (1780-1914). Florence: Firenze University Press, 2019. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-969-0.

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Abstract:
Cronologia della letteratura rumena moderna (1780-1914), concepita quale supporto interdisciplinare destinato prioritariamente a studenti iscritti ai corsi universitari di Letteratura rumena, intende facilitare la ricerca di informazioni relative alla storia letteraria rumena del XIX secolo, muovendo dagli autori della prima modernità, dal tardo Illuminismo alla Prima guerra mondiale. // Cronologia literaturii române moderne (1780-1914), conceput&#259; ca suport interdisciplinar destinat cu prec&#259;dere studen&#539;ilor care studiaz&#259; Literatura român&#259;, î&#537;i dore&#537;te s&#259; faciliteze c&#259;utarea infomma&#539;iilor relative la istoria literaturii române din secolul al 19-lea, plecând de la autorii a c&#259;ror activitate a marcat prima modernitate româneasc&#259;, de la Iluminismul târziu pân&#259; la Primul r&#259;zboi mondial.
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6

I segni del corpo: Sport e danza, giornalismo e crisi di guerra, moda, cinema, arte e fumetto, letteratura. Bari: Progedit, 2011.

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7

Calefato, Patrizia, Raffaella Scelzi, and Vincenzo Pellicani. I segni del corpo: Sport e danza, giornalismo e crisi di guerra, moda, cinema, arte e fumetto, letteratura. Bari: Progedit, 2011.

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8

Italy) Letteratura italiana e Grande Guerra un anno dopo il centenario (Conference) (2019 Verona. Letteratura italiana e Grande Guerra un anno dopo il centenario: Atti del Convegno di studi (Verona, 23-24 ottobre 2019). Alessandria: Edizioni dell'Orso, 2020.

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9

Percorsi critici di letteratura per l'infanzia tra le due guerre. Milano: V&P strumenti, 2004.

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10

Società universitaria per gli studi di lingua e letteratura francese. Convegno. Gli studi francesi in Italia tra le due guerre: Atti del XIV Convegno della Società universitaria per gli studi di lingua e letteratura francese, Urbino 15-17 maggio 1986. Urbino: QuattroVenti, 1987.

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Book chapters on the topic "Letteratura di guerra"

1

Bresadola, Andrea. "La letteratura spagnola nell’Europa Letteraria La Guerra Civile e l’antifranchismo tra repressione e ansia di riscatto." In Biblioteca di Rassegna iberistica. Venice: Fondazione Università Ca’ Foscari, 2020. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-459-2/004.

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Abstract:
This article examines the presence of Spanish literature in the magazine Europa Letteraria (1960-65). First of all, we analyse the articles on authors who published before the Civil War, underlining how in the magazine their work is considered a political and moral model for the young generations, instead of a literary one. After this we examine poets and short fiction writers who were eliminated by the winning bando through death, prison or exile. The second part of the article is devoted to Nueva Ola: the group of young writers gathered under the banner of anti-Francoism and united by a realist poetics. Finally, we analyse the debate on censorship, focusing in particular on the case of López Pacheco.
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2

Dooley, Brendan. "Galeazzo Gualdo Priorato and the Politics of Information." In La res publica di Galeazzo Gualdo Priorato (1606-1678) Storiografia, notizie, letteratura. Venice: Fondazione Università Ca’ Foscari, 2022. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-627-5/007.

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Abstract:
As a historian of recent events, Galeazzo Gualdo Priorato relied on numerous types of sources for information. His particular relation to these sources is the subject of this article. After a rapid survey of what was available, we consider how his choices and his handling of them were affected by, and affected in turn, his relations to his patrons. News reports in manuscript and print were growing in importance. We focus on the Historia delle guerre (1640‑51) and link it to contemporary news reports of various kinds, taking stylistic aspects and strategic compositional techniques into account, to show how sources are interpreted and for which ends.
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3

Raviola, Blythe Alice. "Le ‘relazioni’ e la storia. Il racconto delle Fiandre di Giovanni Botero, Emanuele Tesauro e Galeazzo Gualdo Priorato." In La res publica di Galeazzo Gualdo Priorato (1606-1678) Storiografia, notizie, letteratura. Venice: Fondazione Università Ca’ Foscari, 2022. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-627-5/004.

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Abstract:
A tangle of themes cluttered the pen of the 16th-17th-century polygraphers, but some more than others impressed them by their political urgency. This was the case with the dramatic Flanders Wars and the geo-political lacerations that religious conflicts entailed in Europe in the late 16th century and the first four decades of the following until the conclusion of the Thirty Years’ War. Giovanni Botero, author of The Reason of State but also of the Universal Relations, was among the first – in the wake of Antonio Possevino, Cesare Campana and Guido Bentivoglio – to narrate the events from a decidedly pro-Spanish perspective, yet attentive to the motivations and successes of the Dutch rebels, perceiving the harsh consequences triggered by confessional quarrels. How much could the Vicenza-born Gualdo, military man, witness and historiographer, make of this in his Historie delle guerre di Ferdinando II e Ferdinando III and in Guerriero prudente (1640)? What are the points of contact, then, with Campeggiamenti nelle Fiandre (1638) by the Jesuit Emanuele Tesauro, also a witness and historiographer in that case? Apart from palmistry comparisons, the contribution aims to grasp the close relationship between those baroque authors and their contemporary history, declined in the form of a living, fitting, reportage in fieri.
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