Academic literature on the topic 'Legittima difesa'

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Journal articles on the topic "Legittima difesa"

1

Ruggiero, Gianluca. "Difesa legittima e legittimità della difesa : fragile equilibrio di un'evoluzione discutibile." Archivio penale, no. 3 (2021): 819–51. http://dx.doi.org/10.12871/978883318085411.

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2

Toso, Mario. "DOTTRINA SOCIALE DELLA CHIESA: GUERRA DI INVASIONE DELLA RUSSIA IN UCRAINA." Społeczeństwo 160, no. 4 (January 17, 2023): 79–102. http://dx.doi.org/10.58324/s.299.

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Abstract:
prolusione con cui l’Autore ripercorre l’insegnamento magisteriale ed evangelico sui temi della violenza, della dottrina della cosiddetta “guerra giusta”, sulla legittima difesa in caso di attacco militare, di diritto all’uso delle armi. Nella conclusione, l’Autore propone alcune riforme dei sistemi di governo nazionali e internazionali al fine di poter creare una società più giusta e di ristrutturare istituzioni antiche, fondandoli sui principi della pace e del bene comune
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3

Rubino, Francesco. "Marxismo, ecologia e costituzione." DESC - Direito, Economia e Sociedade Contemporânea 2, no. 2 (February 21, 2020): 146–68. http://dx.doi.org/10.33389/desc.v2n2.2019.p146-168.

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Abstract:
Questo saggio analizza le origini del consolidamento progressivo della sensibilità ecologica negli ultimi cento anni, le rapporti tra l’ecologia e la costituzione e l’ampiezza teorica dei concetti di diritti fondamentali, diritti umani, democrazia, socialismo per evitare la catastrofe, non dimenticando che il discorso ecologico è nato nelle tradizione socialisti sovietici. Analizza anche dalla guerra come fonte di diritto e la legittima difesa ambientale nel diritto internazionale al ‘ambiguo’ ma necessario corollario del principio internazionale di solidarietà come uscita possibile alla crisi. La costruzione di altre nozioni come “beni pubblici globali” sembra, da molti, un’altra conseguenza di questa opposizione tra la protezione ambientale e gli interventi umanitari, entrambi su scala globale e planetaria. Salvare l’ambiente e salvare l’economia è il secondo grande problema: che cos’è la produzione ambientale e come funziona al di là delle tante assunzioni di responsabilità e dei tanti committments che non hanno séguito? Esiste un “capitale naturale del mondo”? è l’ultima questione del saggio, come da una decina d’anni si è legittimato un modo di vedere che punta alla valorizzazione del “capitale naturale del mondo”. Dinanzi una somma di argomenti critici e historici a tutti questi concetti, l’articolo tende a concludere che l’atteggiamento politico è proprio invece quello di un “evasionismo” dal Pianeta, di un abbandono cioè nei confronti di un pianeta ormai in crisi irreversibile.
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4

Bonnet, Romain. "Pierre Bourdieu, lo Stato e la violenza politica in Italia. Il caso di Gioia del Colle (1920-1922, provincia di Bari)." ITALIA CONTEMPORANEA, no. 299 (August 2022): 100–124. http://dx.doi.org/10.3280/ic2022-299005.

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Abstract:
Questo articolo mette per la prima volta a fuoco il sistema di pensiero di Pierre Bourdieu, incentratosul trittico concettuale capitale-habitus-campo, e culminante nella problematizzazionedello Stato. Per capire i legami complessi tra quest'ultimo e la violenza, il saggio analizzaun caso di brutalizzazione del primo dopoguerra. Il primo luglio 1920, verso mezzogiorno,un proprietario terriero di Gioia del Colle (provincia di Bari) diede l'ordine di fare fuoco suicontadini che tornavano dal lavoro per riscuotere la paga. L'ordine fu prontamente eseguitoda una cinquantina di altri possidenti raggruppati, armati e nascosti. Tuttavia, nell'estate del1922, i responsabili di questa aggressione furono assolti con una sentenza, a dir poco paradossale,di "legittima difesa". Per capire come sia stato possibile arrivare a questa esplosionedi violenza fisica, e alla sua copertura simbolica da parte delle istituzioni, il presente saggioanalizza la metamorfosi dello Stato italiano tra la fine del XIX secolo e l'avvento del Fascismo.Il caso di Gioia del Colle mette così in luce il passaggio tra la brutalità prebellica e labrutalizzazione postbellica.
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5

Fernandez Sanchez, Francisco Cristobal. "Principio de legitima defensa y anticoncepcion quirurgica." Medicina e Morale 43, no. 6 (December 31, 1994): 1115–42. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1994.1001.

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Abstract:
L'Autore affronta nell'articolo la questione della sterilizzazione contraccettiva del minorato mentale a fini di prevenzione dello stupro e delle sue conseguenze. L'articolo distingue anzitutto tra sterilizzazione contraccettiva (SC) e sterilizzazione terapeutica (ST). Benché simili dal punto di vista procedurale, le due tecniche chirurgiche differiscono essenzialmente dal punto di vista etico, secondo la visione personalista della persona. La SC, infatti, prevede come fine primario la distruzione o l'ostacolo (permanente o temporaneo che sia) della funzione riproduttiva, essendo perciò sempre eticamente illecita. La ST, invece, ha la precipua finalità della preservazione/restaurazione della salute dell'individuo e, come tale, si può giustificare moralmente. L'Autore ascrive alla generalizzata caduta di attenzione nei confronti della struttura antologica della scelta dell'individuo lo scivolamento verso una concezione biologista dell'atto contraccettivo, il che impedisce di ben comprendere la motivazione dell'intrinseca illiceità morale della SC. Così, la mancanza del consenso informato da parte del minorato mentale per dare il via alla procedura di SC non può certamente essere supplita da una normativa di legge. Né il principio di totalità conclude l'Autore né quello di legittima difesa, quindi, possono giustificare in alcun modo la sterilizzazione chirurgica sull'handicappato mentale.
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6

Lombardi Ricci, Mariella, and Andrea Grillo. "Riflessioni sull'intervento del Ministro olandese della Giustizia M.H. Hirsch Ballin." Medicina e Morale 43, no. 3 (June 30, 1994): 443–52. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1994.1013.

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Abstract:
Sollecitati dalla crescente attenzione, anche da parte dell'opinione pubblica, al dibattito sul tema della eventuale legalizzazione della eutanasia, gli Autori commentano il documento del ministro olandese Hirsch Ballin, che presenta il recente provvedimento legislativo con cui i Paesi Bassi hanno avanzato una sia pur minima regolamentazione giuridica della prassi eutanasica. Gli Autori procedono ad individuare nel Documento un mutamento di prospettiva che - se recepito nella prassi concreta - realizza uno di quegli slittamenti verso l'allargamento dell'atto eutanasico. Esso pare ravvisabile nel concetto "essere di peso" riferito alla condizione del malato e che finisce per sovrapporsi al concetto di "sofferenza senza speranza", solitamente richiamato dai sostenitori della legalizzazione dell'eutanasia. Ci si sofferma in particolare sull'uso dei concetti di "forza maggiore", "stato di necessità" e - indirettamente - di "legittima difesa", richiamati dal Documento in funzione dell'esclusione della punibilità dell'équipe medica. In essi gli Autori ravvisano, anzitutto, intrinseche contraddizioni sul piano giuridico, dovute anche al sistema giuridico olandese, solo parzialmente confrontabile con il sistema giuridico italiano. In secondo luogo sollevano perplessità sul piano teologico-morale e sul significato culturale dell'intervento del Ministro, mettendo in luce non solo il concretizzarsi dei rischi impliciti di una normativa eutanasica, ma anche la necessità di una serena riflessione sul senso della vita umana.
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7

Weber, Carla. "Transdisciplinarità: difese e resistenze legittime e illegittime." EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no. 36 (February 2022): 120–22. http://dx.doi.org/10.3280/eds2021-036011.

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8

Castelli, Claudio. "Le politiche di innovazione nella giustizia." QUESTIONE GIUSTIZIA, no. 5 (December 2011): 109–18. http://dx.doi.org/10.3280/qg2011-005009.

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Abstract:
L'immagine di una giustizia immobile e inerte č semplicemente falsa. Č un'immagine che si vuole perpetuare per motivi ideologici, perché ciň in qualche modo legittima i continui e altrettanto falsi propositi di riforme epocali di questo settore. La vivacitŕ dei processi in atto č dimostrata dai numeri: oltre 2.500.000 di cause civili e quasi 3.000.000 di procedimenti penali definiti ogni anno, 550censite dal Csm e immesse nella banca dati recentemente istituita, un piano nazionale difinanziato dal Fondo sociale europeo cui oggi partecipano circa cento uffici, mentre altrettanti hanno fatto domanda. La realtŕ č che se vogliamo davvero giungere ad avere la ricetta per una giustizia che funzioni bisogna anzitutto conoscere la realtŕ multiforme degli uffici giudiziari, partire dai dati ed evitare di ricostruire il quadro generale partendo da singoli casi enfatizzati, metodo deleterio e venefico C'č, nel Paese, una diffusa indifferenza rispetto al tema della coesione territoriale e popolare e dei processi di disgregazione messi in atto dalla Lega Nord con una iniziativa politica che o prescinde o č contro la Costituzione e che non esita ad assumere responsabilitŕ nazionali per ottenere risultati funzionali alla rivendicazione etnica. E perň questa indifferenza non potrŕ durare a lungo: quando ci si porrŕ l'esigenza del contrasto all'ormai ventennale declino del Paese il confronto con i princěpi fondamentali della Costituzione non potrŕ essere eluso.
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Plantamura, Vito. "L'omicidio per legittima difesa." Archivio penale, 2014. http://dx.doi.org/10.12871/978886741480217.

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10

Plantamura, Vito. "L'omicidio per legittima difesa (II parte)." Archivio penale, no. 1 (2015). http://dx.doi.org/10.12871/978886741544113.

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Dissertations / Theses on the topic "Legittima difesa"

1

ROSSI, LUCREZIA SILVANA. "LA LEGITTIMA DIFESA NEL DOMICILIO (ART. 52 C. 2-4 C.P.) UN¿INDAGINE TRA STORIA, COMPARAZIONE, TEORIA E PRASSI." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2021. http://hdl.handle.net/2434/852006.

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Abstract:
L’elaborato tratta il delicato tema della legittima difesa esercitata nel domicilio, che è stato oggetto di due riforme negli ultimi quindici anni – prima nel 2006, poi nel 2019 –, suscitando diffuse critiche e contrastanti pareri in ordine alla sua esatta portata. La grande attenzione pubblica per l’istituto e i due interventi legislativi hanno stimolato l’interesse e il desiderio di approfondire l’origine, la ratio e l’evoluzione della scriminante di cui all’art. 52 c.p. Lo scopo della presente indagine è duplice: da una parte, si è cercato di comprendere le esigenze sottostanti alle riforme e, più in generale, il fondamento del bisogno così ben radicato nella società contemporanea di una differenziazione di trattamento per le aggressioni perpetrate all’interno dell’abitazione; dall’altra, invece, partendo dallo studio della disciplina attualmente in vigore e dell’applicazione concreta della medesima ad opera della giurisprudenza, si è provato a trovare un equilibrio più soddisfacente tra le esigenze diffuse e il rispetto della Carta costituzionale e della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, in sintesi una “contro-riforma sostenibile”. La tesi si articola in tre parti, di cui la prima è dedicata all’analisi storico-comparatistica della causa di giustificazione. In particolare, lo studio ripercorre le origini dell’istituto a partire dal diritto romano sino ai giorni nostri, cercando di evidenziare i precedenti storici atti a spiegare l’attuale predisposizione di una figura speciale di legittima difesa a beneficio di colui che sia aggredito in luoghi privati in ordine ai quali vanti uno ius excludendi alios nei confronti dell’aggressore. La ricerca storica è affiancata da un’indagine comparatistica, anch’essa impostata in prospettiva storica, che allarga lo sguardo alle scelte compiute in argomento dai principali ordinamenti europei – segnatamente quello francese e inglese –, nonché dal sistema federale statunitense. La seconda parte della tesi ha ad oggetto il diritto interno vigente; in particolare l’elaborato affronta prima la legge n. 59 del 13 febbraio 2006 e poi la legge n. 36 del 26 aprile 2019, ossia le riforme che hanno conferito rilievo alla figura speciale della legittima difesa domiciliare. A tal fine, si considera tanto il contesto politico criminale che ne ha segnato l’origine, quanto il contenuto delle riforme alla luce della giurisprudenza di legittimità; è stato infatti svolto uno studio su tutte le pronunce emesse dalla Corte di Cassazione in materia di legittima difesa domiciliare dal 1° gennaio 2000 sino al 1° gennaio 2021. Grazie a tale ricerca è emerso da una parte come la prima riforma risulti sostanzialmente priva di ricadute concrete e, dall’altra, come il secondo intervento legislativo, ove non sottoposto a un’interpretazione correttiva alla luce delle direttrici costituzionali e convenzionali europee, sia pericoloso per la tenuta del sistema. Lungo tale direttrice, l’indagine si sofferma in particolare sul ruolo che dovrebbero assumere il requisito della necessità e le presunzioni normative di legittimità della reazione. Con riferimento al caso dell’eccesso, poi, si prospettano i criteri rilevatori del grave turbamento e delle condizioni di minorata difesa a cui si ricollegano effetti scusanti. La terza ed ultima parte dell’elaborato, infine, tratta l’istituto in una prospettiva de iure condendo; nello specifico, prendendo le mosse dai risultati raggiunti attraverso l’indagine realizzata, si è provato ad avanzare una proposta di risistemazione della causa di giustificazione che si articola in tre passaggi, idealmente collegati tra loro. Secondo tale ipotesi di lavoro, l’art. 52 c.p. guadagnerebbe in razionalità ed efficacia se, anzitutto, fossero eliminati i commi disciplinanti la legittima difesa domiciliare attualmente in vigore; inoltre, alla disposizione di cui al c. 1 dell’art. 52 c.p. dovrebbe affiancarsi una scusante legata allo stato di turbamento emotivo vissuto dall’aggredito, applicabile alla fattispecie generale per i casi di eccesso e di errore sulla legittima difesa; infine, si potrebbe prevedere una presunzione iuris tantum di pericolo attuale per la sola incolumità dei presenti in caso di aggressione perpetrata all’interno del domicilio e dell’esercizio commerciale. La compresenza di tali proposte modificative sembrerebbe in grado di conferire un rinnovato equilibrio alla causa di giustificazione, da una parte dando voce e riconoscimento alle istanze diffuse, dall’altra rispettando i principi e i valori di cui la Costituzione e la Convezione europea dei diritti dell’uomo sono espressione, dall’altra ancora imprimendo una spinta contraria rispetto all’attuale tendenza antistatalista, se non addirittura anticostituzionale, di cui le due recenti riforme in materia si sono rese portavoce.
The thesis deals with the delicate issue of self defence exercised in the home, which has been the subject of two reforms in the last fifteen years – first in 2006, then in 2019 –, arousing widespread criticism and conflicting opinions regarding its exact scope. The great public attention for the institute and the two legislative interventions have stimulated the interest and the desire to investigate the origin, the ratio and the evolution of the justification regulated by art. 52 c.p. The purpose of this survey is twofold: on the one hand, an attempt has been made to understand the needs underlying the reforms and, more generally, the foundation of the need so well rooted in contemporary society for a differentiation of treatment for attacks perpetrated inside the house; on the other hand, starting from the study of the discipline currently in force and the concrete application of the same by jurisprudence, an attempt has been made to find a more satisfactory balance between the widespread needs and compliance with the Constitutional Charter and the European Convention of human rights, in short a "sustainable counter-reform". The thesis is divided into three parts, of which the first is dedicated to the historical-comparative analysis of the justification. In particular, the study traces the origins of the institute starting from Roman law up to the present day, trying to highlight the historical precedents capable of explaining the current predisposition of a special figure of self defence in favour of anyone who is attacked in private places, where individuals boasts an ius excludendi alios against the aggressor. The historical research is accompanied by a comparative survey, also set in a historical perspective, which broadens the gaze to the choices made on the subject by the main European systems – notably the French and English ones –, as well as by the US federal system. The second part of the thesis concerns the internal law in force; in particular, the paper first deals with law no. 59 of 13 February 2006 and then the law n. 36 of 26 April 2019, i.e. the reforms that have given prominence to the special figure of home self defence. To this end, both the criminal political context that marked its origin and the content of the reforms in the light of the jurisprudence of legitimacy are considered; in fact, a study was carried out on all the rulings issued by the Court of Cassation regarding home self defence from 1 January 2000 until 1 January 2021. Thanks to this research, it emerged on the one hand how the first reform is substantially devoid of concrete repercussions and, on the other hand, how the second legislative intervention, if not subjected to a corrective interpretation in the light of constitutional and conventional guidelines, is dangerous for system tightness. Along this line, the investigation focuses in particular on the role that the requirement of necessity and the normative presumptions of legitimacy of the reaction should assume. With reference to the case of excess, then, are presented the criteria for detecting the serious disturbance and the conditions of impaired defence to which excuse effects are linked. Finally, the third and last part of the paper deals with the institution from a de iure condendo perspective; specifically, starting from the results achieved through the survey carried out, an attempt was made to put forward a proposal for reorganization of the justification which is divided into three steps, ideally connected to each other. According to this working hypothesis, art. 52 c.p. would gain rationality and effectiveness if, first of all, the paragraphs governing home self defence currently in force were eliminated; furthermore, beside the provision referred to art. 52 c. 1 c.p., there should be an excuse linked to the state of emotional disturbance experienced by the attacked, applicable in cases of excess and error in self defence; finally, an iuris tantum presumption of current danger could be envisaged for the sole safety of those present in the event of aggression perpetrated within the home and business. The coexistence of these amending proposals would seem capable of giving a renewed balance to the justification, first of all giving voice and recognition to the widespread requests, furthermore respecting the principles and values of which the Constitution and the European Convention of human rights are an expression, and lastly still giving a push contrary to the current anti-statist tendency, if not even anti-constitutional, of which the two recent reforms on the subject have become spokesmen.
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MATERAZZO, FEDERICA. "Rimedi e prospettive giuridiche in favore delle donne vittime di violenza domestica che reagiscono contro il proprio carnefice." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2018. http://hdl.handle.net/10281/199199.

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Abstract:
Con il presente elaborato si intende guardare al fenomeno della violenza domestica secondo una ottica rovesciata. Veranno,infatti, presi in considerazione casi di donne vittime di maltrattamenti domestici che reagiscono contro il loro aggressore, approfittando di un momento in cui questi non rappresenta, almeno agli occhi di una persona ragionevole, una seria minaccia. Ci si domanderà, in particolare, se nei confronti della donna che abbia agito in questa maniera sia configurabile la legittima difesa, reale o putativa, gettando uno sguardo anche sulla situazione Nord-Americana, in cerca di spunti da importare all'interno del nostro ordinamento giuridico legale. Una particolare attenzione verrà data alla c.d. sindrome della donna maltrattata, al fine di valutare la possibilità di utilizzarla per risolvere i casi oggetto di interesse con il presente lavoro.
With this elaborate I look at the phenomenon of domestic violence according to an inverted perspective. In fact,  I will considerer cases of women victims of domestic abuse that react against their abuser, taking advantage of a time in which he does not represent a serious threat. We will ask in particular if  women who acted in this way can invoke self-defense, real or putative, glancing on the North American situation, looking for ideas to be imported within our legal legal system. Particular attention will be given to the so-called battered woman syndrome, in order to assess the possibility of using it to solve cases object of interest with present job
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3

D'Angelo, Michela. "Merkmal der Gegenwärtigkeit im Notwehrrecht bei neuen Konfliktmustern aus rechtsvergleichender Sicht." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2015. http://hdl.handle.net/11577/3424715.

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Abstract:
This research relates to the comparative study of the requirement of actuality in self-defense, which has been debated intensely since several decades in various legal systems. At the center of the debate arises the moment at which the right of self-defense can be appealed to. Another linked problem is the so-called "preventive defense" and the legal treatment of those situations where despite the absence of an aggression, you need to act immediately to neutralize the danger effectively. A good example is represented here by the hypothesis of a woman, usually battered by the "tyrant of the house", which, taking advantage of a moment of harmlessness of the partner, prevents further abuses by killing him while he sleeps.
La presente ricerca ha ad oggetto lo studio comparatistico del requisito dell'attualità nella legittima difesa, sul quale verte da decenni in diversi ordinamenti giuridici un intenso dibattito. Al centro della discussione si pone il momento a partire dal quale sia invocabile il diritto di legittima difesa, cui si collega la problematica relativa alla c.d. “difesa preventiva” ed al trattamento giuridico delle situazioni in cui pur in assenza di un'aggressione in atto è necessario agire all'istante per neutralizzare il pericolo in modo efficace. Il caso esemplare è rappresentato qui dall'ipotesi della donna maltrattata abitualmente dal "tiranno di casa“, la quale, approfittando di un momento di inoffensività del partner, previene gli ulteriori abusi uccidendolo nel sonno.
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Books on the topic "Legittima difesa"

1

Gicca, Enzo. Legittima difesa: Romanzo. Roma: Serarcangeli, 1989.

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2

Szegö, Alessandra. Ai confini della legittima difesa: Un'analisi comparata. Padova: CEDAM, 2003.

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3

Levi, Paolo. Il caso Pinedus ; Legittima difesa ; Lastrico d'inferno. Rome: Serarcangeli, 1990.

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4

Levi, Paolo. Il caso Pinedus ; Legittima difesa ; Lastrico d'inferno. Rome: Serarcangeli, 1990.

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5

Turco, Giovanni. Brigantaggio: Legittima difesa del Sud : gli articoli della Civiltà cattolica (1861-1870). Napoli: Giglio, 2000.

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6

Regazzoni, Simone. Stato di legittima difesa: Obama e la filosofia della guerra al terrorismo. Milano: Ponte alle Grazie, 2013.

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7

Ciccone, Lino. La vita umana: Eutanasia, aborto, legge civile & legge morale, legittima difesa, pena di morte ... Milano: Ares, 2000.

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8

Santos, Altamiro J. dos. Direito de segurança pública e legítima defesa social: Derecho de seguridad pública : legítima defensa social = Diritto di pubblica sicurezza : legittima difesa sociale. São Paulo, SP, Brasil: LTr, 2006.

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9

Leto, Gaetano. Di Una Recente Critica Alla Teorica del Carrara Sulla Legittima Difesa (1888) (Italian Edition). Kessinger Publishing, LLC, 2010.

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10

Posa, Marco, Alberto Terzi, Rino Cerritelli, and Giovannantonio Forabosco. Pena Di Morte Fai Da Te: 42 Vignette Umoristiche per Resistere Alla Legittima Difesa. Independently Published, 2017.

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Book chapters on the topic "Legittima difesa"

1

Siciliano, Domenico. "«Al privato onesto un'arma legittima». Per una genealogia della legittima difesa tra il moderamen inculpatae tutelae e la difesa legittima del diritto penale fascista." In Studi e saggi, 39–93. Florence: Firenze University Press, 2020. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-202-7.05.

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Abstract:
The contribution is meant to reconstruct the crucial passage from the ‘liberal’ conception of self defence (e.g.: Carrara) to that of the Positive School (for all: Fioretti), which was further articulated by Fascist criminal legal doctrine (Manzini, the Rocco brothers) and imposed with the Italian penal code of 1930. The former conception, in the wake of Beccaria and his thematisation of crime as a political and social problem, does not fundamentally allow the deadly self-defence in the protection of property. For the latter, the ‘subjects’ have a ‘right’ to defend their property, and with it society, even by deadly force. The contribution highlights the partially dissonant voice of the Court of Cassation, which in one opinion reminded the Fascist state the intrinsic weakness of such a conception
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