Academic literature on the topic 'Leggi costitutive'

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Journal articles on the topic "Leggi costitutive"

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Góralski, Wojciech. "Forma zawarcia małżeństwa według art. 1, § 2 K.R.O." Prawo Kanoniczne 46, no. 1-2 (June 15, 2003): 91–110. http://dx.doi.org/10.21697/pk.2003.46.1-2.04.

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Abstract:
L’art. 10,1 del concordato stipulato il 28 luglio 1993 fra la Santa Sede e la Repubblica Polacca prevede la nuova forma della celebrazione del matrimonio (religioso con gli effetti civili). La legge matrimoniale polacca, adattata il 24 luglio 1998 alla regolazione concordataria, ha introdotto i necessari cambiamenti al Codice familiare e tutelare nonche alle altre leggi. Nello stesso tempo il legislatore polacco ha esteso analogicamente la possibilità di contrarre il matrimonio religioso con gli effetti civili alle 10 altre chiese ed associazioni confessionali. Secondo la nuova legge polacca le premesse del carattere costitutivo che condizionano gli effetti civili del matrimonio religioso sono: 1) la manifestazione della concorde volontà degli sposi, espressa in occasione della celebrazione del matrimonio, di produrre dal loro matrimonio gli effetti civili; 2) la trascrizione della celebrazione del matrimonio nei registri statali. L’autore presenta sia le suddette premesse (con la critica della seconda) sia la procedura prevista per la nuova forma della celebrazione del matrimonio in Polonia.
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Palumbo, Domenico. "Giustizia e legge nello “Spaccio de la Bestia Trionfante”." Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 53, no. 2 (April 2, 2019): 375–88. http://dx.doi.org/10.1177/0014585819831681.

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Abstract:
Lo Spaccio de la Bestia Trionfante, pubblicato da Giordano Bruno nel 1584 a Londra, non compare mai citato nei Costituti del Nolano. Come opera squisitamente morale, essa presenta la riforma del cielo così come ratificata da Giove, in consesso con gli altri Numi. Il primo riferimento esplicito dell’opera è dunque Lutero e la sua Riforma. Contro di lui il Nolano propone con urgenza la necessità di una “riforma” dell’animo umano: l'obiettivo è la “comunione de gli uomini e la civile conversazione” che presuppongono la giustizia e la ragione. Il che esclude non solo la concezione luterana della “iustitia sola fide”, ma anche quella del Cristianesimo di Paolo: per il Nolano la Scrittura mira alla legge, non alla verità. Pertanto la “renovatio mundi” proposta da Bruno presuppone la “renovatio” del concetto di giustizia, con la conseguente riscoperta del vincolo esistente tra la giustizia divina, umana e naturale: ciò porta il Nolano alla formulazione di un concetto di “legge” che ha caratteristiche moderne.
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Ferro, Massimo. "Gli ultimi narratori di giustizia: un’esperienza italiana di letteratura dal diritto." Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 53, no. 2 (February 24, 2019): 544–61. http://dx.doi.org/10.1177/0014585819831668.

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Abstract:
La scrittura narrativa dei giuristi è spesso incentrata sulle stesse esperienze professionalmente praticate, al punto che le scelte autorali, per quanto arbitrarie e creative, tendono ad omologare una comune difficoltà di allontanamento da quegli ambienti. Tuttavia, molte opere e racconti, pur facendo iniziare le loro storie d’invenzione dove finiscono i mestieri, si propongono di sfidare il diritto, cercandone talora un’affermazione postuma, più autentica di quella raggiunta dalla verità giudiziaria. Ed è la grande tradizione dei romanzi civili o comunque dei romanzi di genere, che cioè traggono dalle dinamiche della giustizia, specie investigativa e poi processuale, il substrato di tutte le relazioni, facendo diventare personaggi i soggetti e le parti dell’attività giudiziaria. Per altri autori, invece, proprio il limite della ricostruzione giudiziaria opera da ostacolo ad una ennesima rincorsa verso la verità storica: in tale secondo genere di letteratura, in Italia più recente e praticato da scrittori di provenienza per lo più non penalistica, sarebbe vano espiare la continua colpa dell’approssimazione al reale cui le forme giuridiche la costringono. Il patto con il lettore allora si rovescia: non più il “riordino giusto” della vita, la proiezione dell’ideale nella legge, il destino collettivo raddrizzato, ma la organizzazione dell’oblio. Contro il mondo reale, il romanzo si fa più fantastico, le storie più tarate sulle esistenze dei singoli. Quando l’invenzione mescola ogni fattore costitutivo del diritto, la riscrittura della realtà è completa e però sottotraccia riemerge il riavvicinamento molto abile alla verosimiglianza. Che è forse l’orizzonte più prezioso della maturità del giurista.
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Rota, Francesca, Marco Bagliani, Paolo Feletig, and Fiorenzo Ferlaino. "La resilienza delle metroregioni italiane nel periodo della crisi economica mondiale 2008-2016 tra sensitività e capacità occupazionale." RIVISTA GEOGRAFICA ITALIANA, no. 1 (April 2021): 5–29. http://dx.doi.org/10.3280/rgioa1-2021oa11649.

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Abstract:
L'articolo si inserisce nel filone della letteratura che misura la resilienza economica regionale a partire dalla dinamica dell'occupazione. Identificando nella crisi economica del 2008 la principale discontinuità nei percorsi di crescita delle contemporanee economie regionali, l'articolo sostiene l'opportunità che le analisi comparative territoriali (o analisi di benchmarking) realizzate dopo tale evento assumano il concetto di resilienza come principale riferimento teorico e metodologico. Significative appaiono a questo riguardoalcune recenti sperimentazioni tassonomiche condotte in ambito europeo, in cui la tenuta occupazionale regionale è messa in relazione sia con la dinamica precedente alla crisi, sia con la dinamica aggregata (sensitività relativa). Muovendo da questi esempi, nell'articolo si propone una modalità di analisi territoriale che, sfruttando la proprietà dell'analisi shiftshare dinamico-cumulativa di scomporre i tassi di crescita dell'occupazione in ragione delle sue componenti costitutive (legate alla nazione di appartenenza, alla struttura dell'economia regionale e alla competitività complessiva del sistema regionale), mette a confronto le dinamiche pre- e post-crisi delle singole regioni, e le legge in ragione della capacità  occupazionale relativa, ossia dell'ammontare complessivo dei posti di lavoro creati o persi dopo il 2008 nella regione rispetto al Paese. Questa metodologia è quindi applicata al caso delle metroregioni italiane e il risultato che ne deriva è una geografia piuttosto ‘inedita' dei divari economici interni al Paese. Una geografia in cui il contributo più importante viene dalla peculiare capacità di risposta alla crisi della regione, indipendentemente dall'influenza esercitata dal contesto nazionale e dalla maggiore o minore tenuta occupazionale dei settori in cui è organizzata l'economia regionale.
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Potito, Serena. "L’economia napoletana e il commercio internazionale tra ‘800 e ‘900: I Magazzini Generali e il Deposito Franco = The Neapolitan economy and international trade between 800 and 900: The Magazzini Generali and the Free Warehouse." Pecvnia : Revista de la Facultad de Ciencias Económicas y Empresariales, Universidad de León, no. 16/17 (December 1, 2013): 241. http://dx.doi.org/10.18002/pec.v0i16/17.1343.

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Abstract:
<p>I Magazzini Generali, creati su modello dei <em>docks</em> inglesi e dei magazzini francesi -e regolamentati da una legge del 1871- si diffusero nelle maggiori città italiane, con alterna fortuna: comune era lo scopo di provvedere alla custodia delle merci, rilasciando speciali titoli di commercio, e di agevolare l’incontro tra produttore e acquirente, riducendo i tempi di negoziazione.</p> <p>Essi sono, dunque, da annoverare fra gli strumenti commerciali con cui si intendeva intensificare e favorire i traffici di merci nel periodo in cui il commercio internazionale su larga scala andava riducendo le barriere tra paesi, accompagnato dallo sviluppo e ammodernamento delle infrastrutture.</p> <p>Nell’ambito del dibattito sul tentativo italiano di ritagliarsi un ruolo durante la prima globalizzazione -con la crescita della liberalizzazione del commercio internazionale e, nello stesso tempo, lo sviluppo del protezionismo moderno- la presente ricerca mette a fuoco l’esperienza della costituzione dei Magazzini Generali di Napoli, per alcuni decenni i più importanti d’Italia. La Società Meridionale dei Magazzini Generali ne assunse la gestione nel 1874 e -attraverso lo studio di testimonianze dell’epoca, degli Atti del Consiglio Comunale e della Camera di Commercio, di dati di bilancio presenti nell’Archivio di Stato di Napoli- questo saggio ne ripercorre l’iter costitutivo e le vicende dei primi anni. Oltre a offrire un quadro della situazione politica ed economica del Mezzogiorno d’Italia, ed in particolare di Napoli, nella congiuntura economica tra fine ‘800 e inizio ‘900, emergono spunti interessanti relativi all’ammodernamento delle infrastrutture portuali cittadine, e alla questione della creazione di un punto franco (uno degli ipotetici cardini dello sviluppo industriale della città): in un quadro di occasioni mancate ed ostacoli legati alle caratteristiche del processo storico, dal confronto con economie di differenti realtà europee.</p><p>The <em>Magazzini Generali</em>, created on the model of the British docks and of the French <em>magasins généraux</em> -and regulated by an Act of 1871- became widespread in major Italian cities, with varying success: common purpose was to provide for the custody of the goods, issuing special bonds trade, and to facilitate the meeting between producer and buyer, reducing the time of negotiation. They are -therefore- to be counted among the commercial tools with which it was intended to intensify and facilitate the traffic of goods in the period in which international trade -on a large scale- was reducing the barriers between countries, accompanied by the development and modernization of infrastructure. In the debate on the Italian attempt to carve out a role during the first globalization -with the growth of international trade liberalization and, at the same time, the development of modern protectionism- the present research focuses on the experience of the constitution of Magazzini Generali of Naples, for several decades the most important ones in Italy. The <em>Società Meridionale of Magazzini Generali</em> took over the management in 1874 and -through the study of contemporary testimonies, of the Acts of the City Council and of the Chamber of Commerce, of balance sheet data present in the State Archives of Naples- this essay traces its incorporation process and the events of the early years. In addition to providing an overview of the political and economic situation of Southern Italy, especially in Naples, during the economic situation between the end of '800 and '900, interesting ideas emerge relating to the modernization of port infrastructure, and about the question of creating a free point (one of the hypothetical cornerstones of the industrial development of the city): in a framework of missed opportunities and of obstacles related to the characteristics of the historical process, by comparing with the economies of different European realities.</p>
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Colao, Floriana. "La sovranità della Chiesa cattolica e lo Stato sovrano. Un campo di tensione dalla crisi dello Stato liberale ai Patti Lateranensi, con un epilogo nell'articolo 7 primo comma della Costituzione." Italian Review of Legal History, no. 8 (December 21, 2022): 257–312. http://dx.doi.org/10.54103/2464-8914/19255.

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Abstract:
Il saggio ricostruisce la genesi della ‘Premessa’ al Trattato del Laterano del 1929, in cui le Due Alte Parti – governo italiano e Santa Sede, con le firme di Mussolini e del cardinale Gasparri – garantirono alla Chiesa «una sovranità indiscutibile pur nel campo internazionale». Da qui la «necessità di costituire, con particolari modalità, la Città del Vaticano […] con giurisdizione sovrana della Santa Sede», e l’art. 2, «l’Italia riconosce la sovranità della Santa Sede nel campo internazionale come attributo inerente alla sua natura, in conformità alla sua tradizione ed alle esigenze della sua missione». Il saggio considera che i giuristi – Vittorio Emanuele Orlando, che, da presidente del Consiglio nel maggio giugno 1919 tentò una trattativa con la Santa Sede per la risoluzione della Questione romana, e Amedeo Giannini, che tra i primi suggerì a Mussolini un «nuovo codice della legislazione ecclesiastica» – legarono la Conciliazione alla crisi dello Stato liberale ed al «regime diverso», insediatosi in Italia il 28 Ottobre 1922. Il saggio considera che già nel 1925 il guardasigilli Alfredo Rocco coglieva nelle ‘due sovranità’ una pietra d’inciampo nella costruzione dello Stato totalitario, anche se dichiarava di dover abbandonare l’«agnostico disinteresse del vecchio dottrinarismo liberale». Il saggio considera che Rocco rimase ai margini delle trattative con la Santa Sede, dal momento che metteva in guardia dal riconoscimento del «Pontefice sovrano, soggetto di diritto internazionale», e da «un altro Stato nello Stato», principio su cui convergevano giuristi quali Ruffini, Scaduto, Schiappoli, Orlando. Le trattative segrete furono affidate a Domenico Barone – consigliere di Stato, fiduciario del Duce – e Francesco Pacelli, avvocato concistoriale e fiduciario del cardinal Gasparri; la sovranità della Chiesa ed un suo ‘Stato’ appariva come la posta in gioco. Il saggio considera che la nascita dello Stato della Città del Vaticano complicava l’‘immagine’ del Regno d’Italia persona giuridica unitaria, ‘costruita’ dalla giuspubblicistica nazionale, difesa anche da Giovanni Gentile sul «Corriere della Sera». Mostra che il fascismo intese riconoscere il cattolicesimo «religione dominante dello Stato» per rafforzare la legge 13 Maggio 1871 n. 214, «sulle guarentigie pontificie e le relazioni fra Stato e Chiesa», che aveva previsto un favor religionis per la Chiesa cattolica. La Conciliazione risalta come l’approdo di un lungo processo storico, che offriva forma giuridica al ruolo che il cattolicesimo aveva e avrebbe rivestito per l’identità italiana; non a caso nel Marzo 1929 Agostino Gemelli celebrava una «nuova Italia riconciliata con la Chiesa e con sè stessa, con la propria storia e la propria bimillenaria civiltà». Il saggio mostra che la sovranità della Chiesa e lo Stato della Città del Vaticano furono molto discusse nel dibattito parlamentare sulla ratifica dei Patti firmati l’11 Febbraio 1929, con i toni duri di Mussolini, che definì la Chiesa «non sovrana e nemmeno libera». Rocco affermò che il «regime fascista» riconosceva «de iure» una sovranità «immutabile de facto»; rispondeva agli «improvvisati e non sinceri zelatori dello Stato sovrano, ma anticlericale», che «lo Stato è fascista, non abbandona parte alcuna della sua sovranità». Jemolo e Del Giudice – estimatori delle « nuove basi del diritto ecclesiastico – colsero il senso di questa «pace armata» tra governo e Santa Sede. Il saggio esamina l’ampio dibattito sulla «natura giuridica» della sovranità della Chiesa e sulla «statualità» dello Stato della Città del Vaticano, tra diritto pubblico, ecclesiastico, internazionale, teoria generale dello Stato. Coglie uno snodo nel pensiero di Santi Romano, indicato da Giuseppe Dossetti alla Costituente come assertore del «principio della pluralità degli ordinamenti giuridici». Il saggio esamina poi il confronto sullo Stato italiano come Stato confessionale, teoria sostenuta da Santi Romano, negata da Francesco Scaduto. Taluni – Calisse, Solmi, Checchini, Schiappoli – guardavano ai Patti Lateranensi come terreno del rafforzamento della sovranità dello Stato; Meacci scriveva di «Stato superconfessionale, cioè al di sopra di tutte le confessioni»; Piola e Del Giudice tematizzavano uno «Stato confessionista». Jemolo – che nel 1927 definiva la «sovranità della Chiesa questione forse insolubile» – affermava che, dopo gli Accordi, «il nostro Stato non sarà classificabile tra i Paesi separatisti, ma tra quelli confessionali». Il saggio esamina poi il dibattito sulla sovranità internazionale della Chiesa – discussa, tra gli altri, da Anzillotti, Diena, Morelli – a proposito della distinzione o unità tra la Santa Sede e lo Stato Città del Vaticano – prosecuzione dello Stato pontificio o «Stato nuovo» – e della titolarità della sovranità. Il saggio si sofferma poi sul dilemma di Ruffini, «ma cos’è precisamente questo Stato», analizzando uno degli ultimi scritti del maestro torinese, il pensiero di Orlando, Jemolo, Giannini, una monografia di Donato Donati e una di Mario Bracci, due dense «Lectures» di Mario Falco sul Vatican city, tenute ad Oxford, Ordinamento giuridico dello Stato della Città del Vaticano di Federico Cammeo, in cui assumeva particolare rilievo la «sovranità, esercitata dal Sommo Pontefice», per l’«importanza speciale» nei «rapporti con l’Italia». Quanto agli ecclesiasticisti, il saggio esamina le prospettive poi sviluppate nell’Assemblea Costituente, uno scritto del giovane Giuseppe Dossetti – docente alla Cattolica – sulla Chiesa come ordinamento giuridico primario, connotato da sovranità ed autonomia assoluta non solo in spiritualibus; le pagine di Jannaccone e D’Avack sulla «convergenza tra potestas ecclesiastica e sovranità dello Stato come coesistenza necessaria della Chiesa e dello Stato e delle relative potestà»; un ‘opuscolo’ di Jemolo «per la pace religiosa in Italia», che nel 1944 poneva la libertà come architrave di nuove relazioni tra Stato e Chiesa. Il saggio conclude il percorso della «parola sovranità» – così Aldo Moro all’Assemblea Costituente – nell’esame del sofferto approdo all’articolo 7 primo comma della Costituzione, con la questione definita da Orlando «zona infiammabile». Sull’‘antico’ statualismo liberale e sul ‘monismo giuridico’ si imponeva il romaniano pluralismo; Dossetti ricordava la «dottrina dell’ultimo trentennio contro la tesi esclusivista della statualità del diritto». Rispondeva alle obiezioni dei Cevolotto, Calamandrei, Croce, Orlando, Nenni, Basso in nome di un «dato storico», «la Chiesa cattolica […] ordinamento originario […] senza alcuna compressione della sovranità dello Stato». Quanto al discusso voto comunista a favore dell’art. 7 in nome della «pace religiosa», Togliatti ricordava anche le Dispense del 1912 di Ruffini – imparate negli anni universitari a Torino – a suo dire ispiratrici della «formulazione Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani». Tra continuità giuridiche e discontinuità politiche, il campo di tensione tra ‘le due sovranità’ si è rivelato uno degli elementi costitutivi dell’identità italiana, nel segnare la storia nazionale dei rapporti tra Stato e Chiesa dall’Italia liberale a quella fascista a quella repubblicana, in un prisma di temi-problemi, che ancora oggi ci interroga.
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"Claudia Storti Storchi, Intorno ai Costituti Pisani della Legge e dell'Uso." Tijdschrift voor Rechtsgeschiedenis / Revue d'Histoire du Droit / The Legal History Review 69, no. 1-2 (2001): 153–54. http://dx.doi.org/10.1163/15718190119684865.

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"Intorno ai Costituti pisani della legge e dell'uso (secolo XII). Claudia Storti Storchi." Speculum 76, no. 3 (July 2001): 802–3. http://dx.doi.org/10.2307/2903954.

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Chalmeta, Gabriel. "La dimensione biologica dell’uomo nel personalismo etico Approccio ad una rilettura personalista della teoria della “legge naturale”." Medicina e Morale 54, no. 1 (February 28, 2005). http://dx.doi.org/10.4081/mem.2005.402.

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Abstract:
Il personalismo metafisico potrebbe diventare - e anche l’autore di questo saggio si sta impegnando da tempo in tal senso - una specie d’interruzione del processo storico dell’etica moderna in un punto cruciale della sua crisi; una pausa che è anche un richiamo alla possibilità di altre sintesi in un recupero dell’antico e in una purificazione di istanze profondamente sentite nella coscienza contemporanea. Ciò avverrà, però, ad una precisa condizione: che si riconosca effettivamente la presenza nel principio personalista di alcuni fatti fisici (e, in particolare, biologici) ben determinati nel ruolo di elementi costitutivi essenziali di questa norma. ---------- The metaphysical personalism could become a breaking point of the modern ethics historical process in a crucial point of its crisis. This break could help to recover the classical tradition by new synthesis and to “purify” the contemporary sensitivity from some deeply rooted issues. The Author of this paper is working since long time on this direction. This aim will be achieved only if the personalistic principle will be recognized in some “physical” issues (the biological aspects in particular) as constitutive elements, essential for this principle.
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Sacchini, Dario, and Pietro Refolo. "Per un rapporto di buon vicinato tra economia sanitaria e bioetica." Medicina e Morale 55, no. 4 (August 30, 2006). http://dx.doi.org/10.4081/mem.2006.350.

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Abstract:
Il chiarimento del rapporto tra economia ed etica svolto lungo un asse cronologico suggerisce come le idee, risalenti alla cultura positivista e neo economica volta al recupero della sola efficienza e intesa come “avalutativa”, rappresentino un modo obsoleto di concepirla e siano a oggi tendenzialmente superate. Il contributo mostra, in particolare, come a partire dagli anni ’60 del XX secolo inizi a farsi strada anche in economia (in corrispondenza di un ridimensionamento della “legge di Hume” in ambito filosofico e della conseguente apertura delle scienze sociali all’etica) l’idea della necessità di una sua apertura all’etica e di una maggiore considerazione delle istanze relative all’equità. Da qui l’auspicio, che l’articolo esprime, di una maggiore apertura dell’economia sanitaria ai discorsi etici e l’invito a una sua più stretta collaborazione con la bioetica. Una maggiore considerazione da parte dell’economia sanitaria dei consistenti contributi che, fin dal suo momento costitutivo, la bioetica ha prodotto sul tema dell’”etica dell’allocazione delle risorse scarse in sanità” faciliterebbe, infatti, l’individuazione in materia distributiva di un punto di convergenza (un trade-off) tra le istanze economiche e quelle etiche, rappresentato dal valore-persona. ---------- The explanation of the relationship between economics and ethics developed along a chronological axle suggests that, going back to positivistic and neo-positivistic culture, the ideas both of a separation between the two disciplines and of an economic science - only directed to the recovery of the efficiency and intended as avaluational matter - represents an obsolete way to conceive it and today this position is basically outdated. Particularly, the paper shows, as beginning from the ‘60s of the XX century, the ideas of the necessity of an opening of economics towards ethics and of a greater consideration of the appeals to equity begins to clear a way also through economics (in correspondence of a re-evaluation of the “Hume’s law” in philosophical area and of the consequent opening of the social sciences to the ethics). From here, the article expresses the auspice of a greater opening of the health economics to the ethical reflection and the invitation to a closer collaboration with the bioethics. A great consideration from health economics of the substantial contributions that - since the birth of bioethics - were produced on the theme of the ethics of the healthcare resources allocation would facilitate, in fact, the individualization in distributive matter of a point of convergence (trade-off) between the economical and ethical appeals on the value of the human person as a whole.
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Dissertations / Theses on the topic "Leggi costitutive"

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Nicoletti, Andrea. "Meccanica e termodinamica dei mezzi continui con applicazioni." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/16945/.

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Abstract:
In questa tesi vengono presentati le leggi fondamentali della meccanica e termodinamica dei mezzi continui. Il capitolo (1), dopo una breve introduzione alla cinematica dei continui, prosegue con la descrizione generale delle equazioni di bilancio e delle relative equazioni di giunzione. Questi concetti verranno sistematicamente applicati nella parte di meccanica nel capitolo (2) e termodinamica nel capitolo (3) per formulare leggi di bilancio della massa, impulso, momento angolare ed energia, valide per ogni mezzo continuo. Viene poi discusso il bilancio dell’entropia che, diversamente dalle altre grandezze principali della meccanica e termodinamica, obbedisce ad una disequazione detta diseguaglianza di Clausius-Duhem, diretta conseguenza del principio di Prigogine. Oltre alle equazioni di bilancio, viene introdotta un’altra classe di relazioni, dette costitutive, che sono di natura fenomenologica e dipendono dal tipo di mezzo considerato. Queste si aggiungono alle equazioni di bilancio cos`ı da formare un sistema di equazioni differenziali in grado di determinare tutti i campi incogniti. Il metodo che presentiamo per risolvere questo sistema di equazioni è quello elaborato originalmente da Coleman e Noll, che utilizza la diseguaglianza di Clausius - Duhem per ricavare i vincoli soddisfatti dai coefficienti che compaiono nelle relazioni costitutive. Nel capitolo (4) sulle applicazioni esponiamo come tale metodologia possa essere implementata nel caso dei fluidi non viscosi, per i quali inoltre proponiamo altre applicazioni di interesse pratico.
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Del, Moro Davide. "Dinamica e termodinamica dei mezzi continui." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/14526/.

Full text
Abstract:
In questa tesi vengono presentati i concetti fondamentali riguardanti la meccanica e la termodinamica dei mezzi continui. Il primo capitolo, dopo una breve introduzione alla cinematica dei corpi continui, prosegue con la descrizione generale delle equazioni di bilancio e delle cosiddette equazioni di giunzione. Questi concetti sono di importanza fondamentale in quanto verranno sistematicamente applicati nella parte di meccanica e termodinamica per scrivere quelle che sono le leggi di validità universale per ogni mezzo continuo. Viene poi discusso il caso peculiare dell'entropia, che, diversamente dalle altre grandezze principali della meccanica e termodinamica, obbedisce a una "disequazione di bilancio" detta diseguaglianza di Clausius - Duhem, diretta conseguenza del principio di Prigogine. Oltre alle equazioni di bilancio viene introdotta un'altra classe di equazioni, quelle costitutive, che sono di natura fenomenologica e dipendono dal tipo di mezzo considerato. Queste si aggiungono alle equazioni di bilancio così da formare un sistema di equazioni differenziali in grado di determinare tutti i campi ignoti. Il metodo che presentiamo per risolvere questo sistema di equazioni è quello di Coleman e Noll, che utilizza la diseguaglianza dell'entropia per porre de vincoli a eventuali coefficienti che compaiono nelle equazioni costitutive. Nel capitolo sulle applicazioni esponiamo come tale metodologia possa essere implementata nel caso dei fluidi viscosi, per i quali inoltre proponiamo altre applicazioni di interesse pratico, come l'equazione di Navier-Stokes. Nell'appendice vengono fornite alcune identità vettoriali utili e alcune convenzioni usate.
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Bizzarri, A. "Dinamica dei processi di fagliazione: simulazione dei meccanismi di frattura durante un terremoto." Thesis, 1998. http://hdl.handle.net/2122/472.

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Abstract:
In questo lavoro � stato affrontato il problema della propagazione dinamica di una rottura risolvendolo per fratture di taglio piane di tipo 2 - D ( con diverse leggi costitutive ) e di tipo 3 - D ( con la legge costitutiva di Ruina ). Un evento sismico � infatti associato alla propagazione nello spazio di una rottura, la quale ha origine in una regione della crosta terrestre che non riesce a sopportare, in termini di deformazioni plastiche, il carico di natura tettonica che la sollecita. Una rottura, in termini analitici, pu� essere vista come una deviazione dalla legge di Hooke per i mezzi elastici. L' energia che viene dissipata in seguito al terremoto viene spesa principalmente in tre modi: in parte contribuisce a produrre la frattura stessa, in parte si dissipa sotto forma di onde elastiche ed in parte viene trasformata in calore a causa dei processi di attrito che si manifestano durante lo scorrimento.
Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia - Sezione di Bologna
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Books on the topic "Leggi costitutive"

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Storchi, Claudia Storti. Intorno ai Costituti pisani della legge e dell'uso (secolo XII). [Pisa]: GISEM, 1998.

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Carozzi, Angela Maria. La costituzione della società per azioni e le modifiche dell'atto costitutivo a seguito della riforma introdotta dalla Legge n. 340/2000. Roma: LUISS-CERADI, 2001.

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Beinecke Rare Book and Manuscript Library, ed. I costituti della legge e dell'uso di Pisa (sec. XII): Edizione critica integrale del testo tràdito dal "Codice Yale" (ms. Beinecke Library 415). Roma: Istituto storico italiano per il Medio evo, 2003.

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Vignoli, Paola. I costituti della legge e dell'uso di Pisa (sec XII): Edizione critica integrale del testo tràdito dal "Codice Yale" (ms. Beinecke Library 415) : studio introduttivo e testo, con appendici. Roma: Istituto storico italiano per il Medio Evo, 2003.

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Vignoli, Paola. I Costituti della legge e dell'uso di Pisa (sec XII): Edizione critica integrale del testo tràdito dal "Codice Yale" (ms. Beinecke Library 415) : studio introduttive e testo, con appendici. Roma: Istituto storico italiano per il Medio Evo, 2003.

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