Academic literature on the topic 'Lavoro indipendente'

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Journal articles on the topic "Lavoro indipendente"

1

Fellini, Ivana. "L'articolazione del lavoro indipendente nell'assetto post-industriale." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 118 (July 2010): 169–82. http://dx.doi.org/10.3280/sl2010-118012.

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Abstract:
L'articolazione del lavoro indipendente nell'assetto post-industriale Ivana Fellini Il saggio esplora l'articolazione del lavoro autonomo in Italia, a partire dai principali cambiamenti che lo hanno attraversato nei primi anni '90: nel quadro di una sostanziale stabilitŕ dell'occupazione indipendente, si ridimensionano le forme di lavoro autonomo a carattere imprenditoriale a favore di quelle di autoimpiego. La tendenza č caratterizzata tanto dall'affermazione di nuove forme di occupazione a cavallo tra lavoro subordinato e indipendente (il lavoro in collaborazione), quanto dall'indebolimento, anche nel lavoro in proprio tradizionale (autonomi e lavoro libero- professionale) degli spazi di autonomia piů caratteristici, cioč indipendenza economica, autonomia operativo-gestionale e/o organizzativa. L'affermazione di una vasta area di parasubordinazione e l'arretramento della base autonoma del modello di imprenditorialitŕ diffusa, legata alla transizione postindustriale e ai nuovi caratteri del capitalismo, č probabile indicatore, in Italia, di una fase di sviluppo che non riesce a cogliere le sfide della via "alta" alla flessibilitŕ.
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2

Bertolini Neri, Francesca. "In ringraziamento e ricordo di Andreas Giannakoulas." PSICOANALISI, no. 1 (August 2021): 99–106. http://dx.doi.org/10.3280/psi2021-001007.

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Abstract:
In questo lavoro l'autrice passa in rassegna i principali lavori scritti da Andreas Gianna-koulas, ricostruendone il lavoro di formazione all'interno della società psicoanalitica britannica, facendo riferimento ai suoi maestri nell'ambito del gruppo indipendente. Discute alcuni dei lavori scientifici principali per la conoscenza del suo pensiero psicoanalitico soprattutto verso pazienti difficili e ricorda l'importanza della sua figura di maestro non dogmatico all'interno di Aipsi e nelle istituzioni psicoterapeutiche a indirizzo psicoanalitico di bambini e adolescenti di cui è stato socio fondatore a Milano e a Roma.
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3

Ambrosini, Maurizio. "Tra sopravvivenza marginale e innovazione dell'offerta imprenditoriale: il caso delle attivitŕ indipendenti degli immigrati." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 122 (June 2011): 94–107. http://dx.doi.org/10.3280/sl2011-122007.

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Abstract:
Il fenomeno della partecipazione degli immigrati al lavoro indipendente sta crescendo notevolmente in Europa, secondo una linea di tendenza da tempo riscontrata oltre oceano. è probabilmente la maggiore novitŕ emersa negli ultimi vent'anni nei rapporti tra lavoratori immigrati e sistemi economici riceventi. L'articolo analizza portata e limiti dell'innovazione economica, sociale e culturale ascrivibile alle attivitŕ indipendenti promosse da immigrati sulla base di ricerche empiriche svolte a Milano, Torino e Genova, con particolare riferimento alle iniziative con caratteri transnazionali. Considera altresě il dark side rappresentato dalle resistenze locali verso questi nuovi attori e fenomeni delle economie urbane.
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4

Lascioli, Angelo, and Ivan Traina. "Didattica speciale e sviluppo delle competenze lavorative e di vita indipendente." EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no. 2 (December 2022): 144–60. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2022oa14535.

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Abstract:
Nell'articolo si evidenzia l'importanza di promuovere a partire dalla scuolaazioni didattiche mirate, competenze lavorative e di vita indipendente per gli studenti e le studentesse con disabilità.  Il tema assume particolare valore nell'ambito della scuola secondaria di II grado, dove è d'obbligo per gli insegnanti la progettazione di esperienze in alternanza scuola-lavoro (PCTO), a cui va dedicata una specifica sezione del PEI. Si tratta di una vera e propria sfida educativa, che consiste nel trovare connessioni concrete e dotate di senso tra azioni didattiche e Progetto di Vita. Il riferimento all'ICF, come previsto dal nuovo PEI (D. Lgs. 66/2017), rappresenta per gli insegnanti un'opportunità nella progettazione dei PCTO rivolti agli studenti e alle studentesse con disabilità. In particolare, per la scelta degli obiettivi educativi e per il monitoraggio dell'esperienza formativa. L'articolo riporta un'esperienza condotta dall'Università di Verona, che ha sviluppato una piattaforma online che supporta la progettazione del PEI su base ICF e offre una serie di strumenti per l'analisi delle competenze e del potenziale lavorativo degli studenti e delle studentesse con disabilità. Si fa inoltre riferimento al progetto dell'Ufficio Scolastico Provinciale di Vicenza, che nell'a.s. 2021/2022 ha dato vita al "Tavolo di Lavoro Interistituzionale per l'Orientamento e lo sviluppo di Percorsi per lo Sviluppo delle Competenze Traversali e l'Orientamento (PCTO)", finalizzato allo sviluppo di un protocollo condiviso tra scuole e servizi a supporto dell'integrazione lavorativa e della promozione delle competenze lavorative degli studenti e delle studentesse con disabilità nella scuola.
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5

Steinsiek, Angela. "Das epistolarische Werk von Ferdinand Gregorovius. Eine Bestandsaufnahme." Quellen und Forschungen aus italienischen Archiven und Bibliotheken 97, no. 1 (December 20, 2017): 290–315. http://dx.doi.org/10.1515/qfiab-2017-0014.

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Abstract:
Riassunto Quello di Ferdinand Gregorovius e uno dei piu importanti carteggi del XIX secolo. Nonostante gli sforzi dell’autore di sottrarre questa parte delle sue carte al pubblico, si sono conservate diverse migliaia di lettere che, accanto alla sua opera complessiva, rivestono un valore straordinario anche dal punto di vista letterario. Indispensabili sono le lettere per ricostruire la genesi dei suoi lavori, per comprenderne la qualita nella dialettica tra letteratura e scienza, per identificare i suoi scritti anonimi. Le sue corrispondenze con studiosi, nobili, politici, scrittori, artisti ed editori rappresentano nell’insieme un documento unico della storia politica e sociale, culturale e delle scienze nel XIX secolo e permettono di farsi un’idea concreta sulle vaste reti di contatto transnazionali non solo epistolari, ma anche personali, e sulle condizioni di lavoro di uno storico che svolgeva le sue attivita liberamente e in modo indipendente. Le sue corrispondenze, coprendo diversi decenni, mettono infine in luce i rapidi sviluppi che nella loro interazione contrassegnarono la storia italiana e tedesca dell’epoca.
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Steinsiek, Angela. "Das epistolarische Werk von Ferdinand Gregorovius. Eine Bestandsaufnahme." Quellen und Forschungen aus italienischen Archiven und Bibliotheken 97, no. 1 (March 5, 2018): 290–315. http://dx.doi.org/10.1515/qufiab-2017-0014.

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Abstract:
Riassunto Quello di Ferdinand Gregorovius è uno dei più importanti carteggi del XIX secolo. Nonostante gli sforzi dell’autore di sottrarre questa parte delle sue carte al pubblico, si sono conservate diverse migliaia di lettere che, accanto alla sua opera complessiva, rivestono un valore straordinario anche dal punto di vista letterario. Indispensabili sono le lettere per ricostruire la genesi dei suoi lavori, per comprenderne la qualità nella dialettica tra letteratura e scienza, per identificare i suoi scritti anonimi. Le sue corrispondenze con studiosi, nobili, politici, scrittori, artisti ed editori rappresentano nell’insieme un documento unico della storia politica e sociale, culturale e delle scienze nel XIX secolo e permettono di farsi un’idea concreta sulle vaste reti di contatto transnazionali non solo epistolari, ma anche personali, e sulle condizioni di lavoro di uno storico che svolgeva le sue attività liberamente e in modo indipendente. Le sue corrispondenze, coprendo diversi decenni, mettono infine in luce i rapidi sviluppi che nella loro interazione contrassegnarono la storia italiana e tedesca dell’epoca.
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De Falco, Stefano. "Un'analisi geografica dei determinanti insediativi delle imprese a Napoli." TERRITORIO, no. 95 (May 2021): 147–57. http://dx.doi.org/10.3280/tr2020-095016.

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Abstract:
Il contributo riporta la sintesi di un'attività di ricerca triennale svolta nell'ambito di un progetto finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico. L'obiettivo del lavoro è verificare l'influenza di configurazioni topologiche delle imprese, in forma clusterizzata o indipendente, e tipologiche in termini di diverso settore industriale di loro afferenza, sui determinanti di scelta localizzativa in ambito urbano. L'analisi empirica ha riguardato l'area urbana di Napoli e il campione di imprese analizzate è stato selezionato in ottica della strategia regionale di sviluppo aziendale RIS3 (Research Innovation Smart Specialization Strategy) della Regione Campania per la piena conformità tra le linee di intervento ministeriali e quelle regionali.
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8

Martini, Angela. "Istruzione e diseguaglianze sociali nel Veneto." ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no. 1 (June 2020): 60–78. http://dx.doi.org/10.3280/es2020-001004.

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Abstract:
Il presente lavoro analizza l'effetto dell'indice di status socio-economico-culturale (Escs) dello studente sui risultati delle prove Invalsi di Italiano, Matematica e Inglese degli alunni veneti che hanno frequentato nel 2018-19 la quinta classe della scuola primaria, la terza classe della scuola secondaria inferiore e le classi seconda e quinta della scuola secondaria superiore. A tal fine una serie di analisi di regressione è stata effettuata sia tenendo conto del solo indice Escs come variabile indipendente sia controllando per altre variabili degli studenti che incidono sulle prestazioni nelle prove standardizzate di apprendimento, come il genere, la nazionalità, ecc. L'effetto dell'Escs diminuisce quando si tiene conto anche di queste variabili. Inoltre, più che l'Escs individuale dello studente, a pesare sui risultati delle prove è il contesto sociale della classe in cui è inserito, misurato dall'Escs medio degli alunni che la frequentano.
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9

Bottasso, Anna, and Maurizio Conti. "Una nota sul Servizio idrico italiano dopo i referendum del giugno 2011." ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no. 2 (November 2012): 273–88. http://dx.doi.org/10.3280/ed2012-002006.

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Abstract:
In questo lavoro si discutono le possibili implicazioni economiche dei due quesiti referendari del giugno 2011 che hanno interessato il settore idrico italiano e che hanno abolito l'obbligo del ricorso alla gara come modalitŕ standard di affidamento del servizio e il riferimento alla adeguatezza della remunerazione del capitale investito, rispettivamente. Per quanto riguarda il primo punto, si ritiene che l'esito referendario non avrŕ implicazioni negative sull'evoluzione del settore e possa aver accelerato la creazione di un quadro regolatorio piů chiaro nel quale una autoritŕ indipendente assume un ruolo determinante. Inoltre discutiamo le possibili implicazioni economiche della vittoria del sě nel secondo quesito referendario, sia nel caso in cui i capitali privati dovessero fuoriuscire dal settore, sia nel caso in cui ciň non dovesse succedere. Infine, discutiamo le proposte preliminari in tema di revisione del metodo tariffario normalizzato recentemente avanzate dall'Autoritŕ dell'Energia.
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10

Sofo, Giuseppe, and Marie Senger. "Il digitale come estensione della classe di lingua: pratiche collaborative nell’apprendimento della lingua francese a distanza e in presenza." Altre Modernità, no. 27 (May 30, 2022): 83–97. http://dx.doi.org/10.54103/2035-7680/17878.

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Abstract:
Questo articolo presenta le pratiche collaborative di apprendimento utilizzate nel corso di Lingua francese 2 per studenti e studentesse della laurea triennale in Lingue, civiltà e scienze del linguaggio del Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali Comparati dell’Università Ca’ Foscari Venezia, con particolare riferimento ai corsi tenuti a distanza dalla lettrice e dal titolare del corso durante l’anno accademico 2020/2021. L’obiettivo è mostrare come le possibilità di collaborazione offerte dagli strumenti digitali per l’apprendimento delle lingue possano prolungare il lavoro svolto e possano a questo scopo essere produttivamente integrate negli insegnamenti ben oltre la necessità delle lezioni a distanza imposte dalla pandemia. Idealmente, questo dovrebbe permettere a studenti e studentesse di gestire l’apprendimento in modo autonomo e indipendente, pur con l’apporto del docente, sapendo riconoscere anche le proprie mancanze attraverso il confronto tra pari, da intendersi come strumento costruttivo di conoscenze comuni e individuali.
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Dissertations / Theses on the topic "Lavoro indipendente"

1

Zanetti, Chiara. "Percorsi di autoimprenditorialità tra variabili individuali e ambientali. Prospettive di analisi da un caso di studio." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2014. http://hdl.handle.net/10077/10087.

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Abstract:
2012/2013
Lo studio della genesi dell’imprenditorialità è di particolare interesse, in quanto è opinione diffusa che essa contribuisca a creare lavoro e sviluppo economico (Commissione delle Comunità Europee 2003, Commissione Europea 2013). Lo studio dell’imprenditorialità non è affatto nuovo, in quanto si è sviluppato parallelamente all’industrializzazione. Esso è stato al centro della costruzione teorica di molti autori classici della sociologia: basti pensare al ruolo riservato agli imprenditori nell’opera di Marx, Weber, Sombart e Schumpeter. Quello dell’imprenditorialità è un tema che per sua natura è stato affrontato da diversi punti di vista. Infatti, la letteratura scientifica di riferimento trae spunto da discipline economiche, sociologiche, antropologiche e psicologiche. La formazione e l’educazione imprenditoriale in questo contesto giocano un ruolo importante. A tal proposito Brockhaus (2001) si chiedeva se fosse possibile insegnare a qualcuno ad essere un imprenditore. In questo quadro, l’obiettivo del presente lavoro di tesi è quello di indagare quali sono i fattori decisivi e le risorse messe in campo da chi desidera aprire una nuova impresa. Il riferimento specifico non è tanto agli elementi di carattere economico, quanto, invece, al ruolo giocato dai fattori individuali e sociali. Tra i primi alcune caratteristiche che emergono trasversalmente e con maggiore frequenza nella letteratura sono la propensione al rischio, lo spirito di iniziativa, l’ambizione, la responsabilità, l’indipendenza, la tolleranza dell’ambiguità, l’innovazione e il desiderio di autorealizzazione.. Altri elementi sono legati ai diversi modelli di socializzazione al lavoro che orientano i valori, le credenze e le opinioni dei soggetti rispetto alla carriera professionale, alle esperienze lavorative, alle reti sociali in cui è inserito l’imprenditore.. A partire da questo frame teorico, ci si chiede quali sono i fattori e gli strumenti che possono facilitare percorsi imprenditoriali di successo? Nel presente contributo, l’angolatura specifica da cui si guarda agli elementi sopra descritti è quello del percorso di formazione Imprenderò, avviato nel 2002 nella regione Friuli Venezia Giulia e proposto successivamente per in tre edizioni con l’idea di facilitare la riproduzione della cultura imprenditoriale di base attraverso un insieme combinato di azioni di formazione, consulenza e orientamento. I potenziali imprenditori fruitori della formazione presi in considerazione in questo elaborato rientrano prevalentemente nell’area del self employment e, in parte, dei necessity entrepreneurs ovvero di coloro che avviano un’impresa in mancanza di altre possibilità per assicurarsi un reddito. Attraverso l’analisi del progetto Imprenderò e dei percorsi dei suoi partecipanti, il presente contributo intende indagare qual è la costellazione di fattori che stimola le persone ad intraprendere una carriera imprenditoriale. Inoltre, ci si chiede in che modo la formazione e l’eventuale accompagnamento abbia inciso sugli esiti, facilitando o meno percorsi di successo. Lo scopo della ricerca, perciò, è quello di analizzare le determinanti della transizione e dell’accesso lavoro indipendente, chiarendo quanto l’idea imprenditoriale sia una dotazione personale e quanto, invece, sia stata perfezionata e valorizzata grazie alla formazione e ai fattori relazionali e di contesto. Pertanto, l’analisi si incentra sulle costruzioni di significato con le quali i lavoratori rappresentano la propria condizione. Come rappresentano le loro esperienze lavorative? Attraverso quali narrazioni e strategie raccontano il modo con cui affrontano il proprio percorso di avvio di impresa? Quali motivazioni vengono evidenziate? In particolare, nell’attuale situazione economica, il lavoro autonomo costituisce effettivamente un percorso lavorativo soddisfacente?
XXVI Ciclo
1982
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2

COLETTA, CLAUDIA. "INTERNAL SEGMENTATION, RESIDENTIAL PATTERNS AND JOB-RELATED SPATIAL MOBILITY FOR INDEPENDENT PROFESSIONALS. AN ORIGINAL ANALYSIS ON PRIMARY DATA." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2018. http://hdl.handle.net/2434/582672.

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Abstract:
This study challenges the traditions of the sociology of work and industrial relations by taking into consideration a new emergent category of workers: the Independent Professionals (IPros). Recent data (Labour Statistics) provide some hints on the relevance of the phenomenon: self-employed workers in advanced services (finance, counselling, producing-distributing information, auditing and so on) have increased their share in employment in most countries. As a recent survey (Edelman Berland 2014) pointed out, 53 million Americans are doing freelance work (53 percent of the entire workforce) Despite these figures, the phenomenon is still overlooked by the academic literature. The aim is to provide a first description of this phenomenon not only from a mere labour perspective, but considering spatial practices and lifestyles too. Indeed labour studies and economic sociology should not avoid considering space and time as two main dimensions shaping their object of study: workers are not abstract entities, they are fully part of the material environment they move in. Labour markets, Welfare regimes, and spatial processes play together. Mobility-related literature traditionally identifies two different forms of moving to get a job: mobility of less skilled people for whom becoming mobile is the only way to get a job, and mobility of highly qualified people, looking for career opportunities. What is missing in this binary analysis is a new intermediate workforce, the self-employed independent professionals (Ipros) who often experience long distance interregional commuting patterns. Among them there are young high-skilled people with low income who are likely to undergo phenomena of spatial exclusion at the regional level. Where do they live? Where do they work? What are the explaining micro and macro variables? These questions will be discussed in the contribution which has firstly a descriptive and investigative aim. The method of study is based on quantitative analysis mainly performed on web survey data, due to the lack of available offical data sources in Italy. Specifically we provide a detailed description of survey design and data collection process, with a focus on methodological strategies applied for data cleaning, coding and editing in order to better highlight first descriptive results related to research questions. GIS (Geographical Information System) tools have been applied to survey data in order to provide a full extensive spatial description of social phenomena investigated: the core analysis is based on GIS and spatial statistics techniques by using data collected at micro and macro levels.
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3

GORLA, Sandra. "Metamorfosi e magia nel Roman de Renart. Traduzione e commento delle branches XXII e XXIII." Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251268.

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Abstract:
Il presente lavoro è incentrato su due branches del Roman de Renart, delle quali propone la prima traduzione completa del testo in italiano e un’analisi al contempo interpretativa, letteraria e filologico-testuale. Il lavoro risulta diviso in due grandi nuclei contraddistinti. La prima parte, comprensiva di due capitoli, affronta l'analisi della tradizione manoscritta e la traduzione del testo delle due branches in italiano (considerando anche le interpolazioni del ms. M). La seconda parte, nuovamente suddivisa in due capitoli, costituisce il necessario accompagnamento critico-letterario al lavoro di traduzione. Tradizione e traduzione. Prima ancora di affrontare la traduzione del testo e la sua interpretazione, è stato necessario porsi il problema di quale testo tradurre. Il primo capitolo, pertanto, affronta la tradizione – e dunque l’edizione – del Roman de Renart, tenendo in considerazione che per quest’opera medievale è praticamente impossibile stabilire uno stemma codicum che sia utile ad una ricostruzione del testo in senso lachmanniano, e dunque scegliere tra una delle edizioni disponibili significa nei fatti scegliere uno dei codici relatori. Viene altresì discussa la questione riguardante l'ordine in cui restituire le due branches. E' risultato impossibile stabilire quale fosse l’ordine migliore e più fedele alla tradizione. Per questo ci si è arresi all’evidenza che anche la disposizione stessa del testo non possa essere assolutamente neutrale, ma includa elementi interpretativi. Il lavoro di traduzione – che occupa il secondo capitolo – costituisce una parte fondamentale della tesi, sia per la voluminosità del testo originale sia per i numerosi problemi 'tecnici' che necessariamente si susseguono sul cammino di chi affronti l'opera di traduzione-interpretazione di un testo medievale. La traduzione è accompagnata da un apparato di note che rendono conto delle scelte operate nei passaggi più complessi e che forniscono indicazioni utili alla comprensione del testo, soprattutto nel caso di riferimenti sottesi a un’enciclopedia presumibilmente condivisa dall’autore e il suo pubblico ma difficilmente discernibili dal lettore moderno. Il terzo capitolo è interamente dedicato alla branche XXII nella versione ‘indipendente’ (BCL); vengono messe in luce le peculiarità e le caratteristiche che la avvicinano al genere dei fabliaux e vengono avanzate delle ipotesi interpretative che evidenziano quelli che si ritengono essere aspetti unici e significativi dell’episodio all’interno dell'intero ciclo. Viene messo in rilievo come il ricorso a temi relativi alla sfera sessuale e corporea e l’uso di un lessico esplicito e a tratti osceno, sebbene ovviamente non esclusivi di questa branche del Roman de Renart, venga qui presentato in un contesto narrativo unico. L'ultimo capitolo della tesi si concentra invece sui testi tramandati da M delle branches XXII e XXIII. Si è cercato innanzitutto di ricostruire i numerosi legami intertestuali che la branche XXIII intesse innanzitutto con le altre branches del RdR (in particolare I, Va, VI, X) e di analizzare le specifiche tecniche narrative dialogiche e polifoniche impiegate all'interno del testo. Per la prima parte del commento, che riguarda poco più di metà della branche ed è dedicata alla lunga narrazione di uno dei processi giudiziari di cui è protagonista Renart, si è scelto di seguire l’ordine diegetico dell’episodio; la complessità dell'ambiente legale impone infatti di seguire con la massima attenzione il serrato alternarsi di accuse, contro-accuse e testimonianze. Data la concentrazione di diversi nuclei narrativi che caratterizza questa seconda parte, l'analisi del testo si discosta a questo punto dall'impostazione cronologica e procede invece per tematiche. Vengono dunque analizzati la figura e l'inedito ruolo di consigliera di Hermeline. Il commento procede poi con un'analisi delle ulteriori peculiarità presenti nella branche XXIII, nel momento in cui il protaginista si reca a Toledo per apprendere le arti magiche: questo viaggio è l’unico vero viaggio che la volpe compie al di fuori del regno nell’intero Roman. Spiccano, qui, la dimensione quasi epica, arturiana, del viaggio, che si traduce in un percorso di formazione per il personaggio; le nuove qualità acquisite da Renart magicien – un intermediario fra due mondi – e l’importanza delle parole nel veicolare il potere dell’art d’enchantement. L'originalità della branche XXIII ha così una vera e propria evoluzione di Renart, che si presenta come un Renart demiurgo. Il commento prosegue a questo punto tornando nuovamente alla branche XXII, questa volta nella versione del ms. M. Benché il testo di M riporti un’importante lacuna (per la caduta del bifolio centrale di un fascicolo) che impedisce di valutare complessivamente l’operazione di riscrittura, sono state esaminate, per quanto possibile, le modalità con cui il testo è stato interpolato dal codice e avanzato delle ipotesi su come e perché possa essere stata compiuta questa operazione, tenendo presente anche i rapporti che intercorrono tra M e il ms. C della sua stessa famiglia, che operano entrambi importanti scelte di riorganizzazione della materia narrativa e dell’ordine di disposizione delle branches rispetto agli altri codici relatori del Roman de Renart.
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4

FRANCESCA, Grassetti. "NONLINEAR DYNAMICS AND ECONOMIC GROWTH. THE INFLUENCE OF ELASTICITY OF SUBSTITUTION BETWEEN INPUT FACTORS AND DIFFERENTIAL SAVINGS PROPENSITIES." Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251177.

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Abstract:
Questa tesi analizza le dinamiche qualitative e quantitative del modello di crescita economica Solow-Swan con differenti tassi di risparmio per lavoratori e capitalisti considerando differenti funzioni di produzione, al fine di studiare come le dinamiche di lungo periodo di un’economia sono influenzate dall’elasticità di sostituzione tra i fattori della produzione e da differenti propensioni al risparmio. Nel primo capitolo è discusso il problema di stabilire una relazione tra elasticità di sostituzione ed i livelli di capitale ed output pro capite quando si considera una funzione di produzione con elasticità di sostituzione variabile. Nel capitolo vengono proposte definizioni di elasticità di sostituzione associata a differenti attrattori ed è introdotto un metodo di misura. L’obiettivo è di comparare modelli dinamici di crescita con funzioni di produzione di tipo VES, sigmoidale o CES. A tal fine, il metodo proposto è applicato al modello di Kaldor considerando una tecnologia VES. Ne emerge che quando le dinamiche sono semplici (convergenza ad un punto fisso), un Paese in cui l’elasticità di sostituzione tra capitale e lavoro è più elevata è caratterizzato da un più alto livello di equilibrio del capitale e dell’output pro capite. Nel caso in cui l’equilibrio di lungo periodo è invece un ciclo o una dinamica più complessa, tale relazione è ambigua. Nel secondo capitolo è analizzato il modello di Kaldor assumendo che la tecnologia sia descritta dalla funzione di produzione Shifted Cobb-Douglas, una funzione di produzione che, differentemente dalla CES e VES precedentemente considerate in letteratura, permette di analizzare le dinamiche sia delle economie non sviluppate che di quelle in via di sviluppo e delle economie sviluppate. Il modello che ne risulta è descritto da una mappa discontinua con presenza di trappola della povertà. Inoltre fenomeni di multistabilità possono emergere: oltre al “vizioso circolo della povertà”, le dinamiche di lungo periodo possono includere fluttuazioni economiche o convergenza ad un livello positivo di capitale pro capite. Possono inoltre emergere bacini complessi; in tal caso una politica economica finalizzata ad aumentare il capitale pro capite può fallire e l’economia può essere catturata dalla trappola della povertà. Nell’ultimo capitolo il modello di crescita neoclassico a tempo discreto e con differenti propensioni al risparmio è studiato assumendo la funzione di produzione Kadiala, rilevante dal punto di vista economico per la sua peculiarità di presentare una elasticità di sostituzione simmetrica rispetto al capitale ed al lavoro. Viene mostrato che, se i lavoratori risparmiano più dei capitalisti, il percorso di crescita è limitato ed il limite è indipendente dal tasso di risparmio dei capitalisti. Inoltre, la crescita delle economie non sviluppate è influenzata dal tasso di risparmio dei capitalisti mentre il livello di capitale pro capite delle economie sviluppate è influenzato dalla propensità al risparmio dei lavoratori. Fenomeni di multistabilità possono emergere, pertanto il modello è in grado di spiegare la coesistenza di economie non sviluppate, in via di sviluppo e sviluppate. Fluttuazioni e dinamiche complesse si verificano quando l’elasticità di sostituzione tra i fattori della produzione è minore di uno ed i capitalisti risparmiano più dei lavoratori.
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Books on the topic "Lavoro indipendente"

1

Allegri, Giuseppe. Il quinto stato: Perché il lavoro indipendente è il nostro futuro : precari, autonomi, free lance per una nuova società. Milan]: Ponte alle Grazie, 2013.

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2

Pasquini, Giulio. Missione Libertà: Esci Dal Vecchio Modello Di Lavoro. Crea una Nuova Rendita. Raggiungi la Tua Indipendenza Finanziaria. Independently Published, 2019.

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