Academic literature on the topic 'Lavoro educativo'

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Journal articles on the topic "Lavoro educativo"

1

Stańkowski, Bogdan. "A. Zampetti, La strada educativa. Un approccio sistemico al lavoro educativo di strada, Roma 2016." Seminare. Poszukiwania naukowe. 2018(39), no. 3 (2018): 235–37. http://dx.doi.org/10.21852/sem.2018.3.22.

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Braga, Piera Maria, Chiara Maria Bove, Mary Jane Moran, Robyn Brookshire, and Maria Aparecida Antero Correia. "Reciprocal learning: il confronto interculturale come dispositivo per la formazione degli educatori - insights da una ricerca tra Italia e Stati Uniti." Zero-a-Seis 23, no. 43 (March 12, 2021): 495–523. http://dx.doi.org/10.5007/1980-4512.2021.e72979.

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Abstract:
Il tema della formazione a una “postura interculturale” fin dai servizi per la prima infanzia è al centro della riflessione contemporanea su come sostenere gli educatori impegnati in contesti educativi multiculturali. Cambiare prospettiva, decentrarsi, provare a vedere i fenomeni educativi da un altro punto di vista, vedere altrimenti sono competenze oggi necessarie per garantire la qualità del lavoro educativo in contesti educativi complessi e multiculturali. Come formare gli educatori che già lavorano nei servizi per l’infanzia a una cultura pedagogica aperta al dialogo interculturale e capace di cogliere nello spiazzamento culturale un’occasione di formazione e di allenamento al pensiero critico-riflessivo?A partire dai dati emersi da una ricerca sulla formazione degli educatori che ha coinvolto alcune educatriciin Italia e negli Stati Uniti, l’articolo propone una riflessione su come i processi di dialogo, confronto e scambio interculturale, mediati da video, possano essere dispositivi interessanti per promuovere lo sviluppo di una postura e non solo di strumenti per l’azione educativa in contesti multiculturali.
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Torlone, Francesca. "Lo specialista del trattamento per l'apprendimento trasformativo nei contesti penitenziari: la costruzione di identità del funzionario giuridico-pedagogico." QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO, no. 112 (March 2021): 103–27. http://dx.doi.org/10.3280/qua2020-112008.

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Abstract:
Le trasformazioni occorse nel tempo nella cultura del sistema penale e peni-tenziario hanno inciso sulla identità professionale dei professionisti della funziona-lità giuridico-pedagogica. Il passaggio ad una cultura "rieducante" del sistema-carcere nel secondo dopo-guerra ha messo in luce una nuova identità, un nuovo ruolo cui non sempre si accompagnano nuove consapevolezze e pratiche educative. Il contributo intende ricostruire l'identità di ruolo del funzionario giuridico-pedagogico all'interno delle professioni educative e formative. A tal fine sono utilizzati elementi di rappresentazioni degli attori organizzativi e prospettive identita-rie legate al modo in cui ogni istituto costruisce il senso della professionalità giuridi-copedagogica con i dispositivi in uso e alimenta la cultura del lavoro educativo in carcere. Il contributo si conclude con alcune riflessioni sulla configurazione del funzionario giuridico-pedagogico come "specialista del trattamento" in relazione alla sua capacità di gestire ogni elemento del proprio lavoro in chiave educativa e di co-struire in autonomia il senso del suo ruolo professionale.
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Giullari, Barbara, and Giulia Rossi. "Le diseguaglianze nei percorsi formativi e nelle transizioni al lavoro in provincia di Bologna: promuovere contesti capacitanti." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 120 (February 2011): 215–32. http://dx.doi.org/10.3280/sl2010-120011.

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Abstract:
Lo scopo del saggio č illustrare i risultati piů significativi di un'esperienza di ricerca progettata nell'ambito della definizione di politiche locali per la promozione dell'apprendimento per tutto l'arco della vita in un contesto locale, avente quale oggetto la qualitŕ dei processi formativi e di transizione tra scuola e lavoro. I dati mostrano che gli esiti dei percorsi di istruzione e le transizioni verso il mondo del lavoro sono indissolubilmente legati, dispiegandosi in spazi dai confini sfumati. Si tratta di spostare l'attenzione di indagine dalla inclusione formale nella scuola e nel lavoro verso la comprensione della qualitŕ di questa inclusione (in riferimento alla stratificazione del sistema educativo, all'insuccesso scolastico, ai processi di precarizzazione del mercato del lavoro, ecc.) e della multidimensionalitŕ che caratterizza il divenire di processi di capacitazione/incapacitazione per comprendere ile illa scuola prima e il lavoro poi promuovono la libertŕ di agire e di scegliere il cammino che si ha ragione di apprezzare.
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Marselli, Riccardo. "La ricerca della sostenibilitŕ nel mercato del lavoro." RIVISTA DI STUDI SULLA SOSTENIBILITA', no. 1 (April 2011): 35–38. http://dx.doi.org/10.3280/riss2011-001007.

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Abstract:
Il presente contributo č un estratto dell'intervento del professor Marselli al Forum del 2 Aprile 2009. L'autore, focalizzando l'attenzione sulle politiche del lavoro, offre un'interpretazione ai problemi della sostenibilitŕ. Analizzando le maggiori problematiche che caratterizzano l'attuale mondo del lavoro e le piů recenti politiche europee a sostegno del concetto di occupabilitŕ, viene esposta la necessitŕ di cambiare l'attuale processo educativo e formativo. Infatti, risulta sempre meno importante fornire competenze specifiche e professionalizzanti, mentre fondamentale č fare in modo che chi esce dal circuito formativo abbia delle competenze generali e facilmente trasferibili.
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De Maria, Francesco. "L'Operatore dello Sviluppo Umano nella cooperazione internazionale: dimensione formativa, ruolo professionale e competenze educative." QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO, no. 112 (March 2021): 129–55. http://dx.doi.org/10.3280/qua2020-112009.

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Abstract:
Il lavoro sviluppa una riflessione sul ruolo dei professionisti dell'educazione nella cooperazione internazionale, tentando di coniugare l'area dello Sviluppo Umano con quella della Formazione. Ci si muove su un terreno impervio dove in entrambi i casi la regolamentazione normativa, gli sbocchi occupazionali della formazione universitaria, il mercato del lavoro e le figure professionali presentano alcune criticità. Il campo della solidarietà internazionale esprime un bisogno di professionalizzazione delle proprie risorse umane; la dimensione formativa emerge come una categoria implicita e trasversale alle azioni di sviluppo che non può essere oggetto di interesse esclusivo di progetti realizzati in ambito educativo. Il contri-buto coglie queste sfide e, muovendosi da un'area disciplinare all'altra, cerca di definire i processi lavorativi, le aree di attività e le competenze educative dell'Operatore dello Sviluppo Umano, dunque del Professionista dell'Educazione che ricopre questo ruolo.
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Er, Simay Birce. "Review: Kagan, Olga, Carreira, Maria M., & Hitchins Chik, Claire (2017). The Routledge handbook of heritage language education: From innovation to program building. Taylor & Francis." EuroAmerican Journal of Applied Linguistics and Languages 8, no. 1 (March 31, 2021): 87–92. http://dx.doi.org/10.21283/2376905x.13.234.

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Abstract:
EN The Routledge Handbook of Heritage Language Education successfully contextualizes heritage language education initiatives across a wide range of languages and geographical settings. It comprises an impressive range of studies that cover all levels of education and show the institutionalization process of heritage language education initiatives. The book is recommended reading for researchers, scholars, educators, language planners, and practitioners. Key words: HERITAGE LANGUAGE, INSTITUTIONALIZATION, MINORITY LANGUAGE, INNOVATION ES The Routledge Handbook of Heritage Language Education contextualiza con éxito las iniciativas educativas realizadas en el campo de las lenguas de herencia en una amplia gama de entornos geográficos. Incluye una impresionante variedad de estudios que abarcan todos los niveles educativos y muestran el proceso de institucionalización de las iniciativas de enseñanza de las lenguas de herencia. El libro está dirigido a investigadores, académicos, responsables de planificación lingüística y profesores de lenguas. Palabras clave: LENGUAS DE HERENCIA, INSTITUCIONALIZACIÓN, LENGUAS MINORITARIAS, INNOVACIÓN IT The Routledge Handbook of Heritage Language Education inquadra con esito positivo le iniziative di percorsi educativi che riguardano lo studio delle lingue ereditarie in numerose aree geografiche. Il lavoro comprende una gamma sorprendentemente vasta di studi che riguardano tutti i livelli di istruzione, e rivela il processo di istituzionalizzazione delle iniziative a livello educativo riguardanti le lingue ereditarie. Il libro è rivolto a ricercatori, studiosi, responsabili delle politiche linguistiche e insegnanti di lingua. Parole chiave: LINGUE EREDITARIE, ISTITUZIONALIZZAZIONE DI PERCORSI EDUCATIVI, LINGUE MINORITARIE, INNOVAZIONE
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Blossfeld, Hans-Peter, Sandra Buchholz, and Dirk Hofacker. "Globalizzazione, flessibilizzazione del lavoro e condizione giovanile: un quadro teorico." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 124 (December 2011): 17–35. http://dx.doi.org/10.3280/sl2011-124002.

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Abstract:
Questo capitolo introduttivo fornisce un quadro teorico di riferimento per l'analisi del mercato del lavoro giovanile e le transizioni familiari nelle moderne societŕ globalizzate. Offre una definizione del concetto - spesso ambiguo - di globalizzazione, propone un innovativo indice empirico di misurazione del suo sviluppo nel corso degli ultimi decenni e definisce i meccanismi attraverso i quali la globalizzazione ha influenzato l'occupazione e la vita familiare dei giovani in Europa. Si osserva che le conseguenze della globalizzazione non sono state le medesime in tutti i paesi europei, ma che il loro impatto varia considerevolmente tra le differenti nazioni, dipendendo dal contesto istituzionale, fra cui ad esempio il regime di welfare, il sistema educativo e formativo e le caratteristiche dei mercati del lavoro.
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Buchholz, Sandra, and Karin Kurz. "Crescenti difficoltŕ a diventare un insider in Germania: ingresso e stabilizzazione dei giovani nel mercato del lavoro fra il 1984 e il 2002." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 124 (December 2011): 36–57. http://dx.doi.org/10.3280/sl2011-124003.

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Abstract:
Questo articolo si interroga se l'instabilitŕ del lavoro sia in crescita tra i giovani in Germania e se, sempre fra i giovani, alcuni siano più a rischio di altri. L'analisi è basata sui dati elaborati dal German Socio-Economic Panel (Gsoep) e si riferiscono al periodo 1984-2002. Essi includono giovani della parte orientale e occidentale della Germania, nonché migranti appartenenti a tre differenti coorti nazionali. I risultati mostrano che i giovani tedeschi corrono maggiori difficoltŕ rispetto ad altri gruppi della popolazione nella fase di entrata nel mercato del lavoro e più precisamente sia nella fase di transizione dal sistema educativo a quello occupazionale, sia nella prima parte della loro carriera. Ciň provoca un incremento delle diseguaglianze tra i giovani in Germania.
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Davida Pizzigoni, Francesca, and Alessia Rosa. "Musei scolastici e realtà maker: spazi di contaminazione educativa." ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no. 132 (February 2022): 125–37. http://dx.doi.org/10.3280/asur2021-132-s1008.

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Abstract:
Il saggio riscopre il museo scolastico, supporto storico e polivalente, e ne delinea il valore educativo quale spazio di confronto tra scuola e territorio limitrofo. Lonta-no da una prospettiva unicamente storica, le attività didattiche inerenti al museo scolastico si delineano in un più vasto orizzonte interdisciplinare e di innovazione. Il contributo propone la prototipazione 3D e gli spazi maker quali ambiti di lavoro a supporto delle dinamiche di prossimità tra scuola e realtà circostanti.
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Dissertations / Theses on the topic "Lavoro educativo"

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PAVAN, CLAUDIA. "Il concetto di "qualità" nel lavoro educativo." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2015. http://hdl.handle.net/10281/77539.

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Abstract:
Questo studio vuole indagare il concetto di qualità nel lavoro educativo, individuandone le possibili determinazioni a livello teorico e pratico, attraverso un confronto con le pratiche e i problemi concreti dell’educare. Quello della qualità è un tema assai complesso e costituito da numerose variabili, attorno a cui hanno preso avvio una serie di dibattiti (Abbott L., 1955; Feigenbaum A. V., 1951; Crosby P. B., 1979; Juran J. M., 1974; 1988; Parasuraman A., Zeithaml V.A., Berry L.L, 1985) che hanno contribuito a rendere la parola qualità un contenitore da riempire con le più varie attribuzioni di significato. Definire la qualità non è solo un processo difficile, ma anche in trasformazione. Questo è ancor più vero nei riguardi di un settore articolato come quello educativo, dove essa assume tratti di complessità che occorre considerare. Se da un lato è possibile riscontrare un’idea di qualità tecnica, orientata alla progettazione e al controllo, dall’altra esiste una qualità pedagogica che spesso rimane nell’ombra. Con l’intento di inquadrare il concetto di qualità nell’ambito di una riflessione pedagogica, lo studio prende avvio da una ricognizione teorica che ha come oggetto il sapere pedagogico (Bertolini, 1988; Cambi, 2000; Cambi, Cives, Fornaca, 1991; Frabboni, Pinto Minerva, 2003; Massa, 1987, 1990), di cui si evidenzia il carattere complesso e multidimensionale che lo rende capace di orientare le pratiche senza la pretesa di giungere a verità assolute. In seguito è stato approfondito il tema del lavoro educativo, un lavoro esercitato nel campo-dispositivo dell’educazione (Massa, 1987) e che è esaminato nelle sue dimensioni materiali, inconsce e pragmatiche. Dopo aver posto le basi concettuali e teoriche del sapere pedagogico e del lavoro educativo, si entra nel merito del concetto di qualità, ripercorrendone le origini storiche e le relative evoluzioni, per poi considerare i significati che essa può assumere a seconda delle diverse prospettive epistemologiche: positivismo, ermeneutica, approccio critico-decostruttivo e clinico. Si fa così ritorno all’educativo: si cerca di mostrare il rapporto che la qualità intrattiene con l’educazione e le possibili accezioni attribuite alla qualità in tale ambito, in termini di capacità di gestione delle relazioni, di costruzione e progettazione di setting educativi, di decostruzione e riflessione sulle pratiche e sulle esperienze educative. Infine, si pone la qualità a confronto con i problemi dell’educazione, entrando nel vivo delle questioni concrete concernenti la pratica. L’ultima parte dello studio è dedicata alla ricerca. Essa si colloca all’interno del più ampio Progetto PRIN, cui ho preso parte, che ha avuto come obiettivo esplorare le culture e le politiche della valutazione in due servizi educativi e di cura per adolescenti del territorio lombardo. L’approccio entro cui è inserita è di tipo qualitativo (Denzin & Lincoln, 2000) ed essa è stata condotta attraverso la strutturazione di un “collective case study” (Yin, 1994; Mortari, 2007; Riva, 2007), utilizzando un approccio metodologico di tipo ermeneutico, clinico-critico, in particolare quello della ‘clinica della formazione’ (Massa, 1992; Riva 2000). Per la raccolta dei dati sono stati utilizzati diversi strumenti: l’osservazione etnografica (Anderson-Levitt, 2006; Angrosino & Rosenberg, 2011; Bove, 2009) per esplorare quanto agito nei due contesti; interviste e focus group per indagare quanto dichiarato dai professionisti rispetto al loro sapere; un percorso clinico pedagogico per esplorare i significati attribuiti alle pratiche. La ricerca sul campo ha evidenziato alcune delle possibili accezioni che la qualità può assumere nel lavoro educativo; significati generati dai contesti e dai soggetti che li abitano, che si costruiscono e si determinano nel quotidiano e nelle relazioni tra i professionisti, con gli utenti e con i diversi stakeholder.
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Todeschini, Alice <1996&gt. "“Istruzione e occupazione in Giordania: un’analisi del sistema educativo e della partecipazione delle donne istruite al mercato del lavoro”." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17636.

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Abstract:
Il presente elaborato mira a dimostrare che, per quanto le norme sociali rappresentino ancora un ostacolo alla piena realizzazione della donna nella società, i motivi per le basse percentuali di partecipazione e occupazione femminile nel mercato del lavoro in Giordania siano da ricollegare anche al panorama economico-politico del Paese, specialmente in riferimento alle riforme neoliberali di cui il Regno è stato oggetto a partire dagli anni Ottanta fino ai primi anni 2000. Particolare attenzione va riservata, inoltre, alla complessa relazione fra educazione e possibilità di occupazione, visti gli altissimi livelli di iscrizione delle donne nelle università giordane in netto contrasto con le basse percentuali di occupazione femminile nel Paese. Per capire le ragioni per cui livelli di iscrizione superiore tanto alti non si concretizzano sempre in possibilità di lavoro per le donne, è necessario prendere in analisi tanto i motivi macro-economici (quali meccanismi di domanda e offerta, coincidenza fra i piani di studi e le esigenze del mercato del lavoro, le problematiche del settore pubblico e del settore privato, ecc), solo in parte già trattati dalla letteratura precedente, quanto le “micro-voices” delle donne in prima persona, le quali esprimono esigenze e punti di vista (raramente considerati dalla letteratura sul tema) che a mio avviso esemplificano la complessità della relazione fra fattori economici e fattori sociali, visto il doppio ruolo della donna nella società e nella famiglia. Questi temi saranno esposti in tre capitoli principali, mirati ad esaminare il sistema educativo giordano nel suo complesso, il mercato del lavoro e le motivazioni per cui la partecipazione femminile è molto bassa, e infine un caso di studio sull’Università della Giordania da me condotto, attraverso interviste a docenti e ricercatrici relativamente alla loro carriera in campo accademico.
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Wink, Ingrid. "O educativo na construção da emancipação da classe trabalhadora na marcha mundial das mulheres : o processo de luta das mulheres no Rio Grande do Sul – Brasil." reponame:Biblioteca Digital de Teses e Dissertações da UFRGS, 2016. http://hdl.handle.net/10183/149080.

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Abstract:
La natura educativa delle lotte sociale viene, oggi giorno, sempre più discussa, in ricerca sociologica, in materia di istruzione. Il movimento femminista è un esempio di lotta e di resistenza nella storia antica dell’umanità , in cui la conoscenza scientifica era estraneo al contributo formale e ufficiale delle donne. La teoria e la pratica femminista, specialmente nel movimento sociale studiato, La Marcia Mondiale delle Donne del Brasile, nello stato del Rio Grande do Sul, contribuiscono alla realizzazione degli ideali di emancipazione delle donne della classe operaia, viso che l'ambiente educativo formale e istituzioni tradizionali non fanno. La ricerca partecipativa di natura qualitativa, basato sul materialismo storico-dialettico, é stato incluso interviste semi-strutturate, ricerca ai libri, appunti, campo di interessi e analisi di produzione teorica del movimento stesso. Siamo stati in grado di comprendere la diversità delle questione teoriche che sono alla base della lotta femminista, in pratica, e anche scientificamente, tuttavia, ci concentriamo la nostra analisi su quelli che assomigliano l'obiettivo della propria Marcia Mondiale delle Donne (MMD), che dirige la sua lotta a combattere il patriarcato e al capitalismo. Inoltre, ci concentriamo sulla divisione sessuale del lavoro, come fonte primaria di dominio dentro e fuori di appartenenza ad una classe sociale. Essendo il patriarcato una forma gerarchica di oppressione dell'uomo sulla donna, che è prima del capitalismo, può anche essere dopo alla medesima, in modo che il MMD come movimento sociale, ritiene che la lotta della classe operaia abbia sesso oltre classe e , nel sesso, ha razza , se si considera che l'oppressione delle donne bianche e le donne di colore, anche se essi sono collegati, sono presentati in modi diversi. La solidarietà nella formazione e nella pratica di soggetti attiviste femministe e la possibilità di denunciare la realtà, attraverso l'oppressione quotidiana è la principale fonte di scambi educativi che può contribuire a quello che Paulo Freire considera come una forma di "denuncia / annuncio" nella ricerca delll'emancipazione della donna e della classe operaia per un mondo migliore. E sul questo che è basata la dimensione educativa delle lotte e apprendimenti di donne organizzate in MMD.
O caráter educativo das lutas sociais vem sendo cada vez mais abordado na pesquisa sociológica na área da educação. O movimento feminista é um exemplo de luta e resistência na história milenar da humanidade, onde o conhecimento científico esteve alheio à contribuição formal e oficial das mulheres. A teoria e a prática feministas, especialmente no movimento social estudado, a Marcha Mundial das Mulheres do Brasil, no estado do Rio Grande do Sul, contribuem para a construção dos ideais emancipatórios das mulheres da classe trabalhadora, que o ambiente educativo formal e as instituições tradicionais não o fazem. A pesquisa participante de natureza qualitativa, calcada no materialismo histórico-dialético, contou com entrevistas semi-estruturadas, consultas bibliográficas, anotações, participações de campo e análises de produção teórica do próprio Movimento. Pudemos apreender a diversidade de vertentes teóricas que fundamentam a luta feminista, na prática e também cientificamente, porém, centramos nossas análises naquelas que se assemelham ao objetivo da própria Marcha Mundial das Mulheres (MMM), que direciona sua luta para o combate ao patriarcado e ao capitalismo. Além disso, focamos a divisão sexual do trabalho, como fonte primária de dominação dentro e fora do pertencimento a uma classe social. Sendo o patriarcado uma forma hierárquica de opressão do homem sobre a mulher, que é anterior ao capitalismo, pode ser também posterior a ele, por isso a MMM, enquanto movimento social, acredita que a luta da classe trabalhadora tem sexo, além de classe e, no sexo, tem raça, considerando que a opressão sobre as mulheres brancas e as mulheres negras, embora estejam ligadas, se apresentam de formas diferentes. A solidariedade na formação e na prática dos sujeitos militantes feministas e a possibilidade de denunciar a realidade, através da opressão cotidiana, é a principal fonte de trocas educativas que podem contribuir para o que Paulo Freire considera como forma de “denúncia/anúncio” na busca da emancipação da mulher e da classe trabalhadora para um mundo melhor. E nisso consiste a dimensão educativa das lutas e dos aprendizados das mulheres organizadas na MMM.
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SOTTOCORNO, MADDALENA. "Povertà educativa tra teoria e pratica. Uno sguardo pedagogico." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2021. http://hdl.handle.net/10281/315634.

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Abstract:
La tesi costituisce l’esito di un lavoro esplorativo di ricerca di tipo qualitativo attorno al tema della povertà educativa. Scopo dello studio è quello di inquadrare un’area semantica di matrice pedagogica attorno a questo oggetto, che arricchisca le teorie già esistenti intorno ad esso. Il lavoro prende le mosse dall’inquadramento del tema, esplorando i diversi saperi che lo hanno interrogato; successivamente viene dato conto del quadro normativo di riferimento per la questione, in termini internazionali, europei e nazionali; si esplorano poi alcuni contributi che analizzano la questione in rapporto a una forma peculiare di povertà che caratterizza il contesto italiano e che esplicitano in particolare la necessità di ripensare al rapporto tra scuola e territorio. Al fine di costruire un’area semantica di matrice pedagogica attorno al tema della povertà educativa, si è scelto di condurre uno studio di caso olistico attorno al progetto “Sulla Buona Strada” che opera in alcune zone della città di Genova con lo scopo di contrastare questo fenomeno. A partire da uno specifico posizionamento rispetto a che cosa si intenda per qualità dell’esperienza educativa, si è inteso elaborare una densa teoria locale sull’oggetto di studio, valorizzando il contributo dei professionisti dell’educazione coinvolti nella ricerca. L’incrocio tra quanto emerso dal quadro teorico di riferimento e dall’indagine empirica, nonché la necessità di ampliare la conoscenza già in possesso della ricercatrice attorno alla questione, hanno permesso di pervenire a una configurazione pedagogica e plurale della povertà educativa, che implica alcuni piani in particolare: il riconoscimento di una privazione che riguarda i contesti di esperienza e le difficoltà che gli adulti incontrano nell’abitare il presente; l’individuazione di un impoverimento del territorio, che implica un progressivo indebolimento dello Stato sociale, del concetto di comunità e del rapporto tra scuola ed extra-scuola. Concettualizzare in tal senso “le” povertà educative implica mettere al centro del discorso con i professionisti dell’educazione una definizione di essere umano come soggetto capace di emanciparsi dai condizionamenti molteplici del contesto in cui vive e di destreggiarsi con l’imprevedibilità dell’esperienza esistenziale ed educativa. Un tale ampliamento del tema prevede inoltre che gli stessi esperti dell’educazione trovino delle strategie adeguate a significare il presente, affinchè, con le loro prassi, non rischino di replicare le dinamiche di impoverimento della contemporaneità. La tesi, dunque, mostra il progressivo avvicinamento a una visione plurale e sfaccettata del fenomeno indagato, valorizzando un posizionamento epistemologico peculiare su che cosa si intenda per esperienza educativa.
This thesis is the result of an exploratory qualitative research on the topic of educational poverty. The purpose of the study is to frame a pedagogical semantic area around this theme, through which enrich the already existing theories about it. The study starts from exploring the different theoretical perspectives that have investigated the educational poverty problem; afterwards a normative framework for the issue is presented, in international, European and national terms; then contributions that analyse the question in relation to a peculiar form of poverty in the Italian context are explored. This last part makes evident the need to rethink the connection between school and territory. In order to define a pedagogical semantic area around the theme of educational poverty, an holistic case study has been conducted around "Sulla Buona Strada" project which operates in some areas of the city of Genoa with the aim of counteracting this phenomenon. Choosing a specific position about the quality of the educational experience, a dense local theory on the object of study has been developed, enhancing the contribution of education professionals involved into the research. The intersection between the emerging theoretical framework and the empirical investigation, as well as the need to broaden the researcher’s knowledge on the topic, has resulted in a pedagogical and plural configuration of educational poverty, which implies different aspects: the recognition of a deprivation that deals with the contexts of experience and the difficulties that adults face in living the present; the identification of an impoverishment of the territory, which implies a progressive weakening of the welfare state, of the concept of community and of the relationship between school and extra-school. Conceptualizing "educational poverty" in this sense implies, in the discussion with educational professionals, a definition of human being that is competent to emancipate himself/herself from the multiple conditionings of the socio-cultural context and to juggle the unpredictability of existential and educational experiences. This expansion of the issue also entails that education experts find proper strategies to understand the contemporaneity, to avoid the risk, with their practices, of replicating the dynamics of impoverishment of actual times. The thesis, therefore, illustrates a progressive approach to a plural and multifaceted vision of the investigated phenomenon, considering a peculiar epistemological position on the meaning of educational experience.
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Falco, Luigi Salvatore. "L’Alternanza scuola-lavoro: metodo formativo e di orientamento al lavoro." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2017. http://hdl.handle.net/10446/77173.

Full text
Abstract:
The aim of this thesis is the analysis of educational values of work-related job, according to the new laws of Italy and Europe. This method, according to the Italian law n. 53 of the 28th of March 2003, is spreading to try to solve the youth unemployment. In this perspective this law along with other laws are trying to link the different activities in the school to the education on the job, to better improve the students’ learning. In the first part of the thesis I will try to explain the meaning of the law 53/2003, which has designed the principles of the relation between the school and the job. This relation will be studied also in the successful laws and, in particular in the school’s law, the so-called “Buona Scuola”. In this last law the work-related job has been improved in its structure. In particular in this law there are two “important tools” which must be examined: the apprenticeship and curriculum internship. Through these tools the school can favour the possibility for the young people to find a job. This has happened through these three models of apprenticeship: the apprenticeship for the professional bachelor, the apprenticeship for the job, the apprenticeship for the post-degree education and for research. The conclusion is based on the comprehension of strong and weak points of this problem.
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6

DAL, LAGO Michele. "Supply-side education: occupabilità, formazione e mercato del lavoro nel dibattito contemporaneo." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2013. http://hdl.handle.net/10446/28649.

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7

SANTORO, Daniela. "Persona, famiglia, lavoro : conciliazione, welfare e responsabilità educativa di impresa : uno studio di casi aziendali." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2015. http://hdl.handle.net/10446/32813.

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8

MOLTENI, PAOLA. "AUTISMO E SCUOLA: DIMENSIONI EDUCATIVE DEL LAVORO DI RETE TRA ESPERIENZE LOCALI E PROSPETTIVE INTERNAZIONALI." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2015. http://hdl.handle.net/10280/6171.

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Abstract:
La ricerca svolta ha messo chiaramente in evidenza alcune criticità e potenzialità del lavoro a scuola con alunni con autismo in un’ottica di rete unitaria e multidisciplinare. L’esperienza con alunni autistici vissuta dagli insegnanti ed educatori è stata percepita positivamente dalla maggioranza dei partecipanti alla ricerca qui descritta e gli aspetti negativi evidenziati sono emersi soprattutto in relazione alle difficoltà di lavorare in equipe e di poter contare su un organico scolastico adeguato. Ciò che rende più faticoso il lavoro in classe è strettamente legato alle caratteristiche fondamentali del disturbo, ovvero alle modalità di relazione, comunicazione e comportamento manifestate dell’alunno. La relazione con i compagni è stata sottolineata come complessità principale e tale fattore può essere relativo alla capacità dell’insegnante di realizzare attività condivise in piccolo e grande gruppo, alla strutturazione di un percorso esplicativo del disturbo che sia di facile comprensione per i compagni e, soprattutto, alla formazione pratica e strumentale a supporto della realizzazione di un contesto inclusivo. La comunicazione è emersa come seconda difficoltà percepita dal campione e questo può essere dovuto al fatto che un ampio numero di professionisti utilizza strategie comunicative giudicate non pienamente efficaci per l’alunno, in particolare la modalità verbale; inoltre il discreto uso di tecniche alternative, come ad esempio la Comunicazione Aumentativa Alternativa e i supporti tecnologici, può condizionare significativamente le capacità espressive e comprensive dell’alunno. Infine, il comportamento problematico e stereotipato è un ulteriore elemento evidenziato come problematico, tuttavia la capacità di gestione dell’alunno in classe e delle manifestazioni del suo disagio sono, come già detto, tra degli aspetti più difficoltosi nell’autismo. È rilevante sottolineare come solo una piccola parte del campione ha rilevato peculiarità sensoriali, le quali influiscono direttamente sul comportamento e sulla capacità del ragazzo di essere presente in aula al meglio delle proprie capacità. Le riflessioni emerse dai risultati ottenuti hanno offerto nuove chiavi di lettura alla problematica dell’autismo all’interno del contesto di riferimento, permettendo di delineare successivi percorsi progettuali e di ricerca: attraverso la ricerca svolta dalla dottoressa Molteni, è stata affermata la necessità di riflettere su come la scuola italiana riesca a rispondere alla presenza di alunni con autismo all’interno delle proprie classi. L’analisi dei dati raccolti attraverso la ricerca sviluppata dalla dottoranda ha messo in luce gli aspetti peculiari dell’esperienza scolastica dei professionisti che lavorano con alunni con autismo ed ha permesso la definizione di ipotesi progettuali a supporto del lavoro di rete già in atto nel territorio scolastico di Monza e Brianza, attraverso proposte operative che prevedono attività su scala locale ed internazionale.
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9

MOLTENI, PAOLA. "AUTISMO E SCUOLA: DIMENSIONI EDUCATIVE DEL LAVORO DI RETE TRA ESPERIENZE LOCALI E PROSPETTIVE INTERNAZIONALI." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2015. http://hdl.handle.net/10280/6171.

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Abstract:
La ricerca svolta ha messo chiaramente in evidenza alcune criticità e potenzialità del lavoro a scuola con alunni con autismo in un’ottica di rete unitaria e multidisciplinare. L’esperienza con alunni autistici vissuta dagli insegnanti ed educatori è stata percepita positivamente dalla maggioranza dei partecipanti alla ricerca qui descritta e gli aspetti negativi evidenziati sono emersi soprattutto in relazione alle difficoltà di lavorare in equipe e di poter contare su un organico scolastico adeguato. Ciò che rende più faticoso il lavoro in classe è strettamente legato alle caratteristiche fondamentali del disturbo, ovvero alle modalità di relazione, comunicazione e comportamento manifestate dell’alunno. La relazione con i compagni è stata sottolineata come complessità principale e tale fattore può essere relativo alla capacità dell’insegnante di realizzare attività condivise in piccolo e grande gruppo, alla strutturazione di un percorso esplicativo del disturbo che sia di facile comprensione per i compagni e, soprattutto, alla formazione pratica e strumentale a supporto della realizzazione di un contesto inclusivo. La comunicazione è emersa come seconda difficoltà percepita dal campione e questo può essere dovuto al fatto che un ampio numero di professionisti utilizza strategie comunicative giudicate non pienamente efficaci per l’alunno, in particolare la modalità verbale; inoltre il discreto uso di tecniche alternative, come ad esempio la Comunicazione Aumentativa Alternativa e i supporti tecnologici, può condizionare significativamente le capacità espressive e comprensive dell’alunno. Infine, il comportamento problematico e stereotipato è un ulteriore elemento evidenziato come problematico, tuttavia la capacità di gestione dell’alunno in classe e delle manifestazioni del suo disagio sono, come già detto, tra degli aspetti più difficoltosi nell’autismo. È rilevante sottolineare come solo una piccola parte del campione ha rilevato peculiarità sensoriali, le quali influiscono direttamente sul comportamento e sulla capacità del ragazzo di essere presente in aula al meglio delle proprie capacità. Le riflessioni emerse dai risultati ottenuti hanno offerto nuove chiavi di lettura alla problematica dell’autismo all’interno del contesto di riferimento, permettendo di delineare successivi percorsi progettuali e di ricerca: attraverso la ricerca svolta dalla dottoressa Molteni, è stata affermata la necessità di riflettere su come la scuola italiana riesca a rispondere alla presenza di alunni con autismo all’interno delle proprie classi. L’analisi dei dati raccolti attraverso la ricerca sviluppata dalla dottoranda ha messo in luce gli aspetti peculiari dell’esperienza scolastica dei professionisti che lavorano con alunni con autismo ed ha permesso la definizione di ipotesi progettuali a supporto del lavoro di rete già in atto nel territorio scolastico di Monza e Brianza, attraverso proposte operative che prevedono attività su scala locale ed internazionale.
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10

Santagata, Serena. "Istruzione, formazione e lavoro in carcere: verso un nuovo trattamento penitenziario." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2017. http://hdl.handle.net/10446/77219.

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Abstract:
The Italian legislation considers prison as an opportunity for thedetainees' resocialisation. However, in most of the Italian prisons, no educational/training programmes and job opportunities are provided, even though they are depicted by literature as essential elements to carry out an effective process of prisoners' recovery. Stemming from this background, this research project is aimed at providing a comprehensive review of the penitentiary treatment in Italy, and contributing to the ongoing debate on the current and future perspectives of the penitentiary sector, in the belief that it can play a crucial role in the promotion of active citizenship and social inclusion. To this purpose, the research project is structured as follows. The first part is dedicated to a literature review, based on the analysis of the main sources of law, doctrine and jurisprudence on this topic. This preliminary work is particularly relevant to acquire the theoretical knowledge, which is necessary for a valuable assessment of the current penitentiary system in Italy. The second part is thus devoted to a mapping exercise concerning 190 Italian prisons and 16 juvenile penal institutions. This exercise shows that the majority of prisoners are low educated and poorly skilled. Plus, they rarely receive training and job opportunities during the retention period. Drawing on the theoretical hints provided by the literature review and the results of the mapping exercise, the final part of this project lays down possible lineguides for the development of the Italian penitentiary treatment. Notably, it emphasises the urgency of strenghtening education, vocational training and employment oppotunities in prisons, in order to turn the Italian penitentiary system into a real driver for the former inmates' successful reintegration in society.
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Books on the topic "Lavoro educativo"

1

Lavoro di comunità e ricostruzione civile in Italia: Margherita Zoebeli e il Centro educativo italo-svizzero di Rimini. Roma: Viella, 2015.

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2

Cifiello, Stefano. Stress e burn-out nel lavoro sociale ed educativo: Una ricerca tra gli operatori dei centri per handicappati gravi. Bologna: CLUEB, 1989.

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3

Iuvone, M. T. Formazione e organizzazione, un metodo per valutare: Contenimento e sviluppo nel lavoro educativo con l'handicap, dalla risorsa persona al ruolo professionale. Milano, Italy: F. Angeli, 1990.

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4

Bondioli, Aldo. Lavoro ed educazione degli adulti. Roma: Ediesse, 1991.

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5

Boffo, Vanna, Sabina Falconi, and Tamara Zappaterra, eds. Per una formazione al lavoro. Florence: Firenze University Press, 2012. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-304-5.

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Abstract:
The volume is a collection of the papers from a study seminar held at the University of Florence Faculty of Education and Training Sciences in March 2012 entitled Formazione e orientamento al lavoro. Le sfide della disabilità adulta. The aim of the initiative was to highlight a topic/problem which has little or no resonance in civil society, or in study and research contexts, namely, training and career guidance for disabled adults. The volume also recounts a course of studies carried out by Le Rose, a cooperative from the municipality of Florence, involving empirical research on the relationship between disability and job placement. As well as proposing an interdisciplinary and multifaceted reflection on a definitely innovative topic, the intention is to emphasize the central place of work in the lives of all people and the role that suitable education and training plays in constructing the adult identity. Care for the place where the job training is carried out, as well as attention to the relationships and actions pursued by the workers undertaking to develop job placement programmes, are central dimensions for the construction of a renewed culture of inclusion, citizenship and social and personal recognition.
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6

Frey, Luigi. Flessibilità, istruzione e lavoro giovanile in Italia. Milano, Italy: FrancoAngeli, 2000.

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7

Giovanni, Bechelloni, and Buonanno Milly, eds. Lavoro intellettuale e cultura informatica: Quotidiani, settimanali, scuola. Roma: Fondazione Adriano Olivetti, 1989.

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8

Alessandrini, Giuditta. La formazione al centro dello sviluppo umano: Crescita, lavoro, innovazione. Milano: Giuffrè, 2012.

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9

Serpieri, Roberto, Giustina Orientale Caputo, and Dora Gambardella. L'integrazione frammentata: Le politiche del lavoro, sociali ed educative in Campania. Napoli: Liguori, 2012.

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10

Ripartire dall'esperienza: Direzioni di senso nel lavoro sociale. Milano, Italy: FrancoAngeli, 2010.

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Book chapters on the topic "Lavoro educativo"

1

Cardona, Mario. "Memoria di lavoro, chunks e Lexical Approach: alcune possibili convergenze." In Competenza lessicale e apprendimento dell’Italiano L2, 33–50. Florence: Firenze University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-403-8.04.

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Abstract:
Working memory is one of the most investigated topics in cognitive psychology and neuropsychology since it plays a key role in the architecture of cognitive human system. Reasoning, problem solving, and learning would be not possible without the contribution of working memory. Working memory is deeply involved in linguistic processes and in essential activities such as reading. Recent scientific research, especially in Anglo-Saxon context, has begun to investigate the role played by working memory not only in learning L1, but also in the acquisition processes of L2. Nevertheless, the overview of Italian language education still presents a lack of adequate literature on the important implications of the activity of working memory both for the theories of language learning and the practices of language teaching. This paper has the goal to identify some possible convergences between the working memory processes – especially of phonological loop and phonological memory – and the theoretical-practical system of Lexical Approach proposed by Lewis (1993; 1997). In this latter, specific attention is paid to the structure and learning of lexical chunks which are, according to Lewis, a fundamental element of the nature of lexicon and especially of collocations.
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2

Balboni, Paolo E. "6 • La costruzione della competenza comunicativa." In Thesaurus di Linguistica Educativa: guida, testi, video. Venice: Fondazione Università Ca’ Foscari, 2022. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-607-7/006.

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Abstract:
Credo che il mio maggior contributo all’edulinguistica (italiana) sia stato, insieme alla definizione epistemologica, il lavoro di quarant’anni sulla costruzione della competenza comunicativa in lingue non native e il suo perfezionamento in L1 – volumi, saggi, ma anche una trentina di manuali tra il 1978 e oggi, in cui l’approccio e il metodo si concretizzano in percorsi da attuare in classi vere con studenti veri, guidati da insegnanti veri. Tra i volumi che attestano questo lungo lavoro ce ne sono tre che rappresentano compiutamente la mia visione dell’aspetto operativo della linguistica educativa: Didattica dell’italiano come lingua seconda e straniera (1994), Tecniche didattiche e processi di apprendimento linguistico (1998) e Le sfide di Babele (2002). Sono volumi su cui si sono formate generazioni di docenti, e di cui vado orgoglioso, anche per la sintesi tra dimensione teorica e divulgazione.
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3

Balboni, Paolo E. "4 • La glottodidattica umanistica: emozione, motivazione, attitudine." In Thesaurus di Linguistica Educativa: guida, testi, video. Venice: Fondazione Università Ca’ Foscari, 2022. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-607-7/004.

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Abstract:
Il ruolo della componente personale nella glottodidattica umanistica è essenziale, e su questi temi, insieme a quelli del rispetto con le persone con più lingue nella mente, ho dedicato molto del mio lavoro, offrendo un contributo che credo significativo alla prassi dell’insegnamento delle lingue in Italia e – almeno per quanto riguarda l’italiano – anche nel mondo.
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4

Balboni, Paolo E. "8 • La comunicazione interculturale." In Thesaurus di Linguistica Educativa: guida, testi, video. Venice: Fondazione Università Ca’ Foscari, 2022. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-607-7/008.

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Abstract:
Ho cominciato a lavorare al tema della comunicazione interculturale negli anni Novanta, come evoluzione delle riflessioni sul rapporto lingua/cultura/civiltà, all’interno del modello di competenza comunicativa. Credo che questo lavoro rappresenti uno dei miei contributi più originali all’approccio comunicativo: le precedenti riflessioni sulla comunicazione interculturale si inserivano nell’alveo semiotico oppure in quello pedagogico dell’educazione interculturale.
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5

Balboni, Paolo E. "9 • Modelli operativi: l’organizzazione dei contenuti." In Thesaurus di Linguistica Educativa: guida, testi, video. Venice: Fondazione Università Ca’ Foscari, 2022. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-607-7/009.

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Abstract:
Nell’ambito dell’organizzazione dei contenuti, il mio contributo originale è stato capire che la mente non lavora per unità didattiche, strumenti programmatori che interessano gli autori di manuali e gli insegnanti, ma per unità d’acquisizione, diventate poi note come unità d’apprendimento.
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6

Pireddu, Silvia. "‘Too Much Workload in Technical Schools!’." In Policies and Practice in Language Learning and Teaching. Nieuwe Prinsengracht 89 1018 VR Amsterdam Nederland: Amsterdam University Press, 2022. http://dx.doi.org/10.5117/9789463722049_ch09.

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Abstract:
This chapter illustrates the work of Luigi Pavia by examining the pamphlet Le Lingue straniere negli istituti tecnici e l’eccessivo lavoro scolastico, published in two editions: 1888 and 1906. Pavia discussed the role and mission of the state school teacher, and, in particular, the difficult task of matching the official requirements of the curricula and everyday classroom practice. Excessive hours spent at school and the eclecticism of the curriculum did not allow for in-depth learning, but could only provide a general, broad understanding of the mechanisms of English grammar. Pavia had a holistic view of education and testified to the difficulties encountered by a teacher facing teenagers at the beginning of the new century.
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Balboni, Paolo E. "14 • Politica linguistica: rallentare Darwin nell’Europa plurilingue." In Thesaurus di Linguistica Educativa: guida, testi, video. Venice: Fondazione Università Ca’ Foscari, 2022. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-607-7/014.

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Abstract:
Dalla fine degli anni Settanta a oggi ho studiato l’intreccio tra i diritti della persona a vivere più lingue e in più lingue e i diritti e doveri stabiliti dalle politiche linguistiche nazionali e internazionali. Così come per l’educazione linguistica ho affiancato ricerca teorica e creazione di materiali operativi, anche nel settore del plurilinguismo ho lavorato molto sul campo, con progetti scolastici e con interventi in ambito istituzionale, dal Consiglio d’Europa al Parlamento italiano, alle Regioni, ai Comuni, in parte descritti nella bibliografia. In questo settore ho contribuito in maniera originale in due ambiti: l’intercomprensione tra lingue affini, vista ottimisticamente come una risorsa per il futuro, e l’elaborazione di una prospettiva realistica, quindi pessimistica, sul futuro del plurilinguismo.
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8

PAIVA, ALINE DIAS, GIOVANA BERTIN MIRA, JOÃO PEDRO RODRIGUES GUIMARÃES AZZUZ, LUDMILA FONSECA RUY, and KARINA FERRAZZOLI DEVIENNE VICENTINE. "O INCRÍVEL MUNDO MICROBIANO: PRÁTICAS EDUCATIVAS NO ENSINO FUNDAMENTAL." In Ensino de Ciências. Editora Realize, 2023. http://dx.doi.org/10.46943/viii.conedu.2022.gt16.015.

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Abstract:
Considerando a importância do mundo microbiano nas diferentes áreas do conhecimento e no processo saúde-doença, o presente trabalho teve como objetivo estimular a compreensão sobre o mundo microbiano e sua relação com o cotidiano, entre crianças matriculadas no segundo ano do ensino fundamental I, em uma instituição privada, na cidade de Uberaba/MG. Utilizando-se de estratégias lúdicas e práticas, as atividades educativas foram realizadas em dois dias: Dia I – em rodas de conversa, foi explicado sobre ubiquidade microbiana, os tipos de microrganismos, microrganismos como agentes de doenças e como benéficos à saúde e produção de alimentos, além da importância da antissepsia das mãos e da sanitização de alimentos; em seguida foi realizada a parte experimental utilizando placas de Petri contendo meio BHI sólido, nas quais foram aplicados os dedos sem lavar, após o procedimento e após o uso de álcool em gel, bem como as placas para avaliar a fruta antes e após a sanitização; as placas foram incubadas em estufa (37ᵒC, 24h), no Laboratório de Microbiologia da Universidade Federal do Triângulo Mineiro; Dia II – os alunos visualizaram o crescimento microbiano nas placas de Petri, foram explicados os conceitos de colônia, diversidade e crescimento microbiano, e apresentados vídeos didáticos; em seguida, as crianças se organizaram em grupos e realizaram uma atividade para expressarem o conhecimento adquirido por meio de desenhos ou frases em cartolinas. Os resultados foram avaliados de acordo com critérios estabelecidos pela equipe responsável, sendo mais frequente menção sobre morfologia e diversidade microbianas, seguido por presença de microrganismos no corpo humano e em alimentos, além da relação com doenças e produção de alimentos. Conclui-se que a atividade realizada atingiu resultados positivos, havendo participação ativa e engajamento por parte dos alunos e professores, sendo que as crianças conseguiram relacionar o conteúdo abordado com suas vivências, evidenciando um processo de aprendizagem.
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Gloria, Reig Mezquida Ana, and Reig Armiñana José. "“¿QUÉ TIENES EN LAS MANOS? PREVENCIÓN DEL CONTAGIO DE ENFERMEDADES EN EL AULA A TRAVÉS DEL LAVADO Y DESINFECCIÓN DE MANOS”." In Desafíos de la investigación y la innovación educativa ante la sociedad inclusiva., 669–78. Dykinson, 2021. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctv2gz3s4b.57.

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Conference papers on the topic "Lavoro educativo"

1

Lisimberti, Cristina, and Katia Montalbetti. "Alternanza scuola-lavoro (work-based learning) as a resource for higher education." In Fifth International Conference on Higher Education Advances. Valencia: Universitat Politècnica València, 2019. http://dx.doi.org/10.4995/head19.2019.9352.

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Abstract:
In Italy, Law no. 107/2015 made obligatory for all second grade secondary school students to spend a certain number of hours on alternanza scuola-lavoro activities (work-based learning). For Italian schools this opened up new horizons as well as new challenges on multiple levels: organisational, didactic and educational. Anyway Legal provisions and scientific evidence are in fact not sufficient to guarantee quality because school and work contexts are systems guided by different motivations, models and mechanisms. “Tailoring” and “co-designing” are the main characteristics of alternanza programmes offered by Università Cattolica del Sacro Cuore; to investigate the quality of these experiences a survey has been launched. Whilst the study confirms the satisfaction of the participating schools, from the perspective of ongoing improvement, a number of areas for development emerged in relation to evaluation issue in particular. Beyond the experience itself, universities should consider alternanza a major topic for consideration, since it enhances their fundamental activities: research, education and the third mission; accommodating students on alternanza programmes is therefore a means of responding to local needs but also an opportunity to consolidate university development strategies.
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2

Maldonado Farfan, Amanda Rosa, Ofelia Guillen, Tania Quispe, Virginia Perez, Juan Lopa, and Uriel Fernandez. "Tratamiento De Efluentes Del Proceso De Lavado De Lana En Una Industria Textil Mediante Electrocoagulación." In The 19th LACCEI International Multi-Conference for Engineering, Education, and Technology: “Prospective and trends in technology and skills for sustainable social development” “Leveraging emerging technologies to construct the future”. Latin American and Caribbean Consortium of Engineering Institutions, 2021. http://dx.doi.org/10.18687/laccei2021.1.1.580.

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3

Haryoko, Sapto, and Hendra Jaya. "The Implementation of LAVIR Networking Model at Vocational School (efforts to foster studentsr learning responses through visual literacy)." In International Conference on Indonesian Technical Vocational Education and Association (APTEKINDO 2018). Paris, France: Atlantis Press, 2018. http://dx.doi.org/10.2991/aptekindo-18.2018.41.

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4

BARROS, Anália. "Palavras da experiência." In IX Simpósio Internacional Trabalho, Relações de Trabalho, Educação e Identidade. SITRE, 2022. http://dx.doi.org/10.47930/1980-685x.2022.0101.

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Abstract:
O artigo Palavras da Experiência apresenta alguns dos resultados obtidos na pesquisa de Mestrado em Educação, realizada no PPE/EDU da UFRGS e concluída em 2010. O objetivo da pesquisa era compreender as relações entre os saberes experiências do trabalho dos estudantes do PROEJA e a relação que eles estabeleciam com os saberes escolares. Os estudantes participavam de um curso técnico de administração que articulava a elevação de escolaridade de nível médio e a formação profissional e acontecia no Instituto Federal de Educação em Sapucaia do Sul, região metropolitana de Porto Alegre. As técnicas de coleta de dados foram: entrevistas semiestruturadas, grupo focal e o sósia-substituto, dentro do campo da pesquisa qualitativa. Este artigo apresenta as Experiências de Trabalho dos participantes e os saberes fruto de suas atividades de trabalho e se alicerça na concepção do Trabalho como princípio educativo e na categoria Experiência de E. P. Thompson. Os resultados evidenciaram que os estudantes atuavam com: cuidado com o outro – reprodução da vida - saber utilizar o tempo - saber utilizar o telefone - limpar, lavar, passar, organizar, coordenar equipes, conhecer a realidade em que está trabalhando, estabelecer relações, informática/computador, reciclagem e revelaram: necessidade de afastamento da escola, antecipação da vida adulta, papel de mediadores, apreensão em relação ao futuro, sabedoria nas relações de trabalho e na escola, saber de classe.
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5

Cáceres Cansaya, Alexia, Renzo Benavente Sotelo, Tatiana Collantes Champi, Steffano Reyes Arteaga, Miguel Rodríguez Anticona, and Jonatán Edward Rojas Polo. "Mejora en el proceso de lavado y teñido de prendas de vestir usando herramientas de manufactura esbelta y optimización matemática." In The 17th LACCEI International Multi-Conference for Engineering, Education, and Technology: “Industry, Innovation, and Infrastructure for Sustainable Cities and Communities”. Latin American and Caribbean Consortium of Engineering Institutions, 2019. http://dx.doi.org/10.18687/laccei2019.1.1.179.

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6

Ostapiv, Flávia Natália, and Juliana Dias De Castro. "A EDUCAÇÃO AMBIENTAL COMO FERRAMENTA PARA REDUÇÃO DE AUTUAÇÕES POR CRIMES AMBIENTAIS." In I Congresso Nacional On-line de Conservação e Educação Ambiental. Revista Multidisciplinar de Educação e Meio Ambiente, 2021. http://dx.doi.org/10.51189/rema/1798.

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Abstract:
Introdução: A Lei nº 9605/98, Lei de Crimes Ambientais, prevê sanções penais e administrativas a quem comete atividades lesivas ao Meio Ambiente, podendo culminar em multa, sanções restritivas de direito e até mesmo detenção, podendo gerar atenuantes de acordo com a gravidade do crime, antecedentes do infrator e situação econômica do mesmo. Observou-se que uma parcela considerável dos Autos de Infração Ambiental (AIA’s) registrados pelo Instituto Água e Terra (IAT) no Sudoeste do Paraná são decorrentes de infrações de produtores rurais, que, possivelmente por falta de conhecimento da legislação e hábitos difundidos desde sua ancestralidade, se repetem e poderiam ser minimizados pela Educação Ambiental. Objetivos: repassar informações aos agricultores a respeito da legislação vigente. Material e métodos: O trabalho foi desenvolvido na área rural do município de Pato Branco/PR, com visitas a agricultores e com a distribuição de cartilhas educativas em sindicatos rurais. Resultados: Foi desenvolvida uma cartilha de conscientização ambiental com os temas mais recorrentes que podem ser objetos de infrações, como os temas citados a seguir: derrubada de espécies em extinção; derrubada de mata para conversão de área para lavoura; aterramento de nascentes; desrespeito à metragem mínima de APP e de Reserva Legal; caça ilegal; orientações de como os mesmos podem realizar o licenciamento de suas atividades, com indicação de links dos sistemas utilizados pelo IAT, bem como orientações de como proceder denúncias. Esta cartilha é entregue em mãos aos agricultores pela equipe do IAT, e são explicados os principais pontos que geram dúvida sobre autorizações florestais e licenciamento de atividades na área rural. Será feito o levantamento dos AIA’s lavrados pelo IAT no ano de 2020, anterior à pesquisa, e comparado com os resultados obtidos após dois anos. Conclusão: Resultados preliminares sugerem que quando o agricultor recebe a cartilha e tem suas dúvidas sanadas, este tende a solicitar o licenciamento de forma correta, bem como repassar as informações aos seus vizinhos e familiares, aumentando assim o impacto gerado pela informação. O estudo busca abranger cerca de 57 municípios que compõe a Bacia do Baixo Iguaçu e reduzir as infrações mais comuns observadas pelo IAT.
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da Silva, Flaviana Lopes, Layara Ribeiro Reis, Larissa Suellem Matos Araujo, Deuane Jesus Muniz Morais, and Filipe Augusto de Freitas Soares. "CONHECIMENTOS E PRÁTICAS DE GESTANTES SOBRE TOXOPLASMOSE: UMA REVISÃO INTEGRATIVA." In I Congresso Brasileiro de Parasitologia Humana On-line. Revista Multidisciplinar em Saúde, 2021. http://dx.doi.org/10.51161/rems/706.

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Abstract:
Introdução: A toxoplasmose é uma antopozoonose causada pelo protozoário intracelular obrigatório, o Toxoplasma gondii. A infecção pode ser adquirida através da ingestão de oocistos liberados pelas vezes de felídeos, que podem estar presentes em alimentos ou na água, ingesta de carne mal cozida ou crua, contendo os cistos teciduais ou taquizoítos e pela via transplacentária. Em se tratando de transmissão vertical pode causar sequelas imediatas ou tardias ao concepto, a depender da idade gestacional. Esta representa um importante problema de saúde pública das mulheres gestantes, que demanda medidas educativas que buscam prevenir a sua ocorrência. Objetivo: Avaliar as práticas preventivas e o conhecimento das gestantes sobre a toxoplasmose no Brasil com base na literatura. Material e métodos: Trata-se de uma revisão integrativa baseada em artigos indexados no Scielo, Pubmed, LILACS e MEDLINE, usando os descritores “toxoplasmose’’, “toxoplasmagondii”, “gestantes” e “conhecimento”. Selecionou-se 10 artigos para análise, com recorte temporal de 10 anos, e nos idiomas português e inglês. Resultados: A toxoplasmose consiste em uma doença parasitária de grande relevância durante a gestação, devido complicações ao feto. A literatura aponta para o pouco conhecimento das gestantes em relação a essa problemática, podendo esta relacionado à pouca escolaridade,realização incompleta ou ineficiente do pré-natal e/ou condução das consultas de pré-natal por profissionais não qualificados para tal finalidade. Mesmo diante da falta de conhecimento sobre essa problemática, algumas gestantes executaram práticas preventivas não relacionadas diretamente a doença, como não comer carne mal cozida, consumir água tratada e filtrada, lavar alimentos, não ter contato com gatos durante a gestação.. Constata-se que a falta de conhecimento assim como as de orientações sobre a toxoplasmose pode apresentar associação significativa com a positividade para a doença, correspondendo um fator de risco importante. Conclusão: Nessa perspectiva é imprescindível a elaboração de políticas públicas, assim como a educação em saúde no âmbito as Atenção Básica de Saúde, com ênfase na prevenção, e na redução dos riscos.
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