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Dissertations / Theses on the topic 'Lavoro e mercato del lavoro'

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MAZZOLINI, GABRIELE. "Infortuni sul Lavoro e Rischi nel Mercato del Lavoro: Evidenze Empiriche." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2011. http://hdl.handle.net/10280/888.

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Abstract:
La presente tesi si focalizza sullo studio delle determinanti e delle conseguenze del rischio sul lavoro e degli incidenti occupazionali nel mercato del lavoro. Il primo contributo (Capitolo 1) fornisce una rassegna critica all'interno di un quadro di analisi armonizzato allo scopo di evidenziare le debolezze della letteratura teorica ed empirica, che si occupa di rischio sul lavoro e dei incidenti occupazionali. Nell’ indagare le determinanti degli incidenti sul lavoro (Capitolo 2), si analizza il ruolo delle condizioni di lavoro e della sicurezza sul posto di lavoro nel ridurre la probabilità di un infortunio e la durata della relativa assenza, tema inesplorato nella limitata letteratura empirica. I nostri risultati forniscono evidenze cross-country che una maggiore sicurezza contribuisce a ridurre la probabilità che un incidente si verifichi e le corrispondenti conseguenze, in termini di giorni di assenza per infortunio. Particolare attenzione viene posta nel considerare il ruolo delle regolamentazioni sulla sicurezza e delle pratiche di organizzazione del lavoro. Il Capitolo 3 studia le conseguenze degli infortuni. Ci si concentra a determinare come un incidente possa influenzare i costi sostenuti dal lavoratori, vale a dire una riduzione delle probabilità di occupazione e perdite salariali, sia nel breve sia lungo periodo. Utilizzando i dati BHPS, si trova che, nel breve periodo, uno stato di infortunio, in seguito ad un incidente occupazionale, porta ad una maggiore probabilità di perdere il lavoro; nel lungo periodo, i lavoratori infortunati possono subire consistenti perdite salariali che possono essere evitate se il lavoratore è occupato nel settore pubblico o in imprese sindacalizzate.
This dissertation focuses on investigating the determinants and the consequences of risk at work and occupational accidents in the labour market. The first contribution (Chapter 1) provides a critical survey within an harmonized framework of analysis to highlight the weaknesses of the theoretical and empirical literature. In investigating the determinants of accidents at work (Chapter 2), we analyze the role of working conditions and safety at work in reducing the probability of accidents at work and the corresponding duration of absence, which is an unexplored issue in the limited empirically literature on risk at work and occupational accidents. Our findings provide cross-country evidence that more safety at work contributes to reduce the probability that an accident occurs and its consequences, in terms of days off from work. Particular attention is used in considering the role of safety at work regulations and of work organization practices. Chapter 3 studies the consequences of occupational injuries. We focus in determining how an accident may affect workers’ costs, namely a decline of employment probabilities and earning losses, either in the short or in the long term. Using the BHPS data, we find that, in the short term, a state of injury, following an occupational accident, leads to a higher probability of losing job; in the long term, injured workers may support significant earning losses that may vanish if they are employed in the public sector or in unionized firms.
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MAZZOLINI, GABRIELE. "Infortuni sul Lavoro e Rischi nel Mercato del Lavoro: Evidenze Empiriche." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2011. http://hdl.handle.net/10280/888.

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Abstract:
La presente tesi si focalizza sullo studio delle determinanti e delle conseguenze del rischio sul lavoro e degli incidenti occupazionali nel mercato del lavoro. Il primo contributo (Capitolo 1) fornisce una rassegna critica all'interno di un quadro di analisi armonizzato allo scopo di evidenziare le debolezze della letteratura teorica ed empirica, che si occupa di rischio sul lavoro e dei incidenti occupazionali. Nell’ indagare le determinanti degli incidenti sul lavoro (Capitolo 2), si analizza il ruolo delle condizioni di lavoro e della sicurezza sul posto di lavoro nel ridurre la probabilità di un infortunio e la durata della relativa assenza, tema inesplorato nella limitata letteratura empirica. I nostri risultati forniscono evidenze cross-country che una maggiore sicurezza contribuisce a ridurre la probabilità che un incidente si verifichi e le corrispondenti conseguenze, in termini di giorni di assenza per infortunio. Particolare attenzione viene posta nel considerare il ruolo delle regolamentazioni sulla sicurezza e delle pratiche di organizzazione del lavoro. Il Capitolo 3 studia le conseguenze degli infortuni. Ci si concentra a determinare come un incidente possa influenzare i costi sostenuti dal lavoratori, vale a dire una riduzione delle probabilità di occupazione e perdite salariali, sia nel breve sia lungo periodo. Utilizzando i dati BHPS, si trova che, nel breve periodo, uno stato di infortunio, in seguito ad un incidente occupazionale, porta ad una maggiore probabilità di perdere il lavoro; nel lungo periodo, i lavoratori infortunati possono subire consistenti perdite salariali che possono essere evitate se il lavoratore è occupato nel settore pubblico o in imprese sindacalizzate.
This dissertation focuses on investigating the determinants and the consequences of risk at work and occupational accidents in the labour market. The first contribution (Chapter 1) provides a critical survey within an harmonized framework of analysis to highlight the weaknesses of the theoretical and empirical literature. In investigating the determinants of accidents at work (Chapter 2), we analyze the role of working conditions and safety at work in reducing the probability of accidents at work and the corresponding duration of absence, which is an unexplored issue in the limited empirically literature on risk at work and occupational accidents. Our findings provide cross-country evidence that more safety at work contributes to reduce the probability that an accident occurs and its consequences, in terms of days off from work. Particular attention is used in considering the role of safety at work regulations and of work organization practices. Chapter 3 studies the consequences of occupational injuries. We focus in determining how an accident may affect workers’ costs, namely a decline of employment probabilities and earning losses, either in the short or in the long term. Using the BHPS data, we find that, in the short term, a state of injury, following an occupational accident, leads to a higher probability of losing job; in the long term, injured workers may support significant earning losses that may vanish if they are employed in the public sector or in unionized firms.
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Rudi, Veronica <1994&gt. "Riforme del Mercato del Lavoro e Conseguenze Sociali." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14235.

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Abstract:
Gli anni Novanta del Giappone sono stati caratterizzati da un lungo periodo di recessione economica conseguente al collasso dello scoppio della bolla economica. Per stabilizzare le aziende a mantenere i loro dipendenti a dispetto del crollo del mercato, furono attuate dal governo misure di deregolamentazione del mercato del lavoro, nel 1986, 1999 e infine nel 2004, che ha portato negli anni, alla diffusione dei lavori a tempo determinato. L’incertezza dell’impiego ha causato il crollo della convinzione che il Giappone fosse una società di classe media omogenea, idea che si era diffusa fino allo scoppio della bolla, mentre l’idea di una gap society, ovvero una società di ineguaglianze, si sta indubbiamente diffondendo. Questa questione è al centro dell’attenzione dei media, mentre non molta attenzione viene data ai problemi lavorativi che i giovani fronteggiano oggigiorno. Poca rilevanza infatti, viene data riguardo al presente stato di disoccupazione giovanile rispetto alla precarietà delle persone di mezza età, giustificando l’attuale stato di precarietà come una scelta voluta dai giovani stessi; ed è proprio in questo clima che emergono le figure e la consapevolezza dell’esistenza dei freeter, i NEET, gli hikikomori e i working poor. Il mio intento è spiegare dettagliatamente perché le riforme fino ad ora attuate per aumentare i posti di lavoro e per superare la crisi economica dopo lo scoppio della bolla siano in realtà risultate poco efficaci, descrivere le figure sociali emerse dopo le deregolamentazioni, analizzare il nuovo volto che la società giapponese sta assumendo e riportare, dall’analisi di vari autori, possibili soluzioni alla precarietà lavorativa dei giovani e al mercato del lavoro giapponese stesso.
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Baldini, Stefano. "Un'analisi dell'impatto dell'informatica sul mercato del lavoro." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/9272/.

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Abstract:
In questa analisi si cercherà di comprendere cosa caratterizza questa l'ondata di progresso tecnologico che sta cambiando il mercato del lavoro. Il principale aspetto negativo di questo progresso si chiama "Technological Unemployment". Benché gli esperti si trovino in disaccordo su quali siano le cause della persistente alta disoccupazione, Brynjolfsson e McAfee puntano il dito contro l'automazione che ha soppiantato i lavori ripetitivi delle aziende. Tuttavia, è anche vero che il progresso ha sempre portato aumenti di produttività, e soprattutto nuovi tipi di occupazioni che hanno compensato la perdita di posti di lavoro, nel medio-lungo termine. Keynes evidenzia che la disoccupazione dovuta alla scoperta di strumenti economizzatori di manodopera procede con ritmo più rapido di quello con cui riusciamo a trovare nuovi impieghi per la manodopera stessa. Da ciò si crea ansia per il futuro, più o meno motivata. Gli stessi esperti sono spaccati a metà tra chi ha fiducia nei possibili risvolti positivi del progresso e chi invece teme possa comportare scenari catastrofici. Le macchine ci rubano lavoro o ci liberano da esso? Con questa ricerca ci si pone l'obiettivo di analizzare le effettive prospettive dei prossimi decenni. Nel capitolo 2 che è il corpo della tesi prenderemo soprattutto in conto il lavoro accademico di Frey ed Osborne dell'Oxford Martin School, intitolato "The future of employment: how susceptible are jobs to computerisation?" (2013). Essi sono stati tra i primi a studiare e quantificare cosa comporteranno le nuove tecnologie in termini di impiego. Il loro obiettivo era individuare le occupazioni a rischio, da qui a vent'anni, nel mercato del lavoro degli Stati Uniti e la relazione che intercorre tra la loro probabilità di essere computerizzati e i loro salari e livello d'istruzione medi, il tutto valutato attraverso l'ausilio di una nuova metodologia che si vedrà nel dettaglio. A conclusioni simili alle loro, per certi aspetti, è successivamente giunto anche Autor; tra l'altro viene spesso citato per altre sue opere dagli stessi Frey e Osborne, che usano le sue categorizzazioni per impostare la struttura del loro calcolo dell'automatizzabilità dei lavori utilizzando i recenti miglioramenti nelle scienze ingegneristiche quali ML (Machine Learning ad esempio Data mining, Machine vision, Computational statistics o più in generale AI) e MR (Mobile robotics) come strumenti di valutazione. Oltre alle sue ricerche, si presenteranno brevemente i risultati di un recente sondaggio tenuto dal Pew Research Center in cui importanti figure dell'informatica e dell'economia esprimono il loro giudizio sul futuro panorama del mondo del lavoro, considerando l'imminente ondata di innovazioni tecnologiche. La tesi si conclude con un'elaborazione personale. In questo modo si prenderà coscienza dei problemi concreti che il progresso tecnologico potrebbe procurare, ma anche dei suoi aspetti positivi.
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Torre, Denise <1993&gt. "Immigrati cinesi nel mercato del lavoro italiano." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/9811.

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Abstract:
L'elaborato affronta il tema dell'immigrazione cinese e del relativo inserimento nel mercato del lavoro italiano. La tesi inizia da un'analisi delle caratteristiche chiave e delle dinamiche tendenziali dell’occupazione cinese in Italia e prosegue con una panoramica sulle principali problematiche createsi in contesto nazionale che legano l’immigrazione cinese alla disciplina del lavoro.
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6

Tessarollo, Matteo <1989&gt. "Il mercato del lavoro nel settore musicale." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10418.

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Abstract:
Ricerca e studio dei casi e delle problematiche che i musicisti, professionisti e non, riscontrano nella loro carriera formativa e professionale. La ricerca tende a capire quali possono essere gli sbocchi nel mercato per gli artisti che si occupano di musica.
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7

SPREAFICO, SILVIA. "Le fasce deboli del mercato del lavoro. Verso un welfare locale e attivo per il lavoro." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/244.

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Abstract:
La tesi si inserisce nell'ambito dell'animato dibattito politico e scientifico in merito alle misure volte a supportare i soggetti più deboli nel processo di inclusione socio-lavorativa. Al centro della riflessione si situano i cambiamenti che hanno caratterizzato il mercato del lavoro negli ultimi trent'anni e le politiche di welfare sviluppate a livello nazionale e comunitario per rispondere ai nuovi rischi e bisogni dei cittadini. In particolare, si approfondiscono le politiche del mercato del lavoro, cioè tutte quelle misure e quei servizi finalizzati a supportare i lavoratori in difficoltà occupazionale. La lettura proposta è volta a comprendere il significato delle azioni di politica del lavoro, alla luce dei cambiamenti introdotti dalle riforme degli ultimi anni. Si parla oggi di politiche attive del lavoro, di occupabilità, di responsabilizzazione degli individui, di personalizzazione degli interventi e, sul fronte degli attori che governano e gestiscono il sistema, di concertazione e di sinergia pubblico-privato. Nella seconda parte della tesi sono proposti due studi di caso, il modello lombardo e il modello danese di politiche del lavoro, che presentano logiche di intervento e orientamenti differenti, pur in presenza di situazioni occupazionali simili, caratterizzate da ridotti problemi di disoccupazione e da elevati tassi di partecipazione al mercato del lavoro.
The thesis is positioned within the political and scientific debate regarding the measures aimed to support the vulnerable people in the social and employment integration process. The study in depth concerns the changes of the labour market of the last thirty years and the welfare policies developed on national and European level to meet new citizens requirements. In particular, the thesis is focused on the labour market policies, which include measures and services supporting people with employment difficulties. The analysis concerns the new trends in labour market policies, the Italian model, the actors who govern the system and the types of measures (vocational guidance, vocational training, employment services, etc). The second part of thesis explores two cases, Lombardy and Denmark labour market policies models, with the analysis of different labour market problems and the various strategies to improve social cohesion and integration for disadvantaged people.
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SPREAFICO, SILVIA. "Le fasce deboli del mercato del lavoro. Verso un welfare locale e attivo per il lavoro." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/244.

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Abstract:
La tesi si inserisce nell'ambito dell'animato dibattito politico e scientifico in merito alle misure volte a supportare i soggetti più deboli nel processo di inclusione socio-lavorativa. Al centro della riflessione si situano i cambiamenti che hanno caratterizzato il mercato del lavoro negli ultimi trent'anni e le politiche di welfare sviluppate a livello nazionale e comunitario per rispondere ai nuovi rischi e bisogni dei cittadini. In particolare, si approfondiscono le politiche del mercato del lavoro, cioè tutte quelle misure e quei servizi finalizzati a supportare i lavoratori in difficoltà occupazionale. La lettura proposta è volta a comprendere il significato delle azioni di politica del lavoro, alla luce dei cambiamenti introdotti dalle riforme degli ultimi anni. Si parla oggi di politiche attive del lavoro, di occupabilità, di responsabilizzazione degli individui, di personalizzazione degli interventi e, sul fronte degli attori che governano e gestiscono il sistema, di concertazione e di sinergia pubblico-privato. Nella seconda parte della tesi sono proposti due studi di caso, il modello lombardo e il modello danese di politiche del lavoro, che presentano logiche di intervento e orientamenti differenti, pur in presenza di situazioni occupazionali simili, caratterizzate da ridotti problemi di disoccupazione e da elevati tassi di partecipazione al mercato del lavoro.
The thesis is positioned within the political and scientific debate regarding the measures aimed to support the vulnerable people in the social and employment integration process. The study in depth concerns the changes of the labour market of the last thirty years and the welfare policies developed on national and European level to meet new citizens requirements. In particular, the thesis is focused on the labour market policies, which include measures and services supporting people with employment difficulties. The analysis concerns the new trends in labour market policies, the Italian model, the actors who govern the system and the types of measures (vocational guidance, vocational training, employment services, etc). The second part of thesis explores two cases, Lombardy and Denmark labour market policies models, with the analysis of different labour market problems and the various strategies to improve social cohesion and integration for disadvantaged people.
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9

Mezzaro, Elisabetta <1995&gt. "L'IMPATTO DEL SERVIZIO CIVILE ESTERO NEL MERCATO DEL LAVORO." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/16156.

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Abstract:
In questa tesi si analizzerà il ruolo del Servizio Civile Estero nell’ottica dell’accesso al mercato del lavoro per i giovani. Nello specifico, si focalizzerà sul rapporto che c’è tra i volontari che concludono il servizio e il tipo di possibilità che si trovano a fronteggiare al loro ritorno. L’ipotesi della mia ricerca è che il Servizio Civile Estero sia un’esperienza formativa importante, ma che nell’ottica di un ritorno, non riesca a poi a creare una continuità con la società precaria di partenza. Nella prima parte verrà definito l’oggetto dell’indagine, ovvero il volontariato, soffermandosi sulla sua definizione e sullo stato attuale che ricopre a livello mondiale, europeo ed infine italiano. Successivamente verrà fatta una ricognizione sul volontariato all’estero e il Servizio Civile Estero, ricostruendo la loro evoluzione storica e gli effetti che producono nell’inserimento nel mercato del lavoro, anche dal punto di vista delle politiche pubbliche, teorico e della ricerca. Nella ricerca empirica, che sarà di tipo qualitativo, verrà analizzato un campione che ha svolto il Servizio Civile Estero da almeno due anni, e alla fine del proprio progetto ha deciso di fare ritorno in Italia, cercando di indagare il ruolo di quest’esperienza formativa per l’accesso al mercato del lavoro.
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10

TAGLIABUE, IRENE. "Organizzazione e disciplina del mercato del lavoro di cura." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2022. http://hdl.handle.net/10446/213032.

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11

Pillan, Eleonora <1991&gt. "L'evoluzione del mercato del lavoro - Dall'Unità d'Italia ad oggi." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/16369.

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Abstract:
“L'Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro” recita l’art.1 della Costituzione italiana promulgata nel 1947. Da allora cos’è cambiato nella vita dei cittadini o meglio com’è cambiato il mercato del lavoro dall’unità d’Italia ad oggi? Proviamo a fare un’analisi storico-giuridica di questi cambiamenti analizzando dei precisi periodi. Verranno introdotti gli eventi più importanti che hanno caratterizzato l’intero Ottocento, secolo che ha visto la formazione del Regno d’Italia, introducendo le caratteristiche lavorative tipiche del tempo e come il mondo del lavoro è notevolmente mutato negli anni avvenire. Dal 1861, anno della proclamazione del Regno d’Italia, al 2019 sono passati esattamente 158 anni, un periodo che ha visto evolvere il nostro Paese, attraversare momenti importanti, crisi ma anche periodi floridi. Questi cambiamenti hanno segnato sicuramente la società e di essa anche lo stile di vita e da qui parte l’ analisi su come è evoluto anche il mercato del lavoro, il rapporto tra aziende e lavoratori, le condizioni dei lavoratori, i loro diritti e i loro salari/stipendi, modificando, di conseguenza, anche il potere economico degli stessi, con una parentesi anche sul lavoro femminile. Verranno analizzati i settori agricolo e industriale in ambito nazionale evidenziando le cause che hanno determinato la forte differenza tra le regioni del nord Italia e quelle del sud. Nell’analisi verranno tenute in considerazione anche le fasi di migrazione del secolo scorso che hanno portato un elevato numero di italiani all’estero e anche l’immigrazione tipica dei giorni nostri. Verrà studiato il Novecento e l’evoluzione della società fino ai giorni nostri cercando di approfondire le tematiche attuali legate al mondo del lavoro quali la crisi che ha colpito il nostro Paese, e non solo nel 2009 e la disoccupazione giovanile provando a trarne delle conclusioni in ottica futura. Nel secondo capitolo ci si focalizzerà sulla realtà veneta, area del nord Italia particolarmente vigorosa che negli anni è fortemente mutata arrivando ad essere una delle regioni italiane più trainanti dell’economia nazionale; si parla infatti di “modello Veneto”. Anche in questo capitolo ci sarà un focus sulle migrazioni e sul mondo femminile nell’ambito lavorativo. Infine, la ricerca terminerà analizzando il caso di una storica azienda veneta che negli anni ha saputo evolversi insieme agli eventi e ottenere un ruolo rilevante per la società, superando momenti di crisi ma mantenendo un nome importante e di prestigio per l’economia locale; si parla dell’industria tessile Lanerossi, oggi gruppo Marzotto.
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Cottone, Mariele <1978&gt. "Mercato del lavoro e riforma della vigilanza pubblica." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/2064/1/Cottone_Mariele_TESI.pdf.

Full text
Abstract:
After having covered the international regulation in the labour market and in the control mechanisms fighting the irregular and the concealed labour, the Author concentrates on the Italian system’s answers to the requests coming from the European Union. Starting from the White Book on the labour market in Italy, the problems originated by the Legislative Decree 124/2004 and, moreover, those which have affected the fight against the concealed labour are dealt with. The aim study is to verify that the juridical regulation adopted by the national lawmaker has contributed to solve the problems connected to the labour flexibility and the consequent temporary employment. The analysis of the problems has led to the conclusion that, regardless the lawmaker’s good intentions, the basic principles of the national juridical system do not allow the achievement of a full realization of the objectives. This is mainly because the lack of effective systems to protect the flexible employees often treated as temporary employees, and because of the difficulties to introduce the legal culture on which the whole system should stand.
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Cottone, Mariele <1978&gt. "Mercato del lavoro e riforma della vigilanza pubblica." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/2064/.

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Abstract:
After having covered the international regulation in the labour market and in the control mechanisms fighting the irregular and the concealed labour, the Author concentrates on the Italian system’s answers to the requests coming from the European Union. Starting from the White Book on the labour market in Italy, the problems originated by the Legislative Decree 124/2004 and, moreover, those which have affected the fight against the concealed labour are dealt with. The aim study is to verify that the juridical regulation adopted by the national lawmaker has contributed to solve the problems connected to the labour flexibility and the consequent temporary employment. The analysis of the problems has led to the conclusion that, regardless the lawmaker’s good intentions, the basic principles of the national juridical system do not allow the achievement of a full realization of the objectives. This is mainly because the lack of effective systems to protect the flexible employees often treated as temporary employees, and because of the difficulties to introduce the legal culture on which the whole system should stand.
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14

MARZIANI, ERNESTINA. "Gli enti bilaterali e il mercato del lavoro." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/212.

Full text
Abstract:
Gli enti bilaterali, sino alla legge n. 30 del 2003, sono stato oggetto di attenzione da parte della giurisprudenza e della dottrina con riguardo a questioni prettamente contingenti e di carattere economico-finanziario, mentre, limitato a pochi autori, è stato l'interesse ad una ricostruzione sistemica del contesto nel quale tali organismi hanno operato e continuano ad operare. Con il decreto legislativo n.276 del 2003, essi sono entrati con decisione nel dibattito giuslavoristico. Obiettivo del presente lavoro è quello di delineare il nuovo ruolo degli enti bilaterali all'interno del mercato del lavoro, individuando le caratteristiche del fenomeno della bilateralità nel nostro paese, i rapporti con il sistema di relazioni industriali e le novità introdotte dal d.lgs. n.276/2003. La tesi che si vuole sostenere è che l'esperienza della bilateralità può essere considerata un'opportunità e non la opportunità per rendere il sistema di relazioni industriali più moderno. Pertanto si cercherà di evidenziare le potenzialità di tali enti, ricordando che gli enti bilaterali non sono un'invenzione del legislatore di oggi , già significativa è l'esperienza maturata dalla quale apprendere per rispondere alle nuove sfide provenienti dal .mondo del lavoro. E non sottovalutando i rischi che tale opportunità porta con sé, come parte della dottrina non ha mancato di rilevare con incisività: il timore è quello di una strumentalizzazione degli enti bilaterali per relazioni industriali di tipo istituzional-cooperativo.
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MARZIANI, ERNESTINA. "Gli enti bilaterali e il mercato del lavoro." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/212.

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Abstract:
Gli enti bilaterali, sino alla legge n. 30 del 2003, sono stato oggetto di attenzione da parte della giurisprudenza e della dottrina con riguardo a questioni prettamente contingenti e di carattere economico-finanziario, mentre, limitato a pochi autori, è stato l'interesse ad una ricostruzione sistemica del contesto nel quale tali organismi hanno operato e continuano ad operare. Con il decreto legislativo n.276 del 2003, essi sono entrati con decisione nel dibattito giuslavoristico. Obiettivo del presente lavoro è quello di delineare il nuovo ruolo degli enti bilaterali all'interno del mercato del lavoro, individuando le caratteristiche del fenomeno della bilateralità nel nostro paese, i rapporti con il sistema di relazioni industriali e le novità introdotte dal d.lgs. n.276/2003. La tesi che si vuole sostenere è che l'esperienza della bilateralità può essere considerata un'opportunità e non la opportunità per rendere il sistema di relazioni industriali più moderno. Pertanto si cercherà di evidenziare le potenzialità di tali enti, ricordando che gli enti bilaterali non sono un'invenzione del legislatore di oggi , già significativa è l'esperienza maturata dalla quale apprendere per rispondere alle nuove sfide provenienti dal .mondo del lavoro. E non sottovalutando i rischi che tale opportunità porta con sé, come parte della dottrina non ha mancato di rilevare con incisività: il timore è quello di una strumentalizzazione degli enti bilaterali per relazioni industriali di tipo istituzional-cooperativo.
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Albensi, Beatrice <1989&gt. "La salute nel mercato del lavoro di cura." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6012.

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Abstract:
Il lavoro intende indagare le connessioni esistenti tra salute e mercato del lavoro nel settore del lavoro di cura. Le caratteristiche del mercato del lavoro incidono infatti profondamente sullo stato di salute delle caregiver. L’analisi intende avanzare alla luce di coordinate spazio-temporali precise: la crisi economica degli ultimi anni ha infatti portato al peggioramento delle condizioni lavorative in termini salariali, contrattuali e di salute. Il lavoro di cura si caratterizza per una forte presenza del lavoro sommerso e grigio, aspetto che si intreccia anche con la questione dell’irregolarità giuridica degli stranieri. La retribuzione ha subito notevoli cambiamenti nel corso degli ultimi anni e fa registrare un aumento delle ore lavorative ma a parità di salario, con il conseguente abbassamento del guadagno orario. L'allungamento dell'orario lavorativo, la maggiore precarietà e flessibilità in questo settore unitamente alle basse retribuzioni e al logoramento psicologico tipico del lavoro emozionale hanno provocato un peggioramento della salute psico-fisica delle assistenti familiari.
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VALENTI, ANTONIO. "Verso un mercato del lavoro più verde: implicazioni per la salute e sicurezza sul lavoro (SSL)." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2014. http://hdl.handle.net/10446/30733.

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Abstract:
Introduction The momentum towards the green economy; strongly focused on innovation; highlights the urgent need to anticipate the new and emerging health and safety risks in green jobs with a view to ensuring adequate; safe and healthy working conditions. The present study has conducted a survey among relevant stakeholders; social partners; institutions and green companies to collect their perceptions of potential effects of green jobs on occupational health and safety; with particular regard to the renewable energy sector. Methods An online questionnaire posted on the "Research Activity" section of the INAIL website was used to conduct the survey. It involved a sample of 61 stakeholders including institutions (11); trade unions (11); employers associations (13); companies (11); research (15). Questionnaire results have been uploaded to a database in Microsoft Excel format and analysed using SPSS version 16.0 for Windows. Results Most of respondents claim that the green transition poses new risks that can be managed with current risk management procedures (38;2% of responses) or think that renewables entail the same types of risks as other forms of energy but new risk management procedures are required (27;3% of responses). As regards the occupational health and safety risks associated with the production of sustainable energy sources; this study shows that wind; photovoltaic and solar thermal energy (41;2%) entail low health and safety risks. Medium risks have been identified in geothermal (47;1%); hydro power (44;1%) and biomass (38;2%). Discussion This study provides an objective analysis of green experts' perception of emerging and poorly investigated issues concerning the potential implications of green technologies in the field of occupational health and safety. The poor perception of workers' health and safety protection brought to light by the survey is due to a delay of the Italian political; scientific and industrial world in the assessment of potential risks for workers' health and safety posed by the introduction of new green technologies.
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Menjra, Widad <1990&gt. "Donne e lavoro negli Emirati Arabi Uniti Analisi della partecipazione femminile al mercato del lavoro emiratino." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/8499.

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Abstract:
Il presente studio si propone di esplorare la partecipazione delle donne al mercato del lavoro negli Emirati Arabi Uniti. La prima parte presenta un'illustrazione del contesto socio-economico in cui le donne emiratine vivono e il divario presente tra gli ottimi risultati ottenuti nell’istruzione e la bassa partecipazione all’economia del paese. Si procederà quindi a delineare i fattori che ostacolano le donne nell'accesso e nel mantenimento dell'impiego, al fine di evidenziare come la tradizione religiosa non possa essere l’unico elemento limitante la libertà delle donne emiratine. La terza ed ultima parte analizza le politiche economiche e sociali, finalizzate a differenziare l’economia emiratina e sfruttare il capitale umano nazionale, attuate dal governo nell’ultimo decennio, ed il loro impatto sulla partecipazione delle donne nel mercato del lavoro. Saranno infine esposte le risposte concrete attuate per migliorare il percorso lavorativo delle donne, ponendo l’attenzione sui tipi di associazioni e organizzazioni che si sono sviluppati all’interno del paese.
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Cattani, Lorenzo <1989&gt. "Spezzare la Doxa? La segregazione di genere nel mercato del lavoro." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022. http://amsdottorato.unibo.it/10348/1/Lorenzo_Cattani_tesi.pdf.

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Abstract:
La segregazione nel mercato del lavoro ha dimostrato di essere un fenomeno molto regolare. Osservando i principali indicatori sintetici, troveremo che circa la metà della forza lavoro femminile dovrebbe cambiare lavoro per potersi distribuire fra le professioni nello stesso modo degli uomini, un dato che negli ultimi decenni non sembra essere cambiato. La ricerca si è concentrata sulla socializzazione e come le strutture influenzano l'agency quando le persone pianificano le loro carriere. Tuttavia, riteniamo sia stato ignorato il ruolo della classe occupazionale d'impiego nel dare forma alla segregazione. Facendo riferimento a Bourdieu, la tesi svolge un'analisi empirica su cinque classi occupazionali: dirigenti, professioni intellettuali, tecnici, colletti blu, e professioni non qualificate e dei servizi, stimando modelli logit per calcolare le probabilità delle donne di accedere alle professioni male-dominated, dove gli uomini sono più dei due terzi della forza lavoro. Di particolare interesse è il ruolo della scelta di perseguire un'istruzione STEM e come il campo di studio moderi la relazione fra genere e probabilità di accedere ad una professione male-dominated. I risultati mostrano differenze rilevanti fra le classi occupazionali, e anche fra diversi tipi di campi di studio STEM, suggerendo che la segregazione sia un fenomeno a geometrie variabili che può essere "spezzata" più facilmente in alcune classi rispetto ad altre.
Segregation in the labor market has proved to be a surprisingly regular phenomenon. When we look at the main synthetic measures of segregation, we will find that half of the female workforce should change jobs to be distributed among occupations the same way men do, which is the same evidence collected more than twenty-five years ago. Research has focused on socialization and how structures affect agency when people plan their careers. However, previous research on segregation has often neglected the occupational class of employment and its role in shaping segregation. Using a "Bourdieusian" framework, this paper carries an empirical investigation on segregation in five occupational groups: managers, professionals, technicians, blue-collar workers, and elementary and service workers, computing a logit model for studying women's probabilities of access to male-dominated occupation, where men are more than two-thirds of the workforce. Of specific interest is choosing to pursue a STEM education and how this choice moderates the relation between gender and the probability of accessing a male-dominated occupation. Results show relevant differences in each class, and different STEM fields as well, suggesting that segregation may be “broken” more easily in certain occupational classes than in other ones.
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Perez, Dominguez Fernando <1980&gt. "Il jobseeker: la tutela delle transizioni nel mercato del lavoro." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1511/1/perez_fernando_tesi.pdf.

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Perez, Dominguez Fernando <1980&gt. "Il jobseeker: la tutela delle transizioni nel mercato del lavoro." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1511/.

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SCOCCA, Silvia. "Contrattazione collettiva aziendale e produttività del lavoro. Il caso Trelleborg Italia e Francia alla prova delle nuove sfide del mercato del lavoro." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2020. http://hdl.handle.net/10446/181511.

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Donini, Annamaria <1982&gt. "La tutela del disoccupato nel mercato del lavoro. Dal sostegno del reddito ai servizi per l'occupazione." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/5478/1/Donini_Annamaria_Tesi.pdf.

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Abstract:
La tesi affronta il tema degli istituti e degli strumenti di tutela della condizione di disoccupazione. In mancanza d’una nozione giuridica generale di disoccupazione, l’obiettivo è quello di ricercare gli elementi comuni ai differenti istituti in grado di definire l’ambito della protezione garantita alla persona priva d’impiego. Lo studio fornisce, dapprima, una complessiva ricognizione storico-critica degli strumenti per il sostegno del reddito nelle ipotesi di mancanza di lavoro. L’esame dei modelli d’intervento legislativo evidenzia finalità, caratteristiche e criticità dei singoli istituti, sia di quelli più consolidati, che degli interventi più recenti. La seconda parte della tesi si propone d’integrare la ricognizione delle forme di tutela economica con l’analisi delle politiche attive nel mercato del lavoro e degli interventi a sostegno all’occupabilità. L’intento è di verificare le modalità attraverso le quali l’ordinamento tenta di collegare tutela del reddito e promozione dell’occupazione. La ricerca affronta anche la questione dei limiti alla libertà di circolazione nell’Unione Europea dei cittadini non lavoratori, nonché il condizionamento determinato dalle misure che riducono o scoraggiano l’esportabilità delle prestazioni previdenziali negli altri Paesi europei. La parte finale si propone d’individuare gli elementi che caratterizzano il complesso degli istituti analizzati, al fine di verificare a quale evento giuridico l’ordinamento offra protezione. Lo studio identifica due elementi rilevanti: la condizione di “mancanza di lavoro”, che accomuna l’intervento per la disoccupazione e quello a favore dei rapporti di lavoro sospesi, nonché l’attualità dello stato di disoccupazione, parametro generale per gli interventi protettivi. L’analisi svolta sottolinea, però, che i meccanismi di c.d. condizionalità per l’accesso alle prestazioni economiche e ai servizi per l’impiego non consentono un’adeguata promozione della qualità del lavoro e della professionalità del lavoratore. La tesi individua un possibile terreno di sviluppo della protezione della condizione del disoccupato nell’integrazione tra strumenti di sostegno all’impiego e interventi a base universalistica.
The thesis addresses the issue of protection instruments for the condition of unemployment. In the absence of a general legal concept of unemployment, the goal is to find the common elements to different institutions which define the protection scope afforded to persons without a job. The study provides, at first, a comprehensive historical-critical survey of the tools for income support in the event of lack of work. The analysis of the legislative intervention models highlights goals, characteristics and problems of each legal institution, the more established as well as the most recent ones. The second part of the thesis tries to integrate the recognition of forms of economic protection through the analysis of active policies in the labour market and measures to support employability. The intent is to verify how legislative initiatives try to connect income protection and employment promotion. The research also addresses the question of limits to freedom of movement of EU citizens and restrictions determined by measures that reduce or discourage the exportability of social security benefits in other European countries. The final section seeks to identify the fundamental elements of the complex of institutions analyzed in order to define events to which legal order provides protection. The study identifies two important elements characterizing all the protection instruments: first, the condition of "lack of work"; second, the current state of unemployment, stated as general parameter for protective action. The analysis points out, however, that the mechanisms of so-called conditionality for access to economic benefits and employment services do not allow a successful promotion of quality of work and workers skills. The thesis identifies a possible field of development for the protection of the unemployed in the integration between tools supporting employment and general universal interventions.
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Donini, Annamaria <1982&gt. "La tutela del disoccupato nel mercato del lavoro. Dal sostegno del reddito ai servizi per l'occupazione." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/5478/.

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Abstract:
La tesi affronta il tema degli istituti e degli strumenti di tutela della condizione di disoccupazione. In mancanza d’una nozione giuridica generale di disoccupazione, l’obiettivo è quello di ricercare gli elementi comuni ai differenti istituti in grado di definire l’ambito della protezione garantita alla persona priva d’impiego. Lo studio fornisce, dapprima, una complessiva ricognizione storico-critica degli strumenti per il sostegno del reddito nelle ipotesi di mancanza di lavoro. L’esame dei modelli d’intervento legislativo evidenzia finalità, caratteristiche e criticità dei singoli istituti, sia di quelli più consolidati, che degli interventi più recenti. La seconda parte della tesi si propone d’integrare la ricognizione delle forme di tutela economica con l’analisi delle politiche attive nel mercato del lavoro e degli interventi a sostegno all’occupabilità. L’intento è di verificare le modalità attraverso le quali l’ordinamento tenta di collegare tutela del reddito e promozione dell’occupazione. La ricerca affronta anche la questione dei limiti alla libertà di circolazione nell’Unione Europea dei cittadini non lavoratori, nonché il condizionamento determinato dalle misure che riducono o scoraggiano l’esportabilità delle prestazioni previdenziali negli altri Paesi europei. La parte finale si propone d’individuare gli elementi che caratterizzano il complesso degli istituti analizzati, al fine di verificare a quale evento giuridico l’ordinamento offra protezione. Lo studio identifica due elementi rilevanti: la condizione di “mancanza di lavoro”, che accomuna l’intervento per la disoccupazione e quello a favore dei rapporti di lavoro sospesi, nonché l’attualità dello stato di disoccupazione, parametro generale per gli interventi protettivi. L’analisi svolta sottolinea, però, che i meccanismi di c.d. condizionalità per l’accesso alle prestazioni economiche e ai servizi per l’impiego non consentono un’adeguata promozione della qualità del lavoro e della professionalità del lavoratore. La tesi individua un possibile terreno di sviluppo della protezione della condizione del disoccupato nell’integrazione tra strumenti di sostegno all’impiego e interventi a base universalistica.
The thesis addresses the issue of protection instruments for the condition of unemployment. In the absence of a general legal concept of unemployment, the goal is to find the common elements to different institutions which define the protection scope afforded to persons without a job. The study provides, at first, a comprehensive historical-critical survey of the tools for income support in the event of lack of work. The analysis of the legislative intervention models highlights goals, characteristics and problems of each legal institution, the more established as well as the most recent ones. The second part of the thesis tries to integrate the recognition of forms of economic protection through the analysis of active policies in the labour market and measures to support employability. The intent is to verify how legislative initiatives try to connect income protection and employment promotion. The research also addresses the question of limits to freedom of movement of EU citizens and restrictions determined by measures that reduce or discourage the exportability of social security benefits in other European countries. The final section seeks to identify the fundamental elements of the complex of institutions analyzed in order to define events to which legal order provides protection. The study identifies two important elements characterizing all the protection instruments: first, the condition of "lack of work"; second, the current state of unemployment, stated as general parameter for protective action. The analysis points out, however, that the mechanisms of so-called conditionality for access to economic benefits and employment services do not allow a successful promotion of quality of work and workers skills. The thesis identifies a possible field of development for the protection of the unemployed in the integration between tools supporting employment and general universal interventions.
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Braito, Jasmine <1991&gt. "La Cina e il mercato del lavoro: prospettiva di un cambiamento." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/9144.

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Abstract:
La forte espansione economica di cui è stata protagonista la Cina negli ultimi anni, ha evidenziato quali sono stati i maggiori punti di forza di questo fenomeno straordinario. Poiché le basi della crescita economica cinese erano instabili, si è vista costretta a fare perno sulle sue caratteristiche interne. Lo sviluppo della società e del mercato infatti, nonostante si sia allineato a quello delle principali potenze economiche, ha mantenuto quelle che vengono definite "caratteristiche cinesi", che riassumono la volontà del popolo cinese di avanzare verso un processo di sviluppo continuo mantenendo le sue caratteristiche tradizionali. Caratteristiche che si evidenziano in ogni aspetto della società, nonché nell'ambito lavorativo. Il tradizionale ruolo ricoperto dai figli, i quali dovrebbero assumersi il compito di sostenere economicamente la famiglia e i genitori anziani, si rispecchia nella moltitudine di lavoratori rurali che quotidianamente si riversano nelle città in cerca di un'occupazione. Poiché il sistema hukou, sistema di passaporti interni non permette ai migranti di ottenere diritti e servizi sociali nelle città, questi lavoratori rurali si vedono costretti a sottostare a condizioni lavorative disumane pur di avere la possibilità di assicurare un futuro dignitoso alla famiglia. Il problema nel mercato lavorativo non si rispecchia solo nella migrazione interna, nella quale i lavoratori sono generalmente poco istruiti. Il problema si ritrova anche in quella fetta di lavoratori disoccupati che non riescono a trovare un impiego a causa delle forti lacune professionali. Molte aziende lamentano infatti la mancanza non solo di capacità professionali che possono essere in ogni caso acquisite, ciò che manca sono tutte quelle qualità umane quali una forte etica del lavoro, una forte empatia e lealtà che non si possono acquisire ma sono innate ed intrinseche nella personalità dell'individuo stesso. Il mercato del lavoro deve però affrontare anche molte questioni gravi quali quella del rispetto dei diritti umani. Sono migliaia i lavoratori sottoposti a sfruttamento, e alla discriminazione. Il sistema hukou stesso crea problemi discriminatori all'interno della popolazione cinese. Diversi sono i casi di sfruttamento minorile, i bambini sono costretti a lavorare molte ore al giorno per costruire oggetti quali scarpe ( famoso il caso di sfruttamento nelle fabbriche Nike) o vestiario, percependo, un salario inferiore agli standard minimi. Molti inoltre, sono troppo piccoli per lavorare. Il sistema lavorativo cinese evidenzia una forte problematica interna in termini di valenza dei diritti umani. Poiché vi é posto il divieto di libertà di associazione, sono pochi i sindacati ai quali i lavoratori possono affidarsi per far valere i propri diritti. Questi inoltre sono soggetti all'autorità del partito, per questo motivo nonostante le rivolte è difficile per la Cina fare dei grandi passi avanti. Nonostante questi grandi problemi interni, la Cina ha dovuto accettare diverse condizioni per entrare nella WTO nel 2001, tra i quali vi è il rispetto dei diritti umani. Per questo, si sta impegnando a migliorare quelle politiche e riforme che riguardano l'ambito lavorativo e sociale. La riforma del lavoro che sta sperimentando la Cina negli ultimi anni ha permesso di aggiustare diversi fattori problematici. La legge sui contratti infatti, è stata solo l'inizio di una catena di migliorie di cui il sistema lavorativo cinese sta facendo esperienza. Il suo sviluppo economico, l'adeguamento agli standard e il rispetto delle leggi internazionali quindi, fanno ben sperare in un futuro cinese nel quale ogni essere umano avrà la possibilità di essere considerato un individuo avente diritti non solo sulla carta, ma anche nella realtà. Ci si aspetta quindi che i buoni propositi espressi dal governo cinese in materia di lavoro, possano presto diventare una realtà tangibile e duratura.
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BARBIERI, LAURA. "Un modello econometrico regionale "globale" per il mercato del lavoro italiano." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/231.

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Abstract:
Partendo dalla constatazione della sempre maggiore complessità del contesto economico e sociale nazionale ed internazionale, imputabile da un lato al processo di integrazione economico e monetario europeo, e dall'altro alla progressiva decentralizzazione dei poteri a livello regionale, la tesi intende proporsi come uno strumento analitico di supporto al decisore. A tal fine, in base a dati annui di fonte ISTAT-SVIMEZ per il periodo 1970-2003, viene sviluppato un modello econometrico regionale 'globale' per il mercato del lavoro italiano, estendendo un precedente modello mono-regionale proposto da Baussola (2003), ad un contesto pluri-regionale. Il modello conduce non solo a rappresentare soddisfacentemente i mercati regionali italiani, ma opera altresì efficacemente nel ricostruire i valori delle variabili a livello nazionale. Il modello si conferma robusto ed efficace nel rappresentare le realtà regionali, anche nell'ottica di analisi propria dell'econometria delle serie storiche.
The starting point of this thesis is the remark that recent decades have been characterized by a rising complexity in the economic and political context both at the national and international level. This is due both to the European economic and monetary integration process and to the regional decentralisation process. With the aim of providing a useful tool of analysis for the decision-maker,. a 'global' regional model for the Italian labour market has been constructed on the basis of annual data from ISTAT-SVIMEZ over the 1970-2003 period. This model could be viewed as an extension to a multi-regional framework of the previous one-region model developed by Baussola (2003). The model shows good performance not only in representing regional labour market specificities, but also in reproducing national variable values. It is also robust and effective in a time-series context.
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BARBIERI, LAURA. "Un modello econometrico regionale "globale" per il mercato del lavoro italiano." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/231.

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Abstract:
Partendo dalla constatazione della sempre maggiore complessità del contesto economico e sociale nazionale ed internazionale, imputabile da un lato al processo di integrazione economico e monetario europeo, e dall'altro alla progressiva decentralizzazione dei poteri a livello regionale, la tesi intende proporsi come uno strumento analitico di supporto al decisore. A tal fine, in base a dati annui di fonte ISTAT-SVIMEZ per il periodo 1970-2003, viene sviluppato un modello econometrico regionale 'globale' per il mercato del lavoro italiano, estendendo un precedente modello mono-regionale proposto da Baussola (2003), ad un contesto pluri-regionale. Il modello conduce non solo a rappresentare soddisfacentemente i mercati regionali italiani, ma opera altresì efficacemente nel ricostruire i valori delle variabili a livello nazionale. Il modello si conferma robusto ed efficace nel rappresentare le realtà regionali, anche nell'ottica di analisi propria dell'econometria delle serie storiche.
The starting point of this thesis is the remark that recent decades have been characterized by a rising complexity in the economic and political context both at the national and international level. This is due both to the European economic and monetary integration process and to the regional decentralisation process. With the aim of providing a useful tool of analysis for the decision-maker,. a 'global' regional model for the Italian labour market has been constructed on the basis of annual data from ISTAT-SVIMEZ over the 1970-2003 period. This model could be viewed as an extension to a multi-regional framework of the previous one-region model developed by Baussola (2003). The model shows good performance not only in representing regional labour market specificities, but also in reproducing national variable values. It is also robust and effective in a time-series context.
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QUIMI, CUYURI EDWARD. "Flessibilizzazione del mercato del lavoro in America Latina e un contributo allo sviluppo." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2010. http://hdl.handle.net/2108/1441.

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Cuttone, Marco. "Traiettorie di Flexicurity nell'ordinamento multilivello - Per la flessibilizzazione funzionale del mercato del lavoro." Doctoral thesis, Università di Catania, 2016. http://hdl.handle.net/10761/3829.

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Abstract:
Il presente lavoro svolge un'analisi teorica e pratica del modello di flexicurity proponendosi di individuare nuovi approcci normativi e strumenti pratici per il suo aggiornamento. Il lavoro è idealmente strutturato in tre parti. All'interno della prima sezione del lavoro, viene svolto uno studio preliminare del modello teorico di flexicurity, e un'analisi della successiva adattazione e attuazione all'interno del livello istituzionale eurounitario. All'interno della seconda sezione vengono analizzate le applicazioni pratiche del modello di flexicurity su due fragenti connessi con le transizioni occupazionali: da un lato la flessibilità in uscita, dall'altro i modelli di politiche attive del lavoro e gli attori istituzionali coinvolti. Nell'analisi di tali frangenti vengono evidenziati potenziali attriti sussistenti tra l'attuazione pratica del modello di flexicurtiy e la grammatica dei diritti sociali riconosciuti a livello sovranazionale. All'interno della terza, e ultima, sezione del lavoro si individua il "capability approach" ,elaborato da Amartya Sen, come criterio normativo di revisione del modello di flexicurity, e nel reddito minimo garantito uno degli strumenti necessari per raggiungere coerentemente tale aggiornamento.
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Balestra, Ilaria <1989&gt. "Capitale Umano e Mercato del Lavoro nei Paesi del GCC. Verso un’occupazione sostenibile." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/5704.

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Abstract:
Nell'era delle economie della conoscenza, l’istruzione ricopre un ruolo centrale nella formazione della mano d’opera di domani, fornendo gli strumenti necessari ad affrontare le sfide di un mercato del lavoro competitivo e globalizzato, in costante evoluzione. La centralità dell’istruzione è dovuta alla rapida accelerazione del progresso tecnologico e dalle esigenze di un’economia globale che richiede una forza lavoro altamente specializzata, in grado di interagire in maniera trasversale con i diversi settori produttivi. In tal senso, l’istruzione e la formazione professionale diventano i cardini dello sviluppo del capitale umano, nonché le discriminanti dell’integrazione nel mercato del lavoro. Questa tesi si propone di evidenziare le implicazioni dell’istruzione nel processo di formazione e allocazione del capitale umano nel mercato del lavoro nei paesi del Consiglio di Cooperazione del Golfo (GCC), ovvero Bahrain, Kuwait, Oman, Qatar, Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita. La regione si trova ad affrontare le sfide di una transizione complessa verso un’economia della conoscenza, che richiede una ristrutturazione qualitativa del sistema educativo. L’obiettivo è quello di offrire una risposta coerente alla domanda crescente di lavoratori specializzati da parte del settore pubblico e privato di quest’area, nel quadro di un’occupazione sostenibile.
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Fecchio, Chiara <1996&gt. "La parita' di genere nel mercato del lavoro: criticita' e prospettive regolative." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/20379.

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Abstract:
Lo scopo dell’elaborato si avvale di dimostrare la situazione all’interno della quale si colloca il ruolo della donna, partendo da un contesto globale e arrivando, successivamente, alla specificità italiana. L’analisi si interroga sulle molteplici cause e i variegati fattori che concorrono alla formazione del divario di genere. Il contesto socioculturale nel corso del tempo ne ha influenzato la costruzione, mediante il continuo sviluppo di stereotipi e preconcetti. Lo studio vuole altresì evidenziare i diversi interventi politici, i quali concorrono alla definizione e alla costruzione di una società maggiormente inclusiva, interrogandosi pertanto se la politica possa essere considerato uno strumento a 360° efficace ed efficiente per eliminare il divario tra uomini e donne.
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Ghezzo, Matteo <1992&gt. "Dumping sociale o concorrenza sleale, focus sul mercato italiano." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13572.

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Abstract:
Durante la mia tesi, vorrei analizzare il fenomeno del dumping sociale. Tale fenomeno, sempre più frequente nell’economia mondiale e nel sistema sociale, è costituito da un insieme di attività, che con fini economici violano sia le legislazioni nazionali e comunitarie, ma anche determinate organizzazioni di cui l’Italia fa parte come: Consiglio d’Europa; Organizzazione Internazionale del Lavoro; Word Trade Organization. Inoltre, nell'elaborato verranno presentate le similitudini con la concorrenza sleale, alle quali seguirà un’analisi delle cause che comportano l'utilizzo del dumping sociale, attraverso una parte incentrata sugli aspetti teorici inerenti il mercato del lavoro. Focalizzandomi in primis sul mercato italiano, le regole, le norme e i vari casi, vorrei estendere la mia ricerca al mercato europeo, descrivendo i diversi regolamenti e come quest’ultimo influenzi il mercato italiano o delle altre nazioni appartenenti all’Unione. Questo attraverso l’analisi dei settori principalmente colpiti dal dumping sociale come: i trasporti e le costruzioni. Infine, dopo aver presentato due casi studio emblematici, vorrei paragonare i due mercati del lavoro, e cercare di capire quale sarebbe la strategia e il livello di competenza (italiana o europea) migliore per risolvere il problema.
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CARUSO, ANNA RITA. "Disciplina ed evoluzione della vigilanza fra mercato del lavoro regolamentato e sommerso." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2014. http://hdl.handle.net/10446/30681.

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Abstract:
The first chapter analyzes the relationship between the labor market and undeclared work, highlighting the principal problems concerning access to development factors. We present the models of the German and Danish labor market which inspired the Fornero reform, in particular, it shows the impact of the austerity measures and the consequent strategies in the short and long term. We define black work through an analysis of the measurement methods and present the latest parliamentary investigations on illegal employment, illegal hiring and white deaths. We describe the causes and effects of undeclared work, highlighting the economic cost and the perception of the phenomenon, and the legal nature of the offense. We investigate on the identity of illegal workers, analyzing risk groups: unemployed young people, temporary workers, illegal immigrants and women. We explore the areas and locations where informal work is more popular: service industry, agriculture, industry, with particular attention to the construction industry. Then we discuss the policy emerging from the undeclared work at European, national and regional level, studying in detail the congruence indexes. The second chapter studies the forms of elusion of contracts and improper use of flexibility, focusing on some types easier to be eluded: internship, term contract, apprenticeship, temporary work, project work, job on-call, part-time, occasional work, VAT, joint venture and co-operatives. The third chapter describes the evolution of legislation that regulates supervisory in the workplace, by L. 1361/1912 to D.L. 76/2013, c.d. “Job Policies”, highlighting the most important regulations that have had a direct impact in the inspective activity. Finally, in the fourth chapter, we describe the organization of supervision in Italy compared to other countries such as France, Germany and Britain. Then, we analyze the principal instruments used by labor inspectors to combat illegal employment and the means available to the companies to defend against inspections.
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DAL, LAGO Michele. "Supply-side education: occupabilità, formazione e mercato del lavoro nel dibattito contemporaneo." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2013. http://hdl.handle.net/10446/28649.

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Pegoraro, Andrea Celeste <1993&gt. "Welfare aziendale: analisi delle principali iniziative attivate nel mercato del lavoro danese." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13834.

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Abstract:
Il seguente elaborato si propone di analizzare come viene affrontato il tema del welfare aziendale in Danimarca, perseguendo il duplice obiettivo di ampliare la base letteraria a disposizione su queste tematiche e, allo stesso modo, di offrire un benchmark florido da cui poter prendere spunto, ovviamente tenendo presente le differenti caratteristiche territoriali, sociali ed economiche. Dopo una breve presentazione di quelle che sono le tendenze più comuni, e i limiti, delle iniziative attivate dalle nostre aziende in ambito welfare, verrà ampiamente analizzato il caso della Danimarca, territorio dove è radicata una forte cultura al benessere dei lavoratori, alla loro salute fisica e mentale, e dove si dà molta importanza alle tematiche di work-life balance. La comprensione della consistenza del supporto pubblico, del tipico modello danese della flexicurity e della lontananza dello Stato dalla regolazione del mercato del lavoro, consentirà di capire al meglio come questa notevole attenzione al tema del welfare aziendale abbia basi molto ben radicate. Si indagheranno quindi le implicazioni di questi elementi distintivi della società danese nella cultura lavorativa e, in particolare, nelle politiche adottate in ambito di HRM; si avrà inoltre modo di riflettere sul concetto di flessibilità organizzativa, che trova ampio consenso in Danimarca, cercando di offrire un valido supporto dal punto di vista letterario. L’elaborato si conclude con l’analisi di alcuni casi aziendali; a tal fine, sono stati intervistati gli HR manager delle realtà danesi selezionate, con l’obiettivo di comprendere quali sono le iniziative attivate da parte loro in ambito welfare, e quindi indagare gli effetti derivanti da esse, così come i margini di miglioramento.
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Gramegna, Beatrice <1993&gt. "Mercato del lavoro femminile in Giappone. Disuguaglianze di genere e di opportunità." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14129.

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Abstract:
L’obiettivo della ricerca è indagare i motivi per cui è presente una questione femminile nel mercato del lavoro giapponese, e perché l’occupazione femminile in Giappone stia godendo di grande risonanza e attenzione tanto da occupare un’ampia sezione della strategia politica e economica di Abe. Per una comprensione quanto più chiara del mercato femminile attuale mi avvarrò di alcuni dati come il tasso di occupazione femminile e come questo si sia evoluto negli ultimi anni, il tasso di disoccupazione e il tasso di partecipazione delle donne al lavoro non-regolare. Un altro indicatore importante per comprendere la dinamicità del mercato del lavoro sono gli investimenti in capitale umano, ovvero il livello di istruzione della popolazione attiva, con particolare attenzione per quello delle donne. La seconda parte sarà indirizzata ad analizzare le misure e le politiche di intervento di Abe, quelle rivolte a incoraggiare la partecipazione delle donne al mercato del lavoro. Con un confronto con i Paesi dove le misure a sostegno della famiglia e dell’occupazione femminile occupano un’importane sezione nelle politiche di welfare, verranno messi in luce i limiti e le differenze di quelle che rientrano nel pacchetto “womenomics”. L’ultima parte si concentrerà invece sulla qualità delle opportunità lavorative che il mercato giapponese offre alle donne e come sia presente una disuguaglianza di genere.
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Malizia, Marika <1984&gt. "Il contratto a Tempo Determinato nel lavoro privato e pubblico. Assetti e linee di tendenza in un mercato del lavoro dinamico e globale." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/4478/1/malizia_marika_tesi.pdf.

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Abstract:
L’elaborato, dopo una ricostruzione della disciplina normativa presente in materia di contratto a tempo determinato in Italia e nei principali ordinamenti europei (Spagna, Francia ed Inghilterra), affronta i più rilevanti nodi problematici dell’istituto, in riferimento al settore privato e pubblico, mettendo in luce le principali querelle dottrinali e giurisprudenziali. Particolare attenzione è dedicata alle questioni insorte a seguito delle ultime modifiche normative di cui al c.d. Collegato lavoro (legge n. 183/2010), sino al decisivo intervento della Corte Costituzionale, con pronuncia n. 303 del 9 novembre 2011, che ha dichiarato legittima la disposizione introduttiva dell’indennità risarcitoria forfetizzata, aggiuntiva rispetto alla conversione del contratto. Tutte le problematiche trattate hanno evidenziato le difficoltà per le Corti Superiori, così come per i giudici comunitari e nazionali, di trovare una linea univoca e condivisa nella risoluzione delle controversie presenti in materia. L’elaborato si chiude con alcune riflessioni sui temi della flessibilità e precarietà nel mondo del lavoro, attraverso una valutazione quantitativa e qualitativa dell’istituto, nell’intento di fornire una risposta ad alcuni interrogativi: la flessibilità è necessariamente precarietà o può essere letta quale forma speciale di occupazione? Quali sono i possibili antidoti alla precarietà? In conclusione, è emerso come la flessibilità possa rappresentare un problema per le imprese e per i lavoratori soltanto nel lungo periodo. La soluzione è stata individuata nell’opportunità di investire sulla formazione. Si è così ipotizzata una nuova «flessibilità socialmente ed economicamente sostenibile», da realizzarsi tramite l’ausilio delle Regioni e, quindi, dei contributi del Fondo europeo di sviluppo regionale: al lavoratore, in tal modo, potrà essere garantita la continuità con il lavoro tramite percorsi formativi mirati e, d’altro canto, il datore di lavoro non dovrà farsi carico dei costi per la formazione dei dipendenti a tempo determinato.
The thesis, after a reconstruction of the present legal framework on temporary contracts in Italy and major European jurisdictions (Spain, France and England), addresses the most important problem areas of the institute. Particular attention is devoted to issues that have arisen as a result of recent legislative changes referred to Connected work (Law n. 183/2010), until the decisive intervention of the Constitutional Court, by judgment no. 303 of 9 November 2011, which declared the legitimate compensation for damages, additional to the conversion of the contract. All the issues addressed have highlighted the difficulties for the Superior Courts, as well as Community and national courts, to find unique and shared a line in resolving controversies on the subject. The paper concludes with some reflections on the issues of flexibility and precariousness in the labor market, through a quantitative and qualitative assessment of the institution in order to provide an answer to some questions: flexibility is necessarily precarious and can be read as special form of employment? What are the possible antidotes to insecurity? In conclusion, it is shown how flexibility can be a problem for businesses and workers only in the long term. The solution was found in the opportunity to invest in training. It is thus assumed a new "flexible socially and economically sustainable", to be achieved through the use of regions and, therefore, the contributions from the European Regional Development: the worker, thus, can be ensured continuity with the work through targeted training and, on the other hand, the employer shall not be liable for costs for the training of temporary employees.
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Malizia, Marika <1984&gt. "Il contratto a Tempo Determinato nel lavoro privato e pubblico. Assetti e linee di tendenza in un mercato del lavoro dinamico e globale." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/4478/.

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Abstract:
L’elaborato, dopo una ricostruzione della disciplina normativa presente in materia di contratto a tempo determinato in Italia e nei principali ordinamenti europei (Spagna, Francia ed Inghilterra), affronta i più rilevanti nodi problematici dell’istituto, in riferimento al settore privato e pubblico, mettendo in luce le principali querelle dottrinali e giurisprudenziali. Particolare attenzione è dedicata alle questioni insorte a seguito delle ultime modifiche normative di cui al c.d. Collegato lavoro (legge n. 183/2010), sino al decisivo intervento della Corte Costituzionale, con pronuncia n. 303 del 9 novembre 2011, che ha dichiarato legittima la disposizione introduttiva dell’indennità risarcitoria forfetizzata, aggiuntiva rispetto alla conversione del contratto. Tutte le problematiche trattate hanno evidenziato le difficoltà per le Corti Superiori, così come per i giudici comunitari e nazionali, di trovare una linea univoca e condivisa nella risoluzione delle controversie presenti in materia. L’elaborato si chiude con alcune riflessioni sui temi della flessibilità e precarietà nel mondo del lavoro, attraverso una valutazione quantitativa e qualitativa dell’istituto, nell’intento di fornire una risposta ad alcuni interrogativi: la flessibilità è necessariamente precarietà o può essere letta quale forma speciale di occupazione? Quali sono i possibili antidoti alla precarietà? In conclusione, è emerso come la flessibilità possa rappresentare un problema per le imprese e per i lavoratori soltanto nel lungo periodo. La soluzione è stata individuata nell’opportunità di investire sulla formazione. Si è così ipotizzata una nuova «flessibilità socialmente ed economicamente sostenibile», da realizzarsi tramite l’ausilio delle Regioni e, quindi, dei contributi del Fondo europeo di sviluppo regionale: al lavoratore, in tal modo, potrà essere garantita la continuità con il lavoro tramite percorsi formativi mirati e, d’altro canto, il datore di lavoro non dovrà farsi carico dei costi per la formazione dei dipendenti a tempo determinato.
The thesis, after a reconstruction of the present legal framework on temporary contracts in Italy and major European jurisdictions (Spain, France and England), addresses the most important problem areas of the institute. Particular attention is devoted to issues that have arisen as a result of recent legislative changes referred to Connected work (Law n. 183/2010), until the decisive intervention of the Constitutional Court, by judgment no. 303 of 9 November 2011, which declared the legitimate compensation for damages, additional to the conversion of the contract. All the issues addressed have highlighted the difficulties for the Superior Courts, as well as Community and national courts, to find unique and shared a line in resolving controversies on the subject. The paper concludes with some reflections on the issues of flexibility and precariousness in the labor market, through a quantitative and qualitative assessment of the institution in order to provide an answer to some questions: flexibility is necessarily precarious and can be read as special form of employment? What are the possible antidotes to insecurity? In conclusion, it is shown how flexibility can be a problem for businesses and workers only in the long term. The solution was found in the opportunity to invest in training. It is thus assumed a new "flexible socially and economically sustainable", to be achieved through the use of regions and, therefore, the contributions from the European Regional Development: the worker, thus, can be ensured continuity with the work through targeted training and, on the other hand, the employer shall not be liable for costs for the training of temporary employees.
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Chiavacci, Piero <1982&gt. "Teorie e prassi della regolazione : contesti economici e implicazioni nel mercato del lavoro." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2254.

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Abstract:
Con la parola Regolazione si può fare riferimento a due accezioni tra loro differenti che trovano origine rispettivamente l'una nella ricerca e nella riflessione economico politica e l'altra nell'approfondimento e nell'esperienza del diritto civil e del diritto pubblico e amministrativo. In ambito economico per Teoria della Regolazione si intende un programma di ricerca sorto in Francia all’inizio degli anni Settanta in cui l’attenzione del ricercatore è rivolta innanzitutto all’insieme delle regole e delle procedure, norme, consuetudini, leggi, che assicurano il funzionamento e la capacità di perdurare nel tempo del processo di accumulazione in un sistema capitalistico di produzione e alle cause che ne possono comportare la crisi o il fallimento. In ambito giuridico, invece, la regolazione spesso assume la variazione semantica di Regolamentazione, di tradizione anglosassone, che, a sua volta, rappresenta le modalità secondo le quali lo stato dovrebbe delegare la gestione dei servizi pubblici e collettivi alle imprese private a condizione di istituire degli agenti collettivi indipendenti, definite agenzie di regolazione. La Teoria della Regolazione francese spiega le ragioni per cui un sistema economico capitalista pur essendo improntato alla durata non può sottrarsi a delle crisi che ne interromperanno le ciclicità positive, introducendo periodi di crisi. Di conseguenza alcuni settori dell'economia (in particolare quelli da qui derivano pubblici servizi o che riguardano aree protette dei traffici economici) non possono essere lasciati al rischio dei default che interessano i mercati che operano secondo un principio di libera concorrenza ma necessitano di una fonte esterna al mercato che apporti delle correzioni alle asimmetrie del sistema di mercato libero concorrenziale. Secondo la Teoria della Regolamentazione, invece, i settori strategici dell'economia (energia, trasporti, assicurazioni, sanità) possono essere estromessi dalla sola gestione centralizzata e introdotti nel mercato secondo una logica commerciale, tuttavia, data l'importanza e la delicatezza dei servizi che essi rendono sarà necessario che lo stato, indirettamente, attraverso l'istituzione di organismi terzi e tecnici (Agenzia Indipendenti) mantenga un ruolo attivo. Anche la dottrina delle scienze sociali e delle scienze umane, in particolare la filosofia si è occupata del concetto di regolazione. Tali autori hanno soprattutto approfondito la relazione che intercorre tra lo spazio, la produzione e l'efficacia delle regole. Questa impostazione fornisce la possibilità di inserire la trattazione dell'argomento della tesi all’interno del contesto internazionale, caratterizzato, come noto, da un costante processo di convergenza economica e culturale tra i vari paesi del mondo, meglio noto come Globalizzazione. L'analisi si sposterà così alla funzione della Regolazione nel mercato globale e ai principali attori di tale attività regolativa: le organizzazioni internazionali e le imprese multinazionali. Gli spunti di indagine raccolti sino a qui consentiranno un'analisi della situazione attuale del mercato del lavoro italiano, in particolar modo si cercherà di vedere quali sono stati gli effetti della Globalizzazione su di esso e se l'attuale crisi economica abbia inciso ed in quale modo.
The word Regolazione can refer to two different meaning that originate respectively, the first in the research and reflections and the other in the deepening economic policy and experience of civil law and public law and administrative law. In the economic theory of regulation is deepend a research program originated in France in the early seventies where the focus of the researcher is primarily directed to all the rules and procedures, standards, laws that ensure functioning, withinin a capitalist system of production, the ability of the accumulation process to endure over time and causes that may lead to the crisis or failure. The French Theorie of Regolazione explains the reasons why a capitalist economic system while being directed to the duration can not escape the crisis that will interrupt the positive cycle, introducing periods of crisis. As a result, some sectors of the economy (particularly those derived from here or public services that affect protected areas of economic trade) can not be left to the risk of default affecting the markets that operate according to the principle of free competition but need an external source to the market leading corrections to the asymmetry of the system of free market competition. According to the theory of regulation, however, the strategic economic sectors (energy, transport, insurance, healthcare) can be ousted only by centralized management and introduced in the market according to a commercial logic. However, given the importance and sensitivity of the services that they provide, it will be necessary that the state, indirectly, through the establishment of third parties and Technical Agency (Independent) maintains an active role. Also the doctrine of the social sciences and philosophy in particular has deepened the concept of adjustment. These authors have mainly investigated the relationship between the space, the production and the effectiveness of the rules. This setting provides the opportunity for the discussion of this thesis within the international context, characterized, as is known, by a constant process of economic and cultural convergence between the various countries of the world, better known as globalization. The analysis will move so the function of the adjustment in the global market and the main actors of this regulatory activity: international organizations and multinational enterprises. The survey will examine the current situation of the Italian labor market, in particular will be esxamined which were the effects of globalization on it and if the current economic crisis has affected it and in which way.
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DI, PAOLO Lorenza. "Il welfare aziendale e il mercato dei provider." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2022. http://hdl.handle.net/10446/213034.

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Abstract:
La crisi del welfare state ha incentivato la nascita di forme sussidiare di welfare, catalogate complessivamente sotto il nome di “secondo welfare”, collaterali a quello tradizionale ed eroganti prestazioni accessorie e servizi socioassistenziali da garantire a precise fasce di destinatari. La letteratura sul tema, ripercorsa all’interno dell’elaborato, ha sviluppato una mappatura complessa e articolata, volta a individuare le sottocategorie che compongono il secondo welfare, declinandolo nelle forme del welfare occupazionale, contrattuale e aziendale. Il welfare aziendale, in particolare, è stato oggetto di attenzione da parte del legislatore nell’ambito della legge di stabilità 2016, la quale ha ampliato il novero di prestazioni defiscalizzate aventi rilevanza sociale da corrispondere ai lavoratori e, al contempo, ha stabilito una tassazione agevolata sulla retribuzione variabile. Inoltre, i premi di risultati sono a loro volta convertibili in beni e servizi in natura, dando vita a un’ulteriore forma di welfare definita “welfare di produttività”. L’iniziativa legislativa defiscalizzante ha ravvivato l’interesse delle imprese verso una politica di total reward, che affianca alla tradizionale remunerazione forme di retribuzione accessoria in termini di people care, sostegno al reddito (mutui), forme di conciliazione vita-lavoro, servizi di intrattenimento e tempo libero. L’incremento della domanda di beni e servizi in natura è stata intercettata da operatori specializzati, chiamati provider, che fungono da intermediati di servizi di welfare aziendale per le imprese. I provider di soluzioni di welfare rappresentano un nodo apparentemente periferico, ma il loro ruolo è centrale per i dipendenti fungendo da gatekeeper per l’accesso effettivo ai benefit di cui diventano titolari. I provider offrono un servizio tecnologico che si avvale di una piattaforma informatica, ma la loro forza risiede nella capacità di fornire un’attività di consulenza con cui supportare le imprese nella fase di ideazione, implementazione e monitoraggio degli interventi e dei piani di welfare. L’elaborato si preoccupa di fornire una riflessione scientifica su questo segmento imprenditoriale, analizzando le diverse tipologie di operatori e player che lo popolano, la dimensione del mercato generato dalle opportunità commerciali derivanti dalla previsione degli incentivi fiscali, dal quale è promanato un florido indotto occupazionale che ha dato i natali a nuove figure professionali da impiegare nel settore. Inoltre, la tesi analizza, dal punto di vista giuridico e fiscale, le prestazioni di cui si compongono i piani di welfare al fine di delineare i vantaggi fiscali per aziende e lavoratori, i quali accedono di frequente alle prestazioni individuate per il tramite dello strumento del voucher. I provider stanno ridisegnano, insieme ad altri attori fondamentali, le politiche retributive in un’ottica di potenziamento dei servizi di welfare quale elemento strutturale dell’organizzazione aziendale per implementare il benessere organizzativo e il ruolo sociale dell’impresa. Bisogna individuare opportunità e criticità legate a questa innovazione, cercando di governare il fenomeno verso una valorizzazione della meritevolezza sociale della retribuzione accessoria, prevenendo il pericolo di derive consumistiche e sfruttando al meglio le potenzialità di tutti gli attori in gioco, compresi i sindacati.
The crisis of the welfare state has encouraged the emergence of subsidiary forms of welfare, categorised as a whole under the name of "second welfare", collateral to the traditional form and providing ancillary services and social welfare services to be guaranteed to specific groups of beneficiaries. The literature on the topic, which is retraced within this paper, has mapped this in a complex and articulated way, with the aim of identifying the sub-categories that make up the second welfare, breaking it down into the forms of occupational, contractual and corporate welfare. Corporate welfare, in particular, was the subject of the legislator's attention in the context of the 2016 Budgetary Law, which expanded the range of tax-exempt services with social relevance to be paid to workers and, at the same time, established taxation subsidised through variable remuneration. Furthermore, performance bonuses can in turn be converted into goods and services in kind, giving rise to a further form of welfare defined as "productivity welfare". The tax exemption legislative initiative has revived the interest of companies towards total reward policy, which combines traditional remuneration with forms of ancillary remuneration in terms of people care, income support (mortgages), forms of work-life balance, entertainment and leisure services. The increase in demand for goods and services has been intercepted by specialized operators, known as providers, who act as intermediaries of corporate welfare services for companies. Welfare solution providers represent a seemingly peripheral node, but their role is central to employees by acting as gatekeepers for effective access to the benefits they become holders. The providers offer a technological service that uses an IT platform, but their strength lies in the ability to provide a consulting activity with which to support companies in the design, implementation and monitoring of interventions and welfare plans. The paper aims to provide a scientific reflection on this entrepreneurial segment, analysing the different types of operators and players who populate it and the size of the market generated by commercial opportunities deriving from the provision of tax incentives, from which a thriving employment induced has emerged, giving rise to new professional figures to be employed in the sector. Furthermore, from a legal and fiscal point of view, this essay analyses the services of which the welfare plans are composed in order to outline the tax advantages for companies and workers, who frequently access the services identified through the instrument of the voucher. Together with other fundamental players, providers are redesigning HR management and remuneration policies with a view to strengthening welfare services as a structural element of the company organisation to implement the company's organisational well-being and social role. It is necessary to identify opportunities and critical issues linked to this innovation, striving to govern the phenomenon towards the enhancement of the social merit of ancillary remuneration, preventing the danger of consumerist drifts and making the most of the potential of all the players involved, including trade unions.
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Moron, Matteo <1993&gt. "La gestione delle risorse umane nelle multinazionali con riferimento al mercato giapponese." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12664.

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Abstract:
Analisi del IHRM in generale nelle multinazionali e la gestione degli espatriati. Descrizione dei vari istituti di espatrio, come ad esempio: la trasferta, il distacco, il trasferimento e le relative problematiche. Infine come vengono gestite le risorse umane tra imprese occidentali e giapponesi, secondo anche la visione nipponica.
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Cordella, Costantino <1985&gt. "Flessibilità e controllo sindacale nel mercato del lavoro contemporaneo: il caso del contratto a tempo determinato." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amsdottorato.unibo.it/6688/4/cordella_costantino_tesi.pdf.

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Abstract:
Il lavoro di ricerca che si presenta è suddiviso in tre capitoli nei quali, da altrettanti punti di osservazione, è analizzato il tema della instabilità del lavoro. Nel primo capitolo, il candidato evidenzia le cause che hanno determinato il vorticoso aumento di utilizzo dei contratti di lavoro flessibili e, a tal proposito, da un prospettiva extra-nazionale, analizza le direttive europee e, i principi comuni e le guidelines che, nel percorso di sviluppo della strategia europea per l’occupazione, hanno posto la flexicurity come modello di mercato europeo tipico; dalla medesima prospettiva, prendendo spunto dai cambiamenti del mercato globale, si pone attenzione all’analisi economica del diritto del lavoro e, in particolare, alle conseguenze che le trasformazioni economiche generano sulla capacità di questa materia di tenere elevato il grado di sicurezza occupazionale connesso alla stipula dei contratti di lavoro. Il secondo capitolo è dedicato al ruolo svolto in Italia dai sindacati sul tema della flessibilità. In tal senso, l’autore evidenzia come la funzione “istituzionale” cui sono chiamate anche le organizzazioni dei lavoratori abbia caratterizzato le scelte di politica sindacale in materia di lavori temporanei; è così preso in esame il concetto di flessibilità “contrattata”, come già emerso in dottrina, e si teorizza la differenza tra rinvii “aperti” e rinvii “chiusi”, quali differenti forme di delega di potere normativo alle parti sociali in materia di flessibilità. Nel terzo ed ultimo capitolo l’autore tenta di evidenziare i vantaggi e le funzioni che derivano dall’utilizzo del contratto a termine, quale principale forma di impiego flessibile del nostro mercato del lavoro. Premessi tali benefici viene formulato un giudizio critico rispetto al grado di liberalizzazione che, con le ultime riforme, è stato ammesso per questo istituto sempre più strumento di arbitrio del datore di lavoro nella scelta della durata e delle condizioni di svolgimento della prestazione di lavoro.
The research work that presents itself is divided into three chapters, in which it is examined the issue of job instability. In the first chapter, the candidate shows the causes that led to the dizzying increase in use of flexible contracts and, in this regard, analyzes the European directives, principles and guidelines that, in the path of development of the European strategy for employment, have placed the 'flexicurity' as a typical model of European labor market; from the same perspective, paying attention to the theme of social problems of the global markets, it analyzes to the economic investigation of labor law and, in particular, the consequences for job security related to the economic transformations. The second chapter is devoted to the role played by trade unions in Italy on the issue of flexibility. In this sense, the author shows how the "institutional" function which are also called to comply workers' organizations has also characterized the political choices of trade unions' in the field of temporary work; so are examined the concepts of flexibility "negotiated", as already shown in the literature, and are theorized the differences between mandate "open" and "closed", such as different forms of delegation of legislative power to the trade unions in the theme of flexibility. In the third and final chapter the author tries to highlight the benefits and features that relate to the use of fixed-term contracts, as the main form of flexible contract in use in our labor market. Introduced such benefits, he made a critical judgment about the degree of liberalization of this type of labor contract considered that in the last reforms is always more the arbitrariness in the choice of the employer of the duration and conditions of carrying out the work performance.
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Cordella, Costantino <1985&gt. "Flessibilità e controllo sindacale nel mercato del lavoro contemporaneo: il caso del contratto a tempo determinato." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amsdottorato.unibo.it/6688/.

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Abstract:
Il lavoro di ricerca che si presenta è suddiviso in tre capitoli nei quali, da altrettanti punti di osservazione, è analizzato il tema della instabilità del lavoro. Nel primo capitolo, il candidato evidenzia le cause che hanno determinato il vorticoso aumento di utilizzo dei contratti di lavoro flessibili e, a tal proposito, da un prospettiva extra-nazionale, analizza le direttive europee e, i principi comuni e le guidelines che, nel percorso di sviluppo della strategia europea per l’occupazione, hanno posto la flexicurity come modello di mercato europeo tipico; dalla medesima prospettiva, prendendo spunto dai cambiamenti del mercato globale, si pone attenzione all’analisi economica del diritto del lavoro e, in particolare, alle conseguenze che le trasformazioni economiche generano sulla capacità di questa materia di tenere elevato il grado di sicurezza occupazionale connesso alla stipula dei contratti di lavoro. Il secondo capitolo è dedicato al ruolo svolto in Italia dai sindacati sul tema della flessibilità. In tal senso, l’autore evidenzia come la funzione “istituzionale” cui sono chiamate anche le organizzazioni dei lavoratori abbia caratterizzato le scelte di politica sindacale in materia di lavori temporanei; è così preso in esame il concetto di flessibilità “contrattata”, come già emerso in dottrina, e si teorizza la differenza tra rinvii “aperti” e rinvii “chiusi”, quali differenti forme di delega di potere normativo alle parti sociali in materia di flessibilità. Nel terzo ed ultimo capitolo l’autore tenta di evidenziare i vantaggi e le funzioni che derivano dall’utilizzo del contratto a termine, quale principale forma di impiego flessibile del nostro mercato del lavoro. Premessi tali benefici viene formulato un giudizio critico rispetto al grado di liberalizzazione che, con le ultime riforme, è stato ammesso per questo istituto sempre più strumento di arbitrio del datore di lavoro nella scelta della durata e delle condizioni di svolgimento della prestazione di lavoro.
The research work that presents itself is divided into three chapters, in which it is examined the issue of job instability. In the first chapter, the candidate shows the causes that led to the dizzying increase in use of flexible contracts and, in this regard, analyzes the European directives, principles and guidelines that, in the path of development of the European strategy for employment, have placed the 'flexicurity' as a typical model of European labor market; from the same perspective, paying attention to the theme of social problems of the global markets, it analyzes to the economic investigation of labor law and, in particular, the consequences for job security related to the economic transformations. The second chapter is devoted to the role played by trade unions in Italy on the issue of flexibility. In this sense, the author shows how the "institutional" function which are also called to comply workers' organizations has also characterized the political choices of trade unions' in the field of temporary work; so are examined the concepts of flexibility "negotiated", as already shown in the literature, and are theorized the differences between mandate "open" and "closed", such as different forms of delegation of legislative power to the trade unions in the theme of flexibility. In the third and final chapter the author tries to highlight the benefits and features that relate to the use of fixed-term contracts, as the main form of flexible contract in use in our labor market. Introduced such benefits, he made a critical judgment about the degree of liberalization of this type of labor contract considered that in the last reforms is always more the arbitrariness in the choice of the employer of the duration and conditions of carrying out the work performance.
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Rusalen, Giulia <1992&gt. "GLI EFFETTI DEL PREZZO DEL PETROLIO SUL SISTEMA ECONOMICO. IL PETROLIO ED IL MERCATO DEL LAVORO." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/9314.

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Abstract:
LA TESI CONSISTE NELL'ANALISI DELL'IMPATTO SUL SISTEMA ECONOMICO DERIVANTE DALLE OSCILLAZIONI DEL PREZZO DEL PETROLIO. IN PARTICOLARE, SI OSSERVA COME IL FENOMENO DELLA DISOCCUPAZIONE SIA STRETTAMENTE CONNESSO ALL'ANDAMENTO DEL MERCATO PETROLIFERO E COME LE RELAZIONI INDUSTRIALI INTERVENGONO A TUTELA DEL SISTEMA.
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Antonello, Alice <1993&gt. "Il disallineamento tra domanda e offerta nel mercato del lavoro: il caso dell'overeducation." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/11602.

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Abstract:
In una realtà caratterizzata dalla disoccupazione, sembra paradossale il verificarsi di un fenomeno di cui la letteratura, soprattutto americana, si è occupata ampiamente negli ultimi anni: quello dello “skills mismatch” o “skills gap”. Con questo termine ci riferiamo al caso in cui le competenze ricercate dalle imprese non sono allineate a quelle offerte dagli individui in cerca di lavoro. Quindi, nonostante la sovrabbondanza di candidati, non si è in grado di reperire sul mercato il soggetto idoneo a svolgere una determinata mansione. Tra gli skills mismatch si è scelto di approfondire quelli che riguardano il livello di studi, definiti “educational mismatch”. Tra questi, che si dividono in undereducation e overeducation, ci occuperemo di analizzare e approfondire la seconda tipologia, cioè la situazione in cui il gap tra domanda e offerta sia generato dal possesso, da parte dell’individuo in cerca di lavoro, di competenze e conoscenze, maturate tramite il percorso formativo, superiori a quelle ricercate dall’impresa. Quanto appena descritto rappresenta in Italia un tema di grande attualità, in rapida diffusione e monitorato soprattutto dalle indagini statistiche degli ultimi anni. L’elaborato si propone come obbiettivo quello di studiare i tratti principali di un fenomeno in parte ancora inesplorato e di individuarne altri ancora sconosciuti. Si cercherà in generale di capire le cause di una situazione così paradossale. Al tempo stesso si proverà a comprendere nello specifico quali risultano essere i soggetti più colpiti e in che modo possono essere svantaggiati nella vita quotidiana professionale e personale.
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Sarti, Diana <1993&gt. "L'apprendimento tra processi umani ed affettivi: educazione scolastica, mercato del lavoro ed interculturalità." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19321.

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Abstract:
ABSTRACT La presente tesi si sviluppa con l’obiettivo di rispondere alla seguente domanda: in che modo l’apprendimento, ed in particolare quello affettivo, influisce sulla crescita individuale e qual è la sua relazione con il mercato del lavoro? Partendo da un’analisi del concetto di apprendimento e del suo significato, prenderò in considerazione nuove prospettive di apprendimento veicolate dalla sfera emotiva. Il mio scopo è dimostrare come un’impostazione di questo tipo, rispetto ad una formazione formale-tradizionale in troppi casi basata sul modello mentale del “cervello come una zucca vuota da riempire”, faciliti l’acquisizione di conoscenze e competenze per l’individuo. Se è vero che per imparare bisogna mettere in pratica, e che si può imparare anche praticando, allora questo processo può essere facilitato ed incentivato dando importanza alla sfera emotiva individuale: conoscere, scoprire, imparare può essere tanto più semplice quanto più ci si confronta con la propria individualità, personalità ed emotività. La seconda parte del lavoro si concentrerà sull’analisi dell’attuazione delle competenze e delle conoscenze nel mercato lavorativo. Verificheremo come la formazione non si esaurisca in esso, ma anzi continui. E coloro che hanno approfondito la propria sfera emotiva-esperienziale si troveranno in una posizione di vantaggio rispetto a coloro che non l’hanno scoperta. Infine, cercherò di mettere in luce le modalità di inserimento della popolazione di immigrati in Italia nei due ambiti in questione, quello dell’apprendimento e quello del mercato lavorativo; questo tema riveste particolare importanza nell’attuale scenario italiano che si presenta sempre più multiculturale (ma che si spera un giorno possa diventare interculturale).
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Gervasoni, Ilaria <1987&gt. "Italia e Germania: una comparazione tra mercati del lavoro." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12055.

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Abstract:
A quasi dieci anni dall’esplosione della crisi finanziaria, in Europa si vedono timidi segnali di ripresa economica, ma una situazione continentale largamente instabile e ricca di disuguaglianze, in cui il divario si allarga sempre più e di un’intera generazione che più che di flessibilità lavorativa vive di precarietà esistenziale. Nella tesi analizzerò la situazione specifica di due Paesi dell’Unione, che presentano situazioni simili (a livello di squilibri da recuperare tra due parti del proprio territorio e di produzione legislativa in materia giuslavorista) e al contempo diverse (per percentuale di disoccupati, composizione sociale del Paese, strutturazione dei percorsi formativi): l’Italia, che con il suo 35,1% di disoccupazione giovanile vede aumentare le diseguaglianze tra Nord e Sud, nel perdurare di un’instabilità politica sostanziale e la Germania, che con il suo 6,4% di disoccupazione giovanile e una Cancelliera ininterrottamente al timone dal 2005 viene vista da molti come modello per il resto dell’Unione. L’obiettivo è andare a definire un quadro dell’esistente e delineare un possibile futuro, verso un’espansione dei diritti su scala europea in un’ottica federalista di promozione degli scambi e della mobilità continentale.
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PARMA, ANDREA. "Donne tra lavoro e maternità: chi rimane occupata?" Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2012. http://hdl.handle.net/10281/32068.

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Abstract:
Female labour force participation is now a crucial feature for social research and policy makers. Even if less comprehensive than for men, women in the labour market are now a reality. All countries have seen the numbers of working women increasing in the last couple of decades. However this growth has not been uniform. The differences between countries include: its size, when it started, when it stabilized, until when it continued, if it had been linear or if it has showed different trends over the years. Family and occupational contests are not always favourable for the working woman and this is one of the major problems for policy makers and one of the most interesting aspects for social research: working out how to solve the work-life balance problem. Childbirth is one of those life-course events that increases the likelihood of leaving paid employment to take family responsibilities full-time. This exit strategy is penalizing women twice: first, because of problems in being able to re-enter the labour market (especially in some countries) and then because of occupational downgrading (if they are successful in their re-entering path). The ongoing changes to the economic structure of Western countries has made the double earning family more and more indispensable. In this context, supporting mothers and allowing them to work and raising family at the same time is crucial. Otherwise there is a risk of pushing those families (and their children) in to the poverty trap. The aim of this paper is to analyze what happens in terms of labour market participation to women having children. Do they leave the labour market? Do they continue in the same way as before? Do they opt for reduced working hours? Do some differences emerge between countries? We aim to analyze 10 EU countries. Those chosen differ in terms of their dominant welfare regimes. We include Scandinavian social-democratic universalistic welfare states (Denmark, Finland), liberal means tested English speaking countries (UK and to a lesser extent Ireland); South Europe familistic countries (Spain, Italy and Greece) and corporatist, statist mainland states (France, Germany, Austria). Data comes from two big datasets: ECHP (which covers 1994-2001 years) and EU SILC (which starts from 2004). The decision to combine the two databases is to maximize the number of cases to be included in our sample. The dependent variable, in our analysis, is represented by whether the female worker experiencing a reproductive event remains employed or not (we use the year following the birth of the child as our reference point). First, we aim to propose some logistic models to show which characteristics are more associated with the likelihood of leaving the labour market after a new child is born. We include some variables concerning the mother’s occupational status and the characteristics of their participation in the labour market. We also take under control socio-demographic variables and potential external factors influencing the transitions in question. Secondly, we are proposing to use propensity score matching techniques to investigate if, and in what way, countries differ from each other once some variables potentially affecting the results are standardized. The aim is to equalize the distribution of individual characteristics within countries to check if any differences remain in the proportion of new mothers leaving their employment. The most interesting results emerging concern part-time work: women already working part-time are less likely to keep their job one year after the birth of their child. The reduced number of hours worked may be indicative of a minor attachment to paid work. This could be an explanation for the bigger ratio of women leaving their occupation as the minor attachment makes the exit less penalizing. Interesting results also emerge from the comparison between countries. In particular, Denmark, Germany and Italy are the countries with the best occupational performance for new mothers already into employment. The outcome is similar but the underlying factors explaining it are very different between these 3 countries. Finland shows a different path compared to Denmark even if the welfare regime is similar: this can be explained by the importance of individual preferences into mothers’ choices.
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ZANOTTO, Monica. "La riforma dell'apprendistato: ruolo del consulente del lavoro nella promozione dell'istituto." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2017. http://hdl.handle.net/10446/77223.

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Abstract:
During the last years the topics regarding economic growth and employment’s increase have been at the center of political and institutional discussion. In that contest, all the new laws that has been issued from different governments was concentrated on the apprenticeship contract that has been defined, more times, as the main instrument for young people to access the labour market. With the purpose of relaunch that institute, in 2011 it has been issued the new “Testo Unico dell’Apprendistato” (D.lgs. n. 167/2011), with the aim of improve the complexity on reference legislations and the excessive bureaucracy that had oppressed that institute in the last years. It is necessary to consider that the diffusion of apprenticeship is not only linked to legal instruments, but mostly to the commitment of all those who daily work in the labor market. This document deals with the contribution that a labor consultant could make as link between labour market, companies and their workers. This document shows the instruments that a labor consultant has in order to manage the training aspect of the apprenticeship contract. The analysis is both normative (temporal criteria reconstruction and benchmarking criteria of the current law apprenticeship professionalized and higher education and research, labor cost analysis) and empirical (through an analysis aimed at aimed at understanding as the apprenticeship contract is perceived by labor consultants, companies and apprentices). The thesis shows the role of the labor consultant on the promotion and diffusion of the apprenticeship as contract made to enter professional figures that meet companies requests and drivers of innovation and competitiveness.
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CHERUBINI, Sabrina. "Mercato e strumenti del welfare: prospettive di riforma degli ammortizzatori sociali al tempo della crisi economica." Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2013. http://hdl.handle.net/11392/2388917.

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Abstract:
The economic crisis is forcing governments to undertake structural reforms in social security systems. The thesis examines the relationship between market and welfare systems, in the light of recent socio-economic theories, which maintain that a convergence of objectives between social and economic policies is possible, in order to enhance the competitiveness of businesses and increase employment. Based on the comparison with the anti-crisis policies adopted by other Member States and bearing in mind the guidelines of European social policy, in particular as outlined in the Lisbon Strategy for 2020, the research identifies the most important critical points in the existing system of social safety valves in Italy. Taking into account the changes introduced by Act 92 of 2012, the findings indicate a persistent imbalance in Italian welfare policies towards mere subsidy policies , having a character predominantly aid-orientated, notwithstanding the introduction of more stringent qualification parameters- and this as a system of active labour market policies continues to manifests significant shortcomings.
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