Academic literature on the topic 'Lasciac'

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Journal articles on the topic "Lasciac"

1

O’Kane, Bernard. "The Architect Antonio Lasciac (1856–1946) in the Context of Mamluk RevivalismsL’architecte Antonio Lasciac (1856-1946) dans le contexte des renouveaux mamelouksالمعماري أنطونيو لاشياك (1856-1946) في سياق إعادة." Annales islamologiques, no. 54 (October 20, 2020): 299–332. http://dx.doi.org/10.4000/anisl.8664.

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2

Martini, Alessandro. "In cerca della memoria: Ogni promessa di Andrea Bajani." Quaderni d'italianistica 39, no. 1 (May 9, 2019): 81–94. http://dx.doi.org/10.33137/q.i..v39i1.32634.

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Abstract:
Quali rischi corre una società incapace di ascoltare i propri testimoni, che li lascia scomparire quasi distrattamente? Che cosa accadrà quando sarà partito anche l’ultimo testimone di un’epoca e degli eventi che l’hanno segnata? Sono alcuni dei quesiti che strutturano la riflessione di Andrea Bajani in Ogni promessa (2010), romanzo incentrato sul vuoto lasciato dalla scomparsa dei testimoni e sul percorso necessario per traghettare nel presente il loro lascito in maniera consapevole e produttiva. La scelta della postura adatta di fronte a tale perdita non è tuttavia scontata, e richiede un percorso di accettazione ed elaborazione del lutto: senza di esso non rimane altro che un fragile e sterile ripiego verso l’intimo, su cui è impossibile costruire un avvenire. Attraverso la storia di Pietro e di suo nonno reduce del corpo di spedizione italiano in Russia del 1943, Bajani tratteggia questo cammino in bilico tra pubblico e privato, al termine del quale ci si può riappropriare del presente proiettandosi verso un futuro nuovamente immaginabile.
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3

Jorio, Paolo. "Il filo di lana: San Gennaro nel mondo." Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 52, no. 2 (April 30, 2018): 229–56. http://dx.doi.org/10.1177/0014585818757200.

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Abstract:
Tra il 1860 e il 1960 si è consumato il più grande esodo che la storia moderna conosca con circa trenta milioni di italiani che hanno lasciato la nostra penisola. Le privazioni, la fame erano tante e tali da far prendere la triste decisione di partire e cercare di sostenere da lontano la propria famiglia. Straziante il distacco: intere famiglie si stavano per lasciare per sempre e certamente non si sarebbero mai più visti. Al porto di Napoli, ci si affacciava dalla nave per vedere ancora una volta, forse l’ultima, i volti amati. C’era chi urlava il nome di chi lasciava, chi prendeva in braccio i bambini e li mostrava, chi aveva portato con sé un gomitolo di lana e lo svolgeva tenendone un capo e lanciando l’altro capo giù sul molo al proprio caro in modo da rimanere in contatto sino a quando la nave non avrebbe salpato. L’urlo della sirena scatenava un mare di fazzoletti bianchi e i fili di lana rimanevano tesi nelle mani di ciascuno sino a quando il piroscafo non si allontanava dalla banchina. E poi il distacco: sono partiti tutti pe’ terre assaje luntane, ma quel filo di lana, lasciato penzoloni alla partenza, non si è però spezzato perchè molti di loro si sono sentiti poi più italiana di quelli rimasti in patria.
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Mazzoli, Giansecondo. "Interventi: Alfred Adler e la Psicologia Individuale tra semplificazioni e complessità." PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no. 1 (February 2022): 57–61. http://dx.doi.org/10.3280/pu2022-001008.

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Abstract:
Questo commento sull'articolo di Cesare Romano (2022) costituisce una integrazione a questo testo che presenta in modo corretto, ma parziale, la relazione tra le vicende biografiche della vita di Alfred Adler e l'ideazione di costrutti psicologici che hanno concorso a dare struttura all'impianto teorico della Psicologia Individuale. Pur nella sua sinteticità, il commento integra quanto non pro-posto nell'articolo; ma è anche occasione per lasciar intravvedere la più significativa articolazione della teoria di Alfred Adler. Viene ripercorso, in poche righe, il topos che ha spesso accompagna-to l'interpretazione della Psicologia Individuale: di essere una teoria semplice, facilmente descrivi-bile con il ricorso ad alcuni concetti cardine. In realtà è una teoria che apre numerose prospettive per la comprensione della complessità del funzionamento mentale che, nel presente commento, è in parte descritta e in parte lasciata solo intendere.
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Palidda, Salvatore. "Il cambiamento radicale delle politiche migratorie: dal lasciar vivere al lasciare morire (dalla biopolitica a sempre più tanatopolitica)." REMHU: Revista Interdisciplinar da Mobilidade Humana 29, no. 61 (April 2021): 33–48. http://dx.doi.org/10.1590/1980-85852503880006103.

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Abstract:
Riassunto Il testo descrive gli aspetti salienti dell’attuale congiuntura mondiale. Attraverso una sintetica analisi del processo che ha portato al trionfo del liberismo globalizzato, si mostra come a cominciare dal 1990 la guerra alle migrazioni si inscriva in una vera e propria tanatopolitica (il lasciar morire). Infatti, i dominanti designano le migrazioni come il nemico del XXI° secolo perché temono che l’aumento della popolazione mondiale sia incontrollabile e che si sovrapponga ai cambiamenti climatici provocando - secondo loro - destabilizzanti invasioni di migranti nei paesi ricchi. In realtà temono che si imponga la necessità di una redistribuzione egualitaria della ricchezza mondiale che potrebbe permettere la sopravvivenza decente anche di oltre 10 miliardi di umani a condizione anche di eliminare tutte le fonti di distruzione del pianeta e innanzitutto l’estrattivismo di carbone, petroli, gas, uranio e terre rare.
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Caro Gómez, José Antonio, Fernando Díaz del Olmo, Lorena Barba Herrero, Juan Manuel Garrido Anguita, César Borja Barrera, and José Manuel Recio Espejo. "Paleolítico Medio del Guadalquivir: las industrias de pequeñas lascas del yacimiento de Tarazona III (Sevilla, España)." SPAL. Revista de Prehistoria y Arqueología de la Universidad de Sevilla 1, no. 30 (2021): 9–45. http://dx.doi.org/10.12795/spal.2021.i30.01.

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Abstract:
Se analizan tecno-tipológicamente las industrias líticas, mayoritariamente elaborada sobre cuarcitas, del yacimiento paleolítico al aire libre de Tarazona III (2.479 piezas líticas), formando parte de la Secuencia Paleolítica del Guadalquivir, que abarca el final del Pleistoceno Medio e inicios del Pleistoceno Superior (129 ka y <104 ka). Se identifican las cadenas operativas del yacimiento, desde la selección de materias primas hasta la fabricación de los útiles con percutor duro. Son cadenas dirigidas especialmente a la obtención de pequeñas lascas (<5 cm), lo que refuerza la selección del tamaño del canto rodado, con patrones de reducción de núcleos elementales, buena representación de los centrípetos y baja presencia del levallois. La serie de N3 es muy equilibrada y completa; y relativamente completas las de N1 y N2 lo que sugiere, o bien la preconfiguración de las cadenas operativa en otros lugares cercanos y el transporte de los productos de talla al yacimiento; o, en N1, el desplazamiento hidro-geomorfológico de las piezas de dimensiones más reducidas. La proporción útiles lasca/lasca es del 24% (N2) y 34,7% (N3), esto es, en los niveles posteriores a 104 ka BP. Esta proporción junto a la baja variabilidad de los tipos sobre lasca, la exigua o nula presencia de macroútiles, define la industria de Tarazona III, como uno de los yacimientos representativos del Paleolítico Medio Antiguo (PMA) del Valle del Guadalquivir.
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Lanza, Sergio. "Il segno lasciato." Phenomenological Reviews s1 (2020): 14. http://dx.doi.org/10.19079/pr.s1.17.

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Marin, Francesca. "Il fine vita e l’attribuzione di responsabilità morale / The end of life and the ascription of responsibility." Medicina e Morale 66, no. 5 (December 20, 2017): 617–32. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2017.510.

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Abstract:
L’odierno dibattito bioetico sulle questioni del fine vita sembra ancora caratterizzato da alcuni nodi problematici in merito alla responsabilità morale. Per esempio, certi approcci di stampo utilitaristico conferiscono a un medico che pratica l’eutanasia la medesima responsabilità morale attribuibile a chi non avvia o sospende dei trattamenti di sostegno vitale. Chiamiamo questo come l’argomento della “sempre uguale responsabilità”. La prospettiva opposta alla precedente riguardo all’attribuzione di responsabilità ritiene invece che vi sia una differenza morale assoluta tra uccidere e lasciar morire. Si definisca tale tesi nei seguenti termini: “mai la medesima responsabilità”. Dopo aver sottolineato come l’argomento della “sempre uguale responsabilità” equipari erroneamente all’eutanasia il non avvio o la sospensione dei trattamenti, l’articolo evidenzia le implicazioni sull’attribuzione di responsabilità derivanti sia dal rifiuto sia dalla difesa incondizionata della distinzione uccidere/lasciar morire. Nello specifico, mentre la tesi della “sempre uguale responsabilità” conduce a un’iper-responsabilizzazione del medico, l’altro argomento (“mai la medesima responsabilità”) ottiene l’effetto opposto, cioè de-responsabilizza l’agente morale. Richiamando altre distinzioni morali, il paper suggerisce quindi un approccio intermedio che distingue da un lato la causa dalle condizioni, dall’altro i doveri negativi da quelli positivi. Infine, attraverso la distinzione tra lasciar morire colpevole e lasciar morire per il bene del paziente, si rileva come in alcuni casi il lasciar morire sia moralmente equiparabile all’uccidere. Di conseguenza, affrontare le questioni del fine vita per attribuire la responsabilità significa confrontarsi con la complessità dell’agire morale, ma, per evitare approcci riduttivi, è necessario mantenere tutte le distinzioni appena menzionate. ---------- Nowadays the bioethical debate on end-of-life issues seems to still be characterized by some problematic interpretations of moral responsibility. For example, within certain utilitarian approaches, the same moral responsibility is ascribed to a physician who practices euthanasia and to another who withholds or withdraws life-sustaining treatments. Let’s call this point of view “the always equal argument”. An opposite approach to the ascription of responsibility emerges from the thesis that there is an absolute moral distinction between killing and letting die. Let’s call this thesis “the never equal argument”. After showing that the always equal argument erroneously describes the act of withholding or withdrawing treatments such as euthanasia, the paper addresses the implications that both a rejection and an unconditional defense of the killing/letting distinction could have in the ascription of responsibility. To specify, it is argued that while the always equal argument calls for an over-responsibility of the physician, the never equal argument leads the agent to take less responsibility for his actions. By referring to other moral distinctions, the paper then suggests an intermediate position that addresses the relevance of the distinctions between cause and conditions and between negative and positive duties. Finally, by the distinction between morally culpable letting die and letting die for the patient’s good, it is argued that in some cases letting die is morally equivalent to killing. Ascribing responsibility at the end of life thus means struggling with the complexity of moral acting, but maintaining all these distinctions is necessary to avoid reductive approaches.
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Kattenbusch, Dieter. "Osservazioni in occasione di una visita ai croati del Molise (Italia)." Linguistica 26, no. 1 (December 1, 1986): 99–106. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.26.1.99-106.

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Abstract:
Chi venendo da Vasto, città situata sulla costa adriatica, dopo circa venti chilo­ metri lascia la strada per Isernia in direzione sud, per fare una scappata a San Felice del Molise si accorgerà difficilmente di una qualche particolarità che distingua que­ sto paese di circa 900 abitanti da altre località meridionali.
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Hyttinen, Tapani, and Meeri Kesälä. "Lascar Types and Lascar Automorphisms in Abstract Elementary Classes." Notre Dame Journal of Formal Logic 52, no. 1 (January 2011): 39–54. http://dx.doi.org/10.1215/00294527-2010-035.

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Dissertations / Theses on the topic "Lasciac"

1

Menditto, Pasquale <1993&gt. "Far muovere, lasciar morire. Analisi delle politiche di confinamento e mobilita dei profughi siriani in Libano." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022. http://amsdottorato.unibo.it/10410/1/Tesi%20di%20dottorato%20-%20Pasquale%20Menditto.pdf.

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Abstract:
L’obiettivo di questa analisi è di coniugare la ricostruzione dei processi di assoggettamento che producono i copioni entro cui prende forma la soggettività dei profughi siriani, con la ricostruzione delle problematizzazioni alla base dei sistemi di controllo e gestione della circolazione regolare. Secondo l’UNHCR, tra il 2012 e il 2016 quasi un milione e mezzo di profughi siriani si è stabilita in Libano nel tentativo di sottrarsi all’intensificarsi del conflitto tra il regime di Assad e il fronte variegato di milizie ribelli. Questa popolazione in esilio si è confrontata con le politiche di amministrazione e controllo della loro presenza dispiegate dall’assemblaggio tra istituzioni locali e internazionali: in particolare, i governi libanesi che si sono avvicendati dal 2013 hanno progressivamente implementato interventi di inclusione differenziale della popolazione di profughi, relegandone la maggioranza in uno stato di marginalità e precarietà esistenziale. Di conseguenza, per molti di loro provare ad accedere a forme di mobilità regolare si impone come uno dei pochi percorsi possibili per ottenere il riconoscimento di un livello minimo di esistenza legittima. L’analisi sviluppata in questo elaborato si basa su una ricerca etnografica condotta in Libano nella regione dell’Akkar tra il 2019 e il 2020, a cui è stata associato uno studio dell’infrastruttura tecnico-politica dei Corridoi Umanitari, un programma per la mobilità dei profughi avviato nel biennio 2016-2017, grazie alla collaborazione tra autorità italiane e una serie di associazioni religiose attive in Italia.
The aim of this analysis is to combine the reconstruction of the subjugation processes that produce the scripts within which the subjectivity of Syrian refugees takes shape, with the reconstruction of the problems underlying the control and management systems of regular circulation. According to the UNHCR, between 2012 and 2016 nearly 1.5 million Syrian refugees settled in Lebanon to escape the escalating conflict between the Assad regime and the varied front of rebel militias. This population in exile has been confronted with the policies of administration and control of their presence deployed by the assemblage of local and international institutions: in particular, since 2013 the Lebanese governments have progressively implemented interventions for the differential inclusion of the refugee population, relegating the majority to a state of marginality and existential precariousness. Consequently, for many of them, trying to access regular forms of mobility is one of the few possible paths to obtain recognition of a minimum level of legitimate existence. The analysis is based on ethnographic research conducted in Lebanon in the Akkar region between 2019 and 2020, associated with a study of the technical-political infrastructure of the Humanitarian Corridors, a program for refugee mobility launched in 2016-2017, by the collaboration of Italian authorities and a series of religious associations active in Italy.
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Matthews, Stephen John. "Volcanology, petrology and geochemistry of Lascar Volcano, northern Chile." Thesis, University College London (University of London), 1995. http://ethos.bl.uk/OrderDetails.do?uin=uk.bl.ethos.283332.

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3

Jaffer, Aaron. "Lascar mutiny in the age of sail, c.1780-1860." Thesis, University of Warwick, 2013. http://wrap.warwick.ac.uk/57893/.

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Abstract:
This thesis examines the diverse body of seafarers known as ‘lascars’. Scholarship devoted to lascars who were employed during the age of sail has tended to focus on the minority who stayed and settled in Britain. Studying lascars as migrants can have the effect of obscuring the time they spent afloat and often risks casting them in the role of victims. Historians have failed to address fully the issue of how these men resisted the oppressive conditions of their employment whilst at sea. This thesis draws upon a wealth of unused source material – including logbooks, seafaring diaries and judicial records – to reconstruct lascar unrest aboard British merchantmen operating in the Indian Ocean between 1780 and 1860. It uncovers a wide range of hitherto overlooked forms of agency amongst lascars. These include everyday acts of collective protest such as demonstrations, refusals to work, assaults on officers and disorderly religious festivals. Such tactics enabled lascars to exert considerable influence aboard ship by venting anger, resisting unpopular orders and gaining concessions from their superiors. They also serve to broaden our understanding of what constitutes a ‘mutiny’ and how this could vary considerably between different cultural contexts. This thesis also examines more serious forms of mutiny, during which lascar crews killed commanders, commandeered vessels, expropriated cargoes and overturned established shipboard social relations. Uprisings of this nature occupy an important place in the long history of lascar employment and add significantly to our understanding of the Indian Ocean world. The last eight decades of East India Company rule witnessed a spate of such incidents, before European expansion and steam navigation rendered them unfeasible. The documents generated by this form of mutiny also provide one of the very few means of recapturing a lascar voice from the archives. Mutiny in all its forms thus offers an unparalleled window onto the working lives of these seafarers and the unique wooden world they inhabited.
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Cristaldi, Antonio. "Importanza di avversione al rischio e lasciti nella scelta del consumo ottimo intertemporale." Thesis, Università degli Studi di Catania, 2011. http://hdl.handle.net/10761/282.

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Abstract:
Il lavoro si propone di studiare le implicazioni di considerazioni congiunte di incertezza e lasciti sui sentieri vitali delle variabili rilevanti del problema di scelta del consumatore lungimirante. In particolare, si pone in rilievo il risultato di un sentiero del consumo ottimo intertemporale costante (anziche' crescente, come implicato dal solo risparmio precauzionale), se - oltre al movente precauzionale - e' presente anche un "certo" movente ereditario. Facendo entrare i lasciti nella funzione di utilita' istantanea del consumatore lungimirante, si deriva quanto debba essere importante il movente ereditario per condurre ad un sentiero del consumo ottimo intertemporale costante. L'interpretazione di questo risultato e' legata a considerazioni di orizzonte temporale per il tramite di due parametri soggettivi: il fattore di preferenza intertemporale e l'indice relativo di avversione al rischio. L'intuizione e' legata al fatto che un movente precauzionale "abbastanza" elevato (che sta in una data relazione con i due predetti parametri soggettivi) comporta una disponibilita' di risorse vitali tale da rendere ottimale un sentiero del consumo ottimo costante anche in presenza di risparmio precauzionale. L'ultimo capitolo interpreta questo risultato, spiegando la plausibilita' di una "propensione ai lasciti" elevata con considerazioni legate all'economia culturale.
This thesis is about the implications on optimal intertemporal consumption path implied by considerations of both precautionary saving and bequest motive. In particular, models of precautionary saving imply an increasing consumption path. We show that a constant consumption path is possible, if consumer has a "certain" bequest motive. This "break-even level" of bequest motive is related to intertemporal preference and relative risk aversion. Both of them are relative to a certain horizon, in a positive way. High "propensity to bequeath" can be explained by considerations of cultural economics.
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Argonz, Raquel. "Purificação de rejeitos de lascas de quartzo das industrias de silicio." [s.n.], 2001. http://repositorio.unicamp.br/jspui/handle/REPOSIP/264918.

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Abstract:
Orientador: Carlos K. Suzuki
Tese (doutorado) - Universidade Estadual de Campinas, Faculdade de Engenharia Mecanica
Made available in DSpace on 2018-07-31T20:22:15Z (GMT). No. of bitstreams: 1 Argonz_Raquel_D.pdf: 6011460 bytes, checksum: 288a8671c5c8ed96310d3c57226ce9c8 (MD5) Previous issue date: 2001
Resumo: O Brasil é na atualidade um dos principais produtores de silício para o mundo, sendo que a quantidade de quartzo extraído para a sua produção incluindo o ferro-silício, é da ordem de 2 milhões de toneladas/ano. Para a obtenção do quartzo destinado à redução carbotérmica em silício, nos diversos estágios de extração, britagem, seleção, transporte, e lavagem, cerca de 300.000 toneladas/ano de lascas de quartzo tomam-se rejeitos. Neste trabalho foi desenvolvida uma metodologia ambientalmente correta, denominada "quench-Ieaching" e "crush-leaching", que se utiliza da lixiviação aquosa para a purificação deste material. Os resultados mostram que ocorre uma remoção efetiva de impurezas majoritárias nas lascas de quartzo, tais como, AI, Fe, Na, K, Ca, Mn, ..., dando-lhe uma pureza de 99,9% de SI 'O IND 2'. Uma comparação com diversos insumos de quartzo produzidos no exterior para uso em tecnologia avançada, como para produção de sílica vítrea translucente e "fillers" de "micro-chips", revela que este material purificado com esta tecnologia toma-se de qualidade equivalente ao pó de quartzo internacional
Abstract: Nowadays, Brazil is one of the main silicon metal and iron-silicon producer in the world. But on the other hand, the amount of natural quartz that has been extracted for this purpose is up to 2 milliontons/year. The key-point is the large quantity of rejected quartz lascas, approximately 300,000 tons/year, generated during the various stages of extraction, crushing, selection, transportation, and washing. A new environrnentally mendly purification methodology denominated "quench-Ieaching" and "crush-leaching, that only uses aqueous leaching, has been developed. The result shows an effective elimination of major quartz impurities, such as Al, Fe, Na, K, Ca, Mn, ... , that transforms this rejected material into a 99.9% purity SI 'O IND 2'. The quality of this material is as high as the quartz powder commercially available in the intemational market for use as "fillers" and translucent silica glass raw material for semiconductor industries
Doutorado
Materiais e Processos de Fabricação
Doutor em Engenharia Mecânica
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Lewitzka, Steffen. "Contributions to the investigations of Lascar strong types in simple theories." Universidade Federal de Pernambuco, 2003. https://repositorio.ufpe.br/handle/123456789/1862.

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Abstract:
Made available in DSpace on 2014-06-12T15:52:47Z (GMT). No. of bitstreams: 2 arquivo4748_1.pdf: 788444 bytes, checksum: bf529ae650fd6acfbf8f43c0335c33fd (MD5) license.txt: 1748 bytes, checksum: 8a4605be74aa9ea9d79846c1fba20a33 (MD5) Previous issue date: 2003
Lewitzka, Steffen; José Guerra Barreto de Queiroz, Ruy. Contributions to the investigations of Lascar strong types in simple theories. 2003. Tese (Doutorado). Programa de Pós-Graduação em Ciência da Computação, Universidade Federal de Pernambuco, Recife, 2003.
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Casellato, Ettore <1988&gt. "Senza nulla lasciare nell'ombra. La scrittura totale di David Foster Wallace in Infinite Jest." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6595.

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Abstract:
Il lavoro, che si articola come un'analisi del romanzo Infinite Jest, sarà diviso in 3 capitoli, introduzione e conclusioni escluse. Ogni capitolo prenderà in considerazione uno dei tre filoni narrativi del romanzo: la ricerca della cartuccia Infinite Jest, le vicende che ruotano attorno all'ETA, e quelle che vedono protagonisti i residenti della Ennet House. Il filo conduttore è far emeregere, soprattutto, il ricorre di alcune figure (modelli generali di topoi) che trovano incarnazione in diversi personaggi e/o topoi specifici, le quali, contribuiscono a tenere unito e coeso un testo che non è affatto, per me, caotico bensì ben strutturato. Il secondo aspetto che verrà evidenziato è la ricchezza di dettagli in cui è immersa la narrazione, ricchezza che testimonia, a mio parere, l'intenzione dell'autore a spiegare tutto (o quasi) al lettore, di modo che non si perda nelle spire narrative del romanzo, sì da, in ultima istanza, tenere aperto il dialogo con egli.
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Faltracco, Anna <1994&gt. "Il Museo Civico di Vicenza nel '900: i lasciti Neri Pozza e Giuseppe Roi." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17195.

Full text
Abstract:
La tesi ripercorre la storia del Museo Civico di Vicenza nel XX secolo. Attraverso la consultazione di cataloghi e riviste, nel primo capitolo si ripercorrono le vicende delle collezioni museali vicentine nel passaggio da raccolta complessiva sul modello delle “Wunderkammer” alla forma di pinacoteca civica. Si presentano le scelte gestionali e di allestimento operate nel corso del secolo prima dalla figura del conservatore museale, in seguito da quella del direttore. Si analizzano i cataloghi redatti nel corso del secolo e si individuano le mostre più importanti. Il secondo capitolo, inerente al rapporto del Museo con Neri Pozza, si apre con una panoramica dello sviluppo dell’arte contemporanea a Vicenza nel ‘900, dato l’interesse dell’artista e editore per realizzare un museo d’arte moderna in città. Viene presentato il rapporto che Pozza e la moglie Lea Quaretti instaurano con i vari artisti, che porterà alla formazione della loro raccolta. Si conclude con il progetto relativo all'ala del museo che accoglierà in futuro il lascito Pozza-Quaretti. Il terzo capitolo presenta la storia di Giuseppe Roi, che insieme allo zio Antonio dona una serie di opere al museo. Vengono proposte le numerose attività di mecenatismo in favore di Vicenza, tra cui l’istituzione della Fondazione che sostiene il museo e finanzia la pubblicazione dei cataloghi scientifici. Si termina con la formazione del lascito e il suo attuale allestimento all'ultimo piano di Palazzo Chiericati.
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Biffis, Mattia <1980&gt. "Giuseppe Salviati a Venezia, 1540-1575 : indagini e ricerche sulla produzione figurativa e sul lascito letterario." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3009.

Full text
Abstract:
Figura tra le più interessanti e controverse nel panorama artistico veneziano del Cinquecento, Giuseppe Salviati – pittore di origine toscana, attivo in laguna tra quinto e settimo decennio – non è mai stato oggetto di grande attenzione da parte degli studi storico artistici. Attraverso l’utilizzo di nuova documentazione in parte inedita e il recupero di fonti finora trascurate, questa ricerca ripercorre le sue vicende biografiche e professionali, mettendo in luce i principali aspetti che caratterizzano la sua carriera artistica: l’imitazione raffaellesca che ne connota la prima stagione (1540-1555 circa), e l’impegno intellettuale a fianco di personalità di spicco del mondo accademico veneziano che scandisce la sua piena maturità (1555-1575 circa). I primi due capitoli analizzano quindi alcune importanti imprese pubbliche realizzate da Salviati durante i suoi primi anni a Venezia, evidenziando tra l’altro il ruolo svolto dal patriziato nella promozione del suo linguaggio pittorico, ricco di echi romani e di reminiscenze raffaellesche. La sezione centrale è interamente dedicata all’analisi del soffitto della Libreria Marciana, di cui viene avanzata una nuova proposta di lettura delle immagini e del loro contenuto, suggerendo un possibile contatto con le istanze di rinnovamento culturale promosse dall’Accademia Veneziana. L’ultima parte si occupa infine dei rapporti stretti con alcuni importanti letterati e umanisti di questo periodo, da Ettore Ausonio a Jacopo Contarini, e si conclude con uno studio approfondito del codice marciano 5094, che raccoglie le indagini di astrologia e fonetica compiute dal pittore nell’ultima fase della sua carriera. Quanto emerge in particolare da quest’ultima sezione è il profilo di un vero e proprio peintre savant, che per molti versi anticipa una categoria umana e sociale che sarà caratteristica soprattutto dell’universo culturale seicentesco.
Despite being one of the most interesting and controversial characters in the grand sweep of artistic activity in Venice during the Cinquecento, the painter Giuseppe Salviati – Tuscan by birth but active on the lagoon between the 1550s and 1570s – has never been the subject of major attention in studies of art history. By using new documentation, part unedited, and retrieving sources that hitherto have been neglected, this research retraces his life and professional dealings, shedding light on the principal features that characterise his artistic career: the imitation of Raphael that marks his first phase (c. 1540-1555); the intellectual commitments and prominent position in the world of Venetian scholarship that accompany his full maturity (c. 1555-1575). The first two chapters examine some of the significant public commissions executed by Salviati during his first years in Venice, providing evidence among other things for the role taken by the patrician class in the promotion of his pictorial language, rich in echoes of Rome and reminiscences of Raphael. The central section is entirely dedicated to an analysis of the ceiling of the Libreria Marciana and proposes a new reading of its images and their content, suggesting a possible connection with the cases made for cultural renewal by the Accamedia Veneziana. The last part concentrates on Salviati’s close relationship with notable men of letters and humanists in the period, from Ettore Ausonio to Jacopo Contarini, and concludes with a detailed discussion of Cod. Marc. It. IV, n. 30 (5094), which includes the astrological and phonetic studies undertaken by the painter in the latter years of his life. What emerges in particular from this final section is the profile of a true peintre savant who, in many ways, anticipated a social category that would become characteristic of the cultural universe of the Seicento.
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Petrovic, Lana <1987&gt. "La Cina contemporanea tra diplomazia e finanza. L’interazione tra lasciti storici e modernizzazioni in Asia orientale." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/3980.

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Abstract:
La presente tesi si propone di portare alla luce quegli aspetti della finanza della Repubblica Popolare Cinese legati alla politica estera e alla diplomazia perseguita da Pechino in epoca contemporanea, con particolare riferimento all'area Asiatica sud-orientale. A questo scopo, si utilizza principalmente l’analisi di due grandi crisi finanziarie, contestualizzate storicamente come momenti di svolta nelle relazioni internazionali: la crisi finanziaria Asiatica del 1997-8 e la più recente crisi economico-finanziaria globale, originatasi negli Stati Uniti nel 2008. Le due crisi, infatti, sembrano avere consolidato il passaggio del centro economico globale in Asia orientale e rafforzato il ruolo della Repubblica Popolare Cinese come potenza economica globale e come guida a livello regionale. Questa tesi indaga le caratteristiche di tale ruolo tentando di delineare le possibili implicazioni che esso potrà generare nel futuro.
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Books on the topic "Lasciac"

1

1856-1946, Lasciac Antonio, ed. Antonio Lasciac: Tra echi secessionisti e suggestioni orientali. Mariano del Friuli (GO) [Italy]: Edizioni della Laguna, 2005.

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2

Cozzani, Federica. Lascia che sia. Milano: Mursia, 2010.

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3

Ian, Fleming. Vivi e lascia morire. Milan: Mondadori, 1990.

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4

Doner, Quit the. Lascia stare la gallina. Milano: Bompiani, 2015.

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5

Corsi, Dinora, and Matteo Duni, eds. «Non lasciar vivere la malefica». Florence: Firenze University Press, 2009. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-8453-809-3.

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Abstract:
Yet another book on witches and witchcraft? Although numerous, studies on this phenomenon that had such a profound influence on the political, social and religious history of the late Middle Ages and the early modern age in Europe can never be enough. At this time the political regimes were actively involved in the witch hunts, not least the Catholic church which was intensely engaged in developing instruments of control aimed at governing and curbing dissent. The book is broken down into thematic sections – rules, treatises and trials, transmission /possession – which reflect the multiplicity of the scientific proposals that have emerged in recent years, and also represent a conscious preliminary orientation of possible readings. At centre stage of the witchcraft show are the witches and their judges, from the theologians and philosophers to the exorcists. As well as addressing actual events, the book also explores the nature of the beliefs and the way in which they were transmitted in the various social strata, and the phenomenon of diabolical possession which conveyed the message of the presence of the devil in the world.
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6

Lasciar tracce: Documentalità e architettura. Milano: Mimesis, 2012.

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7

Ribera, Josep. Alba lasciva. [Spain]: A. Belinchón, 1994.

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8

Mori, Anna Maria. Lasciami stare. Milano: Sperling & Kupfer, 2003.

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9

Paolis, Federica De. Lasciami andare. Roma: Fazi, 2006.

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10

Mori, Anna Maria. Lasciami stare. [Milano]: Sperling & Kupfer, 2003.

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Book chapters on the topic "Lasciac"

1

Barron, Emma. "Lascia o raddoppia?: Contestants and the Classics." In Popular High Culture in Italian Media, 1950–1970, 93–138. Cham: Springer International Publishing, 2018. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-319-90963-9_4.

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2

Zampelli, Michael, and S. J. "25. ‘Lascivi Spettacoli’: Jesuits and Theatre (from the Underside)." In The Jesuits II, edited by John W. O’Malley, Gauvin Alexander Bailey, Steven J. Harris, and T. Frank Kennedy, 550–72. Toronto: University of Toronto Press, 2005. http://dx.doi.org/10.3138/9781442681552-033.

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3

Menicocci, Marco. "Astri gelosi e fanciulle lascive. La Crisi Cosmica nella mitologia Crow." In Antrocom: Journal of Anthropology, edited by Marco Menicocci and Moreno Tiziani, 43–48. Piscataway, NJ, USA: Gorgias Press, 2010. http://dx.doi.org/10.31826/9781463233983-006.

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4

Giovè, Nicoletta. "Donne che non lasciano traccia. Presenza e mani femminili nel documento altomedievale." In Haut Moyen Âge, 189–209. Turnhout: Brepols Publishers, 2007. http://dx.doi.org/10.1484/m.hama-eb.3.520.

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5

Briers, J. David, Paul M. McNamara, Marie Louise O'Connell, and Martin J. Leahy. "Laser Speckle Contrast Analysis (LASCA) for Measuring Blood Flow." In Microcirculation Imaging, 147–63. Weinheim, Germany: Wiley-VCH Verlag GmbH & Co. KGaA, 2012. http://dx.doi.org/10.1002/9783527651238.ch8.

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6

Cochelli, Paola, Alberto Sdegno, and Diego Kuzmin. "Researches on Architectural Heritage Drawing Between Italy and Slovenia: The Antonio Lasciac’s Villa." In Putting Tradition into Practice: Heritage, Place and Design, 217–26. Cham: Springer International Publishing, 2017. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-319-57937-5_23.

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7

Möbus, Frank. "„Lasciate ogni speranza“ Nachwuchsförderung in der Germanistik oder die Furcht vor dem Prekariat." In Die Beschäftigungssituation von wissenschaftlichem Nachwuchs, 121–26. Wiesbaden: VS Verlag für Sozialwissenschaften, 2008. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-531-90974-5_3.

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8

Fuentes Rojo, Aurelio. "Céspedes y Meneses, Gonzalo de: Poema trágico del español Gerardo y desengaño del amor lascivo." In Kindlers Literatur Lexikon (KLL), 1–2. Stuttgart: J.B. Metzler, 2020. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-476-05728-0_3100-1.

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9

Barański, Zygmunt G. "1. “Lascio cotale trattato ad altro chiosatore”: Form, Literature, and Exegesis in Dante’s Vita nova." In Dantean Dialogues, edited by Margaret (Maggie) Kilgour and Elena Lombardi, 1–40. Toronto: University of Toronto Press, 2013. http://dx.doi.org/10.3138/9781442663213-005.

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10

Steimers, André, M. Gramer, M. Takagaki, R. Graf, U. Lindauer, and Matthias Kohl-Bareis. "Simultaneous Imaging of Cortical Blood Flow and Haemoglobin Concentration with LASCA and RGB Reflectometry." In Oxygen Transport to Tissue XXXV, 427–33. New York, NY: Springer New York, 2013. http://dx.doi.org/10.1007/978-1-4614-7411-1_57.

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Conference papers on the topic "Lasciac"

1

Crupi, Valentina. "Verso una nuova consapevolezza dell'ambiente: l'agire collettivo per la definizione di nuovi spazi pubblici della città." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7957.

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Abstract:
La necessità di reagire a situazioni nuove in ambito urbano, come quelle legate gli effetti dei cambiamenti climatici, sta favorendo lo sviluppo, in alcune città europee e americane, di azioni innovative da parte della cittadinanza. Se da un lato, infatti, sono ampiamente sperimentate politiche pubbliche urbane di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici, dall'altro iniziano a fiorire esperienze 'dal basso' che si manifestano nello spazio quotidiano attraverso processi di cura e tutela del territorio promossi dagli abitanti. La traduzione fisica di queste pratiche sembra mostrare l'emergere di un nuovo tipo di spazio pubblico, dal forte carattere sociale, in cui si manifestano le volontà ecologiche della comunità. Queste esperienze, nate in America ma che hanno ormai una larga diffusione in altre parti del mondo, consistono in azioni più o meno organizzate, coordinate da amministrazioni e università, ma anche da associazioni studentesche, collettivi artistici e comunità di quartiere, e si attuano grazie alla presenza di una cittadinanza attiva e ricettiva. Il seguente intervento sostiene l'ipotesi che simili fenomeni rappresentino una risorsa importante per la conoscenza dei luoghi e lascino intravedere lo sviluppo di una rinnovata prospettiva di responsabilità condivisa e presa di coscienza sulle questioni ambientali. Si tenterà dunque di illustrare gli elementi che favoriscono un progetto condiviso di convivenza col rischio; delineare e definire quelli che sembrano essere i caratteri di un nuovo tipo di spazio pubblico; comprendere come la tecnologia 2.0 possa divenire dispositivo per lo scambio di risorse e di informazioni. Si tratta di una prima ricognizione che però lascia intravedere la ricchezza degli approcci e di possibili soluzioni.
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2

"LASCAS 2019 Author Index." In 2019 IEEE 10th Latin American Symposium on Circuits & Systems (LASCAS). IEEE, 2019. http://dx.doi.org/10.1109/lascas.2019.8667602.

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3

"LASCAS 2020 Cover Page." In 2020 IEEE 11th Latin American Symposium on Circuits & Systems (LASCAS). IEEE, 2020. http://dx.doi.org/10.1109/lascas45839.2020.9069017.

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4

"LASCAS 2020 Author Index." In 2020 IEEE 11th Latin American Symposium on Circuits & Systems (LASCAS). IEEE, 2020. http://dx.doi.org/10.1109/lascas45839.2020.9069019.

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5

"LASCAS 2020 Copyright Page." In 2020 IEEE 11th Latin American Symposium on Circuits & Systems (LASCAS). IEEE, 2020. http://dx.doi.org/10.1109/lascas45839.2020.9069035.

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6

"LASCAS 2020 Table of Contents." In 2020 IEEE 11th Latin American Symposium on Circuits & Systems (LASCAS). IEEE, 2020. http://dx.doi.org/10.1109/lascas45839.2020.9068961.

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7

Iwasaki, H., F. Iwasaki, C. K. Suzuki, V. A. R. Oliveria, D. C. A. Hummel, and A. H. Shinohara. "Characterization of Brazilian Lascas from Various Regions and Their Use for Synthetic Quartz Growth Part I, Lascas Study." In 40th Annual Symposium on Frequency Control. IEEE, 1986. http://dx.doi.org/10.1109/freq.1986.200920.

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8

Murphy, Samuel William, Carlos Roberto de Souza Filho, and Clive Oppenheimer. "The spatial extent of thermal anomalies at Lascar Volcano." In IGARSS 2010 - 2010 IEEE International Geoscience and Remote Sensing Symposium. IEEE, 2010. http://dx.doi.org/10.1109/igarss.2010.5652858.

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9

Carvalho, Gustavo, Jano M. Souza, and Sergio Palma J. Medeiros. "Collaboration engineering, philosophy, and Democracy with LaSca." In 2009 13th International Conference on Computer Supported Cooperative Work in Design. IEEE, 2009. http://dx.doi.org/10.1109/cscwd.2009.4968033.

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10

Carvalho, Gustavo, Adriana S. Vivacqua, Jano M. Souza, and Sergio Palma J. Medeiros. "LaSca: A large scale group decision support system." In in Design (CSCWD). IEEE, 2008. http://dx.doi.org/10.1109/cscwd.2008.4536996.

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