Academic literature on the topic 'L18A - LINGUA E LETTERATURA INGLESE'

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Journal articles on the topic "L18A - LINGUA E LETTERATURA INGLESE"

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Monegato, Emanuele. "Segnalazioni/Informes/Rapports/Reports." Altre Modernità, no. 28 (November 30, 2022): 556–57. http://dx.doi.org/10.54103/2035-7680/19177.

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Abstract:
Alessandra Di Maio, La letteratura nigeriana in lingua inglese, Firenze, le Lettere, 2020, 144 pp. ISBN 978-889-366-1317 John K. Cooley, Una guerra empia, elèuthera edizioni, 2000, 400 pp. ISBN 888-506-042-0 Stefano Boni, Orizzontale e verticale. Le figure del potere, elèuthera edizioni, 2021, 280 pp. ISBN 883-302-120-3
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Alcini, Laura. "PAOLO ANTONIO ROLLI PRIMO TRADUTTORE DI MILTON UN POETA, EDITORE, POLEMISTA E MAESTRO D'ITALIANO NELL'INGHILTERRA DEL SETTECENTO." Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 39, no. 2 (September 2005): 398–420. http://dx.doi.org/10.1177/001458580503900205.

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Abstract:
Il saggio intende ricostruire la vicenda biografica e letteraria di Paolo Antonio Rolli, intellettuale eclettico nella Londra del secolo diciottesimo, a cui spetta il merito, scarsamente riconosciuto, di precursore e fautore degli scambi letterari tra Italia e Gran Bretagna. Per almeno trenta anni Rolli fu infatti uno dei più autorevoli rappresentanti della lingua e della cultura italiana a Londra, diventandone principale ambasciatore. Oltre al Rolli poeta arcade, librettista ed editore-filologo esiste anche un Rolli docente di lingua italiana la cui vocazione maieutica si esprime nell'intento, assolutamente moderno, di rendere più vicini il mondo letterario inglese e quello italiano. Egli si colloca d'altronde nella scia di quella corrente culturale che, già dal secolo XVII, aveva visto la lingua italiana diventare fulcro della formazione culturale anglosassone. Tendenza che in John Milton aveva trovato il suo più illustre rappresentante. L'attività di traduttore, dai classici e dai moderni, costituisce senza dubbio la parte fondamentale della produzione di Paolo Rolli, particolarmente intensa durante la permanenza inglese. Il più importante lavoro traduttivo rimane la versione italiana del Paradise Lost di J. Milton che impegnò il poeta per circa quindici anni. L'opera, pionieristica per l'epoca, rappresenta una pietra miliare della critica italiana in rapporto alla letteratura inglese.
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Forni, Dalila. "Nuove famiglie nella letteratura per l’infanzia in lingua inglese e italiana: un’analisi dell’editoria contemporanea." Italica Wratislaviensia 8, no. 2 (December 31, 2017): 87–102. http://dx.doi.org/10.15804/iw.2017.08.19.

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Costantinopoli, Simone. "La Cannabis terapeutica nel trattamento del Disturbo Post Traumatico da Stress: Protocollo per una Scoping Review." Dissertation Nursing 1, no. 1 (July 29, 2022): 21–27. http://dx.doi.org/10.54103/dn/17688.

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Abstract:
INTRODUZIONE:Risultati recenti di alcuni studi sembrano riscontrare dei miglioramenti nella sintomatologia dei pazienti affetti da PTSD sottoposti a terapia con cannabis terapeutica (THC, CBD e NABILONE). Alcune revisioni hanno messo in luce, tuttavia, come si siano riscontrate diverse metodologie di assunzione e diverse forme di agente terapeutico e di come gli studi inclusi presentassero bias di varia natura. A fronte di queste evidenze, ha senso effettuare una nuova Scoping Review finalizzata ad eseguire una mappatura degli studi primari presenti in letteratura che riportino prove di efficacia rispetto l’utilizzo della cannabis per il trattamento della sintomatologia del PTSD riscontrate sino ad oggi, col fine di descrivere le modalità d’utilizzo, le posologie l’aderenza alla terapia dei pazienti ed alcune caratteristiche specifiche del campione che potrebbero risultare influenti come l’abuso precedente di alcool e droghe e l’aderenza a terapie pregresse. METODI E ANALISI:Questa scoping review seguirà la metodologia del Joanna Briggs Institute, contenuta nel JBI Manual for Evidence Synthesis. La ricerca della letteratura sarà condotta attraverso i database PubMed, Scopus, Web Of Science, Cochrane Library, Elsevier, Psycinfo; in aggiunta, saranno consultate anche fonti di letteratura grigia. Saranno inclusi unicamente trial clinici (randomizzati e non) e studi quasi sperimentali in lingua italiana o inglese e disponibili in versione full text. Le informazioni chiave degli studi saranno estratte e presentate sia in forma narrativa che in forma riassuntiva con opportune tabelle per dare una panoramica adeguata dei contenuti della letteratura scientifica esistente sull’argomento.
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Caria, Marzia. "«Non so scrivere inglese, a momenti neppure italiano… datemi una “giobba” qualsiasi»: gli emigrati italiani nel teatro di Nino Randazzo." Italianistica Debreceniensis 26 (December 1, 2020): 56–68. http://dx.doi.org/10.34102/itde/2020/9381.

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Abstract:
L'articolo prende in esame la rappresentazione culturale, sociale e linguistica degli italiani emigrati in Australia nella scrittura per il teatro di Nino Randazzo, drammaturgo di origine eoliana, emigrato a Melbourne nel 1952, considerato uno degli autori più importanti e prolifici nel contesto della cosiddetta “letteratura dell'emigrazione”, e più in particolare della letteratura italo-australiana in lingua italiana. Di particolare interesse è il tema dei pregiudizi culturali e sociali degli anglo-australiani nei confronti delle persone di origine italiana, etichettati come ignoranti, impossibili da acculturare e disciplinare, in gran parte legati alle organizzazioni criminali, che parlano per lo più una varietà mista di italiano e inglese. Così, in particolare, nella commedia Il Sindaco d'Australia (1981), in cui l'immagine stereotipata (ma esilarante) dell'emigrante del sud Italia, impulsiva e ambiziosa, caratterizzata a livello linguistico dall'uso di termini italo-australiani; e nella commedia Victoria Market (1982), concepita da Randazzo come protesta contro la tendenza degli anglo-australiani a costruire stereotipi nei confronti degli italo-australiani, in questo caso quello del'italiano mafioso. Il teatro di Randazzo, tuttavia, riesce a distinguersi dalle opere della maggior parte dei drammaturghi italo-australiani di prima generazione per il suo tentativo di demistificare in modo divertente tali pregiudizi e luoghi comuni. È nella scelta di un tono popolare della commedia, ottenuta anche attraverso la sapiente mescolanza di forme italiane più tradizionali con termini italo-australiani tipici degli anni in cui sono ambientati gli eventi narrati, che risiedono gli aspetti specifici di questo autore.
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Trimarchi, M., S. Bondi, E. Della Torre, M. R. Terreni, and M. Bussi. "Palate perforation differentiates cocaine-induced midline destructive lesions from granulomatosis with polyangiitis." Acta Otorhinolaryngologica Italica 37, no. 4 (August 2017): 281–85. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-1586.

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Abstract:
L’ abuso di cocaina può talvolta causare lesioni destruenti della struttura osteocartilaginea del naso, dei seni paranasali, del palato, con caratteristiche cliniche che ricordano altre patologie sistemiche associate a lesioni necrotizzanti centrofacciali. La diagnosi differenziale tra lesioni destruenti della linea mediana indotte da cocaina (CIMDL) e granulomatosi associata a poliangioite (GPA) può essere complessa, in particolare se il paziente non ammette l’abuso di sostanze. 10 pazienti con CIMDL e perforazione palatale sono stati trattati presso la nostra Unità Operativa tra il 2002 ed il 2015. Tutti i casi sono stati sottoposti ad endoscopia nasale, TC o RMN del massiccio facciale ed Anca test. In 8 casi è stata effettuata anche la biopsia nasale. Contestualmente è stata eseguita una revisione della letteratura presente su PubMed riguardante i casi di perforazione palatale in pazienti affetti da CIMDL e GPA. Tutti i 10 pazienti oggetto dello studio presentavano perforazione palatale e distruzione dei turbinati inferiori; inoltre 7 pazienti presentavano perforazione del palato duro , 2 pazienti perforazione del palato molle ed 1 paziente perforazione di entrambi. Gli Anca test erano negativi in 8 pazienti e positivi in 2, sia per C-Anca sia per P-Anca. La revisione della letteratura edita in lingua inglese ha evidenziato perforazioni palatali in 5 pazienti affetti da GPA e in 73 pazienti affetti da CIMDL. La presenza di perforazione palatale in pazienti con lesioni destruenti della linea mediana può rappresentare un nuovo marker clinico a favore delle CIMDL nella diagnosi differenziale con GPA.
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Parozzi, Mauro, and Sonia Lomuscio. "La Gamification virtuale nella formazione infermieristica rivolta all’ambito della Salute Mentale: protocollo per una Scoping Review." Dissertation Nursing 2, no. 1 (January 30, 2023): 110–16. http://dx.doi.org/10.54103/dn/18637.

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Abstract:
BACKGROUND:L’innesco globale di misure cautelative per la tutela della salute pubblica ha indubbiamente rafforzato l’interesse dei formatori per metodologie di simulazione virtuale. In quest’accezione formativa, i Serious Games sembrano consentire una miglior accessibilità, comprendendo la possibilità di essere fruiti o ripetuti un numero ipoteticamente infinito di volte senza rimanere necessariamente ancorati alla presenza dei docenti, alla disponibilità dei laboratori, al materiale presente ed agli eventuali impegni dei discenti stessi contribuendo all'esperienza di apprendimento migliorando la motivazione, l’impegno nel contesto della formazione cognitiva e la fiducia in sé stessi degli studenti infermieri. Gli ambiti di applicazione della gamification (intesa come l’integrazione di caratteristiche proprie dei giochi in contesti non di gioco sembrano essere piuttosto differenti, tuttavia, alcuni ambiti in particolare sembrano aver iniziato a riscontrare un certo interesse, fra cui, quello della Salute Mentale dove si riscontrano outcomes promettenti in studi con strutturazioni e obiettivi ancora eterogenei, mostrando la necessità di ampliare le evidenze a disposizione. METODI E ANALISI:Verrà effettuata una scoping review secondo la metodologia del Joanna Briggs Institute. Le banche dati biomediche consultate saranno MEDLINE (PubMed), Scopus, WebOfScience, Cochrane Library, Cinhal ed Embase; l’estensione della ricerca sulla letteratura grigia verrà effettuata consultando Google Scholar, ClincialTrials.gov, TRIP (Turn Research Into Practice), medRxiv, OSF Preprints, Networked Digital Library of Theses and Dissertations, Open Access Theses and Dissertations. Saranno inclusi articoli in lingua Italiana o Inglese disponibili in formato full text. La presentazione delle informazioni degli studi sarà effettuata sia attraverso tabelle specifiche che in forma narrativa.
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Bunn, Daniela, and Mariele Lúcia Tortelli. "A participação da língua italiana no Projeto Multidisciplinar PIBID/UFSC Línguas Estrangeiras/Adicionais: interação, cooperação e formação docente." Revista Italiano UERJ 13, no. 1 (October 17, 2022): 18. http://dx.doi.org/10.12957/italianouerj.2022.70752.

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Abstract:
RESUMO: Políticas públicas de formação de professores e incentivo à docência como o Programa Institucional de Bolsas de Iniciação à Docência (PIBID/MEC), que tem como objetivo antecipar o vínculo entre os futuros professores e a sala de aula, fazendo uma articulação entre a educação superior e as escolas estaduais e municipais, não contemplam línguas adicionais como o italiano, o francês e o alemão. Tendo em vista essa lacuna, num esforço de resistência e união, professores do Departamento de Metodologia do Ensino e do Departamento de Língua e Literatura Estrangeira, da Universidade Federal de Santa Catarina, refletiram sobre a possibilidade de um subprojeto multidisciplinar que apoiasse essas línguas não contempladas no programa. O objetivo principal deste relato é expor como a experiência da interação entre professores universitários dos cursos de italiano, espanhol, inglês e francês; professores de espanhol e inglês da rede pública de educação de Santa Catarina e graduandos dos cursos de italiano, espanhol, inglês e francês têm criado um espaço de res(ex)istência nas discussões sobre o fazer docente e o ensino de língua-cultura na escola (MENDES, 2004; 2008; 2010; 2015). Como essa equipe e essa experiência multidisciplinar podem contribuir no processo de formação de professores em contexto remoto de ensino e como podemos fomentar o diálogo entre as línguas estrangeiras em nossas universidades são algumas questões norteadoras. É objetivo ainda apresentar o desenvolvimento do projeto durante a pandemia e sua contribuição para a formação dos alunos do curso de licenciatura, especialmente do curso de Italiano. Pela análise de material empírico e teórico estudado ao longo do projeto, procurou-se levantar algumas perspectivas tendo em vista que, de pequenas iniciativas como essas, como a proposta multidisciplinar, o empenho coletivo de professores de LE, a procura por uma bolsa alternativa à da Capes e o interesse e empenho da aluna bolsista, a área do italiano pôde acessar espaços mais democráticos dentro da Universidade e da escola.Palavras-chave: Ensino. Aprendizagem. Língua. Italiano. Pibid Multidisciplinar. ABSTRACT: Politiche pubbliche per la formazione degli insegnanti e incentivi come il Programma Istituzionale per le Borse di Iniziazione all'Insegnamento (PIBID/MEC), che mirano ad anticipare il legame tra i futuri insegnanti e l'aula, creare un collegamento tra l'istruzione superiore e le scuole statali e comunali, non include lingue aggiuntive come l'italiano, il francese e il tedesco. In considerazione di questa lacuna, in uno sforzo di resistenza e di unione, professori del Dipartimento di Metodologia Didattica e il Dipartimento di Lingua Straniera e Letteratura dell'Università Federal de Santa Catarina hanno riflettuto sulla possibilità di un sottoprogetto multidisciplinare che supportasse queste lingue non incluse nel Programma. L'obiettivo principale di questa presentazione è quello di esporre come l'esperienza dell'interazione tra docenti universitari di corsi di italiano, spagnolo, inglese e francese; insegnanti di spagnolo e inglese della rete di istruzione pubblica e laureandi di corsi di italiano, spagnolo e inglese hanno creato uno spazio di resistenza nelle discussioni sulla didattica e l'insegnamento della lingua-cultura a scuola (MENDES, 2004; 2008; 2010; 2015). Come questo team e questa esperienza multidisciplinare possono contribuire al processo di formazione degli insegnanti in un contesto di insegnamento remoto e come possiamo promuovere il dialogo tra le lingue straniere nelle nostre università sono alcune questioni guida. Si propone anche di presentare lo sviluppo del progetto durante la pandemia e il suo contributo alla formazione degli studenti del corso di laurea, in particolare il corso di italiano. L'analisi del materiale empirico e teorico ci ha aitutato ad elevare alcune prospettive in vista di piccole iniziative come la proposta multidisciplinare, l'impegno collettivo degli insegnanti di LE, la ricerca di una borsa di studio alternativa e l'impegno della studente, così l'italiano ha potuto accedere a spazi più democratici all'interno dell'Università e della scuola.Parole chiave: Insegnamento. Apprendimento. Lingua. Italiano. Pibid Multidisciplinare. ABSTRACT: Public policies for teacher training and incentive to teaching such as the Institutional Program for Teaching Initiation Scholarships (PIBID/MEC), which aims to anticipate the link between future teachers and the classroom, making a link between higher education and state and municipal schools, does not include additional languages such as Italian, French and German. In view of this gap, in an effort of resistance and union, professors from the Department of Teaching Methodology and the Department of Foreign Language and Literature of the Universidade Federal de Santa Catarina reflected on the possibility of a multidisciplinary subproject that would support these languages not included in the program. The main objective of this presentation is to expose how the experience of the interaction between university professors of Italian, Spanish, English and French courses; teachers of Spanish and English of the public education and undergraduates of Italian courses, Spanish and English have created a space of res(ex)istência in the discussions on the teaching and language-culture teaching at school (MENDES, 2004; 2008; 2010; 2015). How this team and this multidisciplinary experience can contribute to the teacher training process in a remote teaching context and how we can foster dialogue between foreign languages in our universities are some guiding issues. It also aims to present the development of the project during the pandemic and its contribution to the training of students of the undergraduate course, especially the Italian course. The analysis of empirical and theoretical material, also in view of the formal documents of Santa Catarina, sought to raise some perspectives with a view to small initiatives such as the multidisciplinary proposal, the collective commitment of LE teachers, the search for an alternative scholarship t and the interest and commitment of the scholarship student, the Italian area was able to access more democratic spaces within the University and the school.Keywords: Teaching. Learning. Language. Italian. Multidisciplinary Pibid.
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Pasqualin, A. "Epidemiologia e storia naturale delle MAV cerebrali." Rivista di Neuroradiologia 15, no. 1 (February 2002): 29–40. http://dx.doi.org/10.1177/197140090201500104.

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Abstract:
Le malformazioni artero-venose (MAV o angiomi) cerebrali rappresentano una patologia rara: 1.5–2 casi/100.000 / anno. Non vi sono dati certi sulla ereditarietà, sono stati descritti casi di incidenza familiare. Alla diagnosi di angioma cerebrale si giunge precocemente nella vita, dato che la maggioranza dei pazienti con MAV ha età compresa tra 20 e 40 anni. La presentazione clinica più frequente è costituita dall'emorragia intracranica, più spesso intraparenchimale o intraventricolare, e raramente subaracnoidea. Sintomi meno frequenti sono costituiti dall'epilessia, dalla cefalea, da un deficit neurologico progressivo. Tra gli altri sistemi di esordio, lo scompenso cardiaco è una manifestazione comune per angiomi di grosse dimensioni in etè infantile. La presenza di uno o più aneurismi associati ad una MAV intracranica non è infrequente. È stata proposta una classificazione in 4 tipi degli aneurismi associati a MAV: 1) aneurisma displasico (in sede non dipendente dalla MAV); 2) aneurisma prossimale (sul circolo di Willis, prossimale alla MAV); 3) aneurisma peduncolare (su un peduncolo vasale afferente alla MAV); 4) aneurisma intranidale. La scomparsa completa dell'angioma è un evento raro, con un totale di 65 casi documentati nella letteratura di lingua inglese al momento attuale. La teoria meglio documentata (attraverso studi seriati con risonanza) è la progressiva trombosi dell'unico scarico venoso. Ai fini del trattamento, l'aspetto più importante da valutare in un paziente con angioma cerebrale dovrebbe essere la probabilità di sanguinamento dell'angioma stesso; in altre parole, se fosse possibile stabilire un basso rischio di emorragia per un dato angioma, non sarebbe giustificato sottoporre il paziente ad un trattamento che comporti rischi più elevati. I due fattori anatomici più significativi per presentazione emorragica sono lo scarico venoso profondo e la stenosi venosa. Il rischio annuo di emorragia rimane un dato fondamentale per una decisione terapeutica. I dati più attendibili derivano da studi - prospettici o retrospettivi - condotti su larghe serie cliniche e con follow-up prolungato nel tempo. Da questi studi si ricava un rischio annuo di emorragia variabile: a) dal 1.7 al 4% per angiomi intatti al momento della diagnosi, e b) dal 2 al 3.9% per angiomi con pregressa emorragia. In un recente lavoro presentato dal nostro gruppo nel 1995 il rischio annuo di prima emorragia si attesta intorno al 2.8%, il rischio di seconda emorragia intorno al 3.5%, il rischio di terza emorragia intorno al 7.7%, ed il rischio annuo di morte rispettivamente intorno all '1.2%, 1.6% e 3%; si è notata una tendenza ad un maggior rischio di emorragia nelle MAV di volume superiore ai 20 cm3 e nelle MAV con drenaggio venoso estensivo. L'istituzione di uno studio cooperativo internazionale - con una componente retrospettiva e prospettica valutata con criteri omogenei nei differenti centri - porterebbe sicuramente ad una migliore definizione del rischio di emorragia e ad una più adeguata scelta terapeutica nei pazienti con angiomi cerebrali.
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Abdo, Samah Mohammed Ibrahim. "PROBLEMATICHE DI TRADUZIONE LETTERARIA DALL’ITALIANO IN ARABO IN UN MODELLO DIDATTICO APPLICATO." Italiano LinguaDue 13, no. 2 (January 26, 2022): 54–73. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/17129.

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Abstract:
Il presente articolo ha come oggetto di studio l’analisi delle problematiche di natura semantica-lessicale nella traduzione letteraria compiuta da 7 gruppi di studenti egiziani e arabofoni al quarto anno del corso di Lingua e letteratura italiana, a. a. 2019/2020, presso l’ateneo di Ain Shams, al Cairo. Si sono analizzate le traduzioni, intere o in parte, di: Favole al telefono e Le avventure di Cipollino di G. Rodari, Racconti sardi di G. Deledda, Fiabe Italiane di I. Calvino, I racconti di I. Svevo, Novelle per un anno di L. Pirandello, Il grande Belzoni, Romanzo a fumetti di W. Venturi. L’articolo si focalizza sull’analisi delle difficoltà di traduzione delle espressioni idiomatiche, delle polisemie, dei giochi di parole, degli antroponimi e delle onomatopee. Oltre alle lacune che alcuni dizionari monolingue presentano, la maggior parte dei dizionari bilingui italiano-arabo non raccolgono le espressioni idiomatiche. Traducendo le parole/espressioni polisemiche, lo studente deve cercare spunti nel contesto per scegliere il significato adatto. Non basta consultare il dizionario. Optare per una traduzione inappropriata di un termine polisemico, potrebbe essere dovuto ad un equivoco tra la lingua madre e l’italiano come LS. Con i giochi di parole gli studenti riescono a trovare delle soluzioni facendo riferimento ad un pubblico infantile e adeguate alla cultura d’arrivo. A volte si riesce a riprodurre identico il gioco, a volte viene sostituito con un altro; sono delle «supertraduzioni» per cui il traduttore si sovrappone all’autore adattando lo stile e i valori del testo originale alla lingua di arrivo. Con le parole inventate è necessario creare un neologismo soprattutto quando si tratta di un lemma culturalmente marcato che non ha un corrispondente nella lingua d’arrivo. Tuttavia non mancano gli esempi in cui la rinuncia al gioco di parole nella traduzione risulta una scelta obbligata. In Le avventure di Cipollino gli studenti dovevano mantenere le connotazioni dei nomi. Le strategie adottate nella traduzione degli antroponimi hanno l’obiettivo di facilitare, in qualche misura, la lettura del testo tradotto nella cultura di destinazione. In Il grande Belzoni gli studenti affrontano in modo particolare la problematica della traduzione delle onomatopee. Due sono le strategie: optare per le onomatopee derivate equivalenti o ricalcare le onomatopee di origine inglese. Con questo corso, molto vicino ad un laboratorio di traduzione, gli studenti si lanciano in territori mai esplorati e sperimentano strategie nuove per un pubblico giovanile e ricettivo e sviluppano un certo gusto per l’etimologia e la ricerca di somiglianze e differenze lessicali e strutturali tra italiano LS e l’arabo L1. Problems of literary translation from Italian into Arabic in an applied didactic model This article analyzes the semantic-lexical problems in t literary translation by 7 groups of Egyptian and Arabic-speaking students in the fourth year in Italian Language and Literature course, a. a. 2019/2020, at Ain Shams University, in Cairo. The analysis regarded the translation, whole or in part, of: Favole al telefono e Le avventure di Cipollino (G. Rodari), Racconti sardi (G. Deledda), Fiabe Italiane (I. Calvino), I racconti (I. Svevo), Novelle per un anno (L. Pirandello), Il grande Belzoni, Romanzo a fumetti (W. Venturi). The article focuses on the analysis of the translation difficulties regarding idiomatic expressions, polysemy, puns, anthroponym and onomatopoeia. Most bilingual Italian-Arabic dictionaries do not collect idiomatic expressions. When translating polysemic words/expressions, the student must look for clues in the context to choose the appropriate meaning. Consulting the dictionary is not enough. Choosing an inappropriate translation of a polysemic term could be due to misunderstanding between the native language and Italian SL. With puns, students were able to formulate assumptions assimilated by the childish public and adapted to the arrival culture. Sometimes it was possible to reproduce the puns identically, sometimes they were replaced with another Arabic pun. These are “supertranslations”; the translator overlaps the author by adapting the style and values of the original text to the arrival language. With invented words, it was necessary to create a neologism, especially when it came from a lemma of cultural background that did not have a correspondent in the arrival language. However, there was no shortage of examples where it was mandatory to renounce the pun in translation. In Le avventure di Cipollino, the students had to keep the connotations of the names. The strategies adopted in the translation of anthroponym aimed to facilitate the reading of the translated text in the target culture. In Il grande Belzoni, the students faced the problem of the translation of onomatopoeia. There were two strategies: opting for the equivalent derived onomatopoeia or reusing the onomatopoeia of English origin. This course, almost a translation lab, students launched themselves into territories never explored and experimented with new strategies that affect young and receptive readers, and they developed a certain inclination for etymology and the search for lexical and structural similarities and differences between Italian SL and Arabic L1.
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Dissertations / Theses on the topic "L18A - LINGUA E LETTERATURA INGLESE"

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Dal, Prato Sara <1992&gt. "Didattica della Letteratura attraverso il Cinema: Teoria e Pratica." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12324.

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Abstract:
Il presente elaborato affronta la tematica della didattica della letteratura attraverso il cinema. Nella prima parte vengono analizzate le potenzialità del prodotto filmico in classe a supporto dell'educazione letteraria. La seconda parte presenta alcune proposte didattiche.
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Tolfo, Giorgia <1984&gt. "Memorie traumatiche, fotografie e intermedialità nella narrativa contemporanea di lingua inglese." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/5383/1/tolfo_giorgia_tesi.pdf.

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Abstract:
La fotografia viene utilizzata intermedialmente per la narrazione di contromemorie e memorie traumatiche ricorrendo a numerose modalità e strategie di inserzione e impiego diverse. Se l’intermedialità da un lato non è riconducibile ad una serie di pratiche convenzionali, ma dipende dal contesto narrativo, dall’altro essa detiene un’organicità che la allinea funzionalmente ai processi e alle indagini sulla rappresentabilità del trauma. Inoltre, per la versatilità della sua natura poliedrica, la pratica narrativa intermediale (nelle sue configurazioni più diverse) assume una valenza epistemologica e metodologica nei confronti degli studi sull’esternazione e rielaborazione del trauma. Questo studio si prefigge di mettere a confronto testi teorici e testi narrativi per metterne in rilievo il reciproco apporto.
Photography is used intermedially, recurring to different insertion modalities and strategies, to narrate countermemories and traumatic memories. Although intermediality is not ascribable to a series of convential practices, depending each of them on the narrative context, however it detains an organicity that guarantees the possibility to align it functionally to the processes and studies on the representability of trauma. Morever, because of the versatility of its poliedric nature, the narrative use of intermedial photographies (in their different declensions) retains an epistemological and methodological value for the studies on the externalization and processing of trauma. The aim of this study is to confront theoretical and narrative texts to analyze how they influence each other.
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Tolfo, Giorgia <1984&gt. "Memorie traumatiche, fotografie e intermedialità nella narrativa contemporanea di lingua inglese." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/5383/.

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Abstract:
La fotografia viene utilizzata intermedialmente per la narrazione di contromemorie e memorie traumatiche ricorrendo a numerose modalità e strategie di inserzione e impiego diverse. Se l’intermedialità da un lato non è riconducibile ad una serie di pratiche convenzionali, ma dipende dal contesto narrativo, dall’altro essa detiene un’organicità che la allinea funzionalmente ai processi e alle indagini sulla rappresentabilità del trauma. Inoltre, per la versatilità della sua natura poliedrica, la pratica narrativa intermediale (nelle sue configurazioni più diverse) assume una valenza epistemologica e metodologica nei confronti degli studi sull’esternazione e rielaborazione del trauma. Questo studio si prefigge di mettere a confronto testi teorici e testi narrativi per metterne in rilievo il reciproco apporto.
Photography is used intermedially, recurring to different insertion modalities and strategies, to narrate countermemories and traumatic memories. Although intermediality is not ascribable to a series of convential practices, depending each of them on the narrative context, however it detains an organicity that guarantees the possibility to align it functionally to the processes and studies on the representability of trauma. Morever, because of the versatility of its poliedric nature, the narrative use of intermedial photographies (in their different declensions) retains an epistemological and methodological value for the studies on the externalization and processing of trauma. The aim of this study is to confront theoretical and narrative texts to analyze how they influence each other.
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Arena, Eleonora <1987&gt. "Henry V and Victorian boys: an analysis of performances and prose adaptations 1870-1914." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/5430.

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Abstract:
The Victorian time is considered the golden age of children's literature, with hundreds of new stories and publications made especially for young readers. The period also brought an unprecedented attention to childhood and, besides the new literary products created for the youngest public, there was an increasing attention towards the needs and tastes of boys and girls. This encouraged authors to adapt existing works to make them enjoyable for children. But it was not only a matter of entertainment. Children's literature in the Victorian time was always directed to the fulfilment of two purposes: amusement and education. The didactic aspect was almost always present in children's publications, as adults were the prospective buyers of books and magazines. It was important then, for these publications, to contain the ideas and values shared by most Victorians, and Imperial pride was the most diffused of these values. In this work we will demonstrate how Victorian authors and theatre directors adapted Shakespearean works for children in a way that helped the diffusion of such values. In doing this we will distinguish the target in boys and girls, focusing on boys. Our statement is that boy's publications were the ones in which nationalism, manliness and patriotism were more present. The reason is that these works were meant as a contribution in the formation of new soldiers, conquerors and administrators of the British Empire. We will analyse one particular Shakespearean play, the most 'English' and patriotic: 'Henry V'. In Chapter I we will outline the historical and social context in which Victorian children's publications were created and underline the importance and popularity of Shakespeare's plays in these publications. Chapter II will instead be dedicated to Henry V, the historical character and the protagonist of the play, to the differences between the two and to the outline of the aspects that make this figure adapt to be used in the spreading of nationalistic imperial feelings and moral values. In Chapter III we will enter the specific analysis of some Victorian works that will help us to confirm our thesis. Examining five prose adaptations for children of 'Henry V' we will find what themes are introduced with more strength and frequency and the ways in which the heroic king is described. Finally, Chapter IV is dedicated to some performances of Henry V prepared by the young students of three different boys' schools in the years that just precede the First World War.
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Cruccolini, Cecilia <1986&gt. "Spazio distopico e soggetto utopico in transito: indagine nella letteratura distopica e fantascientifica contemporanea in lingua inglese." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amsdottorato.unibo.it/9052/1/cruccolini_cecilia_tesi.pdf.

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Abstract:
La tesi indaga le rappresentazioni dello spazio urbano nella letteratura distopico-fantascientifica contemporanea pubblicata negli ultimi dieci anni, in lingua inglese, e il rapporto che viene instaurato tra quello stesso spazio e i personaggi dei romanzi. Si compone di cinque capitoli. L’analisi dei tre testi scelti - On Such a Full Sea di Chang-rae Lee (2014, cfr. Cap. 3), Station Eleven di Emily St. John Mandel (2014, cfr. Cap. 4) e MaddAddam di Margaret Atwood (2013, cfr. Cap. 5) - mostra come a fronte di uno spazio distopico in cui la città è scomparsa e dove prevale la frammentazione in nuclei e comunità separate, il soggetto che incarna un impulso utopico elegge a propria forma di vita uno status diasporico, che diventa gesto politico nel momento in cui egli/lei si rifiuta di adattarsi alla realtà spaziale fortemente distopica in cui si trova. I romanzi qui analizzati, tutti distopie critiche, possono essere considerati come eredi dell’autrice fantascientifica e fantasy Ursula K. Le Guin e del suo racconto “The Ones Who Walk Away from Omelas” (1973), dal momento che nel finale alcuni abitanti di una città che sembra essere a tutti gli effetti utopica, decidono di abbandonarla dopo aver scoperto una grande ingiustizia. Quale gesto di rifiuto, decidono dunque di mettersi in cammino verso una mèta non precisata e di non fare più ritorno. Il primo capitolo ha l’obiettivo di esporre le teorie di riferimento della ricerca: gli studi utopici, gli studi sullo spazio, gli studi dello spazio in letteratura, la nozione di diaspora mutuata dalla teoria postcoloniale, le teorie dedicate al camminare quale gesto culturale e politico, e il nomadismo. Il secondo capitolo è dedicato alla presentazione del corpus e al genere distopico con una specifica sezione sulle distopie critiche. I restanti tre capitoli sono dedicati all’analisi.
This dissertation analyses urban spatial representations in contemporary utopian and science fiction novels, published in the last decade and written in English, with a particular attention devoted to the relationship between space and the characters who inhabit and live that space. The thesis is structured in five chapters. The analysis of the three texts considered - On Such a Full Sea by Chang-rae Lee (2014, cfr. Cap. 3), Station Eleven by Emily St. John Mandel (2014, cfr. Cap. 4) and MaddAddam, by Margaret Atwood (2013, cfr. Cap. 5) - shows an overall dystopian landscape in which the traditional city has disappeared, and a new fragmentation of communities is prevailing. In such a scenario, however, the subjects who embody a utopian impulse embrace a diasporic status which enables him/her to counteract, as a political gesture, against the dystopian space and its powers. The texts can be considered the heirs of science-fiction and fantasy author Ursula K. Le Guin and her short story “The Ones Who Walk Away from Omelas” (1973), in which the inhabitants of a seemingly utopian city choose to leave it because of what they consider to be an unbearable injustice. As a way of a political gesture, they decide to start walking away from the city towards an unknown destination and to never come back. The first chapter presents the main theoretical references of the research: utopian studies, space studies, literary space studies, the notion of diaspora borrowed from Postcolonial Theory, theories revolving around walking as a cultural and political act, nomadism. The second chapter presents the corpus and the dystopian genre, with a particular focus on ‘critical dystopias.’ The last three chapters consist of the analysis.
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Degano, C. "Critical discourse analysis e corpus linguistics : un'analisi dei discorsi sull'eventualità del conflitto iracheno nella stampa britannica e italiana." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2006. http://hdl.handle.net/2434/27588.

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Abstract:
This thesis explores the possibility of combining the qualitative approach of Critical Discourse Analysis with the mainly quantitative methodology of Corpus Linguistics in order to propose an integrated model of discourse analysis which benefits both from the interest of the former for the modalities through which language represents and constructs reality and from the latter’s concern for a rigorous description of language, closely bound to the data. Starting from a model proposed by van Dijk (2001), which distinguishes three levels of text analysis (topics, local meanings and subtle formal structures), particular attention is dedicated to the third level that includes elements of discourse construction such as syntactic structures and argumentative schemes. For this reason some aspects of argumentation theory were also integrated into the model. The analysis are carried out on ad hoc-built corpus of newspaper articles which deal with the issue of the war on Iraq, covering the lapse of time which passed between Bush’s “axis-of-evil” speech (January 2002) and the beginning of the war (March 2003). During this time words occupied the centre of the stage, in the attempt to make a case for war, and this offered a particularly interesting occasion for discourse analysis.
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Stirparo, Giorgia <1990&gt. "Studio sociolinguistico sulla situazione dell'Arbëresh a Caraffa di Catanzaro." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19398.

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Abstract:
Negli ultimi decenni, tanto le culture minoritarie quanto i codici linguistici da esse utilizzati sono stati oggetto di rinnovato interesse: ciò ha contribuito a riconsiderarne la rilevanza storica e, conseguentemente, a ricercare misure, più o meno efficaci, per rallentarne la scomparsa. L’obiettivo di questo lavoro di tesi è quello di prendere in esame alcuni aspetti della comunità arbëreshe di Caraffa, per indagarne tanto la vitalità della lingua - dove il concetto di vitalità è da intendersi in termini puramente quantitativi - quanto il rapporto dei parlanti con il codice minoritario stesso, congiuntamente alla loro volontà di trasmetterlo o meno alle generazioni future - si parla, in questo caso, di vitalità sociopsicolinguistica. Esposte alcune teorie relative alle cause di estinzione delle lingue ed il concetto di lingua come core value nella definizione dell’identità di un popolo, si è passati alla fase di ricerca sul campo. Essa è stata svolta sottoponendo un questionario ad un campione di parlanti, con lo scopo di individuare il background culturale di chi utilizza l’arbëresh, le motivazioni sottese alle scelte linguistiche di ognuno, i contesti d’uso in cui l’arbëresh emerge come codice principale e le opinioni in merito all’utilità di conoscerlo. Nell’ultima parte del lavoro vengono enucleati i concetti di bilinguismo e diglossia, evidenziando i motivi per i quali la situazione linguistica della comunità presa in esame possa configurarsi come diglottica.
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Madonna, Hilary <1989&gt. "Se una notte d'inverno un viaggiatore: gli scritti teorici di Italo Calvino nel romanzo." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12091.

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Abstract:
La tesi si occupa del romanzo Se una notte d’inverno un viaggiatore di Italo Calvino. È analizzato in base ai numerosi saggi, scritti teorici e all’ampio carteggio dell’autore stesso, dimostrando come il romanzo, scritto nell’ultimo decennio della propria vita, risulti la realizzazione concreta delle proprie teorie. Approfondisce alcuni aspetti salienti presenti come il tema della lettura, il metaromanzo e i personaggi lettori. Inoltre il romanzo è inquadrato nel contesto storico nel quale è stato scritto, prendendo in considerazione le teorie letterarie e il panorama culturale dell’epoca.
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Wu, Xiaoyue <1989&gt. "La traduzione dei racconti di AntonioTabucchi: una prova della ricostruzione del sentimento di lettura con la lingua cinese in 3 passi." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3311.

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GIBERTONI, GIULIA. "Il genere narrativo autobiografico: le sue radici storiche e alcuni casi nella letteratura di lingua inglese della seconda metà del Novecento." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2007. http://hdl.handle.net/10280/125.

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Abstract:
La narrazione letteraria autobiografica si presenta come un genere di difficile definizione e quasi ai confini della letteratura, caratterizzato da un insieme inestricabile di testualità, referenzialità e costruzione. il narratore autodiegetico si pone il complesso obiettivo di riordinare la propria storia di vita, dando un senso ai ricordi, nel momento stesso in cui ne decide l'ordine e la composizione. Ci proponiamo qui di rintracciare le origini del genere autobiografico ed evidenziare la continuità della tradizione dei fondatori in alcuni casi rappresentativi della narrazione letteraria autobiografica del ventesimo secolo.
Autobiography is difficult to define as a literary genre and is almost at the boundaries of literature. It is marked by an inextricable mixture of textuality, referentiality and construction. The autodegetical narrative aims at giving an order to a life story, thus attributing a meaning to memories in the same time as it defines their order and composition. We intend to trace back the origin of the autobiographical genre and underline the continuity of tradition in some representative examples of literary autobiographical narrative of the twentieth century.
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Books on the topic "L18A - LINGUA E LETTERATURA INGLESE"

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Pajalich, Armando. Una letteratura africana coloniale di lingua inglese. Venezia, Italia: Supernova, 1991.

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Schulte, Edvige. Scritti minori di letteratura e lingua inglese. Napoli: Giannini, 1989.

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La donna nel romanzo africano in lingua inglese: Letteratura. Calliano, Italy: Manfrini, 1985.

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Franco, Marenco, ed. Guida allo studio della lingua e della letteratura inglese. Bologna: Il mulino, 1994.

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Cesare, Galla, ed. L'albero della cuccagna 2: Classici e post-coloniali di lingua inglese. Vicenza: Accademia olimpica, 2009.

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Gebbia, Alessandro. Cartografie del Nuovissimo Mondo: Viaggi nella letteratura canadese di lingua inglese. Roma: Bulzoni, 2002.

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Gepponi, Carolina, ed. Un carteggio di Margherita Guidacci. Lettere a Tiziano Minarelli. Florence: Firenze University Press, 2015. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-717-3.

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Abstract:
Denso di memorie e occasioni poetiche, l’epistolario di Margherita Guidacci con Tiziano Minarelli permette di fare luce sulla genesi delle ultime raccolte poetiche (da Inno alla gioia del 1983 fino ad Anelli del tempo del 1993), di cogliere inedite fonti d’ispirazione e di ricostruire lo sfondo emotivo e culturale che ne accompagna la composizione. Induce a riflessioni sulla vita letteraria italiana dall’ottica di chi, come Margherita Guidacci, vi contribuisce unendo attività poetica (in lingua italiana), traduzione (anche attraverso una terza lingua), studio e insegnamento della letteratura inglese e americana, giornalismo culturale. Testimonia un’intensa amicizia, una comune passione per la letteratura e la lettura, una costante condivisione di testi poetici, trascritti e citati, una crescente familiarità.
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Miscellanea 8: Studi di: lingua e letteratura francese, lingua e letteratura inglese - pedagogia. Udine: Del Bianco Editre, 1989.

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