Dissertations / Theses on the topic '"L'Ora"'

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Toffanin, Laura <1988&gt. "L'ora di religione in Italia. Riflessione filosofica su opportunità e rischi di un insegnamento religioso nelle scuole." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/7865.

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Abstract:
L’elaborato si interroga sulla legittimità e sul legittimo contenuto di un insegnamento di religione nelle scuole italiane del presente. Dopo aver ripercorso le tappe storiche che hanno scandito la presenza dell’IR a scuola dall’Unità a oggi, si lasciano dialogare le differenti posizioni di alcuni filosofi tardo-ottocenteshi, novecenteschi e contemporanei, facendo emergere i rischi e le opportunità connessi alla presenza della religione nelle scuole odierne. Infine si traccia una possibile e personale soluzione al problema.
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DOVIZIO, CIRO. "SCRIVERE DI MAFIA. «L¿ORA» DI PALERMO TRA POLITICA, CULTURA E ISTITUZIONI (1954-75)." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2020. http://hdl.handle.net/2434/739673.

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Abstract:
Questa ricerca ripercorre la vicenda del quotidiano palermitano «L’Ora» sotto la direzione di Vittorio Nisticò (1954-75), indagando, specificamente, il ruolo ch’esso ebbe nel dibattito sulla mafia. La prima parte delinea un quadro della convulsa situazione siciliana post-bellica, segnata, fra l’altro, dalla creazione della Regione autonoma e dalle lotte popolari per la terra. Fu in tale clima di mobilitazioni collettive e di innovazioni istituzionali che il gruppo storico del giornale svolse il proprio apprendistato politico e che il futuro editore, il Partito comunista, si attestò su una linea accesamente regionalista. Nel 1954 i comunisti acquisirono l’antico giornale dei Florio con l’intento di portare consensi alle sinistre, allora deboli e isolate sia a Palermo sia nelle altre città siciliane. L’idea era quella di impiegare l’istituto autonomistico come luogo d’interlocuzione politica, promuovendo larghe intese in nome del rinnovamento e dello sviluppo dell’isola, ovvero della difesa dei comuni interessi siciliani. È in quest’ottica che viene spiegata l’opzione “sicilianista” del quotidiano, venuta alla ribalta in concomitanza dell’Operazione Milazzo (ottobre 1958), quando in Sicilia si formò un governo anomalo che comprendeva dissidenti democristiani (a cominciare dal presidente Silvio Milazzo), la destra monarchica e quella neofascista, e che si reggeva sull’appoggio esterno di socialisti e comunisti. «L’Ora», che da sin dall’arrivo di Nisticò alla direzione propugnava soluzioni di unità autonomistica, sostenne con determinazione il milazzismo, assumendo un protagonismo politico senza precedenti. Contestualmente viene delineata la figura del direttore, Nisticò, il quale ebbe dai vertici del Pci il mandato di non uniformarsi al dogmatismo comunista, evitando dunque chiusure settarie e pregiudiziali. Nisticò si attenne all’incarico, muovendosi in verità con più autonomia di quanta il Partito volesse concedergli, reclutando giornalisti e collaboratori di vaglia in una logica professionale più che di appartenenza politica. Ne discese un rapporto non semplice con l’editore-partito, come testimonia l’esame dei carteggi tra Nisticò e il responsabile della stampa comunista, Amerigo Terenzi. La tesi traccia dunque una distinzione tra la linea “sicilianista”, che ebbe modo di accentuarsi durante i governi Milazzo (1958-60), e quella propriamente antimafia che il giornale percorse con enfasi crescente a partire dalla prima inchiesta organica dell’autunno 1958. L’analisi permette di comprendere come la seconda si sia sviluppata in forza delle circostanze e, segnatamente, dell’escalation di violenza registratasi in quel periodo tra Palermo e provincia. L’elaborato tratteggia le figure dei giornalisti e intellettuali impegnati nel primo e più rilevante tentativo postbellico d’interpretazione del fenomeno mafioso; esamina, anche sulla base di documenti d’archivio, i reportage a puntate realizzati dal quotidiano, registrandone talora gli aspetti contraddittori e mitologici; si sofferma, fra l’altro, sulla pubblicazione di testimonianze d’eccezionale valore conoscitivo come la confessione del medico mafioso Melchiorre Allegra, rinvenuta dal cronista Mauro De Mauro, le memorie del capomafia italo-americano Nick Gentile, curate da Felice Chilanti, e il Rapporto del tenente dei carabinieri Mario Malausa. Ciò che emerge è un originale modello di giornalismo investigativo, imperniato sulla critica delle fonti, sul coraggio professionale e su una forte spinta etico-politica. La ricerca mostra come la circolarità di conoscenze promossa dal giornale e, più in generale, il suo appoggio ai reparti investigativi e alla Commissione parlamentare d’inchiesta sulla mafia – istituita nel 1963 – abbiano alimentato un virtuoso meccanismo di sensibilizzazione, concorrendo peraltro a fondare il concetto di “antimafia” nell’accezione che assunse nei decenni successivi: quella di un sostegno di gruppi politici e opinione pubblica alle forze dell’ordine e alla legalità.
This research retraces the history of the Palermitan newspaper «L’Ora» under the Vittorio Nisticò’s direction (1954-75) and investigates its role in the public debate on the Mafia. The first part outlines a view of the convulsive Sicilian post-war situation, distinguished, among other things, by the creation of the Autonomous Region and the popular struggles for the land property. In this season of collective mobilization and high expectations the newspaper’s historical group carried out its political apprenticeship and the future publisher, the Italian Communist Party, lined up on a strong regionalist policy. In 1954 the Communists acquired the Florios’ ancient newspaper, aiming to bring consensus to the left-wing parties, weak and isolated both in Palermo and in the other Sicilian cities. The goal was to use the Autonomous Region concept as a place for political dialogue and to promote crossing alliances in the name of the renovation and development of the island and in defence of the common Sicilian interests. In this perspective, the thesis explains the newspaper’s distinct Sicilianist option. This policy particularly emerged in conjunction with the Operation Milazzo (October 1958), when an anomalous government, which included Christian Democrat dissidents (as the President Silvio Milazzo himself), the monarchist and the neo-fascist right-wings and which stood on the external support of Communists and Socialists, was formed in Sicily. «L’Ora», which had been advocating autonomist unity solutions since the beginning of Nisticò’s direction, strongly supported the milazzism and took on a political role with no precedents. At the same time, a specific attention is dedicated to the figure of the director, Nisticò, who had the mandate from the PCI’s leaders to not conform the newspaper policy to the communist dogmatism, to avoid detrimental closures. Nisticò complied with the assignment, acting with more autonomy than the Party wanted to grant him, and co-opted worthy journalists and collaborators in more professional than political logic. It resulted in a difficult relationship with the party-publisher, as highlighted by the correspondence with the head of the communist press, Amerigo Terenzi. Therefore, the thesis draws a distinction between the Sicilianist line, intensified during the Milazzo’s governments (1958-60), and the properly anti-Mafia one that the newspaper had been following with increasing emphasis from the first organic investigation series in autumn 1958. The analysis allows us to understand how the anti-Mafia line evolved under the particular circumstances of the escalation of violence which occurred in that period in Palermo and its province, and especially in Corleone. The thesis outlines the figures of journalists and intellectuals involved in the first and most important post-fascism attempt to represent the Mafia phenomenon; it examines, evaluating archival documents too, the reports made by the newspaper, sometimes recording their contradictory and mythological aspects; it focuses on the publishing of impressive documents such as the confession of the mobster doctor Melchiorre Allegra found by the journalist Mauro De Mauro, the memories of the Italian-American Mafia boss Nick Gentile edited by Felice Chilanti and the Report of the lieutenant of the Carabinieri Mario Malausa. The research shows how the circularity of the knowledge promoted by the newspaper and, more generally, its support to the investigative departments and to the Parliament Commission of Inquiry on the Mafia – established in 1963 – fuelled a virtuous awareness-raising mechanism, contributing to set up the concept of anti-Mafia in the meaning that it would assume in the following decades: a support by the political groups and the public opinion to the forces of law and order.
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Mauri, Cristina. "Uma análise do ponto de vista em A Hora da Estrela e Laços de Família, de Clarice Lispector, e nas traduções italianas L'ora Della Stella e Legami Familiari." Universidade Federal de Minas Gerais, 2009. http://hdl.handle.net/1843/ALDR-7R5Q6Y.

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Abstract:
This doctoral thesis belongs to the subarea of textual approaches to translation within the CORDIALL project (Corpus of Discourse for the Analysis of Language and Literature) carried out at LETRA (Laboratory for Experimentation in Translation), at Faculdade de Letras, UFMG. This subarea includes case studies focusing on the language of translationsand, particularly, on character and speech presentation in fiction. Continuing this tradition, this thesis studies point of view in translation by exploring a parallel corpus comprising the novel A hora da estrela (AHDE) and the collection of short stories Laços de família (LDF),both by Clarice Lispector, and their respective Italian translations L´ora della stella (LODS) and Legami familiari (LF) by Adelina Aletti. Aiming at contributing to the studies of point of view in translation, three purposes were outlined: (i) to analyze the fictional point of view in the source texts (STs) in order to detect typical writing patterns of the author both in the novel and the short stories; (ii) to observe writing patterns related to the fictional point of view in the target texts (TTs); and (iii) to investigate differences between the STs and the TTs in the construction of point of view. The theoretical framework of this thesis builds on studies onfictional point of view in translation and, as a prerequisite of the latter, on stylistics and speech and thought presentation studies. Literary criticism on Lispectors work was also resorted to in order to observe whether point of view features are said to be typical of Lispectors writing. Simultaneously, the descriptive set of Systemic-Functional Grammar wasfollowed as an aid to analyze some categories under investigation as well as the tools provided by Corpus Linguistics for methodological procedures. In order to achieve the purposes outlined here, four categories of linguistic indicators of fictional focalization wereanalyzed: deixis, free indirect speech, material Processes and modality. The major findings point out similar writing patterns in both AHDE-LDF and LODS-LF, although with a few frequency differences of the occurrences in each category. The differences observed in thetranslations regard all the four categories of analysis in both TTs, even though some specific differences were found just in LF. Such differences bring about dissimilarities in the construction of the fictional point of view, especially regarding the characters focalization. Furthermore, the analysis between the STs and the TTs led to questions other than thoseincluded in the initial purposes of this investigation such as the likely explicitation through the use of exclamations and interrogations.
Esta tese está afiliada à subárea de abordagens textuais da tradução, que integra o projeto Corpus Discursivo para Análises Lingüísticas e Literárias (CORDIALL), desenvolvido no Laboratório Experimental de Tradução (LETRA) da Universidade Federal de Minas Gerais (UFMG). Tal subárea do CORDIALL compreende trabalhos cujo foco principal é o estudo da linguagem da tradução, e, mais especificamente, a construção de personagens e a apresentação do discurso em textos ficcionais. Continuando essa tradição, o presente trabalho aborda o ponto de vista narrativo na tradução a partir da investigação de um corpus paralelo constituído pelo romance A hora da estrela (AHDE) e pela coletânea de contos Laços de família (LDF), ambos de Clarice Lispector, e suas respectivas traduções italianas L´ora della stella (LODS) e Legami familiari (LF), realizadas por Adelina Aletti. Visando contribuir para os estudos do ponto de vista na tradução, foram estabelecidos três objetivos: (i) analisar o ponto de vista narrativo nos textos-fonte (TFs) através de seus indicadores linguísticos no romance e nos contos; (ii) observar indicadores linguísticos no que diz respeito à construção do ponto de vista narrativo nos textos-alvo (TAs); e (iii) averiguar as mudanças entre os TFs e os TAs com relação à construção do ponto de vista. O referencial teórico adotado na investigação são estudos sobre a tradução do ponto de vista narrativo e, como pressuposto destes, trabalhos de estilística e de apresentação do discurso. Recorre-se ainda à fortuna crítica de Lispector para observar se são apontados traços do ponto de vista como características típicas da escrita clariceana. Foram também utilizados recursos descritivos da Gramática Sistêmico-Funcional (GSF) como suporte na observação de algumas categorias de análise e ferramentas da Lingüística de Corpus na metodologia de análise. Para cumprir os objetivos de pesquisa, foram analisados quatro realizadores lingüísticos da focalização narrativa, a saber: dêixis, discurso indireto livre, Processos materiais e modalidade. Os resultados da análise apontam indicadores linguísticos do ponto de vista similares nos pares AHDE-LDF e LODS-LF, porém com algumas diferenças em termos de freqüência das ocorrências em cada categoria. As mudanças observadas nas traduções se referem a todas as quatro categorias de análise em ambos os TAs, embora algumas mudanças específicas tenham sido detectadas apenas em LF. Foi constatado que tais mudanças acarretam diferenças na construção do ponto de vista narrativo, especialmente no que diz respeito à focalização nos personagens. Ao mesmo tempo, a análise contrastiva entre os TFs e os TAs apontou questões que não constavam nos objetivos iniciais da investigação, como a provável explicitação por meio do uso de exclamações e interrogações.
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Dargnat, Mathilde. "L'oral comme fiction." Phd thesis, Université de Provence - Aix-Marseille I, 2006. http://tel.archives-ouvertes.fr/tel-00136043.

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Abstract:
Ce travail est consacré à une comparaison entre l'image de l'oral véhiculée par une œuvre théâtrale (cinq pièces de l'écrivain québécois Michel Tremblay) et par une transcription linguistique (corpus Sankoff-Cedergren et Montréal 84). Il aboutit à deux conclusions. D'une part, la comparaison systématique du corpus littéraire et linguistique met en évidence les contraintes différenciées qui pèsent sur le codage de l'oralité (aux niveaux graphique, syntaxique et énonciatif). D'autre part, l'oralité apparaît dans le corpus littéraire non seulement comme un paramètre sociolinguistique, mais aussi comme une composante de l'organisation fictionnelle narrative. L'oralité est ainsi doublement fictionnelle, à la fois imaginaire social de la langue et élément d'un univers narratif et affectif.

Du point de vue méthodologique, l'étude repose sur l'utilisation du logiciel Weblex (http://weblex.ens-lsh.fr/wlx/), qui permet de comparer les différentes transcriptions de mots et de locutions caractéristiques de l'oral, et de mettre en évidence les choix techniques ou esthétiques des transcripteurs et de l'écrivain. Par ailleurs, à l'intérieur du corpus littéraire, on peut faire apparaître des profils linguistiques pour les différents personnages, ou encore dessiner une évolution stylistique du traitement de la fiction langagière sur trente ans (1968-1998).

Du point de vue théorique, la question centrale est celle de la nature des « filtres » de l'oral. Ce travail montre une double nécessité : a. la nécessité d'une définition précise des catégories linguistiques pour constituer (annoter) et exploiter des corpus de langue non standard, qu'il s'agisse de transcriptions d'entretiens ou de littérature ; b. la nécessité d'articuler la description de la langue avec les aspects culturels et affectifs, pour mieux comprendre les trois dimensions (linguistique, symbolique et esthétique) du phénomène de l'oralité.
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Ronnaux-Baron, Herve. "L'ORL face au plongeur." Lyon 1, 1990. http://www.theses.fr/1990LYO1M076.

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Schieber, Judith. "Efficacité comparée de l'ORT." Lille 3 : ANRT, 1987. http://catalogue.bnf.fr/ark:/12148/cb37609586g.

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Toussaint, Daria. "Le classificateur chinois à l'oral." Paris 5, 2000. http://www.theses.fr/2000PA05H023.

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Abstract:
Cette thèse de linguistique théorique et générale à la lumière du chinois est une critique du concept de quantifiabilisation en linguistique de l'énonciation. À l'opposé d'un postulat universaliste, elle se fonde sur le principe de variabilité de l'état nominal, dans une linguistique de la diversité. Deux états du nom entrainent deux états de la quantification et de la deixis. Le chinois met en relief ce qu'il y a de qualité dans la quantification et d'anti-référencialité dans la deixis. L'accent est mis sur l'antériorité morphogénétique du chinois, langue à état notionnel relativement au français principalement, langue à état individuel. Le classificateur, qui est un spécificateur, un individueur, est la trace principale de cette différence morphodynamique.
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Duport, Patrick. "L'orf : une poxvirose rurale et urbaine." Bordeaux 2, 1993. http://www.theses.fr/1993BOR2M177.

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Ithurbide, Philippe. "Le statut économique de l'or." Bordeaux 1, 1990. http://www.theses.fr/1990BOR1D019.

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Abstract:
L'objectif est de preciser le statut economique de l'or. Ce dernier ne peut etre apprehende comme n'importe quelle matiere 1o du fait de l'existence de 2 composantes: la composante "reelle" et la composante "financiere speculative" (1opartie). Pour mieux definir cette derniere, l'accent est mis sur les specificites de l'or: stocks gouvernementaux, derives speculatives (bulles rationnelles), deconnexion de certains supports-or du marche international. . . C'est l'existence de cette composante speculative qui jusitifie les projets de retour a l'or dans le smi cesderniers sont analyses (2e partie) et rejetes sur la base de trois arguments: i)la reference a l'histoire pour justifier l'etalon-or n'est pas credible; ii) tout projet ne rejetant pas de maniere explicite le dollar comme monnaie de cotation du metal jaune est voue a l'chec. Une tentative de definition de la monnaie de reference de l'or est effectuee; iii) un retour a l'or ne serait pas forcement un "cadeau" aux principaux producteurs: non seulement le marche a terme est tres developpe et empeche une manipulation des cours, mais la rente marginale de disponibilite est toujours nulle sur le marche de l'or du fait de l'existence de stocks importants par rapport a la production annuelle. La conclusion generale met l'accent sur les paradoxes de l'or et les enjeux qu'il est susceptible de rencontrer
The purpose of this thesis is to precise the actual status of gold. It emphasizes the specificities of this metal. And particularly concerning its com@onents : the first one is purely "real" as the other one is clearly financial and speculative (1st part). To determine this latter, we have analysed the gold market: official reserves, speculative runs (rational bubbles), degree of connexion of the french market to the international one,. . . . The financial component justifies the proposals of return to gold in the i. M. S. These latters are precised (2nd part) and rejected as follows: i)to refer to history is not a good argument to advocate gold standard. Ii) secondly, for the quotation of gold, we have to avoid the dollar which is not the "reference currency"; iii) a return to gold is not necessarily a "gift" top producers: the futures market prevents any manipulation of prices; moreover, the convenience yield is equal to zero in the gold market due to existence of important stocks compared to the annual production. The general conclusion emphasizes the paradoxes of gold and its stakes
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Tanguy, Noalig. "Les segments averbaux, unités syntaxiques de l'oral." Phd thesis, Université de la Sorbonne nouvelle - Paris III, 2009. http://tel.archives-ouvertes.fr/tel-00942721.

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Abstract:
Différentes études sur de larges corpus oraux ont permis ces dernières années de mettre en lumière des structures bien particulières tout en élaborant différents modèles articulés autour de nouvelles unités opératoires censées remplacer avec efficacité la notion de phrase. Nous pensons à l'inverse que la notion de phrase comme prédication assortie d'une modalité énonciative peut aisément être conservée pour traiter du français parlé, à condition cependant d'être perçue en temps réel. La phrase, désormais analysée en " noyau + affixes ", est en effet avant tout une unité de traitement et de production n'ayant qu'une existence temporaire dans le flux de l'activité productive et interprétative. Ce postulat nous permettra d'expliquer certains phénomènes averbaux typiques de l'oral comme les réalisations de compléments différés, les répétitions, les reformulations, les recatégorisations de prédicats en affixes. Nous nous sommes donc intéressée plus particulièrement aux différents fonctionnements des segments sans verbe dans un corpus oral. Un premier ensemble rassemble les segments sans verbe fonctionnant en tant que phrases selon des degrés de prédicativité plus au moins élevés : prédications averbales, prédications interjectives et réalisations averbales d'une prédication verbale implicite. Cependant, pour de nombreux segments sans verbe, l'interprétation est moins sûre et ces segments dits " flottants ", en marge des emplois canoniques, nous renvoient à la problématique de la phrase. C'est par exemple le cas de compléments différés, constituants averbaux oscillant entre trois pôles : éléments intégrés, éléments détachés et éléments autonomes.
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Samper, Mario. "L'orf : maladie virale a poxvirus : localisation palpebrale." Toulouse 3, 1989. http://www.theses.fr/1989TOU31028.

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Youssif, Dafa'Alla Abdelazim. "Les difficultés liées à l'apprentissage de l'oral chez les soudanais apprenant le français : proposition d'une nouvelle approche de l'oral." Besançon, 1992. http://www.theses.fr/1992BESA1010.

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Abstract:
Ce travail pose le problème des difficultés liées à l'apprentissage de l'oral chez des soudanais apprenant le francais langue étrangère. L'hypothèse sur laquelle se base cette recherche est la suivante, un certain nombre de méthodologies d'apprentissage ainsi que certaines pratiques de classe réduisent la place de l'oral à des activités pédagogiques de type "écrit" et "correction de la prononciation". . . , qui risque de compromettre les efforts d'une pédagogie qui se veut communicative. La focalisation sur ce type d'activités a conduit à s'interroger sur le concept même d'oral qui est utilisé de manière divergente dans les différentes pratiques pédagogiques. Appliquées aussi bien au niveau de l'expression qu'à celui de la compréhension, ces conceptions présentent le risque de minimiser la capacité de l'apprenant à acquérir une compétence orale de communication en langue étrangère. En se basant sur une double expérience d'enseignant de français langue étrangère et de phonéticien, cette approche consiste à observer les difficultés rencontrées par les apprenants soudanais en situation de classe et en situation naturelle de communication. L'étude et l'analyse de ces difficultés poussent à proposer une nouvelle approche phonético-pragmatique de l'oral, qui s'appuie sur une approche dite paysagiste née dans le courant de l'approche communicative. (Lhote 1984 - 1990). Celle-ci met l'accent sur les propriétés qui résultent de l'interaction permanentes entre production, perception et compréhension dans la communication parlée. L'approche phonético-pragmatique proposée ici, integré à l'analyse de cette interaction des composants pragmatiques de la situation de communication dans laquelle se trouve l'apprenant. Une telle analyse vise essentiellement à conduire à développer chez l'apprenant une vraie compétence orale de communication, c'est-a-dire qui le rendra capable de s'adapter à toute situation nouvelle
The present study underlines the problems related to the oral process by learnes of french as a foreign language. This research is based on the following hypothesis: some learning approaches a swell as some teaching pratices limit the importance of oral process of learning to pedagogical activities such as "writing" and "correction of prononciation" and thus tend to thwart all efforts of a true communicative pedagogy. The focalization on such activities poses the problem of what the real concept of oral process is, a concept which is used diffrently in the various pedagogical practices. For speech production and comprehension, these concepts tend to minimize the learner's ability to acquire a communicative competence in a freign language. Based on the double experience of a teacher of french as a foreign language and that of a phonetician, the present approach consists of observing difficulties that sudanese learners face in class and in a natural communicative situation. The study and the analysis of communication difficulties lead on to a new phoneticxo-pragmatic approach of oral process, based on a landscape approach derived from the school of communicative approach (lhote 1984 - 1990). This approach emphasizes the properties that result from a permanent interaction between production, perception and comprehension in oral communication. The suggested phonetico-pragmatic approach includes in the analysis of this interaction the pragmatic elements of the situation of communication to which the learner acxquire a true skill of oral communication that will enable him to adapt hilself to anay new sistuation
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Destremau, Blandine. "La République arabe du Yémen entre l'or vert et l'or noir : étude sur un système agraire." Amiens, 1989. http://www.theses.fr/1989AMIE0004.

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Abstract:
Relativement déconnectée de l'économie mondiale depuis des décennies, la République arabe du Yémen s'y est brutalement insérée à partir des années 1960, dans le contexte du poids grandissant de la rente pétrolière arabe et de sa redistribution. Cette ouverture entraina notamment de considérables flux de force de travail émigrant, de transferts monétaires et de marchandises importées, qui exposèrent les structures productives anciennes à une concurrence qui les marginalisa et les affaiblit. La dynamique qui s'instaura au cours des années 1970, par laquelle une partie croissante de l'économie vint à dépendre de revenus de transfert, était avant tout centrée sur la circulation et marquée d'un important biais anti-productif. La société agraire, nécessitant une main d'oeuvre abondante, dotée de forces productives peu puissantes et de faibles capacités de production, handicapée par un environnement physique relativement ingrat, fut particulièrement touchée. Corrélativement, la dépendance alimentaire se creusa. Cependant, la relative récession de l'économie redistributive de rente indirecte des années 1980 a ebauché les conditions d'un recentrage de l'économie et de relance des activités productives protégées, particulièrement dans le secteur agricole. L'avenir repose maintenant en grande partie sur les modes d'allocation des nouveaux revenus pétroliers du pays, que ces revenus soient consacrés en priorité à développer la capacité productive du pays afin de satisfaire en premier lieu une demande accrue de biens alimentaires, d'assurer l'absorption de force de travail et de réduire la dépendance des revenus d'origine externe, et non destinée à réinstaurer une dynamique
Relatively isolated from the international economy for decades, the Yemen Arab Republic was quickly connected to it from the 1960's, in the context of the growing weight of the arabic oil rent and its redistribution. This opening led to considerable outflows of migrant labour force and inflows of remittances and imported goods, which submitted the old productive structures to an anhibiting and weakening competition. The dynamics which were established, whereby an increasing proportion of the economy became dependent on transfer incomes, were centered on distribution and bore a strong disicentive to production. The agrarian society, requiring an abundant labor force, endowed with relatively weak productive forces and production capacities handicapped by a rather difficult environment, was particularly affected. The dependency on food import grew correlatively. However, in the 1980's, the relative recession of the redistributive indirect rent economy set up the conditions for a recentering of the economy and better incentives for protected production activities, specifically in the agricultural sector. The future rests on a great part on the patterns of allocation of the country's new oil revenues, whether these revenues can be dedicated to the development of the country's productive capacity in order to satisfy in priority a strong demand for foodstuff, to secure the absorption of labour force and to reduce the dependency upon external sources of revenue, rather than restore rent allocation dynamics
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Kern, Nicolas. "Réactivité d'azacycles en catalyse à l'or." Thesis, Strasbourg, 2014. http://www.theses.fr/2014STRAF012/document.

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Abstract:
La catalyse organométallique est l'un des piliers de la synthèse chimique moderne. Elle permet notamment la formation rapide de liaisons carbone-carbone et carbone-hétéroatome, processus les plus importants pour la fabrication des milliers de composés nécessaires à la vie contemporaine. Elle répond également aux critères d'économie d'atomes et d'énergie, et de réduction des déchets, des risques et des coûts de mise en oeuvre d'une réaction chimique.Parmi les thématiques les plus récentes de la synthèse organique, la catalyse homogène à l'or s'est imposée en seulement quelques années comme un outil synthétique très puissant. Elle autorise la génération rapide de complexité moléculaire à partir de substrats simples par l'activation d'insaturations carbonées. Durant ces études, nous avons tenté de tirer profit du caractère carbophile des complexes d'or (1) et (Ill) mais aussi de leur affinité pour certaines fonctions polaires pour transformer des hétérocycles acétyléniques en composés hétéropolycycliques dans des réactions en cascade. La réactivité complémentaire des complexes d'argent (1) a également été exploitée, ces derniers présentant de surcroît une sélectivité remarquable pour la déprotection d'éthers de méthoxybenzyle
Organometallic catalysis is a key tool of modern chemical synthesis. lts use is ubiquitous in the preparation of bulk or fine chemicals, in particular for the assembly of carbon-carbon and carbon-heteroatom bonds. Besides its overall efficiency, it responds to the responsible criteria of energy and atom economy, the reduction of waste, risk, and financial costs needed to perform a chemical reaction.ln just a few years, homogenous gold catalysis has emerged as an invaluable tool for the fast generation of molecular complexity. lndeed, it allows the strong electrophilic activation of unsaturated hydrocarbon moieties (e.g. alkynes or alienes). During this PhD thesis, we focused our studies on the use of gold's pi acidity as weil as its "classical" - but less discussed - Lewis acid character for the triggering of cascade reactions.Starting from acetylenic heterocycles, we targeted the synthesis of polycyclic compounds. The milder reactivity of silver complexes was also found useful in these reactions, as weil as in the deprotection of methoxybenzyl ethers
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Bove, Rémi. "Analyse syntaxique automatique de l'oral : étude des disfluences." Phd thesis, Université de Provence - Aix-Marseille I, 2008. http://tel.archives-ouvertes.fr/tel-00647900.

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Abstract:
Le but de cette thèse est d'étudier de façon détaillée l'impact des disfluences en français parlé (répétitions, auto-corrections, amorces, etc.) sur l'analyse syntaxique automatique de l'oral et de propose un modèle théorique permettant de les intégrer dans cette analyse. Notre axe de recherche se fonde sur l'hypothèse selon laquelle une analyse détaillée des énoncés oraux (principalement en termes morphosyntaxiques) peut permettre un traitement efficace pour ce type de données, et s'avère incontournable dans une optique de développement d'applications génériques dans le domaine des technologies de la parole. Dans le cadre de ce travail, nous proposons à la fois une étude linguistique détaillée et une stratégie d'analyse syntaxique automatique partielle des disfluences (en syntagmes minimaux non récursifs ou "chunks"). Le corpus final obtenu est ainsi segmenté en chunks non-disfluents d'une part, à côté des chunks disfluents d'autre part après prise en compte des régularités observées dans notre corpus. Les résultats de l'analyse automatique sont finalement évalués de façon quantitative sur le corpus permettant ainsi de valider le modèle théorique de façon empirique.
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Tran, Viet Huan. "Gestion de la mobilité dans l'ORB flexible Jonathan." Université Joseph Fourier (Grenoble), 2002. http://www.theses.fr/2002GRE10048.

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Abstract:
Les intergiciels de type ORB offrent aux programmeurs d'applications réparties un modèle de programmation unifié masquant les problèmes d'hétérogénéité et de répartition. Cependant, en supposant une connexion permanente entre le client et un serveur, les ORBs classiques tels que CORBA ou RMI sont inadaptés aux réseaux à grande échelle et à l'informatique mobile (différents types de flux, des contraintes strictes telles que le temps réel, le mode déconnecté, intégration entre différents types de réseau, etc. ) qui nécessitent davantage de configurabilité et d'adaptabilité. Les techniques de logiciel mobile, sont susceptibles de faciliter la prise en charge de ces exigences, comme en témoignent les nombreux travaux de recherche qui exploitent la technologie agent mobile dans le domaine des télécommunications. Dans ce contexte, notre objectif est d'explorer le support pour la mobilité d'objets dans un environnement basé sur un modèle de type ORB et de lui offrir la transparence à la mobilité et à la relocalisation. Nous avons analysé Jonathan, un ORB flexible qui offre des possibilités d'adaptation intéressantes, ainsi que ses personnalités, qui implémentent les spécifications CORBA et RMI, et l'environnement à objets réactifs répartis Rhum, également basé sur Jonathan. Nous avons ensuite implémenté sur Jonathan la transparence des communications à la mobilité par le développement des différents mécanismes tels que le service de relocalisation, l'adaptateur d'objets mobiles, et le mécanisme de gestion des invocations et de mise à jour des références d'objet. Ces mécanismes, ainsi que d'autres travaux, ont été intégrés dans différentes plates-formes à objets mobiles et à agents mobiles satisfaisant diverses exigences. En particulier, nous montrons l'implémentation d'une plate-forme à agents mobiles CORBA basée sur un modèle de grappe (cluster).
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Lejeune, Christiane. "L'or, un métal pas comme les autres." Nantes, 1985. http://www.theses.fr/1985NANT377P.

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Michel-Normand, Dominique. "Minéralisations aurifères et morphoscopie de l'or natif." Vandoeuvre-les-Nancy, INPL, 1993. http://www.theses.fr/1993INPL159N.

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Abstract:
Des études géochimiques et morphoscopiques de l'or natif dans différents types de minéralisations aurifères, intégrées dans chaque cas au contexte gitologique, ont permis de déterminer les mécanismes de mise en place de l'or. Dans les veines de quartz aurifères des ceintures de roches vertes des mines de fazenda brasileiro et maria Lazara (brésil), il existe deux générations d'or natif, systématiquement associées à des sulfures, en présence de microfractures. La présence de grains d'or à aspect globulaire-réniforme et à développement bidimensionnel avec de nombreuses perimorphoses rhombiques, prouvent que les surfaces des arsénopyrites riches en s jouent un rôle fondamental dans la fixation et la précipitation de l'or. Ces arsénopyrites sont des semi-conducteurs de type n sur lesquels au#l serait adsorbé après destruction des complexes anioniques aureux dans les fluides puis réduit. On retrouve des grains d'or à développement bidimensionnel moulant des tourmalines à partir de microfractures dans le cas d'une veine en extension de la mine sigma (Canada). La réduction de l'or serait alors liée à la présence de fe#2#+. Dans les veines aurifères des formations sédimentaires protérozoïque moyen à supérieur de la mine de santa Rita (brésil), l'or est intégré dans des pyrites a bandes de croissance riches en as soit en position interstitielle ou sur des sites de substitution dans le réseau des pyrites, soit sous forme de crypto-inclusions d'une phase riche en or. Dans le profil latéritique de Garimpos Da Cangas (brésil), post-pléistocène inferieur, les études de l'or du niveau exploité dans la partie supérieure de la mottle zone et a la base de la cuirasse révèlent la présence de grains d'or visibles et l'absence d'or fin de taille micronique. Les grains ont un aspect frais ou sont légèrement arrondis avec des teneurs en ag reparties de façon homogène. D'autres grains à aspect d'éponge, résiduels, caractérisent la présence d'une paragenèse primaire a sulfures de bi et te. Toutes les données obtenues sur le profil, montrent que l'horizon exploité est issu de phases d'altération antérieures au développement du profil latéritique sur la pénéplaine. L'or n'y est pas actuellement remobilisé
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Abadie, Marc-Antoine. "Hydroamination intramoléculaire asymétrique d'alcènes catalysée à l'or." Thesis, Lille 1, 2014. http://www.theses.fr/2014LIL10065/document.

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Abstract:
La catalyse de la réaction d'hydroamination intramoléculaire asymétrique d'aminoalcènes a été étudiée en utilisant différents complexes d'Au(I) et (III) activés par un sel d'argent. Parmi les ligands phosphorés et diaminocarbènes testés, les complexes mononucléaires d'Au(I) composés de ligands phosphoramidites dérivés du BINOL ont d'abord présenté les meilleurs résultats. Ces ligands ont été améliorés par l'addition de substituants stériquement encombrants sur le fragment BINOL. L'utilisation de ces ligands pour la catalyse à l'Au(I) de l'hydroamination asymétrique des aminoalcènes a donné de bonnes conversions et des excès énantiomériques notables à température ambiante. Par la suite, des complexes binucléaires d'Au(I) ont aussi été étudiés comme catalyseurs pour la réaction d'hydroamination intramoléculaire asymétrique d'aminoalcènes. Un complexe binucléaire d'Au(I) basé sur une diphosphine sélectionnée et combiné à un sel d'argent a permis d'obtenir de bonnes conversions et énantiosélectivités à température ambiante et en présence d'eau. Les deux énantiomères du produit de réaction ont pu être obtenus en contrôlant les paires d'ions du catalyseur via la polarité du solvant de réaction employé. Le complexe actif a été caractérisé à l'état solide par diffraction des rayons X et en solution par RMN DOSY 1H. Aucun atome d'argent ne prend part au mode de coordination de ce complexe
The intramolecular gold catalyzed asymmetric hydroamination of alkenes was studied screening a series of mononuclear gold(I) and (III) complexes in combination with silver salts. Among the various chiral phosphine and diaminocarbene ligands tried, the best catalysts arose from mononuclear gold(I) complexes synthesized from BINOL based phosphoramidite ligands. The latest were improved by addition of bulky substituents at specific positions of the BINOL scaffold. The resulting gold(I) complexes were combined with selected silver salts to afford efficient catalysts for intramolecular hydroamination of alkenes at mild temperatures, with good conversions and average enantioselectivities. Afterwards binuclear gold(I) complexes were investigated as catalysts for the intramolecular asymmetric hydroamination of alkenes. When combined to a silver salt, selected diphosphine binuclear gold(I) chloride complex afforded chiral amines for the first time in high conversions and enantioselectivities, within mild conditions and the presence of water. Both enantiomers of the products could be obtained by controlling the molecular ion-pairs through the solvent polarity. The gold(I) cationic active species was characterized for the first time unambiguously at the solid state by X-ray analysis and in solution by DOSY 1H NMR experiments. No contribution of silver chloride was observed on the bonding mode of the catalyst
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Bachir, El Rufaai Abdel Rahman. "La problématique de l'oral chez les apprenants arabophones soudanais." Paris 3, 1994. http://www.theses.fr/1995PA030031.

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Abstract:
Dans le processus d'acquisition du francais langue etrangere la problematique de l'oral est ici posee. L'observation d'un public soudanais specialise en francais offre les elements necessaire a une analyse tant sociologique que linguistique. Les traditions culturelles et les coutumes de la region d'ou est issu le public sont evoquees de maniere a apporter les renseignements suffisants permettant de cerner le groupe d'apprenants. Une enquete, sous forme d'interview en arabe, aupres des apprenants revele le vecu de leur sejour en france lors d'un stage linguistique et plus tard, les apprenants apportent, en s'exprimant en francais, les productions orales, le corpus, revele des formes eronees rencontrees, permet l'elaboration d'une base de travail pour une analyse phonetique, puis morpho-syntaxique. Une etude communicationelle sur le discours des apprenants et sur l'ensemble de l'echange souligne la qualite des enonces. L'utilisation de la langue etrangere comme vehicule de la culture maternelle parait indispensable en didactique. En ce qui concerne l'aspect religieux, par exemple, l'actualite apporte une masse sans cesse renouvelee de documents recuperables en classe de langue et un effort devrait etre entrepris pour son exploitation pedagogique
In the process of acquiring french as a foreign language the problem of oral expression arises. Observing a sudanese group specializing in french at omdurman islamic university (sudan) provides the necessary elements for under taking a sociological and linguestic analysis. The corpus cleared of the erroneous forms of expression, allows the establishment of a working pasis for phonetical then morpho-syntactical and communicational analysis. Using a foreign language as vchicle of one's mother culture seems essential in didactics. In as far as the religious aspect is concerned, for instance, the everyday information brings a never ending renewable mass of documents that could be used in language classes, and some effort should be made to use this mass of documents for pedagogical purposes. This work deals with the opening up to and rapprochement of cultures
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SMYEJ, SANA. "L'oral et l'ecrit a travers l'oeuvre de nabile fares." Cergy-Pontoise, 1995. http://www.theses.fr/1995CERG0005.

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Abstract:
L'oral et l'ecrit entretiennent des rapports de va et vient qui enrichissent mutuellement ces deux poles litteraires. L'oeuvre de nabile fares represente un exemple ou l'oral et ses expressions populaires sont une source d'inspiration qui oriente l'ecriture vers un ebranlement du dogmatisme litteraire. Une telle inspiration fait en sorte que l'ecriture faresienne se base sur les differentes expressions populaires orales qui menent l'ecrivain a la recherche de son pays ka byle, de sa culture et de sa "langue". Cette tentative de transposition des expressions populaires orales a permis a fares d'oraliser son ecriture en employant un style, une ponctuation et des figures rhetoriques happes par la devoration de l'ogresse. Dans le but de mieux cerner les expressions populaires orales et celles reprises par l'ecriture, nous avons proposes une demarche qui englobe la sociologie, la linguistique et la psychologie, a savoir la pragmatique
The oral and the written works keep maintaining to and fro currents that mutually enrich these two literary poles. Nabile fares's works display an example where the oral and its popular expressions are a source for inspiration that directs the writing towards a shaking of the literary dogmatism. With such an inspiration, the faresian writing relies upon the various oral popular expressions that lead the author to look for his kabyle country, for its culture and for its language. This attempt to transpose oral popular expressions has afforded fares to oralize his writing through a style, a punctuation and rhetorical figures dragged by the devouring of the ogress. In view of better defining the oral popular expresions and those taken up by the writing, an approach is proposed, that includes sociology, linguisties and psychology, namely pragmatism
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Filippini, Gaëlle. "Simulation moléculaire de monocouches auto-assemblées sur l'or." Phd thesis, Université Blaise Pascal - Clermont-Ferrand II, 2013. http://tel.archives-ouvertes.fr/tel-00905250.

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Abstract:
Ce travail concerne l'étude de monocouches auto-assemblées (SAMs) sur l'or par simulation moléculaire. Des SAMs électroactives formées de chaines ferrocenylalcanethiols et alcanethiols et des SAMs constituées de β-cyclodextrines immobilisées sur des surfaces pouvant donner lieu à la formation de complexes d'inclusion à l'interface ont été étudiées. L'objectif était d'obtenir des grandeurs macroscopiques qui soient directement comparables aux grandeurs expérimentales. Pour cela, des simulations de dynamique moléculaire ont été couplées à des calculs de perturbation thermodynamique afin d'obtenir des grandeurs rédox et des propriétés thermodynamiques d'association. La reproduction de grandeurs expérimentales a dans un premier temps permis de valider les méthodologies de simulation et les champs de forces utilisés. Ceci a ensuite conduit à envisager la simulation moléculaire comme une technique prédictive pour l'étude de nouveaux systèmes. Les grandeurs macroscopiques obtenues ont pu être interprétées grâce à une caractérisation structurale et énergétique des processus mis en jeu.
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Côté, Carol. "La distribution de l'or à la mine Montauban /." Thèse, Chicoutimi : Université du Québec à Chicoutimi, 1989. http://theses.uqac.ca.

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Sassu, Giovanni. "Il ferro e l'oro : Carlo V a Bologna (1529 - 30)." Bologna Ed. Compositori, 2007. http://bvbr.bib-bvb.de:8991/F?func=service&docl̲ibrary=BVB01&docn̲umber=016324221&linen̲umber=0002&funcc̲ode=DBR̲ECORDS&servicet̲ype=MEDIA.

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Abstract:
Teilw. zugl.: Bologna, Univ., Diss., 2005 u.d.T.: Sassu, Giovanni: All'uso degli imperatori romani
Bologna (Emilia Romagna). - Charles V (1500-1558), Holy Roman Emperor. - Contains bibliography, bibl. references, notes and appendix
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Kim, Hee-Kyung. "Travailler l'oral à travers l'utilisation d'un téléphone portable et d’Internet." Thesis, Grenoble, 2014. http://www.theses.fr/2014GRENL013/document.

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Abstract:
Cette recherche s'inscrit dans le domaine de la didactique des langues étrangères et porte sur l'apprentissage du français oral soutenu par la technologie mobile. En nous appuyant sur la recherche-action, nous avons créé un dispositif de formation destiné à des apprenants coréens de FLE leur permettant de s'entraîner à prendre la parole librement. La culture coréenne étant influencée par la philosophie confucéenne, l'enseignement-apprentissage des langues est caractérisé par une relation hiérarchique entre le « maître savant » et « son disciple » et souvent centré sur l'écrit. Notre scénario didactique prévoyait un travail de la langue en dehors d'un cours formel et soutenu par un tuteur à distance. Deux expériences ont été menées en 2008 et 2010 avec deux groupes d'apprenants coréens de FLE résidants en Corée auxquels nous avons demandé de réaliser des tâches langagières par enregistrement vidéo. Les apprenants ont été amenés à réaliser leurs productions orales en réponse à une vidéo enregistrée par un locuteur natif vivant en France. Grâce au recours à la téléphonie mobile intégrant l'accès à Internet et l'utilisation d'un réseau social en ligne coréen (Cyworld), les apprenants pouvaient échanger avec l'interlocuteur en temps différé leur permettant de s'enregistrer à plusieurs reprises et ainsi s'entraîner à la prise de parole tout en étant accompagnés par un tuteur. L'analyse des discours et des stratégies de réalisation des vidéos ainsi que les résultats des entretiens semi-directifs menés en amont et en aval avec les apprenants-participants, nous ont permis de répondre à nos questions de recherche, à savoir de quelle manière le tutorat en ligne, les tâches communicatives réalisées avec un outil mobile et la communication asynchrone sur un réseau social en ligne influent sur la production orale et l'autonomisation des apprenants coréens de FLE
This research is in the field of foreign language didactics. It is particularly about learning spoken French via mobile technology. We carried out a research action while we elaborated a training device which would allow Korean learners of French to practice oral speech. As Korean culture is influenced by Confucian philosophy, teaching-learning foreign languages is characterized by a hierarchical relationship between the "master" and his "disciple" and is often focused on writing. Our didactic scenario included language learning tasks outside of formal learning and supported by distance tutoring. A couple of experiments were conducted in 2008 and 2010 with two Korean sets of French language learners living in Korea who were asked to perform language tasks using video recording. The learners were asked to perform oral productions in response to videos recorded by a native French speaker living in France. Through a mobile phone connected to the Internet and an Korean online social network (Cyworld), learners could exchange with the French native asynchronically. This allowed them to record themselves several times and practice speaking skills by the way, benefiting from advice given by a tutor. We analyzed discourse, video-implemented strategies and semi-directed interviews conducted upstream and downstream with the learners. This brought us to find out to which extent online tutoring, communicative tasks performed with a mobile device, and asynchronous communication via an online social network may influence oral production and autonomy of Korean learners of French
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De, Andrade Lima Luiz Rogério Pinho. "Modélisation, automatisation et optimisation appliquées à l'hydrométallurgie de l'or." Thesis, National Library of Canada = Bibliothèque nationale du Canada, 2001. http://www.collectionscanada.ca/obj/s4/f2/dsk3/ftp04/NQ57931.pdf.

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Egan, Jessica. "Effet de la granulométrie sur la cyanuration de l'or." Thesis, Université Laval, 2007. http://www.theses.ulaval.ca/2007/25019/25019.pdf.

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Poisson, Christophe. "Diffusion et ségrégation de l'or dans le silicium polycristallin." Aix-Marseille 3, 1994. http://www.theses.fr/1994AIX30059.

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Abstract:
CETTE ETUDE CONCERNE LA DIFFUSION DE 195Au DANS DU SILICIUM POLYCRISTALLIN ET L'EVOLUTION DE LA COMPOSITION CHIMIQUE SUPERFICIELLE DES SYSTEMES Au(film)/Si(monocristallin) ET Si(film)/Au(polycristallin). ON OBSERVE: I) A T > 900°C, DES COEFFICIENTS DE DIFFUSION EN ACCORD AVEC CEUX MESURES DANS LE SILICIUM MONOCRISTALLIN AYANT UNE TRES FORTE DENSITE DE DISLOCATIONS (N. STOLWIJK, 1986) ; II) A T < 900]C, DES PROFILS DE PENETRATION NON ANALYSABLE PAR LES SOLUTIONS CLASSIQUES DES EQUATIOINS DE FICK. LA PREMIERE PARTIE DE CES PROFILS CONDUIT A DES COEFFICIENTS INFERIEURS A CEUX EXTRAPOLES DES HAUTES T ; III) POUR LES DEUX SYSTEMES ETUDIES PAR S. E. A. UNE SEGREGATION DE SI A LA SURFACE. LES RESULTATS SONT INTERPRETES PAR UN MODELE SUPPOSANT: I) QUE L'EQUILIBRE DES ESPECES DIFFUSANTES N'EST PAS ETABLI A CERTAINES TEMPERATURES, II) UNE SEGREGATION DE L'OR AU VOISINAGE DES DEFAUTS ETENDUS, III) UN TRANSPORT DE L'OR NON ACCELERE LE LONG DES DEFAUTS ETENDUS. CE MODELE I) EXPLIQUE TOUS LES PROFILS DE PENETRATION, II) CONDUIT A UNE EVOLUTION DES COEFFICIENTS DE DIFFUSION DE L'OR DE TYPE ARRHENIUS ENTRE 551C ET 1256C, III) S'APPLIQUE A TOUS LES SOLUTES RAPIDES QUI DIFFUSENT PAR LE MECANISME KICK-OUT (PT, S, ZN, AU)
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Pertschi, Romain. "Elaboration d'hétérocycles complexes par ammoniumation catalysée à l'or(I)." Thesis, Strasbourg, 2019. http://www.theses.fr/2019STRAF036.

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Abstract:
Les hétérocycles azotés ont toujours retenu l’attention des chimistes du fait de leurs potentielles activités biologiques mais également pour leurs grandes occurrences dans les produits naturels. De ce fait émerge la nécessité de développer de nouvelles méthodes de synthèse innovantes permettant un accès rapide et efficace à ces hétérocycles. C’est dans cette philosophie que s’inscrivent ces travaux de thèse dont l’objectif est le développement de nouvelles approches basées sur l’utilisation de réactions d’ammoniumation catalysées à l’or(I) afin d’induire des cascades réactionnelles donnant accès à une large variété d’hétérocycles azotés. Ainsi, un motif de base N-sulfonyl-2-(1-propargyl)azétidine a permis d’accéder à une large variété de dérivés pyrroliques et de tétrahydroazépines. L’extension du concept d’ammoniumation lors de l’utilisation des N-(2-alcynylaryl)sulfonyl azétidines a conduit à l’obtention de benzosultames. Un autre défi majeur de la chimie de synthèse moderne est l’obtention de molécules énantiopures. Pour répondre à cette problématique, de nouveaux complexes chiraux NHC platine(II) ont été synthétisés et évalués en tant que catalyseurs sur des réactions de cycloisomérisation
Nitrogen-containing heterocycles have always retained the attention of chemists considering their potent biological properties as well as their large occurrence in natural product structures. Therefore, the development of new innovative synthetic methods that allow a rapid and efficient access to these heterocycles is highly sought. It is in this philosophy that these PhD works take place, whose aims at the development of new approaches based on gold(I) catalyzed ammoniumation reactions in order to trigger cascade reactions and to reach important nitrogen-containing heterocycles. The N-sulfonyl-2-(1-propargyl) azetidine scaffold allows formation of a large variety of pyrroles and tetrahydroazepines derivatives. The extension of the concept of ammoniumation by using N-(2-alcynylaryl)sulfonyl azetidines allowed the formation of benzosultam derivatives. Another major challenge of modern synthetic chemistry is the formation of enantiopur molecules. To reach this goal, new chiral NHC platinum (II) complexes have been synthesized and evaluated as catalysts for cycloisomerization reactions
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Benedetti, Marc. "Geochimie de l'or : mecanismes de transport et de depot." Paris 7, 1989. http://www.theses.fr/1989PA077009.

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Abstract:
On etudie les vecteurs de l'or responsables des transferts et des depots observes dans differents environnements, par l'intermediaire des fluides mineralisateurs grace a des modelisations et des donnees de terrain; le transport se fait sous forme de complexes bisulfures on thiosulfates on grace au lessivage des sulfures
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Benedetti, Marc. "Géochimie de l'or : mécanismes de transport et de dépôt /." Strasbourg : Institut de Géologie, 1992. http://catalogue.bnf.fr/ark:/12148/cb35627365m.

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Fusilli, Michele. ""Raccontando l'ore e i giorni" : Bandello narratore tra Rime e Novelle." Thesis, Royal Holloway, University of London, 2013. http://repository.royalholloway.ac.uk/items/b148f7a0-1088-7eb7-dde2-e6a6274ce19c/7/.

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Abstract:
The aim of this research is to propose a new, culturally contextualized image of Matteo Bandello through the concurrent analysis of his main two works, Le quattro parti de le novelle and Alcuni fragmenti de le rime, and with close reference to his less well known productions both in Italian and in Latin so as to stress their connections in the light of Bandello's narrative development. A correct reading of the narrative elements in the Rime helps us to rethink the general view of this canzoniere, which has often been marginalized by critics, and to show the links with the Novelle, which are analysed both on a structural level - the epistles - and on a narrative level - the tales. In these two works Bandello entwined the fictional plot and the historical events of that period in order to communicate to the readers his experience as both courtier and author. At the heart of his works there is the Renaissance conception of varietas, which is interpreted in an original way thanks to a new idea of plurality and fragmentation. Matteo Bandello was able to unify truth and variety, thematic verisimilitude and structural verisimilitude. Rime and Novelle, by virtue of an alternation of history and autobiography, are in fact both characterized by a rediscovery of ancient values and by an autonomous creation of a new identity. The links of these works of Bandello with the past are here connected with a detailed comparison with the features of Bandello's contemporary narrative prose. The thesis thus proposes to see Matteo Bandello as a European intellectual in terms of his impact, biography and success. Bandello's cultural legacy allows the modern reader to rediscover the origins and the roots of a shared idea about story- telling.
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Hascoet, Nathalie. "Le geste et l'intonation à l'oral spontané : une étude de cas." Paris 5, 2005. http://www.theses.fr/2005PA05H023.

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Abstract:
Cette recherche s'interroge sur les raisons pour lesquelles un locuteur effectue des gestes lors d'une conversation. La première partie de cette étude est consacrée à l'élaboration d'une catégorisation, dans la lignée des travaux de Morel et Danon-Boileau (1998) qui classifie les gestes selon qu'ils révèlent les alternance de droit à la parole ou à l'élaboration d'une pensée (colocution) ou révélant la manière dont un locuteur anticipe la pensée de l'autre locuteur et la façon dont il anticipe que son point de vue sera perçu (coénonciation). La seconde partie met la catégorisation à l'épreuve d'une séquence vidéo présentant deux Français défendant des opinions divergentes. Pour étudier la fonction du geste, cette recherche se concentre sur les directions du regard , les gestes des mains et les mouvements de la tête mais se penche aussi sur le type de conversation et les buts poursuivis par les locuteurs. Elle révèle que regarder quelqu'un a pour viser de le convaincre, les gestes des mains et les mouvements de la tête contribuent à faire état ou à appeler L2 au consensus mais indiquent aussi des cas de désaccord. Dans le cas de la concession, le locuteur ne réitère pas le geste effectué par l'autre locuteur, mais utilise des gestes mimétiques lorsqu'il souhaite opposer un nouvel élément. Cette recherche a permis de montrer l'interrelation entre gestes, production verbale et intonation révélait les opérations linguistiques qu'un locuteur construit dans son discours
This research questions the reasons for a speaker to use gestures in coversation. The first part is dedicated to a categorization within the framework of Morel and Danon-Boileau (1998) that classifies gestures as revealing the handling of speech turns or the making of a thought (co-locution) or as revealing the way a speaker construes the other speaker's thinking and the way he/she thinks his/her own reflexions will be perceived (co-enunciation). The second part examines the categorization through the study of a video faeturing two male French speakers presenting opposite opinions. So as to study the fuctions of gesture, this dissertaion is centred on the role played by the speaker's gaze, their hand gestures and head movements but also on the type of conversation and the goals aimed at by the speakers. It reveals that gazing at someone has to do with persuasion. Hand gestures and head movements contribute to stating or calling for consensus with the interlocutor as well as indicate cases of disagreement. In concessive cluases, the speker does not repeat the gestures performed by his interlocutor, but uses mimetic gestures when opposing a new point of view. This research led to the observatio, that gestures, speech and intonation are inter-related and reveal the linguistic operations a speaker builds in his discourse
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COUBARD, FLORENCE. "L'activite de comprehension de l'oral en binome heterogene : l'exemple du fle." Paris 3, 1998. http://www.theses.fr/1998PA030170.

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Abstract:
La competence de comprehension orale, bien que fondamentale, est restee longtemps un parent pauvre de la didactique et le praticien se sent parfois demuni sur le terrain. Cette recherche est nee de ce constat. Le point de vue choisi est celui d'une praticienne passionnee par le sujet et soucieuse de mettre en oeuvre une demarche volontairement generaliste, dans laquelle la langue-cible se trouve a la fois vecteur et objectif. Une definition de la comprehension de l'oral en classe de fle linguistiquement heterogene, suivie d'une etude systematique de quelques materiaux specialement concus pour la pratique de la comprehension de l'oral, puis d'une recherche aupres d'enseignants et d'apprenants, permet de comprendre certaines situations de classe dans lesquelles l'acces au sens est "ralenti" : l'observation du fonctionnement de la classe conduit au constat de la necessite de prendre en compte differents parametres : les materiaux, l'oral et son etude, comme la culture au sens large. Les conclusions mettent en lumiere la pertinence d'une intervention de l'enseignant dans un but de sensibilisation ; les resultats en montrent la legitimite. Les experimentations menees concernent le binome en tant que cellule au sein de laquelle la recherche du sens de l'oral se fait en langue-cible et a propos de la langue-cible. La demarche est presentee sous forme de triptyque. L'intervention de l'enseignant y va decrescendo, a mesure que l'apprenant va crescendo jusqu'a son autonomisation
Listening comprehension ability, although essential, has long been left aside by didacticians. Therefore praticians sometimes feel helpless in front of their students. This finding has led to the following research by a pratician passionately fond of this subject and anxious to set a generalist process in which the sl is both vector and target. A theoretical framework of listening comprehension in a multilingual group of fls learners followed up by a systemactic study of specific materials and finally a search among teachers and learners alike to understand various class-sequences in which acces to comprehension is "slowed-down". The various conclusions show the legitimate leading role of the teacher to raise the learners' awareness. Various pair-work experiments lead to the search for the comprehension of the sl in the sl. The process is presented as a triptich : the teacher intervenes less and less as the learners' oral language skills develop toward autonomous learning
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Olçomendy, Argia. "L'enseignement de la langue basque à l'oral : analyse linguistique et didactique." Thesis, Bordeaux 3, 2017. http://www.theses.fr/2017BOR30053.

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Abstract:
L’objectif principal de cette thèse est de connaitre les caractéristiques du genre textuel de l’exposé oral en basque, en prenant appui sur des données empiriques, soit un corpus de textes produits par des étudiants bilingues français-basque de Licence Etudes basques, futurs enseignants. Ainsi cette étude met en évidence les acquis et les carences rencontrés dans les textes produits, le compte rendu de lecture critique d’une œuvre littéraire, défini comme sous genre de l’exposé oral, qui est une pratique très courante dans l’institution scolaire. L'analyse prend appui sur l’architecture interne des textes (Bronckart, 1996) qui étudie plusieurs aspects discursifs : l’analyse de la situation de communication, la planification textuelle et les contenus thématiques, les éléments de cohésion et de connexion, la prise en charge énonciative. Cette étude s’achève sur une proposition de pistes didactiques et notamment une séquence didactique (Dolz et Schneuwly, 1998), à partir des résultats obtenus, en vue d’un apprentissage de l’exposé oral comme genre textuel. Des ateliers permettent l’étude des organisateurs textuels, des articulations temporelles, des recours de modalisations, de l’interlocution orale, etc
The main objective of this thesis is to know how the textual genre of the oral presentation in Basque works. This explanation will be based on empiric data: a texts' corpus produced by bilingual (French-Basque speakers) students from the Basque Studies' Department, teachers-to-become. Thus, this study shows the benefits and the lacks encountered in the productions which can be defined as a sub-gender of the oral presentation exercise: the report of a critical reading concerning a piece of literature which is a common practise in the educational institution. This analysis relies on the internal texts' structure (Bronckart, 1996) which considers several aspects of the speech: to analyse the communication situation, the textual planification and the thematic contents, the cohesion and connexion elements and how the enonciation are taken over. This study will end up on a suggestion of didactic solutions and more precisely a didactic sequence (Dolz and Schneuwly, 1998), where the obtained results will enable to improve the oral presentation as a textual genre. Some working groups can make the textual organisation tools, time articulations, modalisation skills or oral interlucations be developed
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Boutier, Audrey. "Synthèse d'hétérocycles azotés par catalyse à l'or et au palladium." Paris 6, 2011. http://www.theses.fr/2011PA066459.

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Abstract:
Le travail décrit dans ce manuscrit de thèse est consacré au développement de nouvelles méthodes de cyclisations basées sur l’activation catalytique d’insaturations notamment de type allénique par des métaux de transitions. Ces cyclisations conduisent à des motifs hétérocycliques de type γ-lactames et pipérazinones fonctionnalisés. Dans une première partie, nous avons mis au point une nouvelle séquence domino permettant la formation de produits de carboacétoxylation. Cet enchaînement débute par l’activation électrophile d’une oléfine, suivie de l’attaque intramoléculaire d’un nucléophile carboné. L’intermédiaire organopalladique(II) ainsi généré est oxydé in situen un complexe Pd(IV). Ce dernier évolue par élimination réductrice pour régénérer l’espèce catalytique et libérer le produit de carboacétoxylation. Cette séquence permet la formation d’un cyle, d’une liaison C-C et d’une liaison C-O, en une seule opération synthétique. Dans une deuxième partie, nous nous sommes intéressés à l’addition intramoléculaire de nucléophile sur des dérivés alléniques via une catalyse à l’or. Une première étude a été consacrée à l’utilisation de méthylène activés en tant que nucléophiles. Cette cycloisomérisation originale conduit diastéréosélectivement à la formation de trans vinyl-γ-lactames fonctionnalisés. De plus, nous avons pu démontrer que cette réaction s’effectue avec un transfert total de chiralité. Une seconde étude a concerné l’utilisation de dérivés aminés en tant que nucléophiles. Cette réaction conduisant à la formation d’une nouvelle liaison C-N a permis l’obtention d’une vinyl-pipérazinone fonctionnalisée
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Sprosser, Joachim. "Transitions de phases structurales de la surface (110) de l'or." Le Mans, 1992. http://www.theses.fr/1992LEMA1013.

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Abstract:
Nous avons etudie la surface (110) de l'or par la diffraction des atomes d'helium a energie thermique. A basse temperature, cette surface est reconstruite en rangees manquantes 21. Nous avons observe deux transitions de phase structurales: 1) une transition de la classe ising-2d, de temperature critique 690 k, au cours de laquelle la reconstruction disparait; 2) une transition rugueuse, distincte de (1), a une temperature de 705 k, menant a un etat de rugosite logarithmique. Ce comportement, nous avons essaye de modeliser sur ordinateur (methode monte-carlo) avec un modele bcsos generalise. Comme resultat, nous avons vu que selon la chiralite des defauts, il y a soit une transition unique, soit les deux transitions (1) et (2) ci-dessus. Malheureusement, dans le cas des deux transitions separees, le deplacement du pic de la surstructure se fait dans l'autre sens qu'experimentalement. Par ailleurs, nous avons fait des experiences de diffraction tout en exposant la surface a de la vapeur d'or, effectuant le depot d'une monocouche toutes les 400 sec. Dans ces conditions, a temperature superieure (inferieure) a 250 k, la reconstruction est presentee (detruite). La croissance se fait couche-par-couche dans l'intervalle 220 k a 400 k. La croissance est fort anisotrope avec une diffusion plus rapide parallelement aux rangees atomiques
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Drouet, Griselda Noémie. "La mise en scène de la contradiction à l'oral : analyse et fonctionnement." Phd thesis, Université Rennes 2, 2013. http://tel.archives-ouvertes.fr/tel-00920151.

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Abstract:
La notion de contradiction en linguistique a souvent été rejetée en marge des recherches en langues. On considère généralement que la parole contradictoire ou les structures oppositives ne peuvent servir logiquement l'efficacité requise par la théorie traditionnelle de la communication. Pour cette raison, la linguistique traditionnelle tend à considérer ces structures comme artificielles, servant des fins stylistiques ou rhétoriques. Or, nous pouvons observer à l'oral nombre d'énoncés présentant des marques de la contradiction nous amenant à examiner non pas des structures préparées mais bien spontanées, servant des fins communicatives et ayant un effet pragmatique réel dans la communication. Nous montrons que la contradiction s'actualise bel et bien en discours et que l'aporie logique qu'elle manifeste à première vuemet en scène une singularité énonciative. Le locuteur, en effet, met en scène la contradiction moyennant des conditions d'énonciation particulières (polyphonie, négation, connecteurs). Des énoncés présentant des marqueurs de la contradiction sont autant d'indices qui permettent de prendre en compte cette notion et de l'analyser sous une lumière nouvelle. C'est à partir d'un corpus établi sur des enregistrements de français oral spontané que nous mettons au jour les formes morphologiques et syntaxiques qui traduisent la mise en scène de la contradiction à l'oral ainsi que les effets pragmatiques qu'elles engendrent, afin de parvenir à dresser un système possible du fonctionnement de cette structure
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Duvallon, Outi. "Le pronom anaphorique et l'architecture de l'oral en finnois et en français." Paris, EPHE, 2002. http://www.theses.fr/2002EPHE4046.

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GHNEIM, NADA. "Relations entre les codes de l'oral et de l'écrit : Contraintes et ambiguïtés." Grenoble 3, 1997. http://www.theses.fr/1997GRE39023.

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Abstract:
Cette etude a pour objet l'etude des relations bidrectionnelles entre le code de l'ecrit et celui de l'oral. Le support de ce travail est une grammaire de transcription orthographique-phonetique toph (phonetisation), et sa grammaire inverse de transcription phonetique-orthographique phot (orthographisation). Le formalisme de la grammaire de phonetisation de toph a ete etendu pour permettre d'elargir son champ de couverture de la langue. Differents outils d'analyse logique des grammaires de phonetisation ont ete developpes pour tracer et modifier la grammaire afin d'assurer la coherence entre les regles. Des primitives d'analyse quantitative ont ete construites afin de valider l'adequation des grammaires aux corpus a partir desquels elles ont ete induites. Les problemes de l'inversion d'une grammaire toph en une grammaire d'orthographisation phot ont ete poses formellement dans le but d'une interpretation linguisitque de l'inversion des regles de phonetisation. Il est montre que des contextuelles, de nature similaire aux contraintes linguistiques qui ont ete introduites a la grammaire toph du francais, peuvent etre transcrites dans les processus d'orthographisation et qu'il est donc possible de limiter les solutions multiples homophoniques de l'orthographisation en empechant la production de solutions linguistiquement aberrantes. Enfin, ont ete mis au point une methode et des outils pour l'etude d'un corpus de mots deviants orthographiquement, le corpus orthotel. Les resultats de ce traitement, qui corroborent les typologies sociolinguistiques proposees dans la litterature permettent d'envisager plusieurs methodes de correction de l'orthographe basee sur des performances reelles de scripteurs humains
The aim of this thesis is to study the bidrectionnal relations between the writing and the oral codes. The material is an orthographic-phonetic transcription grammar toph (letter-to-sound), and its inverse grammar of phonetic-orthographic transcription phot (sound-to-letter). The formalism of the grammar toph was extended in order to enlarge its field of coverage of the language. Different tools of toph grammars logical analysis were developed in order to trace and modify the grammar to insure the consistency between the rules. A quantitative analysis primitive was constructed in order to validate the grammars' adequacy to the corpora from which they were induced. The inversion of a toph grammar in a phot grammar arose problematics which were formally defined to give a linguistic interpretation of the inversion of the letter-to-sound rules. It is shown that contextual constraints similar in nature to the linguistic constraints and introduced to the french toph grammar, could be transliterated in phot grammar, and that it is therefore possible to limit the multiple homophonic solutions issued from this process, which prevent the production of linguistically aberrant solutions. Finally, was built a method and tools to study a corpus of orthographically deviant words, the orthotel corpus. The results of this treatment, which corroborate the socio-linguistical typology proposed in literature, allow to consider several spelling correction methods based on real human productions
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Thiaw, Adji R. D. "Dimensions psychoaffective et didactique du feedback correctif à l'oral dans l'agir enseignant." Thesis, Sorbonne Paris Cité, 2016. http://www.theses.fr/2016USPCA075.

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Abstract:
A la croisée des chemins entre la didactique des langues étrangères et les sciences de l’éducation, cette thèse porte principalement sur la prise de décision située de l’enseignant face à la survenue de l’erreur à l’oral, ainsi que ses enjeux didactiques et psychoaffectifs. Elle vise à démontrer que la correction n’est pas émotionnellement neutre. Corriger ou ne pas corriger, la question s’attachera à la dimension socio-humaine de l’inter-agir maître- élève envisagé sous l’angle de la « face » goffmanienne. Entre désir pédagogique d’enrôler le public à la performance langagière et objectif didactique d’évaluer cette prestation orale, les fonctions d’animateur et d’évaluateur du praticien rivaliseront autour de fluctuations émotionnelles diverses. L’ancrage théorique de l’étude se situant dans les domaines du feedback correctif, de la cognition enseignante, de l’agir professoral et de la théorie des émotions permet d’accorder une place de choix à la particularité de l’action enseignante dans les mécanismes linguistiques de transmission/apprentissage. D’un point de vue méthodologique, une démarche phénoménologique et ethnographique d’enquête-terrain permet le repérage et l’extraction de catégories qui font sens de part et d’autre de la recherche et de la pratique. Une stratégie de verbalisation négociée via un rappel stimulé donne à l’enquêteur l’opportunité de co-construire les sens de l’expérience avec l’acteur convié à commenter ses actions, entre situation et typicalité. Les résultats montrent que deux participants sur cinq confirment la théorie damasienne d’intervention de la variable affective dans le raisonnement, tandis que trois autres rejettent son rôle dans les processus décisionnels. L’étude ouvre une perspective de recherche - en Didactique Des Langues Etrangères - visant à repenser la place des affects dans l’agir et la formation des enseignants, afin de remédier à l’erreur de Descartes à travers d’autres contextes et d’autres populations
At the cross-roads of foreign language teacher-learner practices and teacher education, the present study seeks to address, from an emic perspective, the role of emotions in contextual decision-making when faced with a learner error. It highlights the human and social dimension of the pedagogical relationship between teachers and learners. The theoretical framework is based upon research into teacher cognition, corrective feedback, teacher practices, and emotions. A careful consideration is given to the importance of teacher actions within classroom interaction and negotiation of meaning. Learner error within the construction of knowledge is highlighted in relation to the notion of face developed by Goffman. A comprehensive-phenomenological approach mainly using transcribed classroom video footage followed by a simulated recall technique allows the researcher to negotiate with 3 practitioners the meaning lying behind their in situ actions. Another dataset - sent to the 3 teachers mentioned above and two secondary ones - is comprised of a questionnaire and a short teacher-written biography underlying their practice histories and teaching philosophies, mostly concerning error treatment. The findings indicate that teachers’ contextual decision-making in relation to corrective feedback can be emotion- free, which fails to support the Damasian theory underpinning an intervention of the affective variable into reasoning processes and decision-making. The study suggests directions for further inquiry into the field of foreign language teaching and learning throughout other contexts and other populations, in order to rectify the Cartesian error
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Di, Marco Antonio Calogero. "L'oro blu. L'inestricabile intreccio tra mercato, protezione ambientale e diritto all acqua." Doctoral thesis, Università di Catania, 2017. http://hdl.handle.net/10761/3840.

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Abstract:
La tesi di dottorato concerne il diritto dell acqua e s interroga su come il «diritto all acqua», cosi come definito dal diritto internazionale, incida sulla gestione dei servizi idrici e sulla protezione dell ambiente nell ordinamento giuridico dell Unione europea. La ricerca è articolata su un triplice fronte: in primo luogo, quello delle fonti di diritto internazionale, che definiscono la natura giuridica dell acqua nelle relazioni internazionali (Parte I); in secondo luogo, quello dell accesso all acqua, da verificare attraverso l analisi della disciplina dei servizi che rendono disponibile tale risorsa (Parte II); in terzo luogo, il profilo della tutela dell acqua (Parte III). Tutela e accesso all acqua sono analizzati con specifico riferimento all ordinamento giuridico dell Unione europea. La Parte I si compone di tre capitoli e persegue un duplice obiettivo: definire i termini della dinamica normativa internazionale che interessa l acqua, rilevandone i profili problematici e conflittuali; verificare in che misura l emersione del diritto all acqua incida sulle obbligazioni internazionali degli Stati nella gestione e distribuzione delle risorse idriche. Il primo capitolo è dunque dedicato alla fonte più antica di diritto internazionale che concerne l acqua, ossia il diritto internazionale delle acque, che definisce l acqua come «risorsa naturale». Il secondo capitolo, invece, concerne le fonti di diritto internazionale dell economia che possono interessare l acqua intesa come «risorsa economica». Il terzo capitolo, infine, si focalizza sulle disposizioni che stanno segnando l emersione del diritto all acqua inteso come «diritto dell uomo». La Parte II, anch essa composta di tre capitoli, persegue l obiettivo di verificare in che misura l emersione del diritto all acqua abbia inciso sulla disciplina dei servizi idrici e sulla qualificazione dell acqua come «bene pubblico fondamentale» all interno dell ordinamento giuridico dell Unione europea. Il quarto capitolo è dunque dedicato all emersione del diritto all acqua all interno dell ordinamento giuridico dell UE e al suo impatto sull organizzazione dei servizi idrici nazionali in termini di servizi d interesse economico generale, strutturati come «servizi universali» gravati dall obbligo di «servizio pubblico». Il quinto capitolo, a sua volta, approfondisce la disciplina di mercato dei servizi idrici, verificando lo specifico regime derogatorio accordato in materia di concorrenza e appalti pubblici. Il sesto capitolo è dedicato alla partecipazione del pubblico e alla dimensione della c.d. accessibilità politica. La Parte III, dedicata alla tutela dell acqua, è volta infine a verificare in che misura il diritto dell UE concorra, da un lato, a fornire una tutela adeguata delle risorse idriche, e dall altro, a definire i tratti di un unica «comunità di diritto dell acqua» in cui la libertà degli Stati è sempre più limitata. Il settimo capitolo, quindi, muove dalla formulazione di parametri di qualità ambientali comuni e comunitari , che hanno segnato l emersione del diritto europeo delle acque. L ottavo capitolo, a sua volta, approfondisce le questioni del monitoraggio e del trattamento delle acque, che si presentano come i due principali pilastri della politica europea delle acque. Il nono capitolo, infine, riguarda l approccio integrato all acqua e la pianificazione territoriale.
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Greffie, Catherine. "Contribution à la connaissance du comportement de l'or en milieu latéritique : étude expérimentale des mécanismes de coprécipitation de l'or et des oxy-hydroxydes de fer." Aix-Marseille 3, 1994. http://www.theses.fr/1994AIX30022.

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Abstract:
Le but de cette etude experimentale est de mieux comprendre les mecanismes qui controlent l'association or/oxy-hydroxydes de fer dans les environnements naturels lateritiques, et plus specifiquement, de mieux cerner le role joue par les phases ferriferes mal organisees dans le piegeage de l'or des solutions, et de controler l'influence de l'or sur la formation des oxy-hydroxydes de fer. Une methodologie originale a ete mise en uvre couplant l'analyse chimique globale des solutions et la caracterisation structurale et chimique ponctuelle des solides. Les phases issues des syntheses de ferrihydrites-2l realisees suivant un protocole conventionnel, correspondent en fait a un melange de phases heterogenes de par leur degre d'organisation structurale. Les resultats obtenus indiquent egalement le role efficace des ferrihydrites fraichement precipitees dans le piegeage de l'or des solutions et permettent de preciser que l'or est associe aux oxy-hydroxydes de fer sous deux formes: un or metal majoritaire et un or aurique combine de type au/cl. Cette derniere forme est systematiquement associee spatialement a l'or metal. La presence d'or retarde voire, inhibe totalement le developpement des goethites alors que la formation des cristallites d'hematites n'est pas perturbee. L'or, en se liant a la surface des particules elementaires constituant les ferrihydrites, protegerait ainsi cette phase de la dissolution, etape consideree comme necessaire a la formation de la goethite a partir de la ferrihydrite
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Gaurier, Dominique. "Le passage de l'oral a l'ecrit dans les systemes juridiques anciens et modernes." Nantes, 1988. http://www.theses.fr/1988NANTA001.

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Bourcier, Danielle. "Acquisition des fonctions des déterminants à l'oral et apprentissage précoce de la lecture." Master's thesis, Université Laval, 1985. http://hdl.handle.net/20.500.11794/29067.

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Fantazi, Djaber. "Etude multimodale et sémiotique des capacités narratives enfantines à l'oral et à l'écrit." Thesis, Grenoble, 2013. http://www.theses.fr/2013GRENL021/document.

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Abstract:
Cette étude explore les capacités narratives en production, à l'oral et à l'écrit chez l'enfant âgé de 9-11 ans et scolarisé en CM1 et CM2 (troisième cycle du primaire). Nous savons que ces capacités, chez l'enfant comme chez l'adulte, sont constituées de deux versants ; l'un linguistique, l'autre paralinguistique (gestualité à l'oral et ponctuation à l'écrit). Le but de cette étude consiste à mieux connaitre le rôle du versant paralinguistique.Pour y parvenir, nous avons comparé la teneur des informations exprimées dans les récits des enfants à l'oral et à l'écrit. Au préalable, chaque enfant a passé un test d'évaluation du langage oral. Ensuite, après avoir visionné un court dessin animé présentant une mini-histoire, chaque enfant a produit un récit oral et un autre écrit. Ainsi, un corpus audiovisuel et heuristique de 46 récits d'enfants a été constitué. Les récits filmés, comme les récits rédigés sur papier, ont été transcrits. Enfin, nous avons procédé à un codage des aspects syntaxiques et narratifs mais aussi gestuels et sémiographiques de ces productions à l'aide du logiciel ELANLes analyses multimodales et sémiotiques des aspects pragmatiques et discursifs des récits montrent que certains gestes à l'oral comme certains signes de ponctuation à l'écrit participent, au même titre que les constituants linguistiques, à l'expressivité, au cadrage et à la structuration discursive. Elles montrent en outre que meilleur est le niveau linguistique de l'enfant, meilleure est sa prestation narrative, et plus proches en sont ses réalisations orale et écrite. Inversement, meilleure est la performance narrative de l'enfant, et plus les ressources paralinguistiques se spécialisent dans leur modalité propre (gestualité / ponctuation) pour parfaire la performance de l'enfant.Cette étude réactualise nos connaissances sur le langage enfantin et ouvre des perspectives intéressantes. Concernant le développemental langagier tardif, la capacité discursive commence à s'organiser à cet âge et est donc liée au niveau linguistique de l'enfant. D'un point de vue didactique, il en ressort que la capacité à produire du langage organisé en discours, bien qu'étant une capacité générale, se spécialise fortement en fonction de la modalité dans laquelle elle s'actualise. Cela devrait nous fournir des enseignements pratiques pour la didactique de l'écrit et les activités pédagogiques qui s'y rattachent
This study explores narrative capacities in oral and written production, among children aged 9 to11 years, schooled in 4th and 5th year of primary school. We know that these abilities, in children as in adults, are composed of two skills, one linguistics and the other nonlinguistic (co-speech gesture; punctuation in writing). The aim of this work is to study the paralinguistic features.In order to achieve this task, we compared the content of the information obtained from children's oral and written narratives. First, every child's language abilities were assessed using the Evaluation du Langage Oral test. Then, after watching a short cartoon presenting a mini-story, each child produced both an oral and a written narrative account of the story. We thus collected an audiovisual and heuristic corpus of 46 children. The two oral and written sets of narratives were transcribed and annotated on the following dimensions: syntax, narrative content, co-speech gesture and written text punctuation, using the ELAN software.Multimodal and semiotic analyses of pragmatic and discursive aspects of our data showed that some oral gestures and some writing punctuation participate, as well as linguistic components, in the expressiveness, framing and discursive structuring. These findings endorse previous knowledge in this field of research. They also showed that the higher the linguistic level of the children, the better the performance narrative, and closer are its achievements oral and written. Inversely, the better the performance narrative of the children and paralinguistic resources specialize in their own modality (gesture / punctuation) to improve the performance of the children.Our study refreshes our knowledge of child language and opens interesting perspectives. As for later language development, the discursive ability begins to settle at this age and is linked to children linguistic abilities. From an educational point of view, it appears that the ability to produce organized language in speech, although is a general capacity, specializing greatly depending on the modality in which it is updated. This finding has practical implications for the teaching of writing and educational activities related to it
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Baur, Jacques. "Origines du frottement intérieur observé dans l'or pur ou faiblement allié /." [S.l.] : [s.n.], 1985. http://library.epfl.ch/theses/?nr=605.

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Odabachian, Yann. "Développement de nouvelles réactions catalysées à l'or pour la synthèse organique." Phd thesis, Ecole Polytechnique X, 2011. http://pastel.archives-ouvertes.fr/pastel-00711380.

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Abstract:
La chimie organique est toujours à la conquête de nouveaux terrains. Ces dix dernières années, la catalyse homogène par des espèces électrophiles d'or(I) et d'or(III) subit un fort développement. Ces espèces ont une réactivité d'acide de Lewis très prononcée, et peuvent notamment activer des insaturations carbonées telles que des alcènes, des allènes ou des alcynes. Ce manuscrit détaillera plusieurs transformations qui utilisent la réactivité de ces complexes. Ces réactions sont basées sur l'activation électrophile de groupements alcynes par un complexe d'or(I) ce qui permet leur fonctionnalisation par l'addition de nucléophiles variés. Ces nucléophiles peuvent être un hétéroatome, une oléfine, une fonction alcyne ou un noyau aromatique. L'activation électrophile des fonctions alcynes a également permis l'initiation d'un transfert d'hydrure formel 1,5.
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Bolte, Benoît. "Synthèse et Réactivité d'Allènes par Transferts d'Hydrures Catalysés à l'Or (I)." Phd thesis, Ecole Polytechnique X, 2012. http://pastel.archives-ouvertes.fr/pastel-00787282.

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Abstract:
Ces travaux de thèse portent sur le développement de nouvelles réactions catalysées à l'or(I) qui utilisent un atome d'hydrogène comme hydrure formel en tant que nucléophile intramoléculaire et qui permettent la fonctionnalisation de liaisons carbone-hydrogène ainsi que la création de nouvelles liaisons carbone-carbone. Les chapitres 1 et 2 introduisent l'état de l'art de la catalyse homogène à l'or et les stratégies de fonctionnalisation de liaisons C-H, en particulier celles faisant intervenir un transfert 1,5 d'hydrure intramoléculaire. La préparation d'allènes diversement substitués est détaillée dans le chapitre 3. Elle repose sur l'activation d'un éther propargylique et benzylique par un complexe d'or(I) électrophile, lequel promeut une séquence de transfert 1,5 d'hydrure suivi d'une fragmentation produisant un allène. Il s'agit d'une nouvelle voie d'accès à des squelettes carbonés très recherchés en synthèse organique. Des réactions d'hydrofonctionnalisation d'allènes par transfert d'hydrure sont ensuite développées dans le chapitre 4. Ces nouvelles séquences réactionnelles reposent sur l'activation électrophile d'allènes par un complexe d'or(I) ou un acide de Brønsted. Le transfert d'hydrure qui en découle est suivi d'une étape de cyclisation qui rend la synthèse de nombreux hétérocycles oxygénés d'intérêt pharmaceutique possible. Enfin, le chapitre 5 présente une combinaison des deux précédentes méthodologies. Cette nouvelle approche synthétique permet de réaliser des réactions de transferts d'hydrures en cascade catalysés à l'or(I). Une famille plus étendue de tétrahydropyranes diversement substitués a ainsi été obtenue de manière diastéréosélective.
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Bellec, Steve. "Simulation et optimisation des rhéogrammes d'usines d'extraction de l'or par cyanuration." Thesis, Université Laval, 2012. http://www.theses.ulaval.ca/2012/28891/28891.pdf.

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Abstract:
L’or, en raison de sa rareté et de ses nombreuses applications, est l’un des métaux les plus convoités. Il est principalement recherché pour sa valeur monétaire élevée qui a d’autant plus subi une hausse importante au cours des dernières années. Cette hausse de la valeur de l’or a grandement contribué à modifier le visage des nouveaux projets aurifères mis de l’avant en permettant à plusieurs compagnies d’exploiter des gisements à faibles teneurs ou contenant des minerais difficiles à traiter. Une chute drastique du prix de l’or aurait un impact important sur la rentabilité de ces nouveaux projets. L’une des façons de minimiser ce risque est de cibler une optimisation économique des circuits de cyanuration. Ce projet propose d’optimiser les circuits de cyanuration de l’or par simulation en basant son raisonnement sur la caractérisation de l’accessibilité des surfaces d’or. Pour ce faire, on caractérise cette accessibilité et on exploite ensuite l’information obtenue pour modéliser les différentes étapes d’un circuit conventionnel d’extraction de l’or par cyanuration. Lors de l’étape de broyage, les particules aurifères sont fragmentées pour libérer les surfaces d’or. Étant donné la grande différence de densité entre l’or et la gangue, cette libération a un impact considérable sur la classification gravimétrique des particules. Finalement, lors de l’étape de lixiviation, l’accessibilité des surfaces facilite l’attaque de l’or par le cyanure en présence d’oxygène et joue un rôle primordial sur l’optimisation du circuit. Pour créer des modèles représentatifs, il est essentiel d’avoir en main des données cohérentes et justes. Sans une bonne qualité de données, la calibration et même l’identification de la structure d’un modèle peuvent être faussées. Dans le cas des minerais aurifères, la nature intrinsèque du minerai et les difficultés associées à l’analyse des concentrations en or dans les phases liquides et solides peuvent entraîner des mesures non représentatives de la population globale à caractériser. La première étape de ce projet de recherche consiste donc à explorer l’application de la réconciliation de données aux procédés d’extraction de l’or. Ceci permet de rendre cohérentes les données issues de campagnes industrielles d’échantillonnage et de créer des modèles représentatifs de fragmentation, de classification et de lixiviation. La vitesse de cyanuration est fortement dépendante du degré de libération de l’or et par conséquent de la taille des particules aurifères. Il est donc important d’identifier dans quelle classe granulométrique se trouvent les grains d’or dans le minerai. Le premier modèle proposé dans ce projet permet de caractériser la distribution de l’or dans les différentes classes granulométriques ainsi que son accessibilité. Ceci est effectué en combinant un modèle de libération cubique et un modèle de broyage qui fait intervenir des fonctions de broyage et de sélection différentes pour les particules porteuses d’or et celles de gangue. Le modèle proposé est calibré et validé sur une série d’essais de broyage effectués en laboratoire. La classification gravimétrique influence différemment le partage des particules mixtes, d’or libre et de gangue entre la surverse et la sousverse d’hydrocyclones. Étant donné que les particules mixtes et d’or libre ont des degrés d’accessibilité différents et, par conséquent, des cinétiques de lixiviation différentes, la classification influence la performance des circuits de cyanuration positionnés en aval d’hydrocyclones. On propose donc de coupler le degré d’accessibilité, obtenu par le modèle de broyage, au modèle de Plitt à l’aide de la densité des particules. En bref, selon que l’or est totalement libéré ou attaché à une particule de minerai, son comportement en classification est différent puisqu’il est influencé par la densité de la particule. Le modèle développé est ensuite appliqué à des données industrielles. Pour ce faire, il est cependant nécessaire de faire intervenir un second modèle puisqu’une cyanuration a lieu à l’intérieur des broyeurs de ce circuit. Un modèle simplifié permettant de caractériser la lixiviation de l’or simultanément à la fragmentation du minerai est donc proposé. L’information relative au degré d’exposition des surfaces d’or alimente un modèle phénoménologique de cyanuration. Le modèle intègre les concepts d’exposition et de diffusion tout en tenant compte de la stœchiométrie de la réaction de dissolution de l’or et de la consommation du cyanure par les cyanicides. Des essais en laboratoire sont utilisés pour confirmer la prédominance de la réaction diffusionnelle dans le processus de cyanuration industriel. Ces essais sont également utilisés pour calibrer et valider le modèle proposé. L’ensemble des modèles développés est regroupé dans un simulateur d’usine couplant l’accessibilité des surfaces d’or à sa dissolution. À cette fin, les modèles développés pour des conditions discontinues sont adaptés à une application continue. Finalement, le simulateur est utilisé pour étudier différents scénarios d’optimisation économique de circuits de cyanuration. Les modèles développés et les résultats obtenus sont encourageants et permettent de jeter les bases d’une approche reliant l’accessibilité des surfaces au broyage, à la classification gravimétrique et à la cyanuration de l’or.
Gold, because of its rarity and its various applications is one of the most coveted metals. It is mainly known for its high value that has significantly increased recently. This increase in the value of gold contributed to change the face of new gold projects by allowing companies to exploit low grade deposits or difficult ore to process. A drastic fall in the price of gold would have a significant impact on the profitability of these new projects. One way to minimize this risk is to focus on economic optimization of cyanidation circuits. This project proposes to optimize gold cyanidation circuits with simulation based on the characterization of gold surfaces accessibility. To do so, gold accessibility is characterized. The information is then use to model the different stages of a conventional cyanidation gold extraction circuit. During the grinding step, the gold particles are broken to liberate gold surfaces. Given the high density difference between gold and the non-value minerals, liberation has a significant impact on the gravimetric classification. Finally, during leaching, the accessibility of surfaces facilitates the attack of gold by cyanide in presence of oxygen. This latest link is used to optimize leaching circuits. To create representative models, it is essential to have consistent data. With poor data quality, calibration, and even model structure may be distorted. In the case of gold ores, the intrinsic nature of the ore and the difficulties associated with gold concentration measurements in the liquid and solid phases can lead to non-representative data sets of the ore to characterize. Therefore, the first step of this research project is to explore the data reconciliation application to gold extraction processes measurements. This corrects data from industrial sampling campaigns and allows creating representative models of fragmentation, classification and leaching. Cyanidation kinetic is highly dependent of the degree of gold liberation and consequently is dependant on ore particle size. It is therefore important to identify in which ore size class the gold grains are. The first model proposed in this project characterizes the distribution of gold in different size classes as well as its accessibility. This is done by combining a cubic liberation model and a grinding model that uses different breakage and selection functions for mixed and non-value particles. The proposed model is calibrated and validated on a series of laboratory grinding tests. The gravimetric classification influences differently mixed particles, free gold and free non-value particles partition to the overflow and underflow of hydrocyclones. Liberated gold grains and gold attached to mixed particle have different classification behavior because they are influenced by the density of the particle. Furthermore, mixed particles and liberated gold grains have different degrees of accessibility and different leaching kinetics. Consequently, classification as an influence on cyanidation circuits performances positioned downstream of hydrocyclones. It is therefore proposed to link the information on the degree of gold accessibility obtained by the grinding model to Plitt’s classification model by using particle density. The model is then applied to industrial data. To do so, it is however necessary to introduce a second model since cyanidation takes place inside the mills of this grinding circuit. A simplified model for characterizing the gold leaching simultaneously with the fragmentation of the ore is proposed. Information on the exposure of gold surfaces feed a phenomenological model of cyanidation. The model incorporates the concepts of exposure and diffusion while taking into account the stoichiometry of gold dissolution reaction and cyanide consumption by cyanicides. Laboratory tests are used to confirm that the reaction rate is limited by diffusion in the industrial cyanidation process. These tests are also used to calibrate and validate the proposed model. All the models developed are grouped in a simulator combining the degree of gold surface accessibility to gold dissolution. To this end, the models developed for batch conditions are adapted for continuous application. Finally, the simulator is used to study different scenarios of cyanidation circuit economic optimization. The models developed and the results obtained lay the foundations to integrate liberation to grinding, gravity classification and cyanidation of gold.
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