Academic literature on the topic 'Italiani nel mondo'

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Journal articles on the topic "Italiani nel mondo"

1

Gabaccia, Donna. "Italian history and gli italiani nel mondo, part I." Journal of Modern Italian Studies 2, no. 1 (March 1997): 45–66. http://dx.doi.org/10.1080/13545719708454939.

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2

Gabaccia, Donna. "Italian history and gli italiani nel mondo, Part II." Journal of Modern Italian Studies 3, no. 1 (March 1998): 73–97. http://dx.doi.org/10.1080/13545719808454967.

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3

Natale, Paolo. "GLI ITALIANI E IL VOTO EUROPEO: MOLTE CONFERME, POCHE SMENTITE." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 29, no. 3 (December 1999): 547–71. http://dx.doi.org/10.1017/s004884020002894x.

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Abstract:
IntroduzioneCome da molte parti è stato sottolineato, e come confermano puntualmente i sondaggi d'opinione, Fattuale fase politica nazionale è marcata da una profonda e crescente disaffezione dei cittadini nei confronti del mondo della politica in generale e di quello partitico in particolare.Tutti i giudizi che vengono formulati dagli italiani in merito alle più rilevanti istituzioni politiche o agli attori politici occupano - nel ranking complessivo delle «fiducie» (riportate in tab. 1) - le posizioni decisamente più basse. Senza particolari distinzioni tra elettori di sinistra o di destra, la popolazione italiana appare unanime nel considerare gravemente insufficienti sia i partiti che i principali organi di rappresentanza politica.
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Liguori, Mario. "IL GRAND TOUR NEL PARADISO ABITATO DA DIAVOLI." ZBORNIK ZA JEZIKE I KNJIŽEVNOSTI FILOZOFSKOG FAKULTETA U NOVOM SADU 2, no. 2 (December 17, 2012): 319. http://dx.doi.org/10.19090/zjik.2012.2.319-327.

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Abstract:
Nel corso del Settecento e dell'Ottocento l'Italia diventò meta del viaggio di formazione noto come Grand Tour. In quel periodo si rafforzò il mito dell'Italia, che si era formato nei secoli precedenti grazie al clima mite, al retaggio culturale del mondo antico e alla straordinaria esperienza del Rinascimento. Ciononostante, presso i viaggiatori stranieri che amavano l'Italia gli italiani non godevano della medesima considerazione. Essi erano considerati indegni di vivere in quel Paese straordinario. In tal senso i napoletani erano visti come esseri caratterizzati da tutti i difetti degli italiani e la stessa Napoli veniva considerata come un paradiso abitato da diavoli.
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Gabaccia, D. "Gli italiani nel mondo: Italy's Workers around the World." OAH Magazine of History 14, no. 1 (September 1, 1999): 12–16. http://dx.doi.org/10.1093/maghis/14.1.12.

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Jorio, Paolo. "Il filo di lana: San Gennaro nel mondo." Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 52, no. 2 (April 30, 2018): 229–56. http://dx.doi.org/10.1177/0014585818757200.

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Abstract:
Tra il 1860 e il 1960 si è consumato il più grande esodo che la storia moderna conosca con circa trenta milioni di italiani che hanno lasciato la nostra penisola. Le privazioni, la fame erano tante e tali da far prendere la triste decisione di partire e cercare di sostenere da lontano la propria famiglia. Straziante il distacco: intere famiglie si stavano per lasciare per sempre e certamente non si sarebbero mai più visti. Al porto di Napoli, ci si affacciava dalla nave per vedere ancora una volta, forse l’ultima, i volti amati. C’era chi urlava il nome di chi lasciava, chi prendeva in braccio i bambini e li mostrava, chi aveva portato con sé un gomitolo di lana e lo svolgeva tenendone un capo e lanciando l’altro capo giù sul molo al proprio caro in modo da rimanere in contatto sino a quando la nave non avrebbe salpato. L’urlo della sirena scatenava un mare di fazzoletti bianchi e i fili di lana rimanevano tesi nelle mani di ciascuno sino a quando il piroscafo non si allontanava dalla banchina. E poi il distacco: sono partiti tutti pe’ terre assaje luntane, ma quel filo di lana, lasciato penzoloni alla partenza, non si è però spezzato perchè molti di loro si sono sentiti poi più italiana di quelli rimasti in patria.
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7

Nicola, Laura Di. "Classici italiani nel mondo. Quale canone per il nuovo millennio?" Narrativa, no. 38 (December 1, 2016): 43–54. http://dx.doi.org/10.4000/narrativa.793.

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8

Zavatti, Francesco. "Appealing Locally for Transnational Humanitarian Aid." Quellen und Forschungen aus italienischen Archiven und Bibliotheken 99, no. 1 (November 1, 2019): 313–39. http://dx.doi.org/10.1515/qufiab-2019-0014.

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Abstract:
Riassunto Nel marzo 1847, Papa Pio IX emanò l’Enciclica „Praedecessores Nostros“, un appello rivolto ai prelati di tutto il mondo affinché organizzassero tre giorni di preghiere e di raccolta di offerte a favore dell’Irlanda colpita dalla carestia. Negli stati italiani, le parole del Papa furono comunicate ai fedeli dai vescovi, che emanarono appelli locali. L’invito era di seguire l’esempio del Papa, il cui contributo personale, risalente ai mesi precedenti, aveva avuto vasta eco sui quotidiani della penisola. Con l’ausilio di un corpus di venticinque appelli scritti dai vescovi sull’impulso dell’Enciclica, l’articolo analizza la riproduzione di un appello umanitario globale negli stati italiani. L’articolo contestualizza la distribuzione della „Praedecessores Nostros“ e degli appelli dei vescovi nella storia politica e culturale nei territori italiani e mappa l’impatto della censura su questa iniziativa caritatevole. In secondo luogo, un’analisi testuale mostra gli elementi narrativi, le risorse metadiscorsive, le parole chiave e i riferimenti biblici e patristici che costituivano la specifica economia morale attraverso la quale i vescovi invitavano a donare a livello locale.
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9

Alberti, Chiara Stella Sara, and Cristóbal F. Barría Bignotti. "Cucinare, mangiare, digerire: rappresentazioni del cibo latinoamericano in un contesto globale." Quaderni Culturali IILA 2, no. 2 (December 15, 2020): 7–24. http://dx.doi.org/10.36253/qciila-1450.

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Abstract:
Uno dei luoghi dove sperimentiamo nel quotidiano gli effetti del mondo globalizzato è la nostra tavola. Non sono più i piatti, ad esempio italiani, che fanno il giro del mondo seguendo le ondate di coloni e migranti, ma prodotti provenienti da tutto il mondo che condividono gli scaffali dei supermercati e che ci permettono di preparare pietanze di varia provenienza (La Cecla, 2016; Nicolosi, 2006;Wilk, 2016). Anche i danni ambientali e sociali di un’industria alimentare sempre più globale sono entrati a far parte della nostra vita quotidiana. L’assunzione di manodopera a basso costo legata alla tratta internazionale degli schiavi, la privatizzazione di beni comuni come l’acqua, il furto della terra alle popolazioni indigene e l’inquinamento causato dai trasporti intercontinentali, sono solo alcuni dei fenomeni legati a questa industria (Mintz 1986; Barndt, 2013). Occorre quindi osservare la questione dell’alimentazione secondo una prospettiva integrale, in cui si considerino i fenomeni tradizionalmente intesi come“naturali” anche come fenomeni “sociali”, visti, al tempo stesso, con uno sguardo locale e globale.
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Infantino, Agnese, Franca Giuliana Zuccoli, and Renata Lanza. "Bambini migranti: alcune riflessioni a partire da percorsi italiani." Zero-a-Seis 23, no. 43 (March 12, 2021): 583–601. http://dx.doi.org/10.5007/1980-4512.2021.e72928.

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Abstract:
L’articolo tenta di porre con sguardo interrogativo alcune questioni educative che oggi, di fronte a fenomeni e cambiamenti di portata mondiale (le migrazioni, le disuguaglianze nelle risorse, le mutazioni climatiche) segnalano la crisi del modello di sviluppo occidentale e il pericolo rispetto alla stessa sopravvivenza sia umana, sia ecologica. I modelli e le categorie pedagogiche consolidate nel mondo occidentale, tra cui l’idea di “bambino attivo” e adulto empatico, si rivelano inefficaci e parziali di fronte a sfide che impongono nuove visioni educative e un ruolo più attivo, trasformativo e responsabile da parte degli adulti. Per approfondire questi temi si sono coinvolti con un questionario più di cento futuri educatori e insegnanti, indagando le loro idee di “bambino migrante” e le necessità connesse all’interno delle classi.
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Dissertations / Theses on the topic "Italiani nel mondo"

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Pugliese, Enrico. "L' Atelier del mondo: L'Internazionale socialista e I'Europa nel pensiero dei socialisti italiani e francesi (1945-1957)." Thesis, University of Reading, 2013. http://ethos.bl.uk/OrderDetails.do?uin=uk.bl.ethos.590122.

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Abstract:
The present work focuses on the reconstitution of the Socialist International (51) after the Second World War (1945-1962). It looks at three significant aspects of the history of socialism: the attempt to rebuild and reform a global organization; the issues and ideas that framed the new sphere of socialist politics; and the support given to European governmental initiatives. The approach taken is comparative (Italy and France); and t he attitudes of the socialists towards internationalism is examined in terms of both internal and external policy considerations. The convergence in some important respects of socialist culture with economic and political liberalism is examined, and particular attention is paid to the progressive decline in revolutionary militancy of the Italian Socialist Party (PSI) and to the increasing Europeanism of the French Social ist Party (SFIO). T he research is based on the examination of the records of internal debates and congresses and other documents kept at the Socialist International Archives (International Institute of Social history in Amsterdam). It also makes use of party and private papers held in the Lelio and Lisli Basso Foundation (Rome), and in the Guy Mollet Foundation (Paris). This thesis offers new insights into t he transnational links of the socialist parties and shows how the working class movements preferred to help maintain the integrity of the nation state rather than look to some form of global democratic government. •
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TOGNI, LARA. "Le reti nel mondo della scienza: tre elaborati sulla collaborazione scientifica." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2013. http://hdl.handle.net/10280/1875.

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Abstract:
Questa tesi di dottorato si pone come scopo lo studio della relazione complessa tra produttività e collaborazione scientifica sia di tipo formale sia informale. L’approccio che è adottato cerca di superare il classico trade-off che emerge dalla letteratura sulle reti e sulla teoria dei giochi; infatti, questa tesi rappresenta il tentativo di sviluppare una sintesi dell’approccio micro e macro allo studio delle collaborazioni scientifiche. A tal fine, il classico bagaglio metodologico è stato arricchito utilizzando tecniche di analisi complementari, quali l’analisi delle reti (e.g.: indici di centralità delle reti e coefficienti di clustering), l’econometria (e.g.: modelli di regressione ZIP e modelli di regressione troncati) ed infine l’economia sperimentale (e.g.: esperimenti in laboratorio). In particolare, sono state prese in considerazione due diverse comunità scientifiche con lo scopo di porre in evidenza le caratteristiche che le contraddistinguono: la comunità dei Geografi Top e la comunità degli Economisti italiani. Questa tesi è strutturata con il fine ultimo di porre in evidenza il ruolo che gli incentivi individuali degli scienziati parte della rete giocano nel modellare le strutture di collaborazione all’interno della rete stessa; ma, allo stesso tempo, nell’influenzare la propria produttività scientifica. Questa tesi è composta da tre diversi elaborati, ciascuno dei quali guarda al fenomeno della collaborazione e della produzione scientifica seguendo prospettive differenti, per permettermi di mettere in evidenza il ruolo giocato da quattro pilastri (i.e.: reti, comunità scientifiche, comportamenti collaborativi, incentivi individuali e conseguenze collettive) sulla base dei quali si fondano le strutture e la dinamica del “mondo della scienza”.
The aim of this thesis is to study the complex relationship between scientific productivity and (formal and informal) scientific collaborations. We follow an approach which goes beyond the classical trade-off that emerged from the literature around networks studies and game theory, in the attempt of developing a synthesis between a micro and a macro approach. In doing so, we enrich the toolset of available methodologies by adopting instruments which are typical of Network Analysis (e.g.: networks’ indices of centrality and clustering), Econometrics (e.g.: ZIP and Censored regressions), and Experimental Economics (e.g.: Laboratory experiments). In particular, we look at two different scientific communities, in order to capture different characteristics of the networks: the community of Top geographers, and the community of Italian economists. This thesis is structured with a view to emphasising the role that the incentives which move scientists within their network of collaboration play on shaping the network itself, but also on influencing their scientific productivity. The thesis is composed of three different essays, each of which approaches the phenomena of scientific production and collaboration from different perspectives, allowing me to highlight the role played by four basic components (i.e.: networks, scientific communities, collaborative behaviours, individual incentives and collective outcomes) in shaping the structure and dynamics of the “world of science”.
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TOGNI, LARA. "Le reti nel mondo della scienza: tre elaborati sulla collaborazione scientifica." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2013. http://hdl.handle.net/10280/1875.

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Abstract:
Questa tesi di dottorato si pone come scopo lo studio della relazione complessa tra produttività e collaborazione scientifica sia di tipo formale sia informale. L’approccio che è adottato cerca di superare il classico trade-off che emerge dalla letteratura sulle reti e sulla teoria dei giochi; infatti, questa tesi rappresenta il tentativo di sviluppare una sintesi dell’approccio micro e macro allo studio delle collaborazioni scientifiche. A tal fine, il classico bagaglio metodologico è stato arricchito utilizzando tecniche di analisi complementari, quali l’analisi delle reti (e.g.: indici di centralità delle reti e coefficienti di clustering), l’econometria (e.g.: modelli di regressione ZIP e modelli di regressione troncati) ed infine l’economia sperimentale (e.g.: esperimenti in laboratorio). In particolare, sono state prese in considerazione due diverse comunità scientifiche con lo scopo di porre in evidenza le caratteristiche che le contraddistinguono: la comunità dei Geografi Top e la comunità degli Economisti italiani. Questa tesi è strutturata con il fine ultimo di porre in evidenza il ruolo che gli incentivi individuali degli scienziati parte della rete giocano nel modellare le strutture di collaborazione all’interno della rete stessa; ma, allo stesso tempo, nell’influenzare la propria produttività scientifica. Questa tesi è composta da tre diversi elaborati, ciascuno dei quali guarda al fenomeno della collaborazione e della produzione scientifica seguendo prospettive differenti, per permettermi di mettere in evidenza il ruolo giocato da quattro pilastri (i.e.: reti, comunità scientifiche, comportamenti collaborativi, incentivi individuali e conseguenze collettive) sulla base dei quali si fondano le strutture e la dinamica del “mondo della scienza”.
The aim of this thesis is to study the complex relationship between scientific productivity and (formal and informal) scientific collaborations. We follow an approach which goes beyond the classical trade-off that emerged from the literature around networks studies and game theory, in the attempt of developing a synthesis between a micro and a macro approach. In doing so, we enrich the toolset of available methodologies by adopting instruments which are typical of Network Analysis (e.g.: networks’ indices of centrality and clustering), Econometrics (e.g.: ZIP and Censored regressions), and Experimental Economics (e.g.: Laboratory experiments). In particular, we look at two different scientific communities, in order to capture different characteristics of the networks: the community of Top geographers, and the community of Italian economists. This thesis is structured with a view to emphasising the role that the incentives which move scientists within their network of collaboration play on shaping the network itself, but also on influencing their scientific productivity. The thesis is composed of three different essays, each of which approaches the phenomena of scientific production and collaboration from different perspectives, allowing me to highlight the role played by four basic components (i.e.: networks, scientific communities, collaborative behaviours, individual incentives and collective outcomes) in shaping the structure and dynamics of the “world of science”.
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Marzi, Alessio. "Regioni d'Italia e migrazioni: politiche, pratiche e identità transnazionali. La Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, 1952-1994." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2014. http://hdl.handle.net/10077/10013.

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Abstract:
2012/2013
La ricerca esposta nella presente tesi di dottorato è nata quattro anni fa dalla volontà di studiare da un punto di vista storico e in chiave comparata diacronica, sincronica e transnazionale, preferibilmente attraverso fonti e prospettive originali, i fenomeni migratori che hanno interessato l’Italia a partire dalla fine della Seconda guerra mondiale. Fin dalla fase di definizione del progetto, da un primo spoglio della letteratura e dall’analisi di alcuni documenti, è emersa l'importanza delle amministrazioni locali come interlocutori istituzionali, nonché ambiti politici di riferimento per emigrati e rimpatriati italiani. Infatti, tra gli anni Sessanta e gli anni Novanta si manifestò in quasi tutti i paesi di immigrazione l’apice di un complesso fenomeno che aveva un'origine più lontana (ora individuabile grossomodo negli anni Trenta): il riferimento politico e culturale da parte dei migranti italiani alla regione di origine, intesa contemporaneamente come un’area geografica variamente definita (ma comunque più grande di una città e più piccola dello stato nazionale), un livello amministrativo ed infine il luogo di origine e di residenza di una “comunità immaginata” diversa, quantitativamente e qualitativamente, sia da quella “nazionale” sia, soprattutto, da quella “paesana”. Tale identificazione originò un complesso sistema di legami informali e formali tra i migranti, e tra questi e le amministrazioni locali italiane, che variò a seconda della nazione di residenza, della regione di origine o a seconda dell'età, delle classi sociali, del livello di istruzione, dell'ideologia politica, del genere, della tipologia migratoria e, soprattutto, del periodo storico. L’obiettivo di questa tesi è quindi documentare ed interpretare, da un punto di vista storico, il “moderno” regionalismo degli emigrati italiani, con riferimento al periodo in cui esso si è maggiormente manifestato. In particolare, la Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia fin da prima della sua nascita ebbe un ruolo di primo piano nella ridefinizione dei rapporti tra i migranti e la madre patria, riuscendo a rappresentare anche un trait d'union di precedenti e coevi fenomeni di mobilità geografica in uscita dal territorio regionale che - dal punto di vista storico, politico, economico e demografico - sono stati solitamente descritti e rappresentati come reciprocamente impermeabili, non confrontabili ed addirittura antitetici. Da un’analisi storica della legislazione statale e delle normative regionali è emerso anche come l’area friulgiuliana sia stata laboratorio, modello ed “apripista” non solo per le altre Regioni, ma anche per la stessa amministrazione centrale. E' soprattutto questo uno dei motivi che ci hanno indotto ad individuare nel Friuli-Venezia Giulia un valido case study per l'analisi dei fenomeni indicati, rispetto ai quali non verranno comunque trascurate fonti relative ad altre Regioni e soprattutto allo Stato nazionale. Lo spoglio della letteratura relativa al “secolo dell’emigrazione italiana”, nonché quella più teorica relativa ai concetti di sending state , diaspora building (la costruzione ad opera dei governi di “identità diasporiche”), emigration state (l’insieme di istituzioni, discorsi e pratiche interne, internazionali e transnazionali messe in campo da un governo in riferimento all’emigrazione) e politica transnazionale hanno ulteriormente rafforzato la convinzione dell’importanza di un’analisi storica che prendesse in considerazione le pratiche ed i discorsi identitari che si sono sviluppati tra l’estero e le regioni italiane (intese come territorio geografico) e che hanno coinvolto come interlocutore privilegiato, mediatore, patrocinatore o destinatario di azioni di lobby politica le stesse amministrazioni regionali. Come si vedrà le Regioni (e in misura minore e più limitata nel tempo, le Provincie) raccolsero ed allo stesso tempo alimentarono, anche modificandolo, il messaggio di alcuni migranti alla ricerca di nuove forme di appartenenza e partecipazione, complementari o alternative a quelle offerte dalla cittadinanza italiana o dal riconoscimento “etnico” nei paesi di immigrazione. Nel contesto locale, e per mezzo di canali di comunicazione circolare con le comunità espatriate, il lessico con cui gli emigrati raccontavano la propria esperienza riuscì talvolta ad essere trasformato in atti pubblici; di conseguenza, spesso, le leggi regionali espressero una definizione ed una interpretazione dell'emigrazione e dei rientri quasi antitetica a quella dello Stato italiano, che a volte rimaneva molto distante rispetto ai bisogni degli espatriati.
XXVI Ciclo
1977
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Degasperi, Luca <1996&gt. "Nuove sfide nel mondo vinicolo italiano: digitalizzazione, sostenibilità ed e-commerce." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/20231.

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Abstract:
Il presente elaborato ha come obiettivo analizzare il mercato vinicolo italiano dal punto di vista sociologico, focalizzando quindi sull’intero territorio mediante un'analisi di quattro imprese che si distaccano dalle altre per digitalizzazione e sostenibilità. L’elaborato, avente una parte teorica e una empirica, intende quindi analizzare sia l’offerta che la domanda vinicola soffermandosi sui temi sopraesposti. Le tematiche che si sono affrontate principalmente sono state l’evoluzione della ritualità del vino nella società, la digitalizzazione del mercato enoico e la responsabilità sociale delle cantine vinicole. Questa analisi ha portato a dei risultati più che soddisfacenti in quanto si è visto chiaramente come le imprese ci tengano a porre al centro dell’attenzione il cliente con i suoi bisogni. Quest’ultimo è sempre più complesso e si è visto che i consumatori sono perlopiù critici, attenti a ciò che acquistano. In merito all’e-commerce, o comunque al digital marketing in generale, si è rilevato negli ultimi anni che c’è stato un forte aumento nell’utilizzo di questi strumenti, soprattutto durante il lockdown dovuto al covid-19. Per quanto riguarda l’analisi dei casi aziendali, Gruppo Mezzacorona, Cavit, Frescobaldi e Cantine Settesoli è emerso che diffuso è l’investimento sia nella sostenibilità che nella digitalizzazione e tutte hanno confermato che c’è stato un forte cambiamento all’interno del mercato vinicolo negli ultimi anni rispetto a queste tematiche. Le sfide principali sono legate al confronto con l’omnicanalità, allo sviluppo di una rete di vendita online organizzata, all’attenzione alla sostenibilità ambientale e alla cura dei canali sia online che offline.
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6

Pederzoli, Elisa <1984&gt. "Un nel sistema internazionale. Angelo Fortunato Formiggini e la diffusione della cultura italiana nel mondo." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amsdottorato.unibo.it/8814/1/Pederzoli_Elisa_tesi.pdf.

Full text
Abstract:
La ricerca si concentra sull’editore modenese ebreo Angelo Fortunato Formiggini (1878-1938), morto suicida in seguito alla promulgazione delle leggi razziali, proponendosi di valorizzare un aspetto peculiare della sua attività: il progetto, sentito come una missione, di promozione del libro e della cultura italiana all’estero. Da un lato, si indagano le radici profonde degli ideali a fondamento delle sue imprese; dall’altro, le ripercussioni concrete sull’attività editoriale, via via più orientata alla ricerca di contatti che favorissero la diffusione internazionale dei prodotti intellettuali italiani. Il primo capitolo è dedicato alle esperienze giovanili che aprirono la strada all’idea della promozione culturale come chiave per l’affratellamento universale. Il secondo capitolo focalizza le vicende legate all’Istituto per la Propaganda della Cultura Italiana, espressione concreta di tali ideali: il rapporto con istituzioni ed enti che perseguivano scopi simili (Società Dante Alighieri) e l’inevitabile confronto con il nascente regime fascista. Il terzo capitolo scende nello specifico delle scelte editoriali: l’apertura del catalogo agli autori stranieri, il rapporto con i traduttori, gli sforzi impiegati per approdare al mercato librario internazionale. Il quarto capitolo esamina l’inedito «archivio delle recensioni», in sinergia con i carteggi editoriali, per ricostruire i contatti attivati dall’editore con intellettuali e giornalisti che, come lui, agivano da promotori di italianità all’estero. L’ultimo capitolo inquadra i rapporti con il continente americano, crocevia dei flussi migratori italiani e, dunque, terreno fertile per diffondere il libro e la cultura della madrepatria, analizzando il ruolo di Formiggini nella costituzione della biblioteca della Casa Italiana di New York e nell’esperienza delle Italian Book Exhibitions degli anni Venti in America. Il progetto formigginiano naufragò sotto il peso di una mentalità troppo poco imprenditoriale, ma il suo apporto fu cruciale nell’instaurare quel dialogo transnazionale che favorì l’apertura delle frontiere italiane alla circolazione intellettuale e libraria.
The research focuses on the Jewish Modenese publisher Angelo Fortunato Formiggini (1878-1938), who committed suicide after the promulgation of the Fascist laws. It draws attention to a peculiar aspect of his activity: the project of promotion of Italian books and culture abroad. On the one hand, it investigates the origin of the ideals at the foundation of its undertaking; on the other hand, it studies the repercussions on his publishing activity, progressively more oriented towards finding new contacts that would help the international diffusion of Italian works. The first chapter is dedicated to the juvenile experiences that shaped his idea of cultural promotion as a key to universal brotherhood. The second chapter deals with the Institute for the Propaganda of Italian Culture, the concrete expression of such ideals: its relationship with institutions that pursued similar aims (Dante Alighieri Society) and the inevitable confrontation with the raising fascist party. The third chapter deals specifically with editorial choices: the catalog’s opening to foreign authors, the relationship with translators, the efforts made to reach the international book market. The fourth chapter examines the unknown «archive of reviews», together with Formiggini’s correspondence, to reconstruct the publisher's contacts with intellectuals and journalists who acted as promoters of the Italian culture abroad, just like him. The last chapter examines the relations with the American continent: as a crossroad of Italian migratory flows, it was a fertile ground for spreading Italian books and culture. It investigates Formiggini’s role in the constitution of the Italian House Library in New York and in the Italian Book Exhibitions, organized across North America in the Twenties. Formiggini’s project failed because his mentality was not enough entrepreneurial to succeed, but its contribution was crucial in establishing that transnational dialogue which foster the opening of Italian borders to intellectual circulation.
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Lombardo, Flavia. "«Lirica, identita unitaria dell' Italia nel mondo » : opéra et italianité à l'occasion du 150e anniversaire de I'Unité italienne." Paris, EHESS, 2016. http://www.theses.fr/2016EHES0108.

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Abstract:
Le 17 mars 2011 la chaîne publique italienne RAI 3 diffuse l'opéra Nabucodonosor de Giuseppe Verdi dirigé par Riccardo Muti à l'opéra de Rome. L'événement est envisagé comme l'apogée de la programmation du 150e anniversaire d'unité italienne, où la culture est présentée comme la clé d'une unité fragile dans un climat de tensions politiques et économiques. Muti interrompt le rituel lyrique pour s'adresser directement aux spectateurs, aux deux millions de téléspectateurs, puis à plus de trois millions d'internautes cherchant à voir ce coup d'éclat largement relayé par la presse internationale. Le 21 mars le chef d'orchestre réaffirme sa position au Parlement : il y dénonce le retrait historique de l'État avec une baisse de l'aide publique de 30% en cinq ans, en soulignant la responsabilité nationale à l'égard d'un art multiforme - genre musical, lieu, œuvre - qui s'érigerait en « identité unitaire italienne ». En réponse, le Parlement rétablit la subvention à son niveau de 2010 en un effort national ad hoc, sans pour autant renoncer à une logique de désengagement croissant entérinée dès les années 1980, notamment avec la transformation en fondations des institutions lyriques pourtant établies en 1967 pour participer à l'éducation du pays. Paradoxalement les récentes stratégies de survie des institutions renforcent leur engagement propre auprès du territoire local et national avec l'aide des instances publiques extérieures à la culture et à échelle européenne par des réseaux dédiés dans un marché global. L'opéra constituerait alors une forme d'éducation civique en s'affirmant identité propre à chaque théâtre, renouvelée grâce à un dialogue non-intermédié avec le public
On March 17th 2011, Giuseppe Verdi's opera Nabucodonosor conducted by Riccardo Muti was broadcast on RAI 3. The event was conceived as the acme of the program held for the 150th anniversary of Italian unity which revolved around the idea of culture as the greatest bond for a recent and fragile unity in a context of political and economical tensions. Muti interrupted the lyric ritual to address directly the audience, the two million television viewers and the more than three million Internet viewers aiming at watching his grand gesture passed on by international media. On March 21st Muti repeated his stand at the Parliament and denounced the unprecedented withdrawal of the Italian state in the cultural realm with a 30% drop of financial support to opera, underlining the Italian responsibility as a nation for this multiform art - musical genre, space and piece - viewed as «unitarian Italian identity)). As a response, the Parliament reestablished the subsidy back to its 2010 level through an ad hoc national effort, yet without condemning the progressive disengagement initiated in the 1980s notably with the transformation in foundations of opera theaters meant to participate to the education of the country. Paradoxically the undergoing survival strategies of said institutions reinforced their own committment towards local and national grounds, assisted by political bodies unrelated to culture as well as dedicated European networks in an increasingly global market. Opera would thus become a form of citizenship education constructing a transforming identity specific to each theater through a direct dialogue with the effective and potential audience
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Iommi, Sara <1983&gt. "La rappresentazione cinematografica del mondo agropastorale nel documentario corto italiano (1939 - 1969)." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amsdottorato.unibo.it/7088/1/TesiDottoratoIommi.pdf.

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Abstract:
L’obiettivo primario di questo lavoro è quello di esplorare un insieme di documentari corti italiani di tipo etnografico e sociologico. Questi film hanno ricevuto pochissima attenzione critica, mentre sono essenziali alla comprensione del periodo di storia italiana compreso fra gli ultimi anni del Regime fascista e la fine del “Miracolo economico”. La prima parte della tesi è dedicata alla descrizione del contesto economico, sociologico, politico in cui questi lavori sono stati prodotti. La seconda parte si concentra su circa un centinaio di documentari corti analizzati sulla base di tre diversi criteri. Innanzitutto li abbiamo considerati a partire da un punto di vista autoriale, secondariamente a partire dalle loro caratteristiche produttive e distributive e infine sulla base di un criterio regionale. A partire dalla discussione antropologica coeva riguardante la scomparsa dei mondi contadini e su una precisa ricerca d’archivio focalizzata sullo stesso tema, abbiamo poi comparato il risultato dell’analisi del corpus con altre forme filmiche di rappresentazione dello stesso soggetto. Oltre a far riemergere un gruppo di autori e film quasi dimenticati, questo lavoro intende lanciare uno sguardo sul veloce, conflittuale e sbilanciato cambiamento compreso fra i mondi rurali tradizionali e la modernità, che ha caratterizzato la società italiana degli anni Cinquanta e Sessanta.
The primary goal of this work is to explore a group of italian ethnographic and sociological short documentary films. While they received no critical or little recognition, these films are indeed essential to the understanding of Italian history that goes from the last years of the Fascist Regime to the end of the so called Italian “economic miracle”. The first part of this dissertation is dedicated to describe the economical, sociological and political context within which these works have been produced. The second part focuses on the analysis of nearly one hundred short documentaries, based on a three-fold methodology. Firstly, I consider these works from an authorial point of view. Secondly, I focus on production and distribution issues, and finally I examine the corpus using a regional criteria. Building on the coeval anthropological discussion regarding the disappearance of the rural worlds and on a focused and in-depth archival research, I compare the corpus' analysis results with other forms of filmic representations about the same subject. In addition to casting a light on a nearly forgotten group of authors and films, this work provides a valuable insights on the fast, conflicting and unbalanced transition between the traditional rural world and the modernity characterizing the Italian society between the Fifties and the Sixties.
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9

Iommi, Sara <1983&gt. "La rappresentazione cinematografica del mondo agropastorale nel documentario corto italiano (1939 - 1969)." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amsdottorato.unibo.it/7088/.

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Abstract:
L’obiettivo primario di questo lavoro è quello di esplorare un insieme di documentari corti italiani di tipo etnografico e sociologico. Questi film hanno ricevuto pochissima attenzione critica, mentre sono essenziali alla comprensione del periodo di storia italiana compreso fra gli ultimi anni del Regime fascista e la fine del “Miracolo economico”. La prima parte della tesi è dedicata alla descrizione del contesto economico, sociologico, politico in cui questi lavori sono stati prodotti. La seconda parte si concentra su circa un centinaio di documentari corti analizzati sulla base di tre diversi criteri. Innanzitutto li abbiamo considerati a partire da un punto di vista autoriale, secondariamente a partire dalle loro caratteristiche produttive e distributive e infine sulla base di un criterio regionale. A partire dalla discussione antropologica coeva riguardante la scomparsa dei mondi contadini e su una precisa ricerca d’archivio focalizzata sullo stesso tema, abbiamo poi comparato il risultato dell’analisi del corpus con altre forme filmiche di rappresentazione dello stesso soggetto. Oltre a far riemergere un gruppo di autori e film quasi dimenticati, questo lavoro intende lanciare uno sguardo sul veloce, conflittuale e sbilanciato cambiamento compreso fra i mondi rurali tradizionali e la modernità, che ha caratterizzato la società italiana degli anni Cinquanta e Sessanta.
The primary goal of this work is to explore a group of italian ethnographic and sociological short documentary films. While they received no critical or little recognition, these films are indeed essential to the understanding of Italian history that goes from the last years of the Fascist Regime to the end of the so called Italian “economic miracle”. The first part of this dissertation is dedicated to describe the economical, sociological and political context within which these works have been produced. The second part focuses on the analysis of nearly one hundred short documentaries, based on a three-fold methodology. Firstly, I consider these works from an authorial point of view. Secondly, I focus on production and distribution issues, and finally I examine the corpus using a regional criteria. Building on the coeval anthropological discussion regarding the disappearance of the rural worlds and on a focused and in-depth archival research, I compare the corpus' analysis results with other forms of filmic representations about the same subject. In addition to casting a light on a nearly forgotten group of authors and films, this work provides a valuable insights on the fast, conflicting and unbalanced transition between the traditional rural world and the modernity characterizing the Italian society between the Fifties and the Sixties.
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Morini, Valentina <1992&gt. "L'orologeria giapponese: storia e studio del settore nel mondo e in Italia." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14708.

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Abstract:
Tramite un lavoro di studio e traduzione, questo testo vuole delineare la storia e gli eventi che hanno portato l'orologeria giapponese ad essere una delle più rilevanti a livello mondiale. Verranno analizzati i fattori interni ed esterni al Giappone che ne influenzano il mercato, e le possibili future tendenze. Si studierà inoltre l'ingresso e il progresso dell'orologeria giapponese in Italia, e tramite un questionario emergerà l'immagine che i consumatori italiani hanno dei brand giapponesi.
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Books on the topic "Italiani nel mondo"

1

Stolfi, Emanuele. Italiani nel mondo. Milano: Mondadori, 2003.

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2

Paola, Lodola, and Favretto Paola, eds. Capolavori italiani nel mondo. Bergamo: Grafica & arte, 2001.

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3

1968-, Ceroni Claudia, ed. Fuori luogo: Inventarsi italiani nel mondo. Milano: Feltrinelli, 2010.

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4

Duccio, Bigazzi, and Rampini Federico 1956-, eds. Imprenditori italiani nel mondo ieri e oggi. Milano: Libri Scheiwiller, 1996.

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5

Segafreddo, Luciano. Giovani italiani nel mondo: Una indagine svolta nei cinque continenti. [Padova]: Edizioni Messaggero Padova, 1996.

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6

Orioles, Vincenzo, and Raffaella Bombi. Essere italiani nel mondo globale oggi: Riscoprire l'appartenenza. Udine: Forum, 2014.

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7

Copy in Italy: Autori italiani nel mondo dal 1945 a oggi. Milano: Effigie, 2009.

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8

Loretta, Mozzoni, and Santini Stefano, eds. L' architettura dell'eclettismo: La diffusione e l'emigrazione di artisti italiani nel Nuovo mondo. Napoli: Liguori, 1999.

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9

I comunisti italiani e gli altri: Visioni e legami internazionali nel mondo del Novecento. Torino: Giulio Einaudi editore, 2021.

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10

Francesco, Calvanese, Carchedi Francesco, and Federazione italiana dei lavoratori emigranti e delle loro famiglie., eds. I campani e gli italiani nel mondo: Il lavoro, le associazioni, la doppia appartenenza. Roma: Ediesse, 2004.

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Book chapters on the topic "Italiani nel mondo"

1

Siedina, Giovanna. "Studi italiani su Dante nel mondo slavo: alcune considerazioni." In Biblioteca di Studi di Filologia Moderna, 9–24. Florence: Firenze University Press, 2022. http://dx.doi.org/10.36253/979-12-2150-003-5.01.

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Abstract:
The aim of this article is to provide a review, albeit not exhaustive, of Italian studies on Dante in the Slavic world. Starting from 1921, and the important essays published in the journal “L’Europa orientale”, the author shows how interest in the reception of Dante in the Slavic world has never decreased among Italian Slavists, as well as specialists on Italian literature in the Slavic countries. This volume is one of many illustrating this rich history. In the second part of the essay, the author discusses the different contributions gathered in this volume, highlighting the connections among different areas of the Slavic world within the field of the reception of Dante’s oeuvre.
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2

Morese, Gaetano. "From the Local Identity of Basilicata Nel Mondo to the National Community of Italiani Pel Mondo: Italian Press and Emigration (1924–1930)." In Italianness and Migration from the Risorgimento to the 1960s, 169–80. Cham: Springer International Publishing, 2022. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-030-88964-7_14.

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3

Kobylska, Dominika. "Globalizacja okiem Alda Novego — o włoskości w postmodernistycznym świecie." In Sperimentare ed esprimere l’italianità. Aspetti letterari e culturali. Doświadczanie i wyrażanie włoskości. Aspekty literackie i kulturowe. Wydawnictwo Uniwersytetu Łódzkiego, 2021. http://dx.doi.org/10.18778/8220-478-0.05.

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Abstract:
Aldo Nove ha debuttato nel campo della narrativa italiana nel 1996 con la raccolta dei racconti Woobinda e con Il mondo dell’amore nell’antologia di Daniele Brolli intitolata Gioventu Cannibale. Grazie a questi testi č diventato conosciuto sulla penisola appenninica, insieme ad altri scrittori di quel periodo, che la critica annoverava tra i rappresentanti del nuovo genere letterario “pulp”. In questo lavoro sarŕ effettuata l’analisi delle due opere dello scrittore – Anteprima mondiale del 2016 e Amore mio infinito del 2000 relativa alla sua maniera con cui denunciava il processo della globalizzazione attraverso i nomi dei prodotti presenti nella sua narrativa. Con quel suo originale approccio, l’autore italiano riesce a dimostrare dei cambiamenti nel campo di comunicazione di massa in Italia ed enfatizzare la presenza dell’italianitŕ nel mondo sempre piů dominato dai media.
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4

"FRIULANI NEL MONDO The literature of an Italian emigrant region." In Writing Across Worlds, 159–79. Routledge, 2002. http://dx.doi.org/10.4324/9780203426128-13.

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5

Basosi, Duccio. "Ca’ Foscari e il mondo, 1868-1968." In I rapporti internazionali nei 150 anni di storia di Ca’ Foscari. Venice: Edizioni Ca' Foscari, 2018. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-265-9/005.

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Abstract:
Since its creation in 1868, Ca’ Foscari University of Venice has always entertained relations with the world located outside Italy’s borders, either through the physical exchanges of teachers and students, or through more abstract connections involving the production and circulation of ideas. This essay maps Ca’ Foscari’s ‘international relations’ throughout its first one-hundred years (1868-1968) and links the various distinct phases in the development of the University’s cross-border connections with the coterminous foreign policies of the Italian state and national narratives about Italy’s place and destiny in the world.
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Gabriella Curti. "Sul linguaggio grafico di sintesi: segni e simboli nel mondo reale e virtuale." In 42th INTERNATIONAL CONFERENCE OF REPRESENTATION DISCIPLINES TEACHERS. CONGRESS OF UNIONE ITALIANA PER IL DISEGNO. PROCEEDINGS 2020. LINGUAGGI, DISTANZE, TECNOLOGIE. FrancoAngeli srl, 2021. http://dx.doi.org/10.3280/oa-693.35.

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7

Balboni, Paolo E. "4 • La glottodidattica umanistica: emozione, motivazione, attitudine." In Thesaurus di Linguistica Educativa: guida, testi, video. Venice: Fondazione Università Ca’ Foscari, 2022. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-607-7/004.

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Abstract:
Il ruolo della componente personale nella glottodidattica umanistica è essenziale, e su questi temi, insieme a quelli del rispetto con le persone con più lingue nella mente, ho dedicato molto del mio lavoro, offrendo un contributo che credo significativo alla prassi dell’insegnamento delle lingue in Italia e – almeno per quanto riguarda l’italiano – anche nel mondo.
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Ferme, Valerio. "From the Particular to the Universal: Vittorini’s Italian Adaptation of Ask the Dust." In John Fante's Ask the Dust, 15–42. Fordham University Press, 2020. http://dx.doi.org/10.5422/fordham/9780823287864.003.0002.

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Abstract:
This essay investigates Vittorini’s translation of Fante’s Ask the Dust into Italian as Il cammino nella polvere and the reasons why Vittorini decided to translate the Italian-American author at a time (1941) when Fascism’s rhetoric was becoming increasingly anti-American. With the help of theories of intercultural translation, Ferme evinces the choices Vittorini made in translating Ask the Dust and his tendency to move away from particular emotions toward abstraction and universal values. Transforming Fante’s original into an Italian version marked by strategic omissions and full rewritings, Vittorini made the work a key part of his ‘grand’ project of using new ethnic American writers like Fante to exemplify the mondo offeso (injured world) of the 1930s and 1940s. Ferme’s analysis illuminates the impact that Fante’s work had on a generation of Italian writers fighting fascist censorship and repression.
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9

Bubbico, Davide. "4 • L’industria automotive italiana tra problematiche di settore e transizione verso l’auto elettrica Stellantis e le ricadute produttive e occupazionali." In Osservatorio sulle trasformazioni dell’ecosistema automotive italiano 2022. Venice: Fondazione Università Ca’ Foscari, 2023. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-703-6/004.

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Abstract:
L’industria dell’auto in Italia ha conosciuto nel corso degli ultimi tre anni, complice la pandemia COVID-19 e il più recente conflitto russo-ucraino, un’ulteriore complicazione della sua prospettiva manifatturiera e occupazionale. Non solo in relazione al tema delle mancate forniture di semiconduttori e di altri componenti e all’andamento più generale del mercato dell’auto (in flessione da diversi anni e che risente necessariamente delle condizioni complessive dell’economia nazionale), ma anche in relazione alla decisione assunta in ambito comunitario di mettere fine alla vendita di auto con motore endotermico entro il 2035. Quest’ultimo aspetto, che riguarda naturalmente tutti Paesi dell’Unione, se sta avendo un impatto principalmente sui produttori europei inevitabilmente è destinato ad interessare anche quegli OEM (Original Equipment Manufacturers) che fuori dall’Europa producono per il mercato europeo. Le conseguenze della crisi pandemica con tutti i problemi relativi al sistema delle forniture e alla contrazione delle vendite hanno invece interessato in ugual modo tutti gli altri mercati (dagli Stati Uniti alla Cina) inclusi quelli del Sud-est asiatico, seppure con dinamiche differenziate a livello di ogni singolo Paese.
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10

Stocchetti, Andrea. "3 • Tratti evolutivi di una transizione necessaria." In Osservatorio sulle trasformazioni dell’ecosistema automotive italiano 2022. Venice: Fondazione Università Ca’ Foscari, 2023. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-703-6/003.

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Abstract:
In questo capitolo si cerca di dare una lettura sistemica alla transizione verso la trazione elettrica, cioè una lettura che metta in luce come l’aspetto tecnologico e quello strategico contribuiscano insieme a rimodellare il settore automotive in modo ben più radicale di quanto non avverrebbe se l’innovazione avesse impatti esclusivamente sulla tecnologia di prodotto. L’ipotesi di partenza è che sebbene il cambiamento di paradigma che il settore automobilistico sta vivendo non sia solo un effetto dell’innovazione nei propulsori, ciononostante quest’ultima rappresenta l’elemento catalizzatore di una opportunità strategica, e cioè il poter ripensare radicalmente sia il concetto di veicolo sia il modello di business complessivo, ben oltre la semplice elettrificazione del gruppo propulsore. In questa chiave di lettura il passaggio dell’elettrico da soluzione di nicchia a tecnologia di massa è una esperienza dalla quale, a parere di chi scrive, si possono trarre nuovi insegnamenti in merito ai processi di diffusione delle innovazioni.
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Conference papers on the topic "Italiani nel mondo"

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Duso, Elena Maria, and Giovanni Cordoni. "Il Vivit: vivi l'italiano. Un portale per la diffusione della lingua e cultura italiana nel mondo." In EUROCALL 2015. Research-publishing.net, 2015. http://dx.doi.org/10.14705/rpnet.2015.000327.

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2

Jimenez Vicario, Pedro Miguel, and Amanda Cirera Tortosa. "La red social: del Ágora al Whatsapp." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8034.

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Abstract:
En el Mediterráneo han coexistido dos importantes tradiciones urbanas, la ciudad clásica grecolatina y la ciudad islámica. El modo de habitar la ciudad, el uso de los espacios públicos y la naturaleza de las relaciones sociales difieren en ambos casos. El siglo XX ha supuesto un cambio trascendental en la forma de interacción social en la ciudad. Gracias a los avances tecnológicos, el espacio físico urbano convive ahora con un espacio virtual que nos permite interaccionar de una forma hasta hace solo unas décadas desconocida. Del Ágora al Whatsapp es la metáfora de la evolución de la red social tradicional de plazas y patios mediterráneos a la comunicación basada en las nuevas aplicaciones sociales a través de internet y las nuevas tecnologías. El resultado es el cambio de uso de los espacios físicos urbanos y su coexistencia con un nuevo espacio de comunicación. Este nuevo fenómeno fue anticipado por el Futurismo Italiano, Le Corbusier o Marshall McLuhan y su teoría de la aldea global Two importants traditions have coexisted in the Mediterranean, classical city and islamic city. The mode of live the city, the use of public spaces and the nature of social relations are different in both cases. The twentieth century has meant an important change in the way of social interaction in the city. Thanks to technological advances, the physical urban space coexists now with a new virtual space. From Agora to Whatsapp means the evolution of communication in mediterranean square and courtyard to communication based on a new social applications trough Internet and new technologies. This new phenomenon was anticipated by Italian Futurism, Le Corbusier or Marshall McLuhan and his theory of the global village.
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Lariccia, Stefano, Robert M. Karn, and Marco Stefanoni. "Green’ntropy: semantic web / pragmatic web e Officine per la Sostenibilità della Ricerca come motore per riattivare la riqualificazione energetica degli edifici pubblici." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7914.

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Abstract:
In questo “position paper” si rappresentano obbiettivi modelli e metodi per contribuire ad avviare una campagna attiva di ricerca e sensibilizzazione sociale basata sull’interazione attraverso reti sociali e reti di automi basata nel Parco della Ricerca Enea Casaccia. Viene fornita un’anticipazione di quello che vuole essere il progetto “Sistemi Aperti Sapienza”; viene poi fornita una descrizione delle motivazioni di partenza e della riflessione che ha generato questa idea progettuale. Poi vengono considerate le ragioni per la convergenza di partner, identificati nei principali organismi della ricerca nel nostro territorio, in una organizzazione regionale guidata e ospitata da ENEA per raggiungere più rapidamente gli obiettivi dichiarati. La proposta prevede l’ implementazione presso ENEA, di un “FabLab”, un laboratorio finalizzato alla realizzazione di prototipi virtuali / reali, ovvero progettati attraverso software di modellazione 3d e stampabili attraverso stampanti 3d dall’utilizzatore finale. Ciò avverrebbe sulla scorta di quanto sta rapidamente diffondendosi in Italia e nel mondo sull’esempio del Center for Bits and Atoms (CBA) - MIT di Boston fondato da Neil Gershenfeld. Il FabLab Casaccia dovrebbe essere realizzato come una delle previste Officine della Sostenibilità specializzata nella produzione di soluzioni per la riqualificazione energetica degli edifici, per l’ applicazione delle energie sostenibili, per la diffusione virale di educazione e consapevolezza energetica e ambientale. Questo progetto, è pensato come un contributo di Sapienza nell’ambito della partnership al progetto di riqualificazione del Parco ENEA finalizzato ad operare per l’applicazione, prevista entro il 2015, delle misure di riqualificazione degli edifici nel settore della Pubblica Amministrazione.
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Pultrone, Gabriella. "Turismo e centri urbani minori: possibili percorsi integrati verso frontiere innovative di sviluppo sostenibile." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8032.

Full text
Abstract:
Il trend crescente del fenomeno turistico costituisce una sfida determinante nell’ambito delle questioni più ampie legate al paradigma della sostenibilità, in considerazione dei diversi effetti che le attività ad esso correlate producono su città e territori interessati. È un problema che va orientato nella giusta direzione come strumento privilegiato carico di valenze: capacità di sensibilizzare al rispetto dell’ambiente; elevate potenzialità di sostenere attività economiche tradizionali e innovative; capacità di contribuire al miglioramento della qualità della vita. Se correttamente programmato e gestito, esso può infatti giocare un ruolo chiave per il riequilibrio territoriale, attraverso la costruzione di sistemi turistici che comprendano destinazioni mature, emergenti ed aree marginali, in un’ottica di destagionalizzazione dei flussi e promozione delle economie locali, e in una logica in grado di coniugare stabilità e innovazione in un processo dialettico fra tradizione e creatività. Per molte città e regioni italiane, come la Calabria, la scelta di tutelare, valorizzare e gestire in modo integrato le risorse naturalistico-ambientali, paesaggistiche e storico-culturali attraverso la leva e il moltiplicatore del settore turismo può rappresentare, anche in momenti di crisi, un importante strumento per rivalutare il proprio patrimonio, sviluppare l’indotto a esso collegato, promuovere progetti strategici nel settore del turismo, stimolare la creazione di strutture ricettive e servizi complementari. Di fronte alle sfide della globalizzazione riscoprire i caratteri della propria specificità diviene quindi un’occasione imperdibile per ripensare il proprio sviluppo con intelligenza, laddove l’attributo smart si riferisca all’incontro creativo di tecnologie e capacità umane, che attraverso le comunità stesse diventano portatrici di innovazione. The growing trend of tourism is a key challenge in the context of broader issues related to the paradigm of sustainability, taking into account the different effects that the activities related to it produce on cities and regions concerned. This issue must be addressed in the right direction as a privileged instrument full of values: the ability to raise awareness of the environment; great potential to support innovative and traditional economic activities, the ability to contribute to improving the quality of life. If properly planned, it can play a key role in the territorial balance, through the construction of tourist facilities including mature destinations, emerging and marginal areas, with a seasonal adjustment of flows and promotion of local economies, that combines stability and innovation in a dialectical process between tradition and creativity. For many Italian cities and regions, such as Calabria, the choice to protect, enhance and manage the resources in an integrated natural-environmental, landscape and historical-cultural through the lever and the sector leverage tourism can be, even in times of crisis, an important tool to revalue its assets, develop the armature connected to it, to promote strategic projects in the tourism sector, to stimulate the creation of accommodation facilities and complementary services. Faced with the challenges of globalization, rediscover its own specificity then becomes a unique opportunity to rethink its own development with intelligence, where the smart attribute refers to the meeting of creative technology and human capabilities, through which the communities themselves become carriers of innovation.
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Reports on the topic "Italiani nel mondo"

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Sarafian, Iliana. Considerazioni chiave: affrontare le discriminazioni strutturali e le barriere al vaccino covid-19 per le comunità rom in italia. SSHAP, May 2022. http://dx.doi.org/10.19088/sshap.2022.024.

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Abstract:
Questo rapporto evidenzia come le discriminazioni strutturali e l'esclusione sociale influenzino le percezioni e gli atteggiamenti nei confronti del vaccino per il COVID-19 tra le comunità rom in Italia. Uno degli obiettivi è mettere in luce il ruolo che le autorità pubbliche e le comunità possono svolgere nel sostenere l'adozione del vaccino e nel contrasto ai più ampi processi di esclusione sociale.1 Le risposte contraddittorie che lo Stato italiano ha fornito durante la pandemia di Covid-19, insieme alle forme di esclusione già in atto, hanno comportato un aumento della sfiducia delle comunità rom nei confronti delle iniziative statali, impattando anche sull’adesione alla campagna vaccinale.2 Questo documento si propone di supportare e informare le amministrazioni locali e le istituzioni sanitarie pubbliche coinvolte nell’assistenza e nei processi di inclusione delle comunità rom in Italia. Il presente documento si basa su una ricerca condotta di persona e a distanza dal novembre 2021 al gennaio 2022 in Italia con le comunità rom e sinti di Milano, Roma e Catania. Sebbene queste comunità si caratterizzino per diversità storica e per differenti forme di identità linguistica, geografica, religiosa, sono state individuate delle somiglianze nel modo in cui hanno vissuto la pandemia di COVID-19 e nelle decisioni a proposito del vaccino. Questo documento è stato sviluppato per SSHAP da Iliana Sarafian (LSE) con i contributi e le revisioni di Elizabeth Storer (LSE), Tabitha Hrynick (IDS), Marco Solimene (University of Iceland), Dijana Pavlovic (Upre Roma) e Olivia Tulloch (Anthrologica). La ricerca è stata finanziata dalla British Academy COVID-19 Recovery: G7 Fund (COVG7210058) e si è svolta presso il Firoz Lalji Institute for Africa, London School of Economics. La sintesi è di responsabilità di SSHAP.
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Vallerani, Sara, Elizabeth Storer, and Costanza Torre. Considerazioni chiave: equità e partecipazione nella promozione della vaccinazione per il covid-19 tra le persone razzializzate e senza documenti. SSHAP, May 2022. http://dx.doi.org/10.19088/sshap.2022.025.

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Abstract:
Questo documento espone alcune considerazioni a proposito della promozione dei vaccini per il SARS-CoV-2 e delle strategie per garantirne un’equa distribuzione tra gli immigrati senza documenti residenti in Italia e, in particolare, a Roma. Quanto emerge dal caso italiano può essere in parte applicabile ad altri contesti in cui la somministrazione del vaccino è stata legata al dispositivo del “passaporto vaccinale”, ovvero il certificato COVID digitale dell'UE, in Italia Green Pass. Nell’organizzazione della campagna vaccinale alcune categorie sociali sono state identificate come “difficili da raggiungere” (hard to reach) e per cui è necessario immaginare interventi specifici.1 In questo testo si sceglie di parlare di persone razzializzate e illegalizzate poiché senza documenti per riferirsi a persone immigrate che non hanno cittadinanza, permesso di soggiorno e status di rifugiato. Questo documento esplora il contesto quotidiano delle vite delle persone illegalizzate e come l’esperienza della pandemia di COVID-19 abbia esacerbato le difficoltà che queste persone incontrano, 23 mettendo in luce il collegamento tra le vulnerabilità, consolidate ed emergenti, con la percezione dei vaccini. Si suggerisce come l’orientamento e la percezione dei vaccini si inseriscano all’interno dei contesti di vita delle persone, in cui molto spesso la priorità è data al sostentamento economico. In molti casi, l’accettazione della vaccinazione è motivata dalla necessità di continuare ad avere un lavoro retribuito piuttosto che a una preoccupazione connessa alla salute o a una fiducia nei confronti delle istituzioni sanitarie. Il seguente documento si pone l’obiettivo di esaminare come i vaccini possano essere distribuiti in modo equo e capace di aumentare la fiducia e i processi di inclusione nella società post-pandemica. Il testo si basa principalmente sulla ricerca etnografica e le testimonianze raccolte attraverso interviste e osservazioni con persone razzializzate e illegalizzate nella città di Roma, insieme a rappresentanti della società civile e operatori socio-sanitari tra dicembre 2021 e gennaio 2022. Questo documento è stato sviluppato per SSHAP da Sara Vallerani (Università di Roma Tre), Elizabeth Storer (LSE) e Costanza Torre (LSE). È stato revisionato da Santiago Ripoll (IDS, Università del Sussex), con ulteriori revisioni da parte di Paolo Ruspini (Università Roma Tre) ed Eloisa Franchi (Université Paris Saclay, Università di Pavia). La ricerca è stata finanziata dalla British Academy COVID-19 Recovery: G7 Fund (COVG7210058). La ricerca si è svolta presso il Firoz Lalji Institute for Africa, London School of Economics. La sintesi è di responsabilità di SSHAP.
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