Dissertations / Theses on the topic 'Italiani all'estero'

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1

Carcano, Paola. "I racconti autobiografici degli scrittori italiani all'estero nell'ultimo quarantennio /." Isernia : Cosmo Iannone, 2008. http://opac.nebis.ch/cgi-bin/showAbstract.pl?u20=9788851600877.

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2

Marchetti, Giulia <1992&gt. "La fascistizzazione delle istituzioni all'estero: La "Casa degli Italiani" di Barcellona." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14927.

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Abstract:
La Casa degli Italiani di Barcellona nasce come società di beneficenza e mutuo soccorso nel 1866 e nel 1882 fonda le prime scuole italiane gratuite. Con l'avvento del regime fascista e del suo progetto di inquadramento e di controllo della società e delle colonie all'estero, anche la Casa degli italiani non sarà risparmiata. Obiettivo del mio elaborato è evidenziare il processo di fascistizzazione della associazioni italiane di Barcellona e delle scuole, attraverso l'analisi degli statuti della società e delle relazioni presidenziali annuali.
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3

Greco, Donatella. "NUOVE ROTTE MIGRATORIE: MOBILITA' E AUTO-PERCEZIONE DI GIOVANI ITALIANI ALL'ESTERO." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2014. http://hdl.handle.net/10077/10081.

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Abstract:
2012/2013
Abstract Approcciando il tema delle emigrazioni dei giovani italiani appare importante rintracciare nella storia la dinamica migratoria dei flussi che hanno caratterizzato il passato del nostro Paese. In quest’ottica è stata strutturata l’analisi della storia dell’emigrazione italiana a cui è dedicato il primo capitolo che ha, pertanto, lo scopo di delinearne le principali caratteristiche in termini di cause, destinazioni e impatto sul sistema nazionale dei flussi di emigrazione nel corso dei secoli. Dal momento che il fenomeno ha radici lontane nel tempo, si è proceduto con una disamina delle principali caratteristiche che esso ha assunto nel corso dell’Età medievale, moderna e contemporanea. Su quest’ultima fase, per ragioni di prossimità temporale, ci si è maggiormente soffermati, analizzandone più nel dettaglio le caratteristiche e i flussi che l’hanno caratterizzata. Il secondo capitolo ha lo scopo di fornire un’analisi complessiva della mobilità italiana oggi, utilizzando le fonti di dati ufficiali a disposizione (Dati Aire; iscrizioni e cancellazioni anagrafiche da e per l’estero 2010-2012 Istat, dati provenienti dagli schedari consolari del Ministero degli Affari Esteri). L’intento è quello di restituire un’istantanea delle principali caratteristiche socio-demografiche della porzione di popolazione italiana residente all’estero che le rilevazioni ufficiali sono in grado di raggiungere. Questi due primi capitoli hanno la finalità di ripercorrere il presente e il passato dell’emigrazione italiana, ponendo anche in rilievo quanto il fenomeno dipenda dal contesto sociale e demografico da cui origina. La Seconda Parte si apre con il terzo capitolo, dedicato allo studio dei principali paradigmi che la sociologia delle migrazioni ha messo in campo nel corso degli anni per analizzare il fenomeno migratorio nel suo complesso. Il fine di questo percorso di analisi è quello di fornire un quadro generale sul tema attraverso l’esposizione dei principali paradigmi interpretativi prodotti nel corso degli anni. Ciò che si desidera porre in rilievo definendo quelli che sono i principali fattori che portano i soggetti a compiere la scelta di emigrare, è la complessità del fenomeno e quanto questo incida nel complesso della vita del soggetto. Il quarto capitolo ha invece lo scopo di realizzare un’analisi diacronica del concetto di identità così come viene approcciata nell’ambito della sociologia. L’analisi di tre tra i principali approcci sociologici al tema (il funzionalismo, l’interazionismo simbolico e la fenomenologia sociale), verrà utilizzata come strumento di comprensione degli elementi che, nella contemporaneità, risultano più o meno adatti per condurre una lettura calata nel contesto della post-modernità. L’analisi giunge dunque ad una riflessione alla luce delle nuove necessità messe in campo della società liquida e multiculturale che innalza il grado di incertezza e pone il soggetto davanti ad una serie sempre più ampia di scelte e opzioni. A questo proposito, attraverso le posizioni di Baumann, Beck e Hall che ben sintetizzano il contesto fluido e incerto nel quale gli individui sono inseriti, vengono delineati i presupposti sociali nel quale le emigrazioni dei giovani italiani oggi prendono forma e, di conseguenza, vengono gettate le basi per l’interpretazione delle loro testimonianze a riguardo. In un contesto in cui la vita è essa stessa “creatrice di differenze” (Maalouf 2009), ciò che accomuna gli esseri umani è, infine, la loro diversità. L’analisi così impostata consente di comprendere come si sviluppa l’auto percezione degli intervistati a fronte anche dell’esperienza migratoria in corso. Essa appare funzionale a comprendere la necessaria evoluzione del concetto a fronte delle esperienze di plurilocalismo (Albera, Audenino e Corti citati in Luconi 2011) e di mobilità vissute oggigiorno dai giovani emigranti italiani. Stabiliti nella Prima e nella Seconda parte i principi teorici, il lavoro si chiude con una Terza Parte che comprende il capitolo conclusivo contenente l’analisi della metodologia della ricerca utilizzata per la conduzione della rilevazione. A partire dai presupposti legati alla scelta del metodo, viene presentata la traccia utilizzata per le interviste semi-strutturate, condotte tra novembre 2012 e ottobre 2013. Dal momento che lo scopo del questionario è quello di riprodurre le biografie in transizione dei soggetti intercettati, ponendo l’accento sull’evoluzione del percorso migratorio che ne deriva, ampio spazio viene dato all’analisi delle testimonianze emerse dal racconto dei soggetti intercettati dalla ricerca. Essa, ponendo in rilievo la storia e le motivazioni legate dell’evento migratorio così come vengono raccontate e percepite dal soggetto, ha come finalità quella di rendere evidenti alcune delle caratteristiche legate all’emigrazione dei giovani dall’Italia. Analizzare i perché e i per come alla base di questa scelta pone in evidenza come, nell’attuale contesto economico e sociale, l’emigrazione non sia esclusivamente supportata dalla ricerca di migliori condizioni economiche ma come essa sia anche l’esempio e la testimonianza della nascita di una nuova mentalità appartenente ad una élite globale (Bauman 2006) per cui la mobilità è prima di tutto un valore.
XXVI Ciclo
1983
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4

Baldoli, Claudia. "Italian fascism in Britain : the Fasci Italiani all'Estero, the Italian communities, and fascist sympathisers during Grandi Era (1932-1939)." Thesis, London School of Economics and Political Science (University of London), 2002. http://etheses.lse.ac.uk/1688/.

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Abstract:
The activity of the Italian Fasci Abroad provides a new perspective on the nature of both Italian and European fascism, as well as on Italy's foreign policy during the 1930s. This thesis focuses on the means employed by the Fasci in the transformation of Italian communities in Great Britain into 'little Fascist Italies'. It argues that fascistisation of Italian emigrants became effective from 1932 and seemed to succeed in creating a corporativist and totalitarian community from 1935-36, until the international crisis of 1938-39 brought that Fascist dream to an end. The Ethiopian war and Italy's alliance with Germany were the most crucial events in the development of the Fasci in their relationship with both the Italian communities and the British government. The thesis also concentrates on the relationship between Italian and British fascism. Until the end of 1934 both the Fasci and the embassy established regular contacts with the British Union of Fascists; in the same period, BUF propaganda reflected the belief that British fascism was part of universal fascism, and that Rome was its origin. BUF's shift from Italophilia to admiration for National Socialism in 1935, and the contemporary unleashing of an aggressive anti-British propaganda in Italy coincided with a worsening in Anglo-Italian fascist relations. Consequently, the Italian Ambassador to London Dino Grandi strengthened his collaboration with British Conservative Italophiles, who worked with the Italian embassy in an attempt to support the cause of Italy and to improve Anglo-Italian relations. The divergence between Grandi's and the Italophiles' beliefs on the one hand and Italy's anti-British propaganda and foreign policy on the other were evident especially from 1938. The attitude of the Fasci Abroad reflected this divergence. Despite the increased centralisation of the Fasci under the control of the foreign ministry from 1938 onward, the Fasci in Britain continued to share Grandi's views on Italian foreign policy. The Fascist press in Britain, strongly anti-British during the Ethiopian war, became pro-British at the beginning of 1938. Grandi saw himself as the man who could prevent war, until Mussolini declared his mission in London at an end in July 1939.
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5

Chiarini, Ana Maria. "Imigrantes e italiani all'estero : os diferentes caminhos da italianidade em São Paulo." [s.n.], 1992. http://repositorio.unicamp.br/jspui/handle/REPOSIP/280547.

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Abstract:
Orientador : Guillermo Raul Ruben
Dissertação (mestrado) - Universidade Estadual de Campinas, Instituto de Filosofia e Ciencias Humanas
Made available in DSpace on 2018-07-14T05:25:30Z (GMT). No. of bitstreams: 1 Chiarini_AnaMaria_M.pdf: 4425212 bytes, checksum: 4bb9bd8e889b2ff5d1459539ae9d98d2 (MD5) Previous issue date: 1992
Resumo: Não informado.
Abstract: Not informed.
Mestrado
Mestre em Antropologia Social
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6

Bertaggia, Alberto <1993&gt. "Il legame con il territorio e le certificazioni di qualità per il lancio dei prodotti italiani all'estero." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10591.

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Abstract:
Il progetto grazie al quale questa tesi è stata resa possibile è frutto di una ricca esperienza di scambio tra culture differenti, nazionali e internazionali. Chiamato a sviluppare uno studio di fattibilità e un piano di marketing per l’apertura di nuovi mercati nell’area Centro Orientale Europea, il team di ricerca ha operato per circa quattro mesi al fine di valutare la competitività dell’esportazione dei prodotti di una PMI siciliana nella Repubblica Slovacca. L’intensa attività di ricerca, necessaria per svolgere un progetto di tale portata, che è stata ancor più ambiziosa se si considerano i tempi compressi di operatività, ha visto la collaborazione e il sostegno della Camera di Commercio Italo – Slovacca che ha contribuito in maniera significativa a fornire spunti per sviluppare al meglio le fasi d’analisi, in particolare quella relativa allo studio del consumatore. Il cuore del progetto si è orientato all’identificazione delle modalità con le quali poter permettere a specifiche tipologie di prodotti alimentari, quelli tipici e biologici, di permeare nei mercati dell’area dell’est Europa; non a caso, il vero e proprio mantra che ha guidato ogni soggetto che ha preso parte a questo progetto è stato quello di cogliere se (e se sì in quale misura) il Made in Italy e le certificazioni di qualità possano inficiare sulle decisioni d’acquisto di prodotti agroalimentari compiute dai consumatori stranieri. Il modello, gli studi e le decisioni che sono state definite nel piano strategico aziendale e consegnate all’azienda committente sono tuttavia passibili, con le dovute variazioni, di trovare applicazione per altre PMI sicule o italiane nelle medesime o limitrofi aree di destinazione. Se si dovesse riassumere in poche parole questo percorso operativo si potrebbe descriverlo come un viaggio breve ma intenso, intendendo con questa affermazione tanto la location estera delle attività di marketing, quanto il percorso che, passo dopo passo, ha portato a pianificare gli obiettivi e programmare le tattiche aziendali al fine di poter esportare con successo in un mercato non di certo nuovo ma ancora poco conosciuto: quello della Slovacchia.
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7

ZAMBONI, MATTEO. "LA GIURISPRUDENZA DEL CONSIGLIO DEL CONTENZIOSO DIPLOMATICO DEL MAE SUI RECLAMI PRESENTATI DAGLI ITALIANI ALL'ESTERO (1861-1911)." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2017. http://hdl.handle.net/2434/486439.

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Abstract:
The thesis analyses the legal opinions delivered by the Consiglio del contenzioso diplomatico of the Italian ministry of foreign affairs concerning the treatment of Italian nationals living abroad. As a premise, it recollects the different decrees and other pieces of legislation concerning the institution, functioning, assignments of the Consiglio. Having said that, the thesis focus on the opinions delivered in relation with actual disputes over the violation of the international law norms providing protection to foreign national residing abroad (ie. aliens) against their State of residence. That protection was implemented through the intervention of the State of nationality, according to the Vattelian paradigm which gives rise to the doctrine of diplomatic protection. In some cases, the claim was preliminary barred on account of the (purported) loss of Italian citizenship by the part of the emigrants. Accordingly, these disputes turn into disputes of nationality: with both States considering an individual as their subject. On the other hand, when nationality is not an issue, the disputes focus on the existence (or the non-existence) of customary international law norms on the treatment of aliens, their scope and the process through which their violation may be acknowledged and sanctioned.
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8

Dalmonte, Federica <1981&gt. "Come città dell'infanzia. Architettura, educazione e immagine in due colonie per i figli degli Italiani all'estero a Cattolica e Tirrenia." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2811/1/dalmonte_federica_tesi.pdf.

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Abstract:
The present doctoral dissertation deals with two significant case studies of Italian holiday camps which appear as interesting architectural experiences that reflect both the pedagogic and educational programmes of the fascist regime, and the discussion on the constructive and expressive principles that characterize the Italian architecture during the Thirties. The research explains the colony "XXVIII October for the sons of the Italian workers living abroad", today known as "Le Navi" ("The Ships"), built in Cattolica in 1934 and projected by the Roman architect Clemente Busiri Vici, and the feminine colony "for the sons of the Italian workers living abroad" built in 1934 in Tirrenia and projected by the architects Mario Paniconi and Giulio Pediconi. These holiday camps are the sole buildings commissioned directly by the Department in the Italian Foreign Office with the aim of offering a seaside stay to the sons of the Italians living in the colonies who, probably, could visit Italy only one time in their life. Firstly, the work illustrates the most relevant themes concerning these holiday camps, such as the representative intents that the buildings evoked to the children attending the places. Sun-bathing and group gymnastics were some of the rituals in the communal life, where order and discipline gave a precise internal organization to the spaces. Over the correspondence to practical functions, the figures and the forms of the different spaces of the buildings involve the children in an educational dimension. Subsequently, the function of the Department in the Italian Foreign Office and the planning and constructive ideas of the two colonies will be introduced. These colonies were conceived by a precise social project with educational, welfare and therapeutic aims. The elements, the spaces and the volumes create a fixed and theatrical scene of the life, full of ideological, political and celebratory overtones. Finally, the research shows that the relation between the architectural shape of the buildings and the rituals performed by fascist tutors produces an ideal space, extraneous to the external world that could influence the behavior of the children. The plan is to transmit to the children an image of Italy that will remain engraved in their minds once they have returned to their countries. In these projects there is the intent to transmit the image of "italianity" abroad. The way to do this was to plan for them a scenery which contains all the architectural elements of Italian cities. The holiday camps are proposed a sort of microcosm that appears as an "evocation" of the places and the spaces of Italian cities. The buildings appear as veritable "cities of childhood".
La tesi di dottorato di ricerca ha come oggetto lo studio della relazione tra l'immaginario proposto ai bambini dal regime fascista attraverso le colonie di vacanza e la soluzione architettonica offerta da due casi esemplari: la colonia marina "XXVIII ottobre per i Figli degli Italiani all'Estero" realizzata a Cattolica nel 1933-34 su progetto dell'ingegnere Clemente Busiri Vici, e la colonia marina femminile "per i Figli degli Italiani all'Estero" realizzata a Tirrenia nel 1934 su progetto degli architetti Mario Paniconi e Giulio Pediconi. Le colonie selezionate costituiscono i due soli edifici commissionati direttamente dalla Direzione Generale degli Italiani all'Estero del Ministro degli Esteri per l'accoglienza di bambini che vivevano lontano dall'Italia e che avrebbero visitato il paese forse solo una volta nella loro vita. Questo importante aspetto trova traccia nella stessa configurazione degli edifici. La metodologia di analisi, fondata sul confronto tra la conoscenza delle due opere architettoniche con le relazioni che esse intrattengono con il contesto culturale dell'Italia degli anni Trenta, si riflette nella struttura del lavoro. La ricerca affronta dapprima le strategie territoriali e localizzative che presiedono la diffusione di questi edifici, il progetto sociale, educativo e assistenziale che sta alla base della politica del regime fascista sulla vacanza dell'infanzia, e sul ruolo della cultura figurativa che accompagna la diffusione di questi edifici negli anni del fascismo. Successivamente viene esaminato il ruolo svolto dalla Direzione Generale dei Fasci Italiani all'Estero e viene esaminata la specifica vicenda progettuale e costruttiva delle due colonie di Cattolica e di Tirrenia, con particolare riferimento alla loro composizione ed agli specifici dispositivi spaziali sempre inseriti in una dimensione ad un tempo educativa e celebrativa. Infine la ricerca indaga le questioni insediative e tipologiche, e la relazione delle figure architettoniche della due colonie marine con i rituali e le pratiche sociali. Emerge come un tema di fondo l'esigenza di comunicare ai giovani ospiti "figli degli italiani emigrati all'estero" un'immagine nitida dell'Italia e del suo paesaggio; si tratta di un'esigenza di comunicazione che informa la progettazione delle due colonie di vacanza. A Cattolica come a Tirrenia le colonie si costituiscono come uno scenario attentamente articolato che contiene tutti gli elementi architettonici delle città  italiane. La colonia viene quindi proposta coma una sorta di microcosmo autonomo che si mostri come una "evocazione" dei luoghi e degli spazi delle città  italiane.
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Dalmonte, Federica <1981&gt. "Come città dell'infanzia. Architettura, educazione e immagine in due colonie per i figli degli Italiani all'estero a Cattolica e Tirrenia." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2811/.

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Abstract:
The present doctoral dissertation deals with two significant case studies of Italian holiday camps which appear as interesting architectural experiences that reflect both the pedagogic and educational programmes of the fascist regime, and the discussion on the constructive and expressive principles that characterize the Italian architecture during the Thirties. The research explains the colony "XXVIII October for the sons of the Italian workers living abroad", today known as "Le Navi" ("The Ships"), built in Cattolica in 1934 and projected by the Roman architect Clemente Busiri Vici, and the feminine colony "for the sons of the Italian workers living abroad" built in 1934 in Tirrenia and projected by the architects Mario Paniconi and Giulio Pediconi. These holiday camps are the sole buildings commissioned directly by the Department in the Italian Foreign Office with the aim of offering a seaside stay to the sons of the Italians living in the colonies who, probably, could visit Italy only one time in their life. Firstly, the work illustrates the most relevant themes concerning these holiday camps, such as the representative intents that the buildings evoked to the children attending the places. Sun-bathing and group gymnastics were some of the rituals in the communal life, where order and discipline gave a precise internal organization to the spaces. Over the correspondence to practical functions, the figures and the forms of the different spaces of the buildings involve the children in an educational dimension. Subsequently, the function of the Department in the Italian Foreign Office and the planning and constructive ideas of the two colonies will be introduced. These colonies were conceived by a precise social project with educational, welfare and therapeutic aims. The elements, the spaces and the volumes create a fixed and theatrical scene of the life, full of ideological, political and celebratory overtones. Finally, the research shows that the relation between the architectural shape of the buildings and the rituals performed by fascist tutors produces an ideal space, extraneous to the external world that could influence the behavior of the children. The plan is to transmit to the children an image of Italy that will remain engraved in their minds once they have returned to their countries. In these projects there is the intent to transmit the image of "italianity" abroad. The way to do this was to plan for them a scenery which contains all the architectural elements of Italian cities. The holiday camps are proposed a sort of microcosm that appears as an "evocation" of the places and the spaces of Italian cities. The buildings appear as veritable "cities of childhood".
La tesi di dottorato di ricerca ha come oggetto lo studio della relazione tra l'immaginario proposto ai bambini dal regime fascista attraverso le colonie di vacanza e la soluzione architettonica offerta da due casi esemplari: la colonia marina "XXVIII ottobre per i Figli degli Italiani all'Estero" realizzata a Cattolica nel 1933-34 su progetto dell'ingegnere Clemente Busiri Vici, e la colonia marina femminile "per i Figli degli Italiani all'Estero" realizzata a Tirrenia nel 1934 su progetto degli architetti Mario Paniconi e Giulio Pediconi. Le colonie selezionate costituiscono i due soli edifici commissionati direttamente dalla Direzione Generale degli Italiani all'Estero del Ministro degli Esteri per l'accoglienza di bambini che vivevano lontano dall'Italia e che avrebbero visitato il paese forse solo una volta nella loro vita. Questo importante aspetto trova traccia nella stessa configurazione degli edifici. La metodologia di analisi, fondata sul confronto tra la conoscenza delle due opere architettoniche con le relazioni che esse intrattengono con il contesto culturale dell'Italia degli anni Trenta, si riflette nella struttura del lavoro. La ricerca affronta dapprima le strategie territoriali e localizzative che presiedono la diffusione di questi edifici, il progetto sociale, educativo e assistenziale che sta alla base della politica del regime fascista sulla vacanza dell'infanzia, e sul ruolo della cultura figurativa che accompagna la diffusione di questi edifici negli anni del fascismo. Successivamente viene esaminato il ruolo svolto dalla Direzione Generale dei Fasci Italiani all'Estero e viene esaminata la specifica vicenda progettuale e costruttiva delle due colonie di Cattolica e di Tirrenia, con particolare riferimento alla loro composizione ed agli specifici dispositivi spaziali sempre inseriti in una dimensione ad un tempo educativa e celebrativa. Infine la ricerca indaga le questioni insediative e tipologiche, e la relazione delle figure architettoniche della due colonie marine con i rituali e le pratiche sociali. Emerge come un tema di fondo l'esigenza di comunicare ai giovani ospiti "figli degli italiani emigrati all'estero" un'immagine nitida dell'Italia e del suo paesaggio; si tratta di un'esigenza di comunicazione che informa la progettazione delle due colonie di vacanza. A Cattolica come a Tirrenia le colonie si costituiscono come uno scenario attentamente articolato che contiene tutti gli elementi architettonici delle città  italiane. La colonia viene quindi proposta coma una sorta di microcosmo autonomo che si mostri come una "evocazione" dei luoghi e degli spazi delle città  italiane.
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Di, Ciommo Laurora Costanza <1984&gt. "L'asilo politico nelle relazioni franco-italiane : i signori nessuno e l'impossibile status dell'opposizione italiana all'estero (1920-1986)." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4671.

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Abstract:
La tesi analizza il modo in cui gli Stati italiano e francese si sono rapportati alla gestione e al controllo dell'opposizione italiana in Francia. L'arco cronologico prescelto va dal 1920 al 1986. In questi anni due ondate migratorie di matrice politica furono oggetto dell'attenzione degli Stati: l'emigrazione antifascista e quella di diversi ex-militanti della sinistra rivoluzionaria degli anni Settanta. La tesi analizza secondo una prospettiva di lungo periodo il modo in cui gli apparati istituzionali francesi e italiani si rapportarono al fenomeno, portando particolare attenzione alla questione dello status giuridico che venne attribuito agli oppositori all'estero. Nel periodo esaminato la Francia e l’Italia si trovarono ad agire in un particolare contesto diplomatico, contrassegnato dal moltiplicarsi dei legami di tipo non solo bilaterale, ma anche multilaterale: questi legami furono progressivamente sempre più determinanti nell'influire sul rapporto fra gli Stati e il fenomeno migratorio di matrice politica. L'analisi effettuata è funzionale a mettere in rilievo continuità e fratture di questo rapporto.
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Di, Candia Antonio <1990&gt. "L'imposizione patrimoniale sulle attività finanziarie in Italia e all'estero." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6329.

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Abstract:
Questo elaborato intende approfondire il tema dell'imposizione patrimoniale che colpisce le attività finanziarie in tutte le sue forme. Si tratta infatti di una delle principali voci di ricchezza mobiliare delle famiglie italiane alla luce di quanto esposto dai dati forniti dalla Banca d'Italia in uno dei suoi più recenti rapporti. Successivamente si intende procedere all'approfondimento di un'imposta di recente entrata in vigore, l'IVAFE, che colpisce le attività finanziarie detenute all'estero.
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Tagliasacchi, Silvia <1975&gt. "Interculturalità e tutela linguistico-culturale. Le comunità italiane all'estero e il caso australiano." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/277/1/Tesi_Tagliasacchi.pdf.

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Tagliasacchi, Silvia <1975&gt. "Interculturalità e tutela linguistico-culturale. Le comunità italiane all'estero e il caso australiano." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/277/.

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Trevisan, Eleonora <1995&gt. "Il Made in Italy in Norvegia. Come un'ambasciata promuove le eccellenze italiane all'estero." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/20065.

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Abstract:
Questa tesi nasce dal desiderio di comprendere le modalità di promozione del Made in Italy all'estero ad opera delle ambasciate nell'era digitale. L’obiettivo dell’elaborato è quello di approfondire in che modo un’ambasciata valorizza l’immagine dell’Italia e i prodotti italiani nel paese in cui opera e quali strumenti utilizza per favorire la cooperazione in ambito economico-commerciale e culturale, presentando il caso dell'Ambasciata italiana in Norvegia. La tesi si articola in quattro capitoli. I primi due capitoli sono volti a inquadrare il contesto tecnologico e politico-internazionale in cui un’ambasciata opera oggigiorno; a questo scopo il primo capitolo è dedicato a uno studio dell'evoluzione del marketing negli ultimi decenni e alla rilevanza assunta dai social media nei processi di marketing, mentre il secondo analizza le conseguenze della globalizzazione culturale e l’importanza dell’immagine di un paese nei rapporti commerciali internazionali. Il terzo e quarto capitolo costituiscono il fulcro del progetto di ricerca; il terzo capitolo presenta le ambasciate come istituzioni e come attori fondamentali all’interno della Rete Estera del Ministero degli Affari Esteri per poi focalizzarsi sull’analisi delle attività svolte dall'Ambasciata d'Italia a Oslo per la valorizzazione dei prodotti e delle eccellenze italiane in Norvegia nel periodo gennaio-maggio 2021, mentre il quarto capitolo consiste in un approfondimento e commento riguardo alle dinamiche interne dell’ambasciata e alle difficoltà affrontate nello svolgimento della sua attività istituzionale (anche in considerazione della recente pandemia COVID-19). Ai fini della ricerca è stata consultata la letteratura nazionale e internazionale dedicata al marketing digitale, all’uso dei social media come strumenti di marketing, alla globalizzazione culturale e al cosiddetto “Country of Origin Effect”. Sono state altresì utilizzate le conoscenze acquisite durante cinque mesi di tirocinio svolti presso la suddetta ambasciata nel periodo di riferimento sovracitato, nonché dati e informazioni ottenuti tramite i profili social dell’ambasciata e documentazione resa disponibile dal personale amministrativo. Sono state infine svolte delle interviste in forma di colloqui individuali semi-strutturati con il personale disponibile dell’ambasciata per comprendere maggiormente le modalità di organizzazione e svolgimento di eventi promozionali e le difficoltà incontrate.
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Covallero, Cinzia <1995&gt. "I rapporti tra università e musei. Lo status quo in Italia e uno sguardo all'estero." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17994.

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Abstract:
Il lavoro di ricerca presenta la situazione attuale dei rapporti tra le università e i musei, d'arte e non. Si analizzeranno le ragioni di tali collaborazioni attraverso i fondamenti legislativi e deontologici, le questioni sollevate e le iniziative più interessanti con esempi significativi e casi studio. Inoltre, si dedicherà una certa attenzione alle attività e progetti promossi di comitati internazionali, come ICOM e UMAC a riprova dell' attualità del tema. Una particolare attenzione sarà dedicata alla situazione in Italia, soprattutto con quanto avviene nei musei universitari, luoghi privilegiati per tali collaborazioni e sperimentazioni, in rapporto con quanto succede nei paesi anglofoni dove il dibattito su tali tematiche è vivace. Per completare il quadro generale, un capitolo sarà dedicato a mostrare cosa succede negli altri Paesi europei, ma anche extraeuropei, con una selezione di esperienze significative tra le molte possibili.
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Gruppioni, Giorgia <1993&gt. "IL RICONOSCIMENTO DEI TITOLI DI STUDIO CONSEGUITI ALL'ESTERO e il suo impatto sulle opportunità sociali e lavorative delle persone immigrate in Italia." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12247.

Full text
Abstract:
Secondo la teoria economica del capitale umano l’istruzione e l’accumulo di conoscenze sono la chiave per il successo economico. Il ragionamento è lineare: avere maggiori conoscenze sulle possibilità in campo permette di prendere scelte razionali a cui il sistema economico non può che dare feedback positivi. Eppure veriabili come il genere, l’età, la provenienza etnica, così come il prestigio della scuola frequentata possono modificare il valore e la spendibilità del proprio titolo di studio. L’origine nazionale del capitale umano si dimostra essere un fattore cruciale per determinarne il valore: l’educazione ottenuta in un Paese estero, specie se in via di sviluppo, praticamente non ne ha e sorte ancora peggiore spetta all’esperienza lavorativa che risulta addirittura insignificante. E’ quindi generalmente riconosciuto che gli immigrati godono di uno svantaggio all’interno del mercato del lavoro dei Paesi di arrivo rispetto agli autoctoni con lo stesso livello di istruzione che si spiega interamente considerando il valore scarso o nullo che viene attribuito al loro capitale umano. La mi ipotesi di ricerca è che questa svalorizzazione del bagaglio culturale pregresso sia una delle principali cause per cui la maggior parte dei lavoratori immigrati si trova occupata nei segmenti più bassi del mercato del lavoro, nelle occupazioni meno retribuite e meno qualificate, più faticose e insalubri. Per questo il mio elaborato intende indagare come funziona il processo di riconoscimento dei titoli di studio per le persone straniere immigrate in Italia e l’impatto che esercita sulle loro opportunità sociali e lavorative, all’interno di un contesto generale di svalutazione della forza lavoro, specie se immigrata.
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SOFFIANTINI, CARLOTTA. "LA DIDATTICA DELL'ITALIANO AD APPRENDENTI STATUNITENSI. PROGETTARE UN SILLABO." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2013. http://hdl.handle.net/10280/1794.

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Abstract:
La tesi di ricerca traccia un quadro dell’insegnamento dell’italiano agli studenti undergraduate statunitensi. Attraverso l’analisi della tradizione di studio e insegnamento delle lingue straniere negli Stati Uniti, si conosce il retroterra formativo di provenienza di questi studenti e, mediante la riflessione sui contenuti dei documenti ufficiali della didattica delle lingue, si individuano gli obiettivi della glottodidattica statunitense per l’educazione linguistica e culturale dei propri cittadini. Si affronta poi il tema dello study abroad mediante l’analisi di: dati sulle scelte degli studenti, programmi universitari statunitensi presenti in Italia, studi americani circa l’importanza delle percezioni degli studenti durante il processo di apprendimento. L’indagine condotta presso le classi di un Istituto americano di Milano, permette di delineare un profilo dello studente statunitense e di capire le sue aspettative sul corso e sul docente di lingua. Alla luce di tutte le osservazioni precedenti, si procede con la discussione della natura del sillabo in ambito statunitense e italiano, e si conclude con la progettazione di un sillabo adatto alle esigenze degli studenti statunitensi: la scelta di un sillabo interculturale rappresenta l’incontro delle tradizioni glottodidattiche, statunitense ed europea, e permette allo studente di sviluppare quelle competenze richieste dal mondo globalizzato del ventunesimo secolo.
The research explores didactic aspects of teaching the Italian language to American undergraduate students. In considering the tradition of foreign language education and the contents of the official existing frameworks for the teaching of languages in the United States, the research underlines the diverse educational backgrounds of American foreign language students who come to Italy in a study abroad program. The study abroad experience is discussed through data on students’ motivation to choose a study abroad program, and students’ perceptions about their language learning process while they’re in a foreign context. The survey conducted among Italian language students of an American Institute in Milan demonstrates the different academic and linguistic reality students encounter when they come to study in Italy, and their expectations on the course and on the teacher. The dissertation moves on the analysis of the format of the foreign language syllabus and discuss the differences between the American syllabus and the Italian syllabi: designing a culture-based syllabus is the key to improve students’ intercultural competence, in line with the purposes of the United States and European foreign language education program.
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SOFFIANTINI, CARLOTTA. "LA DIDATTICA DELL'ITALIANO AD APPRENDENTI STATUNITENSI. PROGETTARE UN SILLABO." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2013. http://hdl.handle.net/10280/1794.

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La tesi di ricerca traccia un quadro dell’insegnamento dell’italiano agli studenti undergraduate statunitensi. Attraverso l’analisi della tradizione di studio e insegnamento delle lingue straniere negli Stati Uniti, si conosce il retroterra formativo di provenienza di questi studenti e, mediante la riflessione sui contenuti dei documenti ufficiali della didattica delle lingue, si individuano gli obiettivi della glottodidattica statunitense per l’educazione linguistica e culturale dei propri cittadini. Si affronta poi il tema dello study abroad mediante l’analisi di: dati sulle scelte degli studenti, programmi universitari statunitensi presenti in Italia, studi americani circa l’importanza delle percezioni degli studenti durante il processo di apprendimento. L’indagine condotta presso le classi di un Istituto americano di Milano, permette di delineare un profilo dello studente statunitense e di capire le sue aspettative sul corso e sul docente di lingua. Alla luce di tutte le osservazioni precedenti, si procede con la discussione della natura del sillabo in ambito statunitense e italiano, e si conclude con la progettazione di un sillabo adatto alle esigenze degli studenti statunitensi: la scelta di un sillabo interculturale rappresenta l’incontro delle tradizioni glottodidattiche, statunitense ed europea, e permette allo studente di sviluppare quelle competenze richieste dal mondo globalizzato del ventunesimo secolo.
The research explores didactic aspects of teaching the Italian language to American undergraduate students. In considering the tradition of foreign language education and the contents of the official existing frameworks for the teaching of languages in the United States, the research underlines the diverse educational backgrounds of American foreign language students who come to Italy in a study abroad program. The study abroad experience is discussed through data on students’ motivation to choose a study abroad program, and students’ perceptions about their language learning process while they’re in a foreign context. The survey conducted among Italian language students of an American Institute in Milan demonstrates the different academic and linguistic reality students encounter when they come to study in Italy, and their expectations on the course and on the teacher. The dissertation moves on the analysis of the format of the foreign language syllabus and discuss the differences between the American syllabus and the Italian syllabi: designing a culture-based syllabus is the key to improve students’ intercultural competence, in line with the purposes of the United States and European foreign language education program.
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Viggiano, Maria Rosaria <1958&gt. "Analisi e valutazione degli effetti dell'esposizione a nanoparticelle di minerali pesanti e sostanze inquinanti sul personale italiano impiegato selle missioni di pace all'estero. Evoluzione delle ipotesi etiopatogenetiche." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2487/1/VIGGIANO_MARIA_ROSARIA_TESI.pdf.

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Abstract:
This study focus on pathologies - caused by impoverished uranium and other heavy-metals’ nanoparticles environmental pollution - developed in international military personnel deployed in critical areas; the pathologies are then placed in a general and chronological schema. This study shows an impressive collection of data on impoverished uranium characteristics and its employment in civil and military context and a map of impoverished uranium most polluted areas. The studies on this subject commissioned by two Italian Parliamentary Court of Inquiry and by other nations are then analyzed. Further etiopathogenetic hypothesis are assessed – as multivaccination – comparing vaccination protocols adopted by different NATO nations and their possible effects. Finally the study defines the objectives and the operational protocols of an ongoing epidemiological serial prospective study (time-frame scheduled of 30 years) on military personnel deployed in critical areas for the possible presence of genotoxic agents.
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Viggiano, Maria Rosaria <1958&gt. "Analisi e valutazione degli effetti dell'esposizione a nanoparticelle di minerali pesanti e sostanze inquinanti sul personale italiano impiegato selle missioni di pace all'estero. Evoluzione delle ipotesi etiopatogenetiche." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2487/.

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Abstract:
This study focus on pathologies - caused by impoverished uranium and other heavy-metals’ nanoparticles environmental pollution - developed in international military personnel deployed in critical areas; the pathologies are then placed in a general and chronological schema. This study shows an impressive collection of data on impoverished uranium characteristics and its employment in civil and military context and a map of impoverished uranium most polluted areas. The studies on this subject commissioned by two Italian Parliamentary Court of Inquiry and by other nations are then analyzed. Further etiopathogenetic hypothesis are assessed – as multivaccination – comparing vaccination protocols adopted by different NATO nations and their possible effects. Finally the study defines the objectives and the operational protocols of an ongoing epidemiological serial prospective study (time-frame scheduled of 30 years) on military personnel deployed in critical areas for the possible presence of genotoxic agents.
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Cannelloni, Federico. "Credito e pegno, famiglie e nazioni: i Lombardi tra Piemonte e Paesi Bassi (ca. 1384 -€“ 1500)." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2015. http://hdl.handle.net/11577/3424710.

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Abstract:
Before the creation of the Monti di Pietà at the end of the Middle Ages, consumer credit on pawn was customarily supplied by private bankers. Although most of them were Jewish, in some European areas also Christian people were fulfilling this role. In territories as Savoy, the Rhine Valley and the Low Countries, they were usually known as Lombards. The Lombards active in the Low Countries between ca. 1280 and 1618 came principally from the cities of Asti and Chieri. However a very studied topic, there still was the need to reach a better understanding about the manners they used for integrating in a foreign society; moreover, their relationships with other foreign communities also still deserved a more thorough study. Hence, the aim of this work was to show the impact of the Lombards (especially those from Chieri active in the Low Countries in the second half of the XV century), and of their activities, on the socio-economic context of the hosting societies. Therefore, the dissertation has been divided into three major sections each touching some general research fields (institutional, social, economic and financial). The first chapter revolves around the institutional aspects of the Lombards' presence in the Late-Medieval Low Countries: the focus has then been put on the development of a Nazione. It was possible to show the peculiarities of this institution when compared with those of other similar, but more powerful, organizations established in order to defend the rights of some other Italian merchants communities active in the same area. The core of the second chapter was the analysis of the “networks” created by the Lombards at home and abroad. Regarding the first point, it emerges that the family still had a pivotal role in the running of the banchi abroad. Moreover, it was also possible to mark clear differences between the matrimonial strategies of the Lombards from Asti and those from Chieri. Abroad the Lombards had connections with people from Antwerp as well as with some other Italian merchants bankers (the Borromei family and some Genoeses). The third and fourth chapter deal with the financial activities of the Lombards. First of all, it has been noticed that the assets' management of a Lombard was organized following a rational accounting system. Moreover, the analysis of some shareholder's agreement has shown that the structure of the companies which managed the banchi resembled more those of the Tuscan enterprises rather than the very informal construction of the Genoese commenda. The daily routine of a casana has been considered as well: in this sight it was possible to compare pawnbroking with other credit forms also supplied by the Lombards. Some characteristics of the Lombards pawnbroking has been thoroughly scrutinized: as a consequence, it was possible to broaden the analysis noticing that, in its fundamentals, pawnbroking remains unvaried up till today. Finally, the scrutiny of more than thousand loans on personal security (not on pawns) granted by the Lombards in Kortrijk enables to consider them as a support for the local wool industry The last chapter has proposed a new interpretation regarding the already noticed decrease in the number of the banchi ran by Lombards in the Low Countries at the end of the XV century. While the traditional historiography considered as crucial some financial and economic changes occurred in the Low Countries, in this dissertation the focus has been put rather on the transformations occurred in the same period in Chieri and in subalpine area: development of a local textile industry, the ending of a long urbanization process of the families more active abroad and the progressive bureaucratization of the Savoy's state.
Prima della creazione del Monti di Pietà alla fine dell'epoca medievale, il credito su pegno era generalmente un settore monopolizzato da banchieri privati: la maggior parte di essi erano ebrei. Tuttavia, in alcune aree dell'Europa occidentale (come la Savoia, la valle del Reno e i Paesi Bassi), tale ruolo veniva ricoperto anche da dei cristiani, generalmente conosciuti con il nome di Lombardi. Pur essendo un argomento molto studiato, i Lombardi, soprattuto quelli provenienti da Chieri attivi per tutto il corso del Quattrocento nei Paesi Bassi, dovevano ancora essere portati in rapporto non solo con la società che li circondava ma anche con gli altri mercanti stranieri attivi nella stessa zona (soprattutto toscani e genovesi). Per farlo, e per dimostrare inoltre che le attività dei Lombardi interessavano diversi aspetti della vita economica e sociale delle società che li ospitavano, la tesi è stata divisa in tre grandi parti che sono andate a toccare alcuni campi d'indagine generali: il quadro istituzionale, quello sociale e quello economico-finanziario. Nel primo capitolo della tesi si è messo in evidenza come i Lombardi potessero anch'essi dare vita ad una istituzione (una nazione) che ne difendesse i diritti e gli spazi conquistati. Si sono così mostrate le peculiarità della nazione piemontese rispetto a quelle, ben più potenti, formate da toscani, genovesi e veneziani: nessun riconoscimento da parte dello stato d'origine, carattere effimero, attribuzioni ridotte e scarsa capacità di controllo dell'accesso alle attività finanziarie o di regolazione della vita spirituale dei suoi membri. Nel secondo capitolo si sono analizzati più da vicino i legami sociali che in patria legavano i Lombardi astigiani e chieresi. Inoltre si è approfondita la tematica dei rapporti intrattenuti dai Lombardi con la popolazione di Anversa, con alcuni banchieri toscano-milanesi (i Borromei) ed infine con i genovesi. In tal modo è stato possibile superare definitivamente l'idea de rooveriana di netta divisione tra grandi mercanti e Lombardi. Il terzo e quarto capitolo sono stati dedicati all'analisi delle attività finanziarie dei Lombardi. Si è così messo in evidenza che la gestione del patrimonio privato di un Lombardo poteva essere delegata ad un sistema contabile razionale. Inoltre l'analisi approfondita di alcuni patti sociali ha permesso di avvicinare le società dei piemontesi più alle forme aziendali dei toscani che a quelle più informali della commenda genovese. Si sono poi ricostruiti nel dettaglio i modi di gestione quotidiani di una casana. Si è passati così ad analizzare più da vicino il credito concesso dai Lombardi mettendo a confronto il pegno con altre forme di credito elargite sempre dai piemontesi. Riguardo il primo aspetto si sono messi in evidenza alcune caratteristiche del credito elargito su pegno dai Lombardi presenti a Nivelles ed Anversa. L'analisi si è poi allargata arrivando a mostrare come le caratteristiche principali del pegno siano arrivate, praticamente immutate, fino ad oggi. Infine, l'analisi di più di mille prestiti non su pegno elargiti dai piemontesi nella città fiamminga di Kotrijk, ha permesso di notare come il credito Lombardo potesse servire anche da sostegno all'industria laniera. Infine, si è provato a dare un'interpretazione diversa rispetto a quella della storiografia tradizionale circa la riduzione nel numero delle casane gestite dai piemontesi nei Paesi Bassi alla fine del Quattrocento. Pur non negando che alcuni cambiamenti finanziari ed economici possano aver avuto il loro peso nella diminuzione del numero delle casane (iperinflazione, riduzione generalizzata del costo del denaro), l'accento è stato posto soprattutto sui mutamenti (sviluppo dell'industria tessile locale, definito inurbamento delle famiglie più attive all'estero e crescente burocratizzazione dello stato Sabaudo) che avevano interessato Chieri nello stesso periodo.
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DI, QUIRICO Roberto. "Il sistema bancario italiano all'estero e l'integrazione finanziaria internazionali dell'Italia negli anni tra le due guerre." Doctoral thesis, 1998. http://hdl.handle.net/1814/5746.

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Abstract:
Defence date: 2 March 1998
Examining Board: Franco Bonelli, III Università di Roma ; Peter Hertner, Universität Halle ; Alan Steel Milward, Istituto Universitario Europeo (supervisor)
First made available online 25 August 2017
Con l'inizio del nuovo secolo ed in particolare dopo la fine della prima guerra mondiale, le maggiori banche italiane iniziarono ad aprire filiali all'estero o a costituire banche affiliate in paesi in cui si aprivano opportunità di penetrazione economica per la finanza e l'industria italiane. Questo processo di internazionalizzazione raggiunse il culmine nel corso degli anni Venti quando, anche grazie all'attività delle banche italiane all'estero, le relazioni internazionali della finanza italiana si intensificarono e permisero un maggior grado di apertura dell'economia del nostro paese agli influssi internazionali oltre che il temporaneo superamento di alcuni dei più vistosi ostacoli al processo di sviluppo economico italiano quali la scarsità di capitali e di valute pregiate. Questo maggior grado di apertura internazionale si ripercosse però in modo molto negativo sul sistema finanziario ed industriale italiano con il sopraggiungere della crisi dei primi anni Trenta che creò tali difficoltà da costringere lo Stato ad un massiccio intervento di salvataggio. Quando sopraggiunsero poi i problemi legati alle sanzioni contro l'Italia per l'aggressione all'Etiopia ed il progressivo avvicinamento dell'Italia all'area di influenza politica ed economica tedesca, l'elemento valutario assunse un ruolo predominante nelle preoccupazioni dei responsabili della politica economica italiana ed il sistema di banche e filiali italiane all'estero assunse un nuovo ruolo quale collettore di divise pregiate e di canale di connessione con l'estero della sempre più debole finanza italiana. Le vicende delle banche italiane all'estero nella prima metà del XX secolo forniscono dunque una serie di spunti di notevole interesse per comprendere meglio i principali aspetti della storia economica italiana di quel periodo e per delineare quelle interazioni tra vicende economiche e scelte politiche che costituiscono uno degli elementi chiave della storia italiana degli anni in esame.
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Rebora, Simone. "Histories/Histoires del XIX secolo. Percorsi nella letteratura italiana." Doctoral thesis, 2016. http://hdl.handle.net/11562/944234.

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Abstract:
Il presente lavoro ricostruisce la nascita e l’evoluzione della storiografia letteraria italiana in Francia e in Inghilterra durante il XIX secolo. In ambito francese, una particolare attenzione è rivolta alle opere di Pierre-Louis Ginguené (1811-23) e di J.C.L. Simonde de Sismondi (1813). In primo luogo, è messo in evidenza il loro ruolo non secondario nello sviluppo complessivo della storiografia letteraria in Francia. Tramite una lettura comparata, è quindi mostrata la loro cooperazione (non di rado conflittuale) nella creazione di un paradigma storiografico condiviso. Un rapido esame dei contributi successivi, infatti, conferma quanto i modelli di Ginguené e Sismondi, pur essendo i più datati, rimasero insuperati lungo tutto il corso del secolo. L’analisi dell’ambito inglese evidenzia invece una situazione molto più complessa. L’opera più rilevante all’inizio del secolo è quella di Ugo Foscolo (1824), ma la sua scarsa fortuna in Inghilterra invita a esaminare anche altri contributi, esterni al genere storiografico stricto sensu. In primo luogo le raccolte di biografie e i resoconti di viaggio (cui lo stesso Foscolo contribuì indirettamente), ma anche le storie di singoli generi letterari, che cooperarono a comporre un quadro storiografico pressoché completo (ma disorganico) della letteratura italiana. Il successo crescente delle traduzioni invita poi a spostare la focalizzazione su un ulteriore percorso, passando dalla storia più antica (ma inedita) di Lord Charlemont (1786-99), fino alla prima storia completa (ma dimenticata) di Mrs. A. F. Foster (1853). La rivalutazione della figura di Dante introduce infine le storie limitate ai soli periodi medievale o rinascimentale, la cui diffusione fu favorita dalla querelle che ne opponeva i fautori. Ed è proprio nell’ambito degli studi sul Rinascimento che si distingue l’opera di John Addington Symonds (1881), citata come punto di riferimento dagli autori successivi. Una lettura ravvicinata ne testimonia il sicuro spessore teorico, critico e storiografico. L’esame dei manoscritti permette inoltre di ricostruirne la genesi, e porta l’attenzione su un aspetto non ancora esplorato del rapporto con Francesco De Sanctis.
This study traces the birth and evolution of Italian literary historiography in France and England during the nineteenth century. In the French context, particular attention is given to the works of Pierre-Louis Ginguené (1811-23) and J.C.L. Simonde de Sismondi (1813). First, is highlighted their not secondary role in the overall development of literary historiography in France. Through a comparative reading, is then showed their cooperation (not infrequently, confrontational) in the creation of a shared historiographical paradigm. A quick review of subsequent contributions, in fact, confirms how the models of Ginguené and Sismondi, despite being the oldest ones, remained unsurpassed throughout the course of the century. The analysis of the English context shows instead a much more complex situation. The most significant contribution in the beginning of the century is that of Ugo Foscolo (1824), but its lack of success in England invites to consider other works, external to the historiographical genre (strictly speaking). First, collections of biographies and travel books (to which Foscolo himself contributed indirectly), but also the histories of individual literary genres, which cooperated in providing an almost complete (but incoherent) historiographical coverage of Italian literature. The growing success of the translations, then, shifts the attention to another path, which leads from the earliest (but unpublished) history by Lord Charlemont (1786-99), up to the first complete (but forgotten) history by Mrs. A. F. Foster (1853). Finally, the revaluation of the figure of Dante introduces the histories limited to the Middle Ages or to the Renaissance, whose spread was favored by the controversy that opposed their supporters. And it’s precisely in the context of the Renaissance studies, that the work of John Addington Symonds (1881) stands out, cited as a reference point by later authors. A close reading testifies its theoretical, critical and historiographical relevance. The examination of the manuscripts also allows to reconstruct its origins, and brings attention to an aspect not yet explored, concerning the relationship with Francesco De Sanctis.
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