Academic literature on the topic 'Italia repubblicana'

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Journal articles on the topic "Italia repubblicana"

1

Conte, Paolo. "Michele De Tommaso: tra Costituzione montagnarda e sistema napoleonico (1792-1804)." IL RISORGIMENTO, no. 1 (June 2016): 21–54. http://dx.doi.org/10.3280/riso2016-001002.

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Abstract:
Per i patrioti italiani che avevano sostenuto la causa della Rivoluzione francese, il passaggio all'"ordine napoleonico" seguito alla vittoria repubblicana di Marengo non comporto la fine della loro attivita politica. Ne e un esempio il percorso biografico di Michele De Tommaso, prete napoletano attivo nell'organizzazione dei club patriottici partenopei ancor prima del 1796 e poi distintosi fra il Ponente ligure e Napoli nell'intensa fase del Triennio giacobino. Dopo il crollo delle Repubbliche sorelle, terminato un breve periodo di esilio in Francia, fece ritorno a Porto Maurizio, dove durante la "seconda" Repubblica ligure si distinse sia per la sua attivita intellettuale e pedagogica, sia per il suo attivismo filofrancese. Da un lato fondo e diresse una scuola pubblica di filosofia e scrisse opere di logica e metafisica, dall'altro svolse il ruolo di cancelliere del Viceconsolato transalpino e fu arrestato due volte per la partecipazione a rivolte cittadine: modalita diverse, ma complementari, per portar avanti la battaglia politica per la democrazia in Italia.
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Todisco, Elisabetta. "Per una rassegna degli studi sulla politica repubblicana in Italia nell’ultimo quinquennio (2014-2019)." Anabases, no. 34 (October 29, 2021): 99–128. http://dx.doi.org/10.4000/anabases.12679.

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Paniga, Massimiliano. "Ezio Vigorelli, gli Eca e la battaglia per una riforma dell'assistenza nell'Italia repubblicana." SOCIETÀ E STORIA, no. 132 (July 2011): 331–58. http://dx.doi.org/10.3280/ss2011-132005.

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Abstract:
Il saggio analizza la figura di Ezio Vigorelli e i suoi sforzi per l'instaurazione in Italia di un autentico e moderno sistema di sicurezza sociale, in analogia alle esperienze maturate in altre realtÀ europee nella seconda metÀ del XX secolo. Al centro dell'opera intrapresa dall'esponente socialdemocratico si trovavano gli Enti comunali di assistenza, i quali, opportunamente rivisti, avrebbero dovuto costituire l'ideale struttura su cui poggiare l'attivitÀ dell'intero comparto assistenziale. Dopo aver esposto i principi- guida dell'azione politico-sociale di Vigorelli, l'autore concentra la propria riflessione su due momenti particolarmente significativi di questa: i lavori della Commissione parlamentare d'inchiesta sulla miseria e l'elaborazione di una proposta di legge per una riforma dell'assistenza. Entrambe le iniziative, malgrado gli esiti poco felici, mettono in risalto tutti limiti e le contraddizioni del nostro sistema di Welfare, nonché la necessitÀ di un profondo rinnovamento della legislazione e degli organismi assistenziali, di un aumento degli stanziamenti finanziari e quant'altro potesse arrecare dei benefici a un settore in perenne sofferenza.
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Cadamuro, Elena. "Rappresentare, esibire, dominare. La fotografia coloniale nelle collezioni De Reali e Puccioni." ITALIA CONTEMPORANEA, no. 294 (December 2020): 129–51. http://dx.doi.org/10.3280/ic2020-294005.

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Abstract:
L'articolo si propone di analizzare le raccolte fotografiche di origine coloniale del viaggiatore Giuseppe De Reali (1877-1937) e dell'antropologo Nello Puccioni (1881-1937). Tra fine Ottocento e gli anni Trenta del Novecento, essi visitarono l'Africa in piů occasioni dando vita a due collezioni - una zoologico-naturalistica e una antropologico-etnografica - oggi conservate e in parte esposte rispettivamente al Museo di storia naturale di Venezia e al Museo di antropologia e etnologia di Firenze. Attraverso lo studio degli scatti, l'autore riflette attorno alle modalitŕ di rappresentazione dell'Africa e delle sue popolazioni, alle funzioni e ai significati che fotografie e oggetti hanno assunto nel trasferimento nei contesti museali, giungendo a formulare alcune iniziali ipotesi in merito alle persistenze allestitive che hanno caratterizzato le collezioni tra Italia fascista e repubblicana.
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Manzi, Alessandra. "Cosmopolitismo e piccola patria. La scrittura politica di Alvise Zenobio, nobile veneziano (1757-1817)." IL RISORGIMENTO, no. 1 (June 2016): 117–45. http://dx.doi.org/10.3280/riso2016-001005.

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Abstract:
Il saggio ricostruisce l'avventurosa vita politica del nobile veneziano Alvise Zenobio, un repubblicano anglofilo che tra il 1789 e il 1815 si divise tra Londra e Parigi e intervenne a piu riprese sul significato degli anni rivoluzionari e napoleonici. Dapprima favorevole ai rivolgimenti francesi - tanto da tradurre in inglese un testo di Sieyes - guardo poi con preoccupazione alla nascita di una repubblica democratica per tornare in seguito a entusiasmarsi ai successi di Bonaparte in Italia. Nel 1797 plaudi al crollo della Serenissima e nel 1802 pubblico a Milano uno scritto di Hume, che gli sembrava dovesse ispirare la costituzione della Repubblica italiana. Presto deluso da Napoleone, tento, al momento del crollo dell'Impero francese, di perorare il ritorno all'indipendenza della Serenissima. Il saggio analizza i suoi molti scritti politici - spesso attribuendogliene alcuni pubblicati anonimi - e illustra un curioso percorso politico che esaurisce il cosmopolitismo dei Lumi nell'accettazione di una piccola patria ritrovata.
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Scheid, J. "Filippo Coarelli, I Santuari del Lazio in Età Repubblicana (Studi NIS archeologia VII). Rome: La Nuova Italia Scientifica, 1987. Pp. 195, 49 illus. (incl. pls, text figs, maps, plans)." Journal of Roman Studies 79 (November 1989): 180–82. http://dx.doi.org/10.2307/301195.

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Cajani, Luigi. "L’Antirisorgimento nel dibattito pubblico dell’Italia repubblicana." Quellen und Forschungen aus italienischen Archiven und Bibliotheken 100, no. 1 (November 25, 2020): 495–512. http://dx.doi.org/10.1515/qufiab-2020-0022.

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Abstract:
AbstractDuring the celebration of the 150th anniversary of Italian unification in 2011 three disparaging views of the Risorgimento were publicly expressed: the first by ultraconservative Catholics, the second by the neo-Bourbon movement and the third by the Lega Nord. This article analyses their cultural roots, evolution and mutual relations, with a particular focus on the neo-Bourbon movement, the most active during recent years.
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Bellucci, Paolo, and Pierangelo Isernia. "OPINIONE PUBBLICA E POLITICA ESTERA IN ITALIA: IL CASO DELLA BOSNIA." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 29, no. 3 (December 1999): 441–80. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200028914.

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Abstract:
IntroduzioneLa guerra contro la Repubblica Federale di Jugoslavia ha evidenziato i problemi della politica estera italiana degli anni '90. Con non più del 40% dell'opinione pubblica stabilmente a favore dei raid aerei contro la Serbia ed il Kosovo, una veemente opposizione del Vaticano e del Papa in prima persona ed una maggioranza di governo divisa al suo interno tra negoziatori ad oltranza ed auspici di una immediataescalationterrestre, si riproponeva, con maggiore evidenza del passato, il ridotto margine di autonomia dell'esecutivo nel settore della politica di sicurezza. A poco meno di due anni dalla crisi albanese, la leadership politica italiana si è trovata così ad affrontare l'ennesima prova di politica estera, per giunta sul terreno delle armi, un terreno sul quale nell'ultimo quarantennio repubblicano raramente un governo si era avventurato. Rispetto all'ambiente tut to sommato «placido» nel quale la politica estera italiana ha operato nel secondo dopoguerra, gli anni '90, con un ininterrotto susseguirsi di crisi (dal Golfo alla Somalia, dall'Albania alla Bosnia, per finire con il Kosovo) hanno prodotto un maggior numero di sfide, in aree molto più vicine e rilevanti per gli interessi nazionali italiani e in un quadro di minore possibilità di far ricorso al proprio tradizionale alleato, gli Stati Uniti, per risolvere i propri fondamentali problemi di sicurezza. Da qui la necessità di costruire un consenso nazionale intorno alle scelte del governo e, di conseguenza, il crescente interesse per il ruolo che l'opinione pubblica assume nella politica estera italiana. Il Kosovo tuttavia non è il primo caso in cui l'opinione pubblica entra nei calcoli dei decisori nazionali. In questo saggio intendiamo esplorare questo ruolo in un'altra recente crisi che ha visto coinvolta l'Italia, quella relativa al dissolvimento della ex-Jugoslavia, con particolare riferimento alla crisi in Bosnia-Herzegovina. Come diremo nelle conclusioni, da questa esperienza è possibile trarre alcune considerazioni che sembrano dimostrarsi valide anche nel caso del Kosovo.
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Fantoni, Marcello. "Umanesimo repubblicano, umanesimo cortigiano. L’Italia del tre-quattrocento." Librosdelacorte.es, no. 22 (July 1, 2021): 235–54. http://dx.doi.org/10.15366/ldc2021.13.22.008.

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Abstract:
L’umanesimo cortigiano costituisce il fondamento di un processo che portando alla formulazione di una nuova cultura in Italia, conferirà a questa le caratteristiche che ne determineranno l’irradiamento europeo sulla base di una forza catalizzatrice che è eminentemente politica. Le ‘piccole’ corti italiane del Quattrocento funzionano, in questo, da incubatrici dei nuovi modelli di civilizzazione per le grandi corti europee dell’Antico regime.
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10

Loy, Gianni. "Una repubblica fondata sul lavoro." GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no. 122 (July 2009): 197–238. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2009-122001.

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Abstract:
- Italy is a Republic based on labour that recognizes to all the citizens the right to work (artt. 1 and 4, Cost.). Such norms have contributed to create a model of "social" state, whose principles have been developed since the French revolution, as opposite to another model based on private property. Taking into consideration the opinion of the most important scholars who dealt with this topic and deeply marked the debate on this argument (as Mortati, Mancini and Natoli), this Essay focuses on the meaning of artt. 1 and 4 of the Italian Constitution, in line with the original perspective of the Constituencies; it tries to deny the theories which assume the existence of a legal duty to work; it deals with the value that those norms could have nowadays and in the future, as the European law does not assigne to the "right to work" the same meaning of the Italian Constitution.Key words: Right to work; Italian Constitution; French Revolution; Social State.Parole chiave: Diritto al lavoro; Costituzione italiana; Rivoluzione francese; Stato sociale.
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Dissertations / Theses on the topic "Italia repubblicana"

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Podlešáková, Eliška. "Le relazioni tra l´Italia e la Repubblica Ceca sul modello dell´esportazione della gastronomia italiana nella Repubblica Ceca." Master's thesis, Vysoká škola ekonomická v Praze, 2013. http://www.nusl.cz/ntk/nusl-193695.

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Abstract:
The thesis deals with relations between Italy and the Czech republic on the example of exportanion of Italian gastronomy to the Czech republic. The theoretical part tries to describe the principal aspects of Italian gastronomy in general terms and the relations between Italy and the Czech republic. It's concentrated on all the relations that have something in commom with gastronomy. The analytical part is based on questionnaires and quite a detailed analysis of Italian gastronomy in the Czech republic. The principal goal of the thesis is to find out whether the Italian gastronomy in the Czech republic is really Italian. Another aim is to reveal to which extent the eating habits of Czech people visiting Italian restaurants are influenced by Italian ones.
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PALA, ELENA. "BRESCIA CAPITALE DELLA REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA. LOTTA POLITICA E VITA QUOTIDIANA (1943-1945)." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2012. http://hdl.handle.net/10280/1296.

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Abstract:
All’origine della presente ricerca si pongono sostanzialmente due ragioni fondanti: una estrinseca ed una intrinseca. Da un lato, ha fornito una forte sollecitazione ad intraprendere uno studio ravvicinato sulla dinamica del fascismo repubblicano (1943-1945) in terra bresciana l’individuazione di almeno due fondi archivistici di assoluto rilievo: la sezione di Brescia del Tribunale militare regionale di guerra della Repubblica sociale italiana e la Commissione provinciale di Brescia dell’Alto Commissariato per le sanzioni contro il fascismo. Da un altro lato, la caratura prevalentemente fascista dei fondi archivistici individuati costituiva un forte stimolo intellettuale a mettere in cantiere una ricerca di questo tipo perché offriva la possibilità, non frequente nel panorama storiografico nazionale, di esaminare nel concreto e dall’interno la dinamica di decisivi apparati dello Stato e del partito fascista di cui è per lo più dall’esterno che si sono attuati approcci. Non per questo il punto di vista fascista ha fagocitato la nostra attenzione abbattendo la vigilanza critica e il doveroso vaglio del materiale posto alla base della nostra ricerca. Non si può sottacere, infine, il rilievo della materia posta sotto indagine. Al centro della ricerca messa in cantiere sta, infatti, il territorio bresciano che ha costituito l’epicentro dell’esperienza della Repubblica di Mussolini. Tutto ciò non ha fatto che arricchire il nostro motivo di interesse per uno studio mirato sui luoghi caldi del potere dell’ultimo fascismo.
At the origin of this research there are basically two fundamental reasons: a reason extrinsic and an intrinsic reason. On the one hand, the identification of at least two archives of absolute importance has provided a strong inducement to undertake a close study of the dynamics of the Republican Fascism (1943-1945) in the territory of Brescia. The archives are the Regional Military Tribunal of war the Italian Social Republic of Brescia and the Provincial Committee of Brescia of the Delegation of the High Commissioner for sanctions against fascism. On the other hand, the caliber of the predominantly fascist archives identified was a strong intellectual stimulus to perform a search of this type because it offered the possibility, not frequent in view of national historiography, to examine the internal dynamics of the state and the fascist party, studied mostly from the outside. However the point of view fascist has engulfed our attention and it has not broken the critical vigilance nor the duty to screen the material at the base of our research. Finally, the relief of mail matter under investigation is important because the focus of research is the area of Brescia, which has been the epicenter of the experience of the Republic of Mussolini. This has enriched the source of interest for a study focused on hot spots of the fascism of the last power.
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PALA, ELENA. "BRESCIA CAPITALE DELLA REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA. LOTTA POLITICA E VITA QUOTIDIANA (1943-1945)." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2012. http://hdl.handle.net/10280/1296.

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Abstract:
All’origine della presente ricerca si pongono sostanzialmente due ragioni fondanti: una estrinseca ed una intrinseca. Da un lato, ha fornito una forte sollecitazione ad intraprendere uno studio ravvicinato sulla dinamica del fascismo repubblicano (1943-1945) in terra bresciana l’individuazione di almeno due fondi archivistici di assoluto rilievo: la sezione di Brescia del Tribunale militare regionale di guerra della Repubblica sociale italiana e la Commissione provinciale di Brescia dell’Alto Commissariato per le sanzioni contro il fascismo. Da un altro lato, la caratura prevalentemente fascista dei fondi archivistici individuati costituiva un forte stimolo intellettuale a mettere in cantiere una ricerca di questo tipo perché offriva la possibilità, non frequente nel panorama storiografico nazionale, di esaminare nel concreto e dall’interno la dinamica di decisivi apparati dello Stato e del partito fascista di cui è per lo più dall’esterno che si sono attuati approcci. Non per questo il punto di vista fascista ha fagocitato la nostra attenzione abbattendo la vigilanza critica e il doveroso vaglio del materiale posto alla base della nostra ricerca. Non si può sottacere, infine, il rilievo della materia posta sotto indagine. Al centro della ricerca messa in cantiere sta, infatti, il territorio bresciano che ha costituito l’epicentro dell’esperienza della Repubblica di Mussolini. Tutto ciò non ha fatto che arricchire il nostro motivo di interesse per uno studio mirato sui luoghi caldi del potere dell’ultimo fascismo.
At the origin of this research there are basically two fundamental reasons: a reason extrinsic and an intrinsic reason. On the one hand, the identification of at least two archives of absolute importance has provided a strong inducement to undertake a close study of the dynamics of the Republican Fascism (1943-1945) in the territory of Brescia. The archives are the Regional Military Tribunal of war the Italian Social Republic of Brescia and the Provincial Committee of Brescia of the Delegation of the High Commissioner for sanctions against fascism. On the other hand, the caliber of the predominantly fascist archives identified was a strong intellectual stimulus to perform a search of this type because it offered the possibility, not frequent in view of national historiography, to examine the internal dynamics of the state and the fascist party, studied mostly from the outside. However the point of view fascist has engulfed our attention and it has not broken the critical vigilance nor the duty to screen the material at the base of our research. Finally, the relief of mail matter under investigation is important because the focus of research is the area of Brescia, which has been the epicenter of the experience of the Republic of Mussolini. This has enriched the source of interest for a study focused on hot spots of the fascism of the last power.
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Lescure, Jean-Claude. "Le Parti républicain italien : 1943-1948." Paris, Institut d'études politiques, 1994. http://www.theses.fr/1994IEPP0005.

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Abstract:
La première partie s'intéresse au PRI dans une période de transition démocratique : force ancienne mais anéantie, le PRI n'est qu'un parti républicain parmi d'autres, groupuscule qui réussit grâce à son travail de propagande, à son discours d'hostilité à la monarchie et à ses propositions, peu actualisées, puisées dans l'héritage d'avant-guerre. Reconstruction et préalable institutionnel conditionnent ses réactions face aux pouvoirs politiques. La seconde partie traite de la culture politique républicaine fondée sur des choix philosophiques et l'action de ses hommes. Usant d'une symbolique et de rites politiques, le PRI propose ses valeurs comme solutions aux problèmes du temps. Il précise ses structures et tente de les rationaliser tout en s'entourant d'organisations actives dans toutes les sphères du politique. La sociologie du parti permet d'aborder les militants et les élites qui se reconnaissent dans cette culture. La troisième partie met en évidence le passage de la contestation au pouvoir. Dès le 2 juin 1946, le préalable institutionnel s'efface et la mutation gouvernementale commence. Entrainant un renouvellement des hommes, des programmes et des idées. Choisie par les militants, ou imposées de l'extérieur par les relations internationales, les modifications contribuent à la défaite
The first part deals with the IRP in a period of democratic transition: an old but died out force, the IRP is but a republican party among others, a faction whose success is due to its active propaganda its declared hostility towards monarchy whose propositions come from a pre-war heritage and lack actualization. Reconstrution and institutional prerequisite determine its position towards the political powers. The second part deals with the republican political culture based on philosophical options and its militants'action. Through symbolic and political rites, the IRP presents its values as a solution to the problems of the time. It sharpens its structures and strives to rationalize them even as it tries to win itself the support of active organizations from the whole political spectrum. The party's sociology allows to reach the militants and the elites who identify with this culture. The third part focuses on the transition from protest to power. From June 2, 1946 onwards, the institutional prerequisite vanishes and the governmental mutation begins, entailling a renewing of men, programs and ideas. Chosen by the militants, or imposed from outside by international relations, the modifications contribute to the defeat of 1948
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Dragutan, Viorica <1983&gt. "ASPETTI DELL'INVECCHIAMENTO DELLA POPOLAZIONE IN ITALIA E REPUBBLICA MOLDOVA." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6423.

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Abstract:
Il lavoro si pone l’obiettivo di analizzare gli aspetti e le conseguenze derivanti dal fenomeno dell’invecchiamento della popolazione con particolare riferimento alle dinamiche in corso in Italia e nella Repubblica Moldova. Nel porre a raffronto gli eventuali punti di convergenza e quelli divergenza riscontrabili dall’osservazione di quello che può essere definito come uno degli eventi demografici più rilevanti non solo in Italia ma anche in Moldova, si tenterà anche di mettere in luce – sotto il profilo sociale- le novità nelle relazioni, nei bisogni ma anche delle potenzialità che una società che invecchia è in grado di esprimere. Dopo aver indagato sulle dimensioni del fenomeno dal punto di vista prettamente demografico, si analizzeranno i differenti modelli di welfare delle famiglie e le differenti dinamiche e trasformazioni degli stessi nei due paesi considerati. Si sottolineerà il ruolo particolare che, nell’ambito delle reti familiari, ha assunto la figura femminile, in particolare in Moldova: importante, a tal riguardo, sarà l’evidenza del caso rappresentato dalle madri transnazionali moldave e del conseguente contributo delle donne alla produzione del reddito familiare quale conseguenza delle attività di assistenza agli anziani non autosufficienti e dei relativi impatti sull’economia italiana. Infine si tenterà di definire ed illustrare le strategie sull’invecchiamento in Italia (e nei suoi particolari contesti regionali) ed in Moldova comparando le stesse ed individuando gli esempi ed i casi di interventi innovativi nei servizi di supporto ed assistenza agli anziani.
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Stefanori, Matteo. ""Ordinaria amministrazione" : I campi di concentramento per ebrei nella Repubblica Sociale Italiana." Thesis, Paris 10, 2011. http://www.theses.fr/2011PA100032.

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Abstract:
Cette thèse examine le phénomène des camps de concentration ouverts après l’ordonnance n. 5 du Ministre de l’Intérieur de la Repubblica Sociale Italiana (RSI), le 30 novembre 1943, afin de regrouper et interner tous les juifs d’Italie. La recherche vise à analyser la mise en place de ce système concentrationnaire, pour s’interroger sur le rôle joué par ces structures à l’intérieur de la politique antijuive de la Repubblica di Salò et de la déportation des juifs de l’Italie. A partir de la fin du mois de novembre 1943, le nouveau gouvernement républicain fasciste chargea son ministère de l’Intérieur et ses administrations locales d’arrêter et interner les juifs: il décida donc de placer la «question juive» sur un plan administratif, là où il n'avait pas cependant sa pleine souveraineté à cause de l’occupation allemande de l’Italie après l’armistice du 8 septembre 1943. Malgré l’ingérence allemande dans la politique italienne de l’époque, les autorités de Salò eurent une marge d’autonomie et d’initiative en ce qui concerne l’application des dispositions d’internement des juifs. Dans ce contexte, les camps de concentration jouèrent un rôle central: à travers l’analyse de ces structures on peut distinguer les caractéristiques de l'antisémitisme d'État de la RSI et les éléments qui sont en continuité avec la politique antijuive du passé régime fasciste, ainsi que les dynamiques politiques qui déterminèrent la «collaboration» entre les autorités italiennes et les autorités d’occupation allemandes
The doctoral thesis analyzes the affair of the concentration camps for Jews opened up by the decree n. 5 of 30 November 1943 from the minister of the Interior of the Italian Social Republic, Guido Buffarini Guidi. By this measure the republican government entrusted the peripheral authorities of the ministry of the Interior, prefectures and police headquarters, the task of arresting and interning all the Jews present in Italy. The carrying out of the orders was influenced by the war background of two-year-period 1943-1945: by the German occupation of Italy, which followed the armistice of 8 September, the German authorities kept the RSI under a tight control. Notwithstanding the German interference into the Italian political affairs, the local authorities of Salò seemed to hold on a degree of autonomy and initiative to enforce the anti-Jewish measures decided by the government. In this situation, the concentration camps played a key role and act here below as a magnifier for the study of the “Jewish-question” in the RSI. Through the analysis of these camps the features of the state anti-Semitism of Salò can be recognized, as an extension of that one of the previous fascist regime, as well as the political dynamics that were at the bottom of the “collaboration” between Italian and German authorities can be deepened. As Denis Pechanski notices about the French case, the concentration camps are in this way “the cornerstone of the mechanism of deportation of the Jews”
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DI, CARPEGNA BRIVIO ELENA. "Il concetto di Repubblica nella Costituzione italiana." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2012. http://hdl.handle.net/10280/1231.

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Abstract:
La tesi di dottorato mira ad indagare la formazione e lo sviluppo del concetto di Repubblica nell’ordinamento costituzionale italiano. A tal fine viene presa in considerazione l’innovazione apportata dalla Costituzione repubblicana rispetto all’esperienza dello Stato moderno e si riscontra una forte connessione tra il concetto di Repubblica e la volontà politica di creare, nel secondo dopoguerra, un ordinamento che superi la tradizionale separazione tra Stato e società. Nella vigente Costituzione italiana ciò si traduce nel riconoscimento di un rilievo giuspubblicistico ad un ampio pluralismo sociale e nella creazione di uno Stato-ordinamento comprensivo tanto dello Stato-apparato quanto dello Stato-comunità. Il lavoro prosegue analizzando l’attualità del concetto di Repubblica in un contesto di rapporti sociali profondamente mutati rispetto al secondo dopoguerra ed in cui è il medesimo concetto di Stato ad essere oggetto di tensione. In questa prospettiva la forma repubblicana diviene la principale manifestazione di un principio unitario interno alla Costituzione, principio che viene declinato tanto a livello di ordinamento normativo quanto in relazione ai rapporti tra Stato e società.
The PhD thesis aims to inquire birth and growth of the Republic notion in the Italian constitutional system. The author assesses the innovation of the Italian republican Constitution compared to the whole experience of modern State and points out connections between the notion of Republic and the political will to create, after Second World War, a system which can overcome any distinction between State and society. The Italian Constitution implements this pattern giving a public position to a social pluralism and creating system including the state apparatus and the entire social community. Then, the thesis inquires the nowadays operation of the Republic notion with respect to social changes and state evolution. In this regard, the republican system is the main consequence of a principle of unity provided by the Constitution; this principle acts both in the normative order and in the relations between state and society.
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DI, CARPEGNA BRIVIO ELENA. "Il concetto di Repubblica nella Costituzione italiana." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2012. http://hdl.handle.net/10280/1231.

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Abstract:
La tesi di dottorato mira ad indagare la formazione e lo sviluppo del concetto di Repubblica nell’ordinamento costituzionale italiano. A tal fine viene presa in considerazione l’innovazione apportata dalla Costituzione repubblicana rispetto all’esperienza dello Stato moderno e si riscontra una forte connessione tra il concetto di Repubblica e la volontà politica di creare, nel secondo dopoguerra, un ordinamento che superi la tradizionale separazione tra Stato e società. Nella vigente Costituzione italiana ciò si traduce nel riconoscimento di un rilievo giuspubblicistico ad un ampio pluralismo sociale e nella creazione di uno Stato-ordinamento comprensivo tanto dello Stato-apparato quanto dello Stato-comunità. Il lavoro prosegue analizzando l’attualità del concetto di Repubblica in un contesto di rapporti sociali profondamente mutati rispetto al secondo dopoguerra ed in cui è il medesimo concetto di Stato ad essere oggetto di tensione. In questa prospettiva la forma repubblicana diviene la principale manifestazione di un principio unitario interno alla Costituzione, principio che viene declinato tanto a livello di ordinamento normativo quanto in relazione ai rapporti tra Stato e società.
The PhD thesis aims to inquire birth and growth of the Republic notion in the Italian constitutional system. The author assesses the innovation of the Italian republican Constitution compared to the whole experience of modern State and points out connections between the notion of Republic and the political will to create, after Second World War, a system which can overcome any distinction between State and society. The Italian Constitution implements this pattern giving a public position to a social pluralism and creating system including the state apparatus and the entire social community. Then, the thesis inquires the nowadays operation of the Republic notion with respect to social changes and state evolution. In this regard, the republican system is the main consequence of a principle of unity provided by the Constitution; this principle acts both in the normative order and in the relations between state and society.
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BAZZANI, CARLO. "Tra dissenso e rivoluzione: Brescia dalla Repubblica di Venezia alla Repubblica italiana (1791-1802)." Doctoral thesis, Università degli studi di Genova, 2021. http://hdl.handle.net/11567/1055911.

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Abstract:
In recent decades, historians interested in the revolutionary period in the Italian peninsula have often focused their attention on specific experiences ("municipalist perspective"). In part following this tendency, this research aims at valuing the context of Brescia - the city and its territory - during the last years of the Venetian domination and in concomitance with the revolutionary period. However, it is not a study limited to the borders of Brescia. On the contrary, an important part of the research will focus on the reconstruction of the conspiratorial ramifications that linked the revolutionaries of Brescia with those of other cities in the Peninsula. The relationship with the Italian Army will also be studied. The work is therefore based on two main topics: dissidence and revolution, considered as two distinct moments from the temporal point of view, but indissoluble from the point of view of the theorisations and political statements of the Brescian revolutionaries. The conspiracy that led to the fall of the power of the Venetian Republic and the dynamics of the Republic of Brescia (1797) will be analysed. Furthermore, the meaning of the terms "democracy" and "revolution" applied to the small Republic will be questioned, offering the characteristics and a new interpretation of this political experience. The world of political associationism and the question of consensus and propaganda will also be explored. An important part of the book is dedicated to the period when Brescia was united with the Cisalpine Republic, understanding the consequences and questioning the real meaning of "political modernity". Another aim of the research will be to move away from the centrality of the year 1797 and the experience of the Republic of Brescia, although it is important. Indeed, the studies published so far have focused almost exclusively on the months of the small Republic, almost entirely neglecting the Cisalpine period. The experience of the autonomous and independent Republic of Brescia may have had a significant influence on the actions of the revolutionaries after 1798, to the extent that one might wonder whether the revolutionaries themselves wanted to embark on the path of unification or whether they merely wanted to put an end to the domination of the Serenissima. It is necessary to re-evaluate and reconstruct the years in which the city of Brescia was united with the Cisalpine Republic and to understand how the revolutionaries behaved in the face of Bonaparte's choice and France. Therefore, it is necessary to rediscover the years from 1798 to 1802 (with particular attention to the period of exile), which have been forgotten by those who dealt with Brescia. In fact, it was during this period that the revolutionaries and the population of Brescia were forced to face political instability, French interference and war. In addition to analysing the aspects of social, cultural, religious and military life that specifically concern the revolutionary front, we must not forget the counter-revolution and the urban resistance to the spread of revolutionary ideals. There were many counter-revolutionary centres in Brescia and its territory, especially in the valleys and also in the city itself.
Au cours de dernières décennies, les historiens qui se sont intéressés à la période révolutionnaire dans la péninsule italienne ont souvent concentré leur attention sur des expériences spécifiques (“perspective municipaliste”). En suivant en partie cette tendance, la recherche vise à valoriser le contexte de Brescia – la ville et son territoire – pendant les dernières années de la domination vénitienne et en concomitance avec l’époque révolutionnaire. Cependant, il ne s’agit pas d’une étude limitée aux frontières de Brescia. Au contraire, une partie importante du travail de recherche portera sur la reconstruction des ramifications conspiratives qui unissaient les révolutionnaires de Brescia à ceux d’autres villes de la Péninsule. De même, les relations avec l'Armée d’Italie seront étudiées. Le travail se fonde donc sur deux grands sujets : la dissidence et la révolution, considérées comme deux moments distincts du point de vue temporel, mais indissolubles du point de vue des théorisations et des propos politiques des révolutionnaires de Brescia. La conspiration qui a conduit à la chute du pouvoir de la République vénitienne et la dynamique de la République de Brescia (1797) seront analysées. En outre, la signification des termes "démocratie" et "révolution" appliqués à la petite République sera remise en question, offrant les caractéristiques et une nouvelle interprétation de cette expérience politique. Le monde de l'associationnisme politique et la question du consensus et de la propagande seront également explorés. Une partie importante de l'ouvrage est consacrée à la période où Brescia a été unie à la République cisalpine, en comprenant les conséquences et en s'interrogeant sur le sens réel de la "modernité politique". Un autre objectif de la recherche sera de s’éloigner de la centralité de l’an 1797 et de l’expérience de la République de Brescia, bien qu’elle soit importante. En effet, les études publiées jusqu’à présent ont porté presque exclusivement sur les mois de la petite République, en négligeant presque entièrement la période cisalpine. L’expérience de la République de Brescia, autonome et indépendante, influe peut-être de manière non indifférente sur les actions des révolutionnaires après 1798, au point qu’on pourrait se demander si ces mêmes révolutionnaires désiraient entreprendre le parcours de l’unification ou s’ils voulaient seulement mettre fin à la domination de la Sérénissime. Il est nécessaire de réévaluer et reconstruire les années où la ville de Brescia est unie à la République cisalpine et de comprendre de quelle façon se comportent les révolutionnaires face au choix de Bonaparte et la France. Par conséquent, il faut redécouvrir les années de 1798 à 1802 (avec une attention particulière à la période d'exil), qui ont été oubliées par ceux qui se sont occupé de Brescia. En effet, c’est au cours de cette période que les révolutionnaires et la population de Brescia sont obligés d’affronter l’instabilité politique, l’ingérence de la France et la guerre. A côté de l’analyse des aspects de la vie sociale, culturelle, religieuse et militaire qui concernent plus spécifiquement le front révolutionnaire, il ne faut pas oublier la contre-révolution et les résistances urbaines à la propagation des idéaux révolutionnaires. Il y a bien des foyers contre-révolutionnaires à Brescia et dans son territoire, surtout dans les vallées et aussi à l'intérieur de la ville. Il s’agira d’offrir une vue d’ensemble de la vie politique et socio-culturelle de Brescia – de façon organique et sans coupures, en dépassant ainsi la vision fragmentaire des études publiées jusqu’à présent – puisqu’on est convaincu que cette ville représente, dans certaines de ces spécificités, un exemple d’importance fondamentale dans les dynamiques politiques qui se créent à la fin du XVIIIe siècle au sein de groupes animés par les idées de démocratie et de révolution.
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10

Bicchierai, Marco. "Ai confini della Repubblica di Firenze : Poppi dalla Signoria dei Conti Guidi al vicariato del Casentino /." Firenze : Leo S. Olschki, 2005. http://catalogue.bnf.fr/ark:/12148/cb40071465v.

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Books on the topic "Italia repubblicana"

1

Gervasoni, Marco. Riformismo socialista e Italia repubblicana. Milano: M&B, 2005.

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2

Lorenzo, Quilici, and Quilici Gigli Stefania, eds. Fortificazioni antiche in Italia: Età repubblicana. Roma: "L'Erma" di Bretschneider, 2001.

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3

Tranfaglia, Nicola. L' Italia repubblicana e l'eredità del fascismo. Alessandria: Edizioni dell'Orso, 2001.

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4

L' Italia repubblicana e l'eredità del fascismo. Alessandria: Edizioni dell'Orso, 2001.

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5

J, Woolf S., and Davidson Alastair 1939-, eds. L' Italia repubblicana vista da fuori, 1945-2000. Bologna: Il mulino, 2007.

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6

Dai comuni medievali alla Repubblica italiana: Il lungo cammino dell'idea repubblicana in Italia. [San Zenone degli Ezzelini] (Treviso): G. Battagin, 2001.

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7

Galletto, Pietro. Dai comuni medievali alla Repubblica italiana: Il lungo cammino dell'idea repubblicana in Italia. [San Zenone degli Ezzelini] (Treviso): G. Battagin, 2001.

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8

Luigi, Masella, ed. L' Italia repubblicana: Nazione e sviluppo, nazione e crisi. Torino: G. Einaudi, 2003.

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9

L' Italia repubblicana: Dalle origini alla crisi degli anni Settanta. Bologna: Archetipolibri, 2007.

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10

Arena, Nino. L' Aeronautica Nazionale Repubblicana: La guerra aerea in Italia, 1943-1945. 2nd ed. Parma: E. Albertelli, 1996.

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Book chapters on the topic "Italia repubblicana"

1

Castelnuovo, Guido. "«Quel nome pernicioso di nobile»: Uberto Foglietta e la nobiltà di Genova fra tardo medioevo e prima età moderna." In Reti Medievali E-Book, 41–55. Florence: Firenze University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-423-6.03.

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Abstract:
The present contribution aims at discussing the many late medieval and early modern interpretations elaborated in urban and (post)communal Italy on nobility. It does so by attentively analysing the first book of the La Repubblica di Genova, written around 1550 by Uberto Foglietta, a Genoese patrician and a future historian of the city. Foglietta’s libello therefore is a good starting point to reinterpret the vexata quaestio of being noble both in 16th century Genoa, and in the broader context of Renaissance Italian urban culture.
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2

Ungari, Andrea. "Repubblica Sociale Italiana and Spain." In A Fascist Decade of War, 42–56. Abingdon, Oxon ; New York : Routledge, [2020] |: Routledge, 2020. http://dx.doi.org/10.4324/9780203701232-3.

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3

Calvetto, Silvano. "La memoria come impegno civile. Il racconto della Resistenza nell’Italia repubblicana." In Raccontare la Resistenza a scuola, 35–44. Florence: Firenze University Press, 2022. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-650-6.06.

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Abstract:
In modern societies two processes seem to be carried on simultaneously. On one side, the traditional shape assumed by historical knowledge seems dissolving. On the other side, another exigence has to be affirmed: the necessity to remember, to share their memories. This is a pattern linked to the limits and contradictions which characterised the relationship between present and past. Tracing the steps thanks to which the anti-fascist Resiatance have been taking place in Italy is useful for defining the strong ethic and politic relevance making it a precious tool for democratic convivence
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4

Gregorio, Massimiliano. "La cesura dottrinale di fine anni Trenta. Itinerari della giuspubblicistica italiana tra fascismo e Repubblica." In Studi e saggi, 23–38. Florence: Firenze University Press, 2020. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-202-7.04.

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Abstract:
The essay aims to answer a simple but very relevant question: how could be possible that the constitutionalists who gave the most important contribution in the theoretical building of Italian constitutional democracy were the same who, only a few years before, wrote about the fascist constitutional order with sincere interest (and sometimes with real appreciation)? Political opportunism? No. The answer lies in the paths of their constitutional interpretations that reveal the existence of a real doctrinal fracture in the Italian constitutionalist culture of late Thirties, created by a new generation of jurists.
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5

Herr, Alexis. "Germany and Its Occupied Ally: The German Occupation, the Repubblica di Salò, and the Deportations of Jews." In The Holocaust and Compensated Compliance in Italy, 31–46. New York: Palgrave Macmillan US, 2016. http://dx.doi.org/10.1007/978-1-137-59898-1_3.

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6

"Italy, The Italian Republic (Italia, Repubblica Italiana)." In The Adriatic Sea Encyclopedia, 173–78. Cham: Springer International Publishing, 2020. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-030-50032-0_263.

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Woźniak, Katarzyna. "Teatr Ludowy PRL jako przedmiot badań komparatystycznych zarys problematyki." In Sperimentare ed esprimere l’italianità. Aspetti letterari e culturali. Doświadczanie i wyrażanie włoskości. Aspekty literackie i kulturowe. Wydawnictwo Uniwersytetu Łódzkiego, 2021. http://dx.doi.org/10.18778/8220-478-0.14.

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Abstract:
La definizione del “teatro popolare” rappresenta una sfida per gli studi comparati italo‑polacchi di teatro. Infatti, analizzando la situazione istituzionale del teatro polacco e quello italiano degli anni Sessanta e Settanta, la prima sfida è quella di tradurre il termine “ludowy” in italiano: si tratta di un teatro “per il popolo” nello stesso significato del “popolo” che ne dava la Repubblica Popolare Polacca? In altre parole, cercando la risposta a questa domanda, dobbiamo chiederci, come “sperimentavano” la popolarità / “ludowość” gli ambienti teatrali e istituzionali italiani e polacchi del secondo dopoguerra.
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"Costituzione della Repubblica Cisalpina (1797)." In Constitutional Documents of Italy and Malta 1787–1850, Part I: National Constitutions / Constitutions of the Italian States (Ancona – Lucca), edited by Jörg Luther. Berlin, New York: De Gruyter, 2009. http://dx.doi.org/10.1515/9783598441530.181.

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Pridham, Geoffrey. "Two roads of Italian liberalism: the Partito Repubblicano Italiano (PRI) and the Partito Liberale Italiano (PLI)." In Liberal Parties in Western Europe, 29–61. Cambridge University Press, 1988. http://dx.doi.org/10.1017/cbo9780511521843.006.

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"Progetto di Costituzione della Repubblica Ligure (1797)." In Constitutional Documents of Italy and Malta 1787–1850, Part I: National Constitutions / Constitutions of the Italian States (Ancona – Lucca), edited by Jörg Luther. Berlin, New York: De Gruyter, 2009. http://dx.doi.org/10.1515/9783598441530.467.

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Conference papers on the topic "Italia repubblicana"

1

Borgia, Carola. "Language contacts and deonyms in contemporary journalistic Italian language." In International Conference on Onomastics “Name and Naming”. Editura Mega, 2022. http://dx.doi.org/10.30816/iconn5/2019/47.

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Abstract:
This paper focuses its attention on the presence of deonyms – in this case, new words derived from the surnames of foreign heads of state – in presentday journalistic Italian language. The research was conducted by analyzing the historical archive of two of the most relevant newspapers in Italy: la Repubblica and La Stampa. The purpose is to emphasize the main different semantic nuances of the words consisting of politicians’ surnames and Italian suffixes and to demonstrate the language contacts between Italian and other languages. As it can easily be guessed, most of the words investigated in this study were derived from names of American presidents as a result of the influence of American politics on the Italian system.
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2

Maksurov, Aleksey. "PROBLEMI DI CONSOLIDAMENTO DELLE NORME DI COORDINAMENTO NELLA REPUBBLICA ITALIANA." In RICERCHE SCIENTIFICHE E METODI DELLA LORO REALIZZAZIONE: ESPERIENZA MONDIALE E REALTÀ DOMESTICHE. European Scientific Platform, 2021. http://dx.doi.org/10.36074/logos-12.11.2021.v1.17.

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3

Maksurov, Aleksey. "COORDINARE LA TECNOLOGIA GIURIDICA NELLA ZONA DI LAZIO NELLA REPUBBLICA ITALIANA." In IMPATTO DELL'INNOVAZIONE SULLA SCIENZA: ASPETTI FONDAMENTALI E APPLICATI. European Scientific Platform, 2020. http://dx.doi.org/10.36074//26.06.2020.v2.42.

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4

Maxsurov, Alexey. "COORDINAMENTO STATALE DELLE ATTIVITÀ EDUCATIVE NELLA REPUBBLICA ITALIANA (CON L'ESEMPIO DELL'UNIVERSITÀ DI BOLOGNA)." In RICERCHE SCIENTIFICHE E METODI DELLA LORO REALIZZAZIONE: ESPERIENZA MONDIALE E REALTÀ DOMESTICHE. European Scientific Platform, 2021. http://dx.doi.org/10.36074/logos-14.05.2021.v1.15.

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