Academic literature on the topic 'Istituti professionali'

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Journal articles on the topic "Istituti professionali"

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Vertecchi, Benedetto, Francesco Agrusti, Felice Dell’Orletta, Simonetta Montemagni, and Giulia Venturi. "Ricerche in corso. Verba et Acta. Un esperimento per promuovere l'evoluzione delle competenze linguistiche degli studenti degli istituti professionali." CADMO, no. 1 (June 2020): 109–21. http://dx.doi.org/10.3280/cad2020-001008.

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Borgogni, Antonio, Marco Lazzari, Alice Ponzoni, and Stefano Tomelleri. "Ad occhi aperti verso il futuro. Il ruolo del digital storytelling nella progettazione partecipata di percorsi di orientamento." EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, no. 1 (April 2021): 78–92. http://dx.doi.org/10.3280/erpoa1-2021oa11520.

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Abstract:
Il progetto qui descritto è stato pensato per supportare, attraverso azioni di tutoraggio tra pari basate sul digital storytelling, studenti provenienti in particolare da istituti superiori professionali nell'orientamento verso i Corsi di studio in Scienze dell'educazione.Il progetto si è basato su due principali costrutti teorici. L'approccio fenomenologico, riflettendo sulla progettazione esistenziale autentica e inautentica e discutendo sulle parole scelta e differenza. Il paradigma della complessità, ragionando in opposizione al sovrano sotterraneo costituito dal paradigma della semplificazione.Oltre a ciò, l'orientamento universitario viene presentato anche sul piano della rilevanza politica alla luce del basso indice di mobilità sociale del nostro Paese che colpisce anche coloro, qui nominati metafragili – in qualità di diplomati desiderosi di ottenere una laurea, che difficilmente potranno raggiungere livelli di antifragilità.Le azioni messe in atto (tutoraggio, orientamento tramite le tecnologie, autovalutazione delle capacità di svolgere le professioni in uscita, formazione per gli studenti e i tutor universitari) e i significati dell'approccio narrativo basato sul digital storytelling sono stati rivisitati concentrandosi sulle relazioni tra aspettative e contesto organizzativo alla luce dell'irriducibilità semiotica di cui la narrazione è portatrice.Nelle conclusioni, il percorso progettuale è stato ricontestualizzato nell'attuale emergenza pandemica focalizzandosi sulle opportunità di apprendimento trasformativo dell'organizzazione universitaria.
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Roberti, Geraldina, and Antonella Nuzzaci. "Orientati al futuro: percorsi di orientamento al lavoro per una scelta consapevole del corso di studio." EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, no. 2 (July 2021): 32–48. http://dx.doi.org/10.3280/erp2-2021oa12114.

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Abstract:
In Italia, l'accesso al sistema dell'istruzione terziaria è ancora limitato, come pure appare diffusa una certa irregolarità nel percorso di studio universitario; in funzione di tali considerazioni, il contributo è volto a riflettere sulle azioni di orientamento messe a punto dall'Università dell'Aquila, nell'ambito del progetto "Super", per accrescere negli studenti la conoscenza delle specificità del Corso di Laurea Interclasse L-19&L39 in Scienze della formazione e del servizio sociale e intervenire positivamente nella costruzione dei profili e delle prefigurazioni professionali da parte degli studenti coinvolti. Nell'ottica di rafforzare la collaborazione tra scuola, università e mondo del lavoro e garantire un dialogo efficace con i docenti e gli altri stakeholder interni ed esterni all'Università, i responsabili dell'iniziativa hanno dato vita a un progetto formativo, articolato in diversi step, che ha coinvolto quattro istituti superiori abruzzesi. Nello specifico, il progetto ha previsto momenti diversi di orientamento, formazione e azione, ambientati in due setting differenti: la scuola e il Dipartimento di Scienze umane dell'Università dell'Aquila. Realizzato attraverso un percorso di presentazione dei contenuti core del Corso di Studio, di illustrazione degli obiettivi e dei saperi pratici relativi alle professioni di educatore e di assistente sociale e di valutazione delle conoscenze apprese dagli studenti, il progetto ha conseguito gli esiti formativi e di orientamento illustrati nell'articolo.
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Rabaglietti, Emanuela, Maria Fernanda Vacirca, and Silvia Ciairano. "Il tempo virtuale nello sviluppo degli adolescenti: opportunitŕ o rifugio?" PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no. 1 (May 2011): 67–82. http://dx.doi.org/10.3280/pds2011-001006.

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Abstract:
I giovani trascorrono parte del loro tempo quotidiano esplorando lo spazio virtuale offerto dalle nuove tecnologie, soprattutto il computer, utilizzato per studio o per svago. Attraverso questo studio condotto su 189 adolescenti di ambo i sessi, con un'etŕ media di 16 anni e frequentanti la scuola media di secondo grado, ci proponiamo di: 1) descrivere il tempo giornaliero da essi dedicato all'uso del computer per studio e per svago, le relazioni tra questi due comportamenti e le differenze di genere, fascia d'etŕ e tipo di scuola; 2) indagare nei due generi le relazioni fra tempo dedicato all'uso del computer per studio e per svago e: a) senso di alienazione e percezione positiva di sé; b) soddisfazione per l'esperienza scolastica e autoefficacia scolastica; c) autoefficacia sociale e regolatoria; d) popolaritŕ nel contesto scolastico. I risultati (frequenze, correlazioni, medie, analisi della varianza fattoriale, analisi di regressione gerarchica) evidenziano che per gli adolescenti, soprattutto maschi e studenti di istituti tecnici e professionali, il computer per studio e per svago č un compagno con cui trascorrere parte del tempo quotidiano. Inoltre, le due attivitŕ al computer, formativa e di svago, sono molto legate. Infine, nei maschi emergono relazioni tra bassa popolaritŕ e maggiore uso di computer per studio e tra bassa percezione di sé e maggiore uso di computer per svago; nelle ragazze la bassa soddisfazione per i risultati scolastici si associa ad un maggiore uso del computer per studio.
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Asioli, Fabrizio, and Angelo Fioritti. "Elettroshock (ESK) and electroconvulsive therapy (ECT)." Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9, no. 2 (June 2000): 99–102. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00008289.

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Abstract:
RIASSUNTOScopo - Discutere gli dementi etici, deontologici e normativi alia base della regolamentazione nella pratica dell'elettroschock ad un anno dalla emanazione della circolare ministeriale 15.2.1999 in merito. Metodo - Revisione della letteratura e presentazione delle opinioni degli autori. Risultati - Nonostante l'ESK sia la terapia biologica da più tempo praticata in psichiatria, solo negli ultimi 20 anni essa è stata sottoposta al vaglio di studi scientifici controllati con risultati contraddittori che hanno comunque prodotto un progressivo restringimento delle indicazioni cliniche. Sussistono a tutt'oggi ampie variazioni tra paesi diversi ed all'intemo dello stesso paese circa l'estensione dell'utilizzo, le modalità tecniche impiegate, le indicazioni al trattamento. In varie parti del mondo l'ESK sembra essere praticato prevalentemente in grandi strutture asilari o in cliniche private, mentre il suo uso è più ristretto nei servizi che hanno un filosofia territoriale, così come esistono grandi differenze circa il livello di restrittività imposto dai governi o consigliato dalle associazioni professionali; anche l'insegnamento e l'auditing presso gli istituti universitari riconosce ampi gradi di differenza. Infine esistono recenti rapporti da vari paesi, so prattutto in via di sviluppo, che testimoniano un uso corrente per scopi politici o repressivi nelle grandi istituzioni manicomiali. Conclusioni - Gli autori considerano legittimo ed anzi auspicabile che l'insieme di norme e regolamenti alia base dell'attività psichiatrica esercitata nel nostro paese contempli anche disposizioni in materia di ESK. Gli Autori ritengono che la circolare ministeriale 15.2.1999 sia un documento equilibrato e rappresentativo dei valori alia base della politica sanitaria e psichiatrica del nostro paese.
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Torlone, Francesca. "Lo specialista del trattamento per l'apprendimento trasformativo nei contesti penitenziari: la costruzione di identità del funzionario giuridico-pedagogico." QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO, no. 112 (March 2021): 103–27. http://dx.doi.org/10.3280/qua2020-112008.

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Abstract:
Le trasformazioni occorse nel tempo nella cultura del sistema penale e peni-tenziario hanno inciso sulla identità professionale dei professionisti della funziona-lità giuridico-pedagogica. Il passaggio ad una cultura "rieducante" del sistema-carcere nel secondo dopo-guerra ha messo in luce una nuova identità, un nuovo ruolo cui non sempre si accompagnano nuove consapevolezze e pratiche educative. Il contributo intende ricostruire l'identità di ruolo del funzionario giuridico-pedagogico all'interno delle professioni educative e formative. A tal fine sono utilizzati elementi di rappresentazioni degli attori organizzativi e prospettive identita-rie legate al modo in cui ogni istituto costruisce il senso della professionalità giuridi-copedagogica con i dispositivi in uso e alimenta la cultura del lavoro educativo in carcere. Il contributo si conclude con alcune riflessioni sulla configurazione del funzionario giuridico-pedagogico come "specialista del trattamento" in relazione alla sua capacità di gestire ogni elemento del proprio lavoro in chiave educativa e di co-struire in autonomia il senso del suo ruolo professionale.
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Castoldi, Mario. "La valutazione delle istituzioni educative: approcci a confronto." RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no. 46 (April 2011): 9–20. http://dx.doi.org/10.3280/riv2010-046002.

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Abstract:
L'articolo intende presentare una panoramica degli approcci alla valutazione delle istituzioni educative (Istituti scolastici, centri di formazione professionale, etc.), ordinati in base al criterio esterno-interno: certificazione di qualitŕ, accreditamento esterno, accreditamento interno, analisi comparata tra istituzioni, autovalutazione. In merito ai processi autovalutativi si distinguono diverse prospettive in funzione dei paradigmi culturali di riferimento e della focalizzazione su aspetti diversi del funzionamento organizzativo ed educativo.
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8

Viviana Casano, Lilli. "Il ruolo delle relazioni industriali e della contrattazione collettiva nella costruzione di un mercato del lavoro di cura." ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE 40, no. 3 (December 2022): 79–100. http://dx.doi.org/10.3280/es2022-003008.

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Abstract:
Il contributo indaga alcuni nodi problematici che oggi si frappongono alla emersione e alla costruzione di un mercato del lavoro di cura dignitoso, con specifico riferimento al ruolo dei sistemi di relazioni industriali e della contrattazione collettiva. L'analisi ha riguardato 54 Con-tratti Collettivi Nazionali concentrandosi su norme e istituti centrali per lo studio della contrat-tazione collettiva nella sua funzione istituzionale (e preliminare) di costruzione, appunto, dei mercati di riferimento (sistemi di classificazione e inquadramento del personale, retribuzione, formazione e sviluppo professionale).
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Ostinelli, Giorgio. "Concezione e realizzazione del Questionario per la valutazione della didattica e della relazione con l’insegnante." Swiss Journal of Educational Research 34, no. 3 (September 26, 2018): 533–50. http://dx.doi.org/10.24452/sjer.34.3.4895.

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Abstract:
La valutazione dell’insegnamento è sempre stata ed è tuttora un tema allo stesso tempo importante e di difficile attuazione. Benché chi insegna valuti in continuazione, si constata tuttavia che, nella maggior parte dei casi, le/gli insegnanti non amano essere valutati. Come fare per introdurre delle forme di valutazione «sostenibili», che aiutino a meglio mettere a fuoco aspetti importanti dell’insegnamento e che siano allo stesso tempo rigorose e rispettose della professionalità e della personalità delle/dei docenti? La creazione di un contesto orientato al miglioramento nelle scuole può essere un’occasione importante per sviluppare approcci dotati di tali caratteristiche, ed è, in poche parole, quanto è avvenuto presso la Scuola professionale e artigianale (SPAI) di Mendrisio negli ultimi anni. Nei fatti, nell’ambito del progetto DAAP1, sorto a partire da un’iniziativa federale volta a introdurre forme di autovalutazione negli istituti scolatici, un gruppo di lavoro a cui prendevano parte rappresentanti delle varie categorie di attori presenti nella scuola (insegnanti, allievi, direzione, ecc.) ha sviluppato, con l’assistenza di uno School Improvement Advisor/researcher (SIA), un questionario per la valutazione della didattica e della relazione con l’insegnante. Il presente articolo descrive le tappe che hanno condotto alla creazione di tale strumento e le procedure che hanno permesso di affinarne la validità e l’affidabilità, nell’ottica di una sua utilizzazione su più larga scala da parte dei docenti ticinesi e di madrelingua italiana.
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10

De Benedictis, Michele. "Giulio Leone: l'ultimo dei bonificatori." QA Rivista dell'Associazione Rossi-Doria, no. 4 (December 2010): 155–59. http://dx.doi.org/10.3280/qu2010-004006.

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Abstract:
Le grandi opere di bonifica, il cui culmine si č andato realizzando nel corso degli anni Cinquanta e Sessanta, hanno certamente contribuito a mutare il volto produttivo e sociale dell'agricoltura del Mezzogiorno. I successi conseguiti sono in larga misura da attribuire alla competenza e all'impegno professionale di un agguerrito nucleo di tecnici. Giulio Leone, recentemente scomparso, č stato, a pieno titolo, l'ultimo rappresentante di tale schiera. Il suo impegno professionale, a partire dagli anni Quaranta, ha interessato le realtŕ del latifondo siciliano e diversi comprensori dell'agricoltura campana. Alla conclusione del lavoro per la riforma agraria in Calabria, ha fatto seguito il prolungato impegno presso la Cassa per il Mezzogiorno, prima alla direzione del Servizio bonifiche e successivamente come Vicedirettore del medesimo istituto. Una lunga vita esemplare, sotto il profilo umano e professionale, che lo fa annoverare tra i grandi "tecnici" del meridionalismo contemporaneo.
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Dissertations / Theses on the topic "Istituti professionali"

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Abbinente, Sante. "La comunicazione strategica delle organizzazioni scolastiche: gli istituti professionali in Campania." Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2012. http://hdl.handle.net/10556/277.

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Abstract:
2010 - 2011
Il settore dell’istruzione professionale in Campania è caratterizzato da una chiara componente di complessità e di vincoli, che, reinterpretati alla luce dell’Approccio Sistemico Vitale, fanno presupporre la difficoltà per gli operatori del settore nel far emergere e delineare con chiarezza l’identità della propria organizzazione. La complessità ed i vincoli ai quali ci si riferisce sono pressoché tutti riconducibili alle “direttive” emanate dai Sovra-sistemi di riferimento ai quali le organizzazioni scolastiche devono adeguarsi. Il regime surrogatorio contribuisce a complicare ulteriormente lo scenario facendo sì che le organizzazioni scolastiche in questione si trovino a dover adempiere ad obblighi che attengono alla nuova istruzione professionale (IeFP). Gli Istituti Professionali campani ad indirizzo “Servizi per l’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale” risentono sia della indeterminatezza degli obiettivi dell’indirizzo di studio che della natura “incompleta” dell’autonomia scolastica. Il lavoro di ricerca analizza la comunicazione (interna ed esterna) effettuata da questa tipologia di organizzazioni scolastiche sotto la prospettiva dell’Approccio Sistemico Vitale. [abstract a cura dell'Autore]
X n.s.
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2

FLAMMIA, MICHELE. "Dialogo socratico e dissonanza cognitiva nell’insegnamento della filosofia: analisi di una strategia didattica per la promozione del pensiero critico negli istituti tecnici e professionali." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2023. https://hdl.handle.net/10281/404417.

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Abstract:
Questo progetto di ricerca analizza una strategia di insegnamento della filosofia nella scuola secondaria ispirata al dialogo socratico, che mira alla creazione e alla gestione efficace della dissonanza cognitiva come strumento di promozione del pensiero critico, denominata Socratic Challenge (SC). La ricerca prende avvio dai laboratori tenuti negli anni 2016/2019 in un istituto tecnico e professionale della provincia di Varese, a cui ho partecipato come ideatore e conduttore, che hanno visto la partecipazione volontaria di circa 150 studenti. Le domande di ricerca sono: Quali sono le caratteristiche della Socratic Challenge? Può costituire una metodologia didattica da proporre? A quali condizioni? All’interno di quale quadro progettuale? La ricerca empirica è di tipo qualitativo, naturalistico ed esplorativa (Lumbelli, 1984), nello specifico un self-study (Hamilton & Pinnegar 2009), articolato in due fasi. Nella prima fase i dati riguardo la motivazione e la percezione dell’impatto formativo sono stati raccolti attraverso interviste in profondità degli studenti (16) e analizzati secondo i criteri dell’analisi tematica riflessiva (Braun & Clarke 2019). Nella seconda fase i laboratori sono stati riproposti a distanza in istituti tecnici e professionali di Milano e provincia, coinvolgendo 113 studenti a cui è stato proposto un questionario qualitativo. I laboratori sono stati registrati e le interazioni discorsive analizzate secondo un approccio qualitativo di tipo induttivo che fa riferimento alla Constructivist Grounded Theory (Charmaz, 2006). I primi risultati mostrano come questa strategia didattica dialogica nell’insegnamento della filosofia possa considerarsi un’alternativa efficace rispetto all’impostazione storico-filosofica predominante nella tradizione italiana (Illetterati 2007).
This research project analyzes a strategy for teaching philosophy in secondary school inspired by Socratic dialogue, which aims at the creation and effective management of cognitive dissonance as a tool for promoting critical thinking, called Socratic Challenge (SC). The research originates from workshops held in the years 2016/2019 in a technical and vocational institute in the province of Varese, in which I participated as the creator and conductor, involving the voluntary participation of about 150 students. The research questions are: What are the characteristics of the Socratic Challenge? Can it constitute a teaching methodology to be proposed? Under what conditions? Within what project framework? The empirical research is qualitative, naturalistic, and exploratory (Lumbelli, 1984), specifically a self-study (Hamilton & Pinnegar 2009), divided into two phases. In the first phase, data regarding motivation and perceptions of training impact were collected through in-depth interviews of students (16) and analyzed using the criteria of reflective thematic analysis (Braun & Clarke 2019). In the second phase, the workshops were repeated remotely in technical and vocational institutes in Milan and province, involving 113 students who were surveyed with a qualitative questionnaire. The workshops were recorded and the discussion interactions analyzed according to a qualitative inductive approach that refers to Constructivist Grounded Theory (Charmaz, 2006). Results show how this dialogical instructional strategy in philosophy teaching can be considered an effective alternative to the historical-philosophical approach predominant in the Italian tradition (Illetterati 2007).
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GALVANI, SILVIA. "Professionalità dell'insegnante e organizzazione del servizio nella scuola. Studio di caso in tre istituti della Lombardia." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2010. http://hdl.handle.net/10280/701.

Full text
Abstract:
La ricerca propone un’analisi, in prospettiva pedagogica, del cambiamento organizzativo nella scuola e della professionalità dell’insegnante. L’interesse per la problematica origina da considerazioni attinenti al rapporto tra riforma e innovazione e al ruolo svolto dagli insegnanti nei processi di cambiamento. L’indagine sviluppata si articola secondo due livelli, distinti ma interrelati. Il primo attiene al piano teorico-concettuale e inquadra le problematiche trattate con riferimento ai recenti contributi della letteratura scientifica; il secondo offre in modo complementare i risultati dello studio di caso, condotto in tre istituti scolastici di secondo grado della Lombardia. In ragione dei livelli considerati, i capitoli dedicati all’analisi teorica si alternano a quelli sull’indagine empirica. La ricerca coglie e problematizza la relazione fra cambiamento dell’assetto istituzionale e organizzativo della scuola e rinnovamento della professionalità dell’insegnante, sottolineando l’importanza di sperimentare nella pratica scolastica modelli di organizzazione che avvalorano ruolo e competenze dei docenti.
This research inquires into changes in school organisation and teacher professionalism from a pedagogical point of view. The main purpose is to reflect upon the relationship between school reform and teacher role in this field. The research work consists of two different but strictly intertwind levels. The first one concerns the theoretical standpoint and outlines issues according to the most recent scientific contributions. The other offers data collected during a study of case carried out in three secondary school institutes in Lombardy. The outcomes stress the importance of actual experience of organising models improving teacher specific role and skills.
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GALVANI, SILVIA. "Professionalità dell'insegnante e organizzazione del servizio nella scuola. Studio di caso in tre istituti della Lombardia." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2010. http://hdl.handle.net/10280/701.

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Abstract:
La ricerca propone un’analisi, in prospettiva pedagogica, del cambiamento organizzativo nella scuola e della professionalità dell’insegnante. L’interesse per la problematica origina da considerazioni attinenti al rapporto tra riforma e innovazione e al ruolo svolto dagli insegnanti nei processi di cambiamento. L’indagine sviluppata si articola secondo due livelli, distinti ma interrelati. Il primo attiene al piano teorico-concettuale e inquadra le problematiche trattate con riferimento ai recenti contributi della letteratura scientifica; il secondo offre in modo complementare i risultati dello studio di caso, condotto in tre istituti scolastici di secondo grado della Lombardia. In ragione dei livelli considerati, i capitoli dedicati all’analisi teorica si alternano a quelli sull’indagine empirica. La ricerca coglie e problematizza la relazione fra cambiamento dell’assetto istituzionale e organizzativo della scuola e rinnovamento della professionalità dell’insegnante, sottolineando l’importanza di sperimentare nella pratica scolastica modelli di organizzazione che avvalorano ruolo e competenze dei docenti.
This research inquires into changes in school organisation and teacher professionalism from a pedagogical point of view. The main purpose is to reflect upon the relationship between school reform and teacher role in this field. The research work consists of two different but strictly intertwind levels. The first one concerns the theoretical standpoint and outlines issues according to the most recent scientific contributions. The other offers data collected during a study of case carried out in three secondary school institutes in Lombardy. The outcomes stress the importance of actual experience of organising models improving teacher specific role and skills.
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ALIZZI, ANTONIO. "PROFESSIONALITA', RUOLO E FUNZIONI DEL DIRETTORE SANITARIO. AMBITI DI MANAGERIALITA' IN TRE ORGANIZZAZIONI AD ELEVATA COMPLESSITA': ISTITUTO CLINICO HUMANITAS, ISTITUTO EUROPEO DI ONCOLOGIA, OSPEDALE MAGGIORE POLICLINICO." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2011. http://hdl.handle.net/10280/1106.

Full text
Abstract:
Nell’ambito delle professioni mediche, quella del direttore sanitario aziendale risulta poco indagata. La ricerca – di tipo qualitativo, condotta sui direttori sanitari di tre ospedali di Milano – si propone di investigare questo ruolo professionale a partire dalle novità registrate nell’ultimo ventennio e dagli obiettivi che si pone nel proprio campo. L’ipotesi è che la figura esaminata abbia subito tali e profonde mutazioni per cui: a) in superficie, sono cambiate le competenze fondamentali per l’esercizio efficace del ruolo; in particolare, l’attività “produttiva” è stata affidata al “direttore medico di presidio” mentre la programmazione e il coordinamento strategico al direttore sanitario; b) in profondità, compromesse e dissolte quelle caratteristiche che Freidson considerava tipiche della professione, il direttore sanitario è andato costruendosi una nuova professionalità, caratterizzata dai saperi tecnici tradizionali, ma anche da nuove competenze manageriali. Viene ripercorso normativamente e storicamente il cambiamento intervenuto nel ruolo, fino a delinearne i nuovi ambiti di managerialità. Individuare tali competenze è utile per: includerle, mediante percorsi educativi specifici, nel fabbisogno formativo professionale, leggerne il ricorso e lo sviluppo, in una chiave isomorfica normativa, come funzionale allo stesso direttore sanitario per attivare/controllare il cambiamento, tanto nell’ospedale, quanto nel campo organizzativo della salute.
Within the scope of medical professions, the role of the chief medical officer is not so much investigated. The present quality-type research has been carried out on the activity of chief medical officers in three hospitals in Milan and aims to investigate this profession starting from the innovations it underwent during the last twenty years and from the goals it intends to reach. The hypothesis we formulated is that the role we are analyzing has undergone such deep changes that: a) on the surface, fundamental skills required for an efficient practice of this profession have changed; in particular, the “productive” activity has been entrusted to the hospital medical director, while programming and strategic coordination has been ascribed to the chief medical officer; b) in depth, since the characteristics considered as typical by Freidson were compromised and hence dissolved, chief medical officers have been acquiring a new professionalism, marked by traditional knowledge but also by new managerial skills. Changes occurred in this profession have been studied in the present dissertation both from a regulatory and from an historical point of view, in order to trace out the new scope of its managerial activities. Detecting skills is important: for including them among the educational needs of this profession to be acquired thanks to specific training paths, for tracing their recurrence and development in the frame of a normative isomorphism, which would be useful for the chief medical officer himself in order to start/monitor the changes as much in the hospital as in the whole organizational health field.
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ALIZZI, ANTONIO. "PROFESSIONALITA', RUOLO E FUNZIONI DEL DIRETTORE SANITARIO. AMBITI DI MANAGERIALITA' IN TRE ORGANIZZAZIONI AD ELEVATA COMPLESSITA': ISTITUTO CLINICO HUMANITAS, ISTITUTO EUROPEO DI ONCOLOGIA, OSPEDALE MAGGIORE POLICLINICO." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2011. http://hdl.handle.net/10280/1106.

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Abstract:
Nell’ambito delle professioni mediche, quella del direttore sanitario aziendale risulta poco indagata. La ricerca – di tipo qualitativo, condotta sui direttori sanitari di tre ospedali di Milano – si propone di investigare questo ruolo professionale a partire dalle novità registrate nell’ultimo ventennio e dagli obiettivi che si pone nel proprio campo. L’ipotesi è che la figura esaminata abbia subito tali e profonde mutazioni per cui: a) in superficie, sono cambiate le competenze fondamentali per l’esercizio efficace del ruolo; in particolare, l’attività “produttiva” è stata affidata al “direttore medico di presidio” mentre la programmazione e il coordinamento strategico al direttore sanitario; b) in profondità, compromesse e dissolte quelle caratteristiche che Freidson considerava tipiche della professione, il direttore sanitario è andato costruendosi una nuova professionalità, caratterizzata dai saperi tecnici tradizionali, ma anche da nuove competenze manageriali. Viene ripercorso normativamente e storicamente il cambiamento intervenuto nel ruolo, fino a delinearne i nuovi ambiti di managerialità. Individuare tali competenze è utile per: includerle, mediante percorsi educativi specifici, nel fabbisogno formativo professionale, leggerne il ricorso e lo sviluppo, in una chiave isomorfica normativa, come funzionale allo stesso direttore sanitario per attivare/controllare il cambiamento, tanto nell’ospedale, quanto nel campo organizzativo della salute.
Within the scope of medical professions, the role of the chief medical officer is not so much investigated. The present quality-type research has been carried out on the activity of chief medical officers in three hospitals in Milan and aims to investigate this profession starting from the innovations it underwent during the last twenty years and from the goals it intends to reach. The hypothesis we formulated is that the role we are analyzing has undergone such deep changes that: a) on the surface, fundamental skills required for an efficient practice of this profession have changed; in particular, the “productive” activity has been entrusted to the hospital medical director, while programming and strategic coordination has been ascribed to the chief medical officer; b) in depth, since the characteristics considered as typical by Freidson were compromised and hence dissolved, chief medical officers have been acquiring a new professionalism, marked by traditional knowledge but also by new managerial skills. Changes occurred in this profession have been studied in the present dissertation both from a regulatory and from an historical point of view, in order to trace out the new scope of its managerial activities. Detecting skills is important: for including them among the educational needs of this profession to be acquired thanks to specific training paths, for tracing their recurrence and development in the frame of a normative isomorphism, which would be useful for the chief medical officer himself in order to start/monitor the changes as much in the hospital as in the whole organizational health field.
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Books on the topic "Istituti professionali"

1

Astolfi, E. Cultura commerciale: Per la Prima e Seconda Classe dei corsi biennali degli Istituti Professionali per il commercia e peri corsi di pratica commerciale e di preparazione all'impiego. Milano: Tramontana, 1986.

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2

Guido, Cosimo. Una scuola d'avanguardia, gli istituti professionali: I nuovi programmi d'insegnamento per l'area comune e per l'area di indirizzo dei corsi di qualifica e del biennio post-qualifica : testi integrali e commento. Bari: Franco Milella editore, 1994.

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3

Cenedella, Cristina. Oltre l'assistenza: Lavoro e istruzione professionale negli istituti per l'infanzia irregolare tra Sette e Novecento. Milano: Vita e pensiero, 2015.

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4

Donatella, Bandinelli, Ronge Marco, and Galleria degli Uffizi, eds. Tra scienza e tecnologia: La strumentaria storico scientifica dell'Istituto tecnico "Leonardo da Vinci" di Firenze. Livorno: Sillabe, 2000.

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5

Rita, Fava, ed. Architettura e gusto. Milano: Electa, 2007.

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6

Franco, Frigo, ed. La formazione continua nella Legge 236-93: L'esperienza della circolare n. 174-96. Milano: F. Angeli, 2001.

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7

Milla, Minelli, and Cinquini Valeria, eds. Con la massima sollecitudine: A scuola nell'anno delle leggi razziali. Bologna: CLUEB, 2000.

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Valeria, Cinquini, Minelli Milla, Istituto statale di istruzione tecnica, commerciale e professionale "Cresenzi-Tanari"., and Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia di Bologna., eds. Con la massima sollecitudine: A scuola nell'anno delle leggi razziali. Bologna: CLUEB, 2000.

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9

Nobili, Francesco Boni de. Storia in Cucina: Manuale Ad Uso Degli Istituti Professionali Alberghieri. Independently Published, 2018.

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10

Psicologia, Organizzazione e Gestione - per l' Istituto Professionale Alberghiero. Lulu Press, Inc., 2012.

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Book chapters on the topic "Istituti professionali"

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Castiglioni, Enrico. "Istituto Tecnico Industriale e Istituto Professionale Di Stato Busto Arsizio, Castellanza, Via Azzimonti, 1960–64." In Italomodern, 164–67. Vienna: Springer Vienna, 2012. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-7091-0852-9_45.

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Conference papers on the topic "Istituti professionali"

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Frenea Schmidt, Armelle, Henrik Johansson, and Stefan Krämer. "From educational programmes to professional projects: finding flight opportunities." In Symposium on Space Educational Activities (SSAE). Universitat Politècnica de Catalunya, 2022. http://dx.doi.org/10.5821/conference-9788419184405.065.

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Abstract:
Nowadays, lots of opportunities are offered to students to fly their own experiment on board of rockets or balloons. Thanks to those opportunities, young scientists have a chance to experience hands-on project and even to find a vocation: pursuing experimentations on-board of flight missions. However, it can appear, for these young professionals, that flying on board sounding rockets or stratospheric balloons is hard to access or to afford. Yet the opportunities exist and are waiting for them! Space educational programmes enable students to learn, in a short period of time, all phases of a scientific project; a unique chance to experience a full project cycle from objectives’ definition to the publication of the results. Thus, students define mission requirements, design, manufacture, test and finally launch their own experiment! On REXUS/BEXUS [1] for example, students experience an end-to-end project with all disciplines required by a Space project (science, mechanics, electronics, software, system engineering, management, finances, outreach). The concretisation of all efforts occurs during the launch campaign, organised at SSC Esrange (Sweden). The campaign is always an intense period for the participants: high level of concentration, pressure, stress but a massive work that pays off during the flight and after. Usually, this key event enables ideas and improvements to pop up; a prolific event to define the next step of an experiment, maybe on a future mission! Many students start their professional career after the campaign. Despite new ideas and the drive to pursue, a common idea of these young professionals is that it is hard to access to flight opportunities on sounding rockets or stratospheric balloons while not being a student anymore: too expensive to finance a campaign? too complex to organise? who to contact? Many questions that it is time to answer. Yes, it is possible! At SSC, we enable access to stratospheric balloons, sounding rockets and drop tests on a cost-efficient entrance level or fully funded through national and international programmes. One of these examples is the EOSTRE mission [2] (Experiment on Outliving Microorganisms under Stratospheric Environment), developed by FH Aachen University of Applied Sciences (Germany) in collaboration with the University of Oulu (Finland); a former BEXUS team that developed its own balloon mission, launched successfully from Esrange in March 2020. Several former students from REXUS/BEXUS have joined professional opportunities, such as the HEMERA [3] programme, with the experiments GRASS from INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica) and STRAINS (Sapienza University, Rome) and launched it from Esrange in September 2021. Today, SSC is also offering ride share opportunities on sounding rockets with the programme SubOrbital Express [4]; first successful launch was in June 2019 on board MASER 14 (S1X-1). Opportunities are still open for the next missions in fall 2022 (S1X-3) and in 2023 (S1X-4)
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