Academic literature on the topic 'Isole maltesi'

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Journal articles on the topic "Isole maltesi"

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Khoodoo, M. H. R., E. S. Ganoo, and S. Saumtally. "First Report of Ralstonia solanacearum Race 3 Biovar 2A Infecting Potato and Weeds in Mauritius." Plant Disease 91, no. 9 (September 2007): 1200. http://dx.doi.org/10.1094/pdis-91-9-1200b.

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Abstract:
In October 2005 and September 2006, two outbreaks of bacterial wilt occurred in the south and north (90 and 95 m above sea level, respectively) of Mauritius, respectively, on different potato cultivars in seed potato fields. Symptoms were reported at harvest when profuse creamy exudates were observed oozing from the eyes of tubers. The brown appearance of the vascular rings, which was accompanied by extensive maceration, suggested potato brown rot. Severe symptoms with complete rotting of vascular tissues and oozing from heel ends of tubers were commonly observed. Ralstonia solanacearum has been regularly encountered for decades around the island, but before October 2005, all isolates belonged to Race 1 biovar 3. The pathogen was isolated from samples collected from the two outbreaks by plating on Kelman's medium amended with 100 ppm of polymixin B sulfate. Thirty-three isolates were obtained from stems and tubers of potato cvs. Spunta, Delaware, Atlantic, and Belle Isle, from soil samples, and weed hosts Solanum americanum, Lycopersicon pimpinellifolium, and Oxalis latifolia. These weeds, however, did not show symptoms of wilting or vascular browning, although oozing was observed when the stems were cut and placed in water. When reinoculated in tomato bioassays, 17 tested isolates caused wilting and were successfully reisolated, confirming Koch's postulates. All colonies were positive for Ralstonia by the Spot√Check LF test (Adgen, Ayr, UK) and by indirect plate-trapped antigen-ELISA (Agden) using monoclonal antibodies raised against Race 3 strains. Isolate biovar was determined by performing standard biochemical tests (1). All 33 isolates metabolized maltose, lactose, and cellobiose but not trehalose and the hexose alcohols dulcitol, mannitol, and sorbitol, thereby showing that they all belong to biovar 2 of Andean phenotype 2A. The final identification was performed by a PCR test using Race 1 specific primers PSIF and PSIR (4) and Race 3 specific primers 630 and 631 (3). The Race 3 specific band was amplified from all isolates while the Race 1 specific band was not. Assignment to biovar 2 was independently confirmed by CABI Identification Service, UK. R. solanacearum R3bv2 is distributed worldwide, occurring in temperate regions, subtropical areas, and at higher altitudes in the tropics, reportedly because of its lower temperature optimum. Brown rot is often disseminated by seed potato tubers that are latently infected by the pathogen (2). Seed potato fields typically undergo a 7-year crop rotation with sugar cane in Mauritius, so it is unlikely that the pathogen was present in these fields for a long time. The infection of weeds in these same fields was probably due to the movement of water contaminated by tuber exudates. Epidemiological results suggest that R. solanacearum R3bv 2A was recently introduced into Mauritius, although its origin is not known. Generally, R3bv2 strains around the world appear to be clonal and seem to be spreading rapidly into previously uninfested areas such as Mauritius. Stronger standards for seed potato testing may be needed to prevent a wide dissemination of R3bv2. References: (1) A. C. Hayward. J. Appl. Bacteriol. 27:265, 1964. (2) A. C. Hayward et al. Page 420 in: Bacterial Wilt Disease: Molecular and Ecological Aspects. P. Prior et al., eds. Springer, Berlin, 1998. (3) M. Fegan et al. Page 19 in: Bacterial Wilt Disease: Molecular and Ecological Aspects. P. Prior et al., eds. Springer, Berlin, 1998. (4) Y.-A. Lee et al. Appl. Environ. Microbiol. 67:3943, 2001.
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Dissertations / Theses on the topic "Isole maltesi"

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Bonato, Andrea <1994&gt. "Overtourism, indagine del fenomeno e gestione dei flussi turistici: il caso delle isole maltesi." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19061.

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Abstract:
Al centro del dibattito turistico degli ultimi anni vi è il cosiddetto fenomeno dell'overtourism, il quale sta interessando sempre di più i contesti urbani e territoriali delle principali destinazioni europee ed internazionali, comprese alcune isole del Mediterraneo, tra cui Malta. Se da una parte l'aumento degli arrivi turistici apporta dei benefici alla destinazione, di tipo economico, sociale e culturale, dall'altra vi possono essere delle ripercussioni negative, che influenzano, non solo la vita dei residenti locali, ma anche la qualità dell'offerta e dell'esperienza turistica. Questo elaborato si propone di indagare il fenomeno del sovraffollamento turistico, concentrandosi in modo particolare sul caso delle isole maltesi. Dopo averne illustrato l'offerta turistica, verranno analizzati i più recenti trend elaborati dall'autorità maltese, Malta Tourism Authority (MTA), le politiche attuate dal governo per far fronte alla problematica e trattate alcune tematiche cruciali nell'ottica della gestione dei flussi turistici, quali il calcolo della capacità di carico, il ciclo di vita della destinazione ed il concetto di stagionalità. Infine, verranno proposte delle soluzioni alternative per un turismo più sostenibile ed attento alla comunità, che sia fonte di arricchimento economico e sociale.
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Cipolla, Elviriana <1990&gt. ""Turismo insulare e prospettive sostenibili: il caso delle isole maltesi tra sprechi ambientali e buone pratiche"." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/7091.

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Abstract:
Descrizione, storia e approfondimento degli elementi che caratterizzano il territorio dell'arcipelago maltese. Analisi del ruolo e dell' impatto che il turismo ha sull'economia e sugli aspetti geomorfologici legati al territorio. Inoltre, attraverso l'esperienza di Ta' Mena a Gozo,(esempio di iniziativa per la conservazione del territorio), vengono approfondite eventuali proposte e alternative per la diffusione e l'attuazione di prospettive sostenibili.
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MARTINELLI, MATTIA. "From outcrop to fracture model. A multidisciplinary approach to characterize fracture networks from outcrop analogues in carbonates affected by extensional tectonics." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2020. http://hdl.handle.net/10281/271026.

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Abstract:
I network di fratture hanno un ruolo fondamentale nel controllo della permeabilità e del flusso dei geo-fluidi (e.g. idrocarburi, acqua, fluidi idrotermali ecc.). Nel sottosuolo i parametri delle fratture vengono solitamente caratterizzati utilizzando dati di pozzo e dati sismici, i quali però sono divisi da un salto di scala. Infatti, i dati di pozzo sono sparsi e parziali mentre anche la sismica migliore non è in grado di identificare fratture con dimensione minori di 200 metri. Gli analoghi esumati con dimensioni chilometriche posso aiutare a colmare questo divario permettendo di raccogliere una grande quantità di dati a scale differenti. In questa tesi di dottorato abbiamo caratterizzato il network di fratture nei carbonati delle isole di Malta e Gozo, che si trovano all’interno della Piattaforma Pelagica nel foreland della catena Appeninico-Magrebide e sono degli spettacolari analoghi esumati di reservoir di idrocarburi fratturati sviluppatisi in ambienti tettonici estensionali. La stratigrafia delle isole maltesi è caratterizzata dalla presenza di differenti tipi di carbonati di età compresa tra il tardo Oligocene e il Miocene superiore., tagliati da due set di faglie normali (ENE-WSW e WNW-ESE) con rigetti verticali che possono raggiungere i 210 metri. Dicchi nettuniani associati a faglie normali con rigetto limitato (meno di 5 metri) sono inoltre presenti nelle unità più antiche. In questa tesi abbiamo utilizzato un approccio multidisciplinare che ci ha permesso di effettuare diversi tipi di studi che sono presentati nei quattro capitoli della tesi. i) Nel primo capitolo abbiamo ricostruito l’evoluzione tettonica e geodinamica delle isole di Malta e Gozo e della Piattaforma Pelagica a partire dal tardo Oligocene fino al Pliocene. Questo ci ha permesso inoltre di ricostruire l’età di formazione e la cinematica dei diversi set di faglie e fratture. ii) Nel secondo capitolo abbiamo caratterizzato i parametri delle fratture assieme al loro impatto sulla connettività idraulica e l’architettura della zona di danneggiamento legata alla faglia di Qala (Gozo). Per fare questo abbiamo applicato un nuovo workflow che combina scan-line lineari con scan-area applicate su modelli di affioramento digitali di dimensioni chilometri utilizzando inoltre metodi automatici per il calcolo dei parametri della fratturazione. iii) Nel terzo capitolo, abbiamo mostrato come la meccanica stratigrafica e in particolare le proprietà elastiche delle rocce giochino un ruolo fondamentale nel controllo dello spessore della damage zone. I risultati sono stati ottenuti combinando osservazioni di terreno con analisi petro-fisiche, petrografiche, geo-meccaniche e modelli numerici. iv) Nel quarto capitolo abbiamo utilizzato il Volume Elementare Rappresentativo del network di fratture caratterizzato durante lo studio effettuato nel capitolo due per realizzare modelli DFN ad una scala più piccola rispetto a quella del reservoir. Questo ci ha permesso di risolvere diversi problemi legati alla modellazione della fratturazione alla scala del reservoir.
Fracture networks exert a primary role in the control of permeability and flow of geo-fluids (e.g hydrocarbons, ground water, hydrothermals fluid, etc.). Fracture parameters in the subsurface are usually characterised using borehole and seismic data, but these are affected by a scale gap. Well data are only sparse and partial and even the best seismic data cannot detect fractures shorter than ca 200 m. Km-scale outcrop analogues can help to fill this gap, allowing to collect huge amounts of of data at different scales. This PhD thesis investigates the fracture networks in carbonates of the Maltese Islands, located in the Pelagian Platform in the foreland of the Sicilian-Appenine-Maghrebian fold and thrust belt, that are world-class analogues of extensional fractured and faulted hydrocarbon reservoirs. Here a Late-Oligocene – Late Miocene carbonatic sequence composed by different types of carbonates is exposed. It is cross-cut by normal faults with a vertical displacement up to 210 meters, arranged in two main sets striking ENE-WSW and WNW-ESE. Moreover, Neptunian dykes associated with small normal faults (less than 5 meters of displacement) are present in the lower units. We applied a multidisciplinary approach that allowed us to carry out the following studies that are presented in the four chapters of these thesis. i) In the first chapter, we characterize the tectonic and geodynamic evolution of the Maltese Islands and Pelagian Platform from the Late Oligocene to the Pliocene and to understand the timing, kinematics and stress regime of the different fault and joint sets. ii) In the second chapter, we Investigate the fracture parameters and their impact on hydraulic connectivity and the architecture of the damage of the Qala fault (Gozo). The study was performed applying a new workflow that combines linear scanlines and scanareas collected on a large Digital Outcrop Model also using automatic methods for the extraction of fracture parameters. iii) In the third chapter, we investigate the control of the mechanical stratigraphy and in particular of the elastic properties of the rocks on the damage zone thickness combining petrographical, petrophysical, geomechanical and numerical modeling analyses. iv) In the fourth chapter, we characterize the Representative Elementary Volume of fracture network parameters extracted from the DOM study to drive Discrete Fracture Network modeling. This allows building DFN models on in order to build DFN model on a smaller scale with respect to the reservoir scale solving many numerical models.
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Pirino, Elena Alin. "Corpus Inscriptionum Melitensium : storia e istituzioni delle isole maltesi attraverso la documentazione epigrafica : Tesi in co-tutela." Bordeaux 3, 2005. http://www.theses.fr/2005BOR30021.

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Abstract:
La thèse présentée concerne l'étude de l'histoire de l'archipel maltais dans l'Antiquité. L'auteur s'est tout d'abord attaché à l'étude des sources classiques relatives à Melita et Gaulos. Celles-ci témoignent entre autres de liens existant entre Cicéron et l'île de Malte. Le deuxième chapitre est consacré à l'économie et aux routes. La plus importante ressource de l'économie maltaise était constituée par les activités artisanales liées au travail des tissus. Un autre aspect intéressant de l'économie maltaise à l'époque romaine est représenté par les très nombreuses villae caractérisées par la présence d'engins destinés à presser les olives qui attestent que la culture de l'olivier devait être autrefois très amplement diffusée. Le troisième chapitre est consacré à la documentation épigraphique qui permet de connaître quelques aspects de la vie politico-institutionnelle. Les inscriptions maltaises sont au nombre de 53. Nous savons que les deux îles, à l'époque impériale, furent administrées par un procurateur. Les diverses phases institutionnelles de la provincia Sicilia, démontrent que les deux îles furent administrées à l'époque tardo-républicaine par le propréteur de Sicile. Autre élément à émerger de l'étude des inscriptions, la persistance de la culture grecque, encore au Ier siècle ap. J. -C. , et qui semble indiquer que le processus de romanisation des deux îles a été plutôt lent. Parmi les inscriptions maltaises, l'on a distingué un groupe de textes qui témoignent d'actes d'évergétisme de la part de notables et qui permettent de compléter les données archéologiques, car certains d'entre eux font référence à des monuments publics restaurés ou embellis grâce à la munificence des patrons de la cité
The thesis presented relates to the study of the history of the Maltese archipelago in Antiquity. The author first of all pursued the study himself of the traditional sources relative to Melita and Gaulos. Those testify inter alia bonds existing between Cicéron and the island to Malta. The second chapter is devoted to the economy and the roads. The most important resource of the Maltese economy was consisted the artisanal activities related to the work of fabrics. Another interesting aspect of the Maltese economy at the time Roman is represented by the very many villae characterized by the presence of machines intended to press the olives which attest that the culture of the olive-tree was formerly to be very amply diffused. The third chapter is devoted to the epigraphic documentation which makes it possible to know some aspects of the politico-institutional life. The Maltese inscriptions are 53. We know that the two islands, at the time imperial, were managed by a procurator. The various institutional phases of the provincia Sicilia, show that the two islands were managed at the time tardo-republican by the propretor of Sicily. Another element to emerge from the study of the inscriptions, the persistence of the Greek culture, still in Ist century p. J. -C. , and which seems to indicate that the process of romanisation of the two islands was rather slow. Among the Maltese inscriptions, one distinguished a group from texts which testify to acts of evergetism on behalf of notable and which allow to supplement the archaeological data, because some of them refer to public monuments restored or embellished thanks to the munificence of the owners of the city
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Paci, Deborah. "Il mito del Risorgimento mediterraneo. Corsica e Malta tra politica e cultura nel ventennio fascista." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2013. http://hdl.handle.net/11577/3422626.

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Abstract:
In 1923 the Fascist regime began a propaganda campaign by claiming the territories of Corsica and Malta, held by France and Great Britain, that were deemed to be Italian lands. The Fascist regime produced literature on Corsica and Malta that justified that both islands were Italian lands based on historic, ethnic, and linguistic grounds. The Fascists quoted historical, geographical, linguistic, ethnographic and cultural relations between the Italian peninsula and the island elite during the nineteenth century, in order to present evidence of the Italianità of Corsica and Malta. The Fascist regime activate cultural institutions and the majority of the Italian intellectuals in order to justify, on the ideological level, the irredentist and imperial ambitions in the Mediterranean basin. This research aims to investigate the myth of the Risorgimento Mediterranean, a myth that was created in order to explain to Italian public opinion the Mussolini's foreign policy regarding Corsica and Malta. The myth of the Risorgimento Mediterranean created a strong link between the imperial mission of ancient Rome and the "Mediterranean destiny" of the House of Savoy. It gradually became a prevalent subject in Fascist publications and writings of personalities of the Italian cultural life. This study aims to examine the distance and the convergence between the mythological construction of the Risorgimento Mediterranean and the reality of the Fascist territorial claims in the Mediterranean, in particular on Corsica and Malta.
A partire dal 1923 il regime fascista diede avvio a una campagna propagandistica di rivendicazioni territoriali nei riguardi di Malta e della Corsica, facendo appello ad argomentazioni di ordine storico, geografico, linguistico, etnografico nonché ai legami culturali tra la Penisola italiana e le élites insulari risalenti al XIX secolo, al fine di comprovare l’italianità delle due isole. Il regime mobilitò le istituzioni culturali e larga parte dell’intellettualità italiana con l’intento dichiarato di suffragare, sul piano ideologico, le mire irredentiste e imperialiste nel bacino del Mediterraneo. Questa ricerca intende ricostruire la parabola del mito del Risorgimento mediterraneo, un mito che fu concepito e costruito con il proposito di giustificare e motivare, di fronte all’opinione pubblica italiana, le scelte compiute dal governo mussoliniano in materia di politica estera e in particolare nei confronti delle terre irredente mediterranee: la Corsica e Malta. Statuendo un nesso indissolubile tra la missione imperiale fascista, che era stata di Roma antica, e il «destino mediterraneo» di Casa Savoia, il mito del Risorgimento mediterraneo divenne progressivamente un motivo dominante nella pubblicistica fascista e negli scritti di insigni personalità dell’intellettualità italiana. Questo studio si propone di valutare la distanza e la convergenza tra la costruzione mitologica del Risorgimento mediterraneo e la realtà delle rivendicazioni territoriali dell’Italia fascista nel Mediterraneo, in particolare nei riguardi della Corsica e di Malta.
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FRANCIOLINI, RICCARDO. "MODELLI RELAZIONALI IN ALCUNI AMBITI RURALI MEDITERRANEI: ARCIPELAGO TOSCANO, ISOLE PITIUSE, ARCIPELAGO MALTESE." Doctoral thesis, 2010. http://hdl.handle.net/2158/557287.

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Books on the topic "Isole maltesi"

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bv, Intermap. Tourist atlas of the Maltese Islands =: Touristenatlas von den maltesischen Inseln = Atlante Turistico delle Isole Maltesi. Intermap bv, 1985.

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