Academic literature on the topic 'Isola d’Elba'

The seafloor is considered the major sink for plastic debris in the world’s oceans. Biodegradable polymers are available on the market as a substitute for conventional plastic and could potentially end up in the same environment. To gain more insight into the effects of different sediments on the degradation rate of biodegradable plastic we performed two iterative seawater tank experiments. First, to test the effect of sediment grain size, film of Mater-Bi HF03V, a blend of thermoplastic starch and biodegradable polyesters, was placed on the surface of mud as well as on four different grain size fractions of beach sand. Disintegration half-life was shortest on mud (139 days) and increased with the grain size of the beach sediment fractions (63–250 µm: 296 days; 250–500 µm: 310 days; 500–1,000 µm: 438 days; >1,000 µm: 428 days). We assume that the higher surface-to-volume ratio in fine sediment compared to coarse sediment led to a higher bacterial abundance and thus to faster disintegration rates. In a follow-up experiment, the <500 µm fraction of sediment from four different beaches around Isola d’Elba, Italy, was used to test plastic disintegration as above. Additionally, polyhydroxybutyrate (PHB, MIREL P5001) was used as a positive control and high-density polyethylene (HD-PE) as a negative control. No disintegration was observed for HD-PE. Mater-Bi HF03V and PHB disintegrated significantly differently on sediment from different sites, with half-lives of Mater-Bi HF03V ranging from 72 to 368 days and of PHB from 112 to 215 days. Here, the half-life was shortest on slightly coarser sediment and at potentially anthropogenically impacted sites. We assume that the effect of the grain size on the disintegration rate was masked by other parameters influencing the microbial community and activity. Understanding the parameters driving biodegradation is key to reliably report the range of disintegration rates occurring under the various conditions in different ecosystems.

ABSTRACT Gli obiettivi primari che questa tesi di dottorato di ricerca sull’isola d’Elba si pone sono la documentazione e la ricostruzione di tutte le trasformazioni del paesaggio elbano tra la preistoria e la tarda antichità, al fine di tentare una lettura globale della geografia storica e della storia dei paesaggi dell’isola in relazione ai bacini d’approvvigionamento. Il puntuale e dettagliato censimento bibliografico della documentazione archeologica edita è integrato da un attento studio dei reperti ceramici raccolti in superficie nel corso degli ultimi trenta anni dal locale gruppo archeologico e provenienti da moltissimi siti individuati in tutta l’isola, e dalle informazioni desunte dalle cartografie storiche, catastali e geomorfologiche, dai documenti d’archivio, toponomastici, letterari ed epigrafici. Questa considerevole mole di dati e informazioni sull’isola, che non hanno trovato in passato un contenitore efficace per una loro riunificazione, è stata inserita in un archivio appositamente strutturato ed in grado di contenere tutti i dati descrittivi, grafici e cartografici che potessero esplicare la natura, la funzione e la localizzazione dei siti e delle evidenze archeologiche e tradurre tali dati in un grado d’informazione superiore che ha consentito di rispondere a molti degli interrogativi storico-archeologici rimasti insoluti. La creazione di un GIS a scala territoriale, finalizzato alla acquisizione-analisi-visualizzazione dei dati geografici ed archeologici, ha infine consentito la gestione informatizzata della realtà archeologica presente all’isola d’Elba e la possibilità di incrociare agevolmente i dati. Tali operazioni hanno prodotto numerose cartografie tematiche e di fase, che ben evidenziano la natura degli insediamenti, in stretta relazione con le risorse territoriali e con la loro posizione geografica: l’utilizzo dei dati geomorfologici, minerari, idrografici e quelli relativi alla vie di comunicazione antiche e moderne hanno consentito di affrontare in un’ottica territoriale tematiche storico-culturali, quali l’impatto del popolamento nelle diverse epoche e nelle diverse zone e le dinamiche insediative in relazione ai bacini di approvvigionamento e alla vicinanza con essi, proponendo e creando modelli insediativi per ogni epoca analizzata.