Academic literature on the topic 'Ipocrisia'

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Journal articles on the topic "Ipocrisia"

1

Capano, Giliberto. "Ernesto D'Albergo e Paolo Vaselli, Un'amministrazione imprenditoriale? Il cambiamento nel sistema pubblico fra apprendimento ed ipocrisia, Roma, Edizioni Seam, 1997, pp. 283." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 28, no. 1 (April 1998): 169–71. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200025831.

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2

Nicoletto, Meris. "Bambini infelici e famiglie infrante nel cinema di regime." Quaderni d'italianistica 34, no. 2 (March 25, 2014): 29–46. http://dx.doi.org/10.33137/q.i..v34i2.21033.

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Abstract:
Il saggio focalizza la sua attenzione sul tema dell’adulterio femminile, considerato argomento tabù dalla censura e dalla propaganda fascista, e sulle ripercussioni che esso provoca sui figli. Piccola mia di Eugenio De Liguoro e Il canale degli angeli di Francesco Pasinetti, pellicole uscite a metà anni Trenta, bypassano la tematica incandescente del tradimento extraconiugale con il ravvedimento finale delle protagoniste che tornano al loro ruolo di matres familiae. In particolare il film di Pasinetti anticipa di quasi dieci anni la storia raccontata da I bambini ci guardano di Vittorio De Sica: Bruno, il bimbo protagonista, vive con partecipazione sofferta la nascita di un affetto tra la propria madre e un marinaio. La possibile perdita della figura materna viene somatizzata dal bambino in gesti e azioni fatte di silenzi, di avvicinamenti al padre, di furtivi sguardi verso i due amanti. Il tutto poi si scioglie nel finale quando il marinaio decide di partire e la madre di rimanere con il figlio e il marito. Ne I bambini ci guardano, Pricò non è più in grado di salvare il matrimonio dei genitori perché la famiglia non è più una cellula salda e integra, come il regista dimostra superando ipocrisie ideologiche e radiografando pulsioni sociali ed esistenziali nuove. Lo sguardo del bimbo è lo stesso di Bruno, ma con una messa a fuoco più nitida di quanto accade attorno a lui. A nulla valgono i suoi tentativi di nascondere al padre i continui tradimenti della madre, che alla fine rinuncia al figlio in nome della felicità personale. E nulla può il bimbo per richiamare il padre ai suoi doveri di pater familias. In seguito al trauma dell’abbandono della madre e del suicidio del padre Pricò diventa adulto e sceglie di rimanere in collegio, pur avendo di fronte a sé una madre disponibile a prendersi ancora cura di lui. Il suo dolore è troppo forte per perdonare la donna che lo ha tradito nei suoi affetti più profondi.
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3

Tabacchini, Paolo. "La voce del satiro." Estudios Románicos 29 (November 12, 2020). http://dx.doi.org/10.6018/er.411341.

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Abstract:
The objective of this article is to highlight the peculiar aspects of the character of the Satyr in Aminta, the pastoral play by Torquato Tasso. The study – that will take into account both traditional use of this mask in the pastoral genre (ancient and modern) and the particular poetic conception of the author – is conducted through the systematic commentary of the Satyr’s monologue (Aminta II, 1), the only time when his voice can be heard and his real and deep intentions can be understood. Beyond the pastoral allegory, the singular theory about love and violence, brought by the words of this contradictory character into the peaceful scene of the drama, appears like a strong invective against the hypocrisies hidden in civil society. L’obiettivo di quest’articolo è mettere in luce gli aspetti peculiari del personaggio del Satiro nella favola pastorale di Torquato Tasso Aminta. Lo studio (che terrà conto sia dell’uso tradizione di questa maschera nel genere pastorale (antico e moderno), sia la particolare concezione poetica dell’autore) è condotto attraverso il commento sistematico del monologo del Satiro (Aminta II, 1), l’unico momento in cui la sua voce può essere ascoltata e le sue reali e profonde intenzioni possono essere comprese. Al di là dell’allegoria pastorale, la singolare teoria sull’amore e la violenza che le parole di questo contradditorio personaggio portano sulla pacifica scena del dramma si mostra come una forte invettiva contro le ipocrisie nascoste nella società civile.
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Dissertations / Theses on the topic "Ipocrisia"

1

SEBASTIANI, David. "Segni di ipocrisia : spazi interiori, linguaggio, azione (sec.XV-XVII)." Doctoral thesis, Scuola Normale Superiore, 2021. http://hdl.handle.net/11384/106384.

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2

Camilli, Jenny <1995&gt. "Turismo del volontariato: favola o ipocrisia? Riflessioni, approfondimenti e storie." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19362.

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Abstract:
Il seguente lavoro di tesi assume la forma di una riflessione sul mondo del turismo del volontariato, con un’attenzione particolare alla dimensione dell’etica. Nel capitolo introduttivo, oltre a esplicare gli obiettivi e la struttura della tesi, ho voluto condividere le ragioni e le sensazioni che sono state per me fonte di ispirazione, la cui spiegazione ritengo essere particolarmente importante al fine di una più profonda comprensione dell’intero elaborato. Alla luce della preliminare analisi del contesto ambientale, sociale ed economico nel quale viviamo, e della dimensione e degli impatti dell’industria turistica, viene affrontata la tematica del turismo declinato in ottica responsabile e dei suoi inevitabili limiti. Nella medesima sezione ho cercato di palesare l’ambiguità di alcuni prodotti turistici e ho ritenuto opportuno introdurre la nuova forma del regenerative tourism. Infine, trova ampio spazio l’esplorazione del controverso mondo del turismo del volontariato, potenzialmente responsabile e rigenerativo, con lo scopo di comprendere se effettivamente si tratti di un’opportunità da cogliere o di pura ipocrisia. Convinta del fatto che spesse volte le storie raccontino molto più di analisi scientifiche e quantitative, l’ultima parte è interamente dedicata alle testimonianze di chi ha vissuto in prima persona esperienze di turismo del volontariato.
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3

MAZZONE, LEONARD. ""Per una critica della ragion ipocrita. Masse, potere e metamorfosi nell'opera di Elias Canetti"." Doctoral thesis, 2013. http://hdl.handle.net/2158/802076.

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Abstract:
The PhD dissertation is shot through by a double programmatic intent: the first one consists in the reconstruction of the whole work and life of Elias Canetti before, after and during the long drawing up of Masse und Macht. The second purpose of the work at issue consists in demonstrating the continuing actuality of Masse und Macht, which allows to update the coordinates of contemporary critical theory of society within the theoretical framework of what I call “hypocritical reason”. Il presente lavoro di ricerca è innervato da una duplice intenzione programmatica, che consiste nel ricostruire la produzione complessiva e le diverse tappe biografiche percorse da Elias Canetti prima, dopo e durante la stesura di Masse und Macht e nel dimostrare la persistente attualità di un'opera che consente di aggiornare le coordinate della teoria critica della società contemporanea entro la cornice teorica di “ragion ipocrita”.
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Books on the topic "Ipocrisia"

1

Mussolini censore: Storie di letteratura, dissenso e ipocrisia. Roma: Laterza, 2013.

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2

L' ipocrita. Torino: Einaudi, 1991.

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3

Ipocrizia şi snobismul la rang de artă: Eseuri. Bucureşti: Coresi Publishing House, 2018.

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4

E finsero felici e contenti: Dizionario delle nostre ipocrisie. Milano: Feltrinelli, 2020.

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5

Perché siamo così ipocriti sulla guerra? Milano: Chiarelettere, 2012.

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6

Zavattini, Cesare. Io sono il diavolo ; Ipocrita 1943. 2nd ed. Milano: RCS libri, 2003.

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7

Zavattini, Cesare. Io sono il diavolo: Ipocrita 1943. Milano: Bompiani, 2003.

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8

Mini, Fabio. Perché siamo così ipocriti sulla guerra? Milano: Chiarelettere, 2012.

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9

La tragedia degli ipocriti e altre letture dantesche. Napoli: Liguori, 1988.

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10

1934-, Savinio Ruggero, ed. Alberto Savinio: Scrittore ipocrita e privo di scopo. Villorba (Treviso): Anordest, 2011.

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